L’utilizzo dei beni strumentali Classe IV ITC In questo modulo: I costi di manutenzione e riparazione Gli ammodernamenti e gli ampliamenti Le svalutazioni Le rivalutazioni obbligatorie e facoltative 2 Le manutenzioni e le riparazioni La possibilità di utilizzare durevolmente i beni strumentali è assicurata all’impresa dalla predisposizione di interventi pianificati di manutenzione, che consentono di mantenere costante nel tempo la funzionalità dei beni e di garantire la continuità dell’attività produttiva. Questi interventi pianificati di manutenzione danno luogo al sostenimento per l’azienda di costi di manutenzione. Costi di manutenzione Sono sostenuti per mantenere in efficienza i beni strumentali al fine di garantirne la vita utile prevista e preservarne la capacità e produttività originaria 3 Le manutenzioni e le riparazioni Quando gli interventi non sono sufficientemente tempestivi o quando intervengono eventi non previsti dai programmi di manutenzione è possibile che i beni strumentali subiscano dei guasti. In tal caso l’impresa deve provvedere a ripararli, sostenendo ulteriori costi. Costi di riparazione Sono sostenuti per porre riparo a guasti e rotture dei beni strumentali; non possono essere programmati, ma entro certi limiti possono essere ragionevolmente previsti ed evitati con le periodiche operazioni di manutenzione 4 Le manutenzioni e le riparazioni Le operazioni di manutenzione e riparazione possono essere: A. Eseguite da terzi (appalto): l’operazione risulta documentata da fatture in cui i costi di manutenzione sono assoggettati a Iva. In contabilità la registrazione sarà la seguente: 5-04 5-04 5-04 Manutenzioni e riparazioni Iva ns/credito Debiti v/fornitori fattura n. 3 manutenzione impianto fattura n. 3 manutenzione impianto fattura n. 3 manutenzione impianto 500,00 100,00 600,00 Conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. In bilancio: CE B7 Costi per servizi 5 Le manutenzioni e le riparazioni B. Eseguite all’interno dell’impresa (in economia): è possibile che l’impresa disponga di un servizio di manutenzione e riparazione interno che si avvale di strutture e personale addetto allo scopo. In tal caso l’operazione non risulta documentata da una fattura e il costo sostenuto può essere individuato solo ricorrendo alle registrazioni eseguite in contabilità gestionale, che rileva i costi per destinazione. In contabilità generale non deve essere eseguita alcuna rilevazione in quanto i costi sostenuti per la manutenzione e per la riparazione incidono comunque sul reddito d’esercizio. Infatti il consumo delle risorse impiegate risulta indistintamente rilevato per natura nei conti accesi ai costi d’acquisto dei materiali, ai costi di manodopera, agli ammortamenti delle attrezzature, dei macchinari, degli impianti, e così via. 6 Fondo manutenzioni programmate È possibile che alcuni beni strumentali richiedano interventi di manutenzione regolari, ma da effettuarsi a intervalli di tempo distanziati di alcuni anni. Ad esempio per disincrostazione, pulitura, verniciatura. A questo proposito va osservato che la competenza economica del costo di manutenzione non è soltanto dell’esercizio in cui materialmente si effettua l’operazione (e nel quale si ha la manifestazione finanziaria del fatto di gestione), ma è di tutti gli esercizi in cui il bene viene utilizzato. Per questo motivo le imprese che prevedono di eseguire manutenzioni di tale portata devono provvedere in ogni esercizio agli opportuni accantonamenti in un apposito fondo oneri futuri, in modo da attribuire a ciascuno di essi la competenza del costo. 7 Fondo manutenzioni programmate L’accantonamento viene rilevato nel conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio Accantonamento manutenzioni programmate, che in bilancio confluisce nel Conto economico alla voce B 13)Altri accantonamenti. In contropartita si utilizza il conto finanziario acceso ai fondi oneri futuri Fondo manutenzioni programmate che in bilancio è iscritto nel Passivo dello Stato patrimoniale alla voce B 3)Altri. 8 Fondo manutenzioni programmate ESEMPIO Un’impresa industriale dispone di un impianto che richiede, ogni tre anni, in intervento di pulitura e disincrostazione il cui costo è stimato in € 24.000. Presentiamo le rilevazioni sul giornale in P.D. riguardanti gli accantonamenti dei primi due anni e l’esecuzione del lavoro nel terzo anno, tenendo presente che il costo effettivo è risultato di € 26.000 + Iva ord. 31-12-n1 31-12-n2 31-12-n3 Acc.to manutenzioni programmate Fondo manutenzioni programmate Quota manutenzioni future 8.000,00 Acc.to manutenzioni programmate Fondo manutenzioni programmate Quota manutenzioni future 8.000,00 Fondo manutenzioni programmate Manutenzioni e riparazioni Iva ns/credito Debiti v/fornitori Ricevuta fattura per manutenzione 16.000,00 10.000,00 5.200,00 8.000,00 8.000,00 31.200,00 Osserviamo che il costo della manutenzione programmata è ripartito sui tre esercizi. Nel terzo esercizio il fondo manutenzioni programmate si azzera, mentre sul risultato economico incide la differenza tra il costo effettivamente sostenuto e il totale degli accantonamenti effettuati. 9 Gli ammodernamenti e gli ampliamenti I costi di manutenzione e riparazione hanno natura di costi d’esercizio in quanto esauriscono la loro utilità nell’esercizio stesso in cui vengono sostenuti. Se invece il tipo di intervento eseguito modifica essenzialmente le caratteristiche del bene, i costi derivanti dall’operazione devono essere considerati di natura pluriennale e quindi vanno patrimonializzati. Tali operazioni riguardano l’ampliamento, l’ammodernamento, il miglioramento degli elementi strutturali di un’immobilizzazione, incluse le modifiche e le ristrutturazioni effettuate per aumentare in modo significativo e tangibile la capacità produttiva, la sicurezza o la vita utile del bene. I costi sostenuti per queste operazioni sono genericamente indicati come costi incrementativi. 10 Gli ammodernamenti e gli ampliamenti Come accade per le manutenzioni e riparazioni, anche per gli ampliamenti, le ristrutturazioni ecc. l’impresa può scegliere tra due alternative: 1. L’appalto a terzi: i costi sostenuti sono documentati dalle fatture emesse da chi ha eseguito i lavori. 2. Eseguite in economia: i costi sono determinati in sede di contabilità gestionale. In tal caso la patrimonializzazione ha il duplice scopo di evidenziare, nella situazione patrimoniale, l’incremento del costo del bene e di stornare, nella situazione economica, costi che non sono di competenza dell’esercizio in quanto sostenuti per il miglioramento di beni a utilità pluriennale, dei quali incrementano il valore. 11 ESEMPIO 1 Costi incrementativi appaltati a terzi Un fabbricato del costo originario di € 90.000, che ospita la direzione d’impresa, necessita di ristrutturazioni. I lavori di rifacimento vengono assegnati all’impresa specializzata Edilwork spa che, al termine dei lavori, emette fattura di € 40.000 + IVA ordinaria. Presentiamo la rilevazione in P.D. eseguita al ricevimento della fattura. 12-04 12-04 12-04 Terreni e fabbricati Iva ns/credito Debiti v/fornitori Ricevuta fattura dalla Edilwork per lavori di ristrutturazione patrimonializzati 40.000,00 8.000,00 48.000,00 Il costo sostenuto per la ristrutturazione del fabbricato rientra tra i costi incrementativi in quanto viene modificato in modo sostanziale un elemento strutturale dell’immobilizzazione. In seguito a tale rilevazione il costo del fabbricato aumenta da € 90.000 a € 130.000. 12 ESEMPIO 2 Costi incrementativi sostenuti in economia Un’impresa edile decide di sopraelevare un fabbricato adibito a uffici per raddoppiare gli spazi a disposizione del personale. I lavori, eseguiti utilizzando materiali, manodopera e macchinari propri, sono valutati € 41.000 in sede di contabilità gestionale, attraverso un’apposita scheda accesa all’opera. Presentiamo l’articolo in P.D. 19-04 19-04 Terreni e fabbricati Costruzioni interne Ampliamento fabbricato in economia 41.000,00 41.000,00 I costi d’esercizio sostenuti per l’ampliamento del fabbricato vengono patrimonializzati e stornati dai componenti negativi di reddito 13 In sintesi… I costi per manutenzione e riparazione rappresentano costi d’esercizio I costi di ammodernamento e ampliamento rappresentano costi pluriennali Tali operazioni possono essere appaltate a terzi o eseguite in economia 14 Le operazioni di utilizzo dei beni strumentali hanno riflesso: Nello Stato patrimoniale: Fondo manutenzioni programmate Nel Conto economico: Costi per servizi Nel Conto economico: Altri accantonamenti Per distribuire correttamente su vari esercizi i relativi costi di competenza Per manutenzioni e riparazioni Per costi di manutenzioni programmate ritenuti di competenza dell’esercizio 15 Le svalutazioni Le immobilizzazioni vengono rilevate in contabilità al costo storico che, a seconda delle modalità di acquisizione, esprime specificatamente: il costo di riacquisto o di riproduzione, in caso di apporto; il costo di acquisto, in caso di acquisto da terzi; il costo di produzione, in caso di costruzione in economia. Poiché i beni strumentali sono destinati a permanere nell’impresa per periodi medio/lunghi è possibile che, nel corso degli anni il loro costo storico non sia più rappresentativo del valore che il bene avrebbe se venisse apportato , acquistato o costruito dall’impresa in un momento successivo. 16 Le svalutazioni Più precisamente, è possibile che il valore del bene subisca: A. una sensibile diminuzione a causa: 1. della diversa destinazione d’uso (un terreno edificabile diventa area non edificabile in seguito alla modifica del Puc); 2. del fenomeno dell’obsolescenza (un brevetto risulta superato dal progresso tecnologico e, quindi, privo di valore); 3. dell’inadeguatezza rispetto alle mutate dimensioni aziendali. 17 Le svalutazioni B. un sensibile aumento a causa: 1. della perdita del potere d’acquisto della moneta in periodi di accentuata inflazione (un fabbricato acquistato vent’anni fa è iscritto a un costo irrisorio rispetto alla sua valutazione odierna; 2. o della mutata destinazione d’uso (un terreno acquistato come area rurale e diventato successivamente area edificabile). 18 Problematiche legate alla svalutazione La perdita di valore di carattere fisiologico (che l’immobilizzazione subisce nel tempo per effetto delle operazioni imputabili all’attività ordinaria d’impresa) viene regolarmente iscritta in contabilità attraverso la rilevazione delle quote di ammortamento, che tengono conto della vita utile del bene e ripartiscono il costo pluriennale in più esercizi. Quando invece il valore del bene diminuisce a causa di fatti non imputabili alla normale attività d’impresa, è necessario ripristinare la veridicità della valutazione attraverso una svalutazione. 19 Problematiche svalutazione: art. 2423 c.c. Il bilancio deve infatti rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale dell’impresa e deve essere redatto secondo il principio della prudenza: pertanto, i valori dei beni che risultano “sopravvalutati” devono essere ridotti. Le svalutazioni possono interessare: tutti i tipi di immobilizzazioni; i crediti di regolamento (compresi nell’attivo circolante); le attività finanziarie (partecipazioni e titoli che non costituiscono immobilizzazioni). 20 Problematiche svalutazione: art. 2426 c.c. Secondo la disciplina civilistica, le immobilizzazioni che alla data di chiusura dell’esercizio risultino durevolmente di valore inferiore al costo di acquisto o di produzione al netto del relativo fondo ammortamento, devono essere iscritte a tale minor valore. Se il progresso tecnologico, le mutate esigenze produttive, la diversa destinazione d’uso comportano una diminuzione di valore del bene considerata duratura, la norma civilistica impone l’obbligo di procedere alla sua svalutazione. 21 Problematiche svalutazione: art. 2426 c.c. Contabilmente la svalutazione viene rilevata con articoli analoghi ai seguenti: 31-12 31-12 Svalutazione brevetti industriali Fondo svalutazione brevetti industriali Svalutato brevetto per obsolescenza 12.000,00 31-12 31-12 Svalutazione terreni e fabbricati Fondo svalutazione terreni e fabbricati Svalutato terreno per non edificabilità 50.000,00 12.000,00 50.000,00 Il conto Svalutazione è un conto economico di reddito acceso ai costi d’esercizio. In bilancio va nel Conto economico B 10) c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni. Il conto Fondo svalutazione è un conto economico di reddito acceso alle rettifiche di costi pluriennali. In bilancio viene portato in deduzione del costo pluriennale cui si riferisce. 22 ESEMPIO: svalutazione di un’immobilizzazione tecnica Un impianto per l’insacchettamento automatico di paste alimentari (da 10 pezzi al minuto) viene sostituito da un nuovo impianto che consente di raddoppiare i pezzi prodotti. Il vecchio impianto, del costo originario di € 88.000, ammortizzato per € 52.800 (compresa la quota di ammortamento dell’esercizio in chiusura), dall’esercizio successivo verrà sospeso dalla produzione ma mantenuto per far fronte a eventuali emergenze dovute a guasti del nuovo impianto o a incrementi di domanda. Al 31/12, a causa della mutata destinazione d’uso, si stima che il valore del vecchio impianto, tenuto conto della sua residua possibilità di utilizzo, sia di € 14.000. Rileviamo in contabilità la svalutazione e presentiamo la Situazione contabile al 31/12. 23 ESEMPIO: svalutazione di un’immobilizzazione tecnica Il valore contabile dell’impianto prima della svalutazione era: € (88.000,00 – 52.800,00) = € 35.200,00 Poiché il nuovo valore d’uso dell’impianto è di € 14.000, è necessario apportare la seguente svalutazione: € (35.200,00 – 14.000,00) = € 21.200,00 In contabilità l’operazione viene rilevata nel seguente modo: 31-12 Svalutazione impianti Fondo svalutazione impianti Svalutazione impianto per cambio d’uso 21.200,00 21.200,00 Osserviamo che, contabilmente, la svalutazione non è portata in diretta diminuzione del costo storico, ma è fatta affluire a uno specifico fondo svalutazione che consente di eseguirla indirettamente. 24 ESEMPIO: svalutazione di un’immobilizzazione tecnica Nella situazione patrimoniale, relativamente al vecchio impianto avremo: Situazione patrimoniale al 31/12 ……………………… Impianti 88.000,00 ……………………… Fondo ammort. Impianti Fondo svalutaz. Impianti 52.800,00 21.200,00 Situazione economica al 31/12 …………………………… Svalutazione impianti 21.200,00 25 Le rivalutazioni obbligatorie Le fattispecie di rivalutazione obbligatoria previste dal codice civile sono due: 1) rivalutazioni che riguardano immobilizzazioni materiali in precedenza svalutate laddove, nei successivi esercizi, siano venuti meno i motivi della rettifica di valore; 2) rivalutazioni attuate al verificarsi di eventi eccezionali che incrementano il valore del bene (ad esempio il ritrovamento di un giacimento petrolifero in un terreno agricolo). In questi casi l’impresa è obbligata a derogare al generale criterio di valutazione al costo in quanto la rivalutazione consente di rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale dell’impresa stessa. 26 Le rivalutazioni facoltative Sono,invece,facoltative le rivalutazioni monetarie degli elementi patrimoniali il cui valore risulta inadeguato a causa dell’inflazione, che rende i valori storici lontani dai valori effettivi. Esse possono essere eseguite solo in presenza di apposite leggi speciali, che si ricollegano alla perdita del potere d’acquisto della moneta. 27 Le rivalutazioni obbligatorie Rivalutazioni obbligatorie art. 2426 c.c. Esaminiamo il caso in cui un bene in precedenza svalutato debba essere rivalutato (in modo da ripristinare il valore originario), perché sono venuti meno i motivi della rettifica di valore effettuata. La rivalutazione incide direttamente sulla determinazione del risultato economico in quanto determina un componente positivo straordinario di reddito da rilevare nel conto economico acceso ai ricavi d’esercizio Rivalutazione (in bilancio affluisce nel Conto economico E 20) Proventi straordinari). 28 Esempio 1 svalutazione e rivalutazione di un terreno Un’impresa industriale possiede un terreno edificabile acquistato alcuni anni fa a € 250.000. una modifica del piano urbanistico comunale (Puc) destina il terreno ad area verde, riducendone il valore a € 120.000. dopo un certo numero di anni l’area viene nuovamente dichiarata edificabile e il terreno assume un valore di mercato di € 400.000. rileviamo in P.D. le operazioni descritte. Le cause che hanno provocato la perdita di valore dell’immobilizzazione sono da considerarsi durature. Pertanto sussiste l’obbligo di svalutare il terreno di € (250.000 – 120.000) = € 130.000, al fine di rappresentare correttamente il valore effettivo. In P.D. la rilevazione sarà la seguente: 31-12 31-12 Svalutazione terreni e fabbricati Fondo svalutazione terreni e fabbricati Svalutazione terreno 130.000,00 130.000,00 29 Esempio 1 svalutazione e rivalutazione di un terreno In seguito, venendo a mancare il motivo della svalutazione, sorge l’obbligo di rivalutare il terreno in modo da ripristinare il precedente costo storico. Per ragioni di prudenza il valore non deve essere adeguato a quello di mercato in quanto questo è superiore al costo originario. Infatti la rivalutazione può essere effettuata solo nel limite del valore di costo, come segue: 31-12 31-12 Fondo svalutazione terreni e fabbricati Rivalutazione terreni e fabbricati Ripristino valore originario 130.000,00 130.000,00 Nella Situazione patrimoniale il terreno riacquista il precedente valore, in quanto non più indirettamente rettificato dal fondo svalutazione. Nella Situazione economica compare invece un componente positivo straordinario di reddito. 30 Le rivalutazioni facoltative Rivalutazioni facoltative Come si è detto, le rivalutazioni facoltative (di carattere monetario) si fondano su appositi provvedimenti legislativi che, periodicamente, possono intervenire a disciplinare le oscillazioni nel potere di acquisto della moneta di conto. Poiché il codice civile prescrive che: i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro; le eventuali deroghe ai criteri di valutazione stabiliti dalla legge sono consentiti solo in casi eccezionali (e tra questi, la dottrina e la giurisprudenza non ritengono di far rientrare l’inflazione) e poiché il principio della prudenza indica nel costo storico il criterio base a cui riferire le valutazioni, dobbiamo dedurre che l’iscrizione in bilancio a valori superiori al costo incontra degli ostacoli. 31 Le rivalutazioni facoltative Rivalutazioni facoltative Nei periodi di forte inflazione, quando l’aumento generalizzato dei prezzi causa una sensibile perdita del potere d’acquisto della moneta, il mantenimento in contabilità dei costi storici può alterare la significatività del risultato economico d’esercizio. Per far fronte a queste distorsioni, negli anni passati il legislatore è intervenuto con appositi provvedimenti legislativi che hanno consentito di effettuare rivalutazioni monetarie sia in esenzione d’imposta ( in periodi di inflazione galoppante) sia, in periodi di inflazione strisciante, dietro pagamento di un’imposta sostitutiva commisurata all’incremento del valore patrimoniale dei beni rivalutati. L’imposta sostitutiva è indeducibile dalla base imponibile delle imposte dirette. Il suo importo deve essere portato in diminuzione del saldo attivo di rivalutazione. 32 Le rivalutazioni facoltative Rivalutazioni facoltative Le rivalutazioni monetarie modificano il patrimonio netto aziendale. Gli effetti contabili dell’applicazione di una legge di rivalutazione monetaria sono infatti: 1. da un lato, la rivalutazione dei beni nell’attivo dello Stato patrimoniale; 2. dall’altro lato, l’iscrizione del saldo attivo di rivalutazione come posta ideale positiva del patrimonio netto, destinata: a) in aumento del patrimonio netto, nelle imprese individuali; b) a una riserva di rivalutazione, con indicazione della legge di rivalutazione, nelle imprese collettive. In bilancio: Stato patrimoniale Passivo A III – Riserve di rivalutazione. 33 Esempio 2 rivalutazione di immobilizzazioni al valore effettivo In applicazione di una specifica legge che prevede la rivalutazione delle immobilizzazioni entro il limite massimo del loro valore effettivo, una società rivaluta i beni indicati nella tabella. Il valore accertato dagli amministratori è di € 336.000 per i fabbricati, € 66.000 per il macchinario e € 156.000 per le partecipazioni in società controllate. Sulle rivalutazioni va calcolata un’imposta, sostitutiva delle imposte dirette, del 12% sui beni ammortizzabili e del 6% sui beni non ammortizzabili, non deducibile dalla base imponibile delle imposte dirette. Il saldo di rivalutazione, dopo lo scomputo dell’imposta sostitutiva, viene destinato alla costituzione di una specifica riserva. Rileviamo la rivalutazione in P.D. 34 Esempio 2 rivalutazione di immobilizzazioni al valore effettivo SITUAZIONE CONTABILE PRIMA E DOPO LA RIVALUTAZIONE PRIMA Terreni e fabbricati Macchinario Partecipazioni in controllate ……………………………… 360.000,00 240.000,00 120.000,00 ……………. DOPO 456.000,00 246.000,00 156.000,00 …………… PRIMA Fondo amm.to fabbricati Fondo amm.to macchinario Riserva di rivalutazione Debiti tributari …………………………… 120.000,00 180.000,00 ………….. DOPO 120.000,00 180.000,00 123.600,00 14.400,00 ………… I fabbricati sono rivalutati per € 96.000, il macchinario di € 6.000 e la relativa imposta sostitutiva del 12%, ammonta a € 12.240. Le partecipazioni in società controllate sono rivalutate di € 36.000 e la reltiva imposta sostitutiva del 6% ammonta a € 2.160. 35 Esempio 2 rivalutazione di immobilizzazioni al valore effettivo Le scritture in P.D. sono le seguenti: 31-12 31-12 Terreni e fabbricati Impianti e macchinari Saldo di rivalutazione Rivalutazione monetaria di fabbricati e macchinari. 96.000,00 6.000,00 31-12 31-12 Partecipazioni in controllate Saldo di rivalutazione Rivalutazione monetaria partecpazioni 36.000,00 31-12 31-12 Imposta sostitutiva Debiti tributari Imposta sostitutiva su rivalutazioni 14.400,00 31-12 31-12 31-12 Saldo di rivalutazione Imposta sostitutiva Riserva di rivalutazione ex legge…. Giro a riserva di rivalutazione ex legge… 102.000,00 36.000,00 14.400,00 138.000,00 14.400,00 123.600,00 36 Finalità delle rivalutazioni Ottenere bilanci più significativi, in quanto gli elementi del patrimonio risulatno misurati in maniera omogenea; calcolare quote di ammortamento più adeguate, in quanto rapportate ai nuovi valori; calcolare minusvalenze e plusvalenze effettive, in caso di cessione di beni rivalutati; evitare di distribuire utili apparenti e di pagare imposte su utili non effettivi; ottenere un miglior rapporto tra capitale proprio e capitale di debito. 37 rron, rron …rivalutazioni, svalutazioni,…rron rron.. ..manutenzioni…rrron rronn FINE 38 Bibliografia Astolfi, Rascioni & Ricci “Entriamo in azienda 2 Processi e rilevazioni della gestione caratteristica, gestione finanziaria e marcato dei capitali Tomo 2” Tramontana editore Milano 2007 39