Notizie testimonianze proposte per gli amici dei missionari Burundi Camerun CIAD Congo R. D. Mozambico Sierra Leone Bangladesh Filippine Giappone Indonesia Taiwan amazzonia BRASILE COLOMBIA MESSICO CSAM Centro Saveriano Animazione Missionaria Via Piamarta, 9 - 25121 Brescia Tel. 030.3772780 – Fax 030.3772781 E-mail: [email protected] Direttore: Marcello Storgato Redazione: Diego Piovani Direttore responsabile: Marcello Storgato Regist. Trib. di PR 07-03-1967 - n. 400 Stampa: Tipografia Camuna S.p.A. - Brescia In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio P. T. Brescia C.M.P., detentore conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa 2011 SETTEMBRE n. 8 Vivere con serietà E vincere la tentazione della futilità... L e vacanze sono passate e torna il tempo ordinario del lavoro e dell’impegno. Settembre ci richiama alla serietà del nostro lavoro. Abbiamo certamente bisogno di vacanze per interrompere il ritmo, per occuparci di noi stessi e delle cose più importanti, per dare più tempo a Dio. Il tempo che ci è dato è tempo per costruire: è prezioso. Seriamente, non seriosamente Mons. Guido Conforti, che a breve sarà dichiarato “santo”, quindi proposto come modello per noi, diceva che il tempo “è prezioso quanto è preziosa la grazia, quanto è prezioso il paradiso e quanto è prezioso Dio”. Il tempo deve essere impegnato seriamente, non “seriosamente”, perché è un diritto anche quello di vivere serenamente nel nostro lavoro e poter, periodicamente, riposare. Gli antichi dicevano: Semel in anno licet insanire - una volta all’anno è lecito comportarsi da matti. Forse per questo una tradizione millenaria offre annualmente un periodo diverso dagli altri: il carnevale, in cui possiamo rompere la routine quotidiana. Ma oggi il carnevale ha subito un’abnorme dilatazione e siamo caduti in una forma di evasione permanente, che è vacuità e futilità. La moda di dire sciocchezze Ormai per essere alla moda, si deve ridere di tutto, raccontare barzellette, sganasciarsi in maniera isterica, dire sciocchezze e spettegolare sulla vita privata dei cosiddetti divi o vip…; essere, in una parola, superficiali e frivoli. Probabilmente questa specie di mania collettiva viene dalla televisione; soprattutto, ma non solo, da quella commerciale I TELEGIORNALI DEL NOSTRO PAPA I problemi veri e le buone notizie dal mondo p. MARCELLO STORGATO, sx il papa ha il suo A nche telegiornale. Non è un servizio regolare quotidiano, a ore fisse, secondo un palinsesto prestabilito. È un telegiornale occasionale, ma molto seguito e con un’audience eccezionale da record. Generalmente approfitta dell’udienza generale del mercoledì, o più spesso sfrutta l’appuntamento domenicale dell’Angelus, dopo il messaggio principale e prima del saluto ai vari gruppi di pellegrini. L’udienza è assicurata, la presenza dei grandi media pure. E il papa ne approfitta per lanciare qualche notizia importante per l’umanità e per la chiesa. Notizie che stanno a cuore al papa, molto spesso trascurate dalle grandi reti di informazione nazionali e internazionali. Fanno notizia dopo che lui ne parla. Le notizie del papa: alcuni esempi. Il papa fa notizia quando riceve i rappresentanti di zingari e rom (11 giugno) e dice loro: “Cari amici, vi invito a scrivere una nuova pagina di storia per il vostro popolo e per l’Europa...”. Fa notizia quando ringrazia i donatori di sangue che “in modo silenzioso aiutano i fratelli in difficoltà” e invita i giovani a seguire il loro esempio (12 giugno). Fa notizia quando manda gli “auguri di pace e prosperità” alle autorità e ai cittadini del nuovo Stato del Sud Sudan, a maggioranza cristiana, dopo una lunga guerra con gravi e continue violazioni dei diritti umani (8 luglio). Fa notizia soprattutto il preoccupato appello per la Somalia e tutta la regione del Corno d’Africa, “colpita da gravissima siccità e una tremenda carestia, che sta causando una catastrofe umanitaria”. E chiede una mobilitazione internazionale per inviare in fretta soccorsi adeguati (17 luglio). Spero faccia notizia anche quanto mette i puntini sulle “i” verso le grandi istituzioni internazionali in riferimento alle gravi situazioni di gran parte dell’umanità: “Povertà e fame sono spesso il risultato di atteggiamenti egoistici... Non possiamo tacere il fatto che anche il cibo è diventato oggetto di speculazioni o è legato agli andamenti di un mercato finanziario che, privo di regole certe e povero di principi morali, appare ancorato al solo obiettivo del profitto” (1 luglio alla Fao). I nostri telegiornali invece, ogni giorno e a orario fisso, continuano a riproporci puntate su eccidi irrisolti, vecchie telenovele che sembrano interminabili. Viene da pensare che la regia o le regie - perché sono rare le eccezioni! - vogliano proporre e imporre questi comportamenti come cose da imitare; cerchino proseliti in modo da continuare la ...carneficina. Stiamo ormai arrivando alla “metastasi del male”. Eppure, non riusciamo a rassegnarci a questo andazzo, visto che “la speranza è l’ultima a morire”. Possiamo far sentire la nostra opinione e la nostra esigenza per notizie aggiornate e importanti, sia a livello locale che a livello internazionale. Possiamo tornare a chiedere ai nostri direttori ed editori televisivi di farci vedere e sentire regolarmente le notizie reali del mondo: le notizie “brutte” e - possibilmente - le notizie “buone” dal mondo. Ce ne sono tante: ■ basta voler scegliere. Contributo annuo € 10,00 Una copia € 1,00 - Contiene I. R. Poste Italiane. Sped. A.P. D.L. 353 03 (conv. L.27/02/04 n° 46) art. 2, comma 2, DCB Brescia. Envoi par Abonnement Postal - Taxe Perçue p. GABRIELE FERRARI, sx e dai social network, dove si fa a gara a chi è più leggero; dove si parla solo di feste, di musica, di sport, di gossip; dove si esagera nell’esternare i propri stati d’animo; dove abbondano gli esclamativi e si dimenticano, ahimè, le buone maniere... E non ci si accorge di regredire verso uno stadio infantile e di smarrire le barriere della morale oltre che del buon gusto. Questa infezione collettiva di vacuità, viene con ogni probabilità da alcuni agenti patogeni che si chiamano benessere, insoddisfazione, voglia di evasione. Paura delle cose serie... Popoli più giovani dei nostri e genti più intraprendenti e serie, che non hanno tempo di ridere, perché occupati in problemi che spesso riguardano la loro stessa sopravvivenza, premono ai nostri confini: il futuro è loro, non nostro; anche se questo ci fa paura! Sarebbe sbagliato generalizzare e altrettanto sterile atteggiarsi a giudici inflessibili di questi comportamenti, senza rendersi conto della realtà più profonda nascosta dall’apparenza. Probabilmente la voglia di evadere deriva anche dalla paura di dover entrare in discorsi legati a questioni serie, come il lavoro, la formazione culturale, la precarietà, il futuro del nostro mondo; oppure legati ad ambiti sociali ed esistenziali decisivi per la nostra esistenza, che vanno dalla politica fino alla fede, argomento tabù per antonomasia. Molti adolescenti, che si allontanano dalla religione proprio nell’età in cui diventano autonomi, incappano nel vuoto e nella superficialità del nostro mondo adulto, dovuto alla mancanza di riferimenti alti e al tramonto di un forte orizzonte di valori - religiosi o laici che siano - e vi si adeguano in fretta. Segnali nuovi e positivi Grazie a Dio, intravediamo anche segni nuovi: giovani impegnati nel sociale, nel volontariato, nello sviluppo dei popoli più deboli; giovani che rivendicano la libertà e la crescita dei loro paesi (come in nord Africa); giovani “indignati” per la loro condizione precaria (come in Spagna); giovani che ritrovano il gusto della fede (la giornata mondiale della gioventù). Speriamo, certo, che tutto non si esaurisca in un momento di ritrovo di massa. Ma è incoraggiante vedere giovani che finalmente parlano di cose concrete e serie, che cercano una via d’uscita al modo di vita imposto dalle sbornie liberiste degli anni ‘90, che perseguono un rinnovamento capace di risvegliare la passione per il futuro e per le realtà invisibili: “quelle vere”, direbbe san Paolo. Tutto ciò potrà aiutare a recuperare in modo positivo la mentalità dei nostri padri, che sapevano quanto il benessere non fosse un dato acquisito una volta per sempre. E per questo si rimboccavano le maniche lavorando e facendo studiare i figli, perché avevano sperimentato quanto la vita fosse dura e dolorosa, ma che forse, proprio per questo, amavano anche più di noi. ■ 2011 settembre n. ANNO 64° 8 2 Festa parrocchiale ad Abaetetuba 3 Un santo per tutta l’umanità 4/5 Testimoni di speranza 6 Due santi s’incontrano, anzi tre Conforti: la giornata del vescovo Laicato: Due vite donate alla missione Il viaggio di un carisma, dal mondo e nel mondo Mons. Mazzolari: “Ragazzi, non ditemi di no!” 2011 SETTEMBRE m i s sion e e spirito missione E CONFORTI Il beato cardinal Andrea Ferrari Due santi s’incontrano, anzi tre Don Guanella, mons. Conforti e il card. Ferrari I n prossimità del 23 ottobre, troviamo tempo e modo di raccontare i tre incontri avvenuti tra san Luigi Guanella e san Guido Conforti, perché il loro significato ci introduce nelle vene dell’amore che Dio Padre riversa nel cuore dei suoi santi. I due si incontrarono una prima volta a Como, tra il 1892 e il 1894, durante una visita che don Guido, da poco ordinato prete (22.9.1888), aveva fatto al vescovo mons. Andrea Ferrari, che era stato suo rettore nel seminario di Parma. L’incontro di Como Don Guido aveva il cuore carico di riconoscenza verso il suo “padre amato”, che aveva suscitato nel suo cuore di giovane seminarista il desiderio di accogliere le esigenze radicali del rapporto con Gesù. Gli era stato accanto mentre imparava a convivere con i condizionamenti della salute e anche quando don Bosco aveva rifiutato di accettarlo “come missionario” tra i salesiani. Ora don Guido aveva bisogno di consigli per realizzare l’ardito progetto di fondare una congregazione missionaria. Per mons. Ferrari essere vescovo significava amare Dio e 2 la gente con cuore disposto a dare tutto, imparando da Gesù. Per questa ragione pensò di far incontrare don Guido Conforti con don Luigi Guanella, perché secondo lui quel prete, “missionario tra i più poveri e abbandonati”, dava grande evidenza alla paternità di Dio. Don Guanella era sacerdote diocesano, più anziano di don Conforti e aveva già dovuto remare contro l’opinione pubblica, e anche di qualche ecclesiastico. Il grande affare della santità Il 24 ottobre 1915, san Guido Conforti, che nel frattempo era divenuto a sua volta vescovo di Parma, venne informato della morte di don Luigi Guanella e tornò su quell’incontro con il seguente ricordo: “Don Guanella onorò altamente la sua missione sacerdotale con la santità della vita e con opere meravigliose di carità… Ricordo d’averlo avvicinato, parecchi anni or sono, e perdura in me l’impressione gratissima che ne ho riportato; l’impressione che sogliono lasciare i santi in quanti hanno la fortuna di trattare con essi. Più che a pregare per lui, mi sento inclinato a raccomandarmi alle sue orazioni...”. Anche don Luigi Guanella era p. LINO MAGGIONI, sx tornato su quel primo incontro, in circostanze differenti, per dire: “Le anime sante si conoscono tra loro e a vicenda e con tutto il cuore si amano. La più grande felicità è trovarsi due persone amiche e aiutarsi nel grande affare della propria santificazione”. L’incontro... americano Nel libro d’oro dell’amore di Dio è registrato anche un secondo incontro tra don Guanella e mons. Conforti. Un incontro missionario, in quanto le due guarigioni che hanno aperto le porte della loro canonizzazione sono avvenute nel continente Americano. San Luigi Guanella era stato invocato a Philadelphia (Usa), il 15 marzo 2002, dalla mamma di William Glisson. A 20 anni, cadendo con i pattini a rotelle, aveva riportato un gravissimo trauma cranico occipitale. San Luigi si era recato là a intercedere perché gli fosse guarita la testa, in un modo che la scienza non sa spiegare. San Guido Conforti, invece, era arrivato in Brasile, nella diocesi di Belo Horizonte, nell’agosto del 2003. Era stato invocato da tutta la comunità parrocchiale, per ottenere la guarigione di Thiago Souza: un neonato prematuro afflitto da grave ipossia San Luigi Guanella San Guido Conforti cerebrale per un arresto cardiorespiratorio prolungato. La sua felice crescita è un fatto che la scienza non sa spiegare. Di questo secondo incontro tra santi fa riflettere il fatto che ambedue, san Luigi e san Guido, hanno lasciato il cielo per venire a guarire la testa di un giovane e di un bambino, e dare loro vita in abbondanza. L’incontro a San Pietro Il terzo incontro è ancora in agenda. I due nuovi santi, non dimenticano che nelle loro tante tribolazioni si sono sentiti sorretti e consolati da quel san- to vescovo di Como, in seguito nominato cardinale di Milano. A Milano, lo stesso Papa e le autorità civili dell’Italia in fermento, lo caricarono della croce del sospetto e dell’isolamento. Lui morì offrendo al Signore le sofferenze e la vita per la sua gente. La chiesa ha proclamato “beato” il cardinal Ferrari e la gente dice che è stato il più grande pastore che Milano abbia avuto dopo san Carlo Borromeo. Inutile chiedersi se il 23 ottobre quei tre santi si troveranno insieme in piazza San Pietro. Quali saranno i loro pensieri sui nostri giovani di oggi? ■ INTENZIONE MISSIONARIA E PREGHIERA DEL MESE • Le comunità cristiane in Asia proclamino il vangelo con fervore, testimoniandolo con la gioia della fede. • Gli insegnanti sappiano trasmettere l’amore alla verità ed educare ai valori morali e spirituali. Conforti: “Il servo fedele impiega santamente la giornata”. 2011 SETTEMBRE V ITA S AV ERIA NA I nostri laici ci sanno fare La festa parrocchiale ad Abaetetuba L a festa parrocchiale è iniziata il 5 giugno e si è conclusa il 3 luglio. La preparazione è partita proprio quando io sono entrato all’ospedale, il 6 aprile. I laici, coordinati dall’ottima presidente del consiglio pastorale, “dona Gesi”, si sono incontrati più volte e hanno organizzato tutto, dividendosi i compiti. Quando sono tornato convalescente il 25 maggio, ho trovato quasi tutto fatto, e anche bene! Durante la convalescenza p. Arnaldo De Vidi è venuto a darmi una mano: sa animare le celebrazioni molto bene e con arte. Tutti si danno da fare Ecco come si svolge la festa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso ad Abaetetuba, in Amazzonia. Il 6 giugno è iniziata la peregrinazione della Madonna: ogni sera la statua viene portata in una casa, dove ci si ritrova per pregare e celebrare la Messa, con la partecipazione entusiasta della gente. Altre statue della Madonna (di dimensioni più piccole) sono portate in altre abitazioni; anche lì i vicini di casa si incontrano, cantano e recitano il rosario. Il bel tutto per circa un’ora e mezza. Provate a immaginare cosa vuol dire in una parrocchia avere una ventina di gruppi che ogni sera si trovavano insieme per manifestare la loro devozione e il loro affetto alla Vergine Maria e condividere la gioia di stare insieme! Ma non è finita. Lavorando insieme, hanno messo a posto la piazza del santuario: sistemate le buche, rifatta la chioma agli alberi, dipinta la chiesa, i banchi verniciati a nuovo. Insomma, tutto odora di nuovo, di pulito, di festivo… La grande festa Mariana Finalmente, domenica 26 giu- LAICATO SAVERIANO Due vite donate alla missione p. BRUNO BOSCHETTI, sx Da due anni Serafino e Francisco si sono uniti a noi saveriani nelle missioni del Mozambico, come laici missionari. All’inizio la gente era confusa, abituata a trattare con i soliti “padri” e “suore”... Era una novità che, gente come loro, venisse da lontano per annunciare il vangelo. Non sapevano come chiamarli...; poi hanno deciso per l’appellativo di “fratello”, e “fratelli” lo sono davvero per essersi inseriti pienamente nella loro vita. Francisco Batista, brasiliano trentenne, viene da Belém (Amazzonia) con una bella esperienza di lavoro nelle comunità ecclesiali di base. Qui fa parte del gruppo “Giustizia e Pace” della diocesi di Beira e ha girato le varie missioni per sensibilizzare le comunità ai temi della dottrina sociale della chiesa, soprattutto riguardo alla “giustizia”. Ha aiutato le comunità ad aprire gli occhi e a denunciare le ingiustizie che spesso sono causa della miseria e della fame in Africa. Attualmente insegna etica e morale nella nostra scuola secondaria a Chemba. è molto apprezzato dai giovani che lo stimano e ascoltano con interesse. Ovunque sparge allegria con forti abbracci “alla brasiliana”. Una vera benedizione! Serafino Piras è sardo di 65 anni. Vedovo con tre figli, proprietario di un’impresa di termosifoni con una trentina di operai a Rozzano (MI), ha lasciato la direzione dell’impresa ai figli ed è venuto a dedicare gli anni (e la pensione!) alle nostre missioni. Si è inserito a Inyangoma, una missione con 40 comunità, senza la presenza stabile dei “padri”. A Rozzano era il grande animatore dell’oratorio; a Inyangoma si dedica anima e corpo alla pastorale giovanile: organizza il campionato di calcio in tutte e comunità, insegna religione nelle scuole, costruisce chiese nei villaggi, dà agli studenti la possibilità di esercitarsi con il computer... Parla male il portoghese, ma tutti lo ascoltano con attenzione perché sanno che parla di Dio. Distribuisce sorrisi e “pacche sulle spalle” con abbondanza. Ha sempre frotte di bambini che gli corrono dietro e lo imitano in quel suo andare mezzo storto... Basta dire “Serafino”, che tutte le porte si aprono! La gente gli vuole un sacco di bene. Con il campionato di calcio Serafino ha cambiato la domenica di tante persone. Se passi per le comunità alla domenica pomeriggio, è come essere allo stadio San Siro di Milano: pieno di gente a fare il tifo per la squadra del cuore. Francisco e Serafino: la loro presenza è una catechesi vivente. I cristiani hanno capito che non possono essere cristiani “seduti”, ma missionari e annunciatori... proprio come i loro due “fratelli”! PS. Francisco tornerà in Brasile il prossimo anno. Non ci sarebbe qualcuno che voglia sostituirlo? Serafino e Francisco, i due “fratelli” dei bambini nel cortile della missione di Inyangoma, in Mozambico: manca solo il pallone... p. DOMENICO MENEGUZZI, sx gno alle 7 del mattino, è iniziata la grande processione chiamata “Cìrio”, con canti festosi e spari di mortaretti. In tre ore la massa di gente serpeggiante lungo le vie del “bairro”, pregando e cantando, è arrivata in chiesa per la Messa solenne. Così è ufficialmente iniziata la settimana di festeggiamenti fino a domenica 3 luglio. Ogni mattina alle 5,30 recitiamo il rosario; la sera, un secondo rosario con novena e Messa. Poi nel salone la gente può mangiare qualcosa e bere una bibita. Mattino e sera, lo sparo di 12 mortaretti avvisa la gente che la festa continua e tutti sono invitati... Tutto questo immenso lavoro è coordinato dai laici. A me tocca, eventualmente, risolvere qualche piccolo problema. La donna sull’amaca Vado volentieri a visitare le persone anziane: mi piace ascoltare le loro storie. Il più delle volte sono storie dolorose, inimmaginabili. Via Pimentel è una strada stretta e le casette sono incollate una sull’altra. Per andare a visitare dona Gonçalves ho dovuto camminare su una specie di palafitta. Sono entrato in una stanza grande, con parecchie fessure nelle pareti di tavole, senza la fiancata di fondo. Alcune amache appe- “Cìrio” di Abaetetuba, in Amazzonia: la bella statua della Madonna del Perpetuo Soccorso portata in festosa processione per le vie della città, con il vescovo mons. Giovenale se, due giovani donne che lavano gli indumenti e dona Gonçalves sdraiata sull’amaca, cieca e con pressione alta. Da giorni nessuno passa a misurarla. Parlare con lei mi ha fatto bene: non un lamento è uscito dalla sua bocca. Mi ha solo pregato di tornare a trovarla il più presto possibile. Il taxista della bici Raimundo, l’uomo della bicicletta-taxi, si è fatto vivo di nuovo. Ha graffiature sul braccio sinistro e mi racconta: “Stavo trasportando una donna e una moto-taxi mi è venuta addosso. Per fortuna la donna non ha avuto conseguenze; ma la bici... Non mi fido a portare in giro le persone, ma riparare il manubrio costa TUTTO PRONTO PER S. CONFORTI Sembra ormai tutto pronto - o quasi - per la solenne celebrazione alle ore 10 di domenica 23 ottobre in San Pietro: Benedetto XVI dichiara “santo” mons. Guido Conforti, vescovo e missionario. Le celebrazioni romane iniziano sabato 22 pomeriggio con la presentazione del “santo”; purtroppo, all’ultimo momento ci è stata negata la “Sala Nervi”, per cui abbiamo dovuto ripiegare su un altro luogo meno adatto. I pellegrini internazionali proseguono per Parma, per pregare sulla tomba del Conforti e visitare la sua città natale. Sembra che i saveriani abbiano difficoltà a reperire 60 “tonache nere”, da indossare per distribuire la Comunione durante la Messa; il camice bianco non vale per il cerimoniale vaticano... ■ L’OSPEDALE DI P. CRIPPA Il 30 maggio, alla presenza dei coniugi Valeria Crippa ed 5 euro!”. Mi accorgo che anche la ruota posteriore è scentrata e mancano alcuni raggi. Con 10 euro riesce a metterla a posto. Non posso rimanere indifferente davanti a un padre di quattro figli che si trova in difficoltà con il suo mezzo di lavoro. Mi spiega che quando le cose vanno bene riesce a portare a casa anche 10 euro al giorno, frutto di lunghe pedalate. Ma un chilo di carne qui costa 6 euro! Ho una voglia matta di regalargli una bici nuova, ma non è facile. Se si sparge la voce che sono di manica larga, povero me! Avrei una lunga fila con richieste… Fare il bene non è sempre facile; ma bisogna trovare la ■ strada per farlo. Lo stesso giorno sono entrate in servizio le suore francescane del Monte. Il superiore dei saveriani in Congo, p. Gianni Brentegani, ha consegnato le chiavi dell’ospedale alla diocesi, per il servizio ai malati della vasta zona ai confini tra Congo, Ruanda e Burundi. Dalla missione di Luvungi p. Paolo Maran informa che il primo bambino nato nel nuovo ospedale è stato chiamato “Giuseppe”. ■ Il vescovo Maroy commemora il compianto p. Giuseppe Crippa durante la Messa inaugurale dell’ospedale “San Giuseppe” a Kamanyola, RD Congo Emilio Rottoli, è stato inaugurato dal vescovo Maroy l’ospedale “San Giuseppe” di Kamanyola, in diocesi di Uvira. L’opera è dono della famiglia Crippa, in memoria del missionario saveriano bergamasco padre Giuseppe, morto il 26 ottobre 2009, che l’aveva ideata e progettata. Su uno spazio di 17 ettari, l’ospedale ha attualmente cinque padiglioni e altre sette strutture secondarie. SAVERIANI... MAGGIORI Nella casa di Tavernerio, dal 17 al 30 luglio, si sono riuniti i “superiori maggiori” dei saveriani (vedi foto sotto): i cinque della direzione generale e i 19 confratelli che guidano le circoscrizioni dove lavorano i saveriani nei 4 continenti. Un fiume di “relazioni” sulla situazione delle nostre missioni, anche in vista del prossimo capitolo generale, previsto tra due anni. Tutti pronti a rinnovare l’impegno di santità, imitando il “santo” fondatore. ■ 3 2011 SETTEMBRE GUIDO CONFORTI: UN SANTO PER TUTTA L’UMANITà in famiglia SE IL PADRE è SANTO... Ci manca solo di essere santi p. MARCELLO STORGATO, sx N ella sua ultima lettera ai saveriani, p. Rino Benzoni ci scrive: “La canonizzazione del nostro Fondatore deve tradursi per noi in un recupero di ottimismo e di fiducia. Molte volte si realizza ciò che noi crediamo che capiterà, sia in bene che in male. Uno che vede tutto nero, agirà inconsciamente perché le sciagure che annuncia si realizzino; altrettanto, a uno che è ottimista, tutto va per il verso giusto. Detto con le parole evangeliche: la fede può sradicare alberi e spostare le montagne... Si tratta di crederci un po’ di più, e di giocarci dentro con più gioia, entusiasmo, zelo e coraggio. Le sorprese di Dio non mancheranno”. Seguire l’esempio del “padre santo” In realtà, avere un “padre fondatore santo” è tanto un onore quanto una responsabilità. Non abbiamo nulla di cui noi saveriani - suoi figli possiamo gloriarci finché, appunto, anche noi cerchiamo con tutta sincerità di vivere santamente. “Talis pater, talis filii”, dice il proverbio latino, che non sempre si avvera alla lettera, specialmente ai nostri tempi, quando il cambio generazionale sembra rispondere meglio all’altro proverbio in gergo, “a padre avaro, figlio prodigo”. Ma devo confessare che la notizia della canonizzazione del vescovo e missionario san Guido Conforti a noi saveriani - e a quanti si ispirano al suo carisma - ha messo in moto una marcia in più. È come se il tubo di scappamento abbia sputato fuori un intoppo, e il motore abbia ripreso vigore, e il termostato si sia fissato stabile nel mezzo, come dovrebbe essere per chi non si surriscalda a ogni piccolo sforzo per migliorare la corsa... verso la normale santità. Si dice che san Guido non abbia fatto cose straordinarie. Il nostro esperto p. Guglielmo Camera scrive: “Mons. Conforti offre l’esempio di una santità che non consiste in opere spettacolari, ma nell’umile, fedele, costante adempimento della volontà di Dio in ogni momento della vita”. Meglio, così è alla portata di tutti seguirne l’esempio e imitarlo; non abbiamo scuse! P. Lucas Morandi in Bangladesh, tra i bambini che mostrano l’immaginetta di san Guido Conforti con la preghiera in bengalese (foto G. Gargano) Non è tempo di “far festa”... Anche noi non abbiamo fatto cose straordinarie. Credo di poter dire che tutti e ciascuno, singolarmente e in comunità, abbiamo fatto un po’ meglio quello che ci spetta fare ogni giorno nel luogo in cui viviamo e nel lavoro che svolgiamo, facendoci accompagnare dalla ispirazione di san Guido. I saveriani del Congo giustamente affermano: “Il primo obiettivo è personale e comunitario. Più che far festa per la canonizzazione, vogliamo risentire, meditare, gustare e vivere le parole con cui il fondatore descrive la sua vita di pastore e padre; le parole con cui descrive il nostro carisma, il nostro modo di essere famiglia e di vivere la consacrazione alla missione”. Succede come con i nostri genitori naturali. Alla loro morte, desideriamo pensare a loro, conoscerli più a fondo, Parte del pieghevole che illustra il miracolo operato da san Guido Con- imitarli di più, per vivere alforti, preparato da p. Celli in Brasile meno un po’ quei valori che ci hanno insegnato e trasmesso, con le parole e con l’esempio. Scopriamo allora uno stile di vivere, lavorare, pensare, parlare... che vale la pena seguire, per essere figli felici di un padre e una madre così. In fondo, era quello che i nostri genitori si aspettavano da noi, per la nostra e la loro felicità. Cosa abbiamo fatto di meglio? Abbiamo riletto e studiato la vita e gli scritti del santo fondatore, non per curiosità (anche Tagore afferma che “Dio non si trova nella curiosità”), ma nello spirito filiale di chi vuole capire e trarre tesoro dello stile di vita del “padre”. Spesso abbiamo condiviso tra noi insegnamenti e ispirazioni, nelle conversazioni informali e negli incontri settimanali a cui tutte le comunità saveriane nel mondo partecipano regolarmente. Anche nei nostri ritiri spirituali mensili abbiamo meditato sugli scritti del santo fondatore. In particolare, la “regola fondamentale” (del 1931) e la “Lettera testamento” (del 1921), in cui il Conforti traccia la sua visione del saveriano, che si consacra alla missione con tutte le forze, per “fare del mondo una sola famiglia cristiana”. In particolare, nell’ora di adorazione del giovedì sera - che noi saveriani facciamo in ogni punto della terra - abbiamo ripreso alcuni insegnamenti di san Guido, anche seguendo le tracce preparate e inviate dalla direzione generale a tutte le comunità. Uno dei temi più ripresi è stato proprio quello della “spiritualità missionaria”, della quale il Conforti ha frequentemente parlato ed è stato maestro e testimone. PER CONOSCERE SAN GUIDO CONFORTI Per conoscere meglio san Guido Conforti, vescovo e missionario, raccomandiamo: Biografia di p. Augusto Luca, “Guido Conforti: vescovo e missionario per il mondo” (Ed. Paoline, € 16) Profilo biografico di p. Guglielmo Camera, “Guido Conforti, missionario in Italia” (Parma 2011, € 5) Biografia scientifica di don Angelo Manfredi, “Guido Maria Conforti” (Ed. Emi, € 28) Antologia degli scritti di Guido Conforti di Ceresoli-Ferro (Cscs, Parma 2007, € 20) Spiritualità missionaria, “Noi partiamo, tu non restare”. Disegni di Mariarosa Guerrini (Ed. Emi, € 10) Fumetto, “Il vescovo missionario”. Disegni di Giuseppe Campana (Ed. Emi, in stampa) Filmato dvd di p. Fiorenzo Raffaini, “Guido Conforti Santo” (Saveriani Brescia, € 12) Audio cd a cura di p. Fiorenzo Raffaini, “Una vita, una missione. Intervista immaginaria al Conforti” in 5 puntate (Saveriani Brescia, € 6) Poster (formato grande 45x70; formato medio 30x45) per parrocchie, oratori, gruppi catechistici, associazioni, famiglie (gratuiti, offerta libera) Immaginette con la preghiera di lode e intercessione (gratuiti, offerta libera) Per approfondimenti e consultazione su carisma, spiritualità, scritti e insegnamenti, e per pubblicazione su giornali e riviste, consigliamo di visitare i seguenti link: www.saveriani.com/conforti (Saveriani Direzione Generale) www.saveriani.bs.it (Saveriani Brescia) www.javerianos.org (Saveriani Spagna) www.xavs.org (Saveriani Gran Bretagna) www.xaviermissionaries.org e www.guidoconforti.com (Saveriani Usa) Richiedere a Libreria dei Popoli, Brescia Tel. 030 3772780; fax 030 3772781; e-mail: [email protected] 4 Il suo stile di vita, il suo carisma L’esempio del Conforti era luminoso e contagioso soprattutto nel suo stile di vita: semplice e cordiale. Così sintetizza p. Luigi Marchioron, missionario a Taiwan: “Abbiamo un uomo che ha saputo costruire, nella fatica di ogni giorno e in ogni tappa della vita - l’educazione in famiglia, il percorso vocazionale, la malattia, i «principali difetti» e i «propositi giovanili», il ministero a Ravenna e a Parma, l’istituto saveriano e la formazione dei missionari... - una personalità umana armonica, equilibrata e coerente, tenace e realista, retta e fedele. La forza e la resistenza sono unicamente ispirate dalla fede, da un progetto più grande e «audace»: il crescente rapporto con il Crocifisso”. Non ci resta che una cosa da fare: rinnovare il nostro impegno quotidiano per la missione universale, cercando di vivere quello stile carismatico del nostro “santo padre e fondatore”. Come lui: spinti dalla carità di Cristo e vedendo Cristo in tutti e in tutto, affinché tutti conoscano e amino nostro Signore Gesù Cristo. ■ IL CONFORTI TRA I POPOLI p. MARCELLO STORGATO, sx Tante iniziative per farlo conoscere I missionari saveriani invitano tutti gli amici a prepararsi e a partecipare alla festa della canonizzazione del loro fondatore mons. Guido Conforti. Da tutte le parti del mondo dove i saveriani lavorano e vivono, vari vescovi e sacerdoti diocesani, missionari e missionarie, catechisti e laici si sono organizzati per essere a Roma il 23 ottobre. a cura di DIEGO PIOVANI C i vorrebbero molte pagine per descrivere tutte le iniziative che i saveriani hanno ideato e messo in atto per presentare e far conoscere san Guido Conforti ai popoli delle missioni sparse nel mondo. Per motivi di spazio, ne abbiamo scelta una per continente: dal Congo per l’Africa; dell’Amazzonia per l’America latina; del Bangladesh per l’Asia. Anche i saveriani in Italia organizzano il pellegrinaggio a Roma per questo grande evento di santità missionaria. Ognuno può fare riferimento alla comunità missionaria più vicina. Ma anche tu puoi organizzare un pellegrinaggio con i famigliari, i vicini di casa, con il gruppo missionario o con la tua parrocchia. In famiglia, raccomandiamo di recitare ogni sera la preghiera a san Guido Conforti (nel riquadro di pagina 5), chiedendo al santo la grazia che più ci sta a cuore, per la santità nostra e altrui. In parrocchia, incoraggiamo sacerdoti e laici a ricordare questo bell’evento ecclesiale attraverso la “preghiera dei fedeli” e nell’omelia, richiamando qualche aneddoto della vita del santo e citando qualche brano dei suoi numerosi scritti pastorali e missionari. Ogni numero di “Missionari Saveriani” ha riportato interessanti riflessioni e racconti, da leggere e meditare con utilità spirituale di noi tutti. In queste pagine, oltre a presentare il programma delle celebrazioni, condividiamo con voi la nostra gioia e il nostro impegno nel seguire l’esempio del santo e nel farlo conoscere ai popoli tra cui viviamo la missione. La nostra gioia sarà piena, insieme a voi. ■ foto archivio MS PROGRAMMA PELLEGRINI CON SAN CONFORTI Giornate intense a Roma e a Parma P resentiamo brevemente il programma delle giornate a Roma e a Parma, con le indicazioni utili per partecipare all’evento, in persona o spiritualmente. Il programma delle giornate romane Sabato 22 ottobre 2011: luogo da definire. Pomeriggio di preghiera e presentazione del vescovo missionario san Guido Conforti, dalle 16.30 alle 18.30. L’incontro doveva avvenire nell’Aula Paolo VI (“Sala Nervi”), accanto alla basilica di San Pietro, come concordato con le autorità Vaticane già dal settembre 2010. Ma poi la sala ci è stata negata, per cui, all’ultimo momento, abbiamo dovuto ripiegare su un altro spazio, certamente meno adatto e più costoso... Preghiamo gli amici interessati di tenersi in contatto con il segretario organizzativo p. Luigi al telefono scritto sotto. Domenica 23 ottobre 2011: piazza San Pietro. Nella giornata missionaria mondiale, papa Benedetto XVI iscrive nell’albo dei santi mons. Guido Conforti, don Luigi Guanella e madre Bonifácia R. de Castro. Siamo tutti invitati a condividere la gioia delle tre famiglie religiose, i cui fondatori vengono proposti come modelli di vita per tutti i cristiani del mondo. La cerimonia viene trasmessa anche in diretta televisiva. Per accedere nei posti “riservati” in piazza San Pietro occorre essere muniti di biglietto. In serata, probabilmente all’istituto salesiano “Gerini”, in via Tiburtina, i giovani pellegrini organizzano un musical con canti e testimonianze in memoria di san Conforti e del suo carisma missionario Lunedì 24 ottobre 2011: basilica San Paolo fuori le mura. Celebrazione saveriana di ringraziamento. Nella basilica di San Paolo, mons. Conforti fu consacrato vescovo e fece i voti religiosi saveriani. La presenza di tanti pellegrini provenienti da nazioni e culture diverse ci fa gustare l’ideale per cui mons. Conforti ha speso la sua vita: “fare del mondo una sola Padre Gianni Brentegani, superiore dei saveriani in Congo RD, introduce il recital su Conforti, messo in scena al collegio “Alfajiri” di Bukavu (foto N. Colasuonno) NELLE MISSIONI IL VIAGGIO DI UN CARISMA, DAL MONDO E NEL MONDO 2011 SETTEMBRE famiglia cristiana”. La santa Messa di ringraziamento inizia alle ore 9, e comprende anche la professione dei voti perpetui di alcuni giovani saveriani. La basilica di San Paolo è facilmente raggiungibile con mezzi pubblici, ma ci sono anche ampi parcheggi nelle vicinanze. Per entrare in basilica non è necessario avere alcun biglietto. Il programma delle giornate parmensi Martedì 25 ottobre 2011: santuario san Guido. I pellegrini internazionali e italiani giungono a Parma in giornata per sostare in preghiera nel santuario di san Guido Conforti e per visitare i luoghi Confortiani, nella “casa madre” dei saveriani in viale San Martino 8, nella città e a Casalora di Ravadese, luogo di nascita del santo. Mercoledì 26 ottobre 2011: cattedrale di Parma. Celebrazione internazionale dell’Eucaristia, presieduta dal vescovo di Parma mons. Enrico Solmi, presenti le autorità cittadine e i vescovi dell’Emilia. La celebrazione inizia alle ore 10. Segue la ristorazione in “casa madre” dei saveriani. Alla sera ore 21, sempre in cattedrale, un evento musicale corona la giornata. Due “nota bene” per i pellegrini 1. Per avere i biglietti di entrata per la preghiera del sabato e per la cerimonia di domenica in piazza San Pietro, e per qualsiasi altra informazione, rivolgersi al segretario di coordinamento padre Luigi Zucchinelli: viale Vaticano 40 - 00165 Roma; Tel. 06 39375421; E-mail: [email protected] 2. Ai partecipanti (dietro offerta di € 10) verrà distribuita la “borsa del pellegrino” fatta a mano dalla donne indigene del Messico, contenente: la lettera ai pellegrini del superiore generale dei missionari saveriani; il programma delle celebrazioni; la corona del rosario missionario in un piccolo contenitore fatto in Cina; una sciarpa e un cappellino di riconoscimento; un pieghevole con la preghiera al nuovo santo in 11 lingue; un libretto di 64 pagine con una breve vita di mons. Guido Conforti, la sua spiritualità e la descrizione dei campi di missione dove lavorano i saveriani. Implorando la benedizione dei nuovi santi, mons. Guido, don Luigi e madre Bonifácia, a nome dei laici saveriani, delle missionarie di Maria-saveriane e di tutti i missionari saveriani, vi saluto in fraternità, p. Luigi Zucchinelli, sx ■ Il Conforti in ritmo africano Il primo degli eventi di animazione, in preparazione alla canonizzazione di Conforti, è avvenuto al collegio “Alfajiri” di Bukavu, davanti a duecento religiosi e religiose: un recital dal titolo tutto africano: “Guido Conforti, l’antenato della famiglia saveriana”. Replicato ancora nella grande missione a Cahi, alla periferia di Bukavu, il recital è stato molto apprezzato. “Mi ha commosso”, commentava p. Carmelo Sanfelice, mentre ancora canticchiava la melodia di “Mama Maria, mama ya Fontenellato”. Il recital è basato sul racconto di un “griot”, una figura molto comune nei villaggi d’Africa. È lui che spiega, pone domande e, con proverbi e locuzioni, fa partecipare l’assemblea e invita a danzare e a cantare. Inizia con il dialogo tra coro e solista, mentre viene proiettato il famoso Crocifisso: “Cosa hai visto, piccolo Guido, in quel Crocifisso?”. “Ho visto Gesù che mi cercava e mi parlava; contavo i chiodi e mi diceva che era l’amore...”. Il testo è stato scritto da p. Donatien, saveriano congolese. I canti sono stati composti da autori del posto che per un mese hanno letto e riflettuto sulla vita del Conforti, e hanno inventato una melodia con passi ritmici. Bwana Safari, maestro del coro, ha invitato tutta la famiglia al recital: “La vita del Conforti non ha storie straordinarie, ma una spiritualità eccezionale; non ha avventure, ma piuttosto insuccessi. Noi diremmo: è l’uomo che ha saputo trasformare le disgrazie in grazie. E qui in Congo di disgrazie ne abbiamo tante”. C’è anche un canto in swahili, collocato prima della consacrazione episcopale di Conforti; è una preghiera piena di fiducia: “Ricevi, Signore, tutta la mia libertà, tu che mi hai guidato dall’infanzia...”. Anche p. Paulin, saveriano congolese missionario a Taiwan, ha composto un canto su Conforti che torna dalla sua visita in Cina, mentre sullo schermo scorrono le foto con i bambini cinesi e i confratelli che accolgono con gioia il grande ospite. A conclusione, il “griot” invita a ringraziare Dio per averci dato “un antenato santo e protettore”: un grazie cantato in tutte le lingue dei paesi dove lavorano i saveriani; l’assembla allora si unisce a Tiago del Brasile e a Sabina del Burundi, i miracolati dal Conforti, e a tanti bambini, mamme e amici del mondo intero. Il dono diventa universale, per dire a tutti: “È l’amore che salva, è l’amore che ci spinge!”. p. Nicola Colasuonno, sx Brasiliani entusiasti di “dom Guido”! la proiezione del dvd prodotto da “Videomission” di Brescia. Un gruppo ha rappresentato perfino il ragazzo Guido che tutti i giorni, andando a scuola, entrava nella chiesa della Pace e contemplava il Crocifisso dalle braccia aperte, che attirava tutti a sé con il suo amore universale. Incontri simili sono stati organizzati nelle parrocchie di Santa Teresina, Aguas Lindas, Ananindeua. La partecipazione della gente e dei giovani è stata sempre e dovunque entusiasta. Siamo andati anche in una comunità della parrocchia Terrafirme di Belém, un quartiere molto popolato e pericoloso, considerato uno dei più violenti. La chiesa della comunità, dedicata a “Dom Guido Conforti”, è ancora in costruzione. Potete immaginare la gioia della gente nel sapere della prossima canonizzazione del loro “patrono”! Hanno deciso di raccogliere la somma necessaria per mandare un loro rappresentante a Roma, il 23 ottobre. p. Felipe Rota Martir, sx È un modello anche per il Bangladesh Una piccola “commissione” ha il compito di pensare e proporre le iniziative appropriate per far conoscere la figura e il carisma di san Guido Conforti a tutte le diocesi, parrocchie e gruppi giovanili in Bangladesh. Abbiamo stampato e diffuso una breve biografia del Conforti, scritta da p. Silvano Garello, e una presentazione a fumetti, le immaginette del santo con la preghiera, un bel poster in due formati: uno piccolo per le famiglie e uno più grande per le parrocchie e le comunità religiose. Vari articoli sono stati pubblicati sui periodici cattolici del Bangladesh. La nostra idea è di proporre nelle parrocchie un programma di una o due giornate di animazione, presentando il Conforti con conferenze e filmati, meditazioni e adorazione, quiz e disegni. Perciò abbiamo preparato un kit per l’animazione di adulti, giovani e bambini! Vi è incluso anche il dvd con la storia del fondatore in lingua bengalese, già diffuso in molte parrocchie e centri giovanili. È stato bello il 30 marzo scorso, quando abbiamo celebrato... il compleanno di Conforti. Prima della Messa abbiamo fatto vedere il dvd e, alla fine, una bella fetta di torta per tutti! Un’altra occasione speciale è stata l’ordinazione sacerdotale di p. Lucas Morandi, il terzo saveriano del Bangladesh che sarà missionario in Brasile. Ci sta a cuore far conoscere a tutti il santo vescovo, che ha saputo abbracciare il mondo intero, spinto dall’amore di Cristo perché il suo vangelo sia annunciato a ogni creatura. Un impegno valido e urgente anche in Bangladesh. ■ p. Giovanni Gargano, sx PREGHIERA CON SAN GUIDO CONFORTI Vi invitiamo a lodare e ringraziare Dio, per il dono del santo vescovo e missionario Guido Conforti. La sua intercessione ci aiuti a vivere santamente, giorno per giorno. Mons. Conforti è santo! Anche i giovani di Belém e Abaetetuba, in Brasile, fanno festa (foto F. Rota Martir) In Amazzonia, nelle diocesi dove lavorano i saveriani, abbiamo organizzato molti incontri e ritiri spirituali con la gente e con i giovani, per presentare san Guido Conforti e il carisma saveriano. Con la collaborazione delle saveriane, p. Lino Zucchi e io andiamo in tutte le parrocchie disposte ad ospitarci. Qualche esempio. Nella parrocchia del Marco, vicino a Belém, dedicata a S. Francesco Saverio, ha partecipato tanta gente di ogni età e provenienza. Divisi in gruppi, hanno letto una sintesi popolare della vita del santo fondatore. Poi ogni gruppo ha risposto alla domanda: “Cosa vi ha colpito di più nella storia di mons. Conforti?”. Tra una risposta e l’altra, c’erano musiche, canti e Dio, Padre di tutte le genti, che nello Spirito del tuo Figlio sei origine di tutto ciò che è buono e santo, Ti lodiamo per la vita del tuo servo Guido Conforti. Egli, contemplando nel tuo Figlio crocifisso il tuo amore per ogni creatura, ha dedicato tutto se stesso all’urgenza dell’annuncio del vangelo. Ti ringraziamo per averlo dato ai missionari saveriani come padre, alla chiesa come pastore e missionario, a tutti come esempio di virtù e modello di santità. Ti preghiamo per sua intercessione, accresci la nostra fede perché possiamo essere annunciatori del tuo amore, testimoni di speranza e costruttori del tuo regno. A te la lode e la gloria nei secoli. Amen. 5 2011 SETTEMBRE il m on do in casa SUD/NORD NOTIZIE Obiettivo Africa Sud Sudan: è nato il nuovo Stato. Con la proclamazione d’indipendenza e la firma della Costituzione provvisoria, il 9 luglio è nato il nuovo stato del Sud Sudan. Il presidente Salva Kiir Mayardit ha promesso: “Il popolo sud-sudanese non sarà mai più oppresso”. Sulla spianata arsa dal sole, gli esponenti delle varie tribù che compongono la popolazione del nuovo stato erano seduti l’uno accanto all’altro. Proprio il superamento delle identità locali e il lavoro su progetti di sviluppo a lungo termine saranno le sfide del futuro. ● ● Sud Sudan / 2: l’inizio di un cammino “L’indipendenza non è il punto d’arrivo ma l’inizio di un cammino”, ha dichiarato mons. John Njue, inviato di Benedetto XVI alla proclamazione d’indipendenza. “Abbiamo sofferto e atteso al fianco del popolo sud-sudanese: la sua storia è quella della nostra congregazione”, ha aggiunto p. Enrique González, superiore generale dei Comboniani. Proprio il Sudan, è la nazione dov’è stato missionario ed è morto San Comboni. Parlando del nuovo stato, mons. Mazzolari diceva: “Il fu- Testimoni di speranza pagina a cura di DIEGO PIOVANI turo comincia dalla riconciliazione tra comunità che si sono combattute a lungo. Per formare una classe dirigente animata dal senso del bene comune, i sud-sudanesi dovranno avere una grande capacità di perdono”. Congo RD: aiuti efficaci? “Rete pace per il Congo” ha avanzato forti critiche sull’intervento umanitario delle agenzie Onu e delle ong straniere nel Paese negli ultimi dieci anni. Mancata assistenza alla popolazione, scarso impatto sullo sviluppo, poche azioni concrete, interventi sporadici, alti costi amministrativi e di personale, sono le colpe maggiori che evidenziano anche la grande delusione del popolo congolese davanti a molteplici promesse non mantenute da parte della comunità internazionale. Intanto, sono state fissate per il 28 novembre le elezioni presidenziali a turno unico che eleggeranno anche i deputati nazionali. ● Burundi: c’è malcontento. Le bollette di acqua e luce hanno registrato aumenti vertiginosi che si aggiungono a quelli già decisi dal governo per il carburante. A risentirne sono stati anche i prezzi dei beni alimentari di base co- ● me fagioli e riso, che costano il 40% in più rispetto a inizio anno. “La gente è fuori di sé e chiede perché non s’interviene”, dice p. Claudio Marano, direttore del Centro giovani “Kamenge”, a Bujumbura. “L’aumento della benzina ha ripercussioni dirette sul costo dei trasporti e quindi delle merci che le famiglie acquistano al mercato. Poi però si scopre che chi importa e trasporta beni di prima necessità è legato a chi è al potere...”. ■ Soluzioni lontane Brasile: indigeni in piazza. Per l’ottavo anno consecutivo circa 800 indigeni, in rappresentanza di 230 etnie del Brasile, hanno installato un accampamento di fronte al Congresso di Brasilia. Chiedono sia messo un freno alle mega infrastrutture che il governo progetta di costruire nei loro territori, a partire dalla centrale idroelettrica di Belo Monte. “Viviamo in accampamenti improvvisati sparsi ovunque perché i grandi coltivatori di soia hanno invaso i nostri territori. La presidente Dilma finora non ha fatto nulla per i nativi”. In Brasile si contano circa un milione di indigeni su una ● MISSIONI NOTIZIE Per una giusta causa “Prima martire del creato”. È questo il titolo del libro di Valentino Salvoldi (Paoline, pp. 206, euro 15) che così definisce suor Dorothy Stang, religiosa statunitense e missionaria in Brasile, uccisa nel 2005 perché difendeva i contadini contro le prepotenze dei fazendeiros. Il libro è una ricostruzione metà biografica e metà riflessiva della vicenda di suor Dorothy, che già nel 2002 prevedeva il suo martirio: “So che vogliono ammazzarmi, ma il mio posto è qui con questa gente che è continuamente umiliata da quanti si ritengono potenti”. Nel libro è acclusa una lettera di Dorothy che è un po’ il suo testamento spirituale: “Abbiamo bisogno, ora più di prima, di solidarietà, compassione, spirito comunitario tra noi…”. ● Omicidi “verdi”. Ana Fabricia Córdoba, 51 anni, è stata uc- ● I coniugi Da Silva, difensori della foresta amazzonica 6 cisa da un sicario a Medellín, in Colombia. Si batteva al fianco dei ‘campesinos’ poveri del quartiere Santa Cruz, reclamando la restituzione delle terre occupate illegalmente dai gruppi armati. In Brasile, sono stati fatti fuori sei attivisti in tre settimane, tra cui il leader ambientalista José Cláudio Ribeiro da Silva e la moglie Maria do Espirito Santo Silva. La coppia lottava da anni contro i traffici illeciti di legname nella foresta Amazzonica, denunciando e bloccando i camion delle aziende che tagliavano alberi. E pochi giorni dopo, stessa sorte è toccata a Obede Loyola Souza, lavoratore agricolo che si opponeva agli interessi dei grandi commercianti di legname nel Pará. ■ Appelli, eventi e curiosità ● Rai: più voce ai diritti umani. Alcune associazioni, tra cui l’agenzia di notizie “Misna”, reclamano una maggiore attenzione per i popoli dell’Africa e i diritti umani. “La scomparsa dai media dei grandi problemi internazionali e degli sforzi messi in atto per risolverli comporta la loro cancellazione dalle coscienze e dall’agenda politica. Proponiamo una campagna per chiedere alla Rai l’istituzione di un Dipartimento editoriale dedicato ai Invitiamo i lettori, dotati di computer e internet, a consultare la MISNA (Agenzia missionaria di informazione) per allargare la mente al mondo intero: www.misna.org Visitate anche il nostro sito www.saverianibrescia.com per leggere tutte le notizie, le testimonianze e le proposte del nostro mensile, comprese le edizioni locali e la versione in formato pdf. Infine, segnaliamo il rinnovato sito della Direzione generale dei saveriani: www.saveriani.com diritti umani per informare quotidianamente su ciò che accade nel mondo e per mettere in primo piano i grandi temi della vita delle persone e dei popoli”. ● 50 anni in marcia. La celebra- zione del 50° anniversario della marcia per la pace Perugia-Assisi (1961-2011) è una grande occasione per riflettere sull’energia che questa iniziativa ha generato e per riscoprire la figura e il messaggio dell’ideatore Aldo Capitini. Nonviolenza è una parola e un valore che bisogna rivalutare e ricollocare nella nostra vita come nella società. Scriveva Capitini: “La nonviolenza è per l’Italia e per tutti via di uscita dalla difesa di posizioni insufficienti, strumento di liberazione, prova suprema di amore, varco a uomo, società e realtà migliori”. Informazioni su: www.perlapace.it ● Il matematico più bravo. Un assegno di circa 350 euro e libri di aritmetica per rafforzare una passione. Al ritorno in Madagascar è stato premiato così il 17enne vincitore delle Olimpiadi internazionali di matematica, uno dei concorsi scientifici più prestigiosi. La medaglia d’oro è andata a Miary Lalah Rakotoarison che ha superato gli altri 34 finalisti risolvendo un’equazione di 4° livello. Miary studia al liceo scientifico e dopo la vittoria ottenuta negli Stati Uniti ha detto: “Molti si sono sorpresi del risultato perché in pochi conoscono il Madagascar”. ● Fao: direttore brasiliano. José Graziano da Silva, brasiliano popolazione globale di 190 milioni di abitanti. ● Vittime dimenticate. A due an- ni dal passaggio del ciclone “Aila” in Bangladesh, migliaia di sopravvissuti hanno ancora bisogno di tutto. Le persone colpite sono state più di 3 milioni e oggi oltre 200mila abitanti sono in gravi difficoltà. Il 34% delle famiglie non ha accesso all’acqua potabile. In Indonesia, invece, oltre sei anni dopo il devastante tsunami, centinaia di abitanti della città di Banda Aceh vivono ancora in sistemazioni “temporanee”. Molti dei rifugi, costruiti in fretta dopo la sciagura, sono in condizioni disastrose e le fogne a cielo aperto rendono l’aria irrespirabile. E dal Giappone, p. Codenotti scrive: “Rimangono l’immensità dei danni e i problemi irrisolti. I riflettori si vanno spegnendo, con il rischio di dimenticare la gente 9 luglio 2011: il Sud Sudan è il 54° stato africano... e la gente fa festa che sta subendo le conseguenze peggiori”. ■ MESSAGGIO DALLE CHIESE RAGAZZI, NON DITEMI DI NO ! mons. CESARE MAZZOLARI L’ultima e-mail che mons. Mazzolari ha scritto agli studenti di un istituto professionale di Arenzano (GE), che chiedevano come poter dare una mano al nuovo Sud Sudan. Con l’indipendenza del Sud Sudan si sta rivelando una nuova identità per i giovani di questa nuova nazione. Un’identità dura e che li mette alla prova. Manca tutto e saranno loro a dover imbastire e cucire il futuro. Una sfida per cui sono stati formati da 22 anni di guerra e da un profondo senso di impegno a “non cedere” qualsiasi sia la sfida. Così hanno affrontato le elezioni e poi il referendum. Il mondo è rimasto sbalordito dalla loro sagacia e auto-determinazione. La sfida della povertà e dell’ignoranza e della mancanza di sistemi sanitari, politici e sociali non li ferma. Ferve in loro uno stimolo irresistibile di conquista e assieme ce la faremo. Vi presento questo miraggio reale perché il popolo del benessere, che siamo noi, accolga la tenacia del popolo sud-sudanese e l’accompagni rinnovando la sua possibilità di coinvolgimento. Ho colto nel cuore dei giovani d’Italia, nello scorso giugno, un’ansia insoddisfatta di conoscere il mondo dell’Africa e di poter dare una mano. Credo sia un fenomeno da sviluppare. Non chiudete né la vostra mano, né la mente o il cuore al popolo nascente e sfidato del Sud Sudan. Assieme possiamo sviluppare il Paese e la vita del nostro villaggio globale con l’Italia e l’Africa in una stretta di mano. Vi sfido. E non accettiamo un “no”. di 61 anni, è il nuovo direttore della Fao (Organizzazione Onu per alimentazione e agricoltura). Obiettivi del suo programma sono: risolvere il problema ‘fame’, introdurre un sistema di produzione sostenibile e rifondare i mercati agricoli mondiali. Graziano, come ministro per la sicurezza alimentare, nel 2003 aveva ideato il programma ‘Fame Zero’. Riuscirà nel suo intento? Ce ■ lo auguriamo. Una storia speciale ● Il vescovo dei poveri. Il 16 luglio in Sud Sudan, a una settimana dall’indipendenza, è morto mons. Cesare Mazzolari, vescovo bresciano di Rumbek. Aveva 74 anni e stava celebrando Messa nella cattedrale cittadina “Sacra Famiglia”. Missionario comboniano, è stato un vescovo infaticabile, prodigo di attenzioni per i più poveri. Fu Giovanni Paolo II a nominarlo nel 1990 amministratore apostolico di Rumbek (3 milioni di persone). In molti, gli consigliarono di rinunciare a un incarico così gravoso, ma lui non gettò mai la spugna, nonostante guerre, sofferenze e sopraffazioni. Era convinto che le opere di Dio “debbano nascere e crescere ai piedi del Calvario”. Difensore della “nonviolenza”, era inviso a governativi e ribelli che nel 1994 lo tennero in ostaggio per 24 ore. Il 6 gennaio 1999 papa Wojtyla lo consacrò vescovo. A tutti chiedeva l’impegno a “non dimenticare, perché la gente del Sud Sudan ha bisogno di una pace giusta nel rispetto dei diritti umani”. La cattedrale di Rumbek è stata il “fortino” dal quale egli ha annunciato il vangelo senza compromessi. Qui ora riposa, così come desiderava. “I cinque fratelli conserveranno tanti ricordi di mons. Cesare: “Quando tornava a casa era per tutti noi la porta del Signore”. ■ Mons. Cesare Mazzolari, vescovo di Rumbek, salito in cielo il 16 luglio 2011 2011 SETTEMBRE D IA L O G O E SO LID A RIETÀ I MISSIONARI SCRIVONO letterA Dal direttore p. Marcello Storgato MISSIONARI SAVERIANI Via Piamarta 9 - 25121 Brescia E-Mail: [email protected] Pagina web: saveriani.bs.it/missionari_giornale Cari lettori e lettrici, come d’obbligo per legge, anche quest’anno pubblichiamo il “bilancio d’esercizio” per l’anno 2010. Siamo un po’ in ritardo, anche perché i “soci” hanno voluto esaminare e valutare a fondo la situazione economica delle varie attività dello Csam (Centro saveriano d’animazione missionaria), con attento monitoraggio sui costi e ricavi. È il secondo anno con un bilancio passivo di circa 214.000 euro, nonostante la volontà di contenere i costi ed evitare ogni spreco. Purtroppo, il decreto interministeriale che ha interrotto bruscamente le “tariffe agevolate” di spedizione dal 1° aprile 2010, ha fatto lievitare i costi in modo imprevisto, causando gravi danni a tutti i periodici missionari e diocesani. Dopo prolungate trattative con le Poste, dall’inizio del 2011 usufruiamo delle tariffe ROC, in parte ridotte e suscettibili di aumenti. Sentiamo perciò il bisogno, cari lettori e lettrici, del vostro appoggio e sostegno, anche per aumentare il numero degli abbonati alle nostre riviste e dei clienti della nostra libreria. Con riconoscenza, p. Marcello, sx IL BILANCIO C.S.AM. R.e.a. 333471 Albo cooperative A 100377 Bilancio d’esercizio al 31.12.2010 in forma abbr. ex art. 2435 bis C.C. Stato Patrimoniale ATTIVO 31.12.2010 31.12.2009 B) IMMOBILIZZAZIONI: I. immobilizzazioni immateriali 33.167 33.167 meno fondi di ammortamento 33.167 30.407 immobilizzazioni immateriali nette 0 2.760 II. immobilizzazioni materiali 668.544 661.805 meno fondi di ammortamento 638.553 625.259 immobilizzazioni materiali nette 29.991 36.546 III. immobilizzazioni finanziarie 5.165 5.165 TOTALE B) 35.155 44.471 C) ATTIVO CIRCOLANTE: I. rimanenze 615.315 468.081 II. crediti 377.615 385.459 IV. disponibilità liquide 168.013 163.517 TOTALE C) 1.160.943 1.017.057 D) 650 320 RATEI E RISCONTI ATTIVI TOTALE PATRIMONIALE ATTIVO 1.196.748 1.061.848 PASSIVO 31.12.2010 31.12.2009 A) PATRIMONIO NETTO: I. capitale sociale 216.325 325 IV. riserva legale 265.400 482.824 IX: utile (perdita) dell’esercizio -214.080 -217.424 TOTALE A) 267.645 265.725 B) FONDI PER RISCHI ED ONERI 65.088 65.088 C) TFR LAVORO SUBORDINATO 125.897 109.248 D) DEBITI 728.445 613.109 di cui esigibili oltre l’esercizio successivo 426.595 347.595 E) RATEI E RISCONTI PASSIVI 9.673 8.678 TOTALE PATRIMONIALE PASSIVO 1.196.748 1.061.848 Conto Economico 31.12.2010 31.12.2009 A) VALORE DELLA PRODUZIONE: 1. RICAVI VENDITE E PRESTAZIONI 1.062.115 1.097.045 5. ALTRI RICAVI E PROVENTI 178.118 177.646 TOTALE A) 1.240.233 1.274.690 B) COSTI DELLA PRODUZIONE: 6. MATERIE PRIME, SUSSIDIARIE, CONSUMO, MERCI 455.706 345.489 7. PER SERVIZI 705.812 619.771 8. PER GODIMENTO BENI DI TERZI 11.024 22.619 9. PER IL PERSONALE 359.970 316.282 9a) stipendi 276.617 249.780 9b) oneri sociali 54.334 51.590 9c) trattamento di fine rapporto 16.649 14.913 9e) altri costi 12.370 0 10. AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI 16.054 18.069 10a) ammortam. immobilizz. immateriali 2.760 2.760 10b) ammortam. immobilizz. materiali 13.294 15.309 11. VARIAZ. RIMAN. MAT. PRIME, SUSS., CONS. E MERCI -147.234 86.797 14. ONERI DIVERSI DI GESTIONE 48.294 81.782 TOTALE B) 1.449.626 1.490.810 DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI PRODUZ (A-B) -209.393 -216.120 C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI: 16. ALTRI PROVENTI FINANZIARI 241 1.155 16d) proventi finanz. diversi dai precedenti 241 1.155 17. INTERESSI PASSIVI E ALTRI ONERI FINANZ. 2.119 1.941 TOTALE C) (15+16-17) -1.878 -786 E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI: 20. PROVENTI 51 224 21. ONERI 32 542 TOTALE E) (20-21) 19 -318 RISULTATO PRIMA IMPOSTE (A-B+/-C+/-D+/-E) -211.252 22. IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO 2.827 23. UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO -214.080 -217.224 200 -217.424 Saveriani impegnati nel dialogo tra le culture in Asia Dal 6 al 13 luglio, ospiti della casa generalizia di Roma, si sono riuniti i rappresentanti saveriani del Centro studi asiatico (Csa) provenienti da Giappone, Taiwan, Filippine, Bangladesh e Indonesia. P. Rino Benzoni ha apprezzato le attività missionarie - culturali del centro asiatico, rispondenti al carisma saveriano; anche p. Luigi MenegazI componenti del Centro studi asiatico nel raduno annuale a Roma: (da sinistra) Fabrizio Tosolini (Taiwan), Sergio Targa (Bangladesh), Matteo Rebecchi (Indonesia), Rino Benzoni (Roma), zo ha sottolineato che Eugenio Pulcini (Filippine), Luigi Menegazzo (Roma), Tiziano Tosolini (Giappone) il dialogo con le culture nelle quali viviamo come missionari ci aiuta ad apprezzare e accogliere ciò che è bello e buono. Abbiamo rivisto i testi preparati sul tema “La morte e coloro che sono nell’aldilà” nei vari contesti asiatici in cui siamo immersi come missionari. Abbiamo poi programmato il lavoro per il prossimo anno, sul tema “Mediazioni con il mondo dell’invisibile” e abbiamo fissato le tematiche da affrontare nella nostra rivista trimestrale “Quaderni”. Ad esempio, un numero sarà dedicato alle iniziative di dialogo interculturale e interreligioso in Asia. Le nostre pubblicazioni, oltre alle comunità saveriane, vengono inviate anche ad alcune università in Asia, Europa e America. Abbiamo parlato anche con p. Armando Coletto, superiore in Camerun e Ciad, circa il neonato “Centro studi africano”. Anche i saveriani in Africa, infatti, desiderano sviluppare un metodo missionario più cosciente del contesto culturale in cui lavorano. Siamo stati davvero felici di incontrarci e discutere sul nostro impegnativo lavoro. Siamo felici che la nostra congregazione abbia a cuore il dialogo culturale come una delle vie prioritarie all’evangelizzazione. In fondo, desideriamo conoscere meglio ciò che amiamo, cioè le persone e i popoli ai quali siamo stati inviati come missionari. p. Matteo Rebecchi, sx - a nome del Csa Una nave piena di... consigli buoni per tutte le occasioni Nessuno può rovinarti la giornata senza il tuo permesso. La gente è generalmente felice, secondo quanto decide di esserlo. Gli altri possono fermarti temporaneamente, ma solo tu puoi farlo per sempre. Qualunque cosa tu voglia affrontare è esattamente ciò che avrai. Il successo si ferma quando lo fermi tu stesso. Quando la tua nave entra in porto... assicurati che vuoi davvero scaricarla. Non avrai mai tutto in una volta. La vita è un viaggio..., non una destinazione. Goditi la passeggiata! La più grande menzogna è proprio quella di pensare che “quando avrò ciò che voglio, sarò felice”. Il miglior modo per evitare il problema che hai di fronte è quello di risolverlo. Finalmente l’ho imparato: “chi prende perde e chi dona vince”. I momenti preziosi della vita non hanno alcun valore a meno che non siano condivisi. Se non cominci è certo che non arriverai. Spesso temiamo la cosa che desideriamo di più. Colui o colei che sorride... riesce a durare più a lungo. Il vero successo è rimettersi in piedi ancora una volta. La vita è in ciò che viene, non in ciò che è stato. Ieri era l’ultimo giorno per lamentarmi. Quando le cose vanno storte, non andarci dietro. Cerca le opportunità, non le garanzie. Adesso è il momento più interessante della mia vita. La Madonna del Buon Consiglio ci aiuti a metterne in pratica... almeno uno! p. Marco Marangone, sx - Stati Uniti d’America solidarietÀ TRE PROGETTI SPECIALI Riproponiamo i tre piccoli progetti, proposti dal superiore generale dei saveriani, per condividere la gioia e l’impegno missionario in memoria di san Guido Conforti. San Guido 1 / progetto organizzativo Un contributo libero a sostegno delle spese organizzative per dare l’occasione di partecipare al rito della canonizzazione del Conforti a 3 testimoni dalle 15 nazioni dove lavorano i saveriani. • Responsabile del progetto è p. Rino Benzoni, superiore generale San Guido 2 / progetto chiesa Nel quartiere alluvionato e povero di Manila-Marikina (Filippine), i saveriani desiderano costruire la chiesa di quartiere dedicata a san Guido Conforti, per un preventivo di 35.000 euro. • Responsabile del progetto è p. Emanuele Borelli, parroco di Marikina San Guido 3 / progetto sociale Nell’area devastata dall’eruzione del vulcano Merapi, in Indonesia, i saveriani vogliono costruire un centro di formazione professionale per dare un futuro ai giovani del luogo, per un costo di 25.000 euro • Responsabile del progetto è p. Rodolfo Ciroi, animatore a Giava Per contribuire, utilizzare il ccp che ricevete con “Missionari Saveriani”, oppure come indicato a lato in “Piccoli progetti”. piccoli progetti 4/2011 - MESSICO Centro “Conforti” di Acoyotla Nella vasta missione messicana di Acoyotla i saveriani sono impegnati nella promozione umana e nell’evangelizzazione, con l’ausilio indispensabile di catechisti e coordinatori. Occorre riparare e sistemare il centro catechistico “Guido Conforti”, per un investimento di euro 15.000. Grazie per l’aiuto. • Responsabile del progetto è il saveriano p. Alfonso Apicella. 3/2011 - BANGLADESH Centro del dialogo I saveriani in Bangladesh sono impegnati nel dialogo tra le religioni: cristiani, musulmani e hindu si incontrano al “centro del dialogo”di Khulna. Vogliono coinvolgere nel dialogo anche i giovani universitari, stampando e diffondendo informazioni utili. Chiedono un sostegno di 10.000 euro annuali. • Responsabie del progetto è il saveriano padre Mimmo Pietanza. Chi desidera partecipare alla realizzazione di questi progetti, può utilizzare l’accluso Conto corrente postale, oppure può inviare l’offerta direttamente al C/c.p. 00204438, intestato a: Procura delle Missioni Saveriane, Viale S. Martino 8 - 43100 PARMA oppure bonifico bancario su C/c 000072443526 CARIPR&PC - Ag. 6, via Farini 71, 43100 Parma IBAN IT86 P062 3012 7060 0007 2443 526 Si prega di specificare l’intenzione e il numero di Progetto sul C/c.p. Grazie. 2011 SETTEMBRE ALZANO 24022 ALZANO L. BG - Via A. Ponchielli, 4 Tel. 035 513343 - Fax 035 511210 E-mail: [email protected] - C/c. postale 233247 Con la cloche e la telecamera Ricordo del bergamasco p. Aldo Rottini P adre Aldo Rottini era nato a Paladina il 21 marzo 1935. Nel 1947 era entrato come aspirante missionario nella casa apostolica di Pedrengo ed era stato ordinato sacerdote a Parma il 16 ottobre 1960. Durante quell’estate si era recato a Torino per imparare a pilotare aerei, pensando che gli potesse servire in missione. Preso il brevetto nel 1961, si era esercitato in voli tra Torino, Parma, Udine e Bergamo fino al 1972 quando era partito per il Congo. Nello Zaire di Mobutu Prima di andare in missione, per otto anni era stato vice rettore, insegnante ed economo nella scuola saveriana di Udine, frequentando l’istituto magistrale e ottenendo l’abilitazione. A Parigi si era diplomato in musica liturgica e in Belgio aveva frequentato l’istituto internazionale Lumen Vitae, prendendo la licenza in catechesi pastorale. Il suo ingresso in Congo, insomma, era avvenuto dopo un’intensa preparazione anche culturale. In quegli anni, Mobutu aveva proclamato la “zairizzazione” del Paese. La religione cattolica veniva presa di mira e il mobutismo era diventato religione di Stato. Nell’università di Kinshasa era stata soppressa la cattedra di teologia e nel 1974 abolita la festa di Natale. In questo clima i saveriani, compreso padre Aldo, facevano opera di evangelizzazione in forme più o meno segrete. La fuga a nuoto… Padre Aldo è assegnato alla missione di Kitutu, nell’Urega, quando un attacco dei ribelli provoca morti e feriti. Il missionario si mette in salvo attraversando a nuoto il grande fiume. Nel 1975, è assistente nella casa degli studenti nella missione di Kadutu. Qui ha l’intuizione di utilizzare gli strumenti audiovisivi e dà inizio alla grande orchestra “The Joy”. Dal 1978 al 1987 è a Cahi, nella periferia di Bukavu. Lavora sempre con i giovani a cui dà anche una formazione musicale; crea una corale e sviluppa l’attività audiovisiva. Il parroco non condivide le sue attività e p. Rottini viene chiamato in Italia. Cos’è oggi la missione? Mons. Beschi con i suoi missionari casa dei saveriani di N ella Alzano il vescovo Fran- cesco ha incontrato i missionari bergamaschi, che in questo periodo si trovano in Italia per vacanza. Erano presenti missionari provenienti da quasi tutti i continenti: Bergamo è ancora una chiesa generosa e numerosa che annuncia e testimonia il vangelo in tutto il mondo. La fede e il dialogo in missione L’incontro è iniziato con un intervento di Franca Parolini, segretaria del centro missionario diocesano, che ha sottolineato i tratti positivi e quelli problematici emersi dai racconti dei missionari incontrati. Quando un missionario arriva in un posto, prende subito coscienza che Dio lo ha preceduto, seminando nel cuore della gente una fede che spesso è un esempio anche per il missionario; una fede che si manifesta con gesti e riti colorati 8 della cultura locale. Naturalmente, è necessario che il missionario si ponga in ascolto per trovare in quel popolo i tratti del vangelo di Cristo e la sua presenza. Allora, è fondamentale il dialogo che il missionario instaura con la gente del posto, perché solo aprendosi a un “confronto” si può costruire quella comunione di fede e speranza che fa nascere nuove comunità cristiane fondate sull’amore per Dio e sulla carità verso i poveri. Molti missionari presenti sono intervenuti raccontando le loro esperienze di gioia e sofferenza. Numerosi sono i casi in cui proprio nei momenti più difficili, le comunità cristiane hanno saputo dare il meglio di sé, attraverso una fedele testimonianza dei valori evangelici. Veri discepoli del vangelo Per ultimo ha parlato il vescovo che ha ringraziato i missionari per il servizio reso alla p. AUGUSTO LUCA sx p. MARINO BETTINSOLI, sx chiesa universale. Secondo mons. Beschi oggi è molto più difficile unificare la riflessione sulla missione. Anche l’Italia e l’Europa sono terre di missione. Dov’è allora la missione? Chi fa la missione?... Oggi le chiese giovani stanno dando in termini numerici più missionari di quelli che l’Italia dona alla chiesa universale. Questo fatto ridisegna il profilo della missione, che però deve sempre testimoniare il vangelo. La condizione necessaria per essere missionari è quella di essere, prima di tutto, veri discepoli di Cristo e del suo vangelo. Concludendo, il vescovo ha ribadito l’importanza dell’ascolto. Ascoltare significa che c’è qualcosa che ci precede ed è la parola di un Altro. La missione ha sempre bisogno dell’ascolto della Parola di Dio, perché è di questa Parola che la missione deve nutrirsi. È un esercizio fondamentale e indispensabile, che deve essere praticato da tutti e ■ dovunque. Mons. Beschi e i missionari bergamaschi in vacanza riuniti presso i saveriani di Alzano, per condividere l’esperienza missionaria; c’erano anche i saveriani p. Rondi e p. Rota Martir, missionari in Bangladesh e Amazzonia “Videomission” e la malattia Viene destinato al centro fotografico e produzione video, prima a Parma e poi a Brescia. Qui organizza in maniera tecnica lo studio “Videomission” e, nello spazio di una decina d’anni, produce 130 video ufficiali e altri privati, su temi missionari e mariani. Si reca in varie parti del mondo a girare i suoi filmati; ha particolare devozione per la Madonna di Medjugorje, a cui dedica un video molto apprezzato. A 64 anni riparte per la missione in Camerun. La difficoltà di adattarsi alla missione in età avanzata contribuisce a un logoramento della salute. Ma è soprattutto la malaria a gettarlo a terra. Dal 2001 è in casa madre a Parma e comincia i pellegrinaggi negli ospedali. Egli annota con chiarezza il logoramento psichico e scrive: “Lettura difficile, memoria ridottissima, tremolio della sinistra”. La situazione peggiora di giorno in giorno, fino alla perdita di tutte le facoltà mentali. Domenica 12 giugno, il Signore lo ha chiamato al premio eterno. Un innamorato di Dio Di padre Aldo dobbiamo ricordare il suo grande zelo, che gli ha fatto desiderare la missione anche quando era avanti negli anni, e l’intuizione che per servire bene la missione sia neces- Padre Aldo Rottini, con l’inseparabile telecamera sario coltivare gli studi e specializzarsi: dalla guida dell’aereo al perfezionamento dei metodi di apostolato fino all’uso degli strumenti moderni di comunicazione sociale. In tutto questo padre Rottini era mosso da un grande amore in Dio; la sua vita è stata l’attuazione pratica del motto saveriano: “Caritas Christi urget nos - Ci spinge l’amore di Cristo”. Ora dal cielo, caro padre Aldo, guarda alle persone care della tua famiglia, agli Aldi e alle Alde che un giorno lontano hai radunato a Parma davanti all’altare di sant’Ilario; guarda alla tua cara congregazione e a ciascuno di noi, e chiedi al Signore una particolare benedizione per l’Africa e per gli africani. ■ PADRE ROTTINI, IL PRECURSORE p. RAMAZANI KATINDI, sx Dall’omelia pronunciata al funerale di p. Aldo Rottini, a Paladina. Quando ho saputo che padre Aldo Rottini sarebbe stato sepolto a Paladina, ho deciso di venire qui, dove era nato. Avendolo conosciuto a Kitutu, mio luogo d’origine, ho trovato più significativo dirgli “addio” proprio nel suo paese. Padre Aldo era arrivato in Congo quando io ero in seminario minore. Era un uomo di poche parole, concentrato sui giovani che aveva in formazione e sugli “hobby”, come il cinema e la musica che usava come strumenti di evangelizzazione. Ovunque sia andato, p. Aldo ha rifatto lo stesso cammino e ha usato il medesimo metodo missionario: attenzione ai giovani, film e musica. Ha creato perfino un centro giovani e l’orchestra musicale The Joy. Questi mezzi non erano diffusi tra i missionari e nemmeno tra il clero locale, tanto da non essere approvati. Forse il contesto socio-ecclesiale non era ancora in grado di accogliere ciò che era una vera novità per molti. Nell’ultimo periodo di missione in Africa, si era buttato nell’animazione delle piccole comunità di base e nella costruzione di una grande chiesa nella parrocchia di Boko Plateau a Douala, in Camerun. Qui si erano rivelati i primi segni della malattia. Padre Aldo era molto devoto della Madonna, e portava sempre una corona del rosario al collo. La Vergine l’ha sempre accompagnato nel suo ministero missionario, vissuto con grande passione, zelo, fede e fedeltà. 2011 SETTEMBRE BRESCIA 25121 BRESCIA BS - Via Piamarta, 9 Tel. 030 3772780 - Fax 030 3772781 E-mail: [email protected] - C/c. postale 216259 Così ricordo p. Aldo Rottini La devozione per la Madonna di Medjugorje Il 12 giugno ci ha lasciato p. Aldo Rottini, dal 1992 al 1999 direttore di “Videomission”, prima a Parma e poi a Brescia. Pubblichiamo il ricordo di Giuseppe, suo collaboratore. padre AlH odoconosciuto nel gennaio del 1993, qualche mese dopo essere stato assunto allo CSAM. Era tornato da un viaggio in Brasile per testimoniare con la sua telecamera la situazione delle missioni saveriane. Il primo approccio fu abbastanza freddo. Mi spiegò velocemente chi fosse lui, cosa produceva lo studio e mi disse quello che voleva da me: la sistemazione e la gestione informatica di tutto l’archivio videografico. Un rapporto cresciuto poco a poco Con il tempo l’apparente fred- dezza si trasformò in umanità e sensibilità nei miei confronti, al punto che il mio lavoro cambiò. Iniziò a spiegarmi le tecniche di montaggio video con la vecchia centralina, mi fece svolgere qualche ripresa e mi permise di partecipare a un corso per tecnico di montaggio presso l’istituto Paolo VI, tenuto dal compianto don Eridano Torri. Ebbe così inizio una collaborazione effettiva: lui si occupava della regia e della scelta delle immagini e io mettevo su nastro i suoi pensieri. Con l’avvento poi del digitale, la mia conoscenza informatica gli consentì di fare il grande salto, con lavori più rapidi e tecnicamente elevati. Delicatezza e circospezione Giorno dopo giorno condivideva con me anche le sue emozioni e sensazioni. Quello a cui GIUSEPPE RICCI teneva di più era la devozione alla Madonna, che a Medjugorje appariva a sei ragazzi. Ricordo con quale delicatezza e circospezione affrontò l’argomento, timoroso dello scetticismo che suscitava tra i suoi confratelli. Mi coinvolse in questa sua fede profonda, tanto da lavorare insieme a parecchi documentari nei quali traspariva il suo desiderio di diffondere il messaggio di pace e di conversione. Questa sua “passione Mariana” non tradiva la sua vocazione missionaria, non più tra la gente dell’Africa ma tra i cristiani che lui definiva “troppo intellettuali per riuscire a convertirsi”. Infatti, citava spesso le parole di Gesù che ringraziava il Padre di “aver nascosto i misteri ai sapienti e di averli rivelati ai piccoli”, gli unici in grado di cogliere il vero messaggio. Per la Colombia di p. Mauro Loda Iniziativa a Bussolengo, con il missionario C ome da tradizione, la comunità parrocchiale di Bussolengo (VR) il primo sabato di luglio si ritrova per stringersi attorno ai suoi missionari e in particolare al “suo” e “nostro” p. Gianni Zampini, direttore della “Libreria dei popoli”, nativo proprio di Bussolengo. Il programma solitamente prevede la celebrazione della Messa, l’estrazione a premi e la cena conviviale. È un appuntamento molto atteso, al quale partecipa quasi tutto il paese, con un fine benefico ben preciso: il sostegno all’attività del centro “Cottolengo” in Colombia, terra di missione di p. Gianni. Una festa più sommessa Quest’anno, però, la festa è stata più sommessa per rispettare il lutto della famiglia Zampini, che pochi giorni prima aveva perso il nipote acquisito Luigi, sposo di Cristina. Ricorda p. Gianni: “Era una persona semplice; è entrato nella fami- glia in modo molto umile; non voleva creare disagi o problemi a nessuno. Di lui tutti ricordano la discrezione, e io aggiungo anche una religiosità vissuta facendo del bene quando possibile. Si comportava bene con i suoi dipendenti sul lavoro, senza approfittare della sua posizione di piccolo imprenditore. Su argomenti di fede e di religione ci confrontavamo spesso”. Così, la festa del 2011 si è limitata alla Messa, con la partecipazione del parroco don Giorgio, di p. Ettore, missionario in Thailandia, e del bresciano p. Mauro Loda, superiore dei saveriani in Colombia, arrivato da poco in Italia per rivedere i suoi e per partecipare all’assemblea dei “superiori maggiori” nella seconda metà di luglio. Non se ne andava nessuno Padre Mauro nella sua omelia ha sottolineato il valore della preghiera per le missioni. La pre- a cura di DIEGO PIOVANI ghiera è utile perché dà la forza per stare sempre accanto alla gente. “In venti anni di missione - ha spiegato p. Mauro - non ho costruito niente di concreto, ma ho cercato di camminare accanto alle persone, come ha fatto Gesù sulle strade del mondo. Tutti apprezzano chi sta loro accanto, ancor più se un bianco sceglie di vivere nei quartieri emarginati delle grandi città. È questo il senso che cerco di dare alla missione”. Non c’era nulla di organizzato dopo la celebrazione Eucaristica; ma la gente non andava più via. La serata mite e il clima di famiglia che si crea sempre in queste occasioni tenevano tutti i convenuti intorno all’altare. Il primo sabato di luglio la parrocchia si fa vicina alla missione e la gente sembra non voler abbandonare i missionari, che a Bussolengo sono di casa o che rispondono sempre “presente” a questo importante appuntamento di preghiera, di festa e di solidarietà. ■ Padre Aldo con in mano l’inseparabile telecamera nello studio di “Videomission” a Brescia nel 1996 Una bella frittata! Proprio riguardo alla Madonna di Medjugorje, ricordo un episodio che mi mortificò. Tornato da un pellegrinaggio in Bosnia, padre Aldo era al settimo cielo: per la prima volta aveva avuto il permesso di riprendere il momento dell’apparizione a Marja, una dei veggenti. Non vedeva l’ora di mettersi al lavoro per costruire un nuovo documentario. Prima però, mi chiese di riversare su nastro alcune immagini da dare alla tv locale per un servizio. Avevamo finito le cassette vergini e mi disse di usare una di quelle che si trovavano sul tavolo. Così ho fatto. Solo dopo mi resi conto della frittata! Avevo utilizzato quella con la preziosa ripresa dell’apparizione, che quindi si era cancellata. Lo vidi trasfigurare, arrossire e in preda alla collera mi cacciò, dicendo di non farmi più vedere. Passai tre giorni lavorando in magazzino, senza entrare nello studio Videomission. In seguito, lo incontrai nel corridoio e, scu- sandomi ancora per l’accaduto, mi misi a disposizione per riparare all’inconveniente, per quanto possibile. L’ultima chance Mi propose un’ultima chance: la domenica successiva avrei dovuto accompagnarlo e aiutarlo nelle riprese a un incontro di preghiera su Medjugorje a Carpi. Accettai e lavorammo con due telecamere. Quasi inaspettatamente, partecipò all’incontro anche la veggente Marja. All’orario stabilito, la giovane ricevette la visita della Madonna, proprio di fronte alla telecamera di padre Aldo, raggiante per l’emozione. Nel viaggio di ritorno mi disse: “Quello che è successo è stato per me un segno, se quello che stavo facendo era giusto. Oggi ne ho avuto la conferma”. In confronto alle riprese cancellate, quelle di Carpi erano molto più belle e nitide. Grazie padre Aldo per gli anni passati insieme e per la fede che ■ mi hai trasmesso. LA PROSSIMA MOSTRA PARLA BENGALESE DIEGO PIOVANI Come si dice in questi casi, “la notizia è ufficiale” e la riveliamo in anteprima. Ormai è tutto pronto: le locandine sono state stampate, il calendario degli appuntamenti è stato stilato, sono stati definiti orari e giorni, volontari e missionari sono pronti per iniziare la nuova avventura. Infatti, la decima mostra annuale, allestita dai saveriani a San Cristo da novembre 2011 a febbraio 2012, porterà i suoi visitatori in Bangladesh, sul delta dei sacri fiumi! La scelta quindi è caduta ancora su un Paese asiatico dopo il Giappone, ma dalle caratteristiche ben diverse. L’inaugurazione è per giovedì 10 novembre. Alunni, insegnanti e visitatori possono godere di un percorso fatto di oggetti e immagini che evidenziano aspetti importanti di questa nazione: la vita sul mare e sui fiumi, i fuori-casta, i lavori tradizionali, il 10 Mostra annuale micro-credito, la tradizione letteraria, il dialogo interculturale e interreligioso. Ricordiamo inoltre i laboratori dedicati alle Saveriani scuole, il concorMissionari so aperto alle classi che fanno visita alla mostra e il progetto di aiuto che coinvolge il bresciano p. Riccardo Tobanelli e la comunità dei “tokai” (bambini di strada). In attesa che tutti i tasselli vadano al loro posto, vi rimandiamo per i dettagli al prosSul delta dei sacri fiumi simo numero. Intanto, però, se volete informazioni o desiderate prenotarvi per tempo, potete chiamare il numero 349 3624217 o scrivere una mail all’indirizzo bangladesh@ saveriani.bs.it; siamo sicuri che un “uccellino” saprà rispondere a tutte le vostre esigenze e richieste. a presentano 8 All’appuntamento missionario e solidale di Bussolengo (VR) 2011 ha partecipato p. Mauro Loda, saveriano di Cellatica, da quasi vent’anni missionario in Colombia; con lui anche il papà Eugenio Foto Costalonga Bangladesh ingresso libero con possibilità d’accedere all’ampio parcheggio 10 novembre 2011 – 12 febbraio 2012 San Cristo brescia, via Piamarta 9 (trav. via Musei) – tel. 349 3624217 2011 SETTEMBRE CAGLIARI 08015 MACOMER NU - Via Toscana, 9 Tel. 340 0840200 E-mail: [email protected] - C/c. postale 207084 Il 2 luglio delle saveriane A Oristano un evento davvero speciale I l 2 luglio le saveriane rinnovano le promesse missionarie e festeggiano gli anniversari di professione. Alla ricorrenza ho partecipato anch’io nella loro comunità di Oristano. Mi sono trovato a pregare con Caterina, Giuliana, Piera, Vanna e Francesca, che hanno cantato “Mia forza e mio canto è il Signore”. Poi, Caterina ha letto la lettera della superiora generale suor Ines Frizza. L’eredità spirituale di Conforti “Sorelle carissime, quanti sentimenti e pensieri di viva riconoscenza suscita questa festa! Il 2 luglio ha sempre avuto nella nostra famiglia missionaria una risonanza particolare, perché vi sono collegati tanti eventi significativi della storia saveriana. Quest’anno la nostra festa è arricchita anche dalla memoria del 90° anniversario della Lettera Testamento di mons. Guido Conforti, testo ispiratore di tutta la spiritualità saveriana, che padre Spagnolo ci ha raccomandato di accogliere come nostra eredità spirituale. Certamente, ci siamo preparate tutte con gioia alla celebrazione della nostra festa di famiglia. In casa madre a Parma, le sorelle che festeggiano il 50° di professione hanno meditato sul testo della consacrazione all’onnipotenza misericordiosa di Dio. È stato edificante ascoltare come la misericordia di Dio abbia accompagnato queste sorelle per tutta la loro vita, nei momenti felici e nei momenti più difficili. È sempre bello sentire ciascuna rievocare commossa la storia della propria vocazione, confermando che l’aver incontrato Gesù e averlo seguito in questa a cura di p. DINO MARCONI, sx famiglia missionaria «è stato il più bel regalo che ci potesse capitare». Certo, la nostra vita è attraversata anche da momenti di calo di entusiasmo, stanchezza, delusione, solitudine. Può capitare che la diminuzione delle forze, la malattia, il dover rinunciare ai propri progetti suscitino insicurezza, scoraggiamento, talvolta amarezza. Queste realtà erano ben presenti alla mente della nostra madre Bottego quando scriveva: «Ci sono delle sofferenze, delle prove dure nella vita missionaria, ma l’anima formata a prendere tutto per amore esperimenta una gioia e una pace che solamente Gesù può dare». L’invito a custodire la gioia della nostra donazione, a non cedere alla tentazione della tristezza è ripetuto con insistenza Mission Boys al campetto Dal nord e dal sud della Sardegna A cavallo tra giugno e luglio, è stato organizzato a Macomer il campetto estivo “Mission Boys”, per ragazzi delle medie, sul tema “Missione a tempo pieno”. I ragazzi sono stati divisi in tre gruppi: “Bangladesh”, la missione di p. Daniele; “Congo”, la missione di p. Roby, p. Virginio e p. Salvatore; “Brasile”, il paese dei due studenti saveriani venuti da Parma, Francisco e Ricardo. Giochi e preghiera meditata Questi, in particolare, hanno aiutato i ragazzi a fare amicizia con il gioco di squadra a punteggio e con le domande a quiz sui temi dello sport e dell’attualità, 8 della religione e della missione. I giochi si sono svolti la sera, nel nostro cortile, alla luce dei fari, e di giorno nel grande parco di monte Sant’Antonio e sulla spiaggia di Porto Alabe, dove i ragazzi sono stati portati in macchina. Un giorno hanno anche fatto la salita al monte in gruppi, per imparare a far le cose insieme. Venerdì sera nella veglia, seguendo il modello del rosario missionario, hanno imparato a conoscere i continenti e i problemi delle missioni, dove lavorano i missionari saveriani, e il progetto missionario di Guido Conforti. Al monte Sant’Antonio hanno fatto l’esperienza del deserto, per imparare a stare soli Alcuni dei ragazzi che hanno partecipato al campo estivo “Mission boys”, impegnati nella riflessione al parco del monte Sant’Antonio p. DINO MARCONI, sx con se stessi e soli con Dio, per entrare in rapporto con lui, per parlargli e per ascoltarlo. Tre domande e tante specialità Dopo la lettura di Marco 8,2729 - “Chi dice la gente che io sia?”, “E voi, chi dite che io sia?” - i ragazzi sono stati invitati a pensare su tre domande scritte su un foglio di carta, con l’impegno di mettere per iscritto il frutto della loro riflessione: • Cos’è per te l’amicizia? Hai trovato qualche nuovo amico in questo campetto? • Chi è per te Gesù? Come pensi di fare per diventare suo amico? • Cosa ti piace di più dei missionari? Il pranzo di domenica si è concluso con le specialità gastronomiche dei paesi sardi, che i genitori hanno portato per condividere: il porceddu arrostito, la carne di pecora bollita, i panini con le noci, la cipolla, la bottarga, e i noti dolcetti sardi, specialità che a volte non si mangiano nemmeno nei migliori agroturismi sardi. I teologi Francisco e Ricardo hanno terminato la loro settimana in Sardegna visitando la mamma di Deiana Salvatore ad Ardauli, accompagnati da p. Giuseppe, come segno di gratitudine verso “padre Tore”, martire del vangelo ■ sulla Transamazzonica. Il compianto p. Bruno Orrù con le saveriane sarde Dolores Isgrò e Giovanna Picci anche da p. Spagnolo, convinto che la realizzazione piena, la vera felicità, sua e di tutta l’umanità, stia nell’affidarsi totalmente all’amore di Dio. I nostri fondatori ci indicano la strada della fede che nelle varie vicende della vita sa «veder Dio, cercar Dio, amar Dio in tutto». È da questo sguardo contemplativo, dall’esperienza dell’essere amate in qualsiasi condizione, che nasce l’anelito per la missione. Ci auguriamo di poter cogliere maggiormente la profondità dell’eredità spirituale che ci è stata trasmessa, affinché nella diversità di tempi, situazioni e culture, diventi per tutti motivo di gioia e di speranza”. “È necessario crescere bene” Suor Piera ha letto la lettera di p. Spagnolo sul significato della festa del 2 luglio. “È bella la circostanza che ora mi riporta a voi: il 2 luglio, la festa principa- le della vostra congregazione, la festa dello sviluppo e della gioia. È veramente la festa del Magnificat in tanti modi. Guardandoci attorno, troviamo le file crescere su tutti i fronti e il campo allargarsi. Qualcuna forse vorrebbe vedere qualcosa di più, ma io vi dico: non abbiate fretta di prevenire la grazia e la volontà divina. Le piante più lente spesso mettono radici più profonde e poi crescono di più. Così sarà di voi. Il Signore ha davanti a sé tutti i secoli e li ha messi a disposizione della chiesa. Più che crescere in fretta, è necessario crescere bene, sodi e compatti. È necessario quindi fare bene ogni cosa, con ponderazione e costruendo sul solido. Ciò può esigere dei tempi di attesa, ma forse è più utile che dannoso. Confidate dunque e non perdete la pazienza!” (Parma 22 giugno 1962). ■ Bertilla, madre missionaria Bertilla, mamma di p. Roberto Salvadori, è deceduta il 15 giugno 2011 a Cittadella (Padova), dopo sofferta malattia, sostenuta e accompagnata dai figli. Assicuriamo la nostra preghiera e vicinanza al missionario e a tutta la famiglia, che la ricordano con affetto: “Grazie per averci tanto amato”. A ROMA PER SAN GUIDO CONFORTI Vi comunichiamo le informazioni sul pellegrinaggio a Roma per il 23 ottobre, quando papa Benedetto XVI proclamerà “santo” il nostro fondatore Guido Conforti, vescovo di Parma. Per questa importante occasione, i saveriani della Sardegna stanno organizzando un pellegrinaggio a Roma. Ci scusiamo per il ritardo nelle informazioni, che è dovuto al problema del costo del traghetto, che le compagnie marittime non hanno ancora concordato con le autorità responsabili. Le agenzie di viaggio non vogliono rischiare con i prezzi del biglietto per la traversata. Molto probabilmente, la spesa si aggirerà tra 350 e 400 euro a persona. L’evento della canonizzazione si sviluppa in tre giornate: - sabato 22 ottobre: veglia di preghiera nel pomeriggio; - domenica 23 ottobre: solenne celebrazione presieduta dal Papa in San Pietro, ore 10; - lunedì 24 ottobre: concelebrazione Eucaristica nella basilica di San Paolo, con la professione perpetua e mandato missionario. Dovremo quindi partire venerdì sera 21 ottobre e fare ritorno da Civitavecchia lunedì notte. Per informazioni e prenotazioni, chiedere a p. Dino Marconi (340 0840200) per la zona di Cagliari, e a p. Giuseppe Marzarotto (338 5023723) per la zona di Macomer. Passate parola, per favore. Grazie! 2011 SETTEMBRE CREMONA 26100 CREMONA CR - Via Bonomelli, 81 Tel. 0372 456267 - Fax 0372 39699 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00272260 Gli acquarelli di Giorgio Mori Un dono ai saveriani in onore di san Guido L e buone tradizioni non si smarriscono mai. Tenace, infatti, è l’amicizia del pittore cremonese Giorgio Mori con i missionari saveriani di via Bonomelli 81, fiorita negli anni in cui la comunità godeva della simpatica presenza di molti padri, tra cui p. Angelo Scaglia. Si deve a lui l’idea avuta dall’artista di donare tre dei suoi quadri più significativi: un Cristo Crocifisso, il santo vescovo Guido Conforti, fondatore dei saveriani, e il padre Scaglia, originario di Robecco d’Oglio, missionario di una sola stagione, quella nella Cina di Mao degli anni cinquanta. L’amicizia con p. Scaglia Il Crocifisso è destinato a essere venerato nella chiesa della casa saveriana di Cremona: è un acquarello di valore, in cui il dramma della passione è rivissuto in tutta la speranza della risurrezione. Il ritratto di mons. Conforti coincide con la data della sua canonizzazione, prevista a Roma il 23 ottobre, quando si celebra anche la giornata missionaria mondiale. Il terzo rievoca la figura di padre Scaglia, che i cremonesi hanno conosciuto bene negli anni in cui è stato gradito ospite della nostra città. La sua presenza, sempre cordiale con tutti, gli aveva procurato anche la magistrale attenzione di un altro artista del pennello - Massimiliano Gallelli - che aveva donato alla pietà dei cremonesi un primo ritratto del vescovo Conforti, in una celebre tela in cui il fondatore è raffigurato in abiti prelatizi. Sentimenti ed emozioni Tra le schede più recenti dell’artista Giorgio Mori, vanno segnalate quella stilata da Luciano Carini nel 2010 per la mostra personale nella città di Piacenza, intitolata “Rovistando nello stu- mons. carlo PEDRETTI Anche i missionari hanno bisogno di vacanza giorno è necessario a tutti, anche ai missionari. È mia tradizione, a luglio, andare in Toscana e passare alcuni giorni ospite in un convento di suore missionarie che conosco da oltre 40 anni e che considero come vere sorelle. E mi circondano di mille attenzioni e premure, come fossero mia madre. Accolto come in famiglia Non potrò mai dimenticare l’ospitalità offerta a mia madre, dopo la morte di mio papà a causa di un incidente stradale. Qui passava molti mesi estivi, soprattutto negli ultimi anni della sua 8 vita, quando era stata colpita da paralisi. La loro assistenza è stata davvero commovente, superiore a ogni aspettativa, come se si trattasse della loro stessa mamma. Quando vengo da queste suore, mi sento accolto come in famiglia, come a casa mia. Non riposa soltanto il mio corpo, ma anche il mio cuore, e soprattutto il mio spirito. Sono felice di celebrare per loro la Messa quotidiana e cantare con loro i salmi delle lodi e dei vespri, accompagnati dal dolce suono dell’armonium e dalle loro voci angeliche. Vacanze simili agli esercizi Questi giorni sono come medicine dell’anima, sono giorni di grande pace, meditazione della Parola di Dio, raccoglimento e contemplazione. Come è vero quanto diceva padre Turoldo: “La nostra religione è la religione dell’ascolto, più che della ricerca! È Dio stesso che ci viene incontro e ci cerca!”. È lui che semina, fa piovere e fa germogliare la Madre Antonia (ora superiora generale) abbraccia Ottavina, la mamma di p. Sandro Parmiggiani, durante una gita in Sila terra, come scri- Cristo Crocifisso, il libro su cui si formano i missionari. dio del maestro”, e quella di Tiziana Cordani per la mostra allestita nei mesi di maggio-giugno di quest’anno nella città di Verona. Scrive Carini: “Nato a Padova nel 1930, ma trasferitosi fin da bambino a Cremona, Mori è considerato artista cremonese soprattutto per il suo impegno prolungato e costante in una lunga serie di attività culturali, prima nel gruppo artistico ‘Leonardo’, poi come fondatore e presidente dell’associazione Artisti Cremonesi”. La Cordani nella scheda veronese scrive: “Dedito all’arte pittorica, riesce a sintetizzare, in stile personalissimo, la pittura veneta, utilizzando il colore azzurro, il verde e il rosa… Mori unisce la pittura accademica dal vero alla sua realtà interiore fatta di sentimenti ed emozioni”. Questo è l’autore dei tre doni, segni di un’amicizia che non si smarrisce mai. Irripetibile. ■ L’ospitalità delle suore toscane periodo di riposo e di U npausa dalle attività di ogni Tre dipinti, dono di Giorgio Mori ai saveriani Guido Conforti, vescovo di Parma e missionario per il mondo. p. S. PARMIGGIANI, sx ve il profeta Isaia. Ricordo con gioia l’esortazione di papa Paolo VI: “Abbiate il culto e l’amore per l’ascolto, la meditazione e la pratica della Parola di Dio!”. Se davvero fosse così, la nostra predicazione non sarebbe noiosa e senza frutti, e cambierebbe i modi di pensare e di vivere di tanti cristiani. Chi canta prega due volte S. Agostino, che si era convertito ascoltando i canti della comunità cristiana di Milano, guidata dal vescovo S. Ambrogio che ebbe la gioia di battezzarlo, scriveva così: “Signore, dammi un cuore docile, semplice, umile. Dammi un cuore povero e mite. Dammi un cuore puro, o Signore, e aumenta la mia fede. Credo in te, Signore; credo nel tuo amore, nella tua forza che sostiene il mondo. Credo nel tuo sorriso che fa risplendere il cielo, e nel tuo canto che mi dà gioia! Credo in te, Signore; credo nella tua pace, nella tua vita che fa bella la terra, nella tua luce che rischiara la notte, sicura guida nel mio cammino! Credo in te, Signore; credo che tu mi ami e mi sostieni, che mi guidi per le strade del mondo, che mi perdoni e mi dai la tua vita!”. Come vorrei che fosse così anche per me, mentre mi unisco al ■ canto delle suore. Angelo Scaglia, missionario in Cina e a Cremona. GIOVEDì DELLA MISSIONE A CREMONA p. SERGIO CAMBIGANU, sx I promotori dell’iniziativa “I giovedì della missione” hanno deciso per i primi tre appuntamenti di dare rilievo a mons. Guido Conforti, fondatore dei saveriani, nell’anno della sua canonizzazione. C’è interesse per questa figura di vescovo ben radicato nella sua diocesi di Parma, ma con il cuore aperto a tutto il mondo, come dovrebbe essere il cuore di ogni vescovo della chiesa. Abbiamo coinvolto tre saveriani, che hanno accettato volentieri, per presentare tre aspetti del Conforti che possono interessare tutti i cristiani della nostra diocesi. Ecco il programma. Giovedì 27 settembre: “Il carisma saveriano tra storia e futuro” - p. Luigi Menegazzo illustrerà il carisma saveriano nel messaggio che offre alla missione oggi. Giovedì 6 ottobre: “Mons. Guido Conforti, pastore con il cuore in missione” - p. Guglielmo Camera, postulatore della causa di canonizzazione, presenterà la figura del santo vescovo. Giovedì 13 ottobre: “Laici per la missione” - p. Silvio Turazzi si intratterrà sul valore del carisma saveriano per i cristiani di oggi. Gli incontri sono aperti a tutti e si terranno alle 21 presso il centro pastorale diocesano, in via S. Antonio del Fuoco 9a, a Cremona. 2011 SETTEMBRE DESIO 20033 DESIO MB - Via Don Milani, 2 Tel. 0362 625035 - Fax 0362 624274 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00358200 Una scelta “compromettente” Ad Ancona, il sì alla missione di Alessio e Diego L a celebrazione Eucaristica in cui Alessio Crippa e Diego Pirani hanno detto “sì”, entrando a far parte della Pia Società di san Francesco Saverio per le missioni estere, era attesa da molti. È stata una celebrazione vissuta con gioia e preghiera da parte di tutti: a partire dalla comunità saveriana fino alle persone giunte appositamente per l’occasione, da vicino e da lontano. Un cammino che prosegue L’appuntamento era fissato per domenica 10 luglio alle 11 ad Ancona, nella parrocchia S. Maria di Loreto. Eravamo tutti pronti per partecipare alla Messa celebrata dal vescovo Menichelli insieme ai numerosi saveriani venuti ad accogliere nella famiglia missionaria i due giova- ni. Ovviamente erano presenti anche i genitori, i parenti e gli amici che Alessio e Diego hanno incontrato e conosciuto nel loro cammino vocazionale. Entrare a far parte della famiglia saveriana significa accoglierne le Costituzioni e fare i voti religiosi: povertà, castità e obbedienza, per dedicare la vita alla missione. Sono i “primi” voti, visto che la celebrazione vissuta da Alessio e Diego costituisce la prima tappa all’interno del percorso che porterà il primo a Parma (Italia) e il secondo a Yaoundé (Camerun) per dedicarsi agli studi delle materie teologiche in vista dell’ordinazione sacerdotale missionaria. Emozioni contagiose… La celebrazione, animata da STEFANO SERRAINO bei canti, proponeva vari riti. È stato emozionante quello del saluto alle famiglie: i due nuovi saveriani hanno abbracciato i rispettivi genitori e si sono seduti ai piedi dell’altare, a testimoniare la loro volontà di entrare a far parte di una nuova famiglia. Poi c’è stata la “professione” dei voti evangelici, in cui Alessio e Diego hanno ricevuto da p. Carlo Pozzobon, superiore dei saveriani in Italia, il Crocefisso e il libro delle Costituzioni, affermando con il loro “sì” la volontà di entrare a far parte della famiglia missionaria. Durante il rito della pace, i due nuovi confratelli hanno abbracciato tutti i saveriani presenti. Infine, i due protagonisti hanno ringraziato e salutato tutti i convenuti, che in più di un’occasione hanno risposto con sinceri “Anche noi da chi andremo?” Dopo il noviziato, due giovani saveriani L e parole dell’apostolo Pietro, “Signore da chi andremo, tu solo hai parole di vita eterna”, ci sono risuonate nella testa e nel cuore durante l’anno di noviziato trascorso ad Ancona; a tal punto che ci chiediamo: “anche noi due da chi andremo”? 8 grazie a loro sono entrato in contatto con lo spirito missionario di san Conforti. Questo mi ha permesso di tenere gli occhi aperti sul mondo, con il continuo desiderio di riempire il mio sguardo dell’amore di Gesù per ogni uomo. Prima di iniziare il cammino con i saveriani, collaboravo Il marchigiano e il brianzolo nell’animazione in oratorio, mi Io, Diego, cresciuto a Posatora sono laureato come educatore di Ancona, ho avuto l’occasione e lavoravo con ragazzi diversafin da piccolo di incontrare la mente abili. testimonianza di tanti saveriani; Io, Alessio, originario di Lissone, sono rimasto “incastrato” dalla sete di una vita appassionata che ho potuto gustare nella comunità parrocchiale dove sono cresciuto, tra esperienze di condivisione, attenzione per gli ultimi e voglia di costruire ponti capaci di abbattere le barriere create da un certo modo di vedere il mondo, con la paura di perdere il proprio benessere. Ho avuto la fortuna di incontrare i saveAlessio Crippa e Diego Pirani si dedicheranno ora agli studi di riani, una famiglia missionaria teologia: il primo a Parma, il secondo a Yaoundé in Camerun e commossi applausi. Per gli amici presenti è stato davvero un momento di partecipazione sentito, avendo conosciuto e condiviso con Alessio e Diego momenti belli e cammini di discernimento che poi hanno condotto a fare scelte importanti e compromettenti. Una festa davvero bella Al termine della celebrazione, un breve rinfresco in Alessio Crippa, brianzolo di S. Margherita di Lissone, oratorio ha mitigato abbraccia e saluta i genitori durante la celebrazione la calda giornata che per la prima professione dei voti, ad Ancona è proseguita con un pranzo comunitario nella casa Insomma, è stata una festa dei saveriani di Ancona, poco bella, preparata con il gusto deldistante dalla parrocchia. È stato la semplicità e la voglia di staquesto il momento per salutare re insieme, ricordando che il e parlare insieme tra parenti, progetto iniziato dal fondatore missionari e amici che hanno Guido Conforti, continua anche così voluto festeggiare e accomnell’anno dedicato alla sua canopagnare con la loro presenza la nizzazione, che sarà celebrata a scelta dei due giovani. ■ Roma il 23 ottobre. DIEGO e ALESSIO che accetta il rischio di mettere in pratica il vangelo: questo mi ha colpito e mi ha fatto innamorare di loro. Terminati gli studi di ingegneria, mi sono affidato al loro percorso formativo per diventare missionario. Una sana inquietudine addosso Dunque, “da chi andremo”? L’anno di noviziato è stato il tempo per farci questa domanda in modo radicale: Cristo riempie la mia vita? O è solo una bella storia che ci raccontiamo? Davvero è possibile vivere per lui e per i fratelli? Davvero sentiamo appieno la responsabilità di “essere cristiani”, che si concretizza in un nuovo modo di vivere? Davvero siamo spinti dalla carità di Cristo ad andare fino ai confini del mondo per annunciarlo? Accompagnati dal “maestro” p. Giuseppe Veniero, abbiamo vissuto dodici mesi con queste domande nella testa e nel cuore. Ora abbiamo maggiore consapevolezza, una sana inquietudine, la convinzione che senza l’incontro con Cristo non possiamo camminare. Abbiamo fatto solo un pezzo di strada, ma ci sentiamo pronti a donare la nostra vita a Gesù, con i voti religiosi nella famiglia saveriana per la missione. Vi chiediamo di accompagnarci con la preghiera e vi ringraziamo di cuore. ■ Alessio riceve la comunione dal vescovo di Ancona mons. Menichelli “Vi porto sempre nel cuore” p. PAOLO ANDREOLLI, sx Cari amici di Desio e “dintorni”, sono di nuovo in Italia, dopo quasi quattro anni di “missione” in Amazzonia. Sono arrivato da poco per un po’ di vacanza, approfittando anche della canonizzazione del nostro amato Guido Conforti il prossimo 23 ottobre a Roma. Vi scrivo con grande gioia nel cuore per il costante ricordo che avete di me, sia nelle preghiere sia nelle iniziative che fate. Sappiate che anche tutti voi siete sempre presenti nei miei pensieri e nelle mie preghiere. Leggere su “Missionari Saveriani” l’articolo sulla festa dei popoli 2011 e vedere che avete riservato le offerte per la costruzione del centro di formazione a San Felix, mi ha commosso profondamente. Sono passati quattro anni, ma siete sempre molto vicini a me e alla missione che il Signore mi ha affidato. Il vostro generoso sacrificio sarà ben impiegato per il centro di formazione, che accoglierà catechisti, leader di comunità, ragazzi missionari, animatori della gioventù… La nostra parrocchia ha le dimensioni della Lombardia, senza contare la “zona indigena” di cui si occupano i saveriani impegnati nella pastorale tra gli indio. Il Signore vi ricompensi per il bene che continuate a fare! A presto… L’appuntamento con p. Paolo Andreolli è fissato per domenica 18 settembre, giorno in cui inizieranno in modo ufficiale le attività dei saveriani di Desio, dopo la pausa estiva. Padre Paolo Andreolli è in Italia per un periodo di riposo; il 18 settembre sarà ospite a Desio per un’attesa conferenza 2011 SETTEMBRE FRIULI 33100 UDINE UD - Via Monte S. Michele, 70 Tel. 0432 471818 - E-mail: [email protected] - C/c. postale 210336 Un’omelia che... cammina La nostra vita dovrebbe essere così pomeriggio del 1953, U ngiornalisti e autorità si erano dati appuntamento alla stazione ferroviaria di Chicago in attesa dell’arrivo del vincitore del premio Nobel per la pace del 1952. Scese dal treno un uomo molto alto, con capelli folti e baffi lunghi. Mentre le macchine fotografiche scattavano immagini, le autorità gli dicevano di essere onorati dalla sua presenza. Lui ringraziò gentilmente tutti, ma poi a passo veloce, lasciò la folla e raggiunse un’anziana signora di colore che faceva difficoltà a spostarsi con le sue due pesanti valigie. Il signore prese p. MARCO MARANGONE, sx le valigie e con un sorriso e aiutò l’anziana a salire sull’autobus augurandole buon viaggio. Poi, tornò in mezzo ai giornalisti e alle altre persone venute per lui. Un richiamo molto forte Era Albert Schweitzer, il famoso medico-missionario che aveva P. Marco Marangone (al centro) con alcuni famigliari e i saveriani della comunità di Udine, prima della partenza per gli Stati Uniti; grazie, padre Marco, per quanto hai fatto nei mesi di permanenza in Friuli, in attesa del visto L’Eucarestia è pane di vita “Così Dio parla alla mente e al cuore di tutti” secondo i padri L’ Eucaristia, della chiesa, è una mirabi- 8 più devota l’assistenza al sacrificio dell’altare, più ardente lo zelo. Ma non dobbiamo accontentarci di vivere individualmente di questa vita... La nostra vita d’ora innanzi deve essere un’irradiazione soprannaturale di fede, purezza e bontà... Benedette quelle famiglie cristiane, nelle quali non manca mai chi ogni giorno si accosta al banchetto Eucaristico e riporta tra le pareti domestiche il profumo che esala dalla Mensa degli angeli. san GUIDO CONFORTI l’amore e la pratica dell’Eucaristia nelle vostre famiglie. Non vi le estensione del mistero dell’Inè spettacolo più bello e toccante carnazione. “Come nell’Incarnadi quello che offrono un padre zione egli si è congiunto alla nae una madre che si recano alla tura umana, così nell’Eucaristia sacra Mensa, accompagnati dai si unisce ai singoli individui parloro figli, rinnovando alla Mentecipi di questa natura. E vuole sa di Dio le dolci intimità della unirsi a noi, perché possiamo tavola famigliare. Alla nostra vivere della stessa sua vita. società per essere veramente felice e prospera manca Cristo che Un’irradiazione di fede essa ha ripudiato e da cui si è L’Eucaristia è il trono stoltamente allontanata. Orbene, dell’Unigenito di Dio in mezzo noi portiamo Cristo alla società agli uomini, sul quale egli siee la società a Cristo, ed essa ride non solo per ricevere i nostri Portare Cristo alla società sorgerà a nuova vita. omaggi e le nostre adorazioni, O genitori, vi esorto a portare Vi invito a tornare a Cristo, ma anche per ascoltare le perché lontano da lui non nostre suppliche e soccortroveremo altro che tenererci nei nostri bisogni. bre e morte. Siamo poOgni uomo può accostarsi veri ed egli è la fonte di a questo trono senza preogni bene; siamo infermi avvisi e senza fare anticaed egli è il medico divimera, sicuro di non essere no che risana tutte le inscacciato, perché il Dio fermità; siamo ciechi ed dell’Eucaristia è il Dio delegli è la luce che illumila bontà e dell’amore. Parla na ogni uomo; siamo dealla mente e al cuore di tutti boli ed egli è la sorgente e a tutti prodiga grazie e fadell’energia e della forza. vori con regale munificenRendiamo Eucaristiche za. L’Eucaristia è appunto il le nostre anime, per rinapane della vita, la sorgente scere in Cristo, vivere di dell’acqua viva; per l’Eucalui, e da lui ricevere quanristia rinnoveremo la nostra to ci occorre nell’aspro vita in Cristo e per Cristo. cammino di questa vita, D’ora innanzi, quindi, che dobbiamo considerapiù frequenti siano le Core come un viaggio vermunioni, più fervorose le so l’eternità che non ha fi“O genitori, vi esorto a portare l’amore e la pratica dell’Eucaristia nelle vostre famiglie...” (Guido Conforti) ■ visite al SS. Sacramento, ne. dedicato gran parte della sua vita ad aiutare i più poveri in Africa. Uno dei presenti commentò: “È la prima volta che vedo un’omelia che cammina”. La nostra vita dovrebbe essere così: “un’omelia che cammina”, senza bisogno di tante parole. Chi ci vede dovrebbe percepire la presenza di Dio in noi e sentirsi attratto a seguire il cammino di Gesù. Durante la mia permanenza in Friuli, in attesa del visto per gli Usa, e come membro della comunità saveriana di Udine, ho sentito questo “richiamo” molto forte. Collaborando nel ministero domenicale, visitando parrocchie e comunità per confessioni e qualche incontro missionario e vocazionale, quarant’ore, visite ad amici, parenti e persone vicine alla comunità, condividendo i vari momenti di vita comunitaria, l’esempio di Schweitzer mi tornava in mente spesso. Grazie a saveriani e famigliari È il Signore che ci ha chiamati a seguirlo e a portare avanti la sua missione. Il nostro compito è essere strumenti dei quali il Signore si serve per realizzare il suo disegno d’amore per l’umanità, anche attraverso di noi. Per questo motivo, sia che il Signore ci chiami a formare una famiglia cristiana, sia che ci chiami a far parte di una famiglia missionaria, tutti ci ritroviamo insieme a seguire i suoi passi e a essere la sua presenza viva nel mondo d’oggi. Rivolgo il mio più sentito grazie ai saveriani di Udine che mi hanno permesso di condividere con loro un tratto del cammino sui passi di san Guido Conforti. Mi hanno accolto tra loro e aiutato a sentirmi in famiglia. Ringrazio anche i miei cari che hanno reso i mesi trascorsi con loro un tempo di grazia e un’opportunità per far sì che lo spirito di famiglia sia sempre più forte. Pane per i nostri denti Dal 23 giugno mi trovo nella comunità saveriana di Franklin, nello stato del Wisconsin, a 120 chilometri da Chicago. Sono con altri cinque confratelli, tra cui p. Alfredo Turco che è qui da parecchi anni. Mi è stato dato un po’ di tempo per riprendere il passo dopo 23 anni d’assenza, trascorsi nel New Jersey e poi in Colombia dal 1997. Le attività saranno un po’ diverse da quelle che svolgevo a Bogotà, nella nostra parrocchia de “La Encarnación”. Negli Stati Uniti, infatti, noi saveriani collaboriamo con i sacerdoti delle parrocchie. Ma poi ci sono incontri di animazione missionaria e vocazionale, responsabilità e servizio in casa, attenzione alle persone, spirito di famiglia caratterizzato dall’amore scambievole e dalla misericordia...Tutto questo è “pane per i nostri denti” in qualsiasi parte del mondo, in cui siamo chiamati a essere testimoni del Risorto. Ci auguriamo a vicenda, allora, di essere “omelie che camminano” per quanti ci incontrano, in modo che attraverso di noi Cristo Gesù, missionario del Padre, possa continuare ad attrarre giovani a seguirlo anche nella vita consacrata e missionaria con ■ generosità, amore e gioia. FESTA DEI FAMIGLIARI 2011 Vi aspettiamo domenica 25 settembre! p. CARMELO BOESSO, sx Cari amici e amiche, considerando la positiva esperienza dell’anno scorso, abbiamo programmato l’incontro annuale con i famigliari dei saveriani del Friuli nell’ultima domenica di settembre. L’appuntamento del 2011 è quindi fissato per domenica 25. Oltre a essere una manifestazione della nostra riconoscenza per il dono dei vostri figli, fratelli e nipoti alla missione e un’occasione per rinnovare l’amicizia tra noi, quest’anno la giornata avrà una coloritura di festa, perché si svolge alla vigilia della canonizzazione di mons. Conforti (23 ottobre). Quindi, nel programma della festa di famiglia si terrà presente tale particolarità per prepararci spiritualmente all’evento, al quale parecchi di voi parteciperanno con il pellegrinaggio da noi organizzato. All’incontro, che offre l’occasione per uno scambio di notizie del mondo missionario e la testimonianza diretta dei saveriani, verranno presentate la figura e la spiritualità missionaria del nostro fondatore. Ogni famiglia riceverà l’invito personale con il programma dettagliato della giornata. Approfitto per comunicare anche altre iniziative che si svolgeranno nel mese di ottobre in collaborazione con il centro missionario diocesano: • sabato 15 ottobre: convegno missionario nella casa dei saveriani a Udine • venerdì 21 ottobre: veglia missionaria serale nella parrocchia di Paderno • seconda domenica del mese, alle 15: il nostro simpatico incontro mensile con la preghiera del santo rosario, la Messa e un momento di convivialità. Lo scopo è pregare per le vocazioni e per i missionari. Tutti sono benvenuti! 2011 SETTEMBRE MACOMER 08015 MACOMER NU - Via Toscana, 9 Tel. 0785 70120 - Fax 0785 70706 E-mail: [email protected] - C/c. postale 207084 Il 2 luglio delle saveriane A Oristano un evento davvero speciale I l 2 luglio le saveriane rinnovano le promesse missionarie e festeggiano gli anniversari di professione. Alla ricorrenza ho partecipato anch’io nella loro comunità di Oristano. Mi sono trovato a pregare con Caterina, Giuliana, Piera, Vanna e Francesca, che hanno cantato “Mia forza e mio canto è il Signore”. Poi, Caterina ha letto la lettera della superiora generale suor Ines Frizza. L’eredità spirituale di Conforti “Sorelle carissime, quanti sentimenti e pensieri di viva riconoscenza suscita questa festa! Il 2 luglio ha sempre avuto nella nostra famiglia missionaria una risonanza particolare, perché vi sono collegati tanti eventi significativi della storia saveriana. Quest’anno la nostra festa è arricchita anche dalla memoria del 90° anniversario della Lettera Testamento di mons. Guido Conforti, testo ispiratore di tutta la spiritualità saveriana, che padre Spagnolo ci ha raccomandato di accogliere come nostra eredità spirituale. Certamente, ci siamo preparate tutte con gioia alla celebrazione della nostra festa di famiglia. In casa madre a Parma, le sorelle che festeggiano il 50° di professione hanno meditato sul testo della consacrazione all’onnipotenza misericordiosa di Dio. È stato edificante ascoltare come la misericordia di Dio abbia accompagnato queste sorelle per tutta la loro vita, nei momenti felici e nei momenti più difficili. È sempre bello sentire ciascuna rievocare commossa la storia della propria vocazione, confermando che l’aver incontrato Gesù e averlo seguito in questa a cura di p. DINO MARCONI, sx famiglia missionaria «è stato il più bel regalo che ci potesse capitare». Certo, la nostra vita è attraversata anche da momenti di calo di entusiasmo, stanchezza, delusione, solitudine. Può capitare che la diminuzione delle forze, la malattia, il dover rinunciare ai propri progetti suscitino insicurezza, scoraggiamento, talvolta amarezza. Queste realtà erano ben presenti alla mente della nostra madre Bottego quando scriveva: «Ci sono delle sofferenze, delle prove dure nella vita missionaria, ma l’anima formata a prendere tutto per amore esperimenta una gioia e una pace che solamente Gesù può dare». L’invito a custodire la gioia della nostra donazione, a non cedere alla tentazione della tristezza è ripetuto con insistenza Mission Boys al campetto Dal nord e dal sud della Sardegna A cavallo tra giugno e luglio, è stato organizzato a Macomer il campetto estivo “Mission Boys”, per ragazzi delle medie, sul tema “Missione a tempo pieno”. I ragazzi sono stati divisi in tre gruppi: “Bangladesh”, la missione di p. Daniele; “Congo”, la missione di p. Roby, p. Virginio e p. Salvatore; “Brasile”, il paese dei due studenti saveriani venuti da Parma, Francisco e Ricardo. Giochi e preghiera meditata Questi, in particolare, hanno aiutato i ragazzi a fare amicizia con il gioco di squadra a punteggio e con le domande a quiz sui temi dello sport e dell’attualità, 8 della religione e della missione. I giochi si sono svolti la sera, nel nostro cortile, alla luce dei fari, e di giorno nel grande parco di monte Sant’Antonio e sulla spiaggia di Porto Alabe, dove i ragazzi sono stati portati in macchina. Un giorno hanno anche fatto la salita al monte in gruppi, per imparare a far le cose insieme. Venerdì sera nella veglia, seguendo il modello del rosario missionario, hanno imparato a conoscere i continenti e i problemi delle missioni, dove lavorano i missionari saveriani, e il progetto missionario di Guido Conforti. Al monte Sant’Antonio hanno fatto l’esperienza del deserto, per imparare a stare soli Alcuni dei ragazzi che hanno partecipato al campo estivo “Mission boys”, impegnati nella riflessione al parco del monte Sant’Antonio p. DINO MARCONI, sx con se stessi e soli con Dio, per entrare in rapporto con lui, per parlargli e per ascoltarlo. Tre domande e tante specialità Dopo la lettura di Marco 8,2729 - “Chi dice la gente che io sia?”, “E voi, chi dite che io sia?” - i ragazzi sono stati invitati a pensare su tre domande scritte su un foglio di carta, con l’impegno di mettere per iscritto il frutto della loro riflessione: • Cos’è per te l’amicizia? Hai trovato qualche nuovo amico in questo campetto? • Chi è per te Gesù? Come pensi di fare per diventare suo amico? • Cosa ti piace di più dei missionari? Il pranzo di domenica si è concluso con le specialità gastronomiche dei paesi sardi, che i genitori hanno portato per condividere: il porceddu arrostito, la carne di pecora bollita, i panini con le noci, la cipolla, la bottarga, e i noti dolcetti sardi, specialità che a volte non si mangiano nemmeno nei migliori agroturismi sardi. I teologi Francisco e Ricardo hanno terminato la loro settimana in Sardegna visitando la mamma di Deiana Salvatore ad Ardauli, accompagnati da p. Giuseppe, come segno di gratitudine verso “padre Tore”, martire del vangelo ■ sulla Transamazzonica. Il compianto p. Bruno Orrù con le saveriane sarde Dolores Isgrò e Giovanna Picci anche da p. Spagnolo, convinto che la realizzazione piena, la vera felicità, sua e di tutta l’umanità, stia nell’affidarsi totalmente all’amore di Dio. I nostri fondatori ci indicano la strada della fede che nelle varie vicende della vita sa «veder Dio, cercar Dio, amar Dio in tutto». È da questo sguardo contemplativo, dall’esperienza dell’essere amate in qualsiasi condizione, che nasce l’anelito per la missione. Ci auguriamo di poter cogliere maggiormente la profondità dell’eredità spirituale che ci è stata trasmessa, affinché nella diversità di tempi, situazioni e culture, diventi per tutti motivo di gioia e di speranza”. “È necessario crescere bene” Suor Piera ha letto la lettera di p. Spagnolo sul significato della festa del 2 luglio. “È bella la circostanza che ora mi riporta a voi: il 2 luglio, la festa principa- le della vostra congregazione, la festa dello sviluppo e della gioia. È veramente la festa del Magnificat in tanti modi. Guardandoci attorno, troviamo le file crescere su tutti i fronti e il campo allargarsi. Qualcuna forse vorrebbe vedere qualcosa di più, ma io vi dico: non abbiate fretta di prevenire la grazia e la volontà divina. Le piante più lente spesso mettono radici più profonde e poi crescono di più. Così sarà di voi. Il Signore ha davanti a sé tutti i secoli e li ha messi a disposizione della chiesa. Più che crescere in fretta, è necessario crescere bene, sodi e compatti. È necessario quindi fare bene ogni cosa, con ponderazione e costruendo sul solido. Ciò può esigere dei tempi di attesa, ma forse è più utile che dannoso. Confidate dunque e non perdete la pazienza!” (Parma 22 giugno 1962). ■ Bertilla, madre missionaria Bertilla, mamma di p. Roberto Salvadori, è deceduta il 15 giugno 2011 a Cittadella (Padova), dopo sofferta malattia, sostenuta e accompagnata dai figli. Assicuriamo la nostra preghiera e vicinanza al missionario e a tutta la famiglia, che la ricordano con affetto: “Grazie per averci tanto amato”. A ROMA PER SAN GUIDO CONFORTI Vi comunichiamo le informazioni sul pellegrinaggio a Roma per il 23 ottobre, quando papa Benedetto XVI proclamerà “santo” il nostro fondatore Guido Conforti, vescovo di Parma. Per questa importante occasione, i saveriani della Sardegna stanno organizzando un pellegrinaggio a Roma. Ci scusiamo per il ritardo nelle informazioni, che è dovuto al problema del costo del traghetto, che le compagnie marittime non hanno ancora concordato con le autorità responsabili. Le agenzie di viaggio non vogliono rischiare con i prezzi del biglietto per la traversata. Molto probabilmente, la spesa si aggirerà tra 350 e 400 euro a persona. L’evento della canonizzazione si sviluppa in tre giornate: - sabato 22 ottobre: veglia di preghiera nel pomeriggio; - domenica 23 ottobre: solenne celebrazione presieduta dal Papa in San Pietro, ore 10; - lunedì 24 ottobre: concelebrazione Eucaristica nella basilica di San Paolo, con la professione perpetua e mandato missionario. Dovremo quindi partire venerdì sera 21 ottobre e fare ritorno da Civitavecchia lunedì notte. Per informazioni e prenotazioni, chiedere a p. Dino Marconi (340 0840200) per la zona di Cagliari, e a p. Giuseppe Marzarotto (338 5023723) per la zona di Macomer. Passate parola, per favore. Grazie! 2011 SETTEMBRE MARCHE 60129 ANCONA AN - Via del Castellano, 40 Tel. 071 895368 - Fax 071 2812639 E-mail: [email protected] - C/c. postale 330605 SAVERIANI MARCHE La storia di Margarida a Manaus Dopo 28 anni in Brasile, sono ora ad Ancona p. ALBERTO PANICHELLA, sx S ono nato a Macerata nel 1955. All’età di dieci anni sono entrato dai saveriani e sono stato ordinato sacerdote nel 1981. L’anno dopo sono partito per il Brasile, da dove sono rientrato a gennaio di quest’anno per svolgere attività di animazione missionaria nelle Marche. In Brasile sono stato in prevalenza nelle periferie delle grandi città. In particolare, negli ultimi otto anni ero a Manaus, nell’Amazzonia brasiliana. Visioni, demoni e tormenti Vi racconto un fatto che potrei intitolare così: “Cos’è successo a Margarida Da Silva?”. Quando arrivai alla “Cidade Nova” in periferia di Manaus nel 2003, andando a celebrare la Messa nella comunità ecclesiale di base (ceb) “Divino Espìrito Santo”, notavo una signora che sembrava triste e rammaricata per qualcosa. Un giorno mi chiese di confessarla e ci siamo conosciuti meglio. Mi disse che era sofferente, che aveva paura del demonio e degli spiriti cattivi, che aveva visioni ed era tormentata. Allora cominciai a rassicurarla che Gesù aveva vinto ogni male e che aveva il potere per liberarla da ogni paura... Sembrava che Margarida si fosse rinfrancata un po’, ma in realtà non riusciva a superare i suoi problemi. Un impegno sorprendente Poco dopo iniziammo l’attività dei “centri di ascolto” per le famiglie vicine, con le domande e le preghiere, come si fa nelle ceb dell’America latina. Ho scoperto che Margarida abitava in una favela agli estremi confini della comunità, dove la gente non partecipava agli incontri. Le chiesi se voleva aiutare a formare un “centro di ascolto” con i suoi vicini. Lei accettò e dopo una settimana, con mia grande sorpresa, mi chiese di celebrare l’Eucaristia in un bar. Mi meravigliai che questa povera donna avesse già smosso le acque. Alla celebrazione c’erano una sessantina di persone! Lì ho scoperto che aveva molti amici. Il suo “centro” funzionava così bene che si era trasformato in una piccola comunità cristiana. La forza dei poveri Margarida era irriconoscibile: piena di fede, sicura, mossa dalla parola di Dio e da un cristianesimo autentico. Noi saveriani insistevamo, infatti, sull’impegno per il sociale, per un cristianesimo vissuto, per la missione verso gli ultimi e i lontani, per coloro che erano senza religione… Così, dopo aver comprato un piccolo pezzo di terreno con una baracca, la nuova ceb era fiorente e rigogliosa, presente nella nostra missione in tutte le sue attività. La fondatrice era orgogliosa ed era anche un’ottima coordinatrice. Divenne ministro straordinario della Parola e dell’Eu- SAVERIANI LAICI Notte di note per Goma Ancona continua a seminare S ono ancora saldi i legami d’amicizia con la gente di Goma, la missione congolese dove i laici saveriani hanno lavorato per vari anni. Il desiderio di mantenere vivo il rapporto, ha “scatenato” la nostra fantasia. Abbiamo tentato di creare un progetto musicale coinvolgendo l’associazione Zonamusica, di cui fa parte Beatrice Petrocchi, laica di Ancona. Il progetto prevedeva di lavorare con i bambini e i ragazzi della missione di Goma, attivi nell’animazione liturgica, insegnando loro alcune tecniche musicali della nostra cultura e imparando canti e tecniche della musica africana, per un arricchimento reciproco. Purtroppo, dopo un primo viaggio di Beatrice con Alessandro, suo colle- 8 ga percussionista, il progetto si è arenato per l’indisponibilità di altri musicisti di recarsi a Goma. Eppure i semi erano stati gettati e i frutti che questa piccola esperienza ha generato sono stati sorprendenti, e a distanza di un paio di anni continuano a maturare. Una… noche de luz Un esempio è il concerto a favore di Goma, che si è svolto ad Ancona lo scorso 26 marzo, con la collaborazione del laicato saveriano, di Zonamusica e del gruppo musicale Noche de luz, promotore dell’evento. I componenti del gruppo avevano conosciuto la realtà di Goma durante un incontro in cui erano stati presentati i risultati del progetto musicale, rimanendone colpiti. Così hanno deciso di devolvere Un momento del concerto organizzato ad Ancona per sostenere la missione di Goma, in Congo ROBERTA BRASILI parte del ricavato dalla vendita dei loro CD a Goma, e di organizzare un concerto a sostegno della missione congolese. La serata ha visto la partecipazione di circa 200 persone che hanno ascoltato brani tratti dal CD Tom Tom, e il coro di voci bianche di Zonamusica e di S. Cassiano. L’esecuzione della prima canzone è stata accompagnata da un video che ha illustrato alcune problematiche del Congo. La musica per conoscerci Beatrice e Alessandro hanno spiegato quanto sia stato bello ed efficace lavorare nel contesto africano con la musica, che è parte integrante della vita quotidiana, strumento di conoscenza, rispetto e amicizia reciproci. Quale migliore occasione di un concerto poteva dunque esserci per ricordare gli amici di Goma? Un’esperienza che sembrava conclusa si è rivelata un’occasione per sensibilizzare le persone e per aiutare gli amici africani. È stato bello constatare ancora una volta che Dio apre tante strade, anche inaspettate, e è importante continuare nel nostro piccolo sforzo di lavorare per il suo Regno. Al resto, come sempre, ci pensa Lui. ■ Padre Alberto Panichella, saveriano di Macerata, dopo 28 anni in Brasile è ad Ancona, impegnato nell’animazione missionaria nelle Marche caristia: un esempio e una guida per tutti! Oggi Margarida è una grande animatrice missionaria, con incarichi importanti! Chi ha fatto il miracolo? Certo, il Signore si serve a volte dei semplici, a cui non daremmo un soldo. Di Margarida ce ne sono tante; Dio ce le presenta; tocca poi a noi credere nella misericordia di Dio e nella forza dei poveri! C’è tanto da fare! Devo dire che anche l’Italia è terra di missione: basta notare l’assenza di giovani (e non solo) nelle celebrazioni e la carenza di gruppi pastorali. Questo comporta che la nostra chiesa è poco aperta al mondo, poco missionaria. Insomma, per raggiungere “i nuovi poveri” dell’Italia, da fare ce n’è tanto. Per fortuna ci sono anche tante organiz- zazioni e associazioni di volontariato. Tutto è grazia! Nella comunità saveriana di Ancona siamo otto missionari. Formiamo una comunità unita, che vive una bella spiritualità. Sono qui da poco, ma ho conosciuto un po’ la città, ho celebrato varie Messe in giro, ho accompagnato confratelli a Fossombrone per il campo di lavoro dei giovani e a Castelferretti. Stiamo prendendo i contatti anche con la diocesi di Macerata per metterci a disposizione nell’animazione giovanile missionaria. Sto aiutando nel servizio ai barboni e ho intenzione di incontrare anche i fratelli ospiti di una casa di recupero da droghe e alcol a Massignano. Intanto, grazie a internet, mi tengo aggiornato anche sul Brasile e la missione São Francisco. Il Signore ci benedica! ■ DIARIO DELLA COMUNITà HANNO DETTO “Sì” A CRISTO Alessio e Diego missionari per sempre p. SERGE TCHATCHé, sx Domenica 10 luglio, la liturgia ci proponeva la figura di Gesù seminatore. Quel giorno, Alessio e Diego abbracciavano la vita missionaria con la professione dei voti religiosi. Durante la Messa, nella parrocchia Madonna di Loreto ad Ancona, davanti al vescovo mons. Menichelli e al superiore dei saveriani p. Pozzobon, hanno espresso la volontà di seguire Cristo per farlo conoscere e amare da tutti, fino ai confini del mondo. Chi fa la professione dei voti religiosi accetta di condividere la vita di Cristo in tutto, di seguirlo ovunque, nella gioia e nella fatica. Dire “sì” a Cristo, è accettare di essere casti, poveri e obbedienti come Lui; significa abbandonare ogni cosa per essere al suo servizio e partecipare alla sua missione apostolica. Per i saveriani, infatti, la vita religiosa è praticata in vista della missione, cioè per annunciare a tutti gli uomini e donne della terra che Dio li ama e li vuole salvi e felici. Al termine della celebrazione Eucaristica, tutti i partecipanti sono stati invitati a un aperitivo nel salone parrocchiale: oltre ai fedeli della parrocchia, attorno ad Alessio e Diego c’erano vari saveriani, i famigliari e gli amici. I nostri due giovani continueranno ora gli studi di teologia: Diego a Yaoundé in Camerun, e Alessio a Parma in Italia. Li accompagniamo con la nostra preghiera a san Conforti, perché li benedica e riempia di gioia. Diego e Alessio il 10 luglio hanno espresso il loro “sì” alla missione nella parrocchia Madonna di Loreto, ad Ancona 2011 SETTEMBRE PARMA 43123 PARMA PR - Viale S. Martino, 8 Tel. 0521 920511 - Fax 0521 920502 E-mail: [email protected] - C/c. postale 153437 Da Parma hanno spiccato il volo Saluto ai teologi in partenza per la missione quest’anno alcuni gioA nche vani missionari, figli di san Guido Conforti, sono partiti per diffondere il vangelo. Una volta a raggiungere le missioni di Asia, Africa e America latina erano quasi tutti saveriani italiani. Poi si è iniziato ad accogliere dalle chiese di missione i giovani con la vocazione missionaria. Così la famiglia saveriana è diventata internazionale; e ancor più con la scelta di formare i saveriani anche in altre parti del mondo, aprendo comunità per gli studi teologici nelle Filippine (Asia), in Messico (America) e in Camerun (Africa). In questo modo, “il grande alveare” delle vocazioni missionarie si è moltiplicato. I saveriani che, terminati gli studi, sono diventati sacerdoti e stanno per partire sono una decina. Tre di loro hanno spiccato il volo da Parma. Li presento brevemente. Petrus, da Parma a Parma Petrus Satyo Nugroho è stato ordinato sacerdote in Indonesia PIERRE SHAMAVU, sx il 29 giugno, ma tornerà Parma. Qui sarà impegnato nella pastorale missionaria in vari settori. Continuerà nel frattempo lo studio del violino all’accademia musicale della città, anche questo in vista della missione. Prima di tornare a casa per l’ordinazione, Petrus ha finito gli studi di teologia discutendo una tesi sulla pastorale dei poveri in alcuni luoghi dell’Indonesia. Bernard, gioca in casa Bernard Cibambo Rubibi In alto da sinistra: Damas, p. Gino, Nildo, Tresor, p. Viotti, Andrea, Benjamin, Carlos, Ricardo, Cesar, Philbert, Emmanuel, p. Giovanni, p. Ulisse, Jacques, Pierre, Simon, Francisco; in basso, da sinistra: Thiago, Bernard, Petrus i tre neo-sacerdoti in partenza Toga, famiglia e saveriani Pavarani, uno straordinario benemerito Giorgio PavaraL’ avvocato ni, che ci ha lasciato il 29 giugno scorso, era amico e grande benefattore dei saveriani. Il suo orgoglio era quello di aver ricevuto dal superiore generale il diploma di “Benemerito”. Lo mostrava a tutti, dicendo che si sentiva onorato di partecipare ai meriti spirituali della congregazione saveriana. L’avvocato è stato un punto di riferimento per tutte le nostre pratiche legali (fin dai tempi di p. Chiofi, p. Vignato e p. Stradiotto), per le quali non ha mai accettato compensi; anzi, ai clienti proponeva di fare offerte e donazioni a favore delle missioni. Quando incontravamo qualche difficoltà e noi missionari eravamo propensi a lasciar perdere, egli ci ripeteva: “Per ogni 200 lire non riscossi qui in Italia, c’è un bimbo in Africa che muore di fame”. Era una persona veramente straordinaria in fede, generosità e competenza. 8 Le tappe di una vita Nato a Parma il 4 dicembre 1916, trent’anni dopo supera l’esame da procuratore legale presso la Corte di Bologna. Così, con tutto lo slancio a lungo represso per gli anni trascorsi in prigionia dal 1943 al 1945, si tuffa nell’attività professionale. Presto, a Parma si sparge la voce di un giovane avvocato scrupoloso che si prende a cuore i problemi dei clienti. Da subito e per quarant’anni l’avvocato Pavarani lavora instancabilmente, mentre la famiglia continuava ad aumentare. La moglie gli è sempre di aiuto, non solo per le faccende domestiche, ma soprattutto per la crescita dei cinque fi- L’avvocato Pavarani, “benemerito”, trovava sempre il modo per girare comodamente tra i viali della casa madre dei saveriani, a Parma p. SERGIO BOSCARDIN, sx gli, tutti maschi. L’avvocato Pavarani in tutta onestà diceva che con il suo lavoro ha potuto procurare un’abitazione per la famiglia e anche per ciascuno dei figli, dai quali ha ricevuto soddisfazioni e gioie immense, ma anche il dolore lancinante per la morte del primogenito Mario, a soli 51 anni. Lavoro e solidarietà Ha ricevuto più volte inviti da diversi partiti per entrare in politica, ma non ha mai accettato. Ha preferito piuttosto dedicare parte del tempo e delle capacità (“gratuitamente, perché - diceva - anche a me sono state regalate”) a enti di assistenza e a enti religiosi, tra cui il Conservatorio delle Maestre Luigine e l’Opera Pia SS. Trinità dell’Oratorio dei Rossi. Per l’opera a favore delle missioni, e in particolare per la Sierra Leone, papa Benedetto XVI nel 2006 lo ha insignito della Croce d’Oro “Pro Ecclesia et Pontifice”. E aveva anche una gran passione per il mare, “maestro severo di vita”, dove ha navigato in vent’anni per oltre 40mila miglia. Era persuaso che le fatiche sull’imbarcazione avevano avuto la loro parte ■ nella sua longevità. è stato ordinato sacerdote in Congo il 14 agosto. E rimarrà in Congo per impegnarsi in numerosi settori di lavoro: i giovani, l’animazione e formazione missionaria, le parrocchie, la promozione sociale e politica… Anche Bernard alla fine dei suoi studi di teologia ha presentato una tesi interessante sulla morte e la speranza cristiana. Thiago, in avanscoperta Nella città natale di Londrina in Brasile, il 6 agosto è diventato prete Thiago Rodriguez. È stato destinato alla nuova missione che i saveriani apriranno nel 2012 in Thailandia. La scelta del paese asiatico è la continuazione del desiderio di Conforti di evangelizzare tutte le nazioni. Thiago farà quindi parte del gruppo dei quattro pionieri. Prima però dovrà studiare per qualche mese l’inglese a Manila. Anche Thiago parte dopo avere scritto una tesi sul tema dell’inculturazione del canto liturgico in Brasile. sione” a questi nostri cari confratelli. Lo facciamo anche a nome degli altri saveriani di Parma e di tutte le persone che a loro vogliono bene. A ognuno abbiano lasciato come ricordo una foto della nostra comunità (vedi foto a lato). Sul retro abbiamo scritto l’augurio che è stato fatto a noi diaconi al termine della Messa di ordinazione: “La gioia del Signore sia la vostra forza, andate in pace”. Vi abbiamo aggiunto solo la fortunata inversione di parole inventata da don Tonino Bello: “La pace è finita, andate a Messa”. Pensiamo che questo invito possa essere appropriato per la loro speciale situazione di neo sacerdoti missionari, in riferimento all’impegno che scaturisce dall’Eucaristia, di cui essi sono diventati ministri. Mentre alcuni partono e ci salutano, altri ne arriveranno per iniziare la loro formazione teologica. Avremo la gioia di presentarveli nei prossimi mesi. ■ Matteazzi cambia missione Da Parma, oltre a questi tre giovani, c’è anche un altro partente: p. Giovanni Matteazzi. Dopo gli anni di missione in Bangladesh, egli era stato chiamato in Italia per aiutare nella formazione dei novizi e dei teologi. Ora parte di nuovo, non più per il Bangladesh, ma per la Thailandia. Padre Matteazzi non ha avuto bisogno di scrivere alcuna tesi, ma lascia a Parma un prezioso libro di canto con lo spartito dal titolo: “Le mie labbra canteranno la tua lode”. “La pace è finita...” Noi studenti salutiamo e facciamo gli auguri di “felice mis- Padre Giovanni Matteazzi è atteso dalla nuova missione in Thailandia LA TESTIMONIANZA DEL “BENEMERITO” avv. GIORGIO PAVARANI “Raggiunti i 70 anni di età, così come mi ero solennemente ripromesso, ho ritenuto mio dovere cessare l’attività professionale. Per onestà quindi, mi sono cancellato dagli Albi e ho affidato lo studio nelle mani di mio figlio. Ancora abbastanza efficiente e libero da impegni professionali, ho potuto così dedicarmi al volontariato quasi a tempo pieno. Nel mio 80° compleanno mi sono recato in Sierra Leone, a rendermi conto delle condizioni di vita in quel Paese e appena tornato ho costituito l’associazione “Amici della Sierra Leone onlus”, che ha l’obiettivo di fornire aiuti a quella popolazione. Dio ha riservato sulla nostra famiglia molta grazia, che anche la mia appartenenza al Movimento Rinascita Cristiana, fin dalla metà degli anni ‘50, ha contribuito molto a farmi riconoscere, apprezzare e impiegare. Questo mi ha aiutato altresì a tener sveglia la fiducia nella Provvidenza e nella misericordia di Dio. Mia moglie è mancata nel 2007 e così come all’inizio del nostro matrimonio, causa la guerra e la prigionia, anche ora è sopravvenuto un altro periodo di forzato distacco che terminerà fra non molto, con il ricongiungimento dei nostri spiriti nell’attesa, sempre assieme, che si compia la beata speranza. E si concluderà così, l’esperienza terrena di chi ama definirsi uno degli uomini più fortunati e benedetti del mondo”. (dal “Profilo” autobiografico, scritto nel 2008) Avv. Giorgio Pavarani Parma, 4.12.1916 - 29.6.2011 2011 SETTEMBRE PIACENZA 25121 BRESCIA BS - Via Piamarta, 9 Tel. 030 3772780 - Fax 030 3772781 E-mail: [email protected] - C/c. postale 216259 Da Parma hanno spiccato il volo Saluto ai teologi in partenza per la missione quest’anno alcuni gioA nche vani missionari, figli di san Guido Conforti, sono partiti per diffondere il vangelo. Una volta a raggiungere le missioni di Asia, Africa e America latina erano quasi tutti saveriani italiani. Poi si è iniziato ad accogliere dalle chiese di missione i giovani con la vocazione missionaria. Così la famiglia saveriana è diventata internazionale; e ancor più con la scelta di formare i saveriani anche in altre parti del mondo, aprendo comunità per gli studi teologici nelle Filippine (Asia), in Messico (America) e in Camerun (Africa). In questo modo, “il grande alveare” delle vocazioni missionarie si è moltiplicato. I saveriani che, terminati gli studi, sono diventati sacerdoti e stanno per partire sono una decina. Tre di loro hanno spiccato il volo da Parma. Li presento brevemente. Petrus, da Parma a Parma Petrus Satyo Nugroho è stato ordinato sacerdote in Indonesia PIERRE SHAMAVU, sx il 29 giugno, ma tornerà Parma. Qui sarà impegnato nella pastorale missionaria in vari settori. Continuerà nel frattempo lo studio del violino all’accademia musicale della città, anche questo in vista della missione. Prima di tornare a casa per l’ordinazione, Petrus ha finito gli studi di teologia discutendo una tesi sulla pastorale dei poveri in alcuni luoghi dell’Indonesia. Bernard, gioca in casa Bernard Cibambo Rubibi In alto da sinistra: Damas, p. Gino, Nildo, Tresor, p. Viotti, Andrea, Benjamin, Carlos, Ricardo, Cesar, Philbert, Emmanuel, p. Giovanni, p. Ulisse, Jacques, Pierre, Simon, Francisco; in basso, da sinistra: Thiago, Bernard, Petrus i tre neo-sacerdoti in partenza Toga, famiglia e saveriani Pavarani, uno straordinario benemerito Giorgio PavaraL’ avvocato ni, che ci ha lasciato il 29 giugno scorso, era amico e grande benefattore dei saveriani. Il suo orgoglio era quello di aver ricevuto dal superiore generale il diploma di “Benemerito”. Lo mostrava a tutti, dicendo che si sentiva onorato di partecipare ai meriti spirituali della congregazione saveriana. L’avvocato è stato un punto di riferimento per tutte le nostre pratiche legali (fin dai tempi di p. Chiofi, p. Vignato e p. Stradiotto), per le quali non ha mai accettato compensi; anzi, ai clienti proponeva di fare offerte e donazioni a favore delle missioni. Quando incontravamo qualche difficoltà e noi missionari eravamo propensi a lasciar perdere, egli ci ripeteva: “Per ogni 200 lire non riscossi qui in Italia, c’è un bimbo in Africa che muore di fame”. Era una persona veramente straordinaria in fede, generosità e competenza. 8 Le tappe di una vita Nato a Parma il 4 dicembre 1916, trent’anni dopo supera l’esame da procuratore legale presso la Corte di Bologna. Così, con tutto lo slancio a lungo represso per gli anni trascorsi in prigionia dal 1943 al 1945, si tuffa nell’attività professionale. Presto, a Parma si sparge la voce di un giovane avvocato scrupoloso che si prende a cuore i problemi dei clienti. Da subito e per quarant’anni l’avvocato Pavarani lavora instancabilmente, mentre la famiglia continuava ad aumentare. La moglie gli è sempre di aiuto, non solo per le faccende domestiche, ma soprattutto per la crescita dei cinque fi- L’avvocato Pavarani, “benemerito”, trovava sempre il modo per girare comodamente tra i viali della casa madre dei saveriani, a Parma p. SERGIO BOSCARDIN, sx gli, tutti maschi. L’avvocato Pavarani in tutta onestà diceva che con il suo lavoro ha potuto procurare un’abitazione per la famiglia e anche per ciascuno dei figli, dai quali ha ricevuto soddisfazioni e gioie immense, ma anche il dolore lancinante per la morte del primogenito Mario, a soli 51 anni. Lavoro e solidarietà Ha ricevuto più volte inviti da diversi partiti per entrare in politica, ma non ha mai accettato. Ha preferito piuttosto dedicare parte del tempo e delle capacità (“gratuitamente, perché - diceva - anche a me sono state regalate”) a enti di assistenza e a enti religiosi, tra cui il Conservatorio delle Maestre Luigine e l’Opera Pia SS. Trinità dell’Oratorio dei Rossi. Per l’opera a favore delle missioni, e in particolare per la Sierra Leone, papa Benedetto XVI nel 2006 lo ha insignito della Croce d’Oro “Pro Ecclesia et Pontifice”. E aveva anche una gran passione per il mare, “maestro severo di vita”, dove ha navigato in vent’anni per oltre 40mila miglia. Era persuaso che le fatiche sull’imbarcazione avevano avuto la loro parte nella sua longevità. ■ è stato ordinato sacerdote in Congo il 14 agosto. E rimarrà in Congo per impegnarsi in numerosi settori di lavoro: i giovani, l’animazione e formazione missionaria, le parrocchie, la promozione sociale e politica… Anche Bernard alla fine dei suoi studi di teologia ha presentato una tesi interessante sulla morte e la speranza cristiana. Thiago, in avanscoperta Nella città natale di Londrina in Brasile, il 6 agosto è diventato prete Thiago Rodriguez. È stato destinato alla nuova missione che i saveriani apriranno nel 2012 in Thailandia. La scelta del paese asiatico è la continuazione del desiderio di Conforti di evangelizzare tutte le nazioni. Thiago farà quindi parte del gruppo dei quattro pionieri. Prima però dovrà studiare per qualche mese l’inglese a Manila. Anche Thiago parte dopo avere scritto una tesi sul tema dell’inculturazione del canto liturgico in Brasile. sione” a questi nostri cari confratelli. Lo facciamo anche a nome degli altri saveriani di Parma e di tutte le persone che a loro vogliono bene. A ognuno abbiano lasciato come ricordo una foto della nostra comunità (vedi foto a lato). Sul retro abbiamo scritto l’augurio che è stato fatto a noi diaconi al termine della Messa di ordinazione: “La gioia del Signore sia la vostra forza, andate in pace”. Vi abbiamo aggiunto solo la fortunata inversione di parole inventata da don Tonino Bello: “La pace è finita, andate a Messa”. Pensiamo che questo invito possa essere appropriato per la loro speciale situazione di neo sacerdoti missionari, in riferimento all’impegno che scaturisce dall’Eucaristia, di cui essi sono diventati ministri. Mentre alcuni partono e ci salutano, altri ne arriveranno per iniziare la loro formazione teologica. Avremo la gioia di presentarveli nei prossimi mesi. ■ Matteazzi cambia missione Da Parma, oltre a questi tre giovani, c’è anche un altro partente: p. Giovanni Matteazzi. Dopo gli anni di missione in Bangladesh, egli era stato chiamato in Italia per aiutare nella formazione dei novizi e dei teologi. Ora parte di nuovo, non più per il Bangladesh, ma per la Thailandia. Padre Matteazzi non ha avuto bisogno di scrivere alcuna tesi, ma lascia a Parma un prezioso libro di canto con lo spartito dal titolo: “Le mie labbra canteranno la tua lode”. “La pace è finita...” Noi studenti salutiamo e facciamo gli auguri di “felice mis- Padre Giovanni Matteazzi è atteso dalla nuova missione in Thailandia LA TESTIMONIANZA DEL “BENEMERITO” avv. GIORGIO PAVARANI “Raggiunti i 70 anni di età, così come mi ero solennemente ripromesso, ho ritenuto mio dovere cessare l’attività professionale. Per onestà quindi, mi sono cancellato dagli Albi e ho affidato lo studio nelle mani di mio figlio. Ancora abbastanza efficiente e libero da impegni professionali, ho potuto così dedicarmi al volontariato quasi a tempo pieno. Nel mio 80° compleanno mi sono recato in Sierra Leone, a rendermi conto delle condizioni di vita in quel Paese e appena tornato ho costituito l’associazione “Amici della Sierra Leone onlus”, che ha l’obiettivo di fornire aiuti a quella popolazione. Dio ha riservato sulla nostra famiglia molta grazia, che anche la mia appartenenza al Movimento Rinascita Cristiana, fin dalla metà degli anni ‘50, ha contribuito molto a farmi riconoscere, apprezzare e impiegare. Questo mi ha aiutato altresì a tener sveglia la fiducia nella Provvidenza e nella misericordia di Dio. Mia moglie è mancata nel 2007 e così come all’inizio del nostro matrimonio, causa la guerra e la prigionia, anche ora è sopravvenuto un altro periodo di forzato distacco che terminerà fra non molto, con il ricongiungimento dei nostri spiriti nell’attesa, sempre assieme, che si compia la beata speranza. E si concluderà così, l’esperienza terrena di chi ama definirsi uno degli uomini più fortunati e benedetti del mondo”. (dal “Profilo” autobiografico, scritto nel 2008) Avv. Giorgio Pavarani Parma, 4.12.1916 - 29.6.2011 2011 SETTEMBRE PIEMONTE e liguria 20033 DESIO MI - Via Don Milani, 2 Tel. 0362 630591 - Fax 0362 301980 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00358200 Un po’ di riposo non fa male Quel sapore speciale delle vacanze a casa salgo sul treno a Q uando Novara per andare nella mia valle - quella del monte Rosa -, tanti pensieri cominciano a farmi compagnia. Molti anni sono passati (cinquanta!) da quando, per la prima volta, ho lasciato il mio paese per entrare in seminario. Era il 1960, ero ancora piccolo e non sapevo tante cose. Poi crescendo, con l’aiuto del Signore, della famiglia e di tante persone buone in giro per il mondo, anch’io sono diventato grande. Tante esperienze, tanti incontri, tanti chilometri in paesi diversi (in Italia e in Africa), ma ogni volta il ritorno a casa per le vacanze aveva un sapore speciale. Indelebili ricordi di vita Al paese, ogni volta, c’erano delle novità. Chi se n’era andato via per lavoro e chi, come diciamo qui da noi, era andato al di là del ponte (cioè al cimitero). I compagni di scuola erano cresciu- ti, avevano messo su famiglia. Il parroco invecchiava e la gente non è che frequentasse tanto la chiesa. Il benessere economico crescente aveva distolto tanti dal vero benessere che è in Dio. Anche questa volta, tornando a casa, i pensieri non mi abbandonano. Una delle prime cose che faccio è andare al cimitero a salutare papà e mamma. Ormai sono passati diversi anni da quando hanno cambiato casa… al di là del ponte. Sono in compagnia di tante persone che mi hanno aiutato nella vita. Un’intera generazione ha preso dimora in quel luogo. Passando da una tomba all’altra, quanti ricordi affiorano! Momenti vissuti insieme, le feste e le chiacchierate, i consigli e i rimproveri. Insomma qualcosa che ha segnato la mia vita. La fede della gente di montagna Come dice un poeta valsesia- p. OLIVIERO FERRO, sx no, “chi abita la valle non può dimenticarsi del suo paesello e ci ritorna volentieri”. Sono andato in giro per il mondo, ma qui ci sono le radici, le origini. Qui il sole e la pioggia hanno fatto crescere la pianticella della mia vita. Ora sono rimasti pochi, di quelli che ho conosciuto. Ci sono tante facce nuove che faccio fatica a collocare. Ma ogni volta che entro nella chiesa di battesimo, cresima, prima Comunione e prima Messa e guardo la “Madonna del Buon Consiglio”, non posso che ringraziare il Signore per tutto quello che ho ricevuto in questi anni. Mi piace sempre girare a piedi in tutta la piccola valle che contiene tanti paesini. In mezzo ai boschi, vicino ai ruscelli, qualche uccello si mette a cantare. Salendo e scendendo da quei sentieri quasi abbandonati, si trovano ancora le more e le fragole di bosco. Antiche cappelle MISSIONE E PREGHIERA / 17 Ogni giorno un nuovo inizio Le nostre azioni sono iscritte nell’eternità C on il mese di settembre riprendono le consuete attività lavorative e si apre un nuovo anno sociale. Più forte che mai risuona al nostro cuore una parola che i padri del deserto amavano ripetersi ogni giorno: «Oggi comincio!». Era per loro - come può essere per noi - un incitamento a dare il meglio di sé, a porre continui atti di fede e di speranza nella paterna bontà di Dio, che sempre ci concede di ricominciare. Qualunque sia stato il nostro passato, possiamo dire: “Oggi il Signore mi dona nuova grazia per riprendere il cammino con slancio e umiltà”. 8 Fraternità sincera e gioiosa Due grandi eventi ecclesiali arricchiscono di grazia questa tappa del cammino: la GMG nel mese di agosto con il significativo tema ripreso da san Paolo, “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (Col 2,7); e il Congresso eucaristico di Ancona che pone sulle nostre labbra la toccante espressione di fede di san Pietro, “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. Uniti al Signore Gesù, noi tutti - vivificati e animati dal suo Spirito - possiamo cooperare alla sua opera redentrice, divenire gli uni per gli altri sacramento di salvezza. È il modo più autentico e puro di giovare veramente a tutti e di godere perciò di una fraternità sincera e generosa, capace di totale condivisione nella gioia e nella prova. Una vita aperta a Dio Il segreto di una vita veramente realizzata - non solo nella dimensione terrena e temporale, ma soprattutto in quella spirituale ed eterna - sta proprio nell’es- La fede è una luce da tenere viva avanzando come Abramo al chiarore delle stelle (dipinto di Koder) M. ANNA MARIA CàNOPI, osb [email protected] sere una vita aperta a Dio e agli altri nella gratuità dell’accoglienza e del dono di sé. Siamo, infatti, consacrati in vari stati di vita e per diverse missioni. Lo Spirito Santo, imprimendo su di noi il suo sigillo d’amore, ci fa oltrepassare la barriera della realtà puramente terrena e ci introduce nella sfera del divino. Perciò, tutto il nostro essere e tutti i nostri atti acquistano un significato che va ben oltre la provvisorietà del quotidiano: hanno il valore del culto e s’iscrivono nell’eternità. Certo, noi vorremmo poter vedere ogni giorno almeno qualche frutto delle nostre buone azioni, rinunce e fatiche… Non dobbiamo però dimenticare che la costatazione fondamentale della fecondità del bene è proprio quella di tenere viva la luce della fede nelle tenebre del mondo, avanzando passo dopo passo al chiarore delle stelle, come Abramo. Ogni passo è un nuovo inizio; ogni inizio ha già in sé il compimento, perché è un “sì” che consente all’amore divino di irrompere nella nostra esistenza umana per consacrarla al suo servizio: quindi, al servizio dell’evangelizzazione e della salvezza ■ universale. con i dipinti quasi spariti mi ricordano la fede della gente di montagna che, tornando a casa la sera dopo il lavoro, si fermava a dire una preghiera. Nella natura, ad ascoltare il cuore Quanto sono belle le chiese della nostra valle! Custodiscono tesori che i ladri non sono riusciti ancora a rubare del tutto. C’è gente che con amore li conserva come qualcosa di prezioso, più delle proprie cose. Sono l’eredità che i nostri antenati ci hanno lasciato e sarebbe un delitto trascurare e dimenticare. Passando in mezzo ai boschi, c’è tempo per riflettere, per pensare a quello che stiamo facendo, a come stiamo vivendo. Vedendo quei Le chiese e le edicole di montagna sono belle sentieri di pietre dove la e preziose; passando in mezzo ai boschi, c’è gente passava, la domanda tempo per riflettere, per pensare a quello che sorge spontanea: “Chi è più stiamo facendo, a come stiamo vivendo felice? Loro o noi?”. un esame di coscienza. Ma forse, A quei tempi la spiegazione di tanto in tanto, ci farebbe bene della Parola di Dio era fatta con il passeggiare in mezzo alla natura, cuore, partendo dalla vita di ogni ascoltare i suoi profumi e i suoi giorno. Oggi forse si usano molrumori, insieme alle parole e agli te tecniche, ma il cuore? Non sto ■ affetti del nostro cuore. a giudicare. Tutti dobbiamo fare UNA RICHIESTA CHE INCORAGGIA Cari amici “Missionari Saveriani”, sono un sacerdote della diocesi di Asti e da dieci anni sono cappellano presso l’ospedale della mia città. Ho deciso di scrivere spinto dal desiderio di mettere a disposizione dei 500 malati dell’ospedale e dei loro famigliari un po’ di “buona stampa”. Grazie a Dio, la cappella dell’ospedale è molto frequentata. Ho messo un espositore, dove chi entra può trovare riviste e immaginette. L’afflusso di gente è tale che le riviste spariscono in fretta, per finire nelle camere dei malati, e l’espositore resta spesso vuoto. Il budget della cappella non mi permette di fare “abbonamenti”. Per questo ho pensato di chiedere la vostra collaborazione. La vostra rivista è gradita, anche numeri passati. Spero che questa opera di bene diventi anche un modo per far conoscere le vostre pubblicazioni a un pubblico vario e ben disposto al messaggio cristiano. In attesa di una risposta, vi auguro ogni bene nel Signore. don Claudio Sganga Volentieri abbiamo accettato la richiesta di don Claudio, ma non solo. Invitiamo i nostri lettori a seguirne l’esempio. Sarebbe bello che “Missionari Saveriani” potesse essere disponibile nei luoghi di lavoro e di tempo libero, negli oratori e nelle parrocchie, dal parrucchiere e dal dottore... Perché se è vero che di stampa ce n’è tanta, è vero anche che non è tutta uguale e ognuna ha una particolarità. La nostra? Guarire lo spirito con il “senso di famiglia” voluto da san Guido Conforti. Forse qualche nostro lettore si sentirà ispirato a fare l’abbonamento “omaggio” per questi posti “pubblici”... e contribuire alla diffusione della “buona stampa” missionaria. Grazie, dunque, a don Claudio e a tutti gli amici! Mandateci gli indirizzi postali esatti e noi manderemo regolarmente “Missionari Saveriani”. “Missionari Saveriani” è letto e apprezzato negli oratori, nelle parrocchie e anche nei luoghi pubblici: chi sarà il prossimo a regalare un abbonamento? 2011 SETTEMBRE PUGLIA 74122 LAMA TA - Via Tre Fontane, 15 Tel. 099 7773186 - Fax 099 7772558 E-mail: [email protected] - C/c. postale 10423747 Gesù è proprio uno di noi I ragazzi di Gallico (RC) si raccontano I l pomeriggio di venerdì 3 giugno il pulmino che da Gallico ci doveva portare fino a Taranto ha fatto scalo davanti alle nostre case suonando il clacson a più non posso: è iniziato così il nostro week-end. C’erano tanta allegria e anche euforia, perché molti di noi non avevano mai vissuto un’esperienza simile. Eravamo pronti ad accogliere tutto ciò che ci sarebbe stato offerto, pronti a incontrare e conoscere più da vicino la vita del Conforti e la vita dei saveriani che vivono lontano dal nostro paese. Padre Piero, p. Angelo e tutti i saveriani di Lama ci hanno accolti calorosamente facendoci sentire parte di una grande famiglia. Ho intervistato alcuni protagonisti, che raccontano l’avventura. Carmen, com’è stata la prima sera? Devo dire che mi sono sentita subito a casa, grazie alla simpatia di p. Piero e alle battute di p. Angelo. Ero stanchissima, ma appena ci siamo seduti intorno al tavolo si è azzerato tutto ed è stato bello ridere e scherzare insieme. Ho apprezzato tanto il momento in cui ci siamo presentati: sono bastate poche parole e un canto per descriverci; ho sentito che ero pronta per vivere un’esperienza nuova, entusiasmante e che probabilmente mi avrebbe cambiato. Com’è stato il risveglio, Luca e Fabio? Beh, forse non possiamo parlare proprio di risveglio, visto che non abbiamo chiuso occhio Gesù è davvero rock! a cura di KATIA ROMEO a causa dei nostri amici “russatori”! Nonostante questo, la colazione fatta insieme ci ha dato la carica per affrontare la mattinata. Quando ci siamo ritrovati nella piccola e accogliente chiesa della casa (anche molto fresca, visto il caldo torrido di quei giorni!), il “Cristo sorridente” di Xavier ci ha dato il “buongiorno” e il suono del bongo e della chitarra ci hanno svegliato. Ci sentivamo felici, uniti e curiosi per quello che ci aspettava. Maria, cosa pensi del vangelo letto? Tra gli incontri del vangelo di cui abbiamo parlato - Gesù con Zaccheo, con la donna adultera, con Simon Pietro -, quello che mi ha colpito di più è stato il dialogo tra Gesù e Pietro. In parti- Il periodo estivo è caratterizzato da tante attività che vari gruppi e parrocchie organizzano come occasione di socializzazione, formazione e svago per i ragazzi e i giovani. La nostra casa è sempre aperta e disponibile per accogliere i gruppi che chiedono ospitalità; e spesso noi saveriani accompagniamo i cammini con testimonianze di vita missionaria e nelle celebrazioni liturgiche. Un gruppo di giovani di Gallico (RC), dove i saveriani lavorano, hanno trascorso alcuni giorni nella nostra casa di Taranto agli inizi di giugno. Ci raccontano l’esperienza fatta. p. Piero Pierobon, sx colare mi ha colpito la domanda che Gesù gli ha posto: “Simone, mi ami?”. Pietro nella sua risposta non ha utilizzato la parola amore, ma un semplice “ti voglio bene”. Allora Gesù, quasi per fare un passo adatto a Pietro, ha cambiato la sua domanda chiedendogli semplicemente: “Pietro, mi vuoi bene?”. Io credo che Gesù ci stia accanto. Poi sta a noi lasciarci amare da lui per quello che siamo; sta a noi seguire il suo esempio, avendo il suo stesso coraggio. Ylenia, cosa dici del film “Genio ribelle”? Per me è stato un momento molto emozionante: mi ha portato a una riflessione profonda su me stessa e su noi giovani. Il film aveva per protagonista un ragazzo che, nonostante avesse letto tante cose e possedesse una vasta conoscenza, non riusciva però a provare sentimenti e a lasciarsi coinvolgere. Forse un po’ tutti attraversiamo momenti del genere e un po’ tutti pensiamo di essere “solo dei ragazzi”. L’importante è non aver paura di vivere le emozioni, siano esse positive o negative; l’importante è rischiare e vivere. D’altronde, parafrasando una frase del film, mi sono detta: che senso ha conoscere perfettamente l’architettura della cappella Sistina senza aver mai alzato gli occhi su quella volta dipinta e averne mai sentito l’odore? ■ a cura di KATIA ROMEO Il viaggio più coraggioso è sempre l’incontro il pranzo, la nostra D opo giornata è continuata con un piccolo tour della città di Taranto, per poi raggiungere la chiesa di S. Antonio a Martina Franca, dove abbiamo partecipato alla Messa del sabato sera celebrata da p. Piero. La serata è continuata all’insegna della fraternità, condita con un bel po’ di allegria, per finire con la classica passeggiata in centro fino al ponte girevole. Domenica mattina, dopo colazione, abbiamo visitato la casa dei saveriani per toccare con mano la loro realtà quotidiana e anche per conoscere meglio il loro fondatore: mons. Guido Conforti. Marica, cosa ti ha colpito di più di Conforti? È stato emozionante ascoltare una canzone del musical “Liberi di volare”. La canzone “A braccia aperte” parla della vita del Conforti e soprattutto del suo incon- tro con Gesù Crocifisso. Guido Conforti ha avuto molto coraggio e una grande fede; ha rischiato l’incontro con Cristo e così è riuscito ad ascoltare ciò che solo lui gli poteva dire (“Pareva mi dicesse tante cose…”). Come Conforti anche noi possiamo ascoltare la parola di Gesù e seguire i suoi passi, sapendo che ci condurranno sulla strada giusta. Grazie alle nostre guide Sulla via del rientro a Gallico, abbiamo approfittato per una visita ai Sassi di Matera, famosi anche per aver fatto da scenario ai film su Gesù, prima di Pasolini e poi di Mel Gibson. Un grazie riconoscente va ai “grandi” che ci hanno guidato e accompagnato in questa esperienza: Leo, Anna e Peppe, Mariella e Salvatore. I tre giorni trascorsi a Taranto ci sono stati utili per una riflessione profonda e attenta su ciò che stiamo vivendo. Abbia- mo cercato di capire quale sia lo “stile” di Gesù e abbiamo trovato una risposta: lo stile di Gesù è l’incontro. “Il viaggio più coraggioso è sempre l’incontro”, scrive il cantautore Renato Zero. Lo stile dell’amico vero Lui ci cerca, vuole incontrare ciascuno di noi così come siamo. Se c’è da aspettare, sappiamo che Gesù è molto paziente e attende la nostra risposta. Gesù ha lo stile dell’amico vero; di chi, quando lo guardi, ti viene da pensare, “È lui quello giusto”, come se l’avessi appena scelto. In realtà, è lui che ti ha scelto fin dall’inizio. Gesù è aperto al mondo, ha il coraggio di rischiare; non ha paura di incontrare il peccatore perché sa perdonare. Ci fa capire che ciò che conta è il futuro, non il passato, perché c’è sempre la possibilità di essere persone nuove. Lasciatemelo dire: Gesù non è affatto lento, Gesù è rock! ■ I giovani di Gallico (RC) all’ingresso della casa dei saveriani di Taranto, dove sono stati per un week-end di ritiro spirituale A ROMA PER CONFORTI: IL PROGRAMMA Come sapete, i saveriani di Taranto organizzano un pellegrinaggio per la canonizzazione di mons. Conforti, prevista per domenica 23 ottobre. Ecco il programma. Sabato 22 ottobre - ore 5: partenza da Taranto per Roma. Pranzo libero lungo il percorso; nel pomeriggio: veglia di preghiera e spettacolo con i ragazzi di Salerno. In serata trasferimento in hotel, cena e pernottamento. Domenica 23 ottobre - In piazza S. Pietro per la celebrazione Eucaristica. Segue pranzo in ristorante. Nel pomeriggio probabile festa di fraternità saveriana internazionale. Serata libera. Lunedì 24 ottobre - Dopo colazione, trasferimento alla basilica di San Paolo per la celebrazione Eucaristica di ringraziamento. Ore 11: partenza per Tivoli, visita a Villa D’Este e pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per il rientro a Taranto; arrivo in tarda serata. 8 La quota di partecipazione è di € 210: comprende viaggio ed escursioni in pullman, sistemazione in hotel in camere doppie o triple con servizi interni, pasti come da programma, sacca del pellegrino, Iva e tasse (supplemento di € 32 per camera singola). I giovani di Gallico (RC) nello studio di p. Piero Pierobon per ascoltare le canzoni del musical “Liberi di volare” Per informazioni e prenotazioni (il prima possibile), rivolgersi ai missionari saveriani, in via Tre Fontane 15 - Taranto: tel. 099 7773186; e-mail: [email protected] 2011 SETTEMBRE REGGIO CALABRIA 89135 GALLICO SUPERIORE RC - Via Rimembranze Santuario Madonna della Grazia Tel. 0965 370304 - Fax 0965 373137 - E-mail: [email protected] - C/c. postale 10444891 Convegno missionario regionale Cosa significa essere parrocchia missionaria? a cura di CINZIA SGRECCIA I l 17 e 18 giugno presso il centro “Don Mottola” di Sant’Angelo di Drapia (VV) si è tenuto il 19° convegno missionario regionale sul tema: “Il tempo è giunto per una parrocchia missionaria”. Per i saveriani era presente il direttore dell’ufficio missionario di Reggio CalabriaBova, p. Ezio Marangoni. Ha introdotto i lavori mons. Fiorini Morosini, vescovo di Locri-Gerace, evidenziando che “il convegno rappresenta un’occasione di riflessione e di crescita per le comunità cristiane”. Fiaccole che fanno luce Don Paolo Martino, segretario della commissione missionaria Calabra, ha presentato il documento “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia” (Nota pastorale n. 44, CEI 2004), testo di riferimento del convegno. Mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, ha ribadito che “la missionarietà non appartiene solo ad alcuni, ma a tutti, in quanto la chiesa per sua natura è missionaria. Se non lo è, non è la chiesa di Gesù Cristo”. Poi, rivolgendosi ai partecipanti li ha invitati a sentirsi “fiaccole che tengono accesa la luce”. Guardare insieme verso… Per spiegare le finalità del convegno è intervenuto don Alberto Brignoli, vice direttore dell’ufficio per la cooperazione missionaria. “Creare comunione e amicizia tra le chiese costituisce la parte più significativa dei convegni; la comunione deve essere uno stile da adottare e occorre rilanciare la forza missionaria costituita dall’animazione, dalla formazione e dalla comunione. Serve anche concretizzare e concentrare l’attività missionaria su alcuni aspetti urgenti”. Don Alberto ha detto che bisogna riuscire a “guardare insieme verso…” con prospettive diverse, considerato che diverso è il modo di intendere la missione. Dunque, è importante condividere insieme per guardare insieme. Gesù è la gioia della fede Don Maurizio Cuccolo, direttore del CUM di Verona (centro unitario missionario) ha spiegato che la missionarietà della parrocchia sta nel suo essere ed esistere. Si tratta quindi di tirar Gesù è davvero rock! I ragazzi di Gallico in trasferta a Taranto 3 giugno il pulmino V enerdì che da Gallico ci doveva portare fino a Taranto ha fatto scalo davanti alle nostre case suonando il clacson a più non posso: è iniziato così il nostro week-end. Tra allegria, euforia e curiosità eravamo pronti a incontrare e conoscere più da vicino la vita del Conforti e i saveriani di Taranto. Ecco come alcuni di noi raccontano questa avventura attraverso un’intervista. Carmen, com’è stata la prima sera? Mi sono sentita subito a casa, grazie alla simpatia di p. Piero ed alle battute di p. Angelo. Ero stanchissima, ma appena ci siamo seduti intorno al tavolo ho sentito che ero pronta per vivere un’esperienza nuova, entusiasmante e che probabilmente mi avrebbe cambiato. 8 Com’è stato il risveglio, Luca e Fabio? Nella chiesa della casa, il “Cristo sorridente” di Xavier ci ha dato il “buongiorno” e il suono del bongo e della chitarra ci hanno svegliato. Ci sentivamo felici, uniti e curiosi per quello che ci aspettava. Maria, cosa pensi del vangelo letto? Tra gli incontri del vangelo di cui abbiamo parlato, mi ha colpito il dialogo tra Gesù e Pietro. In particolare mi ha colpito la domanda che Gesù gli ha posto: “Simone, mi ami?”. Pietro nella sua risposta non ha utilizzato la parola amore, ma un semplice “ti voglio bene”. Allora Gesù ha cambiato la sua domanda chiedendogli semplicemente: “Pietro, mi vuoi bene?”. Credo che Gesù sia accanto a noi. I giovani di Gallico all’ingresso della casa dei saveriani di Taranto, dove sono stati per un week-end di ritiro spirituale a cura di KATIA ROMEO Ylenia, cosa ti ha colpito del film “Genio ribelle”? Mi ha portato a una riflessione profonda su me stessa. Il film aveva per protagonista un ragazzo che, nonostante avesse letto tante cose e possedesse una vasta conoscenza, non riusciva a provare sentimenti e a lasciarsi coinvolgere. Forse un po’ tutti pensiamo di essere “solo dei ragazzi”. L’importante è non aver paura di vivere le emozioni, l’importante è rischiare e vivere. Marica, cosa ti ha colpito di più di Conforti? Mons. Guido Conforti ha avuto molto coraggio e una grande fede; ha rischiato l’incontro con Cristo e così è riuscito ad ascoltare ciò che solo lui gli poteva dire (“pareva mi dicesse tante cose…”). Come Conforti, anche noi possiamo ascoltare la parola di Gesù e seguire i suoi passi, sapendo che ci condurranno sulla strada giusta. Un grazie riconoscente va ai “grandi” che ci hanno guidato e accompagnato in questa esperienza: Leo, Anna, Peppe, Mariella e Salvatore. I tre giorni trascorsi a Taranto ci sono stati utili per una riflessione profonda su ciò che stiamo vivendo. Abbiamo cercato di capire quale sia lo “stile” di Gesù e abbiamo trovato una risposta: lo stile di Gesù è l’incontro. Lui è aperto al mondo, ha il coraggio di rischiare… Lasciatemelo dire: Gesù non è affatto lento, Gesù è rock! ■ Don Paolo Martino, segretario della commissione missionaria Calabra, con i due vescovi mons. Fiorini Morosini, vescovo di Locri Gerace, e mons. Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea fuori la forza che è dentro di noi e di inserire la vita missionaria nelle attività della parrocchia. Per farlo bene, dobbiamo considerare che missione significa carità apostolica al servizio dei fratelli e che la centralità del singolo missionario deve trasformarsi in fraternità evangelica. Occorre tornare al primo annuncio: annunciare Gesù! Per cui in una parrocchia l’organizzazione di feste, processioni o altro sono attività marginali, in quanto per un cristiano credere in Gesù è la vera gioia della fede. Gesù ci viene consegnato con l’Eucaristia. Bisogna allora chiederci, come viviamo l’Eucaristia domenicale, considerando che la Messa costituisce il momento più importante della nostra vita comunitaria. Sarebbe bello poterci trattenere un istante in più anche alla fine della Messa per salutare il vicino e fraternizzare. Ogni occasione è propizia quando incontriamo gli altri. La parrocchia… una forza! Lo stile missionario consiste nel vedere sempre il bene degli altri. Questo genera comunione. Le parrocchie sono comunità, ma spesso le persone non sanno fare comunione con gli altri. Don Maurizio ha approfondito anche i tratti missionari riscontrabili all’interno di una parrocchia: accoglienza, rispetto del luogo di culto e silenzio, un coro che coinvolga l’assemblea, preghiera dei fedeli personalizzata, gratuità e formazione, equilibrio nel distribuire i compiti, mettersi in ascolto della gente, consegnare la Bibbia ai fedeli. Occorre soprattutto recuperare il concetto di famiglia. La presenza della parrocchia nella comunità deve diventare una forza… ■ (continua nel riquadro) 5 TEMI COME COMPITO A CASA a cura di C. SGRECCIA Il secondo giorno i lavori del convegno missionario Calabro si sono aperti con i lavori di gruppo, incentrati su cinque temi. Ecco una sintesi che può essere utile per la riflessione di tutti. 1. Il centro missionario diocesano deve saper collaborare con le comunità, considerando i segni dei tempi e le ricchezze delle chiese in Italia, attraverso la conoscenza diretta dei missionari, pubblicazioni, pellegrinaggi... 2. Ci vuole cooperazione tra le chiese per curare la comunione e il dialogo, la circolazione di esperienze pastorali e di beni economici, con l’unico scopo di annunciare il vangelo. 3. Le attività dei gruppi missionari vanno sviluppate attraverso un’appropriata formazione-riflessione, coltivando la dimensione universale della chiesa in tutti gli aspetti (preghiera, vocazione, solidarietà), collaborando con gli altri operatori pastorali e con i non cristiani senza rinunciare alla propria identità. 4. La formazione missionaria s’incentra sull’Eucaristia domenicale e su esperienze di vita personali, laddove l’amore per la Parola si unisce a un forte impegno di carità e collaborazione con tutti per un mondo più giusto e solidale. 5. Partire dai poveri, verificando quanto spazio essi occupano nell’ordine del giorno dei consigli pastorali. Prestare attenzione ai vari tipi di povertà, alla scelta dei poveri nell’impegno civile e politico, al sostegno alle famiglie nelle loro scelte etiche. Don Paolo Martino con alcune convegniste a Sant’Angelo di Drapia 2011 SETTEMBRE ROMA 00165 ROMA RM - Via Aurelia, 287 Tel. 06 39366929 - Fax 06 39366925 E-mail: [email protected] - C/c. postale 45206000 Una scelta “compromettente” Ad Ancona, il sì alla missione di Alessio e Diego L a celebrazione Eucaristica in cui Alessio Crippa e Diego Pirani hanno detto “sì”, entrando a far parte della Pia Società di san Francesco Saverio per le missioni estere, era attesa da molti. È stata una celebrazione vissuta con gioia e preghiera da parte di tutti: a partire dalla comunità saveriana fino alle persone giunte appositamente per l’occasione, da vicino e da lontano. Un cammino che prosegue L’appuntamento era fissato per domenica 10 luglio alle 11 ad Ancona, nella parrocchia S. Maria di Loreto. Eravamo tutti pronti per partecipare alla Messa celebrata dal vescovo Menichelli insieme ai numerosi saveriani venuti ad accogliere nella famiglia missionaria i due giovani. Ovviamente erano presenti anche i genitori, i parenti e gli amici che Alessio e Diego hanno incontrato e conosciuto nel loro cammino vocazionale. Entrare a far parte della famiglia saveriana significa accoglierne le Costituzioni e fare i voti religiosi: povertà, castità e obbedienza, per dedicare la vita alla missione. Sono i “primi” voti, visto che la celebrazione vissuta da Alessio e Diego costituisce la prima tappa all’interno del percorso che porterà il primo a Parma (Italia) e il secondo a Yaoundé (Camerun) per dedicarsi agli studi delle materie teologiche in vista dell’ordinazione sacerdotale missionaria. Emozioni contagiose… La celebrazione, animata da bei canti, proponeva vari riti. È stato emozionante quello del saluto alle famiglie: i due nuovi saveriani hanno abbracciato i rispettivi genitori e si sono seduti ai piedi dell’altare, a testimo- STEFANO SERRAINO niare la loro volontà di entrare a far parte di una nuova famiglia. Poi c’è stata la “professione” dei voti evangelici, in cui Alessio e Diego hanno ricevuto da p. Carlo Pozzobon, superiore dei saveriani in Italia, il Crocefisso e il libro delle Costituzioni, affermando con il loro “sì” la volontà di entrare a far parte della famiglia missionaria. Durante il rito della pace, i due nuovi confratelli hanno abbracciato tutti i saveriani presenti. Infine, i due protagonisti hanno ringraziato e salutato tutti i convenuti, che in più di un’occasione hanno risposto con sinceri e commossi applausi. Per gli amici presenti è stato davvero un momento di partecipazione sentito, avendo conosciuto e condiviso con Alessio e Diego momenti belli e cammini di discernimento che poi hanno condotto a fare scelte importanti e compromettenti. I poveri ci fanno scuola Un abbraccio a tutti i nostri amici dall’Amazzonia D iperritorno un breve periodo di ri- poso, mi sento invadere da mille domande di amici e parenti: “Continuano a distruggere la foresta? Sono ancora molti i “meninos de rua”? Com’è la situazione nelle periferie? Quando ci restituite Cesare Battisti? La gente vi vuol bene? Come fate a seguire tutte le attività parrocchiali di 20mila fedeli con soli due padri? Dopo tanti anni, perché non rimani in Italia?...”. Ci sarebbero mille discorsi da fare per rispondere a tutte le domande, ma noi missionari viviamo in mezzo a persone semplici e preferiamo parlare di loro, che hanno sempre molto da insegnare. Le strade sono piene di bambini, che giocano e che con il loro sorriso ti fanno superare ogni malumore. Senza di loro la vita in missione sarebbe triste. 8 Non si può tacere! I poveri ci fanno scuola, ci insegnano che cosa vuol dire non avere un pezzo di pane da dare ai bambini a mezzogiorno, o non avere un soldo per acquistare una medicina necessaria per la salute. I poveri non fanno pranzo o cena; mangiano solo qualcosa durante il giorno, mol- te volte in piedi, perché non c’è una sedia in casa. Una volta, all’interno della foresta, mi sono trovato con tre bambini morti nello stesso giorno perché il pronto soccorso non aveva le medicine contro la malaria. Le mamme, nella loro fede, dicevano che avevano guadagnato un angelo in cielo. Ma come si può tacere davanti a queste morti assurde? I popoli indigeni continuano a ripetere che gli alberi della foresta sono le braccia che sostengono il cielo. E che quando avremo Una festa davvero bella Al termine della celebrazione, un breve rinfresco in oratorio ha mitigato la calda giornata che è proseguita con un pranzo comunitario nella casa dei saveriani di Ancona, poco distante dalla parrocchia. È stato questo il momento per salutare e parlare insieme tra parenti, missionari e amici che hanno così voluto festeggiare e accompagnare con la loro presenza la scelta dei due giovani. Insomma, è stata una festa bella, preparata con il gusto della semplicità e la e Diego Pirani si dedicheranno ora voglia di stare insieme, ri- Alessio Crippa agli studi di teologia: il primo a Parma, cordando che il progetil secondo a Yaoundé in Camerun to iniziato dal fondatore Guido Conforti, continua anche nizzazione, che sarà celebrata a nell’anno dedicato alla sua canoRoma il 23 ottobre. ■ Tutti a piazza San Pietro La mattina di domenica 23 ottobre, nella Giornata missionaria mondiale, papa Benedetto XVI dichiarerà “santI” mons. Guido Conforti, don Luigi Guanella e suor Alphonsa Rodriguez. Invitiamo tutti a partecipare, personalmente e con famigliari e amici a questo grande evento di santità. Per informazioni: p. Ivan Marchesin, tel. 06 39366929. p. MARCELLO ZURLO, sx abbattuto l’ultimo albero, il cielo ci cadrà addosso. Invano! La devastazione della foresta Amazzonica non si è fermata. San Guido prega per noi Sono in Amazzonia da 32 anni. Mi sono arricchito di mille esperienze, che risorgono continuamente nella mia mente e nel mio cuore. Diventano tutte “amore”: amore sincero e totale verso gli ultimi del mondo. Non mi resta altro che esprimere il mio “grazie”: un grazie a Dio per avermi fatto il dono della missione in Amazzonia e per ricambiare in “gesti d’amore” - verso umili e poveri, buoni o cattivi - l’amore che il Signore mi ha portato. In questi giorni in Italia respiro l’aria e l’entusiasmo della vicina canonizzazione del nostro fondatore Guido Conforti. È l’occasione per rinnovare il mio impegno missionario e trasmetterlo ai pellegrini brasiliani che viaggeranno verso Roma il 23 ottobre. Abbiamo più di trenta amici, impegnati in diverse attività pastorali, che hanno messo insieme i loro risparmi per unirsi ai saveriani del mondo intero e godere la gioia della canonizzazione. “San Guido ConP. Marcello Zurlo è rientrato in Italia per un periodo ■ forti, prega per noi”. di riposo; nella foto, sulla spiaggia di Salinas, in Brasile UNA RICHIESTA CHE INCORAGGIA Cari amici “Missionari Saveriani”, sono un sacerdote della diocesi di Asti e da dieci anni sono cappellano presso l’ospedale della mia città. Ho deciso di scrivere spinto dal desiderio di mettere a disposizione dei 500 malati dell’ospedale e dei loro famigliari un po’ di “buona stampa”. Grazie a Dio, la cappella dell’ospedale è molto frequentata. Ho messo un espositore, dove chi entra può trovare riviste e immaginette. L’afflusso di gente è tale che le riviste spariscono in fretta, per finire nelle camere dei malati, e l’espositore resta spesso vuoto. Il budget della cappella non mi permette di fare “abbonamenti”. Per questo ho pensato di chiedere la vostra collaborazione. La vostra rivista è gradita, anche numeri passati. Spero che questa opera di bene diventi anche un modo per far conoscere le vostre pubblicazioni a un pubblico vario e ben disposto al messaggio cristiano. In attesa di una risposta, vi auguro ogni bene nel Signore. don Claudio Sganga Volentieri abbiamo accettato la richiesta di don Claudio, ma non solo. Invitiamo i nostri lettori a seguirne l’esempio. Sarebbe bello che “Missionari Saveriani” potesse essere disponibile nei luoghi di lavoro e di tempo libero, negli oratori e nelle parrocchie, dal parrucchiere e dal dottore... Perché se è vero che di stampa ce n’è tanta, è vero anche che non è tutta uguale e ognuna ha una particolarità. La nostra? Guarire lo spirito con il “senso di famiglia” voluto da san Guido Conforti. Forse qualche nostro lettore si sentirà ispirato a fare l’abbonamento “omaggio” per questi posti “pubblici”... e contribuire alla diffusione della “buona stampa” missionaria. Grazie, dunque, a don Claudio e a tutti gli amici! Mandateci gli indirizzi postali esatti e noi manderemo regolarmente “Missionari Saveriani”. “Missionari Saveriani” è letto e apprezzato negli oratori, nelle parrocchie e anche nei luoghi pubblici: chi sarà il prossimo a regalare un abbonamento? 2011 SETTEMBRE ROMAGNA 48125 S. PIETRO in VINCOLI RA - Via Angaia, 7 Tel. 0544 551009 - Fax 0544 551811 E-mail: [email protected] - C/c. postale 13591482 E la casa torna a riempirsi... Incontri, convegni, ritiri d’inizio estate nella comunità saveG iugno riana di San Pietro in Vin- coli è stato un mese di incontri e visite molto gradite. La casa si è riempita e i saveriani hanno potuto incontrare, conoscere, rivedere tante persone nuove o già note. I diaconi della diocesi Il primo appuntamento si è celebrato sabato 11, vigilia della Pentecoste, con il ritiro spirituale dei diaconi permanenti della diocesi di Ravenna. I partecipanti erano numerosi e con loro era presente anche l’arcivescovo mons. Giuseppe Verucchi, che ha parlato dell’impegno e del servizio che la chiesa locale chiede ai suoi diaconi, anche per far fronte alla diminuzione I diaconi permanenti della diocesi di Ravenna hanno chiesto la benedizione di san Guido Conforti. p. LINO SGARBOSSA, sx del numero di sacerdoti. Non è mancata la riflessione sullo sforzo che la chiesa Ravennate sta compiendo in preparazione della canonizzazione del fondatore dei saveriani mons. Guido Conforti prevista il 23 ottobre. Proprio per questo, i diaconi hanno voluto una foto ricordo davanti alla statua di mons. Conforti, come a esprimere la gioia e a implorare la sua benedizione sulla chiesa Ravennate, di cui Conforti è stato pastore seppur per breve tempo (dal gennaio 1903 a ottobre del 1904). Amici, benefattori, lettori Dopo la giornata festosa con i parenti dei missionari saveriani della Romagna, domenica 19 giugno si sono dati appuntamento nella nostra casa, per l’ormai tradizionale convivenza, amici, benefattori e abbonati di “Missionari Saveriani”. Abbiamo voluto esprimere loro il nostro “grazie” per l’aiuto e la preghiera con cui sempre ci accompagnano nel nostro lavoro e nella nostra presenza in Romagna. Ma è grande anche l’aiuto, non solo materiale, che essi danno ai nostri missionari e ai singoli progetti che i saveriani della Romagna sparsi nelle missioni del mondo portano avanti a favore delle popolazioni bisognose. Attraverso queste poche parole ancora una volta li ringraziamo per la loro partecipazione, così come il nostro “grazie” va anche a coloro che per varie ragioni non sono potuti intervenire. Alla festa era con noi, p. Carlo Pozzobon, superiore dei saveriani in Italia, che ha parlato della prossima canonizzazione di mons. Conforti, invitandoli a partecipare al pellegrinaggio che stiamo organizzando per i giorni dal 22 al 24 d’ottobre, dedicati a questa grande festa. Dopo l’Eucaristia celebrata da p. Carlo con i saveriani della comunità, ha fatto seguito la festa e la convivenza dove sono stati serviti piatti semplici della Romagna. Il tutto è stato rallegrato dal suono della fisarmonica, che ha portato una ventata di musica alla festa in una fresca serata di metà giugno. Grazie ancora per la vostra amicizia e la vostra collaborazione. ■ Via un gruppo, arriva l’altro La visita degli studenti da Parma la festa dei benefatD opo tori, abbiamo avuto una visita speciale. Infatti, sono stati nostri ospiti gli studenti saveriani di teologia che vivono a Parma. Da domenica 19 giugno si sono riuniti in questa nostra casa per un incontro di spiritualità, dialogo e valutazione dell’anno trascorso. Non abbiamo molto da scrivere su questo evento, perché crediamo che parlino molto meglio le immagini di quei giorni che vi proponiamo. Eccoli attorno alla statua del nostro fondatore e nei p. L. SGARBOSSA, sx momenti di condivisione e di studio. Non sono mancate occasioni di svago e culturali, come la visita ai santuari della Romagna e ai luoghi di Ravenna, legati alla memoria del nostro santo fondatore e arcivescovo di questa diocesi. ■ Gli studenti saveriani di Parma con il vice rettore padre Giovanni Matteazzi accanto a san Guido Conforti. Padre Carlo Pozzobon (di schiena), superiore dei saveriani in Italia, ha partecipato alla festa di benefattori e amici a San Pietro in Vincoli Alla festa dei benefattori non è mancato un buon rinfresco e la fisarmonica A ROMA PER MONS. CONFORTI Tra una sessione e l’altra, gli studenti di Parma prendono una salubre boccata d’aria nel giardino. 8 Come abbiamo già annunciato in più occasioni, anche i saveriani di San Pietro in Vincoli organizzano il pellegrinaggio a Roma, per la canonizzazione del fondatore mons. Conforti, arcivescovo di Ravenna, prevista per il 23 ottobre in San Pietro a Roma. Padre Giuseppe Nardo ha preso l’incarico organizzativo e ha studiato, in collaborazione con la Proloco di San Pietro in Vincoli, la soluzione migliore. Vi invitiamo a prenotarvi al più presto chiamando il nostro numero 0544 551009, anche per conoscere il tragitto, gli orari e la rata di partecipazione al grande evento. In parallelo, anche la diocesi di Ravenna sta organizzando un viaggio a Roma per l’occasione, che però è previsto nella sola giornata di domenica 23 ottobre. Per informazioni, rivolgersi in diocesi al tel. 0543 32620. 2011 SETTEMBRE SALERNO 84135 SALERNO SA - Via Fra G. Acquaviva, 4 Tel. 089 792051 - Fax 089 796284 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00205849 Un’esperienza fantastica Il campo estivo di lavoro a Bolano C ome ogni anno, il centro missionario diocesano, i saveriani e l’equipe di pastorale giovanile hanno proposto un campo di lavoro missionario dal 14 al 18 giugno, cinque giorni vissuti presso l’oratorio di Bolano, coinvolgendo i giovanissimi di quasi tutte le parrocchie della zona nella raccolta di indumenti per finanziare progetti missionari in Ciad e in Messico. La raccolta dei vestiti È stata un’esperienza fantastica! È vero, c’era la formazione, il lavoro, la preghiera; siamo anche andati a Messa più spesso; ma non sono state le solite preghiere o celebrazioni dove ti senti spettatore. C’erano canti molto belli che accompagnava- mo anche con la danza, coinvolgendo ragazzi e adulti che abbiamo incontrato. Tutto era pensato bene. Al mattino arrivavamo al campo base a Bolano per iniziare con una preghiera. Poi p. Simone e p. Alex ci dividevano in gruppi per coprire tutte le zone dove raccogliere i vestiti. Ogni giorno eravamo in un gruppo nuovo, così da capitare sempre con ragazzi che conoscevamo poco. Iniziava cosi la mattinata, tutti a raccogliere i panni per poi ritrovarci nuovamente al campo base per l’ora di pranzo. Condivisione e formazione Anche il pranzo, con un po’ di fantasia, è stato vissuto in un modo diverso dal solito. In pra- FRANCESCO LA PADULA tica, ognuno portava un panino che veniva diviso e messo su un tavolo. Il piacere della condivisione: ecco cosa volevano farci capire gli animatori, un valore molto importante che troppe volte trascuriamo. Dopo il pranzo c’era un po’ di tempo libero per giocare e molto altro ancora. Il pomeriggio era dedicato alla formazione. Ogni giorno è stato presentato un personaggio della chiesa più o meno conosciuto: Annalena Tonelli, madre Teresa di Calcutta, Giovanni Paolo II, Guido Conforti. È stata raccontata la loro vita e soprattutto come vivevano il vangelo nella vita di ogni giorno. Il tutto era accompagnato da piccoli giochi per continuare a riflettere sul tema proposto. Musica, sport e comunità “Giochiamo Insieme”, seconda edizione il grande successo D opo dell’anno scorso, il gruppo sportivo della parrocchia “Santi Nicola e Matteo” ha voluto riprovarci: la manifestazione “Giochiamo insieme” è stata riproposta il 18 e 19 giugno, confermandosi un evento al quale nessuno riesce a rinunciare. Padre Alex, “guest star” Circa duecento persone hanno attivamente partecipato alla due giorni dedicata a sport, gioco e vita di comunità, iniziata sabato con la Messa celebrata da p. Simone Piccolo e proseguita con la musica dei “Night Sparks”, che per tutta la serata ha intrattenuto i partecipanti alla festa d’inaugurazione. Sul palco a cantare è intervenuta una “guest star” d’eccezione: p. Alex Brai. La serata è stata anche l’occasione per festeggiare la conclusione del campo di lavoro missionario, al quale hanno preso parte giovani e giovanissimi provenienti da diverse parrocchie della forania. La giornata di do- 8 IRENE SCARCELLI menica è stata dedicata ai giochi d’animazione per i più piccoli e a vari tornei. Dopo il pranzo, offerto dal comitato cittadino di Coperchia, bambini e ragazzi hanno continuato a divertirsi... prossimo, con “Giochiamo insieme 3”, coinvolgendo magari un numero ancora più elevato di bambini, ragazzi e adulti. Ringraziamo l’amministrazione comunale, amici e sponsor”. Un bel modo di vivere Gesù Successivamente si è svolta la premiazione, anche se, come recita l’inno della manifestazione composto da Bruno Barozzi, “non importa se il più bravo non sei, vincerai anche tu con noi!”. Questo è stato lo spirito che ha dato energia all’iniziativa, agli organizzatori e ai partecipanti che hanno fatto sentire il loro entusiasmo. La manifestazione si è conclusa con una Messa all’aperto, celebrata dal parroco don Biagio Napoletano, che ha ribadito con orgoglio che “Giochiamo insieme” è un bel modo per vivere Gesù e la vita di comunità. Giuseppe Criscuolo, presidente del gruppo sportivo, è stato pienamente soddisfatto: “Speriamo di poter tornare anche l’anno Uniti attorno a Dio Alla fine della manifestazione restano i segni dell’abbronzatura, ma soprattutto il segno ancor più indelebile del cuore colmo di gioia e un forte senso di comunità. Condividere gioco e divertimento non è solo un modo per trascorrere una giornata in allegria, ma l’occasione di vivere la comunione con gli altri e con Dio. Tutto inizia e finisce con l’amore di Dio, perché Egli è comunione. La Parola di Dio ci raduna tutti attorno a sé e ci fa sentire uniti; il gioco e lo sport condividono gli stessi principi: condivisione, sforzo, sacrificio, senso di coesione. Proprio, la voglia di trasmettere a tutti la bellezza dell’unione con il prossimo e con Dio ci ha spinto a iniziare questa ■ avventura e a continuarla. I partecipanti all’iniziativa “Giochiamo insieme” della parrocchia “SS. Nicola e Matteo” di Salerno; la fotografia parla chiaro: è stato un successo! I giovanissimi che hanno partecipato al campo estivo di Bolano durante la serata conclusiva Il primo, ma non l’ultimo A fine pomeriggio, molti ragazzi che abitavano lontano sono stati accolti dai ragazzi di Bolano: un semplice gesto che ci ha fatto riscoprire il senso dell’ospitalità. Ogni sera eravamo ospiti in una parrocchia diversa della forania dove i ragazzi avevano preparato e organizzato diverse attività per animare missionariamente tutta la gente del posto. Concludevamo la serata con una semplice cena, preparata dalla gente e condivisa con tutti. Quest’esperienza per noi giovanissimi è stata davvero stupenda. Per molti era il primo campo di lavoro missionario, ma non sarà certamente l’ultimo. Prima di vivere questa settimana non potevamo capire cosa ci perdevamo, quali emozioni potevamo provare nei giorni del campo e soprattutto, dopo che si è concluso, quali persone stupende potevamo incontrare sia tra i partecipanti che tra gli animatori. Missionari a tempo pieno! Magari, si parte con l’idea di trovare persone che non ci piacciono, ma appena arrivati abbiamo iniziato a fare subito tante amicizie. Alla fine, formavamo tutti un unico grande gruppo, unito e felice. Ce ne siamo andati con il rimpianto che sia durato troppo poco. Fortunatamente non è finito tutto lì. Noi ragazzi del campo di lavoro missionario ci teniamo in contatto ogni giorno anche tramite un gruppo creato su “facebook” per aggiornarci sugli eventi della forania, delle nostre parrocchie; discutiamo di vari argomenti e soprattutto ci organizziamo per poter continuare insieme l’impegno iniziato durante il campo: essere missionari a tempo pieno! Consiglio vivamente a chi non l’abbia già fatto, di sperimentare questa fantastica esperienza: vi cambierà la vita; il mondo non sarà più solo un luogo geografico; le sue gioie e i suoi dolori saranno anche i vostri. Perché non c’è cosa più bella che “fare del mondo una sola famiglia”. ■ CITTà APERTA AL MONDO Festa dei popoli a Salerno GIANPIERO SCAFURI Ritmi balcani, danze africane e musica orientale sono stati i protagonisti della terza edizione della “Festa dei popoli” di Salerno. Per la prima volta l’evento ha avuto il suo inizio con la Messa interculturale presieduta dall’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno mons. Moretti. Buddhisti, musulmani, ortodossi e cattolici, domenica 19 giugno sono accorsi nel sottopiazza della Concordia per condividere il solenne momento religioso. L’evento era organizzato dalle numerose comunità di Salerno e coordinato dal centro diocesano missionario, insieme ai saveriani. Nel pomeriggio, tutte le comunità hanno rievocato tradizioni e cultura della propria terra, trascinando i numerosi spettatori in canti e balli travolgenti, tutti mischiati: i rumeni ballavano ritmi senegalesi, gli srilankesi accompagnavano i canti polacchi, giovani orientali e occidentali erano uniti a suon di rap… La diversità rappresenta ricchezza, cultura, creatività, gioia. Il tema dell’accoglienza è stato il filo conduttore dell’evento: l’ospitalità nelle case dello Sri Lanka, le fasi del corteggiamento tradizionale filippino, il rituale della nascita senegalese, la cerimonia matrimoniale della Romania sono patrimonio di noi tutti. La conoscenza dell’altro e la condivisione dei valori ci permettono di costruire un comune cammino di pace. E Salerno ha dimostrato di essere una città aperta al mondo. La serata si è conclusa sulle note “Liberi di volare”, canzone tratta dal omonimo musical interpretato dal gruppo giovanile dei saveriani. Alcuni degli organizzatori della “Festa dei popoli” di Salerno, terza edizione 2011 SETTEMBRE 22038 TAVERNERIO CO - Via Urago, 15 Tel. 031 426007 - Fax 031 360304 E-mail: [email protected] C/c. postale 267229; Banca Raiffeisen, Chiasso C/c.p. 69-452-6 TAVERNERIO E Dio creò il mondo... Per ospitare un’unica famiglia umana alcuni anni nell’atrio del D anostro centro di spiritualità missionaria a Tavernerio, ha trovato posto un mappamondo in gesso, alto più di due metri. Quel mappamondo ruotava in senso orario e lasciava immaginare tante cose. Qualche esempio. Molta gente si soffermava a misurare le enormi distese di acqua che lo tsunami del Giappone ha superato per raggiungere la riva americana di San Francisco. Una coppia di fidanzati cercava le isole del loro viaggio di nozze. Una suora missionaria nelle isole Salomone, al largo dell’Australia, mostrava perché il suo vescovo deve servirsi dell’aereo per raggiungere le comunità cristiane più lontane... Poi, come avviene per tutte le cose, anche il mappamondo di gesso si è usurato. I colori degli oceani e dei continenti si erano impastati, e poco alla volta quel mappamondo era diventato ingombrante. Finché un giorno... Cuore, seme e parola Un insegnante del “Ripamonti” di Como, il professor Alcide Gallani, lo ha visto e ha detto: “Malridotto com’è, questo mondo mi fa sentire missionario; riaccende in me il fuoco del volontariato che sognavo fin da giovane. Posso tentare di riproporlo come doveva essere il giorno in cui Dio lo guardò e «vide che era cosa buona»”. Il professor Gallani è pittore e scultore affermato. Al centro della sua ricerca artistica, egli pone sempre l’amore universale che racchiude tutte le esperienze della vita. I soggetti più ricorrenti nelle sue opere sono il cuore, il seme, la parola. Il cuore è nella sua forma classica: ora pieno, ora in frammento, ora sviluppato per fasce o per frammenti di colori. Il seme, in forma ovale, si propone come continuazione della vita. La parola evoca messaggi, considerazioni, inviti... p. LINO MAGGIONI, sx Un impegno sempre valido Passati due mesi, l’artista Gallani ci riconsegna l’opera completa: “Per dimensione e per colore, questo mappamondo richiama il pianeta terrestre che gli astronauti hanno potuto ammirare pieni di stupore dalla luna. A me piacerebbe che anche quest’opera contribuisse alla diffusione dello slogan coniato dal vostro fondatore: fare del mondo una sola famiglia”. Mons. Conforti, infatti, si è fatto santo proprio attraverso l’impegno di fare del mondo una sola famiglia. Per dirgli grazie, noi saveriani abbiamo invitato a pranzo Gallani, insieme alla moglie Marina e al figlio Alessandro. Una famigliola nell’universo Nella convivialità è riemersa un’intervista, rilasciata da p. Sorge dopo aver visitato il centro NASA a Houston. “Ero accompagnato da Jim Shernam, il capitano della missione «Apollo 17». Lui era cattolico e gli rivol- Il maestro ancora sul podio Padre Caretta e il coro di San’Agostino T ramite il sito internet, è arrivato alla redazione di “Missionari Saveriani” questo messaggio della signora Anna Rizzi da Como. “Sto cercando notizie di padre Giuseppe Caretta. Per anni, è stato direttore del coro della mia parrocchia (S. Agostino), che sotto la sua direzione, risplendeva di una luce speciale. C’era affluenza, impegno e partecipazione... Durante le prove, quelli della vecchia guardia ne parlano spesso, dicendo di come inquadrava tutti con polso fermo e con il sorriso. Una sera, è uscita fuori dalla cartella una Messa molto carina da lui scritta, tanto che chi la sapeva s’è messo a cantarla. Ho sentito che non ha avuto buona salute. Vorrei contattarlo per dirgli di venire a farci visita…”. 8 Il tanto sospirato incontro Abbiamo dato ad Anna le necessarie spiegazioni, informandola che p. Caretta era nella comunità saveriana di Tavernerio. Le abbiamo chiesto anche di farci sapere come sarebbe andata la “rimpatriata”. E qualche giorno dopo Anna ci ha scritto di nuovo. “Finalmente, siamo riusciti a incontrare padre Caretta. Vi racconto com’è andata. Alle 20 e 20, dieci minuti in anticipo sul- la tabella di marcia, eravamo al cancellone dei saveriani. Per fargli trovare una faccia conosciuta, mi sono portata dietro un corista che abitava poco lontano. Pure lui era in portineria, pronto ad uscire. E beh, che dire? È una persona che ti mette subito a tuo agio… In auto si parlava di come avrebbe reagito don Luigi (il nostro sacerdote), visto che ad Padre Giuseppe Caretta oltre a essere un ottimo maestro di musica è anche un bravo giardiniere a cura di p. MARCELLO STORGATO, sx aprire il portone della sala-prove sarebbe stato lui. Infatti, don Luigi apre la porta e si trova davanti p. Giuseppe un po’ a sorpresa ed esclama: «Giuseppe, cosa fai qui?». Davvero una favola! Tutti i coristi erano stati avvisati per arrivare puntuali, perché si sa che con padre Caretta o sei puntuale o sei puntale! Qualcuno era pure agitato, ma tutti gli hanno fatto una gran festa! Poi, gli abbiamo piazzato davanti una partitura chiedendogli di dirigere. Padre Giuseppe s’è lasciato tentare e ha diretto benissimo, tranquillo, pacato, sempre con il sorriso sul volto. Mia figlia, che era presente, ha commentato: «È una favola vedere come insegna!». Dopo una paio di altri canti, abbiamo festeggiato con una bella torta. È stata una serata fitta fitta, in cui tutti hanno cercato di raccontare qualcosa, soprattutto per riempire gli anni passati senza di lui. E lui ci ha raccontato la sua disavventura e la sua guarigione. Non penso che la storia sia finita. L’intenzione è di rivederci presto. Staremo attenti perché non si stanchi, ma non penso che lo lasceremo spa■ rire un’altra volta! Il prof. Gallani sta... sistemando il mondo, perché diventi casa dell’unica famiglia umana si la domanda: «Qual è la cosa che più l’ha impressionata sulla luna?». Jim Shernam mi rispose: «Due cose. La prima è stata il buio; dovreste vedere che cos’è il buio della luna! La seconda è vedere il mondo così lontano, piccolo nell’universo, che ruota. Ho capito che l’umanità è una realtà unica: siamo una famigliola sperduta nell’universo»”. Padre Sorge concludeva quell’intervista, aggiungendo: “Anche la ricerca scientifica e tecnologica ci sta portando oggi a toccare con mano che dobbiamo essere una cosa sola. La mondializzazione e l’universalismo stanno maturando e cambiando l’umanità”. La fraternità universale Alla vigilia della canonizza- zione di san Guido, la NASA ha chiuso l’era dei lanci spaziali. Dopo averci fatto vedere il mondo da una posizione in cui s’impara la saggezza del convivere, è passata ai “licenziamenti”, non essendo più in grado di sostenere la spesa per ogni navicella che entra nello spazio. Ma negli uomini e nelle donne di buona volontà rimangono altre energie, che li spingono a condurre il nostro mondo verso un’unità più profonda: quella dell’accoglienza di chi è diverso e della fraternità universale. Gli uomini, le donne, i ragazzi di buona volontà che passano da Tavernerio, incontreranno nel centro di spiritualità un simbolo che parla con eloquenza: il mappamondo rinnovato dal ■ prof. Gallani. A ROMA per san guido conforti Cari amici e amiche, questo numero di “Missionari Saveriani” entrerà in casa vostra quando mancheranno pochi giorni all’atteso pellegrinaggio a Roma, per la canonizzazione di Guido Conforti. Informiamo coloro che stanno ancora maturando la decisione di partecipare che le iscrizioni si chiuderanno, entro e non oltre il 28 settembre pv, in tempo utile per fornire ai partecipanti le rassicurazioni dell’ultimo minuto. La cosa più importante in questo momento è preparare la giornata del 23 ottobre nella preghiera e nella riconoscenza alla Santa Trinità, perché san Guido Conforti, san Luigi Guanella e sant’Alphonsa Rodriguez sono tre campioni dell’amore di Dio, fermamente intenzionati a dare una mano al nostro mondo, affinché non abbia a decadere. Restiamo quindi uniti nella preghiera. fr. Domenico Vignato, sx Per informazioni: fratel Vignato, via Urago 15 - 22038 Tavernerio (Como); Tel. 031 426 007 - email: [email protected] Fratel Vignato e san Guido Conforti 2011 SETTEMBRE VICENZA 36100 VICENZA VI - Viale Trento, 119 Tel. 0444 288399 - Fax 0444 288376 E-mail: [email protected] - C/c. postale 13616362 Giovani di Vicenza in missione Non per fare, ma per conoscere e imparare I l 18 giugno, nella chiesa di Santa Croce a Bassano del Grappa, si è svolta la celebrazione del mandato missionario per i giovani che hanno frequentato il corso “Insieme per la missione” presso la casa dei saveriani di Vicenza. Durante l’estate, sono partiti per vivere un’esperienza di missione in un paese del sud del mondo (Brasile, Colombia, India, Mozambico, Sierra Leone) e vi sono rimasti un mese. Tra loro vi sono anche giovani che hanno scelto l’Italia come realtà missionaria. Come cambiare il mondo? Questa esperienza non è direttamente finalizzata a “fare qualcosa”, ma a conoscere e imparare, a “farsi vicini”, per scoprire anzitutto che “dobbiamo essere noi il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo”, come affermava Gandhi. Durante la Messa i giovani hanno ricevuto in dono il Crocefisso e hanno promesso di impegnarsi recitando una preghiera missionaria. Oltre a me e a don Luciano Bertelli, responsabile e coordinatore del gruppo “Insieme per la missione”, era presente don Arrigo Grendele, responsabile del l’ufficio missionario diocesano. Insieme abbiamo condiviso la gioia e l’emozione di questo importante momento. Inizia il nuovo corso Mentre questi giovani stanno tornando, avvertiamo coloro che sono interessati a vivere questa esperienza missionaria, che sono già aperte le iscrizioni per il nuovo corso che inizia a settembre. Per informazioni, telefonate a p. Luciano 329 4750415 o mandate un’e-mail a p.luciano@ atnet.it o telefonate al centro missionario 0444 226545. Arrivederci a presto, dunque, con p. LUCIANO BICEGO, sx l’inizio del nuovo corso. Renato, senza pesi Spesso si sente parlare di esperienze di volontariato della durata di un mese o di un anno. Ben diversa, invece, è la scelta di partire in missione per tutta la vita. Ci sono tanti modi di servire la missione. Tra le tante, c’è pure quella di fare della propria vita un dono totale a servizio dei più poveri e bisognosi del vangelo di Cristo. Renato Fochesato aveva una piccola impresa edile. La famiglia, semplice e cristiana, gli ha insegnato fin da piccolo che la vita è un dono che si riceve da Dio e che come tale deve essere vissuto, donando tutto ai fratelli. “La vita missionaria - mi ha confidato - mi ha sempre attratto, ma ho lasciato per ultimo questo mio desiderio. Ho fatto tante cose nella vita, ma non mi sentivo pienamente realizza- I poveri ci fanno scuola Un abbraccio a tutti gli amici di Vicenza dall’Amazzonia D iperritorno un breve periodo di ri- poso, mi sento invadere da mille domande di amici e parenti: “Continuano a distruggere la foresta? Sono ancora molti i “meninos de rua”? Com’è la situazione nelle periferie? Quando ci restituite Cesare Battisti? La gente vi vuol bene? Come fate a seguire tutte le attività parrocchiali di 20mila fedeli con soli due padri? Dopo tanti anni, perché non rimani in Italia?...”. Ci sarebbero mille discorsi da fare per rispondere a tutte le domande, ma noi missionari viviamo in mezzo a persone semplici e preferiamo parlare di loro, che hanno sempre molto da insegnare. Le strade sono piene di bambini, che giocano e che con il loro sorriso ti fanno superare ogni malumore. Senza di loro la vita in missione sarebbe triste. 8 Non si può tacere! I poveri ci fanno scuola, ci insegnano che cosa vuol dire non avere un pezzo di pane da dare ai bambini a mezzogiorno, o non avere un soldo per acquistare una medicina necessaria per la salute. I poveri non fanno pranzo o cena; mangiano solo qualcosa durante il giorno, mol- te volte in piedi, perché non c’è una sedia in casa. Una volta, all’interno della foresta, mi sono trovato con tre bambini morti nello stesso giorno perché il pronto soccorso non aveva le medicine contro la malaria. Le mamme, nella loro fede, dicevano che avevano guadagnato un angelo in cielo. Ma come si può tacere davanti a queste morti assurde? I popoli indigeni continuano a ripetere che gli alberi della foresta sono le braccia che sostengono il cielo. E che quando avremo I giovani vicentini che quest’estate hanno vissuto un’esperienza in missione dopo aver partecipato al corso organizzato dai saveriani in collaborazione con l’ufficio missionario diocesano to. Finalmente mi sono unito al gruppo giovanile missionario e successivamente ho conosciuto e frequentato i saveriani. In questi giorni parto per il Congo. E per fare il più bel dono della mia vita, ho deciso di lasciare tutto: lavoro, genitori e amici. Si cammina più celermente quando non si hanno pesi da portare...”. Bravo, Renato! Dio ti benedica e ti accompagni sempre con la sua beatitudine. ■ Renato Fochesato, qui con mamma Silvana, è partito per il Congo... senza pesi Bertilla, madre missionaria p. MARCELLO ZURLO, sx abbattuto l’ultimo albero, il cielo ci cadrà addosso. Invano! La devastazione della foresta Amazzonica non si è fermata. San Guido prega per noi Sono in Amazzonia da 32 anni. Mi sono arricchito di mille esperienze, che risorgono continuamente nella mia mente e nel mio cuore. Diventano tutte “amore”: amore sincero e totale verso gli ultimi del mondo. Non mi resta altro che esprimere il mio “grazie”: un grazie a Dio per avermi fatto il dono della missione in Amazzonia e per ricambiare in “gesti d’amore” - verso umili e poveri, buoni o cattivi - l’amore che il Signore mi ha portato. In questi giorni in Italia respiro l’aria e l’entusiasmo della vicina canonizzazione del nostro fondatore Guido Conforti. È l’occasione per rinnovare il mio impegno missionario e trasmetterlo ai pellegrini brasiliani che viaggeranno verso Roma il 23 ottobre. Abbiamo più di trenta amici, impegnati in diverse attività pastorali, che hanno messo insieme i loro risparmi per unirsi ai saveriani del mondo intero e godere la gioia della canonizzazione. “San Guido ConP. Marcello Zurlo è rientrato in Italia per un periodo ■ forti, prega per noi”. di riposo; nella foto, sulla spiaggia di Salinas, in Brasile Bertilla, mamma di p. Roberto Salvadori, è deceduta il 15 giugno 2011 a Cittadella (Padova), dopo sofferta malattia, sostenuta e accompagnata dai figli. Assicuriamo la nostra preghiera e vicinanza al missionario e a tutta la famiglia, che la ricordano con affetto: “Grazie per averci tanto amato”. PELLEGRINAGGIO A ROMA: IL PROGRAMMA Cari amici, come già annunciato, i saveriani di Vicenza organizzano un pellegrinaggio di tre giorni a Roma in occasione della canonizzazione di mons. Guido Conforti, prevista il 23 ottobre. Ecco il programma. Sabato 22 ottobre Mattino: Ritrovo in casa dei saveriani e partenza in pullman. Pranzo libero lungo la strada. A Roma sistemazione all’Hotel Portamaggiore (tel. 06 7027927). Pomeriggio: veglia di preghiera. Cena e pernottamento in hotel. Domenica 23 ottobre Dopo colazione, trasferimento in piazza S. Pietro per la Messa di canonizzazione. Pranzo in hotel. Pomeriggio: visita facoltativa alla basilica di S. Pietro. Cena e pernottamento in hotel. Lunedì 24 ottobre Dopo colazione, trasferimento in basilica di S. Paolo per la celebrazione del mandato missionario. Pranzo in hotel. Pomeriggio: partenza per il rientro a Vicenza, con arrivo in serata. La quota individuale di partecipazione è di € 250 (viaggio, hotel a 3 stelle, pensione completa dalla cena del 1° giorno al pranzo del 3° giorno, tassa di circolazione, assicurazione sanitaria). Per camera singola, supplemento di € 50; per camera a tre letti, riduzione di € 25. Per informazioni e prenotazioni, chiamate il numero 0444 288399, cell. 320 6017323, oppure e-mail: [email protected] 2011 SETTEMBRE ZELARINO 30174 ZELARINO VE - Via Visinoni, 16 Tel. 041 907261 - Fax 041 5460410 E-mail: [email protected] - C/c. postale 228304 Tra piogge e maree dell’equatore La missione nell’isola di Colaresi in Amazzonia S ono in Italia per un periodo di riposo in famiglia. Sono rientrato a S. Maria di Sala dopo tre anni passati in una missione del Pará in Amazzonia. Più precisamente, vi dico che da ottobre 2009 mi trovo nella parrocchia “Nossa Senhora do Rosario” nell’isola di Colares a nord di Belém, capitale dello stato del Pará. Assieme a p. Gianni Martoccia, accompagno le ventidue comunità disseminate nell’isola. Colares ha una superficie di 600 chilometri quadrati; in pratica, è come un grande rettangolo di 30 chilometri per 20, con una popolazione di 12mila abitanti. Per terra e per fiume, fino a Cação Tutte le comunità sono raggiungibili su strada, eccetto una: Cação, un villaggio dove vivono i discendenti degli schiavi neri, portati direttamente dall’Africa per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. Con la bar- ca si attraversa il fiume Taupará e si sbarca sul pontile dove c’è una passerella lunga circa 700 metri, necessaria per attraversare la palude e raggiungere la terra ferma. Durante l’anno visitiamo le comunità, celebriamo i sacramenti, diamo sostegno ai catechisti e ai coordinatori. Quest’anno è in fase di svolgimento un corso di formazione per i ministri straordinari dell’Eucaristia. È l’unico modo per far sì che tutte le comunità dell’isola possano avere la Comunione durante la celebrazione della Parola di Dio nel culto domenicale. Un sogno da realizzare... I nostri amici dell’isola Colares sono ottimi pescatori: con le loro reti artigianali e le lunghe file d’ami cercano di sostenere le loro famiglie. Inoltre, accompagnano il sapore dei pesci con i prodotti che coltivano nei campi. Diciamo che sono pescatori e agricoltori allo stesso tempo. Le risorse dell’isola sono limitate e p. PAOLO GALLO, sx i giovani sono costretti a migrare in città, nella capitale, in cerca di lavoro o di scuole più adeguate e attrezzate. Nonostante queste difficoltà, la parrocchia ha accettato una nuova sfida: costruire delle sale per accogliere i bambini, i ragazzi, i giovani per la catechesi e per le attività pastorali. Iniziando nell’estate del 2009, siamo riusciti a costruire l’edificio fino al tetto, con gli intonaci. Tra una pausa e l’altra, con l’aiuto dei parrocchiani e dei benefattori, il nostro sogno è andato avanti, ma si è arenato nella parte più critica: le rifiniture. Da diversi mesi siamo fermi per raccogliere fondi, ma una cosa è certa: nel 2012 vogliamo inaugurarlo, almeno una parte, e cominciare a utilizzarlo. Con il ritmo delle quattro maree giornaliere, con le frequenti e abbondanti piogge equatoriali, aspettiamo il sole, perché asciughi un po’ l’umidità e illumini l’orizzonte della nostra giornata. ■ Padre Paolo Gallo, saveriano di S. Maria di Sala, in viaggio verso Cação, lungo il fiume Taupará, in Amazzonia. L’edificio ancora in costruzione: qui saranno ospitati incontri e attività di bambini, ragazzi e giovani dell’isola di Colares. Calendario degli incontri Gams Due vescovi cui dire “grazie” Saluto al patriarca Scola e a mons. Pizziol I l 16 aprile mons. Beniamino Pizziol, vescovo ausiliare di Venezia, è stato nominato dal Papa vescovo di Vicenza, dove ha fatto il suo ingresso il 19 giugno scorso. Appena abbiamo saputo della sua nomina, i saveriani di Zelarino gli hanno inviato un messaggio di saluto. Affetto e stima al vescovo Eccellenza Reverendissima, la comunità dei missionari di Zelarino ha appreso con gioia la notizia della sua nomina a vescovo di Vicenza. Accompagniamo i nostri auguri con la preghiera. 8 Mons. Pizziol, nuovo vescovo di vicenza p. FRANCO LIZZIT, sx Il cardinale Scola con i saveriani di Zelarino alla festa del Saverio 2010 A settembre riprendono gli incontri di preghiera per le vocazioni e per le missioni del “Gams” di Zelarino. Qui trovate il calendario degli appuntamenti che potete ritagliare e conservare. Gli incontri si svolgono il giovedì. 2011 15 settembre 20 ottobre 17 novembre 15 dicembre ore 16,30 ore 16,30 ore 15,30 ore 15,30 2012 19 gennaio 16 febbraio 15 marzo 19 aprile 17 maggio 21 giugno 20 settembre ore 15,30 ore 15,30 ore 15,30 ore 16,30 ore 16,30 ore 16,30 ore 16,30 PELLEGRINAGGIO A ROMA: IL PROGRAMMA Lo Spirito Santo, che ha condotto Gesù in modo particolare nel ministero pubblico, sia anche per lei luce e forza nel ministero che l’attende, sviluppando quelle doti pastorali che abbiamo apprezzato in questi anni. La ringraziamo dell’affetto e della stima che ci ha sempre dimostrato. A Vicenza troverà la prima casa apostolica saveriana aperta dal beato Conforti, e in particolare l’impatto lasciato dal servo di Dio padre Pietro Uccelli. Rinnovando la stima e gli auguri, assicuriamo la nostra preghiera. Saveriani di Zelarino Auguri e preghiera Anche il patriarca card. Angelo Scola lascerà Venezia per obbedire al Santo Padre che gli ha affidato l’importante incarico di pastore della diocesi di Milano. In occasione del suo arrivo a Venezia nel 2002, attraverso le pagine del nostro mensile “Missionari Saveriani” (aprile 2002), lo avevamo accolto con questo saluto: “Un augurio a mons. Angelo Scola, nuovo patriarca. Con l’aiuto del Signore e della Vergine Santissima, possa egli essere, come indica il suo nome, il custode e il timoniere di questa chiesa. Per lui la nostra preghiera a lui la nostra collaborazione”. Lo abbiamo ricordato ogni giorno nella santa Messa; lo abbiamo incontrato tante volte: alla scuola di metodo, nelle riunioni presbiterali, nelle celebrazioni in San Marco e in varie parrocchie. Ora, al momento della partenza, i saveriani di Zelarino gli rinnovano l’augurio e assicurano la ■ loro preghiera. Cari amici, come sapete, i saveriani di Zelarino organizzano un pellegrinaggio per partecipare alla canonizzazione di mons. Conforti, prevista a Roma per domenica 23 ottobre. Ecco il programma. Sabato 22 ottobre Ore 6 partenza da via Visinoni 16 a Zelarino Ore 13 arrivo a Roma e pranzo Ore 16 veglia di preghiera e spettacolo dei giovani di Salerno In serata trasferimento presso l’hotel Oasi San Giuseppe (tel. 06 660391) in via del Fontanile Arenato 277, cena e pernottamento. Domenica 23 ottobre Mattino: in piazza San Pietro per l’Eucaristica e il rito della canonizzazione. Pranzo in ristorante e pomeriggio di visita ai monumenti della città, guidata dal prof. Mario Carraro. Cena e pernottamento in hotel. Lunedì 24 ottobre Dopo colazione, trasferimento alla basilica di San Paolo per l’Eucaristica di ringraziamento e professioni perpetue dei saveriani. Ore 12: pranzo e ritorno con soste tecniche durante il viaggio. Arrivo a Zelarino previsto attorno alle ore 20. La quota di partecipazione è di € 230; comprende viaggio, sistemazione in hotel in camere doppie o triple con servizi interni, pasti, sacca del pellegrino, Iva e tasse (supplemento di € 30 per camera singola). Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi al più presto ai missionari saveriani di Zelarino, in via Visinoni 16, tel. 041 907261; e-mail: [email protected]