Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina D D CDS 533/1-2/1-2 1 D DIGITAL LIVE RECORDING GIACOMO MEYERBEER (Vogelsdorf, nr. Berlin, 1791 - Paris, 1864) SEMIRAMIDE Dramma per musica in two acts - Libretto by Pietro Metastasio Edition and critical revision by Marco Beghelli and Stefano Piana In collaboration with Centro Artistico Musicale Paolo Grassi, Martina Franca Artistic director: Sergio Segalini Semiramide Ircano, Scythian prince Scitalce, Indian prince Mirteo, Egyptian prince Tamiri, princess Sibari, confidant Clara Polito Aldo Caputo Eufemia Tufano Federico Sacchi Stefania Grasso Roberto De Biasio ORCHESTRA INTERNAZIONALE D’ITALIA SLOVAK CHOIR OF BRATISLAVA Conductor: Rani Calderon Chorus Master: Pavol Procházka Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 2 CD 1 1 - Sinfonia 7:37 ACT ONE 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 - Dall'Olimpo a noi scende (Sibari/ Male choir) - March - Dalla Sarmazia (Ircano) - Deh, sospendi la scelta (Sibari/ Male choir) - Sogno o son desto? (Scitalce) - Sperai su questa sponda (Scitalce) - Amico, in rivederti (Sibari) - Siam soli, or parlerà (Semiramide) - Ella è la fiamma mia (Scitalce) - La scaltrezza che val (Sibari) - Che farò! (Ircano) - Udrai di strage orribile (Ircano) - Egli morrà (Sibari) - Più non si tardi (Semiramide) - Il piacer, la gioja scenda (Semiramide) - In lucido cristallo (Semiramide) - Qual sorpresa (Semiramide) - Di gioja, di pace (Three together) Total Time ➤ 3:52 2:19 4:29 2:46 3:16 5:33 3:12 2:57 8:51 3:43 0:40 6:46 2:03 0:22 6:13 2:27 4:34 4:37 76:25 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina CD 2 1 2 - Mora l'Indo audace (Male choir) - Ah, balena, minaccia sdegnato (All)Tutti) 5:32 3:40 ACT TWO 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 - Mirteo non lusingarti (Tamiri) - D'un genio che m'accende (Tamiri) - Vieni Sibari/ E dove? (Ircano/ Sibari) - Barbaro non dolerti (Semiramide) - Crudele! Morir mi vedi (Semiramide) - Cedi il ferro (Mirteo) - Io prigionier! (Ircano) - No, non son vinto (Ircano) - Quanto ti deggio, amico (Mirteo) - Ah, più soffrir non voglio (Mirteo) - Nol voglio udir (Semiramide) - Io partir? Chi l'impone? (Ircano) - Parti; de' cenni miei (Semiramide) - Ove s'asconde? (Mirteo) - Mirteo, per quanto io tardi (Scitalce) - Non temere (Scitalce) - A forza io passerò (Ircano) - Taci! (E' tempo d'ardir) (Semiramide) - Se non nacqui (Semiramide) - Alma grande (Semiramide) Total Time ➤ 0:49 2:06 5:21 0:48 5:53 0:25 0:36 6:20 1:08 2:22 0:20 0:47 10:22 3:33 0:32 7:28 3:49 2:04 7:54 5:40 77:39 3 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 P ochi compositori hanno avuto la sfortuna di Giacomo Meyerbeer. Nato in Germania in una famiglia ebrea è obbligato ad andare in Italia alla ricerca di un’identità artistica che gli era negata nel suo paese d’origine; debutta a Padova nel 1817 con Romilda e Costanza e nel 1819 si presenta a Torino con Semiramide riconosciuta. La sua ammirazione per Rossini lo porta a Venezia dove riesce ad imporre al Teatro San Benedetto, quattro mesi dopo la felice esperienza in Piemonte, Emma di Resburgo che sarà rappresentata anche in Ungheria, Spagna e Polonia. Dopo qualche anno di felicità, procurata dalle fortunate Margherita d’Anjou (Scala 1820) e L’ Esule di Granata (1822 sempre alla Scala) manda in visibilio il pubblico della Fenice il 7 marzo 1824 con Il Crociato in Egitto, un’opera che farà il giro di tutti i teatri del mondo fino alla sua ultima replica a San Pietroburgo nella primavera del 1841. Le juif errant per citare un famosissimo romanzo d’epoca di Eugène Sue, lascia allora l’Italia per Parigi sulle trace di Rossini che aveva abbandonato Venezia dopo la sua ultima Semiramide alla Fenice. In territorio francese inventa un nuovo genere musicale: quel grand-opéra che detterà legge non solo a famosi compositori francesi come Gounod, Massenet o Saint-Saëns, ma al Wagner del Tannhäuser e del Lohengrin e al Verdi dei Vespri Siciliani, del Don Carlos o dell’Aida. Alla sua morte Meyerbeer grazie a Robert le Diable, Les Huguenots e Le Prophète, è il più osannato compositore del mondo e di gran lunga il più rappresentato, ma non farà in tempo a conoscere la trionfale accoglienza riservata alla sua Africaine il 28 aprile 1865 all’Opéra di Parigi. Poi il destino inesorabile riservato anche ai massimi musicisti dell’Ottocento italiani fa sparire dai cartelloni dei teatri lirici capolavori assoluti dal Cosi fan tutte al Macbeth. Dopo l’ultimo conflitto mondiale, Mozart in Germania, Bellini, Rossini e Donizetti in Italia ritrovano i favori del pubbli- Pagina 4 co grazie a interpreti di leggenda che avevano ritrovato lo stile esatto di questo tipo di bel canto, da Maria Callas in poi. In Italia Catania, Bergamo e soprattutto Pesaro si fanno un dovere di far conoscere l’opera omnia dei geni a cui hanno dato i natali. Meyerbeer ha la sfortuna di aver difeso i colori della Francia, terra che si è sempre dimostrata molto ingrata con i vari Berlioz, Gounod, Massenet... e per forza con Meyerbeer. Ancora oggi La Juive di Halévy che ha entusiasmato le platee di vari paesi, è stata accolta con la massima diffidenza all’Opéra Bastille nel marzo del 2007! L’altra grande sfortuna di Meyerbeer risiede nelle vocalità richieste da quasi tutte le sue opere. Vissuto nell’età d’oro del canto, non aveva previsto l’attuale decadenza che mette in pericolo gran parte del repertorio Ottocentesco. Quale teatro è oggi in grado di riunire un cast d’eccezione per gli Ugonotti? Oramai i primissimi tenori e le grandi divine appartengono soltanto al passato. E questo vale anche per le opere italiane di stampo rossiniano come questa Semiramide di una difficoltà d’esecuzione unica. Alla giovane scuola oramai il compito di rievocare i fasti del passato, un’ambizione a cui ha sempre tenuto il Festival di Martina Franca. Patrizia Ciofi, debuttante quindici anni fa con la Sonnambula non è forse diventata la nuova Giulia Grisi? La storia non può fermarsi davanti alle difficoltà: i dizionari, le enciclopedie devono ancora colmare molti vuoti o correggere false opinioni. Per queste ragioni ho programmato contemporaneamente Il Crociato in Egitto alla Fenice di Venezia e questa Semiramide al festival di Martina Franca in due nuove edizioni critiche. Sergio Segalini Direttore artistico del Festival di Martina Franca 4 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 F ew composers have been as unlucky as Giacomo Meyerbeer. Born in Germany to a Jewish family he was obliged to leave for Italy in search of an artistic identity that was denied him in his native land. He made his debut in Padua in 1817 with Romilda e Costanza and in 1819 presented himself in Turin with Semiramide riconosciuta. His admiration for Rossini took him to Venice, where, four months after his successful experience in Turin, he succeeded in having the San Benedetto theatre stage his Emma di Resburgo which would also be performed in Hungary, Spain and Poland. After a few happy years, occasioned by the successful operas Margherita d’Anjou (La Scala 1820) and L’Esule di Granata (1822 again at La Scala), he delighted the audience at the Fenice theatre on 7th March 1824 with Il Crociato in Egitto, an opera that was to be staged in all the theatres of the world until its last performance in St Petersburg in spring 1841. “The Wandering Jew”, to quote the title of a famous novel of the time by Eugène Sue, then left Italy for Paris, following in the footsteps of Rossini who had abandoned Venice after his last Semiramide at the Fenice. In France he invented a new music genre: the Grand-Opéra that was to lay down the law not only for famous French composers like Gounod, Massenet or Saint-Saëns, but also for the Wagner of Tannhäuser and Lohengrin and the Verdi of I Vespri Siciliani, Don Carlos and Aida. Thanks to Robert le Diable, Les Huguenots and Le Prophète he was the most highly acclaimed composer in the world when he died and by far the most frequently performed, but he was not to know the triumphant reception of his Africaine on 28th April 1865 at the Paris Opéra. Then the inexorable fate that strikes even the greatest musicians of the nineteenth century in Italy – removing from repertoire absolute masterpieces of opera from Così fan tutte to Macbeth. After the last world war, Mozart in Germany, Bellini, Rossini and Pagina 5 Donizetti in Italy were all to reacquire public favour thanks to legendary singers who rediscovered the precise style of this type of belcanto, from Maria Callas on. In Italy, Catania, Bergamo and especially Pesaro took it upon themselves as a point of honour to diffuse knowledge of all the works of their native sons. Meyerbeer’s misfortune was that he defended the colours of France, a country that has always proved ungrateful to the likes of Berlioz, Gounod, Massenet and, necessarily, Meyerbeer himself. Even Halévy’s La Juive, which has delighted audiences in several countries, was very coolly received at the Opéra Bastille in March 2007! Meyerbeer’s other great misfortune lies in the vocal qualities required of almost all his operas. Living in the golden age of singing, he did not foresee the decadence that jeopardises so much of the nineteenth-century repertoire. What theatre today can put together an exceptional cast for Les Huguenots? Now first-rate tenors and divine sopranos belong only to the past. And this is also true of Rossini-like Italian operas, like this Semiramide with its unique performance difficulty. The young school is now called upon to bring back the splendours of the past, an ambition always nurtured by the Martina Franca Festival. Has Patrizia Ciofi, who made her debut fifteen years ago with La Sonnambula, not perhaps become the new Giulia Grisi? History cannot stop in the face of difficulties; dictionaries and encyclopaedias still have many lacunae to fill and false opinions to correct. These are the reasons which led me to programme both Il Crociato in Egitto at the Fenice in Venice and this Semiramide at the Martina Franca Festival at the same time in two new critical editions. Sergio Segalini Artistic Director of the Martina Franca Festival (Translated by Timothy Alan Shaw) 5 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 W enige Komponisten hatten soviel Pech wie Giacomo Meyerbeer. In Deutschland in einer jüdischen Familie geboren, ist er gezwungen, auf der Suche nach einer künstlerischen Identität, die ihm in seiner Heimat verwehrt ist, nach Italien zu gehen. Er debütiert 1817 in Padua mit Romilda e Costanza und stellt sich 1819 mit Semiramide riconosciuta in Turin vor. Seine Bewunderung für Rossini führt ihn nach Venedig, wo es ihm gelingt, im Teatro San Benedetto vier Monate nach der gelungenen Erfahrung im Piemont Emma di Resburgo durchzusetzen, die auch in Ungarn, Spanien und Polen zur Aufführung kommt. Nach einigen glücklichen Jahren, bewirkt durch den Erfolg von Margherita d’Anjou (Scala, 1820) und L’Esule di Granata (1822, gleichfalls an der Scala), versetzt er am 7. März 1824 das Publikum des Teatro La Fenice mit Il Crociato in Egitto in Entzücken, einem Werk, das in allen Opernhäusern der Welt zu sehen ist, bis es im Frühjahr 1841 zum letzten Mal in St. Petersburg gegeben wird. Dann verläßt Le juif errant – um einen berühmten damaligen Roman von Eugène Sue zu zitieren – auf den Spuren Rossinis, der Venedig nach seiner letzten Semiramide am Teatro La Fenice verlassen hatte, Italien und geht nach Paris. In Frankreich erfindet Meyerbeer ein neues musikalisches Genre, die Grand-Opéra, die nicht nur für berühmte französische Komponisten wie Gounod, Massenet und Saint-Saëns zur Norm werden sollte, sondern auch für den Wagner von Tannhäuser und Lohengrin und den Verdi der Sizilianischen Vesper, des Don Carlos und der Aida. Dank Robert le diable, Les Huguenots und Le Prophète ist Meyerbeer bei seinem Tod der gefeiertste Komponist der Welt und bei weitem der meistgespielte, doch erlebt er die triumphale Aufnahme seiner Africaine am 28. April 1865 an der Pariser Oper nicht mehr. Pagina 6 Dann läßt das auch den größten Musikern des 19. Jahrhunderts zuteil werdende Schicksal aus den Spielplänen der Opernhäuser absolute Meisterwerke von Così fan tutte bis Macbeth verschwinden. Nach dem Zweiten Weltkrieg finden sich in Deutschland Mozart, in Italien Bellini, Rossini und Donizetti in der Publikumsgunst wieder, was legendären Interpreten zu verdanken ist, welche den exakten Stil dieser Art von Belcanto wiedergefunden hatten, beginnend mit Maria Callas. In Italien machen es sich Catania, Bergamo und vor allem Pesaro zur Pflicht, das Gesamtwerk der Genies, deren Geburtsstätte sie waren, zu verbreiten. Meyerbeer hat das Pech, daß er Frankreichs Fahne vertreten hat, eines Landes, das sich gegenüber den diversen Berlioz, Gounod, Massenet... und natürlich Meyerbeer als sehr undankbar erwiesen hat. Noch jetzt, im März 2007, wurde Halévys La Juive, die das Publikum diverser Länder begeistert hat, an der Opéra Bastille mit dem größten Mißtrauen aufgenommen! Meyerbeers anderes großes Pech geht auf die von fast allen seinen Opern verlangten Stimmen und deren Einsatz zurück. Er, der im goldenen Zeitalter des Operngesangs lebte, hatte den derzeitigen Verfall, der einen Großteil des Repertoires des 19. Jahrhunderts gefährdet, nicht vorausgesehen. Welches Opernhaus ist heute in der Lage, für die Hugenotten eine außergewöhnliche Besetzung zusammenzustellen? Die Tenorissimi und die großen Diven gehören nur mehr der Vergangenheit an. Dies gilt auch für die italienischen Opern im Stile Rossinis wie diese Semiramide, die von einzigartiger Schwierigkeit ist. Die Aufgabe, den Glanz der Vergangenheit wieder heraufzubeschwören, hat nun die junge Generation, ein Ehrgeiz, den das Festival von Martina Franca immer hatte. Wurde aus Patrizia Ciofi, die vor fünfzehn Jahren mit La Sonnambula debütierte, nicht die neue Giulia Grisi? 6 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina R 7 ares sont les compositeurs qui ont eu autant de malchance que Giacomo Meyerbeer. Né en Allemagne de parents juifs, il est contraint de partir en Italie à la recherche d’une identité artistique qui lui est refusée dans son pays ; il débute à Padoue en 1817 avec Romilda e Costanza et présente en 1819 à Turin sa Semiramide riconosciuta. Son admiration pour Rossini le conduit à Venise où il parvient à imposer au théâtre San Benedetto, quatre mois après l’expérience positive de Turin, son ouvrage Emma di Resburgo qui sera ensuite représenté jusqu’en Hongrie, en Espagne et en Pologne. Après quelques années de satisfaction grâce au succès de Margherita d’Anjou (Teatro alla Scala, 1820) et L’Esule di Granata (1822, encore à la Scala), il ravit le public de La Fenice le 7 mars 1824 avec Il crociato in Egitto, un ouvrage qui fera le tour de tous les théâtres du monde jusqu’à sa dernière représentation à SaintPétersbourg au printemps 1841. Le «juif errant », pour citer un célèbre roman de l’époque écrit par Eugène Sue, quitte alors l’Italie pour Paris, imitant Rossini qui avait abandonné Venise après sa dernière Semiramide au théâtre de La Fenice. En France, Meyerbeer invente un nouveau genre musical, ce «grand opéra » qui servira d’exemple non seulement à de célèbres compositeurs français comme Gounod, Massenet ou SaintSaëns, mais aussi au Wagner de Tannhäuser et de Lohengrin et au Verdi des Vêpres Siciliennes, de Don Carlos ou encore d’Aïda. Grâce à Robert le Diable, Les Huguenots et Le Prophète, Meyerbeer est à sa mort le compositeur le plus acclamé du monde et de loin le plus représenté, mais il n’aura pas eu le temps d’assister à l’accueil triomphal réservé le 28 avril 1865 à son Africaine donnée à l’Opéra de Paris. Puis le destin inexorable qui frappa jusqu’aux plus grands musiciens italiens du dix-neuvième siècle fait disparaître de l’affiche des théâtres lyriques des chefs-d’œuvre Die Geschichte darf vor den Schwierigkeiten nicht haltmachen, denn die Nachschlagewerke und Enzyklopädien haben noch viele Leerstellen zu füllen bzw. falsche Meinungen zu korrigieren. Aus diesem Grund hatte ich Il Crociato in Egitto am Teatro La Fenice in Venedig und diese Semiramide beim Festival von Martina Franca in zwei neuen kritischen Ausgaben gleichzeitig programmiert. Sergio Segalini Künstlerischer Leiter des Festivals von Martina Franca (Übersetzung: Eva Pleus) 7 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 absolus, de Cosi fan tutte à Macbeth. Après la seconde guerre mondiale, Mozart en Allemagne, Bellini, Rossini et Donizetti en Italie ont à nouveau la faveur du public grâce à des interprètes légendaires qui retrouvent le style particulier de ce genre de bel canto, à commencer par Maria Callas. En Italie, les villes de Catane, Bergame et surtout Pesaro se font un devoir de faire connaître l’œuvre de génies auxquels elles ont donné naissance. Meyerbeer a la malchance d’avoir défendu les couleurs de la France, qui s’est toujours montrée fort ingrate avec des compositeurs comme Berlioz, Gounod, Massenet, et bien sûr avec Meyerbeer. Aujourd’hui encore, La Juive de Fromental Halévy – qui a suscité l’enthousiasme du public dans divers pays – a été accueillie avec la plus grande réserve à l’Opéra Bastille en mars 2007 ! La seconde grande malchance de Meyerbeer concerne l’écriture vocale de la plupart de ses ouvrages. Ayant vécu en plein âge d’or du chant, le compositeur n’avait pas prévu la décadence actuelle qui met en danger une grande partie du répertoire du dix-neuvième siècle. Quel théâtre est aujourd’hui en mesure de réunir une distribution d’exception pour Les Huguenots ? Désormais, les ténors de tout premier plan et les grandes divines appartiennent au passé. Il en va de même pour les opéras italiens de style rossinien comme cette Semiramide qui présente une difficulté d’exécution absolument unique. La nouvelle garde a maintenant la tâche d’évoquer les fastes d’autrefois, une ambition à laquelle le Festival de Martina Franca s’est toujours attaché. Patrizia Ciofi, qui débuta il y a quinze ans dans La Sonnambula n’est-elle pas devenue la nouvelle Giulia Grisi ? L’histoire ne saurait s’arrêter devant les obstacles : dictionnaires et encyclopédies doivent encore combler de nombreux vides ou corriger de fausses opinions. C’est la raison pour laquelle j’avais programmé en même temps Il crociato in Egitto Pagina 8 à La Fenice de Venise et cette Semiramide au Festival de Martina Franca dans deux nouvelles éditions critiques. Sergio Segalini Directeur artistique du Festival de Martina Franca (Traduit par Cécile Viars) 8 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina Aldo Caputo (Ircano), Roberto De Biasio (Sibari) 9 9 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 D i un anno più giovane di Rossini, Giacomo Meyerbeer fu, accanto al Pesarese, uno degli operisti di maggior successo in Italia negli anni della Restaurazione. Tra il 1817 e il 1824 egli fece infatti rappresentare sulle scene della penisola sette opere, iniziando con la semiseria Romilda e Costanza, data al Teatro Nuovo di Padova il 19 luglio 1817, per finire con Il crociato in Egitto, messo in scena alla Fenice di Venezia il 7 marzo del 1824; un’ottava opera, Ines di Castro, o sia Pietro di Portogallo, destinata a Napoli, rimase invece incompiuta. Giacomo Meyerbeer era nato Jakob Liebmann Beer, il 5 settembre 1791, a Tasdorf, nei pressi di Berlino, da una famiglia di ebrei facoltosi: il padre dirigeva delle raffinerie di zucchero, mentre la madre, Amalia Meyer, proveniva da una famiglia di banchieri. E fu proprio per compiacere il nonno materno, che altrimenti non gli avrebbe lasciato in eredità i suoi cospicui beni, che egli antepose il cognome Meyer a Beer, divenendo così Meyerbeer. Fin da piccolo, Jakob mostrò una spiccata predisposizione per la musica. Ebbe i migliori maestri, studiò pianoforte con Clementi e teoria e composizione con Zelter, il consigliere musicale di Goethe, e poi con l’abate Vogler, altro celebre didatta dell’epoca. Recatosi a Vienna nel 1814, si fece apprezzare come pianista virtuoso, poi, su consiglio di Salieri, decise di tentare la fortuna come operista in Italia, dove mutò definitivamente il proprio nome in Giacomo. In Germania aveva già composto, negli anni precedenti, dei lavori teatrali, due dei quali erano anche stati rappresentati, come l’opera-oratorio Jephtas Gelübde (Monaco, Hofoper, 23 dicembre 1812) e il Lustspiel in 2 atti Wirth und Gast (Stoccarda, 6 gennaio 1813). Ma la terra promessa dell’opera rimaneva l’Italia, e lì il giovane Meyerbeer avrebbe potuto giocare al meglio tutte le sue carte. L’esordio non fu promettentissimo. Dopo la Romilda e Pagina 10 Costanza padovana dell’estate 1817, il musicista tedesco dovette attendere quasi due anni prima di far rappresentare una sua nuova opera sulle scene italiane: e fu proprio la nostra Semiramide riconosciuta, data al Teatro Regio di Torino nella stagione di Carnevale del 1819. Pochi mesi dopo, il 26 giugno 1819, Meyerbeer presentava la sua Emma di Resburgo sulle stesse scene di quel Teatro San Benedetto di Venezia in cui, appena due mesi prima, Rossini aveva fatto rappresentare Eduardo e Cristina, sorta di pastiche basato sulla rielaborazione di brani provenienti da tre sue precedenti opere (Adelaide di Borgogna, Ricciardo e Zoraide ed Ermione). Il paragone con l’opera di Rossini non si risolse certo a sfavore di Meyerbeer. Emma di Resburgo fu il suo primo vero successo italiano, e varcò rapidamente i confini nazionali, venendo ripresa nel giro di un anno, in italiano o tedesco, a Dresda, Berlino e Vienna. L’anno successivo si aprirono così finalmente a Meyerbeer le porte della Scala di Milano, dove la Margherita d’Anjou, su libretto di Felice Romani, andò in scena la sera del 14 novembre 1820. Ancora meglio andarono invece le cose al musicista tedesco un anno e mezzo dopo, allorché L’esule di Granata, sempre su libretto di Felice Romani, ebbe una calda accoglienza da parte del pubblico e della critica scaligeri la sera del 12 marzo 1822. Esattamente due anni più tardi, il 7 marzo del 1824, Il Crociato in Egitto concludeva gloriosamente sulle scene del Teatro la Fenice di Venezia la carriera di operista italiano di Giacomo Meyerbeer. Intrecciata saldamente a quella di Rossini durante gli anni italiani 1817-1822, la carriera operistica di Meyerbeer mostra non pochi altri punti di contatto con quella del Pesarese. Entrambi i musicisti ottennero i primi successi in Italia, ma conclusero la loro attività in Francia, dove presero stabilmente la loro residenza negli anni della maturità; ed entrambi misero in musi10 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 ca un’opera inspirata alle vicende della regina di Babilonia Semiramide, anche se trassero lo spunto per i loro libretti da due fonti differenti. L’opera di Meyerbeer, che precede quella di Rossini di quattro anni, si basa infatti su un adattamento, curato probabilmente dal conte Ludovico Piossasco Feys, del libretto scritto da Pietro Metastasio nel lontano 1729 e musicato da allora in poi numerose volte dai maggiori autori del Settecento italiano. Il libretto di Rossini è invece un adattamento, ad opera di Gaetano Rossi, della tragedia Sémiramis scritta da Voltaire nel 1749. La ripresa del vecchio libretto di Metastasio nasceva nel clima di delirio passatista che aveva fatto seguito, nel Piemonte di Vittorio Emanuele I°, alla cacciata dei Francesi e alla restaurazione della dinastia dei Savoia, una delle più reazionarie di tutta la Penisola. Tuttavia il conte Piossasco Feys aveva operato abbastanza abilmente in modo da trasformare la tragedia metastasiana, basata sulla classica alternanza recitativo - aria solistica, in una struttura più agile e moderna, comprendente un minor numero di arie, duetti, terzetti e pezzi d’insieme. L’opera fu scritta da Meyerbeer per una delle più apprezzate cantanti dell’epoca, Carolina Bassi, un’interprete dotata di una grande estensione vocale che le permetteva di esprimersi al meglio sia nei ruoli di contralto sia in quelli di soprano. Nella parte iniziale dell’opera, in cui Semiramide celebra il suo trionfo dopo la morte del marito e si veste in abiti maschili, spacciandosi per il di lui figlio, Meyerbeer ha in effetti scritto la parte di Semiramide utilizzando un registro piuttosto basso. Solo dopo aver rivelato la sua vera natura di donna, Semiramide può sciogliersi vocalmente e attingere le note più alte del registro sopranile. Forse anche perché tagliata addosso ad un’interprete dalle caratteristiche vocali così particolari, oltre che per il carattere démodé del libretto, Semiramide riconosciuta ebbe un modesto successo Pagina 11 in Italia e dopo un paio di riprese a Bologna e Sinigallia nel 1820, scomparve completamente dal repertorio. Ma in essa il talento di Meyerbeer aveva già avuto ampio modo di rivelarsi in più di un’occasione, come l’ascolto del nostro CD del resto potrà dimostrare, concretizzandosi in pagine dal profilo chiaramente delineato e personale, come ad esempio l’aria di Semiramide nel primo atto, Il piacer, la gioia scenda, che non a caso Meyerbeer riutilizzò cinque anni dopo nel Crociato in Egitto. Danilo Prefumo 11 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 O ne year younger than Rossini, Giacomo Meyerbeer was, with his colleague from Pesaro, one of the most successful opera composers in Italy in the years of the restoration. Between 1817 and 1824 he produced seven operas in Italy, starting with the semi-serious Romilda e Costanza, staged at the Teatro Nuovo in Padua on 19th July 1817, and finishing with Il crociato in Egitto at the Fenice Theatre in Venice on 7th March 1824; an eighth opera, Ines di Castro, o sia Pietro di Portogallo, destined for Naples was left unfinished. Giacomo Meyerbeer was born Jakob Liebmann Beer on 5th September 1791 in Tasdorf, near Berlin, to a family of wealthy Jews: his father was the manager of a sugar refinery, while his mother, Amalia Meyer, came from a family of bankers. He added the surname Meyer to his father’s so as to please his maternal grandfather, who would otherwise not have left him his conspicuous wealth as his inheritance, thus forming the surname Meyerbeer. From an early age Jakob showed a clear talent for music. He had the finest teachers, studied the piano with Clementi and theory and composition with Zelter, Goethe’s musical advisor, and then with Abbot Vogler, another famous teacher of the day. Moving to Vienna in 1814, he became a highly appreciated virtuoso pianist, then, on Salieri’s advice, decided to try his fortune as an opera composer in Italy, where he changed his name definitively to Giacomo. He had already composed works for the theatre in Germany in previous years, two of which had even been performed: the oratorio-opera Jephtas Gelübde (Munich, Hofoper, 23rd December 1812) and the two-act Lustspiel Wirth und Gast (Stuttgart, 6th January 1813). But Italy was still the promised land for opera, and that was where the young Meyerbeer would be able to play his best cards. He did not get off to a very promising start. After the Pagina 12 Romilda e Costanza staged in Padua in summer 1817, the German musician had to wait almost two years before seeing another of his operas on the stage: and it was this Semiramide riconosciuta, performed at the Teatro Regio in Turin in the 1819 carnival season. A few months later, on 26th June 1819, Meyerbeer presented his Emma di Resburgo at the Teatro San Benedetto in Venice where, just two months before, Rossini had staged Eduardo e Cristina, a sort of pastiche based on the re-elaboration of pieces taken from three of his previous works (Adelaide di Borgogna, Ricciardo e Zoraide and Ermione). The comparison with Rossini’s opera was certainly not unfavourable to Meyerbeer. Emma di Resburgo was his first real success in Italy, and soon went beyond the nation’s bounds, being performed within the space of one year, in Italian or German, in Dresden, Berlin and Vienna. One year later the doors of La Scala in Milan finally opened for Meyerbeer; his Margherita d’Anjou, on a libretto by Felice Romani, was staged on the evening of 14th November 1820. Things were to go yet even better for the German musician a year later, when L’esule di Granata, again on a libretto by Felice Romani, was warmly received by public and critics alike at La Scala on the evening of 12th March 1822. Exactly two years later, on 7th March 1824, Il crociato in Egitto brought a glorious conclusion to Giacomo Meyerbeer’s Italian opera career at the Fenice Theatre in Venice. Closely interwoven with Rossini’s career during the Italian years 1817-1822, Meyerbeer’s career as an opera composer has no few points of contact with the Italian’s. Both musicians won their first successes in Italy, but concluded their careers in France where they took up stable residence in the years of their maturity; and both set to music an opera based on the story of the queen of Babylon Semiramide, though they drew inspiration for their librettos from two different sources. 12 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Meyerbeer’s opera, written four years before Rossini’s, is based on an adaptation, probably done by Count Ludovico Piossasco Feys, of the libretto written by Pietro Metastasio in the far-off year of 1729, which had already been set to music several times by leading composers of the eighteenth century. Rossini’s libretto, on the other hand, is an adaptation, by Gaetano Rossi, of the tragedy Sémiramis written by Voltaire in 1749. This return to the old Metastasio libretto came in the climate of delirium for the past that in Vittorio Emanuele I’s Piedmont had followed the driving out of the French and the restoration of the Savoia dynasty, one of the most reactionary in the whole Italian peninsula. Count Piossasco Feys, however, had worked skilfully and transformed the Metastasio tragedy, based on the classical alternation recitative – solo aria, into a more agile, modern structure, including a smaller number of arias, duets, trios and ensemble pieces. Meyerbeer’s opera was written for one of the most esteemed singers of the day, Carolina Bassi, a performer with a great vocal range that enabled her to give of her best both in contralto and in soprano roles. In the early part of the opera, where Semiramide celebrates her triumph after her husband’s death and dresses in men’s clothing, passing herself off as his son, Meyerbeer writes her part using a rather low register. Only after she has revealed her true nature as a woman can Semiramide free herself vocally and rise up to the higher notes of the soprano register. Perhaps because of the fact that it was made to measure for a singer with such peculiar vocal characteristics, and on account of the démodé nature of the libretto, Semiramide riconosciuta enjoyed only modest success in Italy, and after a few further performances in Bologna and Sinigallia in 1820, it disappeared completely from operatic repertoire. Yet in this opera Meyerbeer’s talent had ample possibilities to reveal Pagina 13 itself on more than one occasion, as indeed listening to our CD will show, providing pages of clearly marked, personal profile, like for example Semiramide’s first-act aria, Il piacer, la gioia scenda, which interestingly enough Meyerbeer was to use again five years later in Il crociato in Egitto. Danilo Prefumo (Translated by Timothy Alan Shaw) 13 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 G iacomo Meyerbeer, der ein Jahr jünger als Rossini war, war zusammen mit diesem in den Jahren der Restauration einer der in Italien erfolgreichsten Opernkomponisten. Von 1817 bis 1824 brachte er an den Bühnen der Halbinsel sieben Opern heraus, beginnend mit der semiseria Romilda e Costanza im Teatro Nuovo zu Padua am 19. Juli 1817, um mit Il crociato in Egitto zu enden, der am 7. März 1824 über die Bühne des venezianischen Teatro La Fenice ging. Eine für Neapel bestimmte achte Oper, Ines di Castro o sia Pietro di Portogallo blieb hingegen unvollendet. Giacomo Meyerbeer wurde als Jakob Liebmann Beer am 5. September 1791 in Tasdorf in der Nähe von Berlin in einer Familie wohlhabender Juden geboren; sein Vater leitete Zuckerraffinerien, während seine Mutter Amalia Meyer aus einer Bankiersfamilie stammte. Es war, um seinen Großvater mütterlicherseits zufriedenzustellen (der ihm sonst nicht seinen umfangreichen Besitz vermacht hätte), daß er den Namen Meyer dem Beer voranstellte und so zu Meyerbeer wurde. Schon als Kind zeigte Jakob ausgeprägtes Talent für Musik. Er hatte die besten Lehrer, studierte Klavier bei Clementi und Theorie und Komposition bei Zelter, dem musikalischen Ratgeber Goethes, und dann beim Abbé Vogler, einem weiteren damals berühmten Lehrer. 1814 ging er nach Wien, wo er als Klaviervirtuose erfolgreich war, und beschloß dann auf Salieris Rat hin, sein Glück als Opernkomponist in Italien zu versuchen, wo er seinen Vornamen endgültig in Giacomo veränderte. Zuvor hatte er in Deutschland schon Bühnenwerke geschrieben, von denen zwei auch aufgeführt worden waren, nämlich die Oratorienoper Jephtas Gelübde (München, Hofoper, 23. Dezember 1812) und das zweiaktige Lustspiel Wirth und Gast (Stuttgart, 6. Januar 1813). Das gelobte Land der Oper blieb aber Italien, wo der junge Meyerbeer alle seine Asse am besten ausspielen konnte. Pagina 14 Sein Debüt war nicht allzu vielversprechend. Nach Romilda e Costanza in Padua im Sommer 1817 mußte der deutsche Komponist fast zwei Jahre warten, bis er auf den italienischen Bühnen eine neue Oper herausbringen konnte. Es handelte sich um unsere Semiramide riconosciuta, die in der Karnevalssaison 1819 am Teatro Regio in Turin gegeben wurde. Wenige Monate danach, am 26. Juni 1819, stellte Meyerbeer seine Emma di Resburgo in dem selben Teatro San Benedetto in Venedig vor, wo kaum zwei Monate zuvor Rossini Eduardo e Cristina zur Aufführung gebracht hatte, eine Art pastiche, das aus der Bearbeitung von Stücken aus drei vorhergegangenen Opern (Adelaide di Borgogna, Ricciardo e Zoraide und Ermione) entstanden war. Der Vergleich mit Rossinis Werk ging nicht zu Meyerbeers Nachteil aus, denn Emma di Resburgo war sein erster echter italienischer Erfolg und überschritt rasch die Grenzen des Landes, wobei es innerhalb eines Jahres auf Italienisch oder Deutsch in Dresden, Berlin und Wien gespielt wurde. So öffneten sich im Jahr darauf endlich die Tore der Mailänder Scala für Meyerbeer, wo Margherita d’Anjou auf ein Libretto von Felice Romani am 14. November 1820 über die Bühne ging. Eineinhalb Jahre später liefen die Dinge für den deutschen Komponisten noch viel besser, als L’esule di Granata, gleichfalls auf ein Libretto von Felice Romani, von der Kritik und vom Publikum der Scala am 12. März 1822 sehr gut aufgenommen wurde. Genau zwei Jahre später schloß Il crociato in Egitto die italienische Karriere Giacomo Meyerbeers als Opernkomponist am 7. März 1824 in Venedig glorreich ab. War Meyerbeers Karriere in den italienischen Jahren 1817-1822 eng mit der Rossinis verflochten, so weist sie nicht wenige andere Berührungspunkte mit dem Komponisten aus Pesaro auf. Beide hatten ihre ersten Erfolge in Italien, beendeten ihre Tätigkeit aber in 14 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Frankreich, wo sie sich in ihren Reifejahren fest niederließen, und beide vertonten ein an den Erlebnissen von Semiramis, der Königin von Babylonien, inspiriertes Werk, obwohl sie die Anregung für ihre Libretti aus zwei verschiedenen Quellen schöpften. Meyerbeers Oper, die vier Jahre vor der von Rossini entstand, gründet auf einer wahrscheinlich vom Grafen Ludovico Piossasco Feys vorgenommenen Bearbeitung des von Pietro Metastasio im fernen 1729 geschriebenen Librettos, das seit damals von den bedeutendsten Komponisten des italienischen 18. Jahrhunderts zahlreiche Male vertont worden war. Rossinis Libretto hingegen ist eine Bearbeitung der von Voltaire 1749 geschriebenen Tragödie Sémiramis durch Gaetano Rossi. Metastasios altes Libretto wurde in dem Klima vergangenheitstrunkenen Taumels hervorgeholt, das im Piemont von Viktor Emanuel I. der Vertreibung der Franzosen und der Restauration der Dynastie der Savoia, einer reaktionärsten der gesamten Halbinsel, gefolgt war. Graf Piossasco Freys war aber recht geschickt vorgegangen und hatte Metastasios Tragödie, die auf der klassischen Abwechslung zwischen Rezitativ und Soloarie basierte, in eine beweglichere und modernere Struktur verwandelt, die eine geringere Anzahl von Arien, Duetten, Terzetten und Ensembles umfaßte. Meyerbeer schrieb die Oper für Carolina Bassi, eine der gefeiertsten Sängerinnen jener Zeit und mit großem Stimmumfang gesegnet, der es ihr erlaubte, sowohl in Alt-, als auch in Sopranrollen ihr Bestes zu geben. Zu Beginn der Oper, wenn Semiramis nach dem Tod ihres Gatten ihren Triumph feiert und Männerkleidung anlegt, um sich als dessen Sohn auszugeben, verwendet Meyerbeer für diese Rolle eine eher tiefe Tessitura. Erst, als sie sich als Frau zu erkennen gegeben hat, kann sich Semiramis stimmlich lösen und die höchsten Noten der Sopranstimme erreichen. Vielleicht Pagina 15 auch, weil es auf eine Interpretin mit so speziellen stimmlichen Merkmalen zugeschnitten war, und auch wegen des veralteten Charakters des Librettos hatte Semiramide riconosciuta in Italien mäßigen Erfolg und verschwand nach ein paar Wiederaufnahmen 1820 in Bologna und Sinigaglia völlig aus dem Repertoire. Meyerbeers Talent hatte aber darin schon große Möglichkeiten gehabt, sich bei mehr als einer Gelegenheit zu erweisen (wie unsere CD im übrigen bestens beweisen kann), die sich in Seiten von klar umrissenem, persönlichem Profil niederschlagen, wie zum Beispiel der Arie der Semiramis im ersten Akt, Il piacer, la gioia scenda, die Meyerbeer nicht zufällig fünf Jahre später in Il crociato in Egitto wiederverwendete. Danilo Prefumo (Übersetzung: Eva Pleus) 15 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 G iacomo Meyerbeer fut, avec Rossini, son aîné d’un an, un des plus célèbres compositeurs lyriques d’Italie pendant la période de la Restauration au Piémont. De 1817 à 1824, il fit en effet représenter sur les scènes italiennes sept ouvrages, à commencer par l’opéra semiseria Romilda e Costanza, donné au Teatro Nuovo de Padoue le 19 juillet 1817, pour finir avec Il crociato in Egitto, mis en scène au théâtre La Fenice de Venise le 7 mars 1824 ; un huitième ouvrage, Ines di Castro, o sia Pietro di Portogallo, destiné à Naples, demeura en revanche inachevé. Giacomo Meyerbeer, de son vrai nom Jakob Liebmann Beer, était né le 5 septembre 1791 à Tasdorf, près de Berlin, dans une famille juive aisée : son père dirigeait des raffineries de sucre et sa mère Amalia Meyer était issue d’une famille de banquiers. Et c’est pour satisfaire son grand-père maternel, qui autrement ne lui aurait pas laissé en héritage ses biens considérables, qu’il rattacha les deux noms de famille, devenant ainsi Meyerbeer. Dès son tout jeune âge, Jakob se montra particulièrement enclin à la musique. Il eut les meilleurs professeurs, étudia le piano avec Clementi et la théorie et la composition avec Zelter, conseiller musical de Go ethe, puis avec l’abbé Vogler, autre célèbre pédagogue de l’époque. Lors de son séjour viennois en 1814, il se fit apprécier comme pianiste virtuose puis, sur les conseils de Salieri, il décida de tenter sa chance comme compositeur lyrique en Italie, où son prénom se transforma définitivement en Giacomo. En Allemagne, il avait déjà composé des ouvrages lyriques – deux desquels ayant été représentés – comme l’opéra oratorio Jephtas Gelübde (Munich, Hofoper, 23 décembre 1812) et le Lustspiel en deux actes Wirth und Gast (Stuttgart, 6 janvier 1813). Mais l’Italie était la terre promise de l’opéra et c’est là que le jeune Meyerbeer allait pouvoir exprimer tout son talent. Pagina 16 Ses débuts ne furent cependant pas très prometteurs. Après la représentation de Romilda e Costanza à Padoue pendant l’été 1817, le musicien allemand dut attendre pratiquement deux ans avant de faire donner un autre de ses ouvrages sur une scène italienne, et il s’agissait précisément de notre Semiramide riconosciuta, montée au Teatro Regio de Turin pendant la saison du Carnaval 1819. Quelques mois plus tard, le 26 juin 1819, Meyerbeer présentait son Emma di Resburgo sur la même scène du Teatro San Benedetto de Venise qui avait accueilli deux mois plus tôt l’ouvrage de Rossini Eduardo e Cristina, sorte de pastiche basé sur le remaniement de parties tirées de trois de ses précédents opéras (opéra oratorio di Borgogna, Ricciardo e Zoraide et Ermione). La comparaison avec l’ouvrage de Rossini ne tourna certes pas au détriment de Meyerbeer. Emma di Resburgo fut son premier véritable succès italien et franchit rapidement les frontières du pays pour être repris, en l’espace d’un an à peine, en italien ou en allemand, à Dresde, Berlin et Vienne. L’année suivante, les portes du Teatro alla Scala de Milan s’ouvrirent enfin à Meyerbeer et sa Margherita d’Anjou, sur un livret de Felice Romani, fut mise en scène le 14 novembre 1820. Les choses allèrent encore mieux pour le musicien allemand un an plus tard, le 12 mars 1822, quand son ouvrage L’esule di Granata, toujours sur un livret de Felice Romani, reçut un accueil chaleureux et du public et de la critique de la Scala. Le 7 mars 1824, soit deux ans plus tard exactement, s’achevait glorieusement la carrière italienne de Giacomo Meyerbeer sur la scène du Teatro La Fenice, où l’on donnait Il Crociato in Egitto. Les carrières lyriques de Meyerbeer et de Rossini, étroitement entremêlées pendant les années italiennes 1817-1822, montrent plusieurs points communs. Les deux musiciens obtinrent leurs premiers succès en Italie mais terminèrent leur carrière artistique en 16 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 France, pays dans lequel ils s’établirent pendant les années de la maturité ; et tous deux mirent en musique une œuvre inspirée de l’histoire de Sémiramis, reine de Babylone, bien qu’ils aient puisé à deux sources différentes pour leurs livrets. L’ouvrage de Meyerbeer, qui précède de quatre ans celui de Rossini, est en effet basé sur une adaptation, sans doute réalisée par le comte Ludovico Piossasco Feys, d’un livret écrit par Métastase en 1729 et mis en musique depuis lors par les plus importants compositeurs italiens du dix-huitième siècle. En revanche, le livret de Rossini est une adaptation que fit Gaetano Rossi de la tragédie de Voltaire Sémiramis (1749). La reprise du vieux livret de Métastase s’inscrivait dans le climat de délire passéiste qui avait suivi, dans le Piémont de Victor Emmanuel 1er, l’expulsion des Français et la restauration de la dynastie des Savoie, une des plus réactionnaires de toute la Péninsule. Cependant, le comte Piossasco Feys avait été assez habile pour transformer la tragédie de Métastase, basée sur l’alternance classique récitatif-aria soliste, en une structure plus souple et plus moderne comprenant un nombre plus réduit d’arias, de duos, de trios et de morceaux d’ensemble. Meyerbeer composa la musique pour l’une des cantatrices les plus en vogue à l’époque, Carolina Bassi, dont le registre vocal très étendu lui permettait de s’exprimer parfaitement aussi bien dans les rôles de contralto que dans ceux de soprano. Dans la partie initiale de l’opéra, où Sémiramis célèbre son triomphe après la mort de son époux et s’habille en homme pour faire croire qu’elle est son fils, Meyerbeer a effectivement écrit la partie de Sémiramis dans un registre assez bas. Mais après avoir révélé qu’elle est une femme, Sémiramis peut enfin jouir d’une plus grande liberté vocale et entonner les notes plus aigues du registre de soprano. Semiramide riconosciuta n’eut qu’un modeste succès en Italie et, après quelques Pagina 17 représentations à Bologne et Sinigallia en 1820, disparut complètement du répertoire, sans doute parce que l’ouvrage avait été écrit pour une interprète possédant des qualités vocales très particulières et que le livret était un peu démodé. Mais, comme le prouve l’écoute de ce CD, cet opéra avait déjà permis au talent de Meyerbeer de s’exprimer dans des pages aux contours nets et personnels, comme par exemple l’aria de Sémiramis au premier acte, Il piacer, la gioia scenda, que Meyerbeer utilisera à nouveau cinq ans plus tard dans Il Crociato in Egitto. Danilo Prefumo (Traduit par Cécile Viars) 17 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 18 Federico Sacchi (Mirteo), Clara Polito (Semiramide), Eufemia Tufano (Scitalce) 18 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 19 Semiramide/Nino ne approfitta per rimandare la scelta a dopo il banchetto serale. Rimasta sola con Sibari, Semiramide lo riconosce e ne viene riconosciuta. Dopo avergli raccomandato di non svelare il suo travestimento, la regina gli racconta gli eventi della notte della sua fuga dall’Egitto con l’amante Idreno, quando da questi venne quasi uccisa per una ragione che ignora ancora. Sibari commenta tra sé di attendere il momento per rivelare a Semiramide il suo antico amore. Negli orti pensili della città Scitalce si lamenta di essere giunto in Babilonia per trovare la felicità con Tamiri mentre l’incontro inatteso con Semiramide ha riaperto vecchie ferite. Raggiunto da Sibari, i due si riconoscono. Scitalce rivela di aver riconosciuto Semiramide, che credeva di aver ucciso spinto dalla rivelazione di un tradimento che Sibari gli aveva fatto. Entrambi concordano di mantenere celati i rispettivi segreti. Scitalce s’incontra finalmente con Semiramide. Dapprima i due si scambiano parole pungenti, poi l’amore prende il sopravvento, anche se nessuno dei due osa confessarlo apertamente. Frattanto si sparge la voce che la scelta di Tamiri propenderebbe verso Scitalce. Ircano e Mirteo si coalizzano allora per togliere di mezzo il rivale, ma anche Sibari ha un suo piano per annientare il vecchio amante di Semiramide. Durante il banchetto Sibari versa del veleno nella coppa dello sposo e lo rivela ad Ircano. La festa ha inizio; Semiramide/Nino invita Tamiri a consegnare la coppa al suo favorito: è Scitalce. Ma questi tentenna e poi rifiuta l’onore accordatogli. Tra lo sbigottimento generale, Semiramide coglie l’occasione al balzo e invita Tamiri ad una nuova scelta. La coppa viene presentata ad Ircano, che, conoscendone il contenuto letale, però la getta a terra, con la scusa di non poter accettare lo scarto di un rivale. Indignata, Tamiri offre la sua mano a chi vendicherà l’affronto che ha ricevuto da Scitalce. Ircano stesso si offre come paladino, mentre Semiramide/Nino rivendica per sé il diritto alla giusta punizione. TRAMA Antefatto Semiramide, figlia del re d’Egitto Vessore, si è invaghita del principe indiano Scitalce, giunto a corte sotto il falso nome di Idreno. Di fronte al rifiuto paterno di sposarlo, Semiramide decide di fuggire con lui. Ma Scitalce, ingannato sulla fedeltà di Semiramide dal finto amico Sibari, suo occulto rivale in amore, nella notte della fuga la pugnala e getta nel Nilo. Sopravvissuta fortunosamente, Semiramide dopo mille traversie giunge a Babilonia, dove sposa il re Nino dalla quale ha un figlio, di nome Nino pur esso. Grazie alla grande somiglianza con lui, alla morte del re Semiramide si spaccia per il figlio e assume il potere, regnano in abiti maschili, mentre Nino, volutamente cresciuto effeminato e molle, trascorre i suoi giorni segregato nella reggia in abiti femminili. Mentre accadeva tutto questo, Mirteo, fratello minore di Semiramide, trascorreva la sua infanzia alla corte del re bactriano Zoroastro. Qui si invaghiva della principessa ereditaria Tamiri, la cui sorte matrimoniale doveva però essere decisa alla corte di Nino, di cui i bactriani erano tributari. Giunta in età idonea per le nozze, Tamiri si reca dunque a Babilonia, dove trova ad attenderla aspiranti mariti provenienti da tutto l’Oriente. Atto Primo Alla reggia di Babilonia è il giorno della scelta tra i principi pretendenti alla mano di Tamiri. Davanti a Semiramide (che tutti credono Nino) sfilano lo scita Ircano, l’egiziano Mirteo e l’indiano Scitalce. E’ su quest’ultimo che pare indirizzarsi la simpatia di Tamiri, ma Semiramide crede di riconoscere in lui l’antico amante Idreno, e del pari Scitalce sembra ravvisare in Nino Semiramide. Mentre i due sbiancano in volto, tuoni terribili risuonano provvidenzialmente in cielo, e 19 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 20 lui. Temendo che Sibari sveli il suo travestimento in abiti maschili, Semiramide ordina che sia allontanato, ma tutti pretendono invece che resti e parli. Sibari confessa ogni suo misfatto, ma prima che possa rivelare la vera identità di Nino, è Semiramide stessa che si svela al popolo. Ciò che ha fatto l’ha fatto per il bene dell’Assiria, ma se i suoi sudditi non sono disposti a riconoscere di aver avuto in lei il migliore dei sovrani, lei stessa deporrà la corona. Riconfermata regina, Semiramide può riabbracciare fratello e amante, e invoca clemenza verso Sibari. Tamiri concede a Mirteo la sospirata mano. Atto Secondo Tamiri esprime a Mirteo tutta la sua stima, ma gli conferma il suo amore per Scitalce; Sibari offre ad Ircano il suo aiuto per un rapimento risolutore della ragazza. Semiramide cerca di saggiare fino a qual punto Tamiri spasimi per Scitalce; poi decide di incontrare nuovamente l’antico amante e lo invita a recuperare i sentimenti che li univano, ma Scitalce le oppone i vecchi tradimenti, di cui Semiramide non sa capacitarsi. Sulle rive dell’Eufrate Ircano si è fatto raggiungere dalla sua flotta per attuare il rapimento di Tamiri. Gli Sciti attaccano ma vengono sconfitti dalla cavalleria assira. Mirteo disarma Ircano; mentre viene condotto in carcere questi giura nuova vendetta. Mirteo ringrazia Sibari per averlo avvertito in tempo dell’assalto di Ircano, ma quello gli ricorda che il suo maggior rivale è Scitalce: egli non solo gli insidia la donna amata ma, sotto il nome di Idreno, quindici anni prima aveva tentato di rapirgli la sorella in Egitto, uccidendola poi. Mirteo giura vendetta. Semiramide rinnova a Scitalce l’offerta della sua mano, ma ottiene nuovamente un netto rifiuto. Raggiunto da Mirteo, che vuole vendicare la sorella, Scitalce gli promette soddisfazione. Ma mentre il duello tra i due sta per avere inizio davanti agli occhi del popolo babilonese, giunge Ircano che pretende di battersi contro Scitalce per guadagnarsi la mano messa in palio da Tamiri. Semiramide lo rimprovera di non aver obbedito al suo ordine di lasciare la città e gli chiede con quale diritto pretenda ora ciò che prima ha rifiutato. Ircano rivela di non aver respinto Tamiri ma solo la coppa col il veleno e riversa la colpa su Sibari. Semiramide rimanda ogni giudizio. Mirteo e Scitalce fanno il loro ingresso in campo. Tamiri scongiura Mirteo di non battersi, ma questi dichiara di volersi comunque vendicare del rapimento e uccisione della sorella. Scitalce ammette la propria colpevolezza ma mostra la lettera in cui Sibari l’avvertiva del presunta trappola di Semiramide per sbarazzarsi di 20 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 21 lover Idreno in him, and in the same way Scitalce believes that in Nino he sees Semiramide. The two fall pale, and terrible thunderclaps are heard in the sky, providentially offering Semiramide/Nino the chance to postpone the choice until after the evening’s banquet. When she is alone with Sibari, Semiramide recognises him and is in turn recognised. Semiramide urges Sibari not to reveal her disguise and then tells him of the events of the night of her flight from Egypt with her beloved Idreno, when she was almost killed by him for a reason that she still does not know. Sibari thinks that he will have to wait for the right moment to tell Semiramide of his old love. In the hanging gardens of Babylon Scitalce complains that he has come to Babylon to find happiness with Tamiri but that this unexpected encounter with Semiramide has opened up old wounds. When Sibari joins him the two men recognise one another. Scitalce admits that he has recognised Semiramide, whom he thought he had killed, prompted by the revelation of betrayal made to him by Sibari. Both agree to keep their true identities secret. Scitalce finally meets Semiramide. At first both exchange barbed words, but then love gets the better of them, though neither dares confess this openly. The rumour spreads that Tamiri will choose Scitalce; Ircano and Mirteo plot together to remove their rival, but Sibari too has a plan to destroy Semiramide’s former lover. During the banquet Sibari pours poison into the husband’s cup and tells Ircano. The feast begins; Semiramide/Nino invites Tamiri to hand the cup to her favourite: this is Scitalce. But Scitalce hesitates and refuses the honour paid to him. Amid the general astonishment Semiramide is swift to grasp the chance and invites Tamiri to make another choice. The cup is presented to Ircano, who, knowing of its lethal contents, casts it to the ground excusing himself by saying he cannot accept what a rival has rejected. Tamiri is indignant and declares that she will offer her hand THE PLOT Prologue Semiramide, daughter of Vessore the king of Egypt, has fallen in love with the Indian prince Scitalce, who has arrived at court under the false name of Idreno. When her father refuses to allow her to marry Scitalce, Semiramide decides to elope with him. But Scitalce, convinced by his false friend Sibari, secretly his rival for Semiramide’s love, that Semiramide is betraying him, stabs Semiramide on the night of their elopement and throws her into the Nile. Semiramide survives, and after overcoming a thousand difficulties arrives in Babylon, where she marries King Nino and bears him a son, whose name is also Nino. Thanks to the strong resemblance she has with her son, when the king dies Semiramide pretends to be her own son and takes power, reigning in man’s clothing, whilst Nino, who has deliberately been brought up weak and effeminate, passes his days segregated in the palace and dressed in female attire. While all of this was happening, Mirteo, Semiramide’s younger brother, spent his youth at the court of the Bactrian king Zoroaster. Here he fell in love with the heiress princess Tamiri, whose matrimony, however, was to be decided at the court of Nino, the Bactrians being his tributaries. When Tamiri reaches a suitable age for marriage she goes to Babylon where she is awaited by suitors from all over the East. Act One In the palace of Babylon it is the day appointed for the suitors for Tamiri’s hand. Three men are brought before Semiramide (who all believe to be Nino): the Shiite Ircano, the Egyptian Mirteo and the India Scitalce. Tamiri appears to look with favour on the latter, but Semiramide thinks that she recognises her old 21 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 to any man who will avenge the insult she has received from Scitalce. Ircano himself offers to be her champion, while Semiramide/Nino claims the right to decide what is the right punishment. Pagina 22 to avenge the abduction and murder of his sister. Scitalce admits his guilt but shows the letter in which Sibari warned him of Semiramide’s alleged plot to free herself of him. Fearing that Sibari will reveal her disguise, Semiramide orders that he be taken away, but everybody demands that he stay and speak. Sibari confesses all his wrong-doing, but before he can reveal Nino’s true identity, Semiramide herself tells the people who she is. Everything she has done was for the good of the Assyrian people, but if her subjects are willing to recognise that she has been the best of sovereigns she herself will relinquish the crown. Semiramide is confirmed as queen and can now embrace her brother and her beloved, and invokes clemency for Sibari. Tamiri finally offers Mirteo her hand in marriage. Act Two Tamiri expresses all her respect for Mirteo but tells him that she loves Scitalce; Sibari offers Ircano his help in a decisive abduction of the girl. Semiramide tries to discover just how strong Tamiri’s love for Scitalce is; she then decides to meet her former lover again and invites him to remember the feelings that once united them; Scitalce, however, brings up her betrayal, which Semiramide cannot understand. Ircano has had his fleet draw up on the banks of the Euphrates ready to abduct Tamiri. The Shiites attack but are defeated by the Assyrian cavalry. Mirteo disarms Ircano, who vows to be avenged as he is led off to a prison cell. Mirteo thanks Sibari for having warned him in time of Ircano’s attack, but reminds him that his strongest rival is Scitalce: not only is he courting Tamiri’s affections but also, fifteen years before under the assumed name of Idreno, had tried to abduct his sister from Egypt and had then killed her. Mirteo swears that he will seek revenge. Semiramide again offers her hand to Scitalce, but again he rejects her brusquely. Joined by Mirteo, who wants to avenge his sister’s presumed death, Scitalce promises him satisfaction. As the duel is about to start in front of the Babylonian people, Ircano arrives and demands to fight against Scitalce in order to win Tamiri’s hand. Semiramide reproaches him for not obeying her order to leave the city and asks him what now entitles him to demand what he had previously rejected. Ircano now reveals that he had not rejected Tamiri but the poisoned cup and lays the blame on Sibari. Semiramide suspends her judgment. Mirteo and Scitalce enter the field. Tamiri implores Mirteo not to fight, but Mirteo declares that he intends 22 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 23 diesen letzteren zu richten, doch meint Semiramide in ihm ihren früheren Geliebten Idreno zu erkennen, und Scitalce scheint gleichfalls in Nino Semiramide zu erkennen. Während die beiden erbleichen, ist vom Himmel schrecklicher, willkommener Donner zu hören und Semiramide/Nino nützt dies, um die Entscheidung auf den Moment nach dem abendlichen Bankett zu verschieben. Mit Sibari allein geblieben, erkennt sie ihn wieder und wird von ihm gleichfalls erkannt. Nachdem sie ihm ans Herz gelegt hat, ihre Verkleidung nicht zu verraten, erzählt ihm die Königin die Ereignisse in der Nacht ihrer Flucht aus Ägypten mit ihrem Geliebten Idreno, als sie von diesem aus einem Grund, den sie immer noch nicht kennt, fast getötet worden wäre. Sibari beschließt, den Moment abzuwarten, um ihr seine alte Liebe zu gestehen. In den hängenden Gärten der Stadt klagt Scitalce, daß er nach Babylonien gekommen war, um mit Tamiri sein Glück zu finden, während das unerwartete Zusammentreffen mit Semiramide alte Wunden wieder geöffnet hat. Als Sibari erscheint, erkennen die beiden einander. Scitalce gesteht ihm, daß er Semiramide erkannt hat, von der er meinte, sie getötet zu haben, nachdem ihm Sibari einen Treuebruch von ihr berichtet hatte. Die beiden vereinbaren, jeder ihre gegenseitigen Geheimnisse für sich zu behalten. Schließlich trifft Scitalce mit Semiramide zusammen. Zunächst wechseln sie heftige Worte, aber dann gewinnt die Liebe die Oberhand, obwohl keiner der beiden dies offen zu gestehen wagt. Inzwischen verbreitet sich das Gerücht, daß die Wahl Tamiris auf Scitalce fallen werde, weshalb Ircano und Mirteo sich verbünden, um den Rivalen zu beseitigen, aber auch Sibari hat einen Plan, um den alten Geliebten der Semiramide zu vernichten. Während des Banketts schüttet er Gift in die Schale des Bräutigams und teilt dies Ircano mit. Das Fest beginnt; Semiramide/Nino fordert Tamiri auf, den Kelch dem von ihr Bevorzugten DIE HANDLUNG Vorgeschichte Semiramide, die Tochter des ägyptischen Königs Vessore, hat sich in den indischen Prinzen Scitalce verliebt, der unter dem falschen Namen Idreno an den Hof gekommen ist. Als der Vater ihr verbietet, ihn zu heiraten, beschließt sie, mit ihm zu fliehen. Scitalce wird aber von seinem vorgeblichen Freund Sibari, der heimlich sein Rivale in der Liebessache ist, über die Treue von Semiramide getäuscht, weshalb er sie in der Fluchtnacht ersticht und in den Nil wirft. Semiramide hat unerwarteterweise überlebt und erreicht nach tausend Zwischenfällen Babylonien, wo sie den König Nino heiratet, von welchem sie einen Sohn hat, der gleichfalls Nino heißt. Da sie ihm sehr ähnelt, gibt sich Semiramide nach dem Tod des Königs als ihr Sohn aus und übernimmt die Macht. Sie herrscht in Männerkleidung, während Nino, der gewollt weibisch und verweichlicht aufgezogen wurde, seine Tage in Frauenkleidung abgeschlossen im Königspalast verbringt. Als alles dies geschah, verbrachte Mirteo, der jüngere Bruder der Semiramide, seine Kindheit am Hof des baktrischen Königs Zoroastro. Hier verliebte er sich in die Kronprinzessin Tamiri, deren eheliche Zukunft aber am Hofe Ninos entschieden werden sollte, dem die Baktrier steuerpflichtig waren. Als sie in heiratsfähigem Alter ist, kommt Tamiri daher nach Babylonien, wo sie Heiratswillige aus dem gesamten Orient erwarten. Erster Akt Im Königspalast von Babylonien ist der Tag der Wahl zwischen den auf die Hand Tamiris hoffenden Prinzen gekommen. Vor Semiramide (die alle für Nino halten) zeigen sich der Skythe Ircano, der Ägypter Mirteo und der Inder Scitalce. Tamiris Sympathie scheint sich auf 23 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 zu übergeben – es ist Scitalce. Dieser aber zögert und weist schließlich die ihm erwiesene Ehre zurück. In der allgemeinen Bestürzung nützt Semiramide blitzschenll die Gelegenheit und fordert Tamiri zu einer neuen Entscheidung auf. Der Kelch wird Ircano ausgehändigt, der ihn aber mit dem Vorwand, daß er nicht annehmen kann, was ein Rivale zurückgewiesen hat, zu Boden schleudert, weil er den tödlichen Inhalt kennt. Entrüstet bietet Tamiri ihre Hand dem, der den von Scitalce erhaltenen Affront rächen wird. Ircano selbst bietet sich als Paladin an, während Semiramide/Nino für sich das Recht auf gerechte Bestrafung in Anspruch nimmt. Pagina 24 Schwester rächen will, verspricht ihm Scitalce Satisfaktion, doch während der Kampf zwischen den beiden vor den Augen des babylonischen Volkes beginnen soll, erscheint Ircano, der sich mit Scitalce schlagen will, um die von ihr als Preis ausgesetzte Hand Tamiris zu erringen. Semiramide schilt ihn, weil er ihrem Befehl, die Stadt zu verlassen, nicht gehorcht hat, und fragt ihn, mit welchem Recht er nun das verlangt, was er zuvor zurückwies. Ircano sagt, daß er nicht Tamiri zurückgewiesen hatte, sondern nur den Kelch mit dem Gift und schiebt die Schuld auf Sibari. Semiramide schiebt ihr Urteil auf. Mirteo und Scitalce begeben sich aufs Feld. Tamiri fleht Mirteo an, sich nicht zu schlagen, aber dieser erklärt, daß er sich in jedem Fall für die Entführung seiner Schwester und den Mord an ihr rächen will. Scitalce gibt seine Schuld zu, zeigt aber den Brief, mit welchem ihn Sibari über die vorgebliche Falle von Semiramide informierte, mit der sie sich seiner entledigen wollte. Da Semiramide fürchtet, daß Sibari ihre Verkleidung aufzeigen könnte, befiehlt sie, daß er gehen soll, aber alle verlangen hingegen, daß er bleibt und spricht. Sibari gesteht alle seine Missetaten, aber bevor er Ninos wahre Identität zeigen kann, entdeckt sich Semiramide selbst dem Volk. Was sie tat, tat sie für das Wohl Assyriens, aber wenn ihre Untertanen nicht bereit sind, anzuerkennen, daß sie in ihr die beste aller Regenten hatten, wird sie selbst die Krone niederlegen. Als sie als Königin bestätigt wird, kann sie den Bruder und den Geliebten umarmen und erfleht Milde für Sibari. Tamiri schenkt Mirteo ihre ersehnte Hand. Zweiter Akt Tamiri drückt Mirteo ihre ganze Wertschätzung aus, doch bekräftigt sie ihm gegenüber ihre Liebe zu Scitalce. Sibari bietet Ircano seine Hilfe für eine Entführung des Mädchens an, die eine Lösung bringen soll. Semiramide versucht zu ergründen, bis zu welchem Punkt Tamiri nach Scitalce schmachtet. Dann beschließt sie, den alten Geliebten neuerlich zu treffen und fordert ihn auf, die Gefühle, die sie verbanden, wieder aufleben zu lassen. Scitalce aber wirft ihr den alten Betrug vor, was Semiramide nicht begreifen kann. An den Ufern des Euphrat hat Ircano seine Flotte gesammelt, um Tamiri zu entführen. Die Skythen greifen an, werden aber von der assyrischen Kavallerie besiegt. Mirteo entwaffnet Ircano, der neuerlich Rache schwört, während er in den Kerker geführt wird. Mirteo dankt Sibari dafür, daß er ihn rechtzeitig vor dem Angriff Ircanos gewarnt hat, doch dieser erinnert ihn daran, daß Scitalce sein größter Rivale ist, denn nicht nur trachtet er nach der von ihm Geliebten, sondern hatte vor fünfzehn Jahren unter dem Namen Idreno versucht, ihm in Ägypten seine Schwester zu rauben, die er dann tötete. Mirteo schwört Rache. Semiramide bietet Scitalce erneuert ihre Hand, erhält aber wieder eine deutliche Absage. Als Mirteo erscheint, der seine 24 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 25 Sémiramis/Ninos en profite pour repousser le choix de l’époux après le banquet. Sémiramis et Sibari restent seuls et se reconnaissent mutuellement. Après lui avoir recommandé de ne pas dévoiler sa véritable identité, la reine lui raconte les événements qui eurent lieu la nuit de sa fuite d’Egypte avec son amant Idreno, quand celui-ci la poignarda pour une raison qu’elle ignore encore. Sibari attend une occasion favorable pour révéler son amour à Sémiramis. Dans les jardins suspendus de la ville, Scitalce se plaint d’être venu à Babylone pour trouver le bonheur avec Tamiri alors que la rencontre inattendue avec Sémiramis a rouvert d’anciennes blessures. Sibari le rejoint et tous deux se reconnaissent. Scitalce lui révèle qu’il a reconnu Sémiramis, qu’il croyait avoir tuée, poussé par la fausse révélation de Sibari. Tous deux sont d’accord pour ne révéler à personne leur secret respectif. Scitalce retrouve enfin Sémiramis ; tous deux ont d’abord des mots très durs l’un pour l’autre, puis l’amour triomphe, même si aucun des deux n’ose l’avouer ouvertement. Pendant ce temps, l’on entend dire que Tamiri penche pour Scitalce. Ircano et Mirteo s’allient alors pour neutraliser leur rival, tandis que Sibari a son propre plan pour anéantir l’ancien amant de Sémiramis. Pendant le banquet, Sibari verse du poison dans la coupe du futur époux et le révèle à Ircano. Quand Sémiramis/Ninos invite Tamiri à offrir la coupe à son favori, la jeune fille la tend à Scitalce. Mais celui-ci hésite, puis refuse l’honneur qui lui est fait. Dans la stupeur générale, Sémiramis demande alors à Tamiri de choisir un autre époux. Elle tend la coupe à Ircano qui, sachant qu’elle contient du poison, la jette à terre et déclare qu’il ne peut accepter de n’être qu’un choix de repli. Indignée, Tamiri offre alors sa main à celui qui vengera l’affront que lui a fait Scitalce. Ircano déclare être prêt à le faire, tandis que Sémiramis/Ninos revendique le droit au juste châtiment. INTRIGUE Prologue Sémiramis, fille du roi d’Egypte Vessore, s’est éprise du prince indien Scitalce, arrivé à la cour sous le faux nom d’Idreno. Son père ayant refusé de consentir aux noces, Sémiramis décide de s’enfuir avec le prince. Mais Sibari, qui se dit l’ami de Scitalce mais est en réalité son rival en amour, lui affirme que Sémiramis l’a trahi. Durant leur fuite nocturne, le prince la poignarde et la jette dans le Nil. Sémiramis survit miraculeusement et, après mille vicissitudes, parvient à Babylone où elle épouse le roi Ninos à qui elle donne un fils, qui porte le même prénom que son père. A la mort du roi, Sémiramis, à qui son fils ressemble énormément, s’habille en homme et prend le pouvoir à sa place. Quant au jeune homme, que l’on a fait volontairement grandir dans un univers efféminé et mou, il continue de vivre enfermé au palais, habillé en femme. Pendant ce temps, le frère cadet de Sémiramis, Mirteo, passe son enfance à la cour du roi bactrien Zoroastre et s’éprend de la princesse héréditaire Tamiri. Les Bactriens étant tributaires du roi Ninos, le mariage de la princesse doit être décidé à la cour de Babylone où la jeune fille se rend donc et où l’attendent de futurs époux provenant de tout l’Orient. Acte premier Au palais de Babylone, l’on doit choisir un époux pour Tamiri parmi les princes réunis. Devant Sémiramis (que tout le monde croit être Ninos) défilent le Scythe Ircano, l’Egyptien Mirteo et l’Indien Scitalce. Tamiri semble pencher pour ce dernier, mais Sémiramis croit reconnaître en lui son ancien amant Idreno, de même que Scitalce semble reconnaître Sémiramis sous les traits de Ninos. Tous deux pâlissent tandis que le ciel résonne de terribles grondements providentiels ; 25 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 26 sée de Sémiramis pour se débarrasser de lui. Craignant que Sibari révèle qu’elle est une femme, Sémiramis/Ninos donne l’ordre qu’on l’éloigne mais tout le monde réclame qu’il reste et qu’il parle. Sibari avoue tous ses méfaits mais avant qu’il ait le temps de révéler qui est Ninos en réalité, Sémiramis dévoile au peuple sa véritable identité et lui explique qu’elle a agi ainsi pour le bien de l’Assyrie. Elle déclare qu’elle est prête à déposer sa couronne si les Assyriens ne reconnaissent pas qu’elle a été le meilleur des souverains. Ovationnée par le peuple qui lui rend sa couronne, Sémiramis retrouve enfin son frère et son amant et invoque la clémence pour Sibari. Tamiri accorde sa main à Mirteo. Acte second Tamiri exprime toute son estime à Mirteo, mais lui confirme qu’elle est éprise de Scitalce ; Sibari offre à Ircano son aide pour qu’il puisse enlever la jeune fille. Sémiramis essaie de sonder Tamiri pour savoir à quel point elle aime Scitalce, puis elle décide de voir encore une fois son ancien amant et l’invite à retrouver les sentiments qui lui unissaient. Lorsque Scitalce lui reproche sa trahison passée, la jeune femme ne comprend pas de quoi il parle. Sur les rives de l’Euphrate, Ircano retrouve sa flotte et organise l’enlèvement de Tamiri. Les Scythes attaquent mais sont battus par la cavalerie assyrienne. Mirteo désarme Ircano. Celui-ci jure de se venger alors qu’on le conduit au cachot. Mirteo remercie Sibari de l’avoir averti à temps de l’attaque menée par Ircano ; ce dernier lui rappelle que son principal rival est réalité Scitalce, car non seulement il est épris de la femme qu’il aime mais il est également responsable, sous le nom d’Idreno, d’une tentative d’enlèvement et de la mort de sa sœur quinze ans plus tôt en Egypte. Mirteo jure alors de se venger. Sémiramis renouvelle à Scitalce son désir de lui donner sa main mais obtient encore une fois un net refus. Mirteo déclare à Scitalce qu’il veut venger sa sœur, et celui-ci s’incline devant sa volonté. Alors que le duel va commencer sous les yeux du peuple babylonien, Ircano s’avance et exige de se battre contre Scitalce pour obtenir la main de Tamiri. Sémiramis lui reproche de ne pas avoir obéi à son ordre de quitter la ville, et lui demande de quel droit il réclame maintenant ce qu’il vient de refuser. Ircano révèle alors qu’il n’a pas refusé Tamiri mais la coupe empoisonnée, et accuse Sibari de ce méfait. Sémiramis remet tout jugement à plus tard. Mirteo et Scitalce font leur entrée. Tamiri conjure Mirteo de ne pas se battre, mais celui-ci déclare qu’il doit venger la fin tragique de sa sœur. Scitalce admet sa responsabilité mais montre la lettre dans laquelle Sibari l’avertissait d’une trahison suppo26 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 27 Giacomo Meyerbeer SEMIRAMIDE Dramma per musica in two acts Libretto by Pietro Metastasio LIBRETTO Booklet 533 Semiramide.qxd 1 23/05/2007 14.31 Sinfonia Pagina 1 28 Sinfonia ATTO PRIMO ACT ONE Scena Prima Portico nel palazzo Reale corrispondente alle sponde dell’Eufrate. Trono da un lato, alla sinistra del quale un dedile per Tamiri. Ara nel mezzo con simulacro di Belo, Deità de’ Caldei. Gran ponte praticabile, navi sul fiume, vista di tende, e soldati sull’altra sponda. Sacerdoti, e Grandi di Babilonia, Sibari, e poi Semiramide. Scene One A portico in the royal palace facing the banks of the Euphrates. A throne on one side, to the left of it a seat for Tamiri. An altar in the middle with an image of Belo, the divinity of the Caldeans. A large bridge, ships on the river, on the opposite bank of the river, tents and soldiers. Priests, the Elders of Babylon, Sibari, and then Semiramide. 2 Coro - Dall’Olimpo a noi scendete fausti dei, che l’Asia adora: fra le rose dell’aurora spunta il giorno allegrator. Mai non turbino il sereno d’astro avverso influssi rei; ogni labbro, ed ogni seno amor schiuda, accenda amor. Semiramide - Olà sappia Tamiri che i Principi son pronti, che fuman l’are: che il solenne rito di già s’appressa, che il Re l’attende. 2 Chorus - From Olympus come down to us, oh happy gods, whom Asia adores: midst the rosy light of dawn let joyful day arise. May the star of serenity never be troubled by adverse, cruel influences; every lip, and every breast open now to love, alight love. Semiramide - Ho, inform Tamiri that the Princes are ready, the altars burning: that for the solemn rite the hour is now at hand, that the King awaits. Scena II Tamiri e detti. Scene II Tamiri and the above Tamiri - Nino, deve al suo zelo oggi l’Asia il riposo, io degli affetti la libertà. Semiramide - Ma Babilonia deve alla bellezza tua l’aspetto illustre de’ Principi rivali. Vengano, (ad una guardia che parte) Tamiri - Nino, to your zeal does all Asia owe its peace, and I the joys of freedom. Semiramide - But Babylon owes the illustrious aspect of the rival Princes to your beauty. Let them come forward, (to a guard who leaves) 28 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 29 my Princess, sit beside me and hear of the merits of each, and decide. (She goes to the throne with Tamiri) al fianco mio Principessa t’assidi, e i merti di ciascun senti, e decidi. (Va sul trono con Tamiri) 3 Pagina Marcia strumentale 3 Instrumental march Scena III Preceduti dalla Cavalleria, che traversa il ponte, e dalle rispettive Guardie Reali al suono di strepitosa marcia, Mirteo, Ircano, poi Scitalce, che sbarca dalle navi, e detti. Scene III Preceded by Knights, crossing the bridge, and by their respective Royal Guards to the sound of a mighty march, Mirteo, Ircano, then Scitalce, stepping down from ships, the above. 4 Ircano - Dalla Sarmazia sede discendo al grande invito; la destra, il core ti chiede lo Scita ammirator. Mirteo - Se me compagno accetti sul Nilo impero avrai; Ircano/ Mirteo - Volgi le luci belle di Scizia/ Egitto al domator Semiramide - Venga Scitalce... Scitalce - Donna regale sospendi, dell’India il Re rimira, saggia, per me t’accendi, dammi la destra, il cor. Semiramide - Numi, chi veggo? Ah, barbaro! In Babilonia Idreno? Ircano - Scegliesti? Semiramide - Oh Dio! T’arresta. (Scende dal trono) Scitalce - Perché si tarda? Tamiri - Ho scelto. Semiramide - Dunque tu sei? Scitalce - Qual voce? A 2 - Chi veggo mai! Che ascolto! Ah che in mirar quel volto ho cento furie al cor. 4 Ircano - From Sarmatia’s throne do I come at this noble invitation; for your hand, and your heart asks the Scythian admirer. Mirteo - If you accept me as your companion you will rule over the Nile; Ircano/ Mirteo - Turn your fair eyes to the master of Scythia/Egypt Semiramide - Let Scitalce approach... Scitalce - Royal woman wait, look upon the King of India, wise maiden, be moved by me, give me your right hand, your heart. Semiramide - Ye Gods, what do I see? Ah, wretch! Idreno in Babylon? Ircano - Have you chosen? Semiramide - Oh God! Stop. (stepping down from the throne) Scitalce - Why this delay? Tamiri - I have chosen. Semiramide - Thus you are? Scitalce - What voice is this? In duet - What do I see! What do I hear! Ah, as I look upon that face a hundred furies rend my heart. 29 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 30 Semiramide/ Scitalce - Gods! What can this mean? 5 Sibari/ Male Chorus Ah, hold back the dread decision, ah, say not that your heart is aflame; a terrible storm approaches and the Gods’ anger is already stirred. (Thunder resounds and the sky falls dark) All - Here breathe rage and suspicion for the furies of the wind stand around, discord troubles the day everything trembles, terror threatens. 6 Scitalce - (to Ircano) Do I dream, or am I awake? Is this truly the successor to the throne of Assyria? Ircano - Did I not tell you? Scitalce - This will be... Ircano - (He raves.) Tamiri - (Nino why do you not ask, who this man seems to be?) (pointing to Scitalce) Semiramide - For I see in that false face signs of faithlessness. Tamiri - (Yet I like him.) Semiramide - (Oh jealousy!) Ircano - Why are we still waiting? It is time for Tamiri to decide. Semiramide - No; Princes I shall await you inside the palace when the day is over, there at a festive table we shall sit together, and there will Tamiri reveal her heart. And you will tolerate this brief delay. (All leave, except Sibari and Semiramide) Semiramide/ Scitalce - Numi! Che mai sarà? 5 Sibari/ Coro maschile Deh, sospendi la scelta funesta, deh, non dire che l’alma t’accende; s’avvicina tremenda tempesta già de’ Numi si desta il furor. (Tuona e si oscura il cielo) Tutti coi Cori - Qui sol spira la rabbia, il sospetto stan d’Aletto le furie d’intorno, la discordia fa torbido il giorno tutto freme, minaccia terror. 6 Scitalce - (ad Ircano) Sogno, o son desto? Ma veramente è quegli il successor della corona Assira? Ircano - Non tel dissi? Scitalce - Sarà... Ircano - (Questi delira.) Tamiri - (Nino perché non chiedi, qual mi sembri costui?) (Accennando Scitalce) Semiramide - Perché ravviso in quel volto fallace segni d’infedeltà. Tamiri - (Però mi piace.) Semiramide - (O gelosia!) Ircano - Che più s’attende? È tempo che Tamiri decida. Semiramide - No; Principi v’attendo entro la reggia all’oscurar del giorno, ivi a mensa festiva sarem compagni, e spiegherà Tamiri ivi il suo cor. Voi tollerate intanto il breve indugio. (Partono tutti, eccetto Sibari e Semiramide) 30 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 31 Scena IV Semiramide, e Sibari. Scene IV Semiramide and Sibari Sibari - (Io non m’inganno, è dessa.) Lascia che a’ piedi tuoi... Semiramide - Sibari! (Oh dei!) Quale affar ti conduce? Sibari - Ma non sperai in sembianza viril sul trono Assiro di trovar la sospirata, e pianta principessa d’Egitto Semiramide. Semiramide - Ah, taci. In questo luogo Nino ciascun mi crede: e il palesarmi vita, regno ed onor potria costarmi. Sibari - Che ascolto? È teco Idreno? A lui straniero, e ignoto nel tuo real soggiorno il cor donasti... Semiramide - Eppur nol crederai! L’istesso Idreno che m’indusse a fuggir tentò svenarmi. Sibari - Quando? Semiramide - La notte istessa ch’io seco andai, nel Nilo dalla pendente riva ei mi gettò ferita, e semiviva. Sibari - Ma la cagione? Semiramide - Oh Dio! La cagione io non so. Sibari - (La so ben io.) E rimanesti in vita? Semiramide - Unica e lieve fu la ferita, e la selvosa sponda co’ pieghevoli salci la caduta scemò, mi tolse a morte. Sibari - Qual fu poi la tua sorte? Semiramide - Lungo fora il ridirti Sibari - (I am not mistaken, it is she.) At your feet allow me… Semiramide - Sibari! (Oh gods!) What business brings you here? Sibari - But did not hope to find on Assyria’s throne in manly garb, the longed for and lamented princess of Egypt Semiramide. Semiramide - Ah, be silent. Here all think I am Nino: and to reveal myself might cost me life, reign and honour. Sibari - What do I hear? And Idreno with you? To him, unknown foreigner in your royal seat did you give your heart... Semiramide - Yet you will not believe it! Idreno himself who bade me flee, tried to kill me. Sibari - When? Semiramide - On the very night when I went with him, from the hanging bank of the Nile he cast me down wounded and half dead. Sibari - But why? Semiramide - Oh God! I do not know the reason. Sibari - (I know full well.) And you survived? Semiramide - Just one light wound I suffered, and the bushy bank with its supple willows did break my fall and save my life. Sibari - And what became of you? Semiramide - Long is the tale 31 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 32 quanto errai, che m’avvenne. In mille guise spoglia, e nome cangiai, finché il monarca Assiro, fosse merito, o sorte, del talamo Real mi volle a parte. Sibari - Che narri? (Oh quando spero miglior tempo a scoprirle i miei martiri? Ardir.) Sappi... Semiramide - T’accheta; vanne a Tamiri. (Partono da parti opposte) of how I roamed, and what happened. In a thousand guises bereft of all, I changed my name, until the Assyrian monarch, be this merit or luck, wanted me in the royal bed. Sibari - What are you saying? (Oh when shall I hope for a better time to tell her of my suffering? Courage.) Know that… Semiramide - Be silent; go to Tamiri. (They leave on opposite sides) Scena V Orti pensili. Scitalce, poi Sibari. Scene V Hanging gardens. Scitalce, then Sibari. 7 Scitalce - Sperai su questa sponda trovare il mio riposo; ma mi rispinge, innonda nuova tempesta ancor. Empio destin geloso tormenta, oh Dio! quest’alma: non troverà mai calma il povero mio cor. 8 Sibari - Amico in rivederti oh qual piacer è il mio! Signor, perdona se col nome d’amico ancor ti chiamo, per Idreno in Egitto, non per Scitalce il Principe degl’Indi sai pur ch’io ti conobbi. Scitalce - Ah non avessi mai portato il piè fuor del paterno tetto! Ché ad agitarmi il petto Semiramide infida or non vedrei. Sibari - Semiramide! Come? È teco? Ove s’asconde? Scitalce - E così cieco Sibari sei? Non la ravvisi in Nino? 7 Scitalce - I had hoped on these shores to find respite; but am driven back, a new storm is gathering. Wicked, jealous fate, oh God, torments my soul: my poor heart will never find peace. 8 Sibari - Friend, what pleasure I feel to meet you again! Sir, forgive me if I still call you with the name of friend, you know that I took you for Idreno in Egypt, not for Scitalce, prince of the Indus. Scitalce - Ah had I never set foot outside my father’s house! Thus would my soul not be tormented to see now the faithless Semiramide. Sibari - Semiramide! What? Is she with you? Where does she hide? Scitalce - Sibari, are you so blind? Do you not see her in Nino? 32 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 33 Sibari - (Ah la conobbe!) Se fosse tale al germano Mirteo nota sarebbe. Scitalce - Chi più di me dovrebbe crederla estinta? Io quella notte istessa che fuggì meco, io la trafissi. Sibari - Oh Dio! Che facesti? Scitalce - E doveva impunita restar? Sibari - Dunque di sua sventura fu cagione il mio foglio! Scitalce - Sempre ho sugli occhi sempre il tuo foglio, il mio schernito foco, la sponda, il fiume, il tradimento, il loco. Sibari - Serbi il mio foglio ancor? Scitalce - Vivi sicuro; ma non scoprir che Idreno in Egitto io mi finsi. Sibari - Io tel prometto, sai quanta fede per te serbo in petto. (Parte) Sibari - (Ah he has recognised her!) If she were such her brother Mirteo would know. Scitalce - Who more than me should believe her dead? On that very night when she fled with me, I stabbed her. Sibari - Oh God! What did you do? Scitalce - And was she to go unpunished? Sibari - Thus her misadventure was caused by my letter! Scitalce - Before my eyes I still see your words, my despised love, the banks, the river, the betrayal, the place. Sibari - You still have the letter? Scitalce - Live without fear; but do not reveal that in Egypt I pretended to be Idreno. Sibari - I promise this to you, you know how true my heart is. (He leaves) Scena VI Scitalce, poi Tamiri. Scene VI Scitalce, then Tamiri Scitalce - Chi sa? Forse il desio ingannar mi potrebbe: al Re si vada, si ritorni a veder. (S’incontra in Tamiri) Tamiri - Dove Scitalce? Scitalce - Al Monarca d’Assiria; a lui degg’io di nuovo favellar. Tamiri - Il Re s’appressa: fermati. Scitalce - (vedendo Semiramide) (Oh Dio! Che dubitarne? È dessa.) Scitalce - Who knows? Desire might fool me: let us go to the king, and look once again. Tamiri - Where are you going Scitalce? Scitalce - To the King of Assyria; I must speak to him again. Tamiri - The King is approaching: stop. Scitalce - (seeing Semiramide) (Oh God! How can I doubt it? It is she.) 33 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 34 Scena VII Semiramide, e detti. Scene VII Semiramide, the above. Tamiri - (a Semiramide) Signor, brama Scitalce teco parlar. Semiramide - (Vorrà scoprirsi.) Altrove piacciati, o Principessa, portare il piè. Tamiri - Parto. S’ei m’ami scorgi... chiedi... Semiramide - (Ohimè, che affanno è il mio!) (Tamiri parte) 9 (Siam soli, or parlerà.) Scitalce - (Partì Tamiri: or con me si palesa.) Semiramide - (Il rossor lo ritarda.) Scitalce - (Teme quel cor fallace.) Semiramide - (Tace, mi guarda!) Scitalce - (Ancor mi guarda, e tace!) Semiramide - Principe, tu non parli? Scitalce - Signor nel tuo sembiante una donna incostante che in Egitto adorai veder mi parve. Semiramide - Tanto simile a Nino era dunque colei? Scitalce - Simile tanto, che sotto un’altra spoglia quell’infida direi, che in te s’annida. Semiramide - Se fu simile a me non era infida. Scitalce - Ah menzognera, ah ingrata! Semiramide - Olà Scitalce così meco ragiona? Scitalce - Io m’ingannai. Perdona un sfogo innocente. Quella crudel mi figurai presente. Semiramide - (Si scopre adesso.) Libero parla. Tamiri - (to Semiramide) Sire, Scitalce wishes to speak to you. Semiramide - (He wishes to reveal himself.) Princess kindly step away. Tamiri - I am leaving. If he loves me discover... ask... Semiramide - (Alas, what distress!) (Tamiri leaves) 9 (Now we are alone, now he will speak.) Scitalce - (Tamiri has gone: now she will reveal herself.) Semiramide - (Shame hinders him.) Scitalce - (Her false heart is fearful.) Semiramide - (He is silent, and watches me!) Scitalce - (Still she looks at me, and is silent!) Semiramide - Prince, do you not speak? Scitalce - Sire, in your face I thought I found a fickle woman whom I adored in Egypt. Semiramide - Was this woman so alike Nino? Scitalce - So alike, that under a different identity I would say that the faithless woman hides in you. Semiramide - If she was like me she was not faithless. Scitalce - Ah liar, ah ungrateful woman! Semiramide - Ho Scitalce is this how you talk to me? Scitalce - I was deceived. Pardon an innocent outburst. I thought I saw the cruel woman before me. Semiramide - (Now he reveals himself.) Speak freely. 34 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Scitalce - Oh Dio, temo lo sdegno tuo. Semiramide - Del mio perdono non dubitar. Spiegati pur. Scitalce - Vorrei pietosa ai miei martiri mercé del tuo favor render Tamiri. 10 Ella è la fiamma mia. Adoro il suo sembiante. Semiramide - (Oh smania! Oh gelosia!) Ti compatisco amante. Scitalce - Bramo giurarle amore. Semiramide - (Ed io resisto ancor?) Scitalce - Dille che per lei sola ardon gli affetti miei; né voglio, né potrei quel volto abbandonar. Semiramide - Dirolle, a me ti fida, qual cor nascondi in seno: tutto narrarle almeno saprò senza ingannar. A 2 - Parlar/Tacer vorrei. Ma idea funesta il labbro arresta tacer/parlar non so. Pietade o dei del mio tormento; in tal cimento che mai farò? Perché mai spietati dei per costei/costui tal pena io sento? Nacque sol per mio spavento vive sol per mio rossor. Un più barbaro cimento ah chi mai provò finor. (Partono) Pagina 35 Scitalce - Oh God, I fear your wrath. Semiramide - Doubt not my pardon. Tell your tale. Scitalce - Pitying my torments I would have you grant me Tamiri as reward. 10 She is my love. I adore her face. Semiramide - (Oh rage! Oh jealousy!) I sympathise with your love. Scitalce - I long to swear my love to her. Semiramide - (Can I still resist?) Scitalce - Tell her that for her alone is all my love; that I will not, and cannot abandon that fair face. Semiramide - I will tell her, trust in me, what heart is hidden in your breast: I shall know how to tell her everything without any trickery. In duet - I would like to speak/be silent. But a grim thought blocks my tongue I cannot be silent/speak. Have pity oh gods on my torment; in this struggle what ever shall I do? Why, oh heartless gods, do I feel such pain for her/him? He/She was born to alarm me he/she lives only for my shame. Ah did anyone ever suffer harsher trials? (They leave) 35 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 36 Scena VIII Sibari, poi Tamiri. Scene VIII Sibari, then Tamiri. 11 Sibari - La scaltrezza che val, se ognor con nuovi impensati accidenti la fortuna nemica d’ogni disegno mio le file intrica? Tamiri - Dimmi, dov’è Scitalce? Sibari - Esso di qua partiva. Era con Nino e favellar tra loro parevan d’alto affar. Forse Scitalce, se ciò saper mi lice, è fra tanti rivali il più felice? Tamiri - La scelta ancora palesarti non posso: ancor dubbioso riman nel vario merto il pensier mio. Ma Scitalce dov’è?... Sibari addio. (Parte) Sibari - Scitalce in questo loco di colei che m’accende un inciampo m’oppone al letto, al soglio. Quella dolce lusinga di delitto in delitto, oh Dio! mi guida, ma il rimorso che giova? Quando il primo è commesso necessario diventa ogni altro eccesso. (Parte) 11 Sibari - What use is my cunning, if adverse fortune continually confounds the ranks of all my plans with unexpected turns? Tamiri - Tell me, where is Scitalce? Sibari - He has just left. He was with Nino and they seemed to be talking of important matters. Is Scitalce perhaps, if I may know this, the most fortunate of the many rivals? Tamiri - I cannot yet reveal my choice to you: my mind is still unsure of their different merits. But where is Scitalce?... Farewell Sibari. (She leaves) Sibari - Scitalce here stands between me and the bed and throne of her that I love. That sweet hope oh God, leads me from crime to crime, but what good is remorse? When the first crime is committed every other excess is needful. (He leaves) Scena IX Semiramide, poi Ircano, e Mirteo. Scene IX Semiramide, then Ircano, and Mirteo. Semiramide - Sarà dunque Scitalce sposo a Tamiri? E tollerar lo deggio? Lo sia. Qual cura io prendo d’un traditor? Potessi almen spiegarmi, dirgli ingrato, infedel; ma in gran periglio pongo me stessa. Ah che farò? Vorrei e parlare e tacer. Dubbiosa intanto Semiramide - Thus will Scitalce marry Tamiri? And must I accept this? So be it. What do I care for a traitor? Could I but speak out, call him ungrateful, unfaithful; but I would place myself in great danger. Ah, what shall I do? I want to speak and to be silent. And now uncertain 36 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 37 e non parlo, e non taccio. Di sdegno avvampo, e di timore agghiaccio. (Vedendo Ircano e Mirteo) Principi, i vostri affetti son sventurati. Ircano - E donde il sai? Semiramide - Tamiri scoperse il suo pensier. Mirteo - Che far possiamo? Semiramide - Ad un rival si lascia così libero il campo? Andate a lei e se d’amor non ode i vostri accenti la vendetta Scitalce allor paventi. (Semiramide parte) I neither speak nor remain silent. I burn with rage, and chill with fear. (Seeing Ircano and Mirteo) Princes, your loves are unlucky. Ircano - And how do you know this? Semiramide - Tamiri has revealed her thoughts. Mirteo - What can we do? Semiramide - Do you leave the field so free to your rival? Go to her and if she will not listen to your words of love let her fear Scitalce’s revenge. (Semiramide leaves) Scena X Mirteo ed Ircano. Scene X Mirteo and Ircano Mirteo - Che pensi Ircano? Ircano - Andiamo l’importuno rivale uniti ad assalire. S’accerti il colpo. Mora Scitalde. (Partono) Mirteo - What do you think, Ircano? Ircano - Let us go together to attack our importunate rival. Semiramide will ensure the blow. Scitalce will die. (They leave) Scena XI Sala Regia illuminata. Varie credenze intorno con vasi trasparenti. Gran mensa imbandita nel mezzo con quattro sedili intorno, ed una sedia in faccia. Grandi d’Assiria, Sibari, poi Ircano con spada nuda, e guardie. Sibari entra solo in scena, cava dal petto la boccia del veleno, e la vuota nella tazza, poi vengono i Grandi. Scene XI An illuminated hall in the palace. Various tables with transparent vases. A great dining table in the middle with four chairs around it and a chair facing it. The Elders of Assyria, Sibari, then Ircano with drawn sword, the guards. Sibari enters alone, draws the phial of poison out of his cloak, pours it into the cup, then the Elders come in. Sibari - Ministri al Re sia noto che già pronta è la mensa. Ircano - Eppure il giungerò. Dov’è Scitalce? Additami dov’è? Sibari - Ministers let the king be informed that the table is ready. Ircano - I will join him. Where is Scitalce? Point out where he is. 37 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 38 Sibari - But what will you do? 12 Ircano - What will I do? You will see my sword slice the knot of this unjust wedding. My rival will fall in his bride’s arms, the table be upturned and I will soak the scattered foods in frothy blood midst broken cups. 13 You will hear of terrible slaughter resounding in the temple, you will see a memorable example of my favour. My soul is intrepid, my heart is Scythian. But if she, whom I adore, will listen to my tender feelings I will be calmed again and love will disarm me. Sibari - But listen... Ircano - In vain you try to hold me. For now I am not held back by any danger, nor can I be made milder by cold advice; I already hold the destroying thunder. My soul is intrepid, my heart is Scythian. Sibari - Listen. 14 He will die, trust me. Your rage could only save him. Ircano - I do not understand. Sibari - Ancient hatred makes Scitalce my enemy. Such that I (but say nought) in the banquet have already prepared his death. (Pointing to the cup) Ircano - And how? Sibari - It is certain Sibari - Ma che farai? 12 Ircano - Che farò? Mi vedrai con quest’acciaro dell’ingiusto imeneo troncare il laccio. Alla sua sposa in braccio cadrà il rivale, andrà la mensa a terra e lo sparso farò lieo spumante scorrer col sangue infra le tazze infrante. 13 Udrai di strage orribile a risuonar il tempio, un memorando esempio vedrai del mio favor. Ho l’alma intrepida, ho Scita il cor. Ma se gli affetti teneri colei, che adoro, ascolta mi placo un’altra volta e mi disarma amor. Sibari - Ma senti... Ircano - Invan m’arresti. Già più non frenami alcun periglio, più non mi modera freddo consiglio; già stringo il fulmine distruggitor. Ho l’alma intrepida, ho Scita il cor. Sibari - Ascolta. 14 Egli morrà, fidati a me. Salvarlo sol potrebbe il tuo sdegno. Ircano - Io non intendo. Sibari - Per odio antico Scitalce è mio nemico. Ond’io (ma non parlar) già nella mensa preparai la sua morte. (Additando la tazza) Ircano - E come? Sibari - È certo, 38 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 39 che Scitalce è lo sposo. A lui Tamiri dovrà, com’è costume, il primo nappo offrir. Per opra mia questo già fu d’atro veleno infetto. Ircano - Mi fiderò, ma poi... Sibari - Taci, che il Re già s’avvicina a noi. that Scitalce is the chosen husband. To him Tamiri will, as custom bids, offer the first drink. By my hand this cup has been infected with deadly poison. Ircano - I will trust you, but then... Sibari - Hush, the King is already approaching. Scena XII Semiramide, Tamiri, Mirteo, Scitalce preceduti dai grandi, e dalle guardie, seguiti dai Paggi, e detti. Scene XII Semiramide, Tamiri, Mirteo, Scitalce preceded by the elders, and the guards, followed by page boys . Semiramide - Ecco il luogo o Tamiri ove gli altrui sospiri attendono da te premio, e mercede. (Io tremo, e fingo.) Tamiri - Ogni misura eccede la real pompa. Semiramide - Scitalce al nuovo sposo io preparai la fortunata stanza, pegno dell’amor mio. Scitalce - (Finge costanza.) Ah, se quello foss’io chi più di me saria felice! Semiramide - (Ingrato!) Ircano - (con ironia) Come mai del tuo fato puoi dubitar? Saggia è Tamiri e vede che il più degno sei tu. Scitalce - Io non intendo, se da senno, o per gioco parli così. Ircano - (M’intenderai fra poco.) 15 Semiramide - Più non si tardi. Ognuno la mensa onori, e intanto misto risuoni a liete danze il canto. (Segue ballo coi suoni e canti.) 16 Semiramide col Coro Il piacer, la gioia scenda, Semiramide - This is the place, oh Tamiri where the sighs of others await a reward, and mercy, of you. (I tremble, and pretend.) Tamiri - Every measure exceeds the royal pomp. Semiramide - Scitalce, for the new husband I have prepared the fortunate room, a token of my love. Scitalce - (She feigns constancy.) Ah, if it were I who would be happier than me! Semiramide - (Thankless wretch!) Ircano - (ironically) What makes you doubt your good fate? Tamiri is wise and sees that you are the worthiest. Scitalce - I do not understand if you speak so with sense or in play. Ircano - (You will soon understand.) 15 Semiramide - Let us delay no longer. Each man honour the banquet, and meanwhile let happy song and dancing mix. (There follow dances with music and singing.) 16 Semiramide with the Chorus Let pleasure, and joy, 39 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 fidi sposi al vostro cor. Imeneo la face accenda la sua face accenda Amor. Fredda cura, atro sospetto non vi turbi, e non v’offenda. Sorga poi prole felice, che ne’ pregi egual si renda alla bella genitrice, all’invitto genitor. Imeneo la face accenda, la sua face accenda Amor. E se fia che amico nume lunga età non vi contenda, a scaldar le fredde piume a destarne il primo ardor. 17 Semiramide - In lucido cristallo aureo liquore Sibari a me si rechi. Sibari - (Ardir mio core.) (Prende la tazza e la pone davanti a Tamiri.) Ircano - (Il colpo è già vicino.) Sibari - Compito è il cenno. Semiramide - Or prendi Tamiri, e scegli il sospirato dono, (Tamiri prende la tazza e la dà a Scitalce) Presenta a chi ti piace e goda quegli il grand’acquisto in pace. Tamiri - Principi, non offendo alcuno se al talamo, ed al trono l’un, o l’altro solleva, ecco lo sposo, il Re, Scitalce beva. (Offre la tazza a Scitalce, che la prende e poi la depone sulla mensa.) Semiramide - (Io lo previdi.) Mirteo - (Oh sorte!) Sibari - (Or s’avvicina a morte.) Semiramide - Alfin risolvi. Scitalce - E Nino Pagina 40 fill your hearts, true spouses. Hymen lights the torch and her torch lights Love. Cold care, grim suspicion will not disturb you, and will not offend you Bring them happy offspring showing merits to match their fair mother, their indomitable father. Hymen lights the torch and her torch lights Love. And let a friendly god not deny you long years, to warm the cold feathers to stir the first ardour. 17 Semiramide - Golden liquor in bright crystal let Sibari approach. Sibari - (Be bold my heart.) (He takes the cup and places it in front of Tamiri.) Ircano - (The blow is about to fall.) Sibari - The gesture is made. Semiramide - Take this now, Tamiri, and choose the desired gift, (Tamiri takes the cup and gives it to Scitalce) Offer it to the one you like and let him enjoy his great boon in peace. Tamiri - Princes, let none be offended if to my bed and my throne I raise one or the other, here is my husband, the King, Scitalce drink. (She offers the cup to Scitalce, he takes it and places it on the shelf.) Semiramide - (I had foreseen this.) Mirteo - (Oh fate!) Sibari - (Now death is near.) Semiramide - Now you must decide. Scitalce - And Nino 40 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 41 commands this of Scitalce? Semiramide - I do not command... Do your duty. Scitalce - Yes, I will (The ungrateful woman punishes herself.) At this point I forget every other love... (About to drink, then he stops) (Ah, I am heartless.) Offer to a worthier man your gift, oh Princess, I cannot accept it. Chorus - What daring! Tamiri/Sibari - What betrayal! 18 Semiramide - Oh surprise! Ircano/Mirteo - Oh heavens what do I hear! Semiramide - You refuse? Ircano - Her hand? Semiramide - The noble match? Tamiri - My realm? Scitalce - No, I am not worthy of your throne, of your faith. Ircano - At least reveal the motive for your senseless act. Semiramide - (to Ircano) Silence. Tamiri - (to Scitalce) Traitor! Mirteo - (to Scitalce) Reckless man! Ircano - He must drink. (to Scitalce) Traitor, this I demand. Scitalce - I will not reply to you nor do I fear your anger. Semiramide - Cease this quarrelling. Queen the change of heart is wise. Offer to a worthier person the nuptial liquor. Tamiri - (to a page who hands the cup to Ircano) Let Ircano drink. Ircano - Oh heavens! Sibari - (Oh God! That is poison!) lo comanda a Scitalce? Semiramide - Io non comando... Fa il tuo dover. Scitalce - Sì lo farò. (L’ingrata si punisca così.) D’ogn’altro amore mi scordo in questo giorno... (Volendo bere, poi s’arresta) (Ah, non ho core.) Porgi a più degno oggetto il dono, o Principessa, io non l’accetto. Coro - Quale ardir! Tamiri/ Sibari - Qual tradimento! 18 Semiramide - Qual sorpresa! Ircano/ Mirteo - Oh ciel che sento! Semiramide - Tu ricusi? Ircano - La sua destra? Semiramide - L’alto nodo? Tamiri - Il Regno mio? Scitalce - No, che degno non son io del tuo soglio, e di tua fe’. Ircano - La ragion dell’atto insano deh palesa almen qual’è. Semiramide - (ad Ircano) Taci. Tamiri - (a Scitalce) Infido! Mirteo - (a Scitalce) Audace! Ircano - Ei beva. (A Scitalce) Traditor, così pretendo. Scitalce - Io ragione a te non rendo né pavento il tuo furor. Semiramide - Cessi il garrir. Regina saggio è il cangiar d’affetto. Porgi a più degno oggetto il pronubo licor. Tamiri - (ad un paggio che reca la coppa ad Ircano) Ircano beva. Ircano - Oh stelle! Sibari - (Oh Dio! Quello è veleno!) 41 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 42 Ircano - (a Sibari) Consiglio amico; in seno già sento gelarmi il cor. Semiramide - Ebben rispondi. Tamiri - Tu pur ricusi? Scitalce - Tu ti confondi? Ircano - Voti delusi! Infausto amor! Semiramide - (ad Ircano) Che più t’arresta? Scitalce - Il nappo accetta. Ircano - Che smania è questa! Mirteo - Che più s’aspetta? Tutti - Che tardi ancor? (Ad Ircano) Signor scegliesti? Ircano - (getta a terra il nappo) A terra vada la tazza. Scitalce - Insano! Audace! Ircano - Un tuo rifiuto Ircano debbe accettar così. Tutti - Qual ardir! 19 A 3 - Di gioia, di pace la bella speranza qual lampo fugace comparve, e sparì. Ircano - (to Sibari) Advise me, friend; in my breast my heart is chilled. Semiramide - Reply then. Tamiri - Do you too refuse? Scitalce - You are confused? Ircano - Thwarted vows! Unhappy love! Semiramide - (to Ircano) What holds you back? Scitalce - Accept the chalice. Ircano - What madness this is! Mirteo - What do we wait for? All - Why do you waver? (to Ircano) Sir, have you decided? Ircano - (throwing the chalice to the ground) Let the cup fall to the floor. Scitalce - Fool! Bold man! Ircano - Ircano must accept your refusal in this way. All - What boldness! 19 Three together - The fair hope of joy and peace like a flash of lightning has disappeared and passed. CD 2 CD 2 1 Coro - Mora l’Indo audace! Tamiri - (a Scitalce) Tu mi disprezzi, ingrato, ma non andarne altero; trema d’aver mirato superbo il mio rossore. Scitalce - (a Tamiri) Se tu saprai chi sono, se i casi miei saprai, che non son reo vedrai, 1 Chorus - Death to the audacious Indus! Tamiri - (to Scitalce) You despise me, ungrateful man, but be not so proud; tremble for having so haughtily sought my blushes. Scitalce - (to Tamiri) If you knew who I am, if you knew what I have suffered, you would see that I am not guilty, 42 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 43 as I have seemed until now. Ircano - Vain excuses... Tamiri - He must die. Chorus - The reckless man must die. Tamiri -The man who takes his life will I take as consort, as companion, and as champion. Semiramide - Be silent, hold your decision. All, except Scitalce and Semiramide In vain do you argue, he will die. Semiramide - What foolish ranting! What do I hear? (Ah in this cruel combat I feel my heart is failing.) All with the Choruses - Amid a thousand furies that have no respite, amid a thousand fears that beset me, I threaten, I fear, I feel myself burn with rage, I feel a chill in my veins. Ircano - Enough, oh Queen, in the duel I shall be your champion: your fair eyes will see the traitor punished. Mirteo - (drawing his sword) Let me strike the blow. Chorus - We all swear vengeance. Scitalce - My valour will resist the flash of wrongful swords. All - Put down the blade... (Mirteo rushes at Scitalce) Semiramide - Stop. Curb your anger, barbarians, I alone am offended by Scitalce; and punishment of this traitor depends upon my will, and I still defend him. Ircano/ Tamiri/ Mirteo - What unexpected voice qual ti sembrai finor. Ircano - Vani pretesti... Tamiri - Ei mora. Coro - Il temerario mora. Tamiri - Chi gli trafigge il petto io per consorte accetto, compagno, e difensor. Semiramide - Taci, sospendi ancora. Tutti, eccetto Scitalce e Semiramide Invan contendi, ei mora. Semiramide - Che insano ardir! Che sento? (Ah nel crudel cimento mi sento il cor mancar.) Tutti coi Cori - Fra mille furori che tregua non hanno, fra mille timori che intorno mi stanno, minaccio, pavento, accender mi sento, mi sento gelar. Ircano - Basta, o Regina, in campo me difensore avrai: vedranno i tuoi bei rai punito il traditor. Mirteo - (sguaina l’acciaro) A me ferir s’aspetta. Coro - Tutti giuriam vendetta. Scitalce - Dell’empie spade al lampo resiste il mio valor. Tutti - Cedi l’acciar.... (Mirteo s’avventa a Scitalce) Semiramide - T’arresta. L’ire frenate, o barbari, me sol Scitalce offende; ma di punir quel perfido dal mio voler dipende, e lo difendo ancor. Ircano/ Tamiri/ Mirteo - Qual improvvisa è questa 43 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 44 voce che m’atterrì? 2 Tutti coi Cori - Ah balena, minaccia sdegnato ogni volto tra l’ire di guerra, freme il mare, già trema la terra, già la calma per sempre fuggì. Tra le feste, e la gioia era nato, ma tramonta fra i fulmini il dì. is this that stuns me? 2 All with the Choruses - In a flash, every face scornfully threatens in warlike rage, the sea trembles, the earth shudders, calm is banished for ever. In celebrations, joy was born, but the day fades in thunder bolts. ATTO SECONDO ACT TWO Scena Prima Appartamenti terreni. Cori di grandi Babilonesi, e poi Tamiri, e Mirteo. Scene One Groundfloor apartments. Choruses of Babylonian Elders, then Tamiri, and Mirteo. 3 Tamiri - Mirteo, non lusingarti: io ben conosco tutti i meriti tuoi: quanto io ti deggio in faccia al mondo intero, sempre confesserò; saprò serbarti, perfin ch’io viva, un’amistà verace: ma Scitalce mi piace, io per lui di catene ho cinto il core. Mirteo - Ma la ragion? Tamiri - Ma la ragione è amore. 4 D’un genio che m’accende tu vuoi ragion da me? Non ha ragione amore, o se ragione intende subito, amor non è. Un amoroso foco non può spiegarsi mai: dì, che lo sente poco, chi ne ragiona assai, chi ti sa dir perché. (Partono) 3 Tamiri - Mirteo, do not delude yourself: well do I know all your merit: and what I owe you will I always declare to the whole world; as long as I live I will hold true friendship for you: but I love Scitalce, for him alone is my heart engaged. Mirteo - But why? Tamiri - The reason is love. 4 Would you have me give reason for a spirit that burns within me? Love has no reason, or if it listens to reason then immediately it is not love. The flame of love can never be explained: speak, he who feels it but little, who thinks about it, who can tell you why. (They leave) 44 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 45 Scena II Ircano, e Sibari. Scene II Ircano and Sibari. 5 Ircano - Vieni, Sibari. Sibari - E dove? Ircano - A Tamiri. Sibari - Perché? Ircano - Voglio che a lei discolpi il mio rifiuto. Sibari - E come? Ircano - A lei scoprendo il ver: tu le dirai ch’io l’amo, che per non ber la morte la ricusai; andiamo. Sibari - Senti: (al riparo.) Il tuo parlar scompone un mio pensier, che può giovarti. Ircano - E quale? Sibari - Al tuo cenno su l’Eufrate non hai navi, seguaci, ed armi? Ircano - E ben che giova? Sibari - Ai Reali giardini il fiume istesso bagna le mura, e si racchiude in quelli di Tamiri il soggiorno; ove tu voglia, col soccorso de’ tuoi l’impresa assicurar, per tal sentiero rapir la sposa, e a te recarla io spero. Ircano - Dubbia è l’impresa Sibari - Anzi sicura. Ircano - Parmi che a poco a poco mi piaccia il tuo pensier, ma non vorrei... Sibari - Tu coi pù fidi dell’Eufrate alle sponde sollecito ti rendi. Ircano - A momenti verrò, vanne, m’attendi. (Partono) 5 Ircano - Come, Sibari. Sibari - Whither? Ircano - To Tamiri. Sibari - Why? Ircano - I want you to justify my refusal to her. Sibari - And how? Ircano - Revealing the truth to her: you will tell her that I love her, and that so as not to drink death I refused her; let’s go. Sibari - Listen: (to cover). Your words upset an idea of mine, which may help you. Ircano - What idea? Sibari - Have you not ships, men and arms ready at your command on the Euphrates? Ircano - And how can they be used? Sibari - The river bathes the walls of the royal gardens, and in these walls is Tamiri’s apartment; where you will with the help of your men achieve the deed, along that path you will abduct the bride, and I hope to bring her to you. Ircano - This is an uncertain task. Sibari - No, it is sure. Ircano - I am beginning to like your idea, but I fear that... Sibari - With your most trusted men go quickly now to the banks of the Euphrates. Ircano - I shall soon be there, go, await me. (They leave) 45 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 46 Scena III Tamiri, e Semiramide. Scene III Tamiri and Semiramide Tamiri - Signor, perché si tiene prigioniero Scitalce? Semiramide - Voglio, che a’ piedi tuoi supplice, umile ti chieda quell’altero e perdono, e pietà.. Tamiri - Io vo’ che il petto esponga al nudo acciaro; io vo’ che sia la sua vita in periglio. Semiramide - Farò, che innanzi a te cada trafitto. Tamiri - Oh Dio! Semiramide - (Già impallidisce.) Tu potresti allora strappargli il core e poi... Tamiri - Taci una volta. Semiramide - (Ha vinto amore.) Tamiri - A immagini sì fiere oh qual pietade ho intesa! Semiramide - Tu parli di pietade, e sei l’offesa? Tamiri - My lord, why is Scitalce held prisoner? Semiramide - I want the haughty man humbly to beg pardon, and pity at your feet. Tamiri - I want him to bare his breast to a drawn sword; I want his life to be in dange Semiramide - I will have him fall stabbed before you. Tamiri - Oh God! Semiramide - (She falls pale.) You could then tear our his heart, and then... Tamiri - Be quiet, stop. Semiramide - (Love has won.) Tamiri - Before such cruel images oh what pity I have felt! Semiramide - You speak of pity, and you are the offended? Scena IV Sibari, e detti. Scene IV Sibari and the above Sibari - Come imponesti, Scitalce è qui. Semiramide - E ben risolvi? (A Tamiri) A lui condoni il fallo? Tamiri - No. Semiramide - (a Sibari) Dunque s’uccida. Tamiri - Neppur. Semiramide - (a Tamiri) Vedi ch’io deggio Scitalce udir, spiegami i sensi tuoi. Tamiri - Sì, digli... Semiramide - Che? Tamiri - Dirai... dì ciò che vuoi. (Parte) Sibari - As you commanded, Scitalce is here. Semiramide - Well, have you decided? (To Tamiri) Do you condone his wrong? Tamiri - No. Semiramide - (to Sibari) Have him killed. Tamiri - Not this either. Semiramide - (to Tamiri) You see that I must hear Scitalce, explain your feelings to me. Tamiri - Yes, tell him... Semiramide - What? Tamiri - Tell him... what you wish. (She leaves) 46 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 47 Scena V Semiramide e poi Scitalce senza spada ed in catene. Sibari introduce Scitalce, e poi parte. Scene V Semiramide and then Scitalce without his sword and in chains. Sibari leads Scitalce in and then leaves. Semiramide - S’avanzi il prigionier. Scitalce - Eccomi: a che mi chiedi? Semiramide - Deh non fingiamo più. Dimmi, che vive nel petto di Scitalce il cor d’Idreno, io ti dirò che in seno vive del finto Nino Semiramide tua; che per salvarti ti resi prigionier; torna, torna ad amarmi, io ti perdono. Scitalce - Mi perdoni! E qual fallo? Forse i tuoi tradimenti? Semiramide - Che sento! E chi t’indusse a credermi sì rea? Scitalce - So che ti spiacque, che svanì la tua frode, che d’un tradito amante i numi ebber pietà. Semiramide - Quei numi istessi, se v’è giustizia in Cielo, dell’innocenza mia facciano fede. Ah se il mio labbro mente, di nuovo ingiustamente, come fià fece Idreno, torni Scitalce a trapassarmil il seno. Scitalce - No, no la colpa è mia; pur troppo sento rimorso al cor; ma sai di che? D’un colpo, che lieve fu, che non t’uccise allora. 6 Semiramide - Barbaro, non dolerti, hai tempo ancora. (Gli presenta la sua spada) Eccoti il ferro mio; da te non cerco difendermi, o crudel. Mira, son queste l’orme del tuo furor. Semiramide - Bring forth the prisoner. Scitalce - Here I am: why do you ask for me? Semiramide - Ah, let us feign no longer. Tell me that in Scitalce’s breast there lives the heart of Idreno, and I will tell you that in the living breast of false Nino lives your Semiramide; who to save you has taken you prisoner; love me, love me again, and I will forgive you. Scitalce - Forgive me! And for what crime? Your betrayal perhaps? Semiramide - What do I hear! And who makes you think me so guilty? Scitalce - I know that you were displeased that your fraud was lost, that on a betrayed lover the gods showed pity. Semiramide - Those very gods if there is justice in heaven, will bear witness to my good faith. Ah if my lip lies, unjustly again, as once did Idreno, let Scitalce again stab me. Scitalce - No, it is not my fault; unfortunately I feel remorse in my heart; but do you know why? For a blow that was too light, and did not kill you then. 6 Semiramide - Barbarian, do not worry, there is still time. (She offers him her sword)Here is my sword; I will not try to defend myself, cruel man. Look, these scars are the signs of your fury. 47 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 48 Ti volgi altrove? Riconoscile, ingrato, e poi mi svena. Scitalce - Va, non ti credo. Semiramide - Oh crudeltade! Oh pena! 7 Crudel! Morir mi vedi, al mio penar non credi! E insulti al mio dolor! Scitalce - Empia palese mi sei, e vanti ancor difese? E vuoi tradirmi ancor? Semiramide - Che crudeltà! Scitalce - Quale inganno! A 2 - Che affanno è quel ch’io sento! Sei nato/a per tormento barbaro/a del mio cor. Qual astro in ciel splendea quel dì che un’alma rea seppe ispirarmi amor? You look away? Recognise them, thankless one, and draw my blood. Scitalce - No, I do not believe you. Semiramide - Oh cruelty! Oh suffering! 7 Cruel man! You see me dying, and do not believe that I suffer! And you insult my pain! Scitalce - Wicked woman I have discovered you, and you would still defend yourself? And will you betray me again? Semiramide - What cruelty! Scitalce - What deceit! In duet - What torment I feel! You were born, barbarian, to torment my heart. What star shone in the sky on that day when a guilty soul inspired love in me? Scena VI Campagna sulle rive dell’Eufrate, con navi che sono incendiate. Mura de’ giardini Reali, da un lato con cancelli aperti. Sciti armati, parte su le navi, e parte su la riva del fiume. Ircano, Sibari, e Mirteo con spada nuda. Zuffa già incominciata tra le guardie Assire, ed i soldati Sciti. La cavalleria Assira disperde li Sciti. Ircano, e Mirteo vengono combattendo: il primo cade, e l’altro lo disarma. Scene VI Countryside on the banks of the Euphrates, with burning ships. The walls of the royal gardens, with gates open on one side. Scythians in arms, some on the ships, some on the banks of the river. Ircano, Sibari and Mirteo with drawn swords. Fighting has already broken out between the Assyrian guards and the Scythian soldiers. The Assyrian cavalry drives the Scythians back. Ircano and Mirteo come forward fighting: the former falls, the latter disarms him. 8 Mirteo - Cedi il ferro, o t’uccido. Ircano - A me l’acciaro nol toglierai, se non rimango estinto. Mirteo - No, no, vivrai, ma disarmato, e vinto. (Lo disarma) Assiri al Re lo Scita altero prigionier conducete. 8 Mirteo - Yield your sword, or I will kill you. Ircano - You will not have my sword unless I am dead. Mirteo - No, no, you will live, disarmed and beaten. (He disarms him) Assyrians take this proud Scythian prisoner to the king. 48 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 49 9 Ircano - Io prigionier! Mirteo - Sì, fremi traditor. Ircano - Di mie sventure sarà prezzo il tuo sangue. Mirteo - Eh, di minacce tempo non è: grazia, e pietade implora. Ircano - Grazia, e pietà! Farò tremarti ancora. 10 No, non son vinto ancora, non sei di me più forte, benché l’avversa sorte tradisca il mio valor. Coro - Raffrena il labbro altero, il tuo furore è vano Ircano - (In braccio a mille smanie sento che l’alma freme, tutte le sento insieme tutte d’intorno al cor.) Mirteo - Sei prigioniero. Ircano - Èvero. Mirteo - In ceppi al Re si guidi. Coro - In ceppi al Re si guidi. Il minacciar più fiero salvarti omai non può. (Parte tra le guardie) Ircano - Vedrai per Babilonia scorrere a rivi il sangue, ma te superbo, esangue a’ piedi miei vedrò. 9 Ircano - I a prisoner! Mirteo - Yes, tremble traitor. Ircano - My misfortune will cost you your blood. Mirteo - Ah this is not the time for threats: beg for mercy and pity. Ircano - Mercy, and pity! I will make you tremble again. 10 No, I am not beaten yet, you are not stronger than me, though adverse fate betrays my valour. Chorus - Hold your scornful tongue, your fury is vain Ircano - (In the arms of a thousand rages I feel my soul shaken, I feel them all together all around my heart.) Mirteo - You are a prisoner. Ircano - It is true. Mirteo - Let him be taken in chains to the king. Chorus - Let him be taken in chains to the king. The direst threats cannot save you now. (He leaves with the guards) Ircano - Rivers of blood shall flow through Babylon, and you, haughty man, shall fall dead at my feet. Scena VII Mirteo, poi Sibari. Scene VII Mirteo, then Sibari. 11 Mirteo - Quanto ti deggio amico. Sibari - L’opre dovute alcun merto non hanno. Mirteo - Che fido cor! Sibari - (Che fortunato inganno.) Mirteo - Ecco un rival di meno 11 Mirteo - How much do I owe you, friend! Sibari - Needful deeds have no merit. Mirteo - Oh true heart! Sibari - (What a fortunate deceit.) Mirteo - Through you I find 49 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 50 per te mi trovo. Sibari - Il tuo maggior nemico non t’è noto però. Scitalce è quello che col nome d’Idreno ti rapì la germana. Mirteo - Oh dei, che dici? Donde Sibari il sai? Sibari - Noto in Egitto egli mi fu. Mirteo - Potresti errar. Sibari - Non dubitarne è desso. Mirteo - Ah, la pugna s’affretti, si voli a Nino, il traditor s’uccida. Ardo di sdegno. Non soffre l’ira mia freno, e ritegno. 12 Ah, più soffrir non voglio quel temerario orgoglio. Colle sue furie orrende troppo il mio sdegno accende, troppo mi desta orror. D’una germana il sangue or chiede a me vendetta, il traditor esangue l’ombra sdegnosa aspetta che le trafisse il cor. (Partono) one less rival. Sibari - Yet you do not know who is your greatest enemy. Scitalce is the man who under the name of Idreno abducted your sister. Mirteo - Oh gods, what are you saying? Sibari, how did you learn of this? Sibari - In Egypt I knew him. Mirteo - You might be mistaken. Sibari - Have no doubt, it is he. Mirteo - Ah, let us hasten the blow, rush to Nino, let the traitor be killed. I burn with wrath. My anger will suffer no curb or respite. 12 No, I shall not suffer that bold pride. With horrendous furies he stirs my wrath, too much horror does he stir in me. A sister’s blood now calls for vengeance, the lifeless traitor is awaited by the scornful ghost whose heart he pierced. (They leave) Scena VIII Gabinetti Reali. Semiramide, poi Ircano. Scene VIII Royal staterooms. Semiramide, then Ircano. 13 Semiramide - Nol voglio udir. Da questa Reggia Ircano parta a momenti. Egli perdè nel vile tradimento intrapreso ogni ragione all’imeneo conteso. 14 Ircano - (di dentro) Io partir? Chi l’impone? Semiramide - Nino lo vuol, ti basti. 13 Semiramide - I will not listen. Let Ircano leave this kingdom forthwith. In the villainous betrayal he undertook has he lost all part in the nuptial contest. 14 Ircano - (within) I, leave? Who commands me? Semiramide - This is Nino’s wish, enough. 50 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Ircano - Ma qui non venni per obbedire a Nino, invan contrasti, se rimaner mi giova, d’un Ircano il voler con cenni alteri. Voglio veder Scitalce... Semiramide - Invan lo speri. 15 Parti: de’ cenni miei ragione a te non rendo: vanne, così pretendo, o ti farò tremar. Ircano - Tremi al tiranno impero l’Assiro al giogo avvezzo, il tuo furor disprezzo, è vano il minacciar. Semiramide - Il provocar mio sdegno quanto è fatal rammenta! Ircano - Feroce a questo segno Nino l’orgoglio ostenta? A 2 - Tu sai chi son, tu sai che il contrastarmi è vano; se più resisti avrai forse a pentirti allor. Deh non sia de’ giorni miei questo giorno il più funesto! Qual cimento eterni dei di sospetto, e di dolor. Ircano - Venga Scitalce. Semiramide - Ah, taci. Ircano - Ragion mi renda. Semiramide - (Oh, pena!) A 2 - Frenar mi posso appena, ho mille furie in cor. Fra l’orrido mistero, qual nube il ver nasconde? Tal smania, un duol più fiero non ho provato ancor. (Ircano parte) Pagina 51 Ircano - But I did not come here to obey Nino, in vain do you set haughty commands against Ircano’s will if I wish to stay. I want to see Scitalce... Semiramide - You hope in vain. 15 Leave: I shall not explain my orders to you: go, I command, or I shall make you tremble. Ircano - Let Assyria, accustomed to its yoke, tremble before tyrannous power, I scorn your fury, your threats are in vain. Semiramide - Remember that it is fatal to provoke my wrath! Ircano - Does Nino show his pride with such ferocity? In duet - You know who I am, you know it is useless to oppose me; if you resist any longer you will have cause to regret it. Ah let this not be the blackest day of all my life! Eternal gods, what a struggle of suspicions and sorrow. Ircano - Let Scitalce come forward. Semiramide - Ah, be silent. Ircano - Do as I ask. Semiramide - (Oh suffering!) In duet - I can hardly control myself, a thousand furies are in my heart. In this horrendous mystery what cloud hides the truth? Never before have I felt such rage, such dire distress. (Ircano leaves) 51 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 52 Scena IX Mirteo, e Semiramide. Scene IX Mirteo, and Semiramide. 16 Mirteo - Ove s’asconde? Che fa Scitalce? Semiramide - La Principessa offesa tace, e solo Mirteo pugnar desia? Mirteo - Tu pensi a difender Scitalce; egli t’è caro, questa è la cura tua, tutto m’è noto. Semiramide - Che favellar? Mirteo - Risolvi. Semiramide - T’appagherò: m’attendi nelle vicine stanze, e ti raffrena. Mirteo - Indarno il chiedi. (Parte) Semiramide - Che vuol dir quello sdegno? 16 Mirteo - Where is he hiding? What is Scitalce doing? Semiramide - The insulted princess is silent, and only Mirteo wishes to fight? Mirteo - You think to defend Scitalce; he is dear to you, this is your care, I know everything. Semiramide - What are you saying? Mirteo - Decide. Semiramide - I will requite you: wait in the rooms near here, and control yourself. Mirteo - You ask this in vain. (He leaves) Semiramide - What does this scorn mean? Scena X Scitalde, e detta. Scene X Scitalce, and Semiramide. Scitalde - E fin a quando deggio un vile apparir? M’uccidi, o rendi al braccio, al piè la libertade e l’armi. Semiramide - Ah, siamo entrambi in gran periglio. Io temo, che Mirteo ci conosca. Sollecito riparo chiede la sorte mia, pensaci, o caro. Scitalce - Rendimi il brando, lasciami dunque in libertà. Semiramide - Un periglioso scampo questo saria. Ve n’è un miglior. Odimi sol... Scitalce - Parla. Semiramide - E che vuoi ch’io dica se m’ascolti così? Finch’io ragiono placa quell’ira, o caro, modera quel dispetto, prometti di tacer. Scitalce - For how long must I appear so wretched? Kill me, or give to my arm and my feet freedom and my sword. Semiramide - Ah, we are both in great danger. I fear that Mirteo recognises us. My lot demands swift protection, think of this, my dear. Scitalce - Give me my sword, let me go free. Semiramide - This would be a dangerous flight. There is a better way. Just listen to me... Scitalce - Speak. Semiramide - What shall I say if you hear me thus? While I explain calm that anger, oh dear one, moderate your angry look, promise to be silent. 52 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 53 Scitalce - Parla, il prometto. Semiramide - Or senti: se la tua man mi porgi... Scitalce - Che la mia man? Semiramide - Rammenta che dei tacer... Scitalce - (Oh tolleranza!) Semiramide - Se la tua man mi porgi tutto in pace sarà. Oh viver fortunato, oh dolce uscir di vita con l’idol mio, col mio Scitalce unita! Scitalce - (Se men la conoscessi al certo io crederei.) Semiramide - Perché non parli? Scitalce - Promisi di tacer. Semiramide - Tacesti assai. Scitalce - Odimi; esposto dagli uomini allo sdegno, all’ira degli dei, prima d’esserti sposo esser vorrei... Semiramide - Taci, ingiurie novelle udir non voglio. Custodi, olà rendete il brando al prigionier, libero sei. (Vengono le guardie, una rende l’elmo, e la spada a Scitalce; l’altra gli toglie le catene.) Va pur, dove ti guida il tuo cieco furore, vanne, ma pensa ch’oggi ridotta alla sventura estrema vendicarmi saprò, pensaci, e trema. (Parte) Scitalce - Speak, I promise. Semiramide - Listen now: if you give me your hand… Scitalce - My hand? Semiramide - Remember that you must be silent... Scitalce - (Oh tolerance!) Semiramide - If you give me your hand all will be peace. Either live happily, or sweetly leave life united with my idol, with my Scitalce! Scitalce - (If I did not know her better I would surely believe her.) Semiramide - Why do you not speak? Scitalce - I promised to be silent. Semiramide - You have been silent long enough. Scitalce - Hear this: I would sooner be exposed to men’s scorn to the gods’ anger than be married to you… Semiramide - Be silent, I will not hear new insults. Guards, ho give the prisoner his sword, you are free. (The guards appear, one gives Scitalce his helmet and sword; the other removes his chains.) Go now, go where your blind fury leads you, away, but think that today reduced to extreme distress I will be avenged, think, and tremble. (She leaves) Scena XI Mirteo, e Scitalce. Scene XI Mirteo, and Scitalce. Mirteo - Così vieni a pugnar? Chi ti trattiene? Più non sei prigioniero. 17 Scitalce - Mirteo per quanto io tardi Mirteo - Thus you come to fight? Who holds you back? You are no longer a prisoner. 17 Scitalce - Mirteo, however long I tarry 53 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 54 troppo sempre a tuo danno sollecito sarò. Mirteo - È tempo alfine che questo braccio il folle ardir disarmi, là ti vedrò tremar. Scitalce - Superbo, all’armi. 18 Non temer fra pochi istanti verrò teco armato in campo, là vedrò, se al cor che vanti corrisponde il tuo valor. Coro - Agitato ha il cor nel petto dall’affanno, e dall’onor. Scitalce - Incerto palpito il cor m’assale, smanie più barbare, contrasto eguale chi mai nell’anima, chi mai provò? Coro - Correte o prodi all’armi. V’attende la vittoria. Mirteo/ Scitalce - Perché si tarda ancor? Coro - S’infiammino di gloria i generosi cor. Scitalce - Quand’è l’onor di guida sicura è la vittoria. D’un bel desio di gloria sento le voci in cor. (Partono tutti) for your undoing I shall still be too swift. Mirteo - The time has come at last for my hand to disarm your mad aspirations, there I will see you tremble. Scitalce - Arrogant man, to arms. 18 Fear not in a few instants I will go armed with you to the field of combat, there I will see, if the heart you boast is matched by your valour. Chorus - In his breast his heart is shaken with trouble and with honour. Scitalce - Uncertain feelings assail my heart, most barbarous desires, who ever felt such a struggle in his breast? Chorus - Run oh brave men to arms. Victory awaits you. Mirteo/ Scitalce - Why do you still linger? Chorus - Generous hearts are set aflame by glory. Scitalce - When honour guides victory is sure. In my heart I hear voices of fair desire for glory. (All leave) Scena XII Anfiteatro con cancelli chiusi dai lati, e trono da una parte; dopo maestosa marcia dei grandi, e delle guardie: popolo spettatore. Sibari, Ircano, e poi Semiramide che va in trono. Scene XII Amphitheatre with closed gates on either side and a throne on one side; after a majestic march of the elders and of the guards: the people as spectators. Sibari, Ircano, and then Semiramide who steps up to the throne. 19 Ircano - A forza io passerò, vo’ del cimento trovarmi parte anch’io. (Le guardie tentano invano di 19 Ircano - I must enter, I wish to take part in the fight too. 54 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 55 contendere l’ingresso ad Ircano) Semiramide - Qual mai ragion sopra una man pretendi, che ricusasti? Ircano - Io ricusai la morte, avvelenato il nappo Sibari avea, fu suo consiglio ancora la tentata rapina. Sibari - Ah mentitor! Semiramide - Non più: per ora non voglio esaminar qual sia l’indegno. Olà, si dia della battaglia il segno. (Va sul trono col suo corteggio. Suonano le trombe) (The guards try in vain to stop Ircano from entering) Semiramide - What right do you claim on a hand that you have refused? Ircano - I refused death, Sibari had poisoned the cup, and on his advice was abduction tried. Sibari - Ah, liar! Semiramide - No more: now I wish to judge which is the guilty one. Ho, give the sign for the combat. (She steps up to her throne with her following. The trumpets peal) Scena Ultima Mirteo, Scitalce, e detti, poi Tamiri. Final Scene Mirteo, Scitalce, the above, then Tamiri Tamiri - Ah fermati, Mirteo. Sai ch’io non voglio più vendetta da te. Mirteo - Vendico i miei, non i tuoi torti. È un traditor costui, mentisce il nome, egli s’appella Idreno, egli la mia germana dall’Egitto rapì. Sibari lo conobbe, egli l’afferma. Sibari - (Ahimè!) Scitalce - (a Sibari) Tu mi tradisci, perfido amico. In questo foglio, vedi s’ella fu, s’io son reo. Sibari lo vergò, leggi Mirteo. (Gli consegna il papiro) Sibari - (Tremo.) Semiramide - (Che foglio è quello?) Mirteo - Amico Idreno, ad altro amante in seno Semiramide tua porti tu stesso; ma col disegno infame di privarti di vita, Tamiri - Ah stop, Mirteo. Know that I no longer want you to avenge me. Mirteo - I am avenging the wrongs that I, not you, have suffered. This man is a traitor,, he hides his name, he calls himself Idreno, he stole my sister from Egypt. Sibari knew him, he states this. Sibari - (Alas!) Scitalce - (to Sibari) You betray me, false friend. See in this letter, if she or I was guilty. Sibari penned it, Mirteo read. (He hands him the papyrus) Sibari - (I tremble.) Semiramide - (What sheet is this?) Mirteo - My friend Idreno, to another lover’s breast you yourself are taking Semiramide; but with the dreadful plan to rob you of your life, 55 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 e poi trovarsi unita a chi l’astringe il genio antico. Vivi; ha di te pietà Sibari amico. Semiramide - Stelle, che inganno orrendo! Mirteo - Ah Nino, è questi un traditor; dal labbro suo si tragga a forza il ver. Semiramide - (Se qui a parlar l’astringo al popolo mi scopre.) In chiuso loco costui si porti. Sibari - A che portarmi altrove? Qui parlerò. Mirteo - Resti. Ircano - Si senta. Sibari - Udite. Semiramide - (Oh Dio!) Sibari - Semiramide amai. Lo tacqui: intesi l’amor suo con Scitalce. A lei concessi agio a fuggir: quanto quel foglio afferma finsi per farla mia. Scitalce - Ah perfido! (Che feci!) Sibari - Udite: ancora molto mi resta a dir. Semiramide - Sibari, basta. Ircano - No. Pria si chiami autore de’ falli apposti a me. Sibari - Tutti son miei. Semiramide - (Oh dei!) Sibari - Giacché perduto io sono, altri lieto non sia. Popoli, a voi scopro un inganno, aprite i lumi: ingombra una femmina imbelle il vostro impero. 20 Semiramide - Taci. (È tempo d’ardir.) Popoli, è vero. (S’alza in piedi sul trono) Semiramide io sono; del figlio in vece regnai finor, ma per giovarvi; io tolsi Pagina 56 and then be united with him, to whom old friendship binds her. Live; your friend Sibari has pity on you. Semiramide - Ye stars, what a horrible trick! Mirteo - Ah Nino, here is the traitor; from his lips let the truth be drawn by force. Semiramide - (If I force him to speak I will reveal myself to the people.) To a closed place let him be taken. Sibari - Why take me elsewhere? I will speak here. Mirteo - Let him stay. Ircano - Listen. Sibari - Listen. Semiramide - (Oh God!) Sibari - I loved Semiramide. I said nothing: I learned of her love for Scitalce. I gave her ease to flee: what is written on that sheet I invented to make her mine. Scitalce - Perfidious man! (What have I done!) Sibari - Listen: there is still much that I have to say. Semiramide - Sibari, enough. Ircano - No. First be summoned the author of the crimes I am accused of. Sibari - I am the cause of all. Semiramide - (Oh Gods!) Sibari - Since I am lost, the other will not be happy. People, in truth, I reveal a deceit, open your eyes: your empire is commanded by a frail woman. 20 Semiramide - Be silent. (Time to be bold.) People, it is true. (Semiramide rises to her feet on the throne) I am Semiramide; in the place of my son I have reigned till now, but for your sake; I saved 56 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 57 the kingdom from the weakness of a man unfit to govern it: I defended you against the enemy’s fury, with excellent walls I adorned Babylonia, with arms I extended the realms of Assyria, let Assyria herself now say if she has found me in my false guise bold in war, and moderate in peace; if you scorn to obey me, here I lay down my crown. (She lays the crown on the throne) If to the many eyes of an astonished land I am still not the best of rulers, then, Assyrians, take back your throne. 21 Though I was not born of the best sex I have conquered Asia, and Assyria commands: to the laurels of my head does the throne owe its splendour. Chorus - What a surprise! A bolder heart was never found in a stronger man. Semiramide - (to Scitalce) My idol, if it is also true that I am worthy of your faith, I care for no other empire, if I may rule in your heart. I do not fear fate, my valour does not waver. Chorus - What a surprise! A bolder heart was never found in a stronger man. She does not fear fate, her valour does not waver. Mirteo - My sister... Semiramide - Ah, my Mirteo! Scitalce - Ah forgive me... Semiramide - Ah, you are not guilty! (to Mirteo and Scitalce) Ah come to my breast oh sweet objects of my affection: del Regno il freno ad una destra imbelle, non atta a moderarlo: io vi difesi dal nemico furor, d’eccelse mura Babilonia adornai, coll’armi io dilatai i Regni dell’Assiria. Assiria istessa dica per me, se mi provò fin’ora sotto spoglia fallace, ardita in guerra, e moderata in pace; se sdegnate ubbidirmi, ecco depongo il serto mio. (Depone la corona sul trono) Se ai tanti sguardi dell’attonita terra il miglior de’ Regnanti ancor non sono, ripigliatevi, Assiri, il vostro trono. 21 Se non nacqui al miglior sesso l’Asia ho vinta, e Assiria doma: agli allor della mia chioma deve il trono il suo splendor. Coro - Qual sorpresa! Qual costanza! Mai non ebbe un uom più forte. Semiramide - (a Scitalce) Idol mio, s’egli è pur vero che son degna di tua fede, non mi curo d’altro impero, purché regni nel tuo cor. Non pavento della sorte, non vacilla il mio valor. Coro - Qual sorpresa! Qual costanza! Mai non ebbe un uom più forte. Non paventa della sorte, non vacilla il suo valor. Mirteo - Oh germana... Semiramide - Ah, mio Mirteo! Scitalce - Mi perdona... Semiramide - Ah, non sei reo! (A Mirteo e Scitalce) Deh venite a questo seno di mie cure o dolci oggetti: 57 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 ah! Frenar cotanti affetti più possibile non è. Coro - Viva lieta, e sia Regina chi fin’or fu nostro Re. Ircano - Lasciatemi svenar Sibari, e poi al Caucaso naio, torno contento. Semiramide - D’ogni esempio maggiori, Principe, i casi miei vedi che sono, sia maggior d’ogni esempio anche il perdono. 22 Alma grande, oh Dio! Ti frena, deh, perdona a chi t’offese; quella fronte alfin serena, che implacabile non è. Ircano/ Mirteo/ Coro - A quell’empio, sì, perdona. Semiramide - La clemenza accanto al trono ad un nume agguaglia il Re. Coro - Viva lieta, e sia Regina chi fin’or fu nostro Re. (Ircano, e Mirteo rimettono la corona sul capo a Semiramide) Semiramide/ Coro - Soavi accenti nuovi contenti accendan l’anima di puro ardor. Pagina 58 ah! I can no longer hold back such dear feelings. Chorus - Live in happiness as our Queen you that until now were our King. Ircano - Let me slay Sibari, and then I will return content to my native Caucasus. Semiramide - Of all examples, Princes, see my story is the greatest, let pardon be the greatest of all examples. 22 Great soul, oh God! Hold back, ah, pardon him who has offended you; your brow at last will be serene it is not merciless. Ircano/ Mirteo/ Chorus - Yes, I pardon the wicked man. Semiramide - Clemency beside the throne raises the king to godlike level. Chorus - Live in happiness, and our Queen you that until now were our King. (Ircano, and Mirteo place the crown on Semiramide’s head again) Semiramide/ Chorus - Sweet words and new delights light the soul with pure ardour. 58 Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 59 Orchestra Internazionale d’Italia First Violins: Marius Sima**, Mircea Tataru*, Ioan Fernbach, Virginia Burca Ariel Sarduy, Robert Dan Trut, Elena Gallafrio, Joseph Cardas, Sophie Chang Venetia Onofrei Rili, Oxana Aphaidean, Asuka Fukuhara, Claudia Curri Enzo Ciccarelli, Georgica Lefteroglu, Silvana Pomarico Violas: Dorin Petre Sima*, Margherita Cossio, Annabelle Marcotte, Alberto Pollesel Lucia Colonna, Laura Mazzaraco Cellos: Marin Cazacu*, Alexandra Gutu, Giuseppe Grassi, Antonio Cavallo, Paola Martina Mondello Double basses: Fabio Serafini*, Davide Vittone, Roberto Pomili, Luigi Lamberti Flutes: Serena Bonazzi*, Costanza Cazacu Oboes: Filippo Lanteri*, Diane Lacelle Clarinets: Michele Naglieri*, Dino Rutolo Bassoons: Massimo Data*, Deborah Luciani Horns: Ioan Gabriel Luca*, Sebastiano Panebianco, Giovanni D’Aprile Ignazio Traina, Giovanni Pompeo Trumpets: Mark Inouye*, Riccardo Diano Trombones: Dalmar Nur Hussen* Tuba: Domenico Zizzi* Timpani: Torino I. Tudorache Percussions: Antonio Bianchi, Marco Eugeni Harp: Federica Sainaghi 59 * First part ** Concertmeister Booklet 533 Semiramide.qxd 23/05/2007 14.31 Pagina 60 Slovak Choir of Bratislava First sopranos: Stanislava Dubanová, Henrietta Lednárová, Zuzana Limparová Irena Lukácová, Milada Macáková, Alena Prádlovská ^ ^ Second sopranos: Lucia Kubekovà, Monika Kyšková, Katarína Majerníková Miriam Matášóvá, Katarína Pobociková ^ ^ ^ ^ Mezzos: Alena Coková, Beata Bernadicóvá, Lydia Drahošová, Anna Kovácová Altos: Margot Kobzová, Elena Matušová, Katarína Sroková, Anna Stefaniková ^ ^ First tenors: Pavol Bozek, Juraj Chlpík, L’ubomír Kizek, Dušan Kuchár, Peter Malý, Jirí Zouhar ^ Second tenors: Andrej Barcák, Jakub Krištofík, Valter Mikuš, Matej Vaník, Stanislav Vozáf ^ ^ Baritones: Adam Blazo, Ivan Kubovic, Martin Lampert, Ján Procházka, Martin Smolnický ^ ^ Basses: Eugen Gáal, Stefan Gemza, Kamil Kamberovic, Ivan Kudlík, Jakub Vlasák 60