LA GESTIONE COMMERCIALE E LE POLITICHE DI MARKETING Strategia competitiva e politiche di marketing Strategia competitiva Strategia di produzione Strategia di marketing Strategia finanziaria Strategia di R&S Marketing mix Prodotto Promozione Prezzo Attività di vendita Distribuzione Funzioni di gestione •Funzioni operative primarie = produzione, vendita, finanza…. •Funzioni di supporto = approvvigionamenti, personale, R&S, contabilità •Funzioni ausiliarie = trasporti, distribuzione, manutenzione, pubblicità •Il marketing = insieme di funzioni: Primarie (vendita) Ausiliarie (distribuzione, pubblicità) • La funzione Commerciale non va identificata con il Marketing •Il Marketing non va identificato con la funzione di Vendita L’orientamento dell’impresa nei confronti del mercato L’orientamento al Prodotto Capacità di produzione Produzione Azione di vendita Clientela •Situazione di mercato “facile” •Sufficiente produrre a prezzi competitivi •Incompatibilità del modello in caso di accentuata variabilità delle condizioni di mercato L’orientamento al Mercato Valutazione della domanda Potenziale di mercato Programmazione della produzione Produzione Vendita Clientela L’orientamento al business Nuovi bisogni e desideri dei consumatori clienti Capacità di produzione Nuove opportunità di mercato (business) Bisogni e desideri dei consumatori non clienti Clientela Produzione Programma di marketing •Ricerca di nuove occasioni di mercato •Individuazione di bisogni e desideri dei consumatori (anche inespressi) •Creazione nuovi bisogni •Ricerca di opportunità anche al di fuori del mercato attuale •L’orientamento al business è fondato sul concetto di marketing Vendita Marketing: modelli e definizioni • Processo mediante il quale l’impresa studia il mercato o i mercati, analizza le tendenze della domanda e la situazione della concorrenza, individua l’esistenza delle opportunità di business • Processo mediante il quale l’impresa crea la domanda di nuovi prodotti e provvede a collocarli attraverso i canali di sbocco prescelti Articolazione delle azioni di marketing 1. Analisi del mercato 2. Programmazione dei prodotti 3. Promozione della domanda 4. Esecuzione della vendita Finalità Trovare e sviluppare il migliore equilibrio tra le potenzialità dell’offerta aziendale e le esigenze sia attuali che prospettiche della domanda: Dal Marketing Transazionale al Marketing Relazionale La gestione commerciale: funzioni di marketing e funzioni di vendita Il ciclo di vendita Ricerca del cliente Contrattazione Gestione dei rapporti con la clientela Consegna prodotto Assistenza tecnica Fatturazione Regolamento finanziario La direzione commerciale DIREZIONE COMMERCIALE SERVIZIO DI MARKETING Flussi informativi SERVIZIO DI VENDITA Gestione prodotti finiti Analisi e studi di mercato (1) Programmazione nuovi prodotti (2) Programmazione e controllo di vendita (3) Promozione e sviluppo delle vendite (4) Gestione vendite Assistenza tecnica DISTRIBUTORI Amministrazione vendite Rete di vendita Le politiche di marketing -Customer satisfaction-Time-Based Competition COSTUMER SATISFACTION Qualità del prodotto/servizio Servizi ed assistenza post vendita TIME BASED COMPETITION Ridurre i tempi d’introduzione e lancio di nuovi prodotti(time to market) Ridurre i tempi di messa a disposizione di prodotti e servizi per il cliente(time to customer) Ridurre i tempi di adattamento dei prodotti/servizi alle mutate esigenze della clientela(flessibilità) Marketing Relazionale: “Oltre L’Atto di Scambio – La Transazione Prezzo/Prodotto” • La variabile strategica diventa la Relazione o le Relazioni (es.: 1-to-1 e B-to-B) • Le relazioni strategiche possono variare in base al settore: il successo di un albergo può dipendere dalle relazioni umane (hrelationship) Il successo di una dot-com (es. Amazon; Google) può dipendere dalle relazioni elettroniche (e-relationship) • Due dimensioni complementari allo sviluppo del MR o della CRM 1° value society = enfatizza la creazione di valore come risultato auspicabile dell’attività economica e dei consumi 2° network society = prioritaria è la struttura relazionale delle organizzazioni e delle società Marketing Relazionale (continua) • Il punto focale del RM e del CRM è l’individuo • L’approccio al marketing è di tipo 1-to-1 • L’interesse si allarga anche ai gruppi di persone di mentalità simile ed altri tratti comuni • Si ricercano affinità tra gruppi sino a formare delle comunità Es.: motociclisti Harley-Devidson • L’obiettivo è massimizzare il return on relationship (ROR) Marketing Relazionale (continua) • Importanti proprietà delle relazioni commerciali (B-toB) 1. Collaborazione 2. Longevità 3. La fiducia, il rischio, l’incertezza 4. Il potere (singolo o di gruppi-lobby) 5. La frequenza e l’intensità 6. La vicinanza – la lontananza Marketing Relazionale (continua) • Le classi di relazione 1. Relazioni classiche di mercato (fornitore-cliente) 2. Relazioni speciali di mercato (programma fedeltà) 3. Mega-relazioni (lobbing, mega alleanze, relazioni sociali) 4. Nano-relazioni (rleazioni tra clienti e fornitori interni - tra “mercati interni” – vedi TQM) Marketing Relazionale (Es.: di Come si cerca di valorizzare la Relazione) Caso Procter&Gamble 1) Si parte dalla conoscenza delle esigenze del Cliente: Es. = 10 milioni di interviste l’anno + focus group con le categorie commerciali 2) Si mira ad ottenere il Consenso del Cliente 3) Si studia lo “Shopper Market”: sempre più spesso l’acquirente non decide ma acquista sulla base di una lista della spesa pre-definita 3.1) Si studia lo “Shopper Market (2) – l’80% di chi entra con il foglietto della spesa non rispetta la lista 2+3) Studiare L’ “Emotional Market”: capire il comportamento del cliente Es.=Chiedere ai clienti di indossare speciali occhiali che registrano quanto tempo si trattengono sul prodotto e quanto ci mettono a scegliere Effetti = ridisegno degli scaffali dei detersivi, riproduzione del processo di lavaggio e, quindi, della successione dei prodotti necessari Marketing Mix • Il Marketing Mix è l’insieme, coerente al suo interno, delle leve di marketing azionate dall’impresa • Le 4 P: 1. Prodotto 2. Prezzo 3. Promozione 4. Placement (distribuzione) Alcune relazioni tra programmi di marketing e strategie competitive DI FRONTE AD UN MERCATO SEGMENTABILE, L’IMPRESA PUO’ ADOTTARE TRE DIVERSI ATTEGIAMENTI: • marketing indifferenziato: si può rivolgere al mercato come se fosse omogeneo, prescindendo dalla sua segmentabilità (+ rischi ; - costi) • marketing differenziato: si può indirizzare ad un gran numero di segmenti mediante la formulazione di differenti programmi di marketing (- rischi ; + costi) • marketing concentrato: può mirare ad uno o pochi segmenti con la predisposizione di un unico programma di marketing (+ rischi ; - costi) Possibili parametri di segmentazione di un mercato Demografici Socio-economici Età, sesso, ampiezza della famiglia Reddito, professione, istruzione Ubicazionali Regioni, Comuni, Zone Psicografici Personalità, autonomia, innovatività Relativi al prodotto Rapporto prodotto-servizio, benefici attesi La politica del Prodotto Il successo di un’impresa dipende essenzialmente dal favore che riscuote la sua offerta commerciale, innanzitutto dal grado di accettazione dei beni che pone sul mercato. Ciò dipende da: L’ampiezza dell’offerta, ovvero la minore o maggiore estensione della gamma di vendita La differenziazione degli assortimenti,ovvero la distinzione interna alla gamma ed esterna rispetto alla concorrenza L’ innovatività delle produzioni ossia il tasso di rinnovamento e di ricambio dei prodotti posti in vendita Diversificazione = più settori serviti Differenziazione = concentrazione su uno o più segmenti Ampiezza = in senso orizzontale = più linee di prodotto Profondità della gamma = in senso verticale = più modelli per linea Profondità degli assortimenti L’ASSORTIMENTO PRODUTTIVO DIPENDE DA TRE ASPETTI Caratteristiche intrinseche del tipo di prodotto(ad es. abiti confezionati,calzature,ecc, da adattare a taglie diverse del consumatore) Segmentazione della domanda e posizionamento dell’offerta,da differenziare in funzione dei gruppi di consumatori da servire Invecchiamento/Obsolescenza dei modelli e differente capacità di contribuzione al reddito d’impresa STRUMENTI DI ANALISI DEL MARKETING STRATEGICO Grafico di posizionamento delle marche PREZZO ALTO Marca “A” Marca “B” QUALITA’ INFERIORE SUPERIORE Marca “D” Marca “C” BASSO Vendite e prodotti Curva del ciclo di vita del prodotto Introduzione Sviluppo Maturità Declino Curva del ciclo di vita del prodotto Vendite e prodotti Rivitalizzazione del prodotto -Nuovi lanci pubblicitari; -Collocamento in nuovi mercati -Innovazione nella distribuzione… Introduzione Sviluppo Maturità Declino TASSO ANNUALE DI CRESCITA DEL MERCATO ALTO BASSO Matrice del portafoglio prodotti BCG Utili: elevati, in aumento Utili: bassi, instabili, in aumento Flusso di cassa: equilibrato tra entrate e uscite Flusso di cassa: negativo Strategia: investire nella crescita Strategia: Analizzare il prodotto STAR 1. Individua classi d prodotto e/o tappe di vita dello stesso prodotto (percorso favorevole/ sfavorevole); 2. Il fatturato è la misura della crescita; 3. La crescita è il primo indicatore di attravità; 4. La maggiore crescita=+QM; + Esperienza; - Costi. 5. La variabile sottostante è il CF 6. Consente di individuare eventuali scambi di CF tra prodotti/business QUESTION MARK Utili: elevati, stabili Utili: bassi, instabili Flusso di cassa: alto, in surplus Flusso di cassa: equilibrio tra entrate e uscite o negativo Strategia: mungere Strategia: disinvestire CASH COW ALTA DOG BASSA QUOTA DI MERCATO RELATIVA ALTA MEDIA BASSA ATTRATTIIVITA’ DEL SETTORE Matrice del portafoglio prodotti General Electric Fattori di attratività: investimento investimento selezione ELEVATA investimento selezione disinvestimento MEDIA selezione disinvestimento • Tasso di sviluppo • Margini di profitto • Dimensione totale del mercato… Posizione comp.: • Quota di Mercato • Velocità di crescita di QM • Innovatività dei prodotti disinvestimento DEBOLE Aree di decisione: I. Investire nella SBU II. Disinvestire III. Mantenimento/ Uscita ??? FORZA COMPETITIVA PORTAFOGLIO TECNOLOGICO ATTRATTIVITA' TECNOLOGICA Elevata Selezione Investimento Investimento Media Disinvestimento Selezione Investimento Bassa Disinvestimento Disinvestimento Debole Selezione Medio Forte POSIZIONAMENTO TECNOLOGICO prof. Francesco Gangi 26 ANALISI DEL POTENZIALE TECNOLOGICO E DELLA PERCEZIONE DA PARTE DEL MERCATO MARKETING TECNOLOGICO (integrazione innovazione/marketing) Costruzione di una Matrice di Scenario: Grado di presidio tecnologico / Grado di percezione da parte del mercato immagine marchi tecnologie presidiate investimenti in R&S VARIABILI CRUCIALI valore d’uso per il cliente prof. Francesco Gangi 27 ANALISI DEL POTENZIALE TECNOLOGICO E DELLA PERCEZIONE DA PARTE DEL MERCATO MATRICE DI SCENARIO POTENZIALE TECNOLOGICO CREDIBILITA’ DI MERCATO Individuazione attributi Individuazione attributi Assegnazione dei pesi (p): Assegnazione dei pesi (p): 0 < p < 3 – scarso 0 < p < 3 – scarso 3 < p < 6 – buono 3 < p < 6 – buono 6 < p < 9 – ottimo 6 < p < 9 – ottimo CALCOLO PUNTEGGIO PONDERATO POSIZIONAMENTO DELL’IMPRESA prof. Francesco Gangi 28 MATRICE DI SCENARIO Elevato GRADO DI PERCEZIONE DA PARTE DEL MERCATO Medio Basso Squilibrio Favorevole (C) Squilibrio Favorevole (C) Equilibrio Favorevole (B) Squilibrio Favorevole (C) Equilibrio Favorevole (B) Squilibrio Sfavorevole (A) Equilibrio Sfavorevole (D) Squilibrio Sfavorevole (A) Squilibrio Sfavorevole (A) Debole Medio Forte GRADO DI PRESIDIO TECNOLOGICO (capacità di difesa e sviluppo delle nuove tecnologie) prof. Francesco Gangi 29 ANALISI DEL POTENZIALE TECNOLOGICO E DELLA PERCEZIONE DA PARTE DEL MERCATO PERCEZIONE DA PARTE DEL TECNOLOGICA DELL’IMPRESA: MERCATO DELLA FORZA AMPLIFICATA: sopravvalutazione potenzialità aziendali DISTORTA: messaggi lanciati dall’impresa non recepiti dal mercato SFUOCATA: efficaci messaggi inviati dall’impresa poco chiari ed Difficoltà dell’impresa a far recepire al cliente l’impegno sottostante l’innovazione prof. Francesco Gangi 30 POLITICHE DEL MARKETING MIX Il Prodotto Lancio del prodotto 1. Metodo sequenziale /lineare = fattibilità tecnica > studio del mercato > studio dei costi > calcolo del margine > valutazione dell’investimento > piano finanziario 2. Rugby Approach = organizzazione dinamica > interazione continua di esperti diversi > formazione di team interdisciplinari > partecipazione del team a tutte le fasi del processo > stabilità del team in f. (tasso di innovatività del prodotto) 3. Target Costing Approach = assicurare margine soddisfacente all’impresa > limitare la selezione dei nuovi prodotti > feed-back tempestivo sulla resa 4. Interazione costante con funzione di R&S 5. Conoscenza dei bisogni = Primari (beneficio strategico); Secondari (tattici associati ai primari); Terziari (collegati alla progettazione) Classi di Bisogni collegati alla “portiera di autovettura” Bisogno Primario Bisogno Secondario Bisogno Terziario Buon Funzionamento Facilità di apertura e chiusura Facile da chiudere dall’esterno Resta aperta in pendenza Buon Funzionamento Isolamento Bassa rumorosità Non fa filtrare la pioggia Non cigola Altre Componenti della Politica di Prodotto Immagine di marca Qualità Estetica / Servizio Industriale / commerciale Private label Prestazioni Affidabilità Conformità Durata Design Confezionamento/ presentazione (packaging) Family brand / product brand Qualità percepita (comunicazione) Assistenza Tecnica COSTRUZIONE “CASA DELLA QUALITA’” 1. IDENTIFICARE PREFERENZE ED ESIGENZE DEL CLIENTE 2. VALUTARE IMPORTANZA RELATIVA DI PREFERENZE ED ESIGENZE 3. INDIVIDUARE CARATTERISTICHE TECNICHE DI PROGETTAZIONE CHE DETERMINANO LA PERFORMANCE DEL PRODOTTO 4. INSERIRE NELLA MATRICE GRADO DI CORRELAZIONE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL PRODOTTO 5. INDICARE RELAZIONE FRA CARATTERISTICHE TECNICHE E RICHIESTE DEL CLIENTE 6. MOLTIPLICARE IMPORTANZA RELATIVA DEL CLIENTE RIGUARDO A CIASCUN ATTRIBUTO (PUNTO 2) PER GRADO DI RELAZIONE (PUNTO 5) => IMPORTANZA RELATIVA COMPLESSIVA PER CARATTERISTICA TECNICA 7. CONFRONTARE DIFFERENTI OFFERTE DELLA CONCORRENZA 8. STABILIRE VALORI TARGET PER CIASCUN ELEMENTO PROGETTUALE 9. VALUTARE IL NUOVO DESIGN PROGETTATO ALLA LUCE DEI TARGET Innovazione di prodotto FRA prof. Francesco Gangi LE ESEMPIO CASA DELLA QUALITA’ PER UNA PORTIERA DI AUTOMOBILE CARATTERISTICHE Grado di TECNICHE DI importanza PROGETTAZIONE Facile da aprire 15 ESIGENZE E RICHIESTE DEL Rimane aperta in pendenza 10 CLIENTE Non lascia filtrare la pioggia 35 Isola dal rumore della strada 20 Protegge in caso di incidente 20 IMPORTANZA RELATIVA DI CIASCUN 100 ELEMENTO TECNICO OBIETTIVI DEL DESIGN Peso Resistenza portiera (*) cerniere (*) 9 3 3 9 1 9 Tenuta Valutazione Tenuta Concorrente Concorrente portiera e Nuovo finestrino (*) A (**) B (**) chiusura (*) Design (**) 7 4 7 6 7 5 9 9 7 6 7 9 9 4 7 6 4 7 7 365 135 495 495 360 125 495 490 (*) Intensità debole = 1; media = 3; forte = 9 (**) Valore minimo = 1; valore massimo = 7 Innovazione di prodotto prof. Francesco Gangi PROCESSI SEQUENZIALI E PARALLELI Processo SEQUENZIALE Identificazione delle opporutnità Sviluppo del concept Design di prodotto Design di processo Produzione commerciale Durata del ciclo Processo PARALLELO Identificazione delle opporutnità Sviluppo del concept Delta Design di prodotto Design di processo Produzione commerciale Innovazione di prodotto Durata del ciclo prof. Francesco Gangi STRUMENTI PER MISURARE LA PERFORMANCE DEL PROCESSO DI SVILUPPO DI UN NUOVO PRODOTTO: domande tipo Qual era la durata media del ciclo di sviluppo dei progetti o del time to market? In che percentuale i progetti di sviluppo intrapresi negli ultimi cinque anni hanno raggiunto la maggior parte delle scadenze prefissate? In che percentuale i progetti di sviluppo intrapresi negli ultimi cinque anni sono rimasti entro il budget previsto? In che percentuale i progetti di sviluppo intrapresi negli ultimi cinque anni si sono conclusi con la realizzazione di un prodotto finito per il mercato? Innovazione di prodotto prof. Francesco Gangi La politica del Prezzo Price Competition Il fattore prezzo risulta importante fattore della consumatore. comparazione finale del L’impresa che riesce a contenere i costi rispetto ai competitor sfrutta tale vantaggio collocando i prodotti ad un prezzo inferiore Coerenza strategica delle politiche di prezzo Leadership di costo Leadership di prezzo Differenziazione Premium Price RIFLESSIONI DA COMPIERE PER GIUNGERE ALLA DEFINIZIONE DEL “SISTEMA” DEI PREZZI PRESCEGLIERE GLI OBIETTIVI DI MERCATO DA RAGGIUNGERE MEDIANTE LO STRUMENTO DEI PREZZI STABILIRE LE RELAZIONI TRA PREZZI DEGLI ARTICOLI COMPRESI NELLA GAMMA,OSSIA FISSARE I COSIDDETTI “DIFFERENZIALI” DI PREZZO DETERMINARE IL PREZZO BASE PER OGNI LINEA DI PRODOTTI, CIOE ’ DEFINIRE IL LIVELLO GENERALE DEI PREZZI DA ADOTTARE DEFINIRE LA STRUTTURA DEGLI SCONTI ED ABBUONI IN RAPPORTO ALLA NATURA DELLA CLIENTELA E ALLE MODALITA’ DI VENDITA I costi “si fanno sui prezzi” se: è più facile gestire i costi che i prezzi Principio di economicità : assicurare un margine di contribuzione per la copertura dei costi fissi = CF / (1 – a); a = CVt / RVt LA DETERMINAZIONE DEI PREZZI DI VENDITA FUNZIONE DEL PREZZO IN RELAZIONE ALLA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO E AL POSIZIONAMENTO DELLA MARCA EQUILIBRIO VOLUMI-MARGINI DA RISPETTARE RUOLO DEL PARTICOLARE PRODOTTO(MODELLO)ALL’INTERNO DELLA GAMMA DI VENDITA PESO DELLA POLITICA DEL PREZZO NEL MARKETING MIX L’AREA DI MANOVRA PER LA SELEZIONE DEL PREZZO E’ INFLUENZATA DA TRE ELEMENTI: COSTO DEL PRODOTTO PRESSIONE ELASTICITA’ DELLA CONCORRENZA DELLA DOMANDA ..... segue In realtà la possibile escursione del prezzo dipende da molti fattori tra i quali assumono maggior peso : La concorrenza reale,cioè la presenza nel mercato di prodotti con caratteristiche più o meno similari a quelle del prodotto considerato La concorrenza potenziale,cioè la possibile entrata di altri produttori una volta superate certe soglie di prezzo La concorrenza indiretta, cioè la minaccia di prodotti sostitutivi La qualità del servizio fornito insieme con il prodotto La determinazione della politica di prezzo fissa i limiti entro cui vanno assunte le scelte relative ai singoli prodotti Risulta importante quindi valutare le interdipendenze esistenti tra i prodotti collocati.dalla stessa impresa attraverso l’indice di elasticità incrociata E a,b = Indice di elasticità incrociata Va = Domanda del bene A Pb = Prezzo del bene B E a,b = Va Va : Pb Pb E a,b >0 Beni sostituti E a,b <0 Beni complementari E a,b =0 Beni non correlati Riduzione di abbonamento Sky = + Vendite di Parabole (prodotti complementari) Aumento de prezzi del PC = Invarianza nella vendita di mobili x ufficio (non corr.ti) LE STRATEGIE DI PREZZO: 1) Penetrazione Entrare sul mercato con un prezzo basso per assicurarsi elevati volumi = maggior velocità nel raggiungimento della quota di mercato obiettivo. Prodotti di riferimento = beni di largo consumo 2) Scrematura Entrare sul mercato con un prezzo elevato per poi ridurlo progressivamente all’aumentare della diffusione = aggredire nel tempo più segmenti di mercato. Prodotti di riferimento = beni a maggiore contenuto tecnologico. LE STRATEGIE DI PREZZO: Simulazioni – Conto Economico Unitario di Linea/Formato CONTO ECONOMICO LINEA LEGUMI (FORMATO 500 - escluso sub linea Bio) Lattina 500 peso netto Valori unitari in € 400 Valori in % Prezzo Ricavo Medio Materie prime Packaging Totale consumi 0,28000 0,07705 0,09935 0,17640 100% 28% 35% 63% Valore aggiunto Totale altri costi variabili di produzione 0,10360 0,02538 37% 9% Primo Margine industriale Trasporti su vendite Provvigioni agenti Premi e contribuzioni varie alle vendite Totale costi variabili di vendita 0,07821 0,00788 0,00558 0,01397 0,02743 28% 3% 2% 5% 10% Secondo Margine Industriale 0,05078 18% Costi generali di struttura Margine Operativo Lordo (EBITDA) Ammortamenti Margine operativo (EBIT) 0,03495 0,01583 0,01536 0,00048 12% 6% 5% 0% Costo Industriale 0,21714 Costo Industriale (incluso c.gen.str.) 0,25209 LE STRATEGIE DI PREZZO: Simulazioni – Conto Economico di Linea CONTO ECONOMICO PER FAMIGLIE DI PRODOTTI (escluso sub linea Bio) CONTO ECONOMICO LINEA LEGUMI Ricavi Materie prime Packaging Totale consumi Totale Valori in € Valori in % 16.828.046 4.028.915 5.566.066 9.594.982 100% 24% 33% 57% Valore aggiunto Totale altri costi variabili di produzione 7.233.065 1.355.072 43% 8% Primo Margine industriale Trasporti su vendite Provvigioni agenti Premi e contribuzioni varie alle vendite Totale costi variabili di vendita 5.877.993 451.637 335.325 839.569 1.626.531 35% 3% 2% 5% 10% Secondo Margine Industriale 4.251.462 25% Costi generali di struttura Margine Operativo Lordo (EBITDA) Ammortamenti Margine operativo (EBIT) 2.100.347 2.151.115 916.103 1.235.012 12% 13% 5% 7% LE STRATEGIE DI PREZZO: Simulazioni – Conto Economico Unitario di Linea/Formato CONTO ECONOMICO LINEA LEGUMI (FORMATO 500 - escluso sub linea Bio) Lattina 500 peso netto Valori unitari in € 400 Valori in % Prezzo Ricavo Medio Materie prime Packaging Totale consumi 0,20000 0,07705 0,09935 0,17640 100% 39% 50% 88% Valore aggiunto Totale altri costi variabili di produzione 0,02360 0,02538 12% 13% Primo Margine industriale Trasporti su vendite Provvigioni agenti Premi e contribuzioni varie alle vendite Totale costi variabili di vendita -0,00179 0,00788 0,00558 0,00998 0,02344 -1% 4% 3% 5% 12% Secondo Margine Industriale -0,02523 -13% Costi generali di struttura Margine Operativo Lordo (EBITDA) Ammortamenti Margine operativo (EBIT) 0,02496 -0,05019 0,01536 -0,06555 12% -25% 8% -33% Il cliente chiede di rivedere il prezzo e lo fissa a 0,2 LE STRATEGIE DI PREZZO: Simulazioni – Conto Economico di Linea CONTO ECONOMICO PER FAMIGLIE DI PRODOTTI (escluso sub linea Bio) CONTO ECONOMICO LINEA LEGUMI Ricavi Materie prime Packaging Totale consumi Totale Valori in € Valori in % 16.392.815 4.028.915 5.566.066 9.594.982 100% 25% 34% 59% Valore aggiunto Totale altri costi variabili di produzione 6.797.833 1.355.072 41% 8% Primo Margine industriale Trasporti su vendite Provvigioni agenti Premi e contribuzioni varie alle vendite Totale costi variabili di vendita 5.442.761 451.637 335.325 817.855 1.604.817 33% 3% 2% 5% 10% Secondo Margine Industriale 3.837.944 23% Costi generali di struttura Margine Operativo Lordo (EBITDA) Ammortamenti Margine operativo (EBIT) 2.046.024 1.791.920 916.103 875.817 12% 11% 6% 5% Con il Nuovo Prezzo: a) l’EBITDA scende al 23% b) l’EBIT si porta al 5% LE STRATEGIE DI PREZZO: ELEMENTI DI VALUTAZIONE PER LA DECISIONE VALUTAZIONE ECONOMICA Con il Nuovo Prezzo (0,20 vs 0,28 = -30%): a) l’EBITDA unitario scende dal 6% al -25% b) L’EBITDA di Linea passa dal 13% all’11% c) L’EBITDA di Linea perde € 360.000 = - 16% d) L’EBIT di Linea passa dal 7% al 5% e) L’EBIT di Linea perde € 360.000 = -29% LE STRATEGIE DI PREZZO: ELEMENTI DI VALUTAZIONE PER LA DECISIONE VALUTAZIONE STRATEGICA - Domande • Quanto pesa il prodotto nella linea ? • La variazione di prezzo genera una perdita unitaria ? • La perdita unitaria compensata da altri prodotti ? • Quanto pesa il ciente ? • Il Cliente compra anche altri prodotti ? • L’azienda è disponibile ad “investire” 360.000 euro ? • Se Sì, per quanto tempo ed a quali condizioni ?.......... La politica di promozione e sviluppo delle vendite La promozione può essere definita come il complesso di azioni poste in essere dall’impresa per indurre,preservare o modificare i modelli di comportamento degli operatori di mercato(consumatori,intermediari, finanziatori,altri produttori,ecc)allo scopo di ritrarre un vantaggio competitivo.Tutto ciò mediante: ATTIVITA’ PERSUASIVA DEI VENDITORI ATTIVITA’ DI RELAZIONI PUBBLICHE PROMOZIONE IN SENSO STRETTO PUBBLICITA’ L’Imbuto promozionale RISORSE DESTINATE ALLO SVILUPPO DELLEVENDITE INFORMAZIONI PUBBLICHE RELAZIONI PUBBLICITA’ PROMOZIONE COMMERCIALE ATTIVITA’ PERSUASIVA DEI VENDITORI SVILUPPOVENDITE Politica Promozionale Costo Contatto e Indici di Penetrazione dei Media Pubblicitari MEDIA COSTO CONTATTO INDICE DI PENETRAZIONE Quotidiani 6,34 35,8 RAI 2,12 77,8 Radio 0,86 33,5 Cinema 16 11,6 TV Locali 3,6 17,1 Radio Locali 1,8 25,5 Costo Contatto = Costo / Audience Potenziale Indice di penetraziione = Audience Potenziale / Pop.>15 anni Politica Promozionale Costo Contatto e Indici di Penetrazione dei Media Pubblicitari MEDIA Vantaggi Svantaggi Quotidiani Copertura Breve Durata TV Mix Audio+Immagini Onerosità Radio Utilizzo di massa Presentazione solo Audio Riviste Psicologia dell'attenzione Lungo Preavviso Posta Diretta Selettività Audience Bassa attenzione La politica di distribuzione commerciale LA POLITICA DISTRIBUTIVA COMPORTA ALCUNE SCELTE : TIPOLOGIA DEGLI SBOCCHI RELATIVE ALLA DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI CONTATTO CON IL MERCATO NUMERO DEGLI SBOCCHI RELATIVE ALL’INTENSITA’DELLA DISTRIBUZIONE(VENDITA ESTENSIVA,SELETTIVA OD ESCLUSIVA) MODO DI COLLEGAMENTO CON GLI SBOCCHI RELATIVE AL TIPO DI OPERATORI CUI AFFIDARE IL COLLOCAMENTO DEL PRODOTTO Tipologia di canali di distribuzione PRODUZIONE DETTAGLIO INGROSSO CANALE A PIU’ LIVELLI DI INTERMEDIAZIONE (CANALE PRODUTTORE AGENTE GROSSISTA CONSUMO INDIRETTO LUNGO) DETTAGLIANTE CONSUMATORE AGENTE CANALE A DUE LIVELLI DI INTERMEDIAZIONE (CANALE INDIRETTO MEDIO- LUNGO) PRODUTTORE RAPPRESENTANTE DETTAGLIANTE CONSUMATORE ….. segue CANALE A UN LIVELLO DI INTERMEDIAZIONE (CANALE PRODUTTORE PRODUTTORE DETTAGLIANTE CONSUMATORE RAPPRESENTANTE CANALE SENZA INTERMEDIARI (CANALE PRODUTTORE INDIRETTO BREVE) CONSUMATORE DIRETTO) CONSUMATORE Elementi da considerare nella scelta dei canali 1.LE CARATTERISTICHE DEL CLIENTE NUMERO DI CLIENTI CANALI E PUNTI VENDITA PREFERITI PER GLI ACQUISTI USO DI CANALI INNOVATIVI DISPERSIONE GEOGRAFICA ( INTERNET) 2.LE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO VALORE PER UNITA’ COMPLESSITA’ DEPERIBILITA’ VOLUMINOSITA’ GRADO DI STANDARDIZZAZIONE MANUTENZIONE CICLO DI PROGRAMMAZIONE DELLA GESTIONE COMMERCIALE IPOTESI DI OBIETTIVI INDIVIDUAZIONE PROVVISORIA DELLE POLITICHE DI MARKETING STUDIO DEL MERCATO E ANALISI DEI RISULTATI PASSATI VERIFICA DI COMPATIBILITA’ CON LE RISORSE AZIENDALI DEFINIZIONE E APPROVAZIONE DEGLI OBIETTIVI APPROVAZIONE DEL PIANO SVILUPPO DEL PIANO DI VENDITA