CARMEN STREET anno 3, n. 2
GIORNALINO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE
DI VICOLO MANZONE 7, BRESCIA
HANNO COLLABORATO:
Maga Magari, Beppa Lanappa, Marco F., Fausto,
Ersilia, Debora R., Cooperativa Il Calabrone, Marco
B., Franco, Anna Grasso Rossetti, Angela Battagliola,
Christian P., Flavia, Imen, Andrew, Valentina P., anonimi e anonime varie... e tanti altri...
in questo numero:
Pensieri e parole
3
ATTIVITÀ A CARMEN STREET
S.O.S.
4
IL PRIMO SOCCORSO
Pensieri e parole
5
BRUCIARE LA VECCHIA...
Pensieri e parole
6
FATTI E PERSONAGGI
Grafologia
7
ANALISI DELLA SCRITTURA
Pensieri e parole
8
CANZONCINE BUFFE
Pensieri e parole
9
QUANDO M'ARRABBIO...
La pulce
10
ITALICA OTTUSITÀ
Racconti
11
VIAGGIO IMMAGINARIO...
Inserto
12
SPAZIO COORDINAMENTO
In-formazione
15
CONOSCERE, CAPIRE...
Racconti
18
EPPURE NON MI CHIAMO...
Maga Magari
19
LE STELLE PREVEDONO
Di tutto un po'
20
SPAZIO PUBBLICITA'
Pensieri e parole
21
UNA PROFESSIONE PER ME (II)
Carmen 2000 + Express
22
SI DICE, SI MORMORA...
Una pagina per giocare
23
GIOCHI
Notizie utili
24
CARMENINFORMA
Carmen Street
-
Bimestrale - N. 2 (marzo-aprile) 1998
numero gratuito
Registrato presso il Tribunale di Brescia il 26-9-95 n. 32/1995.
Direttore Responsabile Dott.ssa Anna Grasso Rossetti
Redazione e Amministrazione: Vicolo Manzone 7,
25122 Brescia - tel/fax 030/40807
Stampa: Grafiche Sette - Bagnolo Mella (BS)
2
Cosa bolle in pentola a Carmen
Street? L'ultimo ciclo di attività
pomeridiane prosegue (con largo
spazio per le attività all'aperto, presso la cascina di Bovezzo) ed è già
ora di prepararsi alle attività estive
(Grest e campeggio al Cereda).
Il nostro giornalino prosegue presentando tutto ciò che, molto liberamente, frequentanti e amici del
Centro producono. Le solite cose,
potrebbero dire alcuni. Noi crediamo, semplicemente, che valga la
pena dare spazio a queste cose, che
non sono le solite, ma che sono
importanti perché rappresentano,
in qualche modo, una parte della
nostra vita e della nostra storia.
Certo, è importante non restare chiusi in sé stessi, nel proprio guscio.
Per questo offriamo sempre volentieri uno spazio ad altre realtà o ad
altri amici, che anche da lontano ci
scrivono ci raccontano un pezzo
della loro vita e della loro storia.
Infine vorremo fare una proposta a tutti i nostri lettori. Ci leggete da tempo, alcuni di voi da
parecchi anni. Perché non ci scrivete dicendo come vi sembra il
nostro giornalino, cosa vi piace e
cosa non vi piace, cosa trovate
interessante e cosa superfluo, cosa
si potrebbe cambiare e cosa si
potrebbe fare di meglio. Ci sarebbe molto utile e vi saremmo
particolarmente grati.
Pensieri e parole
ATTIVITÀ
A CARMEN STREET
Bancarella di S. Faustino. Oramai è una tradizioformazione per i volontari del Centro, a cadenza
ne e come ogni anno, in occasione della festa
mensile e che proseguiranno fino a giugno. Le
cittadina Carmen Street ha allestito una bancarella
tematiche affrontate sono state quelle relative alla
sul sagrato della Chiesa del Carmine. Oltre a mateconoscenza di sé, alla comunicazione.
riale di pubblicizzazione del Centro, sono stati
messi in "vendita di beneficenza" una serie di
LI RICONOSCETE?
oggetti (alcuni prodotti dalle attività serali: sciarpe
di lana e oggetti di pasta e sale). Il ricavato dell'iniziativa (£. 1.816.000) si è deciso di destinarlo (ed
è stato inviato) ad una famiglia colpita dal terromoto
in Umbria.
Carnevale sulla neve. Approfittando della pausa
scolastica in conomitanza con le vacanze di carnevale, un gruppo di noi si è cimentato con le ultime
nevi di Passo Cereda. Per chi invece è rimasto al
Centro, il carnevale è stato comunque festeggiato
non sulle nevi trentine, ma tra le mura cittadine...
Festa di primavera. Il tempo si preannunciava
ottimo, l'idea era anche buona, ma la sera del 21
marzo faceva parecchio freddo ed il tempo era
L'amico Jerry, senza volerlo, ci ha fornito un'idea: quella di
brutto. Ci siamo comunque ritrovati alla cascina di
andare a rispolverare "vecchie" fotografie. Questa risale al
lontano maggio1989 (lago di Garda). Sareste in grado di
Bovezzo, Gianni Què ci ha preparato un'ottima
riconoscere i tre personaggi in primo piano (tutt'ora a Carmen
grigliata (forse per preparsi alla mancata cena
Street)?
"scorpioncina") e siamo
rimasti al caldo della stufa e del camino.
Pasqua a Ponzano
di Gerardo Massardi
Veneto. Anche le vacanze pasquali sono state ocCarissimi lettori, con la presente vorrei comunicare la gioia nel sapere
casione di un'uscita, queche la Comunità è riuscita nell’intento di proporre nuove idee al
sta volta per i più grandi
“Carmen”. Certo sono passati molti anni dalla mia uscita dal Centro, e
di Carmen Street. Giorni
con me ho portato molti ricordi. Uno in particolare: la felicità, la voglia
di pioggia che però non
di vivere, di fare, di stare insieme. Oh! Oh! Fermo! Hai detto che era uno
hanno impedito di cimentarsi sia in partite di calcio
solo. Scusate cari lettori, ma quando mi faccio prendere la mano....!
e di pallavolo, sia in sfide
Beh, tornando a noi non ricordo periodo più bello di quello passato
all'ultima "parola incroaccanto ad una famiglia così numerosa. La Comunità è anche questo.
ciata" tra maschi e femAvrei ancora molti ricordi da raccontarvi, ma sono troppi. Così non
mine. Non sono mancate
resta che rammentarmi quel viaggio fatto a Conche o di quegli spettale carte (il solito, famigecoli preparati con la voglia di stare uniti. I miei pensieri sono così vivi
rato briscolone) né una
che sembra ieri; ecco perché ogni qual volta io sento il bisogno di vera
visita pomeridiana alla
amicizia torno là dalla vecchia guardia. Con questo, cari lettori, vi
città di Treviso.
mando un bacio ed un abbraccio, a rileggerci.
Incontri di formazione.
Baci.
Gerardo (Jerry)
Con febbraio sono iniziati una serie di incontri di
VECCHI, CARI RICORDI
3
S.O.S
IL PRIMO
SOCCORSO
di Anna Grasso Rossetti
La segnalazione di una pubblicazione (con alcuni utili elementi di primo soccorso in caso di necessità)...
L’argomento non è dei più allegri, ma è tanto,
tanto utile: primo intervento in caso di incidente. La Croce Verde di Ospitaletto ha messo a
punto una dispensa “Il libro del primo soccorso
- aspetti teorici e pratici” in cui si trovano,
esposti in modo sintetico, chiaro e comprensibile da chiunque, tutte quelle norme e strategie
che si rendono indispensabili a tambur battente.
Non tutti sanno, infatti, che le emorragie si
possono distinguere in “interne”, “esterne”,
“esteriorizzate”; e voi mi potete dire “a me che
cosa importa?”. Invece è necessario saper
riconoscere da dove viene quel sangue che va
intorno... e lo si può individuare anche dal
colore. A seconda del vaso colpito, può essere
riconosciuto tra “capillare”, con uscita del sangue a goccia; “venoso”, dalla tonalità di colore
più scuro; “arterioso”, dal colore rosso vivo che
fuoriesce a fiotti, in sincronia con il battito
cardiaco; e ognuna di esse deve essere affrontata in modo diverso. Non tutti sanno che il laccio
emostatico deve essere usato solo in casi estremi, e per non più di un’ora, per non incorrere in
gravi danni all’organismo, come cancrena
ischemica, shock, blocchi renali permanenti e
paralisi nervose e che deve essere applicato su
arti in cui ci sia un osso unico e posizionato
sempre a monte (cioè più su) della ferita. Vero
è che questo volumetto è stato preparato per i
Volontari, ma non sarebbe male che, proprio
per la sua sistematica chiarezza, fosse divulgato
anche nelle case dei comuni mortali con figli ed
anziani a carico. Gli incidenti nell’ambito delle
pareti domestiche sono di una frequenza tale e
di una tale quotidianità che l’informazione è
doverosa. Ad esempio, in caso di ustioni. Chi
non ha mai rovesciato del liquido bollente, in
cucina? Chi non si è mai addormentato al primo
sole ventilato di maggio? E quanti si sono
cosparsi d’olio, dopo aver subìto il contatto con
il calore rovente? Sbagliato. Invece, è importante sapere che lavando immediatamente la
parte “cotta” con acqua fredda, non saltano
fuori le bolle fastidiose; e che queste non debbono mai essere rotte, o - peggio - bucate, perché
insorgerebbe un’infezione. Se la bolla si rompe
da sola, per inavvertenza o per un urto, è
necessario tagliare (con forbici sterili, cioè fatte
bollire per qualche minuto) la pelle morta che
rimane. Se l’ustione è di terzo grado, la più
grave, la più estesa, si deve arrestare la lesione
lesiva del calore con abbondante acqua fredda,
anche sulle parti non colpite. Ed eliminare,
subito dopo, gli abiti che ricoprono l’ustione,
ma non quelli a diretto contatto con essa. Bisogna cercare di non toccare le zone ustionate con
le mani ed, assolutamente, non applicare olio o
pomate disinfettanti, coprendo, invece, con panni
e garze sterili. Se la persona è in stato di shock,
spaventata, NON datele alcolici: aggravereste
la situazione. Vero è che un grappino può
risolvere la situazione di impasse in altri casi, ma
in questo rischiereste di vedere il vostro infortunato divenire pronto al trapasso. Ancora, è
importante sapere che, a seconda del liquido
ustionante, si possono avere più difficoltà: ad
esempio, l’acqua della pasta, che contiene amido, si incolla alla pelle e causa danni maggiori
della sola acqua bollente. “Il libro del primo
soccorso” riunisce anche indicazioni su
intossicazioni ed avvelenamenti, su come togliere il casco ad un motociclista infortunato, su
come rianimare o posizionare il traumatizzato...
tutte cose utili, di cui speriamo, è vero, di non
aver bisogno: ma che sono indispensabili in caso
di necessità.
Penso che il testo possa essere richiesto senza
problemi alla Croce Verde di Ospitaletto. I Volontari che ho conosciuto sono risultati simpatici,
disponibili e intelligenti... il che non è poco.
4
Pensieri e parole
BRUCIARE
LA VECCHIA...
Che significato e che origine ha la tradizione di
bruciare la "vecchia"?
Un parente antico della “vecchia” potrebbe essere considerato il biblico “capro espiatorio”. Gli lo
sacrificavano una volta all’anno. Il capro
espiatorio assumeva due significati: con esso si
rappresentava il "BENE" (e quindi l’innocente
che si carica delle colpe degli altri) e il "MALE".
In altre culture il "capro espiatorio" si personifica
in un vivente: un uomo, un pubblico peccatore o
una strega (che poteva essere processata e bruciata dalla folla).
In tempi più recenti, nella tradizione popolare, la
colpa dei nostri mali veniva data al “Carnevale”.
Durante una festa popolare, il "Carnevale", dopo essere stato
burlescamente processato, veniva sostituito con un fantoccio, segato ed arso
con il tripudio della
folla. Il Carnevale
morente dettava le
sue ultime volontà,
faceva una pubblica
confessione e nel testamento lanciava
frecce cattive e scherzi bonari soprattutto contro
i potenti e i padroni. Dopo il testamento il
Carnevale, simbolo del godimento, moriva, per
lasciare il posto alla Quaresima, simbolo della
penitenza, del cambiamento e della precarietà
della vita.
Senza dubbio l'origine della "vecchia" va ricercata in residui di antiche celebrazioni pagane.
Celebrazioni che dovevano favorire la fine dell'inverno e l'inizio della primavera. La "vecchia"
personificava i freddi e le febbri dell’inverno. Il
suo rogo veniva a rappresentare l'irrompere dei
primi tepori e il dischiudersi della terra al risveglio primaverile.
Non è rimasta traccia di questa memoria storica.
E' difficile trovare qualcuno che sappia rispondere al perché di questa ricorrenza. Oppure, le
spiegazioni che possono essere date risultano
differenti.
Il grave reato della "vecchia" è quello di aver
ucciso il povero Carnevale che aveva portato un
po’ di festa nel grigiore della nostra vita quotidiana. Il procedimento del processo, della condanna,
del testamento e della morte è simile a quello del
Carnevale; ma mentre la morte di quest’ultimo
preannuncia il ritorno ad un clima austero e
severo, la morte della "vecchia" preannuncia il
ritorno del sole, della gioia e il ritorno della
stagione dell’amore.
Ha ancora senso
oggi il bruciare
la “vecchia”? Di
mali il mondo ne
è pieno e sicuramente non basta
bruciare mille
vecchie per toglierlo. Il mondo può cambiare nella misura
in cui gli uomini
si impegnano a farlo.
Anche quest'anno Carmen Street si è ritrovato in
Piazza Loggia insieme agli alunni delle scuole del
quartiere per bruciare la "vecchia". Il tema scelto
era: "Ce n'è per tutti". Il riferimento era alle risorse
della terra: i beni non sono distribuiti in modo
uniforme, pochi possiedono gran parte delle ricchezze del pianeta mentre la maggioranza deve
accontentarsi delle "briciole". Il bruciare la "vecchia" (una grossa torta dove le fette non erano
uguali per tutti) ha voluto allora significare che
non si accetta questa logica di ineguaglianza e che
l'impegno di ciascuno dovrà essere per una solidarietà planetaria.
5
Pensieri e parole
FATTI E
PERSONAGGI
di P. Franco
Due paroline su alcuni personaggi che si aggirano per Carmen Street (se sapete indovinare di chi si tratta)...
Ma passiamo dal protagonismo alle rivelazioni:
Immergersi nei meandri di Carmen Street porta
1. Interessantissima una scoperta fatta recentesempre a scoprire delle nuove, affascinanti realtà.
mente con la Red-Cispy. Era in colloquio con una
Di recente è arrivato “er mejo”, almeno così si
persona e se ne è uscita con una valutazione di
presenta; perché così? Esagerato? Non direi. Perelevato valore psicologico: “L’egocentrismo è un
ché, voi non ci crederete, ma è LUI quello che
bene, direi una qualità, una grande qualità”. Avrà
canta meglio; è LUI quello che danza meglio,
un partner la Cespy? Se ce l’ha: “Poveretto”!!!
provate a guardare le foto di un gara...; è LUI
2. Durante un pranzo, una domanda viene fatta
quello che pettina meglio, provate a guardare le
all’altra “roscia”: “Perché cara così poco sale?
teste di Florence e Luisa. Oddio!!! E’ LUI quello
Così poco conche mangia
dimento? Il tameglio di tutti
glio della carne
le lampadine
sarebbe buono,
abbronzanti.
ma così....?!"
Come farà?
Sorriso angeliBoh!! Ma non
co ed improvbasta, è un
visa risposta
avifago accaraggelante:
nito e sadica“Ma a me piace
mente schiaccosì!”.
cia le teste de3. Avete pregli animaletti
sente la grande
suddetti con
Walchiria, dalun “crick” che
la voce leggerfa accapponamente roca, di
re la pelle! Che
I famigerati sette veli
donna vissuta,
schifo! Provadai gesti energici della donna di polso, dalle frasi
te! Che sia sadico? Ultimo: la chiamata del suo
taglienti, tipo: “Stai zitto sciocchino... e fila”?
cellulare ha la melodia del “Can...can”, ve la
Individuata? Bene durante uno dei giochi l’ho
ricordate? Quella danza con la mossa. Che facscioccata, giuro! Scioccata!! E così, considerato
cio? Lo esibisco alla fiera di S. Faustino? Penso
anche il gioco “animali”, come la chiameremo
che valga la pena.
noi? “Coniglietta!”. La nostra dolce, mite, indifesa
Poi c’è Gianluca, l’ultimo obiector; aspetta...
coniglietta!
Gianluca... ma... attento a te! Tanto il silenzio non
Ed infine un indovinello: “Tra tutti i maschietti
dura.
circolanti per Carmen Street chi è il più gettonato?”
Ultime su Massimiliano, “l’obiectrestaurator”!
Avanti chi indovina?
Una forza! Nei giorni scorsi ha avuto uno
Ed ancora un annuncio di festa.
scontro bellico. L’ha fregato, giuro, l’ha fregaAvendo la Red-Cispy manifestata una elevata
to! Poveraccio... Tutto è andato così... “Attencapacità di interpretazione di parole “particolari”
ti!! Obiector riposo!! Attenti!! March!! Un
in dialetto romanesco, riceverà un premio. Perciò
dué... un dué!! Tre giri di corsa della Chiesa
preparatevi tutti, perché il premio sarà costituito
Trenta genuflessioni. Scrivi 100 volte: non lo
da “sette veli”!! Interverranno dei muslims - non
faccio più... obbedirò... Hai osato, vile e piccotalebani - con i loro strumenti musicali. Lascio
lo uomo! Calpestare i diritti del tuo comandantutto alla vostra capacità di immaginazione...
te!!”.
6
Grafologia
ANALISI
DELLA SCRITTURA
di Anna Grasso Rossetti
L. (fanciulla di 41 anni)
La grafia denota un’ottima capacità di discernimento cioè di non confondere ciò che è
proprio della volontà con ciò che è proprio
dell’affettività.
In un contesto di buon senso dell’Io e, a volte,
di reattività, troviamo segni antitetici, contrastanti, il che rende questa personalità, al di là
dell’apparenza, decisamente complessa.
Si alternano, infatti, le seguenti caratteristiche:
- accumulo di impulsi che possono dare esplosioni improvvise di collericità
- dolcezza ed accettazione, con duttilità mentale e gentilezza
- dolore nel vedere altri contristati
- ansietà e paure per sé, per amici e conoscenti
- arrendevolezza amorevole
- scontrosità reattiva
- voglia di disciplina
- amabilità di modi e di espressioni
- generosità
- rigore.
L’ansia risulta notevole, ma notevole è anche
la capacità di riprendere in mano le proprie
sensazioni e di autocontrollarsi. E’ una personalità tutta da conoscere e da scoprire, che
nasconde doti gradevolissime e punte acutissime.
disegno di Vichi
L. (fanciulla di anni 22)
La scrittura rivela una personalità con punte di
ingegno e di capacità di apprendere in modo
armonioso.
Presenta segni di collegamento logico ed
accentuazione delle capacità di sintesi, di classificazione e di conservazione nella memoria.
Nel contempo, però, sono presenti tratti che
indicano desiderio di non massificazione e di
originalità al di fuori della norma il che crea, in
questo carattere, sfaccettature divergenti, ombre e luci alternate e non sempre riconosciute
dal soggetto stesso.
L’eccezionale dote di creatività che alcuni collegamenti estrosi mettono in rilievo, andrebbe
meglio definita e riconosciuta dal soggetto
stesso, per trame soddisfazione e gioia.
L’andamento ascendente del rigo denota
un’ottimale capacità di non farsi schiacciare
dall’ambiente e dalle problematiche quotidiane, oltre ad una buona iniziativa innovatrice
che potrà essere di supporto e di ampia gratificazione in un prossimo futuro.
In sintesi, il soggetto ha in sé doti brillanti che
vanno maggiormente coltivate ed apprezzate
sia dal soggetto che ha offerto la sua grafia per
l’analisi, sia da coloro che lo circondano.
disegno di Mahmoud
7
Pensieri e parole
CANZONCINE BUFFE
di Ersilia Barbieri Petesi
Nonna Ersilia continuando ad attingere dai suoi ricordi e dal suo repertorio, ci propone tre vecchie canzoni dialettali.
Anche le canzoncine, oltre alle filastrocche,
avevano l’impronta dialettale: consone perciò
alla nostra parlata. Tanto... che ne sapevamo
noi poveri e rozzi paesani delle vostre canzoni,
delle vostre serenate italianesche, dei vostri
concerti mitici al Grande o nelle piazze stupende della vostra città? I nostri cori si cantavano
in Chiesa: a Natale, a Pasqua e in tutte le feste
comandate. Ma poi nei cortili, nei campi, s’udiva soltanto qualche menestrello, magari lo
strimpellìo di qualche vecchia chitarra che si
esibiva la sera sotto la finestra della sua amata.
E magari l'autore doveva scapparsene inzuppato, perché i genitori o i fratelli erano contrariati.
Ecco che cosa era per noi la musica e la canzone. Non avevamo né cinema né case da gioco,
nemmeno un posto appartato per divertirci;
così sotto il portico, nell’aia o nei campi sfogavamo tutto il nostro sentimento ed eravamo
felici così.
dé l’osteria!!
Ma per piaxer lasim npisà (tre volte)
la sigarétô!!
LA FIGLIA DÈL RÈGIMÈNT!!
Oi mamô miô mà n’pristiff le òste chiavi (due volte)
npristim le vostre chiavi; le chiavi dél comò
che vôi àndà dé surô; e la mi vestirò!! (due volte)
Con una mano la teneva la candelô (due volte)
è con quel’altrô tenevam bel fior
e la piangeva a la partensò del suo amor!! (due volte)
Oi mamô mia i bersaglieri vanno via (due volte)
se i bersaglier va viô, anch’io voglio àndar
é méte zô la rocò, non voglio più filar!! (due volte)
Figlietta mia, non stà farm disperare (due volte)
domandegô a tô padér se lù l’sarà contént
de lasà n’da la figliô in mezzo al règimènt!! (due volte)
MARIETTA VOI SI BÈLÒ
Marietô voi sì bèllô voi si dé maridà (viva l’amor!)
Marietô voi sì bèllô voi si dé maridà!!
I völl che ma maride, che go gnanche l’murùs (viva
l’amor!)
i völl che ma maride che go gnanche l’murùs!!
Ga nere n’po’ di uno lé n’dato militàr (viva l’amor!)
ga nere n’po’ di uno lé n’dato militàr!!
El me bubà l’völ mìgô che spuse ön militar (viva
l’amor!)
el me bubà l’völ mìgô che spuse ön militar!!
Cìàpi l’cortèl di tavola màsì l’vost caro bubà (viva
l’amor!)
cìàpi l’cortèl di tavola màsì l’vost caro bubà!!
Lo amaseriô di notte nisù l’ta vedarà (viva l’amor!)
lo amaseriô di notte nisù l’ta vedarà!!
La lünô tanto ciàrô, sciarur la ti farà (viva l’amor!)
la lünô tanto ciàrô, sciarur la ti farà!!
Le stele ciàre è béle, umbriô le ti farà (viva l’amor!)
le stele ciàre è béle, umbriô le ti farà.
LA COMPAGNIA DÈL FIL DÈ FÈRR!!
La compagnia dél fil dé férr (tre volte)
lè n’dadô n’Franciô!!
Lè n’dadô n’Franciô a far l’amor (tre volte)
co la Gigiôtô
E la Gigiôtô la gà l’pipi (tre volte)
perché l’è bélô!!
E se lè bélô la ga risù (tre volte)
lè la Gigiôtô!!
La là compràt dal parolôt (tre volte)
per ‘na palancò!!
La là indit al pegolôt (tre volte)
per tre palanche!!
Purtin ön litér dé chél bù (tre volte)
per la Gigiôtô!!
E se so cïoch purtim a cà (tre volte)
co la cariôlò!!
No go le cìavi del purtù (tre volte)
per àndà a casô!!
Me iô lasade n’dé n’cantù (tre volte)
Ecco fatto. Se volete, vi insegnerò a cantarle.
Scusate se vi insegno delle cose un po’ grossolane però io intendo farvi conoscere un po’
della mia vita di campagna.
Un abbraccio di cuore a tutti!
8
Pensieri e parole
QUANDO
M'ARRABBIO...
Alcune brevi riflessioni su quanto succede in certi momenti particolari.
Quando mi arrabbio con Lucia mi vien voglia
di dare i pugni e i calci, perché quando mi
offende davanti a tutti io mi vergogno. Credo
che Lucia dica che le sto antipatica perché
prendo il voto più alto e si arrabbia dicendo
che prende pochi voti.
Flavia
sata. Talvolta quando mi arrabbio mi sento
umiliata e distrutta ma quella volta ero proprio
“esaltata” perché mi ero arrabbiata per niente.
Valentina P.
Un giorno a scuola, nel dopo-mensa, mi sono
messa a imitare Felicia, che naturalmente si è
arrabbiata e mi ha detto delle parolacce; io
però ho continuato a prenderla in giro finché
Felicia mi ha dato un calcio piano e io allora
le ho dato una ginocchiata alla pancia... Felicia
è andata a dirlo alla maestra, che le ha risposto: “Non mi importa, la prossima volta starai
più attenta!”. Io, che temevo una sgridata, ho
pensato: “Ma la maestra ha la luna storta,
oggi!” Però me la sono cavata bene.
Imen
Un giorno mi sono arrabbiato con la maestra
Lucia perché un “picetto” che si chiama Andrea mi ha fatto arrabbiare e sono diventato
cattivissimo. Infatti mi arrabbiavo perché mi
tirava la maglietta in faccia e io mi sono
infuriato come un cavallo impazzito che si
chiama Black e che conosco io in montagna.
E’ scappato dalla maestra quel brutto guastafeste di quella bestiaccia, piccola peste di
“Mamma ho perso l’aereo”. Poi l’ho lasciato
andare. Ma giuro che gli darò la
caccia perché mi
stufa moltisssssimisssssimisssssimo!!
Andrew
Io quando mi arrabbio dò fuori
di testa e chi mi
intralcia è morto. Quella volta
però fu diverso
perché reagii ridendo. Sì, ridendo, mi sono arrabbiata a tal
punto che tutto è
finito con una ri-
Festa della vecchia. I magnifici quattro:
Fouad, Nordim, Richmond e Bruno
9
La pulce
ITALICA OTTUSITÀ
di Anna Rossetti Grasso
La pulce: un piccolo insetto saltatore, privo di ali,di colore bruno rossastro e che rivela la sua presenza sul corpo
degli ospitanti elargendo morsi alquanto dolorosi. "Carmen Street" non ha certo le pretese delle grandi testate
giornalistiche... eppure con questa nuova rubrica vuole offrire ai suoi lettori motivi di riflessione anche su insoliti temi
della cronaca quotidiana.
Ancora uno che se ne va. 0 che facciamo
scappare?
Quarant’anni fa si parlava di “rapimento di
cervelli” e fosche ombre allungavano dita
striscianti verso gli intelletti nati nel “Paese
d’u sole”. Poveri in canna, ma ingegnosi, i
“Maccaroni” brillavano per capacità creative,
poetiche, scientifiche e si vociferava che
fossero prelevati dalle grandi potenze straniere, - a seconda del partito politico amato
da ognuno - America o Russia. E filmoni e
filmacci accreditavano le ipotesi,
con sordide trame dell’Una
o dell’Altra svelate sullo schermo. Bauli,
sottocamion, Onoranze Funebri truccate, nicchie nel
trasporto liquidi
infiammabili:
tutti con scienziati rapiti a bordo.
E in Italia non ne
restavano più.
Negli anni 60/70 i
giornali si produssero in
titoli “fuga dei cervelli all’estero”: cardiologi avveniristici, capaci di dare dei punti a Barnard, chimici, fisici, non appena formati si defilavano
dalla ristretta mentalità italica, che non dava
né spazio, né denaro sufficienti alla sperimentazione ed alla ricerca ed andavano ad
operare ed a produrre in Svizzera, in Francia
e nella solita, accogliente America.
E oggi?
Oggi Di Bella parte per l’Argentina.
Là lo aspettano ospedali e cliniche a braccia
aperte: nessun inghippo burocratico, nessuna
ottusa opposizione, nessuna limitazione.
Lo vogliono, anche solo per la speranza che
dà. Si sa che una cura ha valore e risultato
quanto più il paziente crede che funzionerà. E
Di Bella è credibile, con la sua aria modesta,
con il suo raccomandare di non farsi spolpare
dagli squali che vogliono speculare. Là, la somatostatina non arriverà al trecento per dieci di
prezzo........
Di Bella è capace
di far scattare la
molla della volontà di guarire,
e già questo dovrebbe bastare
per fargli avere
quello che, onestamente, chiede.
“Non mi fido della sperimentazione qui. Vado all’estero, perché in Italia il mio
lavoro viene ostacolato” sono le sue parole. E
“carta straccia” è per lui il decreto approvato
dal nostro Senato.
E qui sorge l’immancabile domanda: “Ma
noi, che cosa vogliamo?”
Salutiamo Di Bella e speriamo che torni.
10
Racconti
VIAGGIO IMMAGINARIO
NELLO SPAZIO
di Christian Piccini
Allora! Un viaggio immaginario nello spazio
sarebbe divertente perché scopri cose mai viste in
vita tua e soprattutto, come sostengono gli scienziati, forme di vita che tu non hai mai visto.
Adesso vi spiego perché a me piacerebbe tanto
andare nello spazio. Prima cosa perché nello
spazio c’è tranquillità, cioè non ci sono rumori,
persone e soprattutto lo smog; c’è una cosa che
devo dire: che nello spazio ci sono miliardi di
miliardi di stelle. Poi mi piacerebbe visitare i
pianeti come Giove, Saturno, Plutone, Urano,
Marte, ecc... Però il brutto dello spazio è che su
Plutone non ci arrivi perché ci vogliono miliardi di anni luce.
Ah... una lettera per me e dice che domattina devo trovarmi sul missile alle
ore 9,40; che gioia, chissà chi me lo ha
mandato? Passano le ore e... sono in
ritardo! Devo svegliarmi, il missile partirà tra 10 secondi e adesso sono le 9,00
passate. Ecco il missile finalmente! Sta
per partire... sono salito! VIAAAAA
nello spazio!! Ci mancava poco
che restavo giù, però l’importante è che sia salito. Ohh che
bello spazio e quante stelle!
Adesso vi dico cosa sto vedendo... Non ci crederete:
vedo Giove! Che diavolo c’è
laggiù? Ma ci sono delle montagne; visitiamolo un po’... Adesso scendo dal missile e uso
i razzi per visitare il pianeta. Per ora niente di
speciale, ancora niente e... mamma mia! Si salvi
chi può! Un vulcano gigante che sta eruttando.
Via, via sul missile. Partito per Marte! Ah... mi
siedo un po’ per rilassarmi. Che brutto viaggio su
Giove, è come se non ci volesse...
Va be’ passiamo su Marte, allora; eccolo, lo
stiamo raggiungendo... Eccoci arrivati. (Però uso
sempre i razzi per visitare i pianeti perché chissà
che diavolo ci potrà capitare, anzi mi potrà capi-
tare!). Waoh! che bello su Marte, mica come
Giove, questo è più bello! Ma che ci sarà su questo
maledetto pianeta? Ehilà, c’è nessuno?
ZBZWCHZ. Ma chi sta parlando in quel modo?
Vorrei proprio sapere chi si nasconde in quella
caverna. Ohhhh ! Ma sembrano alieni, chiedo se
sanno parlare in italiano. “Allora? Sapete la mia
lingua?” “Z prendetelo!” “Ma che sta succedendo? Ehi tieni giù quelle mani da topastro!” “Chi,
io?” “No, mia sorella, scemo!” “Ah! Mi prendi
in giro, allora? Muoviti e cammina, terrestre
intruso!” “Ma io vi ho già spiegato che non
sono un intruso, sono qua per turismo.” “Ah!
ah! ah! fai ridere i colabrodi e i broccoli,
qui non si usano termini così, qui si
usano i termini dell’alfabeto!” “Ah,
Ah! Non farmi ridere topastro insulso!”
“Se vuoi giocare, allora giochiamo anche noi. Chiudetelo nelle celle sotterranee!” “Ehi non potete farmi questoooo!”
“Chiudi il becco carciofo andato a
male!” “E allora tu chi saresti? La
catalogna marcia o un dromedario? Stupido!” “Ah sì, allora
domani verrai impiccato, così
impari a fare l’idiota! Ah!
Ah!”.
Arriva il giorno della impiccagione. Ma... sento una voce
che mi chiama.... "Christian, vieni che tiro
fuori di qua!" "Ma chi è che parla?" “Sono un
folletto, vieni però che non c’è tempo da perdere;
ogni tempo sprecato è sempre denaro buttato via!
Dai vieni!”. Vado giù dal folletto e tutto ad un
tratto si apre la cella sotterranea, e mi fa scappare.
Salgo sul missile e... via! Si torna sulla terra; ecco
la terra è vicino a me. Sì! Quanto adoro la terra!
Ma proprio tanto. Eccoci arrivati. Giuro che se
dovessi tornare sulla spazio, comincio a comunicare con i topastri.
Arrivederci, ci vedremo in un’altra dimensione.
11
Inserto
SPAZIO
COORDINAMENTO
a cura di Angela Battagliola
Interrompiamo momentaneamente la presentazione delle realtà che hanno aderito al coordinamento per
esemplificare quali tipologie di intese e di attività sono state intraprese sul territorio o sono in fase di
attuazione in modo da rendere maggiormente esplicito il lavoro del gruppo di coordinamento medesimo.
In questo modo si vuole, altresì, offrire un’occasione a chi avesse intenzione di farsi avanti con altre
proposte, altre idee, altre iniziative, ma non abbia avuto ancora il tempo o il coraggio di farlo, di portarle
all’attenzione del gruppo di coordinamento facendo riferimento alla Direzione didattica del 7° Circolo,
V. dei Mille n. 4b oppure ai padri Maristi di Vicolo Manzone n. 7.
1) COLLABORARE PER INTEGRARSI
Il rapporto di servizio reciproco tra Direzione didattica del 7° Circolo e realtà socio educative del
quartiere centro nord per la promozione di una
diversa qualità della vita sociale e civile.
Dal novembre 1995 rinasce il coordinamento delle
realtà socio educative del quartiere centro nord con
l’intento di dar vita, dopo anni di tentativi, alcuni
riusciti, altri un po’ meno, ad un vero lavoro di rete
che riqualifichi il territorio soprattutto dal punto di
vistarelazionale.L’itinerariodella“communitycare”
si esplicita nell’impegno comune: - di “ aprire gli
occhi” per prevenire il disagio; - di far parlare
testimoni privilegiati per dar voce a chi non ha voce;
- -di mettere in comune risorse, idee, esperienze per
potenziare una vera reciprocità sociale; - di comprendere, di accogliere, di vivere e di condividere le
diversità sia fisiche, psichiche, culturali, ma anche
generazionali, istituzionali o gruppali come punto di
forza per un reciproco arricchimento e per una
crescita comunitaria, consapevoli che nulla potrà
cambiare se non a patire dal basso.
Alcune collaborazioni scuola- territorio sono date e
ormai consolidate:
- dal 1979 per l’attività musicale con il centro di
educazione musicale “Gioetta Paoli Padova” ora
"Giovanni Ligasacchi". Il Centro garantisce alla
scuola elementare Calini non solo l’utilizzo di spazi
e di strumenti, ma favorisce la formazione pedagogico didattica dei docenti ed interviene laddove
necessario e richiesto, a sostegno della pratica didattica. Anche per l’anno scolastico in corso l’insegnante Rosa Messora in Ligasacchi (docente della scuola
elementare Calini ora in pensione) è impegnata per
4 ore settimanali in tale attività di consulenza sul
campo. Al centro di educazione musicale attualmente sono iscritti circa 70 bambini della scuola elementare che praticano vari strumenti (percussioni, fiati,
strumenti a corda, a tastiera).
- dal 1979 con la scuola materna comunale Carboni
e la scuola media Mompiani (ora Romanino) per
l’avvio di esperienze progettuali comuni. Dall’anno
scolastico 1990/1991 la commissione per la continuità del 7° Circolo ha lavorato intensamente per promuovere una riflessione sul piano psicopedagogico
e per avviare negli anni 1993/1994 e 1994/1995 due
aggiornamenti comuni tra i vari ordini di scuola.
Saltuariamente ha partecipato ad alcune fasi di lavoro
della commissione e/o ai comuni aggiornamenti
l’Istituto delle Suore di S. Dorotea (scuola elementare
e scuola media).
- dal 1982 con la Parrocchia di S. Faustino con la
quale la scuola elementare Calini ha iniziato l’esperienza del Centro aperto S. Chiara finalizzato all’accoglienza di minori in difficoltà per i tempi ed i
periodi non coperti dal servizio scolastico. L’attività
espletata in collaborazione con i servizi sociali del
Comune di Brescia e svolta da volontari della Caritas
coordinati sotto il profilo psicopedagogico ed
organizzativo dalla direzione e da alcuni docenti della
scuola elementare suddetta, è proseguito sino all’anno1990peressere,poi,riassorbitanelCentroeducativo
dei Padri Maristi di Vicolo Manzone n. 7. Il servizio
è stato alternativamente appoggiato anche dalle Suore Dorotee di V. Chiara n. 36 che negli ultimi anni
hanno messo a disposizione i locali sia per ospitare
alcune volontarie sia per sopperire alle carenze di
spazi assegnati dal Comune per la gestione dell’atti12
Inserto
2) PROPOSTA DEL COORDINAMENTO
PER MIGLIORARE LA VIVIBILITA’ DEL
PROPRIO TERRITORIO
Il Coordinamento delle realtà socio educative del
quartiere centro nord, nella sua riunione dei 11.12.97,
sentite le proposte avanzate dai rappresentanti dei
genitori delle scuole: Materna Carboni; Elementare
Calini M.; Elementare Manzoni A.; Elementare S.
Dorotea; Media S. Dorotea;
tenuto conto che il traffico automobilistico negli orari
di entrata e di uscita dalla scuola degli alunni, è molto
elevato e, di conseguenza vi sono gravi problemi di
sicurezza stradale di sosta e di inquinamento atmosferico e acustico;
dato atto che il problema non è specifico delle scuole
citate ma investe l’intero centro storico e le strutture
scolastiche pubbliche e private ivi esistenti;
ritenendo che se tutela della salute e diritti individuali
alla mobilità possono non essere facilmente
coniugabili, è compito dell’Ente pubblico individuare apposite azioni per salvaguardare i cittadini più
deboli;
considerato opportuno venire a conoscenza dei provvedimenti che l’amministrazione Comunale intenderà adottare quando, reso operativo il progetto di
chiusura dei centro al traffico privato, sarà necessario
consentire l’accesso a scuola dei non residenti (circa
metà degli studenti risiede a più di 1,5 km);
propone di:
1) inviare copia della presente al Sindaco del Comune, all’Assessore Paccani Claudio per la delega al
Piano Urbano Traffico, all’Assessore Bisleri Carla
alla Pubblica Istruzione, al Provveditorato agli studi
e alla IX Circoscrizione per:
* raccogliere informazioni precise in relazione ai
provvedimenti riguardanti la viabilità futura;
* prospettare l’allegata ipotesi operativa denominata
“PIANO SCUOLA”;
2) chiedere la collaborazione delle scuole elementari
e medie pubbliche e private dei centro cittadino,
circoscrizione, associazioni eccetera finalizzata alla
formulazione di una proposta comune avente come
obiettivi:
a) la sperimentazione di percorsi protetti per bambini
e anziani (come già avviato in diverse città in Italia e
in Europa);
b) l’ipotesi di un servizio di collegamento veloce tra
scuole e punti d’interscambio atto a ridurre l’affluenza di veicoli privati nelle zone adiacenti gli istituti
vità educativa.
- dal 1983 con i Padri Maristi di Vicolo Manzone n.
7 per l’attività di nuoto, per il sostegno ai bambini con
situazioni socio-familiari difficili, per lo svolgimento
di attività varie con e per il quartiere. Padre Renzo
Pasotti si è fatto carico in tutti questi anni di collaborare del tutto gratuitamente, come istruttore di nuoto
e bagnino patentato, per consentire l’inserimento
dell’attività natatoria nel curricolo della scuola elementare Calini (inizialmente, per due anni, la collaborazione è stata estesa anche alla scuola elementare
statale A. Manzoni). Centro dei Padri Maristi e
scuola elementare statale G. Calini hanno, poi,
sviluppato una capacità di reciproca interazione
per sopportare i molteplici casi di bambini e
famiglie in difficoltà, ma anche per dar vita ad
esperienze di animazione con e per il quartiere
in un’ottica di prevenzione del disagio e di
recupero di momenti di reale socializzazione e
di vera integrazione della diversità. Tantissime
sono le iniziative scaturite da questa feconda
collaborazione. Il centro dei Padri Maristi è
così diventato di “casa” per tutti: bambini,
insegnanti, famiglie. Chi va per "dare" (tempo,
esperienze...) e chi per "ricevere" (accoglienza,
assistenza...).
- dal 1990 con il centro sociale di V. Odorici per
attività tese a mettere in comunicazione il mondo della terza età ed i bambini nonché per
attività di animazione.
Altre collaborazioni scuola territorio, pur datate, sono più legate a particolari momenti o
interessi reciproci: - con il Consiglio della 9°
Circoscrizione - con l’Arci Centro - Storico con Legambiente Centro Storico - con le parrocchie di S. Faustino e di S. Giovanni - con
l’istituto delle Suore maestre di S. Dorotea con il consorzio Ambiente Servizi Territoriali
(ex Amici dello Scarto) - con la cooperativa di
solidarietà (La Rete e l’Angolo) - con il Gruppo
Apasci/Noi Campinas - con Le Botteghe del
commercio equo e solidale.
Da alcuni anni la maggior parte delle realtà
succitate partecipa alle iniziative - della festa di
metà Quaresima - di Cemto strade per giocare
e/o festa della Primavera che hanno lo scopo di
risvegliare il senso di appartenenza al proprio
territorio e di contribuire a vivacizzare il medesimo sul piano delle relazioni.
13
Inserto
* ISTITUTO SUORE S. DOROTEA
* ASSOCIAZIONE “G. AVEROLDI”
* CENTRO SOCIALE VIA ODORICI *
ASSOCIAZIONE LA RETE / L’ANGOLO
* ASSOCIAZIONE CAUTO, SPIGOLANDIA
* ASSOCIAZIONE , MANDACARU’,
* PADRI MARISTI
* CENTRO EDUCAZIONE MUSICALE “LIGASACCHI”
* ARCI CENTRO STORICO
* POLISPORTIVA CENTRO STORICO
* LEGA AMBIENTE CENTRO STORICO
* SCUOLA BOTTEGA
* ISTITUTO PRO FAMILIA
* PARROCCHIA S. FAUSTINO
* PARROCCHIA S. GIOVANNI
* CONSIGLIO DELLA 9° CIRCOSCRIZIONE
scolastici;
3) istituire un gruppo ristretto con il compito di:
* raccogliere informazioni, proposte, suggerimenti,
* avviare contatti di sensibilizzazione con le realtà
istituzionali e associative interessate,
* formalizzare specifico progetto da inoltrare agli
Enti competenti e organi di stampa.
PIANO SCUOLA
Da una sommaria analisi della mobilità per motivi di
studio degli studenti frequentanti le scuole ubicate
all’interno dei centro storico, emerge un primo dato
significativo: circa la metà degli studenti è residente
al di fuori dalla cerchia delle “Mura Venete”.
Tenendo conto che sulle scuole coinvolte gravitano
circa 2.000 studenti e facendo mente locale sulla loro
ubicazione, si coglie da subito quale possa essere la
mole di traffico che, nella fascia oraria di ingresso e
di uscita, si concentra in prossimità delle stesse.
Se da un lato vi sono inalienabili diritti individuali alla
mobilità, dall’altra esistono quelli della tutela della
salute; da questa considerazione nasce la necessità di
un’efficace programmazione della mobilità evitando che gli aspetti di cui sopra, entrino in conflitto tra
di loro.
Ciò premesso, gli obiettivi della presente proposta
sono:
1. Individuare soluzioni alternative all’uso del mezzo
privato per coloro che, residenti e/o fuori dal bacino
d’utenza delle scuole elementari dei centro, accompagnano quotidianamente i/le figli/e: ciò mediante
tre “bussole” che, nella fascia oraria compresa tra le
7.45 e le 9.00, compiano più volte i tragitti individuati
in tre zone distinte specificate nella scheda allegata;
2. La predisposizione di “percorsi protetti” attorno
alle scuole elementari che consentano una maggiore
autonomia degli studenti nel recarsi a scuola e,
contemporaneamente, scoraggi i residenti nei bacini
d’utenza delle scuole ad utilizzare il proprio veicolo
per poche centinaia di metri (coinvolgimento dei
“nonni vigili”, volontari (vedi AUSER), negozianti
o altri soggetti nei punti di attraversamento più
difficili, posizionamento di “cavalletti”, “panettoni”
o altro).
ZONA 1
Scuole servite: Elementare Calini Via Bixio;
Media Maestre S.Dorotea V.Marsala 30;
Elementare Suore V.Capriolo; Media
Romanino (Succursale ex Mompiani) Via
Grazie 11; Materna Carboni Vicolo 3 Archi
Percorso e fermate: Via Foscolo (tra
V.Goito e V.Milazzo) - P.le Battisti (portici) - Via S.Faustino (ang. Via Capriolo) Via Capriolo (ang. V.Marsala) - Via Capriolo (ang. V.Grazie) - Via Calatafimi C.da Carmine (ang. Trearchi) - Via Bixio.
ZONA 2
Scuole servite: Elementare Manzoni Via
dei Mille; Medie Pace; Elementare Pace;
Elementare Madri Orsoline C.da Bassiche.
Percorso e fermate: Via Ugoni (retro
Manzoni) - Via Bronzetti - C.da Bassiche Via dei Mille - C.so Garibaldi - Via Pace Via Cairoli - P.za Garibaldi.
ZONA 3
Scuole servite: Elementare Speri Via Trieste 31; Media Marconi Via Tosio 21; Media
annessa Conservatorio Via Calini; Media
Franciscanum Via Callegari 11; Medie
Canossiane S.Martino Battaglia 13.
Percorso e fermate: Via Spalto S. Marco
(prima dell’incrocio con V. Callegari) - Via
S. Martino Battaglia - Via Trieste - P.zza
Arnaldo - Via Tosio - C.so Magenta angolo
Via Callegari.
Firmato e sottoscritto dalle seguenti realtà:
* DIREZIONE DIDATTICA 7° CIRCOLO
(EL. CALINI, MANZONI, PARIFICATA S. DOROTEA,
MATERNA CARBONI)
* SCUOLA MEDIA ROMANINO SUCC. EX MOMPIANI
14
In-formazione
CONOSCERE, CAPIRE,
INTERVENIRE
Se si vuole conoscere un problema, bisogna cominciare a cambiarlo, a lavorarci sopra [Levin].
MESSAGGI DELLA MENTE
PERCHE’
QUESTE PAGINE
Chi può chiamarsi fuori
nelle vicende della vita?
Conoscere, accostarsi a
certe esperienze significa
anche sentire la responsabilità nell’affrontare i problemi.
Ragazzi, adolescenti, giovani, adulti, genitori, insegnanti, sacerdoti, educatori, allenatori sportivi,
gestori di discoteche, di
palestre:
dialogare, comunicare,
criticare, progettare insieme vuol dire un’umanità che vive più felice
Intervenire
con tempestività
con intelligenza
con sguardo al futuro
può significare:
* prevenire disagi e
devianze
* creare spazi per una
maturità autentica
* essere sollecitati alla
creatività di una presenza che testimonia e
orienta alla felicità.
La discoteca e l’astronave
Appunti per una lettura problematica delle nuove droghe
Una fuga di gruppo
La droga ecstasy (e simili) è diversa dalle altre droghe, non solo da un
punto di vista chimico; è differente perché si lega a un luogo specifico
di assunzione: come la discoteca, i party, i rave e ad un tipo particolare
di musica. C’è un abbinamento secco e rigido con il luogo in cui viene
consumata.
Cosa significa questo?
Significa che prevale l’aspetto aggregativo, il fare gruppo, il
riconoscersi., la ritualità, non prevale l’uso “autoterapeutico “
(faccio tacere la sofferenza, l’insoddisfazione, il disagio). Ne deriva
che la dipendenza psicologica o bio-psicologica ha due padroni: il
primo è la sostanza di per sé, il secondo è il gruppo, il contesto, la
musica, il luogo in cui viene consumata. Questo scenario è
rintracciabile nello “sfondamento della notte “ e nel fine settimana
vissuto da fasce consistenti di giovani che “pesano “ nella società
in. quanto costituiscono una parte forte del mercato del divertimento e della droga. Sono persone che fanno un uso ricreativo delle
sostanze; il loro stile di vita non è dimensionato sulla droga, ma sulla
discoteca, sul “fuori di testa”, lo “sballo” del week-end. Si tratta di
una fuga attiva di gruppo in un contesto che è fuori dall’ordinario
(ecco perché l’immagine dell’astronave).
Un coagulo di bisogni
•
Un aspetto ricercato nella sostanza è anzitutto la capacità di
modificare il “modo di stare” con gli altri. Per riuscire a farlo bisogna
mutare la capacità di stare con se stessi, percepirsi meglio, porsi in uno
stato d’animo che faccia sentire gli altri più vicini, che consenta di
superare la difficoltà di rapporto; l’effetto principale rimane l’euforia
segnata da sensazioni forti di benessere.
•
Si tratta di una droga (ecstasy o simili, alcool compreso) che
integra in un gruppo; elimina le insicurezze personali, “sembra” migliorare i rapporti affettivi, le viene attribuito il potere di ribaltare il grigiore
dell’insoddisfazione quotidiana.
•
C’è poi il bisogno di mettersi in mostra, farsi notare, attirare lo
sguardo degli altri su di se senza paura; tenere il centro della pista per
tre-quattro ore consecutive.
Domanda: qual è per te il Sabato sera ideale?
Risposta: una grande festa, il far vedere chi sono; l’aspetto, l’apparire,
il look, prevalgono sulla parola; e non solo perché in discoteca è
difficile sentirsi, dialogare, ma perché la parola mette a nudo, mentre
la corazza dell’abbigliamento, la gestualità, ti fa apparire in un certo
modo.
15
In-formazione
RISERVATO AI GENITORI
Se tuo figlio/figlia frequenta un gruppo in cui sospetti girino stupefacenti:
Parlo con lui/lei chiarendo i rischi?
Mi informo da altri genitori?
Sto tranquillo/la: è abbastanza forte da “dire no”?
Lo/la seguo per scoprire la verità?
Gli/le proibisco di frequentare il gruppo?
E’ utile parlare di droga?
Voi cosa fareste?
Sentite alcune valutazioni:
* Un genitore che sospetta una cosa del genere, prima sente arrivare il mal di pancia, gli sale il sangue
agli occhi, e poi, più tardi, ne parla con il figlio/figlia.
* Si decide di parlarne apertamente ma... cosa dirsi? in che modo? quali argomenti è meglio
toccare?
* Il dialogo diretto è una buona cosa, ma è praticabile se già “prima” quel dialogo esiste, perché le
relazioni famigliari non si costruiscono da un giorno all’altro. Pensate alla differenza tra parlare ai
propri figli e parlare con loro; nel primo caso si tratta di trasmettere regole di condotta, divieti, paure;
nel secondo caso si presuppone nei genitori una capacità di ascolto che è la cosa più importante. Non
si tratta di lodare quello che in realtà si disapprova, però si può essere attenti ascoltatori prima che
maestri di vita a tutti i costi.
* I genitori e i figli dovrebbero parlare di tutto, anche di droga come di ogni altra questione ma,
appunto, come di tutto il resto, cioè senza esasperazione: è meglio insinuare dubbi, porre domande,
raccogliere informazioni più che dare risposte; è questa la parte “artistica” dell’educazione!
* Parlare con altri genitori è un comportamento positivo; nel momento di maggior preoccupazione,
con lo “stomaco in subbuglio” prima di combinare qualche sciocchezza nel confronto diretto col
ragazzo/ragazza, è meglio cercare l’appoggio di un altro genitore, se non altro per condividere la
paura e l’emozione: questo significa guardare prima al proprio benessere per poi intervenire.
* Ogni tanto nelle famiglie viene lanciato l’allarme: mio figlio/figlia frequenta un gruppo di amici
in cui, si dice, circola qualche droga. E cominciano ansie e paure.Parlarsi è già una conquista; porsi
qualche interrogativo è salutare: perché un adolescente non accetta la vita così com’è? perché non
si vuol bene? perché ha bisogno di una droga per essere accettato da un gruppo? Capire perché
cerca questo tipo di amici.
* L’informazione può tornare utile-necessaria per sapere chi e che cosa si ha di fronte.
* Ma la vera prevenzione all’uso di droga si fa dialogando di cose molto “diverse” dalle droghe
stesse.
Chi fosse interessato a conoscere di più - Chi desiderasse confrontarsi o avere consiglio
sono disponibili operatori presso il Centro d’ascolto della Coop. Il Calabrone
in Via S.Rocchino 110 Brescia
aperto dal Lunedì al Venerdì dalle ore 14.30 alle 18 Tel. e Fax 030/3702501
A cura della Coop Il Calabrone, Via Quinta n. 6 Vill. Prealpino- BS- Tel. 030/2000035
16
In-formazione
IN-FORMAZIONE
ECSTASY
Ne esistono ormai diversi tipi. La facilità dell’offerta del mercato
è la causa principale della crescente popolarità dell’ecstasy e
provoca una considerevole apertura verso il consumo. Non è un
prodotto commercializzato da una rete internazionale. La produzione non richiede un alto livello di competenze tecniche o grandi
investimenti finanziari. E’ una droga che si può produrre in modo
relativamente economico in piccoli laboratori e ricavata da
materie prime che si possono acquistare legalmente. Questo dà
vita ad un certo numero di piccoli produttori che forniscono un
mercato locale. La catena produttore-consumatore è quindi molto
breve.
Da dove si ricava: anfetamina legata ad allucinogeno.
Come si presenta: sotto forma di pasticche.
Come si prende: per bocca, spesso insieme all’alcool.
Meccanismo d’azione: stimola la liberazione di noradrenalina e
dopamina, due neurotrasmettitori cerebrali che hanno effetti stimolanti.
Effetti: stimolante e psichedelico (“i viaggi”), dà euforia,
buonumore, loquacità, energia. Rende più disinvolti e disponibili
ai contatti umani. Può indurre aggressività. I primi effetti fisici
compaiono dopo venti-quaranta minuti e durano alcune ore:
pupille dilatate, tensione muscolare, a volte senso di nausea,
aumento della pressione e del battito cardiaco, perdita di equilibrio
e coordinamento. L’effetto psicologico compare dopo circa
novanta minuti e dura tre-quattro ore: euforia, benessere, fine dei
sentimenti di ostilità, sviluppo della capacità di introspezione,
aumento della comunicativa e della sensualità. I suoi effetti sono
comunque correlati allo stato d’animo e al contesto. Al termine
degli effetti si avverte stanchezza e sonnolenza.
Utilizzo in medicina: le anfetamine (la famiglia di cui fa parte
l’ecstasy) benché non prive di effetti tossici vengono talvolta usate
nella cura dell’obesità grave.
Tossicità acuta: Una dose eccessiva può provocare disturbi
transitori (allucinazioni, deliri di onnipotenza, depressioni, attacchi di panico, ....).
Tossicità cronica: provoca disturbi al cuore e al fegato e danni
irreversibili al sistema nervoso.
Dipendenza fisica: nessuna.
POPPER
E’ un altro tipo di sostanza di facile
acquisto e il cui consumo è spesso
legato ai luoghi di aggregazione
anche dei giovanissimi. Sono liquidi leggeri che producono vapori da
sniffare che sono conosciuti anche
come “Rush” e possono essere
comprati legalmente. Il vapore aumenta il battito cardiaco e “apre” le
arterie, incluse quelle intorno al
cuore, alzando la pressione
sanguinea. Sniffarle dà immediato
stimolo al cervello. Queste sensazioni intense spariscono alla svelta,
ma l’improvviso crollo della pressione del sangue può causare vertigini o svenimento. Non sembra
causare danni permanenti al corpo
a meno ché sia bevuta.
Ci sono poi altre sostanze tipo GBH
(prodotto chimico inalante), Smart
Drinks, ... di uso meno frequente
ma tipologia simile all’ecstasy.
ECTASY IN CIFRE
Numero dei consumatori (tra i 14-25 anni in
Italia)
1,4 milioni
Numero delle pasticche di ecstasy sequestrate nel 1987
1.000
Numero delle pasticche di ecstasy sequestrate nel 1996
oltre 200.000
Età media del consumatore di ecstasy
18 anni
Dose media di pasticche per serata
3
Tipi di sostanze definite "ecstasy"
200
Costo medio di una pasticca
£. 50.000
DICONO... stralci di interviste a consumatori di ecstasy
E’ una terra di confine con gli acidi. Ma chi è fatto di acidi è troppo nevrotico per stare in discoteca, spaccherebbe tutto. Gli
ecstasy invece sono fatti apposta: sembra fatto apposta per l’house-music. E’ una sostanza molto socializzante e afrodisiaca,
più ne prendi e meglio stai... Fuori dalla discoteca l’effetto è praticamente nullo; anzi c’è il rischio di andare in paranoia profonda.
L’ecstasy non è una droga da tossico, è una droga da sabato sera.”
“... io ho sempre avuto paura delle discoteche per le risse, per tutte quelle cose che nascono nelle discoteche, e una delle cose
che mi ha fatto piacere è che con queste pastiglie si cancellava quel genere di rischi. Ti ritrovi le persone addosso, ti abbracci
allo scuro, tutta un’altra cosa, un ambiente d’amore, un ambiente diverso ...
“... perché da solo ti emarginerebbe, è disgregativo. Devi andare in quegli ambienti dove sai che ci sono delle persone che
perlomeno non disprezzano quello che fai o che se ti vedono in una certa maniera non hanno timori o disagi, perché ti capita
di disinibirti a tal punto da fare lo scemo, da fare cose che solitamente non si fanno...
17
Racconti
EPPURE NON MI
CHIAMO OBELIX
Riceviamo e pubblichiamo...
Un momento di attenzione, per favore. Voglio
soltanto un momento di attenzione. Vi chiedo di
provare a pensare per un minuto soltanto. Lasciate da parte le solite cose e provate a pensare a
quanto vi andrò suggerendo. Pensate ad un cinghiale che grufola e sarchia con le zanne il terreno
in cerca di radici. Un animale che potreste allevare senza alcun problema perché mangia di tutto. E
quando dico di tutto, voglio dire proprio di tutto.
Cosa c’è al mondo di più bello di questo suino?
Guardatelo solamente da un punto di vista estetico, deliziatevi estasiati con i vostri occhi estatici.
Bello, meraviglioso, orgogliosamente peloso e grasso. Simpaticamente
grufolante tra il brago ed il
fango. Impetuosamente irruente nello scorticare le cortecce
dei lecci e dei faggi. Osservatelo
con amore quando
rumorosamente e
con ingordigia si scrofola
tutto quanto ha intorno. Miratelo
bene. Godetevelo con i vostri occhi. Soprattutto se l’avete appena preso dopo una battuta di
caccia... Certo, sarebbe più opportuno che ciascuno potesse disporre di un sicuro rifornimento,
diciamo di tipo familiare. Un piccolo allevamento, insomma, che copra egregiamente il fabbisogno
alimentare. In altre parole, a me basterebbe avere
a disposizione un cinghiale a settimana. Comunque, se ve ne capita uno fra le mani, seguite il mio
consigio ed il mio esempio e non perdete l’occasione per farlo passare sotto i denti. Fatelo rosolare a puntino tutto intero, a fuoco lento, dopo
averlo ripulito per bene ed infilzato con lo spiedo.
Ah, che buon profumino al solo pensiero! Pepato
e condito di sapori fino al punto giusto. E con quel
pizzico di rosmarino e di finocchio selvatico... Ve
lo ripeto. Cosa c’è al mondo di migliore? Una
delizia. Una bontà. Il finimondo. Sarei pronto a
vendere sulla pubblica piazza chiunque, madre,
sorella, moglie o amante che sia in cambio di un
cinghiale da pappare. E come sono contento nel
sapere che è ormai diventato un animale infestante nei boschi di mezza Italia: per alcuni anni
certamente non corro il rischio di rimanerne
senza. E le salsicce? Uhhmmmmm!!! Non avete
mai provato le salsicce di cinghiale con il pane
casareccio? Magari il pane toscano. Prendete due
belle fette di pane, di quello scuro e fatelo scaldare alla fiamma. Riempitele con tante, belle, gustosissime fettine... Che
libidine! Se poi c’è anche un
bicchiere di vino rosso, di quello buono, un nostranino insomma, allora è la libidine della libidine. E i prosciuttini. Ah, i
prosciuttini! Mi si sconvolgono
cuore, mente e visceri al solo
sentirne il gusto. Inutile nascondervi che a volte, di notte,
mentre dormo, mi capita di sognare immensi vassoi ricolmi con
il mio cibo preferito: arrosto di cinghiale, naturalmente (adeguatamente contornato). E mi capita
anche di svegliarmi all’improvviso, di soprassalto, illuso da rumori percepiti come sommessi
grufolii. Ma sapeste come mi angoscia risvegliarmi con tra le braccia il cuscino e non gli spiedini!
Tuttavia voglio fornirvi, gratuitamente, un altro
consiglio. Anzi, una piccola preghiera. Non dimenticate di invitarmi alla vostra tavola... Non vi
deluderò.
L’amico dei cinghiali
P.S. Purtroppo mi trovo a scrivere queste brevi note in ospedale, ove sono stato ricoverato a causa di una intossicazione
alimentare. Ah, cosa non succede, quando non si ha più la possibilità di nutrirsi con quei cibi sani e nostrani di una volta!!!
18
Maga Magari
STELLE
LEPREVEDONO
L'unica vera competente in fisiognomica, in ergonomica ed in cristallomanzia. Oroscopi e malocchi digitalizzati e analogici. Leva
fatture virtualmente ed in Internet. Quello che vi pare impossibile, d'ora in poi non lo sarà più. Maga Magari naturalmente...
Spett.le Maga,
sono un giovane studente a cui piace giocare a
pallone. Ma non voglio parlare né della scuola né del
calcio. E' a causa di un altro problema che scrivo.
Cioè, non volevo scrivere, ma poi mi sono detto ma sì,
fa lo stesso. Comunque, il problema è questo: dall'estate scorsa ho la ragazza. La conoscevo già da
prima, ma ci siamo messi insieme durante l'estate. Il
problema, cioè, non è questo, sono ben felice di avere
la ragazza, sento che è un po' come l'aria, come
l'acqua, cioè non ne posso fare a meno, ogni momento
senza di lei mi sembra un momento vuoto, perso,
sprecato. Eppure mi tocca stare senza di lei a lungo.
Certo, non vorrei che questo accadesse, ma poi io ho
la scuola e lei lavora... Come vedi sono un po'
confuso, cioè non riesco a spiegarmi bene come
vorrei, il problema però è questo. Io sono innamorato
della mia ragazza e vorrei sempre stare con lei. Anche
lei dice di essere innamorata di me e che vorrebbe
sempre stare con me. Però poi non mi telefona, se io
telefono non si fa trovare, se le chiedo di uscire, mi fa
mille moine, ma inventa centomila scuse per non
uscire con me. Quando poi ci incontriamo una volta
è tutto zucchero e dieci volte è scontrosa, fa l'offesa
(senza alcuna ragione), mi tratta male e mi fa soffrire.
Mi chiedo spesso: ma mi vuole o non mi vuole
veramente bene? Non è che forse si vede di nascosto
con qualcun altro? Un mio compagno di classe, però,
mi ha tempo fa parlato di malocchio e di fatture.
Potrebbe essere il mio caso? Potrebbe darsi che
qualcuno mi vuole male e che mi abbia combinato
qualcosa?
R.
Mio caro giovane innamorato,
il tuo caso è molto serio e va preso in dovuta
considerazione. La fattura non è stata fatta alla tua ragazza,
ma a te stesso. Per sapere chi è stato, dovrei avere più
elementi, cosa che la tua lettera non mi rende possibile.
Posso comunque dirti già da ora che il mio potere può
liberarti dalla fattura (qualunque sia la provenienza) dietro
modesta ricompensa (come ben saprai non sono esosa
come tanti/e altri/e mie/i pseudocolleghi/e).
Con molta professionalità
Maga Magari
ARIETE 21/3-22/4
Venere in aspetto polemico con Saturno potrebbe influenzare positivamente la vostra vita. Potrete favorirlo
dedicandovi ai vostri interessi sociali. Dedicatevi alle discussioni su argomenti scottanti.
TORO 22/4-21/ 5 Un po' di humor non vi guasterà il fegato. E quando dovete affrontare un problema con il/la vostro/a patner non mostratevi
i soliti testardi.
GEMELLI 22/5-21/6 La vita da single vi si addice: se non l'avete ancora provata è l'occasione buona, vi permetterà di fare
esperienze che finora vi sono state precluse.
CANCRO 22/6-21/7 Con il cambio della stagione preventivate un ricorvero ospedaliero. Niente di grave, i soliti malanni. Se
non fosse per questo, avreste successo in amore e nel lavoro.
LEONE 22/7-21/8 La dolcezza del vostro carattere sarà splendida. Sarete i migliori, i magnifici, i superlativi. Nessuno potrà
competere con voi e con i vostri successi. Sarete vincenti su tutti i fronti! (Ahhò! Sveglia! Ma credete ancora alle favole?!?).
VERGINE 22/8-21/9
Ma perché la primavera vi trasforma sempre in gattoni stracotti (innamorati) che sanno solo fare fuse e moine?
BILANCIA 22/9-21/10 Ponderate attentamente dove trascorrere le prossime vacanze estive.Gradevoli risvolti nella vostra vita.
SCORPIONE 22/10-21/11 Se andrete al mare, vi scotterete come salami. Se invece opterete per la montagna, vi spaccherete le ossa.
(Così almeno mi sembra... e non pensate di cavarvela andando in campagna: vi incornerà in primo toro che incontrerete).
SAGITTARIO 22/11-21/12 Sarete capaci di raggiungere gli obiettivi che vi prefissate. Marte comunque consiglia una visita
oculistica. Venere, invece, ve la sconsiglia.
CAPRICORNO 22/12-21/01 Rifatevi il maquillage: la vostra sensualità ne acquisterà. Farete una gradita sorpresa ai vostri
amici. Denaro: quanto basta (purtroppo a voi non basta mai).
ACQUARIO 22/01-21/02 Se non presterete attenzione a chi vi sta intorno potrete ritrovarvi in un mare di guai. Occhio alle murene!
PESCI 22/02-21/03 Amore in vista: pazzo, romantico, estremo. Sarete cotti, stracotti e lessi. Beati voi.
19
Di tutto un po'
SPAZIO
PUBBLICITA'
Una pagina di auguri. Consigli utili per la vostra estate ed i vostri acquisti.
BUON COMPLEANNO A...
LE DATE DI PASSO CEREDA
Un mondo di auguri agli amici di
Carmen Street
Come ogni estate Carmen Street
(Vicolo Manzone 7 - tel. 40807)
organizza il campeggio in Trentino.
Imed Abboud
Imen Abboud
Manuele Molinari
Angelo Ayada
Alessandro Bastone
Maicol Bianchetti
Katiuscia Buratti
Adeola Adepogu
Karima Oulad Ben Lahcen
Salah Bourguna
Debora Reboldi
Franco Galupini
Giusy Mazzucchelli
Marco Ferrari
Claudia Rossini
Alessandro Agretti
Betty Bertoletti
Nordim Mejarte
Michela Fantoni
Valentina Ciccia
Nicolò Belandi
Emma Bonetti
Eleonora Salamone
Alessandro Lussignoli
Monica Scotti
Amed Mejarte
Omar Mouuhassine
Angie Mitidieri
Lory Venturini
Tecla Ciotti
Elena Beni
Faruk Ademi
Patrick Dolzanelli
Guido Bugatti
... e a tutti gli altri
2-5
4-5
7-5
8-5
8-5
11-5
12-5
14-5
15-5
17-5
17-5
17-5
17-5
19-5
20-5
25-5
26-5
26-5
28-5
30-5
30-5
1-6
3-6
5-6
11-6
12-6
15-6
16-6
16-6
18-6
22-6
22-6
28-6
30-6
1° turno: 6 luglio - 20 luglio
dai 6 ai 15 anni
2° turno 20 luglio - 3 agosto
dai 6 ai 15 anni
Campo lavoro: 3 agosto - 17 agosto
dai 16 ai 90 anni
3° turno: 17 agosto - 31 agosto
dai 6 ai 15 anni
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CHE SALVA L'AMBIENTE
Il ricavato viene utilizzato per finanziare progetti di solidarietà in
Brasile
20
Pensieri e parole
UNA PROFESSIONE
PER ME (II)
di Marco B.
Seconda puntata per un'avventura nel mondo musicale...
mie produzioni.
* 1 RAK di suoni 4EM (4 Emerol Midi) pronti per l’uso.
* 1 EXPANDER NORD LEAD
* 1 MUST per ogni studio davvero serio: tastiera ANALOGICA modificabile nel SOUND in tempo reale,
ottima concezione sonora, facile da usare!
* 1 PULSE WALDORF: altra tastiera ANALOGICA,
ottima per creare bassi, effetti speciali, abbastanza limitata
essendo monofonica, cioè in grado di emettere un solo
suono per volta.
* 1 SOUND MODULE CANVAS: il classico generatore
di suoni STANDARD MIDI, niente di eccezionale, ma
utilissimo con un MIDI FILE (i dischetti da 3,5", con i
quali tutti gli appassionati di pianobar ed una comune
tastiera predisposta possono far musica senza
muovere un dito!).
* 1 BASS-LINE TR 303
ROLAND: il signor basso per eccellenza, accattivante nel suono, elevata capacità di modifica, perfetto
in tutti i sensi! (Macchina storica ed
utilizzatissima).
* E per finire un OBEREHIM: 30 milioni di £ di
OSCILLATORI, FILTRI e MANETTE... un MOSTRO!!! E’ uno strumento degli anni ’70 appartenuto ai
POOH e comprato dal proprietario di RADIO STUDIO
+, prestato a Graziano Fanelli, sempre di Studio +, ed
infine prestato a me!
Tutte queste macchine (detti MODEM) comunicano fra
loro via MIDI, pilotate da un’INTERFACCIA DIGITALE, collegata al COMPUTER CENTRALE. Il computer
che uso io è un MACINTOSH “QUADRA 650”, creato
in tutti i sensi soprattutto per i musicisti. Naturalmente
esiste un SOFTWARE (in poche parole un PROGRAMMA)realizzatospecificatamenteperlaMUSICA:LOGIC
AUDIO 3.0 della software house “STEINBERG”, ottimo da usare, necessita però di un po’ di NOZIONI BASE
per essere usato correttamente, anche perché il SISTEMA
MADRE funziona solo su questo tipo di computer che
NOTA BENE non è affatto compatibile con i normali PC
WINDOWS ’95 o ’98. Esistono comunque vari tipi di
software che possono funzionare anche su PC (tipo il
“CUBASE VST” STEINBERG), ma, secondo me,
perdono al confronto con MACINTOSH.
Ricordo il primo giorno che ho visto lo studio, di cui oggi
sono pienamente responsabile: il paradiso!! I miei occhi
brillavano di gioia! Sudavo come un caimano... Lo
volevo a tutti i costi e non mi interessava più nulla. Sono
passati quattro mesi da quel giorno ed oggi il mio studio
è ancora più bello! La passione per la musica l’ho sempre
avuta e farne una professione per me è costata tanti
sacrifici, ma sono sicuro che questi piccoli sacrifici sono
serviti a qualcosa. Nel numero scorso vi avevo promesso
che vi avrei parlato di come nasce un DISCO, facendovi
entrare attraverso le mie parole in uno studio di
registrazione...allacciatevi le cinture. Si parte!!
Prima di tutto per fare un disco ci vuole un team di persone
affiatate tra di loro, con la passione e la voglia di fare e
produrre, ma soprattutto di buone IDEE! L’idea sta alla base di
tutto, se non c’è quella è inutile
sbattere la testa al muro! Faccio
un esempio: se tu fossi un pittore e vuoi
fare un quadro avendo a disposizione la tela, i colori ed i pennelli ma
non sai cosa disegnare, cioè senza avere
un’idea concreta di quello che effettivamente vuoi che
appaia alla fine dell’opera, quello che uscirà dalle tue mani
non sarà mai il bellissimo “tramonto sul paesaggio” che
avevi visto ad una mostra sei giorni prima! Perché? Non
avevi l’IDEA! Non eri partito deciso fino in fondo! Se tu
all’inizio dell’opera avessi avuto l’IDEA di fare il “tramonto sul paesaggio” come l’avevi visto alla mostra,
sono sicuro che l’avresti fatto, magari non perfetto come
l’originale ma lo avresti fatto lo stesso! Vi chiederete
sicuramente perché vi sto annoiando con tutte queste
spiegazioni (e menate!) e adesso ve lo spiego! (Altro giro,
altra menata!). E’ perfettamente inutile stare chiusi in
studio con il rischio che venga il mal di testa e a sprecare
energia elettrica se non hai idee! (CAPITO? NO EH!?)
Comunque lasciamo stare! So che non mi capirete mai!
Una volta che si ha l’idea di come fare il disco si passa al
lavoro in studio. Nel mio studio, lo “studio 3” detto anche
“NOT ORDER STUDIO”, ho a disposizione il meglio
della strumentazione in commercio per far musica:
* 2 campionatori AKAY (S1000, 1000PB). Sono due
strumenti dai costi piuttosto elevati, ma indispensabili per
lavorare; infatti senza l’S1000 sarebbe quasi impossibile
per me, visto che mi serve appunto per “CAMPIONARE” suoni e strumenti o parte di dischi, che utilizzo nelle
(continua)
21
Carmen2000 + Express
SI DICE, SI MORMORA, SI
MORMORICCHIA, SI NARRA CHE.......
di Beppa Lanappa
1. Si dice, si mormora e si ridice che la Beppa è
invecchiata e non punzecchia più. Ma la Beppa, se a
volte ha un po' di pudore e non tutto ridice, non
sbaglia... (come da ormai lunga data va ripetendo). Vi
ricordate quanto spettegolato a proposito del carissimo maniaco armato di cellulare? (Beh! mi spiace, se
ricordate, bene! altrimenti, in questo caso Beppa non
ridice e vi rimanda ai numeri precedenti). Ebbene, mio
caro maniaco roscio, una domanda te la voglio fare:
«Ma che t'han fatto quei codini! Sembri un pesce
lesso!». Sta di fatto che si dice e si considera che ha
sostituito la rossa Ferrari con la bionda di Botticino...
2. Si mormoricchia, si narra (e si vedono i risultati)
che per Pasqua la nostra "mano di Dio" abbia pensato
bene di complicare la vita a sé e agli altri con degli
strani cosini... Lui li ha chiamati "campane", ma
l'occhio critico della Beppa veglia. Quelle campane
fanno tanto ricordare un viaggio ai trulli (o ai pinnacoli
della chiesa del Carmine, per restare in casa nostra).
Commento sommesso e bisbigliato: «Tà bastö mia i
mür da sbàter zô?».
3. Si dice, si mormora e soprattutto si sinsiga riguardo
a due scommettitori accaniti. Sembra, ma non è
sicuro, forse è certo, sicuramente non è sicuro che la
causa di tale scommessa sia un mandarino. Povero
mandarino! La posta in gioco sembra alta. Talmente
alta che per le orecchie radar della Beppa sembra che
si tratti semplicemente di una volgare pizza. Fatto sta
che tra pizza e mandarini i due non lasciano respirare
e si susseguono in continue discussioni. Ma per il
quieto vivere la Beppa propone: non si potrebbe fare
una colletta e regalare una carrettata di mandarini a
tutti e due? (Magari, se va bene, si riesce anche a
sommergerli...).
4. Si dice, si maligna, anzi si conferma che il lavoro sia
una gran brutta bestia. O, meglio, che non ci sia mezza
misura in quel di Carmen Street. Ci sono quelli che
non si vedono mai per il troppo lavoro (sarà vero?
Beppa conferma che a volte è vero, ma a volte non è
assolutamente vero) e quelli per i quali il lavoro buono
s'ha ancora da inventare (infatti il colloquio giusto è
sempre quello di... domani). Si dice che prosperi
anche un'altra categoria molto interessante: quella
degli zombi e degli agonizzanti. Costoro lavorano (si
fa per dire, cioè si recano al lavoro), ma stanno male,
oh, se stanno male, ma proprio non ce la fanno, hanno
i capogiro, gli svenimenti, malattie molto gravi...
Questi malanni e malesseri perdurarono ancora per
qualche momento dopo la fine del lavoro. Poi, quasi
d'incanto, spariscono. Si dice che la metamorfosi sia
un processo del mondo animale. Non è vero. Questi
nostri amici ne sono un esempio. Oh, come sgambettano e come si trastullano (fino a tarda ora) quando non
si lavora...
5. Ed ora un po' di attenzione. Il caso richiede la giusta
e dovuta serietà. Si dice infatti che... (si mormora, si
narra e si ecc. ecc.) insomma si racconta che ormai
passeranno ai posteri quei pantaloni di una tuta color
blu (modello acqua in casa) in compagnia con le
calzine di spugna bianche e tanto di scarpe da tennis,
tanto per puntualizzare. «Aoh, raga'! So' proprio
macho!». Beppa: no comment! Cari lettori, giudicate
voi...
6. Si suggerisce, forse si afferma, magari si dice anche,
anzi possiamo aggiungere che i nostri teatranti (in
erba) abbiano messo in cantiere degli usi alquanto
strani. Pare (pare soltanto, infatti non ci sono testimoni oculari o forse i testimoni oculari non vedono o
fanno finta di non vedere o fanno finta di non essere
testimoni) che all'inizio di ogni prova i teatranti si
esercitino con degli strani riti (forse una specie di
gioco? ma non è divertente come gioco!). Che dire,
poi, dell'urletto di incoraggiamento al lavoro, una
volta terminato il rito iniziatico? Ragazzi, ma facciamo sul serio! Non sarà mica un urlo, quello lì!?!
Suvvia, sfiatatini.
7. Si dice che Beppa sia qui o sia là, sia questo o sia
quelli. In realtà la Beppa è unica. A volte le giungono
lettere minatorie (che non fanno paura, né sono degne
della sua più bassa considerazione). Altre volte le
vengono indirizzate proposte di collaborazione (vale
a dire dei buoni e dei belli spettegolezzi). Se la lingua
ne uccide più della spada, Beppa è pronta a non ritirare
la sua lingua e nelle chiacchiere lei ci sguazza. A
proposito di chiacchiere Beppa ha raccolto anche la
seguente (e ringrazia l'occasionale informatore che ha
fatto pervenire lo scritto):
8. Si dice e si mormora che una certa cuoca che si
aggira nei dintorni di Via Carmine abbia scambiato il
telecomando della TV per una calcolatrice e abbia
quindi passato ben venti minuti a schiacciare i tasti
pensando di fare i... conti mentre cambiava continuamente canale. Si dice anche altro della medesima. La
stessa pensava che Gianni Porta fosse così chiamato
per via della professione e quindi facesse il portiere...
Ma, sarà vero?
22
Una pagina per giocare
IL PAROLIERE
LE SOLUZIONI
DEL NUMERO PRECEDENTE
E’ un gioco che i lettori di Carmen Street conoscono ormai bene.
Bisogna, nei due schemi proposti, individuare un certo numero di
parole di senso compiuto, osservando le seguenti regole:
- per ciascuna parola che si trova le lettere dello schema si
utilizzano una sola volta;
- queste lettere utilizzate devono essere sempre in caselle contigue.
Per esempio, nel primo schema, la parola CANI è corretta (le lettere
sono in caselle contigue ed usate una sola volta), mentre la parola
CANTO•E non è valida (la N non è contigua alla T). Riuscite ad
individuare, tra le tante parole, in ciascun schema anche la parola
che utilizza tutte le lettere?
IL PAROLIERE
La parola misteriosa che compone lo schema è:
1 schema: Diplomaticamente.
2 schema: Turbocompressore.
CHI L'HA DETTO
1. Woody Allen.
2. Beppe Grillo.
3. Groucho Marx.
I GEMELLI
I due fratelli sono Gemelli di... cognome! Per una strana
coincidenza essi sono nati nello stesso giorno e nello
stesso mese (di due anni diversi).
LA PORTA DA APRIRE
Ivano non riesce ad aprire la porta perché dall'altra
parte della serratura è infilata la chiave.
O
N
T
C
S
I
R
A
B
R
O
A
T
P
A
L
R
I
L
N
I
T
R
O
E
A
I
C
C
O
I
C
CHI L'HA DETTO?
IL MESSAGGIO CIFRATO
Marco si trova a... Recanati!
«Il futuro entra in noi molto prima che accada».
a) Sharon Stone; b) Rainer Maria Rilke; c) Mauro
Paissan; d) Marco Ferrari; e) Oscar Luigi Scalfaro; f)
Maurizio Costanzo.
IL SALTO DEL CAVALLO
Partendo dalla casella contrassegnata con il numero 1 e
muovendo con il salto del cavallo del gioco degli scacchi,
sapreste toccare tutte le caselle completando il quadrato nella
casella 64? (Unendo tra loro, secondo lo svolgersi del problema, le linee dei diversi salti, si può ottenre un'artistica figura
geometrica).
IL TELEFONO
Katuscia si reca presso un telefono pubblico perchè
ha bisogno di fare una telefonata urbana. Il telefono
funziona ed accetta anche le monete, ma, pur avendo
in mano una moneta da 200 lire Katuscia non riesce
a telefonare (e conosce il numero che deve chiamare).
Come mai non può telefonare?
IL REGISTA
Un noto regista viene intervistato. Egli, tra le altre
cose, dichiara: «Nel mio mestiere, non sempre uno
può realizzare quello che si arriva ad immaginare; ad
esempio, è tecnicamente impossibile riuscire a filmare un musicista con la chitarra...». Come si può
giustificare una tale affermazione?
64
2 INDOVINELLI
1. Qual è quella cosa
che più si vede
e meno si vede,
e quando si vede bene
non si vede affatto?
1
23
2. Chi è quel gigante
che porta casse grandi
come palazzi
e non riesce a reggere
un sassolino?
Notizie utili
CARMENINFORMA
NUMERI UTILI
- Residenza
- Stato di famiglia
- Stato libero
EMERGENZE
Brescia soccorso
Polizia
Soccorso ACI
Carabinieri
Vigili del fuoco
Croce verde
Croce bianca
Polizia municipale
Croce Rossa Italiana
Radio taxi
OSPEDALI
118
113
116
112
115
222242
44244
45001
3532932
35111
Ospedale Civile: Piazzale Ospedali Civili, 1 Tel. 39951
Feriale: 13,15-14,15 e 18,45-20,00
Festivo: 10-11 e 19-20
Divisione infettivi: (c/o Ospedale Civile)
Festivo: 10-11 e 19-20,15
Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00
Ospedale dei bambini:
V. Vitt. Emanuele II, 50. Tel. 293261
Feriale: 13,15-14,15 e 19,00-20,00
Festivo: 10-11 e 19-20,00
Ronchettino: Tel. 399066
Feriale: 13,15-14,15 e 19,15-20,15
Festivo: 10-11 e 19-20
Ospedale S. Orsola :
V. Vittorio Emanuele II, 27. Tel. 29711
Feriale: 13,00-15,00 e 19,15-20,15
Festivo: 10-11; 13-15 e 19-20
Centro psichiatrico residenziale:
V.le Duca d. Abruzzi, 15 Tel. 58172.
Orario 10-11,30 e 15-17
S.O.S.
Telebimbo: "Pronto ti ascolto"
Servizio pubblico a tutela dei minori; via Galilei, 20
dalle ore 9 alle 23 tutti i giorni. Tel. 399022.
Telefono amico: Tel. 3755555 in funzione ogni giorno
dalle 18 alle 24.
Telefono azzurro-rosa: contro ogni tipo di violenza su
minori e donne Tel.236363-2420845 dalle 18 alle 24.
Croce Blu: Servizio gratuito farmaci a domicilio per
persone inabili, via Raffaello 167 Tel. 2310094
Nucleo operativo tossicodipendenze USSL 18:
via Foro Boario, Tel. 2421661
Associazione alcolisti anonimi: Tel. 318846 801101 - 220450
SOLIDARIETÀ
Centro Affidi Familiari: Brescia, via Ferri 91, Tel.
2306869
AIDO (associazione italiana donatori organi):
Brescia, via Monte Grappa 7, Tel. 383703.
Da Lunedì a Venerdì ore 14,00-16,00
SERVIZI
Ufficio passaporti: martedì, giovedì, sabato ore 9,30-13
Ferrovie: informazioni: ore 8-12 e 15-19; Tel. 3752449
Anagrafe: Tel. 29831: lunedì - venerdì ore 8,30-13,30
sabato 8,30-12,15
AVIS comunale centro prelievi:
Brescia, via Balestieri 7.
Apertura: Lunedì-Venerdì dalle ore 8,00 alle ore 10,00.
Ufficio pensioni, libretto di lavoro: da lunedì a sabato
ore 8.30-13.30; Tel. 2983275
Operatori di strada:
Brescia, vic. dell’Angelo, Tel. 3750101.
IX Circoscrizione Via F. Borgondio, 29 - Tel. 56354 Fax 3772565; da lunedì a giovedì dalle 8 alle 17; venerdì
ore 8-14
Centro aperto per anziani (mensa):
Brescia, via Odorici 4, Tel. 3757908
- Servizio autentica firme, fotocopie e atti notori; da lunedì a venerdì
ore 10-12
- Raccolta domande soggiorni climatici per anziani nei periodi
stabiliti dal settore Servizi Sociali: da lunedì a venerdì ore 9-12
LA RETE cooperativa di solidarietà sociale, centro
diurno l’Angolo:
Accoglienza per i senza fissa dimora, Brescia, vic. Anguilla 6, Tel 46309.
Documenti rilasciati dal comune:
- Atti notori e dichiarazioni sostitutive di atti notori
- Autentica copie documenti
- Autentica firme e foto
- Carta d’identità
- Cittadinanza
- Esistenza in vita
- Godimento dei diritti politici e iscrizione liste elettorali
- Iscrizione liste di leva
- Libretto di lavoro
- Matrimonio
- Morte
- Nascita
Orari S. Messe
Presso la Chiesa del Carmine
ingresso da Via Carmine .
Da lunedì a sabato ore 8.00
Domenica e festivi ore 9.00
24
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Anno 3, numero 2 (Marzo - Aprile 1998)