PROGETTAZIONE SCUOLA
DELL’INFANZIA DI
CAONADA
Montebelluna a.s.2013/14
“SO-STARE…
NELLA BARCA!!”
La nostra scuola dell’infanzia di Caonada, frazione di Montebelluna(TV), ha
attualmente tre sezioni con bambini di età eterogenea: piccoli (bruchetti), medi
(coccinelle), grandi (farfalle). Il collegio docenti è formato da tre insegnanti.
Le insegnanti si trovano ogni 15 giorni, dopo l’orario scolastico, per 2 ore circa
per progettare le attività giornaliere.
Nel mese di giugno 2013, come da indicazioni fornite dai relatori al termine del
secondo anno, noi insegnanti ci siamo incontrate per un momento di verifica
rispetto alla programmazione: in questa sede abbiamo esplicitato le esigenze e i
bisogni da noi osservati e riscontrati nei bambini durante l’anno scolastico.
Abbiamo rilevato i seguenti bisogni:
•Bisogno di imparare a rispettare le persone e le cose (materiali, spazio, tempi),
•Bisogno di gestire conflitti tra pari e di imparare a gestire le emozioni,
•Bisogno di condivisione tra pari,
•Bisogno di creare relazioni positive e costruttive.
In base a quanto rilevato abbiamo scelto la nostra finalità e motivazione di
fondo:
•AIUTARE I BAMBINI AD IMPARARE A RELAZIONARSI IN MANIERA
POSITIVA DIVENTANDO SEMPRE PIU’ AUTONOMI NELLA GESTIONE DEI
CONFLITTI E VIVENDO LA PRESENZA DELL’ALTRO NON COME
OSTACOLO MA COME UN’OPPORTUNITA’ DI INCONTRO, DONO E
CONDIVISIONE.
Nella realizzazione dell’offerta formativa abbiamo coinvolto il parroco e i genitori
dei bambini (attraverso un pesciolino che funge da rete di comunicazione tra
scuola e famiglia)..
Le fonti che abbiamo attinto per la nostra
offerta formativa sono:
Parola di Dio….: “LA PESCA MIRACOLOSA” dal
Vangelo di Luca,5,1-11
Indicazioni Nazionali del 2012: “Sviluppare il
senso della cittadinanza significa scoprire gli altri, i
loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti
attraverso regole condivise, che si definiscono
attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del
proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista
dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei
doveri, significa porre le fondamenta di un abito
democratico, eticamente orientato, aperto al
futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura”
La scelta di intitolare la programmazione “SO-STARE NELLA
BARCA” ha un doppio significato:
• “sostare” nel senso di capacità di fermarsi, attendere,
rispettare lo spazio altrui, imparare a riflettere
• “so stare” nel senso di imparare a condividere con altri
momenti comuni, imparare a risolvere piccoli conflitti da
soli (senza chiedere sempre l’intervento dell’insegnante),
imparare ad aiutare i bambini in difficoltà…
• Questi due significati si intrecciano tra loro nei momenti in
cui i bambini vivono il loro tempo nel gioco, nel racconto,
nel cantare, nel ridere, visto come momento sosta gratuita
e di condivisione con gli altri. Il perdere tempo viene visto
non in senso negativo ma è una conquista di un tempo
prezioso e positivo che riempie le loro reti di cose belle e
significative.
Mappa progettuale
I^ U. D A.
“Pronti,
partenza…. Via”
(Sett. / ott.)
IV^ U. D A.
“Che gioia…. Ora
so pescare”
(Apr. / Mag.)
II^ U. D A.
“Aggiungi un posto
in barca… c’è un
amico in più”
(Nov. / Dic.)
III^ U.D A.
“Te al centro del
mio cuore”
(Gen. / Feb.
/Mar. )
I LABORATORI che partiranno da gennaio 2014
vengono fatti dividendo i bambini per età.
I laboratori sono i seguenti:
Laboratorio “Letture in barca” (laboratorio pre-lettura) (3-4-5
anni)
Laboratorio “Quanti pesci nella rete!” (laboratorio pre-calcolo)
(3-4-5 anni)
Laboratorio “Peschiamo letterine” (laboratorio di pregrafismo)
(3-4-5 anni)
Laboratorio “Prendi il largo con la musica, il corpo ed il colore”
(laboratorio sul corpo) (3-4 anni)
Laboratorio “So-stare con attenzione” (laboratorio di
attenzione e autoregolazione) (5 anni)
Significato ai diversi elementi del racconto:
BARCA = SCUOLA
PESCATORI =BAMBINI
PESCA =LAVORO QUOTIDIANO DEI BAMBINI (Cosa hai
pescato oggi?)
PESCI = COSE BELLE, ESPERIENZE, LABORATORI. Alla
fine dell’anno i pesci saranno “Uomini”.
RIVA =CASA DEI BAMBINI
PRENDERE IL LARGO: ALLONTANARSI DALLA RIVA, DAL
CONOSCIUTO PER ENTRARE A SCUOLA. ANCHE LA
FAMIGLIA PRENDE IL LARGO.
BARCHETTE =FAMIGLIA
CAPITANI BARCA: MAESTRE CHE SEGUONO LA ROTTA
GUIDATE DA DIO.
MARE = LA VITA (CON E SENZA OSTACOLI)
CORDE: REGOLE DELLO STAR BENE
1° U.D.A.: “PRONTI, PARTENZA..VIA”
(settembre-ottobre) (festa dell’accoglienza)
Parola di Dio: “Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù,
stando presso il lago di Gennesaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano
scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco
da terra.
Obiettivi:
• Permettere ai bambini nuovi di staccarsi e allontanarsi dall’ambiente familiare in maniera
positiva e intrecciare nuove relazioni con altri bambini e con altre figure di riferimento.
• Permettere ai bambini medi e grandi di ritrovare gli altri e di conoscere i nuovi arrivati (la
gioia di ritrovare gli altri).
• Dare la possibilità ai bambini di raccontare di sé, identificarsi in un gruppo di
appartenenza, di conoscere i diversi ambienti della scuola e le regole che li
caratterizzano.
• Dare loro la possibilità di conoscere il miracolo della “pesca miracolosa”, facendo sentire
viva la parola di Dio nella realtà scolastica che vivono.
•
• Per i bambini che rientrano a scuola (medi e grandi) si tratta di sviluppare un’ attenzione
particolare ai punti di vista dell’altro (piccoli), per i nuovi arrivati facendo riferimento al
miracolo della pesca si tratta di allontanarsi dalla riva (il conosciuto) verso un ambiente
sconosciuto (il mare) che può portare cose belle ma anche momenti difficili, con ostacoli
(mare in burrasca)…per arrivare sulla grande barca che rappresenta la scuola dove i
bambini potranno pescare e diventare dei veri pescatori guidati dalle loro maestre.
Chi abbiamo coinvolto?
• il parroco durante la riunione di
programmazione (leggendo e
interpretando la parabola ai genitori)
• i genitori chiedendo loro di portare a
scuola un pezzettino di corda per
costruire la rete coi bambini, e facendogli
compilare un questionario per avere
alcune informazioni riguardo la famiglia.
ATTIVITA’:
• Giochi vari: Gioco terra- mare, Gioco la rete e i pesci, Gioco della
pesca (uomo ragno), Gioco dei numeri e pesci, “Andare a pesca
con la canna” (tiritera del pescatore: aspettare il momento
dell’arrivo del pesce, silenzio, attesa, collaborazione, riprovare,
silenzio).
• Drammatizzazione del miracolo della pesca miracolosa da parte
delle maestre e successivamente da parte dei bambini.
• Costruzione di una barca grande (scuola)
• Sequenze del miracolo.
• Attività grafico pittoriche.
• Coinvolgimento dei genitori con attività svolte insieme a scuola
(pezzetto di corda per fare la rete con tutti i bambini, impronta
mani…)
• Conversazioni guidate (cosa vi fa star bene a casa e a scuola
• Regole a scuola (coi pesci).
• “Cosa avete pescato oggi?” e lavoro sulle emozioni (come ti
senti? Come ti sei sentito? Come ti sentiresti se…?).
Descrizione del percorso:
• Abbiamo deciso di usare un diario di bordo dove segnare le attività svolte
e le conversazioni guidate coi bambini.
• Abbiamo messo a disposizione diversi pesci da far scegliere e colorare ai
bambini. Così come un pescatore da scegliere e colorare. I due disegni
vengono poi incollati su un cartoncino avanti e retro. Viene messo uno
spago su ogni cartoncino e i bambini lo mettono al collo nel momento in
cui vengono fatti i seguenti giochi: “gioco dei numeri e dei pesci”, “gioco la
rete e i pesci”. I giochi sono stati fatti in salone inizialmente solo coi medi
e i grandi al pomeriggio e successivamente coi piccoli.
• Noi maestre stiamo lavorando sul significato del “sostare”, cioè del
fermarsi, del rispettare il turno mentre si parla, mentre si fa la fila, mentre
si aspetta per andare in bagno, mentre si desidera qualcosa. Abbiamo
chiesto ai bambini medi e grandi: “cosa significa sostare?”. Le risposte di
alcuni bambini sono state: sostare vuol dire aspettare, fermarsi con le
gambe, chiudere la bocca, ascoltare, sentire… Altra domanda: “quando
sostate a casa?”: quando mangio, quando dormo, quando la mamma
dice di fare silenzio, quando guardo i cartoni..
• Altra domanda: “Quando sostano i vostri genitori?”: mio papà non sosta
mai perché è un chiacchierone, mio papà non sosta mai perché lavora
sempre per avere soldini, mio papà sosta quando la mamma gli dice di
stare zitto…
• Abbiamo chiesto ai genitori di dare un
pezzettino di corda ad ogni b. per poter
costruire, a scuola, una rete tutti insieme
• Costruzione della rete, dando un nome a
queste corde che sono le regole dello star bene
insieme dentro la barca.
Un pezzetto di corda è:
• dare la mano ad un altro bambino,
• rispettare il proprio turno,
• stare in silenzio quando si getta la rete perché
altrimenti i pesci non si pescano.
E così pian piano, giorno dopo giorno la rete
diventa più grande, più capace di raccogliere, di
pescare.
Il giorno 25 settembre le insegnanti hanno
fatto la drammatizzazione della parabola
(Gesù e i 3 pescatori) in salone e nei giorni
successivi è stata fatta la drammatizzazione da
parte dei bambini medi e grandi sempre sul
palco del salone.
• Successivamente abbiamo colorato la barca
(disegnata dalle maestre) che rappresenta la nostra
scuola: i piccoli hanno attaccato pezzettini di carta
sulla vela, i medi hanno colorato la barca e i grandi i
3 pescatori. Poi abbiamo appeso il cartellone in
salone. Il lavoro è stato svolto nelle rispettive
sezioni. L’assemblaggio è stato fatto in salone.
Attività di circle time sulle regole: ogni bambino con il
pezzetto di corda portato da casa deve rispondere alla
domanda:
cosa è che vi fa star bene a scuola? Da qui sono emerse le
regole dello star bene. Tutto quello che dice ogni bambino
viene scritto su un pezzettino di carta da attaccare sulla
propria corda. Poi insieme abbiamo legato tutte le cordicine
per formare un’unica corda. E alla fine tutti insieme in salone
con gli altri bambini abbiamo legato le corde per formare
una grande rete da attaccare sulla barca.
E’ stato chiesto ai bambini medi e grandi a cosa servono le
regole. Alcune risposte sono state: per capire che non si
danno le botte, per rispettare il turno al supermercato, per
sapere dove andare per le strade…E’ stato chiesto poi quali
sono le regole: mangiare composti a tavola, non correre,
salutare quando si arriva a scuola e quando si va via,
sistemare i giochi al loro posto, lavarsi bene le mani, non
dare i pugni ecc.
Attività sulle regole: i bambini
divisi per classi hanno colorato
dei pesci (preparati dalle
maestre) con le tempere (con
varie tecniche in base all’età dei
bambini). Sopra i pesci sono
state attaccate le immagini che
rappresentano le regole e a loro
volta colorate.
Successivamente sono stati
attaccati i pesci in classe, in
bagno, in mensa e in giardino.
Prima di attaccare le regole è
stato fatto in salone coi medi e i
grandi il gioco di pescare le
regole.
Lavoro in classe sulle sequenze del miracolo da
colorare e abbellire con copertina annessa. Piccoli 3
sequenze: i pescatori non pescano nulla, i pescatori
pescano tanti pesci, Gesù dice a Pietro che diventerà
pescatore di uomini.
Medi e grandi 4 sequenze: in più..
Gesù dice ai pescatori di gettare le reti. Le sequenze
una volta colorate sono state attaccate su cartoncini
e legate fra loro con una cordicella. I medi e i grandi
hanno colorato, i piccoli incollato stelle, luna, nuvole,
pesciolini e fatto lo sfondo del cielo con digito
pittura.
Incontro genitori:
• Presentazione di un dvd con
sottofondo musicale con le foto
delle attività fatte finora a scuola,
• Passaggio di una corda tra noi
come simbolo di un patto che ci
unisce, di un impegno reciproco,
per educare insieme. Ognuno poi
ha tagliato un pezzettino di corda e
attaccato un bigliettino scritto dalle
maestre, da portarsi a casa.
• A fine serata ogni genitore ha
lasciato l’impronta della sua mano
intingendola nella tempere blu per
fare il mare
È stata una serata qualificante per i riscontri positivi che
abbiamo ricevuto da parte dei genitori. L’impostazione della
riunione è stata per noi un’esperienza nuova: all’inizio
avevamo delle perplessità sulla buona riuscita.
Ma ci siamo poste l’obiettivo di trasmettere il significato del
percorso che stavamo facendo con i bambini senza avere la
preoccupazione di comunicare tutta la programmazione ( ai
genitori è stata consegnata solo la mappa concettuale con
una piccola introduzione). E questo ha creato un clima che ha
permesso il coinvolgimento personale di tutti i presenti.
Punti forti:
• Utilizziamo spesso il linguaggio specifico inerente alla parabola
scelta: es. saliamo in barca, peschiamo un’attività, peschiamo
un libretto da leggere, hai pescato un comportamento
corretto/scorretto.
• Giochi e materiali a disposizione dei bambini (es. barca in legno
per poter giocare, pesci colorati per giocare, canna da pesca,
corde).
• I bambini hanno partecipato volentieri ai giochi proposti, ogni
giorno ci chiedevano di poterli ripetere.
• Utilizzo da parte dei genitori della stessa terminologia usata da
noi maestre a scuola (es. a casa mio figlio mi dice di sostare,
mio figlio mi dice di andare a pescare un’attività piacevole, un
gioco…)
• L’attività di circle time ci aiuta a coinvolgere direttamente i
bambini in un pensiero critico ma anche costruttivo e di ascolto.
Punti critici:
• Abbiamo notato che i bambini fanno fatica a rispettare le
regole: il silenzio, il sostare. Noi maestre i primi giorni di
scuola abbiamo fatto fatica ad avere l’attenzione di alcuni
bambini, sembrava come non si ricordassero più le regole
della scuola e di normale convivenza.
• Coi piccoli si fa fatica a fare circle time tutti insieme.
• Non c’è stata molta continuità tra il nostro lavoro e quello
fatto dalle maestre di motoria e inglese (difficoltà e tempo
per condividere)
• Noi insegnanti abbiamo perso un po’ di tempo nel dare un
significato ai diversi elementi del brano biblico per evitare
confusioni durante il percorso e perdere gli obiettivi
didattici che ci eravamo proposte. L’aiuto di Maddalena a
settembre ci è servito per chiarire le idee e avere spunti
significativi per la progettazione
• Mancanza di una figura guida che ci accompagnasse nella
lettura approfondita e interpretativa del testo
2°U.D.A.: “AGGIUNGI UN POSTO IN BARCA…C’E’ UN AMICO IN PIU’»
(novembre-dicembre) (festa del natale)
Parola di Dio: “Gesù salì, sedette e insegnava alle folle dalla barca e iniziò a
raccontare. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: prendi il largo e gettate le
vostre reti per la pesca.”
Obiettivi:
• Far cogliere nell’esperienza del natale il valore dell’amore e del
dono.
• Scoprire l’importanza del dono e fare l’esperienza della condivisione.
• Riflettere sul significato dell’annuncio dell’angelo ai pastori e
scoprire che Dio ama tutti gli uomini.
• Far conoscere ai bambini la figura di Gesù e far comprendere a loro
che Gesù è nato in una famiglia come ogni bambino è nato e
cresciuto nella propria famiglia.
• Comprendere che la nascita di Gesù in mezzo agli uomini è un segno
dell’amore di Dio che ha cura degli uomini e manda loro un
salvatore.
“Prendi il largo” vuol dire apri gli orizzonti (come l’ampiezza smisurata del
mare) nel senso che nella barca non ci siamo solo noi ma anche Gesù. In
questa unità di apprendimento ci rivolgiamo a Gesù che è salito in barca
con noi e che ci ha chiesto di allontanarci un po’ dalla riva per conoscerlo.
Gesù ha qualcosa da insegnarci, e così ci facciamo raccontare la sua storia.
NOI SIAMO..MA TU CHI SEI?
NOI TI RACCONTIAMO E TU COSA CI RACCONTI?
Gesù viene sulla nostra barca (la nostra vita), prega che noi ci scostiamo da
terra, vuole che prendiamo il largo in mezzo al mare.
E qui i bambini raccontano cosa vuol dire non pescare tutta la notte, cosa li
rende tristi e Gesù ripercorre la sua storia e racconta cosa è successo alla
sua mamma e al suo papà prima che lui nascesse non è mai venuta meno
dopo il SI’ detto all’angelo.
E ci si ferma su questo SI’ da dire a tornare a pescare, ad accogliere Gesù
come dono.
Chi abbiamo coinvolto?
In questa seconda unità di apprendimento abbiamo coinvolto i genitori
facendo costruire a casa insieme ai loro bambini una barchetta da mettere
poi nel presepe di natale. I genitori sono stati coinvolti anche in due serate
a scuola per la realizzazione dello scenario della recita e degli strumenti
per abbellire lo scenario della festa.
Attività:
• Racconti dei bambini, della loro storia, del loro nome da parte dei
genitori.
• Racconto di Gesù in parallelo con la vita dei bambini.
• Conversazioni guidate ( cosa vuol dire “trovare una porta chiusa?”
“trovare la rete vuota?” qualcuno che dice “non c’è posto per te”.)
• Circle time: “cosa puoi donare agli altri?”
• Drammatizzazione (annunciazione angelo e Maria, censimento e nascita),
(tristezza dei pescatori come tristezza di Maria e Giuseppe. I pescatori
non hanno preso nulla e lo stesso per me)
• Presepe con barchette su telo blu che vanno verso Gesù.
• Memory del natale.
• Disegno sulla famiglia da attaccare sulla barchetta e colorazione stelle da
attaccare sul cartellone dei pescatori in salone.
• Cartellone sulla “porta chiusa”.
• Preparazione festa di Natale con drammatizzazione da parte dei bambini
sul palco.
Descrizione del percorso:
Lavoro sulla storia personale dei bambini: “Pesco la mia storia”. Abbiamo
strutturato un piccolo questionario da far compilare ai genitori con le seguenti
domande (sempre utilizzando il pesciolino di carta):
motivazione scelta del nome del proprio figlio/a, giorno del compleanno e
segno zodiacale, nome/età/lavoro dei genitori, fratelli e sorelle.
E’ stato fatto un libretto contenente vari disegni: se stessi, la mamma, il papà
ed eventuali sorelle e fratelli (per medi e grandi, i piccoli hanno colorato figure
già disegnate). Sono state pescate le candeline che indicavano gli anni e
attaccate su una torta da colorare. Il tutto è diventato un piccolo libretto sulla
propria storia personale.
Lavoro coi bambini sul senso della festa di natale:
memory del natale con i personaggi della storia
di Gesù aggiunti a mano a mano che si
drammatizzavano le scene. Le tessere colorate
dai bambini e ritagliate sono state inserite dentro
una scatolina decorata dai bambini con dentro la
poesia di natale.
Circle time con i medi e i grandi con le seguenti domande:
Tristezza di Maria e Giuseppe come la tristezza dei pescatori.
Voi bambini quando vi sentite tristi? Cosa vi rende tristi?
Risposte: Quando dormo da sola, quando mi tirano i capelli, quando mi danno le
botte, quando il papà va via in moto, quando mio papà non mi fa guardare la tv,
quando Greta non gioca con me, quando qualcuno non mi dà i bacini, quando il mio
papà va via di notte e va in palestra, quando non riesco a dormire…
Come ti senti se qualcuno ti dice “non c’è posto per te”? Quando qualcuno ad
esempio vi dice che non c’è posto per giocare? Cosa vuol dire “trovare una porta
chiusa” e “trovare una rete vuota?”
Cosa puoi donare agli altri? Cosa ti rende felice?
La risposta all’ultima domanda è stata scritta e incollata su 2 pesciolini: uno da
mettere nel presepe e uno sulla scatola del memory.
Disegno della famiglia fatto da tutti i bambini da ritagliare e attaccare
sulla barchetta che ogni bambino ha costruito a casa con la propria
famiglia.
Un momento qualificante è stata la barchetta fatta coi genitori e i
bambini.
Preparazione del presepe insieme ai bambini in salone.
Il presepe è stato fatto davanti al cartellone della pesca
miracolosa. Abbiamo messo un tavolo con sopra un telo
blu per fare il mare e sopra ogni bambino ha messo la
sua barchetta fatta con i genitori.
Vicino è stata messa la capanna con la
natività. Nel cartellone della pesca
abbiamo incollato una stella colorata da
ciascun bambino con su scritto il proprio
nome (come Gesù ha chiamato per nome
i suoi pescatori). Sotto il mare sono stati
messi i pesciolini colorati da ciascun
bambino con su scritta la risposta alla
domanda: ”Cosa puoi donare agli altri”,
“cosa ti rende felice”.
Punti forti:
• Scelta dei personaggi per la festa di natale in base alla
personalità dei bambini e alla loro predisposizione (facendo
prima provare a drammatizzare a tutti i grandi)
• Riscontro positivo da parte dei genitori alle nostre richieste e
buona collaborazione.
• Riscontro positivo da parte dei bambini (cercano la propria
barca nel mare del presepe da far vedere ai loro compagni e
ai loro genitori).
Punti critici:
• non siamo riuscite a drammatizzare tutte le sequenze (solo
annunciazione e non censimento e nascita per mancanza di
personaggi). Abbiamo quindi raccontato le altre scene
attraverso la mini bibbia.
• non tutti i bambini hanno fatto la barchetta coi genitori.
• Difficoltà nel circle time a farli sostare perché a volte
dobbiamo interrompere il lavoro per richiamare il silenzio e
l’ascolto di alcuni bambini.
3° U.D.A.: “TE AL CENTRO DEL MIO CUORE”
(gennaio-metà aprile) (festa della Pasqua)
Parola di Dio: “ Simone rispose a Gesù: Maestro abbiamo faticato tutta
la notte e non abbiamo preso nulla, ma sulla tua parola getterò le reti.
Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si
rompevano”
• Questo passo richiama il senso di paura e disperazione che vivevano
anche Maria e Giuseppe quando a Betlemme per il censimento non
trovavano nessun albergo che li accogliesse. Anche i pescatori erano
stanchi e non credevano piu’ di potercela fare ma fidandosi di Gesù
hanno riprovato a pescare e ciò ha dato buoni frutti. Allo stesso
modo Maria e Giuseppe si sono fidati dell’Angelo che ha dato loro il
dono di Gesù, non si sono mai scoraggiati e di fronte al rifiuto di
accoglierli negli alloggi hanno continuato il loro viaggio fino alla
nascita di Gesù nella grotta.
• “Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”
rispecchia molta parte della nostra esperienza di vita. Ma a volte
proprio la delusione, la debolezza, vissute come esperienze negative
si sono tramutate in forza per l’affidamento vissuto in Dio.
Il passaggio della pasqua nella nostra programmazione
avviene:
• dalla PAURA, stanchezza, delusione alla FIDUCIA nella
parola di Gesù.
• Dal DOVUTO alla GRATUITA’: la gratuità di Gesù sulla
croce diventa una sovrabbondanza di vita, da accogliere
dando fiducia alla sua parola, soprattutto in quei
momenti dove si sperimenta il fallimento. Ricevendo
questo suo amore gratuito si ripartire capaci di
accogliere il mandato di pescare per la vita.
Obiettivi:
• Riconoscere le emozioni proprie e altrui (in particolare la
paura).
• Rafforzare l’autostima e la fiducia nel rapporto con gli altri.
• Imparare a chiedere aiuto alle persone di cui mi fido
(come i pescatori si sono fidati di Gesù ed hanno rigettato
le reti).
• Imparare a riconoscere nell’altro un sostegno.
• Imparare a superare delle situazioni che ci mettono a
disagio.
• Imparare a gestire i conflitti tra pari.
• Dimostrare coraggio di fronte a qualcuno o a qualcosa.
• Scoprire la festa della Pasqua, come festa della vita che si
rinnova.
Attività:
• Lettura del brano di “Gesù cammina sulle acque” e
drammatizzazione.
• Rappresentazione grafica del miracolo.
• Attività sulle paure: circle time e rappresentazione
grafica delle paure.
• Realizzazione della rete paurosa.
• Circle time sulle paure (emozioni nel corpo).
• Istogramma delle paure.
• Cd musicale da ascoltare (con storie dove i personaggi
provano paura: cappuccetto rosso, hansel e gretel, ecc)
• Filastrocche e canti sulle paure.
• Lettura libri e fiabe: “Leggiamo in barca”
• Cartelloni sulle emozioni, orologio emozioni e giochi vari.
• Smiles delle emozioni (appello emozioni)
• “Peschiamo le emozioni in barca”
• Le 3 giornate del coraggio.
• Coccarda del “Pesciolino coraggioso” con filastrocca del
coraggio.
• Festa di carnevale… tagliamo le paure e trasformiamole in
coriandoli!
• Lavoretto per la festa del papà e filastrocca.
• Circle time: “Cosa vuol dire fidarsi degli altri? Che cos’è la
fiducia? Di chi vi fidate?”
• Giochi sulla fiducia.
• Costruzione della rete gioiosa.
• Pesciolino rispettoso della strada (progetto di educazione
stradale)
• Lavoretto pasqua: borsetta a forma di cuore: Gesù si è donato
a noi!
•
Descrizione del percorso:
• Racconto di altri fatti successi in riva e sul mare: “Gesù cammina
sulle acque”.
Gesù che cammina sulle acque e loro presi dalla paura lo vedono
come un fantasma. Come la paura non fa vedere bene, rende ciechi
gli occhi e il cuore. Si sentono soli e abbandonati e pensano che Gesù
li abbia lasciati soli in mezzo alle contraddizioni della vita, nella
fragile barca della comunità. Era di notte. Loro erano in alto mare,
tutti insieme nella piccola barca, volendo avanzare remando, ma il
vento era contrario. Erano stanchi. Non pescavano nulla, nonostante
lo sforzo compiuto! Gesù sembrava assente lontano (è la stessa
sensazione che proveranno anche quando Gesù muore in croce e non
credono alla sua resurrezione)
• Drammatizzazione da parte dei bambini: 2 discepoli sulla barca, 3
bambini che soffiano per fare il vento, un bambino che personifica
Gesù (con telo bianco per fare fantasma), la barca e il mare, 2
bastoni per fare i remi. Attività svolta in salone con tutti i bambini.
Poi i 3 hanno colorato con la digitopittura la scheda, i 4 anni
colorata coi pennarelli e i 5 anni hanno fatto la copia con matita e
poi colorata
• Circle time coi bambini divisi per classe con la seguente
domanda: “Avete paura dei fantasmi?” Alcune risposte
sono state le seguenti: “no perché non mangiano le
persone, no perché volano, no perché sono senza
gambe e mani”. Perché? “Perché mi sento solo, non c’è
nessuno con me, sono al buio ..
“Quali altre paure avete?”, hanno risposto: “serpenti,
buio, ragni, streghe, vampiri, cavallette, dinosauri, ecc”.
Rappresentazione
grafica delle paure: I
3 anni hanno colorato
una fotocopia che
rappresentava la loro
paura, i 4 e i 5 anni
hanno disegnato le
loro paure. Abbiamo
imparato una
filastrocca sulla paura
e una sui fantasmi.
Abbiamo realizzato in salone la rete paurosa che
abbiamo appeso al muro e nella quale ogni bambino ha
buttato dentro il disegno della paura che aveva fatto il
giorno precedente.
Poi le maestre
hanno
attaccato
sulla rete dei
bigliettini con
scritte le
paure dei
bambini.
Circle time divisi per classe con la seguente
domanda: “ Dove sentite la paura nel vostro
corpo?” Alcune risposte sono state le seguenti:
nella pancia, nel cuore, nella testa, nelle mani, nei
piedi ecc.
Costruzione della sagoma del loro corpo (medi e
grandi) situando la paura in base a dove
provavano la paura, e disegnando l’espressione
del viso paurosa.
I piccoli invece hanno attaccato dei pezzettini di
carta rossa su un cuore disegnato su un foglio e
colorato lo smile della paura (perché “quando ho
paura mi batte forte il cuore e gli occhi si
spalancano”).
• Istogramma della paura: le maestre hanno preparato un cartellone con le paure
più frequenti da appendere nelle rispettive classi. Poi sono stati preparati dei
cartoncini blu tondi dove ogni bambino doveva incollare la sua foto. Ogni
cartoncino andava incollato sotto la paura più frequente di ogni bambino.
• Gioco “Colpisci le paure”: Abbiamo fatto fare ai bambini delle palline di carta da
far buttare uno alla volta sulla paura rappresentata da loro
nell’istogramma…colpire la paura che hanno per mandarla via. Le palline vengono
lasciate a portata di mano dei bambini per dar loro la possibilità di giocare
durante il gioco libero.
• Smiles delle emozioni. In circle time divisi per classe è stato fatto un circle time
chiedendo ai bambini se conoscono altre emozioni oltre che la paura. I grandi e i
medi hanno detto: rabbia, felicità e tristezza, i piccoli invece non si sono espressi.
Quindi abbiamo chiesto ai bambini quando si sentono felici, tristi e arrabbiati. Poi
abbiamo consegnato loro 4 smiles da colorare e attaccare su cartoncino colorato
(rosso: rabbia, giallo: felicità. Bianco: tristezza e blu: paura). I 4 smiles vengono poi
inseriti in una bustina trasparente da attaccare sul proprio banco in modo da
poter fare ogni giorno l’appello delle emozioni (es. mi sento felice…allora metto la
faccina gialla dentro la bustina per far capire che sono felice).
• Gioco “Fai la faccia”: si chiede ai bambini di fare la faccia felice, triste, arrabbiata
o paurosa per far vedere loro come cambia l’espressione del viso e il tono della
voce quando si provano le diverse emozioni.
Cartellone delle emozioni: i
bambini hanno disegnato ciò che li
rende felici , tristi e ciò che li fa
arrabbiare e i disegni sono stati
attaccati su un cartellone in classe.
L’orologio delle emozioni: come ti
senti oggi?
Peschiamo le emozioni in barca”. I
bambini (piccoli, medi e grandi)
divisi per classe colorano gli smiles
(4 per ogni bambino), li incollano
su cartoncino e poi li ritagliano. Al
termine del lavoro li inseriscono
dentro la barca/scatola dove si
potrà giocare ogni giorno pescando
un’emozione e raccontando un
episodio relativo a quell’emozione
pescata.
Le 3 giornate del coraggio” “Coraggio, sono io, non temete”
Quante volte deve dirci questo: “Sono Io” per rassicurarci e
ridonarci fiducia. I discepoli però non lo riconobbero perché
ricadono nuovamente dentro le loro aspettative e non hanno
ancora una conoscenza reale di Gesù. Per questo Gesù deve tante
volte entrare dentro i nostri modi di pensarlo per farsi conoscere
per quello che è, nella sua identità e non per quello che noi
vogliamo vederlo altrimenti sempre un fantasma.
Non è possibile capire il vero significato dei gesti e delle rivelazioni
di Gesù, fino a quando non si è compreso chi è Gesù.
Drammatizzazione di “Gesù cammina sulle acque”.
Circle time divisi per sezione con le seguenti domande: Che cos’ è
il coraggio? Cosa vuol dire essere coraggiosi? Quando siete
coraggiosi? Alcune risposte dei bambini sono state le seguenti:
vuol dire che non si deve aver paura, vuol dire essere forte, avere
fiducia, coraggioso quando affronto le cose di cui ho paura, mi
avvicino alle cose che mi fanno paura…ecc.
Educarsi ad avere coraggio : “Ti
incoraggio ad avere coraggio!”
1° giornata del coraggio: scatola
mostra il tuo coraggio: Le maestre
hanno preparato per ogni classe 2
scatole contenenti vario materiale
(caffè, farina, pelo, caramelle,
fazzoletti, scatoline, penne ecc). E’
stato fatto un buco dove far
inserire le mani dei bambini, uno
alla volta, per far loro indovinare
cosa c’è dentro. Quasi tutti i
bambini hanno avuto il coraggio di
mettere dentro le mani.
Successivamente hanno fatto la
rappresentazione grafica di quello
che hanno toccato dentro la
scatola. Il gioco è piaciuto molto ai
bambini. Si lasciano in classe in
modo che i bambini possano
giocare quando vogliono.
2° giornata del coraggio abbiamo fatto il “Percorso ad
ostacoli”, prima coi medi e i grandi in salone costruendo
un percorso con vari materiali e facendolo prima ad
occhi aperti e poi ad occhi chiusi accompagnati da un
compagno (nel percorso c’era il tunnel infuocato, la
grotta dei pipistrelli, il fossato dei coccodrilli, il tunnel
dei ragni). Nel pomeriggio il percorso è stato fatto solo
col gruppo dei piccoli ma senza farsi bendare.
3° giornata del coraggio abbiamo iniziato a fare la
“Prova dei salti” coi piccoli in salone mentre i medi e i
grandi hanno colorato e ritagliato la mascherina di
carnevale a forma di pesciolino. I medi e i grandi hanno
fatto invece la “Prova del buio” in classe mentre i piccoli
hanno fatto la mascherina di carnevale
Lavoro di ritaglio e strappo dei disegni delle paure (che
erano dentro la rete paurosa) in tanti piccoli pezzettini
da utilizzare come coriandoli il giorno della festa di
carnevale.
Consegna del pesciolino coraggioso: alla fine delle 3
giornate ai bambini coraggiosi viene consegnato un
pesciolino a forma di coccarda da portare a casa con
scritto “Pesciolino coraggioso”. Un pesciolino per un
bambino che si è dimostrato coraggioso. (Questo tipo di
riconoscimento può aiutare un bambino che si è
impegnato in un compito e che non ha ottenuto il
risultato atteso a non perdere fiducia in se stesso o
attestare un atteggiamento diventato più responsabile. Il
pesciolino di bambino coraggioso può anche essere il
riconoscimento di un prova fisica compiuta da un
bambino più timoroso).
Festa di carnevale con lancio dei coriandoli tagliati
dai disegni delle paure e consegna della maschera
a forma di pesciolino colorata e ritagliata da ogni
bambino.
Lavoretto per la festa del papà: abbiamo chiesto
ai genitori (sempre tramite pesciolino da portare a
casa) una foto del proprio figlio/a con il papà (con
scritto il luogo e la data di dove si trovavano). La
foto è stata incollata su un cartoncino a forma di
cornice dove i bambini hanno fatto con la digito
pittura il mare blu e incollato sopra dei pesciolini
colorati. Dietro al cartoncino è stato incollato il
disegno che ogni bambino ha fatto del proprio
papà con relativa poesia.
Per il passaggio pasquale:
La fede, la fiducia in Dio, non rende l’uomo religioso ma
capace di affrontare le sue paure. Paure che bloccano il
movimento, che impediscono di passare all’altra riva.
Non temere.. Non temete …detto da Gesù questo
incoraggiamento infonde sicurezza. Gesù ai discepoli
terrorizzati dona salvezza che si esprime in sicurezza,
coraggio, pace…capacità di affrontare i venti contrari,
decisione di ripartire nonostante tutta la fatica fatta e
l’infruttuosità della pesca. Se ti fidi peschi tanto.
Gesù manifesta questo affidamento sulla croce alla volontà
del Padre e diventa dono di salvezza per tutti. Qui tutta la
gratuità del suo dono.
Anche noi per imparare ad amare gratuitamente…diamo
fiducia alla parola di Gesù. QUANDO OSI GETTARE LA
RETE PERCHE’ TI SEI FIDATO DI GESU’…
Ripresa in salone del racconto della pesca miracolosa (Luca
5,1-11) per soffermarsi sulla frase “…sulla tua parola getterò
le reti” e giungere all’ultima tappa del nostro cammino dove
si tratta il tema della fiducia.
Circle time su queste domande ai medi e grandi : che cosa è
la fiducia? Di chi vi fidate? Cosa vuol dire fidarsi? Alcune
risposte dei bambini sono state le seguenti: mi fido di mio
papà perché mantiene le promesse, mi fido della mamma
quando mi dice le cose perché ci credo, mi fido dei bambini
che conosco, mi fido della mamma perché mi vuole bene
ecc.
Ai piccoli invece è stato chiesto: a casa con chi stai insieme?
Quando sei solo chi chiami? Alcune risposte sono state le
seguenti: il papà è importante perché gioca con me, la
mamma mi dà la mano e i bacini, la mamma perché le
voglio tanto bene.
Giochi sulla fiducia in salone:
• il gioco delle poltrone (in cerchio ogni b. guarda la schiena
del b. davanti ed ognuno ha le punte dei piedi che toccano i
talloni del b. davanti. Al fermarsi della musica ognuno deve
sedersi sulle gambe del b. che lo precede. Gioco di fiducia e
collaborazione)
• il gioco di alzarsi aiutandosi (schiena contro schiena a
coppie seduti a terra, agganciare le braccia e tirarsi su
insieme con l’aiuto solo delle gambe). I bambini si sono
divertiti e hanno partecipato volentieri ai giochi. Punto
critico: il gioco delle poltrone risulta un po’ difficile per i
bambini di 5 anni).
• il percorso a coppie legati per le caviglie (con quiz per il
quale devono venire fino a te per poter dire la risposta)
• il gioco del cerchio: mettere al centro un oggetto e allo stop
della musica toccarlo senza toccare o essere toccati dagli
altri bambini.
•
Con i bambini piccoli :
• ripresa del miracolo soffermandosi sull’esperienza che si
può fare della fiducia quando si ascoltano le persone che ci
vogliono bene. Anche i pescatori hanno ascoltato Gesù
perché sapevano che voleva solo il loro bene. Si sono fidati
e hanno pescato tanti pesci.
• Lettura di alcune storie per far capire ai bambini il concetto
di fiducia (mi fido di..perchè).
• Gioco dell’abbraccio: prima individuale in cui i bambini
abbracciano e baciano un bambino alla volta e poi
collettivo in cui i bambini camminano liberamente nella
stanza e quando incontrano un bambino devono dire: “mi
fido di…..(nome) …perché sei mio amico/a”.
• Gioco passa l’abbraccio: in piedi in cerchio un bambino
inizia e abbraccia il compagno alla sinistra che a sua volta
abbraccia il compagno che segue, finchè si completa il giro
e poi si inverte il giro.
Costruzione della rete gioiosa: Quando poi si ritorna a
dare fiducia a Gesù, si ritorna a pescare, a passare
all’altra riva perché si è imparato a dare un nome alle
paure e queste non ci fermano più. Insieme si va oltre …
La rete gioiosa, la rete fruttuosa è quella che permette di
andare a pescare anche altri che stanno affogando nella
paura, tristezza, rabbia, delusione ecc…
Resurrezione: è sentire la luce, la gioia, la pace che mi
abita perché ora so che Gesù è sempre con me,
soprattutto quando non ce la faccio da solo.
Aiutiamo i bambini a spostare lo sguardo da “me all’Altro”
che dona sicurezza. Non dobbiamo contare più solo sulle
nostre forze, ma su chi ci vuole aiutare, su chi mi sta
tendendo una mano per tirarmi fuori dalla mia
prepotenza, dalla mia incapacità di ripartire, sul mio
essermi fermato dentro la paura, la tristezza…
Circle- time in sezione le insegnanti hanno posto la
seguente domanda ai bambini “Di chi vi fidate e perché?.
Alcune risposte dei bambini sono state le seguenti: mi fido
delle mie amiche perché credo in quello che dicono, mi
fido della mamma perché mi dà i baci e le coccole, mi fido
della nonna perché mantiene le promesse, della mamma
perché sta con me. Mentre rispondevano i bambini
avevano in mano un gomitolo di lana da lanciare ad un
compagno dopo aver risposto alla domanda. Alla fine si è
formata una rete di lana che poi abbiamo incollato su un
cartellone. Ogni bambino poi ha colorato con la tempera
un pezzettino di rete, sul quale è stata incollata la risposta
alla domanda. Poi sono stati attaccati i 3 cartelloni per
formare una grande rete gioiosa da attaccare in salone.
Lettura in salone della storia della“Talpa maleducata”: ": la talpa
non trova la strada della felicità (cioè la strada per tornare a casa), non
segue la strada della gentilezza ponendosi verso gli altri animali in un
atteggiamento di arroganza e maleducazione. Dopo vari tentativi, in
cui vaga sola in cerca della sua casa, riscopre nella gratuità di una
parola gentile, di un gesto affettuoso (come: per piacere, scusa, grazie,
sorriso, abbraccio..) una finestra aperta verso la luce (ritrovamento
della sua tana). Come la talpa ha trovato una guida che l’ha condotta
verso casa così anche noi se ci troviamo in barca con un mare in
burrasca troviamo una guida che ci aiuta a superare gli ostacoli della
vit: Gesù ci aiuta a placare le nostre paure…
Conversazione per decidere quale dono fare a Pasqua: dopo aver
letto questa storia e si è deciso di fare un cuore che si
apre contenente le immagini delle parole e dei gesti gentili
• es. fiore per il per piacere,
• stella per il grazie,
• cuore di Gesù che mi aiuta nei momenti tristi e di paura.., collegate
ad una filastrocca con scritto davanti: LE PAROLE GENTILI SONO UN
DONO PER GLI ALTRI COSI’ COME GESU’ SI E’ DONATO A NOI.
Davanti al cuore viene attaccata anche una colomba come simbolo
della pasqua.
Giochi: es. il “gioco delle buone maniere” fatto i salone
prima coi medi e poi coi grandi, “la strada della cortesia che
mi dà fiducia” ed “il “percorso ad ostacoli” coi piccoli
sempre in salone.
Questo lavoro è servito a tutti noi anche perché in questo
periodo abbiamo avuto una bambina a scuola che si è
ammalata: sono stati momenti difficili e tutti noi ci siamo
affidati e fidati di Gesù. Questo momento ha aiutato molti
bambini a porre fiducia non più nelle proprie forze ma
fidandosi di Gesù. Abbiamo assistito durante i momenti di
preghiera a bambini che in tale occasione hanno pregato
con sentimento e molto coinvolgimento.
Da gennaio fino al mese di maggio 2014 sono iniziati
anche i seguenti laboratori divisi per età:
• Laboratorio “Letture in barca” (3-4-5 anni)
• Laboratorio “Quanti pesci nella rete” (pre-calcolo
3,4,5 anni)
• Laboratorio “Prendiamo il largo con la musica, il
corpo ed il colore” (3 anni)
• Laboratorio “Peschiamo letterine” (pre grafismo3,4,5
anni)
• Laboratorio “Sostiamo con attenzione” (4-5 anni)
4° U.D.A.: “SARAI PESCATORE DI UOMINI”
(aprile-maggio) (festa di fine anno)
Parola di Dio: “ Gesù disse a Simone: Non temere, d’ora in
poi sarai pescatore di uomini”
Obiettivi:
• Aiutare i bambini a diventare “pescatori di uomini” chiamandoli
per nome .. diventando amici. Aiutando chi affoga nella tristezza
con un sorriso, un regalo, un abbraccio, una coccola, una parola
gentile, un gioco prestato…Aiutare i bambini a compiere gesti di
cura verso l’altro soprattutto nei momenti di difficoltà.
• Condividere momenti gratificanti insieme (come i pescatori): un
momento di festa danzando tutti insieme (lasciarsi guidare,
ascoltare, coordinare, condividere).
• Aiutare i bambini ad andare in profondità, a non fermarsi alla
superficie delle cose che non fanno pescare nulla di quello che
conta per la vita. Solo scoprendo le cose che contano potranno
scoprire il loro compito di aiutare chi sta annegando nelle acque
della tristezza, della solitudine. E’ aiutarli a riconoscersi capaci di
miracoli quando si prendono a cuore l’altro.
• Riunione con i genitori
• Circle time: “Sono diventato pescatore di uomini
quando…”, “Con le mani, gli occhi, la bocca, i piedi
posso pescare…”
• Costruzione catenelle
• Lavoretto per la festa della mamma con vendita delle
torte.
• Balli di gruppo: “Nel cuore di Gesù danziamo felici”
• Scatola della continuità.
• Pranzo di fine anno con tutti i bambini e genitori
come momento di condivisione.
Chi abbiamo coinvolto? In questa u.d.a. abbiamo coinvolto i
genitori nella riunione conclusiva di aprile (alla quale ha
partecipato anche il parroco) e nella preparazione di una
canzone da cantare insieme alla festa di fine anno. Abbiamo
coinvolto anche Claudia, un’insegnante di danza, che ha
insegnato ai bambini le danze per la festa.
ATTIVITA’ CON I BAMBINI:
• Circle time in classe con la seguente domanda: “Sono
diventato pescatore di uomini quando…”. Alcune risposte
dei bambini sono state: Sono pescatore quando dò una
mano, un sorriso, un aiuto. Quando sono capace di rendere
felice un bambino triste, perché gli ho regalato un gioco, gli
ho prestato qualcosa. Oggi ho fatto un miracolo con la
mano, con un sorriso, con un abbraccio….Pescare vuol dire
fare questo.
Costruzione delle catenelle da appendere
sulla rete del palco per la festa di fine anno
scolastico.
Costruiamo delle tesserine con i seguenti
disegni: cuore, mano, piede, bocca, occhi.
Sul cuore scriviamo le risposte dei bambini
al circle time: “sono diventato pescatore di
uomini quando..”
• sulla mano scriviamo “ con la mano aiuto
qualcuno in difficoltà, dò una carezza,
presto un gioco…”,
• sul piede scriviamo “ho pescato una corsa
felice con i miei amici, una passeggiata nel
bosco”.,
• sulla bocca scriviamo “Con la bocca ti dico
che ti voglio bene, ti dò un bacio, ti dico
che ti aiuto”,
• sugli occhi scriviamo “con gli occhi vedo
un bambino che ha bisogno di aiuto, un
bambino che cade a terra e lo tiro su, un
bambino che piange”.
• Lavoretto per la festa della mamma: ogni bambino ha
disegnato se stesso con la propria mamma su un foglio e
incollato su un cartoncino rosso a forma di cuore. Attorno
al cuore sono stati attaccati dei cuoricini colorati di carta
velina e dietro la risposta alla seguente domanda: “Un
dono bello che Gesù ha dato alla tua mamma”.
• Scatola della continuità: i grandi hanno collaborato tutti
insieme nella preparazione delle 3 scatole della continuità
che noi maestre consegneremo alle maestre della
primaria e che i bambini troveranno a scuola a settembre.
Dentro le scatole sono state messe alcune foto, dei
disegni significativi dei bambini e un cd con le canzoni più
belle che hanno imparato quest’anno.
• Balli e canzoni di gruppo: l’insegnante Claudia ci ha
accompagnato nell’esecuzione di alcuni balletti da fare
alla festa finale.
Descrizione dell’incontro con i genitori:
• VISIONE DVD DI OTTOBRE (per dare la possibilità a chi non aveva partecipato di
vedere il lavoro fatto in tale occasione, e un ripasso per gli altri)
• LAVORO IN PICCOLO GRUPPO: Ora vi divideremo in 3 gruppi perché riteniamo
che nel piccolo gruppo sia più facile parlare e condividere alcune cose. Ed è per
questo che vi assegniamo un numero da 1 a 3 e formeremo i gruppi. In classe
ogni maestra si metterà in cerchio con il suo gruppo di genitori. Ad ognuno
verrà consegnato un pesciolino con scritto dietro la parabola della pesca
miracolosa. Ogni genitore la legge per conto suo e sottolinea ciò che per lui è
più significativo, ciò che lo colpisce e perché? Ognuno poi legge quello che ha
sottolineato e spiega il perché. Breve commento da parte della maestra…magari
anche lei può dire quello che più le colpisce della parabola. Durata: 10 minuti
circa
• “COSA AVETE PESCATO OGGI?”: Dopo la maestra chiede di rispondere alle
seguenti domanda: “Cosa vuol dire per voi genitori trovarsi con le reti vuote? ”e
“Cosa avete pescato oggi?”: la risposta verrà scritta su un pesciolino (frase,
parola, immagine…Anche la maestra può scrivere cosa ha pescato in quella
giornata!! Durata: 10 minuti circa.
• SI TORNA IN SALONE PER ATTACCARE IL PROPRIO
PESCIOLINO SUL MARE. Noi maestre leggiamo ciò che
hanno scritto sui pesciolini in forma anonima.
• VISIONE DVD : Guardate cosa avete pescato
quest’anno voi e i vostri bambini a scuola? Visone del
cd con foto e preghiera “Ogni giorno si pesca” con
sottofondo musicale. Avete visto quante belle cose
siete riusciti a pescare!!
• Consegna del rametto di ulivo con il foglietto con
scritto: Pescare per la vita, l’unico amo che non fa
male è la gratuità.
• CANZONE IN CERCHIO: Tutti in cerchi ascoltiamo e
cantiamo la canzone dei Modà: “Come un pittore”.
Spiegare ai genitori che alla festa di fine anno la
canzone verrà cantata coi bambini.
Verifica:
• Un momento qualificante è stato il lavoro diviso in
gruppi coi genitori la sera della riunione, nel quale
ognuno ha espresso il proprio pensiero riguardo la
parabola della pesca miracolosa. Le frasi che hanno
colpito sono state: “prendi il largo”, “diventerai
pescatore di uomini”, “sulla tua parola getterò le reti”.
Interessanti sono state anche le risposte alla domanda:
“cosa avete pescato oggi?”: tante coccole dai miei
bambini, sincerità e riposo, la gioia di stare insieme alle
persone che ami, un momento di accoglienza.
• Altro momento qualificante è stato all’interno della
comunità parrocchiale quando le mamme e le nonne dei
nostri bambini hanno preparato 140 torte da vendere
davanti alla chiesa per la festa della mamma.
Punti forti:
• I bambini hanno recepito il significato di “pescare” (non pesci ma
uomini)
• Utilizzo della terminologia legata alla pesca non solo da parte di noi
maestre ma anche da parte dei bambini (oggi ho pescato un
comportamento corretto/scorretto).
• L’attività del circle time come punto forte per dare la possibilità a
tutti i bambini di vedersi e confrontarsi.
• Noi maestre siamo riuscite a coinvolgere tanti genitori alla riunione
finale nonostante le nostre perplessità.
Punti critici:
• I piccoli hanno fatto un po’ di fatica a capire il significato di
“diventare pescatori di uomini”.
• Difficoltà di gestione del grande gruppo nei momenti di
condivisione (per difficoltà relazionali e comportamentali di alcuni
bambini).
• Le attività in questa UDA non sono state molte per la mancanza di
tempo e per le numerose cose da fare (colloqui, relazioni, schede
di passaggio, consegna materiale, uscite…)
A conclusione del percorso noi maestre riteniamo di essere riuscite:
• a “gettare le reti dall’altra parte” nel senso di essere riuscite ad
intraprendere un percorso nuovo rispetto agli anni precedenti, seguendo
la parola di Dio che ci ha dato la possibilità di sperimentare e di fare
nuove scoperte insieme ai bambini.
• Crediamo importanti le esperienze quotidiane di vita vissute a scuola che
hanno permesso ai bambini di fissare i contenuti trasformandoli in una
pesca di fruttuose competenze.
• Questo ci ha permesso di pescare in profondità sia a livello personale
che professionale, in quest’ultimo caso riteniamo che sia stato un po’
faticoso come lavoro e impegnativo ma nello stesso tempo gratificante
perché arricchente.
• Abbiamo capito che l’importante non è la quantità delle attività da fare ma
la possibilità di assecondare le esigenze dei bambini senza farsi
prendere dall’ansia.
• Riteniamo come insegnanti a fine anno di proporre per il prossimo anno
scolastico dei corsi di formazione per i genitori, in quanto riteniamo sia
utile avere aiuto anche a casa da parte dei genitori, perché a volte ci
rendiamo conto che noi a scuola costruiamo e loro a casa distruggono:
questo ci rende difficile lavorare in un clima sereno e positivo.
La finalità: “AIUTARE I BAMBINI AD IMPARARE A
RELAZIONARSI IN MANIERA POSITIVA
DIVENTANDO SEMPRE PIU’ AUTONOMI NELLA
GESTIONE DEI CONFLITTI E VIVENDO LA
PRESENZA DELL’ALTRO NON COME OSTACOLO
MA COME UN’OPPORTUNITA’ DI INCONTRO, DONO
E CONDIVISIONE”
è stata parzialmente raggiunta, nel senso che a volte noi
insegnanti ci siamo trovate di fronte ad atteggiamenti di
aggressività e prepotenza da parte dei bambini nei confronti
dei compagni, difficoltà anche nella gestione dei conflitti.
Però la presenza dell’altro come opportunità di incontro,
dono e condivisione è stata raggiunta dalla maggior parte
dei bambini.
Un’esperienza forte che abbiamo fatto è stata
quella che ci ha fermate a “so.stare”, affidare a Gesù
un preghiera di coraggio nei confronti di una bambina
della nostra scuola che è stata in pericolo di vita.
Ci siamo rese conto che la vita umana si realizza
nell’incontro con Gesù, nel seguirlo.
Dove ci siamo preoccupate della vita,
lì Dio ci ha raggiunto.
Il primo passo è stato quello di fidarci e di riconsegnare
la nostra vita a Lui per sentire le sue continue chiamate
ad aprirci al nuovo.
E’ stata la sua presenza che ci ha fatto andare ogni
giorno un po’ oltre, e che ci ha spinto avanti, in
movimento verso l’altra riva.
Scarica

SO-STARE..NELLA BARCA!!