Con il Patrocinio di International University of Languages and Media Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 - Milano Domenica, 25 Gennaio 2015 - ore 21.00 Serie «A» 2014/2015 Violinista GIL SHAHAM Programma JOHANN SEBASTIAN BACH - Partita n. 3 in mi maggiore BWV 1006 (1685-1750) Preludio - Loure - Gavotte en rondeau - Menuet I Menuet II - Bourrée - Gigue - Sonata n. 2 in la minore BWV 1003 Grave - Fuga - Andante - Allegro WILLIAM ELDEN BOLCOM - Suite n. 2 - a Part of the Suite (1938) - Morning Music; Dancing in Place; Northern Nigun; Lenny in Spats; Fuga Malinconica; Tarantella; Evening Music JOHANN SEBASTIAN BACH - Partita n. 2 in re minore BWV 1004 (1685-1750) Allemande - Courante - Sarabande - Gigue Chaconne Si ringrazia GIL SHAHAM Gil Shaham è ormai annoverato da critici e pubblico tra le stelle di livello internazionale. Viene invitato a suonare con le più prestigiose orchestre nelle grandi sale da concerto di tutto il mondo e i suoi recital come pure i concerti con ensemble e le partecipazioni a famosi festival, suscitano ovunque entusiasmo. Nella stagione 2005/06 ha tenuto concerti con la New York Philharmonic, Boston Symphony Orchestra, Philadelphia Orchestra, New World Symphony, San Francisco Symphony, Saint Louis Symphony e, all’estero, con le maggiori orchestre di Roma, Firenze, Birmingham, Londra, Parigi e Praga. Inoltre ha affiancato l’Academy of St. Martin in the Fields sia come direttore che solista nel tour dell’orchestra negli Stati Uniti. Oltre ai molti impegni con orchestra, Shaham collabora regolarmente in recital con il pianista Akira Eguchi. Inoltre ha la fortuna di avere in famiglia eccellenti musicisti come la moglie (la violinista Adele Anthony), la sorella (la pianista Orli Shaham) e il cognato (il direttore d’orchestra David Robertson), con i quali lavora spesso. Durante l’estate 2006 è stato in tournée con il pianista Yefim Bronfman e il violoncellista Truls Mork, insieme ai quali ha registrato i Trii per pianoforte di Schubert. Tra i vari dischi registrati, molti sono quelli che hanno scalato le classifiche sia negli Stati Uniti che all’estero e vinto premi prestigiosi come il Grammy varie volte, un Grand Prix du Disque, Diapason d’Or e Gramophone Editor’s Choice. Le più recenti registrazioni pubblicate dalla sua casa discografica Canary Classics sono l’Album Fauré con Akira Eguchi e l’Album Prokofiev insieme ad Orli Shaham. Nato nel 1971 negli Stati Uniti, Gil Shaham a due anni si è trasferito con la famiglia in Israele e a sette anni ha iniziato lo studio del violino con Samuel Bernstein presso la Rubin Academy di Gerusalemme, dove a riconoscimento del suo straordinario talento gli sono state date numerose borse di studio da parte della Fondazione Culturale America-Israel. Nel 1981, mentre studiava con Haim Taub, ha debuttato con la Jerusalem Symphony e la Israel Philharmonic e nello stesso anno ha cominciato a frequentare anche i corsi di Dorothy DeLay e Jens Ellerman a Aspen. Nel 1982, dopo aver vinto il Primo Premio al Concorso Claremont in Israele, la Juilliard gli ha assegnato una borsa di studio che gli ha permesso di proseguire gli studi con Dorothy DeLay e con Hyo Kang. Ha frequentato anche la Columbia University. Gil Shaham è stato premiato con il prestigioso Avery Fisher Career Grant nel 1990. Suona lo Stradivari «Contessa di Polignac» del 1699 e vive a New York insieme alla moglie e ai due figli. Ha suonato per la prima volta per le Serate Musicali nel 1988. INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI «SERATE MUSICALI», I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI. Si raccomanda di spegnere i telefoni cellulari. È vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’Organizzazione. J.S. BACH - Partita n. 3 in mi maggiore per violino solo, BWV 1006 La Partita in mi maggiore, insieme ad altre due Partite e a tre Sonate per violino solo, fu composta a Cöthen, verso il 1720, in un periodo cioè particolarmente fecondo per Bach, almeno per quanto riguarda la musica strumentale. Questi brani ci sono giunti attraverso un manoscritto originale o dello stesso Bach o di Anna Magdalena, ritrovato fortunosamente a Pietrotaurgo dal collezionista di autografi bachiani Georg Pölchau. La stessa Anna Magdalena ci ha lasciato poi una copia di questi pezzi riuniti in un solo quaderno con le Sonate per violoncello che si fregia del seguente titolo: «Violino solo: senza Basso. Composée par Sr. Jean Seb. Bach Maître de la Chapelle et directeur de la musica a Leipzig. Ècrite par Madame Bachen, son Epouse». Gli stessi brani furono editi per la prima volta da Simrock a Bonn nel 1802 e poi nel 1854 presso Breitkopf a cura di Robert Schumann che vi aggiunse un accompagnamento per pianoforte. Per questa Partita, come per le altre più note composizioni del gruppo, si può dire con Schweitzer che «non si sa se si debba ammirare di più la ricchezza delle sonorità o l'arditezza dell'invenzione. Per quanto si siano lette, eseguite e sentite un'infinità di volte queste composizioni ci riserbano sempre nuove sorprese; esse sono quasi la rivelazione di tutte le possibilità e di tutte le bellezze che si possono trarre dal violino». La Partita III inizia con il Preludio, elaborato dallo stesso Bach per orchestra come sinfonia della cantata Herr Gott, Beherrscher aller Dinge (BWV 120 a). È una pagina severa, solenne e fortemente marcata nel ritmo. Segue la prima delle sei danze della Partita recante il nome di Loure, la cui parola sta ad indicare l'antica cornamusa normanna (ludr o luur): il suo ritmo nobile e dignitoso è in sei quarti. La Gavotta e Rondò è una specie di danza che trae il suo nome dai gavots, montanari del Delfinato francese. Il suo ritmo binario snello e leggero diede vita nel XVIII secolo ad una elegante danza di corte e di società, eseguita con riverenze molto cerimoniose. Seguono due Minuetti, di cui il secondo funge da Trio: anche questa danza è di origine francese e il suo nome le viene dal modo di ballarla con passi minuti (pas-menu). Francese è anche la Bourrée, nata nell'Auvergne, di forma binaria, dattilica e di carattere giocondo, a tratti sfiorata da una leggera mestizia. La Giga, posta a chiusura della Partita, è invece di origine britannica, e più precisamente celtica: Jegg in scozzese, Geige in tedesco, Gigot in francese, Gigue in inglese, che stanno ad indicare l'antico giambone (gigot, appunto, in francese) trasformato poi in violino. La Giga ha un ritmo spigliato e brioso, rapidissimo. J.S. BACH - Sonata n. 2 in la minore per violino, BWV 1003 Data la difficoltà di datazione non è escluso che le Sonate e Partite siano da ascriversi almeno in parte al periodo trascorso dall'autore a Weimar (1708-17); in tal caso la destinazione sarebbe e sacra, e i brani potrebbero essere stati eseguiti nel corso delle funzioni religiose. A suffragare tale ipotesi vale anche la straordinaria complessità della scrittura solistica, pensata certamente in funzione di qualche determinato solista dalle mirabili doti, in possesso di una tecnica completa, in grado di superare difficoltà trascendentali; un simile dedicatario potrebbe essere stato Johann Georg Pisendel, strumentista sommo nella sua epoca, conosciuto da Bach proprio negli anni di Weimar. Converrà soffermarsi, dunque, proprio sulle peculiarità della scrittura violinistica bachiana; diversa, nelle Sonate e Partite, da quella dei Concerti, e tale da essere considerata un modello di inattingibile perfezione già in senso astratto, a prescindere dalla concreta applicazione nei singoli brani o movimenti. Tale astratta perfezione si basa quasi su un paradosso. Bach infatti impegna il violino, strumento «melodico» per vocazione e fìsicamente impossibilitato a emettere più di due suoni contemporaneamente, in una scrittura polifonica e contrappuntistica di straordinaria complessità, che giunge a dare all'ascoltatore il senso di tre e perfino quattro voci lineari che si muovano contemporaneamente; questa «forzatura» della natura violinistica, che richiede una perfetta tecnica policordale, viene realizzata con accorgimenti differenti dai diversi solisti. Per contro occorre osservare che anche laddove l'autore rispetta la natura monodica dello strumento, la linea melodica si muove perseguendo una sostanziale completezza del contenuto armonico, e garantendo così una mirabile ricchezza e autosufficienza al contenuto musicale. Le Sei composizioni sono organizzate per «coppie» che associano ogni Sonata alla corrispondente Partita, secondo una logica di contrapposizione. Modello delle Sonate è infatti quello severo della Sonata da chiesa (in quattro movimenti secondo lo schema lento-veloce-lento-veloce, con una fuga al secondo posto), mentre le Partite si rifanno al genere profano della suite di danze, con una scelta di brani più libera. La Sonata n. 2 in la minore BWV 1003 si apre dunque con un Grave introduttivo tipico dell'impianto «da chiesa», e segnato da una scrittura toccatistica animata da figurazioni estremamente complesse, con volate e fioriture minutamente suddivise; è una fantasia, ma anche una sorta di preludio al secondo movimento, una Fuga che è lunga quasi il doppio del Grave, e che costituisce certamente il vertice della complessità polifonica del violino conosciuta fino a quel momento; da un soggetto di sole otto note si anima una polifonia che appare ambiziosissima anche per l'uso delle corde doppie, triple e talvolta quadruple. In terza posizione troviamo un Andante ispirato al principio della melodia accompagnata, pagina che, secondo l'esempio di Corelli, non mantiene la tonalità degli altri tre movimenti, e che si differenzia rispetto alle pagine parallele delle altre due Sonate per adottare una forma bipartita. Chiude la mirabile Sonata un Allegro aperto da effetti d’eco, e basato su una energia ritmica propulsiva che rende perfettamente autonoma e prismatica nella sua scrittura la monodia violinistica. W. E. BOLCOM - Suite n. 2 - a Part of the Suite; Morning Music; Dancing in Place; Northern Nigun; Lenny in Spats; Fuga Malinconica; Tarantella; Evening Music William Elden Bolcom (Seattle, 26 maggio 1938) è un compositore e pianista statunitense vincitore del Premio Pulitzer, della National Medal of Arts, di due Grammy Award, del Detroit Music Award e nominato nel 2007 Composer of the Year da Musical America. Ha insegnato composizione all'University of Michigan nel periodo 1973–2008. Le prime composizioni di Bolcom erano scritte utilizzando la tecnica del serialismo, sotto l'influenza di Pierre Boulez, Karlheinz Stockhausen e Luciano Berio, la cui musica ammirò da sempre. Negli anni 1960 iniziò gradatamente ad utilizzare diversi stili musicali. Il suo intendimento era eliminare la barriera esistente fra la musica popolare e la musica cosiddetta colta. (Johnson 2001). Ha composto tre opere, McTeague, A View From the Bridge e A Wedding, tutte commissionate e date in prima mondiale alla Lyric Opera of Chicago sotto la direzione di Dennis Russell Davies. I libretti delle opere erano di Arnold Weinstein, alcune volte in collaborazione con altri scrittori. McTeague, basta sul romanzo del 1899 di Frank Norris, con libretto di Weinstein, venne data il 30 novembre 1992. A View from the Bridge, su libretto di Weinstein e Arthur Miller, il 9 ottobre 1999. A Wedding, basata sul film del 1978 di Robert Altman e John Considine, su libretto di Weinstein e Altman, venne rappresentata l'11 dicembre 2004. Egli ha composto anche concerti come Lyric Concerto per flauto e orchestra per James Galway, Concerto in D per violino e orchestra per Sergiu Luca, Concerto for Clarinet and Orchestra per Stanley Drucker e Concert Suite per sassofono alto e gruppo musicale, composto per la University of Michigan nel 1998. Compose il concerto «Gaea for Two Pianos Left Hand, and Orchestra» per Gary Graffman e Leon Fleisher, entrambi con menomazioni alla mano destra. Venne eseguito in prima esecuzione l'11 aprile 1996 dalla Baltimore Symphony diretta da David Zinman. Il concerto è composto in modo tale da poter essere eseguito in uno dei tre seguenti modi: con pianoforte solo e orchestra ridotta, con due pianoforte e due orchestre ridotte combinate in una grande orchestra.Fra le altre opere di Bolcom vi sono otto sinfonie, undici quartetti, quattro sonate per violino, numerosi ragtime (uno scritto in collaborazione con William Albright), quattro volumi di canzoni da cabaret, tre musical ("Casino Paradise," "Dynamite Tonite" e "Greatshot" su libretti di Weinstein) e un'opera da camera in un atto, "Lucrezia," su libretto di Mark Campbell. J.S. BACH - Partita n. 2 in re minore BWV 1004 La Partita n. 2 in re minore BWV 1004 si apre con una Allemanda, danza di origine tedesca e dal ritmo moderato. Segue la Corrente, che, invece, è una danza di origine francese e trae il nome dalla vivacità del suo movimento. Viene poi la Sarabanda, di origine arabo-moresca o turco-iraniana, anche se la leggenda vuole che abbia avuto il nome da una donna sivigliana chiamata Sara, mentre è più probabile che si richiami alla parola Saras, che significa appunto danza, di tono grave e solenne, ballata nel XVI secolo dalle donne fastosamente vestite. Ed eccoci alla celeberrima Ciaccona che chiude la Partita in re minore. Si ritiene che la ciaccona sia di provenienza spagnola, ma in effetti è ritenuta una danza di meticci importata dall'America centrale verso la fine del Cinquecento. La Ciaccona bachiana prende avvìo da un tema di otto battute e prosegue con un corale di trentadue variazioni, in una entusiasmante progressione ritmica. È una delle pagine più universalmente esaltate della musica strumentale, ricca delle più ardite figurazioni del virtuosismo violinistico. Va ricordato che della Ciaccona per violino solo esistono trascrizioni per pianoforte fatte da Brahms e da Busoni, il quale impresse alla sua rivisitazione bachiana un respiro possente e di grande tensione trascendentale. Amici Serate Musicali Presidente Onorario Hans Fazzari *** Soci Fondatori Carla Biancardi Franco Cesa Bianchi Giuseppe Ferreri Emilia Lodigiani Enrico Lodigiani Luisa Longhi Stefania Montani Gianfelice Rocca Luca Valtolina Amici Benemeriti Alvise Braga Illa Fondazione Rocca Ulla Gass Thierry le Tourneur d’Ison Erika Rottensteiner Società del Giardino ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» Amici Giovanni Astrua Testori Valeria Bonfante Isabella Bossi Fedrigotti Roberto Fedi Ugo Friedmann Camilla Guarneri Vincenzo Jorio Lucia Lodigiani Mario Lodigiani Paolo Lodigiani Maria Candida Morosini Rainera e Mario Morpurgo G.B. Origoni Della Croce Adriana Ragazzi Ferrari Giovanna e Antonio Riva Alessandro Silva Maria Giacinta Tolluto Maria Luisa Vaccari Marco Valtolina Beatrice Wehrlin Soci Antonio Belloni Carla Beretta Ricci Umberto Bertelè Elisabetta Biancardi Mimma Bianchi Maria Brambilla Marmont Carlo e Angela Candiani Giancarlo Cason Nicoletta Colombo Egle Da Prat Piero De Martini Maya Eisner Federico ed Elisabetta Falck Silvana Fassati Carlo e Anna Ferrari Giuliana File Finzi Bianca e Roberto Gabei Matilde Garelli Felicia Giagnotti Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Eugenia Godani Ferruccio Hurle Giuliana e Vittorio Leoni Maurizia Leto di Priolo Giuseppe Lipari Gabriella Magistretti Eva Malchiodi Giuseppina Maternini Lucia ed Enrico Morbelli Stefano Pessina Francesca Peterlongo Denise Petriccione Giuseppe Pezzoli Gian Pietro Pini Giustiniana Schweinberger Antonietta Scroce Paola e Angelo Sganzerla Maria Luisa Sotgiu Giuseppe Tedone Adelia Torti Graziella Villa Giuseppe Volonterio «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Cecilia Falck Gianfelice Rocca Vera e Fernanda Giulini Fondazione Rocca Emilia Lodigiani Carlo Sangalli Mediaset Maria Grazia Mazzocchi Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Fondazione Cariplo Conservatorio G. Verdi - Milano Luigi Venegoni Ugo Carnevali Francesca Colombo Giuseppe Ferreri Roberto De Silva Stefania Montani Banca Popolare di Milano Roberto Formigoni Cristina Muti Camera di Commercio di Gaetano Galeone Simonetta Puccini Milano Società del Giardino Rosanna Sangalli Publitalia Gianni Letta Elisso Virsaladze Mario Lodigiani Juana Zayas *** Roberto Mazzotta Flavia De Zigno Francesco Micheli Bianca Hoepli Diana Bracco Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Martha Argerich Robert Parienti Marina Berlusconi Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Quirino Principe Fedele Confalonieri Carlo Maria Badini Alberto Falck Oscar Luigi Scalfaro Giovanni Spadolini Leonardo Mondadori Giuseppe Lodigiani Giancarlo Dal Verme Tino Buazzelli Peter Ustinov Franco Ferrara Franco Mannino Carlo Zecchi Shura Cherkassky PROSSIMI CONCERTI Lunedì 26 gennaio 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) (Valido per A+F; A; A1; COMBINATA 1; ORFEO 1) ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO NICOLINI DI PIACENZA - Dir. FABRIZIO DORSI Vl. FRANCESCO DE ANGELIS - Voce recitante QUIRINO PRINCIPE G. ROSSINI: «Signor Bruschino» - Ouverture - G. NICOLINI: Concerto per violino e orchestra in si bemolle maggiore; Concerto per violino e orchestra in re maggiore (I esec. in tempi moderni a Milano) - I giocattoli di Wolfgang Melologo di Quirino Principe sulla musica di L. MOZART Cassatio ex G (mit der “Kindersinfonie”). (I esecuzione a Milano) Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 Lunedì 2 febbraio 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI - Direttore e Solista ALEXANDER LONQUICH L.v. BEETHOVEN: 12 Variazioni sulla danza russa del balletto Das Waldmädchen in la maggiore WoO 71 (per pianoforte solo); Sonata per pianoforte solo op. 7; Concerto n. 1 in do maggiore op. 15 Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 Lunedì 9 febbraio 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) I SOLISTI DI MOSCA - Violista YURI BASHMET «Omaggio a Sviatoslav Richter nel centenario della nascita» BEETHOVEN- MAHLER: Quartetto-serioso in fa minore op. 95 - D. SHOSTAKOVICH: Sonata per viola (arr. per viola e archi di Alexander Levkovich) - S. COLASANTI: Preludio, Presto e Lamento (dedicato a Yuri Bashmet) per viola solista e orchestra d'archi Prima Esecuzione a Milano Biglietti: Intero € 30,00 - Ridotto € 25,00 Venerdì 13 febbraio 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) «IL GENIO È DONNA» TRIO ES-TRIO - Violinista LAURA GORNA, Violoncellista CECILIA RADIC, Pianista LAURA MANZINI FABIO VACCHI: Orna buio ciel - L.V BEETHOVEN: Trio n. 5 in re maggiore, op. 70 n. 1 «Gli spettri» - FANNY MENDELSSOHN: Trio op. 11 Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 Lunedì 16 febbraio - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) «IL GENIO È DONNA» Violinista ISABELLE FAUST J.S. BACH: Partite e Sonate per violino solo Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 Lunedì 23 febbraio - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) «IL GENIO È DONNA» «Cento Concerti in memoria del genocidio armeno del 1915» Pianista VARDAN MAMIKONIAN - Flautista MARIA FEDOTOVA B. MANTOVANI: V Pezzo per flauto solo su Tema armeno - C. FRANCK: Sonata - BACH-BUSONI: Ciaccona - F. CHOPIN: 6 Studi op. 25 (1, 3, 5, 7, 10, 12) - A.BABAJANIAN: «Elegie», «Poem» - A. COMITAS: «Garun a», «Krunck», «Dzirani Dzar» per flauto e pianoforte Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 Lunedì 2 marzo - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) * «IL GENIO È DONNA» Pianista LUCA SCHIEPPATI - Pianista SOFIA GULYAK J. BRAHMS: Prima Sinfonia (finale) - L.v. BEETHOVEN: Eroica (Marcia Funebre); La Quinta (Il Tempo del destino, I Tempo); La Nona (Finale «Inno alla Gioia») Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 GLI AMICI PROPONGONO