Assessorato alla Famiglia Amministrare con la Famiglia Corso per Amministratori e Funzionari dei Comuni della Provincia di Verona SECONDA EDIZIONE main sponsor sponsor COMUNE DI CASTELNUOVO d/G. Assessorato alla Famiglia con il patrocinio Azienda ULSS 20 Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia Comitato Scientifico Università Cattolica di Milano prof.ssa Elena Zuffada Università Cattolica di Milano prof.ssa Elisabetta Carrà Università Cattolica di Milano prof.ssa Giovanna Rossi Università Cattolica di Milano prof.ssa Donatella Bramanti prof. Federico Perali Università di Verona ing. Maurizio Bernardi Sindaco di Castelnuovo del Garda ing. Roberto Bolzonaro Presidente nazionale Afi dott. Marco Luciani Assessore alle Politiche della Famiglia Provincia di Verona Tamara Morsucci Presidente Afi-Verona Daniele Udali Vice presidente Afi -Verona Segreteria Organizzativa Afi-Verona Piazza Angelini 1 – 37014 Castelnuovo del Garda (VR) Tel. 342 1685328 - Fax 045 4850842 e-mail: [email protected] web: www.afifamiglia.it - www.afifamiglia.it/verona www.afifamiglia.it/corsoamministratori2011 2 La Provincia di Verona e le buone prassi È con piacere che la Provincia di Verona promuove e sostiene, insieme ad Afi - Associazione delle Famiglie, la seconda edizione del corso “Amministrare con la Famiglia”. Perché promuovere un corso destinato ad amministratori e funzionari pubblici sul tema delle politiche familiari? Molto spesso nei Comuni la delega “alla famiglia” è assegnata a chi, magari per esperienza personale, ha una sensibilità più accentuata. Questo però non è sufficiente. Le politiche familiari, infatti, non possono e non devono essere lasciate solamente alla buona volontà di qualcuno, ma devono essere alla base di tutti gli atti deliberativi di una amministrazione, attraverso un programma integrato di interventi che riguarda vari settori e una molteplicità di servizi. Ecco allora che alla buona volontà devono essere associate nozioni e competenze specifiche in materia, che saranno oggetto di approfondimento nella prima parte del corso. Così come vanno studiate e approfondite le esperienze di chi già da anni lavora e sperimenta in questo ambito: quindi il Comune di Parma o, per restare all’interno della nostra provincia, di Castelnuovo del Garda, possono e devono diventare esempi da seguire. In un periodo di oggettiva difficoltà economica da parte delle amministrazioni pubbliche, la famiglia deve comunque essere posta al centro della Politica, deve essere il fulcro di una crescita culturale e sociale, deve essere agevolata nello svolgimento di quel ruolo di “società naturale” sancito dall’art. 29 della Costituzione. E questo percorso deve essere svolto al fianco delle associazioni familiari. Spero che questo corso possa far diventare sempre più Comuni della nostra provincia a misura di famiglia e che gli atti conclusivi possano diventare un utile strumento di consultazione quali “buone prassi” da diffondere e migliorare. Marco Luciani Assessore alle politiche della famiglia 3 Più convinti di prima La seconda edizione di questo corso vede la luce in un momento di rinnovata attenzione a favore della famiglia quale soggetto sociale. Ne sono evidenza: la Conferenza della Famiglia tenutasi lo scorso autunno a Milano, che ha tracciato le linee guida del nascente Piano Nazionale delle Politiche per la Famiglia; la proposta del Forum delle Associazioni Familiari di una revisione del modello fiscale con il “Fattore Famiglia”, accolto con favore da un ampio ventaglio di partiti e forze sociali ed attualmente all’esame nei gruppi di lavoro sulla riforma fiscale del Ministero dell’Economia e delle Finanze; l’impegno di tante associazioni familiari a costruire iniziative concrete insieme alle amministrazioni locali; l’accresciuta consapevolezza che su questi temi ci si deve formare e che è importante mettere in circolo le buone pratiche e fare rete a tutti i livelli. La strada da fare è ancora tantissima, ma questo non ci scoraggia, anzi! Come Afi possiamo vedere i tanti passi avanti fatti sul tema delle politiche familiari, sia dalla nostra associazione che dalle amministrazioni con le quali abbiamo collaborato e dalle altre associazioni nell’ambito del Forum. Corsi come questo stanno per vedere la luce anche in altre province d’Italia, veniamo interpellati da associazioni, enti, istituzioni desiderosi di confrontarsi su ciò che sta accadendo; finalmente crolla l’isolamento di qualche bravo assessore al sociale per lasciar posto al coinvolgimento di intere amministrazioni in tema di politiche familiari. Resta tuttavia un divario abissale fra l’Italia e molti altri paesi dell’Unione Europea in termini di investimento sulla famiglia. Il sistema politico-amministrativo centrale del nostro paese destina una quota minima del PIL alle politiche per famiglia e maternità stimabile intorno all’1,2% nel 2008 contro un 2,1% della media UE-15. E’ particolarmente grave che proprio nel nostro Paese, dove la solidarietà, la sussidiarietà ed il bene comune sono naturalmente diffusi proprio per l’esistenza di tante buone famiglie che fanno di questi principi il proprio pane quotidiano, queste ultime siano lasciate in balia di una società sempre più spersonalizzata, e tutt’altro che valorizzate e promosse. In termini di percezione del soggetto famiglia, soprattutto tra i mass media, la famiglia è presentata come problema, anzi talvolta come la causa dei problemi laddove si tratti di fatti delittuosi che coinvolgono rapporti di parentela. Siamo ancora lontani dalla promozione della famiglia come risorsa, insostituibile, per lo sviluppo armonico della persona, per la crescita di buoni cittadini, per la costruzione della storia dell’umanità e non solo per la continuazione della specie, per una crescita economica rispettosa della persona. Auguro a tutti i partecipanti di poter condividere lo spirito di autentica passione per la famiglia che ci anima. Buon lavoro! ll corso è realizzato grazie alla promozione, al contributo e al finanziamento dell’Amministrazione Provinciale di Verona che ringraziamo. Daniele Udali Vice Presidente Afi –Verona 4 L’attualità dell’iniziativa L’evoluzione del welfare (da “welfare state” alla costruzione in atto della “welfare community”, alla prospettiva della “community care”) propone la centralità della famiglia nelle dinamiche sociali, economiche, culturali, per i prossimi anni, ancor più in un periodo come questo segnato da una profonda crisi economica e sociale. Il soggetto famiglia, sia letto nella sua dimensione di cura verso l’interno di sé (figli, anziani,..), sia vissuto come ambito privilegiato di sintesi dei bisogni, delle relazioni di vita e dei consumi (tutela dei consumatori, soggettività economica, comparazione dei mercati, risparmi ed investimenti), sia come luogo primo della cultura d’impresa (famiglia come azienda, soggetto del capitalismo molecolare del Nordest), è al centro di una domanda di Politica nei suoi confronti, sia a livello centrale che, ancor più, sul piano locale. I trend sociali, e le dinamiche demografiche che li accompagnano, sono indicatori della carenza di una cultura che si traduca in una politica del settore ed evidenziano la sempre maggiore difficoltà della famiglia nel fungere da principale ammortizzatore sociale, ambito di alimentazione quotidiana della coesione della comunità, efficace contrasto contro le derive negative dell’individualismo e del soggettivismo. In questo contesto la famiglia è luogo privilegiato del fare insieme, prima di tutto al proprio interno, poi all’esterno: l’alleanza di famiglie, le reti sociali di comunità, l’associazionismo familiare. Di una nuova ricerca di favorire la centralità del soggetto famiglia nell’attuale contesto ne sono testimonianza: • i piani di zona che le Conferenze dei Sindaci devono adottare nelle varie ULSS e che individuano progetti ed azioni nei confronti delle aree: disabilità, adulti/anziani, bambini/adolescenti, dipendenze, immigrazione, salute mentale, con il compito di porre la famiglia e le azioni progettuali verso di essa quale snodo trasversale; • la progressiva affermazione di azioni rivolte alla famiglia da parte delle amministrazioni comunali più attente (consulta delle associazioni familiari, formazione alla genitorialità, progetti di auto-mutuo-aiuto, azioni di sostegno al volontariato familiare, progetti di domiciliarità dei malati, degli anziani, centri famiglia, ecc.); • una particolare attenzione anche da parte dell’Amministrazione Provinciale veronese che per prima si è dotata dell’Assessorato alla Famiglia e lo ha mantenuto anche nel nuovo mandato; • il recente svolgimento della Conferenza Nazionale della Famiglia (8-10/11/2010), organizzata dal Governo, nella quale sono state presentate iniziative sulle politiche familiari che traggono spunto dal lavoro e dalle esperienze di progetti pilota in ambito comunale (es. “quoziente Parma”); • un’azione strategica del Forum delle Associazioni Familiari sul piano culturale e politico, e della Conferenza Episcopale Italiana che continua a richiamare sul senso e significato della relazionalità e della famiglia nella società italiana, che oggi chiamano all’azione politicopastorale sul fronte della famiglia, le diocesi, le parrocchie, le associazioni cattoliche; • un crescente interesse del mondo economico ed imprenditoriale che ha ricevuto molto dalla famiglia nei recenti anni di sviluppo del Nordest ed oggi, anche a seguito della crisi in atto, si accorge che la famiglia è in difficoltà, fatica a vivere la complessità, difende i risultati acquisiti con la paura dei cambiamenti. 5 Obiettivi Affrontiamo la sfida culturale con un percorso formativo che è un piccolo ma necessario contributo alla promozione di un cambiamento della politica e di un modo vecchio di fare ammistrazione. Target Amministratori locali (sindaci, assessori, consiglieri) e Funzionari (segretari comunali, dirigenti, capi-area) dei Comuni della Provincia di Verona di ogni possibile settore e/o corrente politica che hanno a cuore il bene della famiglia quale motore della comunità locale, e sono impegnati a individuare nuove modalità per promuoverne le funzioni. Amministratori e Funzionari della Amministrazione Provinciale di Verona. Obiettivo generale Sviluppare negli Amministratori della “cosa pubblica” una adeguata cultura e consapevolezza, fondata su basi scientifiche e non ideologiche, dell’importanza della famiglia quale “soggetto sociale” in tutti gli ambiti, individuando le modalità degli interventi più idonei per promuoverne le funzioni secondo un concreto principio di sussidiarietà. Obiettivi di processo • Avvio di un dialogo e confronto tra amministratori e funzionari comunali che nel nostro territorio provinciale si occupano o hanno a cuore a diverso titolo il “soggetto famiglia”, orientato alla costruzione di quadri culturali e linguaggi comuni nel rispetto delle specificità; • Creare i presupposti di dialogo e confronto tra il territorio (Comuni) e altri soggetti istituzionali (Provincia, Regione, Ministero) sul “soggetto famiglia”; • Riconoscere, attivare e sostenere le risorse della famiglia in quanto soggetto che può e deve progettare ed attivarsi per i suoi membri e per tutta la comunità; • Tenere in debito conto, in ogni ambito della gestione della cosa pubblica, il punto di vista della famiglia; • Stimolare la sperimentazione di iniziative concrete di Politiche Familiari nei comuni che partecipano al progetto, promuovendo una rete di conoscenza delle “buone pratiche”. Obiettivi di esito • Conoscere in cosa consista l’essere “famiglia soggetto sociale”; • Conoscere l’impostazione generale delle politiche per la famiglia e i possibili interventi per le famiglie a livello locale; • Conoscere e divulgare i progetti, i servizi, i prodotti e le opportunità che gli enti locali hanno per progettare con e per le famiglie e lo scambio di informazioni provenienti dal territorio locale; • Costituire e avviare reti strutturate e riconosciute funzionali alla analisi, progettazione, attuazione, valutazione di strategie di sostegno alla famiglia nel territorio; • Costruire interfacce operative e tavoli di lavoro che favoriscano l’incontro; • Individuare ed adottare buone prassi per la traduzione-trasferibilità operativa di azioni ritenute prioritarie al riconoscimento della famiglia come “soggetto sociale”. 6 Obiettivi di prodotto • Creazione di opportunità relazionali concrete di incontro tra amministratori locali in riferimento al “soggetto famiglia”; • Raccolta, organizzazione e divulgazione di materiali, esperienze, testimonianze relative al soggetto famiglia provenienti dai diversi territori comunali; • Pubblicazione e divulgazione degli atti dei “seminari-dibattiti” previsti dal programma; • Individuazione di adeguati supporti informativo/formativi e relazionali per le varie Consulte della Famiglia e per gli organismi di partecipazione che verranno attuati nei comuni del territorio; • Costruzione di schede informative sulle realtà associative più significative e le migliori esperienze concrete in riferimento a ciascun percorso monotematico; • Monitoraggio delle iniziative concrete di Politiche Familiari messe in atto dalle amministrazioni comunali che partecipano al Progetto. Il percorso formativo Il percorso formativo proposto è suddiviso in due parti strettamente legate tra loro: la Prima, composta di incontri di carattere generale, di impostazione culturale è propedeutica alla Seconda, formata da incontri di approfondimento pratico e scambio di esperienze concrete fra i partecipanti. Parte Prima: Amministrazione locale, famiglia, politiche familiari, welfare community. Parte Seconda: Buone pratiche: politiche dirette e indirette; servizi a sostegno della famiglia; la rete dei comuni delle buone pratiche. Metodologia Gli incontri in aula prevedono una metodologia attiva dove a fronte di una relazione introduttiva di stimolo, i partecipanti saranno guidati ad uno scambio di esperienze sulle diverse tematiche e alla produzione di riflessioni, dove possibile in una situazione di piccoli gruppi condotti da facilitatori. La durata complessiva dell’incontro sarà di circa 2 ore e un quarto. Ai partecipanti verrà richiesto di fornire, ove possibile, dei pro-memoria relativi all’attività che hanno sviluppato negli ultimi due anni relativi ad interventi pro-famiglia. 7 Parte Prima La prima parte del corso prevede quattro incontri formativi di impostazione generale, necessari all’acquisizione delle conoscenze minime di natura sociologica, demografica e politica, propedeutici agli incontri di approfondimento della parte seconda. AMMINISTRAZIONE LOCALE, FAMIGLIA, POLITICHE FAMILIARI, WELFARE COMMUNITY Famiglia, politiche familiari, welfare community. Nel primo incontro si introdurranno gli elementi fondamentali in termini di linguaggio e simbologia per capire le attuali politiche familiari, il contesto socio-culturale nel quale la famiglia si sviluppa, le normative e i regolamenti di riferimento. Particolare attenzione verrà posta a comprendere la differenza fra politiche di promozione e politiche di assistenza, nonché a capire l’incidenza del fattore demografico nei panorami futuri. Gli strumenti per una politica condivisa con la famiglia. Si esploreranno i molti soggetti e strumenti che possono contribuire alla costruzione di politiche familiari in un territorio: associazioni, scuole, parrocchie, operatori sociali, medici, pediatri, ecc. In particolare: Associazionismo familiare e non; Sussidiarietà orizzontale e verticale; il Capitale Sociale; Assessorato, Agenzia per la famiglia, Consulta, Sportelli famiglia, Osservatorio. Politiche della famiglia: costi e benefici per l’ente locale e per la comunità. Il benessere della comunità locale è strettamente legato al ben-essere delle famiglie. Partendo da questo assunto si cercherà di offrire delle chiavi di lettura del legame fra investimenti in politiche familiari locali e ritorno sia in termini sociali / relazionali che in termini economici per la comunità locale. La centralità della famiglia nell’azione amministrativa. Verrà illustrato il Piano Integrato delle Politiche Familiari (P.I.Pol.Fam.) di Castelnuovo del Garda, vincitore del “Premio Amico della Famiglia 2008” della Presidenza del Consiglio (categoria enti Locali fino a 15.000 abitanti). Si tratta di un esempio concreto di politiche locali “integrate” per la famiglia. Verrà fatto particolare riferimento alle iniziative di promozione della cultura della famiglia e alla formazione. 8 Parte Seconda La seconda parte del corso approfondisce, attraverso l’analisi delle cosidette “buone pratiche”, alcuni ambiti di intervento tipici delle amministrazioni locali che toccano da vicino la vita delle famiglie. LE BUONE PRATICHE Le politiche dirette. Si analizzeranno gli interventi che più direttamente possono influenzare in senso promozionale e di sostegno la vita delle famiglie, a partire dalla promozione della cultura della famiglia, fino alle attività di formazione alla famiglia. A partire dall’applicazione dell’ISEE, si toccheranno esperienze nel campo delle tariffe, tributi e servizi per la famiglia, compreso il cosidetto “Quoziente Parma”. Le politiche indirette. Altri interventi, a prima vista non direttamente legati alla famiglia, ne condizionano fortemente i cicli di vita. Fra questi: tempi, spazi e luoghi che facilitano la nascita, la crescita della famiglia e che favoriscono le relazioni; le sinergie tra i servizi per l’ottimizzazione dei tempi. L’urbanistica e le politiche per la casa. I luoghi, i percorsi e gli arredi urbani a misura di famiglia. I servizi di sostegno all’azione della famiglia in ottica sussidiaria. Verranno analizzati alcuni servizi in grado di alleviare il carico di cura familiare particolarmente gravoso in alcuni periodi della vita di una famiglia. L’anziano in famiglia, l’assistenza domiciliare, i Centri diurni. Asili nido e strutture complementari per la prima infanzia, madri di giorno, micronidi, nidi famiglia. Percorsi e proposte di sostegno alla coppia e alla genitorialità: spazi famiglia, percorso genitori. Lo sportello famiglia. La rete dei Comuni delle buone pratiche. Verrà presentato il progetto della Università Cattolica per la costituzione di una rete di comuni di medie dimensioni impegnati nello sviluppo di buone politiche familiari a livello comunale e intercomunale. La dimensione caratterizzante della loro azione è quella comunitaria, sia dentro che fuori i confini comunali, in stretta collaborazione con il volontariato e l’associazionismo, come mediatori fra amministrazione e famiglie. 9 Docenti del Corso prof.ssa Giovanna Rossi Professore Ordinario di Sociologia della Famiglia e professore affidatario di Sociologia delle politiche sociali e dei servizi socio-sanitari (presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano). prof.ssa Elena Zuffada Professore Ordinario di Economia aziendale (presso la Facoltà di economia di Piacenza dell’Università Cattolica di Milano). Direttore del Centro di Eccellenza delle Amministrazioni pubbliche. prof.ssa Elisabetta Carrà Professore associato, insegna Sociologia generale, presso il corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche, e Sociologia della progettazione dell’intervento psico-sociale, presso la laurea magistrale in Psicologia dello sviluppo e della comunicazione (presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano). prof.ssa Donatella Bramanti Professore di Sociologia dell’infanzia e della famiglia e di Sociologia dei Servizi alla persona (presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano). ing. Maurizio Bernardi Sindaco di Castelnuovo del Garda – comune vincitore del “Premio Amico della Famiglia 2008” della Presidenza del Consiglio. dott. Francesco Gallo Dirigente del Servizio Famiglia della Regione Veneto; membro del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia. dott. Pietro Boffi Responsabile del centro di documentazione del CISF (Centro Internazionale Studi Famiglia); consulente del Forum nazionale associazioni familiari; già assessore a istruzione e cultura e poi urbanistica del comune di Ornago (MB). ing. Roberto Bolzonaro Presidente Nazionale Afi – Ass.ne delle Famiglie; vice presidente nazionale Forum delle Associazioni Familiari; membro dell’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia. 10 Calendario degli incontri Parte Prima AMMINISTRAZIONE LOCALE, FAMIGLIA, POLITICHE, WELFARE COMMUNITY Mercoledì16 Marzo 2011 Famiglia, politiche familiari, welfare community. Mercoledì23 Marzo 2011 Gli strumenti per una politica condivisa con la famiglia. Mercoledì30 Marzo 2011 Politiche della famiglia: costi e benefici per l’ente locale e per la comunità. Mercoledì 6 Aprile 2011 La centralità della famiglia nell’azione amministrativa. Parte seconda LE BUONE PRATICHE Mercoledì13 Aprile 2011 Le politiche dirette. Mercoledì27 Aprile 2011 Le politiche indirette. Mercoledì11 Maggio 2011I servizi di sostegno all’azione della famiglia in ottica sussidiaria. Mercoledì 25 Maggio 2011 La rete dei Comuni delle buone pratiche. Informazioni logistiche e iscrizioni Il corso si svolgerà dalle 20.30 alle 22.45 presso la Sala Conferenze “Erminio Lucchi” - Piazzale Olimpia, 3 - Verona (zona Stadio). Il corso è parzialmente finanziato dalla Amministrazione Provinciale di Verona. Ai partecipanti viene richiesto un contributo spese di: • 100 euro, per tutto il corso (2 moduli, 8 incontri) • 60 euro, a modulo di 4 incontri Modalità di pagamento: • via bonifico intestato a ASSOCIAZIONE DELLE FAMIGLIE - PROVINCIA DI VERONA c.c.bancario n° 000040258735 c/o Unicredit Banca - Ag. Castel D’Azzano Beccacivetta IBAN: IT 52 W 02008 59360 000040258735 • per contanti presso la sede del corso Per le iscrizioni, scaricare il modulo da www.afifamiglia.it/corsoamministratori2011 inviare a Afi-Verona via fax 045- 4850842 o e-mail: [email protected] Al fine di garantire uniformità alle classi, il corso viene riservato a Amministratori e Funzionari di enti locali (ogni altro soggetto interessato verrà inserito in lista di attesa e ammesso solo su base disponibilità dei posti). 11 L’Afi – ASSOCIAZIONE delle FAMIGLIE – CONFEDERAZIONE ITALIANA Nasce a Verona nel 1991 ed è una unione di famiglie, di persone e di aggregazioni che si adopera per rendere la famiglia consapevole della propria identità e del ruolo originario che essa è chiamata a svolgere quale “… società naturale fondata sul Matrimonio …” (Costituzione Italiana, 27 dic. 1947, artt. 29, 30, 31) e quale “… cellula fondamentale della società …” (Familiaris Consortio, III parte, par. 42). L’Associazione è diretta al fine di promuovere nella nostra società la centralità della persona ed una cultura della famiglia favorendone la partecipazione attiva nella vita sociale e politica. L’Afi è una associazione laica, di ispirazione cristiana e non ha fini di lucro. Essa ha oggi carattere nazionale e si articola in Associazioni Locali di livello comunale o provinciale. Le associazioni locali lavorano sul territorio in piena autonomia operativa ed economica nel rispetto dello Statuto nazionale. Le attività dell’Afi sono molto diversificate sia per l’ambito - nazionale, regionale, provinciale, comunale - sia relativamente alla tipologia – culturale, sociale, politica – e sono dirette sia alle famiglie associate che a famiglie e persone che non lo sono. Le attività di tipo Culturale comprendono la formazione a vari livelli di genitori, giovani coppie, fidanzati, l’organizzazione di incontri e seminari culturali, la partecipazione e la promozione di studi e ricerche. Le attività Sociali dell’Afi vengono espletate sia nel settore dei servizi alla persona, con particolare attenzione per i più deboli (bambini, famiglie in difficoltà, anziani), sia organizzando manifestazioni ed attività a misura di famiglia. Le attività Politiche dell’Afi si sviluppano sia a livello nazionale che locale e sono finalizzate al riconoscimento da parte delle Istituzioni e del mercato della soggettività sociale, politica ed economica della famiglia e delle sue forme di rappresentanza e alla realizzazione di condizioni socioeconomiche che tengano conto in modo equo della specificità e dei ruoli della famiglia nella nostra società. L’Afi è membro fondatore del FORUM Nazionale delle Associazioni Familiari. Relativamente agli obiettivi del presente progetto, l’Afi ha maturato alcune significative esperienze sia nella conduzione di incontri per fidanzati e giovani coppie sul tema della sociologia familiare, che nella realizzazione di corsi di Politiche Familiari per Amministratori in provincia di Treviso, Udine, Padova, Napoli, Forlì-Cesena. Afi-Verona è l’articolazione locale che opera sul territorio veronese fin dalla fondazione dell’Afi . Afi-Verona Piazza Angelini 1 – 37014 Castelnuovo del Garda (VR) Tel. 342 1685328 - Fax 045 4850842 e-mail: [email protected] web: www.afifamiglia.it - www.afifamiglia.it/verona