Respiri e sospiri – Commenti dei lettori
Caro marco,
le poesie di tua mamma sono una sorpresa. Dopo aver letto e ascoltato gli amici (senza dubbio tra le più
belle), sono andata avanti stupita di trovarne altre della stessa intensità. Potrei dire valore, pur non essendo
in grado di giudicare una poesia, perché mi hanno colpito. Ed è questo che conta per me, al di là delle
valutazioni tecniche. Ci sono alcuni passaggi bellissimi. sogni nati al mattino/a sera morti (l'albero tagliato),
mi ero scordata di essere niente (stelle), solitudine che è come una preghiera (deserto), l'ultima parte della
rosa dei deserti... e la capacità di fissare le mille sfaccettature di un istante (sguardo d'amore), raccontare il
mondo che va avanti sempre e comunque (notte di gelo, autunno in toscana), la forza e la tenerezza
dell'albero di marzo, il richiamo viscerale della Sardegna, l'allegria delle poesie per i suoi bambini e la curiosità
di lei, bambina. Non so come spiegare... ma è strano, no?, che una mamma possa coltivare dentro di sé un
universo come questo, vivere emozioni profondissime senza che nessuno intorno a lei si accorga, e trasferirle,
conservarle con semplicità, e modestia, in un taccuino. Forse i poeti sono proprio così, o forse lei appartiene
a quella generazione che non nascerà mai più, ma che continua a esistere per noi fortunati che l'abbiamo
conosciuta, e a farci da guida.
baci
Alberta
***
Caro Marco, in questi giorni sono stata fuori, rientro oggi e stavo iniziando a scriverti le impressioni ricevute
dalla lettura delle poesie di tua mamma, quando ho letto sul tuo sito le parole con le quali hai dato la notizia
della sua scomparsa. Forse ti farà piacere lo stesso sapere che ho apprezzato nei suoi versi la sensibilità del
suo animo, il suo stile chiaro e la profondità dei sentimenti, espressi a volte con immagini veramente toccanti,
ma anche le poesie dedicate ai suoi figli, frammenti di vita familiare, che danno bene il senso profondo della
maternità e dell’intenso amore che ha avuto per la famiglia. Una donna di grande sensibilità. MI dispiace
molto Marco… cosa dire… che per lei terra sit levis.
Ti abbraccio, Angela
***
Prima ti dico la mia, poi leggo l'articolo.
Vedrai che questa mail ti piacerà poco. Sarà di certo troppo lunga per i tuoi gusti. Troppi aggettivi e troppa
invadenza. Ho letto e riletto le poesie di tua madre. Sono belle, sono nude, sono struccate e non so decidere
quale mi piace di più.
A libro chiuso e occhi chiusi mi lancerei su semplicità, vanità e la ragazza del metrò. Ma amo stelle, conosci
te stesso e chi sono? Però sono dichiarazioni labili perché il libro è già tutto tempestato di post it, come
succede ai tuoi, e forse domani avrò cambiato poesie preferite.
Quasi ogni pagina ha un intarsio acutissimo e profondo. Vero. Nato da un grande spirito d’osservazione.
Credo che le poesie non offrano mai un valido nascondiglio, anzi. Chi legge viene spesso spogliato di tutti i
fronzoli e chi scrive si rivela anche se non vuole. L’ho sempre pensato pur non essendo una grande esperta.
Perciò senza il tuo permesso mi sono fatta un’idea di come fosse la tua mamma. E senza permesso te lo dico.
Ho l’idea che fosse diretta e allegra. Limpida, direi. Il tipo che fa le cose con naturalezza e convinzione. Una
leonessa. Leggermente scomoda, come tutte le donne intelligenti e impegnative.
Il suo libro lo tengo sul bancone, se non ti spiace, accanto al porta scotch. Così com’è, carico di bigliettini gialli
che spuntano dalle pagine. Lo faccio perché mi chiedano che libro è.
La pagina su di te è fantastica. Tu, sempre in giro a dire alle persone che devono pubblicare ciò che hanno
scritto. Troppo forte. E - non m’interessa la tua versione dei fatti – ho deciso che quello con le giornate che
ricordano marzo e la marmellata spiaccicata ovunque sei tu.
Bello che lei sia stata accostata a Rodari, lieve e tenace, sognante e ottimista come le favole al telefono.
Io che sono una pazza visionaria penso le sue poesie come disegni di Folon.
Adesso leggo l'articolo. Sei un tipo in gamba. Magari proprio grazie a lei.
Sabrina
***
Ciao Marco,
non metterò mai insieme due versi in tutta la mia vita, ma questi mi appartengono.
Credo di averli "scritti" e pensati centinaia di volte, solo che, non avrei mai saputo accostare in questo modo
le "parole".
"Tanto tempo che non vedevo le stelle.
Mi ero scordata di essere niente..."
Questa sono io, ora, dipinta con due pennellate.
E non solo. Mi sono ritrovata nei gesti quotidiani fatti con gioia o con fatica.
Posso ricomporre pezzi di me attraverso certi versi, passaggi.
Anche mio figlio di 15 anni ha divorato il libro di tua mamma, fa la prima liceo linguistico e scrive molto meglio
di me. A cena stasera mi ha detto di aver già vissuto incontri fortuiti, di un attimo, che gli hanno lasciato un
segno, ma non se ne era mai reso conto. Doni inaspettati. Ma come "dirlo"?
Che bellezza: di voce in voce, di verso in verso, di filo in filo. Qualsiasi cosa bella che crei un'occasione per
fermarsi è preziosa.
La sua preferita è "Semplicità ", mi è sembrato strano per un quindicenne. Per lui "la calza già avviata" è un
progetto di vita portato a compimento. Mi è piaciuta la sua interpretazione.
E così stasera eravamo davanti a un focolare...
Alessandra
***
ciao Marco,
voglio dirti che ho comprato il libro di poesie della tua mamma e che ho passato il pomeriggio di pioggia della
domenica a leggerlo. Quello che dici è vero, le sue poesie colpiscono per la semplicità e la profondità nello
stesso tempo. A volte, sembra che guardi il mondo con gli occhi incantati di un pittore naif e il verso è fresco,
a volte il verso è forte ma pur sempre misurato e anche le emozioni più profonde sono sempre espresse in
modo pacato, come sa farlo solo chi ha avuto la grazia di accettare la vita ed il suo evolversi con serena
saggezza e purezza di cuore. Purtroppo la quotidianità e il ruolo che una mamma ricopre nella famiglia
impediscono ai figli di vederla come un essere umano, con sentimenti, emozioni, anche debolezze proprie;
la mamma è il perno intorno al quale gira il nostro mondo di bambini, e noi ci lasciamo spingere come su di
una giostra. Guardiamo il cavallo avanti a noi e non badiamo alla mano che ci sostiene da dietro, perché
sappiamo che è lì, pronta a prenderci se rischiamo di cadere. Noi conosciamo lei come una entità, una
presenza sicura e non vediamo che è anche una persona speciale...
Mia nuora ha perso la mamma da poco ed è rimasta colpita dalla poesia "Gli amici". L'ha stampata e ritagliata
e l'ha messa nella cornice con la foto della mamma che tiene vicino al letto. Mi confortano le sue parole - ha
detto - Lei ha saputo esternare con semplicità quelle che sono le mie speranze...
"Conosci te stesso" e "La rosa dei deserti" sono tra quelle poesie che mi hanno toccato in particolare, ma
tutte hanno una loro impronta, versi in cui la poesia si fa veramente poesia o l'emozione di un sentimento si
offre a chi legge, pudico nel dolore e leggero nella gioia.
Grazie per avermi segnalato questo libro, Marco. E auguri
Un caro saluto e buon lavoro
Sandra
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Caro Marco,
ho da poco scoperto che l'autrice del libro di poesie Respiri e sospiri, è sua madre. Non sono mai stata
un'amante della poesia, tranne in alcuni casi. Ho letto quella di sua madre, pubblicata sul suo sito, in un
momento particolarmente doloroso. La bellezza di quei versi mi avevano suscitato un dolore ancora più
acuto. Ogni tanto vado a rileggerli, proprio come fa la lingua quando continua a battere sul dente che duole.
Maria Dorina
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Caro Marco,
non ti nascondo che mi accosto sempre con diffidenza a un libro di poesie. Ce ne sono troppi che non sono
altro che un'accozzaglia di parole senza significato. Non è il caso di 'Respiri e parole'. Sono poesie, come dici
tu, bellissime, in cui mi sono spesso ritrovato. Nelle immagini del mare, che io, da buon livornese (anche se
nato in Piemonte) amo come tua mamma amava, come nei sentimenti di amore profondo per gli uomini e
per il creato che prorompe dalle sue parole. Non te lo dico per piaggeria, ma di rado ho letto poesie così vere
e così chiare, così piacevoli a leggere e rileggere.
Piercarlo
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Di certo ero già predisposta ma non nego che mi sono commossa leggendo la pagina del tuo sito. La storia
del libro è una storia d'Amore. Sei molto tenero come mi immagino che tua mamma lo fosse, dalle cose che
so e che leggo doveva essere una donna molto delicata, la immagino come discreta, forse un po' timida (come
a volte puoi sembralo tu) e magari un po' schiva eppure dolce. Dalle poesie emerge la sua dolcezza e anche
la sua malinconia. Chissà perché spesso i due sentimenti vanno a braccetto. E' molto bella e in poche righe
hai dato tante sfumature del vostro legame, dell'affetto e della fatica che forse provi ora che non c'è. Hai
scelto una strada generosa per dare senso al tutto, al ricordo che hai di lei e al gesto altruista con cui lei lascia
la sua impronta fra noi umani in terra.
Sara
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ciao Marco
grazie per avermi indicato il sito dove ho letto tutte le belle cose che scrivi di tua madre a vederla in fotografia
doveva essere... una ragazzina con gli occhi attenti e curiosi ed una donna forte e generosa ho anche ascoltato
la poesia e mi è piaciuta tantissimo... appena possibile compro il libro e così leggerò anche le altre che saranno
profonde e commoventi senza dubbio come “gli amici”...ma forse anche di più!!!
Anna Maria
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Ciao,
ho letto le poesie di tua Mamma: sono belle; la cosa che mi colpisce è la semplicità, l'efficacia e
l'immediatezza con cui riesce a fotografare e trasmettere le sue emozioni / pensieri / stati d'animo.
Roberto
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Marco,
'Respiri e sospiri' ha rappresentato, per me, una presa di coscienza, un'esperienza così intima e profonda da
risultare quasi imbarazzante. Dentro questi versi non c'è alcun luogo per nascondersi, c'è posto solo per la
pura essenza delle cose. Cogliere l'emozione, l'energia che scaturisce da un istante, trattenerla su un foglio
ed essere capaci di trasmetterla ad altri con poche e semplici parole. Io non so molto di poesia ma i versi di
'Gli amici', 'Notte di gelo', Speranze', 'Sardegna'.
'Il richiamo' e soprattutto 'Chi sono?' scavalcano muri, abbattono difese ed arrivano là dove non sempre
vorremmo arrivare.Non le chiedo, e mai mi permetterei di farlo, cosa ha provato quando le ha lette per la
prima volta, ma penso che se fossi stata al suo posto ne sarei rimasta profondamente colpita.
Sandra
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Grazie Marco del bel regalo che mi ha fatto. La poesia di tua madre è forte, profonda e vera. Mi ha ricordato
Caproni, con la poesia Preghiera dedicata alla madre e altre sue composizioni. Nei versi di tua madre c'è
qualcosa di tagliente che ti entra dentro in verticale, e ho avuto l'impressione che avesse capito tutto, il
mistero che abbiamo attorno, e guardasse a tutto questo non più con gli occhi del corpo ma con quelli
dell'anima. Tua madre ti resterà sempre vicina, anche se impalpabile. Uscito dal corpo, il nostro spirito
acquista libertà e autonomia.
Vincenzo
***
Cara signora Paola,
io non l’ho mai conosciuta, se non attraverso le parole di Marco, suo figlio. A volte si provano delle simpatie
istintive per delle persone che non vedremo mai in vita nostra. Non credo che il contatto fisico sia
indispensabile, per avvertire la dolcezza e la sensibilità di un individuo. Non ha importanza se, a questa
persona, noi non stringeremo mai la mano e non potremo guardarla negli occhi. La vicinanza, la sintonia,
l’affinità sono sensazioni di difficile e facilissima definizione, perché partono dal cuore. Che una persona sia
buona, altruista, tenera, lo si può capire al volo, senza tanti fronzoli e giri di parole.
Per questa simpatia spontanea che è scaturita nei suoi confronti d’istinto, senza bisogno di presentazioni,
volevo dirle che ho apprezzato tantissimo le sue poesie, raccolte in quel bellissimo libretto pubblicato di
recente, Respiri e sospiri, che ho trovato “pieno di stelle”, perché, appena leggevo una sua lirica, vedevo
accendersi una nuova stella, piena di vita e amore, amore per la vita, amore per il prossimo, amore per la
natura.
Solo materialmente lei se n’è andata e il suo corpo mortale si è allontanato da questo mondo, ma di lei rimane
tutto sulla terra, nel cuore di chi l’ha amata, nel soffio del vento, nel raggio del sole e in questa pioggia che
oggi cade inclemente. Piange anche il cielo, signora Paola, perché lei in cielo è salita e da lassù sorride e
continuerà ad amare chi le ha voluto bene.
Mi perdoni se mi sono permessa di rivolgerle queste parole con tono confidenziale e affettuoso, ma non
potevo non dedicare poche parole sincere a chi ha amato tanto le parole.
Un abbraccio a lei, che vola lassù leggera in una nuvola di profumo…
Con tanta stima
Maria
***
Ciao marco,
se mi posso permettere vorrei salutare la tua mamma con dei versi che ho pensato nel momento stesso in
cui ho saputo della sua scomparsa, e quando, attraverso l'articolo sotto la copertina, ho capito chi fosse
l'autrice di quelle semplici e profondissime parole.
"Il colore del mare nutre la speranza e affama il dolore, così come la rosa perde petali ma non il colore.
Osserva il tuo viso, vagante, alla ricerca di un perché, sei tu che muovi i passi dentro di te. Non andare oltre,
non scavare fino in fondo, sì, è il sorriso di una mamma che tiene il mondo."
Antonello
***
Ho trascorso questo pomeriggio di sole con le poesie di tua mamma... Mi hai fatto il regalo più bello... Le
parole penetrano il cuore! Avrei tanto voluto conoscerla... Grazie Marco
Giuseppe
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Caro Marco,
la poesia introduttiva che mandi sulla pagina del sito mi stringe il cuore e mi ricorda gli occhi del mio babbo.
Cerco di non pensarci per non stare male, ma spesso questi ricordi tornano e a volte è anche per una poesia.
E' bellissima.
E adesso la cosa più bella e speciale, "Respiri e sospiri". Che dirti? Tante cose vorrei dirti, a costo anche di
sembrare sdolcinata... Sarà perché la primissima poesia che avevo letto già mi aveva ben predisposto, ma ho
trovato queste poesie meravigliose. Meravigliose perché fanno scoprire una persona così bella,
semplicemente bella. Peccato che non siano state pubblicate prima, le avrebbero dato tanta soddisfazione.
Sicuramente avrei avuto voglia di conoscerla, ma ho la presunzione di conoscerla in maniera particolare,
perché con le sue parole, i suoi pensieri, è come averla conosciuta.... dentro. Mi hanno lasciato davvero senza
parole e ti dico che io non sono una lettrice di poesie. Per me sono come dei quadri astratti, ne capisco
sempre poche, queste invece sono vere e sono di una bella persona. Non mi viene altro aggettivo, bella
dentro nel senso più vero del termine. Spero che ce ne siano ancora, è un modo per stare con lei.
Gina
***
Ho appreso da poco della morte della tua mamma. Ti faccio le mie condoglianze. Che bella la sua poesia che
hai messo sul sito. Mi ha colpito la sua storia, forse perché anch'io ne scrivo da quando ero bambino e
continuo a riempire i miei cassetti.
Andrea
***
Gentile Marco, quale onore leggere le poesie della Sua mamma. Le ho assorbite, lette e rilette a voce alta
...che fortuna aver avuto l'amore di tanta "anima"! Ci si trovano gli angoli segreti dell'animo femminile che
vola e vibra facendo condividere al lettore le emozioni più pure. Gli amici è intrisa di malinconia... serena
accettazione della fine della vita che si è amata tanto... un messaggio che è il passare "un testimone"
prezioso! Grazie
Dora
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Salve Marco, sono una tua lettrice. Ho letto il libro di poesie di sua madre e alcune di esse sembra che parlino
di me, toccano le corde dell'anima.
Gabriella
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Ti confido che, in un momento non facilissimo come questo per me, tengo sempre vicino il libro di tua madre.
E' diventato una sorta di feticcio. Mi dico: Guarda quante cose belle e pure ci sono...
Sai mi domandano spesso come faccio a vivere in un modo così diverso dal mio. Come faccio a stare in mezzo
a piccoli politici e burocrati che non aspirano ad altro che ha cercare intrallazzi. Ci vivo perché ci sono spesso
dei raggi di sole, come le poesie di tua madre, che illuminano tutto questo grigiore. Il bello ha sempre un
potere lenitivo.
Enrico
***
Caro Marco, ho letto le poesie di tua madre. E' una poesia onesta, dove la trama etico-religiosa dà ispirazione.
E poi quella generosità umanissima espressa con pudore, e quello sguardo sulle cose e gli eventi che coglie
con forza "cum-passione".
Un omaggio dovuto.
Gaetano
***
Caro Marco, è' finalmente arrivata la raccolta di poesie di tua madre, le ho lette: tessere di un prezioso
mosaico. Grazie al cuore inestimabile della tua mamma che le ha generate, grazie alla tua sensibilità che le
ha accolte e condivise.
Francesca
***
Caro Marco,
sono belle le poesie di tua mamma. Le stavo leggendo con un amico gran lettore, e volevo dirtelo. E' proprio
un regalo che vi siete reciprocamente fatti, immagino quanto sia importante per te.
Laura
***
Ciao Marco,
la storia della pubblicazione di Respiri e Sospiri è bellissima ed è stata una vera sorpresa. Questo piccolo libro
mi è piaciuto molto, ho letto e riletto Gli amici, Preghiera per te, Il pastore, Le caprette tibetane... le poesie
della tua mamma fanno respirare aria fresca e pulita, hanno la grazia (rara) della limpidezza e della semplicità,
parlano con voce schietta e sincera al cuore di tutti. Ti scrivo per augurare tanto successo alla tua missione e
perché voglio dirti che hai ricevuto un regalo prezioso, un piccolo tesoro che con il tempo aumenta di valore
e, condiviso con generosità, diventa ancora più grande. Un caro saluto
Donatella
***
Ciao Marco, avere assistito ieri pomeriggio alla lettura delle poesie della tua mamma mi ha fatto nascere il
desiderio di scriverti ciò che ho provato io nel leggerle. Non lo avevo fatto fino ad ora per una sorta di pudore,
perché Io so di non sapere nulla di poesia, però una cosa la posso dire: quando ho Iniziato a leggere Respiri e
sospiri non ho potuto smettere finché non sono arrivata alla fine. Era tanto il pathos che mi suscitava, era
forte il desiderio di conoscere quanto ancora aveva da esprimere quella donna sarda a me sconosciuta, con
parole semplici e cariche di sentimento. Parole che mi hanno fatto bene, che mi hanno tranquillizzato, anche
da angosce che non sapevo di avere. Da allora tengo il libretto sul comodino, e di tanto in tanto mi concedo
il lusso di leggere una poesia a caso (tanto sono tutte belle!) Tra di esse, comunque, quelle che rileggo con
più piacere sono: Sardegna e Il richiamo, perché io in quella terra meravigliosa, aspra e selvaggia, ho trascorso
la mia adolescenza, e dai quei luoghi non mi sono mai allontanata del tutto… Non occorre esserci fisicamente,
in un posto: esistono i luoghi della mente, e quelli sono luoghi di elezione. Nel leggere quelle due poesie mi
è venuta in mente una parola tedesca che non ha equivalenti in italiano. Quella parola è Sehnsucht… che in
italiano si potrebbe tradurre con “nostalgia di qualcosa che non si è mai visto”.
Paola
***
Caro Signor Vichi,
le scrivo dopo aver letto le poesie di sua madre per dirle che mi sono piaciute tanto. Quella che si intitola “Gli
amici” mi ha molto colpito perché sono pensieri che vengono spesso anche a me, vista la mia età. Però mi
sono piaciute anche le poesie che parlano d’amore: chi ha visto passare tanti anni ha visto passare anche
tanto amore, però l’amore non s’impara mai e forse si leggono volentieri poesie d’amore nella speranza che
ci insegnino a viverlo. Io sono una persona curiosa e anche fumina, inoltre ho troppi anni e poco tempo da
perdere in cose inutili e finte, quindi stia tranquillo che quello che le scrivo è la verità. Sua madre mi ha
catturata ed è stata accanto a me in salotto anche dopo che ho chiuso il libro e non ero più da sola sul divano.
Io penso che leggere quelle poesie mi darà sempre la sensazione di essere in compagnia di un’amica e di
poter appoggiare due tazzine sul tavolino, invece di una sola. Un caro saluto
Marisa
***
Ciao Marco, ti scrivo due righe sul libro di tua madre. Quando ho visto tua madre, quel giorno di marzo, mi è
sembrata un angelo, con quel bel vestito di cui mi parlasti, aveva un non so che di buono gioviale... non la
conoscevo di persona, ma mi dà conferma di ciò alcuni versi contenuti nelle sue poesie. Io credo che un poeta
sia prima di tutto una persona che sa ascoltare in maniera profonda, intensa, e lo sappia fare al di là di un
"tutto" che a volte ci distrae, riesce a carpire quella magia che la maggior parte degli esseri umani tralasciano
e non riescono a percepire... Quindi la sensibilità spiccata vince in ogni caso. Questo libro di tua madre
contiene testi che catturano il lettore per le emozioni che suscitano e per come tua madre riesce a mettere
su carta tali emozioni, creando magia ho sentito mie in maniera particolare, oltre ad Amici che avevo già
apprezzato a suo tempo.
Notte di Gelo:" Il mio amore morire, così . In una notte di gelo ...E io non volevo."
Speranze: "Sotto la dura scorza che l'invidia del tempo fabbricò trema la linfa di rinata pianta."
Stelle: "Mi ero scordata di essere niente Dio celava il Suo volto tra la nebbia delle ore."
L'animo sensibile che racchiude prima di tutto gli affetti in questo caso: Gli amici, L'amore, la Speranza, Dio:
il ciclo vitale che ripercorre i nostri giorni. Interessante l'ordine a ritroso, non so se deciso da lei o da te, siete
partiti con le poesie più recenti (se non erro) per poi tornare all'età della fanciullezza. Tua madre sapeva
ascoltare con una sensibilità particolare che a pochi è data.
Claudia
***
“Non altro cercano i miei occhi
per fugare le ombre della notte,
non più che il battito soave
di un’ala d’angelo, leggera,
bianco sorriso nella grigia sera.”
(“Traversando la Pianura Padana” – Paola Cannas)
Non conosco la poesia. Tra le cose che leggo, è l’ultimo dei generi letterari che mi capitano tra le mani. Ma
c’è una cosa che conosco bene, al di là della letteratura. Sto parlando delle emozioni. Il piccolo libro di Paola
Cannas, mamma di Marco Vichi, è un concentrato di dolcezza e arte. Poesie scritte senza pretese e con una
semplicità disarmante. Piccoli soffi di vita che Vichi stesso avrebbe voluto scrivere. Ma, come lui stesso
sostiene, mentre la sua vena è puramente narrativa, nella madre ha trovato invece “una poetessa
sconosciuta”. Sono molte le frasi che mi hanno colpita, molte quelle che mi hanno fatto riflettere. Oltre alla
citazione che ho voluto inserire all’inizio del post – per me la più bella -, ve ne voglio riportare altre qui sotto:
“Dolce è la compagnia di chi non ha più fretta” (p. 5)
“[...] ove nel fondo giace rovesciata, la tazza del tuo pianto” (p. 12)
“Mi ero scordata di essere niente” (p. 13)
“Più scruti nel fondo te stessa, e più si fa buio il mistero” (p. 16)
“[...] avidamente bevo quel silenzio” (p. 36)
E leggendo questo piccolo libretto di esistenza, ci si ritrova catapultati nei frammenti ingialliti di un’artista
senza pretese, una donna che ha scritto per il puro piacere di farlo e senza mai sentirsi una scrittrice. Credo
che la forza di queste poesie stia proprio in questo. La semplicità che questa poetessa ha impresso con
l’inchiostro scrivendo versi memorabili:
“Poche cose, ma nulla in fondo manca.
Se pensi, puoi contarle sulle dita
quelle che servono a fare una vita.”
(p. 38)
Perché è proprio quando si “sa di non sapere” che nascono le opere più belle. Grazie Paola.
Giulia
***
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Respiri e sospiri – Commenti dei lettori Caro marco, le poesie di tua