Giovedì 16 dicembre 1999 ore 9.30 Presiecle Reinhard Strohm Dino Villatico (Venezia) Struttura musicale clelle rime nelle arie di Didone abbandonata (predeterminazione letterari:i della costn-rzione musicale) Tarcisio Balbo (Bologna) Quando il poeta tace (o parla sottovoce): rimandi e sottintesi in un':rria del Demofoonte metastasiano, nelle quattlo intonazioni di NiccolòJommelli Costantino Maeder (Louvain) Processi argomentativi nell'aria metastasiana Cecilia Campa (Roma) L'articolazione musicale del testo di Metastasio ela gradatio emotiva in opere di Hasse per Venezia: alcune tipologie di arie Andrea Chegai (F- iren ze) Forn're-limite ed eccezioni formali in mezzo secolo di intonazioni me tastasiane ore 15.00 Presiede Anna Laura Bellina Piermario Yescovo (Venezia) -La musica dei cucchiai,,: Metastasio Marco Grondona nello specchio dei cornici (Pisa) Aristotele nell' Estratt o: "testo, e .spettacolo, Rosy Candiani (Milano) La cantante e il librettista: il sodalizio artistico Metastasio-Benti Bulgarelli Rita Zambon (Venezia) Metamorfosi di soggetti metastasiani nel teatro di danzt tra Sette-Ottocento Licia Sirch (Cremona) Metastasio nella lirica da camera dell'Ottocento: un primo approcclo Bruno Brizi (Padova) Metastasio, la Semiramide e la rnusica di Antonio Salieri Conseruatorio di Musica Benedetto Marcell<r 30124 Venezia Concerto Sala Concerti, ore 20.30 k arie della Didone travecchi e nuovi compositori Veneziani' Cantanti e stnunentisti del Conseryatorio Benedetto Marcellcr Musiche di Anfosi, Boniuento, Costltnza, Galuppi, Hasse, Miglioranzi, Muro, Pauan, Peroccct, Rizzo, Sato, Tffilini - e San Marco, 2810 tel, 0415225504 - 0415236561 9 fax0415239258 e-mail: [email protected] http: //www.provincia.v efiezia.itl conseve/ .E É a Mercoledì 15 dicembre 1999 ore 9.30 Presiede CONSERVATORIO DI MUSICA BENEDETTO MARCETLO Friedrich Lippmann Guglielmina Yerardo Tieri (Venezia) con il conffibuto di "Sogni e favole io fingo...,: analogie e differenze tra la scenografia d'opera secentesca e quella metastasiana Ministero della Pubblica Istruzione Ispettorato per l'lstruzione Artistica Mario Armellini (Bologna) Tra Napoli, Roma e Venezia: Artaserse di Metastasio e i suoi debutti in collaborazione con Comitato fiaziorrale per le celebrazioni del 3o centenario della nascita di Pietro Metastasio (1698-1998) Università diY enezia, Ca' Foscari Fondazione Giorgio Cini Francesca Menchelli-Buttini (Pisa) Il libretto dell'Adriano in Siria: vent'anni di rappresentazioni (1733-1752) Reinhard Strohm (Oxford) con il palrocinio di Le partiture nuovamente identlficate della compagnia di Pietro Mingotti Regione Veneto Provincia diYerezia Comune di Venezia Raffaele Mellace (Milano) Viriate ossia Siface. wa negletta esperienza vereziana di Hasse (e Metastasio) n canto di Metastasio CONVEGNO DI STUDI Martedì 14 dicembre 1999 ore 15.30 Giovanni Umberto Battel Maria Rita Bartalini Mado Valente Saluti introduttiui Stefan<-r 14, 15,16 dicembre 1999 Presiede Paolo Fabbri Semplicità e naltralezza in Pietro Metastasio: a proposito di alcuni giudizi sul suo stile formulati nel secondo Settecento Iconella Grasso Caprioli (Bologna) Parole e canto nell'epistolario di Metastasio Franco La partecipazione della S. V. sarà particolarmente gradita Giouanni Umberto Battel Direttore del Conseruatorio Presiede Giovanni Morelli Friedrich tippmann (Bonn) Yenezia Palazzo Pisani di Santo ore 15.00 Y azzolq (Genova) Mario Yalente (Roma) I viaggi di Didone da Napoli a Roma e Yenezia Francesco Cotticelli (Napoli) Metastasio a Napoli dopo Metastasio: la ripresa di Didone abbandonata nel 1737 Antonella ZaggSa (Y enezia) Didone alla fìera delle Bagatelle Metastasio .alla moda,: L'impresario delle Canarie Teresa Maria Gialdroni (Roma) Ancora sulle partiture di Pesaro e di Venezia di Didone Giorgio Bussolin - Camilla Delfino (Venezia) abbandonata Presenze metastasiane nelle biblioteche musicali veneziane Paologiovanni Maione (Napoli) Giorgio Mangini (Venezia) Il Metastasio recitato e altri paradossi Lalezione di Metastasio nel secondo Settecento napoletano: il caso di Didone abbandonata Concerto Sala Concerti, ore 20.30 Concerto Sala Concerti, ore 20.30 lntoflro Didone abbandonata a Y enszia a Didone musica strumentale vereziana Orchestra e strumentisti del Conservatorio Benedetto Marcello Musiche di Bertoni, Galuppi, Hasse, Tartini, Traetta Orchestra e cantanti del Conservatono Benedetto Marcello Musiche d.i Anfosi, Bertoni, Di Majo, Galuppi, Hasse, Saro n canto di Metastasio convegno e concerti Programma delle manifestazioni musicali Sala Concerti di 14, 15, P t5 dicembre alazzo 7999, P isarti orc 20.30 i on queste manifestazioni continua presso il nostro Conservatorio la serie di iniziative connesse a Pietro Metastasio (1698-1782). La città diYerrczia è legata al nome di questo poeta non tanto perché Metastasio viabbia soggiornato molto a lungo, ma perché i suoi drammi per musica, intensivamente musicati e rappresentati proprio in laguna nel corso del XVIII secolo, hanno costituito paradrgmispettacolari continuamente emulati in tutta Europa nello stes- so tomo d'anni. L'apparato produttivo dei teatri veneziani ha quindi contribuito in modo determinante alla grande rinomanza di questo autore. Il Conservatorio Benedetto Marcello, in collaborazione con il Comitato naztonale per le celebrazioni del III centenario della nascita di Metastasio, l'Università di Venezia - Ca' Foscari e la Fondazione Giorgio Cini, si è impegnato in questo caso su due versanti diversi e complementari. Da un lato vi è il campo della ricerca musicologica: nel corso di tre giomate converranno aYeneziauna trentina di studiosi da tutto il mondo, i quali si propongono di indagare le modalità della messa in musica di componimen[i di Metastasio ffa Sette-Ottocento. D'altro lato vi è il settore della produzione musicale, rappresentato dai tre concerti qui presentati, che vede direttamente coinvolti allievi, ex-allievi docenti del Conservatorio. I1 e filo conduttore delle manifestazioni musi- cali è costituito da Didone abbandonata, primo dramma per musica di Metastasio ad essere dato aYenezia nel camevale 1725 presso il teatro di San Cassiano. La sera del 14 dicembre è dedicata alla musica da camera del tempo di Metastasio eate mente eseguite. ouuertured'opera di diverso autore, fino adorarara- Il 15 dicembre venà presentata trn ricostruzione- pasticcio di Didone abbandonata, sulla base delle partiture settecente- sche di vari autori reperite in diverse biblioteche italiane e straniere. Infine si è ritenuto anche opportuno stimolare Ia creatività dei nostri allievi di composizione, che si sono cimentati con l'intonazione di alcuni testi poetici di Metastasio, I pezzi da loro composti veranno eseguiti la sera del 16 dicembre e ognuno di loro sarà preceduto da un coni- spettivo settecentesco. Le iniziative sono state rese possibili grazie alla concreta disponibilità del don. Sergio Scala, capo dell'Ispettorato per I'istruzione artistica, che vivamente ringrazio. La gratitudine del Conservatorio è rivolta anche a tutti gli enti che hanno collaborato con noi in questa occasione o che ci hanno concesso il patrocinio. Un grazie infine a tutti i colleghi che si sono adoperati per la riuscita di questo evento e che si sono impegnati perl'organizzazione delconvegno e dei concerti, come pure per la prepar aziote degli allievi. Il Direttore del Conseruatorio Giouanni Umberto Battel Sommario 7 martedi 14 dicembre 1999, orc 20.30 Intorno a Didone: musica strumentale v efieziana Musiche di Bertoni, Galuppi, Hasse, Tartini, Traetta Note di Francesco Rizzoli 11 mercoledì 15 dicembre 1999, ote 20.30 'Didone abbandotata' aYenezia Musiche di Anfosi, Bertoni, Di Majo, Galuppi, Hasse, Sarto Note di Marco Gemmani 77 giovedì 16 dicembre 1999,orc20.30 Le arie della Didone tra vecchi e nuovi compositori 'veneziani' Musiche di Di Majo,\ffilini, Galuppi/Boniuur.to, Galuppi/Costanza, Anfo s si/P e roc c o, H asse/Muro, G aluppi/ P au a n 19 Testi poetici Bibiem, Di tlone abbandonata l, Brbtena, Didone abbdlxdonala 1 (71 53) ,117 lll, 8 3) Note al programma I compositori delle opere in programma questa sera furono tra imaggiori protagonisti della vita musicale settecentesca. Traetta, Galuppi, Berloni ed Hasse ricoprirono f incarico di maestri di cappella negli Ospedali veneziani, rispettivamente all'Ospedaletto, ai Mendicanti (Galuppi e Bertoni) ed agli Incurabili. Furono perciò attivi per lunghi periodi nella città lagunare (mentre Tartill daPadova scriveva dettagliate lettere allefglie del coro,le famo- putte degliOspedali, istruendole - per conisponderrzal - sulla difficile arte di suonare il violino). Questi musicisti di diversa formazione, ricchi di esperienze e contatti internaziose nali, fecero di Venezia lavera capitale del gusto musicale e la produzione veneziana fu per molti anni modello ed esempio a1la cultura occidentale. Un concerto tutto Yeneziano, quindi, quello di stasera e rappresentativo di quei rgoùts réunis, che Frangois Couperin aveva proposto nel1724, Come tutte le prassi consolidate questa produzione mantenà stili e procedure del passato - valga per tutte la plesenza del "basso continuo' - che saranno presto superate da compositori di arca tedesca. In apertura di concefio Baldassarre Galuppi, con la vivacità ritmrca dei suoi AllegN e Ie patetiche inflessioni degli Adagi, rappresenta il meglio del sonatismo italiano per tastiera e continua la lezione <li Domenico Scarlatti. Il Buranello godette di grande considerazione anche nell'Ottocento, anche per merito del rcmaffio di Robert Browning, specie per 1e sonate solistiche che lo salvarono da quell'oblio in cui cadde invece inesorabilmente suo muoversi indipendentemente dalle esigenze letterarie gli anirò 1a critica di Metastasio: "ottimo maestro per i violini, per i violoni e per i cantanti, ma cattivis- Antonio Vivaldi. I1 simo mobile per i poeti,,(1749). -caro Sassone, per i veneziani, attraverso 1o studio con Porpora e Scarlatti a Napoli nelt722 seppe unire la severità del linguaggio appleso in Germania con lavenamalinconica propria dell'opera napoletana. Hasse fu un vero compositore europeo. Johann Adolf Hasse, il Oltre a Yenezia, città ln cui trascorse gli ultimi anni di vita, ma in cui lavorò a pafiÌe da)' diret 1727 ,lo si trova a Torino, Roma, Dresda, Londra, Parigi e Berlino. A Vienna collaborò tamente con Metastasio. E'sepolto aYenezia nella chiesa di San Marcuola assieme alla moglie, il celebre soprano Faustina Bordoni. Anche Ferdinando Bertoni, bresciano di Salò, passò gran parte del1a sua esistenza a Yenezia. Primo organista a San Marco e maestlo di cappella dal 7785, succedendo a Baldassale Galuppi, fu l'ultimo a ricoprire questo prestigioso incarico, che già era stato di Adriano \fiillaert e di Claudio Monteverdi. prima della caduta della repubblica veneta (1797). Scrisse una quarantina di lavori teatralinello stile di Galuppi, oratori in latino ed italiano, messe, salmi, cantate, quartetti per archi e sei sonate per cembalo da cui è trattala sonata presentata questa sefa. Giuseppe Tartini fu un personaggio leggendario che legò lasttafamanon solo alle sue pro- digiose capacità di violinista, ma anche a quelle di spadaccino. Fece approfonditi studi di acustica musicale e il suono differenziale che si genera in particolari condizioni porta il suo nome. In Tartini è evidente l'influenza del vecchio maestro Arcangelo Corelli, ma le due Sonate in Sol minore - rl Trillo del diauolo e la Didone - sono esempi mirabili di composizioni n cui l'elemento patetico, drammatico e lirico assume tensioni quasi preromantiche. Tommaso Traetta fu un grande innovatore. La sua conosc erua della tragédieJyrique francese, approfondita alla corte di Caterina II, rendono di Parma, e le esperienze viennesi e pietroburghesi alla corte il suo linguaggio particolarmente nuovo e per certi versi affine a quello di Mozart, con esiti di grande interesse. La Didone abbandonata fu il libretto che rese celebre Metastasio, nome grecizzato di Pietro Trapassi,nel1724. Successe alvenezianoApostolo Zeno nel 1730 come poeta cesateo alla corte di Vienna, carica che tenne per cinquantadue anni sino alla morte. Questo lavoro fu scritto per il soprano Marianna Benti Bulgarelli detta la Romanina. La sinfonia, prima di essere una composizione autonoma, fu introduzione strumentale all'o pera, all'oratorio ed alla cantata. Con Aessandro Scarlatti si stabilizzò nello schema ffiparttto Allegro-Adagio-Allegro della cosiddetta ouverture italiana. Hasse e Traettamusicarono la Didone metastasiana rispettivamente nel7742 e nel1757, Galuppi per Madrid; precedentemente, nel 7739, alcune sue musiche erano state inserite nella Didone di Domenico Sano. Francesco Rizzoli Sala Concerti dlPalazts Pisani - mercoledì 15 dicembre 1999, orc20.30 Didone abbandonata a Y enezia Ricostruzione pasticcio di un'opera metastasiana Domenico (1679 - Sano 1744) Sinfonia Viuace, Andante Modzrdto, Viuace Didone abbandonard, Teaùo S, Giovanni Grisostomo 1730 Primo Atto Gian Francesco Di Majo 0732-1770) Son regina e sono amante (Didone) ElisaSavino, soprano Didone abbandonatd, Teatro S Benedetlo 1770 Anfossi lTgD Pasquale (1727 - Quando saprai chi sono(Enea) Lucia Raicevich ) soprano Ddone abbandonota,Tealto Giustiniani Hasse 178ì Johan Ado[ (1699 - S. Moisè 1775 sul lido(Enea) SilviaRegazzo, contralto Se resto Didone abbandonata, 17 42 t**** Secondo Atto Galuppi -178) Baldassane (1706 Ahl Non lasciarmi, no (Didone) Lucia Raicevich, soPrano Didone abbandondr4 Teato Giustiniani S. Moisè 1754 Anfossi -179D Pasquale (1727 Ogni amator suppone (Selene) Martina Trevisatl, soprano Didone abbandondr4 Teatro Giustiniani S Moisè 1775 Domenico Sano Va lusingando amore (Didone) Sabina Spera, soprano Didone abbandonata, Teato S. Giovanni Grisostomo 1730 Terzo Atto Bertoni -181ì il mio tormento (Didone) Ferdinando Va crescendo (1725 Martina Trevisant soprano Did.one abbandonar4 Teatro S Samuele 1790 Johan Adolf Hasse Cadràfta poco in cenere (larba) Alessio Nicolav cich, tenore Didone abbdndonata, Baldassane Galuppi 17 42 Yado... ma dove? Oh Dio! (Didone) ElisaSavino, soprano Di.dow abbandonata, Tealro S. Benedetto 1765 Orchestra del Conservatorio di Musica Benedetto Marcello Direttore Maurizio Dini Ciacci 13; circ:r, Bu crr est \lu zeu l .facopo A migoni Ritr xrlo di Far incLJ i. 1rl4- l N rtionll de ,\rtd al Iìorlàniei Note al programma di Didone Questa serata luole far rivivere alcune del1e numerose opere composte sui versi Purtroppo XWII secolo. nel aYenezia e rappresentale abbandonata di Pietro Metastasio ben poche sono le partiture di questo secolo giunte fino a noi. Tuttavia gli innumerevoli libretti pervenuti ci possono comunque dare un'idea eloquente della particolare predilezione dei veneziani pef questo dramma del celebre poeta. Da una prima scorsa al lungo elenco di testimonianze dirette dsalta immediatamente 10 sffetto rappotto esistito in tutto il ,700 tra i compositori operanti a Napoli e quelli attivi a Venezia. Giàlaprima Didonevene- (purtroppo ziana a noi giunta, Iappresentata nel1730 al teatro di S. Giovanni Grisostomo si sono perse le tracce di quella di Albinoni realizzata al teatro S. Cassiano nel 1725), è il frutto della collaborazione tra Sarro, autore della prima rappresentazione assoluta a\ryenuta nel1724 nella capitale borbonica, ed altri autori, tra i quaÌi sicuramente figurava il buranello Galuppi. E' lo stesso Sarro, nel libretto, che segnala quali siano le parti non sue. Ma anche le altre rappreserfiazioni veneziane di Dicbne abbandonata che oggi conosciamo sono pasticci operati sul testo originale di Metastasio, Già in questa edizione veneziana dell,opera di Sano ben oltre metà delle arie sono state sostituite o aggiunte. Della Did,one di Hasse (1742) si conosce pure il nome del rimaneggiatore, il poeta veneziano Algarotti. Non di quest'opera ne1la capitale veneta, ma sicuramente alcune arie, divenute in seguito famose, come l'odierna Se resto sul lido,fecero si hanno notizie di una esecuzione integrale pafie del repertorio eseguito nei salotti della Serenissima fino a fine secolo. Inoltre non sappiamo con precisione quante furono le versioni di Galuppi del celebre testo metastasiano e quante volte esse vennero rappresentate aYenezia. Oltre aÌla già citata partecipaztorc all'opera di Sarro del 1730, siamo a conoscenza ditna Did,one rappresentata nell'autunno del1154 al teatro Giustiniani di S. Moisè e di un'altra al teatro S. Benedetto ne1 carnevale de\1764 con intermezzi danzali: ma probabilmente ve ne furono anche altre. Anche iÌ Buranello ritenne necessario apporre sostanziali variazioli al testo di Metastasio e altrettanto si può affermare della Didone di Di Majo, messa in scena al teatro S. Benedetto nel 1770, dicui si conservano so10 tre arie alla Biblioteca Nazionale Matciara. Nelle ultime decadi del secolo si verifica un certo rallentamento nelle intonazioni del poeta cesafeo, ormai diventato un pelsonaggio di stahlra eulopea.La Didone di Anfossi, fapprcsentata al teatro Giustiniani ne|7775, segna comunque il ritorno ad una versione metastasiana quasi integrale. Ciò forse si spiega con il progressivo distacco del pubblico del tempo da intrecci troppo complessi a favore ditesti drammatici più semplici che permettevano di godere con maggior immediatezza della musica. Infine gli ultimi libreni del secolo tendo- no sempre più a mettere in risalto la figura del poeta a scapito del compositore che spesso, in questo ultimo scorcio di secolo, poteva anche essere più d'uno. Ne è esempio la cayatinadi Bertoni Va crescendo il mio tormento, eseguita al teatro S. Samuele rrc|7790,\a 13 quale probabilmente costituì l'unico contributo all'opera da parte dell'allora maestro di cappella della basilica di S. Marco. In definitiva si può ragionevolmente affermare che i veneziaridifficilmente udirono il testo della Didonemetastasiana nella sua completezza. Anche nello stendere questo programma, al fine di dare un'idea significativa di quanto è rimasto delle Didoniveleziafle, si è dato vrta ad un nuovo pasticcio, tn collage di fram- menti di alcune delle partiture giunte fino ad oggi, seguendo l'ordinamento drammatico originale. Questa volta però itesti sono tutti di Metastasio, Percorrendo questi testi si può prendere facilmente contatto con la sottile abilità con cui il futuro "poeta cesareo" scrisse il suo primo grande componimento e rendersi conto delle ragioni del suo enorme successo durato circa un secolo. La Didone abbandonata è un dramma fortemente innovativo soprattutto per quanto riguarda la concezione dei rapporti umani fra i vari personaggi. In quest'opera gli dei intervengono solo in modo marginale, Manca :una figura chiaramente positiva contrapposta ad una negativa, Tutti, sebbene con sfumature diverse, si muovono al di 1à di ogni regola e ciò porta ognuno verso il proprio limite di sopportazione, che Didone stessa supererà nel finale. Centro del dramma è illibero arbitrio dei vari personaggi, senza distinzione alcuna tra di loro, seguendo un ben noto assioma cartesiano. Fin dalle prime battute viene proclamatatla nuova morale per bocca della stessa protagonista: darmi legge in van pretende chi l'arbitrio a me contende della gioia e dell'amor (1, 5) a crifa eco I'innamoratolarba belle le colpe sono, perde I'orror f inganno, nruo si fa virtù (1, 7). Non esiste più, quindi, alcuna legge morale e anche chi segue il volere degli dei, Enea, è costretto ad affermare: più crudele d'ogni crudel tormento è il barbaro momento che in due divide il cor. E'affanno sì tiranno che un'alma nol sostiene (ll, 9) e dunque risulta inutile anche ogni atto eroico, Nasce infine un nuovo padrone dell'animo umano, la passione. Così afferma Selene: 14 E' un bel desio, che nasce alor che men s'aspetta; si sente che dileta, ma non si sa perché (lI, 10) Questo desio divenà quel nuovo "qualcosa" cui si sacrifica tutto, compiendo atti al là del ragioneyole, come, ad esempio, il suicidio finale di Didone. Frutti di questa nuova concezione sono il cinismo e I'affermazione sfrontata della menzogna, che diverranno alcuni dei tratti caratteristici della nascente epoca dei lumi. Gli spettatori della prima metà del '700 probabilmente preferivano situazioni umane delineate con più leggera chiarczza ed erano soliti aspettarsi una maggior qualità dell'azione scenica, nella Didonelttta concentrata nel finale. Data lrinnovatività di questo dramma ela sottigliezza del suo contenuto si può cercare di capire laterdenza dei primi adattarori a cambiame fortemente i connotati soprattutto nella parte centrale. Ma il tempo darà ragio- ne a Metastasio e Didone ritroverà quasi tutto il suo iniziale splendore verso la fine del secolo, dopo un lungo e trionfale cammino attraverso i teatri di tutta Europa. Grarr parte delle musiche di questa serata ritrovano vita dopo oltre due secoli di silenzio. Esse sono state approntate appositamente per questa occasione da un'équipe del Conservatorio Benedetto Marcello. Per Ia stesura di un programma degnamente rappresentatiyo si è presa visione della maggior parte delle Didoniveneziane rimaste. Esse, però, nel frattempo sono quasi tutte finite nella biblioteca del Conservatorio di Napoli. Marco Gemmani ti :it::-Ìl Ferdinando Befiont. Didone abbandonata (estafro) M Sala Concerti dìPalazzo Pisani - giwedì 16 dicembre 1999, Le arie della Didone tra vecchi e nuovi, compositori'veneziani' Francesco Di Majo Son regina e son amanle ElisaSavino, sopranct Matteo Messori, cembalo Andrea Toffolini Son regina e son amante Elena Ctoci, soprano LauraTrainini, Jlauto Silvia Sperandio, clarinettct Baldassane Galuppi Fra lo splendor del trono Alessio Nicolav clch, rcnore Matteo Messori, cembalo Alexander Bonivento Fra lo splendor del trono Gianluca Ttmino, baritono Annabella DaRos, arpa Michele Scarpa, lagouo Baldassarre Galuppi Ah! Non lasciarmi, no lucia Raicevich, soprano Matteo Messori, cembalo Federico Costanza Ah! Non lasciarmi, no Martina T rcv isan, s oprano Eleonora Costanza, rnce recitante Stefania Bemardi, llauto NiceFamea, celesta Luciano Bellini, aolonce llo Pasquale Anfossi Ogni amator suppone Martina Trevisan, soprano Matteo Messori, cembalo Filippo Perocco Ogni atlnator suppone ElisaSavino, soprano Marco Cola, como Annabella DaRos, arpa Filippo Perocco, orgaro Johan Adolf Hasse Cadrà fra poco in cenere Alessio Nicolav cich, tenore Matteo Messori, cunbalo orc 20.30 Alessio Muro Cadrà fra poco in cenere Michele Negto, tenore Alessio Rossato, pera.mionel Slefano P ezzato, percussione 1l Baldassane Galuppi Vado... ma doue? Oh Dio! ElisaSavino, soprano Matteo Messori, cembalo Francesco Pavan Vado... ma doue? Oh Dio! Lucia Raicevich, so7rano Luciano Bellini, u io lo ncello Marco Bonacina, piandoru Filippo Perocco, orgamo 18 Testi poetici da Didone abbatdoruta Concefti del 15 e 16 dicembre 1999 Droorr, I, SEmm, 5 Son regina e sono amante; e l'impero io sola voglio del mio soglio e del mio cor. Darmi legge invan pretende Chi I'arbitrio a me contende Della gloria e dell'amor. II, 10 Ogni amator suppone che della sua ferita sia la beltà cagione, ma la beltà non è. E' un bel desio, che nasce allor che men s'aspetta; si sente che diletta, I, 7 Fra lo splendor del trono belle le colpe sono, perde l'orror l'inganno tutto si fa virtù. Fuggir con frode il danno può dubitar se lice que11'anima inielice, che nacque in servitù. IansA,, ENna., I, 10 Quando saprai chi sono sì fiero non sarai, né parlerai così. Brama lasciar le sponde quel passeggiero ardente: fra l'onde poi si pente, se ad onta del nocchiero dal lido si partì. ma non si sa perché. Drlorvr, II, 14 Va lusingando Amore il credulo mio core: gli dice, ''sei felice"; ma non sarà così. Per poco mi consolo; ma più crudele io sento poi ritornar quel duolo, che sol per un momento dall'alma si partì. Droorrr, III,8 Va crescendo il mio tormento; io lo sento e non l'intendo: giusti dei, che mai sarà! L$sl, U, ENEc,, I, 18 Se resto sul lido, se sciolgo le vele, 17 Cadrà,fta poco in cenere i[ n]o nascente impero, e ignota al passeggiero infido, crudele mi sento chiamar. E intanto, confuso nel dubbio funesto, non parto, non festo, ma provo il martìre, Cartagine sarà che avrei nel partire, che avrei nel restar. Droour, III, 20 Droorr,n, II,4 Ah! non lasciarmi, no, bell'idol mio: di chi mi fiderò, se tu m'inganni? Di vita mancherei nel dirti addio; che viver non potrei fra tanti affanni Se a te del mio perdono meno è la morte acerba, non meriti, superba, soccorso né pietà. Vado, Ma dove? Oh Dio! Resto.. Ma poi... Che do? Dunque morir dovrò senza trovar pietà? E v'è tanta viltà nel Petto mio? No no, si mora; e l'infedele Enea abbia nel mio destino un augurio funeslo al suo cammino, Precipiti Cartago, adala reggh; e sia il cenere di lei la tomba mia, 19 Comitato scientifico Giovanni Umberto BalIe| Direttore Pietro Verardo, Vicedirettore Giovanni Morelli, Uniuersità di venezia, Ca' Foscari Marco Gemmani, Coordinamento musicale Maria Giovanna Miggiani, Coordinamento scimtifico Giorgio Bussolin, collaboratore aterno Camilla Delfino, Colla.boratore esterlxo Hanno collaborato i docenti Fagotto Michele Scarpa Violini * Bruna Barutti Gabriella Marchi Luisa Messinis * * Stefano Zanchetta * ErikaBazzani Giulia Bellingeri Francesca Bonomo Stefano Bruni Luciano Bellini Monica Bertagnin Elsa Bolzonello Zoja Pietro Costantini Federico Dei Rossi Angelica Faccani Nzzar do Andrea Bressan Dariela Colonna Romano Annunziata Dellissanti Stefano Gibellato Ermanno Fugagnoli Federica Lotti Giorgio Lovato Carlo Giordani Luisa Messinis Conado Pasquotti Francesco Rizzoli stella silva Silvia Urbanis tuccardo Vaglini Sergio Vartolo Orchestra del Conservatorio Benedetto Marcello Flauti LligiCalzavaru*' *t Gianluca Dal Lago Viole * Marco Albano * Giovanni Petrella Francesca Canova Francesca De Facci Monica Fracassetti Marco Nason Violoncelli Silvia Di Salvatore Lorenza Loro Eleonora Ruggenini Anna Sena Michela Caser Contrabbassi Marco Tesei Laura Vettori MarcoZappia Oboi Raffaele Sinello ** Clauicernbalo Matteo Messori Chiara Staibano ** Comi + Marco Venturi' Marco Cola t* aggiunti docenti del Conservatorio Benedetto Marcello Trombe Elena Busetto Fulvio Silvestri 20 Palma/Fotocomposizione e stampa: Poligrafica, Venezia - dicembre 1999