PROGETTAZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA DI CAONADA Montebelluna a.s.2013/14 “SO-STARE… NELLA BARCA!!” La nostra scuola dell’infanzia di Caonada, frazione di Montebelluna(TV), ha attualmente tre sezioni con bambini di età eterogenea: piccoli (bruchetti), medi (coccinelle), grandi (farfalle). Il collegio docenti è formato da tre insegnanti. Le insegnanti si trovano ogni 15 giorni, dopo l’orario scolastico, per 2 ore circa per progettare le attività giornaliere. Nel mese di giugno 2013, come da indicazioni fornite dai relatori al termine del secondo anno, noi insegnanti ci siamo incontrate per un momento di verifica rispetto alla programmazione: in questa sede abbiamo esplicitato le esigenze e i bisogni da noi osservati e riscontrati nei bambini durante l’anno scolastico. Abbiamo rilevato i seguenti bisogni: •Bisogno di imparare a rispettare le persone e le cose (materiali, spazio, tempi), •Bisogno di gestire conflitti tra pari e di imparare a gestire le emozioni, •Bisogno di condivisione tra pari, •Bisogno di creare relazioni positive e costruttive. In base a quanto rilevato abbiamo scelto la nostra finalità e motivazione di fondo: •AIUTARE I BAMBINI AD IMPARARE A RELAZIONARSI IN MANIERA POSITIVA DIVENTANDO SEMPRE PIU’ AUTONOMI NELLA GESTIONE DEI CONFLITTI E VIVENDO LA PRESENZA DELL’ALTRO NON COME OSTACOLO MA COME UN’OPPORTUNITA’ DI INCONTRO, DONO E CONDIVISIONE. Nella realizzazione dell’offerta formativa abbiamo coinvolto il parroco e i genitori dei bambini (attraverso un pesciolino che funge da rete di comunicazione tra scuola e famiglia).. Le fonti che abbiamo attinto per la nostra offerta formativa sono: Parola di Dio….: “LA PESCA MIRACOLOSA” dal Vangelo di Luca,5,1-11 Indicazioni Nazionali del 2012: “Sviluppare il senso della cittadinanza significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri, significa porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura” La scelta di intitolare la programmazione “SO-STARE NELLA BARCA” ha un doppio significato: • “sostare” nel senso di capacità di fermarsi, attendere, rispettare lo spazio altrui, imparare a riflettere • “so stare” nel senso di imparare a condividere con altri momenti comuni, imparare a risolvere piccoli conflitti da soli (senza chiedere sempre l’intervento dell’insegnante), imparare ad aiutare i bambini in difficoltà… • Questi due significati si intrecciano tra loro nei momenti in cui i bambini vivono il loro tempo nel gioco, nel racconto, nel cantare, nel ridere, visto come momento sosta gratuita e di condivisione con gli altri. Il perdere tempo viene visto non in senso negativo ma è una conquista di un tempo prezioso e positivo che riempie le loro reti di cose belle e significative. Mappa progettuale I^ U. D A. “Pronti, partenza…. Via” (Sett. / ott.) IV^ U. D A. “Che gioia…. Ora so pescare” (Apr. / Mag.) II^ U. D A. “Aggiungi un posto in barca… c’è un amico in più” (Nov. / Dic.) III^ U.D A. “Te al centro del mio cuore” (Gen. / Feb. /Mar. ) I LABORATORI che partiranno da gennaio 2014 vengono fatti dividendo i bambini per età. I laboratori sono i seguenti: Laboratorio “Letture in barca” (laboratorio pre-lettura) (3-4-5 anni) Laboratorio “Quanti pesci nella rete!” (laboratorio pre-calcolo) (3-4-5 anni) Laboratorio “Peschiamo letterine” (laboratorio di pregrafismo) (3-4-5 anni) Laboratorio “Prendi il largo con la musica, il corpo ed il colore” (laboratorio sul corpo) (3-4 anni) Laboratorio “So-stare con attenzione” (laboratorio di attenzione e autoregolazione) (5 anni) Significato ai diversi elementi del racconto: BARCA = SCUOLA PESCATORI =BAMBINI PESCA =LAVORO QUOTIDIANO DEI BAMBINI (Cosa hai pescato oggi?) PESCI = COSE BELLE, ESPERIENZE, LABORATORI. Alla fine dell’anno i pesci saranno “Uomini”. RIVA =CASA DEI BAMBINI PRENDERE IL LARGO: ALLONTANARSI DALLA RIVA, DAL CONOSCIUTO PER ENTRARE A SCUOLA. ANCHE LA FAMIGLIA PRENDE IL LARGO. BARCHETTE =FAMIGLIA CAPITANI BARCA: MAESTRE CHE SEGUONO LA ROTTA GUIDATE DA DIO. MARE = LA VITA (CON E SENZA OSTACOLI) CORDE: REGOLE DELLO STAR BENE 1° U.D.A.: “PRONTI, PARTENZA..VIA” (settembre-ottobre) (festa dell’accoglienza) Parola di Dio: “Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennesaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Obiettivi: • Permettere ai bambini nuovi di staccarsi e allontanarsi dall’ambiente familiare in maniera positiva e intrecciare nuove relazioni con altri bambini e con altre figure di riferimento. • Permettere ai bambini medi e grandi di ritrovare gli altri e di conoscere i nuovi arrivati (la gioia di ritrovare gli altri). • Dare la possibilità ai bambini di raccontare di sé, identificarsi in un gruppo di appartenenza, di conoscere i diversi ambienti della scuola e le regole che li caratterizzano. • Dare loro la possibilità di conoscere il miracolo della “pesca miracolosa”, facendo sentire viva la parola di Dio nella realtà scolastica che vivono. • • Per i bambini che rientrano a scuola (medi e grandi) si tratta di sviluppare un’ attenzione particolare ai punti di vista dell’altro (piccoli), per i nuovi arrivati facendo riferimento al miracolo della pesca si tratta di allontanarsi dalla riva (il conosciuto) verso un ambiente sconosciuto (il mare) che può portare cose belle ma anche momenti difficili, con ostacoli (mare in burrasca)…per arrivare sulla grande barca che rappresenta la scuola dove i bambini potranno pescare e diventare dei veri pescatori guidati dalle loro maestre. Chi abbiamo coinvolto? • il parroco durante la riunione di programmazione (leggendo e interpretando la parabola ai genitori) • i genitori chiedendo loro di portare a scuola un pezzettino di corda per costruire la rete coi bambini, e facendogli compilare un questionario per avere alcune informazioni riguardo la famiglia. ATTIVITA’: • Giochi vari: Gioco terra- mare, Gioco la rete e i pesci, Gioco della pesca (uomo ragno), Gioco dei numeri e pesci, “Andare a pesca con la canna” (tiritera del pescatore: aspettare il momento dell’arrivo del pesce, silenzio, attesa, collaborazione, riprovare, silenzio). • Drammatizzazione del miracolo della pesca miracolosa da parte delle maestre e successivamente da parte dei bambini. • Costruzione di una barca grande (scuola) • Sequenze del miracolo. • Attività grafico pittoriche. • Coinvolgimento dei genitori con attività svolte insieme a scuola (pezzetto di corda per fare la rete con tutti i bambini, impronta mani…) • Conversazioni guidate (cosa vi fa star bene a casa e a scuola • Regole a scuola (coi pesci). • “Cosa avete pescato oggi?” e lavoro sulle emozioni (come ti senti? Come ti sei sentito? Come ti sentiresti se…?). Descrizione del percorso: • Abbiamo deciso di usare un diario di bordo dove segnare le attività svolte e le conversazioni guidate coi bambini. • Abbiamo messo a disposizione diversi pesci da far scegliere e colorare ai bambini. Così come un pescatore da scegliere e colorare. I due disegni vengono poi incollati su un cartoncino avanti e retro. Viene messo uno spago su ogni cartoncino e i bambini lo mettono al collo nel momento in cui vengono fatti i seguenti giochi: “gioco dei numeri e dei pesci”, “gioco la rete e i pesci”. I giochi sono stati fatti in salone inizialmente solo coi medi e i grandi al pomeriggio e successivamente coi piccoli. • Noi maestre stiamo lavorando sul significato del “sostare”, cioè del fermarsi, del rispettare il turno mentre si parla, mentre si fa la fila, mentre si aspetta per andare in bagno, mentre si desidera qualcosa. Abbiamo chiesto ai bambini medi e grandi: “cosa significa sostare?”. Le risposte di alcuni bambini sono state: sostare vuol dire aspettare, fermarsi con le gambe, chiudere la bocca, ascoltare, sentire… Altra domanda: “quando sostate a casa?”: quando mangio, quando dormo, quando la mamma dice di fare silenzio, quando guardo i cartoni.. • Altra domanda: “Quando sostano i vostri genitori?”: mio papà non sosta mai perché è un chiacchierone, mio papà non sosta mai perché lavora sempre per avere soldini, mio papà sosta quando la mamma gli dice di stare zitto… • Abbiamo chiesto ai genitori di dare un pezzettino di corda ad ogni b. per poter costruire, a scuola, una rete tutti insieme • Costruzione della rete, dando un nome a queste corde che sono le regole dello star bene insieme dentro la barca. Un pezzetto di corda è: • dare la mano ad un altro bambino, • rispettare il proprio turno, • stare in silenzio quando si getta la rete perché altrimenti i pesci non si pescano. E così pian piano, giorno dopo giorno la rete diventa più grande, più capace di raccogliere, di pescare. Il giorno 25 settembre le insegnanti hanno fatto la drammatizzazione della parabola (Gesù e i 3 pescatori) in salone e nei giorni successivi è stata fatta la drammatizzazione da parte dei bambini medi e grandi sempre sul palco del salone. • Successivamente abbiamo colorato la barca (disegnata dalle maestre) che rappresenta la nostra scuola: i piccoli hanno attaccato pezzettini di carta sulla vela, i medi hanno colorato la barca e i grandi i 3 pescatori. Poi abbiamo appeso il cartellone in salone. Il lavoro è stato svolto nelle rispettive sezioni. L’assemblaggio è stato fatto in salone. Attività di circle time sulle regole: ogni bambino con il pezzetto di corda portato da casa deve rispondere alla domanda: cosa è che vi fa star bene a scuola? Da qui sono emerse le regole dello star bene. Tutto quello che dice ogni bambino viene scritto su un pezzettino di carta da attaccare sulla propria corda. Poi insieme abbiamo legato tutte le cordicine per formare un’unica corda. E alla fine tutti insieme in salone con gli altri bambini abbiamo legato le corde per formare una grande rete da attaccare sulla barca. E’ stato chiesto ai bambini medi e grandi a cosa servono le regole. Alcune risposte sono state: per capire che non si danno le botte, per rispettare il turno al supermercato, per sapere dove andare per le strade…E’ stato chiesto poi quali sono le regole: mangiare composti a tavola, non correre, salutare quando si arriva a scuola e quando si va via, sistemare i giochi al loro posto, lavarsi bene le mani, non dare i pugni ecc. Attività sulle regole: i bambini divisi per classi hanno colorato dei pesci (preparati dalle maestre) con le tempere (con varie tecniche in base all’età dei bambini). Sopra i pesci sono state attaccate le immagini che rappresentano le regole e a loro volta colorate. Successivamente sono stati attaccati i pesci in classe, in bagno, in mensa e in giardino. Prima di attaccare le regole è stato fatto in salone coi medi e i grandi il gioco di pescare le regole. Lavoro in classe sulle sequenze del miracolo da colorare e abbellire con copertina annessa. Piccoli 3 sequenze: i pescatori non pescano nulla, i pescatori pescano tanti pesci, Gesù dice a Pietro che diventerà pescatore di uomini. Medi e grandi 4 sequenze: in più.. Gesù dice ai pescatori di gettare le reti. Le sequenze una volta colorate sono state attaccate su cartoncini e legate fra loro con una cordicella. I medi e i grandi hanno colorato, i piccoli incollato stelle, luna, nuvole, pesciolini e fatto lo sfondo del cielo con digito pittura. Incontro genitori: • Presentazione di un dvd con sottofondo musicale con le foto delle attività fatte finora a scuola, • Passaggio di una corda tra noi come simbolo di un patto che ci unisce, di un impegno reciproco, per educare insieme. Ognuno poi ha tagliato un pezzettino di corda e attaccato un bigliettino scritto dalle maestre, da portarsi a casa. • A fine serata ogni genitore ha lasciato l’impronta della sua mano intingendola nella tempere blu per fare il mare È stata una serata qualificante per i riscontri positivi che abbiamo ricevuto da parte dei genitori. L’impostazione della riunione è stata per noi un’esperienza nuova: all’inizio avevamo delle perplessità sulla buona riuscita. Ma ci siamo poste l’obiettivo di trasmettere il significato del percorso che stavamo facendo con i bambini senza avere la preoccupazione di comunicare tutta la programmazione ( ai genitori è stata consegnata solo la mappa concettuale con una piccola introduzione). E questo ha creato un clima che ha permesso il coinvolgimento personale di tutti i presenti. Punti forti: • Utilizziamo spesso il linguaggio specifico inerente alla parabola scelta: es. saliamo in barca, peschiamo un’attività, peschiamo un libretto da leggere, hai pescato un comportamento corretto/scorretto. • Giochi e materiali a disposizione dei bambini (es. barca in legno per poter giocare, pesci colorati per giocare, canna da pesca, corde). • I bambini hanno partecipato volentieri ai giochi proposti, ogni giorno ci chiedevano di poterli ripetere. • Utilizzo da parte dei genitori della stessa terminologia usata da noi maestre a scuola (es. a casa mio figlio mi dice di sostare, mio figlio mi dice di andare a pescare un’attività piacevole, un gioco…) • L’attività di circle time ci aiuta a coinvolgere direttamente i bambini in un pensiero critico ma anche costruttivo e di ascolto. Punti critici: • Abbiamo notato che i bambini fanno fatica a rispettare le regole: il silenzio, il sostare. Noi maestre i primi giorni di scuola abbiamo fatto fatica ad avere l’attenzione di alcuni bambini, sembrava come non si ricordassero più le regole della scuola e di normale convivenza. • Coi piccoli si fa fatica a fare circle time tutti insieme. • Non c’è stata molta continuità tra il nostro lavoro e quello fatto dalle maestre di motoria e inglese (difficoltà e tempo per condividere) • Noi insegnanti abbiamo perso un po’ di tempo nel dare un significato ai diversi elementi del brano biblico per evitare confusioni durante il percorso e perdere gli obiettivi didattici che ci eravamo proposte. L’aiuto di Maddalena a settembre ci è servito per chiarire le idee e avere spunti significativi per la progettazione • Mancanza di una figura guida che ci accompagnasse nella lettura approfondita e interpretativa del testo 2°U.D.A.: “AGGIUNGI UN POSTO IN BARCA…C’E’ UN AMICO IN PIU’» (novembre-dicembre) (festa del natale) Parola di Dio: “Gesù salì, sedette e insegnava alle folle dalla barca e iniziò a raccontare. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca.” Obiettivi: • Far cogliere nell’esperienza del natale il valore dell’amore e del dono. • Scoprire l’importanza del dono e fare l’esperienza della condivisione. • Riflettere sul significato dell’annuncio dell’angelo ai pastori e scoprire che Dio ama tutti gli uomini. • Far conoscere ai bambini la figura di Gesù e far comprendere a loro che Gesù è nato in una famiglia come ogni bambino è nato e cresciuto nella propria famiglia. • Comprendere che la nascita di Gesù in mezzo agli uomini è un segno dell’amore di Dio che ha cura degli uomini e manda loro un salvatore. “Prendi il largo” vuol dire apri gli orizzonti (come l’ampiezza smisurata del mare) nel senso che nella barca non ci siamo solo noi ma anche Gesù. In questa unità di apprendimento ci rivolgiamo a Gesù che è salito in barca con noi e che ci ha chiesto di allontanarci un po’ dalla riva per conoscerlo. Gesù ha qualcosa da insegnarci, e così ci facciamo raccontare la sua storia. NOI SIAMO..MA TU CHI SEI? NOI TI RACCONTIAMO E TU COSA CI RACCONTI? Gesù viene sulla nostra barca (la nostra vita), prega che noi ci scostiamo da terra, vuole che prendiamo il largo in mezzo al mare. E qui i bambini raccontano cosa vuol dire non pescare tutta la notte, cosa li rende tristi e Gesù ripercorre la sua storia e racconta cosa è successo alla sua mamma e al suo papà prima che lui nascesse non è mai venuta meno dopo il SI’ detto all’angelo. E ci si ferma su questo SI’ da dire a tornare a pescare, ad accogliere Gesù come dono. Chi abbiamo coinvolto? In questa seconda unità di apprendimento abbiamo coinvolto i genitori facendo costruire a casa insieme ai loro bambini una barchetta da mettere poi nel presepe di natale. I genitori sono stati coinvolti anche in due serate a scuola per la realizzazione dello scenario della recita e degli strumenti per abbellire lo scenario della festa. Attività: • Racconti dei bambini, della loro storia, del loro nome da parte dei genitori. • Racconto di Gesù in parallelo con la vita dei bambini. • Conversazioni guidate ( cosa vuol dire “trovare una porta chiusa?” “trovare la rete vuota?” qualcuno che dice “non c’è posto per te”.) • Circle time: “cosa puoi donare agli altri?” • Drammatizzazione (annunciazione angelo e Maria, censimento e nascita), (tristezza dei pescatori come tristezza di Maria e Giuseppe. I pescatori non hanno preso nulla e lo stesso per me) • Presepe con barchette su telo blu che vanno verso Gesù. • Memory del natale. • Disegno sulla famiglia da attaccare sulla barchetta e colorazione stelle da attaccare sul cartellone dei pescatori in salone. • Cartellone sulla “porta chiusa”. • Preparazione festa di Natale con drammatizzazione da parte dei bambini sul palco. Descrizione del percorso: Lavoro sulla storia personale dei bambini: “Pesco la mia storia”. Abbiamo strutturato un piccolo questionario da far compilare ai genitori con le seguenti domande (sempre utilizzando il pesciolino di carta): motivazione scelta del nome del proprio figlio/a, giorno del compleanno e segno zodiacale, nome/età/lavoro dei genitori, fratelli e sorelle. E’ stato fatto un libretto contenente vari disegni: se stessi, la mamma, il papà ed eventuali sorelle e fratelli (per medi e grandi, i piccoli hanno colorato figure già disegnate). Sono state pescate le candeline che indicavano gli anni e attaccate su una torta da colorare. Il tutto è diventato un piccolo libretto sulla propria storia personale. Lavoro coi bambini sul senso della festa di natale: memory del natale con i personaggi della storia di Gesù aggiunti a mano a mano che si drammatizzavano le scene. Le tessere colorate dai bambini e ritagliate sono state inserite dentro una scatolina decorata dai bambini con dentro la poesia di natale. Circle time con i medi e i grandi con le seguenti domande: Tristezza di Maria e Giuseppe come la tristezza dei pescatori. Voi bambini quando vi sentite tristi? Cosa vi rende tristi? Risposte: Quando dormo da sola, quando mi tirano i capelli, quando mi danno le botte, quando il papà va via in moto, quando mio papà non mi fa guardare la tv, quando Greta non gioca con me, quando qualcuno non mi dà i bacini, quando il mio papà va via di notte e va in palestra, quando non riesco a dormire… Come ti senti se qualcuno ti dice “non c’è posto per te”? Quando qualcuno ad esempio vi dice che non c’è posto per giocare? Cosa vuol dire “trovare una porta chiusa” e “trovare una rete vuota?” Cosa puoi donare agli altri? Cosa ti rende felice? La risposta all’ultima domanda è stata scritta e incollata su 2 pesciolini: uno da mettere nel presepe e uno sulla scatola del memory. Disegno della famiglia fatto da tutti i bambini da ritagliare e attaccare sulla barchetta che ogni bambino ha costruito a casa con la propria famiglia. Un momento qualificante è stata la barchetta fatta coi genitori e i bambini. Preparazione del presepe insieme ai bambini in salone. Il presepe è stato fatto davanti al cartellone della pesca miracolosa. Abbiamo messo un tavolo con sopra un telo blu per fare il mare e sopra ogni bambino ha messo la sua barchetta fatta con i genitori. Vicino è stata messa la capanna con la natività. Nel cartellone della pesca abbiamo incollato una stella colorata da ciascun bambino con su scritto il proprio nome (come Gesù ha chiamato per nome i suoi pescatori). Sotto il mare sono stati messi i pesciolini colorati da ciascun bambino con su scritta la risposta alla domanda: ”Cosa puoi donare agli altri”, “cosa ti rende felice”. Punti forti: • Scelta dei personaggi per la festa di natale in base alla personalità dei bambini e alla loro predisposizione (facendo prima provare a drammatizzare a tutti i grandi) • Riscontro positivo da parte dei genitori alle nostre richieste e buona collaborazione. • Riscontro positivo da parte dei bambini (cercano la propria barca nel mare del presepe da far vedere ai loro compagni e ai loro genitori). Punti critici: • non siamo riuscite a drammatizzare tutte le sequenze (solo annunciazione e non censimento e nascita per mancanza di personaggi). Abbiamo quindi raccontato le altre scene attraverso la mini bibbia. • non tutti i bambini hanno fatto la barchetta coi genitori. • Difficoltà nel circle time a farli sostare perché a volte dobbiamo interrompere il lavoro per richiamare il silenzio e l’ascolto di alcuni bambini. 3° U.D.A.: “TE AL CENTRO DEL MIO CUORE” (gennaio-metà aprile) (festa della Pasqua) Parola di Dio: “ Simone rispose a Gesù: Maestro abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla, ma sulla tua parola getterò le reti. Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano” • Questo passo richiama il senso di paura e disperazione che vivevano anche Maria e Giuseppe quando a Betlemme per il censimento non trovavano nessun albergo che li accogliesse. Anche i pescatori erano stanchi e non credevano piu’ di potercela fare ma fidandosi di Gesù hanno riprovato a pescare e ciò ha dato buoni frutti. Allo stesso modo Maria e Giuseppe si sono fidati dell’Angelo che ha dato loro il dono di Gesù, non si sono mai scoraggiati e di fronte al rifiuto di accoglierli negli alloggi hanno continuato il loro viaggio fino alla nascita di Gesù nella grotta. • “Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla” rispecchia molta parte della nostra esperienza di vita. Ma a volte proprio la delusione, la debolezza, vissute come esperienze negative si sono tramutate in forza per l’affidamento vissuto in Dio. Il passaggio della pasqua nella nostra programmazione avviene: • dalla PAURA, stanchezza, delusione alla FIDUCIA nella parola di Gesù. • Dal DOVUTO alla GRATUITA’: la gratuità di Gesù sulla croce diventa una sovrabbondanza di vita, da accogliere dando fiducia alla sua parola, soprattutto in quei momenti dove si sperimenta il fallimento. Ricevendo questo suo amore gratuito si ripartire capaci di accogliere il mandato di pescare per la vita. Obiettivi: • Riconoscere le emozioni proprie e altrui (in particolare la paura). • Rafforzare l’autostima e la fiducia nel rapporto con gli altri. • Imparare a chiedere aiuto alle persone di cui mi fido (come i pescatori si sono fidati di Gesù ed hanno rigettato le reti). • Imparare a riconoscere nell’altro un sostegno. • Imparare a superare delle situazioni che ci mettono a disagio. • Imparare a gestire i conflitti tra pari. • Dimostrare coraggio di fronte a qualcuno o a qualcosa. • Scoprire la festa della Pasqua, come festa della vita che si rinnova. Attività: • Lettura del brano di “Gesù cammina sulle acque” e drammatizzazione. • Rappresentazione grafica del miracolo. • Attività sulle paure: circle time e rappresentazione grafica delle paure. • Realizzazione della rete paurosa. • Circle time sulle paure (emozioni nel corpo). • Istogramma delle paure. • Cd musicale da ascoltare (con storie dove i personaggi provano paura: cappuccetto rosso, hansel e gretel, ecc) • Filastrocche e canti sulle paure. • Lettura libri e fiabe: “Leggiamo in barca” • Cartelloni sulle emozioni, orologio emozioni e giochi vari. • Smiles delle emozioni (appello emozioni) • “Peschiamo le emozioni in barca” • Le 3 giornate del coraggio. • Coccarda del “Pesciolino coraggioso” con filastrocca del coraggio. • Festa di carnevale… tagliamo le paure e trasformiamole in coriandoli! • Lavoretto per la festa del papà e filastrocca. • Circle time: “Cosa vuol dire fidarsi degli altri? Che cos’è la fiducia? Di chi vi fidate?” • Giochi sulla fiducia. • Costruzione della rete gioiosa. • Pesciolino rispettoso della strada (progetto di educazione stradale) • Lavoretto pasqua: borsetta a forma di cuore: Gesù si è donato a noi! • Descrizione del percorso: • Racconto di altri fatti successi in riva e sul mare: “Gesù cammina sulle acque”. Gesù che cammina sulle acque e loro presi dalla paura lo vedono come un fantasma. Come la paura non fa vedere bene, rende ciechi gli occhi e il cuore. Si sentono soli e abbandonati e pensano che Gesù li abbia lasciati soli in mezzo alle contraddizioni della vita, nella fragile barca della comunità. Era di notte. Loro erano in alto mare, tutti insieme nella piccola barca, volendo avanzare remando, ma il vento era contrario. Erano stanchi. Non pescavano nulla, nonostante lo sforzo compiuto! Gesù sembrava assente lontano (è la stessa sensazione che proveranno anche quando Gesù muore in croce e non credono alla sua resurrezione) • Drammatizzazione da parte dei bambini: 2 discepoli sulla barca, 3 bambini che soffiano per fare il vento, un bambino che personifica Gesù (con telo bianco per fare fantasma), la barca e il mare, 2 bastoni per fare i remi. Attività svolta in salone con tutti i bambini. Poi i 3 hanno colorato con la digitopittura la scheda, i 4 anni colorata coi pennarelli e i 5 anni hanno fatto la copia con matita e poi colorata • Circle time coi bambini divisi per classe con la seguente domanda: “Avete paura dei fantasmi?” Alcune risposte sono state le seguenti: “no perché non mangiano le persone, no perché volano, no perché sono senza gambe e mani”. Perché? “Perché mi sento solo, non c’è nessuno con me, sono al buio .. “Quali altre paure avete?”, hanno risposto: “serpenti, buio, ragni, streghe, vampiri, cavallette, dinosauri, ecc”. Rappresentazione grafica delle paure: I 3 anni hanno colorato una fotocopia che rappresentava la loro paura, i 4 e i 5 anni hanno disegnato le loro paure. Abbiamo imparato una filastrocca sulla paura e una sui fantasmi. Abbiamo realizzato in salone la rete paurosa che abbiamo appeso al muro e nella quale ogni bambino ha buttato dentro il disegno della paura che aveva fatto il giorno precedente. Poi le maestre hanno attaccato sulla rete dei bigliettini con scritte le paure dei bambini. Circle time divisi per classe con la seguente domanda: “ Dove sentite la paura nel vostro corpo?” Alcune risposte sono state le seguenti: nella pancia, nel cuore, nella testa, nelle mani, nei piedi ecc. Costruzione della sagoma del loro corpo (medi e grandi) situando la paura in base a dove provavano la paura, e disegnando l’espressione del viso paurosa. I piccoli invece hanno attaccato dei pezzettini di carta rossa su un cuore disegnato su un foglio e colorato lo smile della paura (perché “quando ho paura mi batte forte il cuore e gli occhi si spalancano”). • Istogramma della paura: le maestre hanno preparato un cartellone con le paure più frequenti da appendere nelle rispettive classi. Poi sono stati preparati dei cartoncini blu tondi dove ogni bambino doveva incollare la sua foto. Ogni cartoncino andava incollato sotto la paura più frequente di ogni bambino. • Gioco “Colpisci le paure”: Abbiamo fatto fare ai bambini delle palline di carta da far buttare uno alla volta sulla paura rappresentata da loro nell’istogramma…colpire la paura che hanno per mandarla via. Le palline vengono lasciate a portata di mano dei bambini per dar loro la possibilità di giocare durante il gioco libero. • Smiles delle emozioni. In circle time divisi per classe è stato fatto un circle time chiedendo ai bambini se conoscono altre emozioni oltre che la paura. I grandi e i medi hanno detto: rabbia, felicità e tristezza, i piccoli invece non si sono espressi. Quindi abbiamo chiesto ai bambini quando si sentono felici, tristi e arrabbiati. Poi abbiamo consegnato loro 4 smiles da colorare e attaccare su cartoncino colorato (rosso: rabbia, giallo: felicità. Bianco: tristezza e blu: paura). I 4 smiles vengono poi inseriti in una bustina trasparente da attaccare sul proprio banco in modo da poter fare ogni giorno l’appello delle emozioni (es. mi sento felice…allora metto la faccina gialla dentro la bustina per far capire che sono felice). • Gioco “Fai la faccia”: si chiede ai bambini di fare la faccia felice, triste, arrabbiata o paurosa per far vedere loro come cambia l’espressione del viso e il tono della voce quando si provano le diverse emozioni. Cartellone delle emozioni: i bambini hanno disegnato ciò che li rende felici , tristi e ciò che li fa arrabbiare e i disegni sono stati attaccati su un cartellone in classe. L’orologio delle emozioni: come ti senti oggi? Peschiamo le emozioni in barca”. I bambini (piccoli, medi e grandi) divisi per classe colorano gli smiles (4 per ogni bambino), li incollano su cartoncino e poi li ritagliano. Al termine del lavoro li inseriscono dentro la barca/scatola dove si potrà giocare ogni giorno pescando un’emozione e raccontando un episodio relativo a quell’emozione pescata. Le 3 giornate del coraggio” “Coraggio, sono io, non temete” Quante volte deve dirci questo: “Sono Io” per rassicurarci e ridonarci fiducia. I discepoli però non lo riconobbero perché ricadono nuovamente dentro le loro aspettative e non hanno ancora una conoscenza reale di Gesù. Per questo Gesù deve tante volte entrare dentro i nostri modi di pensarlo per farsi conoscere per quello che è, nella sua identità e non per quello che noi vogliamo vederlo altrimenti sempre un fantasma. Non è possibile capire il vero significato dei gesti e delle rivelazioni di Gesù, fino a quando non si è compreso chi è Gesù. Drammatizzazione di “Gesù cammina sulle acque”. Circle time divisi per sezione con le seguenti domande: Che cos’ è il coraggio? Cosa vuol dire essere coraggiosi? Quando siete coraggiosi? Alcune risposte dei bambini sono state le seguenti: vuol dire che non si deve aver paura, vuol dire essere forte, avere fiducia, coraggioso quando affronto le cose di cui ho paura, mi avvicino alle cose che mi fanno paura…ecc. Educarsi ad avere coraggio : “Ti incoraggio ad avere coraggio!” 1° giornata del coraggio: scatola mostra il tuo coraggio: Le maestre hanno preparato per ogni classe 2 scatole contenenti vario materiale (caffè, farina, pelo, caramelle, fazzoletti, scatoline, penne ecc). E’ stato fatto un buco dove far inserire le mani dei bambini, uno alla volta, per far loro indovinare cosa c’è dentro. Quasi tutti i bambini hanno avuto il coraggio di mettere dentro le mani. Successivamente hanno fatto la rappresentazione grafica di quello che hanno toccato dentro la scatola. Il gioco è piaciuto molto ai bambini. Si lasciano in classe in modo che i bambini possano giocare quando vogliono. 2° giornata del coraggio abbiamo fatto il “Percorso ad ostacoli”, prima coi medi e i grandi in salone costruendo un percorso con vari materiali e facendolo prima ad occhi aperti e poi ad occhi chiusi accompagnati da un compagno (nel percorso c’era il tunnel infuocato, la grotta dei pipistrelli, il fossato dei coccodrilli, il tunnel dei ragni). Nel pomeriggio il percorso è stato fatto solo col gruppo dei piccoli ma senza farsi bendare. 3° giornata del coraggio abbiamo iniziato a fare la “Prova dei salti” coi piccoli in salone mentre i medi e i grandi hanno colorato e ritagliato la mascherina di carnevale a forma di pesciolino. I medi e i grandi hanno fatto invece la “Prova del buio” in classe mentre i piccoli hanno fatto la mascherina di carnevale Lavoro di ritaglio e strappo dei disegni delle paure (che erano dentro la rete paurosa) in tanti piccoli pezzettini da utilizzare come coriandoli il giorno della festa di carnevale. Consegna del pesciolino coraggioso: alla fine delle 3 giornate ai bambini coraggiosi viene consegnato un pesciolino a forma di coccarda da portare a casa con scritto “Pesciolino coraggioso”. Un pesciolino per un bambino che si è dimostrato coraggioso. (Questo tipo di riconoscimento può aiutare un bambino che si è impegnato in un compito e che non ha ottenuto il risultato atteso a non perdere fiducia in se stesso o attestare un atteggiamento diventato più responsabile. Il pesciolino di bambino coraggioso può anche essere il riconoscimento di un prova fisica compiuta da un bambino più timoroso). Festa di carnevale con lancio dei coriandoli tagliati dai disegni delle paure e consegna della maschera a forma di pesciolino colorata e ritagliata da ogni bambino. Lavoretto per la festa del papà: abbiamo chiesto ai genitori (sempre tramite pesciolino da portare a casa) una foto del proprio figlio/a con il papà (con scritto il luogo e la data di dove si trovavano). La foto è stata incollata su un cartoncino a forma di cornice dove i bambini hanno fatto con la digito pittura il mare blu e incollato sopra dei pesciolini colorati. Dietro al cartoncino è stato incollato il disegno che ogni bambino ha fatto del proprio papà con relativa poesia. Per il passaggio pasquale: La fede, la fiducia in Dio, non rende l’uomo religioso ma capace di affrontare le sue paure. Paure che bloccano il movimento, che impediscono di passare all’altra riva. Non temere.. Non temete …detto da Gesù questo incoraggiamento infonde sicurezza. Gesù ai discepoli terrorizzati dona salvezza che si esprime in sicurezza, coraggio, pace…capacità di affrontare i venti contrari, decisione di ripartire nonostante tutta la fatica fatta e l’infruttuosità della pesca. Se ti fidi peschi tanto. Gesù manifesta questo affidamento sulla croce alla volontà del Padre e diventa dono di salvezza per tutti. Qui tutta la gratuità del suo dono. Anche noi per imparare ad amare gratuitamente…diamo fiducia alla parola di Gesù. QUANDO OSI GETTARE LA RETE PERCHE’ TI SEI FIDATO DI GESU’… Ripresa in salone del racconto della pesca miracolosa (Luca 5,1-11) per soffermarsi sulla frase “…sulla tua parola getterò le reti” e giungere all’ultima tappa del nostro cammino dove si tratta il tema della fiducia. Circle time su queste domande ai medi e grandi : che cosa è la fiducia? Di chi vi fidate? Cosa vuol dire fidarsi? Alcune risposte dei bambini sono state le seguenti: mi fido di mio papà perché mantiene le promesse, mi fido della mamma quando mi dice le cose perché ci credo, mi fido dei bambini che conosco, mi fido della mamma perché mi vuole bene ecc. Ai piccoli invece è stato chiesto: a casa con chi stai insieme? Quando sei solo chi chiami? Alcune risposte sono state le seguenti: il papà è importante perché gioca con me, la mamma mi dà la mano e i bacini, la mamma perché le voglio tanto bene. Giochi sulla fiducia in salone: • il gioco delle poltrone (in cerchio ogni b. guarda la schiena del b. davanti ed ognuno ha le punte dei piedi che toccano i talloni del b. davanti. Al fermarsi della musica ognuno deve sedersi sulle gambe del b. che lo precede. Gioco di fiducia e collaborazione) • il gioco di alzarsi aiutandosi (schiena contro schiena a coppie seduti a terra, agganciare le braccia e tirarsi su insieme con l’aiuto solo delle gambe). I bambini si sono divertiti e hanno partecipato volentieri ai giochi. Punto critico: il gioco delle poltrone risulta un po’ difficile per i bambini di 5 anni). • il percorso a coppie legati per le caviglie (con quiz per il quale devono venire fino a te per poter dire la risposta) • il gioco del cerchio: mettere al centro un oggetto e allo stop della musica toccarlo senza toccare o essere toccati dagli altri bambini. • Con i bambini piccoli : • ripresa del miracolo soffermandosi sull’esperienza che si può fare della fiducia quando si ascoltano le persone che ci vogliono bene. Anche i pescatori hanno ascoltato Gesù perché sapevano che voleva solo il loro bene. Si sono fidati e hanno pescato tanti pesci. • Lettura di alcune storie per far capire ai bambini il concetto di fiducia (mi fido di..perchè). • Gioco dell’abbraccio: prima individuale in cui i bambini abbracciano e baciano un bambino alla volta e poi collettivo in cui i bambini camminano liberamente nella stanza e quando incontrano un bambino devono dire: “mi fido di…..(nome) …perché sei mio amico/a”. • Gioco passa l’abbraccio: in piedi in cerchio un bambino inizia e abbraccia il compagno alla sinistra che a sua volta abbraccia il compagno che segue, finchè si completa il giro e poi si inverte il giro. Costruzione della rete gioiosa: Quando poi si ritorna a dare fiducia a Gesù, si ritorna a pescare, a passare all’altra riva perché si è imparato a dare un nome alle paure e queste non ci fermano più. Insieme si va oltre … La rete gioiosa, la rete fruttuosa è quella che permette di andare a pescare anche altri che stanno affogando nella paura, tristezza, rabbia, delusione ecc… Resurrezione: è sentire la luce, la gioia, la pace che mi abita perché ora so che Gesù è sempre con me, soprattutto quando non ce la faccio da solo. Aiutiamo i bambini a spostare lo sguardo da “me all’Altro” che dona sicurezza. Non dobbiamo contare più solo sulle nostre forze, ma su chi ci vuole aiutare, su chi mi sta tendendo una mano per tirarmi fuori dalla mia prepotenza, dalla mia incapacità di ripartire, sul mio essermi fermato dentro la paura, la tristezza… Circle- time in sezione le insegnanti hanno posto la seguente domanda ai bambini “Di chi vi fidate e perché?. Alcune risposte dei bambini sono state le seguenti: mi fido delle mie amiche perché credo in quello che dicono, mi fido della mamma perché mi dà i baci e le coccole, mi fido della nonna perché mantiene le promesse, della mamma perché sta con me. Mentre rispondevano i bambini avevano in mano un gomitolo di lana da lanciare ad un compagno dopo aver risposto alla domanda. Alla fine si è formata una rete di lana che poi abbiamo incollato su un cartellone. Ogni bambino poi ha colorato con la tempera un pezzettino di rete, sul quale è stata incollata la risposta alla domanda. Poi sono stati attaccati i 3 cartelloni per formare una grande rete gioiosa da attaccare in salone. Lettura in salone della storia della“Talpa maleducata”: ": la talpa non trova la strada della felicità (cioè la strada per tornare a casa), non segue la strada della gentilezza ponendosi verso gli altri animali in un atteggiamento di arroganza e maleducazione. Dopo vari tentativi, in cui vaga sola in cerca della sua casa, riscopre nella gratuità di una parola gentile, di un gesto affettuoso (come: per piacere, scusa, grazie, sorriso, abbraccio..) una finestra aperta verso la luce (ritrovamento della sua tana). Come la talpa ha trovato una guida che l’ha condotta verso casa così anche noi se ci troviamo in barca con un mare in burrasca troviamo una guida che ci aiuta a superare gli ostacoli della vit: Gesù ci aiuta a placare le nostre paure… Conversazione per decidere quale dono fare a Pasqua: dopo aver letto questa storia e si è deciso di fare un cuore che si apre contenente le immagini delle parole e dei gesti gentili • es. fiore per il per piacere, • stella per il grazie, • cuore di Gesù che mi aiuta nei momenti tristi e di paura.., collegate ad una filastrocca con scritto davanti: LE PAROLE GENTILI SONO UN DONO PER GLI ALTRI COSI’ COME GESU’ SI E’ DONATO A NOI. Davanti al cuore viene attaccata anche una colomba come simbolo della pasqua. Giochi: es. il “gioco delle buone maniere” fatto i salone prima coi medi e poi coi grandi, “la strada della cortesia che mi dà fiducia” ed “il “percorso ad ostacoli” coi piccoli sempre in salone. Questo lavoro è servito a tutti noi anche perché in questo periodo abbiamo avuto una bambina a scuola che si è ammalata: sono stati momenti difficili e tutti noi ci siamo affidati e fidati di Gesù. Questo momento ha aiutato molti bambini a porre fiducia non più nelle proprie forze ma fidandosi di Gesù. Abbiamo assistito durante i momenti di preghiera a bambini che in tale occasione hanno pregato con sentimento e molto coinvolgimento. Da gennaio fino al mese di maggio 2014 sono iniziati anche i seguenti laboratori divisi per età: • Laboratorio “Letture in barca” (3-4-5 anni) • Laboratorio “Quanti pesci nella rete” (pre-calcolo 3,4,5 anni) • Laboratorio “Prendiamo il largo con la musica, il corpo ed il colore” (3 anni) • Laboratorio “Peschiamo letterine” (pre grafismo3,4,5 anni) • Laboratorio “Sostiamo con attenzione” (4-5 anni) 4° U.D.A.: “SARAI PESCATORE DI UOMINI” (aprile-maggio) (festa di fine anno) Parola di Dio: “ Gesù disse a Simone: Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini” Obiettivi: • Aiutare i bambini a diventare “pescatori di uomini” chiamandoli per nome .. diventando amici. Aiutando chi affoga nella tristezza con un sorriso, un regalo, un abbraccio, una coccola, una parola gentile, un gioco prestato…Aiutare i bambini a compiere gesti di cura verso l’altro soprattutto nei momenti di difficoltà. • Condividere momenti gratificanti insieme (come i pescatori): un momento di festa danzando tutti insieme (lasciarsi guidare, ascoltare, coordinare, condividere). • Aiutare i bambini ad andare in profondità, a non fermarsi alla superficie delle cose che non fanno pescare nulla di quello che conta per la vita. Solo scoprendo le cose che contano potranno scoprire il loro compito di aiutare chi sta annegando nelle acque della tristezza, della solitudine. E’ aiutarli a riconoscersi capaci di miracoli quando si prendono a cuore l’altro. • Riunione con i genitori • Circle time: “Sono diventato pescatore di uomini quando…”, “Con le mani, gli occhi, la bocca, i piedi posso pescare…” • Costruzione catenelle • Lavoretto per la festa della mamma con vendita delle torte. • Balli di gruppo: “Nel cuore di Gesù danziamo felici” • Scatola della continuità. • Pranzo di fine anno con tutti i bambini e genitori come momento di condivisione. Chi abbiamo coinvolto? In questa u.d.a. abbiamo coinvolto i genitori nella riunione conclusiva di aprile (alla quale ha partecipato anche il parroco) e nella preparazione di una canzone da cantare insieme alla festa di fine anno. Abbiamo coinvolto anche Claudia, un’insegnante di danza, che ha insegnato ai bambini le danze per la festa. ATTIVITA’ CON I BAMBINI: • Circle time in classe con la seguente domanda: “Sono diventato pescatore di uomini quando…”. Alcune risposte dei bambini sono state: Sono pescatore quando dò una mano, un sorriso, un aiuto. Quando sono capace di rendere felice un bambino triste, perché gli ho regalato un gioco, gli ho prestato qualcosa. Oggi ho fatto un miracolo con la mano, con un sorriso, con un abbraccio….Pescare vuol dire fare questo. Costruzione delle catenelle da appendere sulla rete del palco per la festa di fine anno scolastico. Costruiamo delle tesserine con i seguenti disegni: cuore, mano, piede, bocca, occhi. Sul cuore scriviamo le risposte dei bambini al circle time: “sono diventato pescatore di uomini quando..” • sulla mano scriviamo “ con la mano aiuto qualcuno in difficoltà, dò una carezza, presto un gioco…”, • sul piede scriviamo “ho pescato una corsa felice con i miei amici, una passeggiata nel bosco”., • sulla bocca scriviamo “Con la bocca ti dico che ti voglio bene, ti dò un bacio, ti dico che ti aiuto”, • sugli occhi scriviamo “con gli occhi vedo un bambino che ha bisogno di aiuto, un bambino che cade a terra e lo tiro su, un bambino che piange”. • Lavoretto per la festa della mamma: ogni bambino ha disegnato se stesso con la propria mamma su un foglio e incollato su un cartoncino rosso a forma di cuore. Attorno al cuore sono stati attaccati dei cuoricini colorati di carta velina e dietro la risposta alla seguente domanda: “Un dono bello che Gesù ha dato alla tua mamma”. • Scatola della continuità: i grandi hanno collaborato tutti insieme nella preparazione delle 3 scatole della continuità che noi maestre consegneremo alle maestre della primaria e che i bambini troveranno a scuola a settembre. Dentro le scatole sono state messe alcune foto, dei disegni significativi dei bambini e un cd con le canzoni più belle che hanno imparato quest’anno. • Balli e canzoni di gruppo: l’insegnante Claudia ci ha accompagnato nell’esecuzione di alcuni balletti da fare alla festa finale. Descrizione dell’incontro con i genitori: • VISIONE DVD DI OTTOBRE (per dare la possibilità a chi non aveva partecipato di vedere il lavoro fatto in tale occasione, e un ripasso per gli altri) • LAVORO IN PICCOLO GRUPPO: Ora vi divideremo in 3 gruppi perché riteniamo che nel piccolo gruppo sia più facile parlare e condividere alcune cose. Ed è per questo che vi assegniamo un numero da 1 a 3 e formeremo i gruppi. In classe ogni maestra si metterà in cerchio con il suo gruppo di genitori. Ad ognuno verrà consegnato un pesciolino con scritto dietro la parabola della pesca miracolosa. Ogni genitore la legge per conto suo e sottolinea ciò che per lui è più significativo, ciò che lo colpisce e perché? Ognuno poi legge quello che ha sottolineato e spiega il perché. Breve commento da parte della maestra…magari anche lei può dire quello che più le colpisce della parabola. Durata: 10 minuti circa • “COSA AVETE PESCATO OGGI?”: Dopo la maestra chiede di rispondere alle seguenti domanda: “Cosa vuol dire per voi genitori trovarsi con le reti vuote? ”e “Cosa avete pescato oggi?”: la risposta verrà scritta su un pesciolino (frase, parola, immagine…Anche la maestra può scrivere cosa ha pescato in quella giornata!! Durata: 10 minuti circa. • SI TORNA IN SALONE PER ATTACCARE IL PROPRIO PESCIOLINO SUL MARE. Noi maestre leggiamo ciò che hanno scritto sui pesciolini in forma anonima. • VISIONE DVD : Guardate cosa avete pescato quest’anno voi e i vostri bambini a scuola? Visone del cd con foto e preghiera “Ogni giorno si pesca” con sottofondo musicale. Avete visto quante belle cose siete riusciti a pescare!! • Consegna del rametto di ulivo con il foglietto con scritto: Pescare per la vita, l’unico amo che non fa male è la gratuità. • CANZONE IN CERCHIO: Tutti in cerchi ascoltiamo e cantiamo la canzone dei Modà: “Come un pittore”. Spiegare ai genitori che alla festa di fine anno la canzone verrà cantata coi bambini. Verifica: • Un momento qualificante è stato il lavoro diviso in gruppi coi genitori la sera della riunione, nel quale ognuno ha espresso il proprio pensiero riguardo la parabola della pesca miracolosa. Le frasi che hanno colpito sono state: “prendi il largo”, “diventerai pescatore di uomini”, “sulla tua parola getterò le reti”. Interessanti sono state anche le risposte alla domanda: “cosa avete pescato oggi?”: tante coccole dai miei bambini, sincerità e riposo, la gioia di stare insieme alle persone che ami, un momento di accoglienza. • Altro momento qualificante è stato all’interno della comunità parrocchiale quando le mamme e le nonne dei nostri bambini hanno preparato 140 torte da vendere davanti alla chiesa per la festa della mamma. Punti forti: • I bambini hanno recepito il significato di “pescare” (non pesci ma uomini) • Utilizzo della terminologia legata alla pesca non solo da parte di noi maestre ma anche da parte dei bambini (oggi ho pescato un comportamento corretto/scorretto). • L’attività del circle time come punto forte per dare la possibilità a tutti i bambini di vedersi e confrontarsi. • Noi maestre siamo riuscite a coinvolgere tanti genitori alla riunione finale nonostante le nostre perplessità. Punti critici: • I piccoli hanno fatto un po’ di fatica a capire il significato di “diventare pescatori di uomini”. • Difficoltà di gestione del grande gruppo nei momenti di condivisione (per difficoltà relazionali e comportamentali di alcuni bambini). • Le attività in questa UDA non sono state molte per la mancanza di tempo e per le numerose cose da fare (colloqui, relazioni, schede di passaggio, consegna materiale, uscite…) A conclusione del percorso noi maestre riteniamo di essere riuscite: • a “gettare le reti dall’altra parte” nel senso di essere riuscite ad intraprendere un percorso nuovo rispetto agli anni precedenti, seguendo la parola di Dio che ci ha dato la possibilità di sperimentare e di fare nuove scoperte insieme ai bambini. • Crediamo importanti le esperienze quotidiane di vita vissute a scuola che hanno permesso ai bambini di fissare i contenuti trasformandoli in una pesca di fruttuose competenze. • Questo ci ha permesso di pescare in profondità sia a livello personale che professionale, in quest’ultimo caso riteniamo che sia stato un po’ faticoso come lavoro e impegnativo ma nello stesso tempo gratificante perché arricchente. • Abbiamo capito che l’importante non è la quantità delle attività da fare ma la possibilità di assecondare le esigenze dei bambini senza farsi prendere dall’ansia. • Riteniamo come insegnanti a fine anno di proporre per il prossimo anno scolastico dei corsi di formazione per i genitori, in quanto riteniamo sia utile avere aiuto anche a casa da parte dei genitori, perché a volte ci rendiamo conto che noi a scuola costruiamo e loro a casa distruggono: questo ci rende difficile lavorare in un clima sereno e positivo. La finalità: “AIUTARE I BAMBINI AD IMPARARE A RELAZIONARSI IN MANIERA POSITIVA DIVENTANDO SEMPRE PIU’ AUTONOMI NELLA GESTIONE DEI CONFLITTI E VIVENDO LA PRESENZA DELL’ALTRO NON COME OSTACOLO MA COME UN’OPPORTUNITA’ DI INCONTRO, DONO E CONDIVISIONE” è stata parzialmente raggiunta, nel senso che a volte noi insegnanti ci siamo trovate di fronte ad atteggiamenti di aggressività e prepotenza da parte dei bambini nei confronti dei compagni, difficoltà anche nella gestione dei conflitti. Però la presenza dell’altro come opportunità di incontro, dono e condivisione è stata raggiunta dalla maggior parte dei bambini. Un’esperienza forte che abbiamo fatto è stata quella che ci ha fermate a “so.stare”, affidare a Gesù un preghiera di coraggio nei confronti di una bambina della nostra scuola che è stata in pericolo di vita. Ci siamo rese conto che la vita umana si realizza nell’incontro con Gesù, nel seguirlo. Dove ci siamo preoccupate della vita, lì Dio ci ha raggiunto. Il primo passo è stato quello di fidarci e di riconsegnare la nostra vita a Lui per sentire le sue continue chiamate ad aprirci al nuovo. E’ stata la sua presenza che ci ha fatto andare ogni giorno un po’ oltre, e che ci ha spinto avanti, in movimento verso l’altra riva.