Bilancia dei pagamenti, politiche
commerciali e globalizzazione
Laboratorio di Macroeconomia
lezione 7
Il modello di Mundell-Fleming
(1963)
• Generalizzazione del
modello IS-LM
keynesiano per
economia aperta Y  C  I  G  X  M
 
IS:
Y   (i , e)
BP   (i, e, Y )
 I  I (i )
C  cY

G  G

 M  mY


 
  
 
 X  M  MK   ( p, p w , e, Y , Y w , i , i w , e e )
BP = 0
Variazioni delle riserve ufficiali
(saldo della BdP)


 

 

e
BP  PC  MK   ( p, p w , e, Y , Y w , i , i w , e )
Alcuni aspetti
• Mobilità dei capitali e relazioni con
politiche fiscali e monetarie
– Relazioni con il tasso di interesse
• Contano i differenziali nel tasso di
interesse
• Dilemma politico
– Pareggio “esterno” (bilancia dei pagamenti)
– Pareggio “interno” (piena occupazione)
“Frega il tuo vicino”
•
•
•
•
Espansione monetaria in un paese
Deprezzamento del tasso di cambio
Aumento esportazioni ed occupazione
Peggioramento nel bilancio commerciale
del resto del mondo
Politica fiscale + monetaria
accomodante
i
IS1
IS0
LM0
LM1
BP0
BP1
Deprezzamento
tasso di cambio
Y
Conseguenze
• Se tutti “fregano”, la domanda si
sposterebbe da un paese all’altro, mentre
la domanda mondiale non varierebbe
• E’ necessario coordinare le politiche dei
tassi di cambio
L’internazionalizzazione
(globalizzazione) dell’economia
• Espansioni o recessioni in un paese si
espandono ad altri attraverso i flussi
commerciali
• Cambiamenti nei tassi di interesse
provocano immediate reazioni sui tassi di
interesse di altri paesi
La crisi asiatica del 1997
• La Banca di Thailandia non poteva più difendere
la moneta e ha iniziato una svalutazione del
Baht
• Diverse nazioni asiatiche hanno svalutato la
propria moneta di conseguenza (Malesia,
Filippine, Indonesia, Sud Corea, Taiwan)
• Chiusura di banche e aumento rapido della
disoccupazione
• Calo del 25% dell’indice della borsa di Hong
Kong
• Possibilità di una recessione mondiale
I tassi di cambio: fissi o flessibili?
• Dal 1973 i tassi di cambio tra dollaro, yen
e altre monete maggiori sono flessibili
• I paesi minori (in via di sviluppo) operano
in regimi di cambi fissi, legati alle monete
maggiori
• Chi ha un’economia forte può influire sui
tassi di cambio, chi ha un’economia
debole no
Cambi fissi
•
La bilancia dei pagamenti si può pareggiare in
due modi:
1. Cambiando la politica economica
•
•
•
Politiche fiscali e monetarie
Tariffe commerciali
Svalutazione
2. Meccanismi di aggiustamento automatico
•
•
Cambio nell’offerta di moneta in conseguenza di squilibri
nella bilancia dei pagamenti
La disoccupazione influenza prezzi e salari, quindi la
competitività
I prezzi
p e
er 
pw
• In un’economia chiusa la domanda
aggregata diminuisce quando i prezzi
aumentano
• In un’economia aperta con tassi di cambio
fissi, l’effetto è ancora più ampio, perché si
riduce anche la competitività
internazionale
Competitività
ASlp
P
AS
Deficit
commerciale
E
P0
AD
X-M=0
Y0
Y
Politiche per rientrare dal disavanzo
commerciale con cambi fissi
• Nel breve periodo si possono usare le
riserve, cioè cedere la propria moneta
straniera per soddisfare la domanda in
eccesso di moneta straniera, oppure
prendere in prestito moneta straniera da
altri paesi
• Nel lungo periodo ciò non è sostenibile
Aggiustamenti automatici
• Disavanzo nella bilancia dei pagamenti
• La domanda per moneta straniera supera
l’offerta
• La banca centrale deve vendere la
differenza
• Al tempo stesso riduce l’offerta di moneta
locale
• Per mantenere il tasso di cambio, si riduce
la domanda aggregata
Aggiustamenti automatici
ASlp
P
AS
Deficit
commerciale
E
P0
AD
X-M=0
Y0
Y
Aggiustamenti automatici
• Nel punto E c’è anche disoccupazione
• Prezzi, salari e costi diminuiscono
• Anche la curva di offerta aggregata si
sposta verso il basso
• Il punto di equilibrio si sposta fino a E’, il
punto di equilibrio del lungo periodo
Aggiustamenti automatici
ASlp
P
AS
Deficit
commerciale
E
P0
E’
AD
X-M=0
Y0
Y
Aggiustamento automatico
• Aggiustamento “classico”
• Funziona ma:
– Può richiedere molto tempo
– Può implicare una lunga recessione
Azione politica
Due obiettivi:
• Interno: creare occupazione
• Esterno: pareggio nella BdP
Due politiche:
1. Politiche per spostare la domanda verso
beni nazionali
2. Politiche per ridurre la spesa
Azioni
1. Tariffe (tasse sulle importazioni, sussidi
alle esportazioni), “opposizione” WTO e
IMF
2. Riduzione domanda aggregata
X–M=Y–C–I–G
Debito pubblico e saldo BdP
Y = YD + T
YD = C + S
Quindi
X–M=C+S+T–C–I–G
X – M = (S – I) + (T – G)
La svalutazione
• Poiché:
– Gli aggiustamenti automatici comportano una
transizione “costosa” in termini di disoccupazione
– L’imposizione di tariffe va contro gli obiettivi di libero
scambio del WTO
• Lo strumento politico per fronteggiare un
disavanzo nella bilancia commerciale è la
svalutazione, generalmente accompagnata da
politiche monetarie o fiscali restrittive
• La svalutazione è un aumento del costo della
moneta straniera in termini di moneta nazionale
Svalutazione e spostamento della
domanda
• La svalutazione
– aumenta il prezzo dei beni stranieri rispetto a
quelli domestici
– Diminuisce il prezzo dei beni di esportazione
per la domanda estera
• In pratica la svalutazione sposta la
domanda dai beni esteri verso quelli
domestici
Funzionamento della svalutazione
P
ASlp
AS
Deficit commerciale,
disoccupazione,
E
P0
AD
X-M=0
Y*
Y
Equilibrio interno ed esterno
• In teoria con la svalutazione
– Pieno impiego
– Equilibrio bilancia dei pagamenti
• In pratica: uno strumento per obiettivo
– Es. svalutazione + politica monetaria
Tassi di cambio e prezzi
• La svalutazione reale avviene solamente
quando il prezzo domestico diventa
relativamente più conveniente rispetto a quello
straniero
p e
er 
pw
• p non deve aumentare più di quanto diminuisca
e
Tasso di cambio e convenzioni
p e
er 
pw
• e espresso in $ per € (es 1.20 $/€)
• Prezzo Europa (es. di una coca-cola): €1.50
• Prezzo USA: €1.80
• Tasso di cambio reale = 1.2*1.5/1.8 = 1 (PPP)
SVALUTAZIONE NOMINALE: e diminuisce a 1
Se i prezzi rimangono costanti, eR=1*1.5/1.8=0.83
• E’ diminuito il potere di acquisto europeo rispetto a
quello americano, è più conveniente acquistare cocacola in Europa sia per gli europei che per gli americani
Inflazione
• Se invece la svalutazione è accompagnata
da inflazione (es. il prezzo interno sale a €
2)
• eR=1*2.00/1.80=0.83=1.11
• E’ più conveniente comprare coca-cola
negli Stati Uniti, inoltre i risparmi degli
europei valgono meno e i prezzi sono più
alti
Condizione per efficacia
svalutazione
e0p0>e1p1
p1/p0 < e0/e1
L’inflazione deve essere inferiore alla
svalutazione
Il caso Messico-USA
•
1980: forte debito esterno per il Messico
– Svalutazione
– Riduzione tariffe importazione e quote
– Privatizzazione e liberalizzazione
•
•
•
•
•
Crescita e boom degli investimenti
Peggioramento del conto corrente, miglioramento del conto capitale
(investimenti dall’estero), aumento riserve di valuta straniera
Deficit con l’estero finanziato da investimenti stranieri, fiducia del resto del
Mondo
Dilemma: lasciare crescere il debito con l’estero o ridurlo con svalutazione e
riduzione della spesa domestica?
Problema: eccesso di ricorso al “prestito” attraverso capitali stranieri
– Politica prudente: politica fiscale più rigorosa, svalutazione Peso,
disincentivazione investimenti stranieri (aumento competitività)
– Politica “facile”: continuare per non ridurre le condizioni di vita interne
•
Problema: perdita fiducia investitori stranieri
– Deficit commerciale non più finanziabile (salvo esaurimento riserve)
– Svalutazione obbligata e “anticipata” da aspettative (meno efficace), recessione
•
Per quanto tempo si può sostenere un deficit nelle partite correnti
compensato da afflussi di capitale?
•
The Collapse of the Mexican Peso: What Have We Learned? Jeffrey
Sachs, Aaron Tornell, Andres Velasco, Francesco Giavazzi, Istvan
Szekely. Economic Policy, Vol. 11, No. 22 (Apr., 1996) , pp. 13-63
In the first quarter of 1995, Mexico found itself in the grip of an intense financial
panic. Foreign investors fled the country despite very high interest rates, an
undervalued currency and financial indicators that pointed to long-term
solvency. The fundamental conditions of the Mexican economy cannot
account for the extent of the crisis. The crisis was not the result of
irresponsible fiscal behaviour. The crisis was due to unexpected shocks that
occurred in 1994, the inadequate policy response to those shocks, the
increased vulnerability to panic, and finally panic itself. In the aftermath of
the March assassination, the exchange rate experienced a nominal
devaluation of around 10% and interest rates increased by 7 percentage
points. However, capital outflows continued. The policy response was to
maintain the exchange rate rule and to prevent further increases in interest
rates. Interest rates were held down by expanding domestic credit and by
converting short-term peso denominated government liabilities (Cetes)
falling due into dollar-denominated bonds (Tesobonos). A fall in international
reserves and an increase in short-term dollar-denominated debt resulted.
The government simply ended up illiquid, and therefore financially
vulnerable. Illiquidity exposed Mexico to a self-fulfilling panic.
Tasso di cambio “crawling peg”
(cambio scorrevole)
Se un paese è soggetto ad inflazione
generalmente più alta rispetto ai partner
commerciali, il tasso di cambio viene
fissato esattamente al tasso:
e1=e0(p0/p1)
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