N° e data : 130219 - 19/02/2013 Diffusione : 44258 Periodicità : Quotidiano LIArena_130219_51_13.pdf Press lndex Pagina 51 : Dimens.28.12 : % 424 cm2 Sito web: http://www.larena.it STEFANO MONTANARI <<ADido and iWleas abbiamo dato un tocco italiano» tefanoMontanari è da diciotto anni il primo violino concertatore e direttore dell'Accademia Bizantina di Ravenna e dell'Estravagante, due ensemble specializzati in musica antica (anche se l'aggettivo specializzato sembra non essergli molto gradito).Madaqualche tempo all'attività di direttore affianca quella di insegnante: è infatti docente di violino barocco all'Accademia internazionale della musica di Milano e al Conservatorio Dall'Abaco di Verona. Visto alla prova con unRiruildo di Haendel all'Arcinboldi Milano, il direttore artistico Paolo Gavazzeni lo ha voluto ora al Ristori per affrontare Dido arui,A';neas di Purcell. Questa sera la prima (inizio alle 20), repliche domani e S \"l\'\Abbiamo inserito una Sarabanda di Nicola Matteis pur sapendo che è una forzatura L:operadi Purcell portava già segni della contaminazione stilistica con la nostra terra giovedì alla stessa ora. «Quest'opera», spiega Montanari, «assieme alKing Arthur e a TheFairy Queen, è un autentico capolavoro, non solo per l'ispirazione musicale, ma anche per la carica emozionale ed espressiva che pervade tutti i momenti recitati. L'utilizzo di stilemi legati agli stili italiano e francese permette aPurcell di crearne uno praticamente inglese, che condizionerà poi tutti i compositori britannici fino ai nostri giorni. Fino a Britten per intenderei». MontanarL l'abbiamo sentita parlare in conferenza stampa di una certa modernità nella musica di PurcelL Non c'è dubbio che nella struttura ritmica di alcune danze si trovino molto spesso andamenti prossimi al jazz, se non al rock. E non è un caso se molti gruppi pop inglesi si siano ispirati a composizioni di Purcell. Musica che, se la si trasposta poi ritmicamente in chiave moderna, suona familiare. E se la allarghiamo un po' diventa persino blues. Che tipo di partitura ha questa Dido and J"E'neas? È un'opera semplice, forse scritta per degli studenti, dove è previsto l'uso dei soli archi con eventualmente il raddoppio di oboi, flauti e fagotti. Per la versione dei nostri tempi, il problema semmai è quello di ritrovare la struttura originale. Alla prima esecuzione era previsto un Prologo di cui si è perduto tutto il materiale. Di alcune Ciaccone per chitarra non abbiamo più, per esempio, traccia e a proposito di ritornelli e ripetizioni ci sono delle zone oscure, comunque non chiare. Thtto questo ci mette davanti a problemi di natura filologica e musicale. Come risolverete il caso? Con la regista Marina Bianchi abbiamo pensato di utilizzare una versione che è la più attendibile ai nostri giorni: quella della Novello Edition e di fare poche, ma interessanti aggiunte. Che sarebbero? LaSuite di otto ouverture iniziali avranno un Prologo, presente come introduzione di un testo declamato, che sarà accompagnato da un brano sempre di Purcell: è la prima parte del The Gordian Krwt(Il nodo di Gordio) tratto da un "masque" intorno alla vicenda di Alessandro il grande. Una Suite di cui non si conosce la genesi, né l'utilizzo esatto. L'effetto è però strabiliante e questo Prologo ci necessitava proprio come supporto per entrare nel mondo drammatico di Didone. Èl'unico inserimento che 1/2 Copyright (L'Arena) Riproduzione vietata Scuole civ. MI - NAZ+REG N° e data : 130219 - 19/02/2013 Diffusione : 44258 Periodicità : Quotidiano LIArena_130219_51_13.pdf Press lndex Pagina 51 : Dimens.28.12 : % 424 cm2 Sito web: http://www.larena.it avete effettuato in Dido and .A:neas? No. Prima del n· 11 dell'opera, dove il coro canta 1b the Hills arul thevales, abbiamo inserito anche una Ciaccona per liuto (si sapeva che c'era ma non ci sono pervenute le parti scritte) che ogni sera sarà improvvisata da Ivan Zanenghi, un vero virtuoso della materia. Come terzo punto, alla fine del secondo atto, ho pensato invece di inserire una Sarabanda di Nicola Matteis. So che è una forzatura, ma questo napoletano, virtuoso di violino, conosceva bene Purcell, che lo stimava profondamente. Questa Sarabanda accompagna bene la tensione del momento e crea un contrasto fenomenale con l'entrata del marinaio. Da Matteis nascerà a Londra uno smisurato amore per lo stile italiano e per quello che è Italia in quegli anni. Per tutto questo abbiamo deciso di dare un tocco italiano ad Il direttore Stefano Montanari un'opera che porta già i segni evidenti della rJ l rJ'.<(" l tn1 contaminazione stilistica con la nostra terra. l, art La prova generale 2/2 Copyright (L'Arena) Riproduzione vietata è il terzo titolo in cartellone per la stagione lirica della Fondazione Arena: va in scena questa sera al Ristori alle 20 con repliche domani e giovedì alla stessa ora con la regia di Marina BianchL scene e costumi di Leila Fteita e coreografia di Maria Grazia Garofoli. Dirige il maestro Stefano Montanari. Suddivisa in tre atti su libretto di Nahum Tate, è la prima opera di Henry Purcell. Roberta lnvemizzi è Didone e Leonardo Cortellazzi è Enea. Belinda è M•ia Hinojosa Montenegro,la Seconda donna lrene Favro, la Maga Marina De Liso, la Prima strega Alessia Nadin e la Seconda strega Elisa Fortunati, lo Spirito Teana DvalL il Marinaio Paolo Antognetti.ln scena anche Ermelinda Pansini, attrice. Scuole civ. MI - NAZ+REG