A.A. 2006-2007
Corso di Politica Sociale
Maria Letizia Pruna
Quinta lezione
Le tipologie dei welfare state
I regimi di welfare
Esping-Andersen ha individuato 3 tipologie:
 regime liberale (paesi anglosassoni: Stati Uniti,
Canada, Australia, Regno Unito)
 regime socialdemocratico (paesi scandinavi:
Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca)
 regime conservatore-corporativo (paesi
dell’Europa continentale, tra cui Spagna, Italia,
Francia, Germania, ma anche Giappone)
Le funzioni dei regimi di welfare
Gli esiti (outcomes) di un regime di welfare si possono
valutare in base a tre dimensioni:
 demercificazione: indica il grado in cui la conformazione delle
prestazioni sociali riesce ad attenuare la dipendenza dal mercato,
consentendo agli individui di disporre di risorse e opportunità
anche senza avere un reddito da lavoro (in quanto bambini,
casalinghe, anziani, malati, disoccupati);
 destratificazione: indica il grado in cui la conformazione delle
prestazioni sociali riesce a contrastare e ridurre le disuguaglianze
basate sullo status occupazionale o sulla classe sociale;
 defamilizzazione: indica il grado in cui la conformazione delle
prestazioni sociali riesce ad attenuare la dipendenza dalla
famiglia, consentendo agli individui di disporre di risorse e
opportunità anche a prescindere dalla solidarietà e dagli obblighi
familiari e parentali.
Regime di welfare liberale:
le caratteristiche (features)
 Predominanza di misure di assistenza basate sulla
prova dei mezzi (means test)
 Riconoscimento ai cittadini di diritti minimi in termini
di protezione sociale, prestazioni sociali limitate e
poco generose
 Individuazione particolarmente ristretta dei destinatari
(bisognosi, poveri, individui ad alto rischio di
esclusione)
 Riduzione al minimo dei compiti dello Stato,
promozione e incoraggiamento del ricorso al mercato,
individualizzazione dei rischi
Regime di welfare liberale:
gli esiti (outcomes)
 Demercificazione bassa: forte dipendenza degli
individui dal mercato (redditi, retribuzioni, rendite)
 Destratificazione bassa: dualismo tra il “welfare dei
poveri” (pubblico) e il “welfare dei ricchi” (privato)
 Defamilizzazione media: dipendenza dal sostegno e
dall’aiuto familiare per le fasce sociali deboli
New York:
scorci del Bronx e della Fifth Avenue
Regime di welfare socialdemocratico:
le caratteristiche (features)
 Predominanza di misure a carattere universalisitico
basate sulla cittadinanza
 Riconoscimento del diritto alle prestazioni dello stato
a tutti i cittadini; prestazioni sociali ampie, diffuse e
generose (prevalentemente uguali per tutti)
 Individuazione particolarmente ampia dei destinatari:
tutti i cittadini a prescindere dal bisogno, dalla prova
dei mezzi, dalla posizione lavorativa
 Massima estensione del ruolo dello Stato, massima
socializzazione dei rischi
 Politica sociale e occupazionale inclusiva e
“produttivista”, cioè volta a massimizzare le capacità
produttive dei cittadini
Regime di welfare socialdemocratico:
gli esiti (outcomes)
 Demercificazione alta: la dipendenza degli
individui dal mercato è molto attenuata
 Destratificazione alta: eguaglianza di trattamento
per tutti i cittadini, “tutti beneficiano, tutti si
sentono in dovere di contribuire”
 Defamilizzazione alta: la dipendenza dal sostegno
e dall’aiuto familiare è minima
I paesi scandinavi
Regime di welfare conservatore-corporativo:
le caratteristiche (features)
 Predominanza di schemi assicurativi pubblici collegati alla




posizione occupazionale
Formule di computo delle prestazioni legate ai contributi
e/o alle retribuzioni
Individuazione dei destinatari in base alla posizione
occupazionale (destinazione prioritaria degli interventi ai
“capofamiglia”); riconoscimento di prestazioni
differenziate su base corporativa
Ampia estensione del ruolo dello Stato, enfasi sulla
“sussidiarietà” dell’intervento pubblico in alcuni ambiti: lo
Stato interviene solo se i bisogni non trovano risposta a
livello individuale, familiare e di associazioni intermedie
Politica sociale e occupazionale che tende a scoraggiare
ridurre la partecipazione al mercato del lavoro
Regime di welfare conservatore-corporativo:
gli esiti (outcomes)
 Demercificazione media: la dipendenza degli
individui dal mercato è relativamente attenuata
 Destratificazione medio-bassa: il welfare non
contrasta le disuguaglianze sociali e la
segregazione di genere
 Defamilizzazione bassa: la dipendenza dal
sostegno e dall’aiuto familiare è massima e si
protrae a lungo
Una famiglia italiana, un’università
tedesca, una scuola francese
La quarta Europa sociale:
Spagna, Portogallo, Grecia e Italia
I paesi dell’Europa meridionale rappresentano una variante
1.
2.
3.
4.
del modello conservatore-corporativo che fa caso a sé in
ragione di alcune marcate peculiarità del welfare state:
regolazione del mercato del lavoro fortemente dualistica
(dipendenti pubblici e lavoratori delle grandi imprese molto
protetti, tutte le altre categorie di lavoratori poco o per nulla
protette)
centralità del ruolo della famiglia e della rete di solidarietà
parentale per l’intero arco della vita
servizio sanitario nazionale universalistico
elevato particolarismo e basso grado di statualità (assunzione
di responsabilità diretta da parte delle istituzioni dello Stato e
indipendenza e autonomia dalle istituzioni politiche e sociali)
Peculiarità del welfare state italiano
L’Italia spende per le politiche sociali il 26-28%
del PIL, una quota più o meno in linea con la
media dei Paesi europei.
Tuttavia il sistema italiano di protezione sociale
presenta alcune peculiari distorsioni rispetto agli
altri paesi europei.
La distorsione funzionale
La peculiarità italiana sta nella composizione interna
della spesa pubblica, che risulta fortemente squilibrata a
vantaggio della funzione di protezione sociale rivolta a
“vecchiaia e superstiti” (assorbe circa il 62% delle spesa
totale contro il 46% della media europea), cioè del
sistema pensionistico.
Si tratta dunque di una distorsione di tipo funzionale,
che non si riscontra in nessun altro paese europeo.
La distorsione distributiva
Un’altra peculiarità italiana è che all’interno delle varie
funzioni di spesa, compresa quella pensionistica, vi è
un netto divario di protezione fra le diverse categorie
occupazionali (accesso alle prestazioni e loro entità).
Si individuano nel nostro sistema di protezione sociale:
 gruppi sociali garantiti (lavoratori dipendenti della
pubblica amministrazione e delle grandi imprese)
 gruppi sociali semigarantiti (lavoratori autonomi,
lavoratori dipendenti delle piccole imprese e dei settori
tradizionali)
 gruppi sociali non garantiti (lavoratori instabili e
irregolari
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