CACCIA+3-4- 032-037 2-03-2007 15:15 Pagina 32 Test Balistica - Canna rigata di Franco Antonelli ([email protected]) - Foto S. Fattori Benelli Crio 20/76 Franco Antonelli presenta ai lettori di Caccia + un fucile davvero speciale come il Benelli Crio in calibro 20, un vero e proprio gioiellino. Ecco questo piccolo grande fucile semiautomatico, che come gli altri della Casa di Urbino presenta caratteristiche tecniche davvero uniche, a partire dal funzionamento inerziale. opra, sopraaa...” Stavo guardando in direzione della città lontana, verso ovest, in cerca di un movimento di penna, qualcosa che entrasse a tiro e invece... dò un’occhiata sopra la mia testa, ringraziando Francesco dell’avvertimento; un branchetto di storni si sta apprestando a valicare il torrente Bure, gli sparo tre colpi nel mezzo, senza neanche stare a guardare tanto per il sottile, senza mirarne uno, non c’è tempo... Il semiauto è velocissimo nell’azione, un uccello casca, ferito, gli altri si alzano a perpendicolo, forse discepoli della Pattuglia Acrobatica dell’Aeronautica, in un amen sono a cento metri. “Sopra un accidenti” rispondo,” potevi dire sotto... ma alle nuvole! Perchè non gli hai tirato te?” “E che ne so? ho visto che hai portato un fucile nuovo da provare.” Sono in parata insieme a un amico caro; ieri presso l’Armeria Florensport di Firenze ho ritirato il Benelli Crio in 20/76 e oggi me lo sto palleggiando tra le mani, lo guardo e godo; sono, meglio dire ero, un ventista e ho qualche fucile di questo calibro in casa, in diverse tipologie, ma questo di oggi, così chic... voglio dire, li batte tutti per eleganza e finiture. Benelli ci ha abituati a un catalogo con una gamma vastissima di fucili in produzione, non esiste un’altra azienda che offra una linea di schioppi semiauto a canna liscia così completa, S 32 mancava il Crio in assetto di minor calibro, un 20... eccolo. Raccatto lo storno, guardo intorno, per aria, e ne vedo altri venire verso di me alla spicciolata. Il padrone del podere non ha colto le olive e le piante rappresentano per gli uccelli un Fast-Food seducente e facile se non ci fossimo io e Francesco in trincea a rispondere agli attacchi del ‘nemico’. Sparo con frequenza senza riuscire a dare una connotazione reale al fucile e alle cartucce. Senz’altro perchè sono preso dalla caccia e dal tiro: ho voglia di bersagli e, soprattutto, sono preso dal desiderio di sparare di nuovo con un 20. La verità è che l’ho usato per anni, ma l’ho quasi abbandonato da quando le tipologie di caccia sono cambiate e il colombaccio è diventato il mio uccello di riferimento. Che sia perchè rappresenta una preda tosta o perchè a nessuno piace rimanere indietro cacciando con gli amici, io sono via via scivolato verso il calibro maggiore con l’uso normale e continuo di baby magnum con 42 grammi di piombo del 5. Ormai sono anni che mi diletto con piccioni e volantini, stampi e colombacci elettromeccanici di penna che battono le ali su ordine del mio telecomando. Oggi mi sembra di ringiovanire e più che il fucile mi accorgo che sto mettendo alla prova me stesso, per capire se sono sempre all’altezza dello sparacchiatore che fui, tempi di calibro 20 e cariche di 24, 25, 27 grammi, tempi di fringuelli, lodole, pispole, tordi e mazzi colorati. Ma il mondo va avanti, questo di oggi è un semiauto 20 addobbato di camera magnum che consente di farsela con i CACCIA+3-4- 032-037 2-03-2007 15:15 Pagina 33 grammi precipui del fratellone 12 e cioè i 32, 35, anche 40 grammi. Badate bene, però, sul mercato sono arrivate queste maxisventole Cheddite da 40 grammi, ma sul Libretto Benelli d’istruzioni è particolarmente vietato l’uso di cartucce oltre i 36 grammi, pena il venir meno della garanzia. Meditate, meditate... supermagnumisti; e leggiamolo il libretto, è fatto bene e utile. Verso le 11 non se ne vede più, gli European Starlings ne hanno avuto abbastanza di immolarsi per un pugno di olive, in carniera abbiamo quasi quaranta neri predoni, ma non so dare un giudizio. Condensando la mattinata di sparatoria, penso dentro di me: ho fatto parecchi morti, ma anche diversi feriti e non so se incolpare le cartucce - ma ne ho cambiate diversi tipi - il fucile o il mio occhio. Si sa che si darebbe la colpa a tutto fuorchè a noi stessi, noi veniamo buon ultimi nella lista delle responsabilità. Io sono fatto così, e voi? Stiamo per andare via soddisfatti del mazzo di uccelli; mentre Francesco rimette gli uccelli nel gabbione e si dà da fare per piegare la bresciana, io riguardo il Crio, lo infilo nella custodia e la chiudo. Contemporaneamente vedo un uccello lontano venire verso di noi, è grosso, tiro fuori in fretta il fucile che avevo lasciato con l’otturatore aperto, prendo una corazzata all’estrema sinistra della cartucciera, il cuore batte, temo di non fare a tempo, guardo solo che non sia a palla, è una gialla Federal Magnum, intanto dò una voce a Francesco che stia fermo, ho l’uccello sopra, è un piccione? no è un colombaccio, I Benelli Crio si smontano in un attimo e grazie al castello asportabile, sono rese molto facili sia le operazioni di smontaggio del gruppo otturatore che quelle di pulizia. guarda che coda lunga ha...solo come un eremita, lo incanno, è sullo Zenith, coup du rois, cazzo com’è alto... i colori non si distinguono, l’anticipo e sparo. Viene giù secco fiammifero, come si dice dalle mie parti. Minaccia pioggia, è un inverno caldo, tempo da GM3, ci affrettiamo. “Se volevi sapere come spara, ora lo sai...” Mi dice Francesco mentre raccatto l’uccello caduto dietro la parata. Sangue dal becco, un pallino ha tranciato le penne grosse delle ali, un altro ha spezzato una gamba. “Avrà un pallino in gola...”rispondo, ma vedo che è morto bene; a casa conterò tre pallini addosso. Piombo n° 4. Non vi posso dire a quanti metri fosse, perchè per aria si stima male senza riferimenti, comunque era una distanza da limite - e forse oltre - di tiro anche per un calibro 12 caricato con le BabyMagnum. Questo è il biglietto da visita del Crio 20 Magnum, sono contento per il tiro, abbastanza incacchiato per la pioggia che comincia a venire giù a goccioloni. RIPASSATINA DI TECNICA BENELLI Quando la Benelli partorì il Montefeltro dette luogo a una vera novità tecnica, modificando la chiusura, passata dal puntone obliquo oscillante alla testina rotante assiale. Sistema che è poi stato adottato per tutti i semiauto della casa marchigliana, compreso il Crio che sto provando. La testina otturatrice presenta due tenoni, tangenti il suo diametro, che in chiusura impegnano due mortise ricavate nel prolungamento di culatta della canna. L’attuazione di svincolo è determinata da un perno su camma scanalata che consente alla testina mobile un movimento rotatorio-traslativo di chiusura. Tanto la descrizione è complicata e incasinatissima, quanto il funzionamento del Crio si fregia di semplicità, scioltezza e velocità. Dal punto di vista dei materiali questo fucile dispone di ottimo acciaio, bindella in carbonio, leggera e robusta e di castello e copri castello in Ergal. Mi sento in dovere di parlare della tecnologia della canna che è un’innovazione precipua Benelli Crio, fiore all’occhiello del Research and Development marchigiano. Brevemente le cose stanno così: tutti gli acciai hanno bisogno di un trattamento di bonifica, di tempera per disporre delle caratteristiche di durezza ed elasticità necessarie. Benelli le scalda a 180/200° come tutti, ma, al contrario degli altri produttori, porta le sue canne a 100° sotto zero, unico modo per far sì che le tensioni molecolari e l’austenite residua spariscano del tutto. L’austenite è robaccia che potrebbe deteriorare l’impianto strutturale delle particelle che compongono l’acciaio; non mi viene il mal di testa se penso a quanta austenite avrò negli altri miei fucili in rastrelliera, però è un fatto che 33 CACCIA+3-4- 032-037 2-03-2007 15:15 Pagina 34 Benelli Crio 20/76 Un bel particolare del gruppo bascula, guardia e grilletto del piccolo grande Crio 20, un fucile che anche chi preferisce il calibro 12 dovrebbe assolutamente provare. questo trattamento criogenico è il top per quanto riguarda la perfezione nell’essenza di una canna per fucile. Sono contento che questa tecnica, finora riservata a elementi aerospaziali e chirurgici, sia stata brevettata da tecnici italiani per fucili italiani di pregio. Beh... tutti sanno come funziona il semiautomatismo dei Benelli; molti non lo sanno ma sparano ugualmente con soddisfazione e io non vi assillerò più di tanto. Comunque - altrimenti qualcuno mi dice ma che tester sei...aggiungo che l’energia cinetica scatenata dallo sparo provoca marcia indietro all’arma, che in questo movimento comprime la molla, la famosa molla, presente dentro l’otturatore e sblocca la testina di chiusura, che estrae il bossolo. Un’altra molla nel calcio è deputata alla marcia avanti dell’azione che immette la cartuccia carica in camera. Il modus è talmente veloce che consente lo sparo di cinque colpi in meno di un secondo; se qualcuno non ci crede, Tom Knapp è lì a dimostrarvelo; se a voi non riesce... non vi resta che andare a scuola dall’americano, a lui non parrà vero. E’ sempre un bello spettacolo, al Game Fair, vedergli gettare in aria nove piattelli e riuscire a spaccarli con un Benelli senza che uno riesca a cadere in terra intero. Scomponendo il Crio 20, ho apprezzato l’estrema finitura dei suoi componenti intestini, l’arma è bella fuori e dentro, si avverte che alla Benelli vogliono bene al loro prodotto. Il cane brilla come quello del Cosmi rivelando rivestimento di cromo duro a spessore; il grilletto, che ha un po’ di gioco laterale, è tutt’uno con la leva di aggancio, semplifica l’acciarino e consente scatto sul chilo e novecento grammi. Due parole sulla sicura. Sapeste come mi rompe i didimi ritro- 34 varmi il fucile in sicura quando ho un uccello davanti al mirino e vorrei sparare! Ma tutti i semiauto hanno questo tipo disgraziato di sicura, un cilindretto traslante che ha la caratteristica di andare in sicura quando meno ce lo aspettiamo. Anche alla Benelli hanno adottato questo sciagurato sistema, però devo dire che in caccia vagante ho portato il fucile alla spalla, ad altezza di fianco dove avevo la cartucciera e non mi è andato mai in sicura senza che lo volessi. La spiegazione c’è: al contrario di altri semiauto il Crio ha un riparo, una piccola tettoia sul castello dalla parte sinistra che protegge il bottoncino. Grazie Benelli, mi hai salvato dall’iniettare una goccia di Loctite sul cilindretto, operazione che effettuo sugli altri semiauto presenti in rastrelliera. SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME... “Sì, sei tu il più bello del reame...” Mi pare di sentire lo specchio che risponde senza esitare al Crio 20 che si pavoneggia davanti a lui, rimirandosi e rigirandosi, vero Narciso dei fucili. Gaudenzi - dal latino gaudeo, es, gavisus sum, gaudere - è il nome dell’architetto che ha disegnato il Crio, facendoci... godere. Ormai è passato qualche annetto dal momento in cui ci stupì con queste linee ardite; io stesso presi tempo per giudicare: il CACCIA+3-4- 032-037 2-03-2007 15:15 Pagina 35 castello e la guardia rappresentarono uno shock per gli occhi e il gusto stabilizzati per anni in merito di design di fucili. L’architetto Gaudenzi rivoluzionò il castello, già molto bello in casa Benelli, disegnando sulle parti laterali delle linee tonde e morbide, una concava, l’altra convessa, che si uniscono a disegnare una forma simile ad una parentesi graffa orizzontale con i rebbi asimmetrici. Il target riguardava il segmentare la superficie del castello per far sì che non apparisse massiccia e rozza. Secondo me la soluzione è brillante e riuscita. Diverso il problema riguardante la guardia. Dico subito che all’inizio non mi piaceva, ma gli anni hanno avuto ragione della mia ritrosìa, facendomela apprezzare. Tutti i produttori sentono sul collo il fiato del Generale Tempo che avanza e tutti vogliono cambiare, adeguarsi alla moda, aspetto-padrone non solo dell’abbigliamento, ma anche degli oggetti della vita di tutti i giorni. Date un’occhiata ai televisori 2007 e a quelli di dieci anni fa... Mentre i fucilai di derivazione anglosassone sono rimasti sul classico e pratico, neppure azzardandosi a disegnare e stravolgere castelli e guardie, in Italia il geniaccio locale si è posto il problema e ha sfornato linee diverse nei castelli, ma anche nelle guardie: Benelli, Fabarm, Beretta, Franchi, hanno disegnato e fatto del nuovo, stilisticamente parlando, affidando a valenti designer il compito di aggiornare e fare del bello. L’unica risposta straniera efficace pare finora solo quella del Browning Cinergy. L’architetto Gaudenzi non ha sfarfallato, niente voli pindarici: ha coniugato forma e volume di guardia con le linee tonde e morbide scolpite sulle regioni laterali del castello costringendo la massa ad una garbata anoressia che definisce l’intero sviluppo della centralità del Crio. Un binomio indissolubile di forma e funzione: la bellezza sempre si lega alla validità funzionale; difficile che un oggetto bello non abbia dentro di sè valenza di uso superiore, sarebbe come voler separare l’anima dall’identità. Fateci caso, quando un oggetto è brutto, spesso lascia a desiderare anche nell’uso: legge di natura. La finitura chiara del castello convive felicemente con l’aspetto ricco dello sceltissimo legno di noce cui Benelli ci ha abituato da anni. SPARARE È VIVERE... PER NOI Tra le mani ho sentito la brandeggiabilità del Crio 20. Al peso del mio amico farmacista denuncia kg.2,552; un welter... no, un leggero...ma che dico, in ambiente ring e guantoni sarebbe un peso piuma. Tolto il castello, la chiavetta di armamento ed il gruppo otturatore ecco come si presenta la bascula del Benelli Crio calibro 20. Un fucile camerato magnum che può essere impiegato con successo in ogni situazione di caccia... Ragguaglia e ci ricorda la sensazione ponderale dei semiauto Franchi 20 48AL del buon tempo che fu. Ho sparato volentieri col Crio 20 e l’ho portato facilmente a giro in una giornata di scaccia a tordi e merli in quel di Manciano, a Grosseto, con gli amici giusti. Ognuno di noi ha le sue fisime in fatto di fucili, io non mi accontento mai: se sono pesi mi paiono delle incudini da legare al collo degli ingegneri che fanno i fucili e non vanno a caccia, se sono troppo leggeri critico ugualmente perchè mi fanno ‘ strappare ‘ oltrepassando il bersaglio nel movimento di schiena, di swing. E chi mi contenta? Non statemi a sentire, però ve lo voglio dire: io ho individuato un peso aureo, un peso giusto sotto il quale non andare nè con i 20 nè con alcun altro fucile anche di minor calibro, tipo 28 e .410. Remington produce dei 20, 28 e .410 semiauto con pesi notevoli, sui kg.3,000 circa. Ecco, questo secondo me non va bene, troppo pesanti portarseli dietro; se uno di noi sceglie di andare a caccia con un 20 lo fa anche per non sobbarcarsi delle inerzie da ernia sicura. Ecco perchè io mi trovo bene con i 20 che ingaggiano pesi da kg.2,650 a 2,750: leggeri e performanti per quanto riguarda anche rinculo garbato e un giusto swing. Specialmente oggi che abbiamo a disposizione cartucce nel 20 che hanno un range di peso elevato, fino ai 36 grammi in opzione Magnum, e al limite dei 35 in veste di bossolo di 70, beh... un po’ di spalla in più non fa male. Ho sparato delle 32 grammi dell’armeria Innocenti di Montemurlo e delle Magnum Fiocchi con 35 grammi di Fiocchi; poi delle RC Supermagnum con 35 grammi in bossolo di 70; delle B&P Mithos Valle con 32 grammi in bossolo di 70 e ancora delle RC 20 T3 con 28 grammi di 9 1/2. 35 CACCIA+3-4- 032-037 2-03-2007 15:15 Pagina 36 Benelli Crio 20/76 Gli zigrini sono ben fatti e grippanti ed i legni, come vuole da sempre Benelli, sono di noce di ottima qualità. Nella foto un particolare dello zigrino. Quest’ultime le ho sventagliate a tordi, insieme alla 32 grammi di Innocenti. Alla spalla non si sentono e mi hanno consentito dei buoni tiri, anche se è dura scendere dal predellino del calibro 12. Le altre le ho tirate dal palco aereo, non molte, mi sono divertito poco a colombacci quest’anno. Sembrava si facesse apposta a non incontrarsi; quando finalmente a fine gennaio si sono decisi a pasturare sugli alberi con edera ed elleri, la caccia ha chiuso i battenti. Ma la mia consolidata ignoranza di cacciatore fondamentalista dodicista non mi farà in futuro preferire il miglior 20 al peggiore dei 12, anche se il Crio mi ha concesso qualche buon tiro, ma senza giudizio finale, animali a tiro...pochi: però ha incrinato la mia altezzosa e integralista presunzione. Mi sono rimaste particolarmente impresse le Federal Magnum con oz.1 1/4 ovvero 35 grammi di piombo del 4 e le RC20 T3 con 28 grammi di 9 1/2; ma anche le cartucce di Innocenti di 36 2-03-2007 15:15 Pagina 37 Montemurlo, detto Dindina, non scherzano. Oggi la grammatura normale di una cartuccia del 20 è di 28 grammi e non più 24,25; per questa linea di lancio il Crio è perfetto, consentendo di doppiare il primo colpo con facilità, a tordi ho goduto come un rospo. Non sono andato a infierire su fagiani di riserva, opzione venatoria che sta dirigendosi in direzione contraria ai miei desideri, ma credo che i 28, i 32 e i 35 grammi siano sufficienti per un colchico di gabbione, se sono stati bastevoli per le pennacce ribadite con rivetti d’acciaio dei colombacci. Nella valigetta in cui viene consegnato il Crio 20/76 ho trovato uno strozzatore di quattro stelle, mentre in volata era avvitato il tre. Questa modalità Benelli mi è sembrata leggermente strana: avrei preferito in dotazione uno strozzatore largo e uno stretto, un quattro e un due stelle, per potermi dedicare a diversi tipi di caccia e usare differenti cartucce. Altolà...! avete forse creduto che il Crio nella sua magnificenza formale e operativa non avesse bisogno dalla mia riconosciuta e consolidata fama di maicontento rompididimi come detto sopra? Ebbene... volete sapere come sarebbe il vestito del mio virtuale Il Crio è un fucile in grado di doppiare il secondo colpo con facilità, senza nessun problema nel riallineamento della preda. Sopra, un bel particolare dell’arma. RINGRAZIAMENTI Ringrazio l’Armeria Florensport di Indicatore di Signa (FI) per avermi disposto l’arma tel. 055 / 8997777. Sono molti oggi i cacciatori che prediligono utilizzare il calibro 20 al posto dell’universale calibro 12... Crio 20 se mia moglie non fosse quell’ avveduta amministratrice che è? Boccaccia mia statti zitta... Lunghezza calcio 35 cm. Piega tallone mm.57. Nasello 35. 15 mm.deviato destro. Grammi 50 di piombo sotto la canna nel serbatoio, nella zona del fermo cartucce, grammi 100 nel calcio. Totale kg.2,700. Sarebbe la perfezione terrena per quanto riguarda un calibro 20 semiauto tra i primissimi della classe, che può diventare il vostro preferito partner venatorio per euro 1800, da scontare naturalmente... Un ultimo avvertimento... non cercate di avvelenare vostra moglie, di solito basta dirle che avete avuto un culo incredibile a trovare un fucile usato che sembra nuovo; la mia non l’ho mai trovata intenta ad aggiornarsi sui listini... Abbiamo sparato con... CACCIA+3-4- 032-037 Crio 20 www.Benelli.it Scarponi mimetici www.Redrock.it Giaccone GU 76 www.Beretta.it Cappello BE 60“ Stampi elettromeccanici www.Nanninitecnica.com Cartucce www.Florensport.com Fiocchi www.Fiocchigfl.it Romagna Caccia www.RC-cartridges.com Federal www.Federalpremium.com Baschieri&Pellagri www.Baschieri-Pellagri.com Armeria Innocenti www.Armeriainnocenti.it 37