Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
The Voice
Ragazzi, qui il tempo vola!! Siamo già arrivati a metà dell’anno scolastico! Dalle
vacanze di Natale siamo passati a quelle di Carnevale…e adesso siamo in
Quaresima, il tempo che precede la Pasqua. Il tempo scorre veloce e tante sono
le rubriche presenti anche in questo secondo numero di The Voice, il giornale
della Scuola Dame Inglesi di Vicenza. In questa seconda
uscita ritroverete le rubriche che già avete conosciuto la volta
scorsa: l’angolo delle foto, le ricette di cucina, i consigli
musicali e letterati, il sondaggio, le proposte di gita nel nostro
territorio, le interviste e altri approfondenti vari. Grazie a tutti
per la collaborazione e naturalmente buona lettura!!
1
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
NEVE, MASCHERE E TANTI COLORI
Continua il nostro viaggio tra le immagini delle classi prima primaria, le due classi
1° A e 1° B, i “piccoli” della nostra scuola. Ecco alcune immagini dei loro primi
lavori svolti per il Natale 2014. Ci sono anche delle foto di alcuni di loro mascherati
per il Carnevale, durante il “Puffetto d’Oro” lo scorso 12 febbraio 2015.
Tra alberi innevati, pupazzi di neve e
maschere di Carnevale…
2
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
LE RICETTE DELLE
DAME INGLESI
INVOLTINI AL RADICCHIO
Ingredienti:
10 foglie di RADICCHIO ROSSO
10 fette di PROSCIUTTO CRUDO
50 gr. NOCI già sgusciate
100 gr. RICOTTA
Scottare in acqua bollente 10 foglie di RADICCHIO ROSSO pochi minuti e scolare
scolare. A parte mescolare 50 gr. di NOCI con 100 gr. di RICOTTA. Aggiustare con
SALE e PEPE. Adagiare una fetta di PROSCIUTTO CRUDO nella
foglia di radicchio, aggiungere un cucchiaio di crema di ricotta
e chiudere ogni fetta come un pacchettino. Mettere il tutto
nella placca del forno, unta d’olio, e cucinare per 10 minuti a
180°. Servire il piatto con gherigli di noci.
BUON APPETITO!!!
Le classi 2°A e 2°B primaria
3
The Voice
Anno 4 - N° 2
4
FEBBRAIO 2015
The Voice
Anno 4 - N° 2
5
FEBBRAIO 2015
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
L’ANGOLO DEL SONDAGGIO
Durante il periodo di Carnevale due rappresentanti
delle classi IV della scuola primaria hanno condotto
un sondaggio intervistando
102 bambini. La domanda
proposta
è
stata:
"Cosa
preferisci del Carnevale?"
e le risposte ottenute sono state divise per fasce d'età e
genere.
Questi sono i risultati.
6-7 ANNI
VESTIRSI IN
MANGIARE FRITTELLE
MASCHERA
E CROSTOLI
FARE DEGLI SCHERZI
M
F
M
F
M
F
6
4
1
0
5
5
7-8 ANNI
VESTIRSI IN
MANGIARE FRITTELLE
MASCHERA
E CROSTOLI
FARE DEGLI SCHERZI
M
F
M
F
M
F
5
10
0
0
4
0
8-9 ANNI
VESTIRSI IN
MANGIARE FRITTELLE
MASCHERA
E CROSTOLI
FARE DEGLI SCHERZI
M
F
M
F
M
F
9
7
3
2
1
2
9-10 ANNI
6
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
VESTIRSI IN
MANGIARE FRITTELLE
MASCHERA
E CROSTOLI
FARE DEGLI SCHERZI
M
F
M
F
M
F
5
2
0
5
7
0
10-11 ANNI
VESTIRSI IN
MANGIARE FRITTELLE
MASCHERA
E CROSTOLI
FARE DEGLI SCHERZI
M
F
M
F
M
F
0
0
1
0
9
9
LEGENDA
M: maschi
F: femmine
GRANDE CONCORSO
PER LA COPERTINA DEL LIBRO DEI CANTI DELLA SCUOLA
Nel primo numero del nostro giornalino, uscito alla
fine
del
mese
di
novembre
2014,
il
maestro
Federico aveva proposto la raccolta di immagini per
la nuova copertina ufficiale del libretto. Sono
arrivati
tantissimi
lavori
e
quindi
è
doveroso
ringraziare tutti gli artisti che si sono sbizzarrititi
nell’esprimere la propria fantasia. Presso il chiostro
della scuola usciranno i lavori premiati e scelti
per
la
copertina.
Grazie
ancora
per
la
partecipazione!!!
7
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
Alla scoperta del nostro territorio…
ANDIAM, ANDIAM, SUL MONTE A PASSEGGIAR.
La 5^A alla scoperta del Monte Pasubio.
Il Monte Pasubio si eleva al margine nord della provincia di Vicenza e su di esso
passa l’attuale confine amministrativo fra Veneto e Trentino. Il Monte costituisce
una meta molto interessante da visitare perché ricorda una parte di storia del
nostro paese e il sacrificio di molti soldati. Esso infatti è stato teatro di feroci
combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale. Ci sono molte cose da andare a
vedere tra cui Forte Maso e L’ossario del Pasubio. L’opera denominata Forte Maso
è una struttura di sbarramento difensiva italiana costruita tra il 1883 e il 1887.
Esso è stato il primo forte, dalla cintura corazzata italiana ai confini dell’impero
austro ungarico, ad essere progettato e costruito dopo l’unità d’Italia nel 1861. La
struttura del forte era ben difesa e circondata da un profondo fossato tenuto sotto
tiro da dei fucilieri; nel lato opposto del forte si disponevano quattro cannonieri
secondari, con protezione di pietra , rivolti verso la strada che sale a Valli del
Pasubio . Altre batterie potevano essere posizionate all’interno dell’edificio. Il forte
aveva il compito di bloccare qualsiasi tentativo di passaggio di uomini e
principalmente
di
mezzi
sulla
stretta
corrispondenza dei due ponti sull’alta
gola
in
Val Leogra.
Durante la guerra fu utilizzato come deposito di armi
ed esplosivi ; venne anche dotato di officina per il
confezionamento
di ordigni. L’ossario del Pasubio è
stato costruito allo scopo raccogliere tutte le salme dei
caduti durante la prima guerra mondiale. Esso è stato
inaugurato nel 1926 e raccoglie 5077 spoglie di cui
3400 ignoti. Ci sono anche alcune “Zone Sacre”
delimitate da trenta cippi di pietra che identificano il
quelle parti come campo di battaglia del fronte italoaustriaco.
8
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
Bassano del Grappa
Un tesoro vicentino da scoprire
Bassano del Grappa è un importante centro storico-culturale, situato al confine
della provincia di Vicenza con le provincie di Padova e Treviso. La sua importanza
storica arriva dalla presenza del Ponte
degli Alpini, le cui origini arrivano fin
dagli anni 1124-1205 perchè bisognava
costruire un ponte che collegasse le due
sponde del Brenta. Nel corso dei secoli fu
più volte danneggiato e distrutto dalle
acque del fiume e dagli uomini. Nel
1510 fu incendiato dall’esercito francese
e fu ricostruito solo nel 1522. Nel 1524
fu rifatto in pietra e nel 1531 in legno. Quest’ultimo fu travolto da una piena nel
1567, il progetto del ponte successivo fu affidato ad Andrea Palladio. Il suo ponte
resistette fino alla metà del Settecento. Nuovamente distrutto dalle acque del
fiume fu ricostruito nel 1750. Dopo un’altra distruzione, fu ricostruito tra il 1819 e il
1821 e resistette fino al 1945 quando fu bombardato dagli alleati per danneggiare i
tedeschi. L’ultimo intervento fu realizzato dagli Alpini nel 1948. Durante l’alluvione
del 1966 fu danneggiato e negli anni successivi fu smontato e reso più forte e
resistente. A partire dal 1990 sono periodicamente in atto lavori di consolidamento
e restauro.
Per gli amanti dell’attività fisica è possibile anche
dedicarsi alla propria passione, andando alla
scoperta di alcuni lati ancora poco conosciuti di
Bassano. Partendo sempre dal ponte degli Alpini,
è possibile iniziare due percorsi pedonali o
ciclabili molto suggestivi e affascinanti in mezzo
alla natura. Percorrendo via Pusterla si risale fino
9
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
alla centrale idroelettrica di via Ca’ Erizzo. Da qui si avvia un sentiero (anche
ciclabile) fino a poco tempo fa caduto in abbandono che ora è una rilassante
passeggiata, immersi nell'ambiente naturale del fiume; in poco più di mezz'ora di
cammino si giunge alla piccola e suggestiva chiesa di San Bartolomeo; sulla sua
facciata un antico San Cristoforo, protettore dei guadi sui fiumi avvertiva della
vicina possibilità di attraversare il Brenta.
L'altro percorso parte, naturalmente, sempre dal Ponte degli Alpini verso via
Volpato, vicino all'Istituto Scalabrini. Si prende, successivamente, la vecchia strada
della Zuecca. Superato il torrente con un comodo ponticello si costeggia il muro
d'argine in ciottoli di fiume, per arrivare al "brolo" di villa Bianchi Michiel.
Per chi non volesse ritornare sui propri passi il ritorno è previsto per via Fontanelle
che attraversa il tranquillo borgo Giardinetto.
Ritornando verso il Ponte degli Alpini, ci si può dirigere verso il Parco Ragazzi '99 ,
per una tranquilla pausa ricaricante e, infine, scoprire il Giardino Parolini ,
importante orto botanico cittadino con piante rare e preziose.
Gli alunni di 5^B
PROGETTO AMICIZIA
DAME INGLESI – NUESTRA SEÑORA DE LUJÁN
È iniziato un progetto di conoscenza reciproca e di gemellaggio tra la nostra scuola
e un istituto retto dall’ordine delle
Dame
Inglesi
presente
nella
Provincia di Argentina, presso la città
di San Andrés de Giles (Buenos
Aires).
L’istituto,
intitolato
alla
Vergine di Luján, è composto dalla
scuola dell’infanzia, dalla scuola
primaria e da quella secondaria di
primo grado. Per iniziare questa
amicizia sono stati realizzati dei
lavori da parte di alcune classi della
scuola, presenti nel chiostro interno.
10
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
Le grandi interviste
Continua la rubrica che ci permettere di conoscere le persone della nostra scuola,
partendo da domande e risposte delle nostre interviste!!
Intervista
a
Silvana
Stivanin,
segretaria
responsabile
del
servizio
portineria della nostra scuola
-
Com’è la nostra scuola quando tu l’hai frequentata come alunna?
La nostra scuola era una sorta di collegio femminile, quindi solo composto da
alunne dall’asilo fino alla scuola secondaria di primo grado. Le insegnanti erano
tutte suore dell’ordine delle Dame Inglesi. Si poteva inoltre restare a dormire a
scuola ritornando a casa alla fine della settimana.
-
Ti piaceva venire a scuola?
Mi piaceva tanto venire a scuola: ogni giorno c’erano tante attività e le lezioni
erano interessanti. Ricordo poi i momenti di vacanza, in inverno e in estate,
insieme con le mie compagne e le suore presso la casa di Gallio. Ho dei bellissimi
ricordi di quegli anni!
-
Quali sono le principali differenze rispetto ad oggi?
Sicuramente di ci sono tante differenze rispetto al passato. La nostra scuola è
cambiata tanto: ad esempio adesso ci sono anche bambini e ragazzi che la
frequentano; allo stesso tempo gli insegnanti oggi sono tutti laici. Per quanto
riguarda le lezioni ricordo bene che non facevano educazione fisica ma venivano
organizzate lezioni di pattinaggio artistico. Come ho già detto c’erano anche diverse
attività, anche manuali e facevano molti lavoretti. Ricordo inoltre che eravamo
molto seguite nella preghiera e nell’osservanza delle tradizioni religiose cristiane:
veniva organizzata la Via Crucis e diversi momenti di preghiera collettiva. I nostri
11
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
rapporti con le suore erano particolari; ad esempio la Madre Superiore la vedevamo
in poche occasioni, era quasi irraggiungibile!
-
Quali suore in particolare ricordi rispetto alla tua esperienza qui a scuola?
Mi sono rimaste particolarmente impresse suor Anna Maria e suor Matilde per la
scuola dell’infanzia, mentre per la scuola primaria suor Alessandrina.
Intervista realizzata da Alice Margiotta, classe 1° secondaria
Intervista
a
Michele Mastrotto, insegnante della
scuola primaria e
secondaria
-
Da quanto tempo ha la passione per la musica?
Ho questa bellissima passione da quando sono un “nanetto” .
-
Da piccolo Lei suonava qualche strumento particolare?
Sì, il primo strumento fu uno xilofono tutto colorato e decorato. Poi avevo anche
una batteria e perfino un sassofono!
-
Voleva fare l’insegnate quando era piccolo?
No, in realtà da ero alla scuola primaria avevo altri progetti in mente. Ad esempio
volevo diventare un ingegnere nucleare…ma poi è arrivata la passione per la
musica.
-
Come si comportava da giovane a scuola?
Da giovane ero un vero e proprio ribelle!! Avevo i capelli rasati sotto, coperti da
quelli lunghi sopra. Il mio attuale look nasce da un consiglio che mi fu dato da una
mia prof che mi disse di farmi crescere i capelli!
-
Da quanti anni insegna musica?
In totale gli anni sono venti, però svolgo questa professione seriamente da quindici
anni. Diciamo che prima era una sorta di prova.
12
The Voice
Anno 4 - N° 2
-
FEBBRAIO 2015
Qual è la parte che preferisce dell’insegnamento?
La parte che preferisco è vedere i miei alunni che salgono sul palco e suonano da
soli, durante una recita o durante altri momenti dell’anno. È una cosa bellissima!!
-
Nella sua vita ha preso spunta da qualcuno? Chi?
Sicuramente da grandi uomini come Kurt Cobain, Mike Oldfield e il mitico Frank
Zappa.
Intervista realizzata da Celeste Scarpetti, classe 2° secondaria
IMMAGINI, LUCI E OSCURITA’ IN BASILICA
Tutankhamon , Caravaggio,
Van Gogh. Questo è stato il titolo della mostra
tenutasi nella Basilica Palladiana tra il 24 dicembre e il 2 giugno. Questa mostra
illustrava i più famosi notturni dagli egizi fino al ‘900 di numerosi artisti tra cui
Monet,Van Gogh e Caravaggio e illustrava anche statue
tipiche dell’epoca egiziana tra cui i calchi del viso di nobili
e
faraoni
e
gli
Ushabti
(piccole
statue
egizie
che
rappresentavano dei e faraoni).
Nelle prime tre sale della mostra è possibile ammirare
numerosi reperti egizi tra cui i calchi delle facce di nobili e
faraoni (tra cui anche quello di Tutankhamon) e numerosi
Ushabti in pietra azzurra.
Nella quarte sala è possibile ammirare uno dei più famosi quadri di Caravaggio: ‘la
conversione della Maddalena’ nel quale l’artista rappresenta Marta con colori
scuri,pacati e opachi,mentre la Maddalena con colori chiari,lucenti e illuminati dalle
luce. Con questi effetti Caravaggio confronta i diversi comportamenti delle donna:
Marta è poco attaccata al cristianesimo (non serve Gesù perché figlio di Dio,ma
perché è un uomo e deve esserne sottomessa),mentre la Maddalena è messa in
13
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
risalto perché molto fedele a Gesù (lo concepisce come figlio di Dio e non come un
uomo normale).
Nella sala successiva ci sono numerosi quadri rappresentanti la crocifissione di
Cristo e antiche divinità romane tra cui Venere e Apollo.
Nella sesta sala è possibile vedere quadri rappresentanti la notte romantica che
ritraggono pescatori al chiaro di luna,i tramonti sulla scogliera e un laghetto al
chiaro di luna ricco di riflessi della stelle e illuminato una fievole luce che trapassa
le poche nuvole presenti nel cielo mettendo in risalto una piccola barchetta che sta
per passare sotto un ponte.
Nella settima sala sono presenti opere di Van Gogh ,tra cui un quadro dove ha
dipinto un paesaggio innevato mentre si trovava all’interno del manicomio, e
alcune opere di Monet tra cui l’Isola di San Giorgio (un quadro che rappresenta una
piccola isola di fronte a Venezia con colori che paiono quelli dell’arcobaleno) e una
stradina di Venezia.
Nelle sale successive si possono trovare quadri dell’arte moderna e contemporanea
tra un quadro colorato interamente di rosso (rappresenta il tramonto) e uno
colorato di grigio e nero (rappresenta la notte).
La mostra si chiude con un quadro Di Van
Gogh
(Strada
rappresentato
con
un
Cipressi)
cipresso
nel
nelle
quale
è
prossimità
della strada che collega la terra con l’aldilà;
affianco
a
questo
quadro
meraviglioso
si
trovano le ninfe di Monet e un quadro molto
toccante di Wyeth (Mattina di Natale) il quale
rappresenta un uomo che ,la mattina di Natale,
si accorge della morte della moglie che porte
dolcemente in un campo innevato per far si che diventi parte della vita del luogo.
Giulia Delaj, classe 3° secondaria
14
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
Il termine Olocausto deriva dal greco antico e indica un tipo di sacrificio religioso in
cui il corpo della vittima animale ,dopo l’uccisione, veniva bruciato completamente.
Dal 1943 gli ambienti ebraici di lingua inglese utilizzarono la parola per riferirsi allo
sterminio degli ebrei in corso in Europa. Più recentemente si utilizza per descrivere
la tragedia ebraica di quel periodo storico. Lo storico austriaco Raul Hilberg (19262007) ha descritto dettagliatamente il meccanismo dello sterminio evidenziandone
il carattere di gigantesco complesso amministrativo gestito in cooperazione attiva
ed efficace dai centri di potere della Germania nazista. Le eliminazioni di massa
venivano condotte in modo sistematico: venivano fatte liste dettagliate di vittime
presenti, future e potenziali. gli ebrei venivano fucilati o avvelenati con monossido
di carbonio. Venivano deportati i gruppi etnici rom e sinti (zingari), comunisti,
omosessuali, i malati di mente, i testimoni di Geova, i sovietici, i polacchi, le
popolazioni slave. I prigionieri al loro arrivo, erano obbligati a indossare dei
triangoli colorati sugli abiti, che qualificavano visivamente il tipo di “offesa” per la
quale erano stati internati: giallo (ebrei), rosso (oppositori politici),verde (criminali
comuni), viola (testimoni di Geova), blu (emigrati), marrone (zingari), nero (malati
di mente), rosa (omosessuali). Il 27 Gennaio, anniversario della liberazione da
parte dei soldati sovietici dell’armata Rossi dei reclusi sopravvissuti nel lager di
Auschwitz, viene commemorata nel mondo come giornata della memoria, in ricordo
della Shoah.
Alessandro Sartore, classe 1° secondaria
15
The Voice
Anno 4 - N° 2
FEBBRAIO 2015
LA GRANDE GUERRA NEL VICENTINO
In Italia c’è solo un luogo che ha vissuto in prima linea tutti i 41 mesi, dal maggio
1915 al novembre del 1918, della Grande Guerra: l’Altopiano di Asiago. Il primo
colpo di cannone venne sparato dagli Italiani dal Forte Verena sull’ Altipiano alle
ore 4 del 24 Maggio del 1915. Tutto l’Altopiano, per oltre tre anni, fu teatro di
battaglie e di stragi orrende, ma anche scenario di gesta eroiche come la battaglia
del Monte Ortigara del giugno del 1917 dove in una settimana di combattimenti
morirono o furono dichiarati dispersi più di 70.000 soldati tra Italiani e Austriaci.
Ma nel vicentino ci sono state altre importanti battaglie in molti altri luoghi come
sul Pasubio, sul Monte Novegno e sul Grappa dove gli Italiani arrestarono in una
lunghissima battaglia che durò quasi un anno l’avanza nemica. Alcuni scrittori, a
quel tempo soldati, le hanno descritte e le hanno rese celebri in memorabili pagine
come lo scrittore sardo Emilio Lussu allora ufficiale della Brigata Sassari nel libro
“Un anno sull’ Altopiano”. Oggi questi luoghi sono la meta ideale per tutti coloro
che amano trascorrere piacevoli periodi di pace e di relax. Ma l’Altopiano di Asiago
è anche il posto ideale per tutti gli appassionati di storia e per coloro che vogliono
semplicemente sapere qualcosa di più sulla Grande Guerra. Infatti, percorrendo i
sentieri si possono visitare le trincee e i forti, sia italiani che austriaci, da dove i
soldati sparavano. Nei luoghi meno frequentati è ancora possibile, con un po’
di
fortuna, trovare qualche resto della Grande Guerra come cartucce, fibbie o resti di
gavette. Inoltre nel Museo della guerra di Canove si possono
vedere numerose testimonianze e reperti di quello che fu
l’Altipiano in quel triennio di guerra. Per ricordare il sacrificio
dei soldati che hanno combattuto nelle battaglie del territorio
vicentino, nella bandiera della Provincia di Vicenza sono
presenti i quattro ossari quello di Asiago, Monte Pasubio,
Cima Grappa e Monte Cimone dove sono conservati i resti dei
soldati Italiani caduti in quelle terribili battaglie.
Matilde Scuccato, classe 3° secondaria
16
The Voice
Scarica

The Voice - Scuola Dame Inglesi