CARMEN STREET anno 3, n. 2 GIORNALINO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE DI VICOLO MANZONE 7, BRESCIA HANNO COLLABORATO: Maga Magari, Beppa Lanappa, Marco F., Fausto, Ersilia, Debora R., Cooperativa Il Calabrone, Marco B., Franco, Anna Grasso Rossetti, Angela Battagliola, Christian P., Flavia, Imen, Andrew, Valentina P., anonimi e anonime varie... e tanti altri... in questo numero: Pensieri e parole 3 ATTIVITÀ A CARMEN STREET S.O.S. 4 IL PRIMO SOCCORSO Pensieri e parole 5 BRUCIARE LA VECCHIA... Pensieri e parole 6 FATTI E PERSONAGGI Grafologia 7 ANALISI DELLA SCRITTURA Pensieri e parole 8 CANZONCINE BUFFE Pensieri e parole 9 QUANDO M'ARRABBIO... La pulce 10 ITALICA OTTUSITÀ Racconti 11 VIAGGIO IMMAGINARIO... Inserto 12 SPAZIO COORDINAMENTO In-formazione 15 CONOSCERE, CAPIRE... Racconti 18 EPPURE NON MI CHIAMO... Maga Magari 19 LE STELLE PREVEDONO Di tutto un po' 20 SPAZIO PUBBLICITA' Pensieri e parole 21 UNA PROFESSIONE PER ME (II) Carmen 2000 + Express 22 SI DICE, SI MORMORA... Una pagina per giocare 23 GIOCHI Notizie utili 24 CARMENINFORMA Carmen Street - Bimestrale - N. 2 (marzo-aprile) 1998 numero gratuito Registrato presso il Tribunale di Brescia il 26-9-95 n. 32/1995. Direttore Responsabile Dott.ssa Anna Grasso Rossetti Redazione e Amministrazione: Vicolo Manzone 7, 25122 Brescia - tel/fax 030/40807 Stampa: Grafiche Sette - Bagnolo Mella (BS) 2 Cosa bolle in pentola a Carmen Street? L'ultimo ciclo di attività pomeridiane prosegue (con largo spazio per le attività all'aperto, presso la cascina di Bovezzo) ed è già ora di prepararsi alle attività estive (Grest e campeggio al Cereda). Il nostro giornalino prosegue presentando tutto ciò che, molto liberamente, frequentanti e amici del Centro producono. Le solite cose, potrebbero dire alcuni. Noi crediamo, semplicemente, che valga la pena dare spazio a queste cose, che non sono le solite, ma che sono importanti perché rappresentano, in qualche modo, una parte della nostra vita e della nostra storia. Certo, è importante non restare chiusi in sé stessi, nel proprio guscio. Per questo offriamo sempre volentieri uno spazio ad altre realtà o ad altri amici, che anche da lontano ci scrivono ci raccontano un pezzo della loro vita e della loro storia. Infine vorremo fare una proposta a tutti i nostri lettori. Ci leggete da tempo, alcuni di voi da parecchi anni. Perché non ci scrivete dicendo come vi sembra il nostro giornalino, cosa vi piace e cosa non vi piace, cosa trovate interessante e cosa superfluo, cosa si potrebbe cambiare e cosa si potrebbe fare di meglio. Ci sarebbe molto utile e vi saremmo particolarmente grati. Pensieri e parole ATTIVITÀ A CARMEN STREET Bancarella di S. Faustino. Oramai è una tradizioformazione per i volontari del Centro, a cadenza ne e come ogni anno, in occasione della festa mensile e che proseguiranno fino a giugno. Le cittadina Carmen Street ha allestito una bancarella tematiche affrontate sono state quelle relative alla sul sagrato della Chiesa del Carmine. Oltre a mateconoscenza di sé, alla comunicazione. riale di pubblicizzazione del Centro, sono stati messi in "vendita di beneficenza" una serie di LI RICONOSCETE? oggetti (alcuni prodotti dalle attività serali: sciarpe di lana e oggetti di pasta e sale). Il ricavato dell'iniziativa (£. 1.816.000) si è deciso di destinarlo (ed è stato inviato) ad una famiglia colpita dal terromoto in Umbria. Carnevale sulla neve. Approfittando della pausa scolastica in conomitanza con le vacanze di carnevale, un gruppo di noi si è cimentato con le ultime nevi di Passo Cereda. Per chi invece è rimasto al Centro, il carnevale è stato comunque festeggiato non sulle nevi trentine, ma tra le mura cittadine... Festa di primavera. Il tempo si preannunciava ottimo, l'idea era anche buona, ma la sera del 21 marzo faceva parecchio freddo ed il tempo era L'amico Jerry, senza volerlo, ci ha fornito un'idea: quella di brutto. Ci siamo comunque ritrovati alla cascina di andare a rispolverare "vecchie" fotografie. Questa risale al lontano maggio1989 (lago di Garda). Sareste in grado di Bovezzo, Gianni Què ci ha preparato un'ottima riconoscere i tre personaggi in primo piano (tutt'ora a Carmen grigliata (forse per preparsi alla mancata cena Street)? "scorpioncina") e siamo rimasti al caldo della stufa e del camino. Pasqua a Ponzano di Gerardo Massardi Veneto. Anche le vacanze pasquali sono state ocCarissimi lettori, con la presente vorrei comunicare la gioia nel sapere casione di un'uscita, queche la Comunità è riuscita nell’intento di proporre nuove idee al sta volta per i più grandi “Carmen”. Certo sono passati molti anni dalla mia uscita dal Centro, e di Carmen Street. Giorni con me ho portato molti ricordi. Uno in particolare: la felicità, la voglia di pioggia che però non di vivere, di fare, di stare insieme. Oh! Oh! Fermo! Hai detto che era uno hanno impedito di cimentarsi sia in partite di calcio solo. Scusate cari lettori, ma quando mi faccio prendere la mano....! e di pallavolo, sia in sfide Beh, tornando a noi non ricordo periodo più bello di quello passato all'ultima "parola incroaccanto ad una famiglia così numerosa. La Comunità è anche questo. ciata" tra maschi e femAvrei ancora molti ricordi da raccontarvi, ma sono troppi. Così non mine. Non sono mancate resta che rammentarmi quel viaggio fatto a Conche o di quegli spettale carte (il solito, famigecoli preparati con la voglia di stare uniti. I miei pensieri sono così vivi rato briscolone) né una che sembra ieri; ecco perché ogni qual volta io sento il bisogno di vera visita pomeridiana alla amicizia torno là dalla vecchia guardia. Con questo, cari lettori, vi città di Treviso. mando un bacio ed un abbraccio, a rileggerci. Incontri di formazione. Baci. Gerardo (Jerry) Con febbraio sono iniziati una serie di incontri di VECCHI, CARI RICORDI 3 S.O.S IL PRIMO SOCCORSO di Anna Grasso Rossetti La segnalazione di una pubblicazione (con alcuni utili elementi di primo soccorso in caso di necessità)... L’argomento non è dei più allegri, ma è tanto, tanto utile: primo intervento in caso di incidente. La Croce Verde di Ospitaletto ha messo a punto una dispensa “Il libro del primo soccorso - aspetti teorici e pratici” in cui si trovano, esposti in modo sintetico, chiaro e comprensibile da chiunque, tutte quelle norme e strategie che si rendono indispensabili a tambur battente. Non tutti sanno, infatti, che le emorragie si possono distinguere in “interne”, “esterne”, “esteriorizzate”; e voi mi potete dire “a me che cosa importa?”. Invece è necessario saper riconoscere da dove viene quel sangue che va intorno... e lo si può individuare anche dal colore. A seconda del vaso colpito, può essere riconosciuto tra “capillare”, con uscita del sangue a goccia; “venoso”, dalla tonalità di colore più scuro; “arterioso”, dal colore rosso vivo che fuoriesce a fiotti, in sincronia con il battito cardiaco; e ognuna di esse deve essere affrontata in modo diverso. Non tutti sanno che il laccio emostatico deve essere usato solo in casi estremi, e per non più di un’ora, per non incorrere in gravi danni all’organismo, come cancrena ischemica, shock, blocchi renali permanenti e paralisi nervose e che deve essere applicato su arti in cui ci sia un osso unico e posizionato sempre a monte (cioè più su) della ferita. Vero è che questo volumetto è stato preparato per i Volontari, ma non sarebbe male che, proprio per la sua sistematica chiarezza, fosse divulgato anche nelle case dei comuni mortali con figli ed anziani a carico. Gli incidenti nell’ambito delle pareti domestiche sono di una frequenza tale e di una tale quotidianità che l’informazione è doverosa. Ad esempio, in caso di ustioni. Chi non ha mai rovesciato del liquido bollente, in cucina? Chi non si è mai addormentato al primo sole ventilato di maggio? E quanti si sono cosparsi d’olio, dopo aver subìto il contatto con il calore rovente? Sbagliato. Invece, è importante sapere che lavando immediatamente la parte “cotta” con acqua fredda, non saltano fuori le bolle fastidiose; e che queste non debbono mai essere rotte, o - peggio - bucate, perché insorgerebbe un’infezione. Se la bolla si rompe da sola, per inavvertenza o per un urto, è necessario tagliare (con forbici sterili, cioè fatte bollire per qualche minuto) la pelle morta che rimane. Se l’ustione è di terzo grado, la più grave, la più estesa, si deve arrestare la lesione lesiva del calore con abbondante acqua fredda, anche sulle parti non colpite. Ed eliminare, subito dopo, gli abiti che ricoprono l’ustione, ma non quelli a diretto contatto con essa. Bisogna cercare di non toccare le zone ustionate con le mani ed, assolutamente, non applicare olio o pomate disinfettanti, coprendo, invece, con panni e garze sterili. Se la persona è in stato di shock, spaventata, NON datele alcolici: aggravereste la situazione. Vero è che un grappino può risolvere la situazione di impasse in altri casi, ma in questo rischiereste di vedere il vostro infortunato divenire pronto al trapasso. Ancora, è importante sapere che, a seconda del liquido ustionante, si possono avere più difficoltà: ad esempio, l’acqua della pasta, che contiene amido, si incolla alla pelle e causa danni maggiori della sola acqua bollente. “Il libro del primo soccorso” riunisce anche indicazioni su intossicazioni ed avvelenamenti, su come togliere il casco ad un motociclista infortunato, su come rianimare o posizionare il traumatizzato... tutte cose utili, di cui speriamo, è vero, di non aver bisogno: ma che sono indispensabili in caso di necessità. Penso che il testo possa essere richiesto senza problemi alla Croce Verde di Ospitaletto. I Volontari che ho conosciuto sono risultati simpatici, disponibili e intelligenti... il che non è poco. 4 Pensieri e parole BRUCIARE LA VECCHIA... Che significato e che origine ha la tradizione di bruciare la "vecchia"? Un parente antico della “vecchia” potrebbe essere considerato il biblico “capro espiatorio”. Gli lo sacrificavano una volta all’anno. Il capro espiatorio assumeva due significati: con esso si rappresentava il "BENE" (e quindi l’innocente che si carica delle colpe degli altri) e il "MALE". In altre culture il "capro espiatorio" si personifica in un vivente: un uomo, un pubblico peccatore o una strega (che poteva essere processata e bruciata dalla folla). In tempi più recenti, nella tradizione popolare, la colpa dei nostri mali veniva data al “Carnevale”. Durante una festa popolare, il "Carnevale", dopo essere stato burlescamente processato, veniva sostituito con un fantoccio, segato ed arso con il tripudio della folla. Il Carnevale morente dettava le sue ultime volontà, faceva una pubblica confessione e nel testamento lanciava frecce cattive e scherzi bonari soprattutto contro i potenti e i padroni. Dopo il testamento il Carnevale, simbolo del godimento, moriva, per lasciare il posto alla Quaresima, simbolo della penitenza, del cambiamento e della precarietà della vita. Senza dubbio l'origine della "vecchia" va ricercata in residui di antiche celebrazioni pagane. Celebrazioni che dovevano favorire la fine dell'inverno e l'inizio della primavera. La "vecchia" personificava i freddi e le febbri dell’inverno. Il suo rogo veniva a rappresentare l'irrompere dei primi tepori e il dischiudersi della terra al risveglio primaverile. Non è rimasta traccia di questa memoria storica. E' difficile trovare qualcuno che sappia rispondere al perché di questa ricorrenza. Oppure, le spiegazioni che possono essere date risultano differenti. Il grave reato della "vecchia" è quello di aver ucciso il povero Carnevale che aveva portato un po’ di festa nel grigiore della nostra vita quotidiana. Il procedimento del processo, della condanna, del testamento e della morte è simile a quello del Carnevale; ma mentre la morte di quest’ultimo preannuncia il ritorno ad un clima austero e severo, la morte della "vecchia" preannuncia il ritorno del sole, della gioia e il ritorno della stagione dell’amore. Ha ancora senso oggi il bruciare la “vecchia”? Di mali il mondo ne è pieno e sicuramente non basta bruciare mille vecchie per toglierlo. Il mondo può cambiare nella misura in cui gli uomini si impegnano a farlo. Anche quest'anno Carmen Street si è ritrovato in Piazza Loggia insieme agli alunni delle scuole del quartiere per bruciare la "vecchia". Il tema scelto era: "Ce n'è per tutti". Il riferimento era alle risorse della terra: i beni non sono distribuiti in modo uniforme, pochi possiedono gran parte delle ricchezze del pianeta mentre la maggioranza deve accontentarsi delle "briciole". Il bruciare la "vecchia" (una grossa torta dove le fette non erano uguali per tutti) ha voluto allora significare che non si accetta questa logica di ineguaglianza e che l'impegno di ciascuno dovrà essere per una solidarietà planetaria. 5 Pensieri e parole FATTI E PERSONAGGI di P. Franco Due paroline su alcuni personaggi che si aggirano per Carmen Street (se sapete indovinare di chi si tratta)... Ma passiamo dal protagonismo alle rivelazioni: Immergersi nei meandri di Carmen Street porta 1. Interessantissima una scoperta fatta recentesempre a scoprire delle nuove, affascinanti realtà. mente con la Red-Cispy. Era in colloquio con una Di recente è arrivato “er mejo”, almeno così si persona e se ne è uscita con una valutazione di presenta; perché così? Esagerato? Non direi. Perelevato valore psicologico: “L’egocentrismo è un ché, voi non ci crederete, ma è LUI quello che bene, direi una qualità, una grande qualità”. Avrà canta meglio; è LUI quello che danza meglio, un partner la Cespy? Se ce l’ha: “Poveretto”!!! provate a guardare le foto di un gara...; è LUI 2. Durante un pranzo, una domanda viene fatta quello che pettina meglio, provate a guardare le all’altra “roscia”: “Perché cara così poco sale? teste di Florence e Luisa. Oddio!!! E’ LUI quello Così poco conche mangia dimento? Il tameglio di tutti glio della carne le lampadine sarebbe buono, abbronzanti. ma così....?!" Come farà? Sorriso angeliBoh!! Ma non co ed improvbasta, è un visa risposta avifago accaraggelante: nito e sadica“Ma a me piace mente schiaccosì!”. cia le teste de3. Avete pregli animaletti sente la grande suddetti con Walchiria, dalun “crick” che la voce leggerfa accapponamente roca, di re la pelle! Che I famigerati sette veli donna vissuta, schifo! Provadai gesti energici della donna di polso, dalle frasi te! Che sia sadico? Ultimo: la chiamata del suo taglienti, tipo: “Stai zitto sciocchino... e fila”? cellulare ha la melodia del “Can...can”, ve la Individuata? Bene durante uno dei giochi l’ho ricordate? Quella danza con la mossa. Che facscioccata, giuro! Scioccata!! E così, considerato cio? Lo esibisco alla fiera di S. Faustino? Penso anche il gioco “animali”, come la chiameremo che valga la pena. noi? “Coniglietta!”. La nostra dolce, mite, indifesa Poi c’è Gianluca, l’ultimo obiector; aspetta... coniglietta! Gianluca... ma... attento a te! Tanto il silenzio non Ed infine un indovinello: “Tra tutti i maschietti dura. circolanti per Carmen Street chi è il più gettonato?” Ultime su Massimiliano, “l’obiectrestaurator”! Avanti chi indovina? Una forza! Nei giorni scorsi ha avuto uno Ed ancora un annuncio di festa. scontro bellico. L’ha fregato, giuro, l’ha fregaAvendo la Red-Cispy manifestata una elevata to! Poveraccio... Tutto è andato così... “Attencapacità di interpretazione di parole “particolari” ti!! Obiector riposo!! Attenti!! March!! Un in dialetto romanesco, riceverà un premio. Perciò dué... un dué!! Tre giri di corsa della Chiesa preparatevi tutti, perché il premio sarà costituito Trenta genuflessioni. Scrivi 100 volte: non lo da “sette veli”!! Interverranno dei muslims - non faccio più... obbedirò... Hai osato, vile e piccotalebani - con i loro strumenti musicali. Lascio lo uomo! Calpestare i diritti del tuo comandantutto alla vostra capacità di immaginazione... te!!”. 6 Grafologia ANALISI DELLA SCRITTURA di Anna Grasso Rossetti L. (fanciulla di 41 anni) La grafia denota un’ottima capacità di discernimento cioè di non confondere ciò che è proprio della volontà con ciò che è proprio dell’affettività. In un contesto di buon senso dell’Io e, a volte, di reattività, troviamo segni antitetici, contrastanti, il che rende questa personalità, al di là dell’apparenza, decisamente complessa. Si alternano, infatti, le seguenti caratteristiche: - accumulo di impulsi che possono dare esplosioni improvvise di collericità - dolcezza ed accettazione, con duttilità mentale e gentilezza - dolore nel vedere altri contristati - ansietà e paure per sé, per amici e conoscenti - arrendevolezza amorevole - scontrosità reattiva - voglia di disciplina - amabilità di modi e di espressioni - generosità - rigore. L’ansia risulta notevole, ma notevole è anche la capacità di riprendere in mano le proprie sensazioni e di autocontrollarsi. E’ una personalità tutta da conoscere e da scoprire, che nasconde doti gradevolissime e punte acutissime. disegno di Vichi L. (fanciulla di anni 22) La scrittura rivela una personalità con punte di ingegno e di capacità di apprendere in modo armonioso. Presenta segni di collegamento logico ed accentuazione delle capacità di sintesi, di classificazione e di conservazione nella memoria. Nel contempo, però, sono presenti tratti che indicano desiderio di non massificazione e di originalità al di fuori della norma il che crea, in questo carattere, sfaccettature divergenti, ombre e luci alternate e non sempre riconosciute dal soggetto stesso. L’eccezionale dote di creatività che alcuni collegamenti estrosi mettono in rilievo, andrebbe meglio definita e riconosciuta dal soggetto stesso, per trame soddisfazione e gioia. L’andamento ascendente del rigo denota un’ottimale capacità di non farsi schiacciare dall’ambiente e dalle problematiche quotidiane, oltre ad una buona iniziativa innovatrice che potrà essere di supporto e di ampia gratificazione in un prossimo futuro. In sintesi, il soggetto ha in sé doti brillanti che vanno maggiormente coltivate ed apprezzate sia dal soggetto che ha offerto la sua grafia per l’analisi, sia da coloro che lo circondano. disegno di Mahmoud 7 Pensieri e parole CANZONCINE BUFFE di Ersilia Barbieri Petesi Nonna Ersilia continuando ad attingere dai suoi ricordi e dal suo repertorio, ci propone tre vecchie canzoni dialettali. Anche le canzoncine, oltre alle filastrocche, avevano l’impronta dialettale: consone perciò alla nostra parlata. Tanto... che ne sapevamo noi poveri e rozzi paesani delle vostre canzoni, delle vostre serenate italianesche, dei vostri concerti mitici al Grande o nelle piazze stupende della vostra città? I nostri cori si cantavano in Chiesa: a Natale, a Pasqua e in tutte le feste comandate. Ma poi nei cortili, nei campi, s’udiva soltanto qualche menestrello, magari lo strimpellìo di qualche vecchia chitarra che si esibiva la sera sotto la finestra della sua amata. E magari l'autore doveva scapparsene inzuppato, perché i genitori o i fratelli erano contrariati. Ecco che cosa era per noi la musica e la canzone. Non avevamo né cinema né case da gioco, nemmeno un posto appartato per divertirci; così sotto il portico, nell’aia o nei campi sfogavamo tutto il nostro sentimento ed eravamo felici così. dé l’osteria!! Ma per piaxer lasim npisà (tre volte) la sigarétô!! LA FIGLIA DÈL RÈGIMÈNT!! Oi mamô miô mà n’pristiff le òste chiavi (due volte) npristim le vostre chiavi; le chiavi dél comò che vôi àndà dé surô; e la mi vestirò!! (due volte) Con una mano la teneva la candelô (due volte) è con quel’altrô tenevam bel fior e la piangeva a la partensò del suo amor!! (due volte) Oi mamô mia i bersaglieri vanno via (due volte) se i bersaglier va viô, anch’io voglio àndar é méte zô la rocò, non voglio più filar!! (due volte) Figlietta mia, non stà farm disperare (due volte) domandegô a tô padér se lù l’sarà contént de lasà n’da la figliô in mezzo al règimènt!! (due volte) MARIETTA VOI SI BÈLÒ Marietô voi sì bèllô voi si dé maridà (viva l’amor!) Marietô voi sì bèllô voi si dé maridà!! I völl che ma maride, che go gnanche l’murùs (viva l’amor!) i völl che ma maride che go gnanche l’murùs!! Ga nere n’po’ di uno lé n’dato militàr (viva l’amor!) ga nere n’po’ di uno lé n’dato militàr!! El me bubà l’völ mìgô che spuse ön militar (viva l’amor!) el me bubà l’völ mìgô che spuse ön militar!! Cìàpi l’cortèl di tavola màsì l’vost caro bubà (viva l’amor!) cìàpi l’cortèl di tavola màsì l’vost caro bubà!! Lo amaseriô di notte nisù l’ta vedarà (viva l’amor!) lo amaseriô di notte nisù l’ta vedarà!! La lünô tanto ciàrô, sciarur la ti farà (viva l’amor!) la lünô tanto ciàrô, sciarur la ti farà!! Le stele ciàre è béle, umbriô le ti farà (viva l’amor!) le stele ciàre è béle, umbriô le ti farà. LA COMPAGNIA DÈL FIL DÈ FÈRR!! La compagnia dél fil dé férr (tre volte) lè n’dadô n’Franciô!! Lè n’dadô n’Franciô a far l’amor (tre volte) co la Gigiôtô E la Gigiôtô la gà l’pipi (tre volte) perché l’è bélô!! E se lè bélô la ga risù (tre volte) lè la Gigiôtô!! La là compràt dal parolôt (tre volte) per ‘na palancò!! La là indit al pegolôt (tre volte) per tre palanche!! Purtin ön litér dé chél bù (tre volte) per la Gigiôtô!! E se so cïoch purtim a cà (tre volte) co la cariôlò!! No go le cìavi del purtù (tre volte) per àndà a casô!! Me iô lasade n’dé n’cantù (tre volte) Ecco fatto. Se volete, vi insegnerò a cantarle. Scusate se vi insegno delle cose un po’ grossolane però io intendo farvi conoscere un po’ della mia vita di campagna. Un abbraccio di cuore a tutti! 8 Pensieri e parole QUANDO M'ARRABBIO... Alcune brevi riflessioni su quanto succede in certi momenti particolari. Quando mi arrabbio con Lucia mi vien voglia di dare i pugni e i calci, perché quando mi offende davanti a tutti io mi vergogno. Credo che Lucia dica che le sto antipatica perché prendo il voto più alto e si arrabbia dicendo che prende pochi voti. Flavia sata. Talvolta quando mi arrabbio mi sento umiliata e distrutta ma quella volta ero proprio “esaltata” perché mi ero arrabbiata per niente. Valentina P. Un giorno a scuola, nel dopo-mensa, mi sono messa a imitare Felicia, che naturalmente si è arrabbiata e mi ha detto delle parolacce; io però ho continuato a prenderla in giro finché Felicia mi ha dato un calcio piano e io allora le ho dato una ginocchiata alla pancia... Felicia è andata a dirlo alla maestra, che le ha risposto: “Non mi importa, la prossima volta starai più attenta!”. Io, che temevo una sgridata, ho pensato: “Ma la maestra ha la luna storta, oggi!” Però me la sono cavata bene. Imen Un giorno mi sono arrabbiato con la maestra Lucia perché un “picetto” che si chiama Andrea mi ha fatto arrabbiare e sono diventato cattivissimo. Infatti mi arrabbiavo perché mi tirava la maglietta in faccia e io mi sono infuriato come un cavallo impazzito che si chiama Black e che conosco io in montagna. E’ scappato dalla maestra quel brutto guastafeste di quella bestiaccia, piccola peste di “Mamma ho perso l’aereo”. Poi l’ho lasciato andare. Ma giuro che gli darò la caccia perché mi stufa moltisssssimisssssimisssssimo!! Andrew Io quando mi arrabbio dò fuori di testa e chi mi intralcia è morto. Quella volta però fu diverso perché reagii ridendo. Sì, ridendo, mi sono arrabbiata a tal punto che tutto è finito con una ri- Festa della vecchia. I magnifici quattro: Fouad, Nordim, Richmond e Bruno 9 La pulce ITALICA OTTUSITÀ di Anna Rossetti Grasso La pulce: un piccolo insetto saltatore, privo di ali,di colore bruno rossastro e che rivela la sua presenza sul corpo degli ospitanti elargendo morsi alquanto dolorosi. "Carmen Street" non ha certo le pretese delle grandi testate giornalistiche... eppure con questa nuova rubrica vuole offrire ai suoi lettori motivi di riflessione anche su insoliti temi della cronaca quotidiana. Ancora uno che se ne va. 0 che facciamo scappare? Quarant’anni fa si parlava di “rapimento di cervelli” e fosche ombre allungavano dita striscianti verso gli intelletti nati nel “Paese d’u sole”. Poveri in canna, ma ingegnosi, i “Maccaroni” brillavano per capacità creative, poetiche, scientifiche e si vociferava che fossero prelevati dalle grandi potenze straniere, - a seconda del partito politico amato da ognuno - America o Russia. E filmoni e filmacci accreditavano le ipotesi, con sordide trame dell’Una o dell’Altra svelate sullo schermo. Bauli, sottocamion, Onoranze Funebri truccate, nicchie nel trasporto liquidi infiammabili: tutti con scienziati rapiti a bordo. E in Italia non ne restavano più. Negli anni 60/70 i giornali si produssero in titoli “fuga dei cervelli all’estero”: cardiologi avveniristici, capaci di dare dei punti a Barnard, chimici, fisici, non appena formati si defilavano dalla ristretta mentalità italica, che non dava né spazio, né denaro sufficienti alla sperimentazione ed alla ricerca ed andavano ad operare ed a produrre in Svizzera, in Francia e nella solita, accogliente America. E oggi? Oggi Di Bella parte per l’Argentina. Là lo aspettano ospedali e cliniche a braccia aperte: nessun inghippo burocratico, nessuna ottusa opposizione, nessuna limitazione. Lo vogliono, anche solo per la speranza che dà. Si sa che una cura ha valore e risultato quanto più il paziente crede che funzionerà. E Di Bella è credibile, con la sua aria modesta, con il suo raccomandare di non farsi spolpare dagli squali che vogliono speculare. Là, la somatostatina non arriverà al trecento per dieci di prezzo........ Di Bella è capace di far scattare la molla della volontà di guarire, e già questo dovrebbe bastare per fargli avere quello che, onestamente, chiede. “Non mi fido della sperimentazione qui. Vado all’estero, perché in Italia il mio lavoro viene ostacolato” sono le sue parole. E “carta straccia” è per lui il decreto approvato dal nostro Senato. E qui sorge l’immancabile domanda: “Ma noi, che cosa vogliamo?” Salutiamo Di Bella e speriamo che torni. 10 Racconti VIAGGIO IMMAGINARIO NELLO SPAZIO di Christian Piccini Allora! Un viaggio immaginario nello spazio sarebbe divertente perché scopri cose mai viste in vita tua e soprattutto, come sostengono gli scienziati, forme di vita che tu non hai mai visto. Adesso vi spiego perché a me piacerebbe tanto andare nello spazio. Prima cosa perché nello spazio c’è tranquillità, cioè non ci sono rumori, persone e soprattutto lo smog; c’è una cosa che devo dire: che nello spazio ci sono miliardi di miliardi di stelle. Poi mi piacerebbe visitare i pianeti come Giove, Saturno, Plutone, Urano, Marte, ecc... Però il brutto dello spazio è che su Plutone non ci arrivi perché ci vogliono miliardi di anni luce. Ah... una lettera per me e dice che domattina devo trovarmi sul missile alle ore 9,40; che gioia, chissà chi me lo ha mandato? Passano le ore e... sono in ritardo! Devo svegliarmi, il missile partirà tra 10 secondi e adesso sono le 9,00 passate. Ecco il missile finalmente! Sta per partire... sono salito! VIAAAAA nello spazio!! Ci mancava poco che restavo giù, però l’importante è che sia salito. Ohh che bello spazio e quante stelle! Adesso vi dico cosa sto vedendo... Non ci crederete: vedo Giove! Che diavolo c’è laggiù? Ma ci sono delle montagne; visitiamolo un po’... Adesso scendo dal missile e uso i razzi per visitare il pianeta. Per ora niente di speciale, ancora niente e... mamma mia! Si salvi chi può! Un vulcano gigante che sta eruttando. Via, via sul missile. Partito per Marte! Ah... mi siedo un po’ per rilassarmi. Che brutto viaggio su Giove, è come se non ci volesse... Va be’ passiamo su Marte, allora; eccolo, lo stiamo raggiungendo... Eccoci arrivati. (Però uso sempre i razzi per visitare i pianeti perché chissà che diavolo ci potrà capitare, anzi mi potrà capi- tare!). Waoh! che bello su Marte, mica come Giove, questo è più bello! Ma che ci sarà su questo maledetto pianeta? Ehilà, c’è nessuno? ZBZWCHZ. Ma chi sta parlando in quel modo? Vorrei proprio sapere chi si nasconde in quella caverna. Ohhhh ! Ma sembrano alieni, chiedo se sanno parlare in italiano. “Allora? Sapete la mia lingua?” “Z prendetelo!” “Ma che sta succedendo? Ehi tieni giù quelle mani da topastro!” “Chi, io?” “No, mia sorella, scemo!” “Ah! Mi prendi in giro, allora? Muoviti e cammina, terrestre intruso!” “Ma io vi ho già spiegato che non sono un intruso, sono qua per turismo.” “Ah! ah! ah! fai ridere i colabrodi e i broccoli, qui non si usano termini così, qui si usano i termini dell’alfabeto!” “Ah, Ah! Non farmi ridere topastro insulso!” “Se vuoi giocare, allora giochiamo anche noi. Chiudetelo nelle celle sotterranee!” “Ehi non potete farmi questoooo!” “Chiudi il becco carciofo andato a male!” “E allora tu chi saresti? La catalogna marcia o un dromedario? Stupido!” “Ah sì, allora domani verrai impiccato, così impari a fare l’idiota! Ah! Ah!”. Arriva il giorno della impiccagione. Ma... sento una voce che mi chiama.... "Christian, vieni che tiro fuori di qua!" "Ma chi è che parla?" “Sono un folletto, vieni però che non c’è tempo da perdere; ogni tempo sprecato è sempre denaro buttato via! Dai vieni!”. Vado giù dal folletto e tutto ad un tratto si apre la cella sotterranea, e mi fa scappare. Salgo sul missile e... via! Si torna sulla terra; ecco la terra è vicino a me. Sì! Quanto adoro la terra! Ma proprio tanto. Eccoci arrivati. Giuro che se dovessi tornare sulla spazio, comincio a comunicare con i topastri. Arrivederci, ci vedremo in un’altra dimensione. 11 Inserto SPAZIO COORDINAMENTO a cura di Angela Battagliola Interrompiamo momentaneamente la presentazione delle realtà che hanno aderito al coordinamento per esemplificare quali tipologie di intese e di attività sono state intraprese sul territorio o sono in fase di attuazione in modo da rendere maggiormente esplicito il lavoro del gruppo di coordinamento medesimo. In questo modo si vuole, altresì, offrire un’occasione a chi avesse intenzione di farsi avanti con altre proposte, altre idee, altre iniziative, ma non abbia avuto ancora il tempo o il coraggio di farlo, di portarle all’attenzione del gruppo di coordinamento facendo riferimento alla Direzione didattica del 7° Circolo, V. dei Mille n. 4b oppure ai padri Maristi di Vicolo Manzone n. 7. 1) COLLABORARE PER INTEGRARSI Il rapporto di servizio reciproco tra Direzione didattica del 7° Circolo e realtà socio educative del quartiere centro nord per la promozione di una diversa qualità della vita sociale e civile. Dal novembre 1995 rinasce il coordinamento delle realtà socio educative del quartiere centro nord con l’intento di dar vita, dopo anni di tentativi, alcuni riusciti, altri un po’ meno, ad un vero lavoro di rete che riqualifichi il territorio soprattutto dal punto di vistarelazionale.L’itinerariodella“communitycare” si esplicita nell’impegno comune: - di “ aprire gli occhi” per prevenire il disagio; - di far parlare testimoni privilegiati per dar voce a chi non ha voce; - -di mettere in comune risorse, idee, esperienze per potenziare una vera reciprocità sociale; - di comprendere, di accogliere, di vivere e di condividere le diversità sia fisiche, psichiche, culturali, ma anche generazionali, istituzionali o gruppali come punto di forza per un reciproco arricchimento e per una crescita comunitaria, consapevoli che nulla potrà cambiare se non a patire dal basso. Alcune collaborazioni scuola- territorio sono date e ormai consolidate: - dal 1979 per l’attività musicale con il centro di educazione musicale “Gioetta Paoli Padova” ora "Giovanni Ligasacchi". Il Centro garantisce alla scuola elementare Calini non solo l’utilizzo di spazi e di strumenti, ma favorisce la formazione pedagogico didattica dei docenti ed interviene laddove necessario e richiesto, a sostegno della pratica didattica. Anche per l’anno scolastico in corso l’insegnante Rosa Messora in Ligasacchi (docente della scuola elementare Calini ora in pensione) è impegnata per 4 ore settimanali in tale attività di consulenza sul campo. Al centro di educazione musicale attualmente sono iscritti circa 70 bambini della scuola elementare che praticano vari strumenti (percussioni, fiati, strumenti a corda, a tastiera). - dal 1979 con la scuola materna comunale Carboni e la scuola media Mompiani (ora Romanino) per l’avvio di esperienze progettuali comuni. Dall’anno scolastico 1990/1991 la commissione per la continuità del 7° Circolo ha lavorato intensamente per promuovere una riflessione sul piano psicopedagogico e per avviare negli anni 1993/1994 e 1994/1995 due aggiornamenti comuni tra i vari ordini di scuola. Saltuariamente ha partecipato ad alcune fasi di lavoro della commissione e/o ai comuni aggiornamenti l’Istituto delle Suore di S. Dorotea (scuola elementare e scuola media). - dal 1982 con la Parrocchia di S. Faustino con la quale la scuola elementare Calini ha iniziato l’esperienza del Centro aperto S. Chiara finalizzato all’accoglienza di minori in difficoltà per i tempi ed i periodi non coperti dal servizio scolastico. L’attività espletata in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Brescia e svolta da volontari della Caritas coordinati sotto il profilo psicopedagogico ed organizzativo dalla direzione e da alcuni docenti della scuola elementare suddetta, è proseguito sino all’anno1990peressere,poi,riassorbitanelCentroeducativo dei Padri Maristi di Vicolo Manzone n. 7. Il servizio è stato alternativamente appoggiato anche dalle Suore Dorotee di V. Chiara n. 36 che negli ultimi anni hanno messo a disposizione i locali sia per ospitare alcune volontarie sia per sopperire alle carenze di spazi assegnati dal Comune per la gestione dell’atti12 Inserto 2) PROPOSTA DEL COORDINAMENTO PER MIGLIORARE LA VIVIBILITA’ DEL PROPRIO TERRITORIO Il Coordinamento delle realtà socio educative del quartiere centro nord, nella sua riunione dei 11.12.97, sentite le proposte avanzate dai rappresentanti dei genitori delle scuole: Materna Carboni; Elementare Calini M.; Elementare Manzoni A.; Elementare S. Dorotea; Media S. Dorotea; tenuto conto che il traffico automobilistico negli orari di entrata e di uscita dalla scuola degli alunni, è molto elevato e, di conseguenza vi sono gravi problemi di sicurezza stradale di sosta e di inquinamento atmosferico e acustico; dato atto che il problema non è specifico delle scuole citate ma investe l’intero centro storico e le strutture scolastiche pubbliche e private ivi esistenti; ritenendo che se tutela della salute e diritti individuali alla mobilità possono non essere facilmente coniugabili, è compito dell’Ente pubblico individuare apposite azioni per salvaguardare i cittadini più deboli; considerato opportuno venire a conoscenza dei provvedimenti che l’amministrazione Comunale intenderà adottare quando, reso operativo il progetto di chiusura dei centro al traffico privato, sarà necessario consentire l’accesso a scuola dei non residenti (circa metà degli studenti risiede a più di 1,5 km); propone di: 1) inviare copia della presente al Sindaco del Comune, all’Assessore Paccani Claudio per la delega al Piano Urbano Traffico, all’Assessore Bisleri Carla alla Pubblica Istruzione, al Provveditorato agli studi e alla IX Circoscrizione per: * raccogliere informazioni precise in relazione ai provvedimenti riguardanti la viabilità futura; * prospettare l’allegata ipotesi operativa denominata “PIANO SCUOLA”; 2) chiedere la collaborazione delle scuole elementari e medie pubbliche e private dei centro cittadino, circoscrizione, associazioni eccetera finalizzata alla formulazione di una proposta comune avente come obiettivi: a) la sperimentazione di percorsi protetti per bambini e anziani (come già avviato in diverse città in Italia e in Europa); b) l’ipotesi di un servizio di collegamento veloce tra scuole e punti d’interscambio atto a ridurre l’affluenza di veicoli privati nelle zone adiacenti gli istituti vità educativa. - dal 1983 con i Padri Maristi di Vicolo Manzone n. 7 per l’attività di nuoto, per il sostegno ai bambini con situazioni socio-familiari difficili, per lo svolgimento di attività varie con e per il quartiere. Padre Renzo Pasotti si è fatto carico in tutti questi anni di collaborare del tutto gratuitamente, come istruttore di nuoto e bagnino patentato, per consentire l’inserimento dell’attività natatoria nel curricolo della scuola elementare Calini (inizialmente, per due anni, la collaborazione è stata estesa anche alla scuola elementare statale A. Manzoni). Centro dei Padri Maristi e scuola elementare statale G. Calini hanno, poi, sviluppato una capacità di reciproca interazione per sopportare i molteplici casi di bambini e famiglie in difficoltà, ma anche per dar vita ad esperienze di animazione con e per il quartiere in un’ottica di prevenzione del disagio e di recupero di momenti di reale socializzazione e di vera integrazione della diversità. Tantissime sono le iniziative scaturite da questa feconda collaborazione. Il centro dei Padri Maristi è così diventato di “casa” per tutti: bambini, insegnanti, famiglie. Chi va per "dare" (tempo, esperienze...) e chi per "ricevere" (accoglienza, assistenza...). - dal 1990 con il centro sociale di V. Odorici per attività tese a mettere in comunicazione il mondo della terza età ed i bambini nonché per attività di animazione. Altre collaborazioni scuola territorio, pur datate, sono più legate a particolari momenti o interessi reciproci: - con il Consiglio della 9° Circoscrizione - con l’Arci Centro - Storico con Legambiente Centro Storico - con le parrocchie di S. Faustino e di S. Giovanni - con l’istituto delle Suore maestre di S. Dorotea con il consorzio Ambiente Servizi Territoriali (ex Amici dello Scarto) - con la cooperativa di solidarietà (La Rete e l’Angolo) - con il Gruppo Apasci/Noi Campinas - con Le Botteghe del commercio equo e solidale. Da alcuni anni la maggior parte delle realtà succitate partecipa alle iniziative - della festa di metà Quaresima - di Cemto strade per giocare e/o festa della Primavera che hanno lo scopo di risvegliare il senso di appartenenza al proprio territorio e di contribuire a vivacizzare il medesimo sul piano delle relazioni. 13 Inserto * ISTITUTO SUORE S. DOROTEA * ASSOCIAZIONE “G. AVEROLDI” * CENTRO SOCIALE VIA ODORICI * ASSOCIAZIONE LA RETE / L’ANGOLO * ASSOCIAZIONE CAUTO, SPIGOLANDIA * ASSOCIAZIONE , MANDACARU’, * PADRI MARISTI * CENTRO EDUCAZIONE MUSICALE “LIGASACCHI” * ARCI CENTRO STORICO * POLISPORTIVA CENTRO STORICO * LEGA AMBIENTE CENTRO STORICO * SCUOLA BOTTEGA * ISTITUTO PRO FAMILIA * PARROCCHIA S. FAUSTINO * PARROCCHIA S. GIOVANNI * CONSIGLIO DELLA 9° CIRCOSCRIZIONE scolastici; 3) istituire un gruppo ristretto con il compito di: * raccogliere informazioni, proposte, suggerimenti, * avviare contatti di sensibilizzazione con le realtà istituzionali e associative interessate, * formalizzare specifico progetto da inoltrare agli Enti competenti e organi di stampa. PIANO SCUOLA Da una sommaria analisi della mobilità per motivi di studio degli studenti frequentanti le scuole ubicate all’interno dei centro storico, emerge un primo dato significativo: circa la metà degli studenti è residente al di fuori dalla cerchia delle “Mura Venete”. Tenendo conto che sulle scuole coinvolte gravitano circa 2.000 studenti e facendo mente locale sulla loro ubicazione, si coglie da subito quale possa essere la mole di traffico che, nella fascia oraria di ingresso e di uscita, si concentra in prossimità delle stesse. Se da un lato vi sono inalienabili diritti individuali alla mobilità, dall’altra esistono quelli della tutela della salute; da questa considerazione nasce la necessità di un’efficace programmazione della mobilità evitando che gli aspetti di cui sopra, entrino in conflitto tra di loro. Ciò premesso, gli obiettivi della presente proposta sono: 1. Individuare soluzioni alternative all’uso del mezzo privato per coloro che, residenti e/o fuori dal bacino d’utenza delle scuole elementari dei centro, accompagnano quotidianamente i/le figli/e: ciò mediante tre “bussole” che, nella fascia oraria compresa tra le 7.45 e le 9.00, compiano più volte i tragitti individuati in tre zone distinte specificate nella scheda allegata; 2. La predisposizione di “percorsi protetti” attorno alle scuole elementari che consentano una maggiore autonomia degli studenti nel recarsi a scuola e, contemporaneamente, scoraggi i residenti nei bacini d’utenza delle scuole ad utilizzare il proprio veicolo per poche centinaia di metri (coinvolgimento dei “nonni vigili”, volontari (vedi AUSER), negozianti o altri soggetti nei punti di attraversamento più difficili, posizionamento di “cavalletti”, “panettoni” o altro). ZONA 1 Scuole servite: Elementare Calini Via Bixio; Media Maestre S.Dorotea V.Marsala 30; Elementare Suore V.Capriolo; Media Romanino (Succursale ex Mompiani) Via Grazie 11; Materna Carboni Vicolo 3 Archi Percorso e fermate: Via Foscolo (tra V.Goito e V.Milazzo) - P.le Battisti (portici) - Via S.Faustino (ang. Via Capriolo) Via Capriolo (ang. V.Marsala) - Via Capriolo (ang. V.Grazie) - Via Calatafimi C.da Carmine (ang. Trearchi) - Via Bixio. ZONA 2 Scuole servite: Elementare Manzoni Via dei Mille; Medie Pace; Elementare Pace; Elementare Madri Orsoline C.da Bassiche. Percorso e fermate: Via Ugoni (retro Manzoni) - Via Bronzetti - C.da Bassiche Via dei Mille - C.so Garibaldi - Via Pace Via Cairoli - P.za Garibaldi. ZONA 3 Scuole servite: Elementare Speri Via Trieste 31; Media Marconi Via Tosio 21; Media annessa Conservatorio Via Calini; Media Franciscanum Via Callegari 11; Medie Canossiane S.Martino Battaglia 13. Percorso e fermate: Via Spalto S. Marco (prima dell’incrocio con V. Callegari) - Via S. Martino Battaglia - Via Trieste - P.zza Arnaldo - Via Tosio - C.so Magenta angolo Via Callegari. Firmato e sottoscritto dalle seguenti realtà: * DIREZIONE DIDATTICA 7° CIRCOLO (EL. CALINI, MANZONI, PARIFICATA S. DOROTEA, MATERNA CARBONI) * SCUOLA MEDIA ROMANINO SUCC. EX MOMPIANI 14 In-formazione CONOSCERE, CAPIRE, INTERVENIRE Se si vuole conoscere un problema, bisogna cominciare a cambiarlo, a lavorarci sopra [Levin]. MESSAGGI DELLA MENTE PERCHE’ QUESTE PAGINE Chi può chiamarsi fuori nelle vicende della vita? Conoscere, accostarsi a certe esperienze significa anche sentire la responsabilità nell’affrontare i problemi. Ragazzi, adolescenti, giovani, adulti, genitori, insegnanti, sacerdoti, educatori, allenatori sportivi, gestori di discoteche, di palestre: dialogare, comunicare, criticare, progettare insieme vuol dire un’umanità che vive più felice Intervenire con tempestività con intelligenza con sguardo al futuro può significare: * prevenire disagi e devianze * creare spazi per una maturità autentica * essere sollecitati alla creatività di una presenza che testimonia e orienta alla felicità. La discoteca e l’astronave Appunti per una lettura problematica delle nuove droghe Una fuga di gruppo La droga ecstasy (e simili) è diversa dalle altre droghe, non solo da un punto di vista chimico; è differente perché si lega a un luogo specifico di assunzione: come la discoteca, i party, i rave e ad un tipo particolare di musica. C’è un abbinamento secco e rigido con il luogo in cui viene consumata. Cosa significa questo? Significa che prevale l’aspetto aggregativo, il fare gruppo, il riconoscersi., la ritualità, non prevale l’uso “autoterapeutico “ (faccio tacere la sofferenza, l’insoddisfazione, il disagio). Ne deriva che la dipendenza psicologica o bio-psicologica ha due padroni: il primo è la sostanza di per sé, il secondo è il gruppo, il contesto, la musica, il luogo in cui viene consumata. Questo scenario è rintracciabile nello “sfondamento della notte “ e nel fine settimana vissuto da fasce consistenti di giovani che “pesano “ nella società in. quanto costituiscono una parte forte del mercato del divertimento e della droga. Sono persone che fanno un uso ricreativo delle sostanze; il loro stile di vita non è dimensionato sulla droga, ma sulla discoteca, sul “fuori di testa”, lo “sballo” del week-end. Si tratta di una fuga attiva di gruppo in un contesto che è fuori dall’ordinario (ecco perché l’immagine dell’astronave). Un coagulo di bisogni • Un aspetto ricercato nella sostanza è anzitutto la capacità di modificare il “modo di stare” con gli altri. Per riuscire a farlo bisogna mutare la capacità di stare con se stessi, percepirsi meglio, porsi in uno stato d’animo che faccia sentire gli altri più vicini, che consenta di superare la difficoltà di rapporto; l’effetto principale rimane l’euforia segnata da sensazioni forti di benessere. • Si tratta di una droga (ecstasy o simili, alcool compreso) che integra in un gruppo; elimina le insicurezze personali, “sembra” migliorare i rapporti affettivi, le viene attribuito il potere di ribaltare il grigiore dell’insoddisfazione quotidiana. • C’è poi il bisogno di mettersi in mostra, farsi notare, attirare lo sguardo degli altri su di se senza paura; tenere il centro della pista per tre-quattro ore consecutive. Domanda: qual è per te il Sabato sera ideale? Risposta: una grande festa, il far vedere chi sono; l’aspetto, l’apparire, il look, prevalgono sulla parola; e non solo perché in discoteca è difficile sentirsi, dialogare, ma perché la parola mette a nudo, mentre la corazza dell’abbigliamento, la gestualità, ti fa apparire in un certo modo. 15 In-formazione RISERVATO AI GENITORI Se tuo figlio/figlia frequenta un gruppo in cui sospetti girino stupefacenti: Parlo con lui/lei chiarendo i rischi? Mi informo da altri genitori? Sto tranquillo/la: è abbastanza forte da “dire no”? Lo/la seguo per scoprire la verità? Gli/le proibisco di frequentare il gruppo? E’ utile parlare di droga? Voi cosa fareste? Sentite alcune valutazioni: * Un genitore che sospetta una cosa del genere, prima sente arrivare il mal di pancia, gli sale il sangue agli occhi, e poi, più tardi, ne parla con il figlio/figlia. * Si decide di parlarne apertamente ma... cosa dirsi? in che modo? quali argomenti è meglio toccare? * Il dialogo diretto è una buona cosa, ma è praticabile se già “prima” quel dialogo esiste, perché le relazioni famigliari non si costruiscono da un giorno all’altro. Pensate alla differenza tra parlare ai propri figli e parlare con loro; nel primo caso si tratta di trasmettere regole di condotta, divieti, paure; nel secondo caso si presuppone nei genitori una capacità di ascolto che è la cosa più importante. Non si tratta di lodare quello che in realtà si disapprova, però si può essere attenti ascoltatori prima che maestri di vita a tutti i costi. * I genitori e i figli dovrebbero parlare di tutto, anche di droga come di ogni altra questione ma, appunto, come di tutto il resto, cioè senza esasperazione: è meglio insinuare dubbi, porre domande, raccogliere informazioni più che dare risposte; è questa la parte “artistica” dell’educazione! * Parlare con altri genitori è un comportamento positivo; nel momento di maggior preoccupazione, con lo “stomaco in subbuglio” prima di combinare qualche sciocchezza nel confronto diretto col ragazzo/ragazza, è meglio cercare l’appoggio di un altro genitore, se non altro per condividere la paura e l’emozione: questo significa guardare prima al proprio benessere per poi intervenire. * Ogni tanto nelle famiglie viene lanciato l’allarme: mio figlio/figlia frequenta un gruppo di amici in cui, si dice, circola qualche droga. E cominciano ansie e paure.Parlarsi è già una conquista; porsi qualche interrogativo è salutare: perché un adolescente non accetta la vita così com’è? perché non si vuol bene? perché ha bisogno di una droga per essere accettato da un gruppo? Capire perché cerca questo tipo di amici. * L’informazione può tornare utile-necessaria per sapere chi e che cosa si ha di fronte. * Ma la vera prevenzione all’uso di droga si fa dialogando di cose molto “diverse” dalle droghe stesse. Chi fosse interessato a conoscere di più - Chi desiderasse confrontarsi o avere consiglio sono disponibili operatori presso il Centro d’ascolto della Coop. Il Calabrone in Via S.Rocchino 110 Brescia aperto dal Lunedì al Venerdì dalle ore 14.30 alle 18 Tel. e Fax 030/3702501 A cura della Coop Il Calabrone, Via Quinta n. 6 Vill. Prealpino- BS- Tel. 030/2000035 16 In-formazione IN-FORMAZIONE ECSTASY Ne esistono ormai diversi tipi. La facilità dell’offerta del mercato è la causa principale della crescente popolarità dell’ecstasy e provoca una considerevole apertura verso il consumo. Non è un prodotto commercializzato da una rete internazionale. La produzione non richiede un alto livello di competenze tecniche o grandi investimenti finanziari. E’ una droga che si può produrre in modo relativamente economico in piccoli laboratori e ricavata da materie prime che si possono acquistare legalmente. Questo dà vita ad un certo numero di piccoli produttori che forniscono un mercato locale. La catena produttore-consumatore è quindi molto breve. Da dove si ricava: anfetamina legata ad allucinogeno. Come si presenta: sotto forma di pasticche. Come si prende: per bocca, spesso insieme all’alcool. Meccanismo d’azione: stimola la liberazione di noradrenalina e dopamina, due neurotrasmettitori cerebrali che hanno effetti stimolanti. Effetti: stimolante e psichedelico (“i viaggi”), dà euforia, buonumore, loquacità, energia. Rende più disinvolti e disponibili ai contatti umani. Può indurre aggressività. I primi effetti fisici compaiono dopo venti-quaranta minuti e durano alcune ore: pupille dilatate, tensione muscolare, a volte senso di nausea, aumento della pressione e del battito cardiaco, perdita di equilibrio e coordinamento. L’effetto psicologico compare dopo circa novanta minuti e dura tre-quattro ore: euforia, benessere, fine dei sentimenti di ostilità, sviluppo della capacità di introspezione, aumento della comunicativa e della sensualità. I suoi effetti sono comunque correlati allo stato d’animo e al contesto. Al termine degli effetti si avverte stanchezza e sonnolenza. Utilizzo in medicina: le anfetamine (la famiglia di cui fa parte l’ecstasy) benché non prive di effetti tossici vengono talvolta usate nella cura dell’obesità grave. Tossicità acuta: Una dose eccessiva può provocare disturbi transitori (allucinazioni, deliri di onnipotenza, depressioni, attacchi di panico, ....). Tossicità cronica: provoca disturbi al cuore e al fegato e danni irreversibili al sistema nervoso. Dipendenza fisica: nessuna. POPPER E’ un altro tipo di sostanza di facile acquisto e il cui consumo è spesso legato ai luoghi di aggregazione anche dei giovanissimi. Sono liquidi leggeri che producono vapori da sniffare che sono conosciuti anche come “Rush” e possono essere comprati legalmente. Il vapore aumenta il battito cardiaco e “apre” le arterie, incluse quelle intorno al cuore, alzando la pressione sanguinea. Sniffarle dà immediato stimolo al cervello. Queste sensazioni intense spariscono alla svelta, ma l’improvviso crollo della pressione del sangue può causare vertigini o svenimento. Non sembra causare danni permanenti al corpo a meno ché sia bevuta. Ci sono poi altre sostanze tipo GBH (prodotto chimico inalante), Smart Drinks, ... di uso meno frequente ma tipologia simile all’ecstasy. ECTASY IN CIFRE Numero dei consumatori (tra i 14-25 anni in Italia) 1,4 milioni Numero delle pasticche di ecstasy sequestrate nel 1987 1.000 Numero delle pasticche di ecstasy sequestrate nel 1996 oltre 200.000 Età media del consumatore di ecstasy 18 anni Dose media di pasticche per serata 3 Tipi di sostanze definite "ecstasy" 200 Costo medio di una pasticca £. 50.000 DICONO... stralci di interviste a consumatori di ecstasy E’ una terra di confine con gli acidi. Ma chi è fatto di acidi è troppo nevrotico per stare in discoteca, spaccherebbe tutto. Gli ecstasy invece sono fatti apposta: sembra fatto apposta per l’house-music. E’ una sostanza molto socializzante e afrodisiaca, più ne prendi e meglio stai... Fuori dalla discoteca l’effetto è praticamente nullo; anzi c’è il rischio di andare in paranoia profonda. L’ecstasy non è una droga da tossico, è una droga da sabato sera.” “... io ho sempre avuto paura delle discoteche per le risse, per tutte quelle cose che nascono nelle discoteche, e una delle cose che mi ha fatto piacere è che con queste pastiglie si cancellava quel genere di rischi. Ti ritrovi le persone addosso, ti abbracci allo scuro, tutta un’altra cosa, un ambiente d’amore, un ambiente diverso ... “... perché da solo ti emarginerebbe, è disgregativo. Devi andare in quegli ambienti dove sai che ci sono delle persone che perlomeno non disprezzano quello che fai o che se ti vedono in una certa maniera non hanno timori o disagi, perché ti capita di disinibirti a tal punto da fare lo scemo, da fare cose che solitamente non si fanno... 17 Racconti EPPURE NON MI CHIAMO OBELIX Riceviamo e pubblichiamo... Un momento di attenzione, per favore. Voglio soltanto un momento di attenzione. Vi chiedo di provare a pensare per un minuto soltanto. Lasciate da parte le solite cose e provate a pensare a quanto vi andrò suggerendo. Pensate ad un cinghiale che grufola e sarchia con le zanne il terreno in cerca di radici. Un animale che potreste allevare senza alcun problema perché mangia di tutto. E quando dico di tutto, voglio dire proprio di tutto. Cosa c’è al mondo di più bello di questo suino? Guardatelo solamente da un punto di vista estetico, deliziatevi estasiati con i vostri occhi estatici. Bello, meraviglioso, orgogliosamente peloso e grasso. Simpaticamente grufolante tra il brago ed il fango. Impetuosamente irruente nello scorticare le cortecce dei lecci e dei faggi. Osservatelo con amore quando rumorosamente e con ingordigia si scrofola tutto quanto ha intorno. Miratelo bene. Godetevelo con i vostri occhi. Soprattutto se l’avete appena preso dopo una battuta di caccia... Certo, sarebbe più opportuno che ciascuno potesse disporre di un sicuro rifornimento, diciamo di tipo familiare. Un piccolo allevamento, insomma, che copra egregiamente il fabbisogno alimentare. In altre parole, a me basterebbe avere a disposizione un cinghiale a settimana. Comunque, se ve ne capita uno fra le mani, seguite il mio consigio ed il mio esempio e non perdete l’occasione per farlo passare sotto i denti. Fatelo rosolare a puntino tutto intero, a fuoco lento, dopo averlo ripulito per bene ed infilzato con lo spiedo. Ah, che buon profumino al solo pensiero! Pepato e condito di sapori fino al punto giusto. E con quel pizzico di rosmarino e di finocchio selvatico... Ve lo ripeto. Cosa c’è al mondo di migliore? Una delizia. Una bontà. Il finimondo. Sarei pronto a vendere sulla pubblica piazza chiunque, madre, sorella, moglie o amante che sia in cambio di un cinghiale da pappare. E come sono contento nel sapere che è ormai diventato un animale infestante nei boschi di mezza Italia: per alcuni anni certamente non corro il rischio di rimanerne senza. E le salsicce? Uhhmmmmm!!! Non avete mai provato le salsicce di cinghiale con il pane casareccio? Magari il pane toscano. Prendete due belle fette di pane, di quello scuro e fatelo scaldare alla fiamma. Riempitele con tante, belle, gustosissime fettine... Che libidine! Se poi c’è anche un bicchiere di vino rosso, di quello buono, un nostranino insomma, allora è la libidine della libidine. E i prosciuttini. Ah, i prosciuttini! Mi si sconvolgono cuore, mente e visceri al solo sentirne il gusto. Inutile nascondervi che a volte, di notte, mentre dormo, mi capita di sognare immensi vassoi ricolmi con il mio cibo preferito: arrosto di cinghiale, naturalmente (adeguatamente contornato). E mi capita anche di svegliarmi all’improvviso, di soprassalto, illuso da rumori percepiti come sommessi grufolii. Ma sapeste come mi angoscia risvegliarmi con tra le braccia il cuscino e non gli spiedini! Tuttavia voglio fornirvi, gratuitamente, un altro consiglio. Anzi, una piccola preghiera. Non dimenticate di invitarmi alla vostra tavola... Non vi deluderò. L’amico dei cinghiali P.S. Purtroppo mi trovo a scrivere queste brevi note in ospedale, ove sono stato ricoverato a causa di una intossicazione alimentare. Ah, cosa non succede, quando non si ha più la possibilità di nutrirsi con quei cibi sani e nostrani di una volta!!! 18 Maga Magari STELLE LEPREVEDONO L'unica vera competente in fisiognomica, in ergonomica ed in cristallomanzia. Oroscopi e malocchi digitalizzati e analogici. Leva fatture virtualmente ed in Internet. Quello che vi pare impossibile, d'ora in poi non lo sarà più. Maga Magari naturalmente... Spett.le Maga, sono un giovane studente a cui piace giocare a pallone. Ma non voglio parlare né della scuola né del calcio. E' a causa di un altro problema che scrivo. Cioè, non volevo scrivere, ma poi mi sono detto ma sì, fa lo stesso. Comunque, il problema è questo: dall'estate scorsa ho la ragazza. La conoscevo già da prima, ma ci siamo messi insieme durante l'estate. Il problema, cioè, non è questo, sono ben felice di avere la ragazza, sento che è un po' come l'aria, come l'acqua, cioè non ne posso fare a meno, ogni momento senza di lei mi sembra un momento vuoto, perso, sprecato. Eppure mi tocca stare senza di lei a lungo. Certo, non vorrei che questo accadesse, ma poi io ho la scuola e lei lavora... Come vedi sono un po' confuso, cioè non riesco a spiegarmi bene come vorrei, il problema però è questo. Io sono innamorato della mia ragazza e vorrei sempre stare con lei. Anche lei dice di essere innamorata di me e che vorrebbe sempre stare con me. Però poi non mi telefona, se io telefono non si fa trovare, se le chiedo di uscire, mi fa mille moine, ma inventa centomila scuse per non uscire con me. Quando poi ci incontriamo una volta è tutto zucchero e dieci volte è scontrosa, fa l'offesa (senza alcuna ragione), mi tratta male e mi fa soffrire. Mi chiedo spesso: ma mi vuole o non mi vuole veramente bene? Non è che forse si vede di nascosto con qualcun altro? Un mio compagno di classe, però, mi ha tempo fa parlato di malocchio e di fatture. Potrebbe essere il mio caso? Potrebbe darsi che qualcuno mi vuole male e che mi abbia combinato qualcosa? R. Mio caro giovane innamorato, il tuo caso è molto serio e va preso in dovuta considerazione. La fattura non è stata fatta alla tua ragazza, ma a te stesso. Per sapere chi è stato, dovrei avere più elementi, cosa che la tua lettera non mi rende possibile. Posso comunque dirti già da ora che il mio potere può liberarti dalla fattura (qualunque sia la provenienza) dietro modesta ricompensa (come ben saprai non sono esosa come tanti/e altri/e mie/i pseudocolleghi/e). Con molta professionalità Maga Magari ARIETE 21/3-22/4 Venere in aspetto polemico con Saturno potrebbe influenzare positivamente la vostra vita. Potrete favorirlo dedicandovi ai vostri interessi sociali. Dedicatevi alle discussioni su argomenti scottanti. TORO 22/4-21/ 5 Un po' di humor non vi guasterà il fegato. E quando dovete affrontare un problema con il/la vostro/a patner non mostratevi i soliti testardi. GEMELLI 22/5-21/6 La vita da single vi si addice: se non l'avete ancora provata è l'occasione buona, vi permetterà di fare esperienze che finora vi sono state precluse. CANCRO 22/6-21/7 Con il cambio della stagione preventivate un ricorvero ospedaliero. Niente di grave, i soliti malanni. Se non fosse per questo, avreste successo in amore e nel lavoro. LEONE 22/7-21/8 La dolcezza del vostro carattere sarà splendida. Sarete i migliori, i magnifici, i superlativi. Nessuno potrà competere con voi e con i vostri successi. Sarete vincenti su tutti i fronti! (Ahhò! Sveglia! Ma credete ancora alle favole?!?). VERGINE 22/8-21/9 Ma perché la primavera vi trasforma sempre in gattoni stracotti (innamorati) che sanno solo fare fuse e moine? BILANCIA 22/9-21/10 Ponderate attentamente dove trascorrere le prossime vacanze estive.Gradevoli risvolti nella vostra vita. SCORPIONE 22/10-21/11 Se andrete al mare, vi scotterete come salami. Se invece opterete per la montagna, vi spaccherete le ossa. (Così almeno mi sembra... e non pensate di cavarvela andando in campagna: vi incornerà in primo toro che incontrerete). SAGITTARIO 22/11-21/12 Sarete capaci di raggiungere gli obiettivi che vi prefissate. Marte comunque consiglia una visita oculistica. Venere, invece, ve la sconsiglia. CAPRICORNO 22/12-21/01 Rifatevi il maquillage: la vostra sensualità ne acquisterà. Farete una gradita sorpresa ai vostri amici. Denaro: quanto basta (purtroppo a voi non basta mai). ACQUARIO 22/01-21/02 Se non presterete attenzione a chi vi sta intorno potrete ritrovarvi in un mare di guai. Occhio alle murene! PESCI 22/02-21/03 Amore in vista: pazzo, romantico, estremo. Sarete cotti, stracotti e lessi. Beati voi. 19 Di tutto un po' SPAZIO PUBBLICITA' Una pagina di auguri. Consigli utili per la vostra estate ed i vostri acquisti. BUON COMPLEANNO A... LE DATE DI PASSO CEREDA Un mondo di auguri agli amici di Carmen Street Come ogni estate Carmen Street (Vicolo Manzone 7 - tel. 40807) organizza il campeggio in Trentino. Imed Abboud Imen Abboud Manuele Molinari Angelo Ayada Alessandro Bastone Maicol Bianchetti Katiuscia Buratti Adeola Adepogu Karima Oulad Ben Lahcen Salah Bourguna Debora Reboldi Franco Galupini Giusy Mazzucchelli Marco Ferrari Claudia Rossini Alessandro Agretti Betty Bertoletti Nordim Mejarte Michela Fantoni Valentina Ciccia Nicolò Belandi Emma Bonetti Eleonora Salamone Alessandro Lussignoli Monica Scotti Amed Mejarte Omar Mouuhassine Angie Mitidieri Lory Venturini Tecla Ciotti Elena Beni Faruk Ademi Patrick Dolzanelli Guido Bugatti ... e a tutti gli altri 2-5 4-5 7-5 8-5 8-5 11-5 12-5 14-5 15-5 17-5 17-5 17-5 17-5 19-5 20-5 25-5 26-5 26-5 28-5 30-5 30-5 1-6 3-6 5-6 11-6 12-6 15-6 16-6 16-6 18-6 22-6 22-6 28-6 30-6 1° turno: 6 luglio - 20 luglio dai 6 ai 15 anni 2° turno 20 luglio - 3 agosto dai 6 ai 15 anni Campo lavoro: 3 agosto - 17 agosto dai 16 ai 90 anni 3° turno: 17 agosto - 31 agosto dai 6 ai 15 anni AMICI DI MANDACARU' ASSOCIAZIONE SENZA SCOPO DI LUCRO ... un vestito nuovo per te, ma vissuto da altri! MERCATINO DELL'ABBIGLIAMENTO USATO SELEZIONATO vendita riservata agli associati Via Villa Glori, 10b - Brescia tel. 3732523 APERTO IL SABATO, ORARIO 9-12; 15-18 PREZZI STRACCIATI PER UN RISPARMIO INTELLIGENTE CHE SALVA L'AMBIENTE Il ricavato viene utilizzato per finanziare progetti di solidarietà in Brasile 20 Pensieri e parole UNA PROFESSIONE PER ME (II) di Marco B. Seconda puntata per un'avventura nel mondo musicale... mie produzioni. * 1 RAK di suoni 4EM (4 Emerol Midi) pronti per l’uso. * 1 EXPANDER NORD LEAD * 1 MUST per ogni studio davvero serio: tastiera ANALOGICA modificabile nel SOUND in tempo reale, ottima concezione sonora, facile da usare! * 1 PULSE WALDORF: altra tastiera ANALOGICA, ottima per creare bassi, effetti speciali, abbastanza limitata essendo monofonica, cioè in grado di emettere un solo suono per volta. * 1 SOUND MODULE CANVAS: il classico generatore di suoni STANDARD MIDI, niente di eccezionale, ma utilissimo con un MIDI FILE (i dischetti da 3,5", con i quali tutti gli appassionati di pianobar ed una comune tastiera predisposta possono far musica senza muovere un dito!). * 1 BASS-LINE TR 303 ROLAND: il signor basso per eccellenza, accattivante nel suono, elevata capacità di modifica, perfetto in tutti i sensi! (Macchina storica ed utilizzatissima). * E per finire un OBEREHIM: 30 milioni di £ di OSCILLATORI, FILTRI e MANETTE... un MOSTRO!!! E’ uno strumento degli anni ’70 appartenuto ai POOH e comprato dal proprietario di RADIO STUDIO +, prestato a Graziano Fanelli, sempre di Studio +, ed infine prestato a me! Tutte queste macchine (detti MODEM) comunicano fra loro via MIDI, pilotate da un’INTERFACCIA DIGITALE, collegata al COMPUTER CENTRALE. Il computer che uso io è un MACINTOSH “QUADRA 650”, creato in tutti i sensi soprattutto per i musicisti. Naturalmente esiste un SOFTWARE (in poche parole un PROGRAMMA)realizzatospecificatamenteperlaMUSICA:LOGIC AUDIO 3.0 della software house “STEINBERG”, ottimo da usare, necessita però di un po’ di NOZIONI BASE per essere usato correttamente, anche perché il SISTEMA MADRE funziona solo su questo tipo di computer che NOTA BENE non è affatto compatibile con i normali PC WINDOWS ’95 o ’98. Esistono comunque vari tipi di software che possono funzionare anche su PC (tipo il “CUBASE VST” STEINBERG), ma, secondo me, perdono al confronto con MACINTOSH. Ricordo il primo giorno che ho visto lo studio, di cui oggi sono pienamente responsabile: il paradiso!! I miei occhi brillavano di gioia! Sudavo come un caimano... Lo volevo a tutti i costi e non mi interessava più nulla. Sono passati quattro mesi da quel giorno ed oggi il mio studio è ancora più bello! La passione per la musica l’ho sempre avuta e farne una professione per me è costata tanti sacrifici, ma sono sicuro che questi piccoli sacrifici sono serviti a qualcosa. Nel numero scorso vi avevo promesso che vi avrei parlato di come nasce un DISCO, facendovi entrare attraverso le mie parole in uno studio di registrazione...allacciatevi le cinture. Si parte!! Prima di tutto per fare un disco ci vuole un team di persone affiatate tra di loro, con la passione e la voglia di fare e produrre, ma soprattutto di buone IDEE! L’idea sta alla base di tutto, se non c’è quella è inutile sbattere la testa al muro! Faccio un esempio: se tu fossi un pittore e vuoi fare un quadro avendo a disposizione la tela, i colori ed i pennelli ma non sai cosa disegnare, cioè senza avere un’idea concreta di quello che effettivamente vuoi che appaia alla fine dell’opera, quello che uscirà dalle tue mani non sarà mai il bellissimo “tramonto sul paesaggio” che avevi visto ad una mostra sei giorni prima! Perché? Non avevi l’IDEA! Non eri partito deciso fino in fondo! Se tu all’inizio dell’opera avessi avuto l’IDEA di fare il “tramonto sul paesaggio” come l’avevi visto alla mostra, sono sicuro che l’avresti fatto, magari non perfetto come l’originale ma lo avresti fatto lo stesso! Vi chiederete sicuramente perché vi sto annoiando con tutte queste spiegazioni (e menate!) e adesso ve lo spiego! (Altro giro, altra menata!). E’ perfettamente inutile stare chiusi in studio con il rischio che venga il mal di testa e a sprecare energia elettrica se non hai idee! (CAPITO? NO EH!?) Comunque lasciamo stare! So che non mi capirete mai! Una volta che si ha l’idea di come fare il disco si passa al lavoro in studio. Nel mio studio, lo “studio 3” detto anche “NOT ORDER STUDIO”, ho a disposizione il meglio della strumentazione in commercio per far musica: * 2 campionatori AKAY (S1000, 1000PB). Sono due strumenti dai costi piuttosto elevati, ma indispensabili per lavorare; infatti senza l’S1000 sarebbe quasi impossibile per me, visto che mi serve appunto per “CAMPIONARE” suoni e strumenti o parte di dischi, che utilizzo nelle (continua) 21 Carmen2000 + Express SI DICE, SI MORMORA, SI MORMORICCHIA, SI NARRA CHE....... di Beppa Lanappa 1. Si dice, si mormora e si ridice che la Beppa è invecchiata e non punzecchia più. Ma la Beppa, se a volte ha un po' di pudore e non tutto ridice, non sbaglia... (come da ormai lunga data va ripetendo). Vi ricordate quanto spettegolato a proposito del carissimo maniaco armato di cellulare? (Beh! mi spiace, se ricordate, bene! altrimenti, in questo caso Beppa non ridice e vi rimanda ai numeri precedenti). Ebbene, mio caro maniaco roscio, una domanda te la voglio fare: «Ma che t'han fatto quei codini! Sembri un pesce lesso!». Sta di fatto che si dice e si considera che ha sostituito la rossa Ferrari con la bionda di Botticino... 2. Si mormoricchia, si narra (e si vedono i risultati) che per Pasqua la nostra "mano di Dio" abbia pensato bene di complicare la vita a sé e agli altri con degli strani cosini... Lui li ha chiamati "campane", ma l'occhio critico della Beppa veglia. Quelle campane fanno tanto ricordare un viaggio ai trulli (o ai pinnacoli della chiesa del Carmine, per restare in casa nostra). Commento sommesso e bisbigliato: «Tà bastö mia i mür da sbàter zô?». 3. Si dice, si mormora e soprattutto si sinsiga riguardo a due scommettitori accaniti. Sembra, ma non è sicuro, forse è certo, sicuramente non è sicuro che la causa di tale scommessa sia un mandarino. Povero mandarino! La posta in gioco sembra alta. Talmente alta che per le orecchie radar della Beppa sembra che si tratti semplicemente di una volgare pizza. Fatto sta che tra pizza e mandarini i due non lasciano respirare e si susseguono in continue discussioni. Ma per il quieto vivere la Beppa propone: non si potrebbe fare una colletta e regalare una carrettata di mandarini a tutti e due? (Magari, se va bene, si riesce anche a sommergerli...). 4. Si dice, si maligna, anzi si conferma che il lavoro sia una gran brutta bestia. O, meglio, che non ci sia mezza misura in quel di Carmen Street. Ci sono quelli che non si vedono mai per il troppo lavoro (sarà vero? Beppa conferma che a volte è vero, ma a volte non è assolutamente vero) e quelli per i quali il lavoro buono s'ha ancora da inventare (infatti il colloquio giusto è sempre quello di... domani). Si dice che prosperi anche un'altra categoria molto interessante: quella degli zombi e degli agonizzanti. Costoro lavorano (si fa per dire, cioè si recano al lavoro), ma stanno male, oh, se stanno male, ma proprio non ce la fanno, hanno i capogiro, gli svenimenti, malattie molto gravi... Questi malanni e malesseri perdurarono ancora per qualche momento dopo la fine del lavoro. Poi, quasi d'incanto, spariscono. Si dice che la metamorfosi sia un processo del mondo animale. Non è vero. Questi nostri amici ne sono un esempio. Oh, come sgambettano e come si trastullano (fino a tarda ora) quando non si lavora... 5. Ed ora un po' di attenzione. Il caso richiede la giusta e dovuta serietà. Si dice infatti che... (si mormora, si narra e si ecc. ecc.) insomma si racconta che ormai passeranno ai posteri quei pantaloni di una tuta color blu (modello acqua in casa) in compagnia con le calzine di spugna bianche e tanto di scarpe da tennis, tanto per puntualizzare. «Aoh, raga'! So' proprio macho!». Beppa: no comment! Cari lettori, giudicate voi... 6. Si suggerisce, forse si afferma, magari si dice anche, anzi possiamo aggiungere che i nostri teatranti (in erba) abbiano messo in cantiere degli usi alquanto strani. Pare (pare soltanto, infatti non ci sono testimoni oculari o forse i testimoni oculari non vedono o fanno finta di non vedere o fanno finta di non essere testimoni) che all'inizio di ogni prova i teatranti si esercitino con degli strani riti (forse una specie di gioco? ma non è divertente come gioco!). Che dire, poi, dell'urletto di incoraggiamento al lavoro, una volta terminato il rito iniziatico? Ragazzi, ma facciamo sul serio! Non sarà mica un urlo, quello lì!?! Suvvia, sfiatatini. 7. Si dice che Beppa sia qui o sia là, sia questo o sia quelli. In realtà la Beppa è unica. A volte le giungono lettere minatorie (che non fanno paura, né sono degne della sua più bassa considerazione). Altre volte le vengono indirizzate proposte di collaborazione (vale a dire dei buoni e dei belli spettegolezzi). Se la lingua ne uccide più della spada, Beppa è pronta a non ritirare la sua lingua e nelle chiacchiere lei ci sguazza. A proposito di chiacchiere Beppa ha raccolto anche la seguente (e ringrazia l'occasionale informatore che ha fatto pervenire lo scritto): 8. Si dice e si mormora che una certa cuoca che si aggira nei dintorni di Via Carmine abbia scambiato il telecomando della TV per una calcolatrice e abbia quindi passato ben venti minuti a schiacciare i tasti pensando di fare i... conti mentre cambiava continuamente canale. Si dice anche altro della medesima. La stessa pensava che Gianni Porta fosse così chiamato per via della professione e quindi facesse il portiere... Ma, sarà vero? 22 Una pagina per giocare IL PAROLIERE LE SOLUZIONI DEL NUMERO PRECEDENTE E’ un gioco che i lettori di Carmen Street conoscono ormai bene. Bisogna, nei due schemi proposti, individuare un certo numero di parole di senso compiuto, osservando le seguenti regole: - per ciascuna parola che si trova le lettere dello schema si utilizzano una sola volta; - queste lettere utilizzate devono essere sempre in caselle contigue. Per esempio, nel primo schema, la parola CANI è corretta (le lettere sono in caselle contigue ed usate una sola volta), mentre la parola CANTO•E non è valida (la N non è contigua alla T). Riuscite ad individuare, tra le tante parole, in ciascun schema anche la parola che utilizza tutte le lettere? IL PAROLIERE La parola misteriosa che compone lo schema è: 1 schema: Diplomaticamente. 2 schema: Turbocompressore. CHI L'HA DETTO 1. Woody Allen. 2. Beppe Grillo. 3. Groucho Marx. I GEMELLI I due fratelli sono Gemelli di... cognome! Per una strana coincidenza essi sono nati nello stesso giorno e nello stesso mese (di due anni diversi). LA PORTA DA APRIRE Ivano non riesce ad aprire la porta perché dall'altra parte della serratura è infilata la chiave. O N T C S I R A B R O A T P A L R I L N I T R O E A I C C O I C CHI L'HA DETTO? IL MESSAGGIO CIFRATO Marco si trova a... Recanati! «Il futuro entra in noi molto prima che accada». a) Sharon Stone; b) Rainer Maria Rilke; c) Mauro Paissan; d) Marco Ferrari; e) Oscar Luigi Scalfaro; f) Maurizio Costanzo. IL SALTO DEL CAVALLO Partendo dalla casella contrassegnata con il numero 1 e muovendo con il salto del cavallo del gioco degli scacchi, sapreste toccare tutte le caselle completando il quadrato nella casella 64? (Unendo tra loro, secondo lo svolgersi del problema, le linee dei diversi salti, si può ottenre un'artistica figura geometrica). IL TELEFONO Katuscia si reca presso un telefono pubblico perchè ha bisogno di fare una telefonata urbana. Il telefono funziona ed accetta anche le monete, ma, pur avendo in mano una moneta da 200 lire Katuscia non riesce a telefonare (e conosce il numero che deve chiamare). Come mai non può telefonare? IL REGISTA Un noto regista viene intervistato. Egli, tra le altre cose, dichiara: «Nel mio mestiere, non sempre uno può realizzare quello che si arriva ad immaginare; ad esempio, è tecnicamente impossibile riuscire a filmare un musicista con la chitarra...». Come si può giustificare una tale affermazione? 64 2 INDOVINELLI 1. Qual è quella cosa che più si vede e meno si vede, e quando si vede bene non si vede affatto? 1 23 2. Chi è quel gigante che porta casse grandi come palazzi e non riesce a reggere un sassolino? Notizie utili CARMENINFORMA NUMERI UTILI - Residenza - Stato di famiglia - Stato libero EMERGENZE Brescia soccorso Polizia Soccorso ACI Carabinieri Vigili del fuoco Croce verde Croce bianca Polizia municipale Croce Rossa Italiana Radio taxi OSPEDALI 118 113 116 112 115 222242 44244 45001 3532932 35111 Ospedale Civile: Piazzale Ospedali Civili, 1 Tel. 39951 Feriale: 13,15-14,15 e 18,45-20,00 Festivo: 10-11 e 19-20 Divisione infettivi: (c/o Ospedale Civile) Festivo: 10-11 e 19-20,15 Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00 Ospedale dei bambini: V. Vitt. Emanuele II, 50. Tel. 293261 Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00 Festivo: 10-11 e 19-20,00 Ronchettino: Tel. 399066 Feriale: 13,15-14,15 e 19,15-20,15 Festivo: 10-11 e 19-20 Ospedale S. Orsola : V. Vittorio Emanuele II, 27. Tel. 29711 Feriale: 13,00-15,00 e 19,15-20,15 Festivo: 10-11; 13-15 e 19-20 Centro psichiatrico residenziale: V.le Duca d. Abruzzi, 15 Tel. 58172. Orario 10-11,30 e 15-17 S.O.S. Telebimbo: "Pronto ti ascolto" Servizio pubblico a tutela dei minori; via Galilei, 20 dalle ore 9 alle 23 tutti i giorni. Tel. 399022. Telefono amico: Tel. 3755555 in funzione ogni giorno dalle 18 alle 24. Telefono azzurro-rosa: contro ogni tipo di violenza su minori e donne Tel.236363-2420845 dalle 18 alle 24. Croce Blu: Servizio gratuito farmaci a domicilio per persone inabili, via Raffaello 167 Tel. 2310094 Nucleo operativo tossicodipendenze USSL 18: via Foro Boario, Tel. 2421661 Associazione alcolisti anonimi: Tel. 318846 801101 - 220450 SOLIDARIETÀ Centro Affidi Familiari: Brescia, via Ferri 91, Tel. 2306869 AIDO (associazione italiana donatori organi): Brescia, via Monte Grappa 7, Tel. 383703. Da Lunedì a Venerdì ore 14,00-16,00 SERVIZI Ufficio passaporti: martedì, giovedì, sabato ore 9,30-13 Ferrovie: informazioni: ore 8-12 e 15-19; Tel. 3752449 Anagrafe: Tel. 29831: lunedì - venerdì ore 8,30-13,30 sabato 8,30-12,15 AVIS comunale centro prelievi: Brescia, via Balestieri 7. Apertura: Lunedì-Venerdì dalle ore 8,00 alle ore 10,00. Ufficio pensioni, libretto di lavoro: da lunedì a sabato ore 8.30-13.30; Tel. 2983275 Operatori di strada: Brescia, vic. dell’Angelo, Tel. 3750101. IX Circoscrizione Via F. Borgondio, 29 - Tel. 56354 Fax 3772565; da lunedì a giovedì dalle 8 alle 17; venerdì ore 8-14 Centro aperto per anziani (mensa): Brescia, via Odorici 4, Tel. 3757908 - Servizio autentica firme, fotocopie e atti notori; da lunedì a venerdì ore 10-12 - Raccolta domande soggiorni climatici per anziani nei periodi stabiliti dal settore Servizi Sociali: da lunedì a venerdì ore 9-12 LA RETE cooperativa di solidarietà sociale, centro diurno l’Angolo: Accoglienza per i senza fissa dimora, Brescia, vic. Anguilla 6, Tel 46309. Documenti rilasciati dal comune: - Atti notori e dichiarazioni sostitutive di atti notori - Autentica copie documenti - Autentica firme e foto - Carta d’identità - Cittadinanza - Esistenza in vita - Godimento dei diritti politici e iscrizione liste elettorali - Iscrizione liste di leva - Libretto di lavoro - Matrimonio - Morte - Nascita Orari S. Messe Presso la Chiesa del Carmine ingresso da Via Carmine . Da lunedì a sabato ore 8.00 Domenica e festivi ore 9.00 24