Anno 59
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Zona Industriale - Agrigento
N. 40 del 23 Novembre 2014
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CITTÀ
CULTURA
Studio Teologico:
prolusione Anno
Accademico
La verità di
GirgentiAcque: intervista
con Marco Campione
di Marilisa Della Monica
2
“Basta spreco
di denaro pubblico!”
Recitava così il manifesto, in mano al consigliere e candidato sindaco di Agrigento Giuseppe Di
Rosa, con il quale, sabato 14 novembre, davanti al
Teatro Pirandello, esprimeva il suo disappunto per
la somma di 30 mila euro elargita dal Comune di
Agrigento all’Accademia di Studi Mediterranei per
l’organizzazione del Premio Empedocle.
Lo stesso, in Consiglio comunale, si era fatto promotore di una mozione, votata all’unanimità dai
consiglieri presenti alla votazione, con la quale
chiedeva al commissario straordinario al comune
di Agrigento, Luciana Giammanco, la sospensione
del contributo. “Quei fondi – ha affermato Di Rosa
- invece di essere spesi per il bene di pochi, avrebbero
potuto essere utilizzati per l’interesse comune; è stato
fatto notare infatti che con quella somma si sarebbe
potuto completare il marciapiede di Bonamorone o
risistemare un tratto del tessuto viario cittadino ricadente nella Valle dei Templi, nella zona marittima o nel centro storico considerati di attrazione ed
interesse turistico”.
Come non condividere la battaglia al grido “basta spreco di denaro pubblico”?
Anzi, a scanso di equivoci, personalmente ritengo
anch’io eccessivo il contributo elargito all’Accademia, anche se coinvolti personaggi del mondo scientifico, politico e culturale di alto profilo.
Detto questo non posso, però, non ricordare, a me
stesso prima e al consigliere Di Rosa e a tutti gli altri
consiglieri che hanno votato in consiglio la sua mozione, che la lotta allo spreco di denaro pubblico non
può essere fatta ad intermittenza e a tema o peggio,
contro qualcuno ma richiede una azione risoluta
sempre magari partendo da se stessi e dalle azioni
che si pongono in essere.
Che cosa è spreco di denaro pubblico? Mi chiedo
e chiedo non è forse spreco di denaro pubblico (qualcuno dirà sono i costi della democrazia!) dedicare
una seduta del consiglio comunale (pagata con i soldi dei contribuenti) a discute la mozione con la quale si chiedeva di non assegnare i fondi all’Accademia
senza neppure sapere che cosa proponesse l’Accademia alla città con il Premio Empedocle? Prova di
tale ignoranza è il fatto che, i 16 consiglieri, che hanno votato la mozione, non si sono presentati davanti
al Teatro Pirandello per il sit-in di protesta annunciato da Giuseppe Di Rosa. A quanto pare qualcuno
ha fatto loro notare (con “ordine di ritirata”) che ad
essere premiato non era solo il cardinale Gianfranco
Ravasi, ma a ritirare il Premio Empedocle, c’erano
anche il prof. Roberto La Galla Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, il dott. Massimo Fedeli,
sovrintendente del settore penale della Procura Generale della Cassazione ed il Ministero dell’Interno,
on.le Angelino Alfano. In questo, come in altri casi
(e non sono pochi!), non è spreco di denaro pubblico
votare mozioni e interpellanze, senza neppure conoscere cosa si stia votando?
Non è sperpero di denaro pubblico (ma i soliti noti
diranno, per incassare 50,34 euro di gettone di presenza, che questo è il costo della democrazia!) tenere
in 20 giorni (quelli utili in un mese escludendo sabati, domeniche e festivi) 95 riunioni di commissione,
per poi leggere all’albo pretorio i verbali (quando è
possibile leggerli quando vengono consegnati e pubblicati e dopo interpretazione della scrittura essendo
scritti a mano) e scoprire che le commissioni si sono
riunite con una media di 3/4 consiglieri presenti e,
dopo la trattazione di due punti all’ordine del giorno, di cui uno è “lettura ed approvazione dei verbali
precedenti” i lavori sono stati conclusi sempre con il
rinvio al giorno successivo e dopo una sola ora di riunione?
Non è sperpero di denaro pubblico (ma il solito noto dirà che questo è il costo della democrazia)
avere, i nostri consiglieri, per “eccessivo lavoro” esaurito i fondi in bilancio destinati al Consiglio Comunale in appena 9 mesi?
Carmelo Petrone - continua a pag.8
PROVINCIA
di Nicola De Maria
VITA ECCLESIALE
Piano Sanitario:
Ribera a rischio il
nosocomio
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Zona Industriale - Agrigento
di Filippo Cardinale
“Un mondo
dentro”: servizio di
volontariato in carcere
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di Daniela Pulci
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NUOVI EMIGRANTI Si parte senza la speranza di ritornare al Sud
Si va via per sempre
I
l fenomeno è senza precedenti.
Non è neanche paragonabile al
fenomeno delle migrazioni che
interessò il Sud italiano nell’Ottocento e nella seconda metà del
Novecento verso altri Paesi e le regioni settentrionali del nostro Paese negli anni ‘50 e ‘60, quelli del
“miracolo economico”. L’abbandono del Sud - certificato dalla ricerca “L’arte di spostarsi. Rapporto
2014 sulle migrazioni interne in
Italia”, curata da Michele Colucci e
Stefano Gallo, dell’Istituto di studi
sulle società del Mediterraneo del
Consiglio nazionale delle ricerche (Issm - Cnr) - è drammatico,
perché non contiene la speranza
di ritornare nei luoghi d’origine.
Quella che serbavano i migranti di
una volta. È un abbandono che si
può considerare definitivo, frutto
dell’esasperazione, di decenni di
degrado di ogni tipo, rimasto inaffrontato dalla politica.
È un tema al quale non si bada,
perché ampiamente offuscato
dall’ondata delle migrazioni che
provengono dall’esterno, che nessuno è in grado di fronteggiare e
governare. Figurarsi se si è capaci di
comprendere le dinamiche che costringono oltre un milione e mezzo
di persone, tante sono quelle stimate nel 2012 - per lo più badanti, braccianti, professori, studenti
- che si sono spostate dal Mezzo-
foto www.improntaunika.it
giorno, cambiando il loro comune
di residenza, non solo in cerca di lavoro, come avveniva in passato, ma
di una qualità della vita migliore e
più dignitosa. Quest’ultimo è l’elemento che caratterizza più di ogni
altro le migrazioni interne del terzo
millennio rispetto a quelle del primo e secondo dopoguerra, a conferma del fatto che nel Sud non si
vive solo il “deserto industriale”, ma
anche quello “umano”. I ricercatori
hanno del resto sottolineato che i
dati rilevati sono sovrapponibili alle
rilevazioni condotte dal “Sole 24
Ore” e da “Legambiente” sulla qualità urbana e sui servizi.
Rispetto alle migrazioni del passato, le regioni di “accoglienza” non
sono più, in maniera preponderante, il Piemonte e la Lombardia, ma
sono divenute l’Emilia-Romagna e
il Trentino Alto Adige, in proporzione alle dimensioni, mentre va a
Napoli e alla Campania il “primato”
dei migranti interni: nel biennio
2011-2012 sono circa 25mila i cittadini campani che si sono trasferiti
in altre regioni italiane, un dato pari
al - 4,3 su mille abitanti. Seguono la
Puglia, la Sicilia e la Calabria.
C’è poi da sottolineare un “fenomeno nel fenomeno”: quello degli
insegnanti e degli studenti universitari che emigrano e che per la
maggior parte restano nelle regioni
d’arrivo. Anche e soprattutto così,
nel Sud muore la speranza nel domani.
RAPPORTO SULL’ABUSIVISMO EDILIZIO CATTEDRALE Già 300 le opere collocate
Scende il numero degli abusi
«Walk in progress»
altre 100 scarpe
Forse anche a causa della crisi economica si costruisce meno abusivamente, ma
non è minore l’aggressione verso i nostri
territori. Il “Rapporto sull’abusivismo edilizio e sullo stato di definizione dei procedimenti amministrativi” redatto per il
2013 dal Dipartimento dell’Urbanistica
dell’Assessorato regionale al Territorio e
Ambiente della Regione Sicilia, infatti, ha
individuato come se è in calo il numero
degli abusi, altissima resta la percentuale
di quelli che vengono realizzati in aree a
rischio idrogeologico.
Il report, va precisato, è assolutamente parziale, perché realizzato su un campione di 29 comuni su 43, dato che molti
enti locali preferiscono non inserire questa
tipologia di dati nel sistema regionale probabilmente per non evidenziare le proprie
mancanze.
Gioacchino Schicchi
continua a pag.4
Mentre da Palermo si attendono
notizie in merito agli
interventi da eseguire sul costone e sulla
Cattedrale di Agrigento, chiusa ormai
da oltre 3 anni, continua l’opera di sensibilizzazione di “Walk in progress”. Giovedì 20 novembre altre 100 scarpe sono state collocate sulla gradinata
della Cattedrale di Agrigento. Si arriva così a quota 300
“opere-scarpe” collocate e tutte adottate da agrigentini
e non che per la Cattedrale “ci hanno messo la scarpa”.
VATICANO Filatelia solidale il ricavato andrà a sostegno dei migranti
Francobollo benefico su Papa a Lampedusa
Un francobollo benefico a sostegno dei migranti, dedicato alla visita di papa Francesco a
Lampedusa. Raffigura il Santo Padre che celebra la messa nella spianata davanti al mare di
Lampedusa, sull’altare ricavato dai legni delle
barche naufragate. Lo emette il 21 novembre
l’Ufficio Filatelico e Numismatico Vaticano
nella serie filatelica commemorativa dei Viaggi Apostolici di Papa Francesco nel 2013. Il libretto filatelico contiene 4 francobolli comme-
morativi della visita del Papa a Lampedusa, un
francobollo commemorativo dei viaggi italiani
del 2013 (Lampedusa, Cagliari e Assisi), insieme a un francobollo sul viaggio a Rio del luglio
2013 per la Giornata mondiale della gioventù.
Il ricavato della vendita del francobollo (da
0,85) euro e del libretto filatelico (da euro 3,40)
sarà interamente devoluto Papa Francesco per
opere di carità a sostegno dei migranti.
«Speriamo di ricavare - ha detto Il direttore
dell’ufficio filatelico
Olivieri - circa centomila euro da donare alla carità del
Papa per i migranti,
contando di un numero di acquisti superiore ai circa 8090mila collezionisti che solitamente comprano
i nostri francobolli» (AV)
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Scende il numero degli abusi