Società Triveneta di Chirurgia: Verona 26 gennaio 2008 Aula Magna Policlinico G.B. Rossi I Fattori di rischio in chirurgia pancreatica: Dal paziente all’ intervento sino al “team” Prof. Pietro Petrin http://www.pancreaspadova.org/ Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Clinica Chirurgica IV Direttore Prof. S. Pedrazzoli Società Triveneta di Chirurgia: Verona 26 gennaio 2008 DCP con conservazione del piloro e ricostruzione con doppia ansa digiunale Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Clinica Chirurgica IV Direttore Prof. S. Pedrazzoli Società Triveneta di Chirurgia: Verona 26 gennaio 2008 ricerca bibliografica anno di pubblicazione 1997-2007 numero autori 50 numero riviste 19 periodo di riferimento 1970-2006 numero totale DCP 16899 Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Clinica Chirurgica IV Direttore Prof. S. Pedrazzoli Società Triveneta di Chirurgia: Verona 26 gennaio 2008 Dati complessivi ricavati dalla casistica bibliografica di riferimento Mediana Media Dev. Stand. Min-max Mortalità (%) 2,4 3,3 4,5 0-12 Morbilità (%) 42 43,6 11,8 32-60 Reinterventi (%) 5,5 4,6 5,4 3-13 Fistole pancreatiche (%) 12,5 11,1 5,6 4-23 Emorragie (%)* 7,9 10,1 7,1 4,4-20,2 * = riportate solo da pochi centri che l’ hanno valutate come fattore di rischio Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Clinica Chirurgica IV Direttore Prof. S. Pedrazzoli Società Triveneta di Chirurgia: Verona 26 gennaio 2008 L’ iter operatorio di una DCP dipende da: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Condizioni generali del paziente Stato dei tessuti Riscontri intraoperatori Patologia di base Problemi di ricostruzione Esperienza ed abilità del team chirurgico Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Clinica Chirurgica IV Direttore Prof. S. Pedrazzoli Società Triveneta di Chirurgia: Verona 26 gennaio 2008 DCP facile difficile Paziente magro ma non denutrito, non diabetico, non itterico, con esami preoperatori nella norma … Paziente grasso, diabetico, itterico, con alterazioni pregresse di organi o apparati … Tessuti trofici, ben irrorati , non facilmente sanguinanti … Tessuti grassosi o sclerotici, facilmente sanguinanti, imbibiti, infiammati, poco irrorati… Assenza di patologie concomitanti o variazioni anatomiche, non infiltrazioni della patologia di base a carico dei vasi o strutture limitrofe, non esiti di precedenti patologie o interventi, non “sorprese” operatorie, coledoco e Wirsung dilatati, pancreas residuo duro… Presenza di patologie concomitanti o variazioni anatomiche, infiltazioni extrapancreatiche presenti, esiti di precedenti patologie o interventi, “sorprese” operatorie (emorragie!), coledoco e/o Wirsung sottili, pancreas residuo soffice… Pancreatite cronica o tumore piccolo e ben delimitato (trancia di sezione negativa), con fibrosi estesa al tessuto pancreatico restante… Tumore più esteso del previsto (trancia di sezione positiva), con alterazioni morfologiche e vascolari, pancreas residuo fragile, sanguinante.. Anastomosi pancreatiche, biliari ed enteriche di facile confezionamento e buona tenuta immediata… Anastomosi difficili o di nuova applicazione, necessità di resezioni e/o ricostruzioni vascolari… Chirurgo esperto nella tecnica specifica e ben aiutato Chirurgo non esperto nella tecnica specifica e non bene aiutato 3- 3,5 ore 6- 7 ore Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Clinica Chirurgica IV Direttore Prof. S. Pedrazzoli Società Triveneta di Chirurgia: Verona 26 gennaio 2008 Complicanze specifiche della DCP % range Ritardato svuotamento gastrico Quando il paziente non riesce a riprendere la dieta orale entro la decima giornata postoperatoria (utilizzo di gastro e enterostomie) 12 4-31 Fistola pancreatica La definizione varia dalla presenza di amilasi nel liquido di drenaggio alla dimostrazione radiologica di un cedimento dell’ anastomosi pancreatica 12,5 4-23 Ascesso intraaddominale Spesso associati alla fistole pancreatiche possono derivare anche dal cedimento di altre anastomosi o dal drenaggio biliare preoperatorio 6,5 5-10 Emorragia postoperatoria Possono essere precoci (entro 24-48 ore) o tardive (dopo 6-7 giorni), intraaddominali o gastrointestinali. Sono associate ad una elevata mortalità (15-40%) e sono la causa principale dei reinterventi 7 4-20 Altre diarrea prolungata trombosi della vena porta e della mesenterica superiore, pancreatite postoperatoria diabete grave fistole biliari FATTORI DI RISCHIO SPECIFICO NELLE DCP 1. PREOPERATORI 2. INTRAOPERATORI 3. POSTOPERATORI FATTORI DI RISCHIO PRE-OPERATORI (calcolati come variabili indipendenti) 1. Durata e gravità dell’ ittero 2. Drenaggio biliare preoperatorio (endoscopico o transepatico) 3. Diabete (?) 4. Sesso maschile (?) FATTORI DI RISCHIO INTRA-OPERATORI (calcolati come variabili indipendenti) 1. 2. 3. 4. 5. Qualità e consistenza del pancreas residuo Wirsung non dilatato Legatura del Wirsung Vie biliari piccole Tipo di anastomosi pancreatica (pancreaticodigiuo o gastro-digiuno) (?) 6. Modo di esecuzione dell’ anastomosi (doppia o singola, dotto-mucosa, con o senza microscopio…) (?) Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Clinica Chirurgica IV Direttore Prof. S. Pedrazzoli Società Triveneta di Chirurgia: Verona 26 gennaio 2008 DCP con conservazione del piloro e ricostruzione con pancreato-gastrostomia FATTORI DI RISCHIO POST-OPERATORI (calcolati come variabili indipendenti) Infezioni • Fistola pancreatica Ascessi Emorragie • Permanenza dei drenaggi intra-addominali (> 4 giorni) Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Clinica Chirurgica IV Direttore Prof. S. Pedrazzoli Società Triveneta di Chirurgia: Verona 26 gennaio 2008 Patologie trattate (gennaio 1994-gennaio 2006) N. Tumori pancreatici o della regione periampullare 135 Tumori endocrini del pancreas Gennaio 1994-gennaio 2006 67 Tumori cistici del pancreas 45 Tumori intraduttali (IPMN) 16 Pancreatite cronica 40 Pseudocisti dopo PA 15 Altre patologie a carico del pancreas 16 Totale 334 Fistola pancreatica fuoriuscita < 50 ml/die di fluido ricco di amilasi (< 5.000 IU/) dai drenaggi addominali frequenza : 50 pazienti (15,5%) Dopo DCP: 12% Pedrazzoli et al.: Pancreatology 2006 Quanto conta l’ esperienza del l’ operatore e/o del team chirurgico? Considerazioni (supportate dai dati attuali della letteratura): 1. Come in tutti gli interventi chirurgici, maggiore è l’ esperienza degli operatori, migliori sono i risultati 2. Nel campo della chirurgia pancreatica (come in molti altri) sono sorti centri di alta specializzazione 3. In questi centri, i risultati, molto migliorati rispetto agli anni 80-90, negli ultimi 10 anni non hanno mostrato particolari evoluzioni: la mortalità è relativamente bassa (2%), la morbilità resta elevata (30-35%) 4. I risultati troppo buoni (mortalità = 0) sono sospetti e generalmente sono riferiti in casistiche numericamente piccole (> 70-100 DCP complessive) 5. Non è sufficiente avere un chirurgo valido ed esperto nel campo specifico per garantire buoni risultati: deve essere affiancato da un team di collaboratori in grado di gestire con correttezza e tempestività le possibili, e frequenti, complicanze 6. Per affrontare adeguatamente le complicanze è fondamentale poter disporre di mezzi e figure professionali accessorie di adeguata qualità (radiologo interventista, endoscopista, diabetologo, endocrinologo, gastroenterologo, oncologo…) 7. Buoni risultati possono essere riportati anche da centri con volume operatorio ridotto (> 20 DCP all’ anno) purchè dispongano delle professionalità adeguate