N. 4 LUGLIO-AGOSTO 2010
POST. IL S.p.A. - Spedizione in AP - D.L. 353/2003 (conv. il L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, comma 2 D.C.B. Bergamo
ANNO LXI
PERIODICO BIMESTRALE - Autorizzato Tribunale di Bergamo n. 190-23-3-1950
Direzione e Redazione: 24122 BERGAMO - Largo Porta Nuova, 10 - Tel. e Fax 035.239405
Internet: bergamo.uoei.it - E-mail: [email protected]
Direttore R0esponsabile: Giuseppe Dossi
Stampa Grafica Monti - Bergamo
Val di Trela
e Laghi di
Cancano
Nuovo Direttivo U.O.E.I.
della Sezione di Bergamo
Le votazioni iniziate al termine della riunione dell’Assemblea
ordinaria dei Soci del 24 maggio 2010 e completate nei giorni
seguenti hanno definito la composizione del nuovo direttivo
della sezione per il triennio 2010-2012, sono risultati eletti:
1) FRIGENI Franco
2) GAINI Lorenzo
3) LOCATI Francesco
4) OBERTO Massimo
5) BONACINA Piera
6) NORIS Ermenegildo
7) VECCHI Gabriele
8) BRESCIANI Milena
9) NIMIS Angelo
10) GABBIADINI Patrizia
11) LAVAGNA Mauro
12) BOZZETTO Mariapia
13) CARMINATI Claudio
14) ARNOLDI Alessandro
15) CREMONESI Linda
16) DALDOSSI Luca
17) MAZZEO Achille
18) ANGIOLETTI Maurizio
19) TEOLDI GANDOLFI Anna
Nel corso della prima riunione del direttivo del 7 giugno 2010
sono state poi votate le cariche sociali sezionali, questi sono i
risultati:
Presidenti Onorari: CASARI Mario, LONGHI G. Battista
Escursione in Val di Trela e ai Laghi di Cancano
Sabato 17 e domenica 18 luglio 2010: Una bella passeggiata nel Parco Nazionale dello Stelvio (Alta Valtellina.
Sabato 17: Partenza da Bergamo per il Passo di Foscagno
m. 2291, salita al Lago Nero m. 2550 e all’Agriturismo
Malga Trela m. 2170 (3 ore).
Al ritorno, traversata all’abitato di Trepalle m. 2096 (Seg.
130) e salita al Passo d’Eira m. 2208 in ore 2:30 circa.
Cena e pernottamento, presso l’albergo-ristorante La Tea
(di Livigno).
Domenica 18: in bus a Bormio m. 1332, e salita dalla località Boscopiano al rifugio Solena m. 2008, ai laghi di Cancano (ore 2:45).
Ai laghi è possibile noleggiare una MTB per effettuare il giro dei Laghi.
In alternativa c’è la possibilità di effettuare una passeggiata
alle Torri di Fraele e laghetto naturale, escursione in Val
Forcola o in Val Pettini, oppure al Monte Scale (m. 2497 in
ore 2:30 - EE). Alla sera ritorno a Bergamo.
Presidente:
Vice Presidenti:
Segretario:
Vice Segretari:
Cassiere:
Contabile:
Aiuto Contabile:
DALDOSSI Luca
GAINI Lorenzo, FRIGENI Franco
LOCATI Francesco
VECCHI Gabriele, LAVAGNA Mauro
CARMINATI Claudio
MAZZEO Achille
GABBIADINI Patrizia
Delegati al Consiglio Centrale:
Presidenza e Segreteria
Collegio dei Revisori dei Conti:
BONACINA Alberto
LOCATI SUARDI Mina
La redazione del Rododendro augura a tutti gli eletti
un buon lavoro.
Nell’ultima pagina sono riportati tutti i risultati delle votazioni.
Vi ricordiamo che si sta avvicinando il
2
20
01
10
0 :: c e n t e n a r i o
-1 al centenario
della costituzione dell’
U.O.E.I.
Patagonia express
Non sapevamo di preciso cosa ci aspettava andando in Patagonia, si
andava un po’ all’avventura. Arrivati a Buenos Aires ad attenderci
c’era Fabrizio, un amico che ci avrebbe fatto da guida per i prossimi
giorni. Rimanemmo due giorni nella capitale, vedendo le cose più
importanti: la Casa Rosada, la Plaza Mayor, l’obelisco, la Rocoleta il
cimitero dove è sepolta Evita Peron, Boca la zona del tango e Puerto
Madero. Si parte poi per Bariloce, con un pullman di gran lusso, con
poltrone letto, viaggiando per 23 ore lungo 1.700 kilometri.
Arrivati a Bariloce troviamo due pik up ad attenderci, inizia la vera
avventura. Si va verso Balsaer, una valle con microclima particolare,
il fiume Azul e il lago Puelo e dopo 300 kilometri ad Esquel per la
notte. Al mattino partenza per Rio Concovado fermandoci per il
pranzo su un grosso masso alto 6 metri, in riva al fiume, panini spartani ma piacevolmente in mezzo alla natura. Su strade sterrate via
verso altri laghi incrociando molti animali: visoni, volpi, guanachi ed
aquile. Arriviamo così a Rio Pico, posada Tayoluz, residenza del nostro amico italiano Fabrizio che qui vive da dieci anni.
Mujeres de la Ruta 40
Guado
versando villaggi, la laguna verde, rasentando la cordigliera cilena, il
lago Buenos Aires fino a Rio Jeminent frontiera cilena. In uscita dal
Cile i militari non fanno storie, tranquillo anche l’attraversamento
della frontiera argentina, fino al Perito Moreno dopo 565 kilometri
per passare la notte. Si prosegue per baie, laghi, villaggi che fotografo solo da lontano, un po’ indispettita perché l’autista si fermava
raramente per permetterci migliori riprese.
Alzataccia alle 6 del mattino per andare a Fuente Bandera a prendere il catamarano Quo Vadis per il glacer Perito Moreno, che si trova
sul lago Argentina. Sul percorso si vedono ghiacciai ed iceberg fino
al maestoso Perito Moreno, una meraviglia indescrivibile. Un ghiacciaio alto 60 metri lungo 30 kilometri e profondo 700 metri, la lingua anteriore è lunga 5 kilometri, il suo avanzamento è di 2 metri
l’anno. La vista dall’alto delle passerelle della parte superiore è ancora più spettacolare, immenso!!! Strastanchi ma strafelici.
Serata argentina con tavolata a base di asado di cordero alla brace,
una bontà. Il giorno seguente si viaggia con i pik up fino al Rio Pampas confine con il Cile. Il livello dell’acqua è troppo alto non è possibile attraversare, Marco e Fabrizio decidono allora di approfittare della situazione e di dedicarsi alla pesca di salmoni. Sembra che qui i salmoni siano furbi, lasciando i nostri a bocca asciutta. Alla sera ci si allontana dalla posada in auto per guardare le stelle, uno spettacolo,
stelle così luminose da noi non ricordo di averne mai viste. Finalmente la Ruta 40, la famosa Patagonica fino al confine argentino che superiamo agevolmente. Dopo una ventina di kilometri la dogana cilena di Cayuaique con carabineros particolarmente rigidi. Nulla da dire
per i documenti, ci sequestrano invece i sacchetti del pranzo distruggendoli nell’acido. Non corre buon sangue tra cileni e argentini e se
possono si fanno dispetti, ne ha fatto le spese il nostro pranzo. Si
prosegue per questa lunghissima strada e il paesaggio cambia, molto
più bello della Patagonia argentina, più colori, più monti, più laghi
con fenicotteri rosa, guanachi. Prossima meta il Perito Moreno attra-
Pesca
Lo spettacolare ghiacciaio “Perito Moreno”
Il giorno seguente per la Ruta 40 attraverso la pampas si arriva al lago Sermiento sotto le torri del Paine, non senza aver attraversato ancora una volta le frontiere tra i due paesi. Le montagne maestose di
granito alte 2.000 metri si innalzano dalla steppa della Patagonia,
nell’emisfero australe, nella parte più meridionale del Cile, variando
di colore e le cime sono nere. Di seguito via verso Puerto Natales
nella Baia dell’Ultima Speranza su strade ancora sterrate da cui vediamo condor, guanachi, armadilli, fenicotteri rosa, Kay Ken, pecore
e gauci a cavallo. Il mattino successivo, a Punta Arenas, il tempo
cambia, fa freddo, nevica si decide di visitare il cimitero monumentale. Il cimitero monumentale è caratteristico perchè si possono vedere
tombe molto colorate e colombari con le tendine e oggetti votivi, originalissimo. L’ultima tappa è Ushuaia, nella Terra del Fuoco, città più
meridionale del mondo, per questo è detta la Fine del Mondo. Col
catamarano si visita il canale Beogle fino all’isola de Los Estados per
vedere le 17 specie di pinguini. La nostra avventura in Patagonia volge al termine dopo aver percorso 3.700 kilometri e aver visto terre
meravigliose che non dimenticheremo mai.
Caterina e Marco
Marcia di regolarità a Montisola
Quest’anno i soci uoeini di Brescia ci hanno invitato a partecipare insieme ad una marcia di regolarità in montagna a coppie in quel di
Montisola. Il lago d’Iseo è naturale confine tra Bergamo e Brescia,
pertanto luogo ideale di incontro tra escursionisti provenienti dalle
due città, così simili negli usi, costumi e dialetto, così duramente avversari nello sport. Il comune di Monteisola, che sorge sull’omonima
isola comprende anche altre due isolette di San Paolo e di Loreto, la
prima a sud, l’altra a nord. Monteisola è l’isola lacustre più grande
d’Europa, originata dal sollevamento ad est degli strati di medolo
che, inclinati da sud.est a nord.ovest, caratterizzano il profilo rettilineo del versante orientale sul Canale di Sale. Nel V secolo d.C. fu
cristianizzata dal vescovo bresciano San Vigilio. Nel medioevo fu contesa da varie signorie, il territorio fu assegnato dai Longobardi al monastero di S. Salvatore; in seguito i cluniacensi vi insediarono un monastero e avviarono, intorno all’anno mille, la fabbricazione di reti,
che prosperò nei secoli successivi. Verso il secolo XIII, a difesa del
Felici e premiati
Marciatori al Santuario della Ceriola
territorio bresciano, gli Oldofredi vi costruirono un castello (ora Rocca Martinengo, di proprietà privata). Fu infine trasformata in feudo
dalla Repubblica di Venezia. Ma torniamo a noi, la gara di regolarità
si è svolta sotto un cielo coperto e la pioggerellina, a tratti, ci ha finemente bagnato ma naturalmente non fermato. La prima tappa iniziata in piano con una media inconsueta si è rivelata ben presto nella
frazione in salita, in direzione della sommità del monte, verso il Santuario della Madonna della Ceriola. Lungo il percorso incrociamo
gruppetti di ragazzi impegnati in giochi di orientamento, sono del
CAI giovanile di Montevecchia. Il santuario è appoggiato su uno
spuntone di roccia grigia dell’era mesozoica, il punto più panoramico
dell’isola. Dopo varie vicissitudini il santuario venne detto della Madonna della Ceriola, perché l’effige della Madonna seduta sul trono,
con un ampio manto, con in braccio il bambino (opera del XII sec.),
venne scolpita in un ceppo di cerro. Anche qui in cima troviamo
escursionisti pellegrini provenienti da Verona che, portatosi appresso
il sacerdote, stanno predisponendosi per celebrare la messa. Seconda tappa in discesa a rotta di collo verso la rocca. Infine l’ultimo trat-
to sul lungolago ad una media da podisti. La giornata si è conclusa
con il pranzo conviviale e la premiazione della marcia di regolarità intitolata alla memoria del socio della sezione bresciana “Valter Abrami”. La premiazione, ad onor del vero, è stata un po’ sofferta ed ha
visto come prima classificata una coppia di Bergamo (Locatelli Roberto e Frigeni Franco). Seconda classificata la coppia bresciana
(Abrami Paola e Abrami Laura) parenti discendenti del socio a cui
era intitolata la gara. Nel loro genere i componenti della coppia vincente sono degli esperti e, non ostante gli acciacchi non più giovanili
e look non proprio da atleti palestrati, erano e sono avversari temibili. Vale la pena, partigianamente, evidenziare che le coppie della sezione di Bergamo si sono ben piazzate. Due citazioni per tutte: terzi
nella terza frazione Colpani Mauro e Gaini Teresa, terzi nella prima
frazione Bonacina Piera e Foiadelli Aldo. Devo dire che Aldo aveva
accettato generosamente di gareggiare con Piera pensando di fare
questa domenica una scampagnata tranquilla. Nella frazione in salita
faticava nello starle al passo. All’arrivo era senza fiato e imprecava
sottovoce, si è calmato solo quando ha ritirato il premio. Nella seconda frazione infine quattro coppie bergamasche si sono piazzate compatte dal terzo al sesto posto, in discesa non ci batte nessuno.
Lorenzo
Recensioni
La vita
La vita
è quel che ci accade
mentre siamo occupati
a fare altri progetti (!)
Nuove escursioni e l’antica via PRIULA
Lasciata alle spalle una delle più piovose primavere degli ultimi anni, guardiamo con fiducia
all’estate per recuperare il tempo perduto alla ricerca di nuove gite sulle nostre montagne.
Cosa c’è di meglio allora della nuova guida di Lucio Benedetti e Chiara Carissoni “39 escursioni sulle Prealpi” della Lombardia (edizioni Junior € 8,90): cinque in provincia di Sondrio,
8 in quella di Lecco, 7 nel Bresciano e le altre in Bergamasca. Segnaliamo inoltre agli appassionati di montagna un singolare libretto dell’urbanista Albano Marcarini sulla storica via
Priula, edito dalle edizioni Lyasis di Sondrio € 14. Si tratta di un meticoloso diario di viaggio che l'autore ha fatto a piedi sull'antico tracciato della Valle Brembana, compilandolo a
mano e illustrandolo con carte e acquarelli.
Paolo Simone
Buone pratiche
di comportamento in montagna
È stato richiesto da alcuni soci di ricordare alcune regole di buon comportamento per chi
pratica l’escursionismo in montagna, pensando di fare cosa gradita a tutti la redazione ha
provveduto a raccogliere una serie di indicazioni che verranno proposte sul Rododendro in
tre puntate.
Cos’è un sentiero? …è una traccia tra i prati, un segno nel bosco, rocce usurate
dal passaggio, una via che conduce nel modo più sicuro, più breve e meno faticoso
possibile ad una meta …una cima, un passo, una casa, un luogo…
Regole per l’Escursionismo
Argomenti:
1a PARTE: Preparazione e comportamento, abbigliamento ed equipaggiamento.
2a PARTE: Zaino, alimentazione e scala della difficoltà dei percorsi.
3a PARTE: Pericoli e soccorso.
Prima parte
1) Preparazione e comportamento
• assicurarsi di essere in buone condizioni fisiche ed adeguatamente allenati in rapporto all’impegno della gita, informandosi delle caratteristiche e difficoltà dell’itinerario;
• non sottovalutare mai i pericoli ed i rischi connessi allo svolgimento di una gita in montagna; ambiente ostile, rapidi cambiamenti del tempo, difficoltà dell’itinerario, tempi di percorrenza;
• informarsi sulle previsioni meteo e osservare costantemente lo sviluppo del tempo;
• nel caso di dubbio meglio tornare indietro, meglio rinunciare che mettersi in condizione di
pericolo;
• non andare mai da soli, e lasciare sempre detto dove si è diretti;
• partire per tempo per avere tutto il tempo necessario per percorrere l’itinerario che si
vuole affrontare;
• meglio camminare in modo continuo e regolare, “con il proprio passo”, che continuare a
fermarsi e ripartire;
• non abbandonare i sentieri marcati;
• evitate o attraversate velocemente zone sovrastate da rocce e pietraie con pericolo di caduta di sassi;
• in caso di temporale liberarsi di tutti gli oggetti metallici, allontanarsi da alberi e pareti verticali bagnate, cercare un riparo se possibile col terreno asciutto;
• non accendere fuochi nei boschi;
• riportare a casa i propri rifiuti non cercare di sotterrarli o nasconderli;
• resistere alla tentazione di raccogliere alberi, piante o fiori, riportare a casa solo ricordi fotografici;
• evitare rumori molesti;
• rispettare la fauna selvatica, evitare di offrire cibo agli animali selvatici;
• tenere gli animali domestici al guinzaglio.
2) Abbigliamento ed equipaggiamento
• abbigliamento ed equipaggiamento devono essere adeguati al tipo di escursione;
• l’ideale è essere dotati di un abbigliamento a strati (tipo cipolla), per vestirsi o spogliarsi rapidamente a seconda delle condizioni meteo o ai cambi di versante;
• pedule in pelle o altro materiale impermeabile, con suola Vibram, no scarpe da ginnastica;
• calzettoni in lana misto cotone o in tessuto spugna, lunghi fino al ginocchio;
• pantaloni in tessuto o fibre sintetiche, consigliati lunghi;
• preferire indumenti confezionati con tessuti che permettono una corretta traspirazione
della pelle e che asciugano in poco tempo, (meglio evitare di “bagnarsi” di sudore che solo
“assorbirlo”);
• biancheria atta ad assorbire sudore, magliette mezze maniche misto lana-cotone, fibra;
• camicia in lana che assorba il sudore, maglione in lana o pile;
• giacca a vento che permetta una buona traspirazione ed impermeabile;
• mantellina impermeabile, ombrello possibilmente con struttura non metallica;
• cartina topografica della zona di escursione;
• pronto soccorso con farmaci generici, cerotti, ghiaccio istantaneo...;
• un telefono cellulare (anche se in montagna non sempre funziona) e i numeri di telefono
dei soccorsi;
• altri oggetti non indispensabili ma utili: fischietto, macchina fotografica, manuale dei fiori
di montagna, copricapo di cotone, guanti, bastoncini telescopici, crema solare, lampada
frontale, ghette leggere, un coltello multiuso, fazzoletti di carta, accendino o fiammiferi,
occhiali da sole o da neve, lacci di scorta.
Buon cammino
LUTTI
È deceduta la mamma del Socio Renzo RICCI
A tutti i familiari sentite condoglianze
Tutti i risultati
delle votazioni
CONSIGLIO DIRETTIVO:
SCHEDE VOTATE 230 - SCHEDE VALIDE 229
SCHEDE NULLE 1 - SCHEDE BIANCHE 0
1) FRIGENI Franco
Voti 179
2) GAINI Lorenzo
Voti 178
3) LOCATI Francesco
Voti 178
4) OBERTO Massimo
Voti 172
5) BONACINA Piera
Voti 169
6) NORIS Ermenegildo
Voti 169
7) VECCHI Gabriele
Voti 161
8) BRESCIANI Milena
Voti 149
9) NIMIS Angelo
Voti 149
10) GABBIADINI Patrizia
Voti 148
11) LAVAGNA Mauro
Voti 125
12) BOZZETTO Mariapia
Voti 116
13) CARMINATI Claudio
Voti 115
14) ARNOLDI Alessandro
Voti 112
15) CREMONESI Linda
Voti 111
16) DALDOSSI Luca
Voti 110
17) MAZZEO Achille
Voti 106
18) ANGIOLETTI Maurizio
Voti 99
19) TEOLDI GANDOLFI Anna Voti 96
20) CASARI Mario
Voti 93
21) TRIVIA Massimo
Voti 85
22) PAVIA Giovanni
Voti 70
23) MARCHESI M.Grazia
Voti 69
24) PERICO Enrico
Voti 65
25) TRIVIA Angioletti G.
Voti 63
26) PALAZZI Giovanni
Voti 60
27) COLLEONI Carla
Voti 48
28) BIZIOLI Marialuisa
Voti 44
I primi 19 Soci più votati entrano a far parte
del Nuovo Consiglio Direttivo Sezionale.
REVISORI DEI CONTI:
SCHEDE VOTATE 230 - SCHEDE VALIDE 210
SCHEDE NULLE 2 - SCHEDE BIANCHE 18
1) LOCATI SUARDI Mina
Voti 133
2) BONACINA Alberto
Voti 124
3) FOIADELLI Aldo
Voti 81
4) BELOTTI Ignazio
Voti 59
I primi 2 Soci più votati entrano nel Collegio
dei Revisori dei Conti.
Le nuove commissioni
del Consiglio Direttivo:
Rododendro:
Redazione: BOZZETTO MariaPia, GAINI
Lorenzo, VECCHI Gabriele.
Spedizione: NIMIS Angelo, NORIS Gildo.
Commissione Gite:
ANGIOLETTI Maurizio, ARNOLDI Alessandro, BONACINA Piera, BOZZETTO M. Pia,
BRESCIANI Milena, CREMONESI Linda,
FRIGENI Franco, GAINI Lorenzo, GABBIADINI Patrizia, LAVAGNA Mauro, LOCATI
Francesco, NIMIS Angelo, NORIS Gildo,
OBERTO Massimo, VECCHI Gabriele.
Commissione Sportiva:
ARNOLDI Alessandro, GAINI Lorenzo, FRIGENI Franco, NIMIS Angelo.
Servizi in Sede:
TEOLDI GANDOLFI Anna, NORIS Gildo.
Scarica

Rododendro n. 4-2010