I
SE
SS
i
A
N
d
TA
N
N
I
n. 4 - Giugno 2011
[email protected] - Via Montenero, 4 - 33018 Camporosso in Val Canale (Ud)
a cura di Carlo Schluga
TEX, mistero e fonte di
ispirazione senza fine...
Nel precedente studio (pubblicato sui n° 2 del settembre 2010 e n° 3 del febbraio 2011 di CdT) ho
spiegato i motivi per cui è solo a partire da pag. 69,
1° str. del n° 96 La caccia dell’ottobre 1968, disegnata da Virgilio Muzzi, che le storie stampate
nella serie gigante risultano inedite (e non a pag.
34, 1° str. del n° 95, serie gigante, come affermato
da troppe erronee fonti). Per completezza, però,
devo annunciarvi (senza per questo contraddire le
mie stesse affermazioni), che solo a partire dalla
storia di Galep, presentata nel n° 113 Tra due bandiere, del marzo 1970, le stesse vennero realizzate direttamente per la serie gigante. Infatti, tra l’ottobre 1968 ed il marzo 1970, nella serie gigante
furono inserite le ultime avventure originariamente
disegnate per la serie a striscia. Storie che non vennero pubblicate in essa in quanto si era ormai decisa la sua soppressione, avvenuta il 5.06.1967, e
pescate da quello che più volte ho indicato con:
deposito redazionale (una zona di parcheggio
nella quale sostavano, ed ancora sostano temporaneamente, le avventure preventivamente realizzate dai vari autori). Sola eccezione, il n° 100 Fort
Apache (primo albo a colori della serie, disegnato
dallo stesso Galep), del febbraio 1969, che, non
presentando correzioni e tracce delle testatine e
finalini tipici della serie a striscia, è da ritenersi
realizzata direttamente per la serie inedita gigante
allo scopo di festeggiare il prestigioso traguardo
raggiunto dalla testata. Le storie in questione
6
appartengono, quindi, ad un breve arco temporale
all’interno del quale le scelte redazionali si orientarono decisamente verso il formato libretto o
gigante. Le ultime testate nel formato a striscia
delle allora Edizioni Araldo infatti sono: Zagor
(15.06.1961 - 10.11.1970) e Il Piccolo Ranger
(15.06.1958 - 25.04.1971), assieme alla raccolta
di Tex, serie Rossa (febbraio 1956 - marzo 1972).
Chiusa la serie a striscia, mano a mano che i disegnatori impegnati consegnavano i loro lavori, questi continuarono ad essere inseriti nel ricordato
deposito e da esso nella serie gigante come oggi la
conosciamo.
fig.1: testatina originale con
introduzione alla storia
fig. 2: testatina originale con
riassunto
In questo contesto, la presenza/assenza delle testatine e finalini sono un riferimento importante nella
INTERVISTA CON...
Parlaci un po’ di te: dove sei nato, dove vivi ecc.
Sono nato in Argentina nel 1963, ma da 23 anni
vivo in Spagna a Barcellona.
Quali sono stati i tuoi primi lavori?
Mi sono diplomato a 18 anni a Buenos Aires ed ho
iniziato a lavorare presso un’agenzia di annunci
come illustratore, quindi le mie prime illustrazioni sono state fatte lì. Comunque in quel periodo
ho iniziato a disegnare anche per riviste di
fumetti, come Fierro o Skorpio.
Ci sono stati dei Maestri a cui ti sei ispirato?
Certo! Molti artisti hanno influenzato la mia carriera: primo fra tutti Frank Frazetta il grande
maestro che ho scoperto all’età cruciale
di 17 anni quando dovevo decidere
del mio futuro; altri nomi che
non si dovrebbero assolutamente omettere: Roger Dean,
Moebius, Arthur Rackham,
Alma Tadema, Velazquez e
molti altri…
Quali sono i lavori che ti
hanno dato maggior
soddisfazione a livello professionale?
Durante la mia carriera ricordo i disegni fatti per George
Lucas, inoltre ho
fatto illustrazioni
per le carte di
Magic, per esempio
Treva il Renewer e
le copertine per
10
Steve Vai. Poi vado particolarmente
fiero di alcuni dei miei draghi: Dark
Dsurion (il drago nero) e Hobsyllwin (il
drago bianco) che sono diventati famosi
in tutto il mondo.
a cura di Pasquale Simone
BIRBA
Casa editrice:
Periodicità:
Testi:
Disegni:
Numeri pubblicati:
Pagine:
Prezzo:
Data primo numero:
Data ultimo numero:
Tomasina
settimanale
Roberto Renzi
Augusto Pedrazza
21
36 comprese le copertine
L.15
16 giugno 1950
3 novembre 1950
La coppia di autori formata da Roberto Renzi e Augusto
Pedrazza presentano in questa serie, appartenente alla
collana degli Albi Scugnizzo, il personaggio di Denny
Dey, soprannominato Birba, un giovanotto tanto forzuto
quanto pavido e timido. Le avventure prendono il via
quando Birba, per consentire alla fidanzata Sandra di
sottoporsi ad una operazione per riacquistare la vista,
ritrova il coraggio per combattere in un incontro di boxe
e vincere il premio in denaro. Due loschi individui, agli
ordini di un misterioso capo che si fa chiamare “il
Professore”, cercano intanto di eliminare Sandra per
avere libero accesso all’eredità lasciatale da uno zio
scienziato, un castello nel cui sotterraneo si trova una
strana macchina denominata “la Talpa”, in grado di muoversi sottoterra, come un sottomarino in mare. Dopo una
serie di vicissitudini i tre malviventi con Birba, Sandra e
il fido amico Lin Lin, si trovano a bordo della Talpa, che
viene messa in moto dal Professore e si insinua nel terreno sotto al castello. Il curioso viaggio termina bruscamente nelle viscere della Terra, in un mondo abitato da
19
a cura di Pasquale Vaglica
Collezionare Diabolik
Capita spesso di confrontarmi con
amici appassionati di fumetti, è
sorprendente scoprire come ogni
persona ha un suo modo di collezionare anche se l’oggetto è lo stesso ognuno segue un suo metodo.
Non c’è una logica comune, ognu-
no valuta secondo i propri parametri e se ne fa una ragione. In genere
si cercano fumetti belli, in condizioni simili a quando sono stati
messi sul mercato, ma per tanti non
è così, molti voglio sfogliare il
fumetto, leggerlo, toccarlo o farlo
22
vedere agli amici e si sa che se il
fumetto è perfetto costa un patrimonio e se nel maneggiarlo si creano delle piccole o insignificanti
escoriazioni già perde il valore iniziale, allora meglio prenderlo un
po’ vissuto così lo si può gustare
meglio.
Chiaramente sono tanti i maniaci
della perfezione, ma non tutti se li
possono economicamente permettere, allora qualcuno è disposto ad
accettare pieguzze ma guai se sono
presenti scritte.
Ci sono quelli che non badano ai
segni di biro ma deve essere assolutamente squadrato e compatto,
molti non sopportano che il fumetto sia tagliato male. Ma non è tanto
collezionare il fumetto a differenziarci, quanto quello che ci sta
attorno.
Molti si fermano all’ albo classico,
altri sono appassionati degli albetti
extra-serie, altri cercano la storiella
sulle varie riviste o sui libri, altri
ancora le cartoline ma non locandine e poster perché ingombrandi,
CORREVA L’ANNO 1952
Trieste. In marzo, per il quarto anniversario della dichiarazione tripartita con la quale i governi di
Washington, Londra e Parigi si impegnavano solennemente a restituire Trieste e il territorio libero
all’Italia, la popolazione della città vuole dimostrare una volta di piu’ la sua devozione alla madre
patria e la sua indignazione per gli “arbitrii di ogni genere in cui Tito continua a sottoporre gli istriani”. Il governo alleato di Trieste proibisce ogni manifestazione, ma la popolazione reagisce e per tre
giorni la città è percorsa da cortei di folla inneggianti all’Italia.
La polizia interviene duramente causando violentissimi scontri. Il 10 maggio, a Londra si conclude
la conferenza sul futuro di Trieste: l’Italia viene associata all’amministrazione della zona A.
E’ in questo contesto politico che vede la luce il 23 luglio nella “COLLANA” ALBI D’ORO Mondadori
PICCOLO TROMBETTIERE SUDISTA,
AL SERVIZIO DELLA BANDIERA CONFEDERATA
a cura di Renato Rattazzi
Raffaele Paparella
Guido Martina (Il Professore)
Con questa “equipe” di disegnatori di prim’ordine,
(lo stesso staff di Pecos Bill, più Leone Cimpellin e
Giovanni De Gaspari) la PERIODICI MONDA-
24
Dino Battaglia
Leone Cimpellin
Pier Lorenzo De Vita
DORI si ripresenta in edicola il 23 luglio 1952 ai
ragazzi italiani di allora, con una elegante pubblicazione destinata a riscuotere un grande successo
contributo soci € 16,00
Scarica

CdT n4 new - Cronaca di Topolinia