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MANNING
Per la questione amianto USCLAC suggerisce la via giudiziaria
Il sindacato dei comandanti e dei direttori di macchina si prepara a proseguire la
battaglia politica nel dopo Monti, ma invita la categoria ad adire intanto le vie legali
Nuova iniziativa dei sindacati
U.S.C.L.A.C./U.N.C.Di.M. (Unione
Sindacale Capitani di Lungo Corso
al Comando - Unione Nazionale
Capitani e Direttori di Macchina) in
materia di riconoscimento ai marittimi
dei benefici previdenziali spettanti ai
lavoratori esposti ad amianto (S2S
n.29, 38/2009, 26/2010, 7/2012).
“Dopo aver battagliato per anni,
rivolgendoci a tutte le sedi istituzionali,
fra cui i Ministeri competenti, la
Presidenza della Repubblica nonché
l’esecutivo attualmente in carica –
spiega il presidente delle due sigle
Antonino Nobile – suggeriamo a tutta
la categoria, considerata la scarsa
attenzione dimostrata per i marittimi,
di adire in massa le vie legali,
avviando le relative cause contro lo
Stato e l’INPS. Ad oggi infatti già
un migliaio di marittimi è riuscito a
difficile il riconoscimento dei benefici
previdenziali
per
l’esposizione
ad amianto risiede nel fatto che
l’estratto matricolare rilasciato dalla
capitaneria di porto o il libretto
di navigazione autenticato dalla
medesima capitaneria non vengono
considerati sostitutivi del curriculum
lavorativo richiesto al marittimo
Antonino Nobile
ottenere il riconoscimento di quanto
a loro spettante per aver lavorato
per anni in ambienti contaminati da
amianto, dimostrando come la via
giudiziaria sia vincente”.
Ciò non toglie che i sindacati
continueranno a battersi per quello
che viene ritenuto un diritto, il
cui esercizio è impedito da un
impasse burocratico che non trova
giustificazione: “Nelle prossime
settimane abbiamo programmato una
serie di incontri con i candidati che
i vari schieramenti presenteranno
alle prossime elezioni politiche,
per chiedere loro che la questione
amianto venga inserita nei rispettivi
programmi, trattandosi di un tema del
tutto trasversale” prosegue Nobile.
Il cavillo che rende ai marittimi
Lunedì 3 Dicembre 2012
stesso per l’ottenimento dei benefici
ad esso spettanti, laddove il suddetto
curriculum non sia producibile per la
frequente volontà delle compagnie di
navigazione di non rilasciarlo. Un
cavillo che, come suggerito in svariati
modi
da
USCLAC/UNCIDIM,
potrebbe essere cancellato con un
semplice emendamento del Decreto
del Ministero del Lavoro (27 ottobre
2004), che avrebbe dovuto risolvere
una questione vecchia di quasi due
decenni e che invece non lo ha fatto.
“Oltre
al
tema
dell’amianto,
chiederemo che venga affrontato
anche quello del trattamento
pensionistico
dei
marittimi
(S2S n.46/2012), categoria che
ingiustamente non è stata inserita fra
quelle dei lavori usuranti col risultato
che, in base alle recenti riforme in
materia, si rischierà di avere navi
con carichi ad alto rischio ecologico
affidate a equipaggi composti in
buona parte da ultrasessantenni”
conclude Nobile.
Andrea Moizo
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