Pride Rivista mensile – Autorizzazione del tribunale di Milano n. 351 del 7/5/1999 – Direttore responsabile: Gianni Rossi Barilli. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria 2,5 euro). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n. 472 del 14/8/1996
IL MENSILE GAY ITALIANO
132 • GIUGNO 2010
copia gratuita
(2,5 € in edicola e libreria)
ORGOGLIO GLBT
FESTIVAL MIX
SEX ADDICTION
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giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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It's raining pride
Gianni Rossi Barilli
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Al cinema in famiglia
Paolo Belmonte
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Rosa Palmette
Antonio Malvezzi
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Le due anime di Rufus
Paolo Colonna
20
Perché io Vaglio
Francesco Belais
22
Cronaca Italia
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Cronaca estero
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Pedagogia rainbow
Pasquale Quaranta
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Datemi del Leo
Francesco Belais
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Sesso e volentieri
Gianni Rossi Barilli
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Queer ar Pigneto
Stefano Bolognini
48
Toccare il calcio
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Memoranda
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Giovanbattista Brambilla
Zig zag
Pigi Mazzoli
56
Cinema
Vincenzo Patanè
58
Teatro
Mario Cervio Gualersi
60
Libri
Francesco Gnerre
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Musica
Roberto Cangioli
64
Internet
Carmine Urciuoli
66
Vita notturna
Francesco Belais
Metropoli
80
Dove e cosa
GIUGNO 2010
Foto in copertina: Fabrizio Cavallaro
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PRIDE 132
DIRETTORE RESPONSABILE
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GIUGNO
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l’aggiornamento della guida ai locali gay
d’Italia e per l’agenda) e i file grafici relativi
alla pubblicità devono pervenire in redazione
entro il giorno 10 del mese precedente la
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di febbraio).
Non si garantisce la pubblicazione di quanto
prenotato o pervenuto oltre tali date.
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12 giugno 2010
ORA ne abbiamo
ABBASTANZA!
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ore 16: concentramento
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ore 16.30: partenza corteo
per maggiori informazioni:
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www.pridemilano.org
giugno 2010 · PRIDE
CULTURA + ATTUALITÀ
IT’S RAINING PRIDE
Cortei come se piovesse dalla Sicilia alle Prealpi, con l’appuntamento nazionale a Napoli il
26 giugno. E a Roma i partiti non sono invitati.
TESTO — GIANNI ROSSI BARILLI
Se guardiamo alla quantità di eventi in programma, questo giugno 2010 sta già passando
alla storia come il più indaffarato di sempre
nello sfilare per i centri storici a celebrare il mito
fondativo di Stonewall. Dalle Prealpi alla Sicilia
è tutto un fiorire di appuntamenti e coordinamenti per portare il verbo del pride dove ha già
una tradizione consolidata o dove nessuno mai
aveva osato. Come a Treviglio, capitale della
bassa bergamasca che ospiterà il suo primo
pride il 3 luglio – e appare un filo sconvolta da
questa prospettiva – o a Palermo, cui toccherà
lo stesso onore il 19 giugno.
Il movimento si muove come non mai per
organizzare cortei e iniziative a latere. Segno
evidente di vitalità, anche se sempre sull’orlo
dell’harakiri per le lotte intestine che indirizzano
verso l’autolesionismo le energie vitali. Veniamo
da un anno in cui niente di decisivo è cambiato
ma ci sono state novità interessanti, come la
battaglia legale sui matrimoni di cui abbiamo
perso solo il primo round o perfino il fatto che
una leggina contro l’omofobia sia arrivata
per la prima volta alla discussione in un’aula
parlamentare italiana, sia pure per essere
subito azzoppata da una pregiudiziale di costituzionalità. Le associazioni che si apprestano
ad accendere la miccia dei pride sono appena
scese dal Quirinale, dove sono state ricevute
con tutte le cerimonie del caso dal presidente
della repubblica Napolitano, che in occasione
della giornata mondiale per la lotta all’omofobia
ha ribadito la necessità di riconoscere i diritti
delle persone glbt. Insomma siamo sempre qui.
E abbiamo una gran voglia di sfogarci un po’
nelle piazze, a quanto pare.
Dicendo per esempio che “ora ne abbiamo
abbastanza” come recita lo slogan del pride
“tlgb” di Milano che è in ordine cronologico l’appuntamento di apertura. Si svolge il 12 giugno
e parte quest’anno da piazza Castello, dove si
erano conclusi tutti i pride precedenti. Ribaltato
dunque nell’acronimo, nel percorso ma soprattutto nell’umore, come spiega una nota congiunta delle associazioni che promuovono il
Christopher Street Day milanese: “Viviamo considerati come cittadini di serie B. L’Italia è uno
tra i pochi paesi in Europa in cui non sono riconosciuti giuridicamente le nostre unioni e i nostri
amori. Con la recente sentenza sulla possibilità
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ATTUALITÀ + CULTURA
per due persone omosessuali di sposarsi civilmente la corte costituzionale ha demandato al
parlamento il compito di legiferare, ma da nessuna istituzione è giunta una proposta concreta
e credibile. Anche a livello locale prevalgono il
silenzio e il disinteresse: chi e cosa impedisce
a Milano, città che pretende di ospitare la
prossima esposizione internazionale, di dotarsi
di un registro delle unioni civili, di ordinanze e
politiche di lotta all’omofobia?”. Ne abbiamo per
l’appunto abbastanza. E ci prendiamo un giorno
di pausa per “un grande ‘orgasmo’ di libertà, di
festa e lotta, di felicità e protesta”.
Tira un’aria “scazzata” ma combattiva anche a
Torino, dove il pride, in programma il 19 giugno,
va quest’anno oltre la tematica glbt e assume
una connotazione politica più ampia. Spiegano
i promotori (Donne di Torino per l’Autodeterminazione e Coordinamento Torino Pride glbt):
“Le minacce sempre più forti che si levano,
nell’indifferenza quasi generale, contro i diritti
di tutte e di tutti ci hanno spinto a organizzare
una grande manifestazione unitaria di tutto il
movimento lgbt, delle donne, degli immigrati
e delle immigrate, delle laiche e dei laici e di
quante/i ritengono fondamentali i diritti per la
loro vita a Torino. Il titolo della manifestazione
è “I diritti sono il nostro pride” e vogliamo che
sia un grande momento per ritrovarci insieme
intorno ad alcuni valori forti che non vogliamo
siano mai messi in discussione: autodeterminazione, laicità, antirazzismo e antifascismo”. Un
appuntamento anche in questo caso polemico
nei confronti di una classe politica locale e
nazionale che questi valori sembra condividerli
sempre meno. Ma sempre e comunque anche
una festa.
I presupposti politici sono piuttosto simili anche
a Palermo, dove si sfila sempre il 19, ma con
quel tocco di spolvero in più dovuto al fatto che
qui la festa è doppia, perché fino a oggi non era
mai stato organizzato un pride in questa città.
Provvede a colmare questa lacuna il coordinamento Stop Omofobia, che raggruppa decine di
associazioni locali, gay e non, e si è offerto di
ospitare il pride regionale siciliano di quest’anno.
A trent’anni esatti da quel 1980 in cui a Palermo
nacque il primo gruppo dell’Arcigay, destinata
a diventare cinque anni dopo una rete nazionale. E dato che si tratta di una prima volta i
promotori non si lasciano sfuggire l’occasione
di trasformare l’evento in un “confronto con
l’intera società”. “Il percorso da noi strutturato”,
affermano, “ricco di seminari, convegni, dibattiti
pubblici, spettacoli musicali, teatrali, di danza,
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cinematografici, feste, non solo a Palermo ma
anche a Giarre, Termini Imerese e altri comuni
siciliani, ha trasformato il pride glbt in una casa
aperta a tutte le differenze e a tutte le istanze
sociali. Tutto ciò lo rende un evento assolutamente storico, non solo per Palermo ma anche
per tutta la regione”. Non poteva naturalmente
mancare un pride village, allestito al Giardino
Inglese, che esordisce con una performance
teatrale intitolata “Sei Bellissima” e ideata da
Emma Dante espressamente per l’occasione.
E veniamo al piatto forte, ovvero il pride nazionale che torna a Napoli dopo quattordici anni
e riceve ancora una volta in omaggio la più
caratteristica specialità napoletana, che non
è la pizza ma “’o sole”. Lo slogan dietro in cui si
invitano a marciare le masse glbt partenopee
e non è infatti “Alla luce del sole” (nel ’96 era
“Jesce sole”). L’evidente riferimento al tema
della visibilità, oltre che al folklore locale,
“vuole simboleggiare”, secondo il presidente
nazionale di Arcigay Paolo Patanè, “un percorso
identitario ancora difficile per chi vive nel sud
del paese, dove il silenzio, l’invisibilità, la discriminazione e la sofferenza di gay, lesbiche e
trans sono ancora orribile norma. Ed è la luce
del sole l’unico ‘luogo’ nel quale gli omosessuali
possono dignitosamente e serenamente vivere
la loro condizione di naturale diversità”. Nella
scenografia non manca comunque nemmeno
il Vesuvio, che nel logo del Napoli pride 2010
spunta dalla coda della sirena Partenope (mitica
protettrice della città), incurvata a forma di
Golfo di Napoli. E per terminare con le curiosità,
questo pride ha ben cinque portavoce, uno per
ciascuna delle associazioni che lo promuovono
(Arcigay, Arcilesbica, Associazione Transessuali
Napoletani, i-Ken, Famiglie Arcobaleno). Per la
serie: quanto ci piace chiacchierare.
In questa abbondanza c’è posto per Maria Luisa
Mazzarella, vicepresidente di Arcigay Napoli, la
famosa ragazza che esattamente un anno fa fu
aggredita in piazza Bellini per avere difeso un
amico gay. Il che ci riporta a un altro lato serio di
questo pride: il risveglio di violenza omofobica
nelle giovani generazioni che proprio qui tocca
una delle sue punte più calde. I preparativi
fervono ed è già partito il fitto calendario degli
appuntamenti collaterali (politici, ludici e culturali). Gran finale il 26 giugno con la sfilata. E lì
vedremo come Napoli risponde all’appello.
Infine Roma, nota dolente. La manifestazione
era stata annunciata per il 12 giugno, ma poi
il circolo Mario Mieli, storico gestore dei cortei
glbt romani, si è ritirato dall’organizzazione per
dissensi con altre associazioni. Queste (Arcigay,
Arcilesbica, DiGay project, Certi Diritti, Gay Lib)
sono rimaste come si suol dire con il cerino in
mano e per poter far fronte alla situazione
hanno deciso di spostare la data del corteo
al 3 luglio. Il Roma pride 2010 nasce insomma
all’insegna del conflitto interno e certamente
ridimensionato nel proprio rivendicato carattere di pride nazionale permanente. Caso vuole
che questo appannamento si verifichi in un
momento in cui la politica “romana”, in preda alle
proprie crisi d’identità, è più sorda del solito alle
nostre istanze. Come che sia il coordinamento
Roma Pride ha deciso di non invitare al corteo i
partiti politici, per segnalare che “il popolo gay
è stufo di questa politica incapace di interpretare i nostri diritti”. La sfiducia e la distanza
dalla politica istituzionale è grande, ma ancora
si esprime nella forma della protesta, che è
sempre un modo di interloquire.
Siamo invece all’incomunicabilità totale a
Treviglio, che proprio il 3 luglio debutta come
sede di un pride. I partecipanti alla marcia sono
infatti invitati dalle associazioni promotrici
(Agedo, Arcilesbica Bergamo, Bergamo contro
l’omofobia, Milk Milano) a “sventolare le bandiere delle associazioni cui appartengono, la
bandiera rainbow, quella europea o italiana, ma
non quelle di partito. Il Treviglio pride è di tutti
i cittadini, a prescindere dal colore politico di
appartenenza”. Se una volta erano le bandiere
gay a creare imbarazzo nelle manifestazioni
politiche, oggi sono quelle politiche a risultare
sconvenienti nella manifestazioni gay. Se non è
nemesi questa…
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CULTURA + ATTUALITÀ
AL CINEMA IN FAMIGLIA
Dal 22 al 29 giugno al Teatro Strehler, la ventiquattresima edizione del festival milanese
di cinema glbt punta sulle relazioni familiari. L’omosessualità, uscita dall’armadio, è entrata
nell’inferno domestico quotidiano. Con conseguenze talvolta imprevedibili.
TESTO — PAOLO BELMONTE
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“Ma sì, vogliamoci bene. Puntiamo sui buoni
sentimenti…”. Giampaolo Marzi, direttore del
Festival Mix, scherza sul fatto che la famiglia,
nelle sue variabili geometrie contemporanee,
sia il tema centrale in molti dei film presenti
quest’anno alla rassegna milanese. Un’edizione
“estiva”, posticipata di qualche settimana
rispetto al consueto calendario, “che non a
caso”, ci spiega Marzi, “ha scelto come simbolo la love potion, una pozione d’amore in
cui si può trovare di tutto. A quarant’anni dai
mitici Settanta come siamo diventati? Allora
si diceva il privato è pubblico, oggi è più vero il
contrario. Ma quali ricadute ha quel passato sul
nostro presente ridotto alla sfera del privato?
Questo festival, che propone una più ampia
selezione di lungometraggi, offre molti spunti
sull’argomento”.
Per esempio il fatto che nella realtà di molte
famiglie moderne si è ridimensionata la figura
paterna, quando non è sparita del tutto,
lasciando quella materna libera di giganteggiare. Non c’è quindi da stupirsi che i figli
abbandonino le sicurezze del triangolo edipico
classico e orientino verso il matricidio i loro
simbolici istinti assassini. Che si tratti di far
fuori l’ingombrante genitrice lo dichiara del
PRIDE · giugno 2010
resto apertamente J’ai tué ma mère (Ho ucciso
mia madre), opera prima e autobiografica del
ventenne-prodigio canadese Xavier DolanTadros pluripremiata a Cannes 2009 e presente
in anteprima italiana al Festival Mix. Qui una
mamma separata, dopo aver scoperto che il
suo adolescente difficile è pure gay, decide
di correre ai ripari spedendolo in un collegio a
sperimentare le supposte virtù terapeutiche
dell’autoritarismo “paterno”. Il risultato naturalmente non è quello che si aspettava, ma tocca
pure a lei accettare saggiamente la realtà anziché morire. Il figlio carino e inquieto è lo stesso
Xavier Dolan-Tadros, che del film è regista,
sceneggiatore e attore protagonista.
Più difficile trovare una morale costruttiva
nel cupo splendore di Plein Sud di Sébastien
Lifshitz, titolo di apertura della rassegna, salvo
il fatto che la vita è un magnifico viaggio. Come
quello che il ventisettenne Sam, il protagonista,
intraprende nel sud della Francia in auto in compagnia dei ventenni Mathieu, con cui intreccia
una focosa storia d’amore estiva, e Léa, la
sorella di Mathieu che aggrega strada facendo
Jérémie per completare il quartetto.
Un viaggio di sole, mare e bei corpi abbronzati
(e avvinghiati) che però si rivela solo una breve
vacanza dai fantasmi del passato verso cui
Sam è diretto in Spagna: un padre suicida e una
madre appena uscita dal manicomio che lo ha
invitato ad andarla a trovare. Una madre che
Sam non riesce a perdonare né a dimenticare
e che con la sua ombra malata oscura perfino
la sensuale bellezza del pieno sud. Non ultimo
tra i pregi del film l’avvenenza dei tre protagonisti maschili: Yannick Renier (Sam), Théo Frilet
(Mathieu) e Pierre Perrier (Jérémie).
Ancora una volta di famiglia e addirittura di
incesto (tra fratellastri) parla l’attesissimo Do
começo ao fim (Dall’inizio alla fine) del brasiliano Aluizio Abranches. E ancora una volta
una grande madre troneggia sulla scena dove
Francisco e Thomàs, figli nati da padri diversi,
sviluppano fin da piccoli un attaccamento così
speciale da destare la preoccupazione dei genitori. Ma l’amore vero, almeno nelle telenovelas,
trionfa sempre. E la borghesia illuminata del
Sudamerica è così larga di vedute da accettare
senza fare una piega una relazione carnale more
uxorio tra i due fratelli, nel frattempo diventati
adulti e interpretati dai bonissimi João Gabriel
Vasconcellos (Francisco) e Gabriel Kaufmann
(Thomàs). Purtroppo la vicenda gira a vuoto,
priva di un’evoluzione attendibile, anche se le
scene d’amore tra i due semidei rappresentano
un valido premio di consolazione per il senso di
disagio che lascia sempre un’occasione sprecata. Il film ha già trovato comunque canali di
diffusione più ampia della media, visto che i
diritti per la sua distribuzione in Italia sono stati
acquistati dal nuovo distributore di cinema
queer Atlantide, che collabora con il festival
milanese anche per altri quattro titoli.
Cosa succede in casa se il coming out lo fa il
nonno? Lo spiegano Olivier Ducastel e Jacques
Martineau, collaudata coppia del cinema
francese a tematica, nell’intenso L’Arbre et la
forêt, in cui dopo il funerale del figlio maggiore
il vecchio Frédérick racconta ai membri superstiti della famiglia la verità su di sé nascosta
per mezzo secolo. Durante la guerra i tedeschi
non lo avevano internato per motivi politici,
come aveva sempre raccontato, ma perché
era schedato come omosessuale. E per tutta la
vita era stato gay, mentendo a tutti tranne che
alla moglie con la quale aveva stretto un patto
di reciproca libertà. Apriti cielo dunque, come
ben sottolinea la colonna sonora wagneriana, e
via con le recriminazioni dei discendenti tenuti
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ATTUALITÀ + CULTURA
all’oscuro di tutto. Nel funebre scenario della
proprietà di famiglia che sta per essere smembrata e venduta, a simbolico epitaffio della
dissoluzione dinastica.
Le cose possono comunque andare anche
peggio, come succede ad esempio in Eyes wide
open dell’israeliano Haim Tabakman, ambientato nel quartiere degli ebrei ultraortodossi
di Gerusalemme. Anche qui la famiglia c’entra
eccome, perché tiene moglie e tre figli il pio
macellaio che si innamora del suo bel garzone
e si congiunge con lui a più non posso nel retrobottega, con grave scandalo della comunità.
L’amore scardina l’ordine prestabilito, però in
questa realistica storia non si rivela più forte
della convenzione sociale. Il finale drammatico è
già scritto ma non è ciò che più conta in questo
film semplice e profondo, realizzato con il rigore
di un documentario e la passione indispensabile
per raccontare l’amore in modo credibile.
In un altro mondo parallelo, più vicino a noi,
ci catapulta Uncle David di David Hoyle, che
dona un tocco di umorismo inconfondibilmente
british a una folle vicenda d’amore e morte tra
zio e nipote. Lo zio David, interpretato dallo
stesso Hoyle, uccide con un’overdose di droga
al termine di una maratona erotico-psichedelica
il bel nipote Ashley, nei cui panni si è calato il
porno attore Ashley Ryder. La morbosità della
situazione emerge lentamente, un gradino
dopo l’altro fino alla tragedia finale, attraverso
dialoghi improvvisati e banali che conferiscono
un’ulteriore nota di assurdità al tutto. Una storia
sopra e fuori dalle righe, originale e parecchio
disturbante, lontana anni luce dallo stereotipo
bonario delle commedie di genere americane
di cui il festival offre anche quest’anno diversi
esemplari. Come Oh Vey! My son is gay!! di
Evgeny Afineevsky, in cui una madre ebrea
newyorchese fronteggia con grande verve la
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scoperta dell’omosessualità del figlio, che zitto
zitto ha messo su casa con un uomo con il quale
sta per adottare un bambino. Troviamo qui di
nuovo la famiglia, e questa volta anche quella
gay che rivendica i propri diritti. Argomento del
resto ricorrente, per ovvie ragioni. Come anche
in Hannah Free di Wendy Joe Carlton, storia di
un amore lesbico che sfida il tempo e le circostanze fino ad arrivare a una casa di riposo in cui
una delle due è in coma ma non può essere assistita dall’altra perché secondo il regolamento
“non sono una famiglia”.
Sempre per il cinema lesbico, da segnalare
l’anteprima italiana di The Secret Diaries of
Anne Lister, diretto da James Kent e prodotto
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dalla Bbc, che rievoca la vita di una pioniera dei
diritti gay vissuta in Inghilterra nella prima metà
dell’Ottocento. Anne Lister, che era tanto libera
da vivere in coppia con un’altra donna, scrisse
un mastodontico diario, parte del quale, relativa alla vita più intima dell’autrice, fu redatta
in un codice decifrato solo di recente. La ricostruzione cinematografica si avvale di questa
inedita e ricca fonte di prima mano.
Come sempre il festival propone anche le
sezioni di documentari e corti, parte dei quali
sarà quest’anno in programmazione alla “scatola magica”, una seconda sala di dimensioni
ridotte all’interno del Teatro Strehler. Lo stesso
luogo in cui si svolge Brain & Sexy, la carrellata
di appuntamenti convivial-culturali condotti
con tono spigliato da Diego e La Pina. Altro modo
extracinematografico di coinvolgere il pubblico
è Music on the Steps, l’ormai tradizionale rassegna di musica elettronica open air che si avvale
di una collaborazione con la scuola di sound
dello Ied di Milano, da cui provengono cinque dei
venti dj impegnati a condurre nella settimana
del festival un viaggio sonoro attraverso gli anni
Novanta. Gli appassionati di cinema assetati di
bonus potranno invece approfittare di un interessante workshop tenuto dal regista Evgeny
Afineevsky su come fare un film indipendente
in digitale con pochi soldi.
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Do começo ao fim di Aluizio Abranches
Uncle David di David Hoyle
J’ai tué ma mère di Xavier Dolan-Tadros
Stonewall Uprising di Kate Davis e David Heilbroner
The Big Gay Musical di Casper Andreas e Fred M. Caruso
Il Manifesto della 24 a edizione del Festival
giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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ATTUALITÀ + CULTURA
ROSA PALMETTE
Dopo Berlino e Venezia, anche il Festival di Cannes ha da quest’anno un premio gay, la
Queer Palm. Merito di un giornalista freelance, Franck Finance-Madureira, che l’ha ideato
e finanziato.
TESTO — ANTONIO MALVEZZI
Il giovanissimo regista canadese Xavier Dolan-Tadros
Finalmente anche il festival di Cannes, la
kermesse cinematografica più importante del
mondo, ha il suo premio gay. Sulla scia dell’antesignano Teddy Award, arrivato ormai alla
soglia delle nozze d’argento con la Berlinale, e
della versione lagunare alla Mostra di Venezia,
il Queer Lion, che a settembre festeggerà la
quarta edizione, ecco nascere la Queer Palm. Il
merito è di un caparbio giornalista free lance,
Franck Finance-Madureira, che di suo ci ha
messo anche i soldi, visto che gli sponsor latitavano. Si colma così una lacuna che ormai
appariva evidente soprattutto agli addetti ai
lavori, e completa una cinetriangolazione ideale
a riprova dell’importanza dei film glbt anche al
di fuori dei festival specializzati.
La Queer Palm è un premio off trasversale,
cioè non è ufficiale ed è assegnato a un lungometraggio a tematica glbt presentato in una
qualunque sezione del Festival di Cannes. Non
compare quindi nel paludato palmarès ufficiale
annunciato nel glam divistico esibito al Palais
ma, appena nata e già scalciante, la Palma d’Oro
gay fa parlare di sé e si fa notare (Le Monde le
ha dedicato un intero articolo). Ha anche due
amorevoli padrini di una certa levatura, i registi
francesi Olivier Ducastel et Jacques Martineau,
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vincitori di un Teddy nel 2000 per La strada di
Félix, che hanno già simpaticamente soprannominato il loro figlioccio la Palmette.
L’unico peccato – ma curiosamente lo stesso
accadde al Lido di Venezia con l’esordio del
Queer Lion – è che quest’edizione particolarmente austera e d’autore, abbondante di film
storici e politici, sia decisamente avara di opere
a tematica glbt (saranno corsi e ricorsi, vista
l’abbondanza dell’anno scorso? O è un segno
della crisi perché il cinema gay vende poco?).
Così, la prestigiosa giuria della Queer Palm composta da quattro giornalisti tra cui la direttrice
del mensile Première, Florence Ben Sadoun, e
da altrettanti organizzatori di festival glbt, si è
trovata a dover scegliere in una ristretta ‘rosa
rosa’ composta da una manciata di titoli.
Sulla Croisette abbiamo conosciuto Franck
Finance-Madureira che ci ha concesso una
chiacchierata a proposito della sua “creatura”.
Come è nata l’idea della Queer Palm?
Ci pensavo da molto tempo e ne ho discusso
parecchio coi colleghi. Apprezzo enormemente
il lavoro realizzato dagli organizzatori del Teddy
Award a Berlino. È grazie a loro che la Berlinale
è diventato il luogo catalizzatore dei film glbt
dove si riuniscono gli organizzatori dei festival
a tematica gay.
Qual è il significato e l’obiettivo di questo
premio?
Non è tanto ricompensare un film gay quanto
piuttosto ringraziare un regista o una regista
per il modo in cui parla nella sua opera di omosessualità, bisessualità o transessualità. È
anche un modo per evidenziare degli argomenti
che vengono ancora accolti in maniera controversa da molte persone nel mondo.
Dove avete trovato i finanziamenti per
realizzarlo?
Per questo primo anno, mi sono dovuto arrangiare con i miei risparmi perché gli sponsor
erano un po’ scettici. Un distributore francese,
Epicentre Films, ci ha voluto aiutare in maniera
simbolica e lo ringrazio ancora. E così anche gli
uffici stampa più attenti. Comunque, alla cerimonia di premiazione, ognuno dovrà pagarsi il
proprio bicchiere di vino!
Come è andato il festival da un punto di vista
gay?
Ci sono state molte reazioni positive sulla creazione del premio e ciò è molto incoraggiante per
l’avvenire. Abbiamo visto insieme alla giuria tre
film molto interessanti (Les amours imaginaires
di Xavier Dolan-Tadros, Kaboom di Gregg Araki
e Cuchillo de Palo di Renate Costa, ndr) per il
modo in cui trattano queste questioni. Tutto ciò
è estremamente motivante!
Secondo te ci sono ancora dei pregiudizi a proposito di cinema gay?
Credo che ci sia ancora una sorta di paura di
ciò che non si conosce per molte persone non
intenzionate a vedere “film di froci”. Ma ci sono
soprattutto alcuni paesi dove è impossibile
vivere la propria omosessualità liberamente e
quindi tantomeno vedere o realizzare film che
parlano di questo argomento.
Credi che il cinema glbt sia in effetti un genere
cinematografico a sé stante?
Non è propriamente un genere. Si tratta di
mettere in evidenza lo sguardo di alcuni autori
su questi temi e perciò è giustificata l’esistenza
dei festival di cinema lgbt che in questo senso
sono molto attenti e propongono sempre delle
vere rivelazioni. Bisogna anche ammettere,
però, che molti film etichettati lgbt sono brutti!
Questo premio è anche un modo per rendere
omaggio a tutti coloro che si danno da fare
e investono in questi festival che crescono
sempre di più in giro per il mondo.
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PRIDE · giugno 2010
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CULTURA + ATTUALITÀ
LE DUE ANIME DI RUFUS
Un nuovo disco per sola voce e pianoforte e un’opera lirica in francese: in bilico tra pop e
musica colta, Rufus Wainwright non smette mai di stupirci.
TESTO — PAOLO COLONNA · [email protected]
Non è un periodo facile per Rufus
Wainwright, questo. Sua madre – la folksinger
canadese Kate McGarrigle – è scomparsa pochi
mesi fa dopo una lunga malattia, e Prima Donna,
l’opera lirica da lui composta che ha debuttato a
Londra lo scorso aprile, è stata stroncata quasi
all’unanimità dalla critica. Non sorprendono più
di tanto, quindi, le atmosfere notturne, rarefatte e quasi lugubri del suo nuovo album All
Days Are Nights: Songs for Lulu, dedicato alla
vamp del cinema muto Louise Brooks.
Il contrasto con i suoi dischi precedenti è evidente anche dal vivo: la recente data milanese
del suo tour alla sala Verdi del Conservatorio
era divisa in due parti. La prima, cupa e intensa,
durante la quale lo stesso Rufus – che entra
lentamente in scena incappucciato in una mantella nera con un lunghissimo strascico – prega
il pubblico di non applaudire, è tutta dedicata
alle canzoni dell‘ultimo cd, con il gigantesco
occhio della copertina che dal fondale fissa la
platea. La seconda parte, invece, è il Wainwright
PRIDE · giugno 2010
più pop: qui il cantante ripropone i suoi cavalli di
battaglia al pianoforte e dialoga scherzoso tra
un pezzo e l’altro con il pubblico, sollevato dopo
tante note dolenti.
Il concerto di Milano si è concluso con la toccante interpretazione di un pezzo della madre,
alla fine del quale non soltanto Rufus si è commosso. Un trionfo, con i fortunati in poltronissima in piedi ad applaudirlo.
Rufus Wainwright è un artista ormai famoso e
apprezzato anche in Italia, soprattutto da quel
pubblico che preferisce artisti di culto come
Björk, i Radiohead o Antony & The Johnsons che
non esitano a fare scelte fuori dalla norma e a
pubblicare dischi poco commerciali. A soltanto
36 anni ha già all’attivo ben otto album e vinto
numerosi premi.
Talento precoce, Rufus è doppiamente figlio
d’arte: la madre Kate era la metà del pluripremiato duo folk femminile delle McGarrigle
Sisters, e il padre Loudon III è un cantautore e
attore che negli anni Settanta fu brevemente
considerato “il nuovo Bob Dylan” dalla critica.
Come la sorella Martha (anch’essa, prevedibilmente, cantautrice e interprete), Rufus
inizia a esibirsi in pubblico fin da giovanissimo,
accompagnando sul palco del circuito musicale
di Montreal la madre, che nel frattempo aveva
divorziato dall’eccentrico Loudon.
Esuberante e gay dichiarato fin dall’adolescenza
(quando non esitava a cantare a squarciagola i
pezzi di Blondie durante i tragitti in auto con il
rassegnato papà), Rufus non ha mai nascosto
la sua giovanile irrequietezza sessuale, né ai
genitori né al pubblico: a quattordici anni viene
violentato e rapinato a Hyde Park a Londra da
un uomo appena conosciuto in un bar, e nei mesi
successivi allo stupro vive nel terrore di aver
contratto il virus Hiv.
Nel 1998 esce il suo omonimo primo album, e
Rolling Stone lo incorona come “Best New Artist
of the Year”. Al successo di critica però corrisponde un numero di copie vendute soltanto
limitato, e il disco non scala le classifiche. Rufus
si distingue fin dagli esordi per la voce potente
ed espressiva, per la raffinatezza delle composizioni e la franchezza autobiografica dei testi,
e soprattutto per la qualità delle esibizioni dal
vivo.
Come tutti i componenti della sua estrosa
famiglia, anche lui non pare preoccuparsi di
mantenere separato il piano pubblico da quello
privato, anzi: nelle interviste parla più che
volentieri delle sue relazioni, della sua omosessualità e anche delle sue frequenti crisi. Tanto
che qualche maligno sostiene che i Wainwright
hanno fatto dell’auto-terapia una forma d’arte
(e non del tutto a torto, considerando che
Loudon III ha scritto Rufus is a Tit Man, un pezzo
sulla scelta dell’allattamento naturale per suo
figlio ma anche sulla sua frociaggine, e che la
più giovane della famiglia Martha ha esordito
con Bloody Mother Fucking Asshole, canzone
non proprio affettuosa dedicata al papà).
Oltre all’episodio della violenza subita da
ragazzo ha fatto parecchio scalpore anni fa,
dopo l’uscita del suo secondo album Poses nel
2001, la confessione di Rufus sulla sua dipendenza da alcool e droghe varie, e in particolare
da quella preferita dai gay americani, il crystal
meth. Dopo un buio periodo contraddistinto da
promiscuità sessuale senza freni, allucinazioni a
sfondo edipico e addirittura una cecità temporanea, su consiglio dell’amico Elton John a fine
17
ATTUALITÀ + CULTURA
ALL DAYS ARE NIGHTS: SONGS FOR LULU
2002 Rufus si decide finalmente a entrare in
clinica per disintossicarsi. A differenza della sua
ben più autolesionista collega Amy Winehouse il
rehab per Rufus pare avere funzionato: dal 2003
è un uomo nuovo, sobrio e apparentemente
monogamo. Fortunatamente però non ha perso
l’ispirazione, e fra il 2003 e il 2004 Rufus pubblica
due cd considerati fra i suoi migliori: Want One e
Want Two, prima separatamente e poi riuniti in
un unico disco doppio, Want, nel 2005.
I due Want sono la quintessenza di Rufus, già a
partire dalle copertine: su Want One il cantante
si fa ritrarre come un cavaliere medievale, e
su Want Two è in versione drag una fanciulla
dai lunghi capelli. È la sua doppia anima: quella
maschile e quella femminile, quella ironica e
quella malinconica, quella pop e quella innamorata della musica più colta.
Nei due album sono finalmente evidenti tutte
le sue disparate influenze musicali: dai musical
di Broadway a Cole Porter e George Gershwin,
dalla musica da camera all’opera italiana e
francese, dal folk-rock acustico alla disco. Nei
testi ci sono parecchi guizzi di genio (come
“No, I won’t be the one/Baptized in cum” in Gay
Messiah, in cui si immagina come un Cristo omosessuale reincarnato nel corpo di una pornostar
degli anni Settanta), c’è il desiderio omoerotico
di Memphis Skyline, dedicata al compianto Jeff
Buckley (“So kiss me, my darling, stay with me
till morning”), il pathos marpione di Vibrate (“My
phone’s on vibrate for you/ Electroclash is karaoke, too/ I try to dance Britney Spears/ I guess
I’m getting on in years”). Nonostante qualche
virtuosismo un po’ barocco e qualche eccesso
di narcisismo, questi due dischi cementano
definitivamente il suo status di dandy frocio del
pop, insieme al dvd autobiografico All I Want
che comprende numerose performance live,
interviste agli inevitabili famigliari e commenti
dei suoi amici più celebri (Elton John, Sting e
Jake Shears degli Scissors Sisters, fra i tanti).
Durante il tour Rufus incontra anche il tedesco
Jörn Weisbrodt, come lui appassionato d’opera.
È subito grande amore, e Jörn è tuttora il suo
inseparabile partner.
Il 2007 è un anno importante per il cantautore:
esce Release the Stars, il suo album più dichiaratamente commerciale co-prodotto da Neil
Tennant dei Pet Shop Boys. Curiosamente, se
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è vero che fra tutti i suoi dischi ha raggiunto le
posizioni più alte delle classifiche britanniche
e statunitensi, è anche quello che ha ricevuto
le accoglienze meno calorose della critica
(qualcuno l’ha definito “uno scivolone nell’autoparodia”). Il tour che fa seguito all’album, però,
conferma ancora una volta che questo artista
dà sempre il meglio di sé soprattutto dal vivo
e che sul palco emerge tutto il suo istrionico
talento. Sempre nello stesso anno esce anche
Rufus Does Judy at Carnegie Hall, che è il live
di un suo clamoroso concerto tenuto il 14 e il 15
giugno 2006 a New York, dove abita da anni (e
ripetuto poi a Londra, Parigi e Los Angeles). La
doppia serata è il coronamento di un suo sogno:
riproporre dal vivo il materiale originale di quella
che è da sempre l’icona gay per antonomasia,
Judy Garland. Un notevole successo personale per Rufus, pur consapevole del confronto
impari: il suo è l’omaggio di un entusiasta, e va
considerato come tale. Il pathos di Judy rimane
irraggiungibile. Pare che l’operazione non sia
piaciuta affatto a Liza Minnelli, che da allora
ha tolto il saluto a Wainwright (viceversa Lorna
Luft, l’altra figlia della Garland, ha espresso
pubblicamente tutta la sua approvazione).
Nel 2008 Rufus realizza anche un altro suo
ambizioso progetto: scrivere un’opera lirica.
Il libretto in francese di Prima Donna (non un
grande sforzo per lui, essendo canadese), gli è
costato la collaborazione con la Metropolitan
Opera House di New York, che gli aveva originariamente commissionato il lavoro. Rufus,
cocciuto come sempre, ha insistito a non voler
scrivere in inglese, e invece che nella sua città
l’opera è stata rappresentata per la prima volta
in Inghilterra nel 2009, nel corso del Manchester
International Festival. La protagonista è un’attempata cantante, che durante le prove del suo
ritorno sulle scene a Parigi negli anni Settanta
si innamora di un giornalista. Riproposta
quest’anno anche a Londra, l’opera non ha purtroppo ricevuto critiche molto favorevoli.
Dopo Prima Donna e All All Days Are Nights
nessuno può dire cosa combinerà Rufus
Wainwright in futuro. Scriverà altre opere? Un
musical magari? Oppure farà marcia indietro e
tornerà al pop? Forse per ora non lo sa neppure
lui. Qualunque scelta farà sarà sempre interessante, ne siamo certi.
Diciamolo senza
indugi: All Days
Are Nights è in
assoluto il disco più
difficile da amare di
Rufus Wainwright,
quello meno pop,
e sicuramente
venderà poco. Quarantotto minuti di
sola voce e pianoforte, rappresenta
un’anomalia nel repertorio del cantautore:
essenziale e monolitico, del tutto privo
dei fastosi arrangiamenti che hanno
contraddistinto gli ultimi album, si
discosta completamente dall’esuberanza
di Release the Stars e dall’eclettismo di
Want One e Want Two. Dopo l’opulenza
orchestrale del disco precedente, che era
anche il dichiarato tentativo di scalare le
classifiche da parte di un artista “di culto”,
Rufus sembra aver deciso di smettere di
preoccuparsi del numero di copie vendute
per dare unicamente ascolto alla sua
musa. Le “canzoni per Lulù” sono nate
in un periodo per lui particolarmente
intenso e difficoltoso: negli ultimi anni ha
ultimato la composizione della sua prima
opera, collaborato a un progetto di Robert
Wilson per il Berliner Ensemble per il quale
ha musicato 25 sonetti di Shakespeare
(tre dei quali sono inclusi nell’album) e
sofferto per la recente scomparsa della
madre Kate.
Alcune tracce di All Days Are Nights sono
di rarefatta ma indiscutibile bellezza: True
Loves è una toccante riflessione sulla
solitudine alla fine di un amore, Who Are
You New York? è l’amara constatazione
di quel che resta della sua città da parte
di un autentico “alieno newyorkese”,
Martha è la dolente messa in musica di
un messaggio lasciato sulla segreteria
telefonica della sorella dal capezzale
della madre malata, e soprattutto
A Woman’s Face, ovvero il sonetto
numero 20 di Shakespeare sull’amore
omosessuale, in cui la voce di Wainwright
e le note del suo piano rendono giustizia
a versi leggendari. Echi di Gershwin e
Sondheim qua e là, due maestri a cui
questo artista deve molto.
In altri brani, però, l’esperimento è meno
riuscito: Les feux d’artifice t’appellent è
l’aria finale della sua opera in francese
Prima Donna che nella versione pianistica
risulta poco efficace, e il pezzo di
chiusura Zebulon, con la voce di Rufus
che si arrampica su un’unica nota di
piano ripetuta fino allo sfinimento, lascia
davvero un po’ provati.
Più che un disco di transizione All
Days Are Nights è il frutto di una
convalescenza emotiva, la tappa finale
di un percorso accidentato che precede
nuove avventure musicali, la messa a
nudo di un artista consapevole di qualche
eccesso passato. Ascolto tutt’altro che
facile, anche per i fan più sfegatati. Un
disco austero e desolato, da riservare
a quei momenti in cui non si ha paura
della solitudine o delle piccole e grandi
crudeltà che la vita ci riserva.
giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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ATTUALITÀ + CULTURA
PERCHÉ IO VAGLIO
Uscita d’insicurezza è il secondo album della cantautrice Valeria Vaglio. Due anni fa si
presentò al Festival di Sanremo con una canzone lesbo. Siamo andati a intervistarla.
TESTO — FRANCESCO BELAIS · [email protected]
Valeria Vaglio è un’artista sensibile e coraggiosa. Probabilmente è stata l’unica che sul
palco del festival di Sanremo non ha nascosto
il suo orientamento sessuale. Con molta naturalezza, nel testo di Ore ed ore, canzone che
presentò durante la kermesse di due anni fa,
si rivolse al soggetto amato con il femminile.
Attiva sostenitrice di Amnesty International,
la Vaglio, si è impegnata anche in molte campagne contro l’omofobia. Lo scorso anno si è
esibita in occasione della Giornata mondiale
contro l’omofobia e della Giornata contro la
violenza verso le donne. Si è più volte esibita al
Gay Village di Roma e ha calcato il palco del Gay
Pride nazionale, Bologna 2008 e Genova 2009.
Lo scorso 7 maggio ha pubblicato Uscita d’insicurezza, il suo secondo album.
Perché questo titolo,Valeria?
In questo disco vengono fuori tutte le mie parti
vulnerabili. La musica è un modo per rendersi
nudi.
Oggi è molto difficile emergere senza passare
dai reality, tu hai scelto una strada più difficile.
Voglio usare una metafora: sono per la buona
tavola, per la qualità, amo il buon vino. Venir
fuori, artisticamente parlando, non è questione
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di numeri. Un artista sta bene su un palco, che
abbia davanti solo cento persone o qualche
migliaio. Essere apprezzati per quello che si fa
è importante. I talent show spesso producono
un successo mordi e fuggi. Arrivi in poco tempo
a una grande popolarità e poi sparisci. La mia
apparizione al Sanremo di due anni fa ha creato
un passaparola a macchia d’olio, seppur lento,
tra persone che mi seguono sin da allora.
A quel Sanremo nel 2008 ti sei presentata
con una canzone lesbo. In Italia molti cantanti
omosessuali si nascondono, forse anche spinti
dalle case discografiche a non dichiararsi.
Tu all’epoca subisti pressioni? Nessuno ti
consigliò di rivolgerti a un lui nel testo della
canzone, piuttosto che a una lei?
No, sono stata lasciata molto libera. Per me è
stato un atto di sincerità lasciare il testo così
com’era. Il “Lui” avrebbe stonato, anche musicalmente. Nessuno mi sconsigliò e oggi rifarei
lo stesso. Considerai la cosa un fatto normale,
senza starlo a sottolineare. Forse mi avrebbe
fatto comodo creare un po’ più di fumo, ponendo
l’accento su quella cosa, ma non lo feci.
Gli esperimenti gay sanremesi di Povia e della
Tatangelo fecero molto fumo, in effetti.
Infatti, la naturalezza disarmante passa inosservata. Ho avuto un’onestà di cui vado fierissima. Quando non ti si può rimproverare nulla,
non fai notizia. Ho avuto delle belle recensioni
questo mi ha fatto molto piacere. Non è comunque che una canzone diventa più o meno bella
nel momento in cui racconta cosa succede
dentro una camera da letto.
Noi, tramite il famoso gaydar, di tanti nuovi
talenti ci accorgiamo subito se lo sono o meno.
Eppure nessuno ha il tuo coraggio, molti addirittura negano l’evidenza. Come mai?
Non voglio difenderli, però mettere in piazza la
propria vita privata è sempre poco simpatico.
Alcuni di loro hanno una popolarità talmente
grande che anche la minima cosa viene amplificata a dismisura. Poi c’è il fatto, puramente
di marketing, di molti artisti uomini che hanno
paura di perdere la grossa fetta di pubblico
delle ragazzine.
Credi che una adolescente smetterebbe di
comprare i dischi del suo idolo se lo scoprisse
gay?
Penso di sì, alcune lo vivono come una sorta
di tradimento personale. Io credo che le cose
potranno cambiare automaticamente quando
cominceremo a parlarne in modo naturale. Molto
spesso la condizione dell’omosessualità in Italia
viene messa alla berlina dagli stessi giornalisti.
Guarda il gay pride, cercano solo di fare notizia e
di tutta la manifestazione con uomini, donne e
bambini, poi in tv fanno vedere solo le trans col
culo di fuori. Si cerca troppo la spettacolarizzazione dell’omosessualità, se fosse trattata in
modo naturale nessuno si porrebbe il problema,
se uno è etero gay o bisex. Pensa che, a proposito della mia canzone, alcuni giornalisti manco
si erano accorti che mi rivolgevo a una lei.
In questo nuovo album non ci sono testi espliciti, sei rimasta sul neutro.
Sì, ma non è stata una scelta per allontanarmi
o girare le spalle. Sono testi che si adattano a
chiunque, gay o etero. Quando due persone si
amano è poco importante il sesso.
Per finire un tuo pensiero sulla situazione dei
diritti dei gay in Italia?
Attaccarsi al discorso matrimonio forse è
controproducente. Dovremmo forse trovare
una strada alternativa, raggiungendo gli stessi
diritti tramite piccole modifiche al sistema legislativo. Arrivare agli stessi risultati lottando a
piccoli passi in questa direzione.
giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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CRONACA ITALIA
>> Verona Il sinodo della chiesa
evangelica luterana in Italia che si
è svolto il mese scorso nella città
veneta ha istituito una commissione
di studio “che produca una relazione
sulla possibilità di benedizione delle
unioni di vita, anche omosessuali”.
Tale benedizione “comunque non
può e non deve essere confusa con
l’ipotesi di una celebrazione nuziale”.
La decisione, spiegano i luterani, nasce
“dall’esperienza pastorale che porta
quotidianamente a contatto con
nuove e diverse forme di convivenza.
Ogni chiesa deve infatti assistere e
sostenere le persone, anche nelle loro
situazioni più difficili, e contribuire al
superamento di ogni possibile forma di
discriminazione sociale, marginalizzazione e isolamento”.
>> Genova Fa ricorso al Tar, e lo vince,
contro un trasferimento punitivo per
“incompatibilità ambientale” deciso dal
suo comandante, con il quale aveva
serenamente ammesso di essere gay.
È capitato a un carabiniere in servizio
in una stazione del ponente genovese.
Decisivo per il verdetto del tribunale
amministrativo è stato un documento
firmato dai suoi colleghi che attestava
la loro stima nei suoi confronti per la
serietà dimostrata sul lavoro.
>> Torino Andrea Benedino, autorevole
esponente del Pd piemontese e di
Arcigay, è stato assolto dal tribunale
di Ivrea dall’accusa di aver diffamato il
gruppo di estrema destra Forza Nuova.
Lo aveva definito “un’organizzazione
eversiva neonazista che ha dimostrato
in tutta Italia di propagandare la
violenza e di praticarla”, ma secondo
il giudice le espressioni di Benedino,
risalenti al 2003, rientravano nel diritto
di critica politica. Non è stata quindi
accolta la richiesta di risarcimento
di Forza Nuova, basata sull’asserita
lontananza del partito dal neonazismo
e da episodi di tipo eversivo.
>> Roma “Io vorrei sfidare la chiesa. Vorrei
capire in cosa consiste il peccato
quando si è nei dintorni dell’amore.
Perché una coppia regolarmente sposata in cui vige la violenza e l’ipocrisia
va bene, mentre una coppia gay dove
c’è un patto d’amore straordinario e un
vincolo di fedeltà ha a che fare con le
fiamme dell’inferno?”. Se lo è domandato il governatore della Puglia Nichi
Vendola durante una recente puntata
della trasmissione Vicotr Victoria,
condotta su La7 da Victoria Cabello.
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Con Mara al Quirinale
L’assoluto clou delle copiose celebrazioni della giornata mondiale contro
l’omofobia di quest’anno, il 17 maggio, è stato senz’altro l’incontro avvenuto
al Quirinale tra il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, il ministro
per le pari opportunità Mara Carfagna, la deputata del Pd Paola Concia e
una folta delegazione delle principali associazioni glbt italiane. Momento
storico e solenne culminato nel soave mea culpa di Mara Carfagna, che nel
suo discorso davanti al capo dello stato ha voluto pubblicamente ringraziare Paola Concia “per l’impegno e la delicatezza che ha speso per farmi
conoscere la ricchezza del mondo associativo qui presente, con tutte le
sue sfumature, e per avermi aiutata a sfondare il muro della diffidenza,
della quale penso di essere stata vittima e inconsapevole responsabile
in un passato remoto ormai
ampiamente
superato”.
“Lei mi ha sempre ascoltato”, conferma poi Paola
Concia, “le ho spiegato
come andavano le cose
nel nostro mondo e lei mi
ha seguito”. Nella generale
armonia, Napolitano ha
potuto quindi osservare
che la lotta all’omofobia
non deve essere “soltanto
la causa delle associazioni
omosessuali”, ma “una
causa comune” e “una
questione di fondamento costituzionale”. E che per quanto riguarda i diritti
di cittadinanza delle persone glbt ci sono discriminazioni da combattere
e riconoscimenti da concedere, ma siccome la questione è controversa
bisogna trovare una soluzione condivisa. Più o meno la stessa cosa che
aveva detto un mese prima la corte costituzionale e più o meno nello
stesso spirito conciliante verso la renitenza del parlamento a legiferare.
Accontentiamoci perciò di rendere onore al Quirinale almeno ai malmenati
e ai morti ammazzati, per i fiori d’arancio c’è tempo.
Fuori dal palazzo, le celebrazioni hanno dato luogo a
iniziative in decine di città e su internet: campagne di
sensibilizzazione, documenti politici, dibattiti, sit-in. A
Firenze un gruppo di politici locali e non si è prestato
come testimonial di una “campagna di vaccinazione
contro l’omofobia e la transfobia”. C’è perfino un vademecum per difendersi dalle aggressioni omofobiche
realizzato dall’associazione di poliziotti gay e lesbiche
Polis Aperta. C’è stato pure qualche siparietto da
incorniciare, come è successo nell’aula del consiglio
comunale di Padova dove un consigliere comunale della
Lega, nel pieno della discussione su un documento
contro l’omofobia (poi bocciato), ha parlato di “culattoni” scatenando il finimondo. In seguito ha spiegato
che non voleva offendere nessuno: nella sua lingua (il
veneto) si dice proprio così.
Un caso politico di maggior spessore è quello nato da
un’iniziativa dei comuni di Udine e Pordenone, entrambi
di centrosinistra e gemellati per l’occasione, che hanno
fatto affiggere in occasione della giornata contro
l’omofobia cento manifesti in ciascuna città raffiguranti
una coppia gay e una lesbica che si baciano. Apriti
cielo: in entrambi i casi è intervenuta inviperita la curia
arcivescovile, contestando il fatto che così si dà un cattivo esempio ai giovani (da che pulpito) e soprattutto
l’ancor più grave circostanza che entrambi i comuni
abbiano dato il patrocinio e promosso attivamente
un’iniziativa “di parte”. Alle critiche ha risposto così il
sindaco di Udine Furio Honsell: “Sono baci di affetto e sono stupito per le
polemiche. Per me è importante che Udine si dimostri una città attenta
ai diritti di tutti, che rifiuta qualsiasi tipo di intolleranza”. Rispondendo
poi alle accuse di sperperare risorse pubbliche per fare propaganda
all’omosessualità, Honsell ha precisato che “per il comune non c’è alcuna
spesa”. A Pordenone, invece, si è addirittura spaccata la giunta, con la
componente cattolica del Pd insorta a sostegno del vescovo contro la
decisione “unilaterale” del sindaco di concedere il patrocinio ai baci gay.
Fortuna che si doveva celebrare la lotta all’omofobia… È avvenuta però a
Udine la contestazione più clamorosa, quando, dopo l’affissione, alcuni dei
manifesti “gay” sono stati coperti e danneggiati durante un blitz notturno
rivendicato dal movimento La Destra.
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PRIDE · giugno 2010
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CRONACA ITALIA
Il segreto di Marco
Per festeggiare i suoi ottant’anni Marco Pannella (nella foto sopra) ha
deciso di dichiarare al mondo la propria bisessualità. Lo ha fatto concedendo una lunga intervista al direttore del Tg5 Clemente Mimun pubblicata sul settimanale Chi. Ecco il passaggio chiave: “Sono legato da 40 anni
a Mirella Paracchini, ma ho avuto tre, quattro uomini che ho amato molto.
Non c’è mai stata alcuna gelosia con lei. Potevamo avere, e avevamo,
anche altre storie”. Svanisce così un segreto che per la verità troppo
tale non era ma che nel tempo ha anche attirato critiche su Pannella,
così pronto a difendere i diritti civili dei gay quando nessuno lo faceva
ma sempre restio a mettere sul piatto la propria esperienza personale.
Adesso intanto sappiamo che quelli che ha amato sono stati tre o quattro.
Un’altra volta, magari per i novant’anni, potrà svelare quanti sono stati
quelli da una botta e via.
Cold case
A trentacinque anni di distanza sono
state riaperte le indagini sull’omicidio
di Pierpaolo Pasolini, ormai destinato
a figurare a pieno titolo nell’elenco dei
grandi misteri che affollano la nostra
storia recente.
Già la sentenza di primo grado che
condannò il giovane Pino Pelosi a nove
anni di carcere lasciava vistosi buchi,
essendo giunta alla conclusione che
Pelosi aveva agito in concorso con
ignoti. Nel corso degli anni sono poi
sopravvissuti dubbi e indizi che sono
perlomeno riusciti a stabilire che la verità sulla morte di Pasolini non è
mai stata cercata a fondo. Pelosi, trent’anni dopo essersi preso la colpa,
ha raccontato di averlo fatto dietro le minacce dei veri assassini, ma non
ha fornito elementi in grado di identificare qualcuno. Ora il giallo riprende
grazie a due elementi di novità. Il primo è l’asserita esistenza di un capitolo
inedito di Petrolio, ultimo romanzo di Pasolini rimasto incompiuto, che
sarebbe stato sottratto dallo studio dello scrittore dopo la sua morte e
conterrebbe informazioni in grado di far luce sul movente dell’assassinio.
L’altra è un filmato nei luoghi del delitto girato alcuni giorni dopo la morte
di Pasolini dal regista Sergio Citti, che racconta anche la testimonianza
di un pescatore che avrebbe assistito alla scena: “Le macchine erano due
e quattro persone picchiarono Pasolini, il pescatore diceva di sentire le
urla di Pasolini che a un certo punto finse di essere stremato. Ma quando
la macchina tornò sotto con i fari accesi, si alzò per scappare e venne
raggiunto dagli uomini. Poi lo investirono, ma non con la sua macchina”.
Le cose su cui non è mai stata fatta chiarezza sono in effetti diverse ed è
comunque un risultato che lo si ammetta sia pure tardivamente. Ma dopo
tanto tempo è ben difficile che si riesca a mettere insieme una ricostruzione in grado di risalire ai responsabili. In mancanza di una possibile verità
giudiziaria si potrà almeno cercare di far luce sulla “verità politica”, come la
definì Pasolini nel celebre articolo sul Corriere della Sera in cui dichiarava di
conoscere i nomi degli autori delle stragi e dei tentati golpe di quegli anni.
La domanda di partenza per il nuovo capitolo del giallo è la seguente: se
non è stato Pelosi in un raptus, come molti sono propensi a credere, chi è
perché avrebbe avuto interesse ad ammazzare Pasolini? E qui già elementi
emersi nel corso degli anni riconducono al pozzo nero dei misteri italiani,
che gronda di rapporti tra poteri palesi e occulti e in cui si sono persi mezzo
secolo di stragi e morti. Chissà se un giorno sapremo.
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giugno 2010 · PRIDE
CRONACA ITALIA
Botte a Bolzano
Trauma cranico, una frattura
multipla al braccio sinistro e
contusioni su tutto il corpo
guaribili in 25 giorni. Oltre al
telefono cellulare e al portafoglio sparito con dentro
duecento euro e i documenti.
Tanto è costato a un ventitreenne di Bolzano, Simone
Giovannini, un casto bacio
scambiato con il proprio
compagno, Simone Rossi,
davanti a un chiosco di panini
e bibite dopo una serata in
discoteca. I due sono stati
assaliti da un giovane che
ha chiamato alcuni amici a
dargli man forte. Insieme,
ha raccontato la vittima del
pestaggio, “mi hanno scaraventato a terra e preso a calci ovunque, addirittura in faccia, più volte. Ho
tentato di difendermi, ma erano in troppi. Così mi sono chiuso a riccio, per
evitare i colpi al viso e al ventre. Ma non la smettevano. A un certo punto
ero convinto che mi avrebbero ammazzato. Poi hanno capito che qualcuno
aveva allertato la polizia e sono scappati via a bordo di due auto”.
Tramite i numeri di targa della macchine annotati dal compagno di
Giovannini, le indagini di carabinieri e polizia sono risalite a quattro giovani
che vivono in un campo nomadi della zona, denunciati per lesioni aggravate e rapina.
Nicolosi a Brescia
“Indentità di genere e libertà”. Con
questo
titolo
apparentemente
innocuo e persino stimolante è stato
addobbato, per non dare troppo
nell’occhio, un convegno di omofobi
integralisti che si è tenuto vicino
a Brescia il penultimo weekend di
maggio e che ha avuto tra i relatori
Joseph Nicolosi, (a sinistra) famigerato padre delle terapie riparative
per curare l’omosessualità. Un
appuntamento esclusivo rivolto
a operatori del settore (psicologi,
medici, assistenti sociali) e militanti
di gruppi antigay che ha sollevato le
ovvie critiche di Arcigay, che ha chiesto e ottenuto una ferma condanna
delle terapie riparative da parte dell’ordine degli psicologi della Lombardia.
In una delibera approvata il 12 maggio l’ordine afferma infatti che “qualunque corrente psicoterapeutica mirata a condizionare i propri clienti verso
l’eterosessualità o verso l’omosessualità è contraria alla deontologia
professionale e al rispetto dei propri pazienti. Inoltre, le cosiddette ‘terapie
riparative’, rivolte a clienti aventi un orientamento omosessuale, rischiano,
violando il codice deontologico della professione, di forzare i propri pazienti
nella direzione di ‘cambiare’ o reprimere il proprio orientamento sessuale,
invece di analizzare la complessità di fattori che lo determinano e favorire la piena accettazione di se stessi”. “Condanniamo ogni tentativo di
patologizzare l’omosessualità”, ha detto pure il presidente degli psicologi
lombardi Mauro Grimoldi, “che la stessa Oms definisce come una variante
naturale del comportamento umano”.
“La presenza a Brescia di Joseph Nicolosi, studioso riparatore più volte
censurato dal mondo accademico in ogni parte del mondo”, ha affermato
il segretario nazionale di Arcigay Luca Trentini, è una pagina triste per la
cultura della città. Apprendiamo con soddisfazione l’ennesima condanna
delle sue teorie da parte dell’ordine degli psicologi della Lombardia, a cui ci
eravamo appellati. Confidiamo in una ferma reazione della società civile che
possa definitivamente rompere il muro di pregiudizio che ancora protegge
e giustifica il diffondersi di idee che pensavamo di aver consegnato all’oblio
della storia”. Il circolo Arcigay Orlando di Brescia, in concomitanza con il
convegno dei riparatori, ha promosso un incontro con docenti di psicologia
e rappresentanti di gruppi glbt dal titolo “Orientamento sessuale e libertà”.
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CRONACA ESTERO
>> Barcellona “Vieni a casa mia a
vedere chi è frocio e porta tua sorella”.
Da vero gentleman la risposta che
il calciatore Zlatan Ibrahimovic ha
dato a una cronista che gli chiedeva
un commento su una foto rubata
che lo ritraeva in atteggiamento
apparentemente tenero con il
compagno di squadra Gerard Piqué. A
ulteriore dimostrazione del fatto che
l’omosessualità è tabù nel mondo del
calcio, l’immagine è diventata un caso
internazionale. Portando infine uno dei
due involontari protagonisti a perdere
le staffe davanti a una telecamera.
>> L’Avana Centinaia di persone hanno
partecipato il 17 maggio a una marcia
per celebrare la giornata mondiale
contro l’omofobia, in omaggio alla
svolta liberal del governo cubano
nei confronti delle persone glbt.
Un’inchiesta della rivista spagnola
Interviù, citando come fonte un
rapporto dell’organizzazione glbt
cubana Reinaldo Arenas, sostiene
che non è tutto oro quello che luccica.
Attualmente a Cuba ci sarebbero
infatti 700 persone imprigionate
perché omosessuali e sarebbero
migliaia i gay cubani che ogni anno
vengono arrestati o schedati dalla
polizia.
>> Rio De Janeiro Il tribunale superiore
di giustizia del Brasile ha riconosciuto
per la prima volta il ruolo di co-genitrici
adottive di due donne lesbiche.
Una delle due aveva adottato due
bambine e l’altra desiderava poter fare
altrettanto, mentre un tribunale aveva
rinviato il caso all’istanza superiore
con la richiesta di togliere le figlie
alla coppia. In nome dell’interesse
superiore delle bambine e degli
indiscutibili legami affettivi tra loro e
le due mamme i giudici hanno deciso
Giudice chiacchierata
Elena Kagan (nella foto sotto), nominata giudice della corte suprema dal
presidente degli Stati Uniti Barack Obama, è la quarta donna in assoluto a
raggiungere questa carica e la terza nell’attuale composizione della corte.
È di religione ebraica, è stata preside della scuola di legge di Harvard e
appena un anno fa era diventata avvocato generale dello stato. Ma ciò
che ha maggiormente scatenato le fantasie nei suoi confronti è il fatto
che si tratti di una single cinquantenne con un look piuttosto butch. Tanto
che quando si è cominciato a parlare della sua possibile nomina un blogger
della Cbs l’ha salutata nientemeno che come la prima lesbica dichiarata a
entrare alla corte suprema. A questa rivelazione è seguita un’indispettita
nota della Casa Bianca che ha definito “inesatta” la notizia e ha convinto il
blogger a porgere le sue scuse, ma le voci hanno continuato a girare indisturbate fino a raggiungere la rispettabile dimensione di oltre due milioni
di referenze su Google alle parole “Kagan gay”. Poi ci si è messo pure il Wall
Street Journal, pubblicando una foto giovanile della nostra eroina mentre
impugna con fiero cipiglio una mazza da baseball sul campo di gioco.
Tutti hanno pensato: “Ma allora è proprio lesbica!”, e molti l’hanno proprio
sostenuto apertamente in rete. Ultraconservatori preoccupati dal rischio
di far entrare un emissario del demonio direttamente nella
santa barbara e gay speranzosi per la medesima eventualità. Come il giornalista Andrew Sullivan, che ha indirizzato
a miss Kagan un accorato appello per spingerla a saltare il
fosso. Lei però è sempre rimasta in silenzio, senza fornire
alcuna informazione precisa circa il proprio orientamento
sessuale. Per mettere una pezza al dilagare delle speculazioni sono intervenuti due amici di vecchia data per garantire che Elena Kagan, fin dai tempi del college, ha sempre
avuto chiarissime inclinazioni eterosessuali.
Mentre su questo aspetto della vicenda qualche dubbio
resta, è invece un’inquietante certezza per la destra conservatrice che la Kagan è una paladina dei diritti gay. La
prova sono sue dichiarazioni scritte, e firmate come preside
della scuola di legge di Harvard, contro la discriminazione
dei militari gay e lesbiche nelle forze armate. Ma anche qui si sarebbe trattato in realtà di un impegno istituzionale, più che personale: una formale
protesta per il fatto che una legge obbligava l’università, pena il taglio
dei fondi federali, ad ammettere nel campus i reclutatori dell’esercito
malgrado la politica discriminatoria delle forze armate, inaccettabile per
i giuristi di Harvard, nei confronti di gay e lesbiche.
L’atteggiamento di Elena Kagan verso il matrimonio omosessuale non è
comunque tale da rassicurare al cento per cento chi spera che sia la corte
suprema a chiudere presto e positivamente la questione. In passato la
neogiudice ha sostenuto che secondo lei sposare una persona dello stesso
sesso non è un diritto costituzionale, ma i pareri sull’argomento di questi
tempi cambiano in fretta. Basti pensare al recente coming out dell’ex first
lady Laura Bush che in un’intervista televisiva si è pronunciata a favore
delle nozze omosessuali: “C’è molta gente che ha problemi ad accettarle
perché vede il matrimonio come è sempre stato tradizionalmente tra un
uomo e una donna. Ma so anche che quando due persone si amano e si
impegnano tra loro dovrebbero avere gli stessi diritti che hanno gli altri”.
diversamente.
>> Londra Si chiama Margot James ed
è la prima deputata lesbica dichiarata
del partito conservatore eletta al parlamento di Westminster. I conservatori, dopo le elezioni del mese scorso,
sono tornati il partito di maggioranza
relativa e si sono ripresi il governo,
sia pure in inedito condominio con i
liberaldemocratici. E devono buona
parte della loro resurrezione politica,
oltre che al logoramento dei laburisti,
alla svolta moderna e filo-gay del
loro capo David Cameron, neo primo
ministro che in campagna elettorale
ha addirittura promesso di allargare i
diritti glbt dopo le numerose riforme
dell’ultimo decennio. Non c’è male per
un partito che fino a ieri aveva fondato
la propria identità sull’omofobia.
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Jean Le Bitoux
È morto a 62 anni a Parigi il 21 aprile Jean Le Bitoux, storico esponente
della militanza gay francese e fondatore di Gai Pied, rivista simbolo della
comunità gay francese negli anni Ottanta. L’avventura era cominciata
nel 1979 con un mensile politico colto e combattivo, inserito d’ufficio ai
piani alti del dibattito intellettuale grazie alla presenza sulle sue pagine di
voci come quelle di Jean Paul Sartre, Michel Foucault e Jean Paul Aron. Un
giornale rivolto alla comunità gay e al suo prorompente sviluppo il cui prestigio superò presto i confini nazionali. Fino al 1983, quando Le Bitoux, che
dirigeva la rivista, la abbandona assieme a buona parte della redazione.
Gai Pied diventa settimanale, cambia linea editoriale buttandosi più sul
leggero e continuerà a uscire fino al 1992, mentre Le Bitoux prosegue nel
proprio percorso impegnato. Negli anni Ottanta si dedica alla lotta all’Aids
e sviluppa quell’interesse per la storia che lo porterà negli anni successivi
a pubblicare libri dedicati al tema della persecuzione nazista degli omosessuali, colpevolmente dimenticata dopo la seconda guerra mondiale, e
a battersi per il riconoscimento dei torti subiti dai gay deportati nei campi
di concentramento. Le sue opere sono tradotte in italiano. L’ultima uscita
è Sulla questione gay – Sartre, Foucault e gli attivisti del Fhar in dieci
interviste (il Saggiatore).
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CRONACA ESTERO
Guaritore difettoso
La storia comicamente si ripete e miete un’altra vittima nel gotha degli
omofobi militanti americani. Il sorteggiato questa volta è George Rekers,
62 anni, pastore battista, professore e quel che più conta lobbista contro
il matrimonio omosessuale e membro del consiglio d’amministrazione
del Narth, gruppo votato alla “cura” degli omosessuali attraverso le
cosiddette “terapie riparative”. Con questo popò di curriculum Rekers si
è fatto beccare mentre si trovava in vacanza in Europa in compagnia di
un escort ventenne, contattato su un sito di prostituzione maschile e
ingaggiato come “assistente”. Il ragazzo, in arte Lucien, dichiara nel suo
profilo su internet un pene di 22 centimetri e si descrive “selvaggio” e
“pronto a tutto”, ma l’impagabile Rekers spiega di averlo assunto solo “per
portare i bagagli”, perché lui poveretto ha seri problemi di schiena. Sulle
circostanze poi che lo hanno indotto a scegliere proprio un giovane carino
e superdotato come accompagnatore finisce per contraddirsi. Racconta
infatti in un primo momento che glielo avevano consigliato dei conoscenti
e di aver scoperto che si trattava di un prostituto solo dopo la partenza
per il viaggio. Poi cambia versione e ammette di aver agganciato Lucien su
internet, ma solo al commendevole scopo di riportare un peccatore sulla
retta via. A testimonianza della propria buona fede cita lo stesso Lucien.
“Come Gesù Cristo, passo volontariamente del tempo con i peccatori con
la lodevole intenzione di aiutarli. Se parlate con il mio assistente, vedrete
che ho passato molto tempo a discutere con lui di informazioni scientifiche sull’opportunità di abbandonare le relazioni omosessuali”. Il ragazzo,
tirato, in ballo, non si sottrae ai riflettori ma fornisce alla stampa una
verità diversa. Dice che Rekers è un gay represso, ma che pure richiedeva
all’assistente quotidiani massaggi sul corpo nudo con particolare preferenza per inguine e glutei.
Morale? Rekers si è dimesso dal consiglio di amministrazione del Narth,
non senza prima aver portato un altro divertente contributo al sospetto
che i guaritori di gay non abbiano tutte le rotelle a posto.
Saluti da Fatima
A colpi di apparizioni tra ali di folla
festante papa Benedetto XVI
cerca come può di bilanciare il calo
di popolarità della ditta dovuto
agli scandali dei preti pedofili. Con
questo intento il mese scorso è
andato in pellegrinaggio a Fatima,
dove ha riunito mezzo milione di
fan e non si è potuto esimere dal
definire il matrimonio gay, insieme
all’aborto, come “una sfida al
bene comune”. Proprio in quei
giorni in Portogallo la questione
era di attualità, perché alla legge
che autorizza il matrimonio civile
(senza le adozioni) per le coppie
omosessuali, già approvata dal
parlamento, mancava ancora
la firma del presidente della
repubblica, il cattolico Anibal Cavaco Silva. Che non aveva fatto mistero
di essere in disaccordo con questa riforma voluta dal primo ministro
socialista José Socrates e ha lasciato fino all’ultimo aperta la possibilità
di ricorrere al proprio diritto di veto per bloccarla. Prima di comunicare la
propria decisione di cedere in un messaggio televisivo ha aspettato che il
papa risalisse sull’aereo per tornarsene in Vaticano. “Non sono d’accordo”,
ha detto Cavaco Silva, “ma ho deciso di promulgare la legge che permette
il matrimonio tra persone dello stesso sesso a causa della grave situazione del paese e per evitare ulteriori divisioni”. Il Portogallo diventa così
definitivamente il sesto paese europeo (dopo Olanda, Belgio, Spagna,
Svezia e Norvegia) a consentire il matrimonio omosessuale, mentre papa
Benedetto, al ritorno da Fatima, si è trovato addosso un’altra tegola proveniente dall’Austria. I vescovi austriaci infatti si sono riuniti e hanno inviato
a Roma un appello che chiede “grandi riforme” nella chiesa. A cominciare
da un confronto sull’abolizione del celibato dei preti e sull’ordinazione di
uomini sposati e di donne per far fronte alla sempre più drammatica crisi
di vocazioni. L’arcivescovo di Vienna Cristoph Schoenborn è da tempo un
avversario del celibato dei preti, che considera una concausa degli scandali pedofili. E Ratzinger a questo punto avrà urgente bisogno di un altro
bagno di folla.
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CRONACA ESTERO
Elton in Marocco
Gli islamisti duri e puri hanno cercato di bloccarlo con la motivazione che
“incoraggia l’omosessualità in Marocco”, ma la presenza di Elton John a un
festival musicale a Rabat a fine maggio è stata confermata dagli organizzatori con una risposta inequivocabile. “Non possiamo rinunciare”, hanno
detto, “al concerto di un artista a causa della sua omosessualità senza
venire meno al rispetto della vita privata e senza calpestare alcuni valori
su cui si fonda il nostro festival internazionale. Come l’apertura alle altre
culture, la tolleranza e il rispetto del diritto alla differenza. Per tutte queste
ragioni il concerto di Elton John è stato confermato”. Una settimana prima
le autorità egiziane avevano negato a Elton John l’autorizzazione a partecipare a un concerto al Cairo e il presidente della commissione governativa
incaricata di occuparsi del caso aveva motivato così il proprio no: “Come si
potrebbe ammettere un omosessuale che vuole abolire le religioni, che ha
affermato che il profeta Gesù era gay e che invita i paesi del Medio Oriente
a dare la libertà sessuale ai gay?”.
Tradizioni oxfordiane
Culla di celebri e storici amori gay, l’università di Oxford mantiene la tradizione anche nel XXI secolo, almeno stando ai risultati di un sondaggio
svolto tra 400 studenti e pubblicato su un settimanale dell’università. La
cosa più eclatante è che solo il 37% degli intervistati (ragazzi e ragazze)
si è dichiarato esclusivamente eterosessuale. Il 10% si è dichiarato invece
esclusivamente gay e tutti gli altri da un filo bisex a quasi completamente
gay. Solo però il 22,8% dei maschi e il 15,2 delle femmine dice di avere
già avuto una vera relazione omosessuale, mentre per quanto riguarda
le semplici esperienze sessuali per i maschi si sale oltre il 30%. Se poi
vogliamo parlare dell’immaginazione, il 57% riferisce di avere avuto
fantasie omosex e il 49,5% dei ragazzi (contro il 40 delle ragazze) ha già
guardato del porno gay. L’indagine mette in rilievo anche gli aspetti problematici rispetto all’omosessualità. E rivela per esempio che quasi la metà
di coloro che giudicano l’omosessualità contro natura non si definisce
esclusivamente eterosessuale. E che la metà di quelli che si ritengono
omo o bisex nasconde il proprio orientamento sessuale e il 13% non ne
ha addirittura mai parlato con nessuno. Guardando al futuro consola
comunque il fatto che secondo il 93% degli studenti l’omosessualità è un
tema che va trattato a scuola, mentre il 67% considera che le coppie dello
stesso sesso dovrebbero avere la stessa possibilità di adottare bambini
delle coppie etero.
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CULTURA + ATTUALITÀ
PEDAGOGIA RAINBOW
Due novità editoriali sull’omogenitorialità: un manuale educativo per la scuola e un testo
multidisciplinare rivolto soprattutto agli studiosi.
TESTO — PASQUALE QUARANTA · [email protected]
La recente uscita quasi in contemporanea di due nuovi libri italiani
testimonia che l’omogenitorialità è ormai un tema attuale anche da noi.
Il primo di cui ci occupiamo è promosso da Famiglie Arcobaleno, associazione che dal 2005 riunisce i genitori omosessuali e gli aspiranti tali.
L’associazione ha finanziato e pubblicato con la casa editrice Il Dito e La
Luna Il libro di Tommi. Manuale educativo su scuola e omogenitorialità.
La pubblicazione ha il patrocinio del comune di Torino e una prefazione
dell’assessora alle pari opportunità Marta Levi che spiega così la scelta
dell’amministrazione comunale di sostenere le politiche di genere in collaborazione con le associazioni del territorio e di “sdoganare l’omogenitorialità”: “Parlare dell’esperienza formativa e ‘nominare’ l’omogenitorialità ha
favorito la visibilità di queste famiglie”.
Le autrici, Giuliana Beppato, psicologa, e Maria Tina Scarano, assistente
sociale, vivono in famiglie omogenitoriali e sono anche socie fondatrici di
Famiglie Arcobaleno. Giuliana nel 2008 si è sposata in Massachusetts (Usa)
dopo diciassette anni di convivenza con la propria compagna, con la quale
ha avuto tre figli grazie alla procreazione medicalmente assistita. Maria
Tina è co-genitrice (cioè mamma non biologica) di Michele Uriel e Nihad e
vive con la sua compagna Terry nelle colline astigiane.
Il loro lavoro, in ragione del vissuto che testimoniano, può essere inserito a
pieno titolo tra gli studi gay e lesbici. Si tratta di un contro-sapere correttivo della distorsione eterocentrica chiaro sin dalla prima pagina del libro
in cui le autrici scrivono una nota di particolare interesse per un linguaggio rispettoso dell’identità di genere femminile: “Da sempre utilizziamo
il maschile dando per scontato che questo includa anche il femminile;
eppure, l’abitudine al ‘neutro’ maschile previsto dalla lingua italiana spesso
cancella la presenza delle donne che, a furia di essere date per scontate,
quasi sempre finiscono per essere ‘impreviste’, ‘negate’ o ‘assenti’ “. E ciò
che non si dice, non esiste. “Per tale motivo”, continuano le autrici, “questo
libro, che è scritto e curato da due donne, utilizza per il 50% il femminile e
per il 50% il maschile ovvero nel plurale utilizza il maschile e nel singolare il
femminile (es. i bambini, la bambina; i genitori, la genitrice). Ciò permetterà
anche agli uomini di provare quella strana sensazione che accompagna le
donne fin da piccole e che ogni tanto anche da grandi le fa sentire, linguisticamente parlando, ‘invisibili’”.
Il libro di Tommi invita a rivedere “un approccio educativo-didattico spesso
ancora legato a un modello tradizionale di famiglia che in realtà da tempo
è mutato”. Le illustrazioni di Laura Monticelli aiutano a comprendere tale
mutamento, documentato nel libro da un saggio della sociologa Chiara
Bertone sulle “esperienze plurali di genitorialità” – i vari modi di “fare
famiglia” (compresi i genitori soli) – e a superare gli stereotipi proponendo
buone prassi utili non solo a chi ha genitrici omosessuali.
“Ad esempio, una nonna che ha portato la nipotina al parchetto le dice:
‘Guarda! Arrivano papà e …’ si crea un momento di sospensione, di imbarazzo, al quale segue un silenzio oppure una soluzione rassicurante
‘… e Gianni!’. […] Il genitore potrà aiutare la nonna aggiungendo alla sua
frase ‘e l’altro papà’”. A ben vedere, a volte siamo “‘senza parole’ solo per
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la mancanza di conoscenza e di abitudine più che per un vero e proprio
pregiudizio”.
La psicologa Margherita Graglia risponde alle “domande più frequenti sulla
genitorialità lesbica e gay” riportando i risultati delle ricerche scientifiche.
Avere genitori omosessuali incide sul ruolo e sull’identità di genere dei figli?
L’omosessualità dei genitori influisce sull’orientamento sessuale dei figli? I
bambini che crescono con genitori omosessuali sono psicologicamente più
vulnerabili? Sono più esposti allo stigma sociale? Avranno più difficoltà a
inserirsi con i compagni di scuola? Le domande non riguardano solo le figlie,
ma anche le genitrici. Quali sono le differenze tra genitori omosessuali ed
eterosessuali? Qual è il ruolo del co-genitore in una famiglia omosessuale?
Il libro di Tommi dissipa le preoccupazioni che possono nascere dalla
mancanza di conoscenza delle famiglie omosessuali e, trattandosi di un
manuale a scopo didattico pone nuove domande, ad esempio rispetto
ai contesti educativi: quali sono i bisogni delle famiglie omogenitoriali
rispetto all’interazione con la scuola (educatori, altri genitori, personale
non scolastico)? Quali i bisogni degli educatori rispetto a questo tema?
Come facilitare la comunicazione tra genitori omosessuali ed educatori?
Come costruire un contesto educativo inclusivo anche di questa differenza? Quali materiali educativi, didattici, ludici favoriscono l’integrazione
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ATTUALITÀ + CULTURA
e quali la rendono più difficoltosa?
Per continuare a riflettere intorno a queste
domande, torna utile un libro uscito da poco:
Crescere in famiglie omogenitoriali, a cura
di Chiara Cavina, psicologa, e Daniela Danna,
sociologa (Franco Angeli) che prende il titolo
dal primo convegno di Famiglie Arcobaleno
sull’omogenitorialità (tenutosi a Milano tra la
fine del 2006 e l’inizio del 2007), non ne costituisce gli atti ma ne affronta le tematiche in
una chiave di approfondimento e in una visione
multidisciplinare.
Si tratta di un testo che colma un vuoto nella
letteratura scientifica di questo specifico
ambito. I contributi di professionisti e importanti
studiosi (ritroviamo qui i nomi di Chiara Bertone,
Margherita Graglia, Maria Tina Scarano) sono
rivolti più agli addetti e alle addette ai lavori,
a coloro che sono impegnati nelle professioni
legali, psicologiche, sociali ed educative. Un
libro ancora una volta prevalentemente femminile, ad eccezione degli interventi di Bruno
Belletti, dirigente scolastico, e del sociologo
Luca Trappolin.
Nella prefazione, Patrizia Patrizi, ordinaria di
psicologia sociale e giuridica, pone l’accento
sul tema dei diritti e della tutela dei minori. Una
prima considerazione riguarda il diritto alla continuità affettiva, “il loro superiore interesse”,
messo a rischio da una regolamentazione che
non li tutela in caso di separazione dei genitori
o in caso di morte del genitore biologico. In altre
nazioni sono state trovate varie soluzioni per
riconoscere il legame affettivo. “È stata, ad
34
esempio, istituita la ‘responsabilità genitoriale’,
che riguarda l’assunzione di diritti e doveri nei
confronti dei minori da parte degli adulti in base
al criterio della convivenza”. Patrizi fa notare
che anche in Italia abbiamo assistito a qualche
modifica legislativa del genere, come testimonia il passaggio dalla “patria potestà” alla
“potestà genitoriale”.
Le ricerche scientifiche riportate nel testo
evidenziano che i contesti omogenitoriali favoriscono lo sviluppo di atteggiamenti tolleranti,
orientati più alla comprensione che al giudizio
delle varie diversità. È facile immaginare che
se una bambina avrà un orientamento omosessuale, avrà meno difficoltà a riconoscerlo
e accettarlo, mentre se sarà eterosessuale
avrà un atteggiamento rispettoso delle persone omosessuali. Più difficile, invece, sarà
per una bambina allevata da una coppia gay o
lesbica comprendere l’esclusione di uno dei due
genitori da situazioni in cui sono in gioco decisioni che la riguardano, dalle cure mediche al
governo della scuola. Il problema risiede allora,
più che nella comprensione dell’omosessualità,
nella gestione quotidiana del pregiudizio e delle
discriminazioni che coinvolgono i propri genitori
ma anche lei stessa come componente di una
famiglia “non comune”.
Il libro ha proprio questo pregio: spostare l’attenzione dall’omosessualità dei genitori intesa
come problematicità al come crescono i figli
di genitori omosessuali. “Questo passaggio di
focus”, scrivono Danna e Cavina, “va sottolineato poiché purtroppo ancora adesso ci troviamo
spesso nella condizione di dover contrastare,
come professioniste e studiose, ‘teorie di riconversione’ e ‘teorie di ripatologizzazione’ che
pretendono di curare le persone omosessuali”.
Non si può tacere la controversa questione
della “maternità surrogata” che, insieme
all’adozione, aggiunge un ulteriore elemento
di complessità alla discussione sulle realtà
omogenitoriali. Le curatrici fanno notare che
questi sono gli unici modi per uomini gay di
avere figli da crescere senza una presenza
femminile e denunciano lo sfruttamento delle
cosiddette “madri surrogate”. “In molti paesi”,
scrivono, “vengono obbligate dal contratto,
firmato prima della gravidanza, a fornire il
bambino come se fosse un prodotto; e soprattutto manca, almeno in Italia, una esperienza
convalidata e una ricerca scientifica in grado
di descriverci la condizione dei bambini e delle
bambine nati/e in queste relazioni”. Pur riconoscendo l’esistenza di esperienze di nuove “famiglie allargate” dove la madre portatrice e i padri
gay hanno instaurato “un rapporto basato sulla
relazione e sull’affettività nell’interesse del/
della nascituro/a”, Danna e Cavina concludono
mettendoci in guardia sui rischi che la capacità
di generare femminile venga “piegata a interessi altrui”.
Ci sembra utile in chiusura ricordare l’auspicio
del professor Gaetano De Leo, scomparso
prematuramente l’ultimo giorno del 2006, di
cui questo libro sin dalle prime pagine eredita
un importante lascito spirituale: quello di
ascoltare i bambini. “Se noi facessimo, con
strumenti adeguati”, sosteneva De Leo, “un
sondaggio e delle indagini approfondite con i
bambini e chiedessimo loro di quali regole e di
quali norme hanno bisogno per vivere in queste
famiglie omogenitoriali, e li ascoltassimo con
modalità adeguate, io credo che emergerebbe
sicuramente in modo attento e competente
una domanda di cambiamento delle cornici normative che circondano la loro vita”.
GLI PSICOLOGI E NOI
Il 12 e 13 maggio a Roma, nell’aula magna
della facoltà di psicologia dell’università La Sapienza, si è svolto un incontro
organizzato da studenti e studentesse,
giovani psicologi e psicologhe, per parlare
insieme a docenti e studiosi, di omosessualità, transessualismo, omofobia e
transfobia. Argomenti che – denunciano
gli organizzatori – sono spesso trascurati in ambito accademico. Quello che
ha sorpreso è stata la partecipazione
attiva degli studenti (molti dei quali
non omosessuali), che considerano
ormai i diritti delle persone omosessuali
non il problema di una minoranza ma
un’urgenza più generale di democrazia,
relativa alle regole condivise dello stare
insieme. Il convegno intitolato Io sono,
Io scorro: identità trans, lesbica e gay
in Italia e promosso attraverso il blog
iosonoioscorro.blogspot.com ha visto,
tra gli altri, la partecipazione di Concita
De Gregorio, direttora de l’Unità che ha
moderato l’incontro, e di Paolo Cruciani,
vicepresidente dell’ordine degli psicologi
del Lazio. Gli studenti avevano chiesto
una “condanna decisa contro le teorie
ascientifiche alla base delle cosiddette
terapie riparative” e Cruciani ha risposto
leggendo un testo dall’inequivocabile
titolo: “L’ordine degli psicologi sconfessa
Nicolosi”, pubblicato in seguito sul sito
(www.ordinepsicologilazio.it). L’intervento
era motivato dall’annunciata presenza al
convegno Identità di genere e libertà il 21
e 22 maggio a Brescia (www.gruppolot.it)
di Joseph Nicolosi, guru delle terapie riparative, e Cruciani con il suo intervento non
ha lasciato margini interpretativi sul fatto
che la comunità scientifica italiana considera campato per aria nel merito e scorretto nel metodo qualunque tentativo di
terapia psicologica dell’omosessualità in
quanto tale.
Al convegno si è anche parlato di omogenitorialità con Chiara Lalli (nella foto
in alto), autrice di Buoni genitori. Storie
di mamme e di papà gay (il Saggiatore). Il
tema dell’omogenitorialità è stato ripreso
da più relatori, tra cui il giurista Francesco
Bilotta che, analizzando il panorama
europeo e la situazione legislativa italiana riguardo ai diritti delle persone e
delle coppie omosessuali, ha dichiarato:
“Potessi tornare indietro, fonderei la
battaglia per i diritti delle persone omosessuali proprio sulla genitorialità, sulla
capacità di cura che hanno le persone
omosessuali nel crescere i bambini”.
giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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17-02-2010
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giugno 2010 · PRIDE
CULTURA + ATTUALITÀ
DATEMI DEL LEO
Cinquanta anni di carriera e di onestà, con se stesso e con gli altri, Leo Gullotta si racconta
a Pride: “Per le battaglie civili sono sempre stato in prima linea”.
TESTO — FRANCESCO BELAIS · [email protected]
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PRIDE · giugno 2010
È uno degli attori italiani più versatili, in cinquant’anni di carriera ha frequentato tutti i linguaggi dello spettacolo: teatro di prosa, teatro
comico, cabaret, cinema, televisione. Un compleanno importante che Gullotta festeggia sui
palcoscenici italiani con il gran successo della
suo ultimo spettacolo Il piacere dell’onestà di
Pirandello. Giunto già alla sua seconda stagione
con otto mesi di tournée, tra gli spettacoli di
prosa italiani questo si piazza ai primi posti
nella classifica degli incassi, con un record di
oltre 150.000 spettatori. Leo Gullotta non ha
mai fatto mistero della sua omosessualità ed
è stato molto gentile e disponibile nell’accogliermi nel suo camerino per quest’intervista a
Pride.
Signor Gullotta, ho visto lo spettacolo, è davvero molto bello.
Grazie. È un grande successo di critica e di
pubblico. Talmente è attuale, sembra un testo
scritto stamattina. Giusto per parlare dell’autore, Pirandello, lo scrisse ottantacinque anni fa
e i fantasmi della società e dell’individuo, l’ipocrisia, il perbenismo borghese, la diversità, la
moralità, l‘apparenza, l’onestà ecc. sono ancora
gli stessi. Non è cambiato proprio niente.
Facciamo delle riflessioni sull’oggi, prendendo come spunto questo tema dell’onestà.
Cominciamo dalla politica.
La classe politica italiana è imbarazzante per
come non fa nulla nei riguardi dei cittadini e
delle riforme. Per adesso si è soltanto interessata ai processi del Cavaliere. Ormai è un disco
rotto, si sentono sempre le stesse cose. Slogan,
soltanto slogan. Non c’è qualità in quello che
dicono e in quello che fanno. Berlusconi è un
uomo che non accetta nessun tipo di dissenso,
e l’impatto con Fini ne ha dato la prova. E chi
non accetta il dissenso è antidemocratico.
Tutto questo si allinea ai balletti con la chiesa
e tutto quello che segue. Il nemico numero uno
per la chiesa diventano – chissà poi perché,
questo me lo devono spiegare con profondità
– gli omosessuali. Quando poi gli omosessuali
non possono essere un pericolo, è gente che
parla d’amore, che come tema fondamentale
ha l’amore, e l’affettività. Forse c’è proprio la
volontà di costruire un nemico terribile. Quello
che ha fatto il cardinal Bertone, accostando
pedofilia e omosessualità è stata una cosa ignominiosa. Da cittadino, uomo e persona, questa
è una cosa che mi offende profondamente.
37
ATTUALITÀ + CULTURA
02
Credo faccia parte di quel disegno per confondere la gente. Non metto
in discussione la fede, ma questi balletti tra politica e chiesa mi inducono
a guardare tutto con sospetto. Anche nel lavoro di Pirandello la figura
del prete è grottesca, come vede le cose non sono cambiate. Oggi chi è
onesto è un alieno, è un uomo solo.
Coprendo i casi di pedofilia la chiesa non è stata certamente onesta.
Questo comportamento di non fare ammenda e collaborare con la giustizia la dice lunga su tutto ciò che, secondo la chiesa, deve essere assolutamente nascosto.
Onestà nell’essere se stessi: lei non ha mai fatto mistero della sua
omosessualità.
Oltretutto in tempi non sospetti. Io ho sempre vissuto la cosa in modo
molto naturale, con grande serenità e tranquillità. Fino ai trent’anni ho
vissuto la mia cosiddetta eterosessualità, poi ho scoperto un’altra nota
e l’ho messa in atto nell’arco di qualche giorno. Per mia formazione non vi
trovai assolutamente niente di strano. Ho preso il gelato alla crema per
tanti anni, poi ho scoperto che il cioccolato mi piace di più. Vivo attualmente una storia da tantissimi anni, ho un compagno con cui condivido
la vita, con grande rispetto, fiducia e attenzione. Quando ho partecipato
nel 2000, anno del Giubileo, al Worldpride di Roma, mi rivolsi a quella marea
di persone, tra cui molte famiglie con bambini, dicendo io son qua, a
testimonianza di una giornata così importante per l’Italia dei nascondigli,
e sembra che sia l’unico personaggio dello spettacolo italiano a essere
omosessuale.
Come mai di molti suoi colleghi si sa, ma non si dice?
Ipocrisia... Inoltre censura, tolgono lavoro talvolta. Per alcuni versi anch’io
ho subito delle censure, per motivi sia ideologici sia di scelta sessuale. C‘è
una frase di un giornalista, Giuseppe Fava, mio grande amico ucciso dalla
mafia, fatta scrivere dai familiari sulla sua lapide, che ho sposato da molto
tempo perché la trovo molto giusta: “Se non si è disposti a lottare a che
serve essere vivi?”. Guai a lasciarsi intimidire, bisogna sempre ragionare
con saggezza e combattere l’assurdità di questo nostro paese, che dicono
democratico ma che si tinge sempre più di tinte pericolose, già viste negli
anni ‘30. È in atto una censura anche per quel che riguarda l’informazione,
vedi la legge sulle intercettazioni. Non vogliono che siamo cittadini sani,
che ragionano. Ci vogliono servi e cicisbei. La cosa non mi interessa. Io
non ho mai voluto scheletri nel’armadio, che è lo sport migliore del nostro
paese. Vivo la mia vita in maniera serena e ferma. Non voglio vivere in una
riserva indiana, sono una persona e come tale voglio il totale rispetto dei
miei diritti, che sono quelli di chiunque. Non appartiamoci, si deve lottare.
Quanto ai colleghi che si nascondono, sposati o no, fanno male, vivono
sempre nella paura, nell’insoddisfazione, nella non serenità. Non è che uno
debba per forza mettere le bandiere, ma è possibile vivere una vita non
bugiarda, ufficializzata. Onesta. Soprattutto con chi ti sta vicino. Vede,
torna Pirandello: l’apparenza, il fare quello che, secondo te, deve apparire
di te di fronte agli altri. La paura del giudizio acceca, ma mettiamo da parte
l’ipocrisia. Fa parte di un’educazione antica del nostro paese, di cui non
si dovrebbe più tener conto. Io non ho niente di cui vergognarmi. Ma ci
mancherebbe. E a domanda ho sempre risposto presentadomi per nome e
cognome, guardando negli occhi le persone.
Mi ha detto di avere una relazione da lungo tempo, qualora ci fosse una
legislazione in merito, ufficializzerebbe la sua unione?
Ho una storia da trent’anni. Va da sé che vorrei ci fosse una legge che
desse gli stessi diritti alle coppie omosessuali. Su questa faccenda però è
stata fatta confusione sulla parola “matrimonio”. La comunicazione fatta
da chi è contrario, dalla chiesa e dalla Lega che ci hanno inzuppato il pane,
è partita proprio da questo, creando paure nella società. Il punto fondamentale, invece, sono i diritti. Da parte degli omosessuali non c’è stata
38
03
una campagna giusta per far capire alla gente che la parola matrimonio
è solo un emblema per parlare di diritti. Dietro a tutto questo sono state
costruite una serie di finte immagini. Paradossalmente poi a esprimersi,
asservendosi ai chiari intenti della chiesa, sono i politici separati, divorziati, che vanno con le escort ecc. Hanno pure il coraggio di parlare e di non
concedere a tutte le persone uguali diritti, né più né meno. Siamo indietro
anni luce, anche se negli ultimi vent’anni si son fatti dei passi avanti straordinari. La lotta e la conquista sono lente.
Favorevole anche alle adozioni?
Perché no? Certo. Anche questa è una campagna costruita ad hoc che i
bambini hanno bisogno dei due genitori. Ma come? Proprio oggi c’è la crisi
dei genitori, la maggior parte dei ragazzi hanno crisi esistenziali, nate da
problematiche genitoriali. Molti vengono lasciati alla ventura del branco,
laddove cercano qualcosa che possa assomigliare a un punto di riferimento familiare quando manca. Abbiamo visto e letto di casi di bambini
nati in famiglie di omosessuali, assolutamente sereni. La verità è che chi
combatte tutto questo ha nella testa cose sporche. L’amore è una cosa
pulita, per chiunque. In tal senso in Italia è ammirevole l’opera dell’Agedo,
l’associazione dei genitori di omosessuali.
Insomma in merito alle battaglie civili…
Io sono stato sempre in prima linea. Anche per quanto riguardò l’Articolo
18, quella famosa giornata a Roma con Cofferati e Bertinotti. In silenzio e
non davanti alle telecamere o ai fotografi. Quella di esserci sempre è una
mia scelta. Mi mancano delle cose come cittadino e mi metto a protestare
in maniera civile. Andare in piazza e dire no è naturale. Grazie alla lotta di
persone, gay o no, che credono al concetto di diritti, qualcosa abbiamo
portato a casa. Poco se vuole, rispetto ad altre nazioni. Ma bisogna
esserci. Loro giocano a farci stancare. Vedi coi Pacs, poi Dico, poi DiDoRe
ecc. Sono state battaglie di Grillini, di Paola Concia, di Lo Giudice, della
stessa Luxuria o Cecchi Paone. Persone che hanno dato un grandissimo
contributo affinché dentro le case entrasse un ragionamento, il pensiero
che non c’è da aver paura: siamo persone assolutamente normali. È la
battaglia di ognuno che fa un paese civile, non è un fatto di affollamento
di numero.
Ho letto nel suo sito che Lei si è fatto promotore della cultura della
solidarietà.
Sì. Trovo che ce ne sia bisogno in un paese diventato arido, senza valori, in
cui hanno costruito la paura, dove chi è più debole e non ha gli strumenti
per reagire si mette in un angolo. Le cose possono cambiare. Qui tutti parlano e nessuno ascolta. Ascoltare è costruire, conoscere, sapere. C’è un
messaggio di mancanza di attenzione civile costruttiva, che passa anche
per televisione, talvolta costruito a tavolino.
L’ntervista è finita. Spengo il registratore e ringrazio il signor Gullotta,
continuando a dargli del Lei. Sarà forse perché siamo usciti dai rispettivi
ruoli, ma lui mi corregge dicendo: “Non darmi del Lei, dammi pure del tu,
anzi, come io dico sempre, datemi del Leo!”
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Leo Gullotta ne Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello
Gullotta con Martino Duane
Un momento dello spettacolo con Mirella Mazzarenghi, Gullotta e Paolo Lorimer
giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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giugno 2010 · PRIDE
CULTURA + ATTUALITÀ
SESSO E VOLENTIERI
Quattro chiacchiere sul morbo più chic del momento. Ne parliamo con un sessodipendente
dichiarato e non pentito: “Vado spesso in sauna e non posso farne a meno. Ma non mi
preoccupo: con questa malattia si può benissimo convivere”.
TESTO — GIANNI ROSSI BARILLI | ILLUSTRAZIONE — MASSIMO BASILI · [email protected]
Ultima arrivata tra le malattie più trendy, la sex addiction è già epidemica tra i vip e si avvia a contaminare gran parte del mondo civilizzato.
Non sia mai naturalmente che risparmi i gay, alcuni dei quali, informati sui
sintomi di questo esotico “virus”, stanno scoprendo di essere sempre stati
malati senza saperlo. Gli addetti ai lavori non sono però concordi su dove
si debba fissare il confine tra il comportamento sano e quello patologico,
terreno particolarmente minato tra le lenzuola e dintorni. Nel frattempo si
chiacchiera e si spettegola a non finire sull’argomento. E noi, non volendo
esimerci dal contribuire al dibattito, ci siamo procurati una testimonianza
di prima mano: un vero e dichiarato sessodipendente che dopo averci
riflettuto a fondo ha deciso, almeno per ora, di convivere pacificamente
con le proprie compulsive inclinazioni.
Non vogliamo dire che gli atteggiamenti ossessivi riguardo al sesso non
possano creare seri problemi a sé e agli altri, anche se magari la tendenza a
PRIDE · giugno 2010
patologizzare può avere indebiti parametri morali (come è spesso avvenuto
nel passato). Ci limitiamo a raccogliere la testimonianza di una persona in
gamba che si è riconosciuta almeno in parte nella definizione e nella sintomatologia standard della sex addiction, si è informata e confrontata con
il problema e ha infine scelto la propria strada in modo più consapevole.
Il sesso anonimo e promiscuo è un po’ il brodo primordiale di tutte le culture
gay, ma a un certo momento, nella vita di Davide, ha cominciato a diventare un problema. Lui è un quarantenne piacente, fa un lavoro intellettuale
gratificante, è colto, informato e ha una rete di relazioni sociali dignitosamente estesa. Accanto a tutto ciò è da parecchi anni un frequentatore
abituale di luoghi in cui è possibile incontrare sconosciuti con cui fare
sesso sul posto. Tanto affezionato a questo hobby da arrivare un giorno
a chiedersi se non fosse il caso di cominciare a preoccuparsi per quella
indiavolata routine amatoria diventata un po’ troppo indispensabile.
41
ATTUALITÀ + CULTURA
Quando e come hai cominciato a pensare di essere sessodipendente?
Tempo fa, quando avevo una relazione di coppia che è durata dieci anni. Io
lo amavo e lui era lui, però poi c’erano gli altri. Mi resi conto che non avrei
potuto rinunciare al sesso anonimo e così, in piena onestà reciproca, facevamo anche altro. Lui tendeva più a prendersi delle cotte, io invece ero più
a compartimenti stagni: da una parte l’amore e dall’altro l’appagamento
della fame atavica.
Dove andavi a cercare un partner occasionale?
Nelle saune o nei cruising, come oggi. Raramente all’aperto.
E quando hai cominciato a sentirti a disagio per questo?
Quando ho scoperto che non potevo farne a meno. Basta questo per fare
di me un sessodipendente? Per alcuni psicologi sì, è sufficiente la compulsione. Per altri invece si può parlare di sessodipendenza come condizione
patologica solo se a questa si aggiungono comportamenti socialmente
problematici.
Parliamo di cifre. Con quanti uomini pensi ragionevolmente di aver fatto
sesso?
Dunque. Calcolando che vado in sauna, o altrove, tre o quattro volte a
settimana e che questo fa una decina di partner in media, diciamo cinquecento all’anno. Moltiplicato ovviamente per gli anni di carriera. Comunque
è molto raro che con una di queste persone si vada oltre il sesso. Mi capita
casomai in sauna di rifare casualmente sesso con qualcuno con cui l’avevo
già fatto in precedenza. Frequento anche le chat, ma sempre meno. Si
perde un sacco di tempo. In sauna almeno concludo sempre, o quasi. Una
frequenza di rapporti che potrebbe apparire superiore alla media la giustifico con il fatto che non ho orgasmi “extra”, non essendo in coppia, perché
non ho l’abitudine di masturbarmi. È una pratica che mi annoia. Se proprio
bisogna masturbarsi, è senz’altro meglio farlo in due. Dà più soddisfazione.
In sauna non ho mai avuto la sensazione di avere sprecato un orgasmo.
Escludi a priori un coinvolgimento sentimentale con qualcuno degli
uomini che incontri?
No, ma non mi faccio illusioni. Ormai sono single da un bel po’ di tempo, e
spesso in questi anni mi sono chiesto: se mi innamorassi di nuovo sarei in
grado di rinunciare alle mie abitudini sessuali? Così, per portarmi avanti,
42
ho cercato di affrontare il problema. Mi sono documentato, ho letto libri
sulla dipendenza da sesso e per un po’ ho anche frequentato un gruppo di
sesso dipendenti anonimi. Non un gruppo gay, ma un gruppo misto senza
discriminazione in base all’orientamento sessuale. Comunque ero l’unico
gay, e dopo un po’ ho smesso di andarci.
Come mai?
Scetticismo verso ogni tipo di terapia psicologica. Ci sono stato due volte,
in terapia. La prima quando ho fatto coming out e i miei mi hanno mandato
da uno psicologo, la seconda dopo la fine della mia relazione di coppia che
mi aveva lasciato in eredità la depressione. In entrambi i casi ho smesso di
andare dopo un po’ perché i risultati mi sembravano deludenti. È come la
avere la jacuzzi: bello, ma vivi anche senza.
Dal gruppo di auto aiuto me ne sono andato perché non potevo condividere con gli altri alcuni concetti fondamentali. Per prima cosa, il metodo
che loro applicano prevede che tu ti riconosca inerme di fronte al tuo
problema e io non sono affatto d’accordo. Inoltre, pur non richiamandosi a
nessuna specifica religione, fanno appello a “un potere più grande di te”.
E io, essendo ateo, faccio molta fatica a riconoscere un potere più grande
quando non si manifesta in modo evidente. Era un’esperienza anche interessante e positiva confrontarsi con degli sconosciuti sul proprio comune
problema, ma alla fine non ti dà più di tanto e molli.
E poi?
E poi mi sono detto: ma devo essere io l’unico frocio al mondo che sta male
se va in giro a scopare?
Be’, non saresti stato l’unico in ogni caso... In cosa consisteva o consiste
il tuo disagio rispetto alla promiscuità sessuale?
Gli aspetti negativi sono diversi. Per esempio il senso di vuoto che a volte
ti prende dopo il sesso, le recriminazioni su tutte le ore sprecate andando
su e giù per corridoi e camerini, il senso di sconfitta che si prova quando
non si può fare a meno di aspettare l’ora dei saldi, costi quel che costi per
la propria autostima.
Ti sei mai chiesto perché lo fai?
È una cosa complessa. Desiderio di piacere, narcisismo, ricerca di conferme per esorcizzare il tempo che passa. E poi c’è certamente l’impulso
irrefrenabile. Riconosco l’elemento compulsivo, ma in coscienza non mi
sento malato. Per cui, ho ridimensionato le mie preoccupazioni riguardo
alla questione, rimandando eventuali dilemmi morali a un eventuale
futuro in coppia. Per il resto mi godo i miei orgasmi in compagnia, con
alcuni accorgimenti dovuti all’esperienza. Soprattutto, evito di andare in
sauna quando mi sento emotivamente fragile, così mi risparmio il cattivo
umore. Non credo di avere un problema grave. Faccio sesso protetto e
test dell’Hiv periodici, non mi drogo, cerco di mantenere un regime di vita
sano. Sono diventato una zoccola consapevole. Convivo, abbastanza
bene, con il fatto di non essere monogamo per natura. Mi domando a volte
cosa succederà se mi capiterà di innamorarmi di un monogamo, ma le probabilità statistiche non sono a favore di questa ipotesi. Sarà più facile che
trovi un altro come me.
Ma non ti sembra che il rapporto fisico senza coinvolgimento emotivo
che si può avere mediamente con uno sconosciuto in sauna tralasci la
parte migliore del sesso?
In un certo senso è vero, ma non ho l’ansia della coppia. L’amore con l’uomo
con cui vivevo era certo meglio, ma non mi bastava. L’ideale sarebbe forse
avere tutte e due le cose insieme.
Cosa ti attrae del sesso anonimo?
La caccia, la seduzione. E poi anche il fatto che in sauna siamo tutti uguali e
non ci sono sorprese come capita regolarmente con le chat. Ultimamente
sto frequentando anche i naked party di un locale di Milano. Lì è diverso
dalla sauna, non ci sono le cosiddette “fighe di legno”. Sono tutti più decisi
e ben disposti a fare sesso di fronte agli altri, il che incontra le mie inclinazioni perché sono anche un po’ esibizionista e voyeur. Ma malato di certo
no, tutt’al più borderline. Il sesso non ha conseguenza negative sulla mia
vita pratica. Mi so controllare e mi sono sempre astenuto dagli eccessi
pesanti.
E con le malattie come la mettiamo?
Quella è la cosa che mi preoccupa di più. Ho preso piuttosto spesso le
piattole, e nel corso degli anni ho ricevuto qualche altro ricordino, come
i condilomi e la candida. Faccio il test per l’Hiv abbastanza di frequente
e uso sempre il preservativo per la penetrazione, anche se ormai per la
maggioranza il sesso sicuro è diventato un optional. Parto dal presupposto che ogni persona che incontro potrebbe essere infettiva e cerco
di stare attento. Del resto però la preoccupazione non è un deterrente
sufficiente. Non posso fare altro che stare controllato e mettere un po’
la testa nella sabbia riguardo al sesso orale. Però, a questo punto della
mia riflessione sulla dipendenza da sesso mi sento più in pace con me
stesso. Mi sono tranquillizzato pensando a quanta altra gente c’è nella
mia stessa situazione. E scoprendo che gran parte della mia sofferenza
derivava dall’ignoranza.
giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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GIUGNO 2010
MERCOLEDÌ 9
MERCOLEDÌ 23
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BLUTOOTH NIGHT
UNA VALANGA DI INGRESSI PER IL GIOCO PIÙ
ORIGINALE DI TUTTI I TEMPI!
VENERDÌ 11
BUON COMPLEANNO NICOLA
PIÙ TORTA PER TUTTI
VENERDÌ 18
MAN TOO NIGHT
SERATA IN COMPAGNIA DI SPLENDIDI FANCIULLI
AUGURI GRAZIANO DJ!
VENERDÌ 25
SUMMERTIME
VOGLIA DI MARE, INFRADITO E PAREO
DURANTE LA SERATA HAPPY BAR 20 MINUTI NEI
QUALI LE CONSUMAZIONI COSTERANNO SOLO 3 €
GRANDE
INAUGURAZIONE
BEAROMEO'S
SABATO 10 LUGLIO 2010
GIARDINO ESTIVO
E BAR ALL’APERTO!
SABATO 5
NAKED PARTY
SABATO 12
SLUT PARTY
DOMENICA 13
ARENA SEX PARTY
DALLE 16.00/22.00
SABATO 19
mask PARTY
DOMENICA 20
PIEDITALIANI (SNEAKERS PARTY)
DALLE 16.00/22.00
15.00 - 2.00
SABATO 26
NAKED PARTY
DOMENICA 27
ARENA SEX
DALLE 16.00/22.00
TUTTI I MARTEDÌ UNDERWEAR PARTY DALLE 22 ALLE 2
TUTTI I GIOVEDÌ NAKED PARTY DALLE 22 ALLE 2
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giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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ATTUALITÀ + CULTURA
QUEER AR PIGNETO
A Roma sta crescendo una vivace scena queer tra serate disco, appuntamenti culturali e
mostre. Proviamo a raccontarla.
TESTO — STEFANO BOLOGNINI · [email protected]
Se la ricerca sul web delle parole “queer” e “Roma” offre più di
400 mila risultati, mentre “queer” e “Milano si ferma a “soli” 200 mila, è
probabile che qualcosa di interessante si stia muovendo nel ventre della
capitale.
Il “queer”, semplificando molto, è una corrente di pensiero che critica l’uso
di termini come “gay” o “eterosessuale” per definire gli individui e che ha
avuto larga diffusione, accompagnata da notevole produzione nella saggistica, soprattutto nelle università statunitensi. È quella “q” che ha trovato
spazio nella sigla lgbtqi (lesbo, gay, bisex, trans, intersex e appunto queer)
quale sintesi impronunciabile della nostra variegata comunità e che rappresenta coloro che, non propensi a definirsi, sostengono che l’identità
sessuale di un individuo
sia in qualche modo fluida
e i generi siano confusi.
Un primo impatto con il
queer capitolino offre
un’idea molto chiara di
tutta questa confusa
fluidità.
Il Ducati caffè, ad esempio, propone un “venerdì
queer” che vede “a
grande richiesta” “Tasha,
Tiffany e Le Dayama” che
“come moderne Re Mida,
saranno
magneticamente attratte dall’oro
che si staglierà luminoso
sui loro abiti… brillanti,
labbra scintillanti per
sedurre e divertire a
ritmo di musica, con i
riflettori puntati su quattro
splendide
drag
queen”. L’offerta, nel caso
specifico, più che queer
sembrerebbe quella di un
comunissimo spettacolo di travestite. Il confine del queer è comunque
molto labile e il travestitismo è annoverato tra le sue pratiche.
Un poco più indistricabile invece è il caso di “Queer The Core” (che pronunciato in romanesco diventa un perfetto quir de core), una one night disco di
qualche mese fa, che si ispirava secondo un utente del web “al filone americano del Queercore, ovvero i punk della scena glbt che avevano voglia
di rompere i coglioni… alla comunità omosex imbolsita. Mentalità straight
(etero, ndr), mormorio punk-electro, party slabbrati e ubriachi. Ingresso
gratis per le vecchine con cresta viola”. Riassumendo, ci troviamo di fronte
a una serata queer, con mentalità etero, distante dalla comunità gay, ma
ispirata alle serate glbt punk. Se il materiale sembrerebbe davvero utile
46
per uno studio sulla deriva delle definizioni, c’è fortunatamente chi giura,
ed è tra i ben informati, che il “vero” queer romano sia altrove.
E in effetti le nottate cosiddette queer preferite dalla comunità gay della
capitale si concentrano intorno ad Amigdala, un progetto di “corpi vari e
generi diversi” con musica elettronica, queer culture, presentazioni di libri
e teatro o ad Atomic, o, ancora a La Roboterie e altro. Sono tutte affollate
one-night disco che ospitano dj internazionali che in ambienti underground
mixano ottima musica elettronica con video arte e performance d’effetto.
Il pubblico (barbe e no fashion) che evidentemente non sente la mancanza
di Britney Spears è misto, ma a larga e solenne maggioranza gay, o se si
preferisce queer.
Questo queer rivisitato
come una precisa strategia di marketing non
gay ha promosso un
piccolo, ma interessante
movimento culturale. Il
suo centro nevralgico è
il Pigneto, un quartiere
popolare non facile della
primissima periferia di
Roma, dove due gallerie
espongono
opere
di
queer art e sono almeno
due le serate a tema
queer.
Proprio al Pigneto si
è tenuto, nel maggio
scorso, Queering Roma,
un festival di cinema a
tematica lgbtq organizzato
dall’Associazione
Armilla. Il gruppo, che
tiene a sottolineare di
non avere come denominatore
comune
la
militanza omosessuale,
punta il dito sull’assenza nella capitale di “un festival del cinema lgbtq, né
un premio, né una rassegna che abbia un carattere istituzionale dedicata
alla filmografia “queer, lgbtq o omosessuale”.
Della movida queer romana si è interessata anche la politica e nell’ottobre
2009 nasceva Queer.Sel, una espressione di Sinistra e Libertà “che si impegnerà per affermare dall’interno del nuovo soggetto politico della sinistra
italiana la cultura delle differenze”. Tra i fondatori Celeste Buratti, Guido
Allegrezza, Saverio Aversa e Mauro Cioffari, nomi celebri della militanza
gay romana, alla ricerca di una sperabile sintonia con il queer di sinistra.
Gira e rigira, insomma, il queer finisce per avere davvero molto del buon,
caro, vecchio e perché no simpatico gay.
giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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PORTFOLIO
TOCCARE
IL CALCIO
Il Calcio storico fiorentino, è un gioco “maschio” un po’ rude e a volte violento. Non si può paragonare agli sport tradizionali, ma se vogliamo caratterizzarlo, sembra un misto tra il rugby e il football americano. Si gioca in
Piazza S. Croce a Firenze nel mese di giugno e la finale cade il 24, nel giorno
del patrono della città: S. Giovanni. Al torneo partecipano le squadre dei
quattro quartieri storici di Firenze: i Rossi di S. M. Novella, gli Azzurri di S.
Giovanni, i Verdi di S. Croce e i Bianchi di S. Spirito.
Placcaggi e mischie nella sabbia sono la componente straordinaria di
questa arena di “gladiatori”, ben documentata dalle foto di Giovanni
Rodella ([email protected]), che per un quindicennio ha
seguito la competizione (sulla quale ha pubblicato nel 2004, con lo storico Luciano Artusi il fotolibro Il calcio in livrea). Attenzione però: questo
è uno sport indisciplinato e l’edizione di quest’anno è addirittura in forse.
Chi fosse interessato eventualmente ad assistervi, può informarsi sul sito
www.calciostorico.it o prenotare allo 055 2616048.
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giugno 2010 · PRIDE
PORTFOLIO
PRIDE · giugno 2010
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50
giugno 2010 · PRIDE
MEMORANDA
01
Memoranda
di Giovanbattista Brambilla
[email protected]
02
Le tremende
Ce n’è per tutti! Oggi vi svelerò pettegolezzi
inenarrabili riguardanti celebri ricconi, nonché
gay in carriera, assai velati in pubblico quanto
sfacciati nel privato, che dopo aver fatto
immensa fortuna, unirono l’utile al dilettevole
o subito reinvestirono gli utili in sollazzi dilettevoli. Del “re della margarina”, l’inglese Peter
Watson (1908-1956), già vi parlai in passato (sul
numero di agosto dell’anno scorso) a proposito
del suo amore per il celeberrimo prostituto tossicomane Denham Fouts (1916-1948). Raffinato
collezionista d’arte, finanziatore della rivista
Horizon e amico dei letterati Stephen Spender e
Christopher Isherwood, dal 1949 visse a Londra
con il giovane americano Norman Fowler. Morì,
misteriosamente, annegato nella sua vasca
da bagno. Fowler, che ereditò tutto, era un
evidente psicolabile. Lui era presente in casa
il giorno della morte, ma la polizia non riuscì
ad accusarlo d’alcunché. La cosa inquietante
e strana fu che partì subito per le Isole Vergini,
comprò un lussuoso hotel e finì lui stesso
annegato nel suo bagno. Giusto poche settimane prima dello scoccare del quindicesimo
anniversario della scomparsa del suo munifico
protettore. Dio li fa e poi li accoppa?
Altra bella pellaccia fu l’americano Bob
Hornstein, “re del cibo in scatola”. Finì sui
giornali di tutto il mondo, per essere stato uno
degli spettatori presenti al celebre spogliarello dell’attrice turca Aiché Nanà, nell’agosto
1958, ritenuto l’apice della Dolce Vita romana.
Si guadagnò la reputazione di grande pederasta a Capri. Vi arrivò subito dopo la guerra e
comprò nel 1960 la splendida Villa Capricorno.
Lì, al riparo di mura e folti giardini, indulse
liberamente alle sue fantasie contornato da
PRIDE · giugno 2010
amichetti compiacenti. Sebbene i capresi fossero sempre stati tolleranti verso i costumi
sessuali degli stranieri, specie se ricchi, e
nonostante gradissero i soldi che “Mr Bob”
sperperava sull’isola, ritennero che il modo
brutale con cui seduceva i giovinetti, talvolta
storditi con vini drogati, avesse oltrepassato i
limiti della decenza. Specie quando un ragazzo
finì d’urgenza all’ospedale a Napoli. Così, per un
po’, il riccone fu bandito dall’isola. Hornstein era
talmente “isterica” che urlava con tutti. Sembra
che nella villa avesse una stanza imbottita, stile
manicomio, in cui poteva gridare indisturbato.
Fu descritto da un testimone dell’epoca come
“un mostro magro e lascivo, molto sgradevole,
mai gentile e un essere squallido”.
Decisamente più inoffensivo e bonario, fu
invece il celebre gelataio milanese R. che dal
suo negozio in via della Moscova costruì un vero
impero nel settore. I barattolini dei suoi gelati
ora si trovano ovunque. Ma molto anziano, una
quindicina d’anni fa, nel retrobottega adibito
a museo con i feticci della soubrette Wanda
Osiris (1905-1994) era solito ricordare gli antichi
fasti con immensa nostalgia. Raccontando agli
astanti di quando la Osiris regalava i suoi turbanti e abiti di scena per andare travestiti alle
feste di un notissimo fabbricante di panettoni:
“Ah! Che tempi! Una volta sì che si era tutti piume
di cigno, paillettes e gentilezza, mica come
adesso, che ZAK ZAK ZAK i gay pensano solo a
quello!”. I festini en-travesti a casa dei due più
noti industriali del panettone milanese, io qui i
cognomi non ve li dico, per dettagli rimando a
un’intervista all’attrice Marisa Merlini (19232008) concessa anni fa al mio amico Riccardo
Peloso per il mensile Babilonia. Entrambi
sposatissimi, naturalmente, potrebbero avere
in giro eredi disposti a denunciarmi per il buon
nome dell’industria e della casata.
Per quanto riguarda il versante transessuale,
invece, troviamo il conte genovese Enrico
Parodi, presidente della Moto Guzzi a Mandello
Lario. Secondo l’autobiografia della celebre e
storica transessuale April Ashley (quella che
disse chiaro e tondo che Amanda Lear, sua
amica intima e collega, era stata un uomo), il
Parodi frequentò in maniera munifica, quanto
assidua, sia lei che le sue amiche Coccinelle
e Kiki Moustique quand’erano in tour nei
night-club milanesi. Ciascuno ha il suo hobby!
Ma Milano era famosa per altri celeberrimi
industriali vistosamente gay. Il più famoso,
di nobiltà assai recente, fu il vecchio conte B.
Si costruì un vero impero industriale, grazie
a un celebre amaro d’esclusiva invenzione.
Immensamente ricco quanto anziano, checca
spaventosa e truccatissima, (il mio amico pittore, scrittore e antiquario, marchese Giorgio
Quintini Paleologo, che lo conobbe negli anni
‘50, me l’ha descritto pittorescamente come
“una specie di mummia egizia”), mandava il
suo maltrattatissimo segretario, il finto conte
G.D.T., a cercargli i giovanotti, preferibilmente
militari ed etero. Soprattutto quando stava a
Roma, sulle scalinate di Piazza di Spagna che
all’epoca, fine ‘40 inizi ‘50, era un vero e proprio
“marchettificio”. Se lo pseudo conte-segretario
tornava senza preda, veniva aspramente
rimproverato. Anni dopo, anche il conte G.D.T.,
divenuto anch’esso una “tremenda”, ebbe un
enorme successo come antiquario, prima a
Firenze e Roma, poi a Milano, si prese lui stesso
un autista (nel giro ribattezzato “La Meteora”,
51
MEMORANDA
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05
perché non stava mai fermo) incaricato di procurargli delle “prede” preziose. Assai vorace,
quasi all’erotomania ossessiva, dava ordine
al suo autista di parlare in codice. Quindi, se
riceveva dei telegrammi dall’autista del tipo
“Trovato cassettone romano di grossa misura”
o “Bellissima cassapanca napoletana robusta e
consolle di duro palissandro biondo veneziano”,
dava subito ordine di bloccarglieli lì in loco,
precipitandosi in treno per effettuarne un’immediata co statazione amichevole. Costasse
quello che costasse. Tra costoro, ebbe per un
certo tempo anche un bel manzo, ex-pugile,
che poi divenne uno dei divi cinematografici
più celebri dalla fine degli anni ‘60 in poi. Ma
per il conte era un “cassettone” assai ridicolo
quanto a “misura da tabacchiera” e non lo mise
mai tra i suoi preferiti. Un’altra curiosità del
vecchio conte B., era invece quella di mettere
degli annunci sul giornale, offrendo un posto
di autista “giovane e di bella presenza”. Ma
quando i giovanotti si presentavano, diceva che
ne era spiacente ma già ne aveva assunto uno
e quindi ci “provava” alla grande. Quasi sempre
con enorme successo. Con un cognome simile e
una grossa mancia, non c’era etero disoccupato
che dicesse di no. E magari ci ritornavano pure.
È da notare, che il vecchio conte ebbe ben sette
figli dalla moglie. Stranezze della natura umana!
A Roma c’era anche il celebre Lino Invernizzi,
della dinastia dell’omonima industria casearia
della “Invernizzina”. Nipote di quell’Invernizzi
che, alla fine degli anni ‘60, comprò e poi fece
abbattere una casa di fianco alla sua per avere,
in pieno centro a Milano, uno stagno più grande
per i suoi fenicotteri rosa. Nel libro autobiografico del marchese Antonio Altoviti (eccentrico
assai di spicco in quel mondo, benché sposato alla figlia del serioso generale Badoglio,
divenne poi organizzatore a Cinecittà), si legge
nel capitolo dedicato ai giorni dell’occupazione
nazista a Roma: “(...) già si sparava per le strade.
Andai a nascondermi in via Pinciana a casa di
Lino Invernizzi, generoso e folle. Mentre infuriava la battaglia di Roma, suonava il cannone,
morivano i soldati a Villa Borghese sotto casa,
lui si preoccupava perché le tuberose sul pianoforte a coda appassivano e i fiorai erano chiusi.
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Un ramo di pazzia ce l’abbiamo tutti: e la vita è
bella perché è così, imprevedibile, allegra, varia
anche in mezzo alle più grandi tragedie”. Certe
stranezze, avevano fatto bollare l’Invernizzi
come incredibilmente sofisticato, immensamente ricco ma soprattutto tanto egoista
quanto “perfido”. Il poveretto finì, decenni dopo,
assassinato nel suo lussuoso appartamento di
Rio de Janeiro da un marchettone locale. Ahimè!
Uno, invece, che s’era costruito appositamente
un’immagine da “tremenda”, a scopo pubblicitario, fu il geniale sarto Emilio Federico Schuberth
(1904-1972), cui si deve il grande lancio della
Moda italiana nel mondo. D’origine sassone,
cresciuto a Napoli, abbandonò la pittura per
la moda femminile, trasferendosi a Roma.
Schuberth tra gli anni ‘40 e ‘50 dettò legge nel
campo dello chic grazie al suo immenso talento
estetico. Non c’era star del cinema o nobildonna
che non avesse un suo abito da sera. Sposato e
con due figlie, incarnò il ruolo ufficiale di “finocchio d’Italia” negli anni in cui nessun altro voleva
o poteva esporsi. Disputandosi il titolo a colpi
di volée di polso e mignolo con lo scandaloso
pittore-giornalista Giò Stajano (nato conte
Gioacchino Stajano, nipote del gerarca fascista
Starace). Più si prodigava in mossettine nervose,
urletti e colpi d’anca, mentre distribuiva ai giovanotti peccaminose diecimila lire profumate
di Coty, più la sua notorietà era amplificata da
cinegiornali e rotocalchi. Addirittura, appare in
un sexy-documentario di Gualtiero Jacopetti,
mentre sfila in rosa con il suo barboncino in
passerella al posto delle indossatrici. Oggi le
eredi sostengono che il padre fingesse a scopo
pubblicitario. Un probabile gay che faceva finta
d’essere etero che fingeva d’essere gay per piacere alle donne? Oddio che mal di testa!
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01 Giò Stajano nella giuria per una gara di culturisti in un night-club
a Roma (1958 ca.)
02 Villa Capricorno a Capri (foto anni ‘50)
03 Spogliarello di Aiché Nanà al Rugantino (Roma, 1958)
04 Lo stilista Emilio Federico Schuberth (foto di Ghergo, 1959 ca.)
05 Il conte G.D.T quand’era segretario del conte B.
06 Peter Watson (nel 1942)
07 Wanda Osiris (anni ‘40)
giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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RUBRICHE
Zig zag
di Pigi Mazzoli
[email protected]
TEST
Questo mese sono stato molto tempo in chat, sui social
network, in videochiamata, ritrovando vecchi amici con
cui intavolare discussioni, e incontrandone di nuovi e,
forse per puro caso, quasi sempre si è parlato, raccontato,
discusso di test da fare, di test positivi, di test mai fatti.
Un po’ l’avevo già in mente io, perché avevo trovato su
Flickr una bella foto fatta da un ragazzo di San Francisco,
Daniel alias Pup Ajax (a cui rubo talvolta vedute gay della
sua città per i miei articoli qui), che mostra la vetrina di un
negozio di abbigliamento in cui c’è la possibilità di eseguire
il test Hiv gratuito. Un Mick Jagger cartonato che sembra
urlare ai passanti per richiamarli a uno dei vertici del salvifico triangolo condom-test-terapia antiretrovirale.
Mi viene subito in mente che hanno chiuso già da un po’
l’ambulatorio di via Fiamma a Milano (a due passi da casa
mia) dove si potevano fare i test gratuiti anonimi garantiti
dalla legge. È rimasto solo quello di viale Jenner 44. Per i
più di tre milioni di abitanti della provincia di Milano, l’esistenza di un solo presidio mi pare indicare che quella legge
italiana che prevede che in ogni provincia siano presenti
degli ambulatori “testing and counselling” Hiv in cui sia
possibile eseguire il test Hiv in maniera anonima e gratuita
(senza bisogno né dell’impegnativa del medico curante, né
del libretto sanitario, né del codice fiscale) sia considerata
davvero poco importante. Comunque, il centro Mts di viale
Jenner è aperto dalle 8:30 alle 15:30, dal lunedì al venerdì;
non dico di tenerli aperti la notte, ma un piccolo sforzo
in più io lo avrei fatto. C’è da considerare che alcuni, per
motivi professionali o famigliari (un parente nella sanità; un
posto di lavoro delicato) preferiscono cambiare provincia o
regione per fare il test. Se la legge prevede l’anonimato,
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che anonimato sia per tutti. Un mio amico
medico va sempre altrove a fare il test, non
vuole che eventualmente si sappia sul posto
di lavoro, un evento del genere sarebbe un (pur
illegale) intoppo nella carriera, ed è arduo dimostrare che è per quello che non ti hanno dato
l’incarico prestigioso e non per altri motivi, non
sempre la realtà ha un finale alla Philadelphia,
dove mostrando con un colpo di teatro le lesioni
da sarcoma l’eroe riesce a vincere.
Ci sono, comprandoli in internet, i test fai da te.
Con molti dubbi: pare che diano troppo frequentemente dei falsi positivi (con inutili angosce
e drammi connessi). Poi si deve avere la carta
di credito, ordinarli e aspettarli per posta. Ho
pure il dubbio che durante il trasporto il mio kit
faccia un tratto su un camion assolato, o che
scenda sotto i meno venti gradi nella stiva di
un aereo, superando così l’intervallo 3-30 gradi
centigradi che assicura poi la correttezza del
risultato. Costano poco, tra i 20 e i 30 euro, si
possono ordinare in Usa, Regno Unito e Francia.
Ma, allora, all’incirca allo stesso prezzo si può
andare in un qualsiasi laboratorio privato italiano e dare un nome falso e fare il test.
Parlando con un amico farmacista raccontavo la
mia vecchia idea di preparare un camper (tanti
camper!) itinerante per il prelievo e la consegna
del referto. Sosterebbero a giorni prefissati
fuori dalle discoteche, all’ingresso dei cruising
bar, ai bordi dei parchi di battuage, anche tutta notte, a
fare test e consegnando il risultato la settimana successiva. Costerebbe troppo? Quanto vale la salute di una persona, se può iniziare la terapia in tempo, e se può evitare
di infettare altri essendo stato messo a conoscenza del
suo stato? È più importante indurre tutti a essere pazienti
scrupolosi e ligi, o è meglio cambiare regole e metodi e
andare là dove ci sono persone riottose a varcare la soglia
di un laboratorio?
Ho letto due storie simili, due persone che si sono scoperte sieropositive in ospedale, ricoverati. Sieropositive
e ammalate, in Aids, con 50 o 70 Cd4, che significa che
non si è certi di poter sopravvivere. Loro ce l’hanno fatta
e lo stavano raccontando. Una mistica rinascita o un miracolo della medicina, ognuno gli dà il suo significato, ma in
comune la stessa storia, non aver mai fatto il test perché
non si pensa mai di essere positivi. Iniziare la Haart, la
terapia con più farmaci, anche in questa fase conclamata
della malattia riesce a salvare in extremis persone che una
volta sarebbero sicuramente morte da lì a poco. Ma iniziare
la terapia a 50 Cd4 è cosa diversa che iniziare fra i 500 e
i 350 come viene ora raccomandato. Di questo ritardo
resterà un’onerosa traccia per il resto dell’esistenza.
I motivi per sottoporsi regolarmente al test (quanto regolarmente dipende da quanto sesso si fa e come lo si fa) ci
sono e sono chiari a tutti. Eppure lo si fa sempre di meno
(come il sesso sicuro, sempre più persone si affidano al
caso e alla fortuna). Forse semplificando la procedura,
venendo fisicamente incontro alle persone, facilitando,
diventando più gay friendly, ma per davvero, si potrebbe
arrivare a quel sognato giro di boa del calo delle infezioni.
giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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RUBRICHE
Cinema
di Vincenzo Patanè
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BROTHERHOOD
Distribuito dalla Lucky Red di Andrea Occhipinti, esce
sugli schermi Brotherhood (Broderskab), il film che ha
vinto il Festival Internazionale del Cinema di Roma 2009,
passato poi velocemente anche al recente ToGay. La vittoria del film diretto dal danese Nicolo Donato destò scalpore, perché tocca e accomuna due argomenti scottanti
nonché quanto mai stridenti fra loro: i naziskin e l’omosessualità. Brotherhood (“fratellanza”) è un film cupo e ispido
sin dall’inizio: già prima dei titoli di testa, si vede infatti un
giovane gay attirato in un tranello da un naziskin con la
scusa di fare sesso e poi pestato a sangue
senza pietà da lui e dai suoi compagni. Lars
(Thure Lindhardt) decide di lasciare l’esercito danese dopo che gli è stata negata la
promozione a sergente maggiore a causa
di alcuni pettegolezzi su sue avance nei
confronti di un soldato. Irritato dai familiari,
va poi via da casa, attirato da un gruppo di
naziskin, nei quali si è imbattuto per caso,
capeggiato da Michael “Fatso” (Nicolas
Bro). Questi capisce le potenzialità di Lars
e cerca di farlo entrare nel suo partito neonazista, nonostante il suo braccio destro
Jimmy (David Dencik) sia contrario. Lars, da
parte sua, se da un lato è disgustato dal
bieco razzismo del gruppo, che organizza
dei raid punitivi contro immigrati e omosessuali (possibilmente giovani e non dichiarati, così da non incorrere in denunce),
dall’altro ne è anche affascinato. Alla fine
cede all’insistenza di Fatso e va a vivere nel
cottage di Ebbe, il dirigente del partito, che
Jimmy sta ristrutturando.
Inizialmente Lars e Jimmy (a cui è stato affidato il compito
di curare il suo apprendistato al partito) si sono antipatici e faticano a trovare un’intesa, ma poi una fortissima
attrazione reciproca vince le diffidenze e dà vita ad una
relazione, vissuta ovviamente in assoluta clandestinità.
Quando però ne viene a conoscenza fortuitamente Patrick
(Morten Holst), il fratello di Jimmy, che odia Lars perché è
stato promosso al suo posto, la relazione viene conosciuta
dagli altri camerati, che ovviamente non possono accettare che l’omosessualità alligni proprio fra le loro fila. Lars
viene quindi punito, mentre Jimmy è costretto a scegliere
fra l’ideologia e il rapporto con l’amante (e la conseguente
punizione). Una scelta che in ogni caso porta alla violenza...
Cosa succede quando un naziskin si scopre gay? È questa
dunque la domanda a cui cerca di trovare una risposta
Nicolo Donato (danese di origine italiana, che ama il cinema
di Gus van Sant). Donato dimostra di avere le idee chiare
già in questo suo primo lungometraggio, sottolineando
come la violenza sia un sentimento assurdo, inaccettabile
e sciocco. Per farlo, esplora con intelligenza l’universo
neonazi con tutte le sue connotazioni: il razzismo, l’omofobia, l’adorazione per il Terzo Reich e Mein Kampf, i simboli
aggressivi, la continua ricerca di un virile contatto fisico
(cosa tipica di tanti nazisti omosessuali, come ricorda lo
stesso Lars parlando di Ernst Röhm, il capo delle SA) così
come anche il naturismo paganeggiante e l’alimentazione
biologica. Inoltre ne osserva disgustato gli ottusi schemi
mentali, l’urgenza della violenza e quello di avere qualcuno
da odiare, cosa che può fungere da collante per l’appartenenza al gruppo mascherando le infelicità individuali.
In questo contesto scoppia la passione fra Lars e Jimmy,
sensuale e carnale ma anche emozionante e commovente.
Per un po’ i due sono essi stessi meravigliati del loro sentimento visto che “odiano i froci” ma poi sono costretti ad
ammetterne la bellezza e per questo lottano, in un crescendo drammatico, perché esso vinca. Una lotta curiosa,
che li vede vittime però stando fra gli aguzzini. Ne nasce
un film crudo e difficile, tutto al maschile, ma verosimile
(grazie anche all’ottima sceneggiatura e alla bravura degli
attori) e capace di chiamare le cose col loro nome. Un’opera
che vuole provocare e nello stesso tempo far riflettere e
non cerca posizioni accomodanti, come nel finale un po’
esasperato che serve soprattutto a evitare un improbabile happy end e a ricordarci quanto siano distanti certe
posizioni, se alla base ci sono violenza e odio.
Brotherhood è dunque un film vibrante, con tutte le carte
in regola per diventare di culto (e non solo in ambito gay)
per come sa affrontare il tema con coraggio evitando
luoghi comuni (anche se i personaggi collaterali sono un
po’ stereotipati, anche perché evidentemente non toccati
dalla passione) e a cui si può perdonare qualche ingenuità,
come qualche momento troppo melodrammatico o una
contrapposizione a volte troppo netta fra Bene e Male.
DA NON PERDERE
Molto particolare, imperdibile per chi ama i partner abbondanti, è Gordos (“grassi”), opera seconda dello spagnolo
Daniel Sánchez Arévalo. La storia segue cinque personaggi obesi che cercano in ogni maniera, attraverso una
terapia di gruppo, di cancellare la loro dipendenza dal cibo, mettendo finalmente in luce i motivi per cui sono in
sovrappeso nonché il fastidio che provano nei confronti del loro corpo. Ad aiutarli c’è un terapeuta il quale li invita
ad accettare il proprio corpo (ma in realtà non sopporta la moglie grassa). Fra i cinque, del tutto differenti tra di
loro, spicca un gay. Questi, molto amante del sesso, si autoconvince di essere un eterosessuale represso e quindi
gli sembra giusto provarci con la vedova del suo socio d’affari.
Si tratta di una commedia agrodolce, ironica e spigliata, che guarda divertita ma in maniera accorata i personaggi.
Affronta di petto una delle maggiori fissazioni della nostra società occidentale, il rapporto ossessivo col cibo, per
scavare nelle nevrosi dei personaggi, chiarendo che dopotutto non è sempre il peso il loro problema più grande.
Per farlo propina allo spettatore chili in eccesso e rotoli di carne, pance sconfinate e un sesso fuori dai cliché
dominanti (eppure quanto mai naturale).
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giugno 2010 · PRIDE
www.gothicsauna.ch
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PRIDE · giugno 2010
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RUBRICHE
Teatro
di Mario Cervio Gualersi
[email protected]
NEL VENTRE DI NAPOLI
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Il cast della versione di Persone
naturali e strafottenti per la regia
di L. Melchionna (foto di T. Lepera)
Vladimir Luxuria e Daniele Russo
(foto di T. Lepera)
Al suo versatile talento
si devono romanzi (La morte
della bellezza, Scende giù
per Toledo), regie cinematografiche (Addio fratello crudele, Divina creatura), liriche
(Tosca e Traviata trasmesse
anche in mondovisione)
e teatrali (lo spessore di
Pirandello e la leggerezza di
Nata ieri con Valeria Marini)
ma è nelle vesti di drammaturgo che Giuseppe Patroni
Griffi
(1921-2005)
sarà
soprattutto ricordato negli
annali del teatro italiano.
Memorabili pièce come Metti
una sera a cena (dove, nel
lontano 1967, sulla scena si
mostra un triangolo etero/
bi/omosessuale),
D’amore
si muore, Anima nera, Gli
amanti dei miei amanti sono
i miei amanti, Prima del silenzio (la sofferta relazione tra
un giovanotto – nel 1979
Fabrizio Bentivoglio senza
veli – e un uomo maturo)
hanno segnato la storia
del costume, spesso scandalizzando ma rivelandosi
sempre una sorta di laboratorio sperimentale di tutte le
dinamiche erotico-sentimentali possibili.
Di Persone naturali e strafottenti (1974), nonostante il
titolo, la vera protagonista della commedia è Napoli, la
città natale di Patroni Griffi: sono i suoi umori, la miseria,
l’ironia, la carnalità, a condizionare la condotta dei personaggi in una cupa notte di Capodanno, tra il fragore dei
botti e quello delle cianfrusaglie lanciate dalle finestre. Ci
troviamo nella casa fatiscente di Violante, ex cameriera
in un bordello in cui entrò da ragazzina, la quale, per arrotondare, mercanteggia una camera a ore col travestito
Mariacallàs, soprannome dovuto alla storia tumultuosa – e
finita male – con un armatore. Spinto da insaziabile fame
di denaro, l’avventuriero che cita Freud non esita a subaffittare il tugurio a coppie in cerca di intimità, come Byron,
giovane scrittore americano di colore e Fred, studente
universitario residente in provincia. Apparentemente
desiderosi solo di concedersi un focoso amplesso, sin dal
loro ingresso in casa i due rivelano personalità conflittuali:
Byron, sedicente eterosessuale con un passato di discriminazione alle spalle, professa idee nichiliste e piene d’odio
nei confronti del mondo che lo circonda, mentre Fred,
dichiaratosi ai genitori che continuano ad amarlo, è ottimista sulla possibilità di affermare la propria libertà. È un
confronto che non si esaurisce a livello verbale: la violenza
del superdotato Byron trasforma il rapporto in un quasi
stupro che lascia il ragazzo sanguinante e bisognoso di
cure, prestate sommariamente da Violante. Pentito, Fred
non trova di meglio che ferirsi a sua volta, infrangendo un
vetro. Questo lo scenario che la dolorante Mariacallàs,
acciaccata da un oggetto piombatole in testa, trova al suo
rientro, senza comunque perdere autocontrollo e senso
dell’umorismo. Fuori l’inferno dei petardi – ma non solo –
continua sino all’alba.
Se è impossibile dimenticare l’edizione diretta dallo
stesso Patroni Griffi con una straordinaria Pupella Maggio,
Mariano Rigillo e Gabriele Lavia agli esordi, risulta assai
godibile la versione firmata da Luciano Melchionna e prodotta dal Franco Parenti di Milano e dal Bellini di Napoli.
Supportato dall’originale scenografia iperrealista di
Alessandro Marrazzo, il regista sceglie per la messa in
scena la chiave di un’impietosa discesa verso gli inferi,
riuscendo a mantenersi in equilibrio tra la datazione anni
Settanta e l’attualità del presente, aprendo allo spettatore una finestra affacciata sulla difficoltà del vivere.
Gli interpreti, talvolta alle prese con le difficoltà di un
linguaggio “alto”, sono Timothy Martin (l’irruente Byron),
Daniele Russo (il generoso Fred), Maria Luisa Santella,
icona del teatro di sperimentazione che carica Violante di
rassegnazione e rimpianti, e Vladimir Luxuria, convincente
e sempre più a suo agio in palcoscenico, che presta a
Mariacallàs il giusto mix di cattiveria, solitudine e istinto
vitale, premiata dagli applausi del pubblico che la decreta
protagonista della serata. Prevista la ripresa della tournée
all’inizio della prossima stagione.
IN CARTELLONE
Napoli Teatro Festival Italia. Oltre 2000 artisti italiani e stranieri, una programmazione che spazia dalla drammaturgia classica alle creazioni
contemporanee, spettacoli della durata di 12 (I demoni di Dostoevskij rivisitato da Peter Stein) e 9 ore (l’imperdibile Lipsynch del geniale Robert
Lepage) o divisi in puntate per 23 giorni (Bizarra, teatronovela diretta da Manuela Cherubini). Tra le infinite proposte che animano tutta la città
dal 4 al 27 giugno, Devo partire. Domani, ispirato a Teorema di Pasolini per la regia di Ming Wong e L’attesa, serie di brevi testi a cura di Mario
Fortunato (tra gli autori Ivan Cotroneo e Dacia Maraini), rappresentati in esterni. www.napoliteatrofestival.it
Biennale Danza 2010. Capturing Emotions è il titolo scelto da Ismael Ivo, direttore artistico della rassegna veneziana (in programma sino al
12 giugno). Da segnalare Tristi tropici, l’ultimo lavoro di Virgilio Sieni, e tra le presenze internazionali Tempest: Without a Body dei Mau (Nuova
Zelanda), Glow degli australiani Chunky Move e soprattutto Another Evening: Venice, di Bill T.Jones, danzatore e coreografo americano, gay
dichiarato e sieropositivo, ex compagno di Arnie Zane, vittima dell’Aids, di cui ancora ricordiamo Still Here, struggente testimonianza di persone
affette da gravi patologie che si raccontano in video all’unisono con i virtuosi ballerini di Jones. www.labiennale.org
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PRIDE · giugno 2010
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RUBRICHE
Libri
di Francesco Gnerre
[email protected]
VINCENZO PATANÈ
OASI GAY
Oasi gay. Miti & titani della cultura
omosessuale e lesbica
Cicero Editore, Venezia 2010
pp. 354, 28,00 €
Vincenzo Patané è un attento cultore e divulgatore
della cultura gay in Italia. Oltre che di cinema, di cui si
occupa prevalentemente e su cui ha pubblicato numerosi
libri (l’ultimo dello scorso anno è 100 classici del cinema gay
– I film che hanno cambiato la vita, Cicero editore), scrive
spesso anche di letteratura, di arte, di sport, di fotografia, di fumetti, di attualità. Una parte di questo materiale
(quello da lui ritenuto più importante),
che rischiava di finire nell’oblio, destino
inevitabile di quanto viene pubblicato su
giornali e riviste, è ora raccolto in questo
volume dove il lettore può trovare tutta
una serie di notizie, curiosità, informazioni, approfondimenti sulla cultura gay
e lesbica di cui generalmente non si parla
nei testi scolastici o nelle pubblicazioni
mainstream.
I vari articoli, apparsi originariamente
quasi tutti su Babilonia (solo alcuni su
Circuito Cinema, Blue e Culturagay.it) in
circa quindici anni (dal 1990 al 2004), sono
stati rivisti per la pubblicazione in volume,
sfrondati dei dati più legati alla contingenza, e sono organizzati in dieci percorsi
che si presentano come una originale
enciclopedia di facile consultazione, ma
anche come i capitoli di una storia affascinante di piacevole lettura. Il primo dei
percorsi è “l’universo gay”, con una serie di
interessanti statistiche e di bizzarri aneddoti che Patané riprende da pubblicazioni
anglofone di solito più attente a curiosità
apparentemente solo divertenti, ma che permettono “di
cogliere quei fili, spesso invisibili, che legano fra di loro le
cose” (i personaggi più omofobi, quelli che indipendentemente dalle loro scelte sessuali, hanno lottato per i diritti
dei gay e delle lesbiche, ecc.). Segue un capitolo dedicato
ai “Titani”, dieci personaggi fondamentali della mitologia gay e lesbica che per Patané sono: Saffo, Kavafis,
Yourcenar, Tom of Finland, Pasolini, Jarman, Fassbinder,
Mapplethorpe, Almodóvar e Martina Navratilova, di
ognuno dei quali si presenta l’opera più significativa o si
discute sull’importanza che hanno nella cultura lesbica e
gay. Certo, qualcuno potrebbe avere qualche perplessità
sull’assenza di alcuni nomi altrettanto fondamentali, ma
si sa che ogni schematizzazione è arbitraria e scelte di
questo tipo sono sempre personali. Il lettore può però
anche divertirsi a costruire una propria ‘classifica’, magari
attingendo ad altri percorsi, da quello dedicato all’“Arte,
Fotografia e cinema” dove trova, tra gli altri, Michelangelo,
Hockney, Ejzenstein, Pierre et Gilles, a quello intitolato
“Letteratura & Mitologia” dove si presentano, accanto ad
altri, Ganimede, Proust, Mann, Rimbaud, Genet, o ancora a
quello intitolato “L’America” con Whitman, Warhol, Bruce
Weber, Keith Haring.
Altri percorsi sono dedicati alla “Donna” con articoli
su alcune delle più importanti lesbiche della cultura
e dell’arte come Tamara de Lempicka, Frida Kahlo,
Annemarie Schwarzenbach, a “Il Corpo & Il Nudo” con
illuminanti excursus sulla scultura greca e sulla storia del
nudo in fotografia, al “Mediterraneo omoerotico” dove si
segnalano, tra gli altri, gli approfondimenti sul tema del
grand tour, sulla Capri del barone Fersen e su alcuni grandi
viaggiatori come Baron Corvo, Norman Douglas, Bruce
Chatwin. Altri percorsi sono “Il Mito dell’Oriente (dalle
Mille e una notte a Paul Bowles al grande poeta arabo Abu
Nuwas), e “Lo Sport”, un capitolo che spazia dalle Olimpiadi
nell’antica Grecia al tema dell’omosessualità nello sport
contemporaneo.
Completano il volume un indice dei personaggi e un indice
degli argomenti e dei nomi che permettono al lettore di
orientarsi facilmente in un materiale così eterogeneo e
così vasto.
L’editoria italiana è molto carente, soprattutto a livello
di saggistica, sulla cultura gay e lesbica. Le pochissime
cose che si pubblicano sono ricerche accademiche specialistiche, spesso di non facile fruibilità. C’è d’altra parte
il bisogno di una cultura condivisa, crescente nelle nuove
generazioni di lettori, soprattutto studenti (universitari,
ma anche di scuole superiori). Questo libro è importante
perché aiuta a costruire una tradizione e per ogni persona
sentirsi parte di una tradizione, sapere di appartenere a
una eredità del passato, è fondamentale nella costruzione della propria identità.
SEGNALAZIONI
SEGNALAZIONI
Jeremy Bentham, Difesa dell’omosessualità, Il melangolo, Genova 2009, pp. 96, 10,00 €
Padre del pensiero liberale e utilitarista, sintetizzato nella nota formula “la più grande felicità per il maggior numero di persone”, il grande filosofo e giurista inglese, rigorosamente laico e avversario di ogni totalitarismo e di ogni fondamentalismo, scriveva nel 1785 questo straordinario
pamphlet che smonta con un semplice procedimento logico tutti i pregiudizi contro l’omosessualità.
Julie Anne Petera, Luna, Giunti Editore, Firenze 2010, pp. 383, 14,50 €
Il romanzo di una brava scrittrice statunitense attenta ai temi dell’adolescenza che narra la formazione di un ragazzo che fin da piccolissimo
sente di essere donna e che rifiuta il suo corpo maschile. A narrare la difficile transizione di Liam-Luna è la sorella, solidale ma non sempre in
grado di gestire la situazione, alle prese anche con i suoi primi amori e con i problemi che avere un fratello trans comporta.
Daniela Tazzioli, Puro amore, Infinito edizioni, Castel Gandolfo (Roma) 2010, pp.166, 12,00 €
Registri linguistici diversi, dallo sperimentalismo poetico al comico, dal visionario religioso all’erotico per narrare l’amore e il disamore di due
donne: una intellettuale cattolica trentenne con una figlia, e una cinquantenne madre di tre figli. La storia, narrata con originalità, procede tra
paure e gelosie, problemi di coppia, reminiscenze bibliche e prese in giro dell’insulso mondo maschile.
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RUBRICHE
Musica
di Roberto Cangioli
[email protected]
JASON ANTONE, L’IMPORTANTE È MUOVERSI
“Non importa come abbiamo resistito nel
passato, la verità è che non dobbiamo mai
smettere di muoverci”.
Può sembrare una frase lapidaria, ma Jason
Antone (www.jasonantone.com) ha pensato
bene di farne un motto da applicare alla propria carriera artistica e alle sue canzoni.
Nel suo album Start to Move, uscito lo
scorso anno, questo ragazzotto nativo di
Chicago ha difatti subito messo in chiaro la
sua predilezione per un certo tipo di musica
elettronica di classe che strizza l’occhio alla
dance e, al contempo, ha deciso di scrivere
testi che esprimono al meglio il concetto
sopra esposto: guai a dormire sugli allori. Attraverso i suoi
brani Jason comunica che non basta accettarsi come gay;
anche se il percorso dell’emancipazione verso se stessi
può essere lungo, a volte difficile e sfiancante, una volta
presa coscienza del proprio essere, siamo solo a un nuovo
punto di partenza; è necessario dare man forte a chi è
all’inizio del percorso per una presa di coscienza di sé.
Non solo, è soprattutto ora di abbattere i pregiudizi e di
tagliare le corde che ci mantengono legati ai modelli che
una società perbenista e bigotta vuole imporci: il maschilismo, il vile servilismo al dio denaro e a una sorta di standardizzazione che ci vorrebbe tutti cloni di uno stesso
esercito di marionette. Quanto espresso si manifestava
già in Be Free, primo video di Jason targato 2007.
Difficile trovare tanta tenacia nell’esprimere concetti
“forti”, traducendoli però in una musica che invece è
sintomo di spensieratezza e divertimento. Un conto è il
rap, che rappresenta per antonomasia un genere “contro”,
un altro è la dance, che nasce invece come musica disimpegnata per andare spesso “oltre”. Il limite è costituito
dalle barriere che a volte noi stessi ci costruiamo, come
spiega To the Limit, di cui è stato girato un video clip volto
a mostrare le atrocità commesse nel nome di false ideologie e che è stato accolto con lodi ma anche polemiche a
livello nazionale per l’adozione delle immagini utilizzate e
i contenuti politici: “Perché dovrei mentirti in modo che tu
possa accettarmi? Ora è il tempo di brillare, vieni con me?”
Start to Move è quindi un incitamento al cambiamento, a
confrontarsi con le sfide che ci attendono nella vita. La
crisi economica iniziata nel 2008 ha messo in crisi le vecchie ideologie; cavalcare il cambiamento ci rende più forti.
Forse, in questi tempi, non c’è migliore avviso di quello che
traspare da questo messaggio: “abbiamo bisogno di muoverci” dice Jason… e chi ci ferma più, replicheremmo noi?
Nei giorni scorsi il nuovo video di Jason, Oh Ooh Ooh, è
balzato nella Top 10 delle hit su Mtv Logo. La canzone,
che sprizza energia da ogni nota, è incentrata sulla nuova
fase evolutiva dell’artista, soddisfatto di aver raggiunto
un certo grado di popolarità senza per questo dover
scendere a compromessi. Il pezzo, che pompa di brutto,
farà sicuramente breccia nel cuore e nelle orecchie di chi
si appresta a vivere un’emozionante estate all’insegna del
“movimento” …Ballo ballo ballo da capogiro.
NOTE IN PILLOLE
MGMT – Congratulations
Attesissimo ritorno degli MGMT, soprannominati gli hippy del 21esimo secolo per il loro pop psichedelico che riecheggia i fasti dei Beach Boys e dei Moody Blues, ma soprattutto per il loro look molto freak a metà strada tra
Syd Barrett e Freddie Mercury. Se la loro Kids aveva contagiato anche l’UMP di Sarkozy (che si beccò una causa
da parte della band per averlo utilizzato in campagna promozionale), questo Congratulations sorprenderà soprattutto per una ricercatezza di suoni quasi maniacale. I ragazzi ci sanno fare.
Khalid Rivera – Who Do u Love?
Se Every Night e Salvation costituivano il biglietto da visita per questo talentuoso ragazzo newyorkese, il nuovo
brano Who Do u Love? è la riprova del coraggio nel trattare apertamente la voglia di uscire dall’anonimato per
vivere in pienezza la propria sessualità. Il brano narra dell’ipocrisia di quanti non avendo il coraggio di mettersi in
gioco togliendosi la maschera, preferiscono una vita fatta di amori clandestini mordi e fuggi. “Per tutti coloro che
fingono a sé stessi…”
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3-02-2009
15:30
Pagina 1
NEW AGE 181
“Air of tomorrow”
sampler
NEW AGE 182
“Touching the
extremes” sampler
NEW AGE 183
“The best moment”
sampler
NEW AGE 184
“Sea of tranquillity”
sampler
NEW AGE 185
“A human journey”
sampler
NEW AGE 186
“The Sea Remember”
sampler
PARISH
JOHN RABBIT BUNDRICK
BEKKI WILLIAMS
TOM SALVATORI & IRIS
LITCHFIELD
KATIE HOPE
EMMA NINEL
MATTHEW LABARGE
ATARAXIA
CHRIST
FREUD
NANA RAVEN
BETWEEN INTERVAL
JEFFREY FISHER
BLISS
BLACKMORE’S NIGHT
CHINMAYA DUNSTER & THE
CELTIC RAGAS
SUNDAD
MONTE CRISTO
THOMAS BECKER
CAPITANATA
FRANK SMITH
MULO FRANCEL – EVELYN
HUBER
ANDREAS VOLLENWEIDER
ANDY RADOVAN
JAMIE BONK
R. KANE
IRFAN
LUNAR KINGS feat. TRIIN
CHUCK LOEB
TOM SALVATORI - IRIS LITCHFIELD
SILVIA NAKKACH
DECHEN SHAK-DAGSAY
CRISTINA MAURO
MAURO GALLUCCIO
MYTHOS
JEFF BALL
KENNETH KUO
JEFF OSTER
PARISH
MEDWIN GOODALL & TERRY
OLDFIELD
CHARLY CARTISANO
JETOPA
GERAINT HUGHES
ANN SWEETEN
KATIE HOPE
RICCARDO ZAPPA
MARK BRITTEN
JOHN BUNDRICK
ANAEL
JAMIE CRAIG
CHRISTOPHER PAUL
CAROLA
MYRDDIN
NAJEE
LARISA STOW & SHAKTI TRIBE
LUCA PONZUOLI
CAPITANATA
SILVARD
ERIC ROBERTS
FRANCESCO BUCCHERI
HARRISON EDWARDS
ANTONIO TESTA
OMAYA
ELAPHE GUTTATA
DIEGO MORGA
MALOU BERG
R. FELLINI
AMANASKA
SARAH INGRAHAM
RUNESTONE
BRADFIELD
MARCO BANDUCCI &
SERGIO BARBIRATO
ANDREAS
NAZANIN
NEW AGE 187
“La via dello spirito”
sampler
NEW AGE 188
“Emotion Of A Sigh”
sampler
NEW AGE 189
“Divenire”
sampler
NEW AGE 190
“Sensibilità”
sampler
NEW AGE 191
“Spessore”
sampler
NEW AGE 192
“Perseveranza”
sampler
STUART MICHAEL
STEPHEN PEPPOS
BLACKMORE’S NIGHT
ASHRON
MONICA STADLER
ALLAN BALDWIN
SOULAFRICA
NAMASTE
CHRIS GLASSFIELD
TERRA DEL SOL
CAPITANATA
MICHAEL STRIBLING
OMAR AKRAM
CRAIG PADILLA
SCOTT AUGUST
OENYAW
KLAUS SCHULZE &
LISA GERRARD
PARISH
ABEL LEMUS
TABOADA
THREEFOLD
PAUL SPEER
LUCIANA BIGAZZI
GNOMUSY
DAVID WRIGHT
MICHAEL DULIN
MACRAMÈ
MASSIMO D’ARRIGO
JOHN SAVANNAH
MARTINO DE CESARE
CAPRICE
PAUL HARTNOLL
CAPITANATA
MARCO BANDUCCI &
SERGIO BARBIRATO
AFRA THI
MICHAEL STRIBLING
LIS ADDISON
SILVARD
ULTRAMARIN
BRIAN ROLLAND
ANDREA CECCOMORI
MARSHALL STYLER
LAWRENCE BLATT
CAPITANATA
STEVEN C
MAHANTA DAS
DYAN GARRIS
PARISH
PETER MILLER
MARC ENFROY
DANILO REA – MARTUX_M
MAURO GALLUCCIO
RASA
ALQUIMIA
OTTMAR LIEBERT
ALESSANDRA CELLETTI
ROBERT SCHROEDER
CAPITANATA
AZ SAMAD
FRAGILE STATE
BERNWARD KOCH & PABLO
JON DIAZ
GIUSEPPE MANCA
BOCATORO CAFÉ
WILLIAM ACKERMAN
JAYA LAKSHMI
P.O.S.C.
ART OF INFINITY
SOFIA LOELL
HOL BAUMANN
JOSHUA SAMSON
THE NESSIE
CAPITANATA
BUVANA
DEUTER
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RUBRICHE
Internet
di Carmine Urciuoli
[email protected]
Tutti i nostri pride
Quest’anno il Pride Nazionale si svolgerà sabato 26 giugno
a Napoli. Per ogni tipo di informazione esistono ben due
siti legati al comitato organizzatore, ma per pianificare
meglio il viaggio e il soggiorno conviene anche dare un’occhiata ai siti delle associazioni, per il fitto calendario delle
iniziative e per le convenzioni che ciascuna ha attivato
per l’occasione: Arcigay di Napoli (www.arcigaynapoli.
org), ArciLesbica di Napoli (www.arcilesbica.it/napoli) I Ken
onlus (www.iken.org), Famiglie Arcobaleno (www.famigliearcobaleno.org).
www.napolipride.org, www.napolipride.com
pieno di foto e informazioni il sito dell’associazione trans
gender La Fenice (www.transgendermilano.org).
Nel trentennale della nascita, a Palermo, di Arcigay, il pride
torna per le strade della città con il Sicilia Pride che si
svolgerà sabato 19 giugno.
www.siciliapride.org
Dal 18 al 23 luglio a Vienna si svolgerà il Congresso internazionale 2010 sull’Aids, occasione per l’incontro tra operatori, scienziati, associazioni ed enti di ricerca impegnati
a vario titolo sulle questioni legate al virus e all’infezione.
www.aids2010.org
Sul sito, creato dal coordinamento delle associazioni cittadine, tutte le informazioni sul Pride di Torino del 19 giugno.
www.torinopride.it
Mentre scriviamo non è ancora aggiornato il sito della
Christopher Street Parade di Milano (www.pridemilano.
org), per cui rimandiamo al sito dell’associazione promotrice, il Cig di Milano (www.arcigaymilano.org), per tutte le
informazioni. E così per il Roma Pride (il cui sito ufficiale
era www.romapride.it), segnaliamo i siti delle associazioni
promotrici per ogni informazione sulla manifestazione:
Arcigay Roma (www.arcigayroma.it), DiGayProject (www.
digayproject.org), Circolo Mario Mieli (www.mariomieli.org).
Tutte le informazioni sull’Euro Pride 2010, che quest’anno
avrà luogo il 18 giugno (con un calendario che inizia dal 9)
nella città polacca di Varsavia.
www.europride2010.eu
Scene milanesi
Dopo un periodo sonnolento torna brulicare la scena web delle associazioni
milanesi, dal portale dell’Arcilesbica Zami
(www.arcilesbicazami-milano.it), con le
attività e le iniziative dell’associazione
e la possibilità di ricevere la newsletter
“Viola Forte” alla pagina minimale di
Soggettività Lesbica (www.universitadelledonne.it/sl.htm). Nasce il sito degli studenti gay della Statale di Milano (www.
gaystatalemilano.it) con tutte le azioni
finalizzate principalmente a ridurre l’omofobia nell’università, e si rinnova quello del
collettivo della Bicocca (www.kobmilano.it) con i canali
Twitter, MySpace e Facebook. Aggiornato più di rado ma
Più o meno
Il film di Giulio M. Corbelli ed Andrea Adriatico ha un sito
con trailer e materiali informativi utili a divulgare un film
documentario realizzato per ricostruire la storia di un virus
che in 30 anni ha modificato i nostri comportamenti e le
nostre relazioni. Un fenomeno sociale che ha sconvolto i
costumi, creato sentimenti profondi di sospetto, e di solidarietà, e cambiato il modo di rapportarci con gli altri.
piuomeno.eu
Brevi dal web
Ha aperto su Facebook la pagina della nostra rivista. Se
siete pigri, per trovarla basta cercare nel modulo di ricerca
generale “PRIDE il mensile gay italiano”.
http://www.facebook.com/pages/
PRIDE-il-mensile-gay-italiano/115136605189783
Il blog del convegno sulle identità sessuali “Io Sono Io
Scorro” (da una poesia di Rilke) organizzato alla Sapienza
di Roma, resterà aperto per sensibilizzare e creare una
rete di operatori della salute mentale, non solo contro le
“terapie riparative” dell’omosessualità, ma per promuovere libertà di scelta sulle questioni sessuali, fuori dalla
stigmatizzazione e dalla marginalizzazione.
www.iosonoioscorro.blogspot.com
Un mondo completamente filtrato da cartoni animati giapponesi e giapponeserie il sito (quasi blog) di Portinaio di
altri mondi, e pervaso da sottile ironia camp.
www.portinaiodaltrimondi.com
GayDay2 è una web radio che trasmette solo su internet
il martedì sera dalle 21,30, fatta di giovani che discutono
divertendosi e in modo leggero, su tanti argomenti di
interesse per la comunità glbt, dal pride al coming out alla
religione.
www.en.1000mikes.com/show/gayday2_on_air
EROS CLIC
Un modo originale di fruire contenuti erotici è scaricare un cubista direttamente sul desktop del proprio computer.
L’applicazione non è nuovissima (i ballerini furono introdotti con il sistema operativo XP Media Center del 2005,
www.microsoft.com/windowsxp/downloads/desktop/dancers.mspx), ma sicuramente divertente. La (lunga)
demo è gratuita, lo show di ogni singolo modello è a pagamento. Sono disponibili molte opzioni per configurare la
visualizzazione. Il programma è stato provato prima della recensione e non sono stati rilevati problemi di sicurezza.
È consigliabile tuttavia installare l’eseguibile su un pc fornito di antivirus aggiornato.
www72.virtuaguyhd.com
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RUBRICHE
Vita notturna
di Francesco Belais
[email protected]
Siamo alle porte dell’estate, finalmente. Sole, mare, corpi nudi e tante notti stellate da trascorrere fuori, anche quest’anno
sarà così. Puntuale per molti anche l’ansia da prestazione estiva, ovvero: sarò pronto per la fatidica prova costume? E per
non soccombere al senso di colpa (assurdo) di non essersi allenati con costanza, di aver mangiato e bevuto troppo nei
mesi scorsi, e non potersi togliere la maglietta in discoteca, giù con pillole bruciagrassi, intrugli snellenti, pomate che ti
fanno dimagrire dormendo, oppure estenuanti, quanto inutili, sedute riparatorie dell’ultimo momento in palestra. A parte
l’universo bear, che sembra si sia affrancato da certi tipi di modelli (salvo non dover poi sottostare ad altri) questa è la
dipendenza psicologica che costringe a confezionarsi al meglio per vendersi al miglior offerente.
Qualche sabato fa, mentre stavo lasciando un locale dove avevo suonato, mi sono fermato qualche minuto nei camerini
dove due palestratissimi go-go boys stavano mettendo a confronto le loro rispettive carrozzerie: “Vedi, io ho più spacchino
di te!”, esclama uno compiaciuto (lo spacchino sarebbe lo spazio tra i due pettorali). Io scherzando gli ho chiesto: “Lo
sapete chi è il presidente della repubblica?”. Scena muta. Da un angolo mi risponde un ragazzo (di origini marocchine, gli
altri due erano italiani): “Io lo so: Giorgio Napolitano!”. Non serve aggiungere altro. Buona estate a tutti!
GENTE DELLA NOTTE BERTA BERTÈ
Di origini napoletane, vive a Roma, ma
a casa non c’è mai.
Nata sotto il segno del Toro, più che
una Drag, si definisce una Transexual
Queen.
Ha partecipato recentemente al
programma Ciao Darwin di Paolo
Bonolis e potete trovarla spesso come
animatrice nei locali gay italiani.
Berta Bertè è anche su Facebook.
Perché hai scelto la notte?
Perché rappresenta il divertimento e il peccato, quindi
mi rispecchia.
Com’è nato il tuo nome d’arte?
Mi chiamo Roberta quindi Berta e Bertè è noto a tutti
perché.
La Bertè sa di avere questa “gemella” pazza?
Sì, ci siamo conosciute nel 2005, quando ho vinto Miss
Drag Queen Italia.
Come e quando hai cominciato a lavorare nei locali?
Nel 2000, a Napoli, con la Musdela degli Angels of Love.
Capelli veri o parrucca?
Capelli verissimi.
Tutta nature o anche chirurgo?
Madre Natura e padre Chirurgo.
Qual è la cosa più imbarazzante che ti è accaduta in
una serata?
Durante uno spettacolo, ad Avellino, ci hanno
letteralmente coperti di insulti, il pubblico era
palesemente omofobo.
Fummo costretti a lasciare la discoteca dalle porte
di servizio con la security e i direttori artistici che si
scusavano.
Quella più divertente?
Quando, involontariamente, con il microfono, ho
scheggiato un dente a Cinzia Boccolotti, che però non
si è divertita molto, direi.
Single o fidanzata?
Single, mentre aspetto l’uomo giusto, mi diverto con
quelli sbagliati.
Sesso con preliminari o senza?
Sesso fatto bene e spesso, in tutti i laghi, in tutti i
luoghi.
Il posto più strano dove l’hai fatto?
Dietro la cassa di un drugstore a New York, ho anche
le foto.
Mai fatto sesso durante una serata in cui lavoravi?
Quasi sempre, anche nei locali gay.
Cosa cerca un uomo che prova a rimorchiare Berta
Bertè durante una serata?
Non lo so, chiediamolo a loro. Anna Oxa cantava Fatelo
con me io aggiungo Vi prego.
Secondo te le drag queen sono tutte delle…?
Amiche dell’effetto serra… troppa lacca!
Cosa pensi della scena gay italiana?
Secondo me va benissimo, non ha subito la crisi, e
ci sono situazioni belle in Italia che non ho trovato
neanche a NY e Miami.
Programmi per l’estate?
Tour teatrale e tante belle serate.
PIATTI CALDI
AA. VV. - Top of Club House (Energy)
Il meglio del meglio dalla scena house internazionale, incluse le più importanti hit nelle loro versioni alternative e
più underground dei più acclamati deejay e producer del momento. Dai popolari French touchers Bob Sinclar and
Martin Solveig, agli altri artisti dal resto del pianeta: Dennis Ferrer, Armand Van Helden, Kurd Maverick, ATFC, Bingo
Players, Benny Benassi e molti altri ancora.
AA. VV. - Club Session 17 (D:Vision)
Tripla goduria per gli amanti della house music, per la prima volta in questa collana di compilation con il meglio
della scena del nightclubbing i cd sono addirittura tre. I brani dei produttori più famosi, Bob Sinclar, Fedde Le
Grand, John Dalback, Dennis Ferrer, Benny Benassi, Fedo Mora, Camurri, Raf Marchesini, Francesco Rossi, Chris
Lake, Sharam, in versioni inedite o extended e remix alternativi.
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Servizio di intermediazione camere
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PRIDE · giugno 2010
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Metropoli
ITALIA
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accessori arcobaleno per il gay pride li trovi nel
nostro sito, il primo e più grande negozio gay
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MISTER GAY ITALIA 2010
Gay.it e Me2.it presentano l’undicesima edizione di Mister Gay Italia, il concorso che dal
1997 elegge il ragazzo gay più rappresentativo
del nostro paese, e che da quest’anno vanta il
patrocinio di Arcigay Nazionale. Il Mamamia di
Torre del Lago ospiterà la finale in due serate
giovedì 19 e venerdì 20 agosto. Tutti in Versilia,
quindi, per conoscere il volto del ragazzo che
per un anno diventerà il nostro simbolo della
bellezza e dell’orgoglio gay. Al vincitore il titolo,
un premio in denaro e la possibilità di firmare un
contratto pubblicitario. Per candidarsi compilare il modulo d’iscrizione sul sito e inviare due
foto (viso e figura intera).
www.mistergayitalia.it
AGENZIA IL DELFINO
Sei single e desideri costruire una relazione
affettiva seria e stabile? L’agenzia il Delfino
ti aiuta a realizzare il tuo sogno d’amore,
seguendo con affidabilità e riservatezza ogni
iscritto tutelandolo da incontri indesiderati e
inaffidabili, perchè è specializzata in incontri
per cuori solitari tra persone dello stesso sesso.
Quattro le sedi operative: Torino, Milano, Roma
e Cagliari con interessanti promozioni. Il Delfino:
l’emozione di incontrare persone come te.
Info: 340 8789989
www.agenziaildelfino.com
UNIVERSITÀ DI MILANO
Per una ricerca di interesse nazionale sulla vita
familiare delle coppie di persone dello stesso
sesso che vivono con figli (progetto finanziato
dal ministero dell’università e della ricerca che
vede la collaborazione delle università di Milano,
Padova, Torino e Urbino), vorremmo metterci in
contatto con coppie disponibili a interviste individuali della durata di un’ora circa o singole/i
se non tutti e due i/le conviventi fossero disponibili. L’obiettivo di analisi dell’unità di ricerca
di Milano è “La responsabilità genitoriale nelle
società pluralistiche contemporanee: norme,
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cultura giuridica, pratiche e rappresentazioni
nelle coppie con figli, nelle famiglie migranti
e omogenitoriali”. Per indagare il significato
della “responsabilità genitoriale” nelle famiglie
omogenitoriali (e di migranti), vogliamo realizzare interviste individuali a entrambi i partner
di coppie omogenitoriali, al fine di approfondire dal loro punto di vista e secondo la loro
esperienza il significato della responsabilità
genitoriale.
Info: [email protected], daniela.danna@
unimi.it
PIEMONTE
TORINO
011 SAUNA CLUB
In pieno centro storico, il circolo privato 011
Sauna club offre 800 metri quadri di locale
pulito e discreto con sauna finlandese, bagno
turco, 400 metri quadri di labirinto malizioso,
dark cabins, glory holes, sling rooms, cruising
zone, maxi sala cinema, impianto tv a circui­to
chiuso per la sicurezza degli spogliatoi.
Un’illuminazione soffusa e candele profumate
creano un’atmosfera calda e protettiva in un
tenue sottofondo musicale curato da un esperto
dj. Una maxi vasca idromassaggio cromoterapeutica aromatizzata offre ulteriore benessere
ai soci. Aperto tutti i giorni, il club è cruising bar
di sabato e organizza naked party fino all’alba
di domenica. I proprietari e il personale offrono
cordialità e sicurezza, e con simpatia incoraggiano la conoscenza reciproca e l’amicizia. Con
inusitata energia, inoltre, combattono l’eventuale mercificazione dell’incontro.
Info: 011 284263
www.011saunaclub.it
GARAGE CLUB
Ampliato su due livelli con lounge bar, ristorazione, area fumatori, sala video, sauna finlandese con cromoterapia, vasca idromassaggio
Jacuzzi, ambienti relax, bagno turco e climatizzazione. Novità giovani: ingresso gratuito
per i ragazzi dai 18 ai 20 anni. Riduzioni per gli
under 25, militari, forze dell’ordine, soci circolo
Maurice, associazione GayLib e per gli orsi del
sito www.superbear.eu con secondo e terzo
ingresso gratuito per tutti. Sabato è “Bears
day”, ingresso ridotto con consumazione per
tutti i bear. Lunedì, mercoledì e venerdì dalle
22 il molto frequentato “Naked party”. Sabato
sera “Predisco” con sorteggio ingressi omaggio
e consumazione per Les Folies Scandal. Tutti i
giorni, dalle 19 aperitivo offerto ai soci. Aperto
tutti i giorni dalle 14 alle 2 (orario prolungato
nelle serate naked).
Info: 346 3006612
www.garageclub.it
LOMBARDIA
MILANO
DEPOT
Bisex party tutti i lunedì e il terzo sabato del
mese (entrata obbligatoria in coppia per i
bisex). Sempre affollati i nostri naked party:
classico il mercoledì e la domenica pomeriggio;
con passamontagna il martedì e il primo sabato
del mese; con possibilità di rimanere in underwear il giovedì e venerdì. Appuntamento fetish
e fist sabato 12 con ingresso solo in dress code
(no assoluto a sportswear) e selezione all’entrata. Serata dedicata solo allo sportswear e al
feticismo dei piedi venerdì 18. Si chiude il mese
con il party più estremo del club: Codice giallo
piss party sabato 24 dalle 22.
www.depotmilano.com
ILLUMINED
Tre piani di divertimento che vi aspettano in
pieno centro di Milano, questo è Illumined! Al
piano superiore ogni sera dalle 22 apre la “sala
Fire” per gli appuntamenti naked o a tema; al
piano terra il bar è aperto 24 ore su 24 e nel
piano seminterrato la zona relax è sempre
pronta, pulita e attrezzata con numerose e
accoglienti cabine. Appuntamenti nella sala
Fire a giugno sono: lunedì “Fire Off” (la sala Fire
spegne le luci), martedì “Naked Party”, mercoledì “Masked”, giovedì “Naked Party”. Venerdì
4 il classico appuntamento “Fist”, venerdì 11
sera “Masked”, venerdì 18 party “Total Naked”,
venerdì 25 “Dildos party”. Ogni sabato nella
sala Fire è serata “Naked”. Domenica sempre
“Naked” dalle 20 tranne domenica 13 con lo
speciale appuntamento “Fist” a partire dalle
15. A luglio vi anticipiamo un evento speciale:
“International Fist Meeting” da venerdì 9 a
domenica 11. L’ingresso è riservato esclusivamente ai soci Arcigay muniti di tessera e di proprio documento di identità. Cruising Illumined
è in via Napo Torriani 12 (vicino alla Stazione
Centrale).
Info: 02 66985060
LA CESIRA
La Cesira con il suo cast ha organizzato per
voi una fantastica chiusura della stagione DQ!
Giovedì 3 in “DQ Gran finale” ritroveremo molti
dei personaggi che ci hanno fatto divertire,
stupire e sognare durante quest’anno. Giovedì
17 “Il meglio di DQ” con la selezione lombarda
di Mr. Gay Italia 2010. Una serata revival dove
i protagonisti dello staff DQ proporranno le
gag e i numeri più riusciti della stagione, e sarà
eletto un finalista per il concorso di Mr. Gay
Italia 2010. Si inizia alle 20:30 con un buffet e
alle 22:30 lo show; a seguire disco con Moira
dj, Alex dj e voice Mirkus. DQ è alla Casa della
Musica, in via Ascanio Sforza 81.
Info e prenotazioni: Max 333 2600608, Davide
348 0435725
www.lacesira.it
METRÒ CENTRALE
La primavera non si è vista? L’estate è alle porte?
L’unica certezza la trovi alla Metrò Centrale
Sauna a soli 500 metri dalla stazione. Che tu
abbia mezz’ora di tempo tra un treno e l’altro
o la possibilità di passare un paio d’ore in perfetto relax, hai a disposizione tre piani di puro
piacere. Le nostre domeniche sono mitiche e
ogni prima e terza domenica al bar è offerto un
gustosissimo buffet. La comodità dell’apertura
dalle 12 tutti i giorni della settimana per tutto
l’anno fanno della sauna Metrò Centrale la tua
oasi in piena città. Servizio massaggi anche su
prenotazione
Info: 02 66719089
www.metroclub.it
giugno 2010 · PRIDE
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METROPOLI
ONE WAY
Apertura straordinaria martedì 1 con dj Giorgino
in consolle. La data più importante è sabato
12 per la giornata del gay pride milanese: al
pomeriggio saremo presenti al corteo e di sera
Max Morelli dj & dj Giorgino ci faranno ballare
per tutta la notte (ingresso speciale in lista a
12 euro). Sabato 5 e 19 sono in compagnia della
musica commerciale di dj Giorgino, mentre
sabato 26 ritorna Max Morelli dj. In queste
serate ingresso a 15 euro e in lista 10 euro.
Info e liste: 02 2421341, 348 7424824, Angelo
345 7091435
www.onewaymilano.com
RHABAR
Domenica 6 alle 21 Francesco Capasso presenta
“Suoni in codice”, recital-concerto a contenuti
glbt contro omofobia e razzismo. Nato come
progetto di ricerca di alcuni soci aderenti alla
sezione Cultura del C.I.G. Arcigay Milano, lo
spettacolo unisce musica, fotografia e poesia
con brani originali di Francesco Capasso e
interpretazioni di autori noti, da Bertolt Brecht a
Fabrizio De André, da Shakespeare a Francesco
Guccini. Prerogativa dei testi è la necessità di
raccontarci in antitesi al razzismo e all’omofobia che ancora dilagano, per contrastare quanti
disconoscono il diritto di vivere la propria vita
nella pienezza delle proprie scelte e dei propri
sentimenti.
www.rhabar.it
STUDIO KNOW HOW
Proprio accanto alla stazione Centrale lo Studio
Know How è il più grande sex shop gay only in
Italia che soddisfa ogni esigenza grazie al suo
assortimento di dvd per ogni gusto, accessori
fetish, leather, bdsm dei migliori produttori
mondiali, gadget per un regalo divertente
o per sentirsi più orgogliosi. In fase finale di
costruzione il nuovo sito di e-commerce che vi
permetterà di scegliere e acquistare da casa in
tutta comodità e con la cortesia, la discrezione
e il supporto di sempre.
Info: 02 67391224
BRESCIA
NEW TRAP GENERATION
Sabato 5 l’ineffabile Luca Carrara dj proporrà
“Dirty dancin’ nite”, una notte per chi ha intenzioni molto serie di divertimento e di socializzazione! Sabato 12 “Body painting” party, una
notte per usare la pelle come una tavolozza con
le abili mani di un grande artista. Al Primopiano
guest dj Fabio Moretto. Sabato 19 imperdibile
ed extra cool la notte degli Extralarge, con un
summer party “Pop trash” che lascerà il segno,
music by Luca Carrara dj e il super dj Fake ospite
al Primopiano. Sabato 26 spettacolare “Shower
super strip”, notte imperdibile per chi ama fare
la doccia! E per finire il mese in bellezza e ricominciarlo meglio sabato 3 luglio “Independence
day”, notte tutta americana e dedicata ai cult
made in USA. Ingresso riservato ai soci Arci, e
il rinnovo è possibile effettuarlo in cassa. Per gli
iscritti Arcigay ingresso con tessera accompagnata da documento di identificazione.
Info: 340 6857585
www.trapmad.it
DESENZANO DEL GARDA
SEXY SHOP C’EST LA VIE
Vieni in vacanza dalle nostre parti o abiti in
zona e non sai che regalo fare? Noi risolviamo
il tuo problema! Siamo vicini al cavalcavia del
treno, a 2 minuti dall’uscita dell’autostrada di
Desenzano del Garda. Da noi potrai trovare
idee piccanti e stuzzicanti, ingresso e comodo
parcheggio privato sul retro, massima privacy.
Pagamenti anonimi con bancomat e carte di
credito (non appare la scritta “sexy shop”).
Tutto per la coppia moderna. Se non sei mai
venuto… fallo! Sexy Shop C’est La Vie, viale
Marconi 130, aperto anche tutte le domeniche.
Vedi pubblicità dentro la rivista.
Info: 030 9911784
VENETO
VENEZIA
GLITTER DISCO
Al Glitter Disco è finalmente esplosa l’estate. Il
nuovo ed elegante disco club di Marghera offre
un giardino accogliente per party sotto le stelle
e serate indimenticabili. Il Glitter è la stella che
mancava nel panorama glbt della provincia di
Venezia. Tutti i venerdì “Go-Go Bar”, i vostri
cubisti preferiti vi serviranno da bere, si faranno
ammirare, balleranno sulla musica dei nostri
dj! Ma soprattutto il venerdì l’ingresso è gratis
Las Dunas
A Torre del Lago vi attende Las Dunas, un bed &
breakfast che garantisce il massimo del servizio e
la tranquillità di una vacanza da non dimenticare
così in fretta. Dopo una giornata di mare potrete
godere del relax che vi sapranno dare gli ambienti
arredati in perfetto stile marinaresco, mentre nel
giardino c’è la piscina dove rilassarsi al tramonto
e rinfrescarsi durante le calde notti estive. La mattina gusterete meravigliose colazioni continentali
con torte fatte in casa, frutta fresca, yogurt, cereali
e tanto altro. Bici gratis e collegamento wi-fi a
disposizione dei clienti e una coppia di gestori,
Simone e Giovanni, sempre presenti e pronti a fornire tutte le informazioni sugli itinerari, i ristoranti,
i musei e gli eventi culturali da non perdere.
www.lasdunasbeb.com
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METROPOLI
senza inganno: non c’è cover charge e niente
consumazione obbligatoria. Ogni sabato una
festa diversa e imperdibile e anche questo mese
BearCode e Mythyca Evolution. Tutte le domeniche c’è la divertente serata di karacanti con
free pizza, per stare in compagnia, ascoltare e
cantare canzoni famose, conoscere bella gente.
Info: 346 2113085
www.glitterdisco.com
METRÒ VENEZIA SAUNA
Iniziano i primi caldi e Metrò Venezia apre il suo
nuovo giardino, più grande e più completo, per
stare all’aperto a rilassarsi nei pomeriggi e nelle
serate primaverili ed estive. Qui puoi assaporare in completa discrezione un gelato o bere
un fresco drink anche grazie al nuovo accesso
dal bar. La sauna di Mestre è una delle migliori
d’Italia ed è frequentata spesso da turisti vista
la vicinanza a Venezia. Il livello hard ha reso
la sauna completa e per tutti i gusti con sala
video, sling, croci, terrazza glory holes, bondage zone, labirinti, dark room e tutto il necessario per trasgredire nella massima discrezione
e pulizia. Personale qualificato e massaggiatori
professionisti su appuntamento sono sempre a
disposizione.
Info: 041 5384299
www.metroclub.it
PADOVA
AGENZIA LEILEILUILUI
A tutti coloro che cercano una relazione duratura, l’Agenzia LeiLeiLuilui offre serietà e discrezione unite a una esperienza mirata e maturata
negli anni. Un ricco database di contatti
permette di trovare la persona giusta con cui
programmare un primo incontro. Consulenza
e ascolto completano i servizi che vi offriamo.
Contattate senza impegno il responsabile
Cristian dalle 10 alle 21.
Info: 349 0893495
[email protected]
FLEXO MULTICLUB
Se a maggio l’evento clou fu il meeting internazionale Bearpark, a giugno il divertimento
ursino inizia alla grande con “Furever” con special dj guest Max_M from M Records e Cockette
Milano e superextra special bear dancer in a
new hot show da non perdere! Domenica 20
“ApeBear” dalle 19 con megabuffet, disco, drag
show e karaoke. Miss Linda vi aspetta tutti i
mercoledì e le domeniche con il karaoke e gli
spettacoli di drag queen. Terzo appuntamento
di The Bent night che presenta “Space” disco
party, www.thebentnight.it
Info: 339 7379579
www.flexoclub.it
HOT DOG
Come l’anno scorso, per tutta l’estate vi aspettano serate super Hot Dog. Tutte le sere della
settimana una serata a tema dove il naked è
il denominatore comune. Lunedì, mercoledì
e sabato nudi o underwear. Martedì e domenica pomeriggio dalle 14 alle 20 nudi con la
maschera. Giovedì, venerdì e domenica dalle 20
solo nudi. Spogliatoio con armadietti personali,
bar, camerini privati, glory hole, megalettoni,
stanza degli specchi, dark, video xxx, sling.
Info: 338 6665207
www.hot-dog-club.com
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METRÒ PADOVA
Metrò Padova Sauna apre la sua zona estiva,
meta di molte persone in alternativa alla spiaggia. Da noi, oltre alla vasca idromassaggio
situata all’esterno, hai possibilità di prendere il
sole in assoluta tranquillità sia nel giardino che
nella terrazza solarium situata al piano superiore. All’interno oltre ai vari servizi di saune,
idromassaggio e bar si può usufruire su richiesta di camerini privati con chiave personale e tv
multivideo. Per gli amanti del fitness è a disposizione una palestra e prossimamente al piano
superiore sarà aperta una nuova sala lounge.
Continua con successo la promozione “under
26” ogni lunedì e mercoledì con ingresso a 5
euro se hai meno di 26 anni. Siamo aperti tutti
i giorni dalle 14 alle 2 anche durante il periodo
estivo.
Info: 049 8075828
www.metroclub.it
OFFICINA
In attesa di una grande novità, Officina a
giugno propone le serate naked & underwear
dal giovedì al sabato e le feste private di
domenica pomeriggio. Eventi speciali domenica 6 “Veneto_Fist” dalle 16; domenica 13
“Porsei_Veneti dalle 16; venerdì 18 “Orgia Fist
_LucaMI. Se vuoi essere informato su tutte le
nostre iniziative e promozioni iscriviti al nostro
club virtuale su: www.gayromeo.com/officina.
Info: 349 0941909
www.clubofficina.com
THE BLOCK
Sabato 5 The Block group inaugura Sevensins,
un nuovo locale con giardini coperti e spazi
interni situato in via Rossi 5 a Rubano. Opening
event “Carne fresca”, il primo party ufficiale
di Gaydar.it con i dj Aron & Andy J, voice Miss
Shequida, animazione, giochi e acrobazie
estreme del gruppo The Cohors. Sabato 12
“USArmy”, con i dj Enrico Arghentini, Andy J e
nel commercial garden Mark & Matthew from
Muccassassina e i dj Ronkini, Jack, Killer. Sabato
19 “Takeshy Kurosawa Party” con i dj Dano Deep
e Takeshy, commercial music, voice by Mytho.
Sabato 26 “I love Barcelona” con i dj Arghentini
e Moretto. Il locale offre tre situazioni musicali:
house, commerciale e revival. Non serve alcuna
tessera. Aperto il sabato dalle 23 alle 4.
Info: 333 9060434, 348 4500418
www.block.it
VERONA
ROMEO’S
Molte novità nel programma del Romeo’s!
Sabato 12 dalle 22 torna il mitico “Slut party”,
sex night by Loris. Domenica 20 dalle 16 alle 22
l’evento fetish “Piedi italiani” special sneakers
party. A luglio è in arrivo “BeaRomeo’s”, un
nuovo appuntamento mensile indipendente
organizzato dal nostro staff per orsi, musclebear, chubby, chaser con in consolle dj Giorgino.
Per i dance-clubbers venerdì 4 “Bluetooth
Night”, il gioco a premi più originale del Veneto;
venerdì 11 mangiamo un’enorme torta alla festa
“Buon Compleanno Nicola”; venerdì 18 scaldano
la serata di “Man too night” arrapanti go-go
boys che tornano in pareo e infradito venerdì
25 nel party “Summertime”. Continuano le
serate cinema con Arcigay Pianeta Urano mercoledì 9 e 23 dalle 21. Oltre ai classici martedì
“Underwear” e ai giovedì “Naked”, le serate
hard questo mese sono sabato 5 e 26 “Naked
party”; sabato 19 “Mask party” (passamontagna fornito dal club); domenica 13 e 27 dalle
16 alle 22 i sempre frequentati appuntamenti
“Arenasex”, che rappresentano i momenti hard
più forti del Triveneto, www.gayromeo.com/
arenasex per iscriversi e ricevere gli inviti. Per il
programma completo del mese siamo anche su
Facebook: Romeos Verona.
Info: Nicola 340 9660487
www.romeosclub.it
SEXY SHOP PRIMA O POI
Vieni in vacanza dalle nostre parti o abiti in
zona e non sai che regalo fare? Noi risolviamo
il tuo problema! Siamo a 5 minuti dall’Arena,
dalla fiera e da tutte le uscite dell’autostrada
di Verona. Da noi potrai trovare idee piccanti
e stuzzicanti, ingresso e comodo parcheggio
privato sul retro, massima privacy. Pagamenti
anonimi con bancomat e carte di credito (non
appare la scritta “sexy shop”). Tutto per la
coppia moderna. Se non sei mai venuto… fallo!
Sexy Shop Prima o Poi, corso Milano 51. Vedi
pubblicità dentro la rivista.
Info 045 8187000
PESCHIERA DEL GARDA
SEXY SHOP SECRET PARADISE
Vieni in vacanza dalle nostre parti o abiti in
zona e non sai che regalo fare? Noi risolviamo
il tuo problema! Siamo a 5 minuti da tutti i
parchi di divertimento del Garda, a 2 minuti
dell’uscita dell’autostrada di Peschiera del
Garda. Da noi potrai trovare idee piccanti e
stuzzicanti, comodo parcheggio, massima privacy. Pagamenti anonimi con bancomat e carte
di credito (non appare la scritta “sexy shop”).
Tutto per la coppia moderna. Se non sei mai
venuto… fallo! Sexy Shop Secret Paradise, via
XX settembre 43, Cavalcaselle (VR). Aperto
anche tutte le domeniche. Vedi pubblicità all’interno della rivista.
Info: 045 6402471
EMILIA ROMAGNA
BOLOGNA
ARCIGAY IL CASSERO
La prima settimana di giugno è previsto il lancio
della nuova campagna di comunicazione e
prevenzione per la lotta contro l’Hiv, studiata
e promossa dal Cassero Salute. L’obiettivo è
quello di sempre, sensibilizzare l’opinione pubblica all’attenzione dell’unico sistema di prevenzione attualmente riconosciuto come efficace: il
preservativo. Dal 9 al 29 giugno saranno affissi
200 manifesti con la nuova immagine studiata
ad hoc per la stagione estiva dal Cassero
Salute in collaborazione con lo studio Kitchen,
www.kitchencoop.it. L’immagine è quella di un
uomo di schiena, particolarmente abbronzato,
che ha sulla pelle il segno del preservativo, ad
indicare che laddove si usa questo importante
strumento non ci si scotta. I manifesti e i preservativi prodotti in occasione della campagna
estiva saranno distribuiti in tutti i locali e luoghi
di aggregazione gay e gay-friendly della città di
giugno 2010 · PRIDE
WWW.GAYROMEO.COM/OFFICINA
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INFO: 349 09 41 909 -WWW.CLUBOFFICINA.COM
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PRIDE · giugno 2010
V 18 ORGIA FIST LUCA MI
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GIORNO & NOTTE
Les Folies Scandal
Les Folies Scandal è vero sinonimo di sabato notte gay e lesbo di Torino e dintorni, e da sempre
è una delle sue serate più famose, frequentate e “in”. Un appuntamento ogni settimana diverso
dall’altro e in continua evoluzione, grazie anche all’intervento di artisti del mondo del cinema e
della televisione.
La stagione estiva 2010 si svolge alla discoteca Banus Club, location extra glamour nel cuore della
città, che vi accoglie con un arredamento molto fashion e una terrazza sul fiume Po da cui si gode
una vista spettacolare. Per ballare tutta la notte, mentre sexy boys vi intrattengono con spettacoli
e strip, una sala dance con dj MaxDevincentis e a rotazione dj Manuela Doriani, e una sala house
con dj Gotha e M.D-Deck e voices by Jessika Linda Roy e Janette Gray.
Se arrivate da fuori città sono disponibili una convenzione con un albergo con sconti sulle camere
e pacchetti esclusivi pernottamento più entrata in discoteca.
www.lesfoliescandal.it
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giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
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A 5 MIN. DALL’ARENA in P.zza BRA’, DALLA FIERA
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ORARIO CONTINUATO DALLE 09:00 ALLE 20:00
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Bologna, della regione Emilia Romagna e anche
fuori dalla regione.
Info: 051 0957200, 340 4863712
www.casserosalute.it
EASY STAFF
Anche questa estate il venerdì notte è sempre
una festa allo Chalet dei Giardini Margherita in
viale Meliconi! Venerdì 4 “ME2night” con Paolo
Tuci; venerdì 11 una notte tutta da vivere con lo
staff del Fuera di Rimini; venerdì 18 direttamente
da Verona “Skylight Disco Party”; venerdì 25
arrivano Le Strulle! Tutti i venerdì notte dalle 24
alle 4, ingresso liste 10 euro con drink!
Info 339 6278524
www.gaybologna.com
RIMINI
ENIGMA LABIRINT CLUB
L’Enigma Labirint Club è un disco-cruising
che si trova sulla costa romagnola, a Coriano
di Rimini sulla super strada di San Marino. Il
locale è composto da una grande zona dance,
un ben fornito bar, una sala video e un esteso
labirinto di 150 metri quadri attrezzato con
comode cabine, glory hole, trasgressive sling
e dark room. Il club organizza eventi diversi e
trasgressivi per il divertimento di soli uomini.
All’Enigma organizziamo naked e underwear
party e grazie agli amici Giò e Max di Bologna
anche serate hard leather ogni quarto sabato
del mese. Naturalmente non manca l’appuntamento bear, organizzato ogni secondo sabato
del mese da dj Mr-fly e dal gruppo Pesipiuma,
evento ormai molto apprezzato e affermato
sulla costa romagnola.
Info 331 3645957
www.enigmalabirintclub.com
TOSCANA
FIRENZE
FABRIK
Domenica 13 e domenica 27 “HardSexParty
h. 16-21” con dress code obbligatorio: leather,
rubber, sospensorio o total naked (ammissione
riservata in lista sul nostro sito) dalle 16 alle 21.
La serata prosegue regolarmente fino alle 3. In
collaborazione con bearwww.com sabato 19
“Bears Troops”, l’evento della comunità ursina
toscana. Weblist esclusivamente sul nostro sito.
Aperto dalle 22 da martedì a domenica.
Info: 349 8906645
www.fabrikfirenze.it
TORRE DEL LAGO
BIGODINI @ BUDDY
Venerdì 4 alle 21 imperdibile inaugurazione
di Bigodini, il primo Drag Queen Restaurant
toscano nato per assaporare la cucina tipica
locale e assistere all’esilarante dinner show
de La Cesira e di altre drag queen. Bigodini è
ospitato ogni venerdì e sabato sulla terrazza di
Buddy, in viale Europa 9 sulla marina di Torre
del Lago.
Info e prenotazioni: 346 9952338
www.bigodiniristorante.it
76
MAMAMIA
Venerdì 4 incredibile special guest direttamente dal programma Italia’s got talent Angela
favolosa cubista, con il suo pezzo “Più progressiva, più trasgressiva” che sta spopolando in
tutta Italia e in tutte le Radio. Apre ogni settimana Mi Chico Latino, il lunedì notte dedicato
alle sensuali sonorità latino-americane. Spazio
al talento il martedì con il Karaoke di M&M.
Mercoledì è T Team Dance, la scuola di ballo per
imparare le divertenti coreografie di Tommy Di
insieme al suo staff. Giovedì, con il nuovissimo
Mama’s Got Talent, è la serata in cui la drag con
i capelli blu Regina Miami cercherà di creare
tante nuove Mama-stars! Ogni venerdì è FriGAY
Disco, la serata capitanata da Tekemaya per
riscoprire insieme ai suoi stravaganti guests i
programmi tv “cult” degli anni ‘80 e ‘90. Lunedì
1 e ogni sabato la serata più folle della Versilia è
sempre Mama Classic in compagnia dell’esplosivo Mama Staff al gran completo: Regina
Miami, Tommy Di, La Kamilla e Magda. Sabato
26, invece, è Free Piggy Party, la “sagra del
maialino” con una misteriosa mascotte. Tutte
le domeniche dalle 18 fino a tarda notte Mama
Queen No Stop, l’AperiDisco con Tommy Di e i
suoi ospiti speciali.
Info: 345 1068618
www.mamamia.tv
PUGLIA
BARI
SAUNA MILLENNIUM BATH
Distribuita su due livelli, polifunzionale e con
un’ambientazione hi-tech, la sauna Millennium
Bath è il posto giusto per rilassarsi o divertirsi
tra i vapori del confortevole bagno turco,
nelle calde acque dell’ampia vasca idromassaggio o all’interno della sauna finlandese.
L’illuminazione, calda contro le pareti dai colori
aggressivi, diventa soffusa al piano superiore
fino a proporre le suggestioni di un notturno
stellato nell’area relax, a cui si accede passando
attraverso un corridoio destinato al cruising.
La sala video, la dark room con labirinto e
l’area lettura, arredata con confortevoli divani,
completano un ambiente dove i soci possono
trascorrere piacevoli ore di relax. Con l’arrivo
dell’estate saranno riproposte le serate cruising bar con accesso all’ampio giardino, dove
gustarsi una bevanda fresca in bella compagnia.
E per gli amanti del sole presto sarà aperto il
terrazzo dove si potrà prendere la tintarella in
piena libertà!
Info 080 5342530
www.millenniumbath.com
CAMPANIA
NAPOLI
DEPOT
In occasione del gay pride nazionale di sabato
26 giugno, Depot propone una serie di appuntamenti che accontenteranno ogni cliente e
ogni trasgressione. Venerdì 25 serata di apertura del week-end con ingresso senza dress
code obbligatorio. Serata speciale “Full fetish”
(leather, rubber, sportswear, naked) sabato 26
ma senza obbligo di dress code, per permettere
anche ai più timidi di partecipare e scoprire
un evento fetish. Domenica 27 doppio appuntamento hard con fist party dalle 15 alle 22 e
naked party dalle 22 in poi. Vi aspettiamo!
www.depotnapoli.com
SAUNA APOCALIXE
Prossimamente in zona Piazza Garibaldi la
nuova sauna Apocalixe su due piani, con sauna
finlandese, bagno turco, grotta idro, sale video
tv e xxx, sala fumatori, dark room, sex room.
Info: Enzo 333 9467202.
www.apocalixe.com
SAUNA BLU ANGELS
Per il gay pride nazionale che si svolgerà a
Napoli sabato 26, la sauna Blu Angels resterà
aperta 24 ore non stop da venerdì 25 a domenica 26. Per garantire momenti di relax saranno
messe a disposizione altre stanzette.
Info: 081 5625298
www.saunabluangels.com
SPAGNA
CIRCUIT FESTIVAL 2010
Dal 31 luglio all’8 agosto il più grande festival gaylesbico europeo tornerà a scuotere
Barcellona con 15 incredibili party e la terza edizione dell’ormai mitica giornata di divertimenti
al parco acquatico! Anche se la lista dei dj non
è ancora completa, possiamo già rivelare lapresenza di star della consolle del calibro di Offerm
Nissim, Enrico Arghentini, Marco Da Silva, Phil
Romano. Abbiamo migliorato i servizi offerti
ai partecipanti per rendere ancora più facile
e divertente la partecipazione ai vari eventi e
ampliato le offerte ufficiali di ospitalità. Non
mancheranno attività matuttine e appuntamenti culturali tra cui tre diverse mostre d’arte,
conferenze su omogenitorialità e bullismo omofobico, due rassegne cinematografiche, uno
spettacolo teatrale, un concerto e tre diverse
attività di fitness. Tutte le informazioni e gli
aggiornamenti li trovate sul nostro sito.
www.circuitfestival.net
SVIZZERA
GOTHICSAUNA
Se vieni a Lugano per una gita mordi e fuggi o
se ti fermi qualche giorno, è d’obbligo fare un
salto alla Gothicsauna, che da anni è un punto di
riferimento in Ticino per gli amanti del massimo
comfort, per la cura degli spazi e dei servizi,
per pulizia e privacy assolute. In più trovi una
clientela internazionale davvero unica. Aperta
ogni giorno, per gli orari vedi la rubrica “Dove
& Cosa”.
www.gothicsauna.ch
LUGANO GUESTHOUSE
Imperdibile opportunità per chi vuole pernottare in camere vicinissime alla sauna, con entrata
indipendente, letto alla francese, bagno/doccia,
terrazzino a prezzi davvero concorrenziali.
Prenotazioni e check-in direttamente in sauna.
www.gothicsauna.net/ita/guesthouse.html
giugno 2010 · PRIDE
cruising bar
24 ore su 24
7 giorni su 7
VIA NAPO TORRIANI 12
(STAZIONE CENTRALE)
MIILANO - TEL.0266985060
www.club-illumined.com
avviso riservato ai soci
in g re s s o e s c lu s iva m e nte c o n u n o - c a r d e d o c u m e nto di i d e nti t à
PROGRAMMA SALA FIRE GIUGNO
FIST PARTY
VEN 04/06 DALLE 22.00
DOM 13/06 DALLE 15.00
MASKED PARTY
VEN 11/06 DALLE 22.00
TOTAL NAKED PARTY
VEN 18/06 DALLE 22.00
DILDOS PARTY
VEN 25/06 DALLE 22.00
NAKED PARTY
TUTTI I SABATI DALLE 22.00
INTERNATIONAL FIST MEETING
VEN/SAB/DOM 09/10/11 LUGLIO
VIA NAPO TORRIANI 12
(STAZIONE CENTRALE)
MIILANO - TEL.0266985060
www.club-illumined.com
PRIDE · giugno 2010
77
MILANO Via Antonio da Recanate 7 (MM Centrale) 20124
ROMA Via S.Gallicano 13 (Trastevere)
tel. 02-67391224 fax 02-67847756
Aperto dal lunedì al sabato (orario continuato) h. 9,30 - 19,30
tel. 06-58335692 fax 06-58390427
Chiuso il lunedì, aperto dal martedì al sabato h. 10,00 - 20,00
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ENTERTAINMENT DVD VIDEO
DVD N.
12259
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DVD N.
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nome:
DVD
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DVD
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numero:
DVD
DVD
città:
DVD
DVD
cap:
DVD
DVD
cognome:
FOTO CARLO TRENTIN
via:
provincia:
DOCCINO ANALE
telefono :
pago allegando assegno
(obbligatorio per avvertire della spedizione)
pagherò contrassegno al corriere
SPEDIZIONE RISERVATA CON IMBALLO ANONIMO SPESE SPEDIZIONE 11,00 Euro NON INVIARE FRANCOBOLLI
VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI / SPEDIZIONE CON CORRIERE ESPRESSO IN 24/48 ORE
DOVE & COSA
Shop
Center Fantasy sex shop
via Manzù 3/d, Curno (BG)
tel. 035 614111
www.centerfantasy.it
Dove & Cosa
ANCONA
Pensiero Stupendo
Via Montignano 3, Castel Colonna (AN)
ven.–sab. e prefestivi 23:00–04:00
tel. 347 0779266, 347 4758758
www.pensierostupendo.net
21:00–4:00, chiuso lunedì
tel. 080 5580028
www.nordwinddiscopub.eu.com
Gilda Club
viale Einaudi 60
one night domenica
tel 340 8244204
www.francescopetit.fan-club.it
Saune
Saune
Velluto
S.S. Adriatica Sud 184, Marzocca (AN)
dom. lun e gio. 15:00–24:00, ven.
15:00–01:00, sab. 15:00–02:00
chiuso martedì e mercoledì
www.saunavelluto.it
Millennium Bath
via Adriatico 13
tel 080 5342530
www.millenniumbath.com
Locali e discoteche
ASTI
Locali e discoteche
Boschetto Bar
viale Partigiani 34
tel. 0141 352471, 347 5811687
BARI
Associazioni
Kabum Pride Village Associazione
Promozione Pari Opportunità
tel. 348 6104584
www.lefateignoranti.fan-club.it
Locali e discoteche
Boulevard Disco Pub
corso Vittorio Emanuele 40a/42
tel. 393 9904951
El Merendero Disco
SS 100 uscita Adelfia, Rutigliano (BA)
www.elmerenderodisco.it
Makumba Gay Pride
c/o Heineken Disco Pub
via G. Pastore km 1.100, Gioia del Colle
(BA)
one night gay ogni primo e terzo sabato
tel. 347 3670135
www.gaybari.it
North Wind Disco Pub
via Giannone 18 (zona campus)
Altro
Comotti Gomme
via Giovanni XXIII 1, Azzano S. Paolo
(BG)
sconti per i lettori di Pride
tel. 035 532110
[email protected]
Jammin’ Bar
c/o Orio Centre via Portico 59/61, Orio
al Serio (BG)
tel. 035 318210
BOLOGNA
Associazioni
BERGAMO
Arcigay nazionale
via Don Minzoni 18
tel. 051 6493055
www.arcigay.it
Comitato provinciale Arcigay Il
Cassero
via Don Minzoni 18
tel. 051 6494416
www.cassero.it
Locali e discoteche
Gruppi sportivi
Divina Fashion Bar
borgo Santa Caterina 1
19.00–2.00, chiuso domenica e lunedì
www.bardivina.it
Get Up Club
via Bianzana 46
tel 349 5525092
www.discogetup.com
La Chiave risto-piano bar
via S. Francesco d’Assisi
chiuso lunedì
tel. 335 5242390
www.lachiavepianobar.it
Mamo’s Bar
via Baschenis 13/a
dalle 17:00, chiuso lunedì
tel. 035 270014
www.mamos.it
Ristoranti
Trattoria Anita
via al Luio 60, Alzano Lombardo (BG)
chiuso lunedì e martedì a pranzo
tel. 035 521830
Saune
The City Sauna
via della Clementina 8
tel. 035 240418
www.thecitysauna.com
Bogavolley
c/o palestra CUSB via del Carpentiere 19
allenamenti mar./gio. 22:00–24:00
tel. 338 1083693
www.bogavolley.it
[email protected]
Gruppo Pesce
c/o piscina Vandelli via di Corticella
180/4
allenamenti lun. e gio. 19:30–20:30
tel. 329 4547793
Hotel
I Portici Hotel, 4 stelle
via Indipendenza 69
tel. 051 42185
www.iporticihotel.com
Locali e discoteche
Bart
via Polese 47/a
tel. 051 243998
www.bartclub.net
Easy Staff (stagione estiva)
c/o Chalet dei Giardini Margherita
viale Meliconi
one night venerdì 22:00–04:00
www.gaybologna.com
Ganesh
via Polese 47/c
19:00–03:00
tel. 051 5877771
Movida Club
via S. Felice 6/b
17:00–06:00
tel. 051/232507
Red Club
via del Tipografo 2
dalle 23:00 venerdì e sabato
tel. 051 6011241
www.discoredclub.com
Ristoranti
Trattoria Papa Re
piazza Unità 6
chiuso domenica
tel. 051 356120
Saune
Black Sauna
via del Tipografo 2
14:00–02:00, ven.–sab. 14:00–03:00
chiuso martedì
tel. 051 6011241
www.blacksauna.com
Cosmos Sauna
via Boldrini 22
Steam
via Ferrarese 22/i
dalle 14:00
tel. 051 363953
www.steamsauna.it
Shop
Igor Libreria
via S. Petronio Vecchio 3
tel. 051 229466
www.facebook.com/igor.libreria
La Boutique dell’Eros
via Polese 32
tel. 051 4070551
www.laboutiquedelleros.it
BOLZANO
Hotel
Alpin Garden Wellness Resort, 4 stelle
via J. Skasa 68, Ortisei (BZ)
tel. 0471 796021, fax 0471 796601
www.alpingarden.com
Locali e discoteche
Bossanova Pub
via Cappuccini 8/a
tel. 347 4575846
The First disco
c/o Seicomesei via Buozzi 3 (vicino fiera)
one night sabato
tel. 333 6071630
www.thefirstdisco.it
Saune
Exit sauna wellness
via Visitazione 2/Mariaheimweg 2
lun. 14:00–24:00, mar. gio. ven. 18:00–
00:30, sab. dom. 14:00–00:30
www.sauna-exit.it
BRESCIA
Locali e discoteche
Living Room Bar
via E. Ferri 31
tel. 030 2310939
da mar. a ven. 7:30–24:00, sab.–
dom. 17:00–01:00
Art Club
www.artclubdisco.com
Antico Borgo (dalla Giò)
via Borgo Trento 38
Circolo Le Visionnaire
concerti live, proiezioni, esposizioni
contrada Carmine 10/c
18:00–01:00 da lunedì a sabato
80
www.levisionnaire.info
Big Mama’s
via Mapella 7, Lonato (BS)
tel. 347 2563585 , 347 1509452
www.bigmamas.it
DayBar
viale Europa 45/m, Montichiari (BS)
www.daybar.it
Out Limits
via U. Foscolo 2, Paderno Franciacorta
(BS)
22:30–05:00 venerdì e sabato
tel. 347 5014287, 335 8775189
www.outlimits.it
Re Desiderio Pub
vicolo Lungo 11
www.redesiderio.com
Sisì pub
piazza Duomo 13/a, Desenzano del
Garda (BS)
tel. 030 9140085
lun.–sab. 21:00–02:00, dom. 18:00–
02:00, chiuso primo lun. e mar. del mese
www.sisipub.com
Trap
via Castagna 55
venerdì e sabato
tel. 340 6857585
www.trapmad.it
Saune
Splash Club
via Faustinella 1, Desenzano del Garda
(BS)
lun.–ven. 15:00–01:00, sab. 15:00–
02:00, dom. 14:00–24:00
tel. 030 9142299
www.splashclub.it
Shop
Sexy Shop C’est La Vie
viale Marconi 130, Desenzano del Garda
(BS)
aperto tutti i giorni
tel. 030 9911784
Altro
Lucas Kazan Production
produzione film hard
via del Molin 45/f, Desenzano del Garda
(BS)
tel. 333 2017811
www.lucaskazan.com
BRINDISI
Hotel
B&B Lune Saracene
strada Provinciale 28, OstuniFrancavilla km 13, S. Michele Salentino
tel. 0831 966294
www.lunesaracene.it
Pietrefitte B&B
contrada Pascarosa SP14 Ostuni/
Martina Franca
tel. 0831 330778, 348 0446507
www.pietrefitte.com
CAGLIARI
Hotel
B&B La Terrazza sul porto
Attico in centro con terrazza
panoramica
largo Carlo Felice 36
tel. 070 658997, 339 8760155
www.laterrazzasulporto.com
Locali e discoteche
Go Fish
via G.B. Venturi 12/14
giovedì e sabato
tel. 070 45453169, 348 5876314
giugno 2010 · PRIDE
DOVE & COSA
www.go-fish.it
Il Fico d’India
lungomare Poetto
tel. 070 380936
Rainbow Café
via Rossini 16 angolo via Verdi
tel. 347 6078384
Altro
Il Delfino club, agenzia relazionale per
gay e lesbiche (su appuntamento)
via Bonaria 66
tel. 331 5262754
www.agenziaildelfino.com
CASERTA
Ristoranti
Taverna La Napoli Popolare
viale degli Ulivi, Pinetamare (CE)
tel. 081 5094144, 339 1221381, 331
9390916, 393 6748577
CATANIA
Associazioni
KALON associazione culturale glbte
Tel. 393 6711629
www.kalonglbte.it
Hotel
B&B Crispi Rooms
via Francesco Crispi 15, 1° piano
tel./fax 095 532548
www.crispirooms.com
B&B Four rooms
via Monserrato 9
tel. 095 448239, 348 3243872
www.4roomshotel.com
Hotel Villa Romeo, 3 stelle
via Platamone 8
tel. 095 534714
www.hotelvillaromeo.it
Locali e discoteche
Codice Rosso cruising bar
via Conte Ruggero 48
tel. 340 9076099
www.ilcodicerosso.com
Café Noir
zona porto vicino ex Capannone
tel. 349 2693745, 347 9548021
Le Capannine
viale Kennedy 93, Lidi Playa, Stradella
Capannine
tel. 349 2693745
one night venerdì
www.cristinagarofalo.it
Pegaso’s Circus
viale Kennedy 80, Lidi Playa
one night sabato e prefestivi
tel. 095 7357268, 348 3534116
www.pegasos.it
Ristoranti
Neva Caffè
piazza San Francesco 4/5
07:00–03:00
tel. 095 315545
Saune
Terme di Achille
via Tezzano 13
da mar.a dom. 14:00–24:00, sab. no stop
t. 095 7463543, 333/4305708
www.termediachille.com
Sauna Mykonos
via Platamone 20
da mar. a dom. 16:00–23:00
tel. 095 531355
www.saunamykonos.it
COMO
Ristoranti
Risoamaro
PRIDE · giugno 2010
via Milano (Mariano Comense)
chiuso domenica
tel. 031 750997
www.risoamaro.it
tel. 0547 86213
www.villaggiorose.com
Locali e discoteche
Libreria Domus Universitaria
corso Italia 74-84
tel. 0984 36910
Exarea Café
viale Gramsci 81
one night giovedì dalle 21:00 alle 24:00,
domenica aperitivo con drag show dalle
19:00 alle 22:00
tel. 338 5652490
www.myspace.com/exarea81
CREMONA
GENOVA
Associazioni
Locali e discoteche
Comitato provinciale Arcigay La Rocca
via Speciano 4 (presso ARCI)
tel. 338 5015488 (presidente),
347 2783901 (vicepresidente)
www.arcigaycremona.it
La Goccia, gay credenti
via De Berenzani 18/c
tel. 0372 471622, 347 4116736
Aqua Club Bar (presso la sauna)
gio. 21:30–01:00, ven.–dom. 21:30–
02:00
Virgo Discoclub
via Carzino 13 rosso
tel. 347 8151451
www.virgoclub.com
COSENZA
Altro
Locali e discoteche
Notte Praga
viale Po 129/d
one night sabato 23:00–04:00
t. 0372 410798, 349 3763150
www.nottepraga.com
FIRENZE
Hotel
Medici Hotel, 2 stelle
via de’ Medici 6
tel. 055 284818
www.hotelmedici.it
Pensione Matilde
via Nazionale 17
tel. 055 2690935, 392 9127871
www.pensionematilde.eu
Saune
Aqua Club
salita Salvatore Viale 15/r
da ven. a lun. 15:00–21:00, chiuso
martedì
tel. 010 588489
GROSSETO
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay
Leonardo da Vinci
via Parini 7/e
tel. 0564 1911305, 347 0788972
www.grossetogay.it
Friendly Maremma
www. friendlymaremma.it
LECCO
Locali e discoteche
Ristoranti
Crisco club, gay disco - cruising bar
via San Egidio 43/r
tel. 055 2480580
aperto dalle 22:00, chiuso dom. e mar.
www.criscoclub.com
Fabrik cruising bar
via del Lavoro 19 zona ind. Fibbiana,
Calenzano (FI)
mar.–dom. dalle 22:00
tel. 349 8906645
www.fabrikfirenze.it
Hard Bar 85
via Guelfa 85 rosso
tel. 055 2645461
www.hardbar85.it
Piccolo Café
borgo Santa Croce 23/r
tel. 055 2001057
Tabasco Disco Gay
piazza Santa Cecilia 3
055 213000
www.tabascogay.it
Y.A.G. B@R
via de’ Macci 8r
tel. 055 2469022
www.yagbar.com
Ristorante Sanmauro
via De Gasperi 82 (Casatenovo)
tel. 039 9202601
www.sanmauroweb.it
Saune
Florence Baths
via Guelfa 93 rosso
tel. 055 216050
www.florencebaths.eu
Altro
Extro, parrucchieri
via di Avane 58, Empoli (FI)
tel. 0571 82007
FORLÌ - CESENA
Hotel
Villaggio Camping delle Rose
via Nazionale Adriatica 29, Gatteo a
Mare (FC)
LUCCA
Associazioni
Friendly Versilia
Tel. 199 443686 (infoline)
www.friendlyversilia.it
Hotel
B&B Fate e folletti
via Garibaldi 33
tel. 0584 350546, 339 5894702
www.fateefolletti.com
B&B Las Dunas
via Alfano 20/b
tel. 348 9173963
www.lasdunasbeb.com
Locali e discoteche
Adagio
viale Europa 9, Torre del Lago (LU)
12–notte
tel. 392 9232446
www.adagiolounge.com
Bocachica
viale Europa 1, Torre del Lago (LU)
tel. 0584 350976
Frau Disco
viale Europa, Torre del Lago (LU)
tel. 0584 342282
www.fraumarleen.com
G-Live
via Casola, Marina di Massa (LU)
tel. 0585 868034
Mama Beach
viale Europa a 100 m dal Mama Mia,
Torre del Lago (LU)
www.mamabeach.it
Mama Mia
viale Europa 5, Torre del Lago (LU)
tel. 345 1068618
www.mamamiadisco.com
Priscilla bar tabacchi
viale Europa, Torre del Lago (LU)
aperto tutto l’anno, Pride in
distribuzione
tel. 0584 341804
www.priscillacaffe.it
Ristoranti
Buddy
Fast Food – Caffè –Ristorante
viale Europa, 9
Torre del Lago (LU)
tel. 346 9952338
www.buddyhouse.it
Bigodini
venerdi e sabato cena e drag show
c/o Buddy
Viale Europa, 9
Torre del Lago (LU)
dalle 21:00
tel. 346 9952338
www.bigodiniristorante.it
MANTOVA
Shop
Etnoambienti, mobili etnici
via Lonato 4, Castiglione delle Stiviere
(MN)
chiuso lunedì mattina
tel. 0376 638007, 339 1118042
www.etnoambienti.it
MESSINA
Locali e discoteche
Shatulle Bar
piazza Palladini 4, Taormina (ME)
tel. 0942 23056
MILANO
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay CIG
Centro di Iniziativa Gay
via Bezzecca 3
lun.–ven. 15:00–20:00
tel. 02 54122225
Telefono amico gay: 20:00–23:00 lun.
mar. gio. ven. 02 541222227
www.arcigaymilano.org
AGEDO nazionale Associazione Genitori
Di Omosessuali
via Bezzecca 4
giov 14:00–17:30
tel. 02 54122211
www.agedo.org
ASA Associazione Solidarietà Aids
via Arena 25
tel. 02 58107084
www.asamilano.org
Gruppo del Guado, cristiani
omosessuali
via Soperga 36
tel. 346 3081901
www.gaycristiani.it
Gruppi Sportivi
Gruppo Pesce Milano
Non le solite vasche! Nuoto e
nuoto sincronizzato con il gruppo
SyncDifferent
tel. 340 5246398
www.gruppopesce.org,
[email protected]
Hotel
Hotel Charly, 2 stelle
via Settala 76
sconti ai lettori di Pride secondo
disponibilità (no periodi fiera)
tel. 02 2047190
www.hotelcharly.com
Hotel Garda, 3 stelle
via Napo Torriani 21
sconti ai lettori di Pride secondo
disponibilità (no periodi fiera)
tel. 02 66982626
www.hotelgardamilan.com
B&B Maggiolina
via Edolo 6
tel. 392 4994983
www.bbmaggiolina.it
Locali e discoteche
19–01 Bar
via Bazzini 34
19:00–01:00, chiuso domenica
tel. 347 1701701, 340 0458851
Afterline Club
via Sammartini 25
lun.–sab. dalle 22:00, domenica chiuso
tel. 02 36519232, 339 3876398
www.afterline.it
Barbarella club
c/o Tropicana, viale Bligny 52
one night sabato
tel. 331 7130878
www.barbarellaclub.com
Join the Gap by CIG
c/o Borgo del Tempo Perso, via Fabio
Massimo 36
one night domenica dalle 20:00
tel. 02 54122225
Company Club
via Benadir 14
chiuso lunedì
tel. 02 2829481
www.companyclub.org
Cruising Canyon
via Paisiello 4
Depot cruising bar
via dei Valtorta 19
tel. 02 28970999
www.depotmilano.com
Flexo
via Oropa 3
lun.–sab. dalle 21:00, dom. dalle 15:00
tel. 02 26826709
www.flexoclub.it
Gasoline
via Bonnet 11
H.D.
via Caruso ang. via Tajani
lun.–mar. ven.–sab.
tel. 02 718990
Illumined cruising
via Napo Torriani 12
aperto 24 ore tutti i giorni
tel. 02 66985060
www.club-illumined.com
King
via Derna 19
chiuso martedì
tel. 346 1472861
www.kingmilano.com
K.O. Club
via Resegone 1
dom.–gio. 22:00–03:00, ven.–sab.
22:00–06:00,
tel. 339 7798450
www.koclubmilano.com
La Casa della Musica
via Ascanio Sforza 81
one night serata DQ con La Cesira staff,
dalle 20:30
tel. 348 0435725, 333 2600608
Le Maschere
via Maiocchi 1
10:30–2:00
tel. 02 20240176, 339 5621382
Mono
via Lecco 6
dj-set dopo le 23:00, chiuso lunedì
tel. 339 4810264, 347 4434228
www.myspace.com/monomilano
Next Groove Café
via Sammartini 23
10:00–02:00
tel. 348 7444957
Nuova Idea
via De Gasperi 14, Corsico (MI)
81
DOVE & COSA
Ponti Sospesi, gay credenti
www.gruppopontisospesi.eu
Hotel
Casa vacanze La Casa dei Gigli
via Tribunali 339
tel. 320 0123663
[email protected]
Dolce sonno Morelli
via Domenico Morelli 49
tel. 081 2452291, 338 3576314
Locali e discoteche
gio. 23:00–03:00, sab. 21:30–04:00
Tel. 333 4816780
One way disco
via F. Cavallotti 204, Sesto S. Giovanni
(MI)
one night sabato
tel. 02 2421341, 348 7424824
www.oneway.it
Pour Homme
c/o Magazzini Generali, via Pietrasanta
16
one night sabato, 23:00–05:00
tel. 333 6656658 , 334 1178011
www.pourhomme.tv
Rhabar
alzaia Naviglio Grande 150
mer.–dom. 19:00–02:00
www.rhabar.it
That’s all
c/o Codice a Barre, alzaia Naviglio
Grande 98
one night venerdì
tel. 339 3632056, 349 1077832, 388
7556380
www.thats-all.com
X Club
via Sammartini 23
mer.–dom. dalle 21:00 fino al mattino
tel. 02 67070683, 328 7022099
www.xclubmilano.com
Ristoranti
Acqua e Farina
via dell’Artigianato 4 (Agrate Brianza)
tel. 039 6893022
www.acquaefarina.net
Cavallini
via Mauro Macchi 2
tel. 02 6693174
Grani e Braci
via Farini angolo via Ferrari
tel. 02 36637422
www.graniebraci.it
Saune
Alexander’s Club Sauna
via Pindaro 23
tutti i giorni 13:00–01:00
tel. 02 2550220
www.alexandersauna.net
Magic Sauna
via Maiocchi 8 (4°piano)
10:30–24:00, chiuso martedì
tel. 02 29406182
Metrò Milano Centrale
via Schiapparelli 1
12:00–24:00
tel. 02 66719089
www.metroclub.it
Metrò Milano Cimiano
via Oropa 3
mer.–dom. 14:00–21:00
t. 02 28510528
82
www.metroclub.it
Royal Hammam
via Plezzo 16
aperta tutti i giorni dalle 12:00
www.royalhammam.com
Terme di Milano
via Varese 4
tel. 02 29000516
Thermas
via Bezzecca 9
tel. 02 5450355
dom., mar.–gio. 12:00–24:00, ven.–sab.
12:00–01:00, chiuso lunedì
www.thermasclub.com
Shop
Arconati 9, arte e cornici
via Arconati 9
tel. 02 54100035, 338 7246028
[email protected]
Babele libreria
v.le Regina Giovanna 24/b
lun. 15:00–19:30, mar.–sab. 10:30–19:30,
dom. 15:00–19:30
tel. 02 36561408
www.libreriababele.it
Bushido Sex Shop
via Andrea Doria 48/a
tel. 02 6693651
lun. 11:00–19:30, mar.–sab. 09:30–19:30
dom 09.30–13:00
www.bushidomilano.com
CanCan, oggettistica e regali
via de Amicis 7
tel. 02 80502683
[email protected]
Imbarcogay Viaggi
via Fiamma 31
tel. 02 36504844
www.imbarcogay.it
Internet Café
piazza Duca d’Aosta 14
lun.–ven. 08:00–24:00, sab.–dom.
09:00–24:00
www.gayromeo.com/internetcafemilano
La Milanottica
via Vitruvio 43
sconti per i lettori di Pride
tel. 02 6693723
Pier pour hom, libri, moda e
oggettistica
via Mortara angolo via Alessandria
lun. 14:00–19:00, mar.–sab. 10:00–19:30,
dom. 15:00–19:00, chiuso ultima dom.
del mese
tel. 02 89075230
www.pierpourhom.it
Studio Know How Entertainment sexy
shop, leather shop
via Antonio da Recanate 7
tel. 02 67391224
lun.–sab. 09:30–19:30
Altro
Massaggi rilassanti e terapeutici
antistress, shiatsu, watsu e sportivi
Armando Migliolaro, via Gluck 50
tel. 347 2364970
www.ilmassaggiatore.eu
Terapista del massaggio
Massaggi antistress, decontratturanti
e shiatsu. Depilazione corpo (anche
zone intime). Su appuntamento,
anche a domicilio.
via Elio Reguzzoni 9
tel. 345 2162929
[email protected]
Aquarosa, centro estetico
via Anfiteatro 6
lun.–sab. 09:00–21:00
tel. 02 36519654
Il Delfino club, agenzia relazionale per
gay e lesbiche (su appuntamento)
via Monte di Pietà 21
tel. 340 8789989
www.agenziaildelfino.com
Il Dito e la Luna, edizioni lesbiche, gay
e transgender
www.ilditoelaluna.com
L’altro martedì
c/o Radio Popolare FM 107.6
mar. dalle 22:40 alle 23:30 anche in
streaming
www.radiopopolare.it
Depot
via della Veterinaria 72
mar.–dom. dalle 21:00
tel. 081 7809578
www.depotnapoli.com
Disco Velvet
via Cisterna dell’Olio 11
one night domenica
tel. 349 6748557
Macho Lato, disco-cruising-lounge club
via Abate Minichini 62
tel. 320 1994834, 328 3093182,
081/7803062
lun.–dom. dalle 22:00
www.macholato.it
Redmoon Disco
Centro direzionale Isola A/7 (via Taddeo
da Sessa - Corso Meridionale)
giovedì serata “bear”
tel. 349 5943306
www.bearsofnaples.it
Saune
Blu Angels Sauna
Centro direzionale Isola A/7 (via Taddeo
da Sessa - Corso Meridionale)
tutti i giorni 14:00–22:00
tel. 081 5625298
www. saunabluangels.com
Altro
Freelovers, organizzazione serate
tel. 392 6391100
www.freelovers.it
Napoligaypress, gay news blog a
Napoli e in Campania
www.napoligaypress.it
Velenika, organizzazione serate
tel. 349 6748557
www.velenika.it
PADOVA
Locali e discoteche
Anima bar
via Vicenza 15
21:00–02:00, chiuso martedì
Bertelli’s, wine bar
via Gritti 3
aperto tutti i giorni dalle 18:00
tel. 347 8809766
Café Bangkok
strada dei Colli 45
aperto tutti i giorni
tel. 340 8137773
Dancing queen
one night domenica c/o Flexo
Flexo Multiclub
via Turazza 19, int. 3
mer.–dom. festivi e prefestivi dalle
22:00
tel. 049 8074707, 339 7379579
www.flexoclub.it
Hot Dog
via Turazza 19, scala A
lun.–sab. dalle 20:00, dom. e festivi
dalle 14:00
tel. 338 6665207
www.hot-dog-club.com
Officina cruising
via A. Volta 1/7, Limena (PD)
gio.–dom. 22:00–03:00
tel. 338 8721747
www.clubofficina.com
Perché no? café
via Manzoni 4
19:00–02:00, chiuso lunedì
Tel. 348 8246191
Pixel @ Flexo
tel. 346 5774101
The Block Seven Sins
v. Rossi 5, Rubano (PD)
tel. 333 90604343
www.block.it
Tiratardi Pub
MODENA
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay Matthew
Shepard
via IV Novembre 40/a
tel. 348 7669298
www.arcigaymodena.org
Locali e discoteche
Frozen
via Contrada 346
ogni martedì21:00–02:00
www.myspace.com/frozenitaly
Fusion Clubkfe
via Donzi 8
ogni giovedì 18:00–01:00
www.fusionclubkfe.com
NAPOLI
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay Antinoo
vico san Geronimo 17
lun.–ven. 17:00–21:00
tel./fax 081 5528815
www.arcigaynapoli.org
giugno 2010 · PRIDE
DOVE & COSA
via Palermo 20
tel. 347 7096771
www.tiratardi.it
Saune
Metrò Club
via Turazza 19
tel. 049 8075828
14:00–02:00
www.metroclub.it
Altro
Agenzia LeiLeiLuiLui, agenzia
matrimoniale e relazionale
tel. 349 0893495 (dalle 10:00 alle 21:00)
Locali e discoteche
Phoenix
via Caravaggio 109
mer.–dom.
tel. 085 73689, 338 5252134
www.phoenixclub.it
PIACENZA
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay
L’.A.T.OMO
strada Malchioda 39
tel. 346 6877021, 340 1643270
piacenzagay.blogspot.com
PALERMO
Locali e discoteche
Locali e discoteche
Chikos, discoclub
via dell’Aguzzafame 87
tel. 335 8775189, 0523 497050
sab. 22:30–05:00
www.chikos.it
Exit Bar
piazza S. Francesco di Paola 40
21:00–03:00 chiuso martedì
tel. 091 6111990, 348 7814698
www.exitdrinks.com
Isla Blu Solarium Beach
viale dei Saraceni – Isola delle femmine
(PA)
One night martedì 22:30 – 3:30
I grilli bar
largo Cavalieri di Malta 11
Altro
Nirvana Studio, per il tuo benessere
psicofisico
piazza Casalino 6, Fiorenzuola d’Arda
(PC)
tel. 380 5478212
www.gianantoniocorna.it
Shop
AltroQuando libreria
via Vittorio Emanuele 143
tel. 091 6114732
www.altroquando.org
Altro
Associazione Stanze al Genio
Casa-museo con esposizione
permanente di mattonelle antiche
e collezionismo vario
via Garibaldi 11
tel. 340 0971561
[email protected]
www.stanzealgenio.it
PARMA
Locali e discoteche
Disco Andromeda
via Gramsci 5, Soragna (PR)
sabato e prefestivi dalle 22:00
tel. 0524 597204
Le Male Club
via Montesporno 16/a
tel. 347 1556550, 393 3308927
PERUGIA
Shop
Castro Market
9:30–19:00 da lunedì a venerdì
tel. 800 993305 (info e ordini), 075
8583526 (da cell.)
www.castromarket.it
PESARO - URBINO
Shop
Sexy Moon sex shop
via Nazionale Adriatica 21/23, Gabicce
Mare (PU)
tel./fax 0541 953608
www.sexyromagna.com
PISA
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay Pride!
via San Lorenzo 38
tel. 050 555 618
www.arcigaypisa.it
Locali e discoteche
Bar Colors
via Mossotti 10
tel. 050 500248
www.colors.fm
HUB Disco
c/o DressCode (ex Insomnia)
Le Melorie, Ponsacco (PI)
tel. 345 1068618
www.hubdisco.it
Saune
Siesta Club 77
via Porta a Mare 26
dom.–gio. 15:00–24:00, ven.–sab.
15:00–01:00
tel. 050 2200146
Altro
Gay.it S.p.A.
via Ravizza 22/f
www.gay.it
Out Travel, agenzia viaggi
tel. 800 131011, 050 3155555
www.outtravel.it
PORDENONE
Locali e discoteche
Heaven Club
via Friuli 16, Fontanafredda (PD)
mar.–sab. 22:00–04:00, chiuso
dom.–lun.
tel. 0434 999828
www.heavenclub.it
RAVENNA
Ristoranti
PESCARA
Saune
Rainbow Thermas
viale Europa 10, Montesilvano (PE)
tel. 392 3459549, 340 7708324
dom.–ven. 15:00–02:00, sab. orario
continuato
www.rainbowclubthermas.com
PRIDE · giugno 2010
Blu Bar
viale Da Verrazzano 30
chiuso lunedì, estate sempre aperto
tel. 333 2420334
Art Livingston café/ristopub
via Marabina 239, Lido di Dante (RA)
dalle 9:00 all’alba
Hotel
Zeus
via Vivaldi 66, Lido di Classe (RA)
tel. 0544 939172
www.zeushotel.it
Locali e discoteche
Calipsho, bar gelateria
via M. Polo 22, Lido di Classe (RA)
tel. 0544 939234
Shop
Cactus Sex Shop
viale da Verrazzano 24, Lido di Classe
(RA)
tel. 0544 948207
www.sexyromagna.com
¿Why Not? Sex Shop
Via Circ.ne al Molino 74/a
tel. 0544 39308
www.sexyromagna.com
REGGIO EMILIA
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay
Arcilesbica Giòconda
via Emilia all’Ospizio 102
tel. 0522 550383
www.arcigayreggioemilia.org
Locali e discoteche
Planet Café
via Guido Da Castello 13/d
one night martedì
tel. 0522 436660
RIMINI
Hotel
B&B Casa Madana
via Giumbo 26/a
www.casamadana.com
Locali e discoteche
Classic Club, discoteca
via Feleto 11
tel. 0541 7311134
www.clubclassic.net
Enigma Labirint Club
via Ausa 173, Coriano (RN)
mer. e ven.–dom. 21:30–04:00
tel. 0541 729401
www.enigmalabirintclub.com
Fuera
piazzale Gondar 1, Bellariva (RN)
tutti i giorni dalle 21:00, martedì drag
queen show
tel. 338 4655512
www.fuera.it
ROMA
Associazioni
AGEDO Roma
c/o Circolo Mario Mieli
lunedì 17:00–19:00
tel. 06 5413985
www.agedo.roma.it
Circolo di Cultura Omosessuale Mario
Mieli
via Efeso 2/a
tel. 06 5413985
www.mariomieli.org
Comitato provinciale Arcigay Gruppo
ORA
via N. Zabaglia 14
mer. Welcome Group 19:00–21:00, ven.
Gruppo Giovani 19:00–21:00
tel. 06 64501102
www.arcigayroma.it
Gay Help Line, consulenza legale,
psicologica, medica, info su locali ed
associazioni glbt
lun. mar. gio. ven. 16:00–20:00
tel. 800 713 713 (gratuito anche da cell.)
www.gayhelpline.it
R.E.F.O. rete evangelica fede e
omosessualità
c/o chiesa valdese di piazza Cavour
www.refo.it
Hotel
Ares rooms
via Domenichino 7, scala A (5° piano)
tel. 06 4744525, 340 2781248
[email protected]
www.aresrooms.com
B&B Gaspare
via Balilla 16
tel. 328 8333486, 328 3631863
[email protected]
www.bbgaspare.com
B&B Romamia
via Giacomo Ciamician 73 (metro B)
camere climatizzate con bagno
privato e tv
tel. 393 6923965
[email protected]
www.bebromamia.com
Hotel Derby, 3 stelle
via Vigna Pozzi 7
tel. 06 5136978
www.hotelderby.it
B&B Frutta e Verdura
via Vibio Sequestre 20
t. 347 2446721
www.fruttaeverdura.roma.it
Locali e discoteche
Alibi
via Monte Testaccio 39/44
mer.–sab.
tel. 06 5743448
Amigdala
secondo ven. del mese c/o Dimmidisi,
quarto ven. del mese c/o Rising Love
tel. 392 0929671
www.amigdalaqueer.it
Circolo degli Artisti
via Casilina Vecchia 42
one night Omogenic ogni ven. dalle
23:00
tel. 06 70305684
www.circoloartisti.it
Coming Out Pub
via S. Giovanni in Laterano 8
tel. 06 7009871
www.comingout.it
Eagle Club
via Placido Zurla 68
tutti i giorni dalle 22.30
www.eagleclubroma.com
Frequency
via Enea 34
ven. e dom. dalle 15:00
tel. 340 6939719
www.thefrequency.it
Frutta e Verdura
c/o Studio 69, via Monte Testaccio 94
after hour dom. e festivi dalle 04:30
tel. 347 8797063
Garbo
vicolo Santa Margherita 1/a (Trastevere)
chiuso lunedì
tel. 06 5812766
Gate
via Tuscolana 380
tutti i giorni 14:00–21:00
tel. 340 6939719, 347 6123752, 06
7840335
www.gateroma.it
Glamdala
c/o Lanificio 159, via di Pietralata 159/a
ogni terzo sabato del mese
tel. 392 0929671
www.amigdalaqueer.it
Hangar Disco Bar
via in Selci 69
chiuso martedì
tel. 06 48813971
www.hangaronline.it
Il Diavolo Dentro
largo Itri 23/24
lun.–gio. 16:00–20:00, ven.–sab.
22:00–04:00, chiuso dom.
tel. 392 3388267
www.ildiavolodentro.com
K Men’s Club
via Amato Amati 6/8
22:30–04:00, chiuso lunedì
tel. 06 21701268, 349 5876731
My bar
83
DOVE & COSA
tutti i giorni 14:00 –02:00
tel. 346 3006612
www.garageclub.it
Altro
Il Delfino club, agenzia relazionale per
gay e lesbiche
via San Francesco d’Assisi 22
tel. 340 8789989
www.agenziaildelfino.com
TREVISO
Associazioni
Comitato provinciale Arcigay
Arcilesbica Treviso e Belluno
Queerquilia
via Pisa 13 c/o Rifondazione Comunista
www.queerquilia.it
Locali e discoteche
via S. Giovanni in Laterano 12
09:00–02:00
tel. 06 7004425
www.anfiteatro-mybar.com
Muccassassina
c/o Qube, via di Portonaccio 212
one night venerdì
www.muccassassina.com
Skyline Bar
via Pontremoli 36
22:30–03:00, ven.–sab. 22:30–04:00,
dom. 17:00–03:00
tel. 06 7009431
www.skylineclub.it
Ristoranti
Ristorante Cinese Città in Fiore
via Cavour 273
tel. 06 4824874
Taverna Edoardo II
vicolo Margana 14
chiuso martedì
tel. 06 69942419
www.edoardosecondo.com
Pani’s Restaurant
via Laurentina 62/a
da mar. a sab. la sera, dom. a pranzo
tel. 06 5408949
www.panisrestaurant.it
Saune
Apollion Sauna
via Mecenate 59/a
14:00–23:00 tutti i giorni
tel. 06 4825389
www.apollionsauna.com
Europa Multiclub
via Aureliana 40
tel. 06 4823650
www.gaysaune.it
Mediterraneo Sauna
via Pasquale Villari 3
13:00–23:00 tutti i giorni
tel. 06 77205934
www.saunamediterraneo.it
Terme di Roma
via Persio 4
tel. 06 7184378
Shop
Box Sex Store
via delle Mimose 65/67
tel. 06 2312679
Edizioni Libreria Croce
via Noto 23
tel. 06 4746780
www.edizionicroce.com
Icecream Bears, dolci artigianali
via S. Giovanni in Laterano 120
tel. 06 97997028
www.myspace.com/icecreambears
Imbarcogay, agenzia viaggi
via L. Vanvitelli 33
84
tel. 06 5743912
www.imbarcogay.it
Internet Café
via Cavour 213
09:00–01:00
Non Solo Capelli
Largo Giovanni Ansaldo 6-7
tel. 06 5139600
Quiiky, tour operator gay
via della Consulta 52
tel. 800 030109, 06 45595886
www.quiiky.com
Studio Know How
sexy shop, oggettistica, DVD
via S. Gallicano 13 (Trastevere)
mar.–sab. 10:00–20:00
tel. 06 58335692, fax 06 58390427
Altro
Il Delfino club, agenzia relazionale per
gay e lesbiche (su appuntamento)
piazza del Popolo 18
tel. 339 4237531
www.agenziaildelfino.com
SASSARI
Associazioni
MOS Movimento Omosessuale Sardo
via Rockfeller 16/c
tel. 079 219024
www.movimentomosessualesardo.org
SIRACUSA
Locali e discoteche
Libreria Caffetteria Biblios Café
via del Consiglio Regionale 11
tel. 093 121491, 347 7908092
www.biblios-cafe.it
TARANTO
Locali e discoteche
Cocomero’s
viale Jonio 160, S. Vito (TA)
tel. 099 4002795, 348 5416059
www.cocomerosclub.com
TORINO
Associazioni
Circolo culturale glbt Maurice
via Stampatori 10-12
tel. 011 5211116
tel. Linea amica ConTatto 011 5211132
lun.–ven. 19:00–21:00 sab. 15:00–17:00
www.mauriceglbt.org
Fondazione Sandro Penna
via Santa Chiara 1
tel. 011 5212033
www.fondazionesandropenna.it
Locali e discoteche
Caffè Leri
corso Vittorio Emanuele II 64
chiuso lunedì
tel. 011 543075
www.caffeleri.it
Extreme
via San Massimo 31
tel. 392 7132209
www.myspace.com/extremecafe
Il Male Pub
via Lombardore 10
21:00–03:00 chiuso dom. e lun.
tel. 349 6379853
www.ilmalepub.blogspot.com
Les Folies Scandal
c/o Chalet, viale Virgilio 25
one night sabato dalle 23:30
tel. 347 5811687
www.lesfoliescandal.it
Metropolis
via Principessa Clotilde 82
one night al sabato
tel. 011 484116
Queever
c/o Le Beach, Murazzi del Po lato sinistro
one night domenica dalle 19:30
www.queever.it
Shortbus, libreria-cocktail café culturale
v. Gaudenzio Ferrari 5/i
mar.–sab. 18:30–02:30
tel. 011 2763987
www.shortbuscafe.it
Tunnel Club
via Sordevolo 7/b
mar.–gio. 21:00–02:00, ven.21:00–
04:00, sab. 21:00–06:00, dom.
15:00–02:00
tel. 345 5948018
www.gayromeo.com/tunnelclub
XXX Cruising bar
via Messina 5/d
naked party mar. 20:00–02:00 e sab.
22:00–06:00
tel. 011 284263
www.011saunaclub.it
Zi’ Barba Ristovineria
via Pellico 13/e
18:00–02:00
tel. 011 658391
www.zibarba.com
Saune
011 Sauna
via Messina 5/d
lun.–ven. 14:00–02:00, sab. 14:00–
06:00 dom. e fest. 14:00–01:00
tel. 011 284263
www.011saunaclub.it
Garage Club
corso Stati Uniti 35
Hostaria Vecchia Malvasia
via Trevisi 29
chiuso lunedì
tel. 0422 547819
Gold
via L. da Vinci 4, Godega S. Urbano (TV)
one night sabato
tel. 334 3165316
www.discogold.it
Saune
tel. 349 1734234 (info/liste), 346 2211545
www.zsazsa.it
Ristoranti
Ristorante del pesce La Posada,
anche pizzeria
via Rodari 18
10:00–15:00 e 17:00–02:00, tutti i giorni
tel. 0332 812650
www.ristoranteposadavarese.com
Quattrocento
via Santa Maria Maddalena 18
chiuso sabato mattina
tel. 0332 811310
Saune
Flug 3343 sauna
via Paradisera 58, Gallarate (VA)
tel. 0331 245959, 335 8190705
www.newflug.org
VENEZIA
Hotel
B&B Fujiyama
Solo camere per non fumatori
calle Lunga San Barnaba 2727A,
Dorsoduro
tel. 041 7241042, fax 041 2771969
www.bedandbreakfast-fujiyama.it
Hobby One Club
via L.da Vinci 4, Godega S. Urbano (TV)
chiuso lunedì
tel. 0438 388256
www.hobbyone.it
B&B La Venise
via Dante 107, Mestre (VE)
tel. 348 7751836
www.lavenise.it
UDINE
Glitter, disco-cruising bar
via delle Macchine 41/43, Marghera (VE)
tel. 346 2113085, 338 6677997
www.glitterdisco.com
Locali e discoteche
Pabitele
via Fiume 13
one night mercoledì dalle 21:30
Locali e discoteche
Saune
Metrò Venezia
via Cappuccina 82/b, Mestre (VE)
14:00–02:00, ven.–sab. 14:00–03:00
tel. 041 5384299
www.metroclub.it
VARESE
Locali e discoteche
Zsa Zsa
via Orrigoni 7
Altro
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ED UN SIMPATICO REGALO
PRIDE
VIA VIGNA POZZI, 7 (LARGO 7 CHIESE)
GARBATELLA 00145 ROMA
TEL. 06.51.34.955-06.51.36.978 FAX 06.51.20.059
[email protected]
WWW.HOTELDERBY.IT
giugno 2010 · PRIDE
DOVE & COSA
Erre studio’s, parrucchieri
rampa Cavalcavia 17, Mestre (VE)
mar.-sab. 09:00–18:00, no prenotazione
tel. 041 5314679
Al Braciere
via Adigetto 6/a
tel. 045 597249
VERONA
The City Sauna
via Giolfino 12
14:00–02:00
tel. 045 520009
Hotel
Il Minotauro
Ospitalità naturista a pochi km dal
centro di Verona con formula B&B
tel. 338 34072 27
[email protected]
B&B Casal dei Pazzi
tel. 045 597249, 347 8149538
Locali e discoteche
L’Église
via Santa Felicita 8
12:00–02:00, ristorante solo a pranzo
tel. 045 961178, 338 3907839
www.eglise.it
Luclà bar
via Bentegodi 4/a
lun.–ven. 07:00–02:00, sab.–dom.
18:00–02:00
tel. 345 2290250
www.luclacaffe.it
Romeo’s Disco Bar
via Giolfino 12
ven. sab. dom. disco dalle 23:00
tel. 335 7713380
www.romeosclub.it
Skylight
via Fontanella 28, S. Bonifacio (VR)
tel. 045 7612587, 338 2390848, 347
4200010
www.skylightdisco.com
Ristoranti
PRIDE · giugno 2010
Saune
Shop
Sexy Shop Prima o Poi
corso Milano 51
tel. 045 8187000
Sexy Shop Secret Paradise
via XX Settembre 43, Cavalcaselle SS.
11 (VR)
aperto tutti i giorni
tel. 045 6402471
Altro
I Max
Parrucchieri e truccatori
via Monte Ortigara 12 Bussolengo (VR)
tel. e fax 045 6701077
www.imaxparrucchieri.it
VICENZA
Associazioni
Aletheia, associazione glbt
circoscrizione 6, via Thaon de Revel 44
incontri mer. dalle 20:30
tel. 333 2912035
www.gruppoaletheia.it
VITERBO
Shop
Alimentari
di Della Rocca Pier Luigi
via Maiocchi 55/57, Roccalvecce (VT)
08:00–13:00 e 15:30–19:30
tel. 0761 911008, fax 346/7216629
Max Way Bar
via B. Rusca 34
chiuso domenica
tel. 0041 91 7512936
www.maxwaybar.ch
Per essere inseriti, a pagamento,
nella rubrica Dove & Cosa di
Pride contattare:
[email protected]
SVIZZERA - LUGANO
Associazioni
ESTERO
GERMANIA - BERLINO
Hotel
Art Hotel Connection
Fuggerstraße 33
tel. 0049 (30) 210218800
www.arthotel-connection.de
Collegati, collettivo gay & lesbico Ticino
tel. 0041 (0) 765356603 (attivo prima di
ogni evento)
www.collegati.ch
Imbarco Immediato, associazione
gaylesbica Ticino
via Colombi 1, Bellinzona
tel. 0041 (0) 797800666
www.imbarcoimmediato.ch
SPAGNA - BARCELLONA
Saune
Hotel
Gothic
vicolo Vecchio 3, (Massagno)
lun.–gio. e dom. 14:00–23:00,
ven.–sab. e prefestivi 14:00–01:00
t. 0041 91 9675051
www.gothicsauna.ch
Affittacamere Riccardo
via Aribau angolo via Aragò
tel. 0034 656898348
[email protected]
SPAGNA - GRAN CANARIA
Hotel
Pasiòn Tropical
c/o Las Adelfas 6, Playa del Inglés, San
Agustìn
tel. 0034 928770131
www.pasion-tropical.com
Hotel
Lugano guesthouse
via Tesserete 7, (Massagno), vicino alla
Gothic sauna (dove vi sarà consegnata
la chiave)
t. 0041 91 9676077
www.gothicsauna.net/ita/guesthouse.html
Abbonatevi a Pride!
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SVIZZERA - LOCARNO
Locali e discoteche
85
86
giugno 2010 · PRIDE
PRIDE · giugno 2010
87
Design Rumore Bianco
Comitato Provinciale Arcigay Milano C.I.G.
24° fESTIvAL
MIx
MILANO
DI CINEMA GAYLESBICO & QUEER CULTURE
22 // 29 GIUGNO
TEATRO STREHLER
LARGO GREPPI, 1
WWW.CINEMAGAYLESBICO.COM
WWW.fESTIvALMIxMILANO.COM
Love potion
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Giugno - Pride