www.ship2shore.it 32 MANNING Per la questione amianto USCLAC suggerisce la via giudiziaria Il sindacato dei comandanti e dei direttori di macchina si prepara a proseguire la battaglia politica nel dopo Monti, ma invita la categoria ad adire intanto le vie legali Nuova iniziativa dei sindacati U.S.C.L.A.C./U.N.C.Di.M. (Unione Sindacale Capitani di Lungo Corso al Comando - Unione Nazionale Capitani e Direttori di Macchina) in materia di riconoscimento ai marittimi dei benefici previdenziali spettanti ai lavoratori esposti ad amianto (S2S n.29, 38/2009, 26/2010, 7/2012). “Dopo aver battagliato per anni, rivolgendoci a tutte le sedi istituzionali, fra cui i Ministeri competenti, la Presidenza della Repubblica nonché l’esecutivo attualmente in carica – spiega il presidente delle due sigle Antonino Nobile – suggeriamo a tutta la categoria, considerata la scarsa attenzione dimostrata per i marittimi, di adire in massa le vie legali, avviando le relative cause contro lo Stato e l’INPS. Ad oggi infatti già un migliaio di marittimi è riuscito a difficile il riconoscimento dei benefici previdenziali per l’esposizione ad amianto risiede nel fatto che l’estratto matricolare rilasciato dalla capitaneria di porto o il libretto di navigazione autenticato dalla medesima capitaneria non vengono considerati sostitutivi del curriculum lavorativo richiesto al marittimo Antonino Nobile ottenere il riconoscimento di quanto a loro spettante per aver lavorato per anni in ambienti contaminati da amianto, dimostrando come la via giudiziaria sia vincente”. Ciò non toglie che i sindacati continueranno a battersi per quello che viene ritenuto un diritto, il cui esercizio è impedito da un impasse burocratico che non trova giustificazione: “Nelle prossime settimane abbiamo programmato una serie di incontri con i candidati che i vari schieramenti presenteranno alle prossime elezioni politiche, per chiedere loro che la questione amianto venga inserita nei rispettivi programmi, trattandosi di un tema del tutto trasversale” prosegue Nobile. Il cavillo che rende ai marittimi Lunedì 3 Dicembre 2012 stesso per l’ottenimento dei benefici ad esso spettanti, laddove il suddetto curriculum non sia producibile per la frequente volontà delle compagnie di navigazione di non rilasciarlo. Un cavillo che, come suggerito in svariati modi da USCLAC/UNCIDIM, potrebbe essere cancellato con un semplice emendamento del Decreto del Ministero del Lavoro (27 ottobre 2004), che avrebbe dovuto risolvere una questione vecchia di quasi due decenni e che invece non lo ha fatto. “Oltre al tema dell’amianto, chiederemo che venga affrontato anche quello del trattamento pensionistico dei marittimi (S2S n.46/2012), categoria che ingiustamente non è stata inserita fra quelle dei lavori usuranti col risultato che, in base alle recenti riforme in materia, si rischierà di avere navi con carichi ad alto rischio ecologico affidate a equipaggi composti in buona parte da ultrasessantenni” conclude Nobile. Andrea Moizo