MARIA DE BUENOS AIRES
Musica di ASTOR PIAZZOLLA
Testo di HORACIO FERRER
Costumi e Regia: LAURA ESCALADA PIAZZOLLA
Produzione: Fundación Astor Piazzolla / Studiomusica srl
Trama dell’opera
L'argomento trae spunto da una sorta di leggenda metropolitana che narra di Maria, operaia di un’industria
tessile di Buenos Aires che, dopo essere diventata una cantante di tango, entra in una casa di tolleranza
dove muore quando è ancora molto giovane. Maria viene seppellita nella Buenos Aires degli Anni Dieci e
su di lei crescerà la città.
Questo personaggio, la cui esistenza vive nell'immaginario dei cittadini di Buenos Aires, tra la realtà e il
sogno, con la sua intrigante ambiguità offre lo spunto per una grande metafora che di fatto assimila la città
rioplatense con le sue violenze, i suoi drammi, le sue leggende, le sue magie.
Nel racconto di Ferrer, la vicenda si colloca nella Buenos Aires moderna. Compare El Duende, una sorta di
demone che per gioco va sulla tomba di Maria, dove è già cresciuto l'asfalto della città e la fa rivivere,
facendole fare la stessa tremenda vita che aveva fatto in precedenza.
Nel corso dell'opera compaiono tutta una serie di personaggi surreali, come il Bandonen, altro demone che
seduce Maria portandola nel campo del male per la seconda volta. Questi personaggi sono le figure che
popolano i bassifondi di una tipica metropoli di porto: ladri, prostitute, protettori, ubriaconi, assassini.
Essi si relazionano con la protagonista accompagnandone e condizionandone l'esistenza.
I diversi episodi si muovono tra luoghi, ambienti, rievocazioni e stati d'animo della città come le bettole, le
interminabili e violente partite a carte, i timidi corteggiamenti di ragazzi senza speranza, gli stupri, i rumori
di una città palpitante di morti e di resurrezioni.
Metafora e simbolismo sono il sale di tutta la vicenda. Il testo di Ferrer ricorre più volte all’evocazione delle
simbologie numeriche; mescola in un tradizionale rito latino-americano il sacro e il profano; ambienta molti
momenti in Natali e Pasque di irriverente sacralità laica.
Alcuni personaggi sono poi in stretto riferimento con la cronaca della Buenos Aires degli Anni Sessanta,
come gli psicoanalisti, pensati addirittura in esercito organizzato, tanto erano numerosi e agguerriti in
Argentina in quegli anni di grande crisi economica, che produceva nevrosi, perdita di identità e
disperazione.
Tutto il racconto si sviluppa attorno ad allucinanti metafore nelle quali Maria/Buenos Aires sorge da un
inferno grottesco (le fogne della città), vi affonda e riemerge, alternando la disperazione della sua esistenza
con il ricordo triste delle proprie origini e le immagini di un paradossale e segnato futuro. Le tristi vicende di
Maria sono infine sublimate in un atto di partenogenesi per la quale, morendo, ella genera repliche di se
stessa, così come la città di Buenos Aires produce ogni giorno infinite storie di vita e di morte.
Sinossi dei quadri scenici
QUADRO 1: Alevare (1)
Un cortile interno in un quartiere di immigranti di Buenos Aires, di notte. Alla ricerca di un posto economico
dove dormire arriva un giovane scrittore (El Cantor). La musica inattesa di un gruppo di tango sulla porta di
un bar notturno lo ispira a scrivere la storia di Duende. El Duende, lo spirito che improvvisamente diventa
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una figura visibile al Cantor, evoca un'altra figura fantastica: Maria.
QUADRO 2: Tema de Maria (Tema di Maria, strumentale)
El Cantor vive per la prima volta la dura realtà della vita di cortile.
A dispetto delle esperienze assillanti, egli si inoltra sempre più nel mondo immaginario della sua poesia:
Maria gli appare dalla musica del tango.
QUADRO 3A: Balada renga para un organito loco (Ballata lenta per un organetto impazzito)
El Cantor inizia a vivere in due mondi paralleli: mentre le figure di Maria e Duende nate dalla sua fantasia
acquistano sempre più autonomia, il Cantor-Payador (2) deve difendersi in misura crescente dalla realtà di
furfanti e immigranti. Non si accorge quando El Duende inizia a raccontare la storia di Maria.
QUADRO 3B: Yo soy Mara (Io sono Mara)
Per la grande sorpresa del Cantor, Maria inizia a parlare; ma i suoi tentativi di approccio vengono respinti
e, dal momento che gli abitanti del cortile non vedono queste figure fantastiche del Cantor, percepiscono il
suo comportamento come qualcosa di estraneo e lo escludono.
QUADRO 4: Milonga carrieguera (3) por Maria la niña (Milonga a Carriego per la bambina Maria)
El Cantor preso nel suo mondo fantastico ora un sognante Gorron (4) bonaerense e inizia a leggere a
Maria una poesia a lei dedicata. Maria si lascia prendere per un momento dal suo corteggiamento
passionale e così El Cantor dimentica il mondo reale intorno a lui.
QUADRO 5: Fuga y misterio (Fuga e mistero, strumentale)
Ispirato da questo incontro fugace, El Cantor si immerge nuovamente nelle sue poesie. Ignora il mondo
reale intorno a lui fatto di crudi poteri. El Duende osserva impotente queste squallide attività - come spirito
non può intervenire.
QUADRO 6: Poema valseado (Poesia in stile da valzer)
Evocata dal Cantor, Maria appare di nuovo. Presa dal desiderio di una vita umana si avvicina alle persone
del cortile. Ma questi non hanno nè la sensibilità nè l'emotività per il mondo invisibile di miti, dei e spiriti
che El Cantor evoca con le sue poesie.
QUADRO 7: Tocata rea (Toccata dell'accusa)
El Duende indignato per l'ostinazione di Maria, del suo desiderio di esistenza umana e vita quotidiana.
Discute con la sua voce interna, rappresentata dal bandonen, sulla connessione inseparabile tra la vita,
l'amore e la morte.
QUADRO 8: Miserere Canyengue (5) de los ladrones antiguos en las alcantarillas (Miserere Canyengue
dei vecchi ladri nella fogna)
El Duende richiama El Cantor dal suo mondo di sogni poetici alla realtà. Ma El Cantor, sopraffatto dalla
cruda violenza intorno a lui, fugge in un sogno ad occhi aperti. Comunque i sogni seguono leggi proprie e
El Cantor scopre in sè violenza e gelosia: il cortile diventa il luogo dell'esecuzione di Maria, El Cantor
diventa il suo assassino.
QUADRO 9: Contramilonga a la funerala por la primera muerte de Maria (Contramilonga al funerale per
la prima morte di Maria)
Prosieguo del sogno dell'assassinio di Maria. El Duende appare per piangere la morta ma Maria continua
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a seguire le proprie leggi e ridendo si risveglia a nuova vita. Può condurre questa vita solo come essere
delle tenebre.
QUADRO 10: Tangata del alba (Tangata dell'alba, strumentale)
Tornato alla realtà del cortile El Cantor deve riconoscere l'impotenza del suo mondo immaginario nei
confronti del mondo reale con le sue passioni contrastanti. Come reazione si immerge nuovamente nella
scrittura.
QUADRO 11: Carta a los arboles y a las chimeneas (Lettera agli alberi e ai camini)
Maria, che riappare dalle poesie del Cantor per paura di essere dimenticata, piange ora da ombra la
propria morte. Da questo dolore nasce un nuovo, più profondo desiderio di vita.
QUADRO 12: Aria de los analistas (Aria degli psicanalisti)
Spinto dalla ripetuta inconciliabilità del suo mondo degli spiriti con la realtà del cortile, El Cantor fugge in
un secondo sogno ad occhi aperti. In un mondo parodistico di psicanalisti e pagliacci da circo, un mondo
inverso, nel quale i mascalzoni diventano vittime e le vittime mascalzoni, egli assume il ruolo dell'analista e
può finalmente parlare con Maria. Ma alla fine lei gli sfugge morendo una seconda volta.
QUADRO 13: Romanza del Duende poeta y curda (Romanza dello spirito inebriato e poetico)
Per aiutare El Cantor ad uscire dalla sua situazione ingarbugliata, El Duende si trasforma in essere umano e
diventa così l'oste del bar del cortile. Ma El Cantor non lo riconosce e si ubriaca. Per Maria l'incarnazione
del Duende è come una sfida e lei si trasforma in una bella di strada.
QUADRO 14: Allegro tangabile (strumentale)
Gli esseri umani, ciechi e sordi alle influenze delle potenze invisibili, si aggrappano ai propri giochi di vita.
El Cantor inizia ad affrontare il mondo reale intorno a lui.
QUADRO 15: Milonga de la anunciacin (Milonga dell'annunciazione)
Comprendendo la brama e i desideri degli uomini, Maria, ora nuovamente un essere del tutto spirituale,
canta il proprio struggimento d'amore e il desiderio di generare nuova vita.
QUADRO 16: Tangus Dei Ormai
Iniziato alle molteplici realtà del mondo, El Cantor vive la domenica della creazione.
Egli riconosce il ciclo della vita fisica e spirituale: perché anche il mondo dei miti, degli dei e degli spiriti è
legato alla comprensione umana. All’inizio era il verbo.
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