1 Il contesto macroeconomico in cui le Coop.ve industriali hanno operato nel corso del 2005 • Il PIL ha registrato una variazione nulla a conferma del prevalere di una situazione stagnante dell’attività e della domanda • L’ATTIVITA’ PRODUTTIVA DELL’INDUSTRIA, su base annua, ha registrato una contrazione dello 0,8% (1). Il calo ha interessato tutte le principali categorie di prodotto, concentrandosi soprattutto nei beni di consumo e nei beni strumentali. • La crisi produttiva ha investito anche alcuni settori ad ELEVATA TECNOLOGIA: macchine elettriche, apparecchiature elettriche ed elettroniche e mezzi di trasporto con un output inferiore al 5% rispetto al 2004 (1). • Le ESPORTAZIONI di beni e servizi, sono cresciute di appena lo 0,3% in termini reali (1). • Il grado di UTILIZZO DEGLI IMPIANTI è sceso ulteriormente, toccando il livello più basso da oltre un decennio e i margini di capacità produttiva inutilizzata sono risultati in aumento nei settori con alta propensione all’export 2 Il contesto macroeconomico in cui le Coop.ve industriali hanno operato nel corso del 2005 • L’OCCUPAZIONE, nell’industria in senso stretto, è diminuita dell’1,6% che fa seguito al –1,2% dell’anno precedente. • I PREZZI dei prodotti petroliferi, energia elettrica e gas sono aumentati mediamente del 18,8% nel solo ultimo trimestre del 2005 (2). Non tutto però si è evoluto in senso negativo, infatti: • I TASSI DI INTERESSE nel 2005 sono rimasti molto contenuti e comunque in linea con quelli medi dell’area dell’euro. Per esempio, i tassi attivi sui finanziamenti per cassa al settore dell’industria sono scesi dal 4,6 medio del 2004, al 4,3 medio del 2005 (3). Fonte: (1) Banca d’Italia – Bollettino economico n°43 (2) Confindustria (3) Banca d’Italia – Bollettino statistico 3 Il settore Industriale e Manifatturiero dell’Ancpl 561 COOPERATIVE, di cui: 104 in Toscana 79 in Emilia Romagna 3,7 miliardi di euro nel 2005 di VOLUME D’AFFARI, di cui 65% in Emilia Romagna. 19.000 OCCUPATI 12.500 SOCI 1/3 del VOLUME D’AFFARI è rivolto all’EXPORT Il 75% dell’EXPORT è concentrato su 3 Cooperative: Sacmi, Cefla e Ceramica d’Imola 4 I comparti del Settore Industriale e Manifatturiero Sistema moda 11% Tipografico 8% 60 157 Sistema casa e indotto Settore Costruzioni 27% 45 Impianti 14% Affini ad altri settori 20% 78 111 110 Metalmeccanico 20% Sistema moda 2% Tipografico 4% 65 Valore della produzione per comparto N° Cooperative per comparto 1.320 (milioni di euro) Sistema casa e indotto Settore Costruzioni 35% 130 Impianti 10% 355 Affini ad altri settori 11% 400 1.430 Metalmeccanico 38% 5 Il quadro congiunturale del settore • VALORE DELLA PRODUZIONE +15,3% del 2004 sul 2003 +6,4% rispetto al 2004 dopo il LE MIGLIORI PERFORMANCES DI CRESCITA SONO DA ATTRIBUIRE ALLE COOP.VE IMPIANTISTE (+34%) –2,3% rispetto al 2004 • EXPORT • OCCUPAZIONE +1,6% (+0,9% nel 2004) E’ IL NONO ANNO CONSECUTIVO IN CUI SI REGISTRA UN AUMENTO DELL’OCCUPAZIONE 6 Il quadro congiunturale del settore • I SOCI +1,7% (+0,2% nel 2004) • GLI INVESTIMENTI • REDDITIVITA’ NETTA 2004) –20,6% (+46,3% nel 2004) 3,5% sul valore della produzione (3,8% nel COMPLESSIVAMENTE LA REDDITIVITA’ E’ IN LIEVE CALO, PERO’ C’E’ UN NUMERO INFERIORE DI COOPERATIVE CHE HANNO CHIUSO L’ESERCIZIO 2005 IN ASSENZA DI UTILI. 7 Il quadro congiunturale del settore Un lavoro di BENCHMARKING effettuato nei confronti di un gruppo di società industriali – manifatturiere quotate in Borsa, ha dato risultati molto simili all’andamento delle nostre Cooperative anche con riferimento agli aspetti patrimoniali e finanziari: Il FATTURATO in moderato aumento ha fatto aumentare il CAPITALE INVESTITO in misura simile IDEM per l’INDEBITAMENTO La REDDITIVITA’ è stazionaria con tendenza verso un lieve calo. Il PATRIMONIO NETTO è in aumento. Miglioramento del GRADO DI CAPITALIZZAZIONE (Patrimonio netto Capitale investito). Mantenimento di un basso livello di DEBT-EQUITY. 8 Per concludere l’analisi sul 2005: • I risultati abbastanza soddisfacenti previsti ad inizio 2005 sono stati raggiunti • Risultati migliori sono stati ottenuti dalle Cooperative esportatrici, da quelle di dimensioni maggiori e da quelle che hanno seguito la scia del Settore Costruzioni • • Molte piccole Cooperative con elevato grado di specializzazione hanno continuato ad operare con successo nelle loro nicchie di mercato Assenza di crisi aziendali • Indebolimento della capacità competitiva delle Coop.ve di piccola dimensione • Chi è rivolto sui settori tradizionali (sistema moda e sistema casa) che hanno presentato mercati poco dinamici, ha visto cristallizzarsi la propria struttura produttiva • Se esaminati a livello territoriale gli squilibri legati alla piccola dimensione sono ancora più evidenti • E’ per questo industriali del vulnerabili • Neppure le sinergie dei distretti in cui alcune Coop.ve erano presenti, sono servite per mantenere adeguati standard competitivi che le Coop.ve Sud sono più 9 Preview 2006-2007 Schiarita delle prospettive congiunturali nei primi 6 mesi del 2006. Rafforzamento dell’attività economica (non solo in Italia) ma in tutta la UE. OPINIONI A CONFRONTO GLI ISTITUTI DI CREDITO: “Nei primi mesi del 2006 c’è una robusta crescita degli impieghi verso l’industria”. “Sono in aumento le richieste di finanziamento per fare investimenti” “Dai crediti in sofferenza non giungono segnali di criticità”. LA BANCA D’ITALIA: “I segnali di ripresa congiunturale dei primi mesi del 2006 non sono sufficienti per delineare il superamento del periodo di ristagno della produzione industriale…”. LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI: “La crisi industriale si sta avvitando in una spirale sempre più critica ed è impermeabile ai (pur deboli) segnali di ripresa che si stanno manifestando…”. 10 Da parte delle nostre Cooperative: Le valutazioni sul 2006 e 2007 sono caratterizzate da una grande cautela. (dati in %) Situazione congiunturale 88 3030 Regressione Stagnazione Espansione 62 62 Per quanto riguarda la situazione congiunturale e i settori di mercato in cui operano, prevale l’indicazione di una situazione di stagnazione e non sono attesi miglioramenti significativi neppure nel 2007. 11 Da parte delle nostre Cooperative: (dati in %) Tendenza del fatturato 28 28 40 40 Diminuzione Stabile In aumento 32 32 Nel 2005, con maggiore incertezza sul futuro, indicava fatturato stabile il 59% delle Cooperative. Ora ci sono indicazioni più chiare e cioè un aumento (dal 25% al 40%) delle Cooperative che prevedono incrementi di fatturato (infissi in legno) e un aumento (dal 16% al 28%) delle Cooperative che prevedono contrazioni di fatturato (impiantiste). Sintetizzando: crescita del fatturato aggregato tra il 5 e il 6% nel 2006 e 2007. 12 Da parte delle nostre Cooperative: (dati in %) Rispetto al 2005 è più elevato il n° di Cooperative che prevedono una flessione dell’export e sono soprattutto le maggiori. Tendenza dell’export 21 21 41 41 Diminuzione Stabile In aumento 38 38 (dati in %) Nel 2005 era il 29% a prevedere un aumento degli investimenti. Nel 2006 c’è una ripresa molto decisa dei piani di investimento, soprattutto da parte delle Cooperative di quei comparti che avevano investito di meno nel biennio precedente. Tendenza degli investimenti 19 19 47 47 Diminuzione Stabile In aumento 34 34 13 Da parte delle nostre Cooperative: (dati in %) Oltre il 70% delle Cooperative prevede stabilità dell’occupazione (che sottintende la sostituzione del turn-over). Permangono le difficoltà nel reperimento delle figure professionali ad alto grado di specializzazione. Trend occupazionale 1919 1919 Diminuzione Stabile In aumento 72 72 (dati in %) Il fabbisogno finanziario, non è tendenzialmente in aumento rispetto all’anno precedente, ma non si prevede neppure una sua diminuzione. Si è quindi stabilizzato su un livello mediamente alto. Fabbisogno finanziario 5 38 38 5 Diminuzione Stabile In aumento 57 57 14 Sintesi dei risultati dell’indagine 2006-2007 Situazione congiunturale Tendenza del fatturato Tendenza dell’export Tendenza degli investimenti Trend occupazionale Fabbisogno finanziario 26% in miglioramento Posizionamento competitivo 49% stabile 25% in peggioramento 15 Conclusioni 1/4 delle Cooperative prevede che il proprio livello di competitività sarà in peggioramento nel 2006-2007. INOLTRE da parte delle piccole Cooperative (in considerazione della propria dimensione), c’è molto timore per l’impatto in aumento che i prezzi delle materie prime potrebbero avere da un ulteriore rincaro del petrolio. Esse infatti hanno un minore peso contrattuale con i fornitori e più basse possibilità di scaricare i maggiori costi all’interno della catena di subfornitura e non sul cliente finale come succede alle Cooperative di più grandi dimensioni. Le Cooperative meno strutturate e nei settori a più basso valore aggiunto, viste le difficoltà dei mercati di riferimento, avranno maggiori problemi delle altre a diversificare l’attività e/o riorganizzarsi. Per queste imprese, la ripresa tarderà a manifestarsi. 16 Conclusioni Tutte le Cooperative, anche le più grandi, temono ulteriori rincari dei prodotti energetici, la tendenza al rialzo (lenta ma costante) dei tassi di interesse e nutrono dubbi sulla solidità della ripresa. Mentre si conclude questa indagine congiunturale, vengono diffusi i risultati dell’inchiesta condotta dall’ISAE su un campione di 4 mila imprese industriali che spegne alcuni entusiasmi e in sintesi rivela che “c’è una battuta d’arresto nella ripresa”: scende il CLIMA DI FIDUCIA c’è u n ripiegamento sull’evoluzione degli ORDINI e della DOMANDA riprendono a salire le SCORTE DI MAGAZZINO i giudizi sul PORTAFOGLIO ORDINI presentano un saldo negativo le aspettative nei confronti dei MERCATI ESTERI sono meno positive riemergono dubbi sulla tenuta della RIPRESA INTERNAZIONALE 17 E quindi… È più che mai opportuno l’atteggiamento assunto dalle nostre Cooperative che, pur mostrando importanti segnali di vitalità, restano caute sul futuro e in vigile attesa, cercando di consolidare le posizioni raggiunte. I fattori di criticità non mancano, ma stanno profilandosi anche nuove opportunità di sviluppo che riteniamo di essere pronti a cogliere. 18