CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN
MEDIA EDUCATION
A.A. 2011/2012
MEDIA EDUCATION A
Assiomi della comunicazione
Prof.ssa Giovannella Greco
[email protected]
Ma il guaio è che voi, caro, non saprete mai, né io vi potrò
mai comunicare come si traduce in me quello che voi dite.
Non avete parlato turco, no, abbiamo usato, io e voi, la
stessa lingua, le stesse parole.
Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono
vuote?
E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e io,
nell’accoglierle, inevitabilmente le riempio del senso mio.
Abbiamo creduto di intenderci; ma non ci siamo intesi
affatto.
Luigi Pirandello
Il sistema comunicativo umano
COMUNICAZIONE
VERBALE
COMUNICAZIONE
PARAVERBALE
Il segno
COMUNICAZIONE
NON VERBALE
La comunicazione umana
può essere analizzata secondo tre punti di vista:
1. Sintassi → analisi delle regole grammaticali
2. Semantica → analisi dei significati attribuiti ai
segni
3. Pragmatica → analisi della relazione fra
codici, individui che li utilizzano e i
comportamenti connessi all’uso
Pragmatica della comunicazione umana
Il rapporto fra comunicazione e relazione è stato analizzato
dalla Scuola di Pragmatica della comunicazione umana di
Palo Alto.
La “Scuola di Palo Alto”, studiando la comunicazione come
sistema relazionale, utilizza le teorie della pragmatica come
sfondo teorico per il lavoro psicoterapeutico e formula gli
assiomi della comunicazione, ovvero “alcune proprietà
semplici della comunicazione che hanno fondamentali
implicazioni interpersonali”.
Scuola di Palo Alto
anni 50
1959
1967
Gregory Bateson e Paul Watzlawick applicano la teoria
cibernetica all’interazione animale e umana e studiano un
modello circolare retroattivo della comunicazione
Viene fondato il Mental Research Institute di Palo Alto
(California, Usa)
P. Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson pubblicano
The Pragmatics of Human Communication (trad. it.
Astrolabio, Roma, 1971)
Assiomi della comunicazione
1. Non si può non comunicare
L’uomo che guarda fisso davanti a sé mentre fa colazione in una tavola
calda affollata, o il passeggero d’aereo che siede con gli occhi chiusi,
stanno entrambi comunicando che non vogliono parlare con nessuno né
vogliono si rivolga loro la parola, e i vicini di solito afferrano il
messaggio e rispondono lasciandoli in pace
Paul Watzlawick
Chiunque si trovi in una situazione sociale è comunque la sorgente di
un flusso informativo, indipendentemente dalla propria intenzionalità,
dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla comprensione reciproca.
Assiomi della comunicazione
1. Non si può non comunicare
Una proprietà fondamentale del comportamento è che
il comportamento non ha un suo opposto
NON COMPORTAMENTO = COMPORTAMENTO
NON COMUNICAZIONE = COMUNICAZIONE
Assiomi della comunicazione
1. Non si può non comunicare
La comunicazione può anche essere:
intenzionale
involontaria
conscia
inconscia
efficace
reciproca
fraintesa
univoca
Esempio: La finestra di Johari
Noto a sé
Non noto a sé
1. Aperto
2. Cieco
3. Segreto
4. Ignoto
Noto ad altri
Non noto ad
altri
La finestra di Johari
Sebbene il nostro modo di comunicare riveli moltissimo dei nostri
pensieri e delle nostre sensazioni, noi possiamo nascondere pensieri e
sensazioni, quasi completamente, anche a noi stessi.
APERTO
• Il primo quadrante riguarda la sfera pubblica della personalità,
atteggiamenti e comportamenti che il soggetto assume
consapevolmente e di cui anche gli altri sono al corrente.
• Siamo di fronte ad un’area comunicativa aperta, dove circolano
liberamente i messaggi che l’individuo conosce, è disposto a
comunicare e sono note agli altri.
La finestra di Johari
CIECO
• Il secondo quadrante riguarda il caso in cui nascondiamo
alcune verità anche a noi stessi (siamo ciechi), mentre
esse possono risultare evidenti agli altri.
La finestra di Johari
SEGRETO
• La terza area riguarda la capacità dell’individuo di
simulare, inibire e/o mascherare le caratteristiche che ci
riguardano.
La finestra di Johari
IGNOTO
• Il quarto quadrante rappresenta i fenomeni che ci
riguardano ma che rimangono ignoti, sia a noi che alle
persone che ci circondano.
• È l’espressione sintetica della sfera dell’inconscio,
indisponibile in un dato momento, ma sempre fonte
latente di informazione accessibile tramite l’analisi.
Assiomi della comunicazione
2. Ogni comunicazione ha un aspetto
di contenuto e un aspetto di relazione, di
modo che il secondo classifica il primo ed è
quindi metacomunicazione.
Ad esempio: due persone litigano; dopo due settimane uno dei due incontra l’altro e lo invita a pescare. Il
contenuto della pesca è un pretesto per la riconciliazione, che influenza o condiziona la relazione. La risposta
dell’altro interverrà sulla stessa relazione, ma non tanto per il tipo di risposta fornita, quanto per il modo in
cui è data, da cui si può intendere l‘intento della riconciliazione oppure il non intento.
Metacomunicazione
• Dal punto di vista pragmatico, la natura
della relazione condiziona le conseguenze
comportamentali di un certo contenuto
comunicativo
Metacomunicazione =
comunicazione sulla comunicazione
Ad esempio: “sei proprio un genio” assume connotazioni differenti a seconda di come è pronunciato (in senso
dispregiativo o di stima), il quale a sua volta dipende dal tipo di relazione che si instaura fra i due.
Contenuto e Relazione
In sostanza ogni tipo di comunicazione fra due o più
individui può avere livelli diversi di:
a. notizia
b. comando
Il primo aspetto (a) trasmette i dati, il secondo (b) il modo
in cui si deve assumere tale comunicazione.
Contenuto e Relazione
La comunicazione acquisisce una forma diversa a seconda
del tipo di contenuto e della relazione preesistente tra i gli
attori che partecipano allo scambio comunicativo
Dimmi… ti sto ascoltando
recano lo stesso tipo di contenuto, ma hanno un livello
estremamente differente di relazione
Comunicazione paradossale
Il concetto di metacomunicazione riguarda la possibilità di
comunicare dati sull’atto stesso di comunicare:
Un cartello con la scritta
Ignorate questa indicazione
può costituire un esempio di comunicazione paradossale
Che cos’è il Paradosso
Si può definire il paradosso come una contraddizione che deriva dalla
deduzione corretta da premesse coerenti
Esistono 3 tipi di paradossi:
Nell’ambito della sintassi logica
paradossi logico matematici  antinomie
Nell’ambito della semantica
definizioni paradossali  antinomie semantiche
Nell’ambito della pragmatica
paradossi pragmatici  ingiunzioni paradossali e predizioni paradossali
Antinomia (dal greco antí = contro e nómos = legge) significa contraddizione di una
legge con un’altra, pur essendo giustificabili separatamente. Nel linguaggio filosofico
indica una contraddizione irrisolvibile fra due proposizioni entrambe dimostrabili.
Che cos’è il Paradosso
Nell’ambito della sintassi logica
Scorrettezza della correttezza di un ragionamento logico
un contenitore che contenga tutto non può esistere perché dovrebbe contenere anche se stesso,
dunque non esiste un contenitore
Nell’ambito della semantica
Scorrettezza della correttezza di un significante veicolato
“Io sto mentendo” è una frase vera se è falsa, falsa se è vera
Nell’ambito della pragmatica
Scorrettezza della correttezza di un comportamento
suggerito, ordinato, perseguito
Dovresti amarmi
Voglio che tu mi domini
Non essere così ubbidiente
Che cos’è il Paradosso
Le seguenti affermazioni costituiscono
esempi molto chiari di comunicazione
paradossale
“Sii spontaneo!!”
“Ti
ordino
obbedirmi!!!”
di
non
Il doppio legame
La comunicazione paradossale si basa
sulla teoria del doppio legame:
Un messaggio è codificato in modo che:
1) asserisce qualcosa
2) asserisce qualcosa sulla propria asserzione
3) queste due asserzioni si escludono a vicenda
Il paradosso consiste nell’affermare e negare allo stesso tempo ciò che sto dicendo. Io
affermo qualcosa, quello che affermo si definisce paradossale quando nella sua
affermazione viene pronunciato qualcosa che vanifica o nega quello che sto dicendo.
Nel paradosso è presente una comunicazione e una metacomunicazione che annulla la
prima comunicazione.
Assiomi della comunicazione
3. Gli esseri umani comunicano sia in modo digitale che
analogico
La comunicazione analogica
La comunicazione analogica è un tipo di comunicazione in
cui non esistono regole grammaticali circoscritte o definite o
standard, è la comunicazione dei gesti, dell’espressione del
volto; una comunicazione che può avere molte sfumature e
interpretazioni, che acquisisce connotazioni diverse a seconda
del contesto e della persona che comunica
La comunicazione analogica è essenzialmente ogni tipo di
comunicazione non verbale
Si riferisce all’aspetto di relazione della comunicazione
Si basa su una semantica precisa, ma è priva di una sintassi
utile a definire la natura delle relazioni che propone
La comunicazione analogica
Non solo il movimento del corpo (cinesica), ma anche i gesti, le
espressioni del viso, le inflessioni della voce, la sequenza, il ritmo e la
cadenza delle stesse parole, e ogni altra espressione non verbale di cui
siamo capaci, come pure i segni di comunicazione immancabilmente
presenti in ogni contesto comunicativo, costituiscono il campo della
comunicazione analogica.
È fondamentale non trascurare l’importanza che il contesto ha per la
comunicazione.
Esempio:
“Chiunque si lavasse i denti in una strada affollata invece che nel proprio
bagno rischierebbe di essere portato in gran fretta al commissariato o al
manicomio”.
La comunicazione analogica
Analogici sono quei segnali che contengono una
qualche rappresentazione o immagine del significato a
cui si riferiscono:
Un disegno ma, anche, un abbraccio protettivo
La comunicazione analogica
analogico
La comunicazione analogica ha radici arcaiche e la sua
validità è molto più estesa e generale perché non si basa
sull’apprendimento di un codice ma su una capacità
espressiva congenita
La comunicazione digitale
Ogni volta che si usa una parola per nominare una cosa è
evidente che il rapporto tra il nome e la cosa nominata è un
rapporto stabilito arbitrariamente: le parole sono segni arbitrari
che vengono manipolati secondo la sintassi logica della lingua.
La comunicazione digitale ha una sintassi logica assai
complessa e di estrema efficacia ma manca di una
semantica direttamente ispirata alla natura delle
relazioni che propone.
Numerici o simbolici sono quei messaggi che rimandano a
un sistema simbolico codificato e formalizzato di segni,
la cui relazione con il significato di cui sono portatori è
del tutto arbitrario.
La comunicazione digitale
Sedia
digitale
Parafrasando Korzybski, la parola sedia non è
l’oggetto reale, non c’è nulla di specificatamente
simile a una sedia nella parola sedia: se ci siede sopra,
si cade per terra.
A. Korzybski, Science and Sanity (1933). Traduzione parziale in M. Baldini, La semantica generale, Città
Nuova, Roma 1976.
La comunicazione digitale
Simbolo
Il simbolo esprime una relazione tra un certo
segno e il significato attribuito a questo segno,
relazione di tipo arbitrario, generale e
convenzionale.
Assiomi della comunicazione
4. La natura di una relazione dipende dalla
punteggiatura delle sequenze di
comunicazione fra i partecipanti
La punteggiatura…
• Fa riferimento ad una comunicazione circolare e
bidirezionale (comunicazione intesa come scambio di
significati e non come trasmissione unidirezionale da un
soggetto ad un altro).
• La punteggiatura dipende dal modo di vedere il mondo,
condizionato
dalle
proprie
esperienze
pregresse,
dall’interiorizzazione di alcuni valori, ecc.
• Evidenzia il carattere convenzionale e arbitrario della
comunicazione.
• Incide sulla natura della relazione fra gli interlocutori.
• Fa riferimento ai processi interpretativi innescati dagli
interlocutori sugli atteggiamenti metacognitivi dell’altro.
Problemi di reazioni
determinati dalla punteggiatura
Marito
causa
Marito
rinforzo
Lui si arrabbia
Lei mette il broncio
Lui si arrabbia
Marito
Lei mette il broncio
Lui si arrabbia
Marito
Lei mette il broncio
Lui si arrabbia
Lei mette il broncio
Moglie
effetto
Moglie
Moglie
Moglie
Diventa un meccanismo circolare e chiuso di causa, effetto e rinforzo, per cui l’atteggiamento dell’uno causa
una reazione dell’altro (effetto) che a sua volta causa un rafforzamento dell’atteggiamento non condiviso
dall’altro. Diventa una reazione a catena fino a quando il circolo viene interrotto da qualcuno che
razionalmente interpreta le due punteggiature.
Punteggiatura
Questo esempio dimostra che:
-
non esiste una punteggiatura oggettiva, giusta o
sbagliata
ma una punteggiatura relativa e connessa ai punti di
vista degli interlocutori
anche la punteggiatura fa parte degli aspetti di
relazione della comunicazione
Idea di comunicazione come sistema
Punteggiatura
Un osservatore esterno può ritenere che
una serie di comunicazioni rappresenti una
serie ininterrotta di scambi.
In realtà ogni atto comunicativo
rappresenta contemporaneamente uno
stimolo, una risposta, un rinforzo.
Punteggiatura
Un ricercatore che cerca di
addestrare una cavia, associa alla
risposta della cavia (abbassare la
leva di una gabbietta) un rinforzo
(fornire alla cavia un pezzo di
formaggio).
Allo stesso modo, però, la cavia
può arrivare alla conclusione di
aver addestrato un ricercatore
perché tutte le volte che, gli
fornisce uno stimolo (abbassare
la leva di una gabbietta) ottiene
dal ricercatore la medesima
risposta (un pezzo di formaggio).
Assiomi della comunicazione
5. Tutti gli scambi di comunicazione
sono simmetrici o complementari, a
seconda che siano basati sull’uguaglianza o
sulla differenza
Scambio simmetrico e complementare
In generale…
 uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si
considerano sullo stesso piano, svolgendo funzioni comunicative
e ruoli sociali analoghi.
 uno scambio complementare fa incontrare persone che hanno
una relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo
comunicativo, autorità sociale, interessi.
Applicando questo concetto al campo dei mezzi
di comunicazione mediata è possibile definire:
una
comunicazione
simmetrica quella che
avviene
attraverso
Internet (oneone)
una
comunicazione
complementare quella
che avviene attraverso
il tradizionale medium
televisivo (onemany)
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Modelli della comunicazione