Il popolo web e le vaccinazioni. Esiti di un’indagine via web sugli atteggiamenti e sui comportamenti rispetto alle vaccinazioni Report di sintesi Novembre 2011 a cura di 1 Indice 1. Introduzione 3 2. L’indagine 5 2a. La rilevazione e lo strumento di indagine 5 2b. I dati a confronto 5 3. Analisi dei dati rilevati via web 9 3a. Le esperienze delle famiglie in tema di vaccinazioni 9 3b. Le fonti informative sulle vaccinazioni 10 3c. Gli elementi che determinano la scelta vaccinale (fattori) 14 3d. Un confronto territoriale 23 3e. Gli elementi che “fanno la differenza 26 2 1. Introduzione Le motivazioni che spingono un genitore al rifiuto totale o parziale delle vaccinazioni è un campo poco esplorato e spesso viene associato ad un atteggiamento di chiusura da parte dei genitori alla relazione complessiva con il Sistema Sanitario Nazionale. Cercare di capire quali sono le motivazione e gli elementi che determinano il percorso decisionale di una famiglia che decide di non vaccinare il proprio figlio, nonostante gli inviti del Sistema Sanitario Nazionale in questa direzione, rappresenta un obiettivo importante e certamente ambizioso. Importante perché permette di attivare dei canali appropriati di comunicazione con le famiglie per prevenire un’eventuale caduta della copertura vaccinale con conseguenti possibili problemi di salute pubblica; ambizioso perché implica entrare nei percorsi decisionali delle famiglie, indagare il collegamento di questa decisione con i valori e le convinzioni delle famiglie, capire quanto il parere di conoscenti, amici, parenti, associazioni, possa influire sulla scelta e quanto questa scelta sia consapevole e modificabile nel tempo. Per esplorare questa tematica nel territorio veneto è stato realizzato nel corso degli anni 2010 e 2011 il progetto “Indagine sui determinanti del rifiuto dell’offerta vaccinale in Regione Veneto” coordinato dall’Azienda Ulss 20 di Verona, in accordo con la Regione Veneto. L’indagine mirava ad indagare conoscenze, atteggiamenti e comportamenti dei genitori in seguito alla sospensione dell’obbligo vaccinale nel territorio regionale, avvenuto in data 1° gennaio 2008 come stabilito della L.R. n. 7 del 23/03/2007. Per rilevare l’incidenza dei fattori sulla scelta dei genitori rispetto alle vaccinazioni, è necessario che tutte le dimensioni che possono influire su tale scelta siano evidenziate e messe a fuoco. Oltre alla ricerca in letteratura, queste dimensioni possono essere indicate solo da coloro che hanno effettuato la scelta di rifiutare parzialmente o totalmente le vaccinazioni proposte e dagli operatori sanitari che giornalmente entrano in contatto con i genitori al momento della scelta vaccinale, identificabili in operatori vaccinali e Pediatri di Libera Scelta. Per questo la prima fase della ricerca è stata realizzata utilizzato metodologie di indagine di natura qualitativa, il che ha consentito anche l’apertura di un canale comunicativo e di confronto con i genitori che manifestano perplessità nei confronti delle vaccinazioni. La possibilità di entrare in comunicazione con i genitori rifiutanti parzialmente o totalmente le vaccinazioni non era, infatti, scontata all’avvio della ricerca e tutto l’impianto di indagine impostato in partenza era condizionato dalla verifica di tale possibilità. La fase qualitativa che aveva l’obiettivo primario di focalizzare gli elementi che influiscono sul percorso decisionale della famiglia è stata realizzata utilizzando una tecnica di gestione strutturata dei gruppi, la Nominal Group Techinque in versione informatizzata, che consente di raccogliere elementi di giudizio dei partecipanti e la cui attendibilità è collegata al grado di omogeneità dei giudizi. L’utilizzo di questa tecnica è stato preceduto da una fase creativa fatta coinvolgendo via mail tutti i partecipanti all’incontro. L’elemento centrale che ha reso possibile il coinvolgimento dei genitori totalmente o parzialmente rifiutanti è stato la scelta del canale di comunicazione ovvero l’Associazione Nazionale “il Melograno – Centri Informazione Maternità e Nascita” che sostiene i genitori prima e dopo la nascita del bambino. Questa scelta ha permesso di entrare in contatto con i genitori senza far scattare meccanismi di difesa che avrebbero potuto bloccare l’indagine. Sulla base degli elementi raccolti dagli NGT realizzati con i genitori parzialmente e totalmente rifiutanti le vaccinazioni e con gli operatori, è stato costruito un questionario ad hoc per rilevare caratteristiche, intenzioni future, esperienze personali e giudizi sulle vaccinazioni dei genitori rifiutanti o meno le vaccinazioni. La scelta di utilizzare un questionario strutturato nel proseguimento dell’indagine è da considerarsi un risultato della prima fase di analisi in quanto questa ha messo in evidenza la disponibilità dei genitori parzialmente o totalmente rifiutanti di esprimere le proprie idee e, complessivamente, di comunicare e 3 farsi conoscere dal Sistema Sanitario. Inoltre, considerando le motivazioni che portano una famiglia a rifiutare le vaccinazioni, è emerso come queste siano trasversali a tutte le tipologie di genitori: in altre parole gli stessi elementi giocano, seppur con ruoli diversi, sulla scelta sia di vaccinare che di non vaccinare i proprio figli. Per questo motivo è stato messo a punto un solo strumento di rilevazione comune a tutte le tipologie di genitori, siano questi vaccinatori o non vaccinatori, per poter successivamente andare a verificare quanto ciascun elemento sia ritenuto importante in maniera differenziale dalle varie categorie di genitori individuando, quindi, quegli elementi la cui presenza fa propendere la decisione verso la vaccinazione o verso la non vaccinazione dei bambini. Definito lo strumento di rilevazione ed il target a cui era rivolto si è anche operata una scelta sui canali di distribuzione. In questo contesto la difficoltà maggiore non era quella di intercettare i genitori vaccinatori ma i non vaccinatori. Per la prima tipologia si è scelto, pertanto, di utilizzare il canale dei punti vaccinali individuando per ciascuna ULSS coinvolta nel progetto una quantità di questionari da raccogliere sufficiente a garantire la rappresentatività sui nati dell’anno. Per quanto riguarda i non vaccinatori si sono individuati due canali: i Pediatri di Libera Scelta e via web. Non era possibile, infatti, definire a priori la numerosità del campione non conoscendo nel dettaglio la numerosità dell’universo di riferimento e non potendo contattare direttamente i rifiutanti per questioni di opportunità nonché di risorse. La scelta del web è stata un po’ una sfida di ricerca basata sul fatto che in numerose ricerche Internet era indicato dai non vaccinatori come una fonte informativa molto importante. L’utilizzo del web per la rilevazione è stato attivato tramite la consegna del link da parte dei PLS ai genitori dei proprio pazienti e, soprattutto, grazie alla collaborazione con il partner di ricerca Associazione Nazionale “il Melograno – Centri Informazione Maternità e Nascita”, attraverso cui è stato possibile coinvolgere nella ricerca canali associativi operanti su tematiche inerenti la salute del bambino in tutto il territorio nazionale. Maggiori informazioni sulla metodologia della ricerca nel territorio veneto sono disponibili nei report di sintesi “Indagine quali-quantitativa sui determinanti del rifiuto dell’offerta vaccinale in Regione Veneto” di aprile 2011 ed “Indagine sui determinanti della scelta vaccinale nei genitori della Regione Veneto” di luglio 2011. L’utilizzo del web ha implicato l’estensione dei confini della ricerca a tutto il territorio nazionale e ha fatto registrare un’adesione all’indagine nettamente superiore alle aspettative sia di genitori vaccinatori che non vaccinatori, confermando le ipotesi poste alla base di questa seconda parte dell’indagine ovvero di una disponibilità e anzi di una voglia dei genitori di far sentire la propria voce su questo delicato argomento. La grande quantità di questionari compilati via web ha permesso di analizzare e porre a confronto le caratteristiche del target (genitori totalmente vaccinatori, parzialmente vaccinatori e non vaccinatori) nel territorio veneto verso il restante territorio nazionale. Il presente report riporta i risultati delle analisi realizzate su tutto il data-set reso disponibile dalla ricerca, non limitandolo quindi alla realtà veneta ma ponendo questa a confronto con quanto emerso dai dati raccolti a livello nazionale. 4 2. L’indagine a) La rilevazione e lo strumento di indagine Come riportato in precedenza, la rilevazione è avvenuta tramite un questionario costruito ad hoc e sottoposto a tutti i genitori il cui figlio minore aveva meno di 6 anni d’età al momento della rilevazione. La decisione di coinvolgere nella ricerca tutti i genitori indipendentemente dalla scelta vaccinale ha comportato la realizzazione di un unico strumento di rilevazione in cui tutti i quesiti sono stati posti in maniera neutrale: in tal modo la scelta vaccinale effettuata è diventata una variabile di spiegazione delle indicazioni sulle tematiche indagate. Si è optato, inoltre, per l’utilizzo di un questionario auto compilato, pertanto lo strumento messo a punto doveva rispondere anche ai criteri di chiarezza e semplicità, oltre a quelli di bontà statistica quali la sensibilità e l’attendibilità. Il lavoro preparatorio dello strumento è stato, quindi, molto accurato anche nella fase di testing, coinvolgendo tutte le tipologie di genitori oggetto di indagine, compresi i non vaccinatori. Attraverso il questionario (allegato al presente report) si sono raccolte informazioni rispetto alle seguenti aree: • caratteristiche socio-demografiche della famiglia, numero di figli • vaccinazioni effettuate e intenzioni sulle vaccinazioni future • informazioni ricevute sulle vaccinazioni e fonti utilizzate • grado di accordo rispetto ad alcune affermazioni relative alle vaccinazioni • esperienze dirette relative alle vaccinazioni Tutte le domande sono state rivolte a tutti i genitori, quindi la costruzione dei gruppi è stata fatta a posteriori in base alle risposte date sulle vaccinazioni effettuate o che si intendono effettuare in futuro. Si sono pertanto distinti i genitori in tre categorie: - Genitori totalmente rifiutanti: non hanno fatto alcuna vaccinazione all’ultimo figlio nato - Genitori parzialmente rifiutanti: non hanno fatto l’esavalente all’ultimo figlio nato oppure hanno fatto solo l’esavalente senza altre vaccinazioni - Genitori vaccinatori: hanno fatto l’esavalente e anche altre vaccinazioni all’ultimo figlio nato Figura 1. Percorso di definizione delle tre tipologie di genitore in relazione alla scelta vaccinale 5 L’obiettivo dell’indagine è stato perciò quello di cogliere gli atteggiamenti differenziali delle diverse tipologie di genitori rispetto a determinate frasi stimolo sulle motivazioni alle vaccinazioni e sui rapporti con il Sistema Sanitario Nazionale. b) I dati a confronto L’indagine condotta tramite questionario cartaceo nei punti vaccinali e presso i Pediatri di Libera Scelta nelle 6 ULSS del Veneto incluse nel piano di ricerca e via web su tutto il territorio nazionale ha consentito di raccogliere le opinioni di un numero considerevole di genitori come rappresentato nella seguente tabella: Figura 2. Questionari compilati per scelta vaccinale e fonte web fuori Veneto web Veneto cartaceo Veneto totali vaccinatori totali 945 318 1859 3.122 vaccinatori parziali 226 54 157 437 non vaccinatori 367 238 131 736 1.538 610 2.147 4.295 totali Con questa metodologia si è riusciti a raggiungere, probabilmente per la prima volta, almeno in Italia, 736 genitori che rifiutano totalmente le vaccinazioni e 427 che le rifiutano parzialmente, i quali hanno espresso le proprie opinioni verso le vaccinazioni e verso il Sistema Sanitario Nazionale, le proprie esperienze in relazione alle vaccinazioni e rispetto ai quali è stato possibile rilevare le caratteristiche socio-demografiche rispetto al totale della popolazione. E’ sicuramente un patrimonio informativo molto importante e interessante per indagare questa fetta di popolazione, molte volte sconosciuta al Sistema Sanitario Nazionale, spesso vista all’interno di pregiudizi e a volte criminalizzata. Nonostante la numerosità del gruppo le analisi e soprattutto le possibili inferenze sulla popolazione dei non vaccinatori scontano il limite di non avere un campione selezionato casualmente tra tutti i non vaccinatori ma è costruito su autoselezione tra coloro che accedono abitualmente al web. Non possiamo quindi avere nessuna garanzia sulla rappresentatività di questo gruppo rispetto al totale della popolazione rifiutante ma possiamo sicuramente ricavare interessanti indicazioni di tendenza, soprattutto se si rilevano atteggiamenti differenziati rispetto ai genitori vaccinatori. Se consideriamo le percentuali di colonna rispetto alla numerosità dei questionari possiamo vedere che tra i genitori che utilizzano il web, sia all’interno che all’esterno del Veneto, si registra una forte presenza di non vaccinatori parziali o totali. Figura 3. Distribuzione percentuale dei questionari compilati per scelta vaccinale e modalità di compilazione del questionario web fuori Veneto web Veneto cartaceo Veneto vaccinatori totali 61% 52% 87% vaccinatori parziali 15% 9% 7% non vaccinatori 24% 39% 6% Totale 100% 100% 100% 6 Questo indica da un lato la correttezza della scelta effettuata di utilizzo del web per intercettare questi genitori e dall’altro il rischio di aver analizzato i dati provenienti da un campione preciso di genitori, ovvero quelli che utilizzano il web, e pertanto non generalizzabili all’intera popolazione dei genitori rifiutanti. Possiamo infatti ipotizzare che i genitori che accedono al web siano una popolazione con caratteristiche particolari che si differenziano dalla popolazione generale. Per verificare questa ipotesi è possibile confrontare le caratteristiche socio-demografiche di chi ha risposto al questionario attraverso il web e chi lo ha compilato nei punti vaccinali del Veneto, considerando questo secondo gruppo come rappresentativo della popolazione generale dei genitori con bambini piccoli, essendo stato coinvolto nell’indagine in maniera casuale. Gli elementi che possiamo considerare sono: il titolo di studio e l’età della madre e la presenza di più di un figlio in famiglia. Figura 4. Caratteristiche socio-demografiche a seconda della modalità di compilazione del questionario % di mamme con titolo universitario % di mamme impiegate o libere professioniste % di mamme casalinghe o operaie % di mamme con meno di 30 anni % di famiglie con più di un figlio Questionari compilati via web Questionari cartacei 63,6% 28,8% 61% 48% 9% 8,7% 40,4% 28% 24,2% 50,2% Da queste variabili emerge chiaramente come le mamme che hanno risposto via web hanno una scolarità molto più elevata, sono prevalentemente impiegate o libere professioniste con una bassa presenza di casalinghe o operaie, hanno età più matura e struttura familiare più ridotta: si differenziano quindi in maniera molto netta rispetto alla popolazione in generale. Le differenze persistono anche considerando i papà, seppur in maniera molto meno netta. Dato però che la presenza di non vaccinatori (totali o parziali) è molto più forte tra chi ha risposto via web, si potrebbe ipotizzare che le differenze rilevate siano imputabili non tanto al mezzo utilizzato per rispondere al questionario quanto alla composizione rispetto alla presenza di genitori vaccinatori e non vaccinatori. Per verifica abbiamo incrociato le variabili socio-demografiche che discriminano i gruppi web e cartaceo con la tipologia di genitori rispetto alla vaccinazioni. Figura 5. Caratteristiche socio-demografiche per scelta vaccinale e modalità di compilazione del questionario % Madre con titolo universitario % di mamme con meno di 30 anni 7 % presenza di più di un figlio % di mamme casalinghe o operaie Dai grafici riportati rispetto alle variabili maggiormente discriminanti si può vedere come il “popolo web”, al suo interno, sia abbastanza compatto con differenze che si registrano tra i tre gruppi di genitori costruiti rispetto alle vaccinazioni non significative. E’ invece interessante notare come siano più differenziati tra loro i genitori che hanno risposto attraverso questionario cartaceo all’interno dei quali i genitori totalmente rifiutanti hanno caratteristiche che si avvicinano di più al “popolo web” per quanto riguarda le caratteristiche anagrafiche ed il titolo di studio della madre. Il fatto che i non vaccinatori coinvolti nell’indagine mediante questionario cartaceo abbiano caratteristiche che si avvicinano a quelle dei genitori rispondenti al web riverbera una luce ancora più interessante sui dati raccolti via web: è ipotizzabile una certa solidità dei dati e la possibilità di estenderla ai genitori non vaccinatori. L’analisi condotta porta alla conclusione che non è possibile analizzare in un unico data set i genitori coinvolti via web e quelli tramite questionario cartaceo. Tenendo conto che all’interno della Regione Veneto sono disponibili entrambe le forme di raccolta delle informazioni, il che rende possibile un ulteriore confronto, si è proceduto seguendo un confronto a tre come descritto nella figura successiva: Figura 6. Modalità di confronto dei risultati Confronto di 3 gruppi distinti: Web extra – Veneto All’interno del Veneto: web vs cartaceo Web Veneto All’interno del web: Veneto vs extra Veneto Cartaceo Veneto Le elaborazioni che verranno presentate nel report seguiranno quindi questo schema per poter individuare le differenze tra i gruppi di genitori (vaccinatori, non vaccinatori parziali, non vaccinatori totali) ma anche tra le diverse modalità di adesione alla ricerca. 8 3. Analisi dei dati rilevati via web a) Le esperienze delle famiglie in tema di vaccinazioni Un elemento emerso nel corso dell’analisi preliminare di carattere qualitativo è la relazione tra genitori che hanno fatto la stessa scelta vaccinale ovvero ci si aspetta di trovare una specie di “filiera” dei non vaccinatori e che questo comportamento sia rintracciabile all’interno di comunità specifiche definite che si conoscono e riconoscono tra loro. All’interno del questionario è stata inserita una batteria di domande volte a verificare questo aspetto, chiedendo ai genitori se hanno avuto contatti con genitori che hanno rifiutato le vaccinazioni, se hanno avuto esperienza diretta o indiretta di bambini danneggiati da vaccini e se hanno avuto indicazioni contrastanti sulle vaccinazioni da parte del personale sanitario. I tre grafici che seguono mettono a confronto i genitori a seconda dei gruppi individuati in base alla forma di partecipazione all’indagine e al territorio di provenienza e tra le diverse tipologie rispetto alle vaccinazioni. Figura 7: % di risposte affermative alla domanda “Ho avuto contatti con persone che non hanno vaccinato i propri figli” vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Il contatto con genitori che hanno scelto di non vaccinare i propri figli è diffuso tra le diverse tipologie di genitori sia dal web che dal cartaceo. Emerge però con chiarezza come i genitori non vaccinatori nella quasi totalità dichiarano di conoscere altri genitori non vaccinatori a conferma dell’ipotesi espressa. Il fatto però che oltre la metà dei vaccinatori abbia avuto contatto con qualche famiglia rifiutante sta ad indicare che le comunità non sono chiuse e impermeabili. Sarebbe inoltre interessante esplorare il momento in cui i genitori rifiutanti entrano in contatto con altri genitori rifiutanti. L’ipotesi degli operatori veneti coinvolti nel progetto è che questo contatto avvenga prima della scelta di vaccinare o meno i propri figli, determinandola. Secondo i genitori, invece, la scelta viene fatta in autonomia e, solo successivamente, si attivano dei contatti con altri che la pensano in maniera simile “per non sentirsi isolati”. Figura 8. % di risposte affermative alla domanda “Ho avuto esperienze dirette o indirette di bambini danneggiati dai vaccini” vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 9 Nell’analisi di chi ha risposto affermativamente alla domanda se ha avuto esperienze dirette o indirette di bambini danneggiati dai vaccini appare evidente come i genitori rifiutanti veneti (sia web che cartacei) sono quelli che dichiarano maggior vicinanza a situazioni di bambini danneggiati da vaccini. Partendo dal presupposto che la distribuzione dei bambini danneggiati dai vaccini sia simile nei diversi contesti territoriali, si può tentare di spiegare questo dato con la forte presenza associativa dei genitori rifiutanti in Veneto, in grado di diffondere in maniera capillare le informazioni. In ogni caso si conferma in tutti i gruppi la maggior proporzione di genitori che rispondono in maniera affermativa alla domanda tra i genitori rifiutanti. Anche in questo caso ci si potrebbe domandare se la maggiore conoscenza di bambini danneggiati da vaccini sia una causa o un effetto della scelta di non vaccinare. Figura 9. % di risposte affermative alla domanda “Ho avuto trovato discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte di operatori sanitari diversi” vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Il comportamento contrastante del personale sanitario, durante la prima fase qualitativa dell’indagine, è stato indicato come un elemento che può influenzare il comportamento dei genitori in merito alle vaccinazioni. Avere delle indicazioni non omogenee da parte del personale sanitario, infatti, può indurre le famiglie già dubbiose a cercare altre fonti “non ufficiali” di informazione, trovando spesso strade che possono sostenere in maniera più efficace il rifiuto della vaccinazione. In questo caso vediamo come la percezione dei non vaccinatori, indipendentemente dalla modalità di reclutamento nell’indagine, è abbastanza omogenea, tanto che circa il 70% di questi dichiara di avere avuto indicazioni contrastanti da parte del personale sanitario. Ci si potrebbe però chiedere se quanto rilevato sia una percezione o una realtà. Se quanto indicato dai genitori fosse realtà saremmo di fronte ad uno spaccato preoccupante nel sistema dei servizi dove una quota non indifferente di genitori incontra personale sanitario che su questo argomento non esprime omogeneità, il che può essere una prima causa di dubbio su come comportarsi rispetto alle vaccinazioni. b) Le fonti informative sulle vaccinazioni Un altro elemento interessante, che sta alla base del percorso decisionale che porta una famiglia a scegliere se vaccinare o meno il proprio figlio, sono i canali e le modalità informative seguite dai diversi gruppi di popolazione. Questo elemento è stato sondato nel questionario attraverso alcune domande relative alle informazioni avute dal Servizio Sanitario Nazionale, attraverso il libretto informativo sulle vaccinazioni e tramite il pediatra di base, e quali altre eventuali fonti informative ha cercato la famiglia per integrare quelle “ufficiali”. 10 Figura 10. % di genitori che hanno ricevuto informazioni sulle vaccinazioni dal libretto informativo e dal pediatra % di genitori che hanno ricevuto il libretto informativo (prima o dopo la prima vaccinazione) vaccinatori totali vaccinatori parziali % di famiglie a cui Il pediatra ha parlato delle vaccinazioni previste per il bambino non vaccinatori 100% 100% 90% 90% 80% 80% 70% 70% 60% 60% 50% 50% 40% 40% 30% 30% 20% 20% 10% 10% vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 0% 0% web fuori veneto web veneto cartaceo veneto Il primo elemento informativo relativamente alle vaccinazioni risulta essere il libretto informativo che, nella maggior parte dei casi, viene ricevuto dai genitori, in maniera più consistente in Veneto rispetto al resto di Italia. Interessante notare come in tutti e tre i gruppi di genitori i non vaccinatori sono quelli che dichiarano in percentuale più ridotta di aver ricevuto il libretto. Probabilmente si tratta di una “rimozione” a posteriori del rispondente dato che non è possibile pensare che il comportamento del sistema sanitario sia differenziato tra chi vaccina o non vaccina i propri figli. Per quanto riguarda il comportamento del pediatra si nota una certa omogeneità di risposta con un valore affermativo intorno al 70% dei rispondenti. Sarebbe interessante capire se il rimanente 30% non ricorda questo argomento trattato con il pediatra o se il 30% dei pediatri effettivamente non affrontino tale argomento con i propri assistiti. In ogni caso la variabile vaccinatori-non vaccinatori non sembra influenzare in maniera univoca la risposta a questa domanda. A coloro che avevano dichiarato di aver ricevuto informazioni sulle vaccinazioni dal pediatra sono state poste ulteriori 4 domande, tre delle quali non fanno registrare differenze significative tra vaccinatori e non vaccinatori: Figura 11. % di risposte positive alle domande relative alle informazioni ottenute dal pediatra Il pediatra ha consigliato di fare tutte le vaccinazioni Il pediatra ha fornito informazioni sui benefici delle vaccinazioni Il pediatra ha fornito informazioni sulle caratteristiche delle malattie prevenute con le vaccinazioni Web fuori Veneto Web Veneto Cartaceo Veneto 80,0% 87,4% 94,3% 92,7% 87,6% 85,2% 62,8% 66,6% 80,5% Tra chi riceve informazioni dai pediatri l’indicazione è quella di fare tutte le vaccinazioni, specialmente in Veneto, ed in genere emerge che i pediatri forniscono maggiori informazioni sui benefici delle informazioni rispetto alla caratteristiche delle malattie prevenute. La quarta domanda chiedeva se il pediatra aveva fornito informazioni sui possibili effetti collaterali delle vaccinazioni. Rispetto a questa domanda le risposte tra vaccinatori e non vaccinatori si differenziano in maniera determinante come mostra il grafico che segue: 11 Figura 12. Il pediatra ha fornito informazioni sui possibili effetti collaterali delle vaccinazioni La percezione dei non vaccinatori, sia parziali che totali, è che i pediatri diano scarse informazioni sui possibili effetti collaterali della vaccinazioni. Si conferma così l’ipotesi emersa nella prima parte della ricerca ovvero che molti genitori non vaccinatori pensano che i veri effetti dei vaccini vengano taciuti se non addirittura nascosti dal Sistema Sanitario Nazionale. Più volte le indicazioni degli operatori hanno messo in evidenza come secondo la loro percezione il gruppo dei non vaccinatori sia convinto che i vaccini siano molto più pericolosi di quanto venga effettivamente comunicato e che, spesso, questo comportamento “omertoso” del Sistema Sanitario Nazionale sia da attribuire agli interessi delle Case Farmaceutiche in primis ma anche, più in generale, del SSN complessivamente. Si tratta di una posizione che può poi avere influenze anche sulla mancanza di fiducia più generale sul Sistema Sanitario Nazionale e che può nascondere una generale carenza informativa chiara. Infine si è chiesto ai genitori se sono state utilizzate altre fonti informative oltre al pediatra e, in caso di risposta affermativa, di quali altre fonti si tratta. Figura 13: % di risposte affermative alla domanda: sono state utilizzate altre fonti informative oltre al pediatra vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Come è facile vedere quasi la totalità dei non vaccinatori ha utilizzato altre fonti informative oltre al pediatra. E’ però da notare che anche un’alta percentuale di chi vaccina (circa il 70%) non si accontenta delle indicazioni del pediatra ma si documenta ulteriormente su questa scelta. Questo sta ad indicare come la scelta se fare o meno i vaccini ai propri figli sia ponderata da tutti i genitori, indipendentemente della scelta che poi faranno. 12 Figura 14. Altre fonti informative utilizzate dai genitori, oltre al pediatra Web fuori Veneto associazioni contrarie alle vaccinazioni mass-media libretto informativo sulle vaccinazioni passaparola corso pre-parto medico di fiducia esterno al SSN internet operatori vaccinali 0% Non vaccinatori 20% 40% Vaccinatori parziali 60% 80% 100% Vaccinatori totali Web Veneto associazioni contrarie alle vaccinazioni mass-media libretto informativo sulle vaccinazioni passaparola corso pre-parto medico di fiducia esterno al SSN internet operatori vaccinali 0% Non vaccinatori 20% 40% Vaccinatori parziali 60% 80% 100% Vaccinatori totali Cartaceo Veneto associazioni contrarie alle vaccinazioni mass-media libretto informativo sulle vaccinazioni passaparola corso pre-parto medico di fiducia esterno al SSN internet operatori vaccinali 0% Non vaccinatori 20% Vaccinatori parziali 40% 60% 80% 100% Vaccinatori totali Com’era facile aspettarsi tra chi ha compilato il questionario tramite web, siano vaccinatori o non vaccinatori, internet è una delle fonti informative più importanti. L’utilizzo di questa stessa fonte è più differenziata tra vaccinatori e non vaccinatori tra chi ha partecipato alla ricerca attraverso il questionario cartaceo, portando i non vaccinatori ad un comportamento simile al “popolo web”. E’ però importante che 13 anche circa il 30% di vaccinatori “cartacei” ha cercato informazioni su questo argomento in Internet che diventa un canale di comunicazione poco sfruttato dalle fonti ufficiali (SSN) ma molto utilizzato dai genitori, con un trend probabilmente in crescita. Un altro elemento interessante che emerge dall’analisi comparata dei tre grafici è come il libretto informativo sulle vaccinazioni venga considerato una fonte informativa non solo dai vaccinatori ma anche da una buona proporzione di chi decide di non vaccinare i propri figli. Diventa quindi fondamentale pensare bene all’utilizzo di questo mezzo in modo da veicolare le giuste informazione con forme che possano comunicare con tutti i genitori, anche con chi ha dei dubbi sul comportamento da tenere in merito alle vaccinazioni. Un canale poco utilizzato sono i mass-media: questa considerazione porta a riflettere sull’efficacia di campagne mass-mediatiche su argomenti legati alla prevenzione in generale e alla vaccinazione in particolare. Infine è interessante vedere il ruolo delle associazioni contrarie alla vaccinazioni che sono un canale molto importante per i non vaccinatori come, anche se in maniera minore, il passaparola. c) Gli elementi che determinano la scelta vaccinale (fattori) Il questionario sottoposto a tutti i genitori coinvolti nella rilevazione, oltre alle dimensioni esposte nei paragrafi precedenti, presentava una batteria di domande sugli atteggiamenti rispetto alle vaccinazioni messa a punto attraverso le fasi precedenti alla ricerca quantitativa ovvero l’analisi della letteratura, le interviste a testimoni privilegiati, le riunioni NGT con gli operatori sanitari e con i genitori rifiutanti. Si sono messe a punto le seguenti 21 affermazioni rispetto alle quali i rispondenti dovevano attribuire un grado di accordo utilizzando una scala 1-5 dove 1 corrispondeva a “per nulla d’accordo” e 5 “molto d’accordo”: 1 E’ importante vaccinare i bambini perché le malattie che si prevengono possono avere effetti molto gravi 2 Spesso gli effetti collaterali gravi dovuti al vaccino vengono tenuti nascosti 3 4 Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale danno informazioni solo sui benefici delle vaccinazioni e non sui rischi Le reazioni avverse gravi al vaccino sono molto rare 5 Temo che le reazioni avverse al vaccino possano presentarsi anche molto tempo dopo la vaccinazione 6 Seguendo stili di vita sani si possono evitare le malattie senza necessità di vaccinare il bambino 7 Se si smettesse di vaccinare molte malattie oggi rarissime potrebbero tornare in circolazione 8 La malattia per la quale ci si vaccina è meno pericolosa del vaccino stesso 9 Sicuramente chi si vaccina non contrarrà la malattia per la quale è stato vaccinato 10 Ho paura delle reazioni avverse subito dopo la vaccinazione 11 Ho paura che il bambino contragga le malattie se non viene vaccinato 12 Vengono fatte troppe vaccinazioni in un’unica soluzione 13 Le vaccinazioni vengono effettuate su bambini troppo piccoli, bisognerebbe farle quando sono un po’ più grandi 14 L’organizzazione sanitaria è flessibile nel modificare tempi e modi delle vaccinazioni su richiesta dei genitori 15 Chi non vaccina viene colpevolizzato dagli operatori del Sistema Sanitario Nazionale 16 In genere gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale sono disponibili ad affrontare dubbi o perplessità sulle vaccinazioni 17 Ho più fiducia nei consigli di sanitari al di fuori del Sistema Sanitario Nazionale 14 18 Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale sono preparati ed aggiornati sulle vaccinazioni 19 Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale hanno un interesse economico nelle vaccinazioni infantili 20 I vaccini per l’infanzia sono soprattutto un business economico delle case farmaceutiche 21 Il fatto che le vaccinazioni non sono più obbligatorie significa che non sono più necessarie (solo per la Regione Veneto) Queste 21 domande si sono confermate come fortemente discriminanti tra i gruppi di genitori rispetto alla scelta di vaccinare o meno i propri figli, sia in chi ha risposto via web sia in chi ha risposto via questionario cartaceo, sia in Veneto che fuori Veneto. Per ridurre la complessità della batteria di domande e verificare se le indicazioni rilevate potessero essere sintetizzate in fattori omogenei è stata realizzata un’analisi di secondo livello sui dati nel loro complesso attraverso l’applicazione dell’analisi fattoriale all’intero dei data-set disponibili. Attraverso questa analisi sono stati individuati tre fattori significativi che spiegano complessivamente il 57% della varianza1. Dall’analisi delle variabili che cadono nei tre fattori, questi sono stati nominati: A) Percezione del rischio della vaccinazione B) Percezione del valore protettivo della vaccinazione C) Percezione dell’organizzazione sanitaria Figura 15. Dimensioni della vaccinazione 2 A 5 4 13 10 8 12 3 19 20 B 7 11 -8 9 15 1 -6 17 21 - 21 14 16 18 C Alcune variabili sono significative in più di un fattore ma la maggior parte caratterizza chiaramente un singolo fattore, in maniera diretta o in maniera indiretta. L’analisi fattoriale individua le dimensioni rispetto alle quali un individuo tende a rispondere in maniera omogenea, individuando quindi all’interno di un numero cospicuo di variabili quegli elementi che le caratterizzano, accomunandole. Nel nostro caso, quindi, i fattori possono essere così descritti: 1 L’analisi fattoriale consente di ridurre la complessità dell’informazione contenuta nei 21 item in un insieme ridotto di dimensioni (3 nel nostro caso) non direttamente osservabili (“fattori”), cercando di mantenere la stessa efficacia descrittiva. I tre fattori ottenuti spiegano, ovvero sono in grado di riprodurre, il 57% della varianza iniziale. L’aumento del numero di fattori aumenterebbe sicuramente la percentuale di varianza spiegata ma in maniera non determinante e a discapito della semplicità del modello e della denominazione dei fattori ottenuti. 15 A) Percezione del rischio della vaccinazione Le variabili che fanno parte del fattore A sono le seguenti: 2 Spesso gli effetti collaterali gravi dovuti al vaccino vengono tenuti nascosti 5 Temo che le reazioni avverse al vaccino possano presentarsi anche molto tempo dopo la vaccinazione 10 Ho paura delle reazioni avverse subito dopo la vaccinazione 12 Vengono fatte troppe vaccinazioni in un’unica soluzione 13 Le vaccinazioni vengono effettuate su bambini troppo piccoli, bisognerebbe farle quando sono un po’ più grandi 20 I vaccini per l’infanzia sono soprattutto un business economico delle case farmaceutiche 3 Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale danno informazioni solo sui benefici delle vaccinazioni e non sui rischi 19 Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale hanno un interesse economico nelle vaccinazioni infantili 15 Chi non vaccina viene colpevolizzato dagli operatori del Sistema Sanitario Nazionale 17 Ho più fiducia nei consigli di sanitari al di fuori del Sistema Sanitario Nazionale 21 Il fatto che le vaccinazioni non sono più obbligatorie significa che non sono più necessarie 8 * La malattia per la quale ci si vaccina è meno pericolosa del vaccino stesso * Il primo fattore considerato è fortemente e significativamente2 discriminante tra le tre popolazioni considerate rispetto ai comportamenti vaccinali, indipendentemente dal canale di raccolta delle informazioni utilizzato come mostra il grafico sottostante nel quale viene indicata la percentuale di punteggi fattoriali superiori al 66% percentile della distribuzione totale nei sotto-gruppi considerati. Figura 16. Alta percezione del rischio della vaccinazione (% punteggi superiori al 66° percentile della distribuzione) vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori totali * 2 web fuori veneto 29,3% 56,0% 65,1% 42,6% diff. signif. web veneto 30,4% 52,0% 61,9% 44,8% diff. signif. cartaceo veneto 19,3% 42,0% 65,2% 24,0% diff. signif. diff. signif. diff. signif. diff. non signif. Elemento comune a più fattori Differenze statisticamente significative a livello del 5% (p-value < 0,05 utilizzando il test χ2di Pearson) 16 La percentuale con punteggi più elevati in questo fattore è nel gruppo dei non vaccinatori. Inoltre, all’interno di genitori omogenei per scelta vaccinale, tra i non vaccinatori non c’è una differenza significativa che invece si rileva negli altri due gruppi di genitori. Questo sta a significare che i non vaccinatori danno le stesse risposte alle variabili inserite in questo fattore indipendentemente dal modo con cui hanno partecipato all’indagine. Le variabili che discriminano maggiormente i tre gruppi sono le seguenti: Figura 17. Grado medio di accordo dei genitori con le affermazioni relative alle vaccinazioni Spesso gli effetti collaterali gravi dovuti al vaccino vengono tenuti nascosti vaccinatori totali vaccinatori parziali Gli operatori del SSN danno informazioni solo sui benefici delle vaccinazioni e non sui rischi non vaccinatori 5,0 5,0 4,5 4,5 4,0 4,0 3,5 3,5 3,0 3,0 2,5 2,5 2,0 2,0 1,5 1,5 1,0 vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 1,0 web fuori veneto web veneto cartaceo veneto Temo che le reazioni avverse al vaccino possano presentarsi anche molto tempo dopo la vaccinazione vaccinatori totali vaccinatori parziali Le vaccinazioni vengono effettuate su bambini troppo piccoli, bisognerebbe farle quando sono un pò più grandi non vaccinatori 5,0 5,0 4,5 4,5 4,0 4,0 3,5 3,5 3,0 3,0 2,5 2,5 2,0 2,0 1,5 1,5 1,0 vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 1,0 web fuori veneto web veneto cartaceo veneto Dai grafici si nota come l’accordo medio alle affermazioni sia sempre significativamente inferiore tra i vaccinatori rispetto alle altre due categorie di genitori. In particolare i vaccinatori esprimono un accordo medio molto basso alla paura che le reazioni avverse al vaccino possano presentarsi anche molto tempo dopo la vaccinazione e che le vaccinazioni vengano effettuate su bambini troppo piccoli. L’accordo medio è un po’ più alto nei vaccinatori rispetto al fatto che gli operatori sanitari spesso tengano nascosti gli effetti collaterali dovuti ai vaccini, forse ad indicare una potenziale criticità da tenere sotto controllo per il futuro e da fugare con tutti i mezzi. Il primo dei due grafici che seguono , invece, evidenzia delle diversità tra i gruppi non così marcate come nei grafici precedenti: 17 Figura 18. Grado medio di accordo dei genitori con le affermazioni relative alle reazioni avverse subito dopo le vaccinazioni e alla pericolosità della malattia Ho paura delle reazioni avverse subito dopo la vaccinazione vaccinatori totali vaccinatori parziali La malattia per la quale si vaccina è meno pericolosa del vaccino stesso non vaccinatori 5,0 5,0 4,5 4,5 4,0 4,0 3,5 3,5 3,0 3,0 vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 2,5 2,5 2,0 2,0 1,5 1,5 1,0 1,0 web fuori veneto web veneto cartaceo veneto La paura verso le reazioni avverse immediate, seppur in maniera differenziata, accomuna tutti i genitori consapevoli che il vaccino, come qualsiasi altro trattamento medico, comporta una piccola dose di rischio. Tale paura però si consolida nei non vaccinatori convinti che la malattia che si previene sia meno pericolosa del vaccino stesso e che le conseguenze da vaccino possano presentarsi anche dopo molto tempo, mentre per i non vaccinatori la paura è mitigata dagli effetti benefici del vaccino, come si vedrà meglio nell’analisi del secondo fattore. Infine ci sono due elementi che rientrano nel fattore e che hanno a che fare con l’opinione che i vaccini siano un business per le case farmaceutiche e per il Sistema Sanitario in generale. Figura 19. Grado medio di accordo dei genitori con le affermazioni relative agli interessi economici sulle vaccinazioni I vaccini per l'infanzia sono soprattutto un business economico delle case farmaceutiche vaccinatori totali vaccinatori parziali Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale hanno un interesse economico nelle vaccinazioni infantili non vaccinatori 5,0 5,0 4,5 4,5 4,0 4,0 3,5 3,5 3,0 3,0 2,5 2,5 2,0 2,0 1,5 1,5 1,0 vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 1,0 web fuori veneto web veneto cartaceo veneto Tra le due affermazione c’è un’evidente differenza di accordo registrando nei non vaccinatori un accordo pressoché massimo sul fatto che i vaccini siano soprattutto un business per le case farmaceutiche, livello di accordo non confermato relativamente agli intessi economici degli operatori del Sistema Sanitario Nazionale. Da notare che le opinioni di chi utilizza il web sulle case farmaceutiche sono più sbilanciate verso l’alto. 18 B) Percezione del valore protettivo della vaccinazione Le variabili che fanno parte del fattore B sono le seguenti: 11 1 7 9 6 4 8 21 Ho paura che il bambino contragga le malattie se non viene vaccinato E’ importante vaccinare i bambini perché le malattie che si prevengono possono avere effetti molto gravi Se si smettesse di vaccinare molte malattie oggi rarissime potrebbero tornare in circolazione Sicuramente chi si vaccina non contrarrà la malattia per la quale è stato vaccinato # Seguendo stili di vita sani si possono evitare le malattie senza necessità di vaccinare il bambino Le reazioni avverse gravi al vaccino sono molto rare * La malattia per la quale ci si vaccina è meno pericolosa del vaccino stesso Il fatto che le vaccinazioni non sono più obbligatorie significa che non sono più necessarie Il secondo fattore considerato è fortemente e significativamente discriminante tra le tre popolazioni considerate rispetto ai comportamenti vaccinali, indipendentemente dal canale di raccolta delle informazioni utilizzato, come mostra il grafico sottostante nel quale viene indicata la percentuale di punteggi fattoriali superiori al 66% percentile della distribuzione totale nei sotto-gruppi considerati. Figura 20. Alta percezione del valore protettivo della vaccinazione (% punteggi superiori al 66° percentile della distribuzione) vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Come si vede dal grafico la percentuale di coloro che fanno registrare valori dei punteggi fattoriali superiori al 66° percentile della distribuzione sono nettamente superiori nei vaccinatori anche se questa percentuale (che quasi sparisce nei non vaccinatori) risulta comunque più contenuta rispetto al fattore A. Questo sta ad indicare che i punteggi alti su questo fattore, e quindi il grado di accordo con le affermazioni che lo compongono, è sicuramente maggiore nei non vaccinatori ma non è così consistente come invece è la percezione dei rischio. L’effetto protettivo delle vaccinazioni è quindi chiaramente percepito dai vaccinatori anche se con minor intensità rispetto al precedente fattore. La tabella che segue mette in evidenza le differenza tra i diversi gruppi di genitori. web fuori veneto 43,7% web veneto 44,7% cartaceo veneto 45,0% vaccinatori parziali 13,7% 10,0% 24,4% diff. signif. non vaccinatori 6,0% 3,5% 3,5% diff. non signif. totali 29,4% 25,3% 40,7% diff. signif. diff. signif. diff. signif. vaccinatori totali # * diff. non signif. Negativo Elemento comune a più fattori 19 Come si vede dai due grafici che seguono la paura delle malattie prevenute dal vaccino è notevolmente più elevata nel gruppo dei vaccinatori mentre sembra essere percepita in maniera molto bassa dai non vaccinatori. Figura 21. Grado medio di accordo dei genitori con le affermazioni relative all’importanza del vaccinare e dalla paura delle malattie E’ importante vaccinare i bambini perché le malattie che si prevengono possono avere effetti molto gravi vaccinatori totali vaccinatori parziali Ho paura che il bambino contragga le malattie se non viene vaccinato non vaccinatori 5,0 5,0 4,5 4,5 4,0 4,0 3,5 3,5 3,0 3,0 2,5 2,5 2,0 2,0 1,5 1,5 1,0 vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 1,0 web fuori veneto web veneto cartaceo veneto Le differenze tra web e cartaceo non sono molto consistenti, mentre le opinioni dei tre gruppi costruiti rispetto alle vaccinazioni si mantiene sempre molto differenziata. Da queste indicazioni potrebbe venire il suggerimento di potenziare di più l’informazione sulle malattie prevenute dalle vaccinazioni, non tanto per alimentare paure ingiustificate ma per aiutare i genitori a contrapporre correttamente, basandosi su dati scientificamente validi, i rischi delle vaccinazioni con quelli delle malattie prevenute. Un altro elemento che differenzia in maniera consistente i vaccinatori dai non vaccinatori è la convinzione che alcune malattie siano state definitivamente debellate e che quindi le vaccinazioni non servano ad evitare che queste malattie riprendano a diffondersi nella popolazione. Figura 22. Grado medio di accordo sull’affermazione “Se si smettesse di vaccinare molte malattie oggi rarissime potrebbero tornare in circolazione” vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 Dal grafico emerge appunto la convinzione da parte dei vaccinatori di prevenire il diffondersi di malattie oggi rarissime, mentre tale convinzione non è condivisa dai non vaccinatori. Un’ultima considerazione sul grado di accordo all’affermazione: “seguendo stili di vita sani si possono evitare le malattie senza necessità di valutare” (che entra con segno negativo nel fattore B). 20 Figura 23. Grado medio di accordo all’affermazione “Seguendo stili di vita sani si possono evitare le malattie senza necessità di vaccinare il bambino” vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 Dal grafico emerge un alto grado di accordo dei genitori non vaccinatori, i quali assegnano agli stili di vita sani un alto valore protettivo rispetto alle malattie prevenibili con le vaccinazioni, probabilmente anche maggiore del vaccino stesso. Anche questo è un fattore su cui è possibile incidere con una corretta informazione sulle malattie prevenibili con le vaccinazioni e sulle possibili forme di contagio. C) Percezione dell’organizzazione sanitaria Le variabili che fanno parte del fattore C sono le seguenti: 14 L’organizzazione sanitaria è flessibile nel modificare tempi e modi delle vaccinazioni su richiesta dei genitori 16 In genere gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale sono disponibili ad affrontare dubbi o perplessità sulle vaccinazioni 18 Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale sono preparati ed aggiornati sulle vaccinazioni Figura 24. Alta percezione positiva dell’organizzazione Sanitaria (% punteggi superiori al 66° percentile della distribuzione) vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Nel caso del terzo fattore non si registrano forti differenze tra vaccinatori e non vaccinatori ma tra fuori Veneto e Veneto dove la percezione dei rispondenti relativamente all’organizzazione sanitaria è sicuramente migliore. 21 web fuori veneto web veneto cartaceo veneto vaccinatori totali 12,5% 28,0% 51,3% diff. signif. vaccinatori parziali 11,0% 26,0% 38,2% diff. signif. non vaccinatori 10,0% 15,9% 30,4% diff. signif. totali 11,6% 23,0% 48,9% diff. non signif. diff. signif. diff. signif. Considerando le variabili che concorrono al fattore possiamo trovare la seguente situazione: Figura 25. Grado medio di accordo dei genitori con le affermazioni relative all’organizzazione sanitaria L'organizzazione sanitaria è flessibile nel modificare tempi e modi delle vaccinazioni su richiesta dei genitori vaccinatori totali vaccinatori parziali In genere gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale sono disponibili ad affrontare dubbi o perplessità sulle vaccinazioni non vaccinatori 5,0 5,0 4,5 4,5 4,0 4,0 3,5 3,5 3,0 3,0 2,5 2,5 2,0 2,0 1,5 1,5 1,0 vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 1,0 web fuori veneto web veneto cartaceo veneto Gli operatori del Sistema Sanitario Nazionale sono preparati ed aggiornati sulle vaccinazioni vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori web fuori veneto web veneto cartaceo veneto 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 In generale i vaccinatori hanno un’opinione migliore sugli operatori del sistema sanitario dei non vaccinatori, soprattutto per quel che riguarda la loro preparazione e il grado di aggiornamento. Tutte le categorie esprimono livelli di accordo più elevato relativamente a chi risiede in Veneto rispetto al resto di Italia. L’elemento che differenzia meno i gruppi è la flessibilità del Sistema Sanitario rispetto alla quale anche i vaccinatori tendono a considerare non molto elevata. 22 d) Un confronto territoriale La disponibilità di un data-set consistente che copre l’intero territorio nazionale consente di porsi qualche interrogativo su eventuali elementi di diversità negli atteggiamenti e nelle esperienze dei genitori rispetto all’area geografica di provenienza:nord, centro, sud Italia. Considerando esclusivamente i dati raccolti via web per ovvi motivi di comparabilità nel corso della ricerca sono stati raccolti i seguenti questionari: Figura 26. Questionari compilati per area geografica n % Veneto Nord (senza Veneto) Centro Sud 620 908 464 184 28,5 41,7 21,3 8,5 Totale 2176 100 La partecipazione delle regioni del sud è stata sicuramente più contenuta, forse ad indicare una minor diffusione dell’uso di Internet. In ogni caso è possibile provare a verificare se ci sono differenze significative legate alla residenza dei rispondenti. Il primo elemento che è possibile verificare è il dato sul comportamento vaccinale dei genitori ovvero come si suddivide il gruppo dei rispondenti rispetto alle tre categorie in relazione al territorio di residenza: Figura 27. Distribuzione dei rispondenti per territorio di residenza e comportamento verso le vaccinazioni, valori assoluti Veneto Nord (senza Veneto) Centro Sud Totale Vaccinatori totali 318 542 294 109 1263 Vaccinatori parziali 54 139 70 17 280 Non vaccinatori 238 218 94 55 605 Figura 28. Distribuzione dei rispondenti per territorio di residenza e comportamento verso le vaccinazioni, valori relativi La distribuzione per articolazione territoriale dei tre gruppi di genitori è abbastanza simile con una prevalenza dei vaccinatori che supera sempre il 50% fino ad un massimo del 64% nel Centro Italia. 23 La categoria dei “vaccinatori parziali” è la meno rappresentata, forse perché è anche la meno definita, registrando delle numerosità abbastanza contenute soprattutto nei territori del sud. Questo comporta la necessità di considerare con attenzione i risultati che verranno presentati nelle pagine che seguono tenendo sempre presente che non si tratta di un campione statisticamente rappresentativo della popolazione e che la numerosità dei gruppi è molto diversa. Nonostante questi limiti innegabili e insiti nella struttura stessa del modello di ricerca, dall’analisi dei dati si possono rilevare alcune tendenze interessanti. Un primo dato interessante è che non si rilevano differenze significative tra i territori nazionali per quanto riguarda le variabili socio-demografiche considerate ovvero età e titolo di studio della madre e presenza di più di un figlio. Dato che nella popolazione complessiva queste variabili sono diversificate rispetto al territorio di residenza, è lecito pensare che l’elemento omogeneizzante sia l’utilizzo del web. Relativamente alle esperienze realizzate dai rispondenti in merito alle vaccinazioni possiamo cogliere qualche indicazione dai grafici che seguono. Figura 29. Distribuzione della percentuale di risposte affermative sulle esperienze vissute in relazione alle vaccinazioni per territorio di residenza Ho trovato discordanza di opinioni sulle vaccinazioni da parte di operatori sanitari diversi (% risposte affermative) Ho avuto esperienza diretta o indiretta con bambini danneggiati da vaccini (% risposte affermative) 24 Ho avuto contatto con persone che non hanno vaccinato i propri figli (% risposte affermative) L’andamento delle risposte nelle diverse aree territoriali è assolutamente simile se si considerano i tre gruppi di genitori: tendenzialmente dappertutto i non vaccinatori sono quelli che hanno avuto maggiori esperienze di bambini danneggiati da vaccini, di indicazioni contrastanti tra operatori sanitari e di contatto con persone che non avevano vaccinato i propri figli. Inoltre non ci sono grosse differenze tra i diversi territori, ad indicare che la collocazione territoriale influenza poco le esperienze dei genitori. Infine è interessante verificare se ci sono differenze negli atteggiamenti verso le vaccinazioni a seconda del territorio di residenza attraverso l’analisi dei punteggi nei tre fattori individuati. Figura 30. Distribuzione dei rispondenti per territorio di residenza e alti punteggi fattoriali, valori relativi Fattore 1: Alta percezione del rischio della vaccinazione (% punteggi superiori al 66° percentile della distribuzione) vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% veneto nord (senza veneto) centro sud Fattore 2: Alta percezione del valore protettivo della vaccinazione (% punteggi superiori al 66° percentile della distribuzione) vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% veneto nord (senza veneto) centro sud 25 Fattore C: Alta percezione dell’organizzazione sanitaria (% punteggi superiori al 66° percentile della distribuzione) vaccinatori totali vaccinatori parziali non vaccinatori 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% veneto nord (senza veneto) centro sud Le differenze più evidenti sono relative alla percezione positiva dell’organizzazione sanitaria che al sud fa registrare valori bassissimi, intorno allo zero. e) Gli elementi che “fanno la differenza” Leggendo trasversalmente quanto emerso dalla ricerca si evidenziano dei legami abbastanza chiari tra alcune variabili socio-demografiche della madre, l’aver o meno avuto determinate esperienze rispetto alle vaccinazioni, l’atteggiamento dei genitori verso le vaccinazioni (sintetizzato nei tre fattori individuati) con il comportamento rispetto alle vaccinazione che porta una famiglia a vaccinare totalmente, in parte o non vaccinare i propri figli. Utilizzando i dati raccolti attraverso il web, partendo dai legami evidenziati, si è cercato di capire quali sono le variabili che possono “fare la differenza” e quindi quelle che influenzano di più la scelta di vaccinare o meno. Per realizzare questa analisi si è scelto di confrontare due gruppi di genitori simili per alcune caratteristiche di base ma che hanno effettuato scelte diverse: gruppo1: genitori vaccinatori che hanno risposto alla ricerca attraverso il web e che hanno fatto registrare un atteggiamento rispetto alla percezione del rischio delle vaccinazioni simile ai non vaccinatori (291) gruppo 2: genitori non vaccinatori che hanno risposto alla ricerca via web (594). Entrambi questi gruppi hanno voluto rispondere alla ricerca, sono quindi interessati alla materia, si muovono sul web e hanno un’alta percezione del rischio delle vaccinazioni. Quali sono quindi le variabili che li hanno portati a vaccinare o non vaccinare il proprio figlio? La prima ipotesi è che i due gruppi differiscano rispetto alle variabili socio-demografiche considerate. 26 Figura 31. Distribuzione dei rispondenti dei due gruppi selezionati rispetto ad alcune variabili socio-demografiche 100% 90% 80% 70% 60% vaccinatori totali con alto punteggio Fattore 1 50% 40% non vaccinatori totali 30% 20% 10% 0% % mamme con % mamme con % con altri figli laurea più 40 anni Dal grafico emerge una sostanziale omogeneità dei due gruppi considerati rispetto al titolo di studio della madre, variabile tra le più significative nel differenziare i comportamenti verso le vaccinazioni. Rispetto alle altre due variabili considerate (età della madre e presenza di altri figli) si registra una differenza che però è sicuramente più contenuta rispetto al confronto con l’intero gruppo dei non vaccinatori. Le variabili sociodemografiche non sembrano essere quelle che incidono sulla scelta di vaccinare o non vaccinare e quindi “a fare la differenza”. Dato questo esito, si sono considerate come variabili importanti le esperienze che i due gruppi hanno avuto sul tema delle vaccinazioni con i risultati evidenziati nel grafico che segue: Figura 32. Distribuzione dei rispondenti dei due gruppi selezionati rispetto ad esperienze realizzate relativamente alle vaccinazioni 100% 90% 80% 70% 60% vaccinatori totali con alto punteggio Fattore 1 50% 40% non vaccinatori totali 30% 20% 10% 0% % opinioni discordanti % conoscenza % conoscenza bambini genitori non danneggiati vaccinatori Analizzando il grafico e confrontando i due gruppi rispetto alle esperienze avute in relazione alle vaccinazioni si vede come, a parità di atteggiamento e con caratteristiche socio-demografiche simili, i due gruppi si differenziano in maniera significativa soprattutto per la percentuale di chi afferma di aver avuto esperienze dirette o indirette con bambini danneggiati da vaccini e aver ricevuto opinioni discordanti dagli operatori sanitari. Si può quindi dedurre che, molto probabilmente, nel gruppo di genitori fortemente scolarizzati, con età medio-alta, con una buona familiarità di utilizzo del computer e con un atteggiamento di alta percezione del rischio delle vaccinazioni, l’orientamento verso la vaccinazione è fortemente determinato dal tipo di 27 esperienza che viene vissuta sia all’interno del Sistema Sanitario Nazionale legato all’unitarietà o meno del messaggio ricevuto dagli operatori, sia dalla conoscenza diretta o indiretta di bambini danneggiati da vaccini. Questa riflessione può essere una base importante per capire verso quali strategie di sostegno alle vaccinazioni dovrebbero essere attivate: attivare una comunicazione corretta e condivisa tra tutti gli operatori sui rischi e sui possibili danni da vaccino utilizzando mezzi nuovi quali Internet, senza però sottovalutare l’impatto di quelli tradizionali come il libretto della vaccinazioni. 28