ING. SERGIO BAROSSO
MATERIALI E PRODOTTI PER USO
STRUTTURALE
MANUALE OPERATIVO
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SOMMARIO
1
FINALITÀ .................................................................................................................................. 3
2
LE PRINCIPALI INNOVAZIONI IN TERMINI PRESTAZIONALI INTRODOTTE
CON IL DM 14 GENNAIO 2008 ..................................................................................................... 4
2.1 QUADRO NORMATIVO .................................................................................................. 5
2.2 CALCESTRUZZO .............................................................................................................. 6
2.3 ACCIAIO DA CEMENTO ARMATO ........................................................................... 14
2.4 ACCIAIO DA CARPENTERIA METALLICA ............................................................. 15
3
LA NUOVA FILOSOFIA DI GESTIONE DELLA FILIERA DEI MATERIALI PER USO
STRUTTURALE............................................................................................................................... 16
4
UNA SPECIFICA DI CONTROLLO DEI PRINCIPALI MATERIALI DA
COSTRUZIONE CONFORME ALLE NUOVE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE ................... 19
4.1 QUADRO RIASSUNTIVO (PRONTUARIO E CHECK – LIST) ................................ 19
4.2 GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ ................................................................... 20
4.2.1
CALCESTRUZZO .................................................................................................... 20
4.2.2
ACCIAIO PER CALCESTRUZZO .......................................................................... 21
4.2.3
SINTESI DELLA PROCEDURA ............................................................................. 21
4.3 MODULISTICA ................................................................................................................ 24
4.3.1
VERBALE DI PRELIEVO DEL CALCESTRUZZO FRESCO ............................. 25
4.3.2
ETICHETTATURA PROVINO DI CALCESTRUZZO........................................ 30
4.3.3
VERBALE DI PRELIEVO DI ACCIAIO DA CALCESTRUZZO ARMATO .... 31
4.3.4
CALCESTRUZZO: CONTROLLO DI TIPO A ..................................................... 35
4.3.5
CALCESTRUZZO: CONTROLLO DI TIPO B ..................................................... 38
4.3.6
ACCIAIO DA C.A.: CONTROLLO DI ACCETTAZIONE................................. 41
4.3.7
PROVE SCLEROMETRICHE ................................................................................. 44
5
CONCLUSIONI ................................................................................................................... 47
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1 FINALITÀ
Il presente manuale operativo è attinente ad uno dei settori di cui si compone l’attività del
Direttore Lavori. Quest’ultima è disciplinata principalmente dalle seguenti norme di legge,
che di cui si richiamano, per memoria.
D.P.R. 5-10-2010 n. 207. Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.
163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive
2004/17/CE e 2004/18/CE». Pubblicato nella Gazz. Uff. 10 dicembre 2010, n. 288, S.O.
Art. 148 Direttore dei lavori (art. 124, d.P.R. n. 554/1999)
1. Il direttore dei lavori cura che i lavori cui è preposto siano eseguiti a regola d'arte ed in conformità del progetto e del
contratto.
2. Il direttore dei lavori ha la responsabilità del coordinamento e della supervisione dell'attività di tutto l'ufficio di
direzione dei lavori, ed interloquisce in via esclusiva con l'esecutore in merito agli aspetti tecnici ed economici del
contratto.
3. Il direttore dei lavori ha la specifica responsabilità dell'accettazione dei materiali, sulla base anche del
controllo quantitativo e qualitativo degli accertamenti ufficiali delle caratteristiche meccaniche di questi
così come previsto dall'articolo 3, comma 2, della legge 5 novembre 1971, n. 1086, e in aderenza alle
disposizioni delle norme tecniche per le costruzioni di cui alla legge 5 novembre 1971, n. 1086, alla legge 2
febbraio 1974, n. 64, al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, ed al decreto-legge 28
maggio 2004, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 2004, n. 186, e successive
modificazioni.
4. Al direttore dei lavori fanno carico tutte le attività ed i compiti allo stesso espressamente demandati dal codice o dal
presente regolamento nonché:
a) verificare periodicamente il possesso e la regolarità da parte dell'esecutore e del subappaltatore della
documentazione prevista dalle leggi vigenti in materia di obblighi nei confronti dei dipendenti;
b) curare la costante verifica di validità del programma di manutenzione, dei manuali d'uso e dei manuali di
manutenzione, modificandone e aggiornandone i contenuti a lavori ultimati;
c) provvedere alla segnalazione al responsabile del procedimento, dell'inosservanza, da parte dell'esecutore, della
disposizione di cui all'articolo 118, comma 4, del codice.
D.P.R. 6-6-2001 n. 380
Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (Testo A).
Pubblicato nella Gazz. Uff. 20 ottobre 2001, n. 245, S.O.
64. (L) Progettazione, direzione, esecuzione, responsabilità.
(legge n. 1086 del 1971, art. 1, quarto comma; art. 2, primo e secondo comma; art. 3, primo e secondo comma)
1. La realizzazione delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica,
deve avvenire in modo tale da assicurare la perfetta stabilità e sicurezza delle strutture e da evitare qualsiasi pericolo per
la pubblica incolumità.
2. La costruzione delle opere di cui all'articolo 53, comma 1, deve avvenire in base ad un progetto esecutivo redatto da
un tecnico abilitato, iscritto nel relativo albo, nei limiti delle proprie competenze stabilite dalle leggi sugli ordini e
collegi professionali.
3. L'esecuzione delle opere deve aver luogo sotto la direzione di un tecnico abilitato, iscritto nel relativo albo, nei limiti
delle proprie competenze stabilite dalle leggi sugli ordini e collegi professionali.
4. Il progettista ha la responsabilità diretta della progettazione di tutte le strutture dell'opera comunque realizzate.
5. Il direttore dei lavori e il costruttore, ciascuno per la parte di sua competenza, hanno la responsabilità
della rispondenza dell'opera al progetto, dell'osservanza delle prescrizioni di esecuzione del progetto, della
qualità dei materiali impiegati, nonché, per quanto riguarda gli elementi prefabbricati, della posa in opera.
Il DM 14 gennaio 2008 "Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni"
prevede una nuova serie di adempimenti in materia di accettazione dei materiali.
Il presente manuale operativo ha la finalità di illustrare, non solo a chi si approccia
l’attività di direzione lavori, uno strumento per essere immediatamente operativo (per
quanto attiene l’aspetto dell’accettazione dei materiali da costruzione) e con l’obiettivo di
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garantire che la propria azione sia conforme alla nuova normativa in termini di sicurezza
delle strutture.
Lo strumento operativo è costituito da un prontuario di cantiere e da una serie di modelli
di verbali, completi di istruzioni operative essenziali, che ne consentono un uso immediato
anche da parte degli assistenti del Direttore dei Lavori.
2 LE PRINCIPALI INNOVAZIONI IN TERMINI PRESTAZIONALI INTRODOTTE
CON IL DM 14 GENNAIO 2008
Il DM 14 gennaio 2008 "Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni", è stato
pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 30 della Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4 febbraio
2008, ed è entrato in vigore 30 giorni dopo, il 5 marzo 2008.
La circolare 5 agosto 2009 del Ministero Infrastrutture e Trasporti chiarisce che le
disposizioni inerenti i materiali da costruzione, di cui al capitolo 11 delle Norme Tecniche
del DM 14 gennaio 2008 si applicano integralmente dal 1° luglio 2009, senza eccezioni
relative a lavori avviati o progetti approvati prima di tale data.
Nel seguito verranno illustrati in maniera sintetica le innovazioni introdotte dalla nuove
norme tecniche sulle costruzioni, in relazione ai principali materiali da costruzione,
rappresentando un confronto con la normativa previgente.
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2.1 QUADRO NORMATIVO
La figura seguente sintetizza il quadro normativo, evidenziando le principali norme e
circolari coinvolte nella evoluzione normativa determinata dalla entrata in vigore delle
norme tecniche sulle costruzioni.
D.M. 9 gennaio 1996 “Norme tecniche per il
calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in
cemento armato, normale e precompresso e per le
strutture metalliche”
D. M. 20 novembre 1987: “Norme tecniche per la
progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in
muratura e per il loro consolidamento”
D.M. 11 MARZO 1988 “Norme tecniche
riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la
stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri
generali e le prescrizioni per la progettazione,
l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle
terre e delle opere di fondazione”
MATERIALI:
• calcestruzzo
• acciaio
• muratura
• terre e rocce
FACOLTATIVO
(capitolo 2 parte 1 e parte 2)
DM 14 gennaio 2008 "Approvazione delle nuove
norme tecniche per le costruzioni"
Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 - Istruzioni
per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche
per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008
MATERIALI:
• calcestruzzo
• acciaio
• materiali diversi dall’acciaio utilizzati con
funzione di armatura in strutture di
calcestruzzo armato
• sistemi di precompressione a cavi post-tesi e
tiranti di ancoraggio
• appoggi strutturali
• materiali e prodotti a base di legno
• componenti prefabbricati in c.a. e c.a.p.
• dispositivi antisismici
• muratura portante
• terre e rocce
OBBLIGATORIO
(paragrafo 11.1)
D.P.R.
21-4-1993
n.
246.
Regolamento di attuazione della
direttiva 89/106/CEE relativa ai
prodotti da costruzione.
PRINCIPI
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2.2 CALCESTRUZZO
Il D.M. 9 gennaio 1996 “Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle
strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche”
prevede che (allegato 2, punto 1):
• agli effetti delle norme tecniche un conglomerato viene individuato tramite la
resistenza caratteristica a compressione Rck;
• Rck è definita come la resistenza a compressione al di sotto della quale si può attendere
di trovare il 5% della popolazione di tutte le misure di resistenza;
• Rck designa quella dedotta dalle prove a compressione a 28 giorni su provini cubici;
• Rck dovrà essere indicata dal progettista delle opere.
Per i materiali ed i prodotti il decreto impone di seguire le indicazioni contenute nel Cap. 2
della Sezione I della parte I. I requisiti dei materiali sono riportati nell’allegato 1 (che
riguarda leganti, inerti, acqua, armatura e impasti). L’allegato 2 descrive i controlli di
accettazione sul calcestruzzo.
Il decreto fa riferimento, in particolare per la durabilità, alla norma UNI 9858 (maggio
1991).
Il DM 14 gennaio 2008 "Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni", al
paragrafo 11.2.1 “Specifiche per il calcestruzzo” prevede che “la prescrizione del calcestruzzo
all’atto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la CLASSE DI RESISTENZA, la
CLASSE DI CONSISTENZA ed il DIAMETRO MASSIMO DELL’AGGREGATO”. Tali
specifiche devono essere riportati in maniera evidente sugli elaborati progettuali.
La classe di resistenza (C fck / Rck) è contraddistinta dai valori caratteristici delle resistenze
(cubica Rck e cilindrica fck) a compressione uniassiale, misurate su provini normalizzati (e
cioè rispettivamente su cilindri di diametro 150 mm e di altezza 300 mm e su cubi di
spigolo 150 mm).
Al fine delle verifiche sperimentali i provini prismatici di base 150 x 150 mm e di altezza
300 mm sono equiparati ai cilindri di cui sopra.
Al fine di ottenere le prestazioni richieste, si dovranno dare indicazioni in merito:
• alla composizione, ai processi di maturazione ed alle procedure di posa in opera,
facendo utile riferimento:
- alla norma UNI ENV 13670-1:2001;
- alle “Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione
delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo” pubblicate dal Servizio Tecnico
Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;
• alla composizione della miscela, compresi gli eventuali additivi, tenuto conto anche
delle previste CLASSI DI ESPOSIZIONE AMBIENTALE (di cui, ad esempio, alla
norma UNI EN 206-1:2006 e alla UNI 11104:2004, espressione attuativa italiana
dell’anzidetta norma europea) e del requisito di durabilità delle opere. Le Norme
Tecniche obbligano dunque il progettista a non trascurare gli effetti dell’ambiente sui
materiali da costruzione.
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NORME TECNICHE D. 14 GENNAIO 2008. Tabella 4.1.I – Classi di
resistenza.
La classe di resistenza è indicata con C fck /Rck , dove fck = resistenza
caratteristica cilindrica e Rck = resistenza caratteristica cubica
I prospetti seguenti sono stati tratti da varie norme UNI e forniscono il supporto necessario al progettista (e anche al Direttore dei
Lavori, nell’ambito della sua attività di controllo) per determinare le caratteristiche minime del calcestruzzo in funzione delle classi di
esposizione ambientale e quindi per garantire una durabilità ottimale per la vita nominale per il quale è stato progettato.
È fondamentale, in fase di progetto, indicare tutte le classi di esposizione in cui ricade una struttura o le parti di essa. Le
caratteristiche del calcestruzzo da prescrivere dovranno essere quelle corrispondenti alla classe più gravosa.
CLASSE DI
RESISTENZA
CLASSE DI CONSISTE NZA
(PROSPETTO 3 UNI EN 2061:2006)
C8/10
Classe Abbassamento al cono
DIAMETRO MASSIMO
DELL’AGGREGATO (EUROCODICI)
Dmax
≤
intraferro - 5 mm
C12/15
S1
da 10 a 40
Dmax
≤
C16/20
S2
Dmax
≤
C20/25 (ex Rck 25 Mpa)
S3
Dmax
≤
32 mm
C25/30 (ex Rck 30 Mpa)
C28/35
C 32/40
C35/45
C40/50
C45/55
C50/60
C55/67
C60/75
C70/85
C80/95
C90/105
S4
S5
da 50 a 90
da 100 a
150
da 160 a
210
≥220
1,3 x copriferro
1/4 sezione
minima
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Quindi, Dmax = 8 - 12 - 16 - 20 - 32 mm
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SINTESI DEL PROSPETTO 1E 4 UNI 11104:2004, PROSPETTI 1 E 2 UNI EN 206-1:2006
DESCRIZIONE AMBIENTE
ESEMPI DI STRUTTURE
CHE SI TROVANO NELLA
CLASSE
RESIST. Minima
DOSAGGIO
MINIMO DI
CEMENTO (Kg/mc)
AGGREGATI (UNI
EN 12620)
CONTENU-TO
D’ARIA MIN. (%)
Acidità
Bauman Gully
SO4= (mg/Kg)
SO4= (mg/l)
pH
CO2 (mg/l)
NH4+ (mg/l)
Mg++ (mg/l)
Interno di edifici con umidità
relativa molto bassa.
Calcestruzzo
non
armato
all’interno di edifici.
Calcestruzzo
non
armato
immerso
in
suolo
non
aggressivo o in acqua non
aggressiva.
Calcestruzzo
non
armato
soggetto a cicli di bagnato
asciutto ma non soggetto ad
abrasione, gelo o attacco
chimico.
---
---
---
---
---
---
---
---
---
---
---
---
X0
assenza di rischio di corrosione delle armature o di attacco
del cls.
---
Per calcestruzzo privo di armatura
o inserti metallici: tutte le
esposizioni eccetto dove c’è gelo e
disgelo, o attacco chimico.
Calcestruzzi con armatura o inserti
metallici: in ambiente molto
asciutto.
XC
corrosione delle armature indotta da carbonatazione
XC1
Asciutto o permanentemente
bagnato
Interni di edifici con U.R.
molto bassa
0,60
C (25/30)
300
XC
corrosione delle armature indotta da carbonatazione
XC2
Bagnato raramente asciutto
Strutture idrauliche;
Fondazioni e strutture interrate
0,60
C (25/30)
300
0,55
C (28/35)
320
XC
corrosione delle armature indotta da carbonatazione
XC3
Moderatamente umido
Interni di edifici con umidità
relativa moderata/alta;
Strutture esterne protette dal
contatto diretto con la pioggia
XC
corrosione delle armature indotta da carbonatazione
XC4
Ciclicamente asciutto e bagnato
Strutture esterne esposte
all’acqua piovana
0,50
C (32/40)
340
XD
corrosione delle armature indotta da cloruri esclusi quelli
provenienti dall’acqua di mare
XD1
Umidità moderata
Strutture esposte a spruzzi con
cloruri
0,55
C (28/35)
320
XD
corrosione delle armature indotta da cloruri esclusi quelli
provenienti dall’acqua di mare
Bagnato, raramente asciutto
Elementi permanentemente
immersi in acque con cloruri
Piscine, elementi di capannoni
industriali
0,50
C (32/40)
340
Ciclicamente asciutto e bagnato
Elementi direttamente o
indirett. esposti ai sali
disgelanti •Elementi con una
faccia immersa e l’altra esposta
all’aria •Elementi con una
faccia immersa e l’altra esposta
all’aria. Ponti, pavimentazioni
e parcheggi
0,45
C (35/45)
360
XD
corrosione delle armature indotta da cloruri esclusi quelli
provenienti dall’acqua di mare
XD2
XD3
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DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE
MASSIMO a/c
DENOMINAZIONE DELLA CLASSE
CLASSE
D'ESPOSIZIONE
classe
PRESCRIZIONI CLS
TERRENO
ACQUA
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XS2
Sempre sommerso
Elementi permanentemente
immersi in acqua marina
0,45
C (35/45)
360
XS3
Zone esposte agli spruzzi o
ciclicamente asciutte e bagnate
(maree)
Elementi direttamente esposti
alla battigia •Zone soggette
agli spruzzi e alle onde •Moli,
banchine e piazzali portuali,
bacini di carenaggio, etc.
0,45
C (35/45)
360
Moderata saturazione SENZA SALI
•superfici verticali in c.a.
•Facciate •travi a vista
•colonne esposte alla pioggia e
al gelo
0,50
C (32/40)
320
F4
oppure
MS35
---
0,50
C (25/30)
340
F2
oppure
MS25
5 ± 0,5
XF1
Mg++ (mg/l)
340
NH4+ (mg/l)
C (32/40)
CO2 (mg/l)
0,50
pH
Strutture site sulla costa o in
prossimità
SO4= (mg/l)
XF
degrado del cls provocato da cicli di gelo/disgelo con o
senza sali disgelanti
Aerosol marino
Contenitori di fanghi e vasche
di decantazione.
Contenitori e vasche per acque
reflue.
>200
2000 3000
200 600
5,5 6,5
15 40
15 - 30
300 1000
Elementi strutturali o pareti a
contatto di terreni aggressivi.
-
3000 12000
600 3000
4,5 - 5
40 100
30 - 60
1000
3000
Elementi strutturali o pareti a
contatto di acque industriali
fortemente aggressive.
Contenitori di foraggi,
mangimi e liquami provenienti
dall’allevamento animale.
Torri di raffreddamento di
fumi e gas di scarico
industriali.
-
12000
24000
3000 6000
4,0 4,5
>100
60 - 100
>300
0
XF
degrado del cls provocato da cicli di gelo/disgelo con o
senza sali disgelanti
XF2
Moderata saturazione CON SALI
•parti verticali di ponti e
viadotti o imbocchi di gallerie
che rientrerebbero in XF1, MA
sono esposti direttamente o
indirettamente all’azione dei
sali
XF
degrado del cls provocato da cicli di gelo/disgelo con o
senza sali disgelanti
XF3
Elevata saturazione SENZA SALI
superfici orizzontali esterne di
edifici dove può accumularsi
l’acqua •Balconi •Terrazze
•Pensiline, etc.
0,50
C (25/30)
340
F2
oppure
MS25
5 ± 0,5
XF
degrado del cls provocato da cicli di gelo/disgelo con o
senza sali disgelanti
XF4
Elevata saturazione CON SALI
•superfici orizzontali •Strade
•pavimentazioni esterne,
•Parcheggi, etc
0,45
C (28/35)
360
F2
oppure
MS25
5 ± 0,5
XA
attacco chimico del calcestruzzo
XA1
XA
attacco chimico del calcestruzzo
XA2
XA
attacco chimico del calcestruzzo
XA3
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Ambiente chimicamente
debolmente aggressivo secondo il
prospetto 2 della UNI EN 206-1
Ambiente chimicamente
moderatamente aggressivo secondo
il prospetto 2 della UNI EN 206-1
Ambiente chimicamente fortemente
aggressivo secondo il prospetto 2
della UNI EN 206-1
ACQUA
SO4= (mg/Kg)
corrosione da cloruri presenti nell’acqua di mare
XS1
TERRENO
Acidità
Bauman Gully
XS
CONTENU-TO
D’ARIA MIN. (%)
corrosione da cloruri presenti nell’acqua di mare
AGGREGATI (UNI
EN 12620)
XS
DOSAGGIO
MINIMO DI
CEMENTO (Kg/mc)
corrosione da cloruri presenti nell’acqua di mare
RESIST. Minima
XS
DESCRIZIONE AMBIENTE
ESEMPI DI STRUTTURE
CHE SI TROVANO NELLA
CLASSE
MASSIMO a/c
DENOMINAZIONE DELLA CLASSE
DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE
CLASSE
D'ESPOSIZIONE
classe
PRESCRIZIONI CLS
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In pratica, in sede di progetto, dovranno essere fornite prescrizioni del tipo seguente.
(UNI 11104-prosp.1)
Tipo
Campi di
Impiego
CLASSI ESP.
AMBIENTALE
(UNI 11104-prosp. 4)
Classe
resistenza
Rapporto (a/c)
max
Contenuto minimo di
cemento
Contenuto di aria
kg/m3
(solo per classi XF2,
XF3 e XF4)
C (X/Y)
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DMAX
Tipo di cemento
Classe di consistenza
al getto
mm
Copriferro
nominale
(solo se necessario)
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Le anzidette prescrizioni, si rifanno ai noti prospetti delle citate Norme UNI.
PROSPETTO IV- UNI 11104:2004.
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2.3 ACCIAIO DA CEMENTO ARMATO
D.M. 09-01-1996: “Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione
ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e
precompresso e per le strutture metalliche”.
Prospetto 2-I
FRATTILE %
Tensione caratteristica di snervamento fyk
≥ fy nom = 450 N/mm2
5
≥ fy nom = 450 N/mm2
5
Tensione caratteristica di rottura ftk
≥ ft nom = 540 N/mm2
5
≥ ft nom = 540 N/mm2
5
≥1,15; <1,35
10
≥1,05
10
(fy/fynom)k
≤ 1,25
10
≤ 1,25
10
Allungamento ( Agt )k
≥ 7,5 %
10
≥ 2,5 %
10
CARATTERISTICHE
fyk
N/mm2
375
430
Tensione
caratteristica di
rottura
ftk
N/mm2
450
540
Allungamento A5
%
14
12
Piegamento a 180°
su mandrino avente
diametro D
REQUISITI
Fe B 44 k
Tensione
caratteristica di
snervamento
fino a 12 mm
(ft/fy)k
3
B450A - Ø 5-10 mm
FRATTILE %
Fe B 38 k
B450C - Ø 6-40 mm
REQUISITI
Tipo di acciaio
DM 14 gennaio 2008 "Approvazione delle nuove norme
tecniche per le costruzioni".
4
oltre 12 mm
Piegamento e
Diametro del mandrino per prove di
piegamento a 90 ° e successivo
raddrizzamento senza cricche:
Ø < 12 mm
4Ø
12≤ Ø ≤ 16 mm
5Ø
per 16 < Ø ≤ 25 mm
8Ø
per 25 < Ø ≤ 40 mm
10 Ø
fino a 18 mm
Per barre
6
Ad aderenza
oltre 18 mm
raddrizzamento su
migliorata
aventi
fino a 25 mm
mandrino avente
8
8
10
diametro D
(*)
oltre 25 mm
NOTA: in grassetto sono evidenziate le differenze tra B450C e B450A
fino a 30 mm
(*) Il diametro
10
12
è quello della barra tonda liscia equipesante.
ing. Sergio Barosso - materiali e prodotti per uso strutturale – Manuale operativo
4Ø
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2.4 ACCIAIO DA CARPENTERIA METALLICA
D.M. 09-01-1996: “Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione
ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e
precompresso e per le strutture metalliche”.
Simbolo Simbolo
adottato
UNI
ft
Rm
Caratteristica o parametro
Fe
360
[1]
Fe
430
[1]
Fe
510
[1]
tensione (carico unitario)
[2]
[3]
[4]
≥ 340
≥ 410
≥ 490
≤ 470
≤ 560
≤ 630
tensione (carico unitario)
[5]
[6]
[7]
di snervamento [N/mm2]
≥ 235
≥ 275
≥ 355
di rottura a trazione
fy
KV
Re
KV
[N/mm2]
B
+ 20 °C
≥ 27
≥ 27
≥ 27
Resilienza KV [ J]
C
0 °C
≥ 27
≥ 27
≥ 27
[8]
D
- 20 °C
≥ 27
≥ 27
≥ 27
DD
- 20 °C
-
-
≥ 40
≥ 24
≥ 20
≥ 20
DM 14 gennaio 2008 "Approvazione delle nuove norme
tecniche per le costruzioni".
In sede di progettazione, per gli acciai di cui alle norme europee EN 10025,
EN 10210 ed EN 10219-1, si possono assumere nei calcoli i valori nominali
delle tensioni caratteristiche di snervamento fyk e di rottura ftk riportati
nelle tabelle seguenti.
Allungamento % a rottura
εt
A
- per lamiere
min
[9]
[9]
[9]
- per barre, laminati mercantili, profilati,
larghi
≥ 26
≥ 22
≥ 22
piatti
[10]
[10]
[10]
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Il § 11.3.4.9, per acciai da carpenteria in zona sismica, per le zone dissipative
prevede regole addizionali: ftk (nominale) / fyk (nominale) > 1,20; allungamento a
rottura A5≥ 20%; fy,max ≤ 1,2 fyk; per collegamenti bullonati previsti solo
bulloni ad alta resistenza di classe 8.8 o 10.9.
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3
LA NUOVA FILOSOFIA DI GESTIONE DELLA FILIERA DEI MATERIALI PER
USO STRUTTURALE
FASE DI PRODUZIONE
IDENTIFICAZIONE in maniera univoca a cura del
QUALIFICAZIONE
sotto la responsabilità del
PRODUTTORE secondo le procedure applicabili
FASE DI ACCETTAZIONE
VERIFICA DELLA DOCUMENTAZIONE DI QUALIFICAZIONE da parte del
DIRETTORE DEI LAVORI, mediante:
1. acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione
2. eventuali prove sperimentali di accettazione (prequalifica)
MATERIALE CONFORME
RIFIUTO DI FORNITURE
NON CONFORMI
(OBBLIGATORIO PER IL DL)
FASE DI CANTIERE
INGRESSO IN CANTIERE DEL MATERIALE
CONTROLLI DI ACCETTAZIONE OBBLIGATORI IN CANTIERE
(PRELIMINARI ALLA MESSA IN OPERA, tranne che per il calcestruzzo)
MATERIALE
CONFORME: MESSA IN
OPERA
ULTERIORI CONTROLLI
PER MATERIALE NON
CONFORME (per il cls,
eventuale dequalifica,
consolidamento o demolizione
dell’opera)
Con le nuove norme viene ribadita e sancita la necessità che l’azione della direzione
lavori, come si evince dalla figura precedente, debba essere necessariamente tempestiva,
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al fine di evitare eventi di una certa gravità e potenzialmente forieri di contenziosi e / o
opere non idonee allo scopo per il quale sono state progettate:
• ingresso in cantiere di materiale non accettabile;
• intempestività di interventi correttivi.
Il capitolo 11 delle norme tecniche per le costruzioni detta le nuove norme inerenti i
materiali da costruzione.
I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere:
IDENTIFICATI univocamente a cura del
QUALIFICATI
sotto la responsabilità del
PRODUTTORE
secondo le procedure applicabili
•
ACCETTATI
Dal
DIRETTORE DEI LAVORI
•
acquisizione e verifica della
documentazione
di
qualificazione
eventuali prove sperimentali
di accettazione (prequalifica)
ONERI DEL PRODUTTORE
per quanto attiene l’identificazione e la qualificazione, possono configurarsi i seguenti
casi:
A) materiali e prodotti per i quali è obbligatoria la MARCATURA CE (per i quali sia
disponibile una norma europea armonizzata, pubblicata su GUUE. La Marcatura CE è
prevista dalla Direttiva 89/106/CEE “Prodotti da costruzione” (CPD), recepita in Italia
dal DPR 21/04/1993, n. 246);
B) materiali e prodotti per uso strutturale per non è obbligatoria la Marcatura CE. La
qualificazione deve essere fatta secondo le NORME TECNICHE (a meno che il
produttore abbia volontariamente optato per la Marcatura CE);
C) materiali e prodotti innovativi o comunque non citati nel capitolo 11 e nei casi A) o B).
In tali casi il produttore potrà:
- pervenire alla Marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Europei (ETA);
- oppure essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all’Impiego
rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
► Possono essere impiegati materiali o prodotti conformi ad altre specifiche tecniche
(non è obbligatoria la Marcatura CE) che garantiscano un livello di sicurezza
equivalente, che sarà accertato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore
dei Lavori Pubblici.
ONERI DEL DIRETTORE DEI LAVORI
A) Per i materiali e prodotti con Marcatura CE, in fase di accettazione:
1. accertarsi del possesso della marcatura stessa;
2. richiedere ad ogni fornitore (tramite l’appaltatore), per ogni diverso prodotto, il
Certificato ovvero Dichiarazione di Conformità (alla parte armonizzata della
specifica norma europea ovvero allo specifico Benestare Tecnico Europeo);
3. verificare che tali prodotti rientrino nelle tipologie, classi e/o famiglie previsti nel
Certificato ovvero Dichiarazione;
B) Per i prodotti non recanti la Marcatura CE, accertarsi:
1. del possesso;
2. del regime di validità
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dell’Attestato di Qualificazione (caso B) o del Certificato di Idoneità Tecnica
all’impiego (caso C) rilasciato del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore
dei Lavori Pubblici.
Gli adempimenti del Direttore dei Lavori e del Produttore, sono riportati nella seguente
tabella riassuntiva.
A) materiali e prodotti per i quali è obbligatoria la
MARCATURA CE (per i quali sia disponibile una norma
europea armonizzata, pubblicata su GUUE. La
Marcatura CE è prevista dalla Direttiva 89/106/CEE
“Prodotti da costruzione” (CPD), recepita in Italia dal DPR
21/04/1993, n. 246);
B) materiali e prodotti per uso strutturale per non è
obbligatoria la Marcatura CE. La qualificazione deve
essere fatta secondo le NORME TECNICHE (a meno che
il produttore abbia volontariamente optato per la
Marcatura CE);
C) materiali e prodotti innovativi o comunque non citati
nel capitolo 11 e nei casi A) o B). In tali casi il produttore
potrà:
- pervenire alla Marcatura CE in conformità a Benestare
Tecnici
Europei
(ETA);
- oppure essere in possesso di un Certificato di Idoneità
Tecnica all’Impiego rilasciato dal Servizio Tecnico
Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
► Possono essere impiegati materiali o prodotti
conformi ad altre specifiche tecniche (non è obbligatoria
la Marcatura CE) che garantiscano un livello di sicurezza
equivalente, che sarà accertato dal Servizio Tecnico
Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
DIRETTORE DEI LAVORI
A) Per i materiali e prodotti con Marcatura CE,
in
fase
di
accettazione:
1. accertarsi del possesso della marcatura
stessa;
2. richiedere ad ogni fornitore [tramite
l’appaltatore], per ogni diverso prodotto, il
Certificato ovvero Dichiarazione di Conformità
(alla parte armonizzata della specifica norma
europea ovvero allo specifico Benestare Tecnico
Europeo);
3. verificare che tali prodotti rientrino nelle
tipologie, classi e/o famiglie previsti nel
Certificato ovvero Dichiarazione;
B) Per i prodotti non recanti la Marcatura CE,
accertarsi:
1.
del
possesso;
2.
del
regime
di
validità
dell’Attestato di Qualificazione (caso B) o del
Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego (caso
C) rilasciato del Servizio Tecnico Centrale del
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
acquisizione e verifica della documentazione di
qualificazione (prima dell’ingresso in cantiere del materiale)
Identificazione e qualificazione
PRODUTTORE
Gli elenchi dei prodotti per i quali vige l’obbligo della marcatura CE sono rintracciabili
su vari siti internet.
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4
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UNA SPECIFICA DI CONTROLLO DEI PRINCIPALI MATERIALI
COSTRUZIONE CONFORME ALLE NUOVE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE
DA
Nel seguito è rappresentato un quadro riassuntivo dei compiti del Direttore dei Lavori
previsti dalle nuove norme tecniche sulle costruzioni in relazione ai principali materiali da
costruzione: calcestruzzo, tondino per orditura di opere in c.a. e acciaio da carpenteria
metallica, sistemi di precompressione, appoggi strutturali, legno, prefabbricati, dispositivi
antisismici, muratura, terre e rocce, etc…
Il quadro riassuntivo delle norme tecniche viene proposto come uno strumento di lavoro
dalla duplice valenza:
• è un sunto di quanto, a giudizio dello scrivente è essenziale mettere in pratica e quindi
ricordare durante i controlli in cantiere;
• è al tempo stesso una check – list che serve per preparare il dossier relativo ai
materiali, che dovrà essere infine consegnato al collaudatore. È sufficiente stampare la
pagina che ci interessa (calcestruzzo, acciaio o altro materiale), che costituirà la
copertina del dossier e poi spuntare i vari quadratini della check list. Se risultano tutti
soddisfatti, il controllo di accettazione è da intendersi superato.
Lo strumento proposto dovrebbe quindi raggiungere lo scopo di realizzare un consistente
risparmio di tempo.
Il quadro riassuntivo non è esaustivo per tutti i materiali, ma si limita a quelli di uso più
frequente.
4.1 QUADRO RIASSUNTIVO (PRONTUARIO E CHECK – LIST)
Il quadro riassuntivo è riportato in allegato alla presente relazione.
Le diverse tipologie di controllo del calcestruzzo in opera sono descritte nel capitolo 10
delle “Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione
delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive”,
dove è riportata altresì una tabella di raffronto tra i metodi proposti.
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4.2 GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ
Le norme tecniche prevedono che i controlli di qualità, obbligatori per la Direzione Lavori,
debbono essere eseguiti con la massima tempestività, onde poter assumere, con altrettanta
tempestività, i necessari provvedimenti.
In particolare, i controlli di qualità sul calcestruzzo possono avvenire dopo 28 giorni di
maturazione e, per quanto riguarda l’acciaio da calcestruzzo, nel caso di campionamento e
prova in cantiere, quest’ultima deve effettuarsi entro 30 giorni dalla data di consegna del
materiale in cantiere.
4.2.1
CALCESTRUZZO
Nel caso del calcestruzzo, l’opera o la parte di opera non conforme ai controlli di
accettazione:
1. NON PUÒ ESSERE ACCETTATA finché la non conformità non è stata
DEFINITIVAMENTE RIMOSSA dal costruttore,
2. il quale deve procedere ad una VERIFICA DELLE CARATTERISTICHE DEL
CALCESTRUZZO MESSO IN OPERA MEDIANTE L’IMPIEGO DI ALTRI MEZZI
D’INDAGINE:
- secondo quanto prescritto dal Direttore dei Lavori
- conformemente a quanto indicato al § 11.2.6.
Qualora gli ulteriori controlli di cui al punto 2 confermino i risultati ottenuti:
si dovrà procedere ad un CONTROLLO TEORICO E/O SPERIMENTALE della
sicurezza della struttura interessata dal quantitativo di calcestruzzo non conforme,
sulla base della resistenza ridotta del calcestruzzo.
Ove ciò non fosse possibile, ovvero i risultati di tale indagine non risultassero
soddisfacenti si può:
• DEQUALIFICARE l'opera;
• eseguire LAVORI DI CONSOLIDAMENTO;
• DEMOLIRE l'opera stessa.
Il paragrafo §11.2.6 prevede quanto segue.
• Se i controlli di tipo A e B non sono soddisfatti
• in caso di dubbi sulla resistenza
occorre valutare la resistenza di un calcestruzzo in opera, mediante una SERIE DI PROVE SIA
DISTRUTTIVE CHE NON DISTRUTTIVE:
• carotaggi;
• prove sclerometriche;
• pull out;
• ultrasuoni.
(vedasi "Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale" e Circolare 2 febbraio 2009,
n. 617 - Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al
D.M. 14 gennaio 2008, pag. 325)
Deve risultare:
RMstrutturale ≥ 85% RMprogetto
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RMstrutturale deve essere:
•
•
•
misurata con tecniche opportune (distruttive e non distruttive);
debitamente trasformata in resistenza cilindrica o cubica mediante:
- fck = 0,83×Rck (11.2.1)
N.B: in realtà la (11.2.1) vale solo per carote con lunghezza l pari al doppio del diametro d.
In realtà, per carote con 100÷d÷150, la formula (11.2.1) diviene fck = c ×Rck (11.2.1), dove c
= (0,83 – 1) l/d + (2-0,83)
desunta dal valore caratteristico con la seguente correlazione:
- fcm = fck + 8 [N/mm2] (11.2.2)}.
4.2.2 ACCIAIO PER CALCESTRUZZO
Nel caso di non conformità del tondino da orditura, il valore dovrà essere verificato
prelevando e provando tre provini da prodotti diversi nel lotto consegnato.
I risultati delle ulteriori tre prove possono essere: validi o non validi.
Nel caso in cui siano:
• non validi, occorre seguire la seguente procedura. Sia il provino che il metodo di prova
devono essere esaminati attentamente. Se nel provino è presente un difetto o si ha
ragione di credere che si sia verificato un errore durante la prova, il risultato della
prova stessa deve essere ignorato. In questo caso occorrerà prelevare un ulteriore
(singolo) provino;
• validi. I tre valori potrebbero quindi risultare:
- ammissibili. In tal caso, il lotto consegnato deve essere considerato conforme;
- non ammissibili. In tal caso, devono essere prelevati 10 ulteriori provini da
prodotti diversi del lotto in presenza del produttore o suo rappresentante (che potrà
anche assistere all'esecuzione delle prove presso un laboratorio di cui all'art. 59 del
DPR n. 380/2001).
Se valgono entrambe le seguenti condizioni:
- la media dei risultati sui 10 ulteriori provini è maggiore del valore
caratteristico;
- i singoli valori sono compresi tra il valore minimo e il valore massimo,
Il lotto deve essere considerato conforme.
In caso contrario il lotto deve essere respinto e il risultato segnalato al Servizio
Tecnico Centrale.
4.2.3 SINTESI DELLA PROCEDURA
Le due figure seguenti sintetizzano la procedura da seguire per la gestione delle non
conformità dei principali materiali da costruzione.
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NON CONFORMITÀ DEL CALCESTRUZZO
(controlli di accettazione non soddisfatti)
• Il costruttore deve rimuoverla definitivamente.
• Fino ad allora l’opera non può essere accettata
VERIFICA DELLE CARATTERISTICHE DEL CALCESTRUZZO
MESSO IN OPERA MEDIANTE L’IMPIEGO DI ALTRI MEZZI
D’INDAGINE:
• carotaggi;
• prove sclerometriche;
• pull out;
• ultrasuoni.
NON CONFORMITÀ RIMOSSA?
NO
SI: opera accettata
CONTROLLO TEORICO E/O SPERIMENTALE DELLA
SICUREZZA (sulla base della resistenza ridotta)
ESITO POSITIVO: opera accettata
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ESITO NEGATIVO (o controllo non possibile)
• dequalificazione dell'opera
• lavori di consolidamento
• demolizione
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NON CONFORMITÀ DELL’ACCIAIO PER
CALCESTRUZZO
(controlli di accettazione non soddisfatti)
Il valore non conforme dovrà essere
RISULTATI VALIDI?
SI
VALORI ≥ VALORE DI
ACCETTAZIONE.
Il lotto consegnato DEVE
ESSERE
CONSIDERATO
CONFORME.
NO
Se un risultato è minore del valore, sia il provino che il metodo di prova
devono essere esaminati attentamente. Se nel provino è presente un
difetto o si ha ragione di credere che si sia verificato un errore durante la
prova, il risultato della prova stessa deve essere ignorato. In questo caso
occorrerà prelevare un ulteriore (singolo) provino.
VALORI < VALORE DI ACCETTAZIONE.
Prelevare altri 10 ulteriori provini da prodotti diversi del lotto IN PRESENZA DEL PRODUTTORE O
SUO RAPPRESENTANTE (che potrà anche assistere all'esecuzione delle prove presso un laboratorio di cui
all'art. 59 del DPR n. 380/2001)
SE:
la media dei risultati sui 10 ulteriori provini è maggiore del
valore caratteristico;
i singoli valori sono compresi tra il valore minimo e il valore
massimo
IL LOTTO DEVE ESSERE CONSIDERATO CONFORME
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ALTRIMENTI:
il lotto deve essere respinto e il risultato
segnalato al Servizio Tecnico Centrale.
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4.3 MODULISTICA
La specifica di controllo si compone anche della modulistica necessarie per espletare le
principali attribuzioni assegnate al Direttore dei Lavori dalle Nuove Norme Tecniche:
1. verbale di prelievo del calcestruzzo;
2. verbale di prelievo del tondino da orditura per c.a.;
3. file formato Excel, contenente i controlli di tipo A e B sul cls e sul tondino da orditura;
4. un file formato Excel relativo al controllo della resistenza in opera con il metodo
sclerometrico.
L’utilizzo dei documenti è immediato, ed è facilitato dalle “istruzioni per la compilazione”,
riportate sul retro del modello (i modelli sono predisposti per essere stampati in modalità
“fronte – retro”. Sul fronte è riportata la parte da compilare, mentre sul retro vi sono i
riferimenti normativi, come ad esempio le classi di resistenza, di consistenza, di
esposizione, il copriferro, etc…).
L’uso del file di Excel dei controlli di qualità è immediato. Anche tali files comprendono
una serie di istruzioni per la compilazione costituite da uno stralcio delle parti pertinenti
delle norme tecniche.
Considerazioni analoghe valgono per il file relativo al controllo della resistenza in opera
con il metodo sclerometrico, nel quale sono inoltre riportate delle avvertenze per
l’operatore e delle indicazioni per la scelta ottimale dell’area di prova.
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4.3.1
VERBALE DI PRELIEVO DEL CALCESTRUZZO FRESCO
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VERBALE DI PRELIEVO CALCESTRUZZO
(D.M. 14.01.2008)
DATI GENERALI
Cantiere:
VERBALE N°:
Impresa:
DATA:
Opera:
Direttore dei Lavori:
DATI CONTENUTI SUL DOCUMENTO DI TRASPORTO
(da allegare in copia al verbale)
Fornitore:
Impianto:
DATI CERTIFICATO FPC (factory production Control):
Numero e data:
Scadenza:
DDT n° :
Classe di resistenza( Rck):
Volume di calcestruzzo
fornito:
Ora di Carico:
Classe di esposizione:
Ora di Arrivo in cantiere:
Dmax aggregato:
Ora di Inizio Scarico:
Contenuto in cloruri:
Ora di Fine Scarico:
Contenuto di aria % (Per
XF4):
Classe di consistenza:
XF2-XF3-
Ora prelievo :
Temperatura
ambiente :
Esecutore del prelievo
DATI PRELIEVO
Direttore Lavori
Direttore Operativo
INFORMAZIONI SUI PRELIEVI
Tipo di cubettiera:
PVC
Ispettore di cantiere
Polistirolo
Impresa Esecutrice
Acciaio
Laboratorio
Costipamento dei cubetti:
Pestello di acciaio (∅16mm)
NOTE EVENTUALI:
SCC : Autocompattante
Condizioni di maturazione dei cubetti in
cantiere:
All’Aria 20±2°C umidità relativa ≥ 95%
In Acqua
20±2°C e
altro …………………………………….
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ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE – PRIMA PAGINA
NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (STRALCIO)
§ 11.2.1 SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO.
“La prescrizione del calcestruzzo all’atto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza, la classe di consistenza
ed il diametro massimo dell’aggregato”.
La classe di resistenza è contraddistinta dai valori caratteristici delle resistenze cubica Rck e cilindrica fck a compressione uniassiale, misurate su
provini normalizzati e cioè rispettivamente su cilindri di diametro 150 mm e di altezza 300 mm e su cubi di spigolo 150 mm.
Al fine delle verifiche sperimentali i provini prismatici di base 150x150 mm e di altezza 300 mm sono equiparati ai cilindri di cui sopra.
Al fine di ottenere le prestazioni richieste, si dovranno dare indicazioni in merito alla composizione, ai processi di maturazione ed alle procedure
di posa in opera, facendo utile riferimento alla norma UNI ENV 13670-1:2001 ed alle Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale
e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori
Pubblici, nonché dare indicazioni in merito alla composizione della miscela, compresi gli eventuali additivi, tenuto conto anche delle previste classi di
esposizione ambientale (di cui, ad esempio, alla norma UNI EN 206-1:2006) e del requisito di durabilità delle opere.
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Resoconto Prelievo
Struttura
Zona
n° prelievo / contrassegno provini
totale prelievi
n° Cubetti:
vanno:
 Al laboratorio
 In cantiere
Il presente verbale costituisce implicitamente domanda di prove al laboratorio (ai sensi del
§11.2.5.3 delle Norme Tecniche del DM 14 gennaio 2008), che provvederà altresì al ritiro
dei campioni non appena questi saranno trasportabili.
Letto, confermato e sottoscritto.
_______________, ______________
RUOLO
Nome e Cognome
IL DIRETTORE DEI LAVORI
IL DIRETTORE OPERATIVO
L'ISPETTORE DI CANTIERE
Per l’Impresa Esecutrice:
Per il Laboratorio:
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Firma
Visto
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La classe di resistenza è indicata con C fck /Rck , dove fck = resistenza
caratteristica cilindrica e Rck = resistenza caratteristica cubica
ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE – SECONDA PAGINA
CLASSE DI RESISTENZA
CLASSE DI CONSISTE NZA
(PROSPETTO 3 UNI EN 206-1:2006)
C8/10
Classe Abbassamento al cono
DIAMETRO MASSIMO
DELL’AGGREGATO
Dmax
≤
intraferro - 5 mm
C12/15
S1
da 10 a 40
Dmax
≤
1,3 x copriferro
C16/20
S2
da 50 a 90
Dmax
≤
1/4 sezione minima
C20/25 (ex Rck 25 Mpa)
S3
da 100 a 150
Dmax
≤
32 mm
C25/30 (ex Rck 30 Mpa)
S4
da 160 a 210
C28/35
S5
≥220
Quindi, Dmax = 8 - 12 - 16 - 20 - 32 mm
C 32/40
C35/45
C40/50
C45/55
C50/60
C55/67
C60/75
C70/85
C80/95
C90/105
§11.2.4 PRELIEVO DEI CAMPIONI
Un prelievo consiste nel prelevare dagli impasti, al momento della posa in opera ed alla presenza del Direttore dei Lavori o di persona di sua fiducia,
il calcestruzzo necessario per la confezione di un gruppo di due provini.
(… omissis …)
E' obbligo del Direttore dei Lavori prescrivere ulteriori prelievi rispetto al numero minimo, di cui ai successivi paragrafi, tutte le volte che
variazioni di qualità e/o provenienza dei costituenti dell'impasto possano far presumere una variazione di qualità del calcestruzzo stesso,
tale da non poter più essere considerato omogeneo.
(… omissis …)
§11.2.5.3 PRESCRIZIONI COMUNI PER ENTRAMBI I CRITERI DI CONTROLLO
Il prelievo dei provini per il controllo di accettazione va eseguito alla presenza del Direttore dei Lavori o di un tecnico di sua fiducia che provvede
alla redazione di apposito verbale di prelievo e dispone l'identificazione dei provini mediante sigle, etichettature indelebili, ecc.; la
certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali deve riportare riferimento a tale verbale.
La domanda di prove al laboratorio deve essere sottoscritta dal Direttore dei Lavori e deve contenere precise indicazioni sulla posizione delle
strutture interessate da ciascun prelievo.
Le prove non richieste dal Direttore dei Lavori non possono fare parte dell'insieme statistico che serve per la determinazione della resistenza
caratteristica del materiale.
Le prove a compressione vanno eseguite conformemente alle norme UNI EN 12390-3:2003.
(… omissis …)
L’opera o la parte di opera non conforme ai controlli di accettazione non può essere accettata finché la non conformità non è stata
definitivamente rimossa dal costruttore, il quale deve procedere ad una verifica delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera
mediante l’impiego di altri mezzi d’indagine, secondo quanto prescritto dal Direttore dei Lavori e conformemente a quanto indicato nel
successivo § 11.2.6. Qualora gli ulteriori controlli confermino i risultati ottenuti, si dovrà procedere ad un controllo teorico e/o sperimentale
della sicurezza della struttura interessata dal quantitativo di calcestruzzo non conforme, sulla base della resistenza ridotta del calcestruzzo.
Ove ciò non fosse possibile, ovvero i risultati di tale indagine non risultassero soddisfacenti si può dequalificare l'opera, eseguire lavori di
consolidamento ovvero demolire l'opera stessa.
I «controlli di accettazione» sono obbligatori ed il collaudatore è tenuto a controllarne la validità, qualitativa e quantitativa; ove ciò non
fosse, il collaudatore è tenuto a far eseguire delle prove che attestino le caratteristiche del calcestruzzo, seguendo la medesima procedura che
si applica quando non risultino rispettati i limiti fissati dai «controlli di accettazione».
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4.3.2
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ETICHETTATURA PROVINO DI CALCESTRUZZO
Per assicurare la tracciabilità del provino, le norme prevedono che il Direttore dei Lavori
disponga “l'identificazione dei provini mediante sigle, etichettature indelebili”.
Un metodo efficace di identificazione consistere nell’annegare sulla superficie del provino
un talloncino del tipo illustrato nella figura successiva.
ETICHETTATURA PROVINO DI CALCESTRUZZO
Cantiere:
Impresa:
Verbale n°
Data:
Opera:
Struttura:
Zona:
n° prelievo / contrassegno provini
□ Direttore Lavori
Firma dell'esecutore □ Direttore Operativo
del prelievo
□ Ispettore di cantiere
□ Impresa Esecutrice
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4.3.3
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VERBALE DI PRELIEVO DI ACCIAIO DA CALCESTRUZZO ARMATO
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VERBALE DI PRELIEVO ACCIAIO DA CALCESTRUZZO ARMATO
(D.M. 14.01.2008)
DATI GENERALI
Cantiere:
VERBALE N°:
Impresa:
DATA:
Opera:
Direttore dei Lavori:
DATI CONTENUTI SUL DOCUMENTO DI TRASPORTO
(da allegare in copia al verbale)
DATI DOCUMENTO DI TRASPORTO
(DDT)
DATI PRODUTTORE
Ferriera:
DDT n° :
Produttore:
Tipo di acciaio:
Stabilimento:
Lotto di spedizione:
n° Attestato di Qualificazione :
Documentazione fornita dal
produttore:
n°colata (n°lotto):
 SI
 NO (non accettabile)
DATI CENTRO DI TRASFORMAZIONE
Barre diametri:
Reti:
Centro Trasformazione:
Rotoli:
Stabilimento e Direttore Tecnico:
n° Attestato di Deposito della DIA al
STC:
Tralicci:
Quantità totale:
DATI PRELIEVO
N° barra /
altro
Ora prelievo :
Strutture
interessate da
ciascun prelievo
Data prelievo:
Sigla /
identificazione
campione (a cura
D.L.)
Prelievo
Dimetro nominale
(mm)
Data consegna fornitura (1):
Produttore
Tipo di
Acciaio
Identificazione
campioni (a cura
del Laboratorio)
1
1
2
3
4
2
5
6
7
3
8
9
(1) N.B.: il controllo di accettazione deve essere effettuate entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale e comunque prima della messa in opera
del prodotto (§11.3.2.10.4 NT 14 gennaio 2008).
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ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE
NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (STRALCIO)
FRATTILE %
REQUISITI
FRATTILE %
B450A C - Ø 5-10 mm
REQUISITI
B450 C - Ø 6-40 mm
Tensione caratteristica di snervamento fyk
≥ fy nom = 450 N/mm2
5
≥ fy nom = 450 N/mm2
5
Tensione caratteristica di rottura ftk
(ft/fy)k
(fy/fynom)k
≥ ft nom = 540 N/mm2
≥1,15; <1,35
≤ 1,25
5
10
10
≥ ft nom = 540 N/mm2
≥1,05
≤ 1,25
5
10
10
≥ 7,5 %
10
≥ 2,5 %
10
CARATTERISTICHE
Allungamento ( Agt )k
Diametro del mandrino per prove di piegamento a 90 ° e successivo
raddrizzamento senza cricche:
Ø < 12 mm
12≤ Ø ≤ 16 mm
per 16 < Ø ≤ 25 mm
per 25 < Ø ≤ 40 mm
4Ø
5Ø
8Ø
10 Ø
4Ø
NOTA: in grassetto sono evidenziate le differenze tra B450C e B450A
11.3.2.10.4 Controlli dì accettazione in cantiere
I controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori, devono essere effettuati entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale e devono
essere campionati, nell'ambito di ciascun lotto di spedizione, con le medesime modalità contemplate nelle prove a carattere statistico di cui al punto
11.3.2.10.1.2, in ragione di 3 spezzoni, marchiati, di uno stesso diametro, scelto entro ciascun lotto[diametro, ndr], sempre che il marchio
e la documentazione di accompagnamento dimostrino la provenienza del materiale da uno stesso stabilimento. In caso contrario i
controlli devono essere estesi ai lotti provenienti da altri stabilimenti.
I valori di resistenza ed allungamento di ciascun campione, accertati in accordo con il punto 11.3.2.3, da eseguirsi comunque prima della messa
in opera del prodotto riferiti ad uno stesso diametro, devono essere compresi fra i valori massimi e minimi riportati nella tabella seguente:
Tabella 11.3.VI - Valori di accettazione
Caratteristica
Valore limite
NOTE
fy minimo
425 N/mm2
(450 - 25) N/mm2
fy massimo
572 N/mm2
[450 x (1,25 + 0,02)] N/mm2
Agt minimo
≥ 6,0%
per acciai B450C
Agt minimo
≥ 2,0%
per acciai B450A
Rottura/snervamento
1,13 ≤ ft/fy ≤ 1,37
per acciai B450C
Rottura/snervamento
ft/fy ≥ 1,03
per acciai B450A
Piegamento/raddrizzamento
assenza di cricche
per tutti
Questi limiti tengono conto della dispersione dei dati e delle variazioni che possono intervenire tra diverse apparecchiature e modalità di prova.
Nel caso di campionamento e prova in cantiere, che deve essere effettuata entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale in cantiere,
qualora la determinazione del valore di una quantità fissata non sia conforme al valore di accettazione, il valore dovrà essere verificato
prelevando e provando tre provini da prodotti diversi nel lotto consegnato.
Se un risultato è minore del valore, sia il provino che il metodo di prova devono essere esaminati attentamente. Se nel provino è presente un
difetto o si ha ragione di credere che si sia verificato un errore durante la prova, il risultato della prova stessa deve essere ignorato. In questo
caso occorrerà prelevare un ulteriore (singolo) provino.
Se i tre risultati validi della prova sono maggiori o uguali del prescritto valore di accettazione, il lotto consegnato deve essere considerato
conforme.
Se i criteri sopra riportati non sono soddisfatti, 10 ulteriori provini devono essere prelevati da prodotti diversi del lotto in presenza del produttore
o suo rappresentante che potrà anche assistere all'esecuzione delle prove presso un laboratorio di cui all'art. 59 del DPR n. 380/2001.
Il lotto deve essere considerato conforme se la media dei risultati sui 10 ulteriori provini è maggiore del valore caratteristico e i singoli valori
sono compresi tra il valore minimo e il valore massimo secondo quanto sopra riportato.
In caso contrario il lotto deve essere respinto e il risultato segnalato al Servizio Tecnico Centrale.
Il prelievo dei campioni va effettuato a cura del Direttore dei Lavori o di tecnico di sua fiducia che deve assicurare, mediante sigle,
etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati.
Qualora la fornitura, di elementi sagomati o assemblati, provenga da un Centro di trasformazione, il Direttore dei Lavori, dopo essersi accertato
preliminarmente che il suddetto Centro di trasformazione sia in possesso di tutti i requisiti previsti al § 11.3.1.7, può recarsi presso il medesimo
Centro di trasformazione ed effettuare in stabilimento tutti i controlli di cui sopra. In tal caso il prelievo dei campioni viene effettuato dal Direttore
tecnico del centro di trasformazione secondo le disposizioni del Direttore dei Lavori; quest'ultimo deve assicurare, mediante sigle, etichettature
indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati, nonché sottoscrivere la relativa
richiesta di prove.
La domanda di prove al Laboratorio autorizzato deve essere sottoscritta dal Direttore dei Lavori e deve contenere indicazioni sulle
strutture interessate da ciascun prelievo.
In caso di mancata sottoscrizione della richiesta di prove da parte del Direttore dei Lavori, le certificazioni emesse dal laboratorio non possono
assumere valenza ai sensi del presente decreto e di ciò ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso.
(… omissis …)
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PROVE RICHIESTE
BARRE C.A.
TRAZIONE secondo normativa
1:2004
UNI EN 15630-
PIEGAMENTO secondo UNI EN 15630-1:2004
RETI E TRALICCI ELETTROSALDATI
TRAZIONE E DISTACCO DEI NODI ELETTROSALDATI secondo normativa UNI EN 15630-2:2004
ULTERIORI PROVE (DA SPECIFICARE)
Prove di aderenza (beam test)
Il presente verbale costituisce implicitamente domanda di prove al laboratorio (ai sensi del
§ 11.3.2.10.4 delle Norme Tecniche del DM 14 gennaio 2008), che provvederà altresì al
ritiro dei campioni. Ai sensi del citato § 11.3.2.10.4, i valori di resistenza ed allungamento
dovranno comunque essere eseguiti dal laboratorio prima della messa in opera del
prodotto.
Letto, confermato e sottoscritto.
_______________, ______________
RUOLO
Nome e Cognome
IL DIRETTORE DEI LAVORI
IL DIRETTORE OPERATIVO
L'ISPETTORE DI CANTIERE
Per l’Impresa Esecutrice:
Per il Laboratorio:
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Firma
Visto
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4.3.4
CALCESTRUZZO: CONTROLLO DI TIPO A
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4.3.5
CALCESTRUZZO: CONTROLLO DI TIPO B
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4.3.6
ACCIAIO DA C.A.: CONTROLLO DI ACCETTAZIONE
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ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE
NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI (STRALCIO)
FRATTILE %
REQUISITI
FRATTILE %
B450A C - Ø 5-10 mm
REQUISITI
B450 C - Ø 6-40 mm
Tensione caratteristica di snervamento fyk
≥ fy nom = 450 N/mm2
5
≥ fy nom = 450 N/mm2
5
Tensione caratteristica di rottura ftk
(ft/fy)k
(fy/fynom)k
≥ ft nom = 540 N/mm2
≥1,15; <1,35
≤ 1,25
5
10
10
≥ ft nom = 540 N/mm2
≥1,05
≤ 1,25
5
10
10
≥ 7,5 %
10
≥ 2,5 %
10
CARATTERISTICHE
Allungamento ( Agt )k
Diametro del mandrino per prove di piegamento a 90 ° e successivo
raddrizzamento senza cricche:
Ø < 12 mm
12≤ Ø ≤ 16 mm
per 16 < Ø ≤ 25 mm
per 25 < Ø ≤ 40 mm
4Ø
5Ø
8Ø
10 Ø
4Ø
NOTA: in grassetto sono evidenziate le differenze tra B450C e B450A
11.3.2.10.4 Controlli dì accettazione in cantiere
I controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori, devono essere effettuati entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale e devono
essere campionati, nell'ambito di ciascun lotto di spedizione, con le medesime modalità contemplate nelle prove a carattere statistico di cui al punto
11.3.2.10.1.2, in ragione di 3 spezzoni, marchiati, di uno stesso diametro, scelto entro ciascun lotto[diametro, ndr], sempre che il marchio e la
documentazione di accompagnamento dimostrino la provenienza del materiale da uno stesso stabilimento. In caso contrario i controlli devono essere
estesi ai lotti provenienti da altri stabilimenti.
I valori di resistenza ed allungamento di ciascun campione, accertati in accordo con il punto 11.3.2.3, da eseguirsi comunque prima della messa
in opera del prodotto riferiti ad uno stesso diametro, devono essere compresi fra i valori massimi e minimi riportati nella tabella seguente:
Tabella 11.3.VI - Valori di accettazione
Caratteristica
Valore limite
NOTE
fy minimo
425 N/mm2
(450 - 25) N/mm2
fy massimo
572 N/mm2
[450 x (1,25 + 0,02)] N/mm2
Agt minimo
≥ 6,0%
per acciai B450C
Agt minimo
≥ 2,0%
per acciai B450A
Rottura/snervamento
1,13 ≤ ft/fy ≤ 1,37
per acciai B450C
Rottura/snervamento
ft/fy ≥ 1,03
per acciai B450A
Piegamento/raddrizzamento
assenza di cricche
per tutti
Questi limiti tengono conto della dispersione dei dati e delle variazioni che possono intervenire tra diverse apparecchiature e modalità di prova.
Nel caso di campionamento e prova in cantiere, che deve essere effettuata entro 30 giorni dalla data di consegna del materiale in cantiere, qualora la
determinazione del valore di una quantità fissata non sia conforme al valore di accettazione, il valore dovrà essere verificato prelevando e
provando tre provini da prodotti diversi nel lotto consegnato.
Se un risultato è minore del valore, sia il provino che il metodo di prova devono essere esaminati attentamente. Se nel provino è presente un difetto o
si ha ragione di credere che si sia verificato un errore durante la prova, il risultato della prova stessa deve essere ignorato. In questo caso occorrerà
prelevare un ulteriore (singolo) provino.
Se i tre risultati validi della prova sono maggiori o uguali del prescritto valore di accettazione, il lotto consegnato deve essere considerato conforme.
Se i criteri sopra riportati non sono soddisfatti, 10 ulteriori provini devono essere prelevati da prodotti diversi del lotto in presenza del produttore o
suo rappresentante che potrà anche assistere all'esecuzione delle prove presso un laboratorio di cui all'art. 59 del DPR n. 380/2001.
Il lotto deve essere considerato conforme se la media dei risultati sui 10 ulteriori provini è maggiore del valore caratteristico e i singoli valori sono
compresi tra il valore minimo e il valore massimo secondo quanto sopra riportato.
In caso contrario il lotto deve essere respinto e il risultato segnalato al Servizio Tecnico Centrale.
Il prelievo dei campioni va effettuato a cura del Direttore dei Lavori o di tecnico di sua fiducia che deve assicurare, mediante sigle,
etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati.
Qualora la fornitura, di elementi sagomati o assemblati, provenga da un Centro di trasformazione, il Direttore dei Lavori, dopo essersi accertato
preliminarmente che il suddetto Centro di trasformazione sia in possesso di tutti i requisiti previsti al § 11.3.1.7, può recarsi presso il medesimo
Centro di trasformazione ed effettuare in stabilimento tutti i controlli di cui sopra. In tal caso il prelievo dei campioni viene effettuato dal Direttore
tecnico del centro di trasformazione secondo le disposizioni del Direttore dei Lavori; quest'ultimo deve assicurare, mediante sigle, etichettature
indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati, nonché sottoscrivere la relativa
richiesta di prove.
La domanda di prove al Laboratorio autorizzato deve essere sottoscritta dal Direttore dei Lavori e deve contenere indicazioni sulle
strutture interessate da ciascun prelievo.
In caso di mancata sottoscrizione della richiesta di prove da parte del Direttore dei Lavori, le certificazioni emesse dal laboratorio non possono
assumere valenza ai sensi del presente decreto e di ciò ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso.
(… omissis …)
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4.3.7
Pagina 44 di 47
PROVE SCLEROMETRICHE
Il modello elaborato contiene le indicazioni per l’elaborazione di una prova scleromerica,
previa verifica del valore di taratura Nt del rimbalzo sull’incudine di taratura e confronto
con il valore standard N0.
Il modello è implementato su un semplice foglio di calcolo che esegue anzitutto la verifica
di ammissibilità del Valore di taratura (non deve differire da N0 per più di 3 unità,
altrimenti compare il messaggio “Valore non ammissibile. Provvedere alla taratura dello
strumento”).
Il foglio di calcolo elabora quindici rilevazioni di rimbalzo, per ottenere il valore
caratteristico di quest’ultimo (tramite la nota correlazione Rk=Rmedio-1,4s, dove Rmedio è la
media dei rimbalzi e s il relativo scarto quadratico medio) e, tramite la correlazione di
taratura propria dello strumento (grafico riportato nella seconda pagina), il valore
caratteristico della resistenza in opera Ropera k.
Prima, viene tuttavia eseguita la verifica che almeno l’80% dei valori di rimbalzo rilevati
non differisca dal valore medio per meno di 6 unità. In caso contrario, nella colonna
“Ammissibilità dei valori di rimbalzo”, compare il messaggio: “Almeno l’80% dei valori non
deve differire dalla media per meno di 6 unità. Ripetere la prova in una zona adiacente”.
Infine, il foglio di calcolo restituisce il giudizio di accettabilità, verificando che il valore
caratteristico della resistenza strutturale sia non inferiore alla resistenza caratteristica
dichiarata (ossia Ropera k≥0,85 Rck, coerentemente al punto 11.2.6 delle Norme Tecniche e al
punto C.11.2.6 della Circolare 2 febbraio 2009, n. 617, secondo il quale “il valore cilindrico
caratteristico in opera può confrontarsi direttamente con il valore cilindrico caratteristico di
progetto”).
Nel secondo foglio, è riportato un promemoria di istruzioni operative, che può essere utile
al Direttore dei Lavori, ma anche e soprattutto ai suoi assistenti quando eseguono verifiche
per conto di quest’ultimo.
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Correzione
Rx10xN0/Nt;
per
1
420
428,75
2
400
408,33
3
400
408,33
4
420
428,75
5
380
387,92
6
370
377,71
7
400
408,33
8
390
398,13
9
400
408,33
10
370
377,71
11
380
387,92
12
350
357,29
13
400
408,33
14
400
408,33
15
400
408,33
400,17
Giorni di maturazione:
29
Resistenza caratteristica dichiarata (kg/cmq):
300
Valore standard dell’indice di rimbalzo N0:
98
Valore di taratura Nt:
96
Ammissibilità del Valore di taratura:
Valore ammissibile
Valori
accettabili
Giudizio di accettabilità Ropera
k≥0,85 Rck
domenica 30 gennaio 2011
Resistenza corrispondente Resistenza
caratteristica
strutturale del calcestruzzo Ropera k (kg/cm2)
Data indagine:
del
sabato 1 gennaio 2011
valore
caratteristico
rimbalzo (Rk=Rmedio-1,4s)
Data del getto:
Scarto quadratico medio s
Ammissibilità dei valori di
rimbalzo
taratura:
inclinazione dello strumento α (°):
Valore medio Rmedio
Valore R x 10
n° Rimbalzo
CRITERIO DI ACCETTABILITÀ
Il punto 11.2.6 “CONTROLLO DELLA RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO IN OPERA”
delle Norme Tecniche DM 14 gennaio 2008 prevede che “Il valor medio della resistenza del
calcestruzzo in opera (definita come resistenza strutturale) è in genere inferiore al valor medio della
resistenza dei prelievi in fase di getto maturati in condizioni di laboratorio (definita come resistenza
potenziale). È accettabile un valore medio della resistenza strutturale, misurata con tecniche
opportune (distruttive e non distruttive) e debitamente trasformata in resistenza cilindrica o cubica,
non inferiore all’85% del valore medio definito in fase di progetto.
Per la modalità di determinazione della resistenza strutturale si potrà fare utile riferimento alle
norme UNI EN 12504-1:2002, UNI EN 12504-2:2001, UNI EN 12504-3:2005, UNI EN 125044:2005 nonché alle Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione
delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.”
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RAPPORTO DI INDAGINE SCLEROMETRICA
1. DATI GENERALI
Comune di:
Provincia di:
Appalto:
Opera:
Parte:
Componente:
Posizione:
0
2. ELABORAZIONE E VALUTAZIONE DI AMISSIBILITA'
18,97
373,60
365
CALCESTRUZZO
ACCETTABILE
FIRME DEI PARTECIPANTI
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5
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CONCLUSIONI
Come si è potuto vedere, la modulistica è finalizzata a semplificare i compiti attribuiti alla
Direzione Lavori, perché è predisposta per essere compilata in cantiere, senza usare il
computer, quindi con notevole guadagno di tempo.
Inoltre, compilando i vari campi, si verifica anche l’adempimento alle Norme Tecniche, il
cui contenuto, come si è visto, appare piuttosto complesso.
La check – list e la modulistica sono inoltre utili per fornire agli assistenti del Direttore
dei Lavori, le giuste direttive su come operare. Spesso e volentieri, infatti, il Direttore dei
Lavori si avvale di assistenti, che operano alle sue di pendenze e sotto la sua responsabilità
(nel caso delle opere pubbliche gli assistenti sono i Direttori Operativi e gli Ispettori di
Cantiere). È immediato comprendere come la specifica di controllo possa costituire per
questi ultimi un ausilio che garantisce sempre il corretto adempimento delle norme.
Naturalmente sono gradite eventuali osservazioni , finalizzate a eliminare inesattezze o a
rendere più comprensibile il documento, ovvero ad ampliarne i contenuti con argomenti
ritenuti di interesse.
Mi auguro che questo contributo serva a diffondere la cultura nuova cultura della
sicurezza nelle costruzioni e a facilitare il lavoro di tutti noi.
Grazie per l’attenzione.
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manuale operativo - Ing. Sergio Barosso