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"Rutger Hauer e il suo..."
Never Ending Runner: Replicanti a Milano
Durante la quinta edizione del suo Festival milanese “I’ve seen films”, Rutger Hauer presenta il
cofanetto dedicato a Blade Runner, nella nuova edizione Blu-ray. "
Ruggero Adamovit
A 30 anni dalla prima apparizione nelle sale cinematografiche americane (era il 25 giugno
1982), Rutger Hauer presenta il Cofanetto Commemorativo di Blade Runner, capolavoro di
fantascienza diretto da Ridley Scott. Una rappresentazione futuristica di un mondo postapocalittico e distopico che ancora oggi resta impressa vivida e attualissima nell’immaginario
collettivo di più generazioni. Prodotta da Michael Deeley e distribuita da Warner Bros., la
pellicola cult ha conquistato stabilmente la vetta di più classifiche “Top Five” di qualsiasi altro
film di fantascienza. Evocando spettri e presagi ancora molto lontani (come la globalizzazione, il
degrado urbano, il riscaldamento globale, la sovrappopolazione e l’ingegneria genetica) e
fornendo nuova linfa per il costume e gli stili di vita, con la nascita del cyberpunk, sviluppatosi
nella società di oggi in tutti gli aspetti dell’intrattenimento, della moda e del design. Per la gioia
dei nostalgici, l'attore rivela di aver già firmato per un sequel, senza sbilanciarsi in ulteriori
dettagli, ma di essere disposto a farlo alle sue condizioni. Il futuro corre veloce e il maratoneta
olandese, forma smagliante e capelli lunghi biondo-argentati, tiene il passo presentando i 3
dischi nella nuova edizione in Blu-ray della Warner Home Video, uscita prevista per il 21
Novembre 2012, un must per tutti i fan e gli appassionati. Versione Final Cut, versione
cinematografica originale e internazionale (1982), Director’s Cut (1991) e la rarità, la versione
Copia Lavoro. Il cofanetto include le oltre 10 ore di contenuti extra dell’edizione 2007, più di
1000 immagini d’archivio in alta definizione, il libretto di 72 pagine con le note di produzione e
una replica della mitica Spinner per i collezionisti, sui disegni originali di Syd Mead.
Ma una volta svestiti i panni del replicante Roy Batty, con un tuffo al presente l’attore ritorna sui
progetti attuali e le sfide future. Al centro di tutto, la quinta edizione del suo 'I’ve seen films',
a Milano dal 10 al 19 Ottobre, festival internazionale fortemente voluto da Mr. Hauer. Oltre
100 tra corto e medio metraggi, selezionati tra 4000 proposte provenienti da 103 nazioni.
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Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale reperibile al link http://www.lindro.it/societa/societa-news/societa-news-italia/2012-10-19/10976-never-ending-runner-replicanti-amilano
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Si spazia dal documentario alla fiction, dall’animazione allo sperimentale puro. Le sedi sono
quelle del Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Lombardia, l’Institute Français di
Milano e lo Spazio Oberdan. I lavori sono proiettati in HD in lingua originale (sottotitoli in italiano
e/o inglese) e diffusi via satellite in oltre 200 sale, grazie all’accordo con il circuito Microcinema
Digital Network. La quasi totalità sono produzioni indipendenti delle future leve della regia,
altrimenti i primi esclusi dalla grande distribuzione. Le sezioni del Festival, in linea con la
personalità del suo ideatore, affrontano temi complessi e problematiche che affliggono la
società moderna: crisi economica e disoccupazione, inquinamento e sviluppo sostenibile,
guerra e immigrazione, conflitti familiari e violenza su donne e bambini.
Perché al di là dell’aspetto algido e della fama da duro, costruiti nel corso di una vita sul
set, Rutger Hauer è sempre stato e rimane, a detta dell’amico regista Ermanno Olmi, un
personaggio di grande spiritualità. Oltre all’impegno per l’ambiente, i giovani e il sociale, la
sua Rutger Hauer Starfish Association si prodiga da anni nell’assistere donne in
gravidanza e bambini colpiti dal virus HIV, educando le comunità sui metodi di prevenzione.
Come recita un antico proverbio indiano, preso a motto dall’Associazione, il cui simbolo è una
stella marina: “Dona un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e
potrà nutrirsi per tutta la vita”. Il replicante ha davvero un grande cuore umano.
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