La resezione
epatica
n. 24
AIMaC è grata al
Gruppo di Studio dei Tumori del Fegato,
agli autori Dott.ri F. Izzo, P. Delrio, F. Cremona e V. Parisi, e al Dott. G. Castello,
Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale per lo Studio
e la Cura dei Tumori di Napoli, Fondazione G. Pascale,
per aver concesso in esclusiva l’utilizzazione di questo libretto.
AIMaC ringrazia l’Associazione
per la stampa di questo libretto.
Tutti i diritti sono riservati.
La riproduzione e la trasmissione in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, comprese fotocopie, registrazioni o altro tipo di sistema
di memorizzazione o consultazione dei dati sono assolutamente vietate senza
previo consenso della Direzione Scientifica dell’Istituto Nazionale per lo Studio
e la Cura per i Tumori Fondazione ‘G.Pascale’ di Napoli.
Al Gruppo di Studio dei Tumori del Fegato collaborano i seguenti specialisti,
che hanno partecipato in veste di Coautori alla realizzazione di questo libretto
ISTITUTO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI DI NAPOLI
F. Izzo, F. Cremona, P. Delrio, V. Parisi (Oncologia Chirurgica);
B. Daniele, S. Pignata (Oncologia Medica);
G. Botti, A. De Chiara, S. Lo Sito (Anatomia Patologica);
P. Vallone, V. De Rosa, F. Fiore, G. Burgazzi, R. Filice, A. Petrillo, R. D’Angelo
(Radiologia Diagnostica ed Interventistica);
S. Lastoria, S. Piccolo, C. Guida (Radio-Oncologia);
M. Montella (Epidemiologia);
F. Perrone (Ufficio Sperimentazioni Cliniche Controllate);
G. Castello, M. Napolitano, E. Leonardi (Immunologia);
A. Rota, L. Vosa, P. Bove (Citologia)
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
M. Piazza, G. Borgia, V. Guadagnino, R. Orlando, F. Scordino, G. Tosone
(Istituto di Malattie Infettive)
AZIENDA OSPEDALIERA COTUGNO
G. Morelli ( VI Divisione Infettivologia e Malattie Epatiche)
Associazione “AMICI DELLA FONDAZIONE PASCALE”
Associazione di volontariato fondata, nel 1991 affianca e promuove iniziative a
sostegno della Fondazione “G. Pascale” per il migliore funzionamento e
potenziamento dell’attività dell’Istituto per la ricerca, la prevenzione, la diagnosi e la
cura in campo oncologico, nonché iniziative per l’assistenza ai malati di cancro.
LA RESEZIONE
EPATICA
INDICE
L’intervento chirurgico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
La preparazione all’intervento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Il giorno dell’intervento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
La convalescenza dopo l’intervento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
A casa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
Ulteriori informazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
Istruzioni per la preparazione dell’intestino
alla resezione epatica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
Esercizi di inspirazione-espirazione mediante lo spirometro . . . . . . . . . 24
La tomografia computerizzata (TAC) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
L’intervento chirurgico
4
Benvenuti
Questo libretto vi informa su tutto ciò che dovete
sapere per avere un’idea di quale sarà la vostra
terapia. Da queste pagine, voi e coloro che vi assistono apprenderete ciò che dovete fare e che cosa
accadrà mentre lavoriamo insieme per ottenere la
vostra guarigione.
Anche se il testo si sofferma sulle procedure in
generale, ogni paziente riceve un trattamento rigorosamente personalizzato.
Per tutto il trattamento seguirete un piano terapeutico specifico che sarà elaborato in funzione della
diagnosi individuale.
L’intervento chirurgico
Il medico curante consiglia l’intervento detto di
resezione epatica, che consiste nell’asportazione
del tumore localizzato al fegato e di una piccola
parte del tessuto sano circostante. Questa rappresenta la migliore terapia per il vostro caso, in
quanto il tumore è localizzato e non si è diffuso ad
altri organi. Il medico curante vi spiegherà esattamente dove è localizzato il tumore e quale porzione del fegato dovrà essere asportata.
Il fegato è uno degli organi più estesi del nostro
corpo (v. figura a sinistra), con un peso pari a circa
il 2% del peso di tutto l’organismo. Il fegato elabora i sottoprodotti del cibo digerito, aiuta a meta-
La resezione epatica consiste
nell’asportazione del tumore
localizzato al fegato e di una
piccola parte del tessuto sano
circostante di almeno 1 cm.
Coloro che vi assistono: un
familiare o un amico che vi aiuta
nel corso del trattamento
L’èquipe sanitaria che vi ha in
carico
Molti diversi operatori sanitari si
prenderanno cura di voi durante il
trattamento. Faranno parte
dell’èquipe che vi ha in carico
medici e infermieri, coloro che vi
assistono e altre persone.
A volte vi sentirete sopraffatti.
Non abbiate timore a parlare con
i componenti dell’èquipe sanitaria
dell’intervento che dovrete
subire. Il loro compito è di
aiutarvi a risolvere qualunque
esigenza o a dissipare qualunque
preoccupazione che voi o coloro
che vi assistono potreste nutrire.
bolizzare i grassi, le proteine e i carboidrati, e produce la bile, che serve per digerire gli alimenti che
ingeriamo. Il fegato è un organo importante, ed è
l’unico in grado di rigenerarsi, ossia di ricrescere,
dopo un intervento chirurgico. Si può asportare
fino al 75% del tessuto epatico e questo sarà ancora in grado di rigenerarsi.
Dopo l’intervento, sarà importante mantenere una
buona nutrizione. Dovrete mangiare pasti piccoli,
ma frequenti (4-6 volte al giorno) costituiti da cibi
altamente proteici. Forse vi sentirete più sicuri se
avrete le indicazioni dietetiche da un dietista e
richiederete per questo di vederne uno, oppure
sarà il medico curante a consigliarvi di farlo.
La preparazione all’intervento
La pianificazione del trattamento
Prima dell’intervento il medico curante richiederà
l’effettuazione di diversi esami e analisi di laboratorio, i cui risultati serviranno a pianificare la procedura chirurgica più adeguata per il vostro caso.
5
6
Analisi diagnostiche prima dell’intervento
Prima dell’intervento dovrete sottoporvi alle
seguenti analisi:
•azoto ureico (BUN) e creatinina
•profilo chimico
•esame emocromocitometrico completo
•elettrocardiogramma (ECG) se avete più di
40 anni o se avete storia di malattie cardiache
•tipizzazione e prova di agglutinazione crociata
•CEA - AFP -CA 19.9 - sIL-2r - AFP-L3
•prove di Funzionalità Respiratoria
•Rx Torace
•ecografia
•TAC
•RMN
•agoaspirato (FNA)
•angiografia
•colonscopia e/o gastroscopia
•laparoscopia
Donazione di sangue
In corso di intervento potrebbe rendersi necessario sottoporvi a trasfusione di sangue. Se il medico
curante ritiene che ciò sia probabile, vi verranno
prelevati preventivamente 0,5-1 l di sangue.
Questo prelievo deve essere effettuate non meno
di 48 ore e non oltre le 6 settimane prima dell’intervento. Se il valore della vostra emoglobina (Hb)
è inferiore a 12 e > 8 il sanitario che vi ha in cura
potrebbe decidere di sottoporvi ad una terapia di
azoto ureico (BUN) e
creatinina: analisi del sangue per
il controllo della funzione renale
profilo chimico: analisi del
sangue per il controllo della
funzionalità dei vari organi
esame emocromocitometrico
completo: analisi che rivela quanti
globuli rossi, globuli bianchi e
piastrine si contano in un
campione di sangue
elettrocardiogramma (ECG):
esame che registra l’attività
elettrica cardiaca e le eventuali
anomalie
tipizzazione e prova di
agglutinazione crociata: analisi
per determinare il gruppo
sanguigno e, nel caso abbiate
bisogno di trasfusioni, assicurare
che il vostro sangue sia
compatibile con quello del
donatore
CEA, AFP, AFP-L3, CA 19.9, sIL2r, ICAM I: analisi del sangue che
determina il livello di questi
markers tumorali, dai quali si può
rilevare l’efficacia del trattamento
e talvolta formulare la diagnosi e
la prognosi
P.F.R. (prove di funzionalità
respiratoria):
utili per la valutazione delle
riserve funzionali polmonari
Rx torace (radiografia del
torace): indagine utile nella
valutazione di eventuali metastasi
polmonari e per evidenziare
patologie non neoplastiche
concomitanti
ecografia: tecnica che utilizza le
riflessioni di un fascio di ultrasuoni
per formare un’immagine degli
organi interni del corpo
TAC (tomografia assiale
computerizzata): tecnica
radiologica in cui un computer
utilizza i raggi X per creare
immagini tridimensionali dello
stesso organo o di parti di un
organo
RMN (risonanza magnetica
nucleare): procedura simile alla
TAC che usa i campi magnetici, le
onde a radiofrequenza e un
computer per visualizzare gli
organi interni del corpo
agoaspirato (FNA): biopsia
eseguita con ago sottile per
prelevare un piccolo campione di
tessuto da esaminare al
microscopio
esofagogastroscopia: indagine
endoscopica che valuta la
presenza di alterazioni
patologiche neoplastiche e non a
carico dell’esofago e dello
stomaco.
colonscopia: indagine
endoscopica per la valutazione di
alterazioni patologiche
neoplastiche e non del colon.
angiografia: esame diagnostico
che studia i vasi sanguigni della
regione epatica; si esegue in
anestesia locale
laparoscopia: procedura
mediante la quale il chirurgo
introduce una piccola telecamera
attraverso un’incisione praticata
nell’addome per meglio stadiare la
malattia
15 gg con un farmaco capace di stimolare il midollo a produrre globuli rossi e incrementare i livelli
circolanti di Hb. Questo pretrattamento è capace
di ripristinare i livelli normali di Hb, diminuire la
possibilità di trasfusioni durante e dopo l’intervento ed inoltre ridurre le infezioni ed il periodo
di ospedalizzazione.
Istruzioni preoperatorie
Un infermiere insegnerà a voi e a coloro che vi assistono come sarete preparati all’intervento e come
dovrete prendervi cura di voi dopo l’operazione.
L’anestesia
Parlerete anche con l’anestesista. Costui vi darà
tutte le informazioni sull’anestetico, ossia sul farmaco che vi verrà somministrato per addormentarvi durante l’intervento. Informate l’anestesista
di tutti i farmaci che assumete, anche se sono del
tipo da banco, vitamine ed erbe.
Nei 10 giorni che precedono l’intervento non
dovrete assumere
•aspirina o derivati dell’aspirina,
•anticoagulanti, né
•antinfiammatori
Il giorno previsto per l’intervento l’anestesista
potrà darvi il permesso di assumere le medicine
che prendete regolarmente con poca acqua.
Parletene con il medico curante o con l’infermiere
che vi segue.
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Preparazione dell’intestino all’intervento
L’intervento chirurgico può essere eseguito solo se
l’intestino è stato completamente svuotato. La preparazione dell’intestino deve essere cominciata un
giorno prima dell’intervento con una dieta a base
di liquidi chiari. Dovete seguire attentamente le
istruzioni che il medico o l’infermiere vi impartiranno. V. il foglietto Istruzioni per la preparazione dell’intestino all’intervento al fegato che vi
sarà consegnato.
8
La sera prima dell’intervento
La sera che precede l’intervento non dovete mangiare né bere dopo la mezzanotte. Potrete lavarvi i
denti e sciacquarvi la bocca con un collutorio,
facendo tuttavia attenzione a non deglutire i liquidi. Ciò servirà a prevenire eventuali complicazioni
mentre siete sotto anestesia. L’anestesista potrà
darvi il permesso di assumere le vostre medicine
con poca acqua.
Smettete di fumare
immediatamente
Se non potete fare a meno di
fumare dopo l’intervento,
aspettate almeno il giorno dopo le
dimissioni prima di riprendere a
fumare, a meno che il medico
curante non vi dia altre istruzioni.
Esistono appositi programmi per
aiutare voi e/o i vostri cari a
smettere di fumare. Per ulteriori
informazioni potete rivolgervi al
medico curante o all’infermiere
che vi segue.
Se portate lo smalto per
unghie...
Toglietelo prima di essere
ricoverate. Altrettanto se fate uso
di unghie artificiali.
Preparazione della cute
La sera o la mattina prima dell’intervento dovrete
lavarvi con acqua e sapone. Vi potrebbe essere
consigliato di usare un sapone speciale e di evitare deodoranti, lozioni, borotalco e qualunque
altro prodotto da applicare sulla cute. Forse avrete
voglia di lavarvi i capelli, tenuto conto che potreste non sentirvela di farlo per un certo periodo
dopo l’operazione.
Che cosa mettere in valigia
Gli oggetti indispensabili che dovrete portare con
voi in ospedale sono:
questo materiale informativo
•effetti personali fondamentali quali pettine,
spazzolino da denti e dentifricio
•pantofole e vestaglia
Non portate carte di credito, denaro e nemmeno
gioielli. Se non potete fare a meno di portare con
voi oggetti di valore, chiedete a un parente o a un
amico di tenerli in custodia fino a che non farete
ritorno in camera dopo l’intervento. Se nessuno è
in grado di provvedere in tal senso, chiedete all’infermiere di farvi questo favore. L’ospedale non
risponde di eventuali furti o smarrimenti.
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Il giorno dell’intervento
Informazioni sull’ammissione
Il giorno dell’intervento presentatevi all’accettazione secondo le indicazioni ricevute.
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Prepararsi all’intervento
• Indossate il camice. È l’unico indumento che
potete portare in sala operatoria.
• Verificate che non abbiate indosso nulla che
possa sfilarsi durante l’intervento, come, ad
esempio, dentiere o apparecchi dentari parziali,
occhiali e lenti a contatto, gioielli, spille da
balia, fermagli, parrucche o protesi mobili,
quali occhi di vetro o arti artificiali.
• Andate in bagno e evacuate la vescica.
• Vi potrebbero essere somministrati dei farmaci per aiutarvi a rilassarvi.
• Vi faranno sdraiare su una lettiga e vi porteranno nell’anticamera o in sala operatoria.
In anticamera
Vi verrà sistemato intorno al braccio il bracciale
per monitorare la pressione sanguigna.
Un catetere e.v. sarà inserito in una vena del braccio o della mano.
In sala operatoria
Familiari e amici potranno attendere nella sala
d’attesa loro riservata. L’accesso in sala operatoria
è rigorosamente vietato ai non addetti.
anticamera: sala d’attesa per i
pazienti attigua alla sala operatoria
catetere e.v.: tubicino che viene
inserito attraverso una vena per
somministrare farmaci e liquidi
Entrerete in sala operatoria sulla lettiga.
Verrete sistemati sul tavolo operatorio.
Se sentite freddo, chiedete una coperta.
Il personale indosserà camice, maschera e copricapo.
Braccia e gambe saranno bloccati.
Un macchina per ECG terrà sotto controllo l’attività cardiaca.
L’anestetico vi verrà somministrato attraverso il
catetere e.v.
Una volta che questo avrà fatto effetto e dormirete,
verrete delicatamente intubati per aiutarvi a respirare.
La convalescenza dopo l’intervento
terapia intensiva: se l’intervento
si protrae per diverse ore, potreste
risvegliarvi in terapia intensiva. La
maggior parte dei pazienti
vengono trasferiti in reparto la
mattina successiva.
Dopo l’intervento
•Vi sveglierete in sala risveglio o in terapia intensiva.
•Poichè in sala operatoria vi viene applicato
sugli occhi uno speciale gel protettivo, potreste non vedere bene appena vi svegliate.
•Una volta ripresa piena coscienza, verrà
rimosso il tubo che avete in gola, così da consentirvi di parlare. Vi verranno dati pezzetti di
ghiaccio per rinfrescarvi, alleviando così la
sensazione di secchezza. Potreste avvertire un
fastidio alla gola per un paio di giorni.
•In corso di intervento potranno essere collocati in vena un catetere venoso centrale
(CVC) o un catetere giugulare interno. Si trat-
11
12
ta di tubi lunghi e flessibili attraverso i quali
riceverete i fluidi di cui avrete bisogno. Il CVC
viene inserito in una vena grande inferiormente alla clavicola. Il catetere giugulare
interno viene posizionato nella vena giugulare del collo. Entrambi rimarranno in sede
fino a che non sarete in grado di assumere
una quantità sufficiente di liquidi per bocca.
• Vi verranno applicati anche:
• un tubo naso-gastrico che sarà rimosso
fin dalla mattina dopo l’intervento
• punti di sutura o clip chirurgiche per
unire i margini dell’incisione. L’infermiere
controllerà regolarmente la ferita per
accertare che non ci siano sanguinamenti.
Anche se alcuni punti si riassorbiranno, i
restanti, così come le clip chirurgiche,
dovranno essere rimossi a distanza di 710 giorni dall’intervento
• un catetere di Foley
• un ossimetro da polso
• dispositivi compressivi
• un drenaggio addominale
tubo naso-gastrico: tubo sottile
che viene inserito attraverso il naso
fino allo stomaco. Serve per
eliminare i fluidi dallo stomaco per
suzione, prevenendo in tal modo
l’insorgenza di nausea e vomito.
catetere di Foley: tubo di gomma
collocato in vescica per il
drenaggio continuo dell’urina
ossimetro da polso: apparecchio
che viene fissato ad un dito per
monitorare la quantità di ossigeno
contenuta nel sangue
dispositivi compressivi: calze
elastiche e manicotti che si
gonfiano e sgonfiano, che servono
per migliorare la circolazione
delle gambe dopo il trattamento
chirurgico
drenaggio addominale:
dispositivo che drena i fluidi che
si raccolgono nella cavità
addominale
spirometro: piccolo apparecchio
usato per eseguire gli esercizi di
inspirazione-espirazione allo
scopo di prevenire eventuali
complicazioni postoperatorie di
tipo polmonare
pompa per analgesia:
somministra piccole dosi continue
di analgesico più dosi
supplementari che vi saranno
somministrate quando sentite di
averne bisogno
linea epidurale: tubicino inserito
nella colonna vertebrale attraverso
il quale si somministrano dosi di
analgesico
Esercizi di inspirazione-espirazione
Vi verrà ordinato di fare esercizi inspirando
profondamente e quindi espellendo tutta l’aria
come se tossiste in modo da prevenire infezioni
polmonari. Questi esercizi dovranno essere effettuati ogni ora dopo il risveglio.
•Userete lo spirometro 10 volte l’ora. Per
ulteriori informazioni v. Esercizi respiratori
con lo spirometro.
•Dovrete eseguire tre espirazioni ogni ora. La
contenzione con ventriera o l’uso di un
cuscino per sostenere la ferita renderà l’espirazione meno dolorosa. Prima di espirare,
ponete un cuscino sulla ferita. Stringete il
cuscino al petto, inspirate profondamente e
quindi espellete tutta l’aria. Fate attenzione:
dovete proprio tossire per espellere tutta l’aria, non fate finta di schiarirvi la gola.
Il trattamento del dolore
Vi verranno somministrati dei farmaci per lenire o
ridurre il dolore in modo che possiate alzarvi e
riprendervi più rapidamente. Nei primi giorni riceverete dosi continue di analgesici attraverso la
pompa e.v. o epidurale. Quando farete ritorno in
reparto, vi verranno date le istruzioni per l’uso
della pompa, che viene attaccata alla linea e.v. o
alla linea epidurale.
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Informate l’infermiere se il dolore vi impedisce di
camminare o di svolgere gli esercizi di inspirazione-espirazione. La dose di farmaco può essere
aggiustata per ridurre il fastidio.
Se avvertite senso di nausea, chiedete di somministrarvi dei farmaci che consentano di tenerlo sotto
controllo. È importante che l’èquipe sanitaria che
vi ha in carico sia debitamente informata se i farmaci sviluppano effetti diversi da quello di alleviare il sintomo algico. Sono molti gli analgesici in
commercio e sapere se avvertite eventuali altri sintomi aiuterà il medico curante a prescrivere il preparato più indicato per il vostro caso.
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Informate l’infermiere se:
• avvertite dolore o senso di
nausea
• accusate dolore e/o notate
rossore o gonfiore nel sito
di inserzione del catetere
• notate eventuali
sanguinamenti attraverso il
bendaggio
• tossendo espellete
materiale di colore rosso,
ruggine o marrone
• vi sentite febbricitanti,
avete brividi o difficoltà a
dormire
La ferita
L’infermiere controllerà regolarmente il bendaggio
apposto sulla ferita per verificare che non siano
presenti segni di sanguinamento o infezione. Si
misurerà anche la quantità di liquido raccolta nel
drenaggio.
La circolazione
I dispositivi compressivi vi verranno applicati se
necessari nel periodo che sarete costretti a letto
nelle prime 24 ore del post-operatorio o, se opportuno, per un periodo più lungo. Si tratta di manicotti che si gonfiano e sgonfiano e che vengono
infilati nelle gambe allo scopo di migliorare la circolazione e prevenire la formazione di emboli.
dispositivi compressivi: calze
elastiche e manicotti che si
gonfiano e sgonfiano, servono per
migliorare la circolazione delle
gambe dopo il trattamento
chirurgico
La sera dell’intervento o la mattina successiva
L’èquipe sanitaria che vi ha in carico controllerà
l’andamento del decorso postoperatorio.
Verrete aiutati a mettervi seduti in poltrona e quindi a stare in piedi.
Ogni giorno dopo l’intervento l’èquipe sanitaria vi
visiterà regolarmente per controllare le vostre condizioni, con particolare riferimento ai seguenti fattori:
•la quantità di liquidi che avete assunto e di
quelli che avete eliminato
•la ferita, per verificare che la cicatrizzazione
proceda normalmente
Ogni giorno dovrete:
usare lo spirometro 10 volte ogni ora
espirare espellendo tutta l’aria 3 volte l’ora
Postoperatorio giorni 1, 2 e 3
Per i primi tre giorni del postoperatorio l’èquipe sanitaria che vi ha in carico procederà come
segue:
•vi sottoporrà a prelievo di sangue
•vi somministrerà fluidi e farmaci e.v.
•terrà sotto controllo l’escrezione urinaria
attraverso il catetere di Foley
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Giorno 1:
•rimozione del tubo naso-gastrico
•rimozione del bendaggio della ferita
•somministrazione degli analgesici attraverso
la pompa
•camminerete lungo il corridoio 3 volte al dì
(o per il numero di volte che ve la sentirete)
e il personale dell’ospedale vi aiuterà a mettervi a sedere in poltrona
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Giorno 2:
•l’èquipe sanitaria vi darà le istruzioni da
seguire per la ferita
•la dose del farmaco per l’analgesia verrà
aggiustata
•la somministrazione di liquidi e.v. sarà ridotto a mano a mano che ne potrete assumere
una maggiore quantità per bocca
•trascorrerete più tempo a sedere in poltrona
•se riuscite a camminare 3 volte al dì potrete
fare a meno dei manicotti compressivi
Giorno 3:
•inizierete l’alimentazione se sarà avvenuta l’emissione di aria dall’ano
•comincerete una dieta regolare se riuscirete a
tollerarla se ci sarà anche la condizione
•comincerete a camminare di più e a trascorrere più tempo in poltrona
Postoperatorio giorni 4, 5, 6 e 7
L’équipe sanitaria che vi ha in carico procederà
come segue:
•prescriverà un prelievo di sangue, se necessario
•discuterà con voi e con coloro che vi assistono le istruzioni per le dimissioni e per l’assistenza a casa
Da parte vostra:
•vi nutrirete ogni giorno di più secondo la
dieta regolare
•camminerete ogni giorno di più e trascorrerete più tempo in poltrona
Giorno 4:
•la dose del farmaco per l’analgesia verrà
aggiustata secondo necessità
•eventuale rimozione del catetere di Foiley
•comincerete a parlare con l’Èquipe sanitaria
che vi ha in carico per prepararvi a fare ritorno a casa (parlate con l’infermiere di eventuali preoccupazioni o esigenze particolari
alle quali pensate di dover far fronte una
volta a casa)
tappo di eparina: tubicino
lasciato in vena che consente
l’accesso occasionale per la
somministrazione di farmaci e
fluidi
Giorno 5:
•la somministrazione di fluidi attraverso il catetere e.v. può essere bloccata con un tappo di
eparina (il catetere rimarrà in situ, per evitare
che, qualora fosse necessario somministrare di
nuovo dei liquidi, debba essere reinserito)
•la somministrazione del farmaco per l’analgesia
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potrà eventualmente essere interrotta e si potrà
passare al trattamento per via orale se occorre
Giorno 6:
•l’èquipe sanitaria potrà decidere di rimuovere il drenaggio addominale
•vi verranno somministrati analgesici per via
orale
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Giorno 7:
•rimozione del tappo di eparina dal catetere
•vi verranno somministrati analgesici per via
orale
•vi verranno date le prescrizioni a cui attenervi dopo le dimissioni
•vi verranno fissati gli appuntamenti per i controlli
Potrete fare ritorno a casa quando:
•non avrete difficoltà a camminare e stare
seduti in poltrona
•avrete ricominciato a nutrirvi abbastanza con
la dieta regolare
•avrete defecato o si sarà manifestata una peristalsi intestinale
•il dolore sarà sotto controllo
•non avrete febbre
•sarete in grado di prendervi cura della ferita
•il medico curante riterrà giunta l’ora delle
dimissioni
Precauzioni da adottare dopo
un intervento chirurgico
• Per le prime 2 settimane, non
guidare. In seguito astenersi
dalla guida se la ferita è
dolente o se assumete
analgesici. I riflessi
potrebbero essere più lenti di
quanto pensiate.
• Non bevete alcolici finchè
siete in cura con gli
analgesici.
Le attività della vita quotidiana
Quando farete ritorno a casa, non crediate di poter
riprendere tutte le attività che svolgevate prima dell’intervento. Dovranno passare almeno due mesi
prima che il vostro fisico possa ritornare al livello
normale di attività. Il pieno recupero può richiedere fino a 3-4 mesi, a seconda della portata dell’intervento. Vi stancherete facilmente, ma un esercizio
come camminare vi gioverà. Riposate spesso.
•Evitate attività fisicamente estenuanti, come,
ad esempio, svolgere lavori domestici pesanti, fino a che il medico curante non vi autorizzerà a farlo.
•Non sollevate più di 11 kg per almeno 6 settimane dopo l’intervento.
•Indossate indumenti puliti e lenti sulla ferita.
•Camminate ogni giorno un po’ di più.
•Continuate a fare gli esercizi di inspirazioneespirazione.
•Seguite una dieta bilanciata.
•Bevete molti liquidi per prevenire la costipazione.
•Potete assumere lassativi leggeri, salvo diversa indicazione del medico curante.
•Riprendete l’attività sessuale quando lo desiderate.
•Portare sempre la panciera (per almeno 1
mese)
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Sintomi da riferire
Riferite al medico curante la comparsa dei seguenti sintomi:
•rossore, gonfiore o fuoriuscita di materiale
dal sito di incisione
•accresciuta dolorabilità dell’incisione
•temperatura di 38,3° C
•nausea o vomito
•dolore addominale
•mancata peristalsi per 24 ore
•formicolio o intorpidimento intorno alle
labbra o all’estremità delle dita
•battito cardiaco accelerato o irregolare
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Come prendersi cura della ferita
Quando tornerete a casa dopo l’intervento, avrete
una linea di sutura con clip chirurgiche, punti o
nastro adesivo chirurgico sull’incisione. Dovrete
esaminare la ferita ogni giorno per rilevare eventuali segni di infezione. Informate immediatamente il medico curante qualora dovreste riscontrare i
seguenti segni e sintomi:
•gonfiore
•accresciuto rossore o temperatura
•separazione della cute
•aumento del drenaggio con presenza di pus
•odore nauseabondo
•dolore o dolorabilità
•temperatura di 38,3° C
Ricordatevi di controllare la temperatura una volta
al giorno tutti i giorni e informate immediatamente il medico curante o l’infermiere qualora riscontriate segni o sintomi di infezione.
Salvo indicazione contraria, pulite la ferita una volta
al giorno con acqua e sapone e secondo necessità.
Asciugatela tamponando con un asciugamano pulito. Chiedete al medico curante o all’infermiere il
permesso di fare la doccia o il bagno.
La dieta dopo l’intervento
Se necessario, vi verranno date istruzioni su cosa
mangiare dopo l’intervento; altrimenti potrete
mangiare regolarmente.
Visite di controllo
Vi verrà fissato un appuntamento con il chirurgo a
distanza di 5-7 giorni dalle dimissioni. In questa sede
verrà discusso il prosieguo del piano terapeutico.
Istruzioni per la preparazione dell’intestino
all’intervento chirurgico al fegato o all’applicazione di una pompa
Scopo
Al fine di prepararvi all’intervento, il medico
curante vi ha prescritto una preparazione intestinale. L’intervento si può eseguire solo se l’intestino è completamente libero da feci. La preparazione intestinale pulisce l’intestino, riducendo la pos-
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sibilità di infezione in sede di intervento.
Se siete diabetici, chiedete al medico come
tenere sotto controllo il diabete mentre vi preparate all’intervento.
Per la preparazione dell’intestino, dovrete assumere un lassativo a base di magnesio citrato e un antibiotico. Affinchè il risultato sia quello desiderato,
dovrete attenervi scrupolosamente alle istruzioni.
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Il giorno prima dell’intervento:
Dopo pranzo:
Comincerete una dieta a base di liquidi chiari.
Potrete bere spremute di frutta chiara, non polpose
(mela, pompelmo o mirtillo), brodo, integratori
energetici per sportivi (ad esempio Gatorade®), caffè
e tè (con zucchero/dolcificante, ma senza latte nè
derivati), gelatina, evitando quella di colore rosso,
ghiaccioli non contenenti polpa di frutta e una piccola quantità di canditi duri. Dovrete bere almeno 810 bicchieri da 1 dl di queste bevande caloriche.
Prendete 1cp.da 1g di Augmentin. Inoltre, potrete
bere acqua a volontà.
Alle 16.00:
Bevete un litro di acqua con 2 bustine di PHOSFOLAX. Una volta iniziata la peristalsi, bevetene
un altro litro.
Alle 18.00 circa:
Continuate a bere liquidi chiari dopo aver preso
altre due bustine di PHOSFOLAX.
Alle 20.00:
prendete 1 cp. da 1 g di Augmentin.
Dopo mezzanotte:
VIETATO MANGIARE, BERE E FUMARE.
Usate solo sapone per l’ultima doccia prima dell’intervento. Potrete fare la doccia la sera prima
dell’intervento o la mattina del giorno stesso.
Qualora accusiate dolore addominale severo, nausea, vomito o sanguinamento, o se avete domande
o dubbi, telefonate alla clinica o rivolgetevi alla
persona vi è stata indicata. Per ulteriori informazioni v.
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Esercizi di inspirazione-espirazione con lo spirometro
Scopo
Lo scopo di fare esercizi di inspirazione-espirazione è quello di espandere
periodicamente i polmoni e di prevenire complicazioni postoperatorie a livello polmonare. Lo spirometro dovrebbe essere usato regolarmente ogni ora
quando siete svegli o secondo le istruzioni impartite dall’Èquipe sanitaria che
vi ha in carico.
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Procedete come segue
•Se le vostre condizioni lo consentono, eseguite l’esercizio stando seduti
in poltrona con la schiena eretta. In caso di dubbi, rivolgetevi all’infermiere.
•Reggete lo spirometro in posizione diritta.
•Espirate.
•Stringete bene con la bocca il boccaglio.
•Inspirate lentamente e profondamente in modo da far sollevare la sferetta
che si trova all’estremità e tenetela sospesa per 3-5 secondi.
•Abbandonate la presa del boccaglio ed espirate normalmente.
•Ripetete l’esercizio 10 volte all’ora o secondo le istruzioni ricevute.
Consigli utili
•Riposate 5-10 secondi tra un esercizio e l’altro.
•Se avvertite formicolio o intorpidimento alle dita o senso di vertigini,
riposate più a lungo dopo ogni espirazione.
•Aumentate il volume secondo le istruzioni ricevute dal terapista che vi
segue nella riabilitazione respiratoria o dall’infermiere.
Tomografia assiale computerizzata (TAC)
Scopo
La tomografia assiale computerizzata (TAC) è una metodica diagnostica che
usa i raggi X e un computer per visualizzare in maniera dettagliata, sul piano
tridimensionale, le strutture interne, in questo caso quelle dell’addome o dell’addome e della pelvi. Si usa per evidenziare patologie o anomalie a carico
degli organi interni.
Preparazione
•Se prendete un antidiabetico, dovrete: sospendere l’assunzione prima
della procedura, secondo le istruzioni ricevute dal medico curante.
Costui vi dirà quale farmaco prendere in sostituzione;
•Se l’appuntamento per la TAC è previsto tra le 7.00 e le 8.00 del
mattino, vi verranno probabilmente impartite istruzioni da seguire
per la preparazione.
•Se negli ultimi 5 giorni siete stati sottoposti a clisma con bario o a ad
accertamenti a carico dell’apparato gastrointestinale superiore, fatelo presente a chi deve darvi l’appuntamento per la TAC. Il bario deve essere eliminato dall’intestino e per questo vi verranno prescritti dei lassativi.
•Siccome si tratta di una metodica programmata, fate in modo di concludere le analisi del sangue almeno 24 ore prima della TAC oppure portate i referti degli esami del sangue eseguiti in un’altra struttura.
•Il giorno in cui è prevista la TAC, potrete consumare un piccolo
pasto 3-4 ore prima dell’esame e bere liquidi chiari fino al momento in cui verrete sottoposti alla scansione. I farmaci possono essere
presi come al solito, a meno che non vi sia stato consigliato di sospendere l’assunzione.
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Precauzioni
Informate l’infermiere se:
•siete in trattamento
con l’insulina
•dovete stare a digiuno
per sottoporvi ad altri accertamenti
•siete allergici ai mezzi di contrasto,
allo iodio, o se avete avuto eventuali
reazioni allergiche severe
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• si è instaurata
una gravidanza
• siete diabetici
• pesate oltre 130 kg
Procedura
•Non portate con voi oggetti di valore. Portate solo i soldi necessari per
quel giorno. L’ospedale non risponde di eventuali furti o smarrimenti.
•All’ora dell’appuntamento presentatevi secondo istruzioni.
•Il radiologo, ossia il medico specializzato ad usare i raggi X per diagnosticare le malattie, esaminerà la vostra cartella clinica e deciderà quale
mezzo di contrasto usare. Il mezzo di contrasto è un liquido colorato che
serve per evidenziare la regione corporea in esame.
•La preparazione della TAC può richiedere un tempo oscillante da 1,5 a 2
ore, in funzione del tipo di mezzo di contrasto scelto.
•Se il mezzo di contrasto è orale dovrete bere il bario a intervalli prestabiliti.
•Se il mezzo di contrasto è per endovena (e.v.) da solo o in aggiunta a
un mezzo di contrasto orale, l’infermiere o il radiologo vi inseriranno un
catetere e.v. in una vena del braccio o della mano, se non ne avete già una
in sito.
Verrete condotti in una stanza, dove dovrete spogliarvi, liberandovi di alcuni
indumenti, e indosserete il camice.
•Verrete quindi accompagnati nella sala per la preparazione.
•Vi faranno sdraiare su un tavolo imbottito.
•Vi verrà inserito in una vena del braccio o della mano un catetere e.v.
•Una volta sistemati correttamente, non dovrete muovervi. Un movimento potrebbe rendere sfocata l’immagine, proprio come succede con
le comuni fotografie.
•Il personale medico uscirà dalla sala e vi seguirà da una stanza a fianco
mentre la macchina eseguirà una serie di scansioni. Potrete comunicare
con il personale attraverso un microfono; tuttavia, non muovetevi.
La TAC richiede in tutto, preparazione inclusa, 2,5-3 ore.
Controlli
Nelle 12 ore successive all’esecuzione della procedura, bevete 6-8 bicchieri
(0,5-1 l) di liquido (acqua o succo di frutta). I liquidi vi aiuteranno ad eliminare il mezzo di contrasto più rapidamente. Potrete anche assumere un lassativo di vostra scelta.
Eventualmente vi verranno impartite speciali istruzioni che dovrete seguire
attentamente dopo la procedura.
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1. Non so cosa dire
13. La dieta e il malato di cancro
2. La chemioterapia
14. Cancro e terapie complementari
3. La radioterapia
15. La caduta dei capelli
4. Il cancro del colon-retto
16. Il cancro avanzato
5. Il cancro della mammella
17. Il linfoma di Hodgkin
6. Il cancro della cervice
18. Il linfoma non-Hodgkin
7. Il cancro del polmone
19. Il cancro dell’ovaio
8. Il cancro della prostata
20. Il cancro dello stomaco
9. Il melanoma
21. Che cosa dico ai miei figli?
10. Sessualità e cancro
22. I tumori cerebrali
11. Il diritto di sapere
23. Il cancro del fegato
12. Sentirsi meglio
24. La resezione epatica
Finito di stampare nel mese di aprile 2001
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