Duse Dall’autore di The History Boys, l’amicizia tra il poeta Auden e il musicista Britten, raccontata tra realtà biografica e invenzione scenica. Uno spettacolo che parla di poesia e di musica, di etica e di omosessualità, della gioventù e della paura di invecchiare. Dal 17 febbraio al 21 febbraio Il vizio dell’arte Alan Bennett regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia Per saperne di più leggere vedere ascoltare Doctor Faustus di Thomas Mann (Mondadori) Brama di vivere (1956) di Vincent Minnelli Quadri da un’esposizione di Modest Petrovič Musorgskij Benjamin Britten di Alessandro Macchia (Epos) N.Y. Stories: Lezioni dal vero (1989) di Martin Scorsese Death in Venice di Benjamin Britten Un altro tempo di W. H. Auden (Adelphi) Basquiat (1996) di Julian Schnabel Gli anni che verranno di Giorgio Gaber Un esilarante gioco di "teatro nel teatro". Al centro del plot sta l'inconIl testo tro immaginario tra il poeta Wystan Hugh Auden e il musicista Benjamin Britten venticinque anni dopo la loro storica collaborazione, quando Britten sta com- ponendo Morte a Venezia e Auden si convince erroneamente che il vecchio amico voglia essere aiutato nella stesura del libretto. Ben presto si scopre che si tratta di uno spettacolo in prova al National Theatre di Londra con il titolo Il giorno di Calibano, libero adattamento dalla Tempesta di Shakespeare. Le prove sono continuamente interrotte dai commenti degli attori, che mettono in luce le proprie debolezze, dimenticanze, incertezze e paure. A complicare le cose si aggiungono la presenza alle prove del drammaturgo e l'assenza del regista, sostituito da Key, la direttrice di scena. L'ironia di Bennett non emerge solo nel confronto serrato tra i due protagonisti, che si sdoppiano nei ruoli degli attori e dei loro celebri personaggi. Intorno si agitano anche gli altri interpreti, l'autore, il direttore di scena e i tecnici, tutti alle prese con le idiosincrasie, le insicurezze e i vizi di ogni compagnia teatrale che si rispetti, descritte con l'acutezza e la cattiveria di chi le ha vissute dall'interno. Lo spettacolo Della nuova commedia di Alan Bennett ha scritto “The Telegraph”: «Sono veramente pochi gli spettacoli in cui risate e commozione si intrecciano con tanta abilità». E la critica italiana commenta così lo spettacolo: «L'autore inglese, per gli attori e i registi dell'Elfo, si sta rivelando un importante punto di riferimento: le sue pièces sono brillanti, provocatorie, intelligenti, elegantemente trasgressive. Si riallacciano a una tradizione, ma la loro scrittura appartiene inequivocabilmente al nostro tempo» (“Il Sole - 24 Ore"); «Ida Marinelli, la direttrice di scena/regista, è in ombra e però in grado di salire alla ribalta dei sentimenti come sempre le accade. Elio De Capitani, con il suo parrucchino, sembra un omosessuale inglese più omosessuale di Britten: a volte ci fa ridere, a volte tocca corde più segrete. L'interpretazione memorabile è di Ferdinando Bruni: per come si è invecchiato, per come trascina i piedi nelle pantofole; per come si tira giù il golf ogni minuto; per come irride ed è ben lontano dal temere la morte che verrà» ("Corriere della Sera"); «con la maturità quelli dell'Elfo hanno trovato la loro età dell'oro e Il vizio dell'arte lo conferma, tra l'entusiasmo di un pubblico che si lascia stregare ma non blandire» ("La Repubblica"). Scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e attore britannico, Alan L’autore Bennett è nato a Leeds nel 1934. Figlio di un macellaio, dopo gli studi secondari ha vinto una borsa di studio a Oxford, dove si è laureato in Storia e dove è rimasto per diversi anni come ricercatore e docente di storia medievale, finché non ha abbandonato il mondo accademico per dedicarsi esclusivamente al teatro. Il suo esordio come scrittore risale al 1968. Tra i suoi lavori più celebri spiccano, oltre a Il vizio dell'arte, scritto nel 2009, anche la serie di monologhi Signore e signori (1988-1998), La pazzia di re Giorgio (1996) e The History Boys (2004). produzione Teatro dell’Elfo versione italiana Ferdinando Bruni interpreti Ferdinando Bruni Elio De Capitani Ida Marinelli Umberto Petranca Alessandro Bruni Ocaña Vincenzo Zampa Michele Radice Matteo de Mojana costumi Saverio Assumma musiche dal vivo Matteo de Mojana suono Giuseppe Marzoli luci Nando Frigerio SOCI ISTITUZIONALI COMUNE DI GENOVA si ringrazia Liguria REGIONE LIGURIA