RILEVAZIONE DEI CONSUMI
In Italia le informazioni statistiche ufficiali sui consumi delle
famiglie sono fornite dall’ISTAT, tramite
l’Indagine trimestrale sui consumi delle famiglie, la quale
rappresenta la fonte informativa per poter descrivere,
analizzare ed interpretare i comportamenti di spesa delle
famiglie italiane.
1
Obiettivo dell’indagine
L’indagine sui consumi delle famiglie ha lo scopo di rilevare
la struttura ed il livello dei consumi, in relazione alle
principali caratteristiche sociali, economiche e territoriali
delle famiglie.
Essendo un’indagine continuativa, essa consente di
conoscere e seguire l’evoluzione degli standard di vita e
dei comportamenti di consumo delle principali tipologie
familiari, in riferimento a differenti ambiti territoriali e
sociali.
2
Infatti, oltre alle caratteristiche anagrafiche e professionali
dei singoli componenti, si rilevano anche informazioni su:
- Mezzi di sostentamento degli intervistati,
- Eventuale assenza dei componenti nel periodo di rilevazione
e il motivo,
- Attività sportiva,
- Notizie sull’abitazione e sui principali servizi disponibili,
- Possesso di seconde abitazioni
…
3
Gli studi relativi alla conoscenza dei consumi di una
popolazione hanno ricevuto un vigoroso sviluppo a partire
dagli anni ’60 ed esso si è accentuato ed armonizzato
nell’ambito europeo principalmente per iniziativa dell’Istituto
delle Comunità Europee (Eurostat).
L’indagine sui consumi viene eseguita con cadenza annuale
dal gennaio 1968, con la quale sono rilevate le spese
sostenute da un campione rappresentativo di famiglie
italiane per acquistare beni e servizi.
4
Nel tempo l’indagine ha subito notevoli modifiche, le quali
hanno compromesso sia il confronto temporale sia quello
spaziale.
Dal gennaio 1997, l’Istat ha completamente rinnovato
l’indagine sui consumi delle famiglie.
La ristrutturazione ha riguardato tutte le fasi del processo di
produzione dei dati ed è stata orientata alla qualità delle
informazioni raccolte e all’armonizzazione di definizioni e
metodologie con quelle concordate in sede comunitaria.
5
Nel 2002 il campione dell’indagine è stato ampliato per
consentire una maggiore articolazione territoriale delle
stime di povertà.
Inoltre
è
stato
introdotto
un
questionario
aggiuntivo
suddiviso in due parti:
- La prima contenente quesiti volti ad esplorare il tema
dell’esclusione sociale;
- La seconda finalizzata ad un’analisi dettagliata delle spese
sostenute dalla famiglia per l’istruzione in base al tipo di
corso frequentato.
6
Principali obiettivi dell’indagine
- Stima dei consumi e degli autoconsumi,
- Costruzione del paniere da utilizzare per gli indici dei prezzi
- Studi sugli autoconsumi dei prodotti alimentari in valore e
quantità
- Studi sulla stagionalità dei consumi
-Studi sulla condizione abitativa delle famiglie
- Studi sul “ciclo di vita” delle famiglie
- Studi sui beni durevoli di consumo
- Studi sul reddito e sul risparmio delle famiglie
- Base di riferimento per l’impostazione di indagini più specifiche
7
Inoltre, l’indagine riveste un ruolo fondamentale nella
determinazione degli aggregati di Contabilità Nazionale e
nelle stime ufficiali della povertà, le quali sono
particolarmente interessanti per organismi pubblici e per
gli operatori privati.
8
Oggetto della rilevazione
Spese sostenute per acquistare beni e servizi, compresi:
 autoconsumi,
 beni forniti dal datore di lavoro ai dipendenti a titolo di
salario,
 fitti stimati delle abitazioni godute in proprietà.
Ogni altra spesa effettuata per scopi diversi dal consumo è
esclusa dalla rilevazione (es. acquisto di case o terreni,
pagamento delle tesse, etc.)
9
In particolare, oltre alle notizie che riguardano gli individui
che compongono la famiglia, le caratteristiche
dell’abitazione, il reddito, il risparmio, sono rilevate le
spese per generi alimentari, abitazione, arredamento,
abbigliamento e calzature, sanità, trasporti e
comunicazioni, tempo libero, spettacoli, istruzione, ecc.
10
La rilevazione viene svolta secondo il “metodo della
spesa”, tenendo conto delle spese e della quantità per
generi alimentari, non alimentari e servizi.
Viene indicato l’intero ammontare delle spese con
riferimento al valore al momento dell’acquisto,
prescindendo dalle modalità di pagamento anche per gli
acquisti a rate o a credito.
11
L’unità di rilevazione
L’unità di osservazione è la famiglia di fatto, intesa come
un insieme di persone che coabitano nello stesso alloggio e
sono legate da vincoli affettivi, di matrimonio, di parentela,
affinità, adozione e tutela.
Sono considerate appartenenti alla famiglia, come membri
aggregati, tutte le persone che, a qualsiasi titolo,
convivono abitualmente con essa.
Non sono prese in considerazione le convivenze e le
famiglie presenti sul territorio nazionale ma non residenti.
La famiglia viene individuata mediante le generalità dell’intestatario
della scheda anagrafica, che convenzionalmente viene definito
come persona di riferimento.
12
Disegno campionario
Da un punto di vista della tecnica di rilevazione,
l’indagine si basa su un campionamento, che prevede
dapprima la selezione dei comuni-campione e poi delle
famiglie.
13
TECNICHE DI CAMPIONAMENTO
censuaria
Informazione statistica
campionaria
14
Indagine censuaria
- si raggiungono tutte le unità statistiche esistenti sul
territorio ad una determinata data,
- è necessario disporre di una lista della popolazione di
riferimento,
- eccessivo tempo,
- elevato costo,
- molti rilevatori.
15
Indagine campionaria
- si effettua solo su una parte dell’intero collettivo,
- deve essere rappresentativa,
- risparmio di tempo,
- minore costo
16
Tipi di campionamento
casuali o probabilistici
non probabilistici
- casuale semplice
- ragionato
- stratificato
- per quote
- a due o più stadi
17
Campionamento probabilistico
L’utilizzo di uno schema di campionamento probabilistico
richiede la disponibilità della lista delle unità della
popolazione, in modo da poter associare ad ogni unità la
probabilità di far parte del campione.
L’inclusione o meno delle unità e legata esclusivamente al
caso.
Ed è proprio il principio di casualità che assicura la
rappresentatività del campione.
18
Campionamento non probabilistico
Gli schemi di campionamento non probabilistico
prescindono dal principio di casualità e si basano su criteri
soggettivi oppure oggettivi di scelta delle unità.
La sezione delle unità della popolazione avviene
esclusivamente in base alla capacità del ricercatore di
interpretare le caratteristiche della popolazione e nel fare
in modo che esse siano rispettate nel campione.
19
Questo schema di campionamento è molto utilizzato nelle
indagini di mercato:
•
• per la facilità della esecuzione,
• quando manca una lista della popolazione,
quando è necessario disporre dei risultati dell’indagine in
tempi molto brevi.
Non è possibile applicare la teoria della probabilità per
calcolare l’errore campionario né quella dell’inferenza per
estendere i risultati campionari all’intera popolazione.
20
Campionamento a scelta ragionata
Il ricercatore seleziona gli elementi sulla base della propria
esperienza, facendo in modo di ottenere un campione
rappresentativo della popolazione.
21
Campionamento per quote
La procedura di selezione prevede i seguenti passi:
la popolazione da campionare viene suddivisa in gruppi sulla
base di determinate caratteristiche (ad es. anagrafiche),
 dai dati censuari o da altre fonti si ricava il peso percentuale di
ciascuna classe. Il totale della numerosità del campione viene
suddiviso tra le classi in modo da rispecchiare le proporzioni
esistenti nella popolazione.
La scelta delle unità da intervistare è demandata
all’intervistatore nell’ambito delle quote assegnategli.
22
Vantaggi e svantaggi
 non è richiesta una lista delle
Vantaggi
unità,
 non è necessario ricontattare
un’unità non rispondente,
 l’intervistatore gode di ampia
flessibilità e libertà nella scelta delle
unità.
• la scelta delle persone da
Svantaggi
intervistare dipende totalmente
dall’intervistatore,
• l’esigenza di raggiungere la
quota può accrescere la durata
media dell’indagine.
23
Campionamento casuale semplice
Occorre disporre di un elenco di tutte le N unità statistiche,
numerare tali unità da 1 a N e procedere all’estrazione
casuale di n tra di esse.
24
Numerosità campionaria
La minima numerosita’ che garantisce la rappresentatività
del campione rispetto alla popolazione da cui ha origine, è
data da:
Vy = indice di variabilità del
carattere della popolazione
da analizzare
n = numerosità
campionaria
n
Vy2 Z2
α/2
Z/2 è il valore che si
desume dalle tavole
della
normale
standardizzata, con un
livello di probabilità 
ε2

è l’errore massimo ammissibile, dato
dalla differenza tra il valore campionario del
carattere da stimare e il valore dello stesso
nella popolazione.
25
Calcolo della numerosità campionaria
- si calcola il coefficiente di variazione,
- si fissa:
- il valore di , in genere pari al 5%,
- il valore di , solitamente come percentuale
del coefficiente di variazione.
P(   ( y ca  y po )   )  0,95
26
Esempio 1:  pari ad 1/3 del coefficiente di variazione e  pari al
5% si ottiene:
2
 
  1,962

3,84

n

 3,84  9  34,57
2
1
/
9
1 


3



Esempio 2:  pari ad 1/5 del coefficiente di variazione e  pari al
5% si ottiene:
2
 
  1,962

3,84
n 

 3,84  25  96
2
1
/
25
1 


5  
27
Campionamento stratificato
Disponendo di ulteriori informazioni riguardanti i caratteri
della popolazione, esse possono essere utilizzate per
accrescere la precisione dell’indagine, facendo ricorso ad
un altro schema di campionamento detto stratificato.
La stratificazione consente un miglioramento delle stime,
in quanto l’omogeneità interna a ciascuno strato va
intesa come ridotta variabilità del carattere in studio.
28
Il principale risultato della stratificazione consiste nella
determinazione di gruppi di unità al cui interno è presente
una maggiore omogeneità e quindi una minore variabilità
rispetto a quella esistente senza l’operazione di
stratificazione.
29
Scomposizione della varianza
  
2
x
r
2
in
s
2
tra
s
r
2
(
x


)

(
x


)

(



)
 i
 i k  k
2
k 1 i 1
2
i 1
k 1
30
La popolazione viene suddivisa in gruppi all’interno dei
quali le unità sono omogenee sulla base di modalità
presenti in alcuni caratteri della popolazione e da ogni
strato sono poi estratte in modo casuale le unità che
dovranno costituire il campione.
31
La stratificazione comporta
o la determinazione del numero degli strati attraverso il
prodotto delle modalità di due o più variabili inerenti le
caratteristiche della popolazione,
o la determinazione della numerosità campionaria,
o l’allocazione delle unità nei diversi strati.
32
Numerosità campionaria
Per la formazione del campione, con uno schema di
campionamento stratificato, è necessaria una minore
numerosità poiché negli strati vi è una minore variabilità.
Nella pratica, essendo complicato il calcolo della numerosità
nel campionamento stratificato, si utilizza la numerosità che
scaturisce dallo schema di campionamento casuale
semplice, la quale, essendo maggiore, assicura una
maggiore attendibilità delle stime campionarie.
33
Allocazione delle unità
1) Allocazione uniforme, le unità del campione sono
ripartite in modo egualitario fra gli strati,
2) Allocazione proporzionale, la ripartizione avviene in
funzione della numerosità rilevata in ciascuno strato,
3) Allocazione ottimale, si tiene conto
contemporaneamente della frequenza e della
variabilità presente in ciascuno strato.
34
Esempio di campione probabilistico stratificato
Si suppone di voler stratificare 1000 famiglie sulla base di
due variabili: numero di figli e classe di reddito.
N. figli
Classe di reddito
Fino a
750 euro
Da 751 a
1500
euro
Da 1501 a
3000 euro
Da 3001
a 5000
euro
Oltre
5000 euro
Tot.
Nessuno
145
100
80
43
34
402
1-3
123
80
60
41
22
326
+3
107
70
50
29
16
272
Totale
375
250
190
113
72
1000
35
La numerosità campionaria in base al campionamento
casuale semplice è data da:
n
V y2 Z2 / 2
2
Ponendo  pari ad 1/5 del valore del coefficiente di
variazione si ottiene:
 2
) (1,96) 2
3,84

n

 96
1  2
0
,
04
( )
25 
(
36
Allocazione delle unità
Occorre procedere ad allocare le 96 unità nei 15 strati
individuati dalle combinazioni delle modalità delle due
variabili di stratificazione, come è riportato nella seguente
tabella.
37
Strat
i
1
2
Frequenze
Popolaz.
145
100
Allocazione
uniforme
7
7
Allocazione
proporzion.
14
10
sqm
F*Sqm
2,885
3,280
418,28
327,97
Allocazione
ottimale
4
3
3
80
7
8
10,969
877,53
8
4
43
6
4
38,415
1651,83
15
5
34
6
3
46,770
1590,18
14
6
123
7
12
2,314
284,57
3
7
80
7
8
2,914
233,15
2
8
60
6
5
9,528
571,68
5
9
41
6
4
39,968
1638,67
14
10
22
6
2
39,784
875,26
8
11
107
7
10
2,488
266,26
2
12
70
6
7
2,747
192,31
1
13
50
6
5
8,964
448,22
4
14
29
6
3
28,477
825,83
7
15
16
6
1
39,368
629,89
6
tot
1000
96
96
278,87
10831,6
96
38
Campionamento a due stadi
unità di I stadio
i comuni
unità di II stadio
le famiglie
39
40
I comuni
Il territorio italiano è stato suddiviso in 227 strati in base
a:
- tipologia del comune
-
dimensione demografica del comune
-
regione di appartenenza del comune.
41
I 227 strati risultano così ripartiti:
A) 107 strati sono formati da un unico comune (detti
Comuni autorappresentativi o AR) e comprendono tutti i
capoluoghi di provincia più altri 4 comuni (Rovereto,
Merano, Foligno e Termoli) non capoluogo che
partecipano all’indagine ogni mese;
A) 120 strati sono formati dagli altri comuni (Comuni non
autorappresentativi o NAR) raggruppati, all’interno di
ciascuna regione, in modo da ottenere strati della
stessa dimensione demografica.
42
Nell’ambito dei 120 strati, composti da più comuni, vengono
estratti tre comuni-campione, i quali partecipano all’indagine
rispettivamente il primo, il secondo e il terzo mese di ogni
trimestre.
I trimestre
Gennaio
Febbraio
Marzo
II trimestre
Aprile
Maggio
Giugno
III trimestre
Luglio
Agosto
Settembre
IV trimestre
Ottobre
Novembre
Dicembre
43
L’indagine coinvolge complessivamente 467 comuni, 107 AR
e 360 NAR.
Ogni mese partecipano all’indagine tutti i 107 comuni AR e
120 dei 360 comuni NAR.
In tal modo, si garantisce che ognuno dei 227 strati, in cui
è diviso il territorio italiano, sia rappresentato in ciascun
mese dell’anno, poiché l’indagine è continua.
44
Le famiglie
Il disegno campionario prevede che ne siano intervistate
poco più di 28.000 l’anno, ovvero 2.358 al mese, residenti
nei 227 comuni che di volta in volta partecipano
all’indagine.
L’allocazione delle famiglie è effettuata seconda una
combinazione di due strategie: l’allocazione uniforme e
quella proporzionale alla dimensione demografica del
comune campione.
Secondo la prima viene allocata circa la metà del campione
annuale totale. Mentre l’altra metà viene allocata in base
alla seconda strategia.
45
Le 28.000 famiglie da intervistare sono estratte in modo casuale
dalle anagrafi di ogni comune-campione.
L’estrazione avviene mediante la determinazione di un passo di
estrazione (rapporto tra numero delle famiglie presenti in anagrafe
e il numero delle famiglie da intervistare) e di un numero casuale
compreso tra due ed il passo di estrazione.
La famiglia che, nell’elenco anagrafico, occupa la posizione
corrispondente al numero casuale scelto è la prima famiglia da
estrarre.
La seconda è quella che occupa la posizione corrispondente al
numero casuale scelto più il passo di estrazione.
La terza famiglia è quella che occupa la posizione corrispondente
al numero casuale scelto più due volte il passo di estrazione e così
via.
46
Oltre a tali famiglie che compongono l’elenco base degli
intestatari delle schede di famiglia, ne sono estratte altrettante
di riserva, che costituiscono l’elenco suppletivo, da utilizzare in
caso di rifiuto iniziale, irreperibilità o impossibilità a collaborare
della famiglia base.
Come si sceglie la famiglia di riserva?
La scelta dell’unità sostitutiva avviene considerando in primo
luogo il numero di componenti e la sezione di censimento di
residenza della famiglia da intervistare.
47
Ogni famiglia suppletiva viene estratta dalla lista
anagrafica mediante uno specifico meccanismo:
estratta una famiglia base, si definisce “sostitutiva” la
famiglia che la precede nella lista anagrafica.
È per questo motivo che il numero casuale per iniziare non
può essere inferiore a due.
48
Tutte le famiglie dell’elenco base sono preavvisate del
loro imminente coinvolgimento tramite una lettera del
Presidente dell’Istat, nella quale, oltre ad illustrare i
principali obiettivi dell’indagine, cita gli articoli di legge
che regolano l’obbligo di risposta ed il rispetto della
privacy.
49
La rilevazione si basa su due diverse tecniche di raccolta dei
dati:
1. l’autocompilazione di un diario, sul quale la famiglia
registra gli acquisti per un periodo di 7 giorni,
2. un’intervista finale face to face condotta dal rilevatore
comunale.
50
Per assicurare la rappresentatività delle spese giornaliere,
all’interno di ogni mese e per ogni regione vengono scelti
casualmente due periodi di 7 giorni, denominati periodi di
riferimento.
In ogni Comune-campione, le famiglie da intervistare
mensilmente sono divise in due gruppi di pari numerosità, che
partecipano all’indagine rispettivamente nel primo e nel
secondo periodo di riferimento.
51
Ogni famiglia tiene nota quotidianamente, per un solo
periodo di riferimento, delle spese effettuate per generi di
largo consumo, mediante il Libretto degli acquisti:
- alimentari,
- tabacchi,
- giornali,
- ecc.
Per i beni autoprodotti e consumati nel periodo di
riferimento la famiglia deve compilare il
Taccuino degli autoconsumi.
52
Nella prima settimana del mese successivo
all’autocompilazione del Libretto degli acquisti, si
effettua un’intervista conclusiva, mediante un
questionario denominato
Riepilogo delle spese familiari.
53
Durante l’intervista vengono rilevate:
-notizie socio-demografiche dei componenti,
- notizie e spese per l’abitazione,
- spese per mobili e apparecchiature per la casa,
- spese per abbigliamento e calzature,
- spese per la salute,
- spese per trasporti e comunicazioni,
- spese per il tempo libero,
-ecc.
54
Le spese hanno riferimenti temporali diversi:
Settimana: per le spese correnti;
Mese: per le spese non alimentari e i servizi;
Trimestre: per i beni di consumo durevoli
55
La rilevazione dei dati
Le operazioni sul campo sono affidate ai Comuni e per essi
ai segretari comunali o agli Uffici di statistica, nel caso
esistano.
La raccolta presso le famiglie viene effettuata da rilevatori
scelti dall’organico comunale o dall’esterno.
Terminata la fase di rilevazione, i questionari sono
consegnati al responsabile dell’Ufficio di statistica del
comune che, dopo aver effettuato alcune verifiche, li
spedisce all’Istat.
56
All’Istituto i questionari compilati vengono esaminati da
personale esperto, che verifica che tutte le operazioni di
raccolta dei dati siano state effettuate secondo le direttive
metodologiche impartite e che procede a contattare
telefonicamente il rilevatore o la famiglia per sanare
eventuali lacune e anomalie.
Le indagini ufficiali sui consumi delle famiglie consento di
stimare l’ammontare delle spese sostenute per l’acquisto di
beni oggetto di rilevazione.
Tramite questa fonte è possibile valutare la dimensione
complessiva della domanda di mercato, ma non è possibile
ottenere informazioni più specifiche.
57
Non si hanno, però, informazioni riguardanti gli acquisti dei
singoli prodotti o marche, per formati o confezioni; né
indicazioni sui canali distributivi utilizzati per effettuare gli
acquisti, ecc.
Informazioni molto importanti per l’impresa, perché
consentono di analizzare la struttura competitiva dei mercati
e di valutare l’efficacia delle strategie di marketing.
58
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