Giornale dell'Isola 33 ® Ottobre 2002 PERIODICO D'INFORMAZIONE DEI COMUNI FRA L'ADDA ED IL BREMBO OFFRO/CERCO LAVORO ISOLA “Un’iniziativa del Giornale dell’Isola per avvicinare le aziende del territorio ai potenziali collaboratori” La Redazione e l’Editore declinano ogni responsabilità civile e penale sia in materia di privacy sia in materia di diffusione di informazioni e notizie di carattere riservato, pubblicando - in ogni caso esclusivamente le “Richieste” e le “Offerte” che saranno corredate da informazioni complete in tutti i requisiti previsti dall’apposito modulo pubblicato sulla presente pagina, anche se spediti per e-mail. CERCO LAVORO Impiegata con esperienza ufficio acquisti contatti clienti/fornitori evasione/fatturazione ordini pratica PC windows 95 esamina proposte zona isola, telefonare allo 035 904461 Neo-diplomata in ragioneria, utilizzo PC con buona conoscenza dei programmi Word, Excel e Internet, conoscenza scolastica della lingua inglese e francese, cerca lavoro. Tel. 339 1264596 Simona Laureanda in matematica impartisce ripetizioni di matematica e fisica, per informazioni 035/4940075 Ragazza ventenne diplomata tecnico della gestione aziendale, cerca lavoro come impiegata, commessa. Auomunita, conoscenza francese, inglese. Tel. 035 620602 Impartisco ripetizioni a bambini scuola elementare. Tel. 035 6320110 Ragazza 23enne diplomata come maestra dʼasilo, cerca lavoro come babysitter, operaia, impiegata, commessa, maestra dʼasilo libera subito. Tel. 347 0335465 Neodiplomata tecnico aziendale cerca lavoro come impiegata, uso PC, word - exel, preferibilmente zona isola, disponibile subito. Tel. 035/793309 OFFRO LAVORO Società Flamma S.p.A. ricerca: 2 periti chimici anche neodiplomati per reparto pilota c/o laboratorio analisi. Inviare il proprio curriculum allo 035.4991812. Azienda cartotecnica multinazionale con sede a Chignolo dʼIsola ricerca operai per conduzione macchine, lavoro a turni. Richieste conoscenze meccaniche, milite assolto. Inviare curriculum vitae al fax N° 0354943064 o telefonare al N° 035-4942055 TEL. 035/621618-FAX 035/332301 e-mail: [email protected] NdR.: riceviamo da un nostro concittadino dell’Isola un interessante contributo sul problema della formazione che presentiamo molto volentieri. L’elaborato è, però, piuttosto articolato e complesso e richiede una pubblicazione integrale per essere compreso pienamente; per ragioni di spazio siamo costretti a pubblicarlo in due diverse uscite Iter evolutivo della formazione lombarda e nuovo indirizzo riformista Le risorse umane sono una delle componenti discriminanti su cui poggia il successo di un sistema produttivo. Lʼimprenditoria bergamasca solo recentemente ha preso consapevolezza dellʼimportanza di investire proprie fonti finanziarie in tale direzione, cercando di reperire o riqualificare manodopera specializzata in senso tecnico, attraverso la quale poter competere nei rispettivi mercati. Il capitale umano ha pertanto il merito indiscutibile di essere latore del c.d. valore aggiunto, tuttavia affinché si possa perseguire questo fine occorre disporre di strutture e strumenti coordinati, che sappiano fornire figure professionali ad hoc. Premesso ciò, si può asserire che attraverso i mass-media lʼopinione pubblica è sufficientemente informata del travaglio riformista che sta interessando il mercato del lavoro, finalizzato ad imprimere una sua ristrutturazione radicale; stessa sorte tocca al sistema scolastico della scuola media superiore e dellʼUniversità, a lungo rimasto cristallizzato a concezioni e moduli ormai obsoleti. Ma il mercato della formazione professionale, che si colloca in una posizione mediana non poteva esimersi da ristrutturazioni, tale riformismo però è in capo alle Regioni e forse per questo poco pubblicizzato. Vero è che proprio la contingenza evolutiva e del sistema scolastico e di quello del mercato del lavoro ha permesso di riqualificare quello professionale, svilito a canale secondario ma interrelato, sollevandolo dalle pastoie strutturali in forza anche di un accresciuto e non meno consistente potere legislativo dellʼistituzione locale, capace di riordinare solo di recente gli indubbi sforzi esperiti in precedenza. Infatti per capire meglio il significato di questa affermazione è utile ripercorrere una breve cronistoria sul progressivo decentramento dallo Stato alla Regione. Si è verificata una fase di start-up encomiabile, ma confusa in termini di decentramento di politiche del lavoro, impiego, orientamento, in cui si ritrova un fiorire di modelli e soluzioni sperimentali che hanno appunto appesantito la strumentazione in dotazione al sistema formativo, creando così organismi, strutture e moduli “doppioni”, poco coordinati tra loro e talvolta sovrapponibili. Il tutto ha frammentato in modo eccessivo lʼofferta senza che esistesse una lineare politica di sviluppo aggressiva ed efficace contro il gap tra istituzione scolastica e mondo produttivo. Considerato che di fatto il sistema regionale della formazione professionale ha il compito precipuo di colmare questo gap strutturale, tale status di insoddisfazione è stato sempre più percepito dalle categorie produttive nonché dalle diverse generazioni di neo-diplomati e neo-laureati, che hanno appunto incontrato delle barriere dʼingresso al mercato del lavoro. Sebbene ci fosse una sempre più crescente autonomia gestionale della Regione, attraverso lʼapertura di più canali o la creazione di più strumenti attuativi, tuttavia come controaltare le finalità operative erano disattese, poco incisive o di tampone. A tale proposito è divenuto necessario intervenire direttamente sul sistema formativo nella sua evoluzione disorganica, lungo una direttrice di maggiore decentramento dei poteri istituzionali costituita da molteplici leggi e provvedimenti, che trovano appunto nella L.845/78 il dispositivo pionieristico che ha governato lo squilibrio a lungo, per poi transitare attraverso il D.Lgs. 469/97, le L.R. 95/80, 1/95, 1/99,1/2000. La stessa CE, oggi UE, ha conferito nel tempo risorse finanziarie capaci di sostenere il mastodontico complesso formativo attraverso diverse iniziative, tra cui la più nota è il F.S.E. (Fondo Sociale Europeo). Sovvenzioni comunitarie queste, indirizzate a lenire problematiche riferite a disoccupazione giovanile, categorie svantaggiate, crisi occupazionali, lavoratori in CIGS, abbandoni scolastici e via discorrendo. Quindi come ben si può intuire è stato il concatenarsi di diversi fattori esogeni ed endogeni a partorire il tentativo di coadiuvare la gestione ottimale del coacervo di opportunità, figlie della legislazione nazionale, comunitaria e regionale, necessitanti appunto di un indirizzo lineare capace di orientare sia gli Enti operatori sia i potenziali beneficiari; lʼassenza dellʼauspicata riorganizzazione avrebbe paradossalmente cancellato o depauperato lʼefficacia dei vari dispositivi e portato al sicuro fallimento di ogni politica orientata allo sviluppo in un sistema definibile farraginoso e complesso. Il recente e crescente decentramento amministrativo a favore della Regione Lombardia in termini di politiche per lʼimpiego (attività di collocamento, preselezione, incontro domanda e offerta), di servizi allʼorientamento (supporto ad operare scelte coerenti con le aspirazioni della persona e lʼevoluzione del mercato del lavoro), di politiche formative (I° inserimento lavorativo, formazione continua, reinserimento lavorativo, formazione superiore), di politiche del lavoro (rivolte allʼoccupazione giovanile, ai lavoratori in difficoltà occupazionali, la promozione dellʼautoimprenditorialità, il sostegno alle categorie deboli, le pari opportunità per le donne lavoratrici), ha sempre più consentito agli amministratori locali di operare scelte efficaci, supportandole con strumenti idonei che hanno trovato un substrato finalmente più compatibile con le innovazioni. Attualmente la Regione mira a definire un Masterplan delle attività, cercando di ordinare la molteplicità delle offerte disaggregate e concepite in quellʼottica dʼintervento dapprima disorganica. La Regione mira a creare un Fondo Unico della Formazione, disciplinato secondo norme semplici, facendovi convogliare qualsivoglia forma di finanziamento che abbia inerenza con le politiche per lʼimpiego, per lʼorientamento, per la formazione e per il lavoro. Inoltre la Regio- PERDI PESO CON HERBALIFE Prodotti a base naturale per il controllo del peso per informazioni Andrea Cerletti 035.792899 - cell. 335.6820641 incaricato indipendente HERBALIFE ne, così come lo Stato conferì in passato deleghe alle società private di lavoro interinale per servizi dapprima di solo dominio pubblico, cercherà di avvalersi sempre più del supporto anche di strutture private nellʼespletamento delle proprie competenze di cui sopra. La Regione ha il compito di delineare gli indirizzi, lʼesecutività verrà realizzata e da strutture pubbliche e da quelle private debitamente accreditate e non solo convenzionate. Le funzioni sviluppate in tal senso sono molteplici, già i privati hanno avuto operatività anche nel recente passato, ma ora saranno maggiormente coinvolti nelle politiche di sviluppo, dal collocamento, allʼorientamento, ai tirocini formativi, alla formazione degli apprendisti, alla formazione tecnica-superiore, alle borse di lavoro, allʼaccompagnamento al lavoro, agli incentivi alle imprese per lʼassunzione di giovani, alla formazione di giovani con CFL, ai sostegni ai lavoratori in difficoltà occupazionali, allʼassistenza e consulenza per lʼavvio di nuove imprese, alle ricerche ed indagini per prevenire la disoccupazione, alla riqualificazione di lavoratori espulsi dal mercato, al sostegno ed incentivi per lavoratori extra-comunitari, portatori di handicap, tossicodipendenti, carcerati, in CIGS, alle donne per lʼincremento dellʼoccupazione femminile. LʼAssessorato Regionale alla Formazione, Istruzione e Lavoro, è lʼorgano deputato a realizzare questa riforma e si pone sinteticamente tali obiettivi: 1- Riordinare, riqualificare e riconvertire i C.F.P.(Centri di Formazione Professionale, ora già sotto la giurisdizione della Provincia, eccetto 4 Centri alberghieri ritenuti di interesse regionale); 2- Accreditare le strutture formative pubbliche e private; 3- Creare un sistema di certificazione degli skills e dei crediti formativi (con lʼintroduzione del c.d. libretto formativo del cittadino, in cui saranno annotati il curriculum, le competenze professionali acquisite ed i crediti formativi) 4- Istituire nuove forme di fomazione individualizzata e percorsi personalizzati di crescita professionale attraverso i c.d. voucher formativi; 5- Creare un sistema integrato di interventi volti a garantire le persone in condizioni di debolezza nella ricerca e mantenimento del posto di lavoro; 6- Sperimentare metodologie flessibili per quei settori ad elevato contenuto innovativo (high-technology). Quindi lʼutente è posto al centro dellʼattenzione, cercando di creare una reale integrazione tra formazione-istruzione-lavoro, resa possibile anche con i crediti acquisiti nei corsi formativi spendibili sia nel sistema della formazione che in quello dellʼistruzione, consentendo lo switch dallʼuno allʼaltro con la possibilità anche per chi già si trova nel sistema lavoro di rientrare per aggiornarsi o riqualificarsi (Tecnica LIFELONG LEARNING). Sebbene il decentramento di governo delle funzioni descritte dallo Stato alla Regione sia stato quasi completato, la Regione intende a cascata delegare o coinvolgere anche le Province, cercando di capillarizzare ancor più la sua azione riformatrice ed operativa; il partenariato privatistico inoltre garantisce lʼapporto di un valore aggiunto in termini esecutivi, con esso si cercherà di istituire percorsi integrati tra scuola e formazione professionale per sostenere anche lo sviluppo dei Centri di Eccellenza (Incubatori dellʼinnovazione: presso di noi esiste quello di Dalmine), veri e propri laboratori di R&S del mondo produttivo e palestra per le risorse umane altamente qualificate. Quindi si scardina anche in tale sistema formativo la concezione statalistica e fortemente rigida della preparazione professionale delle risorse umane. Ovviamente i formatori privati che in passato hanno potuto accedere in modo quasi indiscriminato alla rete dei finanziamenti, visto lʼalto compito istituzionale che andranno a svolgere di riflesso dovranno certamente possedere dei requisiti specifici per avere accesso ai fondi. La Regione intende valutare periodicamente gli operatori ritenuti idonei, poiché questa schiera di Enti dovrà garantire il collegamento tra impresa ed individui beneficiari degli interventi attuati. Infatti i Formatori idonei saranno classificati in fasce ed a seconda della collocazione dopo lʼoperazione di filtro, sarà consentito loro espletamento di specifiche funzioni: una sorta di graduatoria meritocratica con possibilità di promozione o declassamento. Riassumendo, gli interventi regionali in tale settore saranno sempre più effettuati in una sorta di concertazione con enti ed istituzioni locali, Provincia, UE, Amministrazione Statale e Parti Sociali secondo una programmazione di sviluppo territoriale; si identificheranno altresì gli standard dei profili professionali, si creerà una banca dati informatizzata delle competenze on line ed un portale esclusivo per il lavoro. Si ricorrerà altresì a forme di accesso ai finanziamenti con evidenza pubblica, garantendo maggiore trasparenza ed elevata professionalità. Ovviamente i propositi sono molto alti, mi auguro che lʼarchitettura del sistema possa ben presto realizzarsi nella sua interezza, sebbene alcuni processi siano già in fieri. A mio avviso tale indirizzo finalmente potrebbe sopperire a lacune gravi che hanno ingessato da tempo un sistema formativo dotato potenzialmente di risorse ma deficitario non di competenze, ma soprattutto di poteri istituzionali capaci di avviare una reale, sostanziale, efficace ed efficiente riforma settoriale. Massimo Parroni (ConsulenteAgenzia Regionale per il Lavoro Regione Lombardia) A Brembate Sopra ACCESSO INTERNET per privati e aziende a velocità superiore ADSL Chiama lo 035/621618 - provider bergamo.com