Requisiti base di una metodologia finanziaria di valutazione: Dimensione monetaria dei flussi Distribuzione temporale dei flussi Valore finanziario del tempo Esistono due metodologie che si basano su questi presupposti per la valutazione di convenienza: 1. TIR (o IRR) (Tasso interno di rendimento) VAN (o NPV) (Valore attuale netto) 2. Metodologia del TIR • Il TIR è il costo percentuale dell’operazione ed è il tasso che uguaglia (in termini finanziari) i flussi in entrata e in uscita originati dall’operazione. n U t 1 i t 0 t n E t 1 i t t 0 • Confrontando i TIR dei due strumenti finanziari è possibile scegliere quello con il costo più basso Il TIR misura il valore finanziario del tempo implicitamente incorporato in un certo strumento finanziario; Nel calcolo del TIR di un finanziamento con scadenze intermedie, è implicitamente presente l’ipotesi di rifinanziamento allo stesso TIR, per far fronte alle uscite previste lungo la complessiva durata del prestito. Il VAN ipotizza di attualizzare i flussi futuri utilizzando un tasso di interesse k, coerente con il profilo di rischio e di rendimento della forma di finanziamento oggetto di analisi; Il VAN è dato dalla somma algebrica dei flussi di cassa generati dallo strumento attualizzati a tale tasso k; Se k è più elevato del TIR dello strumento analizzato il VAN è positivo, poiché le uscite di cassa future (segno - ) sono attualizzate a un tasso più elevato rispetto a quello che annullerebbe la sommatoria dei flussi complessivi. • Il VAN misura (in termini di unità monetarie attualizzate) il minor/maggior costo dello strumento rispetto a quello che si sosterrebbe se il finanziamento fosse erogato al tasso k. • Confrontando due strumenti di debito, si deve scegliere quello che costa meno, cioè quello che ha il maggior VAN (in senso relativo) Van n U t 1 k t 0 t n E t 1 k t 0 t Per confrontare la convenienza tra un leasing finanziario e il mutuo, trattandosi entrambi di strumenti di finanziamento concessi a fronte di una "garanzia immobiliare", occorre utilizzare il tasso di uno strumento di debito garantito La scelta più semplice è l'applicazione del tasso del mutuo Per effettuare il confronto di convenienza occorre esplicitare i flussi monetari (mese per mese) conseguenti ad ognuna delle due forme di finanziamento prescelte (flussi differenziali) Le due forme hanno conseguenze diverse in termini di canoni/rate periodiche, prezzo di riscatto etc Inoltre, occorre considerare l'impatto fiscale che ognuna delle forme prescelte può avere in termini di Iva, IRES, IRAP, tenendo conto della particolare disciplina fiscale che contraddistingue le diverse tipologie di finanziamento E’ possibile generare due tipologie di indicatori di convenienza (TIR e VAN): Contrattuali: elementi previsto nel contratto di finanziamento (o strettamente connessi) Al netto dell’effetto fiscale (TNI) Per realizzare un confronto secondo metodologie di analisi finanziaria del mutuo e del leasing, occorre esplicitare la sequenza dei flussi di cassa secondo la struttura tipica dei flussi di cassa dei finanziamenti che prevede: Un’entrata di cassa al tempo zero Una serie di uscite/entrate di cassa nei successivi istanti temporali E’ necessario tener conto degli scudi fiscali associati alle due forme di finanziamento La sommatoria dei flussi di cassa deve essere negativa (diversamente risulterebbe comunque conveniente indebitarsi) Per realizzare il confronto tenendo conto dei vincoli in precedenza evidenziati, le uscite per le due fonti alternativi devono prevedere: Uscite e entrate (al netto degli scudi fiscali) associate all’operazione di mutuo Uscite e entrate (al netto degli scudi fiscali) dell’operazione di leasing, tenendo conto del diverso impatto degli scudi fiscali legati ai canoni rispetto ai mancati scudi fiscali connessi agli ammortamenti che si generano per effetto del mancato acquisto (finanziato tramite mutuo) Lo schema di analisi da seguire prevede il confronto tra uscite e entrate di cassa delle due seguenti operazioni: Mutuo Leasing – Acquisto L’analisi dei flussi di cassa connessi al mutuo prevede di considerare le entrate e le uscite strettamente connesse all’operazione di mutuo (incasso del finanziamento e rate periodiche per il rimborso) al netto dell’effetto di deducibilità fiscale delle quote interesse ricomprese nelle rate (in sede di dichiarazione dei redditi): + Importo del finanziamento (erogazione di cassa) al netto delle spese di istruttoria - Rate di rimborso finanziamento (mese per mese) Flusso di cassa contrattuali + Scudo fiscale IRES su interessi passivi (in sede di dichiarazione dei redditi periodiche) Flussi di cassa al netto dell’effetto fiscale Col mutuo, al tempo zero, vi è un’entrata di cassa connessa al finanziamento e un’uscita relativa all’acquisizione del bene. Nel leasing al tempo zero non vi né entrata di cassa, né uscita di cassa (poiché il bene è acquisito dalla società di leasing) - salvo il maxi canone Per realizzare una corretta analisi di tipo finanziario, sia nel caso del mutuo, sia del leasing, occorre evidenziare un’entrata di cassa al tempo zero e una serie di uscite future Col mutuo, l’entrata di cassa è il valore del finanziamento Col leasing l’entrata di cassa si configura, al contrario, come una mancata uscita di cassa per l’acquisto, a seguito della scelta di tale modalità di finanziamento in sostituzione del mutuo Occorre portare a riduzione dei flussi di cassa del leasing tutte le entrate e le uscite legate alla mancata operazione di acquisizione: non solo gli scudi fiscali degli ammortamenti, ma anche la complessiva dinamica Iva Per stimare in modo corretto gli effetti differenziali, occorre intendere con segno opposto le operazioni, legate all’acquisto, che non si realizzano perché si è scelto il finanziamento attraverso leasing Ai fini del calcolo del costo dell’operazione di finanziamento tramite leasing occorre quindi esplicitare: I flussi di cassa (positivi e negativi) direttamente riferibili al leasing (canoni, scudi fiscali, dinamica Iva) I mancati flussi di cassa (positivi e negativi) riferibili all’operazione di acquisto (pagamento del bene, scudi fiscali legati agli ammortamenti fiscali, dinamica Iva) riferibili al leasing Mancati flussi riferibili all’acquisto Flussi direttamente -Canoni (compresa Iva) (mese per mese) + Scudo fiscale IRES su canoni (dichiarazione dei redditi) + Scudo fiscale IRAP sulla quota deducibili ai fini IRAP dei canoni (dichiarazione dei redditi) - Prezzo di riscatto alla fine del contratto di leasing + Scudo fiscale IRES-IRAP per ammortamento del prezzo di riscatto (alla fine del contratto, dichiarazione dei redditi) + Mancata uscita legata all’acquisto del bene (compresa Iva se dovuta e imposte di registro e catastali) - Mancato scudo fiscale IRES-IRAP sull'ammortamento del bene (dichiarazione dei redditi) + Mancata uscita legata all’acquisto del bene (compresa Iva se dovuta) + Mancato pagamento di imposte di registro e catastali - Canoni (compresa Iva) (mese per mese) - Prezzo di riscatto (compresa Iva) alla fine del contratto di leasing Flussi di cassa contrattuali + Scudo fiscale IRES su canoni (dichiarazione dei redditi) + Scudo fiscale IRAP sulla quota deducibili ai fini IRAP dei canoni (dichiarazione dei redditi) + Scudo fiscale IRES-IRAP per ammortamento del prezzo di riscatto (alla fine del contratto, dichiarazione dei redditi) - Mancato scudo fiscale IRES-IRAP sull'ammortamento del bene (dichiarazione dei redditi) Flussi di cassa al netto dell’effetto fiscale Uno schema di lavoro