Pride Rivista mensile – Autorizzazione del tribunale di Milano n. 351 del 7/5/1999 – Direttore responsabile: Gianni Rossi Barilli. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria 2,5 euro). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n. 472 del 14/8/1996 IL MENSILE GAY ITALIANO 132 • GIUGNO 2010 copia gratuita (2,5 € in edicola e libreria) ORGOGLIO GLBT FESTIVAL MIX SEX ADDICTION 2 PRIDE_210x293.indd 1 06/05/10 10:59 giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 3 It's raining pride Gianni Rossi Barilli 11 Al cinema in famiglia Paolo Belmonte 14 Rosa Palmette Antonio Malvezzi 17 Le due anime di Rufus Paolo Colonna 20 Perché io Vaglio Francesco Belais 22 Cronaca Italia 26 Cronaca estero 33 Pedagogia rainbow Pasquale Quaranta 37 Datemi del Leo Francesco Belais 41 Sesso e volentieri Gianni Rossi Barilli 46 Queer ar Pigneto Stefano Bolognini 48 Toccare il calcio 51 Memoranda 7 Giovanbattista Brambilla Zig zag Pigi Mazzoli 56 Cinema Vincenzo Patanè 58 Teatro Mario Cervio Gualersi 60 Libri Francesco Gnerre 62 Musica Roberto Cangioli 64 Internet Carmine Urciuoli 66 Vita notturna Francesco Belais Metropoli 80 Dove e cosa GIUGNO 2010 Foto in copertina: Fabrizio Cavallaro 54 68 PRIDE 132 DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Rossi Barilli E-mail: [email protected] AMMINISTRATORE UNICO Frank Semenzi ART DIRECTOR Paolo Colonna SEGRETERIA DI REDAZIONE Marco Albertini E-mail: [email protected] Edito da: Associazione Culturale GLBT Stampato da: EmmeK editore s.r.l. di Fino Mornasco (CO) REDAZIONE via Antonio da Recanate 2 20124 Milano Tel. (+39) 02 87384843 Fax (+39) 02 87384844 14 17 37 Apertura: 14:30–19:30 da lun. a ven. o su appuntamento PUBBLICITÀ PRIDE Frank Semenzi: (+39) 335 6133417 E-mail: [email protected] Abbonamento annuale: 50 € Abbonamento semestrale: 30 € (assegno intestato ad “Associazione GLBT” o bonifico bancario) 4 GIUGNO www.prideonline.it 62 La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (es. il 5 gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l’aggiornamento della guida ai locali gay d’Italia e per l’agenda) e i file grafici relativi alla pubblicità devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (es. il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date. giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 5 tlgb pridemilano2010 12 giugno 2010 ORA ne abbiamo ABBASTANZA! christopherstreetday o press RSO” e l a i c PE uffi festa L TEMPOlano 0 3 . 3 E i 2 dalle BORGO Dimo, 36 - M A M / rima Mass “K A R via Fabio esso con pnclusa ingr azione i m consu 6 ore 16: concentramento P.zza Castello / Via Beltrami ore 16.30: partenza corteo per maggiori informazioni: info@ pridemilano.org www.pridemilano.org giugno 2010 · PRIDE CULTURA + ATTUALITÀ IT’S RAINING PRIDE Cortei come se piovesse dalla Sicilia alle Prealpi, con l’appuntamento nazionale a Napoli il 26 giugno. E a Roma i partiti non sono invitati. TESTO — GIANNI ROSSI BARILLI Se guardiamo alla quantità di eventi in programma, questo giugno 2010 sta già passando alla storia come il più indaffarato di sempre nello sfilare per i centri storici a celebrare il mito fondativo di Stonewall. Dalle Prealpi alla Sicilia è tutto un fiorire di appuntamenti e coordinamenti per portare il verbo del pride dove ha già una tradizione consolidata o dove nessuno mai aveva osato. Come a Treviglio, capitale della bassa bergamasca che ospiterà il suo primo pride il 3 luglio – e appare un filo sconvolta da questa prospettiva – o a Palermo, cui toccherà lo stesso onore il 19 giugno. Il movimento si muove come non mai per organizzare cortei e iniziative a latere. Segno evidente di vitalità, anche se sempre sull’orlo dell’harakiri per le lotte intestine che indirizzano verso l’autolesionismo le energie vitali. Veniamo da un anno in cui niente di decisivo è cambiato ma ci sono state novità interessanti, come la battaglia legale sui matrimoni di cui abbiamo perso solo il primo round o perfino il fatto che una leggina contro l’omofobia sia arrivata per la prima volta alla discussione in un’aula parlamentare italiana, sia pure per essere subito azzoppata da una pregiudiziale di costituzionalità. Le associazioni che si apprestano ad accendere la miccia dei pride sono appena scese dal Quirinale, dove sono state ricevute con tutte le cerimonie del caso dal presidente della repubblica Napolitano, che in occasione della giornata mondiale per la lotta all’omofobia ha ribadito la necessità di riconoscere i diritti delle persone glbt. Insomma siamo sempre qui. E abbiamo una gran voglia di sfogarci un po’ nelle piazze, a quanto pare. Dicendo per esempio che “ora ne abbiamo abbastanza” come recita lo slogan del pride “tlgb” di Milano che è in ordine cronologico l’appuntamento di apertura. Si svolge il 12 giugno e parte quest’anno da piazza Castello, dove si erano conclusi tutti i pride precedenti. Ribaltato dunque nell’acronimo, nel percorso ma soprattutto nell’umore, come spiega una nota congiunta delle associazioni che promuovono il Christopher Street Day milanese: “Viviamo considerati come cittadini di serie B. L’Italia è uno tra i pochi paesi in Europa in cui non sono riconosciuti giuridicamente le nostre unioni e i nostri amori. Con la recente sentenza sulla possibilità PRIDE · giugno 2010 7 ATTUALITÀ + CULTURA per due persone omosessuali di sposarsi civilmente la corte costituzionale ha demandato al parlamento il compito di legiferare, ma da nessuna istituzione è giunta una proposta concreta e credibile. Anche a livello locale prevalgono il silenzio e il disinteresse: chi e cosa impedisce a Milano, città che pretende di ospitare la prossima esposizione internazionale, di dotarsi di un registro delle unioni civili, di ordinanze e politiche di lotta all’omofobia?”. Ne abbiamo per l’appunto abbastanza. E ci prendiamo un giorno di pausa per “un grande ‘orgasmo’ di libertà, di festa e lotta, di felicità e protesta”. Tira un’aria “scazzata” ma combattiva anche a Torino, dove il pride, in programma il 19 giugno, va quest’anno oltre la tematica glbt e assume una connotazione politica più ampia. Spiegano i promotori (Donne di Torino per l’Autodeterminazione e Coordinamento Torino Pride glbt): “Le minacce sempre più forti che si levano, nell’indifferenza quasi generale, contro i diritti di tutte e di tutti ci hanno spinto a organizzare una grande manifestazione unitaria di tutto il movimento lgbt, delle donne, degli immigrati e delle immigrate, delle laiche e dei laici e di quante/i ritengono fondamentali i diritti per la loro vita a Torino. Il titolo della manifestazione è “I diritti sono il nostro pride” e vogliamo che sia un grande momento per ritrovarci insieme intorno ad alcuni valori forti che non vogliamo siano mai messi in discussione: autodeterminazione, laicità, antirazzismo e antifascismo”. Un appuntamento anche in questo caso polemico nei confronti di una classe politica locale e nazionale che questi valori sembra condividerli sempre meno. Ma sempre e comunque anche una festa. I presupposti politici sono piuttosto simili anche a Palermo, dove si sfila sempre il 19, ma con quel tocco di spolvero in più dovuto al fatto che qui la festa è doppia, perché fino a oggi non era mai stato organizzato un pride in questa città. Provvede a colmare questa lacuna il coordinamento Stop Omofobia, che raggruppa decine di associazioni locali, gay e non, e si è offerto di ospitare il pride regionale siciliano di quest’anno. A trent’anni esatti da quel 1980 in cui a Palermo nacque il primo gruppo dell’Arcigay, destinata a diventare cinque anni dopo una rete nazionale. E dato che si tratta di una prima volta i promotori non si lasciano sfuggire l’occasione di trasformare l’evento in un “confronto con l’intera società”. “Il percorso da noi strutturato”, affermano, “ricco di seminari, convegni, dibattiti pubblici, spettacoli musicali, teatrali, di danza, 8 cinematografici, feste, non solo a Palermo ma anche a Giarre, Termini Imerese e altri comuni siciliani, ha trasformato il pride glbt in una casa aperta a tutte le differenze e a tutte le istanze sociali. Tutto ciò lo rende un evento assolutamente storico, non solo per Palermo ma anche per tutta la regione”. Non poteva naturalmente mancare un pride village, allestito al Giardino Inglese, che esordisce con una performance teatrale intitolata “Sei Bellissima” e ideata da Emma Dante espressamente per l’occasione. E veniamo al piatto forte, ovvero il pride nazionale che torna a Napoli dopo quattordici anni e riceve ancora una volta in omaggio la più caratteristica specialità napoletana, che non è la pizza ma “’o sole”. Lo slogan dietro in cui si invitano a marciare le masse glbt partenopee e non è infatti “Alla luce del sole” (nel ’96 era “Jesce sole”). L’evidente riferimento al tema della visibilità, oltre che al folklore locale, “vuole simboleggiare”, secondo il presidente nazionale di Arcigay Paolo Patanè, “un percorso identitario ancora difficile per chi vive nel sud del paese, dove il silenzio, l’invisibilità, la discriminazione e la sofferenza di gay, lesbiche e trans sono ancora orribile norma. Ed è la luce del sole l’unico ‘luogo’ nel quale gli omosessuali possono dignitosamente e serenamente vivere la loro condizione di naturale diversità”. Nella scenografia non manca comunque nemmeno il Vesuvio, che nel logo del Napoli pride 2010 spunta dalla coda della sirena Partenope (mitica protettrice della città), incurvata a forma di Golfo di Napoli. E per terminare con le curiosità, questo pride ha ben cinque portavoce, uno per ciascuna delle associazioni che lo promuovono (Arcigay, Arcilesbica, Associazione Transessuali Napoletani, i-Ken, Famiglie Arcobaleno). Per la serie: quanto ci piace chiacchierare. In questa abbondanza c’è posto per Maria Luisa Mazzarella, vicepresidente di Arcigay Napoli, la famosa ragazza che esattamente un anno fa fu aggredita in piazza Bellini per avere difeso un amico gay. Il che ci riporta a un altro lato serio di questo pride: il risveglio di violenza omofobica nelle giovani generazioni che proprio qui tocca una delle sue punte più calde. I preparativi fervono ed è già partito il fitto calendario degli appuntamenti collaterali (politici, ludici e culturali). Gran finale il 26 giugno con la sfilata. E lì vedremo come Napoli risponde all’appello. Infine Roma, nota dolente. La manifestazione era stata annunciata per il 12 giugno, ma poi il circolo Mario Mieli, storico gestore dei cortei glbt romani, si è ritirato dall’organizzazione per dissensi con altre associazioni. Queste (Arcigay, Arcilesbica, DiGay project, Certi Diritti, Gay Lib) sono rimaste come si suol dire con il cerino in mano e per poter far fronte alla situazione hanno deciso di spostare la data del corteo al 3 luglio. Il Roma pride 2010 nasce insomma all’insegna del conflitto interno e certamente ridimensionato nel proprio rivendicato carattere di pride nazionale permanente. Caso vuole che questo appannamento si verifichi in un momento in cui la politica “romana”, in preda alle proprie crisi d’identità, è più sorda del solito alle nostre istanze. Come che sia il coordinamento Roma Pride ha deciso di non invitare al corteo i partiti politici, per segnalare che “il popolo gay è stufo di questa politica incapace di interpretare i nostri diritti”. La sfiducia e la distanza dalla politica istituzionale è grande, ma ancora si esprime nella forma della protesta, che è sempre un modo di interloquire. Siamo invece all’incomunicabilità totale a Treviglio, che proprio il 3 luglio debutta come sede di un pride. I partecipanti alla marcia sono infatti invitati dalle associazioni promotrici (Agedo, Arcilesbica Bergamo, Bergamo contro l’omofobia, Milk Milano) a “sventolare le bandiere delle associazioni cui appartengono, la bandiera rainbow, quella europea o italiana, ma non quelle di partito. Il Treviglio pride è di tutti i cittadini, a prescindere dal colore politico di appartenenza”. Se una volta erano le bandiere gay a creare imbarazzo nelle manifestazioni politiche, oggi sono quelle politiche a risultare sconvenienti nella manifestazioni gay. Se non è nemesi questa… giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 9 10 giugno 2010 · PRIDE CULTURA + ATTUALITÀ AL CINEMA IN FAMIGLIA Dal 22 al 29 giugno al Teatro Strehler, la ventiquattresima edizione del festival milanese di cinema glbt punta sulle relazioni familiari. L’omosessualità, uscita dall’armadio, è entrata nell’inferno domestico quotidiano. Con conseguenze talvolta imprevedibili. TESTO — PAOLO BELMONTE 01 “Ma sì, vogliamoci bene. Puntiamo sui buoni sentimenti…”. Giampaolo Marzi, direttore del Festival Mix, scherza sul fatto che la famiglia, nelle sue variabili geometrie contemporanee, sia il tema centrale in molti dei film presenti quest’anno alla rassegna milanese. Un’edizione “estiva”, posticipata di qualche settimana rispetto al consueto calendario, “che non a caso”, ci spiega Marzi, “ha scelto come simbolo la love potion, una pozione d’amore in cui si può trovare di tutto. A quarant’anni dai mitici Settanta come siamo diventati? Allora si diceva il privato è pubblico, oggi è più vero il contrario. Ma quali ricadute ha quel passato sul nostro presente ridotto alla sfera del privato? Questo festival, che propone una più ampia selezione di lungometraggi, offre molti spunti sull’argomento”. Per esempio il fatto che nella realtà di molte famiglie moderne si è ridimensionata la figura paterna, quando non è sparita del tutto, lasciando quella materna libera di giganteggiare. Non c’è quindi da stupirsi che i figli abbandonino le sicurezze del triangolo edipico classico e orientino verso il matricidio i loro simbolici istinti assassini. Che si tratti di far fuori l’ingombrante genitrice lo dichiara del PRIDE · giugno 2010 resto apertamente J’ai tué ma mère (Ho ucciso mia madre), opera prima e autobiografica del ventenne-prodigio canadese Xavier DolanTadros pluripremiata a Cannes 2009 e presente in anteprima italiana al Festival Mix. Qui una mamma separata, dopo aver scoperto che il suo adolescente difficile è pure gay, decide di correre ai ripari spedendolo in un collegio a sperimentare le supposte virtù terapeutiche dell’autoritarismo “paterno”. Il risultato naturalmente non è quello che si aspettava, ma tocca pure a lei accettare saggiamente la realtà anziché morire. Il figlio carino e inquieto è lo stesso Xavier Dolan-Tadros, che del film è regista, sceneggiatore e attore protagonista. Più difficile trovare una morale costruttiva nel cupo splendore di Plein Sud di Sébastien Lifshitz, titolo di apertura della rassegna, salvo il fatto che la vita è un magnifico viaggio. Come quello che il ventisettenne Sam, il protagonista, intraprende nel sud della Francia in auto in compagnia dei ventenni Mathieu, con cui intreccia una focosa storia d’amore estiva, e Léa, la sorella di Mathieu che aggrega strada facendo Jérémie per completare il quartetto. Un viaggio di sole, mare e bei corpi abbronzati (e avvinghiati) che però si rivela solo una breve vacanza dai fantasmi del passato verso cui Sam è diretto in Spagna: un padre suicida e una madre appena uscita dal manicomio che lo ha invitato ad andarla a trovare. Una madre che Sam non riesce a perdonare né a dimenticare e che con la sua ombra malata oscura perfino la sensuale bellezza del pieno sud. Non ultimo tra i pregi del film l’avvenenza dei tre protagonisti maschili: Yannick Renier (Sam), Théo Frilet (Mathieu) e Pierre Perrier (Jérémie). Ancora una volta di famiglia e addirittura di incesto (tra fratellastri) parla l’attesissimo Do começo ao fim (Dall’inizio alla fine) del brasiliano Aluizio Abranches. E ancora una volta una grande madre troneggia sulla scena dove Francisco e Thomàs, figli nati da padri diversi, sviluppano fin da piccoli un attaccamento così speciale da destare la preoccupazione dei genitori. Ma l’amore vero, almeno nelle telenovelas, trionfa sempre. E la borghesia illuminata del Sudamerica è così larga di vedute da accettare senza fare una piega una relazione carnale more uxorio tra i due fratelli, nel frattempo diventati adulti e interpretati dai bonissimi João Gabriel Vasconcellos (Francisco) e Gabriel Kaufmann (Thomàs). Purtroppo la vicenda gira a vuoto, priva di un’evoluzione attendibile, anche se le scene d’amore tra i due semidei rappresentano un valido premio di consolazione per il senso di disagio che lascia sempre un’occasione sprecata. Il film ha già trovato comunque canali di diffusione più ampia della media, visto che i diritti per la sua distribuzione in Italia sono stati acquistati dal nuovo distributore di cinema queer Atlantide, che collabora con il festival milanese anche per altri quattro titoli. Cosa succede in casa se il coming out lo fa il nonno? Lo spiegano Olivier Ducastel e Jacques Martineau, collaudata coppia del cinema francese a tematica, nell’intenso L’Arbre et la forêt, in cui dopo il funerale del figlio maggiore il vecchio Frédérick racconta ai membri superstiti della famiglia la verità su di sé nascosta per mezzo secolo. Durante la guerra i tedeschi non lo avevano internato per motivi politici, come aveva sempre raccontato, ma perché era schedato come omosessuale. E per tutta la vita era stato gay, mentendo a tutti tranne che alla moglie con la quale aveva stretto un patto di reciproca libertà. Apriti cielo dunque, come ben sottolinea la colonna sonora wagneriana, e via con le recriminazioni dei discendenti tenuti 11 ATTUALITÀ + CULTURA all’oscuro di tutto. Nel funebre scenario della proprietà di famiglia che sta per essere smembrata e venduta, a simbolico epitaffio della dissoluzione dinastica. Le cose possono comunque andare anche peggio, come succede ad esempio in Eyes wide open dell’israeliano Haim Tabakman, ambientato nel quartiere degli ebrei ultraortodossi di Gerusalemme. Anche qui la famiglia c’entra eccome, perché tiene moglie e tre figli il pio macellaio che si innamora del suo bel garzone e si congiunge con lui a più non posso nel retrobottega, con grave scandalo della comunità. L’amore scardina l’ordine prestabilito, però in questa realistica storia non si rivela più forte della convenzione sociale. Il finale drammatico è già scritto ma non è ciò che più conta in questo film semplice e profondo, realizzato con il rigore di un documentario e la passione indispensabile per raccontare l’amore in modo credibile. In un altro mondo parallelo, più vicino a noi, ci catapulta Uncle David di David Hoyle, che dona un tocco di umorismo inconfondibilmente british a una folle vicenda d’amore e morte tra zio e nipote. Lo zio David, interpretato dallo stesso Hoyle, uccide con un’overdose di droga al termine di una maratona erotico-psichedelica il bel nipote Ashley, nei cui panni si è calato il porno attore Ashley Ryder. La morbosità della situazione emerge lentamente, un gradino dopo l’altro fino alla tragedia finale, attraverso dialoghi improvvisati e banali che conferiscono un’ulteriore nota di assurdità al tutto. Una storia sopra e fuori dalle righe, originale e parecchio disturbante, lontana anni luce dallo stereotipo bonario delle commedie di genere americane di cui il festival offre anche quest’anno diversi esemplari. Come Oh Vey! My son is gay!! di Evgeny Afineevsky, in cui una madre ebrea newyorchese fronteggia con grande verve la 12 02 03 04 05 scoperta dell’omosessualità del figlio, che zitto zitto ha messo su casa con un uomo con il quale sta per adottare un bambino. Troviamo qui di nuovo la famiglia, e questa volta anche quella gay che rivendica i propri diritti. Argomento del resto ricorrente, per ovvie ragioni. Come anche in Hannah Free di Wendy Joe Carlton, storia di un amore lesbico che sfida il tempo e le circostanze fino ad arrivare a una casa di riposo in cui una delle due è in coma ma non può essere assistita dall’altra perché secondo il regolamento “non sono una famiglia”. Sempre per il cinema lesbico, da segnalare l’anteprima italiana di The Secret Diaries of Anne Lister, diretto da James Kent e prodotto 06 dalla Bbc, che rievoca la vita di una pioniera dei diritti gay vissuta in Inghilterra nella prima metà dell’Ottocento. Anne Lister, che era tanto libera da vivere in coppia con un’altra donna, scrisse un mastodontico diario, parte del quale, relativa alla vita più intima dell’autrice, fu redatta in un codice decifrato solo di recente. La ricostruzione cinematografica si avvale di questa inedita e ricca fonte di prima mano. Come sempre il festival propone anche le sezioni di documentari e corti, parte dei quali sarà quest’anno in programmazione alla “scatola magica”, una seconda sala di dimensioni ridotte all’interno del Teatro Strehler. Lo stesso luogo in cui si svolge Brain & Sexy, la carrellata di appuntamenti convivial-culturali condotti con tono spigliato da Diego e La Pina. Altro modo extracinematografico di coinvolgere il pubblico è Music on the Steps, l’ormai tradizionale rassegna di musica elettronica open air che si avvale di una collaborazione con la scuola di sound dello Ied di Milano, da cui provengono cinque dei venti dj impegnati a condurre nella settimana del festival un viaggio sonoro attraverso gli anni Novanta. Gli appassionati di cinema assetati di bonus potranno invece approfittare di un interessante workshop tenuto dal regista Evgeny Afineevsky su come fare un film indipendente in digitale con pochi soldi. 01 02 03 04 05 06 Do começo ao fim di Aluizio Abranches Uncle David di David Hoyle J’ai tué ma mère di Xavier Dolan-Tadros Stonewall Uprising di Kate Davis e David Heilbroner The Big Gay Musical di Casper Andreas e Fred M. Caruso Il Manifesto della 24 a edizione del Festival giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 13 ATTUALITÀ + CULTURA ROSA PALMETTE Dopo Berlino e Venezia, anche il Festival di Cannes ha da quest’anno un premio gay, la Queer Palm. Merito di un giornalista freelance, Franck Finance-Madureira, che l’ha ideato e finanziato. TESTO — ANTONIO MALVEZZI Il giovanissimo regista canadese Xavier Dolan-Tadros Finalmente anche il festival di Cannes, la kermesse cinematografica più importante del mondo, ha il suo premio gay. Sulla scia dell’antesignano Teddy Award, arrivato ormai alla soglia delle nozze d’argento con la Berlinale, e della versione lagunare alla Mostra di Venezia, il Queer Lion, che a settembre festeggerà la quarta edizione, ecco nascere la Queer Palm. Il merito è di un caparbio giornalista free lance, Franck Finance-Madureira, che di suo ci ha messo anche i soldi, visto che gli sponsor latitavano. Si colma così una lacuna che ormai appariva evidente soprattutto agli addetti ai lavori, e completa una cinetriangolazione ideale a riprova dell’importanza dei film glbt anche al di fuori dei festival specializzati. La Queer Palm è un premio off trasversale, cioè non è ufficiale ed è assegnato a un lungometraggio a tematica glbt presentato in una qualunque sezione del Festival di Cannes. Non compare quindi nel paludato palmarès ufficiale annunciato nel glam divistico esibito al Palais ma, appena nata e già scalciante, la Palma d’Oro gay fa parlare di sé e si fa notare (Le Monde le ha dedicato un intero articolo). Ha anche due amorevoli padrini di una certa levatura, i registi francesi Olivier Ducastel et Jacques Martineau, 14 vincitori di un Teddy nel 2000 per La strada di Félix, che hanno già simpaticamente soprannominato il loro figlioccio la Palmette. L’unico peccato – ma curiosamente lo stesso accadde al Lido di Venezia con l’esordio del Queer Lion – è che quest’edizione particolarmente austera e d’autore, abbondante di film storici e politici, sia decisamente avara di opere a tematica glbt (saranno corsi e ricorsi, vista l’abbondanza dell’anno scorso? O è un segno della crisi perché il cinema gay vende poco?). Così, la prestigiosa giuria della Queer Palm composta da quattro giornalisti tra cui la direttrice del mensile Première, Florence Ben Sadoun, e da altrettanti organizzatori di festival glbt, si è trovata a dover scegliere in una ristretta ‘rosa rosa’ composta da una manciata di titoli. Sulla Croisette abbiamo conosciuto Franck Finance-Madureira che ci ha concesso una chiacchierata a proposito della sua “creatura”. Come è nata l’idea della Queer Palm? Ci pensavo da molto tempo e ne ho discusso parecchio coi colleghi. Apprezzo enormemente il lavoro realizzato dagli organizzatori del Teddy Award a Berlino. È grazie a loro che la Berlinale è diventato il luogo catalizzatore dei film glbt dove si riuniscono gli organizzatori dei festival a tematica gay. Qual è il significato e l’obiettivo di questo premio? Non è tanto ricompensare un film gay quanto piuttosto ringraziare un regista o una regista per il modo in cui parla nella sua opera di omosessualità, bisessualità o transessualità. È anche un modo per evidenziare degli argomenti che vengono ancora accolti in maniera controversa da molte persone nel mondo. Dove avete trovato i finanziamenti per realizzarlo? Per questo primo anno, mi sono dovuto arrangiare con i miei risparmi perché gli sponsor erano un po’ scettici. Un distributore francese, Epicentre Films, ci ha voluto aiutare in maniera simbolica e lo ringrazio ancora. E così anche gli uffici stampa più attenti. Comunque, alla cerimonia di premiazione, ognuno dovrà pagarsi il proprio bicchiere di vino! Come è andato il festival da un punto di vista gay? Ci sono state molte reazioni positive sulla creazione del premio e ciò è molto incoraggiante per l’avvenire. Abbiamo visto insieme alla giuria tre film molto interessanti (Les amours imaginaires di Xavier Dolan-Tadros, Kaboom di Gregg Araki e Cuchillo de Palo di Renate Costa, ndr) per il modo in cui trattano queste questioni. Tutto ciò è estremamente motivante! Secondo te ci sono ancora dei pregiudizi a proposito di cinema gay? Credo che ci sia ancora una sorta di paura di ciò che non si conosce per molte persone non intenzionate a vedere “film di froci”. Ma ci sono soprattutto alcuni paesi dove è impossibile vivere la propria omosessualità liberamente e quindi tantomeno vedere o realizzare film che parlano di questo argomento. Credi che il cinema glbt sia in effetti un genere cinematografico a sé stante? Non è propriamente un genere. Si tratta di mettere in evidenza lo sguardo di alcuni autori su questi temi e perciò è giustificata l’esistenza dei festival di cinema lgbt che in questo senso sono molto attenti e propongono sempre delle vere rivelazioni. Bisogna anche ammettere, però, che molti film etichettati lgbt sono brutti! Questo premio è anche un modo per rendere omaggio a tutti coloro che si danno da fare e investono in questi festival che crescono sempre di più in giro per il mondo. giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 15 16 giugno 2010 · PRIDE CULTURA + ATTUALITÀ LE DUE ANIME DI RUFUS Un nuovo disco per sola voce e pianoforte e un’opera lirica in francese: in bilico tra pop e musica colta, Rufus Wainwright non smette mai di stupirci. TESTO — PAOLO COLONNA · [email protected] Non è un periodo facile per Rufus Wainwright, questo. Sua madre – la folksinger canadese Kate McGarrigle – è scomparsa pochi mesi fa dopo una lunga malattia, e Prima Donna, l’opera lirica da lui composta che ha debuttato a Londra lo scorso aprile, è stata stroncata quasi all’unanimità dalla critica. Non sorprendono più di tanto, quindi, le atmosfere notturne, rarefatte e quasi lugubri del suo nuovo album All Days Are Nights: Songs for Lulu, dedicato alla vamp del cinema muto Louise Brooks. Il contrasto con i suoi dischi precedenti è evidente anche dal vivo: la recente data milanese del suo tour alla sala Verdi del Conservatorio era divisa in due parti. La prima, cupa e intensa, durante la quale lo stesso Rufus – che entra lentamente in scena incappucciato in una mantella nera con un lunghissimo strascico – prega il pubblico di non applaudire, è tutta dedicata alle canzoni dell‘ultimo cd, con il gigantesco occhio della copertina che dal fondale fissa la platea. La seconda parte, invece, è il Wainwright PRIDE · giugno 2010 più pop: qui il cantante ripropone i suoi cavalli di battaglia al pianoforte e dialoga scherzoso tra un pezzo e l’altro con il pubblico, sollevato dopo tante note dolenti. Il concerto di Milano si è concluso con la toccante interpretazione di un pezzo della madre, alla fine del quale non soltanto Rufus si è commosso. Un trionfo, con i fortunati in poltronissima in piedi ad applaudirlo. Rufus Wainwright è un artista ormai famoso e apprezzato anche in Italia, soprattutto da quel pubblico che preferisce artisti di culto come Björk, i Radiohead o Antony & The Johnsons che non esitano a fare scelte fuori dalla norma e a pubblicare dischi poco commerciali. A soltanto 36 anni ha già all’attivo ben otto album e vinto numerosi premi. Talento precoce, Rufus è doppiamente figlio d’arte: la madre Kate era la metà del pluripremiato duo folk femminile delle McGarrigle Sisters, e il padre Loudon III è un cantautore e attore che negli anni Settanta fu brevemente considerato “il nuovo Bob Dylan” dalla critica. Come la sorella Martha (anch’essa, prevedibilmente, cantautrice e interprete), Rufus inizia a esibirsi in pubblico fin da giovanissimo, accompagnando sul palco del circuito musicale di Montreal la madre, che nel frattempo aveva divorziato dall’eccentrico Loudon. Esuberante e gay dichiarato fin dall’adolescenza (quando non esitava a cantare a squarciagola i pezzi di Blondie durante i tragitti in auto con il rassegnato papà), Rufus non ha mai nascosto la sua giovanile irrequietezza sessuale, né ai genitori né al pubblico: a quattordici anni viene violentato e rapinato a Hyde Park a Londra da un uomo appena conosciuto in un bar, e nei mesi successivi allo stupro vive nel terrore di aver contratto il virus Hiv. Nel 1998 esce il suo omonimo primo album, e Rolling Stone lo incorona come “Best New Artist of the Year”. Al successo di critica però corrisponde un numero di copie vendute soltanto limitato, e il disco non scala le classifiche. Rufus si distingue fin dagli esordi per la voce potente ed espressiva, per la raffinatezza delle composizioni e la franchezza autobiografica dei testi, e soprattutto per la qualità delle esibizioni dal vivo. Come tutti i componenti della sua estrosa famiglia, anche lui non pare preoccuparsi di mantenere separato il piano pubblico da quello privato, anzi: nelle interviste parla più che volentieri delle sue relazioni, della sua omosessualità e anche delle sue frequenti crisi. Tanto che qualche maligno sostiene che i Wainwright hanno fatto dell’auto-terapia una forma d’arte (e non del tutto a torto, considerando che Loudon III ha scritto Rufus is a Tit Man, un pezzo sulla scelta dell’allattamento naturale per suo figlio ma anche sulla sua frociaggine, e che la più giovane della famiglia Martha ha esordito con Bloody Mother Fucking Asshole, canzone non proprio affettuosa dedicata al papà). Oltre all’episodio della violenza subita da ragazzo ha fatto parecchio scalpore anni fa, dopo l’uscita del suo secondo album Poses nel 2001, la confessione di Rufus sulla sua dipendenza da alcool e droghe varie, e in particolare da quella preferita dai gay americani, il crystal meth. Dopo un buio periodo contraddistinto da promiscuità sessuale senza freni, allucinazioni a sfondo edipico e addirittura una cecità temporanea, su consiglio dell’amico Elton John a fine 17 ATTUALITÀ + CULTURA ALL DAYS ARE NIGHTS: SONGS FOR LULU 2002 Rufus si decide finalmente a entrare in clinica per disintossicarsi. A differenza della sua ben più autolesionista collega Amy Winehouse il rehab per Rufus pare avere funzionato: dal 2003 è un uomo nuovo, sobrio e apparentemente monogamo. Fortunatamente però non ha perso l’ispirazione, e fra il 2003 e il 2004 Rufus pubblica due cd considerati fra i suoi migliori: Want One e Want Two, prima separatamente e poi riuniti in un unico disco doppio, Want, nel 2005. I due Want sono la quintessenza di Rufus, già a partire dalle copertine: su Want One il cantante si fa ritrarre come un cavaliere medievale, e su Want Two è in versione drag una fanciulla dai lunghi capelli. È la sua doppia anima: quella maschile e quella femminile, quella ironica e quella malinconica, quella pop e quella innamorata della musica più colta. Nei due album sono finalmente evidenti tutte le sue disparate influenze musicali: dai musical di Broadway a Cole Porter e George Gershwin, dalla musica da camera all’opera italiana e francese, dal folk-rock acustico alla disco. Nei testi ci sono parecchi guizzi di genio (come “No, I won’t be the one/Baptized in cum” in Gay Messiah, in cui si immagina come un Cristo omosessuale reincarnato nel corpo di una pornostar degli anni Settanta), c’è il desiderio omoerotico di Memphis Skyline, dedicata al compianto Jeff Buckley (“So kiss me, my darling, stay with me till morning”), il pathos marpione di Vibrate (“My phone’s on vibrate for you/ Electroclash is karaoke, too/ I try to dance Britney Spears/ I guess I’m getting on in years”). Nonostante qualche virtuosismo un po’ barocco e qualche eccesso di narcisismo, questi due dischi cementano definitivamente il suo status di dandy frocio del pop, insieme al dvd autobiografico All I Want che comprende numerose performance live, interviste agli inevitabili famigliari e commenti dei suoi amici più celebri (Elton John, Sting e Jake Shears degli Scissors Sisters, fra i tanti). Durante il tour Rufus incontra anche il tedesco Jörn Weisbrodt, come lui appassionato d’opera. È subito grande amore, e Jörn è tuttora il suo inseparabile partner. Il 2007 è un anno importante per il cantautore: esce Release the Stars, il suo album più dichiaratamente commerciale co-prodotto da Neil Tennant dei Pet Shop Boys. Curiosamente, se 18 è vero che fra tutti i suoi dischi ha raggiunto le posizioni più alte delle classifiche britanniche e statunitensi, è anche quello che ha ricevuto le accoglienze meno calorose della critica (qualcuno l’ha definito “uno scivolone nell’autoparodia”). Il tour che fa seguito all’album, però, conferma ancora una volta che questo artista dà sempre il meglio di sé soprattutto dal vivo e che sul palco emerge tutto il suo istrionico talento. Sempre nello stesso anno esce anche Rufus Does Judy at Carnegie Hall, che è il live di un suo clamoroso concerto tenuto il 14 e il 15 giugno 2006 a New York, dove abita da anni (e ripetuto poi a Londra, Parigi e Los Angeles). La doppia serata è il coronamento di un suo sogno: riproporre dal vivo il materiale originale di quella che è da sempre l’icona gay per antonomasia, Judy Garland. Un notevole successo personale per Rufus, pur consapevole del confronto impari: il suo è l’omaggio di un entusiasta, e va considerato come tale. Il pathos di Judy rimane irraggiungibile. Pare che l’operazione non sia piaciuta affatto a Liza Minnelli, che da allora ha tolto il saluto a Wainwright (viceversa Lorna Luft, l’altra figlia della Garland, ha espresso pubblicamente tutta la sua approvazione). Nel 2008 Rufus realizza anche un altro suo ambizioso progetto: scrivere un’opera lirica. Il libretto in francese di Prima Donna (non un grande sforzo per lui, essendo canadese), gli è costato la collaborazione con la Metropolitan Opera House di New York, che gli aveva originariamente commissionato il lavoro. Rufus, cocciuto come sempre, ha insistito a non voler scrivere in inglese, e invece che nella sua città l’opera è stata rappresentata per la prima volta in Inghilterra nel 2009, nel corso del Manchester International Festival. La protagonista è un’attempata cantante, che durante le prove del suo ritorno sulle scene a Parigi negli anni Settanta si innamora di un giornalista. Riproposta quest’anno anche a Londra, l’opera non ha purtroppo ricevuto critiche molto favorevoli. Dopo Prima Donna e All All Days Are Nights nessuno può dire cosa combinerà Rufus Wainwright in futuro. Scriverà altre opere? Un musical magari? Oppure farà marcia indietro e tornerà al pop? Forse per ora non lo sa neppure lui. Qualunque scelta farà sarà sempre interessante, ne siamo certi. Diciamolo senza indugi: All Days Are Nights è in assoluto il disco più difficile da amare di Rufus Wainwright, quello meno pop, e sicuramente venderà poco. Quarantotto minuti di sola voce e pianoforte, rappresenta un’anomalia nel repertorio del cantautore: essenziale e monolitico, del tutto privo dei fastosi arrangiamenti che hanno contraddistinto gli ultimi album, si discosta completamente dall’esuberanza di Release the Stars e dall’eclettismo di Want One e Want Two. Dopo l’opulenza orchestrale del disco precedente, che era anche il dichiarato tentativo di scalare le classifiche da parte di un artista “di culto”, Rufus sembra aver deciso di smettere di preoccuparsi del numero di copie vendute per dare unicamente ascolto alla sua musa. Le “canzoni per Lulù” sono nate in un periodo per lui particolarmente intenso e difficoltoso: negli ultimi anni ha ultimato la composizione della sua prima opera, collaborato a un progetto di Robert Wilson per il Berliner Ensemble per il quale ha musicato 25 sonetti di Shakespeare (tre dei quali sono inclusi nell’album) e sofferto per la recente scomparsa della madre Kate. Alcune tracce di All Days Are Nights sono di rarefatta ma indiscutibile bellezza: True Loves è una toccante riflessione sulla solitudine alla fine di un amore, Who Are You New York? è l’amara constatazione di quel che resta della sua città da parte di un autentico “alieno newyorkese”, Martha è la dolente messa in musica di un messaggio lasciato sulla segreteria telefonica della sorella dal capezzale della madre malata, e soprattutto A Woman’s Face, ovvero il sonetto numero 20 di Shakespeare sull’amore omosessuale, in cui la voce di Wainwright e le note del suo piano rendono giustizia a versi leggendari. Echi di Gershwin e Sondheim qua e là, due maestri a cui questo artista deve molto. In altri brani, però, l’esperimento è meno riuscito: Les feux d’artifice t’appellent è l’aria finale della sua opera in francese Prima Donna che nella versione pianistica risulta poco efficace, e il pezzo di chiusura Zebulon, con la voce di Rufus che si arrampica su un’unica nota di piano ripetuta fino allo sfinimento, lascia davvero un po’ provati. Più che un disco di transizione All Days Are Nights è il frutto di una convalescenza emotiva, la tappa finale di un percorso accidentato che precede nuove avventure musicali, la messa a nudo di un artista consapevole di qualche eccesso passato. Ascolto tutt’altro che facile, anche per i fan più sfegatati. Un disco austero e desolato, da riservare a quei momenti in cui non si ha paura della solitudine o delle piccole e grandi crudeltà che la vita ci riserva. giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 19 ATTUALITÀ + CULTURA PERCHÉ IO VAGLIO Uscita d’insicurezza è il secondo album della cantautrice Valeria Vaglio. Due anni fa si presentò al Festival di Sanremo con una canzone lesbo. Siamo andati a intervistarla. TESTO — FRANCESCO BELAIS · [email protected] Valeria Vaglio è un’artista sensibile e coraggiosa. Probabilmente è stata l’unica che sul palco del festival di Sanremo non ha nascosto il suo orientamento sessuale. Con molta naturalezza, nel testo di Ore ed ore, canzone che presentò durante la kermesse di due anni fa, si rivolse al soggetto amato con il femminile. Attiva sostenitrice di Amnesty International, la Vaglio, si è impegnata anche in molte campagne contro l’omofobia. Lo scorso anno si è esibita in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia e della Giornata contro la violenza verso le donne. Si è più volte esibita al Gay Village di Roma e ha calcato il palco del Gay Pride nazionale, Bologna 2008 e Genova 2009. Lo scorso 7 maggio ha pubblicato Uscita d’insicurezza, il suo secondo album. Perché questo titolo,Valeria? In questo disco vengono fuori tutte le mie parti vulnerabili. La musica è un modo per rendersi nudi. Oggi è molto difficile emergere senza passare dai reality, tu hai scelto una strada più difficile. Voglio usare una metafora: sono per la buona tavola, per la qualità, amo il buon vino. Venir fuori, artisticamente parlando, non è questione 20 di numeri. Un artista sta bene su un palco, che abbia davanti solo cento persone o qualche migliaio. Essere apprezzati per quello che si fa è importante. I talent show spesso producono un successo mordi e fuggi. Arrivi in poco tempo a una grande popolarità e poi sparisci. La mia apparizione al Sanremo di due anni fa ha creato un passaparola a macchia d’olio, seppur lento, tra persone che mi seguono sin da allora. A quel Sanremo nel 2008 ti sei presentata con una canzone lesbo. In Italia molti cantanti omosessuali si nascondono, forse anche spinti dalle case discografiche a non dichiararsi. Tu all’epoca subisti pressioni? Nessuno ti consigliò di rivolgerti a un lui nel testo della canzone, piuttosto che a una lei? No, sono stata lasciata molto libera. Per me è stato un atto di sincerità lasciare il testo così com’era. Il “Lui” avrebbe stonato, anche musicalmente. Nessuno mi sconsigliò e oggi rifarei lo stesso. Considerai la cosa un fatto normale, senza starlo a sottolineare. Forse mi avrebbe fatto comodo creare un po’ più di fumo, ponendo l’accento su quella cosa, ma non lo feci. Gli esperimenti gay sanremesi di Povia e della Tatangelo fecero molto fumo, in effetti. Infatti, la naturalezza disarmante passa inosservata. Ho avuto un’onestà di cui vado fierissima. Quando non ti si può rimproverare nulla, non fai notizia. Ho avuto delle belle recensioni questo mi ha fatto molto piacere. Non è comunque che una canzone diventa più o meno bella nel momento in cui racconta cosa succede dentro una camera da letto. Noi, tramite il famoso gaydar, di tanti nuovi talenti ci accorgiamo subito se lo sono o meno. Eppure nessuno ha il tuo coraggio, molti addirittura negano l’evidenza. Come mai? Non voglio difenderli, però mettere in piazza la propria vita privata è sempre poco simpatico. Alcuni di loro hanno una popolarità talmente grande che anche la minima cosa viene amplificata a dismisura. Poi c’è il fatto, puramente di marketing, di molti artisti uomini che hanno paura di perdere la grossa fetta di pubblico delle ragazzine. Credi che una adolescente smetterebbe di comprare i dischi del suo idolo se lo scoprisse gay? Penso di sì, alcune lo vivono come una sorta di tradimento personale. Io credo che le cose potranno cambiare automaticamente quando cominceremo a parlarne in modo naturale. Molto spesso la condizione dell’omosessualità in Italia viene messa alla berlina dagli stessi giornalisti. Guarda il gay pride, cercano solo di fare notizia e di tutta la manifestazione con uomini, donne e bambini, poi in tv fanno vedere solo le trans col culo di fuori. Si cerca troppo la spettacolarizzazione dell’omosessualità, se fosse trattata in modo naturale nessuno si porrebbe il problema, se uno è etero gay o bisex. Pensa che, a proposito della mia canzone, alcuni giornalisti manco si erano accorti che mi rivolgevo a una lei. In questo nuovo album non ci sono testi espliciti, sei rimasta sul neutro. Sì, ma non è stata una scelta per allontanarmi o girare le spalle. Sono testi che si adattano a chiunque, gay o etero. Quando due persone si amano è poco importante il sesso. Per finire un tuo pensiero sulla situazione dei diritti dei gay in Italia? Attaccarsi al discorso matrimonio forse è controproducente. Dovremmo forse trovare una strada alternativa, raggiungendo gli stessi diritti tramite piccole modifiche al sistema legislativo. Arrivare agli stessi risultati lottando a piccoli passi in questa direzione. giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 21 CRONACA ITALIA >> Verona Il sinodo della chiesa evangelica luterana in Italia che si è svolto il mese scorso nella città veneta ha istituito una commissione di studio “che produca una relazione sulla possibilità di benedizione delle unioni di vita, anche omosessuali”. Tale benedizione “comunque non può e non deve essere confusa con l’ipotesi di una celebrazione nuziale”. La decisione, spiegano i luterani, nasce “dall’esperienza pastorale che porta quotidianamente a contatto con nuove e diverse forme di convivenza. Ogni chiesa deve infatti assistere e sostenere le persone, anche nelle loro situazioni più difficili, e contribuire al superamento di ogni possibile forma di discriminazione sociale, marginalizzazione e isolamento”. >> Genova Fa ricorso al Tar, e lo vince, contro un trasferimento punitivo per “incompatibilità ambientale” deciso dal suo comandante, con il quale aveva serenamente ammesso di essere gay. È capitato a un carabiniere in servizio in una stazione del ponente genovese. Decisivo per il verdetto del tribunale amministrativo è stato un documento firmato dai suoi colleghi che attestava la loro stima nei suoi confronti per la serietà dimostrata sul lavoro. >> Torino Andrea Benedino, autorevole esponente del Pd piemontese e di Arcigay, è stato assolto dal tribunale di Ivrea dall’accusa di aver diffamato il gruppo di estrema destra Forza Nuova. Lo aveva definito “un’organizzazione eversiva neonazista che ha dimostrato in tutta Italia di propagandare la violenza e di praticarla”, ma secondo il giudice le espressioni di Benedino, risalenti al 2003, rientravano nel diritto di critica politica. Non è stata quindi accolta la richiesta di risarcimento di Forza Nuova, basata sull’asserita lontananza del partito dal neonazismo e da episodi di tipo eversivo. >> Roma “Io vorrei sfidare la chiesa. Vorrei capire in cosa consiste il peccato quando si è nei dintorni dell’amore. Perché una coppia regolarmente sposata in cui vige la violenza e l’ipocrisia va bene, mentre una coppia gay dove c’è un patto d’amore straordinario e un vincolo di fedeltà ha a che fare con le fiamme dell’inferno?”. Se lo è domandato il governatore della Puglia Nichi Vendola durante una recente puntata della trasmissione Vicotr Victoria, condotta su La7 da Victoria Cabello. 22 Con Mara al Quirinale L’assoluto clou delle copiose celebrazioni della giornata mondiale contro l’omofobia di quest’anno, il 17 maggio, è stato senz’altro l’incontro avvenuto al Quirinale tra il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, il ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, la deputata del Pd Paola Concia e una folta delegazione delle principali associazioni glbt italiane. Momento storico e solenne culminato nel soave mea culpa di Mara Carfagna, che nel suo discorso davanti al capo dello stato ha voluto pubblicamente ringraziare Paola Concia “per l’impegno e la delicatezza che ha speso per farmi conoscere la ricchezza del mondo associativo qui presente, con tutte le sue sfumature, e per avermi aiutata a sfondare il muro della diffidenza, della quale penso di essere stata vittima e inconsapevole responsabile in un passato remoto ormai ampiamente superato”. “Lei mi ha sempre ascoltato”, conferma poi Paola Concia, “le ho spiegato come andavano le cose nel nostro mondo e lei mi ha seguito”. Nella generale armonia, Napolitano ha potuto quindi osservare che la lotta all’omofobia non deve essere “soltanto la causa delle associazioni omosessuali”, ma “una causa comune” e “una questione di fondamento costituzionale”. E che per quanto riguarda i diritti di cittadinanza delle persone glbt ci sono discriminazioni da combattere e riconoscimenti da concedere, ma siccome la questione è controversa bisogna trovare una soluzione condivisa. Più o meno la stessa cosa che aveva detto un mese prima la corte costituzionale e più o meno nello stesso spirito conciliante verso la renitenza del parlamento a legiferare. Accontentiamoci perciò di rendere onore al Quirinale almeno ai malmenati e ai morti ammazzati, per i fiori d’arancio c’è tempo. Fuori dal palazzo, le celebrazioni hanno dato luogo a iniziative in decine di città e su internet: campagne di sensibilizzazione, documenti politici, dibattiti, sit-in. A Firenze un gruppo di politici locali e non si è prestato come testimonial di una “campagna di vaccinazione contro l’omofobia e la transfobia”. C’è perfino un vademecum per difendersi dalle aggressioni omofobiche realizzato dall’associazione di poliziotti gay e lesbiche Polis Aperta. C’è stato pure qualche siparietto da incorniciare, come è successo nell’aula del consiglio comunale di Padova dove un consigliere comunale della Lega, nel pieno della discussione su un documento contro l’omofobia (poi bocciato), ha parlato di “culattoni” scatenando il finimondo. In seguito ha spiegato che non voleva offendere nessuno: nella sua lingua (il veneto) si dice proprio così. Un caso politico di maggior spessore è quello nato da un’iniziativa dei comuni di Udine e Pordenone, entrambi di centrosinistra e gemellati per l’occasione, che hanno fatto affiggere in occasione della giornata contro l’omofobia cento manifesti in ciascuna città raffiguranti una coppia gay e una lesbica che si baciano. Apriti cielo: in entrambi i casi è intervenuta inviperita la curia arcivescovile, contestando il fatto che così si dà un cattivo esempio ai giovani (da che pulpito) e soprattutto l’ancor più grave circostanza che entrambi i comuni abbiano dato il patrocinio e promosso attivamente un’iniziativa “di parte”. Alle critiche ha risposto così il sindaco di Udine Furio Honsell: “Sono baci di affetto e sono stupito per le polemiche. Per me è importante che Udine si dimostri una città attenta ai diritti di tutti, che rifiuta qualsiasi tipo di intolleranza”. Rispondendo poi alle accuse di sperperare risorse pubbliche per fare propaganda all’omosessualità, Honsell ha precisato che “per il comune non c’è alcuna spesa”. A Pordenone, invece, si è addirittura spaccata la giunta, con la componente cattolica del Pd insorta a sostegno del vescovo contro la decisione “unilaterale” del sindaco di concedere il patrocinio ai baci gay. Fortuna che si doveva celebrare la lotta all’omofobia… È avvenuta però a Udine la contestazione più clamorosa, quando, dopo l’affissione, alcuni dei manifesti “gay” sono stati coperti e danneggiati durante un blitz notturno rivendicato dal movimento La Destra. giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 23 CRONACA ITALIA Il segreto di Marco Per festeggiare i suoi ottant’anni Marco Pannella (nella foto sopra) ha deciso di dichiarare al mondo la propria bisessualità. Lo ha fatto concedendo una lunga intervista al direttore del Tg5 Clemente Mimun pubblicata sul settimanale Chi. Ecco il passaggio chiave: “Sono legato da 40 anni a Mirella Paracchini, ma ho avuto tre, quattro uomini che ho amato molto. Non c’è mai stata alcuna gelosia con lei. Potevamo avere, e avevamo, anche altre storie”. Svanisce così un segreto che per la verità troppo tale non era ma che nel tempo ha anche attirato critiche su Pannella, così pronto a difendere i diritti civili dei gay quando nessuno lo faceva ma sempre restio a mettere sul piatto la propria esperienza personale. Adesso intanto sappiamo che quelli che ha amato sono stati tre o quattro. Un’altra volta, magari per i novant’anni, potrà svelare quanti sono stati quelli da una botta e via. Cold case A trentacinque anni di distanza sono state riaperte le indagini sull’omicidio di Pierpaolo Pasolini, ormai destinato a figurare a pieno titolo nell’elenco dei grandi misteri che affollano la nostra storia recente. Già la sentenza di primo grado che condannò il giovane Pino Pelosi a nove anni di carcere lasciava vistosi buchi, essendo giunta alla conclusione che Pelosi aveva agito in concorso con ignoti. Nel corso degli anni sono poi sopravvissuti dubbi e indizi che sono perlomeno riusciti a stabilire che la verità sulla morte di Pasolini non è mai stata cercata a fondo. Pelosi, trent’anni dopo essersi preso la colpa, ha raccontato di averlo fatto dietro le minacce dei veri assassini, ma non ha fornito elementi in grado di identificare qualcuno. Ora il giallo riprende grazie a due elementi di novità. Il primo è l’asserita esistenza di un capitolo inedito di Petrolio, ultimo romanzo di Pasolini rimasto incompiuto, che sarebbe stato sottratto dallo studio dello scrittore dopo la sua morte e conterrebbe informazioni in grado di far luce sul movente dell’assassinio. L’altra è un filmato nei luoghi del delitto girato alcuni giorni dopo la morte di Pasolini dal regista Sergio Citti, che racconta anche la testimonianza di un pescatore che avrebbe assistito alla scena: “Le macchine erano due e quattro persone picchiarono Pasolini, il pescatore diceva di sentire le urla di Pasolini che a un certo punto finse di essere stremato. Ma quando la macchina tornò sotto con i fari accesi, si alzò per scappare e venne raggiunto dagli uomini. Poi lo investirono, ma non con la sua macchina”. Le cose su cui non è mai stata fatta chiarezza sono in effetti diverse ed è comunque un risultato che lo si ammetta sia pure tardivamente. Ma dopo tanto tempo è ben difficile che si riesca a mettere insieme una ricostruzione in grado di risalire ai responsabili. In mancanza di una possibile verità giudiziaria si potrà almeno cercare di far luce sulla “verità politica”, come la definì Pasolini nel celebre articolo sul Corriere della Sera in cui dichiarava di conoscere i nomi degli autori delle stragi e dei tentati golpe di quegli anni. La domanda di partenza per il nuovo capitolo del giallo è la seguente: se non è stato Pelosi in un raptus, come molti sono propensi a credere, chi è perché avrebbe avuto interesse ad ammazzare Pasolini? E qui già elementi emersi nel corso degli anni riconducono al pozzo nero dei misteri italiani, che gronda di rapporti tra poteri palesi e occulti e in cui si sono persi mezzo secolo di stragi e morti. Chissà se un giorno sapremo. 24 giugno 2010 · PRIDE CRONACA ITALIA Botte a Bolzano Trauma cranico, una frattura multipla al braccio sinistro e contusioni su tutto il corpo guaribili in 25 giorni. Oltre al telefono cellulare e al portafoglio sparito con dentro duecento euro e i documenti. Tanto è costato a un ventitreenne di Bolzano, Simone Giovannini, un casto bacio scambiato con il proprio compagno, Simone Rossi, davanti a un chiosco di panini e bibite dopo una serata in discoteca. I due sono stati assaliti da un giovane che ha chiamato alcuni amici a dargli man forte. Insieme, ha raccontato la vittima del pestaggio, “mi hanno scaraventato a terra e preso a calci ovunque, addirittura in faccia, più volte. Ho tentato di difendermi, ma erano in troppi. Così mi sono chiuso a riccio, per evitare i colpi al viso e al ventre. Ma non la smettevano. A un certo punto ero convinto che mi avrebbero ammazzato. Poi hanno capito che qualcuno aveva allertato la polizia e sono scappati via a bordo di due auto”. Tramite i numeri di targa della macchine annotati dal compagno di Giovannini, le indagini di carabinieri e polizia sono risalite a quattro giovani che vivono in un campo nomadi della zona, denunciati per lesioni aggravate e rapina. Nicolosi a Brescia “Indentità di genere e libertà”. Con questo titolo apparentemente innocuo e persino stimolante è stato addobbato, per non dare troppo nell’occhio, un convegno di omofobi integralisti che si è tenuto vicino a Brescia il penultimo weekend di maggio e che ha avuto tra i relatori Joseph Nicolosi, (a sinistra) famigerato padre delle terapie riparative per curare l’omosessualità. Un appuntamento esclusivo rivolto a operatori del settore (psicologi, medici, assistenti sociali) e militanti di gruppi antigay che ha sollevato le ovvie critiche di Arcigay, che ha chiesto e ottenuto una ferma condanna delle terapie riparative da parte dell’ordine degli psicologi della Lombardia. In una delibera approvata il 12 maggio l’ordine afferma infatti che “qualunque corrente psicoterapeutica mirata a condizionare i propri clienti verso l’eterosessualità o verso l’omosessualità è contraria alla deontologia professionale e al rispetto dei propri pazienti. Inoltre, le cosiddette ‘terapie riparative’, rivolte a clienti aventi un orientamento omosessuale, rischiano, violando il codice deontologico della professione, di forzare i propri pazienti nella direzione di ‘cambiare’ o reprimere il proprio orientamento sessuale, invece di analizzare la complessità di fattori che lo determinano e favorire la piena accettazione di se stessi”. “Condanniamo ogni tentativo di patologizzare l’omosessualità”, ha detto pure il presidente degli psicologi lombardi Mauro Grimoldi, “che la stessa Oms definisce come una variante naturale del comportamento umano”. “La presenza a Brescia di Joseph Nicolosi, studioso riparatore più volte censurato dal mondo accademico in ogni parte del mondo”, ha affermato il segretario nazionale di Arcigay Luca Trentini, è una pagina triste per la cultura della città. Apprendiamo con soddisfazione l’ennesima condanna delle sue teorie da parte dell’ordine degli psicologi della Lombardia, a cui ci eravamo appellati. Confidiamo in una ferma reazione della società civile che possa definitivamente rompere il muro di pregiudizio che ancora protegge e giustifica il diffondersi di idee che pensavamo di aver consegnato all’oblio della storia”. Il circolo Arcigay Orlando di Brescia, in concomitanza con il convegno dei riparatori, ha promosso un incontro con docenti di psicologia e rappresentanti di gruppi glbt dal titolo “Orientamento sessuale e libertà”. PRIDE · giugno 2010 25 CRONACA ESTERO >> Barcellona “Vieni a casa mia a vedere chi è frocio e porta tua sorella”. Da vero gentleman la risposta che il calciatore Zlatan Ibrahimovic ha dato a una cronista che gli chiedeva un commento su una foto rubata che lo ritraeva in atteggiamento apparentemente tenero con il compagno di squadra Gerard Piqué. A ulteriore dimostrazione del fatto che l’omosessualità è tabù nel mondo del calcio, l’immagine è diventata un caso internazionale. Portando infine uno dei due involontari protagonisti a perdere le staffe davanti a una telecamera. >> L’Avana Centinaia di persone hanno partecipato il 17 maggio a una marcia per celebrare la giornata mondiale contro l’omofobia, in omaggio alla svolta liberal del governo cubano nei confronti delle persone glbt. Un’inchiesta della rivista spagnola Interviù, citando come fonte un rapporto dell’organizzazione glbt cubana Reinaldo Arenas, sostiene che non è tutto oro quello che luccica. Attualmente a Cuba ci sarebbero infatti 700 persone imprigionate perché omosessuali e sarebbero migliaia i gay cubani che ogni anno vengono arrestati o schedati dalla polizia. >> Rio De Janeiro Il tribunale superiore di giustizia del Brasile ha riconosciuto per la prima volta il ruolo di co-genitrici adottive di due donne lesbiche. Una delle due aveva adottato due bambine e l’altra desiderava poter fare altrettanto, mentre un tribunale aveva rinviato il caso all’istanza superiore con la richiesta di togliere le figlie alla coppia. In nome dell’interesse superiore delle bambine e degli indiscutibili legami affettivi tra loro e le due mamme i giudici hanno deciso Giudice chiacchierata Elena Kagan (nella foto sotto), nominata giudice della corte suprema dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, è la quarta donna in assoluto a raggiungere questa carica e la terza nell’attuale composizione della corte. È di religione ebraica, è stata preside della scuola di legge di Harvard e appena un anno fa era diventata avvocato generale dello stato. Ma ciò che ha maggiormente scatenato le fantasie nei suoi confronti è il fatto che si tratti di una single cinquantenne con un look piuttosto butch. Tanto che quando si è cominciato a parlare della sua possibile nomina un blogger della Cbs l’ha salutata nientemeno che come la prima lesbica dichiarata a entrare alla corte suprema. A questa rivelazione è seguita un’indispettita nota della Casa Bianca che ha definito “inesatta” la notizia e ha convinto il blogger a porgere le sue scuse, ma le voci hanno continuato a girare indisturbate fino a raggiungere la rispettabile dimensione di oltre due milioni di referenze su Google alle parole “Kagan gay”. Poi ci si è messo pure il Wall Street Journal, pubblicando una foto giovanile della nostra eroina mentre impugna con fiero cipiglio una mazza da baseball sul campo di gioco. Tutti hanno pensato: “Ma allora è proprio lesbica!”, e molti l’hanno proprio sostenuto apertamente in rete. Ultraconservatori preoccupati dal rischio di far entrare un emissario del demonio direttamente nella santa barbara e gay speranzosi per la medesima eventualità. Come il giornalista Andrew Sullivan, che ha indirizzato a miss Kagan un accorato appello per spingerla a saltare il fosso. Lei però è sempre rimasta in silenzio, senza fornire alcuna informazione precisa circa il proprio orientamento sessuale. Per mettere una pezza al dilagare delle speculazioni sono intervenuti due amici di vecchia data per garantire che Elena Kagan, fin dai tempi del college, ha sempre avuto chiarissime inclinazioni eterosessuali. Mentre su questo aspetto della vicenda qualche dubbio resta, è invece un’inquietante certezza per la destra conservatrice che la Kagan è una paladina dei diritti gay. La prova sono sue dichiarazioni scritte, e firmate come preside della scuola di legge di Harvard, contro la discriminazione dei militari gay e lesbiche nelle forze armate. Ma anche qui si sarebbe trattato in realtà di un impegno istituzionale, più che personale: una formale protesta per il fatto che una legge obbligava l’università, pena il taglio dei fondi federali, ad ammettere nel campus i reclutatori dell’esercito malgrado la politica discriminatoria delle forze armate, inaccettabile per i giuristi di Harvard, nei confronti di gay e lesbiche. L’atteggiamento di Elena Kagan verso il matrimonio omosessuale non è comunque tale da rassicurare al cento per cento chi spera che sia la corte suprema a chiudere presto e positivamente la questione. In passato la neogiudice ha sostenuto che secondo lei sposare una persona dello stesso sesso non è un diritto costituzionale, ma i pareri sull’argomento di questi tempi cambiano in fretta. Basti pensare al recente coming out dell’ex first lady Laura Bush che in un’intervista televisiva si è pronunciata a favore delle nozze omosessuali: “C’è molta gente che ha problemi ad accettarle perché vede il matrimonio come è sempre stato tradizionalmente tra un uomo e una donna. Ma so anche che quando due persone si amano e si impegnano tra loro dovrebbero avere gli stessi diritti che hanno gli altri”. diversamente. >> Londra Si chiama Margot James ed è la prima deputata lesbica dichiarata del partito conservatore eletta al parlamento di Westminster. I conservatori, dopo le elezioni del mese scorso, sono tornati il partito di maggioranza relativa e si sono ripresi il governo, sia pure in inedito condominio con i liberaldemocratici. E devono buona parte della loro resurrezione politica, oltre che al logoramento dei laburisti, alla svolta moderna e filo-gay del loro capo David Cameron, neo primo ministro che in campagna elettorale ha addirittura promesso di allargare i diritti glbt dopo le numerose riforme dell’ultimo decennio. Non c’è male per un partito che fino a ieri aveva fondato la propria identità sull’omofobia. 26 Jean Le Bitoux È morto a 62 anni a Parigi il 21 aprile Jean Le Bitoux, storico esponente della militanza gay francese e fondatore di Gai Pied, rivista simbolo della comunità gay francese negli anni Ottanta. L’avventura era cominciata nel 1979 con un mensile politico colto e combattivo, inserito d’ufficio ai piani alti del dibattito intellettuale grazie alla presenza sulle sue pagine di voci come quelle di Jean Paul Sartre, Michel Foucault e Jean Paul Aron. Un giornale rivolto alla comunità gay e al suo prorompente sviluppo il cui prestigio superò presto i confini nazionali. Fino al 1983, quando Le Bitoux, che dirigeva la rivista, la abbandona assieme a buona parte della redazione. Gai Pied diventa settimanale, cambia linea editoriale buttandosi più sul leggero e continuerà a uscire fino al 1992, mentre Le Bitoux prosegue nel proprio percorso impegnato. Negli anni Ottanta si dedica alla lotta all’Aids e sviluppa quell’interesse per la storia che lo porterà negli anni successivi a pubblicare libri dedicati al tema della persecuzione nazista degli omosessuali, colpevolmente dimenticata dopo la seconda guerra mondiale, e a battersi per il riconoscimento dei torti subiti dai gay deportati nei campi di concentramento. Le sue opere sono tradotte in italiano. L’ultima uscita è Sulla questione gay – Sartre, Foucault e gli attivisti del Fhar in dieci interviste (il Saggiatore). giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 27 CRONACA ESTERO Guaritore difettoso La storia comicamente si ripete e miete un’altra vittima nel gotha degli omofobi militanti americani. Il sorteggiato questa volta è George Rekers, 62 anni, pastore battista, professore e quel che più conta lobbista contro il matrimonio omosessuale e membro del consiglio d’amministrazione del Narth, gruppo votato alla “cura” degli omosessuali attraverso le cosiddette “terapie riparative”. Con questo popò di curriculum Rekers si è fatto beccare mentre si trovava in vacanza in Europa in compagnia di un escort ventenne, contattato su un sito di prostituzione maschile e ingaggiato come “assistente”. Il ragazzo, in arte Lucien, dichiara nel suo profilo su internet un pene di 22 centimetri e si descrive “selvaggio” e “pronto a tutto”, ma l’impagabile Rekers spiega di averlo assunto solo “per portare i bagagli”, perché lui poveretto ha seri problemi di schiena. Sulle circostanze poi che lo hanno indotto a scegliere proprio un giovane carino e superdotato come accompagnatore finisce per contraddirsi. Racconta infatti in un primo momento che glielo avevano consigliato dei conoscenti e di aver scoperto che si trattava di un prostituto solo dopo la partenza per il viaggio. Poi cambia versione e ammette di aver agganciato Lucien su internet, ma solo al commendevole scopo di riportare un peccatore sulla retta via. A testimonianza della propria buona fede cita lo stesso Lucien. “Come Gesù Cristo, passo volontariamente del tempo con i peccatori con la lodevole intenzione di aiutarli. Se parlate con il mio assistente, vedrete che ho passato molto tempo a discutere con lui di informazioni scientifiche sull’opportunità di abbandonare le relazioni omosessuali”. Il ragazzo, tirato, in ballo, non si sottrae ai riflettori ma fornisce alla stampa una verità diversa. Dice che Rekers è un gay represso, ma che pure richiedeva all’assistente quotidiani massaggi sul corpo nudo con particolare preferenza per inguine e glutei. Morale? Rekers si è dimesso dal consiglio di amministrazione del Narth, non senza prima aver portato un altro divertente contributo al sospetto che i guaritori di gay non abbiano tutte le rotelle a posto. Saluti da Fatima A colpi di apparizioni tra ali di folla festante papa Benedetto XVI cerca come può di bilanciare il calo di popolarità della ditta dovuto agli scandali dei preti pedofili. Con questo intento il mese scorso è andato in pellegrinaggio a Fatima, dove ha riunito mezzo milione di fan e non si è potuto esimere dal definire il matrimonio gay, insieme all’aborto, come “una sfida al bene comune”. Proprio in quei giorni in Portogallo la questione era di attualità, perché alla legge che autorizza il matrimonio civile (senza le adozioni) per le coppie omosessuali, già approvata dal parlamento, mancava ancora la firma del presidente della repubblica, il cattolico Anibal Cavaco Silva. Che non aveva fatto mistero di essere in disaccordo con questa riforma voluta dal primo ministro socialista José Socrates e ha lasciato fino all’ultimo aperta la possibilità di ricorrere al proprio diritto di veto per bloccarla. Prima di comunicare la propria decisione di cedere in un messaggio televisivo ha aspettato che il papa risalisse sull’aereo per tornarsene in Vaticano. “Non sono d’accordo”, ha detto Cavaco Silva, “ma ho deciso di promulgare la legge che permette il matrimonio tra persone dello stesso sesso a causa della grave situazione del paese e per evitare ulteriori divisioni”. Il Portogallo diventa così definitivamente il sesto paese europeo (dopo Olanda, Belgio, Spagna, Svezia e Norvegia) a consentire il matrimonio omosessuale, mentre papa Benedetto, al ritorno da Fatima, si è trovato addosso un’altra tegola proveniente dall’Austria. I vescovi austriaci infatti si sono riuniti e hanno inviato a Roma un appello che chiede “grandi riforme” nella chiesa. A cominciare da un confronto sull’abolizione del celibato dei preti e sull’ordinazione di uomini sposati e di donne per far fronte alla sempre più drammatica crisi di vocazioni. L’arcivescovo di Vienna Cristoph Schoenborn è da tempo un avversario del celibato dei preti, che considera una concausa degli scandali pedofili. E Ratzinger a questo punto avrà urgente bisogno di un altro bagno di folla. 28 giugno 2010 · PRIDE CRONACA ESTERO Elton in Marocco Gli islamisti duri e puri hanno cercato di bloccarlo con la motivazione che “incoraggia l’omosessualità in Marocco”, ma la presenza di Elton John a un festival musicale a Rabat a fine maggio è stata confermata dagli organizzatori con una risposta inequivocabile. “Non possiamo rinunciare”, hanno detto, “al concerto di un artista a causa della sua omosessualità senza venire meno al rispetto della vita privata e senza calpestare alcuni valori su cui si fonda il nostro festival internazionale. Come l’apertura alle altre culture, la tolleranza e il rispetto del diritto alla differenza. Per tutte queste ragioni il concerto di Elton John è stato confermato”. Una settimana prima le autorità egiziane avevano negato a Elton John l’autorizzazione a partecipare a un concerto al Cairo e il presidente della commissione governativa incaricata di occuparsi del caso aveva motivato così il proprio no: “Come si potrebbe ammettere un omosessuale che vuole abolire le religioni, che ha affermato che il profeta Gesù era gay e che invita i paesi del Medio Oriente a dare la libertà sessuale ai gay?”. Tradizioni oxfordiane Culla di celebri e storici amori gay, l’università di Oxford mantiene la tradizione anche nel XXI secolo, almeno stando ai risultati di un sondaggio svolto tra 400 studenti e pubblicato su un settimanale dell’università. La cosa più eclatante è che solo il 37% degli intervistati (ragazzi e ragazze) si è dichiarato esclusivamente eterosessuale. Il 10% si è dichiarato invece esclusivamente gay e tutti gli altri da un filo bisex a quasi completamente gay. Solo però il 22,8% dei maschi e il 15,2 delle femmine dice di avere già avuto una vera relazione omosessuale, mentre per quanto riguarda le semplici esperienze sessuali per i maschi si sale oltre il 30%. Se poi vogliamo parlare dell’immaginazione, il 57% riferisce di avere avuto fantasie omosex e il 49,5% dei ragazzi (contro il 40 delle ragazze) ha già guardato del porno gay. L’indagine mette in rilievo anche gli aspetti problematici rispetto all’omosessualità. E rivela per esempio che quasi la metà di coloro che giudicano l’omosessualità contro natura non si definisce esclusivamente eterosessuale. E che la metà di quelli che si ritengono omo o bisex nasconde il proprio orientamento sessuale e il 13% non ne ha addirittura mai parlato con nessuno. Guardando al futuro consola comunque il fatto che secondo il 93% degli studenti l’omosessualità è un tema che va trattato a scuola, mentre il 67% considera che le coppie dello stesso sesso dovrebbero avere la stessa possibilità di adottare bambini delle coppie etero. PRIDE · giugno 2010 29 30 giugno 2010 · PRIDE C M Y CM MY CY CMY K PRIDE · giugno 2010 31 32 giugno 2010 · PRIDE CULTURA + ATTUALITÀ PEDAGOGIA RAINBOW Due novità editoriali sull’omogenitorialità: un manuale educativo per la scuola e un testo multidisciplinare rivolto soprattutto agli studiosi. TESTO — PASQUALE QUARANTA · [email protected] La recente uscita quasi in contemporanea di due nuovi libri italiani testimonia che l’omogenitorialità è ormai un tema attuale anche da noi. Il primo di cui ci occupiamo è promosso da Famiglie Arcobaleno, associazione che dal 2005 riunisce i genitori omosessuali e gli aspiranti tali. L’associazione ha finanziato e pubblicato con la casa editrice Il Dito e La Luna Il libro di Tommi. Manuale educativo su scuola e omogenitorialità. La pubblicazione ha il patrocinio del comune di Torino e una prefazione dell’assessora alle pari opportunità Marta Levi che spiega così la scelta dell’amministrazione comunale di sostenere le politiche di genere in collaborazione con le associazioni del territorio e di “sdoganare l’omogenitorialità”: “Parlare dell’esperienza formativa e ‘nominare’ l’omogenitorialità ha favorito la visibilità di queste famiglie”. Le autrici, Giuliana Beppato, psicologa, e Maria Tina Scarano, assistente sociale, vivono in famiglie omogenitoriali e sono anche socie fondatrici di Famiglie Arcobaleno. Giuliana nel 2008 si è sposata in Massachusetts (Usa) dopo diciassette anni di convivenza con la propria compagna, con la quale ha avuto tre figli grazie alla procreazione medicalmente assistita. Maria Tina è co-genitrice (cioè mamma non biologica) di Michele Uriel e Nihad e vive con la sua compagna Terry nelle colline astigiane. Il loro lavoro, in ragione del vissuto che testimoniano, può essere inserito a pieno titolo tra gli studi gay e lesbici. Si tratta di un contro-sapere correttivo della distorsione eterocentrica chiaro sin dalla prima pagina del libro in cui le autrici scrivono una nota di particolare interesse per un linguaggio rispettoso dell’identità di genere femminile: “Da sempre utilizziamo il maschile dando per scontato che questo includa anche il femminile; eppure, l’abitudine al ‘neutro’ maschile previsto dalla lingua italiana spesso cancella la presenza delle donne che, a furia di essere date per scontate, quasi sempre finiscono per essere ‘impreviste’, ‘negate’ o ‘assenti’ “. E ciò che non si dice, non esiste. “Per tale motivo”, continuano le autrici, “questo libro, che è scritto e curato da due donne, utilizza per il 50% il femminile e per il 50% il maschile ovvero nel plurale utilizza il maschile e nel singolare il femminile (es. i bambini, la bambina; i genitori, la genitrice). Ciò permetterà anche agli uomini di provare quella strana sensazione che accompagna le donne fin da piccole e che ogni tanto anche da grandi le fa sentire, linguisticamente parlando, ‘invisibili’”. Il libro di Tommi invita a rivedere “un approccio educativo-didattico spesso ancora legato a un modello tradizionale di famiglia che in realtà da tempo è mutato”. Le illustrazioni di Laura Monticelli aiutano a comprendere tale mutamento, documentato nel libro da un saggio della sociologa Chiara Bertone sulle “esperienze plurali di genitorialità” – i vari modi di “fare famiglia” (compresi i genitori soli) – e a superare gli stereotipi proponendo buone prassi utili non solo a chi ha genitrici omosessuali. “Ad esempio, una nonna che ha portato la nipotina al parchetto le dice: ‘Guarda! Arrivano papà e …’ si crea un momento di sospensione, di imbarazzo, al quale segue un silenzio oppure una soluzione rassicurante ‘… e Gianni!’. […] Il genitore potrà aiutare la nonna aggiungendo alla sua frase ‘e l’altro papà’”. A ben vedere, a volte siamo “‘senza parole’ solo per PRIDE · giugno 2010 la mancanza di conoscenza e di abitudine più che per un vero e proprio pregiudizio”. La psicologa Margherita Graglia risponde alle “domande più frequenti sulla genitorialità lesbica e gay” riportando i risultati delle ricerche scientifiche. Avere genitori omosessuali incide sul ruolo e sull’identità di genere dei figli? L’omosessualità dei genitori influisce sull’orientamento sessuale dei figli? I bambini che crescono con genitori omosessuali sono psicologicamente più vulnerabili? Sono più esposti allo stigma sociale? Avranno più difficoltà a inserirsi con i compagni di scuola? Le domande non riguardano solo le figlie, ma anche le genitrici. Quali sono le differenze tra genitori omosessuali ed eterosessuali? Qual è il ruolo del co-genitore in una famiglia omosessuale? Il libro di Tommi dissipa le preoccupazioni che possono nascere dalla mancanza di conoscenza delle famiglie omosessuali e, trattandosi di un manuale a scopo didattico pone nuove domande, ad esempio rispetto ai contesti educativi: quali sono i bisogni delle famiglie omogenitoriali rispetto all’interazione con la scuola (educatori, altri genitori, personale non scolastico)? Quali i bisogni degli educatori rispetto a questo tema? Come facilitare la comunicazione tra genitori omosessuali ed educatori? Come costruire un contesto educativo inclusivo anche di questa differenza? Quali materiali educativi, didattici, ludici favoriscono l’integrazione 33 ATTUALITÀ + CULTURA e quali la rendono più difficoltosa? Per continuare a riflettere intorno a queste domande, torna utile un libro uscito da poco: Crescere in famiglie omogenitoriali, a cura di Chiara Cavina, psicologa, e Daniela Danna, sociologa (Franco Angeli) che prende il titolo dal primo convegno di Famiglie Arcobaleno sull’omogenitorialità (tenutosi a Milano tra la fine del 2006 e l’inizio del 2007), non ne costituisce gli atti ma ne affronta le tematiche in una chiave di approfondimento e in una visione multidisciplinare. Si tratta di un testo che colma un vuoto nella letteratura scientifica di questo specifico ambito. I contributi di professionisti e importanti studiosi (ritroviamo qui i nomi di Chiara Bertone, Margherita Graglia, Maria Tina Scarano) sono rivolti più agli addetti e alle addette ai lavori, a coloro che sono impegnati nelle professioni legali, psicologiche, sociali ed educative. Un libro ancora una volta prevalentemente femminile, ad eccezione degli interventi di Bruno Belletti, dirigente scolastico, e del sociologo Luca Trappolin. Nella prefazione, Patrizia Patrizi, ordinaria di psicologia sociale e giuridica, pone l’accento sul tema dei diritti e della tutela dei minori. Una prima considerazione riguarda il diritto alla continuità affettiva, “il loro superiore interesse”, messo a rischio da una regolamentazione che non li tutela in caso di separazione dei genitori o in caso di morte del genitore biologico. In altre nazioni sono state trovate varie soluzioni per riconoscere il legame affettivo. “È stata, ad 34 esempio, istituita la ‘responsabilità genitoriale’, che riguarda l’assunzione di diritti e doveri nei confronti dei minori da parte degli adulti in base al criterio della convivenza”. Patrizi fa notare che anche in Italia abbiamo assistito a qualche modifica legislativa del genere, come testimonia il passaggio dalla “patria potestà” alla “potestà genitoriale”. Le ricerche scientifiche riportate nel testo evidenziano che i contesti omogenitoriali favoriscono lo sviluppo di atteggiamenti tolleranti, orientati più alla comprensione che al giudizio delle varie diversità. È facile immaginare che se una bambina avrà un orientamento omosessuale, avrà meno difficoltà a riconoscerlo e accettarlo, mentre se sarà eterosessuale avrà un atteggiamento rispettoso delle persone omosessuali. Più difficile, invece, sarà per una bambina allevata da una coppia gay o lesbica comprendere l’esclusione di uno dei due genitori da situazioni in cui sono in gioco decisioni che la riguardano, dalle cure mediche al governo della scuola. Il problema risiede allora, più che nella comprensione dell’omosessualità, nella gestione quotidiana del pregiudizio e delle discriminazioni che coinvolgono i propri genitori ma anche lei stessa come componente di una famiglia “non comune”. Il libro ha proprio questo pregio: spostare l’attenzione dall’omosessualità dei genitori intesa come problematicità al come crescono i figli di genitori omosessuali. “Questo passaggio di focus”, scrivono Danna e Cavina, “va sottolineato poiché purtroppo ancora adesso ci troviamo spesso nella condizione di dover contrastare, come professioniste e studiose, ‘teorie di riconversione’ e ‘teorie di ripatologizzazione’ che pretendono di curare le persone omosessuali”. Non si può tacere la controversa questione della “maternità surrogata” che, insieme all’adozione, aggiunge un ulteriore elemento di complessità alla discussione sulle realtà omogenitoriali. Le curatrici fanno notare che questi sono gli unici modi per uomini gay di avere figli da crescere senza una presenza femminile e denunciano lo sfruttamento delle cosiddette “madri surrogate”. “In molti paesi”, scrivono, “vengono obbligate dal contratto, firmato prima della gravidanza, a fornire il bambino come se fosse un prodotto; e soprattutto manca, almeno in Italia, una esperienza convalidata e una ricerca scientifica in grado di descriverci la condizione dei bambini e delle bambine nati/e in queste relazioni”. Pur riconoscendo l’esistenza di esperienze di nuove “famiglie allargate” dove la madre portatrice e i padri gay hanno instaurato “un rapporto basato sulla relazione e sull’affettività nell’interesse del/ della nascituro/a”, Danna e Cavina concludono mettendoci in guardia sui rischi che la capacità di generare femminile venga “piegata a interessi altrui”. Ci sembra utile in chiusura ricordare l’auspicio del professor Gaetano De Leo, scomparso prematuramente l’ultimo giorno del 2006, di cui questo libro sin dalle prime pagine eredita un importante lascito spirituale: quello di ascoltare i bambini. “Se noi facessimo, con strumenti adeguati”, sosteneva De Leo, “un sondaggio e delle indagini approfondite con i bambini e chiedessimo loro di quali regole e di quali norme hanno bisogno per vivere in queste famiglie omogenitoriali, e li ascoltassimo con modalità adeguate, io credo che emergerebbe sicuramente in modo attento e competente una domanda di cambiamento delle cornici normative che circondano la loro vita”. GLI PSICOLOGI E NOI Il 12 e 13 maggio a Roma, nell’aula magna della facoltà di psicologia dell’università La Sapienza, si è svolto un incontro organizzato da studenti e studentesse, giovani psicologi e psicologhe, per parlare insieme a docenti e studiosi, di omosessualità, transessualismo, omofobia e transfobia. Argomenti che – denunciano gli organizzatori – sono spesso trascurati in ambito accademico. Quello che ha sorpreso è stata la partecipazione attiva degli studenti (molti dei quali non omosessuali), che considerano ormai i diritti delle persone omosessuali non il problema di una minoranza ma un’urgenza più generale di democrazia, relativa alle regole condivise dello stare insieme. Il convegno intitolato Io sono, Io scorro: identità trans, lesbica e gay in Italia e promosso attraverso il blog iosonoioscorro.blogspot.com ha visto, tra gli altri, la partecipazione di Concita De Gregorio, direttora de l’Unità che ha moderato l’incontro, e di Paolo Cruciani, vicepresidente dell’ordine degli psicologi del Lazio. Gli studenti avevano chiesto una “condanna decisa contro le teorie ascientifiche alla base delle cosiddette terapie riparative” e Cruciani ha risposto leggendo un testo dall’inequivocabile titolo: “L’ordine degli psicologi sconfessa Nicolosi”, pubblicato in seguito sul sito (www.ordinepsicologilazio.it). L’intervento era motivato dall’annunciata presenza al convegno Identità di genere e libertà il 21 e 22 maggio a Brescia (www.gruppolot.it) di Joseph Nicolosi, guru delle terapie riparative, e Cruciani con il suo intervento non ha lasciato margini interpretativi sul fatto che la comunità scientifica italiana considera campato per aria nel merito e scorretto nel metodo qualunque tentativo di terapia psicologica dell’omosessualità in quanto tale. Al convegno si è anche parlato di omogenitorialità con Chiara Lalli (nella foto in alto), autrice di Buoni genitori. Storie di mamme e di papà gay (il Saggiatore). Il tema dell’omogenitorialità è stato ripreso da più relatori, tra cui il giurista Francesco Bilotta che, analizzando il panorama europeo e la situazione legislativa italiana riguardo ai diritti delle persone e delle coppie omosessuali, ha dichiarato: “Potessi tornare indietro, fonderei la battaglia per i diritti delle persone omosessuali proprio sulla genitorialità, sulla capacità di cura che hanno le persone omosessuali nel crescere i bambini”. giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 35 313_pride_pgp_210x144_02_2010_V3.qxp:- 17-02-2010 15:58 Pagina 1 IMMAGINA, ASSAPORA, LASCIATI TENTARE. Via Farini, angolo via Giuseppe Ferrari (Parcheggio pubblico del Monumentale 1 minuto a piedi) RESTAURANT PIZZERIA STEAK HOUSE 36 20100 Milano - Tel. 02 36637422 [email protected] - www.graniebraci.it Si accettano tutte le carte di credito • Aria condizionata • Ingresso animali consentito ORARI: 12.00 - 14.30 / 19.00 - 24.00 Sempre aperti tutto l’anno 7 gg su 7 gg La migliore carne di Milano il solo nei ristoranti del gruppo Ethos, cotta sulla griglia a legna, oltre a carni di Chianina Certificate, Nebraska, Aberdeen Angus, Bufala, Costate e Fiorentine di Scottona nazionali. Tradizionali ricette di mare e di terra con inimitabili variazioni sul tema. Pizze cotte nel forno a legna, anche con impasto integrale. Dolci di alta pasticceria di nostra produzione. giugno 2010 · PRIDE CULTURA + ATTUALITÀ DATEMI DEL LEO Cinquanta anni di carriera e di onestà, con se stesso e con gli altri, Leo Gullotta si racconta a Pride: “Per le battaglie civili sono sempre stato in prima linea”. TESTO — FRANCESCO BELAIS · [email protected] 01 PRIDE · giugno 2010 È uno degli attori italiani più versatili, in cinquant’anni di carriera ha frequentato tutti i linguaggi dello spettacolo: teatro di prosa, teatro comico, cabaret, cinema, televisione. Un compleanno importante che Gullotta festeggia sui palcoscenici italiani con il gran successo della suo ultimo spettacolo Il piacere dell’onestà di Pirandello. Giunto già alla sua seconda stagione con otto mesi di tournée, tra gli spettacoli di prosa italiani questo si piazza ai primi posti nella classifica degli incassi, con un record di oltre 150.000 spettatori. Leo Gullotta non ha mai fatto mistero della sua omosessualità ed è stato molto gentile e disponibile nell’accogliermi nel suo camerino per quest’intervista a Pride. Signor Gullotta, ho visto lo spettacolo, è davvero molto bello. Grazie. È un grande successo di critica e di pubblico. Talmente è attuale, sembra un testo scritto stamattina. Giusto per parlare dell’autore, Pirandello, lo scrisse ottantacinque anni fa e i fantasmi della società e dell’individuo, l’ipocrisia, il perbenismo borghese, la diversità, la moralità, l‘apparenza, l’onestà ecc. sono ancora gli stessi. Non è cambiato proprio niente. Facciamo delle riflessioni sull’oggi, prendendo come spunto questo tema dell’onestà. Cominciamo dalla politica. La classe politica italiana è imbarazzante per come non fa nulla nei riguardi dei cittadini e delle riforme. Per adesso si è soltanto interessata ai processi del Cavaliere. Ormai è un disco rotto, si sentono sempre le stesse cose. Slogan, soltanto slogan. Non c’è qualità in quello che dicono e in quello che fanno. Berlusconi è un uomo che non accetta nessun tipo di dissenso, e l’impatto con Fini ne ha dato la prova. E chi non accetta il dissenso è antidemocratico. Tutto questo si allinea ai balletti con la chiesa e tutto quello che segue. Il nemico numero uno per la chiesa diventano – chissà poi perché, questo me lo devono spiegare con profondità – gli omosessuali. Quando poi gli omosessuali non possono essere un pericolo, è gente che parla d’amore, che come tema fondamentale ha l’amore, e l’affettività. Forse c’è proprio la volontà di costruire un nemico terribile. Quello che ha fatto il cardinal Bertone, accostando pedofilia e omosessualità è stata una cosa ignominiosa. Da cittadino, uomo e persona, questa è una cosa che mi offende profondamente. 37 ATTUALITÀ + CULTURA 02 Credo faccia parte di quel disegno per confondere la gente. Non metto in discussione la fede, ma questi balletti tra politica e chiesa mi inducono a guardare tutto con sospetto. Anche nel lavoro di Pirandello la figura del prete è grottesca, come vede le cose non sono cambiate. Oggi chi è onesto è un alieno, è un uomo solo. Coprendo i casi di pedofilia la chiesa non è stata certamente onesta. Questo comportamento di non fare ammenda e collaborare con la giustizia la dice lunga su tutto ciò che, secondo la chiesa, deve essere assolutamente nascosto. Onestà nell’essere se stessi: lei non ha mai fatto mistero della sua omosessualità. Oltretutto in tempi non sospetti. Io ho sempre vissuto la cosa in modo molto naturale, con grande serenità e tranquillità. Fino ai trent’anni ho vissuto la mia cosiddetta eterosessualità, poi ho scoperto un’altra nota e l’ho messa in atto nell’arco di qualche giorno. Per mia formazione non vi trovai assolutamente niente di strano. Ho preso il gelato alla crema per tanti anni, poi ho scoperto che il cioccolato mi piace di più. Vivo attualmente una storia da tantissimi anni, ho un compagno con cui condivido la vita, con grande rispetto, fiducia e attenzione. Quando ho partecipato nel 2000, anno del Giubileo, al Worldpride di Roma, mi rivolsi a quella marea di persone, tra cui molte famiglie con bambini, dicendo io son qua, a testimonianza di una giornata così importante per l’Italia dei nascondigli, e sembra che sia l’unico personaggio dello spettacolo italiano a essere omosessuale. Come mai di molti suoi colleghi si sa, ma non si dice? Ipocrisia... Inoltre censura, tolgono lavoro talvolta. Per alcuni versi anch’io ho subito delle censure, per motivi sia ideologici sia di scelta sessuale. C‘è una frase di un giornalista, Giuseppe Fava, mio grande amico ucciso dalla mafia, fatta scrivere dai familiari sulla sua lapide, che ho sposato da molto tempo perché la trovo molto giusta: “Se non si è disposti a lottare a che serve essere vivi?”. Guai a lasciarsi intimidire, bisogna sempre ragionare con saggezza e combattere l’assurdità di questo nostro paese, che dicono democratico ma che si tinge sempre più di tinte pericolose, già viste negli anni ‘30. È in atto una censura anche per quel che riguarda l’informazione, vedi la legge sulle intercettazioni. Non vogliono che siamo cittadini sani, che ragionano. Ci vogliono servi e cicisbei. La cosa non mi interessa. Io non ho mai voluto scheletri nel’armadio, che è lo sport migliore del nostro paese. Vivo la mia vita in maniera serena e ferma. Non voglio vivere in una riserva indiana, sono una persona e come tale voglio il totale rispetto dei miei diritti, che sono quelli di chiunque. Non appartiamoci, si deve lottare. Quanto ai colleghi che si nascondono, sposati o no, fanno male, vivono sempre nella paura, nell’insoddisfazione, nella non serenità. Non è che uno debba per forza mettere le bandiere, ma è possibile vivere una vita non bugiarda, ufficializzata. Onesta. Soprattutto con chi ti sta vicino. Vede, torna Pirandello: l’apparenza, il fare quello che, secondo te, deve apparire di te di fronte agli altri. La paura del giudizio acceca, ma mettiamo da parte l’ipocrisia. Fa parte di un’educazione antica del nostro paese, di cui non si dovrebbe più tener conto. Io non ho niente di cui vergognarmi. Ma ci mancherebbe. E a domanda ho sempre risposto presentadomi per nome e cognome, guardando negli occhi le persone. Mi ha detto di avere una relazione da lungo tempo, qualora ci fosse una legislazione in merito, ufficializzerebbe la sua unione? Ho una storia da trent’anni. Va da sé che vorrei ci fosse una legge che desse gli stessi diritti alle coppie omosessuali. Su questa faccenda però è stata fatta confusione sulla parola “matrimonio”. La comunicazione fatta da chi è contrario, dalla chiesa e dalla Lega che ci hanno inzuppato il pane, è partita proprio da questo, creando paure nella società. Il punto fondamentale, invece, sono i diritti. Da parte degli omosessuali non c’è stata 38 03 una campagna giusta per far capire alla gente che la parola matrimonio è solo un emblema per parlare di diritti. Dietro a tutto questo sono state costruite una serie di finte immagini. Paradossalmente poi a esprimersi, asservendosi ai chiari intenti della chiesa, sono i politici separati, divorziati, che vanno con le escort ecc. Hanno pure il coraggio di parlare e di non concedere a tutte le persone uguali diritti, né più né meno. Siamo indietro anni luce, anche se negli ultimi vent’anni si son fatti dei passi avanti straordinari. La lotta e la conquista sono lente. Favorevole anche alle adozioni? Perché no? Certo. Anche questa è una campagna costruita ad hoc che i bambini hanno bisogno dei due genitori. Ma come? Proprio oggi c’è la crisi dei genitori, la maggior parte dei ragazzi hanno crisi esistenziali, nate da problematiche genitoriali. Molti vengono lasciati alla ventura del branco, laddove cercano qualcosa che possa assomigliare a un punto di riferimento familiare quando manca. Abbiamo visto e letto di casi di bambini nati in famiglie di omosessuali, assolutamente sereni. La verità è che chi combatte tutto questo ha nella testa cose sporche. L’amore è una cosa pulita, per chiunque. In tal senso in Italia è ammirevole l’opera dell’Agedo, l’associazione dei genitori di omosessuali. Insomma in merito alle battaglie civili… Io sono stato sempre in prima linea. Anche per quanto riguardò l’Articolo 18, quella famosa giornata a Roma con Cofferati e Bertinotti. In silenzio e non davanti alle telecamere o ai fotografi. Quella di esserci sempre è una mia scelta. Mi mancano delle cose come cittadino e mi metto a protestare in maniera civile. Andare in piazza e dire no è naturale. Grazie alla lotta di persone, gay o no, che credono al concetto di diritti, qualcosa abbiamo portato a casa. Poco se vuole, rispetto ad altre nazioni. Ma bisogna esserci. Loro giocano a farci stancare. Vedi coi Pacs, poi Dico, poi DiDoRe ecc. Sono state battaglie di Grillini, di Paola Concia, di Lo Giudice, della stessa Luxuria o Cecchi Paone. Persone che hanno dato un grandissimo contributo affinché dentro le case entrasse un ragionamento, il pensiero che non c’è da aver paura: siamo persone assolutamente normali. È la battaglia di ognuno che fa un paese civile, non è un fatto di affollamento di numero. Ho letto nel suo sito che Lei si è fatto promotore della cultura della solidarietà. Sì. Trovo che ce ne sia bisogno in un paese diventato arido, senza valori, in cui hanno costruito la paura, dove chi è più debole e non ha gli strumenti per reagire si mette in un angolo. Le cose possono cambiare. Qui tutti parlano e nessuno ascolta. Ascoltare è costruire, conoscere, sapere. C’è un messaggio di mancanza di attenzione civile costruttiva, che passa anche per televisione, talvolta costruito a tavolino. L’ntervista è finita. Spengo il registratore e ringrazio il signor Gullotta, continuando a dargli del Lei. Sarà forse perché siamo usciti dai rispettivi ruoli, ma lui mi corregge dicendo: “Non darmi del Lei, dammi pure del tu, anzi, come io dico sempre, datemi del Leo!” 01 02 03 Leo Gullotta ne Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello Gullotta con Martino Duane Un momento dello spettacolo con Mirella Mazzarenghi, Gullotta e Paolo Lorimer giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 39 4 DANCEFLOORS CON ANIMAZIONE OGNI COMMERCIALDOMENICA & HAPPY MUSIC • HOUSE • R’B’ - HIP HOP • ’70 -’80 ingresso + drink + buffet + drag show + disco = 12 € c/o Borgo del Tempo Perso • via F. Massimo, 36 • MM3 Porto di Mare corso l con ORGO / i i r p sco THE B lano.org i JOINarcigaym go . r w o ito b w su w jointhe sso gratu e r g nno ci l’in e vin per un a 40 Comitato Provinciale Arcigay Milano C.I.G. - Centro di Iniziativa Gay tel. 02.54.12.22.25 • www.arcigaymilano.org giugno 2010 · PRIDE CULTURA + ATTUALITÀ SESSO E VOLENTIERI Quattro chiacchiere sul morbo più chic del momento. Ne parliamo con un sessodipendente dichiarato e non pentito: “Vado spesso in sauna e non posso farne a meno. Ma non mi preoccupo: con questa malattia si può benissimo convivere”. TESTO — GIANNI ROSSI BARILLI | ILLUSTRAZIONE — MASSIMO BASILI · [email protected] Ultima arrivata tra le malattie più trendy, la sex addiction è già epidemica tra i vip e si avvia a contaminare gran parte del mondo civilizzato. Non sia mai naturalmente che risparmi i gay, alcuni dei quali, informati sui sintomi di questo esotico “virus”, stanno scoprendo di essere sempre stati malati senza saperlo. Gli addetti ai lavori non sono però concordi su dove si debba fissare il confine tra il comportamento sano e quello patologico, terreno particolarmente minato tra le lenzuola e dintorni. Nel frattempo si chiacchiera e si spettegola a non finire sull’argomento. E noi, non volendo esimerci dal contribuire al dibattito, ci siamo procurati una testimonianza di prima mano: un vero e dichiarato sessodipendente che dopo averci riflettuto a fondo ha deciso, almeno per ora, di convivere pacificamente con le proprie compulsive inclinazioni. Non vogliamo dire che gli atteggiamenti ossessivi riguardo al sesso non possano creare seri problemi a sé e agli altri, anche se magari la tendenza a PRIDE · giugno 2010 patologizzare può avere indebiti parametri morali (come è spesso avvenuto nel passato). Ci limitiamo a raccogliere la testimonianza di una persona in gamba che si è riconosciuta almeno in parte nella definizione e nella sintomatologia standard della sex addiction, si è informata e confrontata con il problema e ha infine scelto la propria strada in modo più consapevole. Il sesso anonimo e promiscuo è un po’ il brodo primordiale di tutte le culture gay, ma a un certo momento, nella vita di Davide, ha cominciato a diventare un problema. Lui è un quarantenne piacente, fa un lavoro intellettuale gratificante, è colto, informato e ha una rete di relazioni sociali dignitosamente estesa. Accanto a tutto ciò è da parecchi anni un frequentatore abituale di luoghi in cui è possibile incontrare sconosciuti con cui fare sesso sul posto. Tanto affezionato a questo hobby da arrivare un giorno a chiedersi se non fosse il caso di cominciare a preoccuparsi per quella indiavolata routine amatoria diventata un po’ troppo indispensabile. 41 ATTUALITÀ + CULTURA Quando e come hai cominciato a pensare di essere sessodipendente? Tempo fa, quando avevo una relazione di coppia che è durata dieci anni. Io lo amavo e lui era lui, però poi c’erano gli altri. Mi resi conto che non avrei potuto rinunciare al sesso anonimo e così, in piena onestà reciproca, facevamo anche altro. Lui tendeva più a prendersi delle cotte, io invece ero più a compartimenti stagni: da una parte l’amore e dall’altro l’appagamento della fame atavica. Dove andavi a cercare un partner occasionale? Nelle saune o nei cruising, come oggi. Raramente all’aperto. E quando hai cominciato a sentirti a disagio per questo? Quando ho scoperto che non potevo farne a meno. Basta questo per fare di me un sessodipendente? Per alcuni psicologi sì, è sufficiente la compulsione. Per altri invece si può parlare di sessodipendenza come condizione patologica solo se a questa si aggiungono comportamenti socialmente problematici. Parliamo di cifre. Con quanti uomini pensi ragionevolmente di aver fatto sesso? Dunque. Calcolando che vado in sauna, o altrove, tre o quattro volte a settimana e che questo fa una decina di partner in media, diciamo cinquecento all’anno. Moltiplicato ovviamente per gli anni di carriera. Comunque è molto raro che con una di queste persone si vada oltre il sesso. Mi capita casomai in sauna di rifare casualmente sesso con qualcuno con cui l’avevo già fatto in precedenza. Frequento anche le chat, ma sempre meno. Si perde un sacco di tempo. In sauna almeno concludo sempre, o quasi. Una frequenza di rapporti che potrebbe apparire superiore alla media la giustifico con il fatto che non ho orgasmi “extra”, non essendo in coppia, perché non ho l’abitudine di masturbarmi. È una pratica che mi annoia. Se proprio bisogna masturbarsi, è senz’altro meglio farlo in due. Dà più soddisfazione. In sauna non ho mai avuto la sensazione di avere sprecato un orgasmo. Escludi a priori un coinvolgimento sentimentale con qualcuno degli uomini che incontri? No, ma non mi faccio illusioni. Ormai sono single da un bel po’ di tempo, e spesso in questi anni mi sono chiesto: se mi innamorassi di nuovo sarei in grado di rinunciare alle mie abitudini sessuali? Così, per portarmi avanti, 42 ho cercato di affrontare il problema. Mi sono documentato, ho letto libri sulla dipendenza da sesso e per un po’ ho anche frequentato un gruppo di sesso dipendenti anonimi. Non un gruppo gay, ma un gruppo misto senza discriminazione in base all’orientamento sessuale. Comunque ero l’unico gay, e dopo un po’ ho smesso di andarci. Come mai? Scetticismo verso ogni tipo di terapia psicologica. Ci sono stato due volte, in terapia. La prima quando ho fatto coming out e i miei mi hanno mandato da uno psicologo, la seconda dopo la fine della mia relazione di coppia che mi aveva lasciato in eredità la depressione. In entrambi i casi ho smesso di andare dopo un po’ perché i risultati mi sembravano deludenti. È come la avere la jacuzzi: bello, ma vivi anche senza. Dal gruppo di auto aiuto me ne sono andato perché non potevo condividere con gli altri alcuni concetti fondamentali. Per prima cosa, il metodo che loro applicano prevede che tu ti riconosca inerme di fronte al tuo problema e io non sono affatto d’accordo. Inoltre, pur non richiamandosi a nessuna specifica religione, fanno appello a “un potere più grande di te”. E io, essendo ateo, faccio molta fatica a riconoscere un potere più grande quando non si manifesta in modo evidente. Era un’esperienza anche interessante e positiva confrontarsi con degli sconosciuti sul proprio comune problema, ma alla fine non ti dà più di tanto e molli. E poi? E poi mi sono detto: ma devo essere io l’unico frocio al mondo che sta male se va in giro a scopare? Be’, non saresti stato l’unico in ogni caso... In cosa consisteva o consiste il tuo disagio rispetto alla promiscuità sessuale? Gli aspetti negativi sono diversi. Per esempio il senso di vuoto che a volte ti prende dopo il sesso, le recriminazioni su tutte le ore sprecate andando su e giù per corridoi e camerini, il senso di sconfitta che si prova quando non si può fare a meno di aspettare l’ora dei saldi, costi quel che costi per la propria autostima. Ti sei mai chiesto perché lo fai? È una cosa complessa. Desiderio di piacere, narcisismo, ricerca di conferme per esorcizzare il tempo che passa. E poi c’è certamente l’impulso irrefrenabile. Riconosco l’elemento compulsivo, ma in coscienza non mi sento malato. Per cui, ho ridimensionato le mie preoccupazioni riguardo alla questione, rimandando eventuali dilemmi morali a un eventuale futuro in coppia. Per il resto mi godo i miei orgasmi in compagnia, con alcuni accorgimenti dovuti all’esperienza. Soprattutto, evito di andare in sauna quando mi sento emotivamente fragile, così mi risparmio il cattivo umore. Non credo di avere un problema grave. Faccio sesso protetto e test dell’Hiv periodici, non mi drogo, cerco di mantenere un regime di vita sano. Sono diventato una zoccola consapevole. Convivo, abbastanza bene, con il fatto di non essere monogamo per natura. Mi domando a volte cosa succederà se mi capiterà di innamorarmi di un monogamo, ma le probabilità statistiche non sono a favore di questa ipotesi. Sarà più facile che trovi un altro come me. Ma non ti sembra che il rapporto fisico senza coinvolgimento emotivo che si può avere mediamente con uno sconosciuto in sauna tralasci la parte migliore del sesso? In un certo senso è vero, ma non ho l’ansia della coppia. L’amore con l’uomo con cui vivevo era certo meglio, ma non mi bastava. L’ideale sarebbe forse avere tutte e due le cose insieme. Cosa ti attrae del sesso anonimo? La caccia, la seduzione. E poi anche il fatto che in sauna siamo tutti uguali e non ci sono sorprese come capita regolarmente con le chat. Ultimamente sto frequentando anche i naked party di un locale di Milano. Lì è diverso dalla sauna, non ci sono le cosiddette “fighe di legno”. Sono tutti più decisi e ben disposti a fare sesso di fronte agli altri, il che incontra le mie inclinazioni perché sono anche un po’ esibizionista e voyeur. Ma malato di certo no, tutt’al più borderline. Il sesso non ha conseguenza negative sulla mia vita pratica. Mi so controllare e mi sono sempre astenuto dagli eccessi pesanti. E con le malattie come la mettiamo? Quella è la cosa che mi preoccupa di più. Ho preso piuttosto spesso le piattole, e nel corso degli anni ho ricevuto qualche altro ricordino, come i condilomi e la candida. Faccio il test per l’Hiv abbastanza di frequente e uso sempre il preservativo per la penetrazione, anche se ormai per la maggioranza il sesso sicuro è diventato un optional. Parto dal presupposto che ogni persona che incontro potrebbe essere infettiva e cerco di stare attento. Del resto però la preoccupazione non è un deterrente sufficiente. Non posso fare altro che stare controllato e mettere un po’ la testa nella sabbia riguardo al sesso orale. Però, a questo punto della mia riflessione sulla dipendenza da sesso mi sento più in pace con me stesso. Mi sono tranquillizzato pensando a quanta altra gente c’è nella mia stessa situazione. E scoprendo che gran parte della mia sofferenza derivava dall’ignoranza. giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 43 GIUGNO 2010 MERCOLEDÌ 9 MERCOLEDÌ 23 CINEMA CON PIANETA URANO DALLE 21.00 NOVITÀ VENERDÌ 4 BLUTOOTH NIGHT UNA VALANGA DI INGRESSI PER IL GIOCO PIÙ ORIGINALE DI TUTTI I TEMPI! VENERDÌ 11 BUON COMPLEANNO NICOLA PIÙ TORTA PER TUTTI VENERDÌ 18 MAN TOO NIGHT SERATA IN COMPAGNIA DI SPLENDIDI FANCIULLI AUGURI GRAZIANO DJ! VENERDÌ 25 SUMMERTIME VOGLIA DI MARE, INFRADITO E PAREO DURANTE LA SERATA HAPPY BAR 20 MINUTI NEI QUALI LE CONSUMAZIONI COSTERANNO SOLO 3 € GRANDE INAUGURAZIONE BEAROMEO'S SABATO 10 LUGLIO 2010 GIARDINO ESTIVO E BAR ALL’APERTO! SABATO 5 NAKED PARTY SABATO 12 SLUT PARTY DOMENICA 13 ARENA SEX PARTY DALLE 16.00/22.00 SABATO 19 mask PARTY DOMENICA 20 PIEDITALIANI (SNEAKERS PARTY) DALLE 16.00/22.00 15.00 - 2.00 SABATO 26 NAKED PARTY DOMENICA 27 ARENA SEX DALLE 16.00/22.00 TUTTI I MARTEDÌ UNDERWEAR PARTY DALLE 22 ALLE 2 TUTTI I GIOVEDÌ NAKED PARTY DALLE 22 ALLE 2 44 giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 45 ATTUALITÀ + CULTURA QUEER AR PIGNETO A Roma sta crescendo una vivace scena queer tra serate disco, appuntamenti culturali e mostre. Proviamo a raccontarla. TESTO — STEFANO BOLOGNINI · [email protected] Se la ricerca sul web delle parole “queer” e “Roma” offre più di 400 mila risultati, mentre “queer” e “Milano si ferma a “soli” 200 mila, è probabile che qualcosa di interessante si stia muovendo nel ventre della capitale. Il “queer”, semplificando molto, è una corrente di pensiero che critica l’uso di termini come “gay” o “eterosessuale” per definire gli individui e che ha avuto larga diffusione, accompagnata da notevole produzione nella saggistica, soprattutto nelle università statunitensi. È quella “q” che ha trovato spazio nella sigla lgbtqi (lesbo, gay, bisex, trans, intersex e appunto queer) quale sintesi impronunciabile della nostra variegata comunità e che rappresenta coloro che, non propensi a definirsi, sostengono che l’identità sessuale di un individuo sia in qualche modo fluida e i generi siano confusi. Un primo impatto con il queer capitolino offre un’idea molto chiara di tutta questa confusa fluidità. Il Ducati caffè, ad esempio, propone un “venerdì queer” che vede “a grande richiesta” “Tasha, Tiffany e Le Dayama” che “come moderne Re Mida, saranno magneticamente attratte dall’oro che si staglierà luminoso sui loro abiti… brillanti, labbra scintillanti per sedurre e divertire a ritmo di musica, con i riflettori puntati su quattro splendide drag queen”. L’offerta, nel caso specifico, più che queer sembrerebbe quella di un comunissimo spettacolo di travestite. Il confine del queer è comunque molto labile e il travestitismo è annoverato tra le sue pratiche. Un poco più indistricabile invece è il caso di “Queer The Core” (che pronunciato in romanesco diventa un perfetto quir de core), una one night disco di qualche mese fa, che si ispirava secondo un utente del web “al filone americano del Queercore, ovvero i punk della scena glbt che avevano voglia di rompere i coglioni… alla comunità omosex imbolsita. Mentalità straight (etero, ndr), mormorio punk-electro, party slabbrati e ubriachi. Ingresso gratis per le vecchine con cresta viola”. Riassumendo, ci troviamo di fronte a una serata queer, con mentalità etero, distante dalla comunità gay, ma ispirata alle serate glbt punk. Se il materiale sembrerebbe davvero utile 46 per uno studio sulla deriva delle definizioni, c’è fortunatamente chi giura, ed è tra i ben informati, che il “vero” queer romano sia altrove. E in effetti le nottate cosiddette queer preferite dalla comunità gay della capitale si concentrano intorno ad Amigdala, un progetto di “corpi vari e generi diversi” con musica elettronica, queer culture, presentazioni di libri e teatro o ad Atomic, o, ancora a La Roboterie e altro. Sono tutte affollate one-night disco che ospitano dj internazionali che in ambienti underground mixano ottima musica elettronica con video arte e performance d’effetto. Il pubblico (barbe e no fashion) che evidentemente non sente la mancanza di Britney Spears è misto, ma a larga e solenne maggioranza gay, o se si preferisce queer. Questo queer rivisitato come una precisa strategia di marketing non gay ha promosso un piccolo, ma interessante movimento culturale. Il suo centro nevralgico è il Pigneto, un quartiere popolare non facile della primissima periferia di Roma, dove due gallerie espongono opere di queer art e sono almeno due le serate a tema queer. Proprio al Pigneto si è tenuto, nel maggio scorso, Queering Roma, un festival di cinema a tematica lgbtq organizzato dall’Associazione Armilla. Il gruppo, che tiene a sottolineare di non avere come denominatore comune la militanza omosessuale, punta il dito sull’assenza nella capitale di “un festival del cinema lgbtq, né un premio, né una rassegna che abbia un carattere istituzionale dedicata alla filmografia “queer, lgbtq o omosessuale”. Della movida queer romana si è interessata anche la politica e nell’ottobre 2009 nasceva Queer.Sel, una espressione di Sinistra e Libertà “che si impegnerà per affermare dall’interno del nuovo soggetto politico della sinistra italiana la cultura delle differenze”. Tra i fondatori Celeste Buratti, Guido Allegrezza, Saverio Aversa e Mauro Cioffari, nomi celebri della militanza gay romana, alla ricerca di una sperabile sintonia con il queer di sinistra. Gira e rigira, insomma, il queer finisce per avere davvero molto del buon, caro, vecchio e perché no simpatico gay. giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 47 PORTFOLIO TOCCARE IL CALCIO Il Calcio storico fiorentino, è un gioco “maschio” un po’ rude e a volte violento. Non si può paragonare agli sport tradizionali, ma se vogliamo caratterizzarlo, sembra un misto tra il rugby e il football americano. Si gioca in Piazza S. Croce a Firenze nel mese di giugno e la finale cade il 24, nel giorno del patrono della città: S. Giovanni. Al torneo partecipano le squadre dei quattro quartieri storici di Firenze: i Rossi di S. M. Novella, gli Azzurri di S. Giovanni, i Verdi di S. Croce e i Bianchi di S. Spirito. Placcaggi e mischie nella sabbia sono la componente straordinaria di questa arena di “gladiatori”, ben documentata dalle foto di Giovanni Rodella ([email protected]), che per un quindicennio ha seguito la competizione (sulla quale ha pubblicato nel 2004, con lo storico Luciano Artusi il fotolibro Il calcio in livrea). Attenzione però: questo è uno sport indisciplinato e l’edizione di quest’anno è addirittura in forse. Chi fosse interessato eventualmente ad assistervi, può informarsi sul sito www.calciostorico.it o prenotare allo 055 2616048. 48 giugno 2010 · PRIDE PORTFOLIO PRIDE · giugno 2010 49 50 giugno 2010 · PRIDE MEMORANDA 01 Memoranda di Giovanbattista Brambilla [email protected] 02 Le tremende Ce n’è per tutti! Oggi vi svelerò pettegolezzi inenarrabili riguardanti celebri ricconi, nonché gay in carriera, assai velati in pubblico quanto sfacciati nel privato, che dopo aver fatto immensa fortuna, unirono l’utile al dilettevole o subito reinvestirono gli utili in sollazzi dilettevoli. Del “re della margarina”, l’inglese Peter Watson (1908-1956), già vi parlai in passato (sul numero di agosto dell’anno scorso) a proposito del suo amore per il celeberrimo prostituto tossicomane Denham Fouts (1916-1948). Raffinato collezionista d’arte, finanziatore della rivista Horizon e amico dei letterati Stephen Spender e Christopher Isherwood, dal 1949 visse a Londra con il giovane americano Norman Fowler. Morì, misteriosamente, annegato nella sua vasca da bagno. Fowler, che ereditò tutto, era un evidente psicolabile. Lui era presente in casa il giorno della morte, ma la polizia non riuscì ad accusarlo d’alcunché. La cosa inquietante e strana fu che partì subito per le Isole Vergini, comprò un lussuoso hotel e finì lui stesso annegato nel suo bagno. Giusto poche settimane prima dello scoccare del quindicesimo anniversario della scomparsa del suo munifico protettore. Dio li fa e poi li accoppa? Altra bella pellaccia fu l’americano Bob Hornstein, “re del cibo in scatola”. Finì sui giornali di tutto il mondo, per essere stato uno degli spettatori presenti al celebre spogliarello dell’attrice turca Aiché Nanà, nell’agosto 1958, ritenuto l’apice della Dolce Vita romana. Si guadagnò la reputazione di grande pederasta a Capri. Vi arrivò subito dopo la guerra e comprò nel 1960 la splendida Villa Capricorno. Lì, al riparo di mura e folti giardini, indulse liberamente alle sue fantasie contornato da PRIDE · giugno 2010 amichetti compiacenti. Sebbene i capresi fossero sempre stati tolleranti verso i costumi sessuali degli stranieri, specie se ricchi, e nonostante gradissero i soldi che “Mr Bob” sperperava sull’isola, ritennero che il modo brutale con cui seduceva i giovinetti, talvolta storditi con vini drogati, avesse oltrepassato i limiti della decenza. Specie quando un ragazzo finì d’urgenza all’ospedale a Napoli. Così, per un po’, il riccone fu bandito dall’isola. Hornstein era talmente “isterica” che urlava con tutti. Sembra che nella villa avesse una stanza imbottita, stile manicomio, in cui poteva gridare indisturbato. Fu descritto da un testimone dell’epoca come “un mostro magro e lascivo, molto sgradevole, mai gentile e un essere squallido”. Decisamente più inoffensivo e bonario, fu invece il celebre gelataio milanese R. che dal suo negozio in via della Moscova costruì un vero impero nel settore. I barattolini dei suoi gelati ora si trovano ovunque. Ma molto anziano, una quindicina d’anni fa, nel retrobottega adibito a museo con i feticci della soubrette Wanda Osiris (1905-1994) era solito ricordare gli antichi fasti con immensa nostalgia. Raccontando agli astanti di quando la Osiris regalava i suoi turbanti e abiti di scena per andare travestiti alle feste di un notissimo fabbricante di panettoni: “Ah! Che tempi! Una volta sì che si era tutti piume di cigno, paillettes e gentilezza, mica come adesso, che ZAK ZAK ZAK i gay pensano solo a quello!”. I festini en-travesti a casa dei due più noti industriali del panettone milanese, io qui i cognomi non ve li dico, per dettagli rimando a un’intervista all’attrice Marisa Merlini (19232008) concessa anni fa al mio amico Riccardo Peloso per il mensile Babilonia. Entrambi sposatissimi, naturalmente, potrebbero avere in giro eredi disposti a denunciarmi per il buon nome dell’industria e della casata. Per quanto riguarda il versante transessuale, invece, troviamo il conte genovese Enrico Parodi, presidente della Moto Guzzi a Mandello Lario. Secondo l’autobiografia della celebre e storica transessuale April Ashley (quella che disse chiaro e tondo che Amanda Lear, sua amica intima e collega, era stata un uomo), il Parodi frequentò in maniera munifica, quanto assidua, sia lei che le sue amiche Coccinelle e Kiki Moustique quand’erano in tour nei night-club milanesi. Ciascuno ha il suo hobby! Ma Milano era famosa per altri celeberrimi industriali vistosamente gay. Il più famoso, di nobiltà assai recente, fu il vecchio conte B. Si costruì un vero impero industriale, grazie a un celebre amaro d’esclusiva invenzione. Immensamente ricco quanto anziano, checca spaventosa e truccatissima, (il mio amico pittore, scrittore e antiquario, marchese Giorgio Quintini Paleologo, che lo conobbe negli anni ‘50, me l’ha descritto pittorescamente come “una specie di mummia egizia”), mandava il suo maltrattatissimo segretario, il finto conte G.D.T., a cercargli i giovanotti, preferibilmente militari ed etero. Soprattutto quando stava a Roma, sulle scalinate di Piazza di Spagna che all’epoca, fine ‘40 inizi ‘50, era un vero e proprio “marchettificio”. Se lo pseudo conte-segretario tornava senza preda, veniva aspramente rimproverato. Anni dopo, anche il conte G.D.T., divenuto anch’esso una “tremenda”, ebbe un enorme successo come antiquario, prima a Firenze e Roma, poi a Milano, si prese lui stesso un autista (nel giro ribattezzato “La Meteora”, 51 MEMORANDA 03 04 05 perché non stava mai fermo) incaricato di procurargli delle “prede” preziose. Assai vorace, quasi all’erotomania ossessiva, dava ordine al suo autista di parlare in codice. Quindi, se riceveva dei telegrammi dall’autista del tipo “Trovato cassettone romano di grossa misura” o “Bellissima cassapanca napoletana robusta e consolle di duro palissandro biondo veneziano”, dava subito ordine di bloccarglieli lì in loco, precipitandosi in treno per effettuarne un’immediata co statazione amichevole. Costasse quello che costasse. Tra costoro, ebbe per un certo tempo anche un bel manzo, ex-pugile, che poi divenne uno dei divi cinematografici più celebri dalla fine degli anni ‘60 in poi. Ma per il conte era un “cassettone” assai ridicolo quanto a “misura da tabacchiera” e non lo mise mai tra i suoi preferiti. Un’altra curiosità del vecchio conte B., era invece quella di mettere degli annunci sul giornale, offrendo un posto di autista “giovane e di bella presenza”. Ma quando i giovanotti si presentavano, diceva che ne era spiacente ma già ne aveva assunto uno e quindi ci “provava” alla grande. Quasi sempre con enorme successo. Con un cognome simile e una grossa mancia, non c’era etero disoccupato che dicesse di no. E magari ci ritornavano pure. È da notare, che il vecchio conte ebbe ben sette figli dalla moglie. Stranezze della natura umana! A Roma c’era anche il celebre Lino Invernizzi, della dinastia dell’omonima industria casearia della “Invernizzina”. Nipote di quell’Invernizzi che, alla fine degli anni ‘60, comprò e poi fece abbattere una casa di fianco alla sua per avere, in pieno centro a Milano, uno stagno più grande per i suoi fenicotteri rosa. Nel libro autobiografico del marchese Antonio Altoviti (eccentrico assai di spicco in quel mondo, benché sposato alla figlia del serioso generale Badoglio, divenne poi organizzatore a Cinecittà), si legge nel capitolo dedicato ai giorni dell’occupazione nazista a Roma: “(...) già si sparava per le strade. Andai a nascondermi in via Pinciana a casa di Lino Invernizzi, generoso e folle. Mentre infuriava la battaglia di Roma, suonava il cannone, morivano i soldati a Villa Borghese sotto casa, lui si preoccupava perché le tuberose sul pianoforte a coda appassivano e i fiorai erano chiusi. 52 Un ramo di pazzia ce l’abbiamo tutti: e la vita è bella perché è così, imprevedibile, allegra, varia anche in mezzo alle più grandi tragedie”. Certe stranezze, avevano fatto bollare l’Invernizzi come incredibilmente sofisticato, immensamente ricco ma soprattutto tanto egoista quanto “perfido”. Il poveretto finì, decenni dopo, assassinato nel suo lussuoso appartamento di Rio de Janeiro da un marchettone locale. Ahimè! Uno, invece, che s’era costruito appositamente un’immagine da “tremenda”, a scopo pubblicitario, fu il geniale sarto Emilio Federico Schuberth (1904-1972), cui si deve il grande lancio della Moda italiana nel mondo. D’origine sassone, cresciuto a Napoli, abbandonò la pittura per la moda femminile, trasferendosi a Roma. Schuberth tra gli anni ‘40 e ‘50 dettò legge nel campo dello chic grazie al suo immenso talento estetico. Non c’era star del cinema o nobildonna che non avesse un suo abito da sera. Sposato e con due figlie, incarnò il ruolo ufficiale di “finocchio d’Italia” negli anni in cui nessun altro voleva o poteva esporsi. Disputandosi il titolo a colpi di volée di polso e mignolo con lo scandaloso pittore-giornalista Giò Stajano (nato conte Gioacchino Stajano, nipote del gerarca fascista Starace). Più si prodigava in mossettine nervose, urletti e colpi d’anca, mentre distribuiva ai giovanotti peccaminose diecimila lire profumate di Coty, più la sua notorietà era amplificata da cinegiornali e rotocalchi. Addirittura, appare in un sexy-documentario di Gualtiero Jacopetti, mentre sfila in rosa con il suo barboncino in passerella al posto delle indossatrici. Oggi le eredi sostengono che il padre fingesse a scopo pubblicitario. Un probabile gay che faceva finta d’essere etero che fingeva d’essere gay per piacere alle donne? Oddio che mal di testa! 06 07 01 Giò Stajano nella giuria per una gara di culturisti in un night-club a Roma (1958 ca.) 02 Villa Capricorno a Capri (foto anni ‘50) 03 Spogliarello di Aiché Nanà al Rugantino (Roma, 1958) 04 Lo stilista Emilio Federico Schuberth (foto di Ghergo, 1959 ca.) 05 Il conte G.D.T quand’era segretario del conte B. 06 Peter Watson (nel 1942) 07 Wanda Osiris (anni ‘40) giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 53 RUBRICHE Zig zag di Pigi Mazzoli [email protected] TEST Questo mese sono stato molto tempo in chat, sui social network, in videochiamata, ritrovando vecchi amici con cui intavolare discussioni, e incontrandone di nuovi e, forse per puro caso, quasi sempre si è parlato, raccontato, discusso di test da fare, di test positivi, di test mai fatti. Un po’ l’avevo già in mente io, perché avevo trovato su Flickr una bella foto fatta da un ragazzo di San Francisco, Daniel alias Pup Ajax (a cui rubo talvolta vedute gay della sua città per i miei articoli qui), che mostra la vetrina di un negozio di abbigliamento in cui c’è la possibilità di eseguire il test Hiv gratuito. Un Mick Jagger cartonato che sembra urlare ai passanti per richiamarli a uno dei vertici del salvifico triangolo condom-test-terapia antiretrovirale. Mi viene subito in mente che hanno chiuso già da un po’ l’ambulatorio di via Fiamma a Milano (a due passi da casa mia) dove si potevano fare i test gratuiti anonimi garantiti dalla legge. È rimasto solo quello di viale Jenner 44. Per i più di tre milioni di abitanti della provincia di Milano, l’esistenza di un solo presidio mi pare indicare che quella legge italiana che prevede che in ogni provincia siano presenti degli ambulatori “testing and counselling” Hiv in cui sia possibile eseguire il test Hiv in maniera anonima e gratuita (senza bisogno né dell’impegnativa del medico curante, né del libretto sanitario, né del codice fiscale) sia considerata davvero poco importante. Comunque, il centro Mts di viale Jenner è aperto dalle 8:30 alle 15:30, dal lunedì al venerdì; non dico di tenerli aperti la notte, ma un piccolo sforzo in più io lo avrei fatto. C’è da considerare che alcuni, per motivi professionali o famigliari (un parente nella sanità; un posto di lavoro delicato) preferiscono cambiare provincia o regione per fare il test. Se la legge prevede l’anonimato, 54 che anonimato sia per tutti. Un mio amico medico va sempre altrove a fare il test, non vuole che eventualmente si sappia sul posto di lavoro, un evento del genere sarebbe un (pur illegale) intoppo nella carriera, ed è arduo dimostrare che è per quello che non ti hanno dato l’incarico prestigioso e non per altri motivi, non sempre la realtà ha un finale alla Philadelphia, dove mostrando con un colpo di teatro le lesioni da sarcoma l’eroe riesce a vincere. Ci sono, comprandoli in internet, i test fai da te. Con molti dubbi: pare che diano troppo frequentemente dei falsi positivi (con inutili angosce e drammi connessi). Poi si deve avere la carta di credito, ordinarli e aspettarli per posta. Ho pure il dubbio che durante il trasporto il mio kit faccia un tratto su un camion assolato, o che scenda sotto i meno venti gradi nella stiva di un aereo, superando così l’intervallo 3-30 gradi centigradi che assicura poi la correttezza del risultato. Costano poco, tra i 20 e i 30 euro, si possono ordinare in Usa, Regno Unito e Francia. Ma, allora, all’incirca allo stesso prezzo si può andare in un qualsiasi laboratorio privato italiano e dare un nome falso e fare il test. Parlando con un amico farmacista raccontavo la mia vecchia idea di preparare un camper (tanti camper!) itinerante per il prelievo e la consegna del referto. Sosterebbero a giorni prefissati fuori dalle discoteche, all’ingresso dei cruising bar, ai bordi dei parchi di battuage, anche tutta notte, a fare test e consegnando il risultato la settimana successiva. Costerebbe troppo? Quanto vale la salute di una persona, se può iniziare la terapia in tempo, e se può evitare di infettare altri essendo stato messo a conoscenza del suo stato? È più importante indurre tutti a essere pazienti scrupolosi e ligi, o è meglio cambiare regole e metodi e andare là dove ci sono persone riottose a varcare la soglia di un laboratorio? Ho letto due storie simili, due persone che si sono scoperte sieropositive in ospedale, ricoverati. Sieropositive e ammalate, in Aids, con 50 o 70 Cd4, che significa che non si è certi di poter sopravvivere. Loro ce l’hanno fatta e lo stavano raccontando. Una mistica rinascita o un miracolo della medicina, ognuno gli dà il suo significato, ma in comune la stessa storia, non aver mai fatto il test perché non si pensa mai di essere positivi. Iniziare la Haart, la terapia con più farmaci, anche in questa fase conclamata della malattia riesce a salvare in extremis persone che una volta sarebbero sicuramente morte da lì a poco. Ma iniziare la terapia a 50 Cd4 è cosa diversa che iniziare fra i 500 e i 350 come viene ora raccomandato. Di questo ritardo resterà un’onerosa traccia per il resto dell’esistenza. I motivi per sottoporsi regolarmente al test (quanto regolarmente dipende da quanto sesso si fa e come lo si fa) ci sono e sono chiari a tutti. Eppure lo si fa sempre di meno (come il sesso sicuro, sempre più persone si affidano al caso e alla fortuna). Forse semplificando la procedura, venendo fisicamente incontro alle persone, facilitando, diventando più gay friendly, ma per davvero, si potrebbe arrivare a quel sognato giro di boa del calo delle infezioni. giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 55 RUBRICHE Cinema di Vincenzo Patanè [email protected] BROTHERHOOD Distribuito dalla Lucky Red di Andrea Occhipinti, esce sugli schermi Brotherhood (Broderskab), il film che ha vinto il Festival Internazionale del Cinema di Roma 2009, passato poi velocemente anche al recente ToGay. La vittoria del film diretto dal danese Nicolo Donato destò scalpore, perché tocca e accomuna due argomenti scottanti nonché quanto mai stridenti fra loro: i naziskin e l’omosessualità. Brotherhood (“fratellanza”) è un film cupo e ispido sin dall’inizio: già prima dei titoli di testa, si vede infatti un giovane gay attirato in un tranello da un naziskin con la scusa di fare sesso e poi pestato a sangue senza pietà da lui e dai suoi compagni. Lars (Thure Lindhardt) decide di lasciare l’esercito danese dopo che gli è stata negata la promozione a sergente maggiore a causa di alcuni pettegolezzi su sue avance nei confronti di un soldato. Irritato dai familiari, va poi via da casa, attirato da un gruppo di naziskin, nei quali si è imbattuto per caso, capeggiato da Michael “Fatso” (Nicolas Bro). Questi capisce le potenzialità di Lars e cerca di farlo entrare nel suo partito neonazista, nonostante il suo braccio destro Jimmy (David Dencik) sia contrario. Lars, da parte sua, se da un lato è disgustato dal bieco razzismo del gruppo, che organizza dei raid punitivi contro immigrati e omosessuali (possibilmente giovani e non dichiarati, così da non incorrere in denunce), dall’altro ne è anche affascinato. Alla fine cede all’insistenza di Fatso e va a vivere nel cottage di Ebbe, il dirigente del partito, che Jimmy sta ristrutturando. Inizialmente Lars e Jimmy (a cui è stato affidato il compito di curare il suo apprendistato al partito) si sono antipatici e faticano a trovare un’intesa, ma poi una fortissima attrazione reciproca vince le diffidenze e dà vita ad una relazione, vissuta ovviamente in assoluta clandestinità. Quando però ne viene a conoscenza fortuitamente Patrick (Morten Holst), il fratello di Jimmy, che odia Lars perché è stato promosso al suo posto, la relazione viene conosciuta dagli altri camerati, che ovviamente non possono accettare che l’omosessualità alligni proprio fra le loro fila. Lars viene quindi punito, mentre Jimmy è costretto a scegliere fra l’ideologia e il rapporto con l’amante (e la conseguente punizione). Una scelta che in ogni caso porta alla violenza... Cosa succede quando un naziskin si scopre gay? È questa dunque la domanda a cui cerca di trovare una risposta Nicolo Donato (danese di origine italiana, che ama il cinema di Gus van Sant). Donato dimostra di avere le idee chiare già in questo suo primo lungometraggio, sottolineando come la violenza sia un sentimento assurdo, inaccettabile e sciocco. Per farlo, esplora con intelligenza l’universo neonazi con tutte le sue connotazioni: il razzismo, l’omofobia, l’adorazione per il Terzo Reich e Mein Kampf, i simboli aggressivi, la continua ricerca di un virile contatto fisico (cosa tipica di tanti nazisti omosessuali, come ricorda lo stesso Lars parlando di Ernst Röhm, il capo delle SA) così come anche il naturismo paganeggiante e l’alimentazione biologica. Inoltre ne osserva disgustato gli ottusi schemi mentali, l’urgenza della violenza e quello di avere qualcuno da odiare, cosa che può fungere da collante per l’appartenenza al gruppo mascherando le infelicità individuali. In questo contesto scoppia la passione fra Lars e Jimmy, sensuale e carnale ma anche emozionante e commovente. Per un po’ i due sono essi stessi meravigliati del loro sentimento visto che “odiano i froci” ma poi sono costretti ad ammetterne la bellezza e per questo lottano, in un crescendo drammatico, perché esso vinca. Una lotta curiosa, che li vede vittime però stando fra gli aguzzini. Ne nasce un film crudo e difficile, tutto al maschile, ma verosimile (grazie anche all’ottima sceneggiatura e alla bravura degli attori) e capace di chiamare le cose col loro nome. Un’opera che vuole provocare e nello stesso tempo far riflettere e non cerca posizioni accomodanti, come nel finale un po’ esasperato che serve soprattutto a evitare un improbabile happy end e a ricordarci quanto siano distanti certe posizioni, se alla base ci sono violenza e odio. Brotherhood è dunque un film vibrante, con tutte le carte in regola per diventare di culto (e non solo in ambito gay) per come sa affrontare il tema con coraggio evitando luoghi comuni (anche se i personaggi collaterali sono un po’ stereotipati, anche perché evidentemente non toccati dalla passione) e a cui si può perdonare qualche ingenuità, come qualche momento troppo melodrammatico o una contrapposizione a volte troppo netta fra Bene e Male. DA NON PERDERE Molto particolare, imperdibile per chi ama i partner abbondanti, è Gordos (“grassi”), opera seconda dello spagnolo Daniel Sánchez Arévalo. La storia segue cinque personaggi obesi che cercano in ogni maniera, attraverso una terapia di gruppo, di cancellare la loro dipendenza dal cibo, mettendo finalmente in luce i motivi per cui sono in sovrappeso nonché il fastidio che provano nei confronti del loro corpo. Ad aiutarli c’è un terapeuta il quale li invita ad accettare il proprio corpo (ma in realtà non sopporta la moglie grassa). Fra i cinque, del tutto differenti tra di loro, spicca un gay. Questi, molto amante del sesso, si autoconvince di essere un eterosessuale represso e quindi gli sembra giusto provarci con la vedova del suo socio d’affari. Si tratta di una commedia agrodolce, ironica e spigliata, che guarda divertita ma in maniera accorata i personaggi. Affronta di petto una delle maggiori fissazioni della nostra società occidentale, il rapporto ossessivo col cibo, per scavare nelle nevrosi dei personaggi, chiarendo che dopotutto non è sempre il peso il loro problema più grande. Per farlo propina allo spettatore chili in eccesso e rotoli di carne, pance sconfinate e un sesso fuori dai cliché dominanti (eppure quanto mai naturale). 56 giugno 2010 · PRIDE www.gothicsauna.ch VICOLO VECCHIO 3 CH - 6900 MASSAGNO LUGANO T +41 91 967 50 51 PRIDE · giugno 2010 57 RUBRICHE Teatro di Mario Cervio Gualersi [email protected] NEL VENTRE DI NAPOLI 01 02 Il cast della versione di Persone naturali e strafottenti per la regia di L. Melchionna (foto di T. Lepera) Vladimir Luxuria e Daniele Russo (foto di T. Lepera) Al suo versatile talento si devono romanzi (La morte della bellezza, Scende giù per Toledo), regie cinematografiche (Addio fratello crudele, Divina creatura), liriche (Tosca e Traviata trasmesse anche in mondovisione) e teatrali (lo spessore di Pirandello e la leggerezza di Nata ieri con Valeria Marini) ma è nelle vesti di drammaturgo che Giuseppe Patroni Griffi (1921-2005) sarà soprattutto ricordato negli annali del teatro italiano. Memorabili pièce come Metti una sera a cena (dove, nel lontano 1967, sulla scena si mostra un triangolo etero/ bi/omosessuale), D’amore si muore, Anima nera, Gli amanti dei miei amanti sono i miei amanti, Prima del silenzio (la sofferta relazione tra un giovanotto – nel 1979 Fabrizio Bentivoglio senza veli – e un uomo maturo) hanno segnato la storia del costume, spesso scandalizzando ma rivelandosi sempre una sorta di laboratorio sperimentale di tutte le dinamiche erotico-sentimentali possibili. Di Persone naturali e strafottenti (1974), nonostante il titolo, la vera protagonista della commedia è Napoli, la città natale di Patroni Griffi: sono i suoi umori, la miseria, l’ironia, la carnalità, a condizionare la condotta dei personaggi in una cupa notte di Capodanno, tra il fragore dei botti e quello delle cianfrusaglie lanciate dalle finestre. Ci troviamo nella casa fatiscente di Violante, ex cameriera in un bordello in cui entrò da ragazzina, la quale, per arrotondare, mercanteggia una camera a ore col travestito Mariacallàs, soprannome dovuto alla storia tumultuosa – e finita male – con un armatore. Spinto da insaziabile fame di denaro, l’avventuriero che cita Freud non esita a subaffittare il tugurio a coppie in cerca di intimità, come Byron, giovane scrittore americano di colore e Fred, studente universitario residente in provincia. Apparentemente desiderosi solo di concedersi un focoso amplesso, sin dal loro ingresso in casa i due rivelano personalità conflittuali: Byron, sedicente eterosessuale con un passato di discriminazione alle spalle, professa idee nichiliste e piene d’odio nei confronti del mondo che lo circonda, mentre Fred, dichiaratosi ai genitori che continuano ad amarlo, è ottimista sulla possibilità di affermare la propria libertà. È un confronto che non si esaurisce a livello verbale: la violenza del superdotato Byron trasforma il rapporto in un quasi stupro che lascia il ragazzo sanguinante e bisognoso di cure, prestate sommariamente da Violante. Pentito, Fred non trova di meglio che ferirsi a sua volta, infrangendo un vetro. Questo lo scenario che la dolorante Mariacallàs, acciaccata da un oggetto piombatole in testa, trova al suo rientro, senza comunque perdere autocontrollo e senso dell’umorismo. Fuori l’inferno dei petardi – ma non solo – continua sino all’alba. Se è impossibile dimenticare l’edizione diretta dallo stesso Patroni Griffi con una straordinaria Pupella Maggio, Mariano Rigillo e Gabriele Lavia agli esordi, risulta assai godibile la versione firmata da Luciano Melchionna e prodotta dal Franco Parenti di Milano e dal Bellini di Napoli. Supportato dall’originale scenografia iperrealista di Alessandro Marrazzo, il regista sceglie per la messa in scena la chiave di un’impietosa discesa verso gli inferi, riuscendo a mantenersi in equilibrio tra la datazione anni Settanta e l’attualità del presente, aprendo allo spettatore una finestra affacciata sulla difficoltà del vivere. Gli interpreti, talvolta alle prese con le difficoltà di un linguaggio “alto”, sono Timothy Martin (l’irruente Byron), Daniele Russo (il generoso Fred), Maria Luisa Santella, icona del teatro di sperimentazione che carica Violante di rassegnazione e rimpianti, e Vladimir Luxuria, convincente e sempre più a suo agio in palcoscenico, che presta a Mariacallàs il giusto mix di cattiveria, solitudine e istinto vitale, premiata dagli applausi del pubblico che la decreta protagonista della serata. Prevista la ripresa della tournée all’inizio della prossima stagione. IN CARTELLONE Napoli Teatro Festival Italia. Oltre 2000 artisti italiani e stranieri, una programmazione che spazia dalla drammaturgia classica alle creazioni contemporanee, spettacoli della durata di 12 (I demoni di Dostoevskij rivisitato da Peter Stein) e 9 ore (l’imperdibile Lipsynch del geniale Robert Lepage) o divisi in puntate per 23 giorni (Bizarra, teatronovela diretta da Manuela Cherubini). Tra le infinite proposte che animano tutta la città dal 4 al 27 giugno, Devo partire. Domani, ispirato a Teorema di Pasolini per la regia di Ming Wong e L’attesa, serie di brevi testi a cura di Mario Fortunato (tra gli autori Ivan Cotroneo e Dacia Maraini), rappresentati in esterni. www.napoliteatrofestival.it Biennale Danza 2010. Capturing Emotions è il titolo scelto da Ismael Ivo, direttore artistico della rassegna veneziana (in programma sino al 12 giugno). Da segnalare Tristi tropici, l’ultimo lavoro di Virgilio Sieni, e tra le presenze internazionali Tempest: Without a Body dei Mau (Nuova Zelanda), Glow degli australiani Chunky Move e soprattutto Another Evening: Venice, di Bill T.Jones, danzatore e coreografo americano, gay dichiarato e sieropositivo, ex compagno di Arnie Zane, vittima dell’Aids, di cui ancora ricordiamo Still Here, struggente testimonianza di persone affette da gravi patologie che si raccontano in video all’unisono con i virtuosi ballerini di Jones. www.labiennale.org 58 giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 59 RUBRICHE Libri di Francesco Gnerre [email protected] VINCENZO PATANÈ OASI GAY Oasi gay. Miti & titani della cultura omosessuale e lesbica Cicero Editore, Venezia 2010 pp. 354, 28,00 € Vincenzo Patané è un attento cultore e divulgatore della cultura gay in Italia. Oltre che di cinema, di cui si occupa prevalentemente e su cui ha pubblicato numerosi libri (l’ultimo dello scorso anno è 100 classici del cinema gay – I film che hanno cambiato la vita, Cicero editore), scrive spesso anche di letteratura, di arte, di sport, di fotografia, di fumetti, di attualità. Una parte di questo materiale (quello da lui ritenuto più importante), che rischiava di finire nell’oblio, destino inevitabile di quanto viene pubblicato su giornali e riviste, è ora raccolto in questo volume dove il lettore può trovare tutta una serie di notizie, curiosità, informazioni, approfondimenti sulla cultura gay e lesbica di cui generalmente non si parla nei testi scolastici o nelle pubblicazioni mainstream. I vari articoli, apparsi originariamente quasi tutti su Babilonia (solo alcuni su Circuito Cinema, Blue e Culturagay.it) in circa quindici anni (dal 1990 al 2004), sono stati rivisti per la pubblicazione in volume, sfrondati dei dati più legati alla contingenza, e sono organizzati in dieci percorsi che si presentano come una originale enciclopedia di facile consultazione, ma anche come i capitoli di una storia affascinante di piacevole lettura. Il primo dei percorsi è “l’universo gay”, con una serie di interessanti statistiche e di bizzarri aneddoti che Patané riprende da pubblicazioni anglofone di solito più attente a curiosità apparentemente solo divertenti, ma che permettono “di cogliere quei fili, spesso invisibili, che legano fra di loro le cose” (i personaggi più omofobi, quelli che indipendentemente dalle loro scelte sessuali, hanno lottato per i diritti dei gay e delle lesbiche, ecc.). Segue un capitolo dedicato ai “Titani”, dieci personaggi fondamentali della mitologia gay e lesbica che per Patané sono: Saffo, Kavafis, Yourcenar, Tom of Finland, Pasolini, Jarman, Fassbinder, Mapplethorpe, Almodóvar e Martina Navratilova, di ognuno dei quali si presenta l’opera più significativa o si discute sull’importanza che hanno nella cultura lesbica e gay. Certo, qualcuno potrebbe avere qualche perplessità sull’assenza di alcuni nomi altrettanto fondamentali, ma si sa che ogni schematizzazione è arbitraria e scelte di questo tipo sono sempre personali. Il lettore può però anche divertirsi a costruire una propria ‘classifica’, magari attingendo ad altri percorsi, da quello dedicato all’“Arte, Fotografia e cinema” dove trova, tra gli altri, Michelangelo, Hockney, Ejzenstein, Pierre et Gilles, a quello intitolato “Letteratura & Mitologia” dove si presentano, accanto ad altri, Ganimede, Proust, Mann, Rimbaud, Genet, o ancora a quello intitolato “L’America” con Whitman, Warhol, Bruce Weber, Keith Haring. Altri percorsi sono dedicati alla “Donna” con articoli su alcune delle più importanti lesbiche della cultura e dell’arte come Tamara de Lempicka, Frida Kahlo, Annemarie Schwarzenbach, a “Il Corpo & Il Nudo” con illuminanti excursus sulla scultura greca e sulla storia del nudo in fotografia, al “Mediterraneo omoerotico” dove si segnalano, tra gli altri, gli approfondimenti sul tema del grand tour, sulla Capri del barone Fersen e su alcuni grandi viaggiatori come Baron Corvo, Norman Douglas, Bruce Chatwin. Altri percorsi sono “Il Mito dell’Oriente (dalle Mille e una notte a Paul Bowles al grande poeta arabo Abu Nuwas), e “Lo Sport”, un capitolo che spazia dalle Olimpiadi nell’antica Grecia al tema dell’omosessualità nello sport contemporaneo. Completano il volume un indice dei personaggi e un indice degli argomenti e dei nomi che permettono al lettore di orientarsi facilmente in un materiale così eterogeneo e così vasto. L’editoria italiana è molto carente, soprattutto a livello di saggistica, sulla cultura gay e lesbica. Le pochissime cose che si pubblicano sono ricerche accademiche specialistiche, spesso di non facile fruibilità. C’è d’altra parte il bisogno di una cultura condivisa, crescente nelle nuove generazioni di lettori, soprattutto studenti (universitari, ma anche di scuole superiori). Questo libro è importante perché aiuta a costruire una tradizione e per ogni persona sentirsi parte di una tradizione, sapere di appartenere a una eredità del passato, è fondamentale nella costruzione della propria identità. SEGNALAZIONI SEGNALAZIONI Jeremy Bentham, Difesa dell’omosessualità, Il melangolo, Genova 2009, pp. 96, 10,00 € Padre del pensiero liberale e utilitarista, sintetizzato nella nota formula “la più grande felicità per il maggior numero di persone”, il grande filosofo e giurista inglese, rigorosamente laico e avversario di ogni totalitarismo e di ogni fondamentalismo, scriveva nel 1785 questo straordinario pamphlet che smonta con un semplice procedimento logico tutti i pregiudizi contro l’omosessualità. Julie Anne Petera, Luna, Giunti Editore, Firenze 2010, pp. 383, 14,50 € Il romanzo di una brava scrittrice statunitense attenta ai temi dell’adolescenza che narra la formazione di un ragazzo che fin da piccolissimo sente di essere donna e che rifiuta il suo corpo maschile. A narrare la difficile transizione di Liam-Luna è la sorella, solidale ma non sempre in grado di gestire la situazione, alle prese anche con i suoi primi amori e con i problemi che avere un fratello trans comporta. Daniela Tazzioli, Puro amore, Infinito edizioni, Castel Gandolfo (Roma) 2010, pp.166, 12,00 € Registri linguistici diversi, dallo sperimentalismo poetico al comico, dal visionario religioso all’erotico per narrare l’amore e il disamore di due donne: una intellettuale cattolica trentenne con una figlia, e una cinquantenne madre di tre figli. La storia, narrata con originalità, procede tra paure e gelosie, problemi di coppia, reminiscenze bibliche e prese in giro dell’insulso mondo maschile. 60 giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 61 RUBRICHE Musica di Roberto Cangioli [email protected] JASON ANTONE, L’IMPORTANTE È MUOVERSI “Non importa come abbiamo resistito nel passato, la verità è che non dobbiamo mai smettere di muoverci”. Può sembrare una frase lapidaria, ma Jason Antone (www.jasonantone.com) ha pensato bene di farne un motto da applicare alla propria carriera artistica e alle sue canzoni. Nel suo album Start to Move, uscito lo scorso anno, questo ragazzotto nativo di Chicago ha difatti subito messo in chiaro la sua predilezione per un certo tipo di musica elettronica di classe che strizza l’occhio alla dance e, al contempo, ha deciso di scrivere testi che esprimono al meglio il concetto sopra esposto: guai a dormire sugli allori. Attraverso i suoi brani Jason comunica che non basta accettarsi come gay; anche se il percorso dell’emancipazione verso se stessi può essere lungo, a volte difficile e sfiancante, una volta presa coscienza del proprio essere, siamo solo a un nuovo punto di partenza; è necessario dare man forte a chi è all’inizio del percorso per una presa di coscienza di sé. Non solo, è soprattutto ora di abbattere i pregiudizi e di tagliare le corde che ci mantengono legati ai modelli che una società perbenista e bigotta vuole imporci: il maschilismo, il vile servilismo al dio denaro e a una sorta di standardizzazione che ci vorrebbe tutti cloni di uno stesso esercito di marionette. Quanto espresso si manifestava già in Be Free, primo video di Jason targato 2007. Difficile trovare tanta tenacia nell’esprimere concetti “forti”, traducendoli però in una musica che invece è sintomo di spensieratezza e divertimento. Un conto è il rap, che rappresenta per antonomasia un genere “contro”, un altro è la dance, che nasce invece come musica disimpegnata per andare spesso “oltre”. Il limite è costituito dalle barriere che a volte noi stessi ci costruiamo, come spiega To the Limit, di cui è stato girato un video clip volto a mostrare le atrocità commesse nel nome di false ideologie e che è stato accolto con lodi ma anche polemiche a livello nazionale per l’adozione delle immagini utilizzate e i contenuti politici: “Perché dovrei mentirti in modo che tu possa accettarmi? Ora è il tempo di brillare, vieni con me?” Start to Move è quindi un incitamento al cambiamento, a confrontarsi con le sfide che ci attendono nella vita. La crisi economica iniziata nel 2008 ha messo in crisi le vecchie ideologie; cavalcare il cambiamento ci rende più forti. Forse, in questi tempi, non c’è migliore avviso di quello che traspare da questo messaggio: “abbiamo bisogno di muoverci” dice Jason… e chi ci ferma più, replicheremmo noi? Nei giorni scorsi il nuovo video di Jason, Oh Ooh Ooh, è balzato nella Top 10 delle hit su Mtv Logo. La canzone, che sprizza energia da ogni nota, è incentrata sulla nuova fase evolutiva dell’artista, soddisfatto di aver raggiunto un certo grado di popolarità senza per questo dover scendere a compromessi. Il pezzo, che pompa di brutto, farà sicuramente breccia nel cuore e nelle orecchie di chi si appresta a vivere un’emozionante estate all’insegna del “movimento” …Ballo ballo ballo da capogiro. NOTE IN PILLOLE MGMT – Congratulations Attesissimo ritorno degli MGMT, soprannominati gli hippy del 21esimo secolo per il loro pop psichedelico che riecheggia i fasti dei Beach Boys e dei Moody Blues, ma soprattutto per il loro look molto freak a metà strada tra Syd Barrett e Freddie Mercury. Se la loro Kids aveva contagiato anche l’UMP di Sarkozy (che si beccò una causa da parte della band per averlo utilizzato in campagna promozionale), questo Congratulations sorprenderà soprattutto per una ricercatezza di suoni quasi maniacale. I ragazzi ci sanno fare. Khalid Rivera – Who Do u Love? Se Every Night e Salvation costituivano il biglietto da visita per questo talentuoso ragazzo newyorkese, il nuovo brano Who Do u Love? è la riprova del coraggio nel trattare apertamente la voglia di uscire dall’anonimato per vivere in pienezza la propria sessualità. Il brano narra dell’ipocrisia di quanti non avendo il coraggio di mettersi in gioco togliendosi la maschera, preferiscono una vita fatta di amori clandestini mordi e fuggi. “Per tutti coloro che fingono a sé stessi…” 62 giugno 2010 · PRIDE Pubbl NA_23x31,5 3-02-2009 15:30 Pagina 1 NEW AGE 181 “Air of tomorrow” sampler NEW AGE 182 “Touching the extremes” sampler NEW AGE 183 “The best moment” sampler NEW AGE 184 “Sea of tranquillity” sampler NEW AGE 185 “A human journey” sampler NEW AGE 186 “The Sea Remember” sampler PARISH JOHN RABBIT BUNDRICK BEKKI WILLIAMS TOM SALVATORI & IRIS LITCHFIELD KATIE HOPE EMMA NINEL MATTHEW LABARGE ATARAXIA CHRIST FREUD NANA RAVEN BETWEEN INTERVAL JEFFREY FISHER BLISS BLACKMORE’S NIGHT CHINMAYA DUNSTER & THE CELTIC RAGAS SUNDAD MONTE CRISTO THOMAS BECKER CAPITANATA FRANK SMITH MULO FRANCEL – EVELYN HUBER ANDREAS VOLLENWEIDER ANDY RADOVAN JAMIE BONK R. KANE IRFAN LUNAR KINGS feat. TRIIN CHUCK LOEB TOM SALVATORI - IRIS LITCHFIELD SILVIA NAKKACH DECHEN SHAK-DAGSAY CRISTINA MAURO MAURO GALLUCCIO MYTHOS JEFF BALL KENNETH KUO JEFF OSTER PARISH MEDWIN GOODALL & TERRY OLDFIELD CHARLY CARTISANO JETOPA GERAINT HUGHES ANN SWEETEN KATIE HOPE RICCARDO ZAPPA MARK BRITTEN JOHN BUNDRICK ANAEL JAMIE CRAIG CHRISTOPHER PAUL CAROLA MYRDDIN NAJEE LARISA STOW & SHAKTI TRIBE LUCA PONZUOLI CAPITANATA SILVARD ERIC ROBERTS FRANCESCO BUCCHERI HARRISON EDWARDS ANTONIO TESTA OMAYA ELAPHE GUTTATA DIEGO MORGA MALOU BERG R. FELLINI AMANASKA SARAH INGRAHAM RUNESTONE BRADFIELD MARCO BANDUCCI & SERGIO BARBIRATO ANDREAS NAZANIN NEW AGE 187 “La via dello spirito” sampler NEW AGE 188 “Emotion Of A Sigh” sampler NEW AGE 189 “Divenire” sampler NEW AGE 190 “Sensibilità” sampler NEW AGE 191 “Spessore” sampler NEW AGE 192 “Perseveranza” sampler STUART MICHAEL STEPHEN PEPPOS BLACKMORE’S NIGHT ASHRON MONICA STADLER ALLAN BALDWIN SOULAFRICA NAMASTE CHRIS GLASSFIELD TERRA DEL SOL CAPITANATA MICHAEL STRIBLING OMAR AKRAM CRAIG PADILLA SCOTT AUGUST OENYAW KLAUS SCHULZE & LISA GERRARD PARISH ABEL LEMUS TABOADA THREEFOLD PAUL SPEER LUCIANA BIGAZZI GNOMUSY DAVID WRIGHT MICHAEL DULIN MACRAMÈ MASSIMO D’ARRIGO JOHN SAVANNAH MARTINO DE CESARE CAPRICE PAUL HARTNOLL CAPITANATA MARCO BANDUCCI & SERGIO BARBIRATO AFRA THI MICHAEL STRIBLING LIS ADDISON SILVARD ULTRAMARIN BRIAN ROLLAND ANDREA CECCOMORI MARSHALL STYLER LAWRENCE BLATT CAPITANATA STEVEN C MAHANTA DAS DYAN GARRIS PARISH PETER MILLER MARC ENFROY DANILO REA – MARTUX_M MAURO GALLUCCIO RASA ALQUIMIA OTTMAR LIEBERT ALESSANDRA CELLETTI ROBERT SCHROEDER CAPITANATA AZ SAMAD FRAGILE STATE BERNWARD KOCH & PABLO JON DIAZ GIUSEPPE MANCA BOCATORO CAFÉ WILLIAM ACKERMAN JAYA LAKSHMI P.O.S.C. ART OF INFINITY SOFIA LOELL HOL BAUMANN JOSHUA SAMSON THE NESSIE CAPITANATA BUVANA DEUTER PRIDE · giugno 2010 63 RUBRICHE Internet di Carmine Urciuoli [email protected] Tutti i nostri pride Quest’anno il Pride Nazionale si svolgerà sabato 26 giugno a Napoli. Per ogni tipo di informazione esistono ben due siti legati al comitato organizzatore, ma per pianificare meglio il viaggio e il soggiorno conviene anche dare un’occhiata ai siti delle associazioni, per il fitto calendario delle iniziative e per le convenzioni che ciascuna ha attivato per l’occasione: Arcigay di Napoli (www.arcigaynapoli. org), ArciLesbica di Napoli (www.arcilesbica.it/napoli) I Ken onlus (www.iken.org), Famiglie Arcobaleno (www.famigliearcobaleno.org). www.napolipride.org, www.napolipride.com pieno di foto e informazioni il sito dell’associazione trans gender La Fenice (www.transgendermilano.org). Nel trentennale della nascita, a Palermo, di Arcigay, il pride torna per le strade della città con il Sicilia Pride che si svolgerà sabato 19 giugno. www.siciliapride.org Dal 18 al 23 luglio a Vienna si svolgerà il Congresso internazionale 2010 sull’Aids, occasione per l’incontro tra operatori, scienziati, associazioni ed enti di ricerca impegnati a vario titolo sulle questioni legate al virus e all’infezione. www.aids2010.org Sul sito, creato dal coordinamento delle associazioni cittadine, tutte le informazioni sul Pride di Torino del 19 giugno. www.torinopride.it Mentre scriviamo non è ancora aggiornato il sito della Christopher Street Parade di Milano (www.pridemilano. org), per cui rimandiamo al sito dell’associazione promotrice, il Cig di Milano (www.arcigaymilano.org), per tutte le informazioni. E così per il Roma Pride (il cui sito ufficiale era www.romapride.it), segnaliamo i siti delle associazioni promotrici per ogni informazione sulla manifestazione: Arcigay Roma (www.arcigayroma.it), DiGayProject (www. digayproject.org), Circolo Mario Mieli (www.mariomieli.org). Tutte le informazioni sull’Euro Pride 2010, che quest’anno avrà luogo il 18 giugno (con un calendario che inizia dal 9) nella città polacca di Varsavia. www.europride2010.eu Scene milanesi Dopo un periodo sonnolento torna brulicare la scena web delle associazioni milanesi, dal portale dell’Arcilesbica Zami (www.arcilesbicazami-milano.it), con le attività e le iniziative dell’associazione e la possibilità di ricevere la newsletter “Viola Forte” alla pagina minimale di Soggettività Lesbica (www.universitadelledonne.it/sl.htm). Nasce il sito degli studenti gay della Statale di Milano (www. gaystatalemilano.it) con tutte le azioni finalizzate principalmente a ridurre l’omofobia nell’università, e si rinnova quello del collettivo della Bicocca (www.kobmilano.it) con i canali Twitter, MySpace e Facebook. Aggiornato più di rado ma Più o meno Il film di Giulio M. Corbelli ed Andrea Adriatico ha un sito con trailer e materiali informativi utili a divulgare un film documentario realizzato per ricostruire la storia di un virus che in 30 anni ha modificato i nostri comportamenti e le nostre relazioni. Un fenomeno sociale che ha sconvolto i costumi, creato sentimenti profondi di sospetto, e di solidarietà, e cambiato il modo di rapportarci con gli altri. piuomeno.eu Brevi dal web Ha aperto su Facebook la pagina della nostra rivista. Se siete pigri, per trovarla basta cercare nel modulo di ricerca generale “PRIDE il mensile gay italiano”. http://www.facebook.com/pages/ PRIDE-il-mensile-gay-italiano/115136605189783 Il blog del convegno sulle identità sessuali “Io Sono Io Scorro” (da una poesia di Rilke) organizzato alla Sapienza di Roma, resterà aperto per sensibilizzare e creare una rete di operatori della salute mentale, non solo contro le “terapie riparative” dell’omosessualità, ma per promuovere libertà di scelta sulle questioni sessuali, fuori dalla stigmatizzazione e dalla marginalizzazione. www.iosonoioscorro.blogspot.com Un mondo completamente filtrato da cartoni animati giapponesi e giapponeserie il sito (quasi blog) di Portinaio di altri mondi, e pervaso da sottile ironia camp. www.portinaiodaltrimondi.com GayDay2 è una web radio che trasmette solo su internet il martedì sera dalle 21,30, fatta di giovani che discutono divertendosi e in modo leggero, su tanti argomenti di interesse per la comunità glbt, dal pride al coming out alla religione. www.en.1000mikes.com/show/gayday2_on_air EROS CLIC Un modo originale di fruire contenuti erotici è scaricare un cubista direttamente sul desktop del proprio computer. L’applicazione non è nuovissima (i ballerini furono introdotti con il sistema operativo XP Media Center del 2005, www.microsoft.com/windowsxp/downloads/desktop/dancers.mspx), ma sicuramente divertente. La (lunga) demo è gratuita, lo show di ogni singolo modello è a pagamento. Sono disponibili molte opzioni per configurare la visualizzazione. Il programma è stato provato prima della recensione e non sono stati rilevati problemi di sicurezza. È consigliabile tuttavia installare l’eseguibile su un pc fornito di antivirus aggiornato. www72.virtuaguyhd.com 64 giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 65 RUBRICHE Vita notturna di Francesco Belais [email protected] Siamo alle porte dell’estate, finalmente. Sole, mare, corpi nudi e tante notti stellate da trascorrere fuori, anche quest’anno sarà così. Puntuale per molti anche l’ansia da prestazione estiva, ovvero: sarò pronto per la fatidica prova costume? E per non soccombere al senso di colpa (assurdo) di non essersi allenati con costanza, di aver mangiato e bevuto troppo nei mesi scorsi, e non potersi togliere la maglietta in discoteca, giù con pillole bruciagrassi, intrugli snellenti, pomate che ti fanno dimagrire dormendo, oppure estenuanti, quanto inutili, sedute riparatorie dell’ultimo momento in palestra. A parte l’universo bear, che sembra si sia affrancato da certi tipi di modelli (salvo non dover poi sottostare ad altri) questa è la dipendenza psicologica che costringe a confezionarsi al meglio per vendersi al miglior offerente. Qualche sabato fa, mentre stavo lasciando un locale dove avevo suonato, mi sono fermato qualche minuto nei camerini dove due palestratissimi go-go boys stavano mettendo a confronto le loro rispettive carrozzerie: “Vedi, io ho più spacchino di te!”, esclama uno compiaciuto (lo spacchino sarebbe lo spazio tra i due pettorali). Io scherzando gli ho chiesto: “Lo sapete chi è il presidente della repubblica?”. Scena muta. Da un angolo mi risponde un ragazzo (di origini marocchine, gli altri due erano italiani): “Io lo so: Giorgio Napolitano!”. Non serve aggiungere altro. Buona estate a tutti! GENTE DELLA NOTTE BERTA BERTÈ Di origini napoletane, vive a Roma, ma a casa non c’è mai. Nata sotto il segno del Toro, più che una Drag, si definisce una Transexual Queen. Ha partecipato recentemente al programma Ciao Darwin di Paolo Bonolis e potete trovarla spesso come animatrice nei locali gay italiani. Berta Bertè è anche su Facebook. Perché hai scelto la notte? Perché rappresenta il divertimento e il peccato, quindi mi rispecchia. Com’è nato il tuo nome d’arte? Mi chiamo Roberta quindi Berta e Bertè è noto a tutti perché. La Bertè sa di avere questa “gemella” pazza? Sì, ci siamo conosciute nel 2005, quando ho vinto Miss Drag Queen Italia. Come e quando hai cominciato a lavorare nei locali? Nel 2000, a Napoli, con la Musdela degli Angels of Love. Capelli veri o parrucca? Capelli verissimi. Tutta nature o anche chirurgo? Madre Natura e padre Chirurgo. Qual è la cosa più imbarazzante che ti è accaduta in una serata? Durante uno spettacolo, ad Avellino, ci hanno letteralmente coperti di insulti, il pubblico era palesemente omofobo. Fummo costretti a lasciare la discoteca dalle porte di servizio con la security e i direttori artistici che si scusavano. Quella più divertente? Quando, involontariamente, con il microfono, ho scheggiato un dente a Cinzia Boccolotti, che però non si è divertita molto, direi. Single o fidanzata? Single, mentre aspetto l’uomo giusto, mi diverto con quelli sbagliati. Sesso con preliminari o senza? Sesso fatto bene e spesso, in tutti i laghi, in tutti i luoghi. Il posto più strano dove l’hai fatto? Dietro la cassa di un drugstore a New York, ho anche le foto. Mai fatto sesso durante una serata in cui lavoravi? Quasi sempre, anche nei locali gay. Cosa cerca un uomo che prova a rimorchiare Berta Bertè durante una serata? Non lo so, chiediamolo a loro. Anna Oxa cantava Fatelo con me io aggiungo Vi prego. Secondo te le drag queen sono tutte delle…? Amiche dell’effetto serra… troppa lacca! Cosa pensi della scena gay italiana? Secondo me va benissimo, non ha subito la crisi, e ci sono situazioni belle in Italia che non ho trovato neanche a NY e Miami. Programmi per l’estate? Tour teatrale e tante belle serate. PIATTI CALDI AA. VV. - Top of Club House (Energy) Il meglio del meglio dalla scena house internazionale, incluse le più importanti hit nelle loro versioni alternative e più underground dei più acclamati deejay e producer del momento. Dai popolari French touchers Bob Sinclar and Martin Solveig, agli altri artisti dal resto del pianeta: Dennis Ferrer, Armand Van Helden, Kurd Maverick, ATFC, Bingo Players, Benny Benassi e molti altri ancora. AA. VV. - Club Session 17 (D:Vision) Tripla goduria per gli amanti della house music, per la prima volta in questa collana di compilation con il meglio della scena del nightclubbing i cd sono addirittura tre. I brani dei produttori più famosi, Bob Sinclar, Fedde Le Grand, John Dalback, Dennis Ferrer, Benny Benassi, Fedo Mora, Camurri, Raf Marchesini, Francesco Rossi, Chris Lake, Sharam, in versioni inedite o extended e remix alternativi. 66 giugno 2010 · PRIDE Servizio di intermediazione camere per esempio Berlino da 19,- € e per persona/nott www.ebab.com · Call +49-30-236 236 10 PRIDE · giugno 2010 67 METROPOLI Metropoli ITALIA CASTRO MARKET Bandiere, spille, collane, portachiavi e tutti gli accessori arcobaleno per il gay pride li trovi nel nostro sito, il primo e più grande negozio gay on line, dove trovi anche il cinema gay italiano e internazionale in dvd, libri di letteratura e saggistica, guide gay d’Italia e del mondo, riviste di informazione e hard, libri fotografici di nudo maschile, t-shirt, canotte, intimo uomo, sex toys e accessori di ogni tipo, jockstraps, lubrificanti, preservativi, dvd gay hard originali da tutte le case di produzione mondiali. I pacchi sono inviati in imballo completamente anonimo. Per informazioni e ordini numero verde 800.993.305 dal lunedì al venerdì orario continuato 9:30-19:00; da cellulare 0758583526. www.castromarket.it MISTER GAY ITALIA 2010 Gay.it e Me2.it presentano l’undicesima edizione di Mister Gay Italia, il concorso che dal 1997 elegge il ragazzo gay più rappresentativo del nostro paese, e che da quest’anno vanta il patrocinio di Arcigay Nazionale. Il Mamamia di Torre del Lago ospiterà la finale in due serate giovedì 19 e venerdì 20 agosto. Tutti in Versilia, quindi, per conoscere il volto del ragazzo che per un anno diventerà il nostro simbolo della bellezza e dell’orgoglio gay. Al vincitore il titolo, un premio in denaro e la possibilità di firmare un contratto pubblicitario. Per candidarsi compilare il modulo d’iscrizione sul sito e inviare due foto (viso e figura intera). www.mistergayitalia.it AGENZIA IL DELFINO Sei single e desideri costruire una relazione affettiva seria e stabile? L’agenzia il Delfino ti aiuta a realizzare il tuo sogno d’amore, seguendo con affidabilità e riservatezza ogni iscritto tutelandolo da incontri indesiderati e inaffidabili, perchè è specializzata in incontri per cuori solitari tra persone dello stesso sesso. Quattro le sedi operative: Torino, Milano, Roma e Cagliari con interessanti promozioni. Il Delfino: l’emozione di incontrare persone come te. Info: 340 8789989 www.agenziaildelfino.com UNIVERSITÀ DI MILANO Per una ricerca di interesse nazionale sulla vita familiare delle coppie di persone dello stesso sesso che vivono con figli (progetto finanziato dal ministero dell’università e della ricerca che vede la collaborazione delle università di Milano, Padova, Torino e Urbino), vorremmo metterci in contatto con coppie disponibili a interviste individuali della durata di un’ora circa o singole/i se non tutti e due i/le conviventi fossero disponibili. L’obiettivo di analisi dell’unità di ricerca di Milano è “La responsabilità genitoriale nelle società pluralistiche contemporanee: norme, 68 cultura giuridica, pratiche e rappresentazioni nelle coppie con figli, nelle famiglie migranti e omogenitoriali”. Per indagare il significato della “responsabilità genitoriale” nelle famiglie omogenitoriali (e di migranti), vogliamo realizzare interviste individuali a entrambi i partner di coppie omogenitoriali, al fine di approfondire dal loro punto di vista e secondo la loro esperienza il significato della responsabilità genitoriale. Info: [email protected], daniela.danna@ unimi.it PIEMONTE TORINO 011 SAUNA CLUB In pieno centro storico, il circolo privato 011 Sauna club offre 800 metri quadri di locale pulito e discreto con sauna finlandese, bagno turco, 400 metri quadri di labirinto malizioso, dark cabins, glory holes, sling rooms, cruising zone, maxi sala cinema, impianto tv a circuito chiuso per la sicurezza degli spogliatoi. Un’illuminazione soffusa e candele profumate creano un’atmosfera calda e protettiva in un tenue sottofondo musicale curato da un esperto dj. Una maxi vasca idromassaggio cromoterapeutica aromatizzata offre ulteriore benessere ai soci. Aperto tutti i giorni, il club è cruising bar di sabato e organizza naked party fino all’alba di domenica. I proprietari e il personale offrono cordialità e sicurezza, e con simpatia incoraggiano la conoscenza reciproca e l’amicizia. Con inusitata energia, inoltre, combattono l’eventuale mercificazione dell’incontro. Info: 011 284263 www.011saunaclub.it GARAGE CLUB Ampliato su due livelli con lounge bar, ristorazione, area fumatori, sala video, sauna finlandese con cromoterapia, vasca idromassaggio Jacuzzi, ambienti relax, bagno turco e climatizzazione. Novità giovani: ingresso gratuito per i ragazzi dai 18 ai 20 anni. Riduzioni per gli under 25, militari, forze dell’ordine, soci circolo Maurice, associazione GayLib e per gli orsi del sito www.superbear.eu con secondo e terzo ingresso gratuito per tutti. Sabato è “Bears day”, ingresso ridotto con consumazione per tutti i bear. Lunedì, mercoledì e venerdì dalle 22 il molto frequentato “Naked party”. Sabato sera “Predisco” con sorteggio ingressi omaggio e consumazione per Les Folies Scandal. Tutti i giorni, dalle 19 aperitivo offerto ai soci. Aperto tutti i giorni dalle 14 alle 2 (orario prolungato nelle serate naked). Info: 346 3006612 www.garageclub.it LOMBARDIA MILANO DEPOT Bisex party tutti i lunedì e il terzo sabato del mese (entrata obbligatoria in coppia per i bisex). Sempre affollati i nostri naked party: classico il mercoledì e la domenica pomeriggio; con passamontagna il martedì e il primo sabato del mese; con possibilità di rimanere in underwear il giovedì e venerdì. Appuntamento fetish e fist sabato 12 con ingresso solo in dress code (no assoluto a sportswear) e selezione all’entrata. Serata dedicata solo allo sportswear e al feticismo dei piedi venerdì 18. Si chiude il mese con il party più estremo del club: Codice giallo piss party sabato 24 dalle 22. www.depotmilano.com ILLUMINED Tre piani di divertimento che vi aspettano in pieno centro di Milano, questo è Illumined! Al piano superiore ogni sera dalle 22 apre la “sala Fire” per gli appuntamenti naked o a tema; al piano terra il bar è aperto 24 ore su 24 e nel piano seminterrato la zona relax è sempre pronta, pulita e attrezzata con numerose e accoglienti cabine. Appuntamenti nella sala Fire a giugno sono: lunedì “Fire Off” (la sala Fire spegne le luci), martedì “Naked Party”, mercoledì “Masked”, giovedì “Naked Party”. Venerdì 4 il classico appuntamento “Fist”, venerdì 11 sera “Masked”, venerdì 18 party “Total Naked”, venerdì 25 “Dildos party”. Ogni sabato nella sala Fire è serata “Naked”. Domenica sempre “Naked” dalle 20 tranne domenica 13 con lo speciale appuntamento “Fist” a partire dalle 15. A luglio vi anticipiamo un evento speciale: “International Fist Meeting” da venerdì 9 a domenica 11. L’ingresso è riservato esclusivamente ai soci Arcigay muniti di tessera e di proprio documento di identità. Cruising Illumined è in via Napo Torriani 12 (vicino alla Stazione Centrale). Info: 02 66985060 LA CESIRA La Cesira con il suo cast ha organizzato per voi una fantastica chiusura della stagione DQ! Giovedì 3 in “DQ Gran finale” ritroveremo molti dei personaggi che ci hanno fatto divertire, stupire e sognare durante quest’anno. Giovedì 17 “Il meglio di DQ” con la selezione lombarda di Mr. Gay Italia 2010. Una serata revival dove i protagonisti dello staff DQ proporranno le gag e i numeri più riusciti della stagione, e sarà eletto un finalista per il concorso di Mr. Gay Italia 2010. Si inizia alle 20:30 con un buffet e alle 22:30 lo show; a seguire disco con Moira dj, Alex dj e voice Mirkus. DQ è alla Casa della Musica, in via Ascanio Sforza 81. Info e prenotazioni: Max 333 2600608, Davide 348 0435725 www.lacesira.it METRÒ CENTRALE La primavera non si è vista? L’estate è alle porte? L’unica certezza la trovi alla Metrò Centrale Sauna a soli 500 metri dalla stazione. Che tu abbia mezz’ora di tempo tra un treno e l’altro o la possibilità di passare un paio d’ore in perfetto relax, hai a disposizione tre piani di puro piacere. Le nostre domeniche sono mitiche e ogni prima e terza domenica al bar è offerto un gustosissimo buffet. La comodità dell’apertura dalle 12 tutti i giorni della settimana per tutto l’anno fanno della sauna Metrò Centrale la tua oasi in piena città. Servizio massaggi anche su prenotazione Info: 02 66719089 www.metroclub.it giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 69 METROPOLI ONE WAY Apertura straordinaria martedì 1 con dj Giorgino in consolle. La data più importante è sabato 12 per la giornata del gay pride milanese: al pomeriggio saremo presenti al corteo e di sera Max Morelli dj & dj Giorgino ci faranno ballare per tutta la notte (ingresso speciale in lista a 12 euro). Sabato 5 e 19 sono in compagnia della musica commerciale di dj Giorgino, mentre sabato 26 ritorna Max Morelli dj. In queste serate ingresso a 15 euro e in lista 10 euro. Info e liste: 02 2421341, 348 7424824, Angelo 345 7091435 www.onewaymilano.com RHABAR Domenica 6 alle 21 Francesco Capasso presenta “Suoni in codice”, recital-concerto a contenuti glbt contro omofobia e razzismo. Nato come progetto di ricerca di alcuni soci aderenti alla sezione Cultura del C.I.G. Arcigay Milano, lo spettacolo unisce musica, fotografia e poesia con brani originali di Francesco Capasso e interpretazioni di autori noti, da Bertolt Brecht a Fabrizio De André, da Shakespeare a Francesco Guccini. Prerogativa dei testi è la necessità di raccontarci in antitesi al razzismo e all’omofobia che ancora dilagano, per contrastare quanti disconoscono il diritto di vivere la propria vita nella pienezza delle proprie scelte e dei propri sentimenti. www.rhabar.it STUDIO KNOW HOW Proprio accanto alla stazione Centrale lo Studio Know How è il più grande sex shop gay only in Italia che soddisfa ogni esigenza grazie al suo assortimento di dvd per ogni gusto, accessori fetish, leather, bdsm dei migliori produttori mondiali, gadget per un regalo divertente o per sentirsi più orgogliosi. In fase finale di costruzione il nuovo sito di e-commerce che vi permetterà di scegliere e acquistare da casa in tutta comodità e con la cortesia, la discrezione e il supporto di sempre. Info: 02 67391224 BRESCIA NEW TRAP GENERATION Sabato 5 l’ineffabile Luca Carrara dj proporrà “Dirty dancin’ nite”, una notte per chi ha intenzioni molto serie di divertimento e di socializzazione! Sabato 12 “Body painting” party, una notte per usare la pelle come una tavolozza con le abili mani di un grande artista. Al Primopiano guest dj Fabio Moretto. Sabato 19 imperdibile ed extra cool la notte degli Extralarge, con un summer party “Pop trash” che lascerà il segno, music by Luca Carrara dj e il super dj Fake ospite al Primopiano. Sabato 26 spettacolare “Shower super strip”, notte imperdibile per chi ama fare la doccia! E per finire il mese in bellezza e ricominciarlo meglio sabato 3 luglio “Independence day”, notte tutta americana e dedicata ai cult made in USA. Ingresso riservato ai soci Arci, e il rinnovo è possibile effettuarlo in cassa. Per gli iscritti Arcigay ingresso con tessera accompagnata da documento di identificazione. Info: 340 6857585 www.trapmad.it DESENZANO DEL GARDA SEXY SHOP C’EST LA VIE Vieni in vacanza dalle nostre parti o abiti in zona e non sai che regalo fare? Noi risolviamo il tuo problema! Siamo vicini al cavalcavia del treno, a 2 minuti dall’uscita dell’autostrada di Desenzano del Garda. Da noi potrai trovare idee piccanti e stuzzicanti, ingresso e comodo parcheggio privato sul retro, massima privacy. Pagamenti anonimi con bancomat e carte di credito (non appare la scritta “sexy shop”). Tutto per la coppia moderna. Se non sei mai venuto… fallo! Sexy Shop C’est La Vie, viale Marconi 130, aperto anche tutte le domeniche. Vedi pubblicità dentro la rivista. Info: 030 9911784 VENETO VENEZIA GLITTER DISCO Al Glitter Disco è finalmente esplosa l’estate. Il nuovo ed elegante disco club di Marghera offre un giardino accogliente per party sotto le stelle e serate indimenticabili. Il Glitter è la stella che mancava nel panorama glbt della provincia di Venezia. Tutti i venerdì “Go-Go Bar”, i vostri cubisti preferiti vi serviranno da bere, si faranno ammirare, balleranno sulla musica dei nostri dj! Ma soprattutto il venerdì l’ingresso è gratis Las Dunas A Torre del Lago vi attende Las Dunas, un bed & breakfast che garantisce il massimo del servizio e la tranquillità di una vacanza da non dimenticare così in fretta. Dopo una giornata di mare potrete godere del relax che vi sapranno dare gli ambienti arredati in perfetto stile marinaresco, mentre nel giardino c’è la piscina dove rilassarsi al tramonto e rinfrescarsi durante le calde notti estive. La mattina gusterete meravigliose colazioni continentali con torte fatte in casa, frutta fresca, yogurt, cereali e tanto altro. Bici gratis e collegamento wi-fi a disposizione dei clienti e una coppia di gestori, Simone e Giovanni, sempre presenti e pronti a fornire tutte le informazioni sugli itinerari, i ristoranti, i musei e gli eventi culturali da non perdere. www.lasdunasbeb.com 70 giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 71 METROPOLI senza inganno: non c’è cover charge e niente consumazione obbligatoria. Ogni sabato una festa diversa e imperdibile e anche questo mese BearCode e Mythyca Evolution. Tutte le domeniche c’è la divertente serata di karacanti con free pizza, per stare in compagnia, ascoltare e cantare canzoni famose, conoscere bella gente. Info: 346 2113085 www.glitterdisco.com METRÒ VENEZIA SAUNA Iniziano i primi caldi e Metrò Venezia apre il suo nuovo giardino, più grande e più completo, per stare all’aperto a rilassarsi nei pomeriggi e nelle serate primaverili ed estive. Qui puoi assaporare in completa discrezione un gelato o bere un fresco drink anche grazie al nuovo accesso dal bar. La sauna di Mestre è una delle migliori d’Italia ed è frequentata spesso da turisti vista la vicinanza a Venezia. Il livello hard ha reso la sauna completa e per tutti i gusti con sala video, sling, croci, terrazza glory holes, bondage zone, labirinti, dark room e tutto il necessario per trasgredire nella massima discrezione e pulizia. Personale qualificato e massaggiatori professionisti su appuntamento sono sempre a disposizione. Info: 041 5384299 www.metroclub.it PADOVA AGENZIA LEILEILUILUI A tutti coloro che cercano una relazione duratura, l’Agenzia LeiLeiLuilui offre serietà e discrezione unite a una esperienza mirata e maturata negli anni. Un ricco database di contatti permette di trovare la persona giusta con cui programmare un primo incontro. Consulenza e ascolto completano i servizi che vi offriamo. Contattate senza impegno il responsabile Cristian dalle 10 alle 21. Info: 349 0893495 [email protected] FLEXO MULTICLUB Se a maggio l’evento clou fu il meeting internazionale Bearpark, a giugno il divertimento ursino inizia alla grande con “Furever” con special dj guest Max_M from M Records e Cockette Milano e superextra special bear dancer in a new hot show da non perdere! Domenica 20 “ApeBear” dalle 19 con megabuffet, disco, drag show e karaoke. Miss Linda vi aspetta tutti i mercoledì e le domeniche con il karaoke e gli spettacoli di drag queen. Terzo appuntamento di The Bent night che presenta “Space” disco party, www.thebentnight.it Info: 339 7379579 www.flexoclub.it HOT DOG Come l’anno scorso, per tutta l’estate vi aspettano serate super Hot Dog. Tutte le sere della settimana una serata a tema dove il naked è il denominatore comune. Lunedì, mercoledì e sabato nudi o underwear. Martedì e domenica pomeriggio dalle 14 alle 20 nudi con la maschera. Giovedì, venerdì e domenica dalle 20 solo nudi. Spogliatoio con armadietti personali, bar, camerini privati, glory hole, megalettoni, stanza degli specchi, dark, video xxx, sling. Info: 338 6665207 www.hot-dog-club.com 72 METRÒ PADOVA Metrò Padova Sauna apre la sua zona estiva, meta di molte persone in alternativa alla spiaggia. Da noi, oltre alla vasca idromassaggio situata all’esterno, hai possibilità di prendere il sole in assoluta tranquillità sia nel giardino che nella terrazza solarium situata al piano superiore. All’interno oltre ai vari servizi di saune, idromassaggio e bar si può usufruire su richiesta di camerini privati con chiave personale e tv multivideo. Per gli amanti del fitness è a disposizione una palestra e prossimamente al piano superiore sarà aperta una nuova sala lounge. Continua con successo la promozione “under 26” ogni lunedì e mercoledì con ingresso a 5 euro se hai meno di 26 anni. Siamo aperti tutti i giorni dalle 14 alle 2 anche durante il periodo estivo. Info: 049 8075828 www.metroclub.it OFFICINA In attesa di una grande novità, Officina a giugno propone le serate naked & underwear dal giovedì al sabato e le feste private di domenica pomeriggio. Eventi speciali domenica 6 “Veneto_Fist” dalle 16; domenica 13 “Porsei_Veneti dalle 16; venerdì 18 “Orgia Fist _LucaMI. Se vuoi essere informato su tutte le nostre iniziative e promozioni iscriviti al nostro club virtuale su: www.gayromeo.com/officina. Info: 349 0941909 www.clubofficina.com THE BLOCK Sabato 5 The Block group inaugura Sevensins, un nuovo locale con giardini coperti e spazi interni situato in via Rossi 5 a Rubano. Opening event “Carne fresca”, il primo party ufficiale di Gaydar.it con i dj Aron & Andy J, voice Miss Shequida, animazione, giochi e acrobazie estreme del gruppo The Cohors. Sabato 12 “USArmy”, con i dj Enrico Arghentini, Andy J e nel commercial garden Mark & Matthew from Muccassassina e i dj Ronkini, Jack, Killer. Sabato 19 “Takeshy Kurosawa Party” con i dj Dano Deep e Takeshy, commercial music, voice by Mytho. Sabato 26 “I love Barcelona” con i dj Arghentini e Moretto. Il locale offre tre situazioni musicali: house, commerciale e revival. Non serve alcuna tessera. Aperto il sabato dalle 23 alle 4. Info: 333 9060434, 348 4500418 www.block.it VERONA ROMEO’S Molte novità nel programma del Romeo’s! Sabato 12 dalle 22 torna il mitico “Slut party”, sex night by Loris. Domenica 20 dalle 16 alle 22 l’evento fetish “Piedi italiani” special sneakers party. A luglio è in arrivo “BeaRomeo’s”, un nuovo appuntamento mensile indipendente organizzato dal nostro staff per orsi, musclebear, chubby, chaser con in consolle dj Giorgino. Per i dance-clubbers venerdì 4 “Bluetooth Night”, il gioco a premi più originale del Veneto; venerdì 11 mangiamo un’enorme torta alla festa “Buon Compleanno Nicola”; venerdì 18 scaldano la serata di “Man too night” arrapanti go-go boys che tornano in pareo e infradito venerdì 25 nel party “Summertime”. Continuano le serate cinema con Arcigay Pianeta Urano mercoledì 9 e 23 dalle 21. Oltre ai classici martedì “Underwear” e ai giovedì “Naked”, le serate hard questo mese sono sabato 5 e 26 “Naked party”; sabato 19 “Mask party” (passamontagna fornito dal club); domenica 13 e 27 dalle 16 alle 22 i sempre frequentati appuntamenti “Arenasex”, che rappresentano i momenti hard più forti del Triveneto, www.gayromeo.com/ arenasex per iscriversi e ricevere gli inviti. Per il programma completo del mese siamo anche su Facebook: Romeos Verona. Info: Nicola 340 9660487 www.romeosclub.it SEXY SHOP PRIMA O POI Vieni in vacanza dalle nostre parti o abiti in zona e non sai che regalo fare? Noi risolviamo il tuo problema! Siamo a 5 minuti dall’Arena, dalla fiera e da tutte le uscite dell’autostrada di Verona. Da noi potrai trovare idee piccanti e stuzzicanti, ingresso e comodo parcheggio privato sul retro, massima privacy. Pagamenti anonimi con bancomat e carte di credito (non appare la scritta “sexy shop”). Tutto per la coppia moderna. Se non sei mai venuto… fallo! Sexy Shop Prima o Poi, corso Milano 51. Vedi pubblicità dentro la rivista. Info 045 8187000 PESCHIERA DEL GARDA SEXY SHOP SECRET PARADISE Vieni in vacanza dalle nostre parti o abiti in zona e non sai che regalo fare? Noi risolviamo il tuo problema! Siamo a 5 minuti da tutti i parchi di divertimento del Garda, a 2 minuti dell’uscita dell’autostrada di Peschiera del Garda. Da noi potrai trovare idee piccanti e stuzzicanti, comodo parcheggio, massima privacy. Pagamenti anonimi con bancomat e carte di credito (non appare la scritta “sexy shop”). Tutto per la coppia moderna. Se non sei mai venuto… fallo! Sexy Shop Secret Paradise, via XX settembre 43, Cavalcaselle (VR). Aperto anche tutte le domeniche. Vedi pubblicità all’interno della rivista. Info: 045 6402471 EMILIA ROMAGNA BOLOGNA ARCIGAY IL CASSERO La prima settimana di giugno è previsto il lancio della nuova campagna di comunicazione e prevenzione per la lotta contro l’Hiv, studiata e promossa dal Cassero Salute. L’obiettivo è quello di sempre, sensibilizzare l’opinione pubblica all’attenzione dell’unico sistema di prevenzione attualmente riconosciuto come efficace: il preservativo. Dal 9 al 29 giugno saranno affissi 200 manifesti con la nuova immagine studiata ad hoc per la stagione estiva dal Cassero Salute in collaborazione con lo studio Kitchen, www.kitchencoop.it. L’immagine è quella di un uomo di schiena, particolarmente abbronzato, che ha sulla pelle il segno del preservativo, ad indicare che laddove si usa questo importante strumento non ci si scotta. I manifesti e i preservativi prodotti in occasione della campagna estiva saranno distribuiti in tutti i locali e luoghi di aggregazione gay e gay-friendly della città di giugno 2010 · PRIDE WWW.GAYROMEO.COM/OFFICINA OGNI GIOVEDI SOLO NUDI OGNI VENERDI ORGIA CON ANIMAZIONE OGNI SABATO SOLO NUDI D 6 VENETO FIST dalle h.16.00 D 13 PORSEI VENETI dalle h.16.00 -OFFICINA CLUB- VIA VOLTA1 LIMENA INFO: 349 09 41 909 -WWW.CLUBOFFICINA.COM INGRESSO RISERVATO AI SOCI UNO CLUB APERTO G-V-S-D- DALLE H.22 PRIDE · giugno 2010 V 18 ORGIA FIST LUCA MI 73 GIORNO & NOTTE Les Folies Scandal Les Folies Scandal è vero sinonimo di sabato notte gay e lesbo di Torino e dintorni, e da sempre è una delle sue serate più famose, frequentate e “in”. Un appuntamento ogni settimana diverso dall’altro e in continua evoluzione, grazie anche all’intervento di artisti del mondo del cinema e della televisione. La stagione estiva 2010 si svolge alla discoteca Banus Club, location extra glamour nel cuore della città, che vi accoglie con un arredamento molto fashion e una terrazza sul fiume Po da cui si gode una vista spettacolare. Per ballare tutta la notte, mentre sexy boys vi intrattengono con spettacoli e strip, una sala dance con dj MaxDevincentis e a rotazione dj Manuela Doriani, e una sala house con dj Gotha e M.D-Deck e voices by Jessika Linda Roy e Janette Gray. Se arrivate da fuori città sono disponibili una convenzione con un albergo con sconti sulle camere e pacchetti esclusivi pernottamento più entrata in discoteca. www.lesfoliescandal.it 74 giugno 2010 · PRIDE PRIDE · giugno 2010 75 ...SE NON SEI MAI VENUTO...FALLO... TUTTO PER LA COPPIA MODERNA... COMODO PARCHEGGIO MASSIMA PRIVACY, BANCOMAT E CARTE DI CREDITO ANONIMI (cioè non compare la scritta SEXY SHOP) SECRET PARADISE Via XX Settembre, 43 37014 CAVALCASELLE - SS11 Tel. 045 - 64.02.471 A 5 MIN. 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Il club organizza eventi diversi e trasgressivi per il divertimento di soli uomini. All’Enigma organizziamo naked e underwear party e grazie agli amici Giò e Max di Bologna anche serate hard leather ogni quarto sabato del mese. Naturalmente non manca l’appuntamento bear, organizzato ogni secondo sabato del mese da dj Mr-fly e dal gruppo Pesipiuma, evento ormai molto apprezzato e affermato sulla costa romagnola. Info 331 3645957 www.enigmalabirintclub.com TOSCANA FIRENZE FABRIK Domenica 13 e domenica 27 “HardSexParty h. 16-21” con dress code obbligatorio: leather, rubber, sospensorio o total naked (ammissione riservata in lista sul nostro sito) dalle 16 alle 21. La serata prosegue regolarmente fino alle 3. In collaborazione con bearwww.com sabato 19 “Bears Troops”, l’evento della comunità ursina toscana. Weblist esclusivamente sul nostro sito. Aperto dalle 22 da martedì a domenica. Info: 349 8906645 www.fabrikfirenze.it TORRE DEL LAGO BIGODINI @ BUDDY Venerdì 4 alle 21 imperdibile inaugurazione di Bigodini, il primo Drag Queen Restaurant toscano nato per assaporare la cucina tipica locale e assistere all’esilarante dinner show de La Cesira e di altre drag queen. Bigodini è ospitato ogni venerdì e sabato sulla terrazza di Buddy, in viale Europa 9 sulla marina di Torre del Lago. Info e prenotazioni: 346 9952338 www.bigodiniristorante.it 76 MAMAMIA Venerdì 4 incredibile special guest direttamente dal programma Italia’s got talent Angela favolosa cubista, con il suo pezzo “Più progressiva, più trasgressiva” che sta spopolando in tutta Italia e in tutte le Radio. Apre ogni settimana Mi Chico Latino, il lunedì notte dedicato alle sensuali sonorità latino-americane. Spazio al talento il martedì con il Karaoke di M&M. Mercoledì è T Team Dance, la scuola di ballo per imparare le divertenti coreografie di Tommy Di insieme al suo staff. Giovedì, con il nuovissimo Mama’s Got Talent, è la serata in cui la drag con i capelli blu Regina Miami cercherà di creare tante nuove Mama-stars! Ogni venerdì è FriGAY Disco, la serata capitanata da Tekemaya per riscoprire insieme ai suoi stravaganti guests i programmi tv “cult” degli anni ‘80 e ‘90. Lunedì 1 e ogni sabato la serata più folle della Versilia è sempre Mama Classic in compagnia dell’esplosivo Mama Staff al gran completo: Regina Miami, Tommy Di, La Kamilla e Magda. Sabato 26, invece, è Free Piggy Party, la “sagra del maialino” con una misteriosa mascotte. Tutte le domeniche dalle 18 fino a tarda notte Mama Queen No Stop, l’AperiDisco con Tommy Di e i suoi ospiti speciali. Info: 345 1068618 www.mamamia.tv PUGLIA BARI SAUNA MILLENNIUM BATH Distribuita su due livelli, polifunzionale e con un’ambientazione hi-tech, la sauna Millennium Bath è il posto giusto per rilassarsi o divertirsi tra i vapori del confortevole bagno turco, nelle calde acque dell’ampia vasca idromassaggio o all’interno della sauna finlandese. L’illuminazione, calda contro le pareti dai colori aggressivi, diventa soffusa al piano superiore fino a proporre le suggestioni di un notturno stellato nell’area relax, a cui si accede passando attraverso un corridoio destinato al cruising. La sala video, la dark room con labirinto e l’area lettura, arredata con confortevoli divani, completano un ambiente dove i soci possono trascorrere piacevoli ore di relax. Con l’arrivo dell’estate saranno riproposte le serate cruising bar con accesso all’ampio giardino, dove gustarsi una bevanda fresca in bella compagnia. E per gli amanti del sole presto sarà aperto il terrazzo dove si potrà prendere la tintarella in piena libertà! Info 080 5342530 www.millenniumbath.com CAMPANIA NAPOLI DEPOT In occasione del gay pride nazionale di sabato 26 giugno, Depot propone una serie di appuntamenti che accontenteranno ogni cliente e ogni trasgressione. Venerdì 25 serata di apertura del week-end con ingresso senza dress code obbligatorio. Serata speciale “Full fetish” (leather, rubber, sportswear, naked) sabato 26 ma senza obbligo di dress code, per permettere anche ai più timidi di partecipare e scoprire un evento fetish. Domenica 27 doppio appuntamento hard con fist party dalle 15 alle 22 e naked party dalle 22 in poi. Vi aspettiamo! www.depotnapoli.com SAUNA APOCALIXE Prossimamente in zona Piazza Garibaldi la nuova sauna Apocalixe su due piani, con sauna finlandese, bagno turco, grotta idro, sale video tv e xxx, sala fumatori, dark room, sex room. Info: Enzo 333 9467202. www.apocalixe.com SAUNA BLU ANGELS Per il gay pride nazionale che si svolgerà a Napoli sabato 26, la sauna Blu Angels resterà aperta 24 ore non stop da venerdì 25 a domenica 26. Per garantire momenti di relax saranno messe a disposizione altre stanzette. Info: 081 5625298 www.saunabluangels.com SPAGNA CIRCUIT FESTIVAL 2010 Dal 31 luglio all’8 agosto il più grande festival gaylesbico europeo tornerà a scuotere Barcellona con 15 incredibili party e la terza edizione dell’ormai mitica giornata di divertimenti al parco acquatico! Anche se la lista dei dj non è ancora completa, possiamo già rivelare lapresenza di star della consolle del calibro di Offerm Nissim, Enrico Arghentini, Marco Da Silva, Phil Romano. Abbiamo migliorato i servizi offerti ai partecipanti per rendere ancora più facile e divertente la partecipazione ai vari eventi e ampliato le offerte ufficiali di ospitalità. Non mancheranno attività matuttine e appuntamenti culturali tra cui tre diverse mostre d’arte, conferenze su omogenitorialità e bullismo omofobico, due rassegne cinematografiche, uno spettacolo teatrale, un concerto e tre diverse attività di fitness. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti li trovate sul nostro sito. www.circuitfestival.net SVIZZERA GOTHICSAUNA Se vieni a Lugano per una gita mordi e fuggi o se ti fermi qualche giorno, è d’obbligo fare un salto alla Gothicsauna, che da anni è un punto di riferimento in Ticino per gli amanti del massimo comfort, per la cura degli spazi e dei servizi, per pulizia e privacy assolute. In più trovi una clientela internazionale davvero unica. Aperta ogni giorno, per gli orari vedi la rubrica “Dove & Cosa”. www.gothicsauna.ch LUGANO GUESTHOUSE Imperdibile opportunità per chi vuole pernottare in camere vicinissime alla sauna, con entrata indipendente, letto alla francese, bagno/doccia, terrazzino a prezzi davvero concorrenziali. Prenotazioni e check-in direttamente in sauna. www.gothicsauna.net/ita/guesthouse.html giugno 2010 · PRIDE cruising bar 24 ore su 24 7 giorni su 7 VIA NAPO TORRIANI 12 (STAZIONE CENTRALE) MIILANO - TEL.0266985060 www.club-illumined.com avviso riservato ai soci in g re s s o e s c lu s iva m e nte c o n u n o - c a r d e d o c u m e nto di i d e nti t à PROGRAMMA SALA FIRE GIUGNO FIST PARTY VEN 04/06 DALLE 22.00 DOM 13/06 DALLE 15.00 MASKED PARTY VEN 11/06 DALLE 22.00 TOTAL NAKED PARTY VEN 18/06 DALLE 22.00 DILDOS PARTY VEN 25/06 DALLE 22.00 NAKED PARTY TUTTI I SABATI DALLE 22.00 INTERNATIONAL FIST MEETING VEN/SAB/DOM 09/10/11 LUGLIO VIA NAPO TORRIANI 12 (STAZIONE CENTRALE) MIILANO - TEL.0266985060 www.club-illumined.com PRIDE · giugno 2010 77 MILANO Via Antonio da Recanate 7 (MM Centrale) 20124 ROMA Via S.Gallicano 13 (Trastevere) tel. 02-67391224 fax 02-67847756 Aperto dal lunedì al sabato (orario continuato) h. 9,30 - 19,30 tel. 06-58335692 fax 06-58390427 Chiuso il lunedì, aperto dal martedì al sabato h. 10,00 - 20,00 PERSONAL LUBRICANTS - CONDOMS - COCK RINGS - DILDOS - COCK & BALL TOYS BUTT PLUGS - JOCKSTRAPS - CHAPS - FOOTWEAR - LEATHER FACEMASKS - SLIPS SLINGS - TOYS & GIFTS - ANAL SHOWERS - RUBBER - LEATHER ENTERTAINMENT DVD VIDEO DVD N. 12259 DVD N. 12290 DVD N. 12294 DVD N. 12298 DVD N. 12310 DVD N. 12322 DVD N. 12327 DVD N. 12328 DVD N. 12332 DVD N. 12333 DVD N. 12338 DVD N. 12342 DVD N. 12343 DVD N. 12346 DVD N. 12349 DVD N. 12354 DVD N. 12365 DVD N. 12367 DVD N. 12370 DVD N. 12373 nome: DVD DVD DVD DVD numero: DVD DVD città: DVD DVD cap: DVD DVD cognome: FOTO CARLO TRENTIN via: provincia: DOCCINO ANALE telefono : pago allegando assegno (obbligatorio per avvertire della spedizione) pagherò contrassegno al corriere SPEDIZIONE RISERVATA CON IMBALLO ANONIMO SPESE SPEDIZIONE 11,00 Euro NON INVIARE FRANCOBOLLI VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI / SPEDIZIONE CON CORRIERE ESPRESSO IN 24/48 ORE DOVE & COSA Shop Center Fantasy sex shop via Manzù 3/d, Curno (BG) tel. 035 614111 www.centerfantasy.it Dove & Cosa ANCONA Pensiero Stupendo Via Montignano 3, Castel Colonna (AN) ven.–sab. e prefestivi 23:00–04:00 tel. 347 0779266, 347 4758758 www.pensierostupendo.net 21:00–4:00, chiuso lunedì tel. 080 5580028 www.nordwinddiscopub.eu.com Gilda Club viale Einaudi 60 one night domenica tel 340 8244204 www.francescopetit.fan-club.it Saune Saune Velluto S.S. Adriatica Sud 184, Marzocca (AN) dom. lun e gio. 15:00–24:00, ven. 15:00–01:00, sab. 15:00–02:00 chiuso martedì e mercoledì www.saunavelluto.it Millennium Bath via Adriatico 13 tel 080 5342530 www.millenniumbath.com Locali e discoteche ASTI Locali e discoteche Boschetto Bar viale Partigiani 34 tel. 0141 352471, 347 5811687 BARI Associazioni Kabum Pride Village Associazione Promozione Pari Opportunità tel. 348 6104584 www.lefateignoranti.fan-club.it Locali e discoteche Boulevard Disco Pub corso Vittorio Emanuele 40a/42 tel. 393 9904951 El Merendero Disco SS 100 uscita Adelfia, Rutigliano (BA) www.elmerenderodisco.it Makumba Gay Pride c/o Heineken Disco Pub via G. Pastore km 1.100, Gioia del Colle (BA) one night gay ogni primo e terzo sabato tel. 347 3670135 www.gaybari.it North Wind Disco Pub via Giannone 18 (zona campus) Altro Comotti Gomme via Giovanni XXIII 1, Azzano S. Paolo (BG) sconti per i lettori di Pride tel. 035 532110 [email protected] Jammin’ Bar c/o Orio Centre via Portico 59/61, Orio al Serio (BG) tel. 035 318210 BOLOGNA Associazioni BERGAMO Arcigay nazionale via Don Minzoni 18 tel. 051 6493055 www.arcigay.it Comitato provinciale Arcigay Il Cassero via Don Minzoni 18 tel. 051 6494416 www.cassero.it Locali e discoteche Gruppi sportivi Divina Fashion Bar borgo Santa Caterina 1 19.00–2.00, chiuso domenica e lunedì www.bardivina.it Get Up Club via Bianzana 46 tel 349 5525092 www.discogetup.com La Chiave risto-piano bar via S. Francesco d’Assisi chiuso lunedì tel. 335 5242390 www.lachiavepianobar.it Mamo’s Bar via Baschenis 13/a dalle 17:00, chiuso lunedì tel. 035 270014 www.mamos.it Ristoranti Trattoria Anita via al Luio 60, Alzano Lombardo (BG) chiuso lunedì e martedì a pranzo tel. 035 521830 Saune The City Sauna via della Clementina 8 tel. 035 240418 www.thecitysauna.com Bogavolley c/o palestra CUSB via del Carpentiere 19 allenamenti mar./gio. 22:00–24:00 tel. 338 1083693 www.bogavolley.it [email protected] Gruppo Pesce c/o piscina Vandelli via di Corticella 180/4 allenamenti lun. e gio. 19:30–20:30 tel. 329 4547793 Hotel I Portici Hotel, 4 stelle via Indipendenza 69 tel. 051 42185 www.iporticihotel.com Locali e discoteche Bart via Polese 47/a tel. 051 243998 www.bartclub.net Easy Staff (stagione estiva) c/o Chalet dei Giardini Margherita viale Meliconi one night venerdì 22:00–04:00 www.gaybologna.com Ganesh via Polese 47/c 19:00–03:00 tel. 051 5877771 Movida Club via S. Felice 6/b 17:00–06:00 tel. 051/232507 Red Club via del Tipografo 2 dalle 23:00 venerdì e sabato tel. 051 6011241 www.discoredclub.com Ristoranti Trattoria Papa Re piazza Unità 6 chiuso domenica tel. 051 356120 Saune Black Sauna via del Tipografo 2 14:00–02:00, ven.–sab. 14:00–03:00 chiuso martedì tel. 051 6011241 www.blacksauna.com Cosmos Sauna via Boldrini 22 Steam via Ferrarese 22/i dalle 14:00 tel. 051 363953 www.steamsauna.it Shop Igor Libreria via S. Petronio Vecchio 3 tel. 051 229466 www.facebook.com/igor.libreria La Boutique dell’Eros via Polese 32 tel. 051 4070551 www.laboutiquedelleros.it BOLZANO Hotel Alpin Garden Wellness Resort, 4 stelle via J. Skasa 68, Ortisei (BZ) tel. 0471 796021, fax 0471 796601 www.alpingarden.com Locali e discoteche Bossanova Pub via Cappuccini 8/a tel. 347 4575846 The First disco c/o Seicomesei via Buozzi 3 (vicino fiera) one night sabato tel. 333 6071630 www.thefirstdisco.it Saune Exit sauna wellness via Visitazione 2/Mariaheimweg 2 lun. 14:00–24:00, mar. gio. ven. 18:00– 00:30, sab. dom. 14:00–00:30 www.sauna-exit.it BRESCIA Locali e discoteche Living Room Bar via E. Ferri 31 tel. 030 2310939 da mar. a ven. 7:30–24:00, sab.– dom. 17:00–01:00 Art Club www.artclubdisco.com Antico Borgo (dalla Giò) via Borgo Trento 38 Circolo Le Visionnaire concerti live, proiezioni, esposizioni contrada Carmine 10/c 18:00–01:00 da lunedì a sabato 80 www.levisionnaire.info Big Mama’s via Mapella 7, Lonato (BS) tel. 347 2563585 , 347 1509452 www.bigmamas.it DayBar viale Europa 45/m, Montichiari (BS) www.daybar.it Out Limits via U. Foscolo 2, Paderno Franciacorta (BS) 22:30–05:00 venerdì e sabato tel. 347 5014287, 335 8775189 www.outlimits.it Re Desiderio Pub vicolo Lungo 11 www.redesiderio.com Sisì pub piazza Duomo 13/a, Desenzano del Garda (BS) tel. 030 9140085 lun.–sab. 21:00–02:00, dom. 18:00– 02:00, chiuso primo lun. e mar. del mese www.sisipub.com Trap via Castagna 55 venerdì e sabato tel. 340 6857585 www.trapmad.it Saune Splash Club via Faustinella 1, Desenzano del Garda (BS) lun.–ven. 15:00–01:00, sab. 15:00– 02:00, dom. 14:00–24:00 tel. 030 9142299 www.splashclub.it Shop Sexy Shop C’est La Vie viale Marconi 130, Desenzano del Garda (BS) aperto tutti i giorni tel. 030 9911784 Altro Lucas Kazan Production produzione film hard via del Molin 45/f, Desenzano del Garda (BS) tel. 333 2017811 www.lucaskazan.com BRINDISI Hotel B&B Lune Saracene strada Provinciale 28, OstuniFrancavilla km 13, S. Michele Salentino tel. 0831 966294 www.lunesaracene.it Pietrefitte B&B contrada Pascarosa SP14 Ostuni/ Martina Franca tel. 0831 330778, 348 0446507 www.pietrefitte.com CAGLIARI Hotel B&B La Terrazza sul porto Attico in centro con terrazza panoramica largo Carlo Felice 36 tel. 070 658997, 339 8760155 www.laterrazzasulporto.com Locali e discoteche Go Fish via G.B. Venturi 12/14 giovedì e sabato tel. 070 45453169, 348 5876314 giugno 2010 · PRIDE DOVE & COSA www.go-fish.it Il Fico d’India lungomare Poetto tel. 070 380936 Rainbow Café via Rossini 16 angolo via Verdi tel. 347 6078384 Altro Il Delfino club, agenzia relazionale per gay e lesbiche (su appuntamento) via Bonaria 66 tel. 331 5262754 www.agenziaildelfino.com CASERTA Ristoranti Taverna La Napoli Popolare viale degli Ulivi, Pinetamare (CE) tel. 081 5094144, 339 1221381, 331 9390916, 393 6748577 CATANIA Associazioni KALON associazione culturale glbte Tel. 393 6711629 www.kalonglbte.it Hotel B&B Crispi Rooms via Francesco Crispi 15, 1° piano tel./fax 095 532548 www.crispirooms.com B&B Four rooms via Monserrato 9 tel. 095 448239, 348 3243872 www.4roomshotel.com Hotel Villa Romeo, 3 stelle via Platamone 8 tel. 095 534714 www.hotelvillaromeo.it Locali e discoteche Codice Rosso cruising bar via Conte Ruggero 48 tel. 340 9076099 www.ilcodicerosso.com Café Noir zona porto vicino ex Capannone tel. 349 2693745, 347 9548021 Le Capannine viale Kennedy 93, Lidi Playa, Stradella Capannine tel. 349 2693745 one night venerdì www.cristinagarofalo.it Pegaso’s Circus viale Kennedy 80, Lidi Playa one night sabato e prefestivi tel. 095 7357268, 348 3534116 www.pegasos.it Ristoranti Neva Caffè piazza San Francesco 4/5 07:00–03:00 tel. 095 315545 Saune Terme di Achille via Tezzano 13 da mar.a dom. 14:00–24:00, sab. no stop t. 095 7463543, 333/4305708 www.termediachille.com Sauna Mykonos via Platamone 20 da mar. a dom. 16:00–23:00 tel. 095 531355 www.saunamykonos.it COMO Ristoranti Risoamaro PRIDE · giugno 2010 via Milano (Mariano Comense) chiuso domenica tel. 031 750997 www.risoamaro.it tel. 0547 86213 www.villaggiorose.com Locali e discoteche Libreria Domus Universitaria corso Italia 74-84 tel. 0984 36910 Exarea Café viale Gramsci 81 one night giovedì dalle 21:00 alle 24:00, domenica aperitivo con drag show dalle 19:00 alle 22:00 tel. 338 5652490 www.myspace.com/exarea81 CREMONA GENOVA Associazioni Locali e discoteche Comitato provinciale Arcigay La Rocca via Speciano 4 (presso ARCI) tel. 338 5015488 (presidente), 347 2783901 (vicepresidente) www.arcigaycremona.it La Goccia, gay credenti via De Berenzani 18/c tel. 0372 471622, 347 4116736 Aqua Club Bar (presso la sauna) gio. 21:30–01:00, ven.–dom. 21:30– 02:00 Virgo Discoclub via Carzino 13 rosso tel. 347 8151451 www.virgoclub.com COSENZA Altro Locali e discoteche Notte Praga viale Po 129/d one night sabato 23:00–04:00 t. 0372 410798, 349 3763150 www.nottepraga.com FIRENZE Hotel Medici Hotel, 2 stelle via de’ Medici 6 tel. 055 284818 www.hotelmedici.it Pensione Matilde via Nazionale 17 tel. 055 2690935, 392 9127871 www.pensionematilde.eu Saune Aqua Club salita Salvatore Viale 15/r da ven. a lun. 15:00–21:00, chiuso martedì tel. 010 588489 GROSSETO Associazioni Comitato provinciale Arcigay Leonardo da Vinci via Parini 7/e tel. 0564 1911305, 347 0788972 www.grossetogay.it Friendly Maremma www. friendlymaremma.it LECCO Locali e discoteche Ristoranti Crisco club, gay disco - cruising bar via San Egidio 43/r tel. 055 2480580 aperto dalle 22:00, chiuso dom. e mar. www.criscoclub.com Fabrik cruising bar via del Lavoro 19 zona ind. Fibbiana, Calenzano (FI) mar.–dom. dalle 22:00 tel. 349 8906645 www.fabrikfirenze.it Hard Bar 85 via Guelfa 85 rosso tel. 055 2645461 www.hardbar85.it Piccolo Café borgo Santa Croce 23/r tel. 055 2001057 Tabasco Disco Gay piazza Santa Cecilia 3 055 213000 www.tabascogay.it Y.A.G. B@R via de’ Macci 8r tel. 055 2469022 www.yagbar.com Ristorante Sanmauro via De Gasperi 82 (Casatenovo) tel. 039 9202601 www.sanmauroweb.it Saune Florence Baths via Guelfa 93 rosso tel. 055 216050 www.florencebaths.eu Altro Extro, parrucchieri via di Avane 58, Empoli (FI) tel. 0571 82007 FORLÌ - CESENA Hotel Villaggio Camping delle Rose via Nazionale Adriatica 29, Gatteo a Mare (FC) LUCCA Associazioni Friendly Versilia Tel. 199 443686 (infoline) www.friendlyversilia.it Hotel B&B Fate e folletti via Garibaldi 33 tel. 0584 350546, 339 5894702 www.fateefolletti.com B&B Las Dunas via Alfano 20/b tel. 348 9173963 www.lasdunasbeb.com Locali e discoteche Adagio viale Europa 9, Torre del Lago (LU) 12–notte tel. 392 9232446 www.adagiolounge.com Bocachica viale Europa 1, Torre del Lago (LU) tel. 0584 350976 Frau Disco viale Europa, Torre del Lago (LU) tel. 0584 342282 www.fraumarleen.com G-Live via Casola, Marina di Massa (LU) tel. 0585 868034 Mama Beach viale Europa a 100 m dal Mama Mia, Torre del Lago (LU) www.mamabeach.it Mama Mia viale Europa 5, Torre del Lago (LU) tel. 345 1068618 www.mamamiadisco.com Priscilla bar tabacchi viale Europa, Torre del Lago (LU) aperto tutto l’anno, Pride in distribuzione tel. 0584 341804 www.priscillacaffe.it Ristoranti Buddy Fast Food – Caffè –Ristorante viale Europa, 9 Torre del Lago (LU) tel. 346 9952338 www.buddyhouse.it Bigodini venerdi e sabato cena e drag show c/o Buddy Viale Europa, 9 Torre del Lago (LU) dalle 21:00 tel. 346 9952338 www.bigodiniristorante.it MANTOVA Shop Etnoambienti, mobili etnici via Lonato 4, Castiglione delle Stiviere (MN) chiuso lunedì mattina tel. 0376 638007, 339 1118042 www.etnoambienti.it MESSINA Locali e discoteche Shatulle Bar piazza Palladini 4, Taormina (ME) tel. 0942 23056 MILANO Associazioni Comitato provinciale Arcigay CIG Centro di Iniziativa Gay via Bezzecca 3 lun.–ven. 15:00–20:00 tel. 02 54122225 Telefono amico gay: 20:00–23:00 lun. mar. gio. ven. 02 541222227 www.arcigaymilano.org AGEDO nazionale Associazione Genitori Di Omosessuali via Bezzecca 4 giov 14:00–17:30 tel. 02 54122211 www.agedo.org ASA Associazione Solidarietà Aids via Arena 25 tel. 02 58107084 www.asamilano.org Gruppo del Guado, cristiani omosessuali via Soperga 36 tel. 346 3081901 www.gaycristiani.it Gruppi Sportivi Gruppo Pesce Milano Non le solite vasche! 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Club via Resegone 1 dom.–gio. 22:00–03:00, ven.–sab. 22:00–06:00, tel. 339 7798450 www.koclubmilano.com La Casa della Musica via Ascanio Sforza 81 one night serata DQ con La Cesira staff, dalle 20:30 tel. 348 0435725, 333 2600608 Le Maschere via Maiocchi 1 10:30–2:00 tel. 02 20240176, 339 5621382 Mono via Lecco 6 dj-set dopo le 23:00, chiuso lunedì tel. 339 4810264, 347 4434228 www.myspace.com/monomilano Next Groove Café via Sammartini 23 10:00–02:00 tel. 348 7444957 Nuova Idea via De Gasperi 14, Corsico (MI) 81 DOVE & COSA Ponti Sospesi, gay credenti www.gruppopontisospesi.eu Hotel Casa vacanze La Casa dei Gigli via Tribunali 339 tel. 320 0123663 [email protected] Dolce sonno Morelli via Domenico Morelli 49 tel. 081 2452291, 338 3576314 Locali e discoteche gio. 23:00–03:00, sab. 21:30–04:00 Tel. 333 4816780 One way disco via F. Cavallotti 204, Sesto S. Giovanni (MI) one night sabato tel. 02 2421341, 348 7424824 www.oneway.it Pour Homme c/o Magazzini Generali, via Pietrasanta 16 one night sabato, 23:00–05:00 tel. 333 6656658 , 334 1178011 www.pourhomme.tv Rhabar alzaia Naviglio Grande 150 mer.–dom. 19:00–02:00 www.rhabar.it That’s all c/o Codice a Barre, alzaia Naviglio Grande 98 one night venerdì tel. 339 3632056, 349 1077832, 388 7556380 www.thats-all.com X Club via Sammartini 23 mer.–dom. dalle 21:00 fino al mattino tel. 02 67070683, 328 7022099 www.xclubmilano.com Ristoranti Acqua e Farina via dell’Artigianato 4 (Agrate Brianza) tel. 039 6893022 www.acquaefarina.net Cavallini via Mauro Macchi 2 tel. 02 6693174 Grani e Braci via Farini angolo via Ferrari tel. 02 36637422 www.graniebraci.it Saune Alexander’s Club Sauna via Pindaro 23 tutti i giorni 13:00–01:00 tel. 02 2550220 www.alexandersauna.net Magic Sauna via Maiocchi 8 (4°piano) 10:30–24:00, chiuso martedì tel. 02 29406182 Metrò Milano Centrale via Schiapparelli 1 12:00–24:00 tel. 02 66719089 www.metroclub.it Metrò Milano Cimiano via Oropa 3 mer.–dom. 14:00–21:00 t. 02 28510528 82 www.metroclub.it Royal Hammam via Plezzo 16 aperta tutti i giorni dalle 12:00 www.royalhammam.com Terme di Milano via Varese 4 tel. 02 29000516 Thermas via Bezzecca 9 tel. 02 5450355 dom., mar.–gio. 12:00–24:00, ven.–sab. 12:00–01:00, chiuso lunedì www.thermasclub.com Shop Arconati 9, arte e cornici via Arconati 9 tel. 02 54100035, 338 7246028 [email protected] Babele libreria v.le Regina Giovanna 24/b lun. 15:00–19:30, mar.–sab. 10:30–19:30, dom. 15:00–19:30 tel. 02 36561408 www.libreriababele.it Bushido Sex Shop via Andrea Doria 48/a tel. 02 6693651 lun. 11:00–19:30, mar.–sab. 09:30–19:30 dom 09.30–13:00 www.bushidomilano.com CanCan, oggettistica e regali via de Amicis 7 tel. 02 80502683 [email protected] Imbarcogay Viaggi via Fiamma 31 tel. 02 36504844 www.imbarcogay.it Internet Café piazza Duca d’Aosta 14 lun.–ven. 08:00–24:00, sab.–dom. 09:00–24:00 www.gayromeo.com/internetcafemilano La Milanottica via Vitruvio 43 sconti per i lettori di Pride tel. 02 6693723 Pier pour hom, libri, moda e oggettistica via Mortara angolo via Alessandria lun. 14:00–19:00, mar.–sab. 10:00–19:30, dom. 15:00–19:00, chiuso ultima dom. del mese tel. 02 89075230 www.pierpourhom.it Studio Know How Entertainment sexy shop, leather shop via Antonio da Recanate 7 tel. 02 67391224 lun.–sab. 09:30–19:30 Altro Massaggi rilassanti e terapeutici antistress, shiatsu, watsu e sportivi Armando Migliolaro, via Gluck 50 tel. 347 2364970 www.ilmassaggiatore.eu Terapista del massaggio Massaggi antistress, decontratturanti e shiatsu. 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Francesco di Paola 40 21:00–03:00 chiuso martedì tel. 091 6111990, 348 7814698 www.exitdrinks.com Isla Blu Solarium Beach viale dei Saraceni – Isola delle femmine (PA) One night martedì 22:30 – 3:30 I grilli bar largo Cavalieri di Malta 11 Altro Nirvana Studio, per il tuo benessere psicofisico piazza Casalino 6, Fiorenzuola d’Arda (PC) tel. 380 5478212 www.gianantoniocorna.it Shop AltroQuando libreria via Vittorio Emanuele 143 tel. 091 6114732 www.altroquando.org Altro Associazione Stanze al Genio Casa-museo con esposizione permanente di mattonelle antiche e collezionismo vario via Garibaldi 11 tel. 340 0971561 [email protected] www.stanzealgenio.it PARMA Locali e discoteche Disco Andromeda via Gramsci 5, Soragna (PR) sabato e prefestivi dalle 22:00 tel. 0524 597204 Le Male Club via Montesporno 16/a tel. 347 1556550, 393 3308927 PERUGIA Shop Castro Market 9:30–19:00 da lunedì a venerdì tel. 800 993305 (info e ordini), 075 8583526 (da cell.) www.castromarket.it PESARO - URBINO Shop Sexy Moon sex shop via Nazionale Adriatica 21/23, Gabicce Mare (PU) tel./fax 0541 953608 www.sexyromagna.com PISA Associazioni Comitato provinciale Arcigay Pride! via San Lorenzo 38 tel. 050 555 618 www.arcigaypisa.it Locali e discoteche Bar Colors via Mossotti 10 tel. 050 500248 www.colors.fm HUB Disco c/o DressCode (ex Insomnia) Le Melorie, Ponsacco (PI) tel. 345 1068618 www.hubdisco.it Saune Siesta Club 77 via Porta a Mare 26 dom.–gio. 15:00–24:00, ven.–sab. 15:00–01:00 tel. 050 2200146 Altro Gay.it S.p.A. via Ravizza 22/f www.gay.it Out Travel, agenzia viaggi tel. 800 131011, 050 3155555 www.outtravel.it PORDENONE Locali e discoteche Heaven Club via Friuli 16, Fontanafredda (PD) mar.–sab. 22:00–04:00, chiuso dom.–lun. tel. 0434 999828 www.heavenclub.it RAVENNA Ristoranti PESCARA Saune Rainbow Thermas viale Europa 10, Montesilvano (PE) tel. 392 3459549, 340 7708324 dom.–ven. 15:00–02:00, sab. orario continuato www.rainbowclubthermas.com PRIDE · giugno 2010 Blu Bar viale Da Verrazzano 30 chiuso lunedì, estate sempre aperto tel. 333 2420334 Art Livingston café/ristopub via Marabina 239, Lido di Dante (RA) dalle 9:00 all’alba Hotel Zeus via Vivaldi 66, Lido di Classe (RA) tel. 0544 939172 www.zeushotel.it Locali e discoteche Calipsho, bar gelateria via M. 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Sex Shop Via Circ.ne al Molino 74/a tel. 0544 39308 www.sexyromagna.com REGGIO EMILIA Associazioni Comitato provinciale Arcigay Arcilesbica Giòconda via Emilia all’Ospizio 102 tel. 0522 550383 www.arcigayreggioemilia.org Locali e discoteche Planet Café via Guido Da Castello 13/d one night martedì tel. 0522 436660 RIMINI Hotel B&B Casa Madana via Giumbo 26/a www.casamadana.com Locali e discoteche Classic Club, discoteca via Feleto 11 tel. 0541 7311134 www.clubclassic.net Enigma Labirint Club via Ausa 173, Coriano (RN) mer. e ven.–dom. 21:30–04:00 tel. 0541 729401 www.enigmalabirintclub.com Fuera piazzale Gondar 1, Bellariva (RN) tutti i giorni dalle 21:00, martedì drag queen show tel. 338 4655512 www.fuera.it ROMA Associazioni AGEDO Roma c/o Circolo Mario Mieli lunedì 17:00–19:00 tel. 06 5413985 www.agedo.roma.it Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli via Efeso 2/a tel. 06 5413985 www.mariomieli.org Comitato provinciale Arcigay Gruppo ORA via N. Zabaglia 14 mer. Welcome Group 19:00–21:00, ven. Gruppo Giovani 19:00–21:00 tel. 06 64501102 www.arcigayroma.it Gay Help Line, consulenza legale, psicologica, medica, info su locali ed associazioni glbt lun. mar. gio. ven. 16:00–20:00 tel. 800 713 713 (gratuito anche da cell.) www.gayhelpline.it R.E.F.O. rete evangelica fede e omosessualità c/o chiesa valdese di piazza Cavour www.refo.it Hotel Ares rooms via Domenichino 7, scala A (5° piano) tel. 06 4744525, 340 2781248 [email protected] www.aresrooms.com B&B Gaspare via Balilla 16 tel. 328 8333486, 328 3631863 [email protected] www.bbgaspare.com B&B Romamia via Giacomo Ciamician 73 (metro B) camere climatizzate con bagno privato e tv tel. 393 6923965 [email protected] www.bebromamia.com Hotel Derby, 3 stelle via Vigna Pozzi 7 tel. 06 5136978 www.hotelderby.it B&B Frutta e Verdura via Vibio Sequestre 20 t. 347 2446721 www.fruttaeverdura.roma.it Locali e discoteche Alibi via Monte Testaccio 39/44 mer.–sab. tel. 06 5743448 Amigdala secondo ven. del mese c/o Dimmidisi, quarto ven. del mese c/o Rising Love tel. 392 0929671 www.amigdalaqueer.it Circolo degli Artisti via Casilina Vecchia 42 one night Omogenic ogni ven. dalle 23:00 tel. 06 70305684 www.circoloartisti.it Coming Out Pub via S. Giovanni in Laterano 8 tel. 06 7009871 www.comingout.it Eagle Club via Placido Zurla 68 tutti i giorni dalle 22.30 www.eagleclubroma.com Frequency via Enea 34 ven. e dom. dalle 15:00 tel. 340 6939719 www.thefrequency.it Frutta e Verdura c/o Studio 69, via Monte Testaccio 94 after hour dom. e festivi dalle 04:30 tel. 347 8797063 Garbo vicolo Santa Margherita 1/a (Trastevere) chiuso lunedì tel. 06 5812766 Gate via Tuscolana 380 tutti i giorni 14:00–21:00 tel. 340 6939719, 347 6123752, 06 7840335 www.gateroma.it Glamdala c/o Lanificio 159, via di Pietralata 159/a ogni terzo sabato del mese tel. 392 0929671 www.amigdalaqueer.it Hangar Disco Bar via in Selci 69 chiuso martedì tel. 06 48813971 www.hangaronline.it Il Diavolo Dentro largo Itri 23/24 lun.–gio. 16:00–20:00, ven.–sab. 22:00–04:00, chiuso dom. tel. 392 3388267 www.ildiavolodentro.com K Men’s Club via Amato Amati 6/8 22:30–04:00, chiuso lunedì tel. 06 21701268, 349 5876731 My bar 83 DOVE & COSA tutti i giorni 14:00 –02:00 tel. 346 3006612 www.garageclub.it Altro Il Delfino club, agenzia relazionale per gay e lesbiche via San Francesco d’Assisi 22 tel. 340 8789989 www.agenziaildelfino.com TREVISO Associazioni Comitato provinciale Arcigay Arcilesbica Treviso e Belluno Queerquilia via Pisa 13 c/o Rifondazione Comunista www.queerquilia.it Locali e discoteche via S. Giovanni in Laterano 12 09:00–02:00 tel. 06 7004425 www.anfiteatro-mybar.com Muccassassina c/o Qube, via di Portonaccio 212 one night venerdì www.muccassassina.com Skyline Bar via Pontremoli 36 22:30–03:00, ven.–sab. 22:30–04:00, dom. 17:00–03:00 tel. 06 7009431 www.skylineclub.it Ristoranti Ristorante Cinese Città in Fiore via Cavour 273 tel. 06 4824874 Taverna Edoardo II vicolo Margana 14 chiuso martedì tel. 06 69942419 www.edoardosecondo.com Pani’s Restaurant via Laurentina 62/a da mar. a sab. la sera, dom. a pranzo tel. 06 5408949 www.panisrestaurant.it Saune Apollion Sauna via Mecenate 59/a 14:00–23:00 tutti i giorni tel. 06 4825389 www.apollionsauna.com Europa Multiclub via Aureliana 40 tel. 06 4823650 www.gaysaune.it Mediterraneo Sauna via Pasquale Villari 3 13:00–23:00 tutti i giorni tel. 06 77205934 www.saunamediterraneo.it Terme di Roma via Persio 4 tel. 06 7184378 Shop Box Sex Store via delle Mimose 65/67 tel. 06 2312679 Edizioni Libreria Croce via Noto 23 tel. 06 4746780 www.edizionicroce.com Icecream Bears, dolci artigianali via S. Giovanni in Laterano 120 tel. 06 97997028 www.myspace.com/icecreambears Imbarcogay, agenzia viaggi via L. Vanvitelli 33 84 tel. 06 5743912 www.imbarcogay.it Internet Café via Cavour 213 09:00–01:00 Non Solo Capelli Largo Giovanni Ansaldo 6-7 tel. 06 5139600 Quiiky, tour operator gay via della Consulta 52 tel. 800 030109, 06 45595886 www.quiiky.com Studio Know How sexy shop, oggettistica, DVD via S. Gallicano 13 (Trastevere) mar.–sab. 10:00–20:00 tel. 06 58335692, fax 06 58390427 Altro Il Delfino club, agenzia relazionale per gay e lesbiche (su appuntamento) piazza del Popolo 18 tel. 339 4237531 www.agenziaildelfino.com SASSARI Associazioni MOS Movimento Omosessuale Sardo via Rockfeller 16/c tel. 079 219024 www.movimentomosessualesardo.org SIRACUSA Locali e discoteche Libreria Caffetteria Biblios Café via del Consiglio Regionale 11 tel. 093 121491, 347 7908092 www.biblios-cafe.it TARANTO Locali e discoteche Cocomero’s viale Jonio 160, S. Vito (TA) tel. 099 4002795, 348 5416059 www.cocomerosclub.com TORINO Associazioni Circolo culturale glbt Maurice via Stampatori 10-12 tel. 011 5211116 tel. Linea amica ConTatto 011 5211132 lun.–ven. 19:00–21:00 sab. 15:00–17:00 www.mauriceglbt.org Fondazione Sandro Penna via Santa Chiara 1 tel. 011 5212033 www.fondazionesandropenna.it Locali e discoteche Caffè Leri corso Vittorio Emanuele II 64 chiuso lunedì tel. 011 543075 www.caffeleri.it Extreme via San Massimo 31 tel. 392 7132209 www.myspace.com/extremecafe Il Male Pub via Lombardore 10 21:00–03:00 chiuso dom. e lun. tel. 349 6379853 www.ilmalepub.blogspot.com Les Folies Scandal c/o Chalet, viale Virgilio 25 one night sabato dalle 23:30 tel. 347 5811687 www.lesfoliescandal.it Metropolis via Principessa Clotilde 82 one night al sabato tel. 011 484116 Queever c/o Le Beach, Murazzi del Po lato sinistro one night domenica dalle 19:30 www.queever.it Shortbus, libreria-cocktail café culturale v. Gaudenzio Ferrari 5/i mar.–sab. 18:30–02:30 tel. 011 2763987 www.shortbuscafe.it Tunnel Club via Sordevolo 7/b mar.–gio. 21:00–02:00, ven.21:00– 04:00, sab. 21:00–06:00, dom. 15:00–02:00 tel. 345 5948018 www.gayromeo.com/tunnelclub XXX Cruising bar via Messina 5/d naked party mar. 20:00–02:00 e sab. 22:00–06:00 tel. 011 284263 www.011saunaclub.it Zi’ Barba Ristovineria via Pellico 13/e 18:00–02:00 tel. 011 658391 www.zibarba.com Saune 011 Sauna via Messina 5/d lun.–ven. 14:00–02:00, sab. 14:00– 06:00 dom. e fest. 14:00–01:00 tel. 011 284263 www.011saunaclub.it Garage Club corso Stati Uniti 35 Hostaria Vecchia Malvasia via Trevisi 29 chiuso lunedì tel. 0422 547819 Gold via L. da Vinci 4, Godega S. Urbano (TV) one night sabato tel. 334 3165316 www.discogold.it Saune tel. 349 1734234 (info/liste), 346 2211545 www.zsazsa.it Ristoranti Ristorante del pesce La Posada, anche pizzeria via Rodari 18 10:00–15:00 e 17:00–02:00, tutti i giorni tel. 0332 812650 www.ristoranteposadavarese.com Quattrocento via Santa Maria Maddalena 18 chiuso sabato mattina tel. 0332 811310 Saune Flug 3343 sauna via Paradisera 58, Gallarate (VA) tel. 0331 245959, 335 8190705 www.newflug.org VENEZIA Hotel B&B Fujiyama Solo camere per non fumatori calle Lunga San Barnaba 2727A, Dorsoduro tel. 041 7241042, fax 041 2771969 www.bedandbreakfast-fujiyama.it Hobby One Club via L.da Vinci 4, Godega S. Urbano (TV) chiuso lunedì tel. 0438 388256 www.hobbyone.it B&B La Venise via Dante 107, Mestre (VE) tel. 348 7751836 www.lavenise.it UDINE Glitter, disco-cruising bar via delle Macchine 41/43, Marghera (VE) tel. 346 2113085, 338 6677997 www.glitterdisco.com Locali e discoteche Pabitele via Fiume 13 one night mercoledì dalle 21:30 Locali e discoteche Saune Metrò Venezia via Cappuccina 82/b, Mestre (VE) 14:00–02:00, ven.–sab. 14:00–03:00 tel. 041 5384299 www.metroclub.it VARESE Locali e discoteche Zsa Zsa via Orrigoni 7 Altro CONFORTEVOLE • DISCRETO • ORIGINALE OFFERTE SPECIALI PER I LETTORI DI ED UN SIMPATICO REGALO PRIDE VIA VIGNA POZZI, 7 (LARGO 7 CHIESE) GARBATELLA 00145 ROMA TEL. 06.51.34.955-06.51.36.978 FAX 06.51.20.059 [email protected] WWW.HOTELDERBY.IT giugno 2010 · PRIDE DOVE & COSA Erre studio’s, parrucchieri rampa Cavalcavia 17, Mestre (VE) mar.-sab. 09:00–18:00, no prenotazione tel. 041 5314679 Al Braciere via Adigetto 6/a tel. 045 597249 VERONA The City Sauna via Giolfino 12 14:00–02:00 tel. 045 520009 Hotel Il Minotauro Ospitalità naturista a pochi km dal centro di Verona con formula B&B tel. 338 34072 27 [email protected] B&B Casal dei Pazzi tel. 045 597249, 347 8149538 Locali e discoteche L’Église via Santa Felicita 8 12:00–02:00, ristorante solo a pranzo tel. 045 961178, 338 3907839 www.eglise.it Luclà bar via Bentegodi 4/a lun.–ven. 07:00–02:00, sab.–dom. 18:00–02:00 tel. 345 2290250 www.luclacaffe.it Romeo’s Disco Bar via Giolfino 12 ven. sab. dom. disco dalle 23:00 tel. 335 7713380 www.romeosclub.it Skylight via Fontanella 28, S. 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