SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 70 % € 0,50 diretto da Salvo Benanti Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia EffeGrafica Anno 27 FONDATO NEL 1988 N° 33/2015 Domenica 25 ottobre 2015 La Procura ha aperto 11 fascicoli Aria pesante a palazzo Vermexio anche se Garozzo sfoggia la solita spocchia. Le dimissioni di Sullo avviano un cataclisma politico-giudiziario? Certo, leggendo qui accanto Garozzo che fa la vittima sembra di assistere ad un film di quart’ordine in una saletta parrocchiale. Non credibile e raffazzonato alla meglio. Partiamo dal principio. Il giorno dopo la sua elezione, l’attuale sindaco nominò capo di gabinetto Giovanni Cafeo, compagno renziano, Lancillotto di Foti-Artù, smentendo subito in maniera clamorosa uno dei tormentoni della sua campagna elettorale: niente costose consulenze esterne, ci avverremo delle risorse interne del Comune. Dopo Cafeo, consulenti ne sono stati nominati a decine con esborsi pazzeschi per le tasche dei siracusani. Poi è stato un disastro senza limiti e senza confini: Garozzo aveva promesso di dimezzare la tassa della spazzatura ed invece l’ha raddoppiata, come peraltro ha fatto con la Tasi appena qualche settimana addietro; doveva creare lavoro e a questo nodo drammatico per migliaia di siracusani disoccupati, non ha mai messo mano. L’acqua doveva diventare pubblica e ci troviamo l’acqua privatissima, a mio giudizio almeno per cinque o sei anni, da una proroga all’altra, da un’indagine all’altra. Doveva fare il nuovo bando di igiene urbana e dopo quasi tre anni non lo ha fatto, doveva buttare le basi per il nuovo ospedale ma ha fatto solo una indegna sceneggiata, beffeggiata anche dall’assessore regionale pro tempore, Lucia Borsellino: Ma di quale ospedale parlate se non avete neppure presentato un progetto?”. E ancora inquinamento urbano ai massimi storici, opere pubbliche cancellate, strade scassate, autostrade in tilt e ignorate da chi amministra come se la Sr-Gela e la Sr-Catania non riguardassero in primis il sindaco della città. Risultati uguali allo zero in tutti i settori e sprechi enormi per minchiate inconcludenti e fatte per gli amici, insomma, non è stato inaugurato nemmeno il teatro comunale che la Giunta Visentin aveva lasciato praticamente completato. Un disastro, come dicevamo. A tutto questo si aggiungono gettonopoli, sperperi, bandi fasulli, indagini giudiziarie a pioggia coi militi tutti i giorni al Comune a prelevare carte infette o addomesticate. E Garozzo parla di una strategia contro di lui? Dice, peggio ancora, che tutti questi fatti delinquenziali (truffe, minacce, sprechi, imbrogli, carte truccate insomma) non c’entrano con l’amministrazione come se quelli perseguiti non fossero atti della sua amministrazione. Restiamo basiti, davvero spiazzati da tanta faccia tosta. Con nonchalance scrive ancora che tutti quelli che rubavano non li conosce, non hanno la sua storia politica, non c’entrano con la sua Giunta. Ma di cosa vaneggia? E l’assessore indagato e i funzionari indagati e le indagini ancora in corso? Non sono tutte parto di questa maggioranza bulgara che ha assorbito qualsiasi altro colore e/o partito? Il fatto inequivocabile è che tutti gli indagati hanno sostenuto e sostengono Garozzo, che invece oggi cerca maldestramente di prendere le distanze. La strada maestra, dopo tante lordure, non può che essere quella dell’azzeramento. Con dieci fascicoli giudiziari aperti, non è rimasta una benchè minima credibilità di chi ha massacrato la città per quasi tre anni. Vadano tutti a casa, veramente molti si sarebbero già dovuti dimettere, e si lasci ogni decisione ai siracusani. Sul terremoto giudiziario al Comune, riceviamo e pubblichiamo una provenienza politica distante dal mio percorso politico. L‟attacco lo stralcio di due note del sindaco Giancarlo Garozzo. La prima: che la nostra amministrazione sta subendo va però molto al di là di fatti Confido che le indagini facciano luce sull'intera vicenda e che il riguardanti singoli consiglieri. Con una strategia molto precisa che dedirigente e i consiglieri comunali coinvolti possano chiarire la loro nuncio non da ora, si è cercato fin dalla campagna elettorale, di delegitposizione. Sono certo che i timare la giunta sul piano permagistrati sapranno giudicasonale e della legalità. re il ruolo di tutti. L'inchieGiancarlo Garozzo sta di certo non inceppa l'amministrazione, che è fat- Sono undici i fascicoli aperti che la Procura di Siracusa conta La faccia di Garozzo non cota per la stragrande maggio- di chiudere entro il 2015. Questi, secondo le indiscrezioni, sa- nosce vergogna. Ma ha ragioranza di persone per bene”. rebbero i fascicoli già aperti dalla Procura di Siracusa: Fan- ne lui: finché la magistratura Lo afferma il sindaco, Gian- tassunzioni, gettonopoli, acqua, asili nido – sport, appalti ser- inquirente non morderà seriacarlo Garozzo, in riferimenmente il collo agli affari e agli to all'indagine della Guardia vizi semaforici - luce etc. - servizi in concessioni vari. Pillirina affaristi di questa città, le didi finanza su asili nido, tele- - Ognina - Spero, contributopoli, Inda, Campus estivi più altri mostrazioni di disinvolta imputre che ancora sono in itinere, "sotto scopa" , come diciamo nità non potranno che ripetersoccorso e impianti sportivi. Per amore di verità va detto dalle nostre parti. Nel frattempo è possibile che il numero dei si. Ma non è detto che la magiche negli uffici comunali fascicoli aumenterà. stratura non riesca ad andare non ci sono stati sequestri di fino in fondo nella miriade di documenti; è stata invece indagini avviate. Allora la notificata da tre finanzieri una richiesta di esibizione di atti, che spocchia di Garozzo finirà di colpo e la festa finirà per molti. Insomma saranno messi a disposizione nei prossimi giorni. Non si conosco- le dimissioni di Sullo da presidente del Consiglio comunale potrebbero no i dettagli dell'indagine, ma sono certo che dal nostro insediaessere solo il principio di un vero cataclisma politico-giudiziario che mento abbiamo lavorato per mettere ordine su molti servizi da travolgerà il Vermexio. anni affidati senza gara. È stata la nostra amministrazione a porre Le “pratiche” all'esame della Procura della Repubblica infatti sono fine al sistema delle proroghe nella gestione degli asili nido, per la ormai tante. Dalle più rilevanti (vicenda Open Land, gara per l'affidaquale c'è stata una gara d'appalto, così come il campo di calcio Di mento del servizio idrico, vecchie vicende urbanistiche, Porto Grande, Natale è gestito dal 2014 direttamente dal Comune senza affidare etc etc). Ai tempi della prima repubblica (oggi la seconda è già finita la gestione alle società. Quanto al telesoccorso, l'amministrazione nel ridicolo) una mole così imponente di inchieste giudiziarie avrebbe in carica, tra i tagli effettuati al suo insediamento, ha ritenuto tale suggerito al sindaco ed ai suoi consiglieri grande prudenza, un passo servizio non indispensabile e quindi non lo ha mai finanziato. indietro o gesti eclatanti di discontinuità. Oggi non è più così. La cifra dell'attuale amministrazione è: “Me ne Dopo due giorni sempre Garozzo: fotto”. Una bella risata e niente di più. L'amministrazione comunale è Chi governa è esposto ad una sorta di responsabilità oggettiva . finita sui media nazionali con giudizi pesantissimi sulle commissioni Qualunque fatto o atto presunto illecito o illegittimo riferibile consiliari e sulle indennità ma gli effetti prodotti sono limitatissimi. all‟amministrazione, per quanto distante dal proprio operare e dal- Qualche prudenza che cesserà tra qualche mese nell'orgasmo degli afla propria etica, è attribuito alla responsabilità del Sindaco o degli fari. Il futuro diventa così incertissimo. O l'amministrazione esploderà assessori. Se i fatti gravissimi, riguardanti alcuni consiglieri cosotto colpi della magistratura (che sembra, si dice, molto vicina allo munali dovessero risultare veri, non posso che condannarli durastesso sindaco) o alle prossime amministrative si sta creando un quamente, ma il garantismo non è una bandiera che sventolo per radro molto favorevole al M5S, dove le truppe cammellate di tutti i partiti gioni di convenienza ed a seconda delle circostanze. Sono un ga- (la destra in città è scomparsa) potrebbero essere sopraffatte dal voto rantista ed attendo fiducioso l‟operato della magistratura. C‟è tut- libero dei singoli elettori. Quale scenario è preferibile? (sb) tavia una questione politica . Ricondurre i tre consiglieri comunali ed i fatti oggetto dell‟indagine a responsabilità politiche dell‟atAltri servizi sul Comune nel mirino della Procura alle pagine 2, 5 tuale amministrazione è fuori luogo e va ricordato che hanno tutti IL PEGGIO DEVE VENIRE La verità di Zappulla, le lacrime di Princiotta Zappulla e Princiotta sono due martelli. Non si fermano, attaccano, picchiano, resistono, fanno sempre squadra. Zappulla veste di politica quello che di politica ha ben poco, Princiotta è più femminile e piange, ripetutamente. Conferenze stampa insieme ne hanno fatte tante, ma ci sono cose che non si possono dimenticare. Se la Princiotta pensa al cattivissimo Pappalardo, capogruppo del Pd, che l’ha espulsa dal gruppo e che ha aperto le riunioni di maggioranza anche ai consiglieri di Forza Italia, ma non a lei. Ecco, se ci ripensa Princiotta piange di rabbia: Non potrò mai perdonare Pappalardo!. Zappulla chiede con durezza che si dimetta Pisana, il dirigente del caso Campus. E se non si dimette che Comunale a +3896 Teatro Verga +3794 L’ultima notizia lo vedeva inaugurato ad aprile, pazienza Va a finire che riaprirà prima del teatro comunale lo faccia dimettere Garozzo. Princiotta ricorda la macchina del fango messa in moto contro di lei, per farla tacere, diffamandola sul piano personale, mettendo in ansia la sua famiglia, perché lei ha figli grandi. E piange di commozione. Politicamente Zappulla si augura che le loro denunzie risveglino le coscienze dei dormienti e si aspetta un intervento positivo del segretario provinciale e di quello cittadino del suo partito, il Pd. Mentre che c’è, Zappulla sbotta e afferma la verità e cioè che a Siracusa non c’è una informazione libera. Guai a dire la verità. Qualcuno protesta, qualcuno si vergogna. E la Princiotta? Piange! Via Crispi +3238 Le basole con rattoppi di asfalto sono una porcheria 2 Domenica 25 ottobre 2015 Tutti indagati. Garozzo che fa? La maggioranza nel mirino della magistratura. Indagati il presidente del Consiglio comunale, un assessore, vari consiglieri C’è una dichiarazione del sindaco Garozzo dove fra l’altro si legge: “l’Amministrazione comunale è composta per una stragrande maggioranza di persone perbene”. Ma ci sono anche provvedimenti in serie della magistratura sugli asili nido, sui servizi idrici, sul telesoccorso, sul campus estivo, sulle consulenze, sugli sperperi, che mettono seri dubbi su quanto affermato dal primo cittadino. C’è poi l’inchiesta di Gianni Bonina, del settimanale I Vespri, e Bonina, già capo servizio de La Sicilia, non è esattamente l’ultimo venuto. Ci sono ancora gli interventi di Ezechia Paolo Reale e Toi Bianca-Joe Strummer che riportiamo in questa stessa pagina a sollevare dubbi che riteniamo più che legittimi. Il Comune insomma è accusato di malapolitica, di brogli, di gettonopoli così come è accusata anche l’Inda. Insomma, siamo alla svolta. Si dimette qualcuno ? Si dimette Garozzo? Si dimettono i consiglieri indagati? Degrado continuo, qualcuno deve pagare La cronaca giudiziaria di questi giorni restituisce un'immagine delle istituzioni di Siracusa talmente degradata che stentiamo a credere possa trattarsi della nostra città. Noi abbiamo negli occhi e nel cuore un'idea totalmente diversa di Siracusa. Distante da piccole e grandi furbizie, ruberie varie, violenza fisica e verbale. I singoli episodi e le singole responsabilità saranno accertate dall'Autorità Giudiziaria ma dell'immagine deformata e deformante, che fa vergognare di essere cittadini di Siracusa, qualcuno deve avere il coraggio di assumersi la responsabilità. Bene fa il Sindaco a difendere gli uomini della sua maggioranza e ad invocare prudenza sull'esito dei processi. I siracusani hanno ampiamente dimostrato di essere più che pazienti. Fino a quando un amministratore che voglia dirsi capace e responsabile può limitarsi ad aspettare passivamente i provvedimenti della magistratura che riguardano uomini e donne delle cui azioni lui ha la piena responsabilità politica ? Quanto deve allungarsi l'elenco dei primati negativi di Siracusa e delle cadute di dignità macroscopiche prima di porre un rimedio a guasti che di giorno in giorno diventano sempre più irreparabili ? In tutto questo, il nuovo segretario provinciale del PD non ha trovato altra linea di difesa del suo partito se non quella che le indagini in corso riguarderebbero guasti sorti durante le precedenti amministrazioni e creati da persone elette nel centro destra. Così dicendo dimostra di essere giovane solo anagraficamente ma già vecchio nel pensiero e nell'agire: evidentemente crede che i siracusani abbiano memoria cortissima o scarsa intelligenza. Ma non e' così. Farebbe bene a contare quanti tra gli attuali consiglieri comunali, oggi fedelissimi del Sindaco PD ed eletti nelle liste che lo hanno supportato, hanno ricoperto in precedenza incarichi con il centro destra. Sarebbe sorpreso lui, non noi, nel rendersi conto che sono talmente tanti che senza di loro il Sindaco non avrebbe più maggioranza. Sia quindi meno sprezzante sul punto e, se è troppo giovane per ricordare, siamo disponibili ad aiutarlo a contarli nominativamente. Tutti sanno che i consiglieri a vario titolo coinvolti nelle vicende giudiziarie fanno oggi parte della maggioranza che sostiene il Sindaco e che tre di essi lo hanno appoggiato, con i loro partiti di centro destra, sin dal ballottaggio. Ed anzi uno di essi addirittura è l'attuale Presidente del Consiglio Comunale. E proprio a lui rivolgiamo un invito pressante: “signor Presidente, già più volte, in particolare con il nostro consigliere comunale Salvo Sorbello, le abbiamo rivolto l’invito a rassegnare le sue dimissioni, anche con riferimento al ruolo primario da lei avuto in gettonopoli. Ora è suo obbligo morale, per amore della città, lasciare subito il Consiglio Comunale. Ezechia Paolo Reale Ps Martedì scorso Antonio Sullo si è dimesso dalla carica di presidente del Consiglio comunale, ma ha mantenuto la carica di consigliere coi renziani. Grumi contrastanti di interessi legittimi e illegittimi Chissà se il vecchio Frank Miller scrivendo “Sin City” nel ’92 pensava alla Siracusa del 2015. Chissà. O forse è a me, da lontano, che tutto sembra aver preso una strana accelerazione, una discesa ripida verso un impazzimento plurale dove tutti i gatti sono neri e quasi tutti sembrano anche colpevoli di qualcosa. Sin-City, città del peccato. Dei peccati che sembrano sbocciare come fleurs du mal in questo autunno piovoso di personaggi sbiechi, tutti accusatori e tutti accusati, in cui nessuno è completamente innocente, ma allo stesso modo nessuno appare completamente colpevole. Peccaminosa Siracusa, chi l’avrebbe mai detto. “Sin City” continuando ad essere babba, sciroccata, siddiata, lagnusa, continuando ad essere il culo torrido del mondo, senza futuro, senza speranza, estenuata nella masturbazione del proprio destino di lento, immobile, autoprodotto, malinconico eppure orgoglioso, sfacelo. Proviamo a metterli assieme “i casi” di questi giorni a “Sin City”? Eccoli in ordine sparso: INDA-GATE. Otto persone sono indagate per truffa ai danni della fondazione del Dramma Antico: ex amministratori, attuali dipendenti, parenti dei dipendenti. La fondazione promette di costituirsi parte civile intanto non sospende (né sposta o mette in ferie) i dipendenti accusati che continuano a lavorare al loro posto. Intanto il consigliere delegato, che voleva provvedimenti nei confronti degli indagati, viene accusato da un giornale di scambi di favori con uno dei registi del ciclo di quest’anno. Il sindaco-presidente Inda, cautissimo sull’inchiesta della magistratura, diventa forcaiolo per un articolo e promette con comunicato stampa diffuso urbi et orbi lapidazione sulla pubblica piazza se le accuse al consigliere delegato saranno confermate da una inchiesta interna (mai disposta per i dipendenti presunti truffatori). Il Consigliere Delegato scrive una risposta che chi l’ha detta dice essere al vetriolo, tratta il sindaco-presidente da ragazzino minus-habens e lancia pesantissime accuse di sostanziale complicità della dirigenza attuale con il gruppo degli accusati dalla procura. Ciliegina sulla torta: un professore traduttore di Seneca accusa l’Inda di aver falsificato la sua firma su una liberatoria SIAE per una parte dei diritti d’autore (pare poche centinaia di euro) e denuncia il tutto alla Procura. LE INCHIESTE DI VERMEXIO-CHICAGO. Dopo la vergogna nazionale di gettonopoli, ora piuttosto dimenticata, sarebbero indagati (dagli articoli non è che si capisca bene) tre consiglieri comunali e un alto funzionario del Comune per maneggi in materia di asili nido e servizi sportivi. Alla base dell’indagine ci sarebbero le accuse pubbliche della consigliera pasionaria Simona Princiotta, eletta con una lista d’opposizione ma oggi nel PD e quindi teoricamente nella maggioranza che sostiene il sindaco del PD (ma invisa comunque a quasi tutto il PD). Secondo quanto leggo la Princiotta sarebbe stata anche minacciata - le avrebbero anche bruciato la macchina - e ci sarebbe una inchiesta penale anche su questo tema. E naturalmente ci sarebbe un articolo di giornale secondo il quale in gioventù la Princiotta avrebbe ospitato addirittura un pericoloso latitante. Roba da Chicago degli anni ’30. LA VENDETTA DELLA PILLIRINA. La Regione ha annullato la cosiddetta “Variante della Bellezza”, cioè l’atto con cui il consiglio comunale decise che era inedificabile l’area sui cui la società del marchese De Gresy, dopo aver comprato a peso d’oro i terreni dai furbissimi siracusani, intendeva realizzare un resort. Sulla questione s’era innescata negli anni scorsi una querelle politico-mediaticoamministrativa che ha fatto diventare la sfigatissima spiaggetta della Pillirina, ignota a più e frequentata da nessuno, il simbolo della natura incontaminata minacciata dai cementificatori. Insomma prima il Comune permetteva la realizzazione del resort poi, sotto la pressione dell’opinione pubblica ambientalista e di pezzi di politica demagogica, la negò. Poi, se non sbaglio, arrivò anche il piano paesaggistico della Regione che disse che non si poteva fare più nulla su quei pezzettini di costa (ovviamente i meno pregiati) non sfregiati e resi immondizia urbanistica e ambientale dai siracusani. Ovviamente De Gresy sentitosi fregato dal Comune di Siracusa e relativi cittadini ha chiesto risarcimenti milionari a tutti. Ora la Regione, mirabile esempio di inconcludenza e contraddittorietà amministrativa, ha detto che era sbagliata la “Variante della Bellezza”, che rischia di diventare la “variante della ricchezza” per il marchese che ha la Regione che sostanzialmente gli da ragione nella sua causa di risarcimento danni. I VELENI DI OGNINA. Arriva la proposta di un nuovo resort da realizzare lungo il litorale fra Ognina e Cuba, nell’area storicamente destinata (invano) a insediamenti turistici. Si prevede a realizzazione di un campo da golf e di un impianto turistico, un paradiso terrestre rispetto all’immonda casbah che ha asfaltato e cancellato tutta la natura a Ognina. Però sappiamo che a Siracusa siamo ambientalisti con l’ambiente degli altri e siccome abbiamo fatto carne di porco del nostro litorale lasciandone le parti più brutte libere, dobbiamo impedire che altri facciano in quelle aree da noi schifiate dei villaggi turistici perché loro stuprerebbero il territorio e violerebbero la natura vergine. Stavolta, rispetto alla Pillirina, non c’è però la levata di scudi assoluta. Anzi c’è una certa buona disposizione anche in alcuni settori dell’ambientalismo. Naturalmente ci sono sempre gli ambientalisti con l’ambiente degli altri che denunciano: A) l’ambiguo acchittamento del Comune con i cementificatori di Ognina; B) l’ambiguo acchittamento di alcuni ambientalisti con il nemico cementificatore. Simbolo di questo presunto acchittamento sarebbe la nomina di Peppe Patti, principe dei neo-ambientalisti siracusani, quale consigliere del sindaco per il Piano Regolatore. A titolo gratuito s’intende. Ma la calunnia gira e rigira e c’è chi dice che ci sarebbero ambientalisti che avrebbero chiesto consulenze agli aspiranti cementificatori ogninesi in cambio della pace sociale, o meglio della pace in rete dove esiste una pattuglia di sfanculatori pronti ad ogni causa. Tutto questo accade in questi giorni, in una città grande quanto un piccolo quartiere di Roma, con i protagonisti che sono sempre gli stessi all’Inda, al Comune, alla Pillirina, a Ognina, dove non c’è ideologia, schieramento che tenga, solo grumi contrastanti di interessi legittimi e illegittimi, di associazioni politiche su base personale, e di altre associazioni forse per delinquere. Tutto adesso, tutto contemporaneamente, nella nostra inverosimile eppure verissima Siracusa del peccato, alias “Sin City”. Hasta la sincity siempre Joe Strummer Non piangere perché è finita, sorridi perché è accaduto. Si vive una volta sola. Ma se lo fai bene, una volta è abbastanza. 3 Domenica 25 ottobre 2015 Un alieno alla Borgata Pubblichiamo l‟ultimo racconto di Francesco Candelari, un siracusano che proponiamo alla città per il suo estro creativo Qui sotto il racconto di Francesco Candelari, che altro non è che un atto d’amore per la Borgata e i suoi abitanti. Lo pubblichiamo anche per la trovata che caratterizza la trama e cioè un’apparizione aliena nel corso di una seduta del consiglio di circoscrizione, di cui Candelari è vice presidente. L’autore è anche gratificato nel suo lavoro, tanto che dopo aver vinto nel 2011 il premio letterario Cisaf, ha partecipato all’edizione 2015 col racconto che pubblichiamo, aggiudicandosi un prestigioso secondo posto. Un siracusano che si distingue e che vogliamo porre all’attenzione della città. Un’altra opera letteraria che fa seguito al racconto sul Gargallo di Toi Bianca che, per il consenso ricevuto e per le pressanti richieste ricevute, abbiamo pubblicato 2 volte. –Che schifo di tempo!– sbottò Fabio Rotondo, Presidente del Consiglio di Quartiere Santa Lucia, mentre entrava fradicio di pioggia all‟interno dell‟aula consiliare. Incrociò gli occhi di Francesco Candelari, il vicepresidente, comodamente seduto nel suo solito posto, che lo accolse con un sorriso ironico mentre continuava a tamburellare distrattamente con la penna sul proprio cellulare. – Siamo a novembre, cosa ti aspettavi? E poi, per due gocce di pioggia! –Due gocce? Sembra il diluvio universale! Comunque, buonasera a tutti– disse rivolgendosi ai nove consiglieri presenti su dieci. –Ho già fatto l‟appello– comunicò Candelari, facendolo accomodare nel posto che gli spettava di diritto, e cioè tra lui e il segretario Giuseppe Naccarato, un competente burocrate laureato in giurisprudenza che curava la stesura dei verbali d‟assemblea e delle delibere. Quei giovani, che si riunivano due volte alla settimana nella piccola ma accogliente aula consiliare, erano gli amministratori eletti del quartiere Santa Lucia, meglio conosciuto con il nome di Borgata; un quartiere storico di Siracusa, nato nella seconda metà dell‟Ottocento e famoso per la sua chiesa di Santa Lucia al Sepolcro fuori le mura, luogo in cui la leggenda narra che avvenne il martirio di Lucia, vergine e martire, patrona di tutti i siracusani. Rotondo si guardò in giro: –Chi manca? –Christian Garofalo– rispose con prontezza Naccarato. –Ha appena telefonato: dice che ritarderà qualche minuto. Con questa pioggia viale Scala Greca è diventato un fiume in piena. –Per fortuna quella zona non appartiene alla Borgata– osservò Simona Schiavone, la sola e bellissima ragazza del Consiglio, quando, all‟improvviso, un fulmine illuminò la sala, seguito da un tuono il cui boato fece tremare i vetri delle finestre per alcuni secondi. Rotondo imprecò sottovoce, poi passò subito all‟ordine del giorno. –Il primo punto di oggi riguarda il manto stradale della via Agrigento, ormai da rifare ex-novo. Se non erro, questa problematica è stata sollevata dal consigliere Calcinella. –Non erra affatto, Presidente– rispose questi con voce pacata e roca. Luigi Calcinella era soprannominato da tutto il gruppo “il Senatore”, per l‟età anagrafica alquanto avanzata, ma anche perché poteva vantare un numero di legislature superiore a quello di tutti gli altri consiglieri. –Infatti è da mesi che sto cercando di convincerne il Vice Sindaco Italia sulla necessità... Un fulmine più brillante e intenso illuminò l‟aula e i volti dei presenti di una luce biancoazzurrina così splendente da mostrare tutti in una trasparenza innaturale. Seguì un boato tanto assordante da trafiggere i timpani e togliere il respiro; l‟intera stanza vibrò parecchi secondi, come scossa da un terremoto. Gli sguardi dei consiglieri s‟incrociarono accompagnati da eloquenti espressioni di silenzioso e interrogativo terrore. Poi il buio più pesto e profondo li fagocitò nel suo impenetrabile grembo tenebroso. Candelari si alzò per dirigersi a tentoni verso l‟uscita: come all‟interno dell‟aula, anche fuori regnava l‟oscurità più totale. –Non si vede assolutamente nulla– riferì. –Il temporale deve aver interrotto l‟erogazione elettrica in tutta la Borgata. –Andiamo bene!– commentò Rotondo con voce rassegnata. –Vedrete domani i giornali: “due gocce d‟acqua e il Quartiere Santa Lucia resta al buio per ore”. Non mi resta che tenere spento il cellulare tutto il giorno. –A proposito di cellulari– s‟intromise Luigi Iacono, –il mio non funziona più. A turno i consiglieri Gambuzza, Midolo, Navanteri, Fiducia e Ardita, accertatisi che i propri telefoni non davano più segni di vita, confermarono lo strano fenomeno. –Qualcuno mi dà un accendino?– La richiesta di Rotondo rimase senza risposta, poiché al centro dell‟aula si era improvvisamente acceso un fioco grumo di luce ambrata, sospeso a un metro da terra, che si ingigantì centuplicando la propria massa iniziale e accompagnando quella crescita vertiginosa con migliaia di scintille dorate in vorticoso movimento. Gli esterrefatti consiglieri sgranarono ancor di più gli occhi, quando al centro di quell‟ip- notico mulinellare di particelle luminose si materializzò d‟un tratto un essere umanoide, spaventosamente ricoperto da una pesante e finemente decorata corazza metallica dai luminosi riflessi violacei. –Sono Harak-tà, Ambasciatore dell’Impero Vorgon – esordì con voce metallica e autoritaria. Sollevò di poco il capo, mettendo più in evidenza lo splendido elmo crestato, percorso in tutta la circonferenza da oscuri arabeschi. –Sono stato inviato su questo pianeta per prendere contatto con il rappresentante dell‟istituzione chiamata Nazioni Unite. Chi di voi due è il presidente?– domandò indicando Rotondo e Candelari, gli unici seduti dietro una scrivania, quindi, secondo le fredde logiche deduzioni dell‟alieno, quelli con il più alto grado di comando, visto che il segretario Naccarato aveva raccolto le sue carte e si era già defilato alla chetichella di un paio di metri dai due politici. –Presidente dell‟ONU?– rispose sconvolto Rotondo. –Guardi, non ho la più pallida idea né di chi sia lei, né tantomeno di chi l‟abbia mandata fin qui, ma sappia che è finito proprio nel bel mezzo dell‟aula consiliare del Quartiere Santa Lucia di Siracusa. Altro che ONU! Candelari si sporse e, osservando con fare curioso il cinturone dell‟alieno, pieno di strumenti ipertecnologici, non poté trattenersi: –Complimenti per il gioco di luci, ma il vostro teletrasporto è una vera schifezza: l‟ONU ha sede a New York, dall‟altra parte del pianeta. Non avete un navigatore satellitare?– sghignazzò. –Basta!– L‟alieno sbatté con violenza il pugno sulla scrivania e all‟istante la corazza aumentò l‟emanazione violacea, quasi a voler indicare l‟ira e il disappunto del proprietario. –Smettetela, noi Vorgon non sbagliamo mai! È ovvio che sono giunto nel posto giusto. –Boh!– esclamò Rotondo rassegnato. –Se le fa piacere crederlo, faccia pure. Comunque io sono il presidente di questa assemblea, e lui è il mio vice– aggiunse indicando Candelari. –Molto bene– sorrise mettendo in evidenza due sinistre file di denti aguzzi. –Ora che abbiamo chiarito i ruoli, posso procedere con il compito che mi è stato assegnato dal Sacro Imperatore: non sono qui per negoziare la vostra resa, che avverrà senza condizioni. –Di quale resa stiamo parlando?– domandò Federico Di Franco Gambuzza, il diplomatico del gruppo. –E che vorrebbe dire “senza condizioni”? Si discutono sempre i termini di una resa! L‟alieno si voltò nella sua direzione, propinandogli un‟occhiata al vetriolo. –Per tutti i vulcani del Sacro Crestor! Non ti permet- tere più d‟interrompere l‟ambasciatore Vorgon, razza d‟imbelle primitivo! O scoprirai per la prima volta sulla tua fragile pelle il significato del dolore allo stato puro.– Tornò a parlare ai due politici, che, nonostante tutto, continuavano a guardarlo con l‟espressione di chi si trova davanti un malato di mente in pieno delirio. –Tra poche decine d‟anni il nostro Impero s‟interesserà a questo settore galattico e quindi anche al vostro miserabile pianeta. Per quel tempo dovrete farvi trovare docili e sottomessi. Ogni minima forma di resistenza sarà punita con l‟annientamento di interi gruppi sociali. A occupazione avvenuta, gli uomini abili verranno resi schiavi e deportati nelle miniere sparse per la galassia e nelle nostre industrie belliche a lavorare fino alla morte, per la gloria di Vorgon! Le donne in età riproduttiva saranno sottoposte a fecondazione forzata per dare all‟Impero Vorgon braccia lavoro sempre fresche e disponibili. Nel frattempo Garofalo, il consigliere in ritardo, fece il suo ingresso bagnato come un pulcino, ma con gli occhi fissi sull‟alieno e il suo classico sorriso sardonico dipinto sul viso. –Ciao ragazzi– esordì allegro. –Cos‟è tutta „sta luce viola? Si vede addirittura dalla strada. E questo chi è?– domandò indicando il Vorgon. –Avete invitato i Cavalieri dello Zodiaco? –Christian, per l‟amor del cielo stai zitto! L‟ammonimento di Giuseppe Fiducia, il consigliere a lui più vicino, non servì a nulla: un violento manrovescio dell‟ambasciatore colpì il nuovo arrivato in pieno volto, facendolo rovinare oltre la scrivania. – Avete preso il numero di targa?– furono le sue ultime parole, prima di perdere i sensi. L‟alieno tornò a parlare come se nulla fosse successo. –Ora, per esser certo che abbiate recepito le volontà del Sacro Imperatore, vi farò conoscere il destino cui sono andati incontro i popoli ribellatisi ai Vorgon. Una bolla olografica fece improvvisa comparsa al centro dell‟aula: all‟interno era visibile un pianeta molto simile alla Terra, circondato da decine di astronavi. Mentre l‟ultimo degli incrociatori ribelli precipitava in fiamme all‟interno dell‟atmosfera, sotto i colpi delle invincibili corazzate imperiali Vorgon, l‟intera superficie del pianeta veniva illuminata da migliaia di esplosioni più accecanti del Sole. I consiglieri dovettero distogliere lo sguardo, poiché tale luminosità non era più sopportabile. Quando fu loro possibile tornare a guardare, il pianeta azzurro aveva lasciato il posto a una visione da incubo: gli oceani erano evaporati, le nuvole scomparse, l‟intera crosta terrestre era completamente nera e calcinata, tranne nelle zone d‟impatto delle bombe, dove a causa delle altissime temperature il terreno, ancora liquefatto, era colorato di un sinistro rosso rubino, dai cui crateri andavano diramandosi cremisi venature ricolme d‟incandescenti e mortali sostanze radioattive che avrebbero reso il pianeta inospitale alla vita per l‟eternità. La bolla scomparve e nell‟aula cadde un tale silenzio da poter persino percepire il respiro affannato di qualcuno. La pausa venne presto interrotta dalla voce carica d‟autorità del Vorgon: –Credo che queste immagini valgano più di mille discorsi. Non è d‟accordo con me, Presidente? Rotondo non rispose, troppo impegnato ad ascoltare ciò che il suo vice Candelari gli stava freneticamente comunicando sottovoce all‟orecchio. –Sì, Francesco– rispose con tono complice –forse questa è l‟unica cosa giusta da fare. –Cosa vi siete detti?– domandò furioso l‟alieno. –Niente colloqui privati in mia presenza. –Stia sereno, Ambasciatore– disse Candelari con un ambiguo sorriso che non lasciava presagire nulla di buono. –Noi umani avremo un gran rispetto per la sua razza, quando arriverà. Sa qui sulla Terra come vi potremmo chiamare? Nazisti! –Nazisti? Chi sarebbero costoro? –Degli uomini che a loro modo hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell‟umanità. Rotondo interruppe il suo vice e si rivolse al segretario: –Dottor Naccarato, mi vorrebbe gentilmente passare il cacciavite dentro quel cassetto? –Subito Presidente– rispose senza indugio. –Cosa avete intenzione di fare con quell‟arnese?– chiese l‟alieno con tono circospetto. Ma alla domanda non seguì risposta; a un cenno di Rotondo tutti i consiglieri gli saltarono addosso schienandolo sulla scrivania. La Schiavone gli sfilò l‟elmo crestato; Iacono e Midolo lo tennero stretto per i polsi; Navanteri, il più forzuto del gruppo, gli staccò da dosso pezzo dopo pezzo l‟intera armatura con il solo ausilio delle mani. – Cosa volete farmi? Ho l‟immunità diplomatica: non mi potete nemmeno sfiorare! –Mi dispiace, signor Ambasciatore– rispose Rotondo. –Lei non può venire a casa nostra, mostrarci filmati di mondi in fiamme, minacciarci, deriderci e sperare di farla franca. Non qui alla Borgata!– concluse passando il cacciavite a Candelari –A te l‟onore. Il vice afferrò l‟attrezzo e senza pensarci su due volte lo affondò con fredda precisione chirurgica nella cavità oculare destra dell‟alieno, per poi estrarne il suo occhio sanguinante. –Maledetti! Maledetti selvaggi! L‟ira Vorgon sarà tremenda. Vi pentirete per ciò che mi avete appena fatto. Lo scintillante vortice che lo aveva teletrasportato fece la propria ricomparsa al centro della sala. –Lasciatelo andare– ordinò Rotondo. L‟alieno, privo dell‟armatura e con il volto ricoperto di sangue, si tuffò dentro il tunnel di luce ambrata senza più osare voltarsi. Candelari sfilò l‟occhio dal cacciavite e con un lancio da manuale lo passò al giovane consigliere Ardita, che stazionava vicino al vortice. –Buttaglielo dentro!– gli urlò. Questi, lungi dall‟afferrare il viscido bulbo con le mani, lo intercettò stoppandolo con un piede e dopo un paio di lesti palleggi glielo calciò dentro con una rovesciata degna del Pelé dei tempi migliori, subito accompagnata dagli applausi di tutti i consiglieri. Il tunnel sparì implodendo su se stesso e pochi istanti dopo tornò la luce. –Cosa abbiamo fatto?– si domandò Rotondo, facendosi d‟un tratto serio. Candelari l‟osservò per un instante, poi gli pose una mano sulla spalla e replicò: – Abbiamo salvato l‟umanità. Anzi no, forse le abbiamo concesso qualche anno in più per prepararsi: adesso, grazie a noi, i Vorgon ci temono. Pensa cosa sarebbe successo se quell‟essere si fosse veramente materializzato alle Nazioni Unite. –Si sarebbero immediatamente calati le braghe e gli avrebbero consegnato le chiavi del pianeta. –Infatti. –Dov‟eravamo rimasti? –La via Agrigento: dev‟essere riasfaltata. –Già! 4 Domenica 25 ottobre 2015 Opinioni e repliche Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo repliche stringate, o comunque compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti. cittadinisulwebcittadinisulwebcitt L‟analisi Tutte Contanti, assegni, libretti le realtà L‟idea del Governo Renzi di eliminare per il 2016 l‟IMU e la TASI per la prima casa – rinunciando così a un introito certo per lo Stato di circa 5 miliardi di Euro – è, oltre che iniqua (perché tratta allo stesso modo valori patrimoniali molto diversi: la casetta uguale alla grande villa), anche sciocca e sbagliata. E in ogni caso, il mantenimento dell‟imposta così com‟è, per i proprietari di prime case, non costituirebbe un problema, se i 5 miliardi venissero destinati dal Governo a misure per creare occupazione, offrire incentivi alla nascita di piccole imprese di giovani, o fossero destinati per le previste misure di flessibilità pensionistica: il proprietario di una mediagrande casa (dal momento che l'80% di italiani possiede una casa) è più interessato a misure per l‟occupazione per il figlio o a poter andare (con flessibilità) in pensione, e magari pagare ugualmente la Tasi. Così come, quest‟altra balzana idea di aumentare la soglia di utilizzo del contante, da 1.000 euro a 3.000 euro è, senza alcun dubbio, un‟ulteriore misura che intende “parlare” o lanciare messaggi a pezzi di elettorato di quel che fu Forza Italia. E' un'idea furba e di spregiudicatezza politica. <<Il contante, in quanto mezzo anonimo e non tracciabile, alimenta le possibilità di sviluppare economia sommersa, di conseguenza, la riduzione del contante rappresenta una delle chiavi per la lotta all‟evasione>>, così Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate. <Il partito della nazione> sembra la riproposizione dorotea della DC, altro che rottamazione! Questo "nuovo che avanza" è più un fenomeno da “déjàvu”. Roberto Fai Ecco come fare e le opzioni possibili a partire gennaio 2016 quando il tetto passerà da 1.000 a 3.000 euro che non amiamo Qualche giorno fa il capo del governo Matteo Renzi ha annunciato che nel disegno di Legge di Stabilità per il 2016, ci sarà la proposta di riportare il limite di contanti dai 999 euro attuali a 3 mila euro. In questo modo si dovrebbe allineare il limite italiano alla media europea e tale operazione viene giustificata soprattutto con l‟intento di non ostacolare e, anzi, di rilanciare i consumi. Attualmente il limite all‟uso del denaro contante è di 1.000 euro, tetto introdotto dal governo Monti con il decreto Salva Italia. Una cifra a cui si è arrivati dopo anni di rialzi e ribassi. L‟introduzione della prima soglia risale al 1991, quando si stabilì che si potevano effettuare pagamenti in contanti fino a 20 milioni di lire, convertiti poi con decreto ministeriale del 2002 in 12.500 euro. Nel 2008 c‟è stata la prima sostanziale riduzione approvata dal governo di Romano Prodi che ha portato la soglia di utilizzo del contante a 5.000 euro, poi rialzata a 12.500 euro dal successivo governo Berlusconi. In seguito, però, il tetto è stato più volte rivisto al ribasso, tornando nel 2010 a 5.000 euro per poi scendere l‟anno successivo a 2.500. Adesso il limite è stato portato al minimo storico di 1.000 euro. Vediamo quali sono gli strumenti di pagamento per cui si innalzerà il limite. Assegni bancari e postali, vaglia postali e cambiari Le banche obbligatoriamente sono tenute al rilascio di libretti di assegni bancari e ad emettere assegni circolari muniti già della clausola “Non trasferibile”. Tale clausola sugli assegni bancari e circolari, è obbligatoria per quelli emessi dal 6 dicembre 2011 per importi pari o superiori a euro 1.000. Gli assegni emessi con tale clausola devono riportare sempre il nome o la ragione sociale del beneficiario. Il cliente può chiedere in forma scritta alla propria banca, il rilascio di libretti di assegni bancari o l‟emissione di assegni circolari in forma libera, ovvero, senza la clausola di non trasferibilità, con l‟applicazione di un‟imposta di bollo, pari a euro 1,50. In ogni caso, dal 6 dicembre sugli assegni per importo pari Ci sono realtà che molti di noi vogliono ignorare. Non solo perché sgradevoli, ma perché ci interrogherebbero sul nostro concreto contributo ai temi caldi dell'umanità. A ciò che non facciamo e non faremo forse mai. Penso ai corpi di adolescenti che affiorano sul bagnasciuga delle nostre spiagge, profughi verso una speranza vana, finita in tragedia come tutta la loro giovane vita. Penso ai malati di mente sui letti di contenzione a pancia in giù affogati nel loro vomito e morti da soli in dimenticati sottoscale di scintillanti ospedali . E penso anche ai tanti genitori che abbassano gli occhi dando l'auto a figli strafatti con l'angoscia notturna della telefonata fatidica, quella che restituirebbe loro il senso della realtà che non vogliono guardare perché non intendono affrontare. Abbiamo una vita sola. Da spendere o da sprecare. Roberto Cafiso Vitadacani o superiore a euro 1.000 (euro 3000 dal 2016) deve essere obbligatoriamente apposta la clausola “Non Trasferibile”. Le banche, in caso di richiesta e rilascio di assegni in forma libera, sono tenute alla comunicazione alle Autorità pubbliche competenti, dei dati identificativi ed il codice fiscale dei richiedenti e di coloro che li abbiano presentati all‟incasso. Gli assegni bancari emessi a nome dello stesso correntista compresi quelli „a me stesso‟, „a me medesimo‟ o similari non possono circolare ma possono essere girati unicamente ad una banca per l‟incasso. Libretti di Deposito al Portatore, di libretti di deposito al portatore emessi dalle Poste E‟ previsto che questi libretti non possono avere un saldo pari o superiore a euro 1.000 (euro 3mila dal 2016) in caso di superamento di tale limite, dovranno essere obbligatoriamente ridotti dal possessore entro il 31 dicembre 2011. Nel caso in cui un libretto di deposito al portatore venga trasferito ad altro soggetto, il possessore ha tempo 30 giorni per comunicare alla banca i dati identificativi del soggetto a cui è stato intestato il libretto e la data del trasferimento. Per dati identificativi si intendono: per le persone fisiche, nome e cognome, data e luogo di nascita, indirizzo, codice fiscale, tipo ed estremi del documento di identità; se soggetto diverso da persona fisica, denominazione, sede legale, codice fiscale. Trasferimento di Contanti, Libretti di Deposito e Titoli al Portatore Come risaputo il limite massimo per effettuare trasferimenti in contanti ancora per l‟anno 2015 è fissato in euro 1.000, (euro 3.000 dal 2016) pertanto, sono vietati tutti i trasferimenti di denaro contante, di libretti di deposito al portatore, di titoli al portatore tra soggetti diversi, che abbiano un valore di euro 1000 anche se frazionato ma superiore o pari comunque a euro 1.000. I trasferimenti di denaro oltre tale importo possono essere eseguiti solo per il tramite di banche, di Poste Italiane Spa o carte di credito. Massimiliano Casto Tributarista e consulente del lavoro Gatti sterilizzati o dei misteri Quando un gatto viene sterilizzato dovrebbe fare un minimo di degenza post-intervento. Questo soprattutto se è una gatta. C‟è chi pensa che basta dare un antibiotico a lento rilascio, tipo Convenia per le gatte (che per singola somministrazione è efficace fino a 14 giorni) ed una tardocillina per i gatti (efficace per una durata inferiore) e si possono quindi re-immettere sul territorio. Chi è gattaro/ra e ama davvero gli animali che sfama e cura 365 giorni l’anno non farebbe mai un errore che spesso è fatale per un felino: re-immetterlo per strada immediatamente dopo la sterilizzazione senza avergli dato qualche giorno di onvalescenza in un ambiente igienicamente sano e sicuro. Il gatto catturato per sottoporlo alla sterilizzazione è sempre molto spaventato e stressato e re-immetterlo per strada dopo l‟intervento è davvero un comportamento irresponsabile. E‟ come buttarlo via!!! I veterinari dell‟ASP e le associazioni che sterilizzano gratis i nostri felini prima di intervenire dovrebbero parlare con la gattara o gattaro che hanno in affido i gatti da sterilizzare ed accertarsi della garantita degenza post intervento dei felini. Diversamente operare un gatto o una gatta e poi buttarli per strada e rischiare di perderli o di farli morire di stenti è davvero qualcosa da evitare, veramente da irresponsabili. Siamo venuti a conoscenza che giorno 22 settembre 2015 i gatti sterilizzati a Noto dai veterinari ENPA Nazionale appartenevano quasi tutti al Comune di Siracusa. Le schede pervenute con i numeri di chip dovrebbero consentire all‟ASP di Siracusa e provincia di poter risalire alle gattare che hanno portato i gatti nell‟ambulatorio di Noto per farli sottoporre agli interventi e quindi sapere dove hanno fatto la degenza una decina di gatti di colonie feline della città Siracusa, uno di Flori- dia e tre di Avola. Alla prima esperienza di sterilizzazione gratuita dei gatti delle colonie feline della provincia di Siracusa da parte dell‟ENPA Nazionale, dobbiamo constatare francamente che l‟ENPA locale ha mancato nell‟organizzazione (solo 15 gatti in due giorni e non 50 come programmato). Un vero peccato! Uno spreco di professionalità e di costi che non ha una ricaduta positiva per arginare il fenomeno della crescita numerica dei gatti nelle colonie feline. Inspiegabile altresì la provenienza di gatti della città di Siracusa fatti sterilizzare nell‟ambulatorio di Noto. Inspiegabile anche la mancanza di firme da parte dei veterinari dell‟ASP di Noto e di quelli dell‟ENPA nelle schede che riportano in alto e scritto a mano la città di provenienza del gatto ed il microchip inoculato. Un esempio per tutti: la gattina di piccola taglia, di circa 9 mesi, mantello grigio, pelo corto, sterilizzata il 22 settembre presso l‟ambulatorio di Noto da veterinari ENPA provenienti da Perugia ha avuto inoculato il microchip n. 380260041067707. E‟ stata sterilizzata ma il certificato di scheda anagrafica non è firmato dal Veterinario dell‟ASP e neanche dal responsabile competente dell‟Ufficio Comunale di Noto. Nello stesso certificato, in alto a destra, risulta l‟annotazione “Siracusa”, cioè una gattina di colonia di Siracusa (dove era stata rifiutata dal Dirigente ASP veterinaria la sterilizzazione gratuita da parte dell‟ENPA). Stessa annotazione per altri nove gatti provenienti da colonie feline dal Comune di Siracusa. Un gatto di circa due anni e mezzo, di colore nero, invece risulta proveniente da Floridia. Tre gatti sterilizzati a Noto risultano provenienti da colonie feline di Avola. E allora quanti gatti delle colonie feline della città di Noto sono stati sterilizzati visto che in totale hanno usufruito della competenza e professionalità dei veterinari ENPA solo 15 gatti in due giorni? Elena Caligiore 5 Domenica 25 ottobre 2015 Mafiopoli in salsa siracusana Ogni giorno notizie che si rincorrono sui malaffari perpetrati al Comune una volta dal consigliere, un‟altra dall‟assessore, l‟altra ancora dal dirigente Sinceramente non so se ridere o piangere. Mi riferisco alle notizie che si rincorrono quotidianamente sui malaffari perpetrati al Comune di Siracusa una volta da tal Consigliere Comunale, un‟altra dall‟Assessore, l‟altra ancora dal Dirigente e nel mezzo ci sta pure i malaffari di qualche dipendente o funzionario in cerca di denaro facile. Manca solo che ci scappi il morto o il ferito e possiamo stringerci la mano con i Comuni che si trovano in mezzo a guerre di Camorra o di Mafia. Le risate nascono spontanee nel leggere le dichiarazioni degli interessati presi con le mani nel sacco che, scrivono e fanno dichiarazioni da grandi statisti con la premessa che, mai e poi mai si dimetteranno e che anzi, le esperienze fatte, saranno a loro utili per un maggiore impegno futuro in politica. Le dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale sembrano l‟eccezione che conferma la regola perché, per l‟appunto, l‟ex Presidente ha rilasciato un comunicato stampa in cui dice che resterà in Consiglio e si prepara alle prossime battaglie politiche/elettorali. Come dire : Curnuti e mazziati! Di Sullo si è spesso detto che è un‟ottima persona e molti lo apprezzavano di più nelle vesti di Dirigente d‟Azienda da dove, chi lo conosce dice che ha fatto male a uscirsene per inseguire visibilità e gratificazione politica che, per uno “zuzzerellone” come Lui, non gli hanno portato bene. In tema di brave persone, mi è sembrata sorprendente quella parte della registrazione resa pubblica dalla Princiotta (denunciante nella foto a destra), dove Sullo interloquiva proprio con la Consigliera usando termini quali “..gioia..”, “ ma chi c….o t‟interessa”, “…chi ci varagni… “, insomma, frasi tratte da film mafioso di secondo ordine. Veramente sorprendente ma indubbiamente, rimane triste e spiacevole che anche il Presidente del Consiglio Comunale della Città di Siracusa, sia coinvolto prima in Gettonopoli e poi in Mafiopoli in salsa nostrana. Un apprezzamento è doveroso rivolgerlo alla magistratura che, ricevuta la denuncia si è prontamente attivata senza guardare in faccia nessuno e che, da qualche tempo, ha deciso di fare rispettare la Legge anche dentro i palazzi della politica, in primis al Vermexio. Forse la festa, il periodo delle vacche grasse e anche quello che, a fottere e brigare vedeva seduto in prima fila chi doveva vigliare, è veramente finito e per l‟Amministrazione Comunale che in questi più di due anni al Governo della Città, ha fatto di tutto per allontanare i cittadini dalla politica locale forse, è lecito scrivere che il semaforo da giallo è passato a rosso. Saranno anche stati in pochi i siracusani a manifestare contro Gettonopoli e forse protestavano più nei riguardi di chi Governa la Città che non verso un gruppo di Consiglieri Comunali che, oltre ad essere stati presi con le dita sporche di marmellata, ha fatto anche una figura barbina in giro per le televisioni d‟Italia. Mi viene da piangere se penso che in questi mesi, in questi anni siano venuti fuori alcuni scandali rigorosamente siracusani che, sono passati come acqua che scorre sotto il ponte e cito solo alcuni: L‟assurdo taglio dei Pini a Piazza Adda, Villa Reimann e gli arredi spariti, Il Teatro Comunale e le comparsate, il Teatro Greco e la Ferrari, dell‟assurdo abbattimento del ponte sui Calafatari, per non parlare del caso Open Land e il pagherò. Delle penali milionarie già pagate per il cemento della Marina, dei casini in corso con il caso Pillirina e tanto, tanto altro. Il silenzio più rumoroso mi sembra però quello che riguarda l‟INDA, dove nonostante i rinvii a giudizio da parte della Magistratura, tutto e sottolineo tutto, è fermo al giorno prima dell‟inchiesta, come se nulla fosse successo. Ci sono stati su questo caso, se non sbaglio, due comunicati stampa del Sindaco (nella foto a sinistra) che, sostanzialmente, sono stati definiti dagli esperti in comunicazione: aria fritta!! Signor Sindaco, mi permetto di suggerirle che una grigliata di pesce sulla pubblica piazza del Duomo, sarebbe stata più efficace dei due comunicati di cui sopra e se anche avessimo respirato la stessa aria fritta, Lei avrebbe potuto dire che almeno la pancia dei siracusani, per una sera, era piena grazie al Comune. La questione Resort di Ognina, a detta dei bene informati, è probabile che esploda a breve per passare dalla fase degli annunci a quella della: ci diamo una smossa? Anche perché questi investitori sembrano che abbiano già acquistato i terreni, da chi per adesso non si sa, ma anche questo verrà fuori e forse con qualche sorpresa. In tutto quello che ho scritto, non c‟è nulla che sia collegabile alle parole: Futuro e sviluppo. Forse è il caso d‟incominciare a preoccuparci. Enrico Caruso Sì all’intervento della magistratura Zappulla: E’ evidente che sono stati riscontrati elementi veri e concreti. Alle forze dell‟ordine e al Procuratore della Repubblica vanno il nostro apprezzamento e sostegno perché piena luce, verità e giustizia vengano fatte Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma dell’on. Pippo Zappulla e del consigliere comunale Simona Princiotta. Ecco il testo: I provvedimenti assunti dalla magistratura in queste settimane, indagini e avvisi di conclusione, stanno a dimostrare in modo inequivocabile che le riserve, le preoccupazioni e le denunzie politiche realizzate da più parti e da noi in particolare in questi anni non erano pretestuose né strumentali ma concrete e fondate. Se la magistratura ha ritenuto di intervenire è del tutto evidente che ha avuto modo di riscontrare elementi veri e concreti. Alle forze dell‟ordine, alla magistratura siracusana e al Procuratore della Repubblica vanno il nostro apprezzamento e sostegno perché piena luce, verità e giustizia vengano fatte su tutto quanto attiene la regolarità delle procedure e delle scelte, affermando la doverosa trasparenza e legalità in ogni atto politico e amministrativo della città. A loro il compito e la prerogativa di accertare i fatti e le eventuali responsabilità penali con i provvedimenti conseguenti. Attendiamo, quindi, con fiducia il completamento delle istruttorie e le decisioni conseguenti. Ma il non sostituirsi al ruolo degli inquirenti non assolve la politica e la classe dirigente. L‟asticella della legalità e della trasparenza va tenuta, infatti, altissima senza alcun accomodamento né cedimento. In questi anni, invece, ogni qual Di Marco: Riuniamo gli organismi Riceviamo e pubblichiamo: In merito alle vicende giudiziarie che colpiscono amministratori, vertici, dirigenti del Comune di Siracusa, in attesa che la magistratura faccia il suo corso, auspicabilmente nel più breve tempo possibile, il Partito Democratico deve riunire con urgenza i suoi organismi alla presenza della sua rappresentanza consiliare e di giunta per esprimere collegialmente una valutazione politica, evitando di affidarsi a singole esternazioni. L'opinione pubblica, particolarmente colpita dal susseguirsi di denunce e apertura di indagini, che attengono vari settori amministrativi e rappresentanti della maggioranza di governo, non puo' attendere. Marika Cirone Di Marco volta è stato posto un rilievo critico su ipotesi di anomalie negli appalti, sulla gestione di servizi o incompatibilità e così via, abbiamo riscontrato singolari silenzi o, peggio, fastidi e polemiche inutili e speciose. Fino ai tentativi gravissimi di applicare la vecchia e odiosa arma della denigrazione e della attivazione della macchina del fango. Ritorniamo ad affermare che, fermo restando l‟autonomia della magistratura nelle indagini e nell'assumere tutti i provvedimenti che si ritiengono doverosi, questo di norma avviene perché su vicende simili c‟è il vuoto e l‟immobilismo della politica. Sulla conclusione delle indagini, in particolare, comunicata al Presidente del consiglio comunale un conto è rispettare le decisioni che saranno assunte dagli inquirenti altro è non rendersi conto che con quelle ipotesi di reato estremamente gravi non può restare al suo posto. Ci sono i valori dell‟etica e della morale che impongono le dimissioni di Sullo da presidente del consiglio comunale. Così come riteniamo che il dott. Pisana, fino alle conclusioni della vicenda, dovrebbe essere destinato ad altri incarichi e al Sindaco rinviamo la decisione. La politica e le istituzioni hanno il dovere di intervenire senza timori, senza girarsi dall‟altra parte, senza diplomazia, assumendosi la responsabilità degli atti e indirizzi.Lo diciamo con la franchezza che occorre: nessuno può liquidare il giudizio affermando che si tratta di vicende antiche, legate a precedenti amministrazioni. E‟ chiaro che alcune questioni affondano le radici negli anni e in responsabilità precise della destra siracusana. Ma come non fare a capire che riguardano anche il tempo dell‟attuale legislatura e rischia di coinvolgere trasversalmente diversi soggetti? Qualora l‟attuale Presidente venisse rinviato a giudizio, con quelle accuse, crediamo, inoltre, che il Comune di Siracusa debba costituirsi parte civile perché quei reati li avrebbe commessi nel ruolo apicale di massimo esponente del consiglio, ledendo pesantemente l‟immagine dell‟assise, dei consiglieri e della stessa Amministrazione.Ci aspettiamo, infine, che queste vicende sveglino le coscienza dei dormienti, di quanti pensano che si tratta di questioni personali. Perché in ogni partito e schieramento, di maggioranza e di opposizione, si alzi l‟indignazione contro ogni atto violento e illegale, perché torni il libero confronto delle idee, anche aspro e duro ma nel rispetto delle opinioni di tutti nell‟interesse generale della città e della comunità. Il primato della politica si afferma assumendosi le responsabilità. Pippo Zappulla Simona Princiotta 6 Domenica 25 ottobre 2015 Coltraro chiede i danni alle Iene Il deputato: Creato un allarme sociale affermando che sono stati derubati 190 proprietari di terreni. E’ un falso che ho già provveduto a denunciare Risarcimento di 10 milioni Riceviamo e pubblichiamo una nota del deputato Giambattista Coltraro, dopo il servizio pubblicato nei giorni scorsi dalle Iene (vedi foto sopra), servizio che lo riguarda in prima persona: L'inviato delle iene Casciari, senza nessuna preventiva informazione ha creato un allarme sociale dicendo che sono stati derubati 190 proprietari di terreni in provincia di Siracusa a seguito di un atto di vendita da me ricevuto , parlando addirittura di mafia, insultando in tal modo l'intero popolo siciliano e la categoria dei notai con tanta superficialità che può venire soltanto da una persona che si finge giornalista pur non essendolo e dimostra tutti i propri limiti così come si evince dal servizio che è stato portato avanti contro il sottoscritto. Ebbene sì, non c'è stata nessuna ruberia di terreni e ad oggi i 190 proprietari dei terreni di cui parla il falso giornalista Casciari sono intestati agli stessi presso il registro che certifica le proprietà in Italia (Agenzia del territorio e l'inviato delle iene Casciari non è iscritto nell'albo dei giornalisti ed esercita Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avvocato dell’on. Coltraro: Il notaio ha ragione. Il giornalista non è un giornalista ( e per questo abbiamo già depositato denunzia penale) ed i terreni tutt'oggi sono ancora intestati ai proprietari che si lamentano (???) nel servizio. Nei prossimi giorni notificheremo a Mediaset un azione civile risarcitoria per 10 milioni di euro, naturalmente in solido a questo "giornalista" .... e chiameremo anche in causa l'ordine nazionale dei giornalisti per capire cosa ne pensa… Così vediamo se riesce a dimostrare le cazzate che dice pure in tribunale . Giuseppe Calafiore abusivamente la sua professione combinando pasticci. Falso su falso. Falso caso e falso giornalista. Ho fatto una visura ipotecaria in data odierna a tutti i 190 proprietari dei terreni indicati da Casciari nel servizio delle iene ed ad oggi sono tutti proprietari dei propri terreni.cCiò lo può evincere qualsiasi cittadino che avendo i nominativi a disposizione effettua una visura sulle proprietà e verificherà che il sottoscritto notaio non ha mai ricevuto alcun atto trascritto contro i detti proprietari. Circa sei mesi fa, io, la mia compagna e le nostre tre gatte, siamo venuti a vivere in zona Plemmirio, in una casa di campagna di quelle antiche, con poche recinzioni e terreno agricolo adiacente. Per le tre micie, abituate a stare chiuse in una casa di città, è stata subito festa. Corse all’aria aperta, su spazi grandi e liberi, e nuove amicizie con i due gatti maschi del vicino. Anche per noi, andare a vivere in campagna, è stato un toccasana. La più piccola delle nostre gatte è stata fecondata da uno dei due maschi del vicino e qualche mese fa sono venuti alla luce degli splendidi cuccioli, che hanno allargato la famiglia. Dopo diversi mesi di permanenza qui, le grandi hanno imparato a conoscere il territorio, a stare attente ai veicoli di passaggio e a socializzare col vicinato. Abbiamo deciso così di dargli fiducia, e di lasciarle libere di entrare ed uscire a loro piacimento. Soltanto di notte le chiudevamo in casa per prudenza. il resto della giornata, fino a mezzanotte circa, se la spassavano dove volevano, in giro per il territorio, tornando solo per mangiare e bere. La loro felicità ci riempiva il cuore, giorno dopo giorno. Tre giorni fa, questo paradiso ha cessato di esistere. Sono le 18 circa, e mi trovo solo in casa. Le tre micie, assieme ai cuccioli, sono fuori, come di routine, a giocare. Si trovano sulla veranda di casa mentre io sono in cucina a dare una pulita. Ad un certo punto sento uno strano rumore provenire da fuori, come se i gatti si stessero azzuffando. Un brutto presentimento mi assale e, nonostante sia in ciabatte, mi precipito a vedere cosa sta succedendo. Appena prima di arrivare alla porta, sento abbaiare ferocemente. I miei presentimenti erano giusti: qualche randagio sta attaccando i miei gatti. Appena apro la porta, la scena che mi trovo davanti è agghiacciante: la madre dei cuccioli, la più piccola delle adulte, sta volando in aria lanciata da un cane che l’aveva azzannata. Lui ha ancora un grumo dei suoi peli in bocca. La piccola atterra violentemente, ma si rialza. In un lampo di secondo, cerco di fare il resoconto della situazione: le adulte stanno scappando verso la terrazza, assieme ad uno dei gatti del vicino. I piccoli corrono verso il È tutto un falso e una bufala, ad iniziare dall'oggetto della trasmissione, fondato su dati e eventi falsi e calunniosi a concludere dal giornalista Casciari che giornalista non è. Il sottoscritto ha già avviato le azioni giudiziarie contro le iene, contro casciari per abusivo esercizio della professione di giornalista e contro i proprietari dei detti terreni che si sono prestati a questa pantomima e ad uno spettacolo indecoroso. Ciascuno di questi proprietari verrà chiamato in giudizio per verificare se abbia o meno il proprio terreno ancora intestato allo stesso, Storia ordinaria e triste di randagi al Plemmirio terreno, ma sembrano ancora interi. I cani sono due, grossi come dei Terranova, e non sono molto socievoli nei confronti dei felini. Inizio ad urlare e mi avvento sul più vicino che ho. Cerco di mollargli un calcio sul di dietro, ma ho l’impressione di non avergli fatto nemmeno il solletico. Questo però basta a farlo spaventare e metterlo in fuga. Anche l’altro cane si mette in fuga, ma nella loro strada c’è uno dei cuccioli che sta scappando. Fortunatamente riesce ad infilarsi dentro un tubo da dove fluiscono le acque piovane. Allarmati dal mio continuo urlare e dal fatto che li ho quasi raggiunti, demordono e scappano via. I gatti sono tutti dispersi e, con il cuore ancora in gola, mi metto a cercarli uno per uno. La ricerca finisce tre ore dopo, al buio pesto, fortunatamente senza conseguenze gravi. Nel frattempo, le urla hanno fatto accorrere i vicini. Gli spiego la situazione e mi dicono di rassegnarmi: ogni anno, in questo periodo, intere colonie di gatti vengono trucidati da cani randagi, perfino mamme che stanno allattando i cuccioli appena nati. Tutti, nella zona, mi confermano questa orribile verità. Pare addirittura che non tutti i cani siano “orfani” di padrone. C’è chi giura che molti di essi hanno una casa ed una famiglia, ma che al finire della stagione estiva, quando la casa al mare viene lasciata per rientrare in città, i cani vengono abbandonati fuori, con la speranza che si trovino il cibo da soli o che il crudele destino faccia la sua parte. Quando i cani girano insieme, formando un gruppo, diventano un branco, ed i branchi, si sa, sono pericolosi, non solo per le colonie feline, ma anche per le persone o per altri animali. Molti residenti lamentano la presenza dei cani vaganti nella zona. Alcuni così come è, e come mai si sia prestato a tali falsità. Il sottoscritto ha ricevuto alcuni atti negli anni 2012 e 2013 ai sensi dell'art.1488 c.c., che non hanno comportato alcun trasferimento di proprietà di terreni, e che sono stati giudicati legittimi dalle competenti autorità che controllano l'operato dei notai. Si tratta di una barbara strumentalizzazione politica , in cui viene utilizzata dai miei nemici, come arma, la mia professione non avendo la forza di confrontarsi sui reali temi che interessano i nostri cittadini. Si sta cercando con la complicità di alcuni proprietari dei detti terreni e del falso giornalista Casciari di trasformare in un caso di ruberie di terreni una normale fattispecie di usucapione tra privati ove alcuni degli stessi soggetti proprietari hanno abbandonato da anni i loro terreni permettendo ad imprenditori agricoli di esercitarvi il pascolo e quindi di vantare dei diritti sugli stessi. Ebbene non voglio entrare nel merito del detto fatto, nè mi interessa ,né sono deputato a farlo, sarà la magistratura competente , a cui mi affido, che verificherà chi abbia ragione o torto e se sono stati compiuti reati. Quello di cui sono certo io è che non sono mafioso né un complice di ladri di terreni e che agiro' giudizialmente per tutelare i miei diritti contro quei falsi giornalisti che,venendo in Sicilia utilizzano a sproposito la parola mafia, insultando ogni cittadino dell'isola, solo per fare audience in televisione. se li ritrovano davanti il cancello di casa ed hanno paura di scendere dalla macchina per aprire o chiudere. Altri, addirittura, sono stati quasi azzannati. Qualche volontario, genuinamente (ed ingenuamente), porta da mangiare ogni giorno a questi randagi, non sapendo di aggravare la situazione. Il cane affamato, infatti, usa tutte le proprie energie per la ricerca del cibo, spesso trovato in carcasse di animali già morti, scarti di agricoltura o fra i cassonetti dei rifiuti. L’ultimo dei suoi pensieri è quello di divertirsi a rincorrere gatti o persone. Il cane più pericoloso, invece, è quello che sa di poter andare in giro a fare quel che vuole poiché al suo ritorno troverà la ciotola piena. Ne è dimostrazione il fatto che le prede uccise vengono lasciate sul posto senza essere mangiate. Io sono arrabbiato, perché quei cani sono venuti davanti la porta di casa mia ed hanno quasi fatto una strage dei miei animali. Sono frustrato, perché mi sento impotente davanti alla situazione. Sono triste, perché i miei gatti piangono davanti a porte e finestre la libertà che hanno perduto. Sono terrorizzato, perché quei cani possono tornare in qualsiasi momento ed aggredire me o la mia compagna, stavolta. Il problema del randagismo, al Plemmirio, non è nuovo. Tutti lo conoscono, ma nessuno può (o vuole) far niente. Amo gli animali, e questo mi impedisce di reagire con metodi non convenzionali, ma so già che qualcuno, arrivato al limite della sopportazione, lo farà al posto mio, come succede ogni anno. Ci sarà il solito scandalo, il solito polverone, il solito genocidio di massa che vedrà un sacco di randagi morire crudelmente perché chi di dovere non ha fatto nulla. Associazioni animaliste hanno stimato oltre 100 randagi nella zona, e mentre qualcuno va in televisione a vantarsi che il Comune di Siracusa ha speso un sacco di soldi per risolvere il problema, i residenti sanno benissimo che poco o nulla è stato fatto, e le uniche cose che gli rimangono sono la rabbia, la paura e la speranza che gli vada sempre bene. Antonio G. 7 Domenica 25 ottobre 2015 Autonomia violata Ma che succede? “Ritengo che il comportamento del Consiglio dei ministri violi lo Statuto e l‟autonomia della Regione siciliana che è parte integrante della Costituzione italiana”. Così si è espresso il deputato regionale e vice-presidente della Commissione „Bilancio e Programmazione‟ all‟Ars, Vincenzo Vinciullo, raggiunto al telefono a poche ore dalla decisione del Consiglio dei ministri di martedì 20 ottobre. Infatti nel corso di una „riunione lampo‟ di soli 10 minuti, presieduta dal Ministro dell‟Economia Pier Carlo Padoan, il Cdm ha liquidato la legge regionale n. 19 dello scorso agosto che andava a riformare il servizio idrico integrato: secondo il Cdm la legge "Disciplina in materia di risorse idriche" va corretta in molti punti. Di tutt‟altro avviso Vinciullo che difende l‟operato dell‟Ars e la bontà della legge – “Gli Art. 14, 17 e 18 dello Statuto affidano e riconoscono alla Regione Sicilia di avere poteri concorrenti ed esclusivi sull‟argomento, di conseguenza la Regione e per essa l‟Assemblea regionale siciliana ha operato in maniera corretta e in rispetto della Costituzione – ha chiarito il deputato del Nuovo centro destra - ma soprattutto ha agito nel rispetto del referendum popolare che ha stabilito che l‟acqua dovesse ritornare pubblica. Di conseguenza non comprendo il comportamento del Cdm – ha continuato Vinciullo - che entra in sfere di competenza della Regione siciliana, violando di conseguenza la volontà del popolo e del referendum, dando l‟impressione di riconsegnare l‟acqua ai privati”. Pare chiaro che il deputato regionale abbia quindi tutta l‟intenzione di continuare la sua battaglia personale per l‟acqua pubblica in coerenza con un percorso iniziato anni fa e che lo ha visto tra i pochi esponenti del centro destra impegnati prima a raccogliere le firme per il referendum e successivamente nel sostenere il ritorno all‟acqua pubblica tramite l‟attività parlamentare che aveva portato all‟approvazione della riforma del sistema idrico integrato. “Chiederò - dice Vinciullo - con un atto parlamentare al Governo di opporsi a questa decisione del Cdm e di adire alla Corte Costituzionale al fine di farsi riconoscere dal giudice delle leggi il diritto della Regione Siciliana a continuare a legiferare in maniera esclusiva su questo argomento. Io sono contrario alla gestione privata e continuerò a impegnarmi fino alla fine affinché l‟acqua sia pubblica”. Giancarlo Lo Monaco Che succede a Siracusa? Me lo hanno chiesto molti amici che vivono altrove, ma che amano questa città. Succede che è morta la politica, defunta, e non da ora. E quando ciò accade, la storia, dal 1992 in poi ce lo insegna, arriva la magistratura a supplire. All’inizio fu rimborsopoli, poi gettonopoli, poi l’INDA, poi gli asili nido, gli impianti sportivi, i campi estivi, le minacce alla consigliera Princiotta, ed ogni giorno spunta una novità. Abbiamo un problema, serio, ed è un problema politico, prima ancora che giudiziario. Siamo garantisti per natura e lo siamo con tutti, per cui lasciamo ai giudici il compito di accertare i fatti e le responsabilità, ma siamo anche cittadini elettori e la vita della Polis ci interessa e siamo legittimati ad esprimere opinioni. La cosa più sorprendente della vicenda, è la doppia morale, soprattutto della sinistra. Si è dimesso qualcuno per gli scandali sopra citati? Solo il Presidente del Consiglio comunale, che però continua ad occupare il suo scranno da consigliere. Il garantismo a corrente alternata ci da fastidio. Marino viene fatto dimettere senza essere indagato, mentre le persone coinvolte nelle vicende aretusee stanno ancora lì, nonostante le figuracce cui hanno esposto la città, basti pensare alle dirette nazionali sui gettoni di presenza. E non provano nemmeno vergogna. Tanto sanno che l’indignazione dei siracusani passa presto. D’altronde si sa, la legge, con gli amici si interpreta, e con i nemici si applica. Due parole, in ultimo, sulla consigliera Simona Princiotta, colei, che con le sue denunce, ha scoperchiato il pentolone su alcune vicende poco edificanti. Non la ritengo una eroina, una wonder woman. E’ una persona normale. Fa semplicemente quello che ognuno dovrebbe fare, il proprio dovere, il proprio lavoro. Esercita il proprio diritto ispettivo e non chiude mai un occhio, in mezzo ad una comunità di ciclopi. Quando una persona normale viene considerata speciale, c’è qualcosa che non va, non in lei, ma in noi, noi che tolleriamo e chiudiamo un occhio, che non ci indigniamo, che abbozziamo o ci giriamo dall’altro lato. Sorprende, poi, il silenzio del partito della Princiotta, il PD. Tacciono il segretario provinciale e quello cittadino. Un silenzio imbarazzato ed imbarazzante. Maurizio Landieri Variante alla Pillirina? Una cazzata! Dopo la bocciatura della Regione, parla l’ex sindaco Roberto Visentin: Ricordo le varie denunce nei miei confronti dell’attuale sindaco Giancarlo Garozzo che oggi espone la città ad un nuovo, sanguinoso risarcimento Riceviamo e pubblichiamo la nota di Roberto Visentin, ex sindaco di Siracusa. Ecco il testo: Leggo sulla stampa della bocciatura della delibera del Consiglio Comunale di Siracusa sulla variante di destinazione delle coste. - Cosiddetta variante della bellezza - (Del. 118 del 04/08/2011). Da un lato la bocciatura, per chi come me, dall‟opposizione dell‟epoca, purtroppo anche con la complicità sotterranea di parte della maggioranza, è stato additato alla pubblica opinione come un cementificatore che voleva la distruzione ambientale di parte della nostra città, potrebbe rappresentare motivo di soddisfazione ma non è così, perché si tratterebbe di poca e meschina cosa se si pensa alle conseguenze a cui la Città andrà incontro in termini risarcitori e che di che cosa si sarebbe potuto realizzare in termini di sviluppo della nostra città in questo periodo di grave crisi economica. Bastava un bravo studente in giurisprudenza per capire che la richiesta del Consiglio Comunale con l‟atto di indirizzo del dicembre 2010 non poteva essere evasa in termini positivi. Nonostante però i pareri contrari degli uffici (urbanistica e legale), l’opposizione sotto la guida dell’attuale Sindaco e del compianto Avv. Di Giovanni volle andare avanti lo stesso e visto che la mia Amministrazione non avrebbe mai formulato una proposta in tale senso, ha scritto di sua iniziativa la delibera che oggi viene annullata dalla Regione e sulla quale ancora una volta in aula gli uffici comunali hanno espresso parere negativo. Tutta la vicenda è durata quasi un anno durante il quale si è scatenata una campagna di stampa straordinaria contro la mia Amministrazione e anche contro la mia persona arrivando perfino nel mese di Marzo 2011 ad inviare alla Procura della Repubblica un esposto da parte dell‟allora Segretario del PD (Gulino) e dell’allora Capogruppo (l’attuale Sindaco Garozzo) chiedendo di verificare se vi erano responsabilità penali per ritardo nella redazione delle varianti richieste dal Consiglio Comunale nell‟Agosto 2010 ed in particolare contro il sottoscritto perché aveva avanzato osservazioni critiche all‟allora redigendo piano paesaggistico contravvenendo, secondo i firmatari dell‟esposto, le indicazioni del Consiglio Comunale. Un‟altra lettera contro il sottoscritto fu inviata, sempre da Garozzo e Gulino, al Prefetto di Siracusa, sostanzialmente per lo stesso motivo, chiedendo allo stesso di intervenire sulla mia persona. Da ciò si evince quale clima di tensione e contrapposizione si volle artatamente instaurare per arrivare a legittimare uno scontro politico che sicuramente non avrebbe portato come non porterà alcun beneficio a Siracusa. Per semplificare, come si poteva pensare che una persona che ha comprato dei terreni previsti edificabili in un Piano Regolatore vigente (approvato dal Consiglio Comunale di Siracusa e dalla Regione alla fine del 2007) e, quindi, certificati come tali dagli Uffici potesse, senza alcun motivo, accettare supinamente la loro variazione in terreni a verde o simili. La legge vale per tutti e specialmente per chi amministra. Le scelte politiche erano state fatte al momento dell‟adozione del Piano Regolatore da parte del Consiglio Comunale e non si possono modificare a piacere senza ri- spetto della certezza del diritto, piaccia o non piaccia la scelta all‟epoca adottata. Solo per aver sostenuto questo io sono diventato agli occhi della città un cementificatore piuttosto che un garante del diritto di ogni cittadino. Per mera opposizione politica, i sostenitori della variante, hanno, invece, scelto di andare avanti senza alcuna riflessione ma, soprattutto senza modestia e con infinita arroganza solo per iniziare una campagna di delegittimazione della mia Amministrazione utile ai fini elettorali che, per la verità, ha raggiunto lo scopo ed ha portato i suoi frutti a buona parte di coloro che a quel tempo, hanno sostenuto tale azione politica. All‟epoca si sarebbe potuto, come avevo più volte detto, concertare tra tutti gli attori della vita sociale e politica della città un incontro con il proponente dell‟intervento al fine di discutere insieme il miglior modo per l‟esecuzione dell‟intervento stesso nell‟assoluto rispetto ambientale e nell‟interesse dei nostri cittadini. Non si è voluto fare, si è fatto solo una guerra aperta, ma ora chi PAGA? Certamente i SIRACUSANI. Qualcuno osserverà che l‟ambiente non si compera e va salvaguardato ad ogni costo. Sono assolutamente d‟accordo ma, chiedo ai molti novelli ambientalisti dove erano e che cosa hanno fatto allorquando sulle nostre coste è stato realizzato l‟abusivismo che oggi è sotto gli occhi di tutti e dove erano quando dovevano intervenire al momento dell‟adozione dell‟attuale Piano Regolatore? In ultimo mi chiedo come mai oggi c‟è tanta disponibilità da parte dell‟attuale Amministrazione verso una iniziativa che non voglio giudicare, ma che comunque comporta una modifica e una variante importante alle prescrizioni del Piano Regolatore e mi riferisco al nuovo insediamento residenziale-turistico con annesso campo di golf che si vorrebbe realizzare in contrada Ognina ?” Roberto Visentin Roberto Visentin ha (in parte) ragione. Tutto è nato dal nuovo PRG votato dal centrodestra nel 2006, grande regista e procacciatore Titti Bufardeci (ora transitato a sinistra nel PD crocettiano senza pudore e senza vergogna). E' in quel momento che si consuma la più grande svendita del territorio siracusano sulla base di dati urbanistici improbabili se non falsi (si pensi alla dimensione demografica), rendendo cementificabile ciò che cementificabile in questa città non lo era stato mai (esempio: larghi tratti delle coste, Acradina, Mazzanti etc etc): tutti aspetti a lungo denunciati in tutte le sedi possibili che avevano (unitamente alla successiva vicenda del Porto Grande) messo addirittura in forse, come ebbe a dire la Presidentessa Nazionale di Italia Nostra, la permanenza di Siracusa nei siti UNESCO. Si chiede Visentin: “molti novelli ambientalisti dove erano e che cosa hanno fatto quando dovevano intervenire al momento dell’adozione dell’attuale Piano Regolatore?”. Mistero. A sostenere quella battaglia contro un PRG devastante per la città furono pochi consiglieri comunali dell'allora minoranza (parlamentari esclusi) e, nella stampa, un solo modestissimo settimanale come “I Fatti”. Il resto era distratto o falsamente distratto perché spudoratamente complice. Del resto questa doppiezza di alcuni falsi ambientalisti nostrani (come i falsi antimafiosi, i puri etc) si ripeterà negli anni successivi come nelle vicende attinenti la cementificazione del Porto Grande, la vicenda Spero etc. Tutti sul mercato all'insegna del tornaconto personale. Ma oggi, aggiunge Visentin, “mi chiedo come mai c’è tanta disponibilità da parte dell’attuale Amministrazione verso una iniziativa che non voglio giudicare, ma che comunque comporta una modifica e una variante importante alle prescrizioni del Piano Regolatore e mi riferisco al nuovo insediamento residenziale-turistico con annesso campo di golf che si vorrebbe realizzare in contrada Ognina “? Ecco come mai? Il Resort Ognina è parente del Resort Arenella voluto dal politico di sinistra Bufardeci che allora era di destra che più di destra non si può ?. Affari sulla testa della Città? Affari allora affari oggi? Del Resort Arenella sostenutissimo dal centrodestra cittadino come fonte inesauribile, si millantava, di nuova occupazione e di grande incremento turistico...è rimasto ben poco. Attendiamo la vendita delle singole villette come era stato ampiamente previsto. La nuova splendida iniziativa di resort Ognina targato FotiGarozzo seguirà la stessa strada? Certo, anche peggio, perché l'area e più vasta ed ingloba senza vergogna il porticciolo di Ognina, la strada provinciale, una larga, spropositata porzione del territorio da edificare,cementificare, per fantastici campi da golf....etc. Si sentono obiezioni sdegnate dall'opposizione? Da uomini di cultura ? Dai c.d. benpensanti? Nulla di nulla. Possono tranquillamente asfaltare e costruire , la città assiste sfiduciata, alla politica non crede più, la città di una volta che si ribella...è scomparsa. Ha ragione Visentin. Le sceneggiate vengono predisposte in modo grottesco, con bugie che non convincerebbero neanche un deficiente, ma sembrano sufficienti a far fare quello che vogliono.(sb) 8 Domenica 25 ottobre 2015 contromano "La Tav va sabotata, ecco a cosa servono le cesoie, a tagliare le reti". (Erri De Luca) Le case - soprattutto le prime case dei ricchi sulle quali Renzi vuol togliere le tasse - vanno svaligiate, ecco a cosa servono i piedi di porco. (J. Strummer) Le camionette delle celere e dei carruba vanno spaccate, ecco a cosa servono gli estintori. (J. Strummer - G8 Genova). Se non si riesce a demolirle vanno incendiate, ecco a cosa servono le molotov. (J. Strummer - Milano 2015) Le donne vanno picchiate ecco a cosa servono i tirapugni, ma possono andare benissimo anche marruggi locali, padelle antigraffio, posacenere di marmo del salotto, soprammobili orribili ma pesanti. (J. Strummer) Le mogli e i figli vanno ammazzati, le mogli da sveglie, i figli se possibile nel sonno - se non è possibile pazienza - , ecco a cosa servono i coltelli da cucina (J. Strummer) Le banche vanno rapinate, ecco a cosa servono i passamontagna, ma anche le pistole ed eventualmente i fucili a pompa sono utilissimi (J. Strummer) Le casseforti vanno sventrate, ecco a cosa servono le fiamme ossidriche (J. Strummer - I soliti ignoti) Se non Erri, allora Joe: Libertà di espressione Le vetrine vanno spaccate, ecco a cosa servono le mazze, se c’è dentro il negoziante tanto vale dare una botta anche a lui. (Strummer - Blackblock) I ladri vanno sparati, ecco a cosa serve la pistola sotto il cuscino o la doppietta sotto al letto. (J. Strummer - M. Salvini) Se i ladri sono neri o comunque immigrati state attenti a non ferirli e basta, ecco a cosa serve il mirino. (M. Salvini J. Strummer) Le fiancate delle auto vanno sfregiate, ecco a cosa servono le chiavi (J. Strummer - Fidanzato/a geloso/a) I ragazzi vanno bucati, ecco a cosa servono le siringhe (J. Strummer Trainspotting). I ragazzi vanno anche sniffati, ecco a cosa serve la coca. (J. Strummer - Cartello di Medellin) I ragazzi drogati comunque vanno picchiati dai poliziotti tanto se muoiono poi ti assolvono, ecco a cosa servono i tribunali. (J. Strummer - S. Cucchi) Gli ebrei vanno gasati (J. Von Strummer - H. Goering) Quelli sopravvissuti, o comunque i loro discendenti, vanno ammazzati dopo. (Al Strummer - Hamas). Le case del fascio si bruciano col fuoco ma coi fascisti dentro sennò è troppo poco. (J. Strummer - Movimento 1977) I bambini sono squisiti al forno. (J. Strummer. J. Vissarionovič Džugašvili ) Il calcio è pulito (J. Strummer, J. Blatter, M. Platini) Ci vedo benissimo non era gol il tiro di Muntari. (J. Ancoraincazzato Strummer, P. Tagliavento) Gli arbitri - sopratutto quelli che regalano le partite alla Juve - vanno colpiti, ecco a cosa servono le biglie. (J. Strummer) Gli immigrati devono andare a fanculo, sono sporchi e tolgono il lavoro a chi qui c’è nato (J. Strummer, M. Salvini). Gli immigrati italiani, specie quelli veneti, devono andare a fanculo, sono sporchi e tolgono il lavoro a chi qui c’è nato. (T. Roosevelt, J. Strummer) Si vede che è maggiorenne (J. Strummer, S. Berlusconi) Si vedeva che era maggiorenne (J. Strummer, Parlamento Italiano) La Val di Susa sarà distrutta dall’amianto. (E. De Luca) Io dalla demagogia e dall’ipocrisia radicalchic (J. Strummer) Mi sto rigirando assai nella tomba (Francois-Marie Arouet) Hasta lo Voltaire siempre Joe Strummer Ci sono minchiate e minchiate Dopo avere scritto di una presunta trattativa di Stefania Prestigiacomo con la finalità di lasciare Forza Italia non potevamo che essere colpiti dagli strali provenienti da quella parte. Ovviamente non dall‟interessata che vivendo sull‟Olimpo non guarda alle cose meschine degli uomini, bensì dal sodale senatore Bruno Alicata. Ecco cosa ci ha fatto pervenire. “ Egregio dr. Gregorio Valvo, leggo per la prima volta, più tra il divertito che l'infastidito, di indiscrezioni circa un possibile passaggio, mio e della Prestigiacomo, tra le fila di Ncd. Indiscrezioni che, secondo lei, sarebbero alimentate dalla presunta nostra indisponibilità al chiarimento. Avendo appreso tale cortilata dalla sua rubrica "...e non solo parole", (...ma neanche minchiate!...), approfitto della sua gentilezza, per significarLe tuttavia di non ricordare, da parte sua, la richiesta di alcun chiarimento su una ipotesi che, per quanto mi riguarda, solo una mente malata potrebbe semplicemente immaginare... Poi, per carità, lei ha sempre l'ultima parola e...da orgoglioso ex comunista qual'è vivendo tra dogmi e certezze, magari resterà convinto del contrario, mentre io, con altrettanta convinzione, continuerò imperterrito a stimarla, nonostante l'inutile chiacchiera da perditempo al bar (di certo non a lei attribuibile...). Bruno Alicata. Ps: le trasmetto anche l'ultimo mio com. stampa riferito al min. Interni, per comprendere meglio quale sia la mia opinione sul soggetto...” Fermo restando che le minchiate fanno parte della politica a pieno titolo, altrimenti non esisterebbero i politici, dobbiamo dire che il senatore Alicata ci ha colpito per la pacatezza della sua risposta che ci ha pienamente convinti che ogni trattativa possibile che ci sarebbe stata con Ncd o altri non sarebbe andata a buon fine. Le minchiate di cui abbiamo scritto circolano negli ambienti romani moderati. Magari non sarà vera, però, ci sorprende che gli interessati non abbiano ricevuto sentore prima delle nostre minchiate propalate attraverso questo modesto mezzo cartaceo. Non sarebbe cosa elegante riferire i nomi autorevoli di quanti sostengono della possibile fuga da Forza Italia di Stefania Prestigiacomo, come sarebbe inopportuno parlare delle non nobili motivazioni di questa presunta e improbabile decisione. Chi frequenta gli ambienti della politica romana ne ha certamente parlato nei luoghi istituzionali che ospitano i parlamentari spargendo indiscrezioni per attrarre l‟attenzione dei giornalisti. Le indiscrezioni, ovviamente, hanno un valore presunto fino a quando non vengono confermate da fatti concreti (ricordiamo che i missili a Cuba emersero come indiscrezione). I giornalisti hanno l‟obbligo di riferirle comunque se non riguardano la sfera del personale. Detto questo, noi comunisti inveterati sopravvissuti, siamo rimasti delusi dal contenuto minimo dell‟autorevole intervento del senatore berlusconiano che stimiamo. Pensavamo che il senatore Alicata raccogliesse le nostre minchiate come una forma di provocazione capace di spingerlo a parlare di politica locale, luogo da cui manca da tempo. Se vivessero Siracusa il senatore Alicata e l‟on Prestigiacomo si sarebbero accorti che i consiglieri comunali di riferimento - di cui uno dirigente regionale di Forza Italia – sono indagati dalla magistratura per aver com- messo reati a danno della pubblica amministrazione approfittando del ruolo politico che ancora detengono. Vivendo a Roma dove ogni giorno lottano per salvare l‟Italia, il senatore Alicata e l‟on. Prestigiacomo non hanno appreso del clamore suscitato dalla vicenda giudiziaria e non hanno potuto neanche emettere un dovuto comunicato di solidarietà a favore dei consiglieri comunali forzisti Di Mauro e Assenza. Peccato che neanche Edy Bandiera, deputato regionale e dirigente regionale forzista, abbia ritenuto dover intervenire a sostegno dei consiglieri comunali accusati di avere messo le mani nelle casse del comune senza averne diritto. Non si tratta di minchiate caro senatore, ma di accuse infamanti che meriterebbero da parte di Forza Italia un minimo di attenzione e forse poche e significative parole giusto per far capire agli attivisti azzurri siracusani ( non ai romani) come interpretare una vicenda di cui la città discute e discuterà anche in campagna elettorale. Anche il PD è stato colpito dalle vicende giudiziarie, il sindaco si è già prodigato a dire che la colpa del marasma giudiziario non appartiene al suo partito bensì alle amministrazioni di centro destra ( leggasi Forza Italia) e che ogni riferimento a suoi uomini e donne è puramente casuale. Minchiate anche queste? Allora perché il senatore Alicata si astiene dal dirlo? Il PD adesso ha il problema di sostituire il presidente del consiglio comunale Leone Sullo, caduto per via giudiziaria su un altro filone d‟indagine. Il www.ifattidelladomenica.it partito è stato convocato dal segretario provinciale per risolvere la problematica e giungere a indicare il successore del non brillante dimissionario. I Dem hanno avanzato la proposta della non brillante ex segretaria provinciale Carmen Castelluccio e a chi fa notare l‟inopportunità politica dell‟indicazione, e le dubbie capacità di reggere il ruolo, rispondono con qualche riferimento ad accordi politici disattesi dalle altre aree. Il PD ha deciso che mai il prestigioso incarico andrà ad un soggetto di riconosciuto altrettanto prestigio e preparazione. I membri dell‟opposizione sarebbero stati esclusi dal novero dei possibili candidati. Per ambire alla carica di presidente sarebbe stato deciso che l‟interessato dovrà sottoscrivere un virtuale atto politico di appartenenza all‟area renziana. Tre o quattro consiglieri comunali di riconosciute capacità ci sarebbero, ma siedono attualmente nei banchi dell‟opposizione, però sarebbero fuori concorso per mancanza del titolo principale richiesto: la fedeltà al sindaco Giancarlo Garozzo e al credo renziano. Quanti trattavano da tempo (sottobanco) il proprio trasferimento dagli scranni dell‟opposizione a quelli della maggioranza si sono già attivati nel chiedere e nel fornire garanzie. E‟ probabile che tra non molto si assisterà a veri colpi di scena che nei casi più eclatanti determineranno separazioni dolorose, scompaginature e forse sparizione di gruppi consiliari che hanno lottato fino ad oggi a spada tratta il potere mal gestito al Vermexio. Il senatore Alicata, sarà pronto a marcare anche tali ipotesi…“minchiate”, perché secondo la visione tradizionale del giornalismo a Siracusa, si dovrebbe scrivere solamente dopo le dichiarazioni ufficiali. Parlare o scrivere di una terza guerra mondiale possibile (come hanno fatto il presidente Mattarella o Papa Francesco) appartiene al genere descritto dal senatore Alicata, che invece preferirebbe il silenzio fino allo scoppio di almeno una prima bomba atomica. E chi può dargli torto?