CULTURA: UN TERMINE, TRE PROCESSI
• CONCETTO GERARCHICO
– CULTURA COME CONOSCENZA E COLTIVAZIONE:
SINGOLARE
• CONCETTO DIFFERENZIALE
– CULTURA COME MODI DI VITA, USI, COSTUMI, ECC:
PLURALE
• CONCETTO GENERICO
– CULTURA COME PRASSI ORDINATRICE: ACCOMUNANTE
CULTURA IN SENSO GENERICO
• CIO’ CHE RENDE UMANO IL MODO DI STARE
AL MONDO
– ESSERE SPECIE SIMBOLICA
• I SIMBOLI UMANI HANNO SIGNIFICATO SOLO MESSI IN
RELAZIONE FRA LORO IN UN SISTEMA, DANDO LUOGO
A UNA RAPPRESENTAZIONE DEL MONDO COME
INSIEME DI FORZE, INTENZIONI, CONSEGUENZE
(MAGLIE DI SQUADRE DI CALCIO)
– CAPACITA’ DI IMPORRE STRUTTURE AL MONDO
• DARE SENSO (SIGNIFICAZIONE E ORIENTAMENTO)
STRUTTURAZIONE COME ORDINAMENTO
• TRASFORMAZIONE DI CIO’ CHE E’ INDISTINTO
IN ELEMENTI DIFFERENZIATI E VERSO I QUALI
SI HANNO ASPETTATIVE DI PREVEDIBILITA’
• SELEZIONE (SCELTA TRAMITE SEPARAZIONE) DI
ELEMENTI POSSIBILI
• LA PRASSI CULTURALE E’ INTRINSECAMENTE
RIDUZIONE DI POSSIBILITA’, DISSIPA
INCERTEZZA
MODALITA’ DI STRUTTURAZIONE
• SI STRUTTURANO SIA L’AMBIENTE SIA IL
COMPORTAMENTO UMANO
– DIFFERENZIAZIONE DEI SIGNIFICATI ATTRIBUITI
ALL’AMBIENTE
• CHI FA PARTE DELLA TRIBU’ E CHI NO
– INTRODUZIONE DI REGOLARITA’ ALL’INTERNO DI
UN AMBIENTE
• LA CASA E I SUOI SIGNIFICATI
– ORIENTAMENTO DELLE PROBABILITA’
• COSTRUZIONE DI ARTEFATTI (VESTITI, TRAPPOLE, ECC.)
STRUMENTI PER LA PRASSI
ORDINATRICE
• FARE E RAPPRESENTARE (TEUCHEIN E
LEGHEIN), CIOE’:
– TECNICA E LINGUAGGIO
– CULTURA MATERIALE E SISTEMI DI
RAPPRESENTAZIONE
– PRATICHE E DISCORSI
COSA SIGNIFICA CHIEDERSI “CHI SONO”, O,
“COME SI COMPORTANO” I SOGGETTI X O
Y?
• AGENTI CHE SI MUOVONO IN UNA CULTURA
MATERIALE
• INTEGRATA A CONDOTTE MOTORIE
(CORPOREITA’)
• ARTICOLATA A RAPPRESENTAZIONI
SIMBOLICHE
PER RIASSUMERE:
• LA STRUTTURAZIONE CULTURALE E’ UN
PROCESSO DI ADATTAMENTO (CONTINUITA’
CON PROCESSI BIOLOGICI):
– MESSA IN OPERA DI CONFINI E DIFFERENZIAZIONI
– PER CREARE ORDINE (STABILIZZAZIONE E
COMPRENSIBILITA’)
– ATTRAVERSO UN MECCANISMO DI
“INCOMPLETAMENTO” (RIDUZIONE DI
PROBABILITA’ MA ANCHE DI POSSIBILITA’)
COMPRENDERE L’ORDINE
CULTURALE
• COME FUNZIONA UNA SPECIFICA CULTURA IN
SENSO “DIFFERENZIALE”? (COSA SIGNIFICA
CONDIVIDERE UN ORDINE CULTURALE)
• COME VIENE PRODOTTA E RIPRODOTTA DAI
SUOI MEMBRI?
• QUALI SONO I “CONFINI” DI UNA CULTURA, LE
SUE DIFFERENZIAZIONI INTERNE, LE SUE
GERARCHIE?
LE DIMENSIONI DELL’ORDINE CULTURALE
• “UNA CULTURA E’ UN CODICE DI ORDINAMENTO
DELL’ESPERIENZA UMANA SOTTO UN TRIPLICE
RAPPORTO: LINGUISTICO, PERCETTIVO, PRATICO.” (G.
CANGUILHEM)
• POSSIAMO COMPRENDERE UNA CULTURA SOLO
COME INTRECCIO DI:
– STABILIZZAZIONE DI RAPPRESENTAZIONI CONDIVISE
(COME LE PERSONE “DEFINISCONO LE COSE”)
– STABILIZZAZIONE DI PERCEZIONI (COSA LE PERSONE
“VEDONO” GUARDANDO UN OGGETTO, UN FENOMENO,
ECC.)
– STABILIZZAZIONE DI COMPORTAMENTI (COME LE PERSONE
“AGISCONO” IN UN DETERMINATO CONTESTO
• COMPIERE UNA DETERMINATA PRATICA
CULTURALE SIGNIFICA FARE USO DI UN
CODICE SEMIOTICO PER FARE QUALCOSA NEL
MONDO, COLLEGARE SIMBOLI A COSE
CONCRETE E CIRCOSTANZE E PORSI IN MODO
VALUTATIVO NEI LORO CONFRONTI
– I LINGUAGGI HANNO UNA DIMENSIONE PRATICA
(ATTI DI ISTITUZIONE, PERFORMATIVITA’
LINGUISTICA
– LE PRATICHE “PARLANO” (CONSUMI E STILI DI
VITA)
LA NAVICELLA
• IL MONDO STA FINENDO: AVETE 5 MINUTI PER
DECIDERE 6 PERSONE DA IMBARCARE SU UNA
NAVICELLA CHE ANDRA’ ALLA RICERCA DI
NUOVI MONDI, CON QUESTE INFORMAZIONI
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Militante nero
Uomo in divisa col fucile
Atleta
Cuoca
Prostituta
Ragazza sedicenne
Architetto
Cieco
Dottoressa
Sacerdote
Musicista gay
RAPPRESENTAZIONI SOCIALI
• “Una forma di conoscenza, una elaborazione
cognitiva che i soggetti sociali, definiti per la
loro appartenenza di gruppo, effettuano sotto
l’influenza di quadri sociali di pensiero e di
norme di comportamento collettive,
integrando i dati della propria pratica e della
propria esperienza” (Jodelet )
• LE RAPPRESENTAZIONI RENDONO FAMILIARE
L’IGNOTO TRASFORMANDOLO IN
CONVENZIONI, E SONO PRESCRITTIVE
QUATTRO MOTIVI PER LE
RAPPRESENTAZIONI SOCIALI
• BISOGNO ANTROPOLOGICO DI ORDINE
• BISOGNO COGNITIVO DI DEFINIRE LE COSE
COME CONFORMI O MENO ALLA NORMA
• BISOGNO PRATICO DI ROUTINE
• BISOGNO EMOTIVO: LE RAPPRESENTAZIONI
SOCIALI SONO GENERATE NELLE RELAZIONI E
TRAMITE APPARTENENZE, DISTACCARSENE E’
DOLOROSO E FATICOSO.
CATEGORIZZAZIONE ED EURISTICHE
• CATEGORIZZAZIONE SEMPLIFICA L’AMBIENTE E
COMPIE INFERENZE VELOCEMENTE, MA:
– ESAGERA ASSIMILAZIONE INTRACATEGORIALE
– ESAGERA DIFFERENZIAZIONE INTERCATEGORIALE
• LE CATEGORIE SI ASSOCIANO A SCHEMI,
INTESI COME INSIEMI DI STRUTTURE
COGNITIVE (CREDENZE, VALUTAZIONI,
PENSIERI) COSTRUITI SULLE ESPERIENZE E
CONTENENTI GLI ATTRIBUTI CHE
CARATTERIZZANO UN OGGETTO E I LEGAMI
FRA DI ESSI
• LE EURISTICHE SONO SCORCIATOIE
COGNITIVE, CHE PERO’ SONO LEGATE A
MECCANISMI COME L’ACCESSIBILITA DELLE
INFORMAZIONI
• SCHEMI, RAPPRESENTAZIONI SOCIALI SI
INTRECCIANO CON IL PROCESSO DI
TIPIZZAZIONE SOCIALE:
– INTERPRETAZIONI DELL’AZIONE CULTURALMENTE
CODIFICATE, ASSIMILATI COME VISSUTI TIPICI
ATTRAVERSO IL LINGUAGGIO, GLI ESEMPI PRATICI,
GLI INSEGNAMENTI, I MEDIA
DINAMICHE DEGLI STEREOTIPI
• CREDENZE LEGITTIMANTI
– SU DI SE’
– SUI GRUPPI
– SULLE RELAZIONI FRA ESSI
• ASPETTATIVE
– SU DI SE’ (GLI STEREOTIPI SONO INTERIORIZZATI
ANCHE DA CHI NE E’ DANNEGGIATO → VIOLENZA
SIMBOLICA)
– SUGLI ALTRI
• PROFEZIE CHE SI AUTOAVVERANO
“Tutti si aspettavano che intraprendesse la carriera di magistrato: il primogenito
della famiglia Komives non poteva fare diversamente; quando, con aria modesta, si
presentò ai colleghi, ebbe perfino l’impressione di essere rimasto in famiglia, una
famiglia più grande, più intima. Lo accolsero con fiducia, senza assegnargli un posto
di riguardo; si limitarono a prendere atto che era giunto fra loro e aveva occupato il
proprio posto nella sfera di sua competenza. […] Per tradizione, fra i giudici della
nazione c’era sempre un posto riservato a un Komives, come se la famiglia godesse
di un diritto ereditario. […] Quando da giovane, all’epoca del tirocinio, era entrato
per la prima volta nella sala delle udienze, aveva provato la sensazione immediata di
essere a casa, tra persone familiari […].
Tutto gli era noto in quel mondo: la maniera di impostare la voce, il contegno, la
disciplina, i rapporti gerarchici, gli era familiare anche la legge, sì, persino
l’arredamento e l’atmosfera della sala delle udienze, l’odore leggermente acre della
carta e il sudore grondante della fronte degli imputati – tutto questo gli era familiare
come lo è per il medico l’odore di etere nella sala operatoria e per il sacerdote quello
di incenso nella sacrestia. Quello era il suo mondo. In qualche modo, tutto era
esattamente come a casa, in casa del padre: anche lì c’erano pratiche che giacevano
abbandonate sui tavoli, ovunque aleggiava lo stesso odore d’inchiostro, e codici
rilegati in pelle di cinghiale troneggiavano sugli scaffali. […] Gli bastava
semplicemente immergersi in quell’atmosfera, che era per lui l’elemento
primordiale, il mondo noto. Ne conosceva da molto tempo la struttura, gli ingranaggi
segreti, le invisibili molle e leve – da molto tempo, sin dall’infanzia. In un certo senso
non aveva nemmeno avuto bisogno di imparare, come se da piccolo, nella sua
cameretta, avesse sempre giocato a celebrare udienze secondo il codice di
procedura penale e ora si trattasse solo di rinfrescarsi la memoria… Il ricordo del
padre e dei suoi antenati, impresso dentro di lui, agiva sul suo sistema nervoso, nella
sua coscienza, forse anche nei suoi sogni.” (Márai, Divorzio a Buda)
• “gli agenti sociali sono dotati di habitus, inscritti
nei corpi attraverso le esperienze passate:
questi sistemi di schemi di percezione, di
valutazione e di azione permettono di operare
atti di conoscenza pratica, fondata
sull’individuazione e il riconoscimento degli
stimoli condizionali e convenzionali cui sono
predisposti a reagire, e di generare, senza
presupporre esplicitamente dei fini o un calcolo
razionale dei mezzi, strategie coerenti e
continuamente rinnovate, ma nei limiti dei
vincoli strutturali di cui gli habitus stessi sono il
prodotto e che li definiscono”
GLI HABITUS
• SISTEMI DI DISPOSIZIONI STRUTTURATE E
STRUTTURANTI
– RISULTATO AZIONE ORGANIZZATRICE
– STATO ABITUALE
– INCLINAZIONE
• MATRICI DI PERCEZIONE, VALUTAZIONE,
AZIONE → SENSO PRATICO
• DURATURI, MA SOTTOPOSTI A REVISIONE SE
SOGGETTI A RIPETUTI FALLIMENTI
• GLI HABITUS SI COSTRUISCONO TRAMITE UN
PROCESSO DI INCORPORAZIONE DI CAPACITA’
CHE RESTANO A DISPOSIZIONE
• L’HABITUS PERMETTE DI AVERE ESPERIENZA E
DI FARE ESPERIENZA
• L’ESPERIENZA IN QUESTO SENSO E’ UNA
SORTA DI “MEMORIA”, UNA MEMORIA
PROGETTUALE, CHE DA’ LUOGO A IPOTESI DI
AZIONE
COERENZA FRA TEORIA HABITUS E
SCOPERTE PSICOLOGIA COGNITIVA
• DUE MECCANISMI: COGNIZIONE AUTOMATICA
E COGNIZIONE DELIBERATIVA
• INERZIA DELL’HABITUS DERIVATA DA:
– RESISTENZA SCHEMI COGNITIVI
– EFFETTO DI PRIMACY
– PERSISTENZA PRIME INFORMAZIONI
POTERE, LEGITTIMAZIONE,
VIOLENZA SIMBOLICA
• SE PARLIAMO DI ORDINE CULTURALE,
DOBBIAMO RICORDARCI DELLA DUPLICE
ACCEZIONE DI ORDINE
– ORGANIZZAZIONE, STRUTTURA
• QUANTI SONO I LIVELLI E IN CHE RAPPORTO SONO FRA
LORO?
– COMANDO
• SU COSA SI FONDA L’ORDINE CULTURALE?
• LA PAROLA CULTURA NASCONDE LA LOTTA
PER I PRINCIPI DI VISIONE E DIVISIONE DEL
MONDO SOCIALE
L’ARBITRARIETA’ DELL’ORDINE
CULTURALE
• http://www.youtube.com/watch?v=SP_Taq3lYXo
• “La creazione di ordine culturale incomincia con
l’applicazione di una regola che specifica il campo a cui
si applica la regola dell’universo di discorso dato,
delineando al tempo stesso il territorio senza regole del
caos” (Bauman)
• LA REGOLA SI FONDA SULL’ARBITRIO, E
FUNZIONA ATTRAVERSO
– NATURALIZZAZIONE (RIMOZIONE DELLA SUA ORIGINE
SOCIALE, DELL’OPERAZIONE DI TAGLIO)
– LEGITTIMAZIONE (GIUSTIFICAZIONI DELL’ORDINE)
• IL PRINCIPALE STRUMENTO DI
NATURALIZZAZIONE E’ IL SENSO COMUNE:
“fondo di evidenze condivise da tutti che
assicura, nei limiti di un universo sociale, un
consenso primordiale sul senso del mondo, un
insieme di luoghi comuni (in senso ampio)
tacitamente accettati, che rendono possibili il
confronto, il dialogo, la concorrenza, persino il
conflitto – tra essi un posto a parte spetta ai
principi di classificazione, come le grandi
opposizioni che strutturano la percezione del
mondo […].” (Bourdieu)
• IL SENSO COMUNE FA APPARIRE “QUEL CHE
SEGUE” COME CONSEGUENZA OVVIA DI CIO’
CHE “E’ DATO”
• NON SI PARLA DEI SIGNIFICATI DEL SENSO
COMUNE, MA SECONDO I SUOI SIGNIFICATI
• I PROBLEMI FRA PERSONE PROVENIENTI DA
CULTURE DIVERSE (ABITUIAMOCI A DIRE CON
HABITUS DIVERSI) SONO SPESSO LEGATI A
LOTTE PER IL SENSO COMUNE LEGITTIMO
VIOLENZA SIMBOLICA
• I RAPPORTI DI FORZA FRA GRUPPI E LA
STRUTTURA CON CUI E’ ORGANIZZATA LA
SOCIETA’ CONTRIBUISCONO A COSTRUIRE I
PRINCIPI DI VISIONE E DIVISIONE DEL MONDO
• IL PROBLEMA SORGE QUANDO GLI
STRUMENTI DI CONOSCENZA (LE
CLASSIFICAZIONI) DI DOMINANTI E DOMINATI
SONO GLI STESSI, COSTRUITI SUI LORO
RAPPORTI DI FORZA: IL DOMINATO PUO’
PENSARE LA SUA RELAZIONE COL DOMINANTE
SOLO CON QUEGLI STRUMENTI
STRUMENTI DI LEGITTIMAZIONE
• MASSIME, PROVERBI, ECC.
• RITUALIZZAZIONE
– ATTI DI ISTITUZIONE
• UNIVERSI SIMBOLICI (RELIGIONI, IDEOLOGIE,
FILOSOFIE, ECC)
CONFINI DELL’ORDINE CULTURALE E ASIMMETRIE
NELLA CONDIVISIONE DEI SIGNIFICATI
• LA GENERICITA’ DEL SENSO COMUNE E’ AL TEMPO STESSO
MESSA IN CRISI E POTENZIATA DALLA GLOBALIZZAZIONE
• ARTICOLAZIONI INTERNE DOVUTE ALLA NASCITA DI CAMPI
SOCIALI SPECIALIZZATI (ARTE, MEDICINA, ECC.) E DI
OPERAZIONI ISTITUZIONALI (Es: Creazione culture regionali)
• SUBCULTURE FONDATE SU CONDIVISIONE CONSUMI,
PRATICHE, LINGUAGGI (Hip hop, etc) NON
NECESSARIAMENTE FACCIA A FACCIA
• IDIOCULTURE O COMUNITA’ DI PRATICA, DOVE I SIGNIFICATI
SI APPRENDONO TRAMITE L’IMPEGNO RECIPROCO, LA
PARTECIPAZIONE, GLI ANEDDOTI, L’ALLINEAMENTO AGLI
ALTRI (Gang di strada, squadra di calcio, ufficio, band
musicale)
• “Il mondo sociale è disseminato di richiami all’ordine che funzionano
come tali solo per gli individui predisposti a percepirli e che, come il
semaforo rosso fa per la frenata, scatenano disposizioni corporee
profondamente sepolte senza passare attraverso le vie della coscienza
e del calcolo. La sottomissione all’ordine stabilito è il prodotto
dell’accordo tra le strutture cognitive che la storia collettiva (filogenesi)
e quella individuale (ontogenesi) hanno inscritto nei corpi e nelle
strutture oggettive del mondo cui si applicano” (Bourdieu, 1998: 185).
•
• “I confini vengono vissuti in modo molto partecipativo ma anche
concreto attraverso la nostra incapacità di impegnarci pienamente in
un’attività, di partecipare a una conversazione, di svolgere un compito
difficile, di cogliere un cenno sottile, o di rispondere a un’aspettativa
inespressa. I confini si incontrano in quel breve sguardo di
disapprovazione o di incomprensione che ci fulmina non appena ci
mettiamo le dita nel naso; ed è una sensazione che può aleggiare su di
noi per tutta la vita, come parte indelebile della nostra identità.”
(Wenger, 2006 pp. 218-219)
RIASSUMENDO: “DOV’E’” LA
CULTURA?
• INTRECCIO FRA:
– INFORMAZIONI A DISPOSIZIONE DEGLI AGENTI,
DISTRIBUITE IN DIVERSA MISURA
– SCHEMI E HABITUS CHE ORIENTANO:
• PERCEZIONE, APPRENDIMENTO, AZIONE, VALUTAZIONE
– SIMBOLI ESTERNI AGLI AGENTI (UNIVERSO
SIMBOLICO) E CULTURA MATERIALE
• ELEMENTI SITUAZIONALI
• MESSAGGI MEDIATICI
• CONVERSAZIONI
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