Il confronto tra Amministrazioni centrali e
regionali sulle Aree tematiche 9 e 10 per la
Programmazione 2014-2020
Napoli, 14 maggio 2013
Obiettivi dell’incontro
•
•
Fare il punto della situazione sulla
programmazione 2014-2020, a partire
dagli esiti del lavoro dei tavoli tematici
nazionali C e D
Approfondire l’elaborazione tematica dei
risultati attesi e delle azioni previste dalla
Bozza di Accordo di Partenariato
2
Area Tematica 9
Promuovere l’inclusione sociale e
combattere la povertà
3
I risultati attesi principali/più condivisi nei tavoli
nazionali riguardano:
1. Incremento della partecipazione al mercato del lavoro e/o alla vita
sociale delle persone con maggiori sintomi di disagio sociale,
con particolari difficoltà individuali e familiari, con disabilità,
oggetto di discriminazione, vittime (anche OT 8)
2. Riduzione della povertà e dell’esclusione sociale
3. Riduzione della marginalità estrema (senza dimora)
4. Aumento/consolidamento/qualificazione dei servizi di cura
•
•
•
socio-educativi rivolti a bambini
di cura rivolti ad anziani non autosufficienti
di cura per le non autosufficienze gravi
5. Miglioramento della legalità (supporto anche da OT 11)
6. Aumento delle attività economiche a contenuto sociale
7. Rafforzamento della capacità amministrativa nel settore delle
politiche sociali (supporto da OT 11)
8. Rafforzamento/migliore caratterizzazione delle figure
professionali che operano nelle politiche sociali
9. Miglioramento della strumentazione informativa/operativa per
politiche sociali più efficaci e integrate
4
4
Elementi di discussione nei tavoli nazionali
• 1 riunione [punti essenziali]:
– impostazione generale e motivazioni del
Tavolo/Missione di policy [perché il tema
Inclusione sociale è così importante nel doc
Metodi e Obiettivi (M&O), situazione italiana:
cittadinanza (e sviluppo); stimolo europeo:
Europa 2020 e lotta alla povertà e alla marginalità]
– Prima discussione sul «ruolo» del FSE: è un ruolo
anche nuovo (si apre a nuove
policy/risultati/azioni e diversi protagonisti e
target/temi) o solo una maggiore sfumatura a
quello che già si è sperimentato ?
5
Elementi di discussione nei tavoli nazionali
• 2 riunione [punti essenziali]:
– Si riprendono le condizioni di contesto per l’Italia:
 CRISI prolungata e FRAGILITA’ STRUTTURALI dell’economia
del Paese hanno fatto peggiorare la situazione generale
sul mercato del lavoro (effetto): politiche economiche e
anche dei FS che contribuiscano alla ripresa della crescita
con tutte le leve possibili
Esistono storicamente e sono in aumento POVERTA’ e
MARGINALITA’ estreme. L’Italia non ha ancora un sistema
stabile di politiche sociali in senso proprio che contrastino
la povertà e la marginalità: politiche generali e anche dei
FS che si prendono carico delle situazioni «molto difficili, in
cui si cumulano disagi», che irrobustiscano i servizi sociali,
che amplino le attività sociali e che – anche a parità di altro
– costituiscano uno spazio di stimolo di scelte che
considerino il benessere e la qualità della vita dei cittadini
6
in molte politiche di settore diverse.
Elementi di discussione nei tavoli nazionali
• 3 riunione [punti essenziali]:
– richiamo/suggerimenti della Commissione
per utilizzare bene ANCHE i fondi strutturali
in direzione di attenzione molto rinnovata
all’inclusione sociale (focalizzazione degli
obiettivi, innovazione negli strumenti)
– discussione della caratterizzazione in senso
di inclusione sociale e qualità delle vita di
altri OT
7
Condizionalità 10.1 Inclusione attiva. Integrazione
comunità emarginate come i Rom:
a) esistenza e attuazione di una strategia nazionale per la
riduzione della povertà conformemente alla
raccomandazione della Commissione del 3 ottobre 2008
relativa all'inclusione attiva delle persone escluse dal
mercato del lavoro e agli orientamenti in materia di
occupazione;
b) esistenza di una strategia nazionale per l'inclusione dei
Rom in conformità del quadro dell'UE per le strategie
nazionali di integrazione dei Rom;
c) sostegno alle parti interessate nell'accesso ai Fondi.
8
8
Esistenza di una strategia nazionale per l'inclusione dei Rom in conformità del quadro dell'UE per le strategie nazionali di
integrazione dei Rom
Criteri di adempimento
Valutazione del soddisfacimento della condizionalità
Esistenza di una strategia nazionale per l'inclusione dei Rom che:
-
-
-
-
-
-
stabilisca obiettivi nazionali raggiungibili per l'integrazione dei
Rom al fine di colmare il divario che li divide dal resto della
popolazione. Tali obiettivi devono affrontare almeno i quattro
obiettivi dell'UE per l'integrazione dei Rom, relativi all'accesso
all'istruzione, all'occupazione, all'assistenza sanitaria e
all'alloggio;
sia coerente con il programma nazionale di riforma;
identifichi ove pertinente le microregioni svantaggiate o i
quartieri ghetto in cui vivono le comunità più svantaggiate,
utilizzando indicatori socioeconomici e territoriali già disponibili
(es. livello di istruzione molto basso, disoccupazione di lungo
periodo, ecc.);
assegni finanziamenti sufficienti a carico dei bilanci nazionali,
cui si aggiungeranno, se del caso, finanziamenti internazionali
e dell'UE;
comprenda rigorosi metodi di controllo per valutare l'impatto
delle azioni di integrazione dei Rom e un meccanismo di
revisione per l'adattamento della strategia;
sia progettata, attuata e monitorata in stretta cooperazione e in
costante dialogo con la società civile dei Rom e con le autorità
regionali e locali;
contenga un punto di contatto nazionale per la strategia
nazionale di integrazione dei Rom con l'autorità per coordinare
lo sviluppo e l'attuazione della strategia.
E’stato inviato a Bruxelles il piano “Strategia nazionale
d’inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Caminanti” approvato
dal Consiglio dei Ministri il 24 febbraio 2012. Il piano
prevede la collaborazione tra ministeri per la Cooperazione
internazionale e per l’Integrazione, Interno, Lavoro e
Politiche sociali, Giustizia, Salute, Istruzione, Università e
Ricerca ed enti locali attraverso una "cabina di regia"
coordinata sul territorio dall’Ufficio nazionale
antidiscriminazioni razziali (Unar).
Non è emersa alcuna criticità nel confronto con la
Commissione Europea
9
9
SOSTEGNO ALLE PARTI INTERESSATE PER LA PRESENTAZIONE
DI PROPOSTE DI PROGETTI E PER L'ATTUAZIONE E LA
GESTIONE DEI PROGETTI SELEZIONATI
Valutazione del soddisfacimento
Criteri di adempimento
della condizionalità
Criterio non ancora soddisfatto. Il
sostegno alle parti interessate potrà
riguardare due aspetti:
- assistenza in riferimento agli
ambiti di intervento tematici;
-assistenza in riferimento a
regolamenti e procedure dei fondi
europei.
Non è emersa alcuna
osservazione nel confronto con
la Commissione Europea
10
10
Esistenza e attuazione di una strategia nazionale per la
riduzione della povertà: il confronto con la Commissione sui
criteri di adempimento
La strategia nazionale per la riduzione della povertà è ad oggi
rappresentata dalle azioni del PNR che hanno la finalità di:
•contrastare la povertà promuovendo l’occupazione e
rimodulando gli interventi sulla popolazione con maggiori
sintomi di disagio sociale ed economico;
•favorire la conciliazione tra lavoro e azioni di cura;
•riorganizzare i flussi informativi per rendere più efficienti ed
efficaci le prestazioni sociali;
•sperimentare una misura generalizzata di contrasto alla
povertà assoluta, condizionata alla partecipazione a percorsi
di ricerca attiva del lavoro (nuova social card);
•riformare l’ISEE;
11
•mettere a punto un piano di medio periodo per gli anziani
11
non autosufficienti.
Esistenza e attuazione di una strategia nazionale per la riduzione della povertà conformemente alla raccomandazione della
Commissione del 3 ottobre 2008 relativa all'inclusione attiva delle persone escluse dal mercato del lavoro e agli orientamenti in
materia di occupazione.
Criteri di adempimento
Valutazione del soddisfacimento della condizionalità
Disponibilità di una strategia nazionale per la riduzione
della povertà che:
–
si basi su dati di fatto. A tal fine è necessario un sistema di
raccolta e analisi di dati e informazioni che fornisca
elementi sufficienti per elaborare politiche di riduzione
della povertà. Questo sistema è utilizzato per tenere sotto
controllo gli sviluppi;
–
sia conforme all'obiettivo nazionale relativo a povertà ed
esclusione sociale (come definito nel programma nazionale
di riforma), che comprende l'ampliamento delle opportunità
di occupazione per i gruppi svantaggiati;
–
contenga una mappatura della concentrazione territoriale al
di là del livello regionale/NUTS3 dei gruppi emarginati e
svantaggiati, compresi i ROM;
–
dimostri che parti sociali e parti interessate sono coinvolte
nella progettazione dell’inclusione attiva;
–
comprenda misure per passare dall’assistenza residenziale
all’assistenza diffusa sul territorio;
-La predisposizione della strategia sulla base dei dati sarà facilmente realizzata, potendo
contare su basi informative quali: l’indagini Istat su “Reddito e condizioni di vita” (EU SILC);
“Consumi delle famiglie”; Approfondimenti una tantum su “Redditi delle famiglie con
stranieri”, “Condizioni di vita delle persone separate, divorziate e coniugate dopo un
divorzio”; indagine Istat, Caritas, FIO.psd e Ministero del Lavoro sui senza dimora; data
warehouse delle statistiche ufficiali sul tema della coesione sociale (Inps, l'Istat e Ministero
del Lavoro), etc.
-
Nella strategia verranno riprese le attività previste dal PNR in materia di sostegno al
reddito e accessibilità dei servizi, mentre in riferimento al mercato del lavoro oltre agli
interventi volti a favorire lavoro di cura e conciliazione andranno integrati gli interventi di
cui all’obiettivo tematico 8;
-
Il criterio è facilmente soddisfatto in relazione ai ROM (mappatura presente nella Strategia
di inclusione dei Rom). Potrà essere inoltre soddisfatto in relazione alla esclusione dal
mercato del lavoro, utilizzando la disponibilità di dati a livello provinciale. Inoltre potranno
essere identificate aree in cui è alta la presenza di persone senza dimora. Da verificarsi la
possibilità di identificare altre aree di disagio estremo (indicatori di alta dispersione
scolastica, diffusione di fenomeni di microcriminalità, ecc.);
-Il criterio potrà essere facilmente soddisfatto. Già attuato in riferimento ad alcune azioni
previste dal PNR come la riforma dell’ISEE;
-
Potrebbe essere soddisfatto in relazione agli anziani non autosufficienti. Anche in
riferimento agli interventi rivolti ai senza dimora potranno essere predisposte delle linee
guida per gli interventi territoriali che tengano conto di questo criterio;
-
misure volte a prevenire e combattere la segregazione in tutti i campi.
12
-
indichi in modo chiaro misure volte a prevenire e
combattere la segregazione in tutti i campi.
12
LA RICOGNIZIONE DELLE STRATEGIE TERRITORIALI DI
CONTRASTO ALLA POVERTA’
le Regioni/PA hanno messo in campo azioni di contrasto ai
fenomeni di povertà tese a favorire l’inclusione sociale, il
sostegno ai soggetti in difficoltà, azioni di politica attiva per
l’integrazione nel mondo del lavoro di soggetti a rischio di
povertà, interventi a favore delle famiglie più bisognose.
IL MISE-DPS nel dar conto degli esisti della ricognizione
effettuata ha evidenziato una programmazione sulle tematiche
di inclusione attiva disomogenea, con aree di eccellenza ed
altre in cui sono presenti ancora criticità. Ha sottolineato
inoltre come la politica di coesione territoriale abbia da tempo
dato attenzione ai temi della inclusione attiva, con particolare
riguardo alla dimensione di accesso ai servizi essenziali,
alcuni dei quali sono stati potenziati attraverso il Piano di
13
Azione Coesione.
13
L’esito del confronto con la Commissione
La CE evidenzia l’assenza di una strategia
nazionale e i rischi di divergenza delle
strategie regionali.
Le autorità italiane esprimono l’intenzione di
redigere una strategia di base, nel rispetto
delle prerogative costituzionali in materia delle
regioni.
14
14
Area Tematica 10
Investire nelle competenze,
nell’istruzione e nell’apprendimento
permanente
15
Risultato atteso 1:
RIDUZIONE DEL FALLIMENTO FORMATIVO PRECOCE E DELLA DISPERSIONE
SCOLASTICA E FORMATIVA A PARITÀ DI CONTESTO
Collegamento con Area tematica Inclusione sociale e lotta alla povertà
OBIETTIVI SPECIFICI
Ridurre l’abbandono precoce, con
attenzione particolare a specifici
target
Promuovere la qualità dei sistemi di
istruzione pre-scolare, primaria e
secondaria e della istruzione e
formazione professionale
INDICATORI
MODALITÀ DI QUANTIFICAZIONE
1) Giovani che abbandonano
prematuramente i percorsi di
istruzione e formazione
professionale
2) Abbandoni al primo biennio delle
scuole superiori
3) Abbandoni dei percorsi di
istruzione e formazione
professionale (15 – 17enni)
4) Livello di istruzione della
popolazione 15 – 19enne
5) (Dall’anno 2017) Giovani che
acquisiscono una qualifica tramite
apprendistato cd. di I livello
1) Quota di 18-24enni con al più la licenza media
e che non frequenta altri corsi scolastici o
svolge attività formative superiori ai 2 anni
2) Quota di abbandoni sul totale degli iscritti al
primo biennio delle scuole secondarie superiori
3) Quota di allievi (15-17enni) iscritti ad un
percorso formativo (IeFP) ritiratisi prima della
conclusione dello stesso sul totale degli allievi
iscritti della stessa fascia d’età
4) Quota di popolazione (15-19enne) in possesso
almeno della licenza media inferiore sul totale della
popolazione 15-19enne
5) (Dall’anno 2017) Numero di apprendisti che
hanno ottenuto una qualifica professionale (cd.
di I livello)
16
16
Risultato atteso 2:
MIGLIORAMENTO DELLE COMPETENZE CHIAVE DEGLI ALLIEVI
Collegamento con Area tematica Agenda digitale
OBIETTIVI SPECIFICI
Migliorare il rendimento
degli allievi, anche
attraverso la fornitura di
strumenti di
apprendimento adeguati
Supportare lo sviluppo
delle capacità di docenti,
formatori e staff,
soprattutto in
matematica, scienze e
lingue straniere, anche
attraverso l’uso di TIC
INDICATORI
1) Studenti con scarse competenze in
lettura
2) Studenti con scarse competenze in
matematica
3) Studenti con scarse competenze in
scienze
4) Miglioramenti dei rendimenti degli studenti
in italiano e matematica
5) Allievi con certificazione linguistica per
livello
6) Allievi con certificazione delle
competenze digitali
(Dall’anno 2016)
Sulle altre 4 competenze è possibile
ipotizzare la misurazione delle
competenze attraverso la
somministrazione di apposite prove prima
e dopo gli interventi:
7) Miglioramento delle competenze (misurato
per ciascuna delle 4 competenze
trasversali)
MODALITÀ DI QUANTIFICAZIONE
1) 15-enni con un livello basso di competenza (al
massimo primo livello) nell'area della lettura (%)
(OCSE-PISA)
2) 15-enni con un livello basso di competenza (al
massimo primo livello) nell'area della
matematica (%) (OCSE-PISA)
3) 15-enni con un livello basso di competenza (al
massimo primo livello) nell'area delle scienze
(%) (OCSE-PISA)
4) Indicatore da costruire sulla base delle Prove
INVALSI in italiano e matematica, selezionando
le classi (II, V el.; I e III sec. Inf.; II e V sec.
Sup.) e il percentile da misurare (es: studenti
che non raggiungono la soglia oltre la quale si
colloca il 90% degli studenti italiani)
5) Quota di allievi con certificazione linguistica
esterna per livello
6) Quota di allievi con certificazione delle
competenze digitali
7) Variazione delle competenze prima e dopo gli
17
interventi (da quantificare attraverso la
17
somministrazione di prove in ingresso e in uscita
dagli interventi)
Risultato atteso 3:
INNALZAMENTO DEL LIVELLO DI ISTRUZIONE DELLA POPOLAZIONE ADULTA CON
PARTICOLARE RIGUARDO PER LE FASCE DI ISTRUZIONE MENO ELEVATE
Collegamento con Aree tematiche Occupazione, Agenda digitale e
Inclusione sociale
OBIETTIVI SPECIFICI
Far crescere la partecipazione degli adulti ai
percorsi finalizzati al conseguimento di titoli
dell’istruzione primaria e secondaria e al
rilascio di qualificazioni inserite nei repertori
nazionale o regionali, soprattutto per coloro che
più necessitano di migliorare le proprie abilità
(up-skilling) o di acquisire nuovamente abilità
(re-skilling), in particolar modo relativamente
alle TIC
Migliorare la qualità dei sistemi educativi rivolti
agli adulti
INDICATORI
1) Adulti che partecipano a
percorsi finalizzati a titoli
dell’istruzione primaria e
secondaria e al rilascio di
qualificazioni
2) Adulti che seguono
percorsi finalizzati al
recupero dell’istruzione di
base e delle competenze
chiave
3) Adulti reinseriti in
percorsi di istruzione
scolastica
MODALITÀ DI
QUANTIFICAZIONE
1) Popolazione 25-64
anni che frequenta un
corso di studio o di
formazione
professionale
2 ) Numero di
certificazioni rilasciate
in rapporto alla
popolazione 25-64 anni
3) Numero di adulti 2564enni reinseriti in
percorsi di istruzione
sul totale della
popolazione 2564enne priva di un
18
titolo di istruzione
18
Risultato atteso 4:
MIGLIORAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ED EDUCATIVA PER AGEVOLARE LA
MOBILITA’, L’INSERIMENTO/REINSERIMENTO LAVORATIVO E ACCRESCERE LE
COMPETENZE DELLA FORZA LAVORO
Collegamento con Aree tematiche Occupazione e Agenda digitale
OBIETTIVI SPECIFICI
Sostenere percorsi formativi per
l’inserimento/reinserimento lavorativo in risposta
alla domanda espressa delle imprese e/o alle
analisi dei fabbisogni professionali e formativi
presenti in sistematiche rilevazioni
Aggiornare le competenze della forza lavoro in
particolare nelle competenze richieste dai settori
che offrono maggiori prospettive di crescita
(prioritariamente green economy, blue economy,
servizi alla persona, servizi socio-sanitari,
valorizzazione del patrimonio culturale)
Sostenere percorsi formativi connessi al rilascio
di qualificazioni inserite nei repertori regionali o
nazionale
Migliorare la qualità del sistema di istruzione e
formazione in linea con le raccomandazioni
europee, anche attraverso la promozione di
iniziative di mobilità
INDICATORI
1) Occupati, disoccupati e
inattivi che partecipano ad
iniziative formative
finalizzate
all’aggiornamento delle
competenze professionali
nonché all’acquisizione di
qualificazioni
2) Esiti occupazionali dei
percorsi
3) Qualificazioni rilasciate in
esito ai percorsi
4) (Dal 2017) Occupati,
disoccupati e inattivi che
usufruiscono di servizi di
validazione e
certificazione delle
competenze
MODALITÀ DI QUANTIFICAZIONE
1) Quota di occupati, disoccupati e inattivi
che partecipano ad iniziative formative
finalizzate all’aggiornamento delle
competenze professionali nonché
all’acquisizione di qualificazioni (con
dettaglio settoriale)
2) Realizzazione di apposite indagini
di Placement (preferibilmente a 6
mesi dalla fine del percorso come
indicato dalla CE per gli indicatori
comuni di risultato FSE); Tasso di
vacancy (Istat) e Indicatore di Skill
shortage (numero di posti vacanti
per mancanza di manodopera
qualificata), Excelsior (da verificare)
3) Quota di qualificati sul totale degli
adulti coinvolti in iniziative formative
finalizzate all’aggiornamento delle
competenze professionali e tecniche
(con riferimento alle qualifiche inserite
19
nei repertori regionali o nazionali)
4) Quota di occupati, disoccupati e 19
inattivi che usufruisce di servizi di
Risultato atteso 5:
INNALZAMENTO DEI LIVELLI DI COMPETENZE, DI PARTECIPAZIONE E DI SUCCESSO
FORMATIVO NELL’ISTRUZIONE UNIVERSITARIA E/O EQUIVALENTE
Collegamento con Aree tematiche Occupazione, Agenda digitale,
Inclusione sociale e Lotta alla povertà
OBIETTIVI
SPECIFICI
Ampliare l’accesso
all’istruzione
superiore
Ridurre i tassi di
abbandono precoce
degli studi
Migliorare la qualità e
l’efficienza
dell’istruzione
superiore
Accrescere la
pertinenza dei
programmi di
istruzione superiore
rispetto alle esigenze
del mercato del
INDICATORI
MODALITÀ DI QUANTIFICAZIONE
1) 30-34enni con istruzione terziaria
2) Transizione ai percorsi di
istruzione universitaria o
equivalente
3) 25-30enni con istruzione terziaria
4) Tempi necessari per il
conseguimento di un Titolo di
studio universitario o equivalente
5) Numero di drop-out (dati OECD e
ANVUR)
6) Situazione occupazionale a 12
mesi dal conseguimento del
Titolo
7) Laureati in discipline tecnicoscientifiche
8) Giovani in apprendistato di alta
formazione
9) Laureati (o con titoli equivalenti)
con esperienze di mobilità
internazionale o con cittadinanza
1) Quota di popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito
un titolo di studio universitario o equivalente
2) Numero di immatricolati/iscritti a percorsi terziari rispetto ai
Diplomati di scuola secondaria superiore
3) Quota di popolazione in età 25-30 anni che ha conseguito
un titolo di studio universitario o equivalente
4) Quota di iscritti che ottengono almeno i CFU previsti dal
DM sul Diritto allo Studio
5) Quota di immatricolazioni/iscrizioni all’anno t non rinnovate
nell’anno t +1
6) Condizione occupazionale dei Laureati o Diplomati post secondaria a 12 mesi dal conseguimento del titolo. Tasso di
vacancy (Istat) e indicatore Skill shortage (numero di posti
vacanti per mancanza di profili qualificati)
7) Numero di laureati nelle discipline scientifiche sul totale dei
laureati
8) Numero di giovani che hanno ottenuto un titolo attraverso
l’apprendistato di alta formazione
9) Quota di laureati in Italia (o con titoli equivalenti acquisiti
20in
20
Italia) con esperienze di mobilità internazionale o con
cittadinanza non italiana
Risultato atteso 6:
QUALIFICAZIONE DELL’OFFERTA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA E
PROFESSIONALE, ATTRAVERSO L’INTENSIFICAZIONE DEI RAPPORTI SCUOLAFORMAZIONE-IMPRESA E LO SVILUPPO DI POLI TECNICO-PROFESSIONALI
Collegamento con Area tematica Competitività dei sistemi produttivi
OBIETTIVI
SPECIFICI
Promuovere
percorsi a favore
di giovani di
istruzione e
formazione
professionale che
rispondono alle
esigenze del
mercato del
lavoro
INDICATORI
1. Inserimento occupazionale coerente a
6 mesi / 1anno / 2 anni dal termine
del percorso
2. Successo formativo dei percorsi di
istruzione tecnica e professionale e di
istruzione e formazione tecnica
superiore (IFTS)
3. Attrattività relativa dei percorsi di
istruzione tecnica e professionale
4. Diffusione delle esperienze formative
in impresa
MODALITÀ DI QUANTIFICAZIONE
1) Realizzazione di apposite indagini di Placement
(preferibilmente a sei mesi dalla fine del percorso
come indicato dalla CE per gli indicatori comuni di
risultato FSE)
2) Quota di giovani qualificati presso i percorsi di
istruzione tecnica e professionale e di istruzione
formazione tecnica superiore sul totale degli iscritti
(IFTS)
3) Quota di studenti nei percorsi di istruzione tecnica e
professionale attivati nell’anno t sul totale degli
iscritti ai percorsi di istruzione secondaria superiore
4) Quota delle ore di formazione svolte in azienda sul
totale delle ore (da verificare ulteriori o diversi
modalità di quantificazione)
21
21
Risultato atteso 7:
MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA, DELL’EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E
DELL’ATTRATTIVITÀ DEGLI AMBIENTI SCOLASTICI FINALIZZATO A AUMENTARE
LA PROPENSIONE DEI GIOVANI A PERMANERE NEI CONTESTI FORMATIVI
Collegamento con Area tematica Energia sostenibile e qualità della vita
OBIETTIVI SPECIFICI
MODALITÀ DI
QUANTIFICAZIONE
INDICATORI
1)
Migliorare il rendimento degli allievi,
anche attraverso un ambiente
appagante e una migliore qualità
delle infrastrutture scolastiche
1) Permanenza presso le
strutture scolastiche
2) Sicurezza degli edifici
scolastici
3) Sicurezza antincendio
degli edifici scolastici
4) Ecosostenibilità degli
edifici
2)
3)
4)
Quota di ore
extracurriculari
Quota di edifici in possesso
del documento di
valutazione antirischi
Quota di edifici in possesso
del certificato di
prevenzione incendi
Riduzione totale lorda delle
emissioni di gas serra (in
CO2 equivalenti, kiloton
per anno)
22
22
Risultato atteso 8:
DIFFUSIONE DELLA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA NEL MONDO DELLA
SCUOLA E DELLA FORMAZIONE E ADOZIONE DI APPROCCI DIDATTICI
INNOVATIVI
Collegamento con Area tematica Agenda digitale
OBIETTIVI SPECIFICI
Migliorare il rendimento degli
allievi, anche attraverso un
ambiente appagante, un
sostegno all’accesso a nuove
tecnologie e la fornitura di
strumenti di apprendimento
adeguati
Promuovere risorse
d’apprendimento on- line
facilmente disponibili, pratiche
educative on-line e uso di reti
aperte
INDICATORI
1) Disponibilità di nuove
tecnologie
2) Diffusione delle
competenze digitali tra
insegnanti/formatori
Altri da definire:
3) Grado di partecipazione
alle attività laboratoriali
MODALITÀ DI
QUANTIFICAZIONE
1)Rapporto allievi/nuove
tecnologie (PC, tablets, …)
2)Quota di insegnanti/formatori
che utilizzano le nuove
tecnologie
3)Per quanto riguarda il Grado
di partecipazione alle attività
laboratoriali si possono
impostare indicatori sulla base
di specifiche indagine di follow
up
23
23
Risultato atteso 9:
MIGLIORAMENTO DELLE CAPACITÀ DI AUTO-DIAGNOSI, AUTO-VALUTAZIONE E
VALUTAZIONE DELLE SCUOLE E DI CAPACITÀ DI INNOVARE LA PROPRIA
DIDATTICA ADATTANDOLA AI CONTESTI
OBIETTIVI
SPECIFICI
Migliorare il
rendimento degli
allievi, anche
attraverso
l’implementazione
di un sistema di
valutazione e autovalutazione delle
scuole
INDICATORI
1)Miglioramento dei
rendimenti degli
studenti
2)Tasso di passaggio
alla classe
successiva
MODALITÀ DI
QUANTIFICAZIONE
1. Indicatore da costruire sulla
base delle Prove INVALSI in
italiano e matematica,
selezionando le classi (II, V
el.; I e III sec. Inf.; II e V sec.
Sup.) e percentile da
misurare ( Es: studenti che
non raggiungono la soglia
oltre la quale si colloca il 90%
degli studenti italiani)
2. Iscritti all'anno t-1 che si
reiscrivono alla classe
24
successiva all'anno t (%) 24
II Parte
La programmazione 2014 - 2020
25
Quattro “novità” per il 2014 - 2020
Approccio comune dei fondi
Concentrazione tematica
Le politiche per la coesione (FESR, FSE e FC),
lo sviluppo rurale (FEASR) e il settore
marittimo e della pesca (FEAMP) sono
integrate in un Quadro Strategico Comune
orientato ai risultati, alla verifica dei progressi
e all’armonizzazione delle regole.
Le priorità del Quadro Strategico Comune
2014 – 2020 sono concentrate su undici
obiettivi tematici, connessi con la
Strategia di Europa 2020 ed orientati alla
crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva
Approccio territoriale rafforzato
Condizionalità
La proposta di Regolamento richiede a Stati
Membri e Regioni di soddisfare delle
condizionalità ex ante (requisiti) per poter
accedere ai fondi ed assegna ai Programmi una
riserva di efficienza e di efficacia in base a
delle condizionalità ex post.
Le nuove politiche di coesione propongono un
rafforzato approccio territoriale, da
promuovere attraverso l’estensione dello
Sviluppo Locale Partecipativo, il ricorso ad
Investimenti Territoriali Integrati, la
conferma dello sviluppo urbano
26
Lavori in corso
Bilancio UE
2014 - 2020
Il bilancio 2014-2020 (Quadro Pluriennale Finanziario) della
Unione Europea è ancora in corso di negoziato fra il Parlamento
ed il Consiglio. La sua approvazione è una condizione
preliminare perché il nuovo ciclo di politiche comunitarie possa
partire, avendo ricevuto stanziamenti finanziari certi.
Regolamenti e Quadro
Strategico Comune
Sono state pubblicate versioni provvisorie del Regolamento
recante disposizioni comuni (che include una parte relativa ai
fondi del QSC ed una riguardante le politiche di coesione), del
Regolamento FESR, del Regolamento FSE e del Regolamento
FEASR. È anche stata pubblicata una versione provvisoria del
Quadro Strategico Comune. Questi documenti sono in fase di
negoziato.
27
Lavori in corso (2)
Il Position Paper della
Commissione
La Commissione Europea ha individuato sfide da affrontare,
quattro priorità di finanziamento e una serie di raccomandazioni puntuali per la costruzione delle politiche di coesione
2014-2020 in Italia. Questo documento è una base di partenza
del negoziato fra Autorità Nazionali e Commissione Europea per
definire l’Accordo di Partenariato e i Programmi Operativi
Primi orientamenti
nazionali
Il documento “Metodi e Obiettivi” (c.d. documento Barca) ha
identificato un “nuovo” metodo di lavoro per le politiche di
coesione 2014-2020, basato su sette innovazioni di metodo e tre
opzioni strategiche. Questi elementi sono alla base della
costruzione dell’Accordo di Partenariato.
Accordo di Partenariato
Sulla base del confronto avvenuto in quattro tavoli tecnici fra
DPS, Ministeri e Regioni, è stata elaborata una parziale
“versione in corso d’opera” dell’Accordo di Partenariato, che
presenta quadri di riferimento, risultati attesi, azioni e
indicatori per ciascun Obiettivo Tematico
28
Lavori in corso (3)
Programmi Operativi
Le Regioni stanno avviando il lavoro di preparazione dei
Programmi Operativi sulla base di uno schema di lavoro
predisposto dalla Commissione. I Programmi dovranno
naturalmente essere coerenti con l’Accordo di Partenariato.
Condizionalità ex ante
Tutte le Amministrazioni (nazionali e regionali) interessate
all’attuazione delle politiche di coesione stanno lavorando per
soddisfare le condizionalità ex ante, che consistono nella
maggior parte dei casi nella costruzione di quadri di riferimento
strategici e/o normativi in cui ordinare l’intervento dei Fondi.
29
Le sette innovazioni di “Metodi e Obiettivi”
Gli obiettivi saranno definiti sotto forma di
risultati attesi in termini di qualità di vita delle
persone e/o di opportunità delle imprese
1
Risultati
attesi
Sarà garantita trasparenza e apertura delle
informazioni; e rafforzamento delle possibilità di
mobilitazione dei soggetti interessati e del
partenariato.
4
Apertura
I programmi operativi conterranno
indicazioni non generiche ma
circostanziate delle azioni da finanziare
2
Azioni
I PO assoceranno a ogni azione i
suoi tempi previsti di attuazione
3 Tempi previsti
e sorvegliati
Il partenariato sarà esteso alla fase discendente della
programmazione. Saranno coinvolti nella valutazione
pubblica aperta tutti i soggetti influenzati.
5
Partenariato
mobilitato
Sarà centrale la valutazione di impatto
delle azioni sulla qualità di vita delle
persone e/o le opportunità delle imprese.
6
Valutazione di
impatto
Le “regole del gioco” non saranno contrattabili. Verrà dato spazio ad
azioni di coprogettazione. Sarà valutata la possibilità che il centro assuma
più ampi ruoli di gestione dei programmi operativi.
7
Presidio
nazionale
30
Il lavoro delle regioni in questa fase
1
Elaborare una strategia di concentrazione degli interventi
2014-2020
2
Preparare meccanismi di integrazione programmatica e
territoriale
3
Elaborare la strategia di intervento territoriale
4
Soddisfare le condizionalità ex ante
5
Elaborare i Programmi Operativi, far svolgere la valutazione ex
ante e condurre i processi partenariali
31
Obiettivi tematici (art. 9 RRDC)
① Rafforzare la ricerca, lo
sviluppo tecnologico e
l'innovazione
② Migliorare l'accesso alle
TIC, nonché il loro impiego
e qualità
③ Promuovere la
competitività delle PMI,
l'agricoltura (FEASR) e la
pesca e acquacoltura
(FEAMP)
④ Sostenere la transizione
verso un'economia a basse
emissioni di carbonio in
tutti i settori
⑤
⑥
⑦
⑧
Promuovere l’adatta⑨
mento al cambiamento
climatico, la prevenzione e
la gestione dei rischi
⑩
Tutelare l’ambiente e
promuovere l'uso efficiente
delle risorse
Promuovere sistemi di
⑪
trasporto sostenibili ed
eliminare le strozzature
nelle principali infrastrutture di rete
Promuovere l’occupazione
e sostenere la mobilità dei
lavoratori
Promuovere l’inclusione
sociale e combattere la
povertà
Investire nelle
competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente
Rafforzare la capacità
istituzionale e promuovere un’amministrazione
pubblica efficiente
32
Gli obiettivi di Europa 2020
Occupazione
Innalzamento al 75% del tasso di occupazione (per la
fascia di età compresa tra 20 e 64 anni)
R&S / innovazione
Aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo ed
innovazione al 3% del PIL dell'UE (pubblico e privato
insieme)
Cambiamenti climatici /energia
(i) Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o
persino del 30%, se le condizioni lo permettono)
rispetto al 1990; (ii) 20% del fabbisogno di energia
ricavato da fonti rinnovabili; (iii) Aumento del 20%
dell'efficienza energetica.
Istruzione
(i) Riduzione degli abbandoni scolastici al di sotto del
10%; (ii) Aumento al 40% dei 30-34enni con
un'istruzione universitaria
Povertà / emarginazione
Almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione
di povertà ed emarginazione in meno
33
Concentrazione tematica FESR
(art. 4 della Proposta di Regolamento FESR)
RS e RiT: almeno 80%
RmS: almeno 50%
RS e RiT: almeno 20%
RmS: almeno 6%
1. Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
2. Tecnologie Informazione e Comunicazione
3. Competitività
4. Economia a basse emissioni di carbonio
5. Adattamento al cambiamento climatico
6. Ambiente ed uso efficiente delle risorse
7. Sistemi di trasporto sostenibile
8. Occupazione e lavoro
9. Inclusione sociale
10. Competenze, istruzione, apprendimento
11. Capacità istituzionale
34
Concentrazione tematica FSE
(art. 4 della Proposta di Regolamento FSE)
SM: almeno
20%
1.
Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione
2.
Tecnologie Informazione e Comunicazione
3.
Competitività
4.
Economia a basse emissioni di carbonio
5.
Adattamento al cambiamento climatico
6.
Ambiente ed uso efficiente delle risorse
7.
Sistemi di trasporto sostenibile
RS: almeno 80% priorità
RiT: almeno 70% priorità
RmS: almeno 60% priorità
8. Occupazione e lavoro
9.
Inclusione sociale e lotta alla povertà
10. Competenze, istruzione, apprendimento
11. Capacità istituzionale
35
Il “menù” della bozza di AdP
11 Obiettivi tematici (ma l’OT 11 “Capacità Istituzionale” è ancora da definire)
Linee di indirizzo
strategico
Risultati attesi
Indicatori
quantificabili
Settori
Azioni
Fondi del QSC
interessati
La bozza di AdP individua, per ciascun obiettivo tematico, una serie di risultati
attesi (associati a indicatori quantificabili) e un elenco molto dettagliato di
azioni, fra cui i programmatori regionali dovrebbero scegliere (a valere sui
fondi del QSC) quelle prioritarie in relazione alle proprie esigenze di sviluppo e
coesione
36
Condizionalità
Ex ante
(art. 17)
Ex post
(art. 18 e 20)
Macroeconomiche
(art. 21 e 22)
Garantiscono che sussistano le
condizioni necessarie per un uso
efficace del sostegno dell'Unione. Il
rispetto delle condizionalità ex
ante viene accertato dalla
Commissione nell'ambito della
valutazione del contratto di
partenariato e dei programmi. Nei
casi in cui non venga soddisfatta
una condizionalità ex-ante, la
Commissione ha il potere di
sospendere i pagamenti a favore
del programma.
La condizionalità ex post
rafforza l'accento posto sui
risultati e sulla realizzazione
degli obiettivi della strategia
Europa 2020. Si basa sul
conseguimento di tappe
fondamentali relative al
raggiungimento degli obiettivi
dei programmi inclusi nel
contratto di partenariato
connessi agli obiettivi di Europa
2020.
I Fondi del QSC possono, se
necessario, essere riorientati
per rispondere ai problemi
economici che un paese si trova
ad affrontare. Questo processo è
basato su modifiche del
contratto di partenariato e dei
programmi a sostegno delle
raccomandazioni del Consiglio
volte ad affrontare gli squilibri
macroeconomici e le difficoltà
socioeconomiche.
37
Lo schema delle condizionalità ex ante (All. V RRDC)
Obiettivo tematico
Gli undici Obiettivi tematici del
RRDC, art. 9
Area
Sono identificate 7 aree:
Antidiscriminazione, Parità di
Genere, Disabilità, Appalti
Pubblici, Aiuti di Stato, Normativa
ambientale connessa a VIA e VAS,
Sistemi Statistici
Condizionalità ex ante
Identifica le condizionalità per
ciascun Obiettivo Tematico
Condizionalità ex ante
Identifica le condizionalità per
ciascuna Area
Criteri di adempimento
Individua i criteri in base ai
quali sarà valutato se una
condizionalità è rispettata o
meno
Criteri di adempimento
Individua i criteri in base ai
quali sarà valutato se una
condizionalità è rispettata o
meno
38
Classificazione delle condizionalità ex ante
Esistenza di sistemi di
valutazione nazionali o
regionali su determinati
fenomeni
14
Il RRDC elenca 36 condizionalità ex
ante, di cui 28 relative agli Obiettivi
tematici e 8 alle Aree
3
Esistenza di strategie e/o
piani, nazionali e/o
regionali, rispondenti a
specifici criteri
19
Recepimento di direttive
comunitarie e/o di principi,
strategie e meccanismi
dell'Unione
39
Milestones della programmazione
[1]
Adozione (UE)
RDDC e QSC
Entro tre mesi
[2]
Trasmissione CdP
e PO (SMCE)
Entro tre mesi
[3]
Osservazioni
(CE) a CdP e PO
Entro sei mesi
da [2]
[4]
Decisione (CE)
su CdP e PO
Entro fine 2015
[5]
Selezione e
approvazione SSL
Entro 2 anni da
[4] o fine 2016
[6]
Adempimento
condizionalità
40
Sergio Vasarri
[email protected]
41
Scarica

Condizionalità ex ante