4 MARTEDÌ 12 AGOSTO 2008 attualità RISPARMI PER 10 MILIARDI IL FUNERALE Conti dormienti, corsa al risveglio Se il correntista resta silente per 10 anni, la banca destinerà i denari a un Fondo sociale ROMA. L’ora “x” sta per scattare. Dopo un lungo sonno, si sveglie ranno in un giorno di mezza estate, quasi come nella favola della Bella Addormentata. Ma la vicenda dei conti correnti dormienti ha risvolti molto più concreti perché di mezzo ci sono le banche, migliaia di depositi dimenticatiesoprattuttounfiumedi soldi, che finirà nelle casse dello Stato con finalità diverse: servirà in primo luogo per rimborsare i rispar miatori vittime di crac vi ricordate di Cirio e Parmalat? verrà usato per dare un posto fisso a molti precari pubblici e infine contribuirà a finan ziare la social card per gli anziani po veri, inventata dal ministro dell’Eco nomia, Giulio Tremonti. Troppa carne al fuoco? Può darsi. Ma una cosa è certa: in ballo, c'è un vero tesoretto, che potrebbe valere tra i dieci e i 15 miliardi di euro, più o meno quanto la manovra economica per il 2009 appena approvata dal Parlamento.Icalcoliesattisifaranno alla fine perché siamo ancora al na stro di partenza dell’operazione, che decollerà tra una settimana, il 16 ago sto, per i depositi bancari, mentre allePosteilrisvegliodilibrettieconti è previsto per il 25 agosto. È quasi un ultimo appello perchè tutti questi soldi abbandonati da anni stanno per lasciare i loro rifugi per finire in un apposito Fondo ge stitodalTesoro,cheliuseràperscopi molto diversi da quelli di partenza. MA PER I PIÙ DISTRATTI ci sarà ancora rimedio. Chi non ha risposto agli avvisi e non ha provveduto movi mentare il conto negli ultimi mesi, dispone ancora di altri 10 anni per farsi avanti e pretendere il rimborso della somma di cui è titolare, anche se nel frattempo i risparmi avrnno traslocato nelle casse del Tesoro. In tanto però si parte a Ferragosto, dopo molti anni di polemiche e di scussioni sull’utilizzo dei conti dor mienti, rimessi in gioco con la Finan ziaria 2006 e svegliati soltanto ora per effetto delle procedure di tutela e informazione dei risparmiatori pre visti dalla norma. Alla fine della fiera ci potrebbero essere molte sorprese perché la di mensione del fenomeno è difficile da quantificare, anche se le stime fanno pensare a cifre di tutto rispetto: tra banche, finanziarie e Poste, i depositi abbandonati al loro destino potreb bero essere oltre 1 milione. Restano fuori dall’operazione le polizze, le cassette di sicurezza, i buoni frutti feri e i conti correnti già ridotti sotto l’importo minimo di 100 euro. Per il resto, tutti i risparmi che per anni sono rimasti nel ventre di banche e uffici postali tra pochi mesi divente ranno proprietà del Tesoro, che li utilizzerà appunto per fini sociali (le vittime dei crac, i precari, gli anziani poveri). Ma l’elenco potrebbe anche allungarsi, se davvero gli incassi fi nali saranno quelli di una Finanzia ria. Ipiùottimistisiaspettanodiincas sare 15 miliardi di euro, anche se negli ultimi mesi il numero dei conti non movimentati è calato e la cifra fi nale potrebbe scendere sotto i 10 mi liardi. In ogni caso, sempre di un teso retto si tratta e non può che essere gradito in tempi di vacche magre per i conti pubblici. E comunque è me glio non sbilanciarsi né in un senso né in un altro. Non si sa esattamente ELIO LANNUTTI LA NORMATIVA SUI CONTI DORMIENTI Per conto dormiente si intende un conto, o libretto o altro strumento finanziario di valore superiore ai 100 euro rimasto inattivo per almeno 10 anni CONTI DORMIENTI PRIMA DEL 17 FEBBRAIO 2007 CONTI DORMIENTI DOPO IL 17 FEBBRAIO 2007 Entro il 17 febbraio 2008 le banche avrebbero dovuto informare i depositanti con raccomandata RR della dormienza del conto. Non appena il conto diventa dormiente le banche devono avvisare i depositanti con raccomandata RR Nei successivi 180 giorni il depositante deve movimentare il conto per evitare la devoluzione del denaro al Fondo. Entro il 16 agosto 2008 il depositante può “risvegliare” il conto corrente con una qualsiasi operazione di cassa (non valgono quelle d’iniziativa della banca, come l’accredito della pensione), richiesta di carnet o dichiarazione scritta. Se si hanno più rapporti la movimentazione di uno vale per tutti. Le banche hanno 2 mesi di tempo per estinguere i conti dormienti non movimentati. Se si hanno più rapporti il “risveglio” di uno vale per tutti. Se non lo si fa, le banche hanno 4 mesi di tempo per estinguere il conto (in questo periodo si può ancora risvegliare il conto rivolgendosi alla banca). Tra il 1 gennaio e il 31 marzo di ogni anno le banche devono comunicare al ministero dell’Economia e pubblicare su un quotidiano a tiratura nazionale l’elenco dei conti dormienti estinti entro il 31 dicembre dell’anno precedente Entro il 16 novembre 2008 le banche devono comunicare al ministero dell’Economia i conti estinti in quanto dormienti. Tra il 31 marzo e il 31 maggio di ogni anno le banche devolvono il saldo complessivo al Fondo. i depositanti dormienti dovranno rivolgersi al fondo per riavere il loro denaro. Entro il 16 dicembre 2008 le banche devono estinguere i conti dormienti e devolvere al Fondo per le vittime di frodi finanziarie. A questo punto i depositanti dormienti dovranno rivolgersi al Fondo per riavere il loro denaro (per farlo avranno 10 anni di tempo). DORMIENTI 32.400 IN ITALIA 27.000 Si stima oltre 100mila conti correnti bancari, di cui: Banco Popolare quanti depositi dimenticati saranno messi in libertà dalle banche: si po trebbe arrivare a oltre trecentomila posizioni. Tanto per dare un’idea, il gruppo Intesa Sanpaolo segnalava a febbraio quasi 27 mila conti nomina tivi e 54 mila rapporti anonimi, come libretti al portatore e certificati di de posito. Il Banco popolare 32.400 conti dormienti, Unicredit banca altri 27mila, Ubi banca 19.500 conti, il Monte dei Paschi di Siena 14.000 po sizioni. Maimpressionanomoltoidatifor niti dalle Poste perché soltanto nei Comuni capoluogo i libretti dor mienti sono oltre 840 mila: questo grandeflussodirisparmisirimetterà in moto il 25 agosto, trascinandosi dietro storie vecchie e vicende umane che risalgono spesso agli anni Cinquanta, quando i guadagni degli immigrati tornavano in Italia sotto forma di migliaia di libretti postali. QUALCHE ESEMPIO: a Villarosa (Enna), un Comune di cinquemila anime e un passato di emigrazione, ci sono 200 conti dimenticati presso l’ufficio postale. Lo stesso a San Gio vanni in Fiore (Cosenza), un altro Comunediemigrati,dovequasimille libretti stanno per risvegliarsi e per imboccare una direzione diversa da quella immaginata in origine dai loro titolari. O forse, chissà, neanche tanto diversa, dato che la mano pub blica si propone sulla carta finalità di tipo sociale, che potrebbero non di spiacere agli immemori o scomparsi intestatari. MICHELE LOMBARDI [email protected] Unicredit POSTE 19.500 14.000 Ubi Banca 840.000 Libretti dormienti Mps Sono 7.000 i genovesi che hanno “dimenticato” un libretto di risparmio >> GENOVA CON OLTRE SETTEMILA LIBRETTI DORMIENTI IL CAPOLUOGO LIGURE È TRA I PIÙ COLPITI ••• AL DI LÀ DELLE STIME sopra riportate, un elenco ufficiale e certo dei conti dormienti d’Italia non esiste. Né Abi, l’associazione bancaria italiana, né la Banca d’Italia l’hanno ancora stilato. «Non è ancora possibile spie gano dall’Abi e i dati che circo lano sono ufficiosi. A settembre saremo più precisi». L’unica ec cezione è Poste italiane , dal cui sito internet è da alcuni giorni scaricabile, in formato pdf, “L’elenco dei libretti di risparmio postale dormienti”. Elenco che vede Genova tra le città più col pite dal fenomeno, con 686 li bretti al portatore e ben 6.864 li bretti nominativi. «Il problema però spiega Carmela Minniti, presidente di Federconsumatori Genova è che le Poste, a diffe renza delle banche, non hanno l’obbligo di inviare la raccoman data ai clienti, con l’invito a ri svegliare i conti addormentati prima che questi confluiscano nel fondo istituito presso il mini stero dell’Economia e delle Fi nanze». «MA QUESTO NON È UN ESPROPRIO» ROMA. «Non è un esproprio. Chi parla di esproprio ha probabilmente un suo tornaconto, forse perché quei risparmi hanno fatto guadagnare, per molti anni, troppi soldi alle banche. E poi la norma prevede che chi non si è fatto avanti potrà comunque rivendi care i suoi diritti nei prossimi dieci anni e riavere indietro i soldi». Elio Lannutti, presidente di Adusbef e ora senatore dell’Idv, difende la norma sui conti dormienti. Lannutti segue la vi cenda dallo scranno di palazzo Ma dama anche se abbandonerà probabil mente il Comitato di gestione del fondo istituito presso il ministero dell’Economia per amministrare le somme di conti e libretti postali senza più un titolare: «Ho inviato una lettera con le mie dimissioni a Tremonti su bito dopo la mia elezione, anche se le due cariche non sono incompatibili. E in attesa di una risposta, non ho parte cipato più alle riunioni», spiega. Senatore, c’è chi parla di espro prio ai danni di risparmiatori e cor rentisti. Cosa replica? «Nonècosì,nonsitrattadiunespro prio.Vede,annifafuproprioTremonti a proporre come ministro una norma per utilizzare i conti dormienti, che poi fu accantonata perché risultò incosti tuzionale appunto perchè si ravvisò una forma di esproprio dei correntisti. La norma attuale, invece, offre il mas simo delle tutele: chi non si è fatto avantifinora,nonostantelelettereegli avvisi,potràcomunefarloneiprossimi dieci anni, anche se i soldi sono finiti giànelFondodigestionedelTesoro.Se ha un titolo legittimo, non perderà nulla e potrà avere indietro la somma rivendicata in ritardo». La norma può funzionare dav vero per risarcire i risparmiatori finiti sotto le macerie dei crac di banche e aziende? «Certo. Bisogna stare attenti a non considerare i conti dormienti un teso retto buono per tutti gli usi, sottraendo così risorse ai beneficiari iniziali, i ri sparmiatori traditi. Siamo partiti da loro ma poi si sono aggiunti i precari della pubblica amministrazione: il 25% delle somme intascate dal Tesoro sarà usato per la stabilizzazione dei precari. Anche la social card da 400 euro per i poveri sarà finanziata in parte con i soldi dei conti orfani di un proprietario. Altro che Robin Tax». Il rischio è che ai risparmiatori resti poco? «Ilrischioèchecisaràlacorsaamet tere le mani sul tesoretto, che non sarà unacosadapoco.Unavoltafattiiconti, mi aspetto sorprese sulla cifra disponi bile, che finora era gelosamente custo dita nella pancia delle banche: facendo qualche calcolo approssimativo, po trebbero esserci nel piatto 1215 mi liardi di euro». I risparmiatori possono sperare? «Sì,ancheseèparadossaleche,men tre si liberano i conti dormienti, il go verno congeli la class action. Spero Tremonti e Scajola ci ripensino. Il con gelamento dell’azione di classe è un re galo fatto da Confindustria e banche». M. LO. >> ELEMOSINA SÌ, MA NON DA SDRAIATI CONTROLLI Decoro urbano, pioggia di multe a Firenze Ieri primo giorno del nuovo regolamento di polizia municipale. Sanzionate anche le bici legate al battistero FIRENZE. Sono entrate in vi gore ieri le nuove norme del regola mento di polizia urbana a Firenze. Ed è stata subito una pioggia di multe. Alle 14 erano 30 le contrav venzioni elevate a venditori di gior nali, mendicanti, negozianti, pro prietari di cani e via dicendo. Nei primi giorni di applicazione delle nuove norme è stato previsto un contingente di agenti dedicato esclusivamente alla verifica delle si tuazioni di degrado in città, compo sto da 15 pattuglie per turno. A que stesiaggiungeungruppodivigiliche da ieri notte si è dedicato all’allonta namento delle prostitute dalle zone abitate. In totale saranno impegnati 70 agenti al giorno. Alle 8 è partita l’operazione «In croci puliti»: le pattuglie hanno con trollatotuttigliincrocidellacittàper verbalizzare e allontanare eventuali lavavetri, mendicanti, distributori di giornali, di volantini o venditori di cerotti e simili. Cinque i venditori di giornali multati. Tutti effettuavano la vendita avvicinandosi alle auto in transito. E se gli agenti hanno mul tato una residente che aveva esposto dei panni ad asciugare sulla strada, una contravvenzione da 160 euro è stata elevata anche a un esercente che, mentre sfilava il corteo che cele brava la Liberazione di Firenze, stava pulendo la vetrina del negozio oltre l’orario consentito (entro le 10). Numerosi controlli anche nei confronti dei mendicanti. Alcuni sono stati allontanati, due quelli multati, perché recavano intralcio o fastidio ai pedoni. Gli agenti hanno multato anche un mendicante che utilizzava il proprio cane per l’accat tonaggio:ilcaneèstatosequestratoe ricoveratopressoilcanilecomunale. I controlli sono continuati anche in centro dove, gli agenti hanno mul tato una famiglia francese perché bi vaccava in modo indecente occu pando il suolo pubblico. I vigili hanno sequestrato diverse bici clette: tre erano legate alla ringhiera del Battistero. Particolare atten zione è stata dedicata anche ai cani: due i proprietari sanzionati, perché glianimalinonavevanoilguinzaglio. Multeanchepersuonatoriabusividi strumenti musicali. L’addio di Torino a Pininfarina Oltre duemila persone hanno partecipato alla cerimonia nel Duomo. L’arcivescovo: «Era un uomo straordinario» TORINO. Oltre duemila per sone hanno preso parte ai funerali di Andrea Pininfarina, ieri nel DuomodiTorino.Industriali,ban chieri, sindacalisti, dipendenti della storica carrozzeria torinese e gente comune. Ad accogliere la salma dell’imprenditore deceduto a 51 anni, mentre andava in azienda su una Vespa investito da un’auto, un lungo applauso. Stesso saluto di addio a fine rito, officiato dall’arcivescovo di Torino, cardi nale Severino Poletto con don LuigiCiotti.Inprimafilaifamiliari dell’ingegnere: i figli Sergio, Bene detta, Luca, la moglie Cristina, il padre senatore Sergio, i fratelli Paolo e Lorenza, nipoti e cognati, stretti in un dolore immenso. «Caro papà ha detto la figlia dai microfoni ero certa che saresti ri masto per sempre nella mia vita. Invece... è così tragica la vita ... che ti porta via da un momento all’altro». «Era un uomo straordi nario ha ricordato Poletto nell’omelia un esempio di stile e metodo». Ad ascoltare, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, in rap presentanza del governo, uno dei primi a entrare nella basilica, se guito dai rappresentanti delle isti tuzionilocali,ilpresidentediFiate Ferrari,LucaCorderodiMonteze molo, l’amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Mar chionne, i vertici di Confindustria compresi la presidente Emma Marcegaglia e l’ex presidente An tonio D’Amato. Tra gli industriali Giorgetto Giugiaro, Marco Tron chetti Provera, Diego Della Valle, il presidente delle Fs Innocenzo Ci polletta, la famiglia Marsiaj. Dopo la cerimonia il feretro con la famiglia è partito per il cimitero monumentale dove la salma è stata tumulata . PARIGI Troppi debiti, Le Pen vende la sede ai cinesi PARIGI. Il Fronte nazionale, partito di estrema destra fran cese noto per le sue campagne antiimmigrazione, sta ven dendo il suo storico quartier ge nerale ad un’università cinese. Lo ha annunciato il suo fonda tore, JeanMarie Le Pen, che ha condotto negli ultimi trent’anni campagne elettorali incentrate sullo slogan: «La Francia ai fran cesi». Il partito si trova in una si tuazione economica disagiata, con conti correnti bancari con gelati e controversie con alcuni creditori. Il Fronte Nazionale ha stimato il valore dell’immobile, situato sulla Senna, in un ricco sobborgo di Parigi, intorno ai 1520 milioni di euro. RIMINI Bambina sola in strada denunciata madre rom MENDICANTI SOLO IN PIEDI. Il sindaco di Firenze Leonardo Domenici ha precisato che chiedere la carità non è sanzionato, ma non si può farlo sdra iati sui marciapiedi, magari davanti ai monumenti, e intralciando il passag gio. Questa regola vale per chiunque, non solo per chi chiede l’elemosina RIMINI. Una bimba rom di quattro anni, nata a Bologna, è stata trovata da una volante della polizia mentre girava da sola in strada a Rimini. Gli agenti poco dopo hanno trovato la madre, venticinquenne, che con gli altri tre figli di 9, 6 e appena un anno era in spiaggia a chie dere l’elemosina. È stato rin tracciato anche il padre e tutti sono stati poi portati in Que stura, dove si è scoperto che la donna era già stata colpita da un mandato di rintraccio della Pro cura per i minori del capoluogo emiliano. È stata denunciata per abbandono di minore, mentre i figli sono stati accompagnati in una struttura protetta.