Giornale Pantheon.it 19/4/13 - CULTURA E SPETTACOLO Io, Didone e le altre, il Montanari al Teatro Ristori Mercoledì 24 Aprile alle 20.30 al Teatro Ristori di Verona i ragazzi del Liceo “Montanari” presentano Io, Didone e le altre, uno spettacolo che prende le mosse dalla vicenda di Didone ed Enea con musiche di H. Purcell, J. A. Hasse, F. Cavalli, G. Sarti, N. Jommelli, G. Gazzaniga, G. Tartini; una rappresentazione scritta, interpretata e suonata dai ragazzi. Ingresso libero su invito (tel. 045 800 7311) Questo spettacolo è la conclusione dell’attività di formazione - Dido&Enea a modo mio, promossa dal Teatro Ristori, che è parte della Fondazione Cariverona, da sempre molto attenta alla formazione delle giovani generazioni. Il Teatro Ristori ha voluto coinvolgere i giovani del Liceo nella conoscenza del capolavoro di Henry Purcell Dido and Æneas, che è stato presentato lo scorso febbraio al Teatro Ristori dalla Fondazione Arena di Verona. In collegamento a queste recite si è sviluppato un lavoro didattico che si è posto come obiettivo quello di far interagire nell’esperienza musicale piani di conoscenza diversi ma convergenti, come quello letterario, figurativo, drammaturgico. Il Dipartimento di Musica del Liceo Montanari ha così costruito un percorso rivolto agli studenti basato su alcune delle molte interpretazioni musicali della straordinaria figura mitologica e letteraria di Didone, resa immortale nei secoli, non solo a partire da Virgilio ma fino alle pagine dei poeti contemporanei. Il lavoro ha coinvolto l’esplorazione della librettistica seicentesca di Francesco Busenello, autore del libretto de La Didone di Francesco Cavalli e l'analisi della librettistica metastasiana; L’approfondimento si è concentrato sulla scrittura, da quella virgiliana agli echi del Novecento di Ungaretti, così come sulla scelta e traduzione in partitura di Purcell, o Hasse, ed ha portato a proporre una significativa pagina del compositore veronese - stimato da Mozart - Giuseppe Gazzaniga, che risuonerà al Teatro Ristori per la prima volta dopo più di duecento anni.