n°13 DICEMBRE 2012 Il Melograno Periodico della Banca di Credito Cooperativo di Masiano. N. 13 Anno 2012. Autorizzazione del Tribunale di Pistoia n. 473 del 14/12/95. Spedizione in A.P. 70% Filiale di Pistoia. PERIODICO DI CULTURA, INFORMAZIONE E VALORI SOCIALI DELLA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI MASIANO In questo numero: Una scuola italiana per stranieri Gli eventi culturali di Bcc Masiano Il socio famoso: Valerio Magnini sommario in questo numero COMITATO DI REDAZIONE: Pier Maria Baldi Gianni Boccardi Patrizio Felci Luca Gori Simona Giuliani Maurizio Gori HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Pier Maria Baldi Gianni Boccardi Patrizio Felci Simona Giuliani Andrea Lippi Andrea Cacciarini Angelo D’Arcangeli Luca Felci Marco Gasperini Jacopo Golisano Massimo Gori Maurizio Gori Riccardo Innocenti Alessandro Pieralli Renato Risaliti Suor Lucia Sabbadin Raffaele Totaro ● VITA DELLA BANCA ● ATTIVITÀ SOCIALE Editoriale del Presidente pag. 3 Intervista a Massimo Meoni pag. 4 Basilea III pag. 5 Uno sguardo verso il futuro pag. 7 Attività ricreative dei soci 2012 pag. 36 Assemblea bilancio Federazione Toscana BCC Cena sociale in Cattedrale pag. 37 pag. 8 “L’ultima notte prima del nuovo mondo” Programma delle attività sociali 2013 pag. 38 pag. 10 Un giardino pistoiese per una scuola colpita dal terremoto Visita alla Basilica e al Museo di S. Croce pag. 39 pag. 12 Albero della Solidarietà 2012 pag. 40 Emergenza terremoto in Emilia pag. 13 Solidarietà nel carcere di Yaoundè pag. 41 Conferenza su “Denaro e Bellezza” pag. 45 ● TERRITORIO Perché una persona diventa socio di Bcc Masiano pag. 30 Il socio famoso: Valerio Magnini pag. 34 Ricordi d’infanzia pag. 15 Il beato Toniolo pag. 17 ● MARKETING pag. 20 La centralità della persona umana, riferimento costante nell’attività della Bcc di Masiano pag. 46 Scuola italiana per stranieri a Bottegone Attraverso il verde dei vivai pistoiesi Il ceppo fiorito ● ECONOMIA pag. 22 pag. 23 LOCALE Niente prestiti e tassi di interesse alti. Tutta colpa delle Banche? pag. 24 Il debito pubblico questo (s)conosciuto pag. 28 “Il Melograno”, periodico della Banca di Credito Cooperativo di Masiano. Direttore Pier Maria Baldi. Direttore Responsabile Marco Maria Gulli. N. 13 Anno 2012. Autorizzazione del Tribunale di Pistoia n. 473 del 14/12/95. Spedizione in A.P. 70% Filiale di Pistoia. Realizzazione a cura di: La foto di pag. 4 è stata gentilmente concessa da Massimo Meoni La foto delle pagg. 8 e 9 sono di Alessio Ridi Le foto delle pagg. 3, 12, 21, 25, 26, 34 e 45 sono di Simona Giuliani Le foto di pag. 22 sono state gentilmente concesse dalla Polisportiva Bonelle Le foto delle pagg. 30, 31, 32, 33 e 37 sono di Giancarlo D’Emilio Le foto delle pagg. 41, 42, 43 e 44 sono state gentilmente concesse da Suor Lucia Sabbadin L’Editore si dichiara disponibile a riconoscere eventuali diritti relativi ad immagini di cui non fosse stato possibile rintracciare gli autori. Editoriale del Presidente Pier Maria Baldi Q uesto 2012 è stato sicuramente un anno ancora più problematico dei precedenti dal punto di vista economico: la crisi, ormai, ha coinvolto praticamente tutti i settori. Le aziende si trovano in difficoltà e soltanto pochissime sono in grado di fare investimenti, molte persone vivono momenti difficili per la perdita del lavoro o per un’occupazione precaria, i giovani raramente hanno occasioni di lavoro e sono preoccupati per il loro futuro. Tanti clienti, loro malgrado, non riescono a rispettare gli impegni assunti, e la banca, che ha dovuto far fronte a perdite notevolmente superiori al passato, continua a sostenere il territorio, ma, essendo un’impresa che deve garantire soprattutto i propri soci e i depositanti, non può finanziare chi non ha merito creditizio. La nostra banca di credito cooperativo reinveste sul proprio territorio la quasi totalità della liquidità che raccoglie dai risparmiatori, in particolare ha aumentato, al 30% del totale, la percentuale degli impieghi concessi alle famiglie. Nonostante le risorse siano diminuite, il Consiglio ha fatto il possibile per mantenere invariati gli interventi a sostegno delle associazioni di volontariato, ma anche di quelle culturali e sportive, non dimenticando le scuole e le parrocchie. In particolare ha più che raddoppiato il plafond messo a disposizione del microcredito pistoiese per dare una mano a chi si trova in difficoltà e non può accedere al credito ordinario, ha sostenuto la manifestazione sociale “Albero della Solidarietà”, giunta ormai alla dodicesima edizione, e ha portato avanti la consueta attività con la compagine sociale. Come sempre tutto l’impegno e le capacità degli amministratori sono volte a far percepire la banca come partner affidabile, vicina alle persone e alle aziende. Abbiamo constatato, e per noi è motivo di grande soddisfazione, che la BCC di Masiano è sempre più radicata e apprezzata sul territorio: nonostante il momento particolare nel 2012 la raccolta è aumentata ancora più del budget programmato e molti clienti hanno fatto domanda per diventare soci della banca: la compagine sociale è aumentata in modo significativo tanto da superare la quota di 2.000 unità. Dobbiamo affrontare il futuro portando avanti una politica aziendale in linea con la nostra storia e i principi e i valori del credito cooperativo, consapevoli di avere le capacità per superare le difficoltà che dovremo affrontare, sfruttando quelli che da sempre sono i nostri punti di forza: la professionalità dei nostri collaboratori, il patrimonio, il radicamento sul territorio, ma soprattutto la fiducia e il sostegno convinto dei soci. Pier Maria Baldi PRESIDENTE BCC MASIANO Dicembre 2012 VITA DELLA BANCA Il Melograno VITA DELLA BANCA Il Melograno INTERVISTA A MASSIMO MEONI, NUOVO CONSIGLIERE DI BCC MASIANO A bbiamo incontrato il Dott. Massimo Meoni, da pochi mesi neo consigliere della Banca di Credito Cooperativo di Masiano, scambiando con lui alcune riflessioni sulla sua nuova carica ed anche opinioni sulla situazione bancaria, in un’epoca di crisi quale quella che stiamo vivendo. Raffaele Totaro ziali difficoltà, apprendere i nuovi meccanismi ed adattarsi immediatamente alla nuova mansione. Le soddisfazioni più grandi al momento sono riuscire a far quadrare i conti e riuscire a dare l’immagine della Bcc come una Banca solida e compatta, visto il difficile momento Dott. Meoni, esuliamo dall’argomento principale dell’intervista e ci dica: riuscirà l’Italia a superare questo momento di crisi economica? Guardi non credo che la fine della crisi sia immediata, comunque vicina, questo lo penso. Ne è un esempio la città di Pistoia, dove la crisi si è fatta sentire, ma dove ci sono ampi margini di ripresa e sviluppo. Bisogna essere fiduciosi. Dott. Meoni, lei è stato nominato da poco consigliere della Bcc di Masiano. Come sta vivendo questa nuova esperienza? Indubbiamente, come tutte le nuove esperienze, la vivo come una novità assoluta, dato che per me è la prima volta da consigliere; questo mi ha permesso di vedere il mondo bancario con occhi diversi, rispetto a come lo si vede da fuori. A volte si può essere abituati a percepire la Banca come un oggetto misterioso, quasi ritroso a concedere fondi o garanzie, come un qualcosa di inarrivabile per il singolo cittadino. Invece vivendo la situazione dall’interno hai il sentore e la certezza che il mondo bancario funziona esattamente come un’azienda di altro settore: ha le proprie difficoltà, concede i propri prestiti, importa ed esporta al pari di altri istituti, ne più ne meno. Raffaele Totaro REDATTORE Cosa si aspetta da questo incarico? Mi aspetto di proseguire quel rapporto con enti ed istituzioni che già avevo coltivato con il mio mestiere di commercialista; quindi mi auguro di mettere la mia esperienza e le mie conoscenze al servizio della Banca, così come la mia professionalità. Ha avuto delle difficoltà nell’approcciarsi alla nuova carica? Sta avendo delle soddisfazioni? Come tutte le cose nuove, è logico che si necessiti di un periodo di ambientazione unito ad un solido percorso di formazione che la Banca mette a nostra disposizione. In questo modo si può sopperire alle ini- Massimo Meoni, nuovo consigliere di Bcc Masiano Dicembre 2012 BASILEA III NUOVI CRITERI OPERATIVI PER LE BANCHE, MAGGIOR TUTELA PER I CONSUMATORI I l sistema finanziario, con le banche quali attori principali, è elemento sempre più essenziale della nostra società, tanto che il suo andamento influenza sempre più la vita di tutti i giorni: basti pensare a come la crisi finanziaria di pochi anni fa si sia rapidamente estesa all’economia reale, producendo tuttora effetti negativi. La comunità internazionale aveva già ben chiara l’importanza del settore, tanto da averne già da tempo promosso una regolamentazione; correva l’anno 1988 ed a Basilea veniva firmato un primo storico accordo: si sanciva, in breve, l’obbligo per le banche di accantonare un patrimonio (c.d. di vigilanza) nella misura dell’8% del capitale erogato, allo scopo di garantire solidità alla loro attività: parte del patrimonio diventava infatti non impiegabile e fungeva da garanzia per tutta quella parte che invece veniva distribuita sotto varie forme (prestiti, mutui, strumenti finanziari, obbligazioni, ecc…). Con l’andare degli anni, sorsero i primi problemi: rilevante era il fatto che tale accantonamento non considerasse il grado di rischiosità delle operazioni intraprese, così che, che il capitale fosse erogato a favore di aziende prossime al fallimento, o in forte espansione, questo non rilevasse ai fini del conteggio. Per ovviare a tale problema si giunse, nel 2001, ad un nuovo accordo, molto più raffinato, denominato Basilea II: si prevedeva in sostanza che gli impieghi bancari fossero ponderati ad un grado di rischio (operativo, di credito e di mercato) frutto di complesse valutazioni (rating) sulla clientela. Attività più rischiose avrebbero implicato maggiore consistenza del patrimonio di vigilanza da accantonare e, conseguentemente, la diminuzione delle risorse da dedicare agli impieghi, Luca Felci con un peggioramento delle condizioni di accesso al credito al fine di salvaguardare la redditività bancaria (se si erogano meno prestiti, si erogano ad un prezzo più alto). Questo sistema sembrava efficiente, ma la smentita è arrivata dalla crisi 2008. Si è quindi tornati intorno ad un tavolo ed al 12 settembre 2010 ecco pronto un ulteriore affinamento della normativa: Basilea III. Gli elementi principali dell’accordo si possono così schematizzare: 1. Accrescimento e miglioramento qualitativo del patrimonio di vigilanza richiesto. Occorre premettere che il patrimonio di vigilanza è suddiviso in tre aree fondamentali, in ragione della loro attitudine alla copertura di eventuali perdite. Si passa dal “common equity”, il più solido, al “tier 1” e al “tier 2”, quest’ultimo comprendente le attività più volatili. Orbene, sebbene il requisito complessivo del patrimonio di vigilanza rimanga all’8%, viene rafforzata la percentuale relativa alle attività più sicure: il “common equity” passa dal 2 al 4,5% e con il tier 1 si dovrà complessivamente arrivare almeno al 6 dell’8% totale previsto. Inoltre sono stati riviste le attività che possono essere incluse in ogni area, soprattutto per il “common equity”, che accoglierà solo capitale versato, riserve ed utili, scremando elementi di minor solidità quali avviamento e immobilizzazioni immateriali. Le nostre banche sono generalmente caratterizzate dalla prevalenza dell’attività di intermediazione creditizia a favore di famiglie ed imprese 2. Riduzione del rischio di liquidità. Per far fronte a richieste di liquidità improvvise è fatto obbligo per le banche di instituire una sorta di cuscinetto (buffer) che assicuri in ogni momen- Dicembre 2012 VITA DELLA BANCA Il Melograno VITA DELLA BANCA Il Melograno to il soddisfacimento di tali richieste. Tale cuscinetto sarà composto dalle medesime attività previste per il “common equity”, ovvero le più solide e servirà ad assicurare che in ogni momento il cliente possa rendere liquidi i propri investimenti bancari. le banche si dovranno uniformare ai nuovi criteri. L’adeguamento immediato avrebbe comportato per le banche il sostenimento di tutti i costi in un’unica volta, con un’inevitabile peggioramento delle condizioni di credito per la clientela, cosa non certo auspicabile in questo periodo. Le nuove disposizioni entreranno invece in vigore gradualmente, fino a divenire totalmente a regime nel 2020, spalmando in un decennio gli oneri per il sistema e tutelando così le possibilità dei consumatori. 3. Misure contro la prociclicità del sistema. Problema gravoso del sistema finanziario è la tendenza ad amplificare le oscillazioni del ciclo economico: in sostanza, in periodi floridi, il coefficiente di rischio per la ponderazione delle attività è tendenzialmente basso, il che implica un livello minore del patrimonio di vigilanza e quindi maggiori possibilità di erogazione per la banca e credito più accessibile e meno costoso per il cliente; al contrario, in periodi di crisi, il coefficiente di rischio aumenta, il livello richiesto di patrimonio di vigilanza sale, con il risultato di maggiori costi e difficoltà per l’accesso al credito. Per ovviare a questo problema, Basilea III prevede l’introduzione di un altro cuscinetto (buffer) da formare nei momenti favorevoli e da cui poi attingere nelle fasi negative, in modo da limitare il più possibile il variare delle condizioni di accesso al credito. Tutto questo che ripercussioni avrà sul sistema finanziario italiano? Occorre dire che partiamo leggermente in vantaggio rispetto ad altri concorrenti europei: le nostre banche sono infatti generalmente caratterizzate dalla prevalenza dell’attività di intermediazione creditizia a favore di famiglie ed imprese, piuttosto che verso la gestione di strumenti finanziari di vario genere; questo si traduce in patrimoni assai più solidi che, nella maggioranza dei casi, rispettano già i nuovi requisiti. Si stima quindi che Basilea III costerà al sistema italiano circa 20 miliardi di euro, contro i 50 di quello tedesco e gli oltre 100 previsti per Francia e Regno Unito. 4. Transazione graduale. Dato il contesto di crisi in cui ci troviamo, parte importante di Basilea III è la gradualità con cui Luca Felci REDATTORE Dicembre 2012 UNO SGUARDO VERSO IL FUTURO: I PROCESSI DI LAVORO COSTRUISCONO I FABBISOGNI FORMATIVI È possibile collegare le conoscenze tecniche, i processi di lavoro e la formazione in un’ottica integrata di gestione delle risorse? La risposta è affermativa ed è il punto di arrivo del progetto Aris/KADMA. Il 27 settembre scorso, in occasione dell’annuale workshop ABI Lab “(RI)ORGANIZZIAMO LA BANCA”, incentrato come di consueto su Back Office e Processi Bancari, Cristina Martinelli e Alessandro Pieralli hanno presentato l’architettura di un progetto iniziato un anno fa, ad una platea composta da esponenti provenienti da tutto il sistema bancario nazionale. Titolo dell’intervento è stato “Le conoscenze integrate ai processi di lavoro”. L’obiettivo principe di questo progetto è stato quello di riuscire a performare la rilevazione dei fabbisogni formativi sulle reali esigenze delle persone. Per fare questo, la Federazione si è avvalsa dell’esperienza maturata nell’ambito dei processi di lavoro e, partendo da un catalogo predefinito, ha provveduto a collegare le conoscenze tecniche alle attività sensibili su ogni flusso di lavoro. Con questo primo step di lavoro si è messo in collegamento l’ambito organizzativo con l’impianto metodologico delle conoscenze. I passaggi ulteriori intrapresi sono stati due: da una parte, attraverso una serie di procedure informatiche, si è potuto far effettuare un’autorilevazione del proprio grado di possedimento delle conoscenze da parte dei colleghi; l’altro passaggio è stata l’analisi, anche in ottica di formazione e sviluppo professionale, delle informazioni derivate dall’autovalutazione. Alessandro Pieralli I risultati ottenibili permettono alle aziende di avere una mappatura puntuale dei principali gap conoscitivi e quindi pianificare degli interventi sempre più efficaci e mirati in termine di formazione e addestramento; per la Federazione rappresentano indubbiamente una base dati sulle reali esigenze formative dei colleghi, permettendo una progettazione della formazione ancora più calata sulle realtà aziendali. L’integrazione delle informazioni, il passaggio da dipendente ad utente attivo nella definizione dei propri fabbisogni, il filo rosso che collega i processi di lavoro, la formazione e le conoscenze tecniche rappresentano non solo un punto d’arrivo della gestione delle risorse umane in azienda; ma raffigurano anche la base da cui far partire le strategie di sviluppo dell’azienda. Con uno sguardo verso il futuro. Alessandro Pieralli DIPENDENTE FEDERAZIONE TOSCANA BCC Alessandro Pieralli e Cristina Martinelli Dicembre 2012 VITA DELLA BANCA Il Melograno VITA DELLA BANCA Il Melograno ASSEMBLEA DI BILANCIO PER LA FEDERAZIONE TOSCANA BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO S BCC, continua il sostegno ai territori nonostante la crisi: +3,2% gli impieghi erogati alla clientela. In forte aumento il numero dei soci delle banche associate, oltre quota 85.000 (+15%). Utile netto consolidato regionale in ripresa, a 26 milioni (+49,8%). i è svolta sabato 9 giugno, presso l’Auditorium della Banca di Credito Cooperativo di Vignole a Quarrata (Pt), l’Assemblea annuale della Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo, per l’approvazione del bilancio 2011. Il presidente Florio Faccendi ha illustrato i dati del Movimento regionale ai vertici delle 28 banche associate e del Credito Cooperativo nazionale, ai rappresentanti della filiale di Firenze di Banca d’Italia ed ai numerosi ospiti ed invitati. Al 31-12-2011 gli impieghi alla clientela erogati dalle 28 BCC a sostegno delle economie locali sono Florio Faccendi Dicembre 2012 saliti a 9,99 miliardi di euro, con un incremento del 3,2% rispetto al 2010, doppio rispetto a quello del sistema bancario nel suo complesso, e pari ad una quota di mercato dell’8,2%. La raccolta diretta ha raggiunto i 10,67 miliardi di euro (+0,9%), per una quota di mercato regionale del 9,7%. In crescita l’utile netto consolidato che è risalito a 26,1 milioni di euro (+49,8%), il numero di filiali (oggi 302 con un +2,3%) ed i dipendenti (2.472, con un +1%). In forte aumento i soci (superano ormai quota 85.000) ed i clienti (605.000). Il Movimento del Credito Cooperativo si conferma come terza realtà del sistema bancario regionale. Florio Faccendi ha dichiarato: “Il forte aumento dei soci e dei clienti delle nostre banche, che nel 2011 sono cresciuti rispettivamente del 15% e dell’8%, conferma che nei nostri territori c’è sempre più voglia e bisogno di cooperazione. Ed è proprio nei momenti di crisi che le BCC perseguono ancora di più sentieri di vicinanza e coerenza con le comunità in cui sono nate e continuano ad operare, perché ne sono parte integrante”. Il Direttore Generale di FTBCC, Roberto Frosini, ha posto un forte richiamo a mantenere ben saldi i principi ispiratori del credito cooperativo. Ed ha evidenziato: “Pur nelle difficoltà del 2011 e nonostante la crisi che interessa l’intero sistema bancario, le BCC non hanno mai smesso di erogare credito alle piccole imprese ed alle famiglie, confermando il loro ruolo di banche locali a sostegno dello sviluppo dell’economia reale. L’incremento degli impieghi in una misura doppia rispetto al mercato bancario lo testimonia concretamente nei nostri numeri”. È intervenuto Gianni Salvadori, Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, che ha sottolineato: “La Regione ha bisogno di banche come le BCC che fanno raccolta e, soprattutto, impieghi nel territorio della nostra Toscana; le banche di credito cooperativo hanno da sempre un rapporto diretto e privilegiato con le medie imprese ed anche in questo possono essere un partner fondamentale per la Regione”. Il Presidente di Federcasse, la Federazione nazionale delle BCC, Alessandro Azzi, ha esordito ricordando, da sempre, il ruolo chiave della Federazione Toscana per l’intero Movimento del Credito Cooperativo. In questi tempi duri - ha detto agli intervenuti - tutti insieme dobbiamo agire da cittadini e da cooperatori di credito, proponendo le nostre istituzioni come motore di sviluppo per i nostri territori, per una crescita che riparta dal basso. Sta anche a noi dare un messaggio di impegno e speranza perché il Paese intero superi questa fase di difficoltà: economia, credito e fiducia devono essere intrecciati”. Andrea Cacciarini DIPENDENTE FEDERAZIONE TOSCANA BCC Alessandro Azzi Dicembre 2012 VITA DELLA BANCA Il Melograno VITA DELLA BANCA Il Melograno L’ULTIMA NOTTE PRIMA DEL NUOVO MONDO (terza parte) I sogni sono come una patina che ammanta la realtà, lo specchio d’acqua che osserviamo, rimirandoci. Restituiscono quello che desideriamo, una versione della realtà più onirica, quasi ovattata, ma che, nel momento in cui l’acqua si increspa, si arriccia su se stessa e alla fine, si dissolve. Monica aveva passato i primi ventotto anni della sua vita specchiandosi nel mare dei suoi sogni. Il vento causato dal passare dei giorni ne aveva poi increspato la superficie. Gli anni ne avevano spazzato via le immagini. E Monica aveva inseguito il futile. Il superfluo. Aveva svuotato il senso del suo quotidiano e ne aveva farcito l’interno di atteggiamenti frivoli. La curiosità era stata sostituita dalla noia. La noia era diventata apatia. Si era fatta un amante (“Oddio, mica sarà una colpa?”) Ma la colpa non era solo sua. Lo sbaglio era anche di chi aveva permesso di spirare a quel vento che aveva spazzato via i suoi sogni. In due parole: suo marito. Marco aveva preferito il lavoro. Sempre e solo il suo lavoro. Si erano conosciuti che erano due Alessandro Pieralli e Angelo D’Arcangeli ragazzini. Negli occhi solo il futuro. Nel cuore la consapevolezza di non poter fare a meno l’uno dell’altra. Poi Marco aveva conosciuto suo padre, Fausto. Lui che era stato per trent’anni il Presidente di una grande azienda. Lui che aveva disertato la comunione di sua figlia per un Consiglio d’Amministrazione. Lui che aveva preso sotto la sua ala protettrice proprio Marco e lo aveva instradato semplicemente verso una vita in cui esisteva solo il lavoro. Solo il lavoro. Il resto una manciata di sabbia che può sfuggirti di mano. E lei si era trovata sola con Giulia e i fantasmi dei suoi sogni: la sua voglia di viaggiare, di vivere di semplicità, di diventare una pittrice. Niente di tutto questo si era realizzato. Alla fine, anche a lei, era rimasto in mano un pugno di sabbia. Questo era quello che rimaneva dei suoi sogni. E adesso? Stai girando per questa grande città. Così grande che sembra attorcigliarsi su se stessa. Così grande da fagocitare le persone che la vivono. Stringeva tra le mani due sacchetti pieni di ve- Dicembre 2012 10 stiti: calze, slip sexy, un maglione di lana per l’inverno, un cappello. A casa aveva già delle calze, degli slip sexy, un maglione di lana per l’inverno e un cappello. Il senso non stava nell’oggetto, ma nell’acquisto. Nel poter occupare il tempo. Nel confonderlo, nell’aggirarne i meccanismi, con la speranza che la realtà non fosse tanto dura da mostrarle ancora una volta i simulacri dei suoi sogni, i tumuli che ne seppellivano i resti pietrificati. Un uomo le passò davanti, squadrandola da capo a piedi. Era una cosa che le succedeva quotidianamente, perché era una bella donna. Si teneva bene. Curava il suo corpo. Se l’uomo avesse inventato anche i massaggi per l’anima, lei ne avrebbe prenotate diverse sedute. Il sole si specchiava nelle pozze. Le ombre si confondevano tra loro, creando strani giochi sull’asfalto popolato di piedi che si muovevano veloci, ognuno inseguendo i propri sguardi. Marco… Chissà cosa avrà fatto quando ieri hanno dato la notizia dei detriti spaziali. …probabilmente non avrà ascoltato neanche il telegiornale… E Giulia? Non aveva incrociato Giulia, quella mattina. Soprattutto non era incappata nel suo sguardo. Così accusatorio. Colmo di veleno, un pungiglione pronto a scattare contro la sua vittima. Contro di lei. Che insegnamento ho dato a mia figlia? Io che volevo che lei non osservasse solo i suoi sogni. Io che volevo che lei li vivesse. Li accarezzasse. Per fortuna che ha trovato la musica. La sua passione. Lo specchio della sua anima. Si muoveva sinuosa sulla strada. Ogni tanto lanciava un nuovo sguardo ad una vetrina. Fu in quel momento che si accorse del cellulare che squillava. Spostò il peso dei sacchetti su un braccio solo e quindi, senza perdere di neanche un millimetro la dignità del suo portamento, riuscì a stringere in mano il telefono. Era Marco. Il sangue le si bloccò per un secondo nelle vene. Marco non chiamava mai. Per nessun motivo. Il cuore prese a batterle veloce. Che cosa poteva essere successo? “Pronto?” cercò di mantenere un tono di voce dignitoso. “Pronto, Monica… Come… Come stai?” “Che succede, Marco?” “No, tutto ok…” “Ah, bene.” “Volevo sapere se te… insomma… tutto bene?” Avvertiva la difficoltà del suo ex marito e la cosa le dava soddisfazione. Non capiva ancora lo scopo di quella chiamata, che stava assumendo dei contorni assurdi. “Sì… Tutto ok.” “Senti Monica. Ti chiamo per Giulia…” La donna aggrottò le sopracciglia. “Ho una proposta da farti…” “Dimmi…” il tono incerto di chi si avventura in un territorio ignoto. Marco prese un bel sospiro e parlò. Monica ascoltò in silenzio la proposta di Marco. Iniziò a sorridere e, con lo sguardo perso nel sole, pensò. Pensò che spesso il vento sparecchia il tavolo sul quale hai iniziato a costruire il tuo castello di carte, ma, a volte, ti fa rotolare ai piedi un pezzo di carta. Lo leggi e quello che ci trovi scritto ti illumina la giornata. E, se hai fortuna, anche la vita. (continua) Angelo D’Arcangeli e Alessandro Pieralli DIPENDENTI DELLA FEDERAZIONE TOSCANA BCC Se vuoi rileggere la prima parte del racconto vai a www.bccmasiano.it/doc/notiziario_122011.pdf, e sfoglia fino pag.11. Per la seconda parte vai a www.bccmasiano.it/doc/notiziario_052012.pdf, e sfoglia fino pag.12. Dicembre 2012 11 VITA DELLA BANCA Il Melograno VITA DELLA BANCA Il Melograno UN GIARDINO PISTOIESE PER UNA SCUOLA EMILIANA COLPITA DAL TERREMOTO Maurizio Gori “A settembre si va a scuola” è il nome di un progetto finanziato da Iccrea Bancaimpresa e da alcune Bcc Emiliano-Romagnole. Su richiesta della Bcc Centroemilia è stato richiesto un aiuto per avere una serie di piante ornamentali per questo plesso scolastico. Tutte le Banche di Credito Cooperativo della Provincia di Pistoia e tra queste la Bcc di Masiano hanno risposto all’appello e si sono attivate per fornire quanto richiesto. Con una collaborazione attivata con l’Associazione Vivaisti Pistoiesi è stato realizzato il giardino di una scuola, costruita ex nuovo dopo il terremoto del maggio scorso nel comune di Cento (Ferrara). Si tratta di 55 alberi di alto fusto, già adulti, e di 600 arbusti da siepe. Il nuovo plesso scolastico comprende scuole elementari e medie, per 6200 mq, e dispone anche di 15.000 m di terreno circostante dove sono state collocate le piante inviate da Pistoia. Maurizio Gori GIORNALISTA Dicembre 2012 12 EMERGENZA TERREMOTO EMILIA POTENZIATO IL PACCHETTO DI INTERVENTI STRAORDINARI I l sistema del Credito Cooperativo italiano, di fronte all’aggravarsi del tragico terremoto che ha colpito una vasta area dell’Emilia Romagna, ha potenziato il pacchetto di misure e di interventi in favore delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese e delle comunità colpite. Si tratta di un insieme di iniziative che, nel complesso, hanno un valore economico diretto superiore ai 170 milioni di euro. In particolare: Simona Giuliani milioni a condizioni di particolare favore destinato a supportare sia le esigenze di breve termine sul circolante, sia le spese per il ripristino, la ricostituzione e la rimessa in piena attività delle aziende che hanno subito danni in conseguenza dell’evento sismico. Di cui: a) 40 milioni sotto forma di finanziamenti chirografari con durata fino a 18 mesi. b) 60 milioni sotto forma di mutui ipotecari/ leasing immobiliari, ovvero leasing strumentali (con durata da definire in funzione della tipologia dell’intervento, con durata massima 10 anni per i finanziamenti ipotecari e leasing immobiliari). Le linee a m/t saranno destinate a sostenere investimenti finalizzati all’acquisto o alla ricostruzione/ristrutturazione di immobili, impianti o linee di produzione, danneggiati dal terremoto. - Per le aziende che, invece, non hanno subito particolari danni (ma che in ogni caso sono 1. Iccrea BancaImpresa, in collaborazione e su segnalazione delle BCC del territorio interessato dal sisma, interverrà con: - la concessione di una moratoria, per capitale ed interessi, alle aziende che ne faranno richiesta e per le quali non è pregiudicata la continuità aziendale, per un periodo massimo di 12 mesi mantenendo invariate le condizioni contrattuali; - la messa a disposizione di un plafond di 100 Dicembre 2012 13 VITA DELLA BANCA Il Melograno VITA DELLA BANCA Il Melograno interessate indirettamente dall’evento sismico in termini di fatturato, commesse perse, ecc.) vi è la possibilità di usufruire di una rimodulazione dei piani d’ammortamento alle medesime condizioni contrattuali. Tutte le richieste, che godranno dell’esenzione totale delle spese istruttorie avranno, per la relativa valutazione, un iter istruttorio appositamente dedicato, che dovrà verificare, tra le altre, il recupero dell’operatività e del rilancio aziendale. La documentazione di massima da allegare per le operazioni di investimento: • Relazione tecnica dei danni subiti sulla base di una autocertificazione da parte del Legale Rappresentante della società; • presentazione di un piano di ristrutturazione o di spesa necessario al rispristino dell’attività aziendale; • bilanci della società, unitamente a dati aggiornati infrannuali ove disponibili; • business plan corredato dalle relative assunzioni di base circa il recupero dell’operatività. berato la devoluzione a favore delle popolazioni colpite del gettone di presenza dei Consiglieri e proposto - con la condivisione delle organizzazioni sindacali - la devoluzione da parte dei 36 mila dipendenti del sistema del corrispettivo di un’ora di lavoro, nonché la rinuncia ad almeno un gettone di presenza dei componenti i Consigli di Amministrazione ed i Collegi Sindacali. Si ricorda, infine, che il 23 maggio Federcasse aveva attivato a favore delle popolazioni colpite un programma nazionale di raccolta fondi denominato “Emergenza Terremoto in Emilia” attraverso l’apertura di un conto corrente presso Iccrea Banca sul quale far confluire le somme che saranno raccolte. L’IBAN del conto corrente è il seguente: IBAN IT05 R 08000 03200 000800032001 Simona Giuliani RESPONSABILE UFFICIO SOCI 2. Il plafond definito da Iccrea Banca Impresa si aggiunge a quello messo a disposizione dalle singole Banche di Credito Cooperativo fin dalle prime ore successive al sisma. In particolare, Banca Centro Emilia (Ferrara) - che ha filiali nei luoghi in cui le scosse hanno inferto i colpi più duri alle abitazioni dei privati, al patrimonio artistico e alle attività produttive - ha stanziato sin da subito un plafond iniziale di 10 milioni di euro destinato a finanziare le opere di ricostruzione. La BCC ha inoltre attivato un’iniziativa di solidarietà attraverso la sottoscrizione di un’obbligazione etica, garantita dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti delle BCC, della durata di 5 anni al tasso del 3% che andrà a incrementare il plafond già stanziato dalla BCC. Emilbanca (Bologna) ha invece messo a disposizione 30 milioni per i privati ed altri 30 per le imprese, con particolare riguardo a quelle agricole, attivando una moratoria di 12 mesi sui finanziamenti che riguardano immobili danneggiati dal terremoto. 3. Inoltre, lo scorso 25 maggio, il Consiglio Nazionale di Federcasse ha deliDicembre 2012 14 RICORDI D’INFANZIA Renato Risaliti L a mia infanzia è strettamente collegata agli ultimi anni del Ventennio fascista (19401943). Dopo tanti decenni ricordo tre episodi in particolare che esulano, a mio giudizio dalla persona, e possono assurgere a problemi generali. Il primo ricordo è collegato con la consegna della cosiddetta Befana fascista che alla fine si tramutò in una vera e propria beffa. Lo dimostrerò rievocando i fatti così come li ho vissuti e li ricordo. Era l’Epifania 1940. La II Guerra mondiale era già iniziata, ma l’Italia non era ancora entrata in guerra. Quattro mesi dopo ci sarà la famosa “pugnalata alla schiena” della vicina Francia. L’Italia aveva già avuto il suo bottino in Etiopia, in Spagna e in Albania. Il paese non era assolutamente pronto, ma i giovani, compresi i miei fratelli, erano già stati richiamati alle armi o stavano per esserlo. E molti di loro che erano riusciti a riportare “la buccia a casa” ora temevano del nuovo pericolo. Il regime fascista pensò di calmare i timori con dei doni in occasione della Befana. Ebbene, tutti i bambini delle scuole di Agliana furono convocati al cinema Verdi per le ore 9 del 6 gennaio. Il cinema era addobbato con bandiere tricolore con lo stemma sabaudo e i gagliardetti fascisti. Tutti i fascisti locali erano vestiti in alta uniforme coi fez. Stavano aspettando tutti il Federale. Ero seduto con mio padre in ansiosa attesa mentre i dischi diffondevano le note di Giovinezza. I minuti passavano, poi le ore e un povero bambino come me non ne poteva più dalla frenesia, ma mio padre mi tratteneva a stento. A mezzogiorno mi misi a frignare. Speravo di ricevere un abitino e molti dolci. Chiedevo a mio padre: “Voglio la Befana, perché non ci danno la Befana?”. Mio padre minacciò di darmi un ceffone e poi me lo dette davvero. Mi Dicembre 2012 15 TERRITORIO Il Melograno TERRITORIO Il Melograno chetai. All’una passata finalmente arrivò il Federale. Alle 13,30 fui chiamato e ricevetti la calza. Grande delusione! C’era solo un dolce rustico e due arance. La Befana fascista tanto agognata alla prova dei fatti si rivelò una beffa (fascista)! L’arte del Regime consisteva nel suscitare attese che poi non si realizzavano. Alcuni mesi dopo l’Italia era già in guerra e io entrai in prima elementare. Era obbligatorio che gli alunni entrando in classe dovessero salutare col saluto romano l’insegnante. Mi presentai con un vestitino misero misero, con pantaloni e blusa ricavati da roba dei miei fratelli maggiori. La maestra Ferrini, che faceva lezione all’Asilo degli Angeli custodi, era una fervente fascista tanto da aderire alla RSI, per cui dopo la liberazione fu rasata come fu fatto con le collaborazioniste. Ebbene questa maestra, di cui serbo un buon ricordo per l’attaccamento al lavoro, mi chiese di fare il saluto romano. Non lo feci bene e anche le prove successive furono giudicate insufficienti. Allora la maestra mi ordinò di tornare il giorno dopo assieme a mio padre. Questo significò che mio padre dovette perdere una giornata di lavoro. Non solo! Questo comportava la segnalazione al Fascio di S. Niccolò. Cosa che avvenne ed ebbe come conseguenza una scarica di pedate dai maggiorenti fascisti. Il richiamo aveva poi un risvolto ancora più grave perché essendo la tessera del fascio una vera e propria tessera del pane, mio padre rischiò di perdere il posto di lavoro perché lavorava a Prato e quindi fuori provincia. Nell’era fascista per lavorare fuori provincia bisognava ricevere un permesso speciale del Collocatore. Ottenere il permesso comportava nuove anticamere, nuove snervanti e umilianti attese negli uffici di Collocamento. Questo serviva a creare zizzania fra i lavoratori secondo la logica degli antichi Romani - allora particolarmente in voga fra i fascisti: Dividi et impera! (Dividi e regna). Il redde rationem venne appena pochi anni dopo in seguito alle umilianti sconfitte in guerra. Il regime crollò e così si ristabilì la normale vita democratica. Renato Risaliti DOCENTE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE Dicembre 2012 16 IL BEATO TONIOLO: UNA STORIA DI AMICIZIE E DI SVILUPPO ECONOMICO Massimo Gori M arito e padre esemplare, docente universitario e uomo di fede impegnato nel movimento cattolico italiano, Giuseppe Toniolo è stato proclamato Beato Domenica 29 Aprile 2012 nella Basilica San Paolo fuori le Mura in Roma. Sua Eminenza Salvatore De Giorgi ha presieduto la solenne liturgia e quindi letto il Decreto di Papa Benedetto XVI con il quale viene concesso “che il Venerabile Servo di Dio Giuseppe Toniolo, padre di famiglia, laico di Azione Cattolica, sapiente educatore dei giovani nella ricerca della Verità, testimone del Regno di Dio nel campo della cultura, dell’economia e della politica, d’ora in poi sia chiamato Beato e che si possa celebrare la sua festa ogni anno il 7 Ottobre, giorno in cui è nato al cielo “. Successivamente nell’omelia il Cardinale ha espresso una considerazione sintetica quanto appropriata: “Il nuovo Beato si colloca nel cuore della Chiesa e della società”. scono in matrimonio ed avranno sette figli, di cui tre scompaiono in tenera età. Acquisita la cattedra di Economia politica presso l’Università di Pisa si trasferì in quella Città con la famiglia. Sarà nominato Presidente dell’Unione popolare nel 1904 ed in età avanzata si dedicherà alla stesura del trattato di Economia sociale, muore il 7 Ottobre 1918. Giuseppe nasce a Treviso il 7 Marzo 1845 in una famiglia animata da autentici sentimenti religiosi, frequenta il Liceo e si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, continuerà poi gli studi con il proposito di dedicarsi all’insegnamento. Conosce Maria Schiratti ed insieme desiderano vivere il loro amore alla luce del Vangelo, si uni- E. Preziosi, Giuseppe Toniolo, Per una società di santi (con dvd), AVE. D. Sorrentino, L’economista di Dio, AVE Quali motivi ci inducono a compiere un approfondimento sulla sua figura? Toniolo conosceva molte persone della nostra Diocesi fra le quali il Vescovo Marcello Mazzanti, il Canonico Roberto Puccini insegnante in Seminario e fondatore del “Circolo di studi sociali”, il Dottor Alberto Chiappelli Presidente del Comitato Associazioni cattoliche, don Orazio Ceccarelli Parroco a Ferruccia per le tante opere da lui promosse e don Dario Flori (detto Sbarra) Cappellano a Vignole che chiamò come suo collaboratore presso l’ufficio propaganda dell’Unione popolare. G. Petracchi, Il timone e la vela, La Vita A. Chiappelli, Il primo trentennio dell’Azione Cattolica di Pistoia, La Vita L. Trezzi, Mons. Orazio Ceccarelli e il movimento sociale cattolico pistoiese 1896-1927, Ecra A. Covizzoli, Dallo sciopero delle trecciaiole al canto del Biancofiore, Fazzi Libretto liturgico Dicembre 2012 17 TERRITORIO Il Melograno TERRITORIO Il Melograno I buoni rapporti di amicizia e le numerose iniziative tese a promuovere uno sviluppo solidale influiranno in maniera significativa sulla decisione di organizzare a Pistoia nel 1907 la Prima Settimana Sociale. Significativa è stata la relazione La moglie Maria Schiratti, nel tra l’accademico 1878 Toniolo e l’instancabile don Orazio che ebbe un ruolo determinante nel promuovere e costituire Cooperative di lavoro e dei consumi, Mutue assicurazioni e soprattutto Casse Rurali ed Artigiane compreso quella di Masiano, sono documentate la sua presenza alle riunioni preparatorie svoltesi in Parrocchia, il 16 Giugno 1920 per la firma dell’atto costitutivo e durante la prima Assemblea dei soci dichiarò aperte le operazioni bancarie. Tuttavia è realistico ipotizzare che giovani e adulti di Masiano abbiano partecipato negli anni precedenti ad alcune conferenze illustrative tenute dal Professore a Pistoia. zione presso la Domus pacis, dove è stata allestita la mostra itinerante a lui dedicata “Per una Città di Santi”. Animato da una fede solida che illumina l’intelligenza ha affermato il Cardinale Angelo Bagnasco, Toniolo era radicato nell’amore alla Chiesa sentita come famiglia e casa, altamente qualificato è stato il suo contributo nel promuovere un diffuso sviluppo sociale.10 La presenza del Ministro Pakistano Paul Bhatti si pone in relazione all’idea di Toniolo di costituire un “Istituto di Diritto internazionale della pace”,11 egli ha rilevato una similitudine tra l’impegno del nuovo Beato nel risolvere le discriminazioni economiche e la lotta contro quelle religiose di suo fratello Shahbaz.12 “Toniolo è stato un autentico innovatore” ha evidenziato il Ministro Lorenzo Ornaghi, in quel tempo di crisi intravide un nuovo modello di sviluppo attingendo ai principi dell’Enciclica “Rerum Novarum” di Leone XIII. Riguardo alla democrazia egli sosteneva che non può ridursi ad un sistema formale ed importante è il contributo dei cristia- I tratti della personalità del Beato Toniolo possiamo conoscerli dagli interventi dei relatori ad un convegno che si è svolto il pomeriggio della Domenica di beatifica- Una foto di famiglia P. Bellandi, Alle origini del Movimento Cattolico. Pistoia 1892-1904, La Vita 10 D. Amato, Cercate prima il Regno di Dio, AVE 11 Autori vari, Diritto internazionale per una pace possibile, G. Frosini, Pistoia 1907. La prima Settimana sociale, Studi sociali AVE G. Barontini, Una Cassa fra i campi e il campanile, CRA Masiano Shahbaz Bhatti, Ministro per le minoranze religiose in Pakistan, ucciso il 2 Marzo 2011 12 Dicembre 2012 18 ni nel precisarne le radici, inoltre quale uomo di cultura fu ispiratore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il Professore Stefano Zamagni ha compiuto una breve analisi su Toniolo come Economista. Egli in certa misura fu marginalizzato dal mondo accademico, era il tempo del neopositivismo logico e prevaleva una visione individualista dell’uomo; alternativa invece fu la sua “teoria del valore” spiegata nella tesi “L’elemento etico quale fattore intrinseco dell’economia”: se nelle leggi economiche vi sono aspetti deterministici non si possono escludere scelte fondate su valori umani aperti alla trascendenza.13 Per chi volesse maggiori informazioni sulla vita e sulla casa-museo del beato Giuseppe Toniolo, può collegarli ai seguenti siti web: http://www.giuseppetoniolo.net/ http://www.stamptoscana.it/articolo/societa/ pisa-riapre-la-casa-di-giuseppe-toniolo Interno dell’appartamento Toniolo a Pisa abitato da Un legame indiretto quello tra Toniolo e la nostra Banca di Credito Cooperativo, certo avvenuto tramite l’iniziativa di don Orazio ma oggi il rapporto possiamo viverlo sul piano spirituale ed il suo sostegno di Beato si realizzerà nel rinnovare in noi quel desiderio di bene verso il prossimo e quella rettitudine che animarono i nostri fondatori. Giuseppe Massimo Gori Amministratore e Universitario Stanza da letto dell’appartamento dell’Università di Pisa 13 Il fischietto utilizzato da Toniolo per giocare con i figli Appunti Dicembre 2012 19 TERRITORIO Il Melograno TERRITORIO Il Melograno SCUOLA ITALIANA PER STRANIERI A BOTTEGONE O ggi i residenti stranieri in Italia sono ormai quasi il 7% della popolazione, e il dato è in continuo aumento. Di fronte a un fenomeno senza ritorno, appare evidente come sia indispensabile favorire quanto più possibile l’inserimento degli immigrati nel tessuto della nostra società. Facilitare l’istruzione degli immigrati non è solo rispondere a un loro diritto: dobbiamo vederlo come un indispensabile investimento sociale, politico e anche economico. La conoscenza della lingua italiana è il primo strumento utile per vivere quotidianamente nelle nostre città e nel nostro Paese: riuscire a comunicare facilmente, oltre a garantire maggiori possibilità di inserimento agli immigrati, renderebbe più semplice conoscersi e accettarsi a vicenda. Senza dimenticare che il 9 dicembre scorso è entrato in vigore il decreto che istituisce la “Carta di soggiorno di lungo periodo”, subordinandone l’ottenimento anche alla conoscenza di base della lingua italiana. Purtroppo, se i bambini possono usufruire della frequenza scolastica, gli adulti, e in particolare le donne, incontrano ancora molte difficoltà e il servizio pubblico non riesce a far fronte a questa domanda, che oltretutto è destinata ad aumentare. Ecco quindi, ancora una volta, che i corsi organizzati dal volontariato riescono a far fronte, almeno in parte alle carenze del servizio pubblico. Anche nella nostra zona il numero degli immigrati residenti è in continuo aumento, anche a seguito dell’arrivo di genitori anziani che si ricongiungono alle famiglie dei giovani che da tempo vivono e lavorano da noi. La Parrocchia di Sant’Angelo, a Bottegone, ha Gianni Boccardi sentito l’esigenza di “offrire un piccolo servizio a un bisogno reale”, come ci dice Don Piergiorgio Baronti, “perché, per riuscire ad accogliere sempre di più gli immigrati nella nostra vita sociale, è necessario creare momenti di incontro, amicizia e dialogo, che contrastino gli impulsi xenofobi e razzisti”. “In famiglia, specialmente dove sono presenti nonni o parenti più anziani - dice ancora Don Piergiorgio - gli immigrati continuano a usare la lingua madre, ma, se è comprensibile che si voglia mantenere viva la conoscenza di usi e costumi, è indispensabile aiutarli ad apprendere l’italiano, anche per vivere meglio i piccoli bisogni quotidiani. Per questo è stata organizzata una scuola di lingua per immigrati con sede nei locali dell’asilo parrocchiale e curata da Gabriella Cappellini, più conosciuta come “Maestra Biagini”. I corsi sono iniziati da poche settimane e al momento vedono la partecipazione di alcune giovani donne albanesi che già frequentavano la Parrocchia, la speranza è che altre, specialmente tra le più anziane, ne possano approfittare in futuro. Gabriella Cappellini ci racconta volentieri di questa esperienza, e si avverte chiaramente come vi abbia messo tutta la propria passione di insegnante: nell’ascoltare il suo racconto sembra di sentire l’odore d’inchiostro e lo stridere del gesso sulla lavagna, come ai vecchi tempi. Purtroppo non è molto quello che possiamo fare dice Gabriella - perché sono carenti di quelle nozioni di base che ci impediscono di approfondire la grammatica e la pratica dello scritto, al momento ci limitiamo all’indispensabile per la vita quotidiana: fare la spesa, seguire i figli che vanno a scuola, andare dal medico, partecipare alla S.Messa. Questa esperienza risponde a un’esigenza reale, pensata apposta per le donne straniere, che hanno bisogno di un servizio “flessibile”, che si adatti alla loro necessità Dicembre 2012 20 Il desiderio di imparare è grande, sicuramente ci sono altre interessate a questi corsi, ma hanno timore di “mettersi in mostra”, anche le partecipanti fanno fatica ad ammettere che stanno andando a scuola. Quello che le motiva di più, prosegue la maestra, è il desiderio di indipendenza, di rendersi autonome: il sogno di quasi tutte è prendere la patente per potersi spostare senza dover dipendere dai mariti, che sono sempre fuori al lavoro o a cercarne. La difficoltà maggiore è riuscire a convincerle che si può: cerco di far loro capire che è indispensabile si sforzino di parlare italiano anche in casa con i mariti, che da quando lavorano lo usano ormai correntemente, e con i figli che vanno a scuola, senza il timore di di- menticare la loro lingua madre. Anche se appena agli inizi, questa esperienza risponde a un’esigenza reale, pensata apposta per le donne straniere, che hanno bisogno di un servizio “flessibile”, che si adatti alla loro necessità di adeguarlo a orari scanditi dalle necessità dei figli, in alcuni casi molto piccoli, delle esigenze domestiche e, in qualche caso, da orari di lavoro differenziati. Per adesso le partecipanti sono ancora poche, ma la speranza è che, magari grazie al “passa parola”, altre possano presto approfittarne. Gianni Boccardi AMMINISTRATORE BCC MASIANO La sede della scuola italiana per stranieri Dicembre 2012 21 TERRITORIO Il Melograno TERRITORIO Il Melograno ATTRAVERSO IL VERDE DEI VIVAI PISTOIESI Riccardo Innocenti S ono stati oltre 850 i partecipanti alla 32a edizione della corsa podistica “Attraverso il verde dei vivai pistoiesi”. I percorsi non competitivi si sviluppavano su 7 e 3 km , mentre quello competitivo era di 14 km. Da segnalare i successi di Ascanio Andreotti fra gli assoluti e Francesca Caroti Ghelli fra le donne. Molte sono state le società sportive che hanno partecipato, con grande soddisfazione del comitato che la promuove. La gara è stata organizzata dalla Polisportiva Bonelle, dal Circolo Arci Ramini, con il patrocinio del quotidiano La Nazione, e sponsorizzata da Bcc Masiano. Riccardo Innocenti POLISPORTIVA BONELLE La premiazione femminile La premiazione maschile Gli atleti alla partenza Dicembre 2012 22 Il Melograno IL CEPPO FIORITO PRESENTATO ALLA BIBLIOTECA FORTEGUERRIANA G iovedì 8 Novembre alla Biblioteca Forteguerriana, nell’ambito dell’iniziativa “Leggere, raccontare, incontrarsi…” promossa dall’Assessorato alla Cultura di Pistoia, si è tenuta la presentazione dell’opera teatrale “Il Ceppo Fiorito” della scrittrice Susanna Daniele. Affermata e pluripremiata autrice di romanzi gialli, Susanna Daniele si cimenta con un’opera teatrale per la seconda volta, dopo aver scritto con successo il testo “I Saggi possederanno la Gloria” incentrato sugli illustri personaggi pistoiesi che si fecero promotori della cultura nella città di Giano: da il cardinale Forteguerri a Niccolò Puccini, dal vescovo Solzomeno al poeta errante Remo Cerini. Anche il Ceppo Fiorito narra vicende riguardanti la città di Pistoia, sviluppandosi su sette secoli di storia partendo dalla costruzione dell’ospedale del Ceppo fino ai nostri giorni. Un narratore, qui chiamato storico, guida il lettore dalla leggenda dell’apparizione mariana in sogno a due sposi che indicò loro di costruire un ospedale ove avessero visto un ceppo fiorito in inverno, passando per i frati e le suore che offrirono assistenza ai degenti, proseguendo per illustri personaggi storici come Matani, Machiavelli e Filippo Pacini, qui descritto non solo come medico, ma anche come personaggio profondamente umano. Il tutto condotto dalla sapiente mano di Susanna Daniele che ripercorre con minuzia le basi storiche sulle quali ha fondato il suo lavoro; proprio sulla ricerca storica l’autrice ha puntualizzato il lungo lavoro che ha dovuto sostenere per raccontare vicende reali ricercate in archivi privati e nelle biblioteche di Pistoia. La serata ha visto la presenza del giornalista Maurizio Gori quale relatore e l’intervento dell’attore Paolo Nesi che ha letto brani tratti dal testo. Alla domanda se “il Ceppo Fiorito” vedrà la sua trasposizione teatrale, l’autrice ha risposto che è in corso la richiesta dei finanziamenti necessari e che si augura che il testo possa essere tradotto in immagini a breve. Raffaele Totaro Ricordiamo che il precedente testo di Susanna Daniele “I Saggi possederanno la Gloria” venne realizzato all’interno dei locali della Forteguerriana con il contributo della Bcc di Masiano. Raffaele Totaro REDATTORE Dicembre 2012 23 TERRITORIO AUTORI E STORIE PISTOIESI ECONOMIA LOCALE Il Melograno niente prestiti e tassi di interesse alti Tutta colpa delle banche? RUOLO DELLA BCC SUL TERRITORIO V orrei provare a sfatare due luoghi comuni, oggi purtroppo sempre più ricorrenti tra i non addetti ai lavori: “le banche non prestano più soldi a imprese, famiglie mettendoli in difficoltà finanziaria, e applicano tassi troppo alti”. Cominciamo ad analizzare la prima parte: molte persone sostengono da tempo che la carenza di liquidità del sistema Italia sia dovuto principalmente alle banche; continuano affermando che la crisi finanziaria innescatasi in America per effetto dei CDO (Collateralized debt obligation), che ha trascinato poi anche l’Europa e quindi l’Italia, sia stata la causa anche della crisi economica per effetto del successivo crollo dei consumi. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. È vero che tutto ha inizio in America, paese in cui, in passato, il sig. X che voleva comprare una casa, si rivolgeva alla banca che, valutando attentamente la sua posizione, concedeva poi il mutuo Patrizio Felci ipotecario per tale acquisto. Nell’ultimo decennio invece il sistema è cambiato e si è semplificato l’accesso al credito per l’acquisto della casa facendolo divenire quasi una formalità; la banca si preoccupava poco di valutare attentamente e scrupolosamente le potenzialità di chi richiedeva il prestito, poiché rivendeva il suo credito a una banca di investimento. Quest’ultima metteva insieme il mutuo del sig. X con migliaia di altri mutui e di altri prodotti finanziari e generava un nuovo prodotto chiamato “C.D.O.” (Collateralized debt obligation), un prodotto estremamente moderno, innovativo e ritenuto sicuro. La sicurezza era data dal giudizio delle compagnie di rating che, pagate dalle stesse banche d’investimento, dettero a tali nuovi prodotti la tripla A (AAA), vale a dire il voto più alto consentito nelle valutazioni. Con tali quotazioni i nuovi prodotti CDO vennero acquistati dai fondi di investimento di tutto il mondo, compresi i fondi pensione (que- Dicembre 2012 24 ECONOMIA LOCALE Il Melograno Il Centro Servizi e la sede della Bcc di Masiano st’ultimi potevano acquistarli solo se asseverati con tripla A). Tale nuovo sistema fece poi crescere il prezzo delle case, che in poco tempo raddoppiarono il loro valore, consentendo a loro volta di poter accedere nuovamente al credito: poiché il mutuo iniziale del sig. X era divenuto meno della metà del valore della casa, la differenza poteva essere data nuovamente in garanzia, questa volta per spese di ampliamento e/o ristrutturazione della stessa o magari per acquistare l’auto sempre sognata. Una spirale di crescita che non sembrava poter finire mai. Ma nel momento in cui lo stesso sig. X, indebitato eccessivamente, non ha potuto più pagare il o i mutui contratti, tutto il castello di carta è crollato. I valori delle case sono precipitati e molte banche americane si sono trovate sull’orlo del fallimento. Questa situazione naturalmente ha avuto ripercussioni anche nel continente Europeo poiché molti risparmiatori avevano investito in questi titoli “spazzatura”. A differenza però delle banche americane, in Italia, grazie anche al controllo sul sistema bancario della Banca d’Italia, le nostre banche hanno sempre eseguito controlli meticolosi prima di concedere al sig. X il mutuo per l’acquisto della casa. Purtroppo anche in Italia i prezzi degli immobili, causa la crisi economica e la saturazione del mercato immobiliare, sono scesi parecchio e le valutazioni fatte al momento dell’erogazione del mutuo risultano oggi inadeguate alla copertura del rischio, mettendo in serio pericolo anche le nostre banche. Da una parte si ritrova il cliente X, che non può più pagare le rate del mutuo perché ha perso il lavoro, e dall’altra si ritrova la banca con una garanzia, l’immobile appunto, a suo tempo offerta sempre dal sig. x per ottenere il credito, ma che con la sua diminuzione di valore non copre più l’importo del mutuo residuo. Come se non bastasse, a rendere ancora più difficile la situazione per le banche è l’impossibilità di poter vendere l’immobile per rientrare del suo credito nei confronti del sig. x, poiché da tempo il mercato immobiliare è completamente fermo. È in questa situazione che le nostre banche, piene di sofferenze per il mancato recupero dei cre- Le Banche di Credito Cooperativo hanno cercato di sostenere imprese e famiglie anche in un momento particolare come questo Dicembre 2012 25 ECONOMIA LOCALE Il Melograno diti, si sono viste impossibilitate a sostenere una richiesta di maggior liquidità da parte di imprese e famiglie. Le banche italiane in genere, e in particolare le Banche di Credito Cooperativo, contrariamente a quanto dicono e si crede, hanno cercato di sostenere imprese e famiglie anche in un momento particolare come questo: nel 2011 infatti gli impieghi aumentano in misura superiore agli altri paesi Europei. Sempre nel 2011, gli impieghi bancari destinati alle famiglie italiane sono cresciuti del 3,7%, contro l’1,5% registrato nell’area euro nel suo complesso. Stesso trend per gli impieghi a imprese italiane: +2,5%, a fronte dell’1,1% dell’area euro, mentre nel caso della Spagna gli impieghi per gli imprenditori sono addirittura scesi del 4,7 per cento. Sono dati che parlano da soli. Passando invece al secondo dei luoghi comuni “le banche applicano tassi d’interesse troppo elevati” si deve anche in questo caso spiegare bene e meglio il perché della crescita dei tassi. Bisogna considerare la Banca non come un ente astratto ma come una normale impresa; le imprese acquistano e vendono merci mentre le banche acquistano e vendono soldi. Come una normale impresa quindi sono soggette alla concorrenza del mercato che di conseguenza influenza i prezzi; nel caso specifico delle banche Italiane, quest’ultime sono influenzate dalla concorrenza dei prezzi fatta dallo stesso Stato. Considerando il debito pubblico in rapporto con il PIL (oltre il 123%) e l’incertezza politica del Le nostre Banche hanno sempre eseguito controlli meticolosi prima di concedere mutui La filiale di Quarrata della Bcc di Masiano Dicembre 2012 26 momento, per poter attrarre gli investitori e riuscire a collocare sul mercato i propri titoli, lo Stato ha dovuto offrire dei tassi di interesse sempre più alti. Se ad esempio il nostro famoso sig. X decidesse oggi di investire i propri risparmi, si troverebbe sul mercato lo Stato che offre rendimenti di poco superiori al 5% (sono stati anche più alti) e pertanto se la banca volesse essere competitiva dovrebbe offrire rendimenti simili. Ora, come detto in precedenza, la stessa banca se compra i soldi dal sig. X pagandoli il 5% non può che rivenderli al sig. Y (nuovo arrivato) minimo al 7- 8% se vuol guadagnare quel tanto che gli permetta di coprire tutti gli altri suoi costi. Di conseguenza non è sempre la banca che decide il tasso da applicare in sua autonomia ma spesso è condizionata dalla concorrenza fatta proprio dal nostro Stato; più alti sono i rendimenti dei titoli offerti dallo Stato più alto sarà il costo del denaro in fase di raccolta per le banche e di conseguenza ancora più alto sarà il costo del denaro per le imprese e le famiglie italiane. A complicare ulteriormente il problema dei tassi vi è poi il rating che le banche attribuiscono ad ogni singolo cliente in base al suo potenziale rischio di credito e secondo regole dettate dall’accordo di Basilea. In poche parole valutando la po- sizione di ogni singolo cliente e attribuendo allo stesso un punteggio (appunto rating), la banca valuta la rischiosità o meno del cliente e di conseguenza applica condizioni di tassi più o meno favorevoli; più il giudizio è positivo e più il tasso potrà essere basso mentre più il giudizio è negativo più il tasso tenderà ad alzarsi fino ad arrivare al massimo consentito. La rischiosità del cliente non ha naturalmente riflesso negativo solo per il cliente, in quanto anche la banca, secondo precise disposizioni, e a seconda della rischiosità del cliente, dovrà accantonare tanto più patrimonio tanto più la posizione del cliente è rischiosa e pertanto senza entrare in tecnicismi particolari, verrà limitata la sua possibilità di fare altri impieghi. Spero in queste poche righe di aver chiarito che i problemi legati alla precaria liquidità nel nostro paese e all’alto costo del denaro non siano sempre una diretta conseguenza delle scelte delle banche; tutto ciò naturalmente con l’intento di non voler giustificare a tutti i costi i comportamenti di quest’ultime ma solo per rendere giustizia alla verità dei fatti. Patrizio Felci AMMINISTRATORE BCC MASIANO Dicembre 2012 27 ECONOMIA LOCALE Il Melograno ECONOMIA LOCALE Il Melograno IL DEBITO PUBBLICO, QUESTO (S)CONOSCIUTO S e ne sente parlare ogni giorno, è sulla bocca di tutti, professori e non, ma soprattutto rappresenta una grandezza davvero fondamentale per l’economia; ma che cos’è esattamente questo debito pubblico? Darne una prima definizione non è cosa così complicata: in modo un po’ semplicistico, ma comunque adeguatamente rappresentativo, lo si può infatti definire come “il debito che lo Stato contrae nei confronti di svariati soggetti (individui, imprese, banche o altri Stati), che ne hanno sottoscritto un credito sotto varie forme”. Ma come si misura? Il debito pubblico è universalmente misurato come rapporto percentuale sul pil; abbiamo quindi al numeratore lo stock in valore assoluto del debito contratto, ed al denominatore il valore del pil, che esprime la ricchezza prodotta dal paese. Ad esempio, nel 2000 il debito era pari a 1.300 miliardi di euro, mentre il pil a 1.191 miliardi, ed il rapporto debito/pil era conseguentemente pari al 109%. È importante comprendere quindi come aumenti/diminuzioni del rapporto possano derivare da 2 fattori: variazioni dello stock di debito da una parte, e variazioni della ricchezza prodotta (pil) dall’altra. E quali sono i valori “ottimali”? Tendenzialmente, è ovvio, più basso è il rapporto migliore è la situazione; un valore di ottimo ci viene fornito comunque dalla normativa europea che, con il trattato di Maastricht del 1992, istitutivo dell’unione monetaria europea, sancisce un livello massimo del rapporto debito/pil pari al 60% per (insieme ad altri requisiti) far parte dell’Eurozona. E qual è la situazione italiana oggi? La situazione italiana è, come noto, non certo Luca Felci rosea: il nostro paese è riuscito ad accumulare, alla fine del 2011, la bellezza di 1.897 miliardi di euro di debito pubblico, pari al 120% del pil; un valore mostruoso, e che purtroppo aumenta ogni secondo che passa. Ma la penisola è sempre stata così poco virtuosa? Assolutamente no: nel 1946, dopo la grande guerra, il rapporto debito/pil era infatti pari solo al 40% e, tra gli anni ’50 e la prima metà dei ’60, gli anni del “miracolo italiano” è addirittura arrivato a sfiorare il 30%; vale a dire che fino al 1965 la situazione era assolutamente rosea. Com’è possibile allora che in 50 anni la situazione sia peggiorata così drasticamente? Il primo shock importante avvenne nel 1966: una sentenza della corte costituzionale raggirò di fatto il dettato costituzionale dell’art. 81, che in sostanza impediva a chi governava di spendere più di quanto si incassava, il c.d. principio del “pareggio di bilancio”. E l’Italia non perse tempo: sulle ali delle rivendicazioni e delle tensioni sociali successive al ’68, nel nostro paese si intrapresero riforme importanti, potenziando istruzione, sanità e previdenza. Era la nascita dello stato sociale. Ma all’impennata delle spese, complice come detto il raggiro del pareggio di bilancio, in Italia non seguì un corrispondente aumento delle entrate, con una riforma fiscale inadeguata che favorì un’evasione sostanziosa. Morale: le entrate non coprivano i costi, e lo stato fu costretto ad indebitarsi; ecco così che il debito pubblico cominciò a crescere, dal 36% del 1965 fino al 56% del 1980. Venti punti percentuali in 15 anni. Contestualmente cominciò a salire anche il tas- l’esplosione del debito non è adesso ascrivibile ad una spesa incontrollata, quanto frutto di una frenata nella crescita Dicembre 2012 28 so di inflazione, in quanto a quei tempi la Banca d’Italia era obbligata ad acquistare, stampando moneta, tutti quei titoli del debito pubblico che rimanevano invenduti alle collocazioni; l’indice di deprezzamento della moneta passò così dal 3% del 1965 all’oltre 21% del 1980. Un tale livello di inflazione non era certo sostenibile, troppa era la perdita di potere d’acquisto della moneta che gravava sui salari dei lavoratori; si decise quindi di operare in modo drastico alla base del problema: l’inflazione era tale in quanto la Banca d’Italia era, come visto, costretta a stampare moneta per coprire i titoli di Stato invenduti; questo obbligo venne perciò eliminato nel 1981, realizzando di fatto il divorzio tra il Tesoro e la Banca Centrale. Tale operazione portò, per quanto riguarda la lotta all’inflazione, ai risultati sperati, con il tasso che iniziò una lenta e costante discesa, fino a tornare nei primi anni ’90 al di sotto del 5%; ciò che però non si era previsto, o che forse era stato sottovalutato, fu l’effetto di questa manovra sui tassi di rendimento dei Titoli di Stato: eliminando una parte importante della domanda, infatti, fu inevitabile la corsa al rialzo dei rendimenti offerti. L’Italia iniziò così a spendere sempre di più per gli interessi sul debito contratto, passando da un esborso pari al 10% del totale della spesa pubblica nel 1980 all’oltre 20% dei primi anni ’90. Anche dal lato delle entrate le cose non andavano bene: l’evasione si manteneva costantemente più elevata rispetto agli altri paesi europei, mangiando cospicue risorse per il paese. Il risultato fu che ancora una volta le spese continuarono ad essere maggiori delle entrate, con il paese costretto sistematicamente ad indebitarsi anno dopo anno. È possibile dimostrare come, se il livello di inflazione e la spesa per interessi fossero stati congrui con la media europea, la situazione in Italia sarebbe stata diametralmente opposta: avremmo infatti avuto entrate non solo sufficienti a coprire le spese, ma addirittura maggiori. È plausibile affermare che in tale ipotesi l’Italia sarebbe arrivata alle porte del trattato di Maastricht, nel 1992, con un rapporto debito/pil prossimo al 60% richiesto, contro il 105% effettivamente registrato in quell’anno. Gli impegni europei assunti nel 1992 con Maastricht si concretizzeranno in rilevanti manovre correttive volte alla riduzione della spesa ed in un notevole aumento della pressione fiscale, per riallineare le entrate alle spese; le manovre furono efficaci, tanto che il debito pubblico, che a metà degli anni ’90 era arrivato al 120% del pil, decrebbe stabilmente per oltre un decennio, fino ad arrivare al 103% del 2007, superando brillantemente la congiuntura economica sfavorevole post 2001. Dal 2008 in poi arriva la crisi economica che ancora attanaglia il nostro paese: la crisi finanziaria ben presto si allarga all’economia reale e gli effetti sul pil sono disastrosi: -3% tra il 2008 ed il 2009 e una crescita di poco superiore al punto percentuale negli anni a seguire. Inevitabili le ripercussioni sul rapporto: il debito, al numeratore, cresce, anche se con percentuali relativamente modeste; al numeratore però, come visto, il pil ha un sostanziale stop. Contrariamente a quanto avvenuto in precedenza quindi, l’esplosione del debito non è adesso ascrivibile ad una spesa incontrollata, quanto frutto di una frenata nella crescita (misurata dal pil); ecco che arriviamo così ai giorni nostri con un rapporto debito/pil pari al 120%. Luca Felci REDATTORE Dicembre 2012 29 ECONOMIA LOCALE Il Melograno ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno PERCHÉ UNA PERSONA DIVENTA SOCIO DI BCC MASIANO Marco Gesperini A bbiamo deciso di raccogliere l’opinione di alcuni soci (scelti casualmente) della nostra Banca, chiedendo loro il motivo che li ha indotti a far parte della compagine sociale. Ecco una serie di dichiarazioni che abbiamo raccolto. Francesco Leporatti Sono di Masiano e sento la realtà della Banca vicina, credo sia molto importante avere un punto di riferimento così per il nostro Circolo ACLI. La Banca ci è sempre stata vicina e ci ha dato il suo sostegno. Per il futuro mi aspetto che si creino sinergie in grado di promuovere maggiormente la cultura e lo sport a livello locale. Don Fulvio Baldi Credo si debba dare sostegno e valorizzare le banche che lavorano sul territorio come la BCC di Masiano, perché queste sono in grado di capire meglio le esigenze delle persone reagendo con più attenzione e velocità. Romano Frosini Ho deciso di diventare socio dopo la morte di mio padre nel 1988; grazie a lui ho conosciuto la banca e le persone che ci lavorano. Mi sono sempre trovato bene e ho mantenuto buoni rapporti con tutti. Sandro Lenzi Per me la Banca è come una grande famiglia, molti dei miei clienti sono soci. Diventare socio per me era quasi un atto dovuto. Iliano Galardini Sono figlio di un socio fondatore della Banca. Quando nel 1973 mio padre andò in pensione decisi di darmi da fare e diventai socio anch’io; avevo 28 anni. Mi dettero l’incarico di Presidente del Collegio Sindacale fin da subito e dal 1966 al 1975 entrai nel Consiglio con il ruolo di Presidente. La mia vita è sempre stata molto legata a quella della Banca; sono stato il primo a promuovere iniziative per i soci, organizzando gite ed eventi culturali. Insieme siamo cresciuti e sono molto grato del fatto che mi siano stati riconosciuti dei meriti e attestate onorificenze nel corso del tempo da parte dei Dirigenti. Dicembre 2012 30 Il Melograno ATTIVITÀ SOCIALE Enrico Bini Sono vent’anni che mi servo presso la BCC di Masiano e mi sono sempre trovato bene perché hanno saputo starmi vicino in tutti quei momenti di difficoltà che ho avuto. La vita lavorativa di un piccolo imprenditore come me spesso può riserbare momenti di difficoltà, loro in tutti quei momenti ci sono stati, e questo è importante. Mi è stato chiesto di diventare socio ed io ho accettato ben volentieri. Angelo Coppola È dagli anni ‘80 che mi servo alla BCC di Masiano contento al punto che ho convinto anche mia figlia e mio genero ad associarsi. Yuri Gennaro Credo sinceramente che la BCC di Masiano sia in grado di dare un servizio al cliente migliore rispetto ad altre grandi realtà bancarie, perché questo servizio è più radicato sul territorio e quindi vicino a problemi ed esigenze delle persone. Questo è il motivo principale che ha orientato la mia scelta. Andrea Sementilli È una banca che svolge secondo me un grande lavoro sul territorio e quindi in grado di fornire un servizio più dettagliato e ad personam rispetto ad altre più grandi realtà. Da una e mi sono sempre trovato bene. Gentilezza ed efficienza sono le cose che soprattutto mi hanno sempre impressionato. È importante per me essere cosciente che se ho necessità di qualcosa posso rivolgermi tranquillamente a loro. Mauro Marcanti Prima di diventare socio della BCC di Masiano sono stato cliente di un’altra banca dove però non mi trovavo bene perché il rapporto era molto impersonale e freddo. Cambiando, le cose sono decisamente migliorate, perché mi sono sempre confrontato con persone gentili e disponibili. Finalmente sento di aver trovato una banca a misura d’uomo, sono molto Dicembre 2012 31 Il Melograno ATTIVITÀ SOCIALE Dino Ciottoli Mi trovo bene nel modo BCC Masiano perché è vicino al mio concetto di famiglia dove tutti si aiutano l’un con l’altro e sono partecipi di problemi e bisogni. Giancarlo Innocenti Venivo da un’esperienza bancaria non favorevole ed impersonale, nella BCC di Masiano invece ho trovato subito un bell’ambiente, fatto di persone con le quali si poteva apertamente parlare e anche scherzare, e soprattutto con relazioni non improntate a rapporti formali. Sono tanti anni che sono socio e devo dire che son proprio contento. banca così mi aspetto una grande attenzione verso i giovani che magari cercano un mutuo a tasso sostenibile per l’acquisto della casa. Maurizio Gigni Sono cinque anni che sono socio venendo dall’esperienza con altra BCC. Condivido lo spirito della banca che investe molto sul territorio. Questa è stata la molla che mi ha fatto diventare socio. Secondo me, prima di tutto, una banca deve privilegiare i rapporti con le persone, e questo la BCC di Masiano è brava nel farlo. Per il futuro mi sento di consigliare, nel piccolo della mia esperienza, una particolare attenzione all’elasticità dei pagamenti, in modo da favorire i rapporti con le piccole imprese locali. Giuliana Nardini Posso dire che mi trovo molto bene come socia della banca, ho fatto amicizie e partecipo a molte delle iniziative, anche ricreative, che questa organizza. Mi sento membro di una grande famiglia molto attenta e partecipe alla realtà territoriale; sono onorata di far parte di un gruppo di persone come questo. Maida Innocenti Mi sono associata alla BCC di Masiano tardivamente, ma mi hanno convinto l’efficienza degli impiegati e la fiducia che questi mi trasmettevano. Mi auguro che si voglia proseguire con ancora tante buone iniziative soprattutto rivolte ai giovani: in questo periodo di recessione c’è ancora più bisogno di punti fermi e una realtà come la BCC di Masiano deve contribuire a darli. Dicembre 2012 32 ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno dal 1987-88; posso dire di essere cresciuto insieme alla Banca sia come uomo che come lavoratore. In essa ho trovato sempre un valido appoggio anche perché gli impiegati, che si sono avvicendati negli anni, mi hanno sempre messo a mio completo agio trattandomi come un amico e non come un cliente. Mi aspetto che la collaborazione continui ancora per molto tempo, e ci sono tutti i presupposti perché questo accada. Alessandro Nardini Sono socio per rapporti di amicizia con le persone Marco Gasperini REDATTORE che lavorano all’interno della banca e soprattutto con il Responsabile di filiale. C’è sempre stato un ottimo feeling fra utenza e bancari. Vincenzo Galiano Il rapporto personale, basato sulla fiducia reciproca, è stato di fondamentale importanza nella mia decisione di richiedere di divenire socio della banca. Santo Blascone Ormai sono molti anni che sono socio della BCC di Masiano, se non ricordo male Dicembre 2012 33 ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno IL SOCIO FAMOSO: VALERIO MAGNINI EX ARBITRO DI SERIE A Jacopo Golisano C sodio per dare l’idea del clima di quegli anni. Nel ’54, nell’Interregionale Colle Val d’Elsa, fui costretto, tra il primo e il secondo tempo, a espellere tutti i componenti di entrambe le panchine. Ci voleva una certa dose di coraggio per gestire simili situazioni. Capitava anche di subire veri e propri assalti dopo la partita. ome e quando comincia il suo percorso di guardalinee e qual era, più in generale, il suo rapporto con lo sport? Sin da ragazzino, sono sempre stato appassionato di sport, in particolar modo di atletica, 1500 metri e corsa campestre; in seguito passai al calcio. Una volta adulto, trovai lavoro come dipendente di alcune aziende dolciarie, ma non avevo abbandonato lo sport: feci una piccola carriera nelle giovanili, per poi approdare alla Promozione. Vedendo che non c’erano molti sbocchi, su consiglio di un vicino di casa che faceva l’arbitro, decisi di smettere di giocare e intrapresi la carriera arbitrale. Quando raggiunse la serie A? Nel 1973. Mi trovai ad arbitrare nientemeno che Juventus-Inter. Andò così. Un giorno, Gino Menicucci, con il quale avevo già fatto esperienza in serie C, mi chiese di sostituire un suo collaboratore che aveva commesso alcuni errori a Roma. Fu una cosa improvvisa. La comunicazione giunse a casa mia mentre mi trovavo ad Arezzo. Quando mio figlio mi telefonò in albergo, dicendomi che avrei arbitrato il derby d’Italia a Torino, stentai a credergli. La responsabilità era grande; l’emozione, di conseguenza, altrettanto. Fortunatamente, andò tutto per il meglio. Così iniziò la mia carriera in serie A, durata fino al 1984. L’ultima partita che arbitrai fu BolognaInter. È stato un percorso ricco di soddisfazioni; vinsi anche un premio come miglior segnalinee nel 1980. Tutt’oggi partecipo alle attività della sezione pistoiese dell’Associazione Italiana Arbitri. Come si è sviluppata questa carriera? Quali difficoltà presentava questo lavoro? Arrivai presto alla serie C. Erano gli anni ’50. Capitava spesso, nelle serie minori, di trovarsi di fronte a situazioni non facili. Posso citare un epi- Dicembre 2012 34 t’insulta, ti provoca significa che non ha altri argomenti. Io la penso così: se mi dai un calcio, non te lo restituisco. Questa è la mia filosofia. Ci racconti un momento difficile della sua carriera. Ricordo ancora quando Menicucci, in occasione di Napoli-Juventus, annullò una rete all’attaccante napoletano Massa. Si scatenò il finimondo. Cominciarono a piovere oggetti in campo e il mio collega venne colpito alla testa da una bottiglia. Menicucci riuscì poi a portare a termine la partita. Due anni dopo, quando arbitrammo nuovamente al San Paolo, il pubblico ci applaudì. Da allora, porto dentro questa esperienza come una grande lezione di vita. Il pubblico riesce a rendersi conto quando fai del tuo meglio. Io credo in questa forma di giustizia non solo per quanto riguarda il campo di calcio o l’arbitraggio, ma anche nella vita e in qualunque lavoro si faccia. Come si è evoluto, secondo lei, il ruolo della terna arbitrale, rispetto a quando esercitava lei? Ci sono importanti differenze. Ai nostri tempi, un arbitro non poteva definirsi fino in fondo un atleta. Oggi, invece, la preparazione comprende sia il fisico, sia la psicologia della persona a livelli alti, agli stessi livelli di coloro che si definiscono “atleti”. Ciò è dovuto anche al fatto che il calcio è molto più veloce e questo rende tutto più difficile: velocità di giudizio ed estrema attenzione sono fondamentali. Solitamente i ragazzi sognano di diventare calciatori. Che cosa direbbe a un giovane per incoraggiarlo a diventare un arbitro? Gli direi di imparare a fare l’arbitro, per imparare a fare l’uomo. Cioè per mettersi sui giusti binari, imparando il rispetto per le regole. Quali sono i requisiti necessari per essere un buon arbitro? Occorre capire se i giocatori in campo ti accettano oppure no, porsi nella maniera giusta quando si commette un errore. Bisogna avere sangue freddo, mantenere sempre la calma. Come ho detto, se ti comporti bene, sarai ricompensato. Se qualcuno Jacopo Golisano GIORNALISTA Dicembre 2012 35 ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno ATTIVITÀ RICREATIVE DEI SOCI 2012 Programm a attività ric reativa Sociale 2012 A lcune immagini delle ultime e piacevoli iniziative promosse dalla Banca per i propri soci. La Crociera “Isole Greche”, dal 17 al 24 giugno 2012 Il gruppo dei partecipanti alla gita in Costa Azzurra svoltasi dal 14 al 16 settembre 2012 Dicembre 2012 36 CENA SOCIALE IN “CATTEDRALE” Simona Giuliani L a tradizionale Cena sociale del 2012 si è svolta lo scorso 2 giugno nella suggestiva cornice de “La Cattedrale di S. Giorgio” a Pistoia, grande spazio delle aree ex Breda restituito alla fruibilità di tutta la città dall’Amministrazione Comunale di Pistoia. Una bella serata, molto partecipata ed apprezzata dai presenti, che ha ribadito, ancora una volta, il legame speciale che unisce i Soci di Bcc Masiano alla propria Banca. Simona Giuliani RESPONSABILE UFFICIO SOCI INVITIAMO I SOCI in possesso di un indirizzo e-mail o di un telefono cellulare a comunicarlo, se non già fatto, al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] o all’Ufficio Soci attraverso la responsabile Simona Giuliani. Questo permetterà alla Banca di mantenere i contatti sempre più rapidi e puntuali, oltre che a ridurre il consumo di carta e le spese postali. Dicembre 2012 37 ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno PROGRAMMA DELLE ATTIVITÁ SOCIALI 2013 E cco le mete che verranno proposte per le prossime gite. Tour Marche in bus gran turismo. Aprile 2013, due giorni. Visita delle città di Gradara, Urbino e Fabriano. San Gimignano e V olterra in bus gran turismo. Maggio 2013, un giorno. Visita delle due cittadine e sosta per il pranzo in ristorante con menù tipico. Dolomiti-Canazei in bus gran turismo. Fine giugno 2013, 3 giorni e 2 notti. Sono previste soste ai paesi di Moena, Canazei e Ortisei, ed escursioni al Lago di Carezza, al Ghiacciaio della Marmolada, ai Serrai di Sottoguda, al Sass Pordoi. ROMA in bus gran turismo. Dal 13 al 15 settembre, 3 giorni e 2 notti: Visita delle principali mete della città. sardegna del Sud in aereo e bus gran turismo. Fine maggio - primi di giugno 2013, per la durata di 5 giorni e 4 notti. Previste la visita di Alghero, delle Grotte di Nettuno a Porto Conte, di Bosa, di San Giovanni di Sinis con visita al sito archeologico di Tharros, di Laconi, di Barumini con visita al complesso nuragico, di Chia e Pula, di Nora, dell’isola di S. Antioco con visita della zona archeologica di Thophet, dell’isola di S. Pietro. Prossimamente sarà inviato il programma definitivo 2013 con tutte le informazioni necessarie. Dicembre 2012 38 EVENTO CULTURALE A FIRENZE: VISITA ALLA BASILICA E AL MUSEO DI S. CROCE S anta Croce è una delle più antiche basiliche francescane e, per le sue dimensioni, una delle più grandiose. Accanto alla chiesa sorge il complesso conventuale con i suoi due chiostri, il noviziato, la sala capitolare, più conosciuta come cappella Pazzi, e il refettorio, oggi destinato a sede del Museo, che ospita opere insigni provenienti dalla chiesa e dei chiostri. Fondata nel 1294, su progetto del grande architetto Arnolfo di Cambio, la basilica ha vissuto sette secoli di storia incrementando il suo patrimonio artistico grazie a contributi di eccellenza, tanto da diventare uno dei luoghi più visitati e amati di Firenze. Il successo della gita è stato tale da dover organizzare due escursioni in giorni distinti. M. G. Il gruppo dei partecipanti all’evento culturale a Firenze, con visite effettuate il 6 e il 13 ottobre 2012 Dicembre 2012 39 ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno ALBERO DELLA SOLIDARIETÀ 2012 Lettera inviata da Suor Lucia Sabbadin, promotrice di uno dei progetti sostenuti dall’iniziativa dell’Albero della Solidarietà. Pier Maria Baldi, Suor Lucia Sabbadin e Luigi Gori Dicembre 2012 40 DALLA PARTE DEGLI ULTIMI NEL CARCERE DI YAOUNDÈ Suor Lucia Sabbadin ogni cella vi abitano 50-60 reclusi. Incredibile ma vero! Il sovraffollamento, naturalmente, ha delle conseguenze immediate ed evidenti; mancanza di spazio vitale, promiscuità, malattie respiratorie e soprattutto cutanee, per carenza di igiene e clima torrido del paese, ma anche malnutrizione, violenza e altri problemi psichici. Ecco nei dettagli il progetto che Suor Lucia Sabbadin ci illustra per realizzare un intervento nel carcere di Yaoundè in Camerun, nella prigione centrale di NKONDENGUI. I l carcere di Yaoundè, denominato PRISON CENTRALE DE NKONDENGUI è la struttura carceraria della capitale del Camerun (Africa Centrale). Costruito diversi anni fa, avrebbe dovuto contenere circa 800 detenuti. Attualmente la stessa struttura accoglie 3.900 detenuti, di cui la maggior parte giovani e tra questi anche dei minorenni. Molti di essi sono in attesa di giudizio e, purtroppo, spesso trascorrono mesi ed anche anni prima di essere giudicati. I detenuti sono essenzialmente dei camerunesi, ma alcuni provengono dai paesi limitrofi (Ciad, Centr’Africa, Congo, Gabon, ecc). La struttura carceraria è divisa in 13 quartieri. Quelli più sovrafollati e che creano seri problemi per chi vi abita sono i quartieri 8 e 9, denominati “KOSOVO” con circa 1.300 detenuti per quartiere. Le dimensioni di un quartiere sono di 50 metri di lunghezza e 25 metri di larghezza. Nel quartiere c’è uno spazio centrale che funziona da cortile e una serie di locali (celle) per la notte. Ogni cella misura 5 metri per 5 metri. Le celle sono 27 e in Una “presenza materna” per tanti fratelli disperati In questo ambiente di miseria umana, materiale e spirituale, vi lavorano alcune religiose: c’è chi accompagna i minorenni, altre offrono lezioni di catechesi, alfabetizzazione, altre insegnano qualche attività manuale. Tra queste, tre religiose italiane, suor Luisa Durigon, suor Franca Leone, infermiere, e suor Lucia Sabbadin, medico, membri di tre congregazioni diverse (Divina Volontà, Santa Famiglia di Bordeaux e Dorotee di Don Luca Passi) da anni prestano ser- Dicembre 2012 41 ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno vizio come equipe sanitaria, collaborando e sostenendosi a vicenda per far fronte ai tanti problemi di ogni giorno dei loro assistiti. Oltre al servizio di cure mediche e di accompagnamento che offrono ai carcerati, soprattutto curando le piaghe, dando loro le medicine necessarie e spesso anche mettendo a disposizione un complemento alimentare per i più fragili e per coloro che non hanno nessun familiare in zona, l’equipe sanitaria delle tre suore si è preoccupata di cercare aiuti presso dei benefattori esterni per costruire delle toilette decenti, installare la luce elettrica in alcuni quartieri e fare altri interventi specifici per migliorare le condizioni di vita di questi fratelli. sempre più rari e meno consistenti. Ci si chiede allora come poter continuare ad offrire quel minimo di aiuto, preziosissimo, finora offerto. L’equipe offre assistenza sanitaria gratuita a tutti i detenuti demuniti, praticamente alla quasi totalità. Ogni lunedì, mercoledì e venerdì, si consegnano le medicine ai carcerati che sono stati consultati dal medico o dagli infermieri, si verificano se le prescrizioni corrispondono ai sintomi, si fanno le medicazioni delle piaghe, sempre numerose e spesso gravi, si applicano le perfusioni a chi è gravemente ammalato e si fa fronte alle urgenze che non mancano mai. L’obiettivo del progetto è continuare a dare dignità e speranza a queste persone detenute nella Prigione di Nkondengui, che vivono in situazione di estrema miseria, precarietà ed abbandono. Essere, per quanto possibile, un piccolo segno dell’Amore del Signore. Purtroppo, a causa della grave crisi finanziaria mondiale, da un po’ di tempo l’equipe delle tre sorelle è confrontata a delle serie difficoltà materiali, perché gli aiuti che ricevevano si stanno facendo Dicembre 2012 42 Il Melograno ATTIVITÀ SOCIALE Una volta al mese, un dentista ed un oculista prestano servizio, come volontari alla prigione per chi avesse bisogno. Sono numerosi i detenuti che soffrono di mal di denti e che hanno bisogno del dentista per una estrazione dentaria o dell’oculista perché han seri problemi di vista. A queste persone viene offerto un piccolo compenso, per coprire le spese del taxi. L’equipe offre, inoltre, un supplemento alimentare a circa 150 carcerati (malati gravi, tubercolotici e malnutriti, malati di AIDS, malati psichici del quartiere 2 e malati ricoverati per qualche giorno in infermeria.) È da sottolineare che l’alimentazione che passa la prigione è costituita da un pugno di fagioli ed alcuni grani di mais bollito, una volta al giorno. Tutti i giorni si offre un complemento alla razione alimentare che la prigione offre: giovedì e domenica un piatto di riso, fagioli, e un po’ di pesce. Gli altri quattro giorni si mette a disposizione dei malati un panino imbottito di margarina o di cioccolata. Sono sempre le tre suore che provvedono all’acquisto dei generi alimentari (riso, olio, pane, fagioli, arachidi, conserva, margarina, ecc.). Alcuni prigionieri degni di fiducia aiutano ogni giorno nella preparazione e distribuzione dei pasti, nonché nel servizio sanitario, soprattutto nella medicazione delle piaghe. A loro, in segno di incoraggiamento, si offre un modesto contributo settimanale. Per l’acquisto delle medicine e delle varie cure mediche servono 500 Euro al mese. L’assistenza alimentare richiede, essa pure, circa 500 Euro al mese. Dobbiamo però dire che la Provvidenza viene puntualmente in nostro aiuto e, mai ci siamo sentite abbandonate: quando siamo sprovviste di mezzi, c’è sempre qualcuno che si fa vivo per offrire un contributo, quello di cui avevamo proprio bisogno! Questo progetto è come una rispoDicembre 2012 43 ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno sta al messaggio del Papa Benedetto XVI in occasione della quaresima 2012, “Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci nelle buone opere”. Restiamo fiduciose che persone di buona volontà, che già ci sostengono nella nostra opera di carità verranno ancora in nostro aiuto. Fin d’ora ringraziamo di cuore ed assicuriamo la preghiera nostra e dei nostri assistiti. Suor Lucia Sabbadin Equipe sanitaria «Le tre sorelle» Carcere di Yaoundè / Camerun Dicembre 2012 44 Conferenza culturale “DENARO E BELLEZZA” Gianni Boccardi stesse parole del relatore) affrontava: “la nascita del moderno sistema bancario nella Toscana e nelle Fiandre a cavallo tra il ‘300 e il ‘400 e lo stretto legame fra la ricchezza e la fioritura di una splendida stagione artistica. Infatti l’intrecciarsi di vicende economiche e culturali, ma anche di valori spirituali, conseguenti alla connotazione per lo più negativa data dalla Chiesa all’uso del denaro, ha contribuito con il passare degli anni allo sviluppo di un mecenatismo e di una committenza artistica che ha liberato la ricchezza da un’accezione negativa, per legarla al concetto di Bellezza. “Fare i soldi” è diventato per la classe mercantile un motivo di lustro, soprattutto se usati bene, come nell’acquisto di libri e di oggetti d’arte. Al timore del modo in cui le monete sono state guadagnate è subentrato allora lo scopo nobile per cui sono state usate. Questo, però, non ha posto fine alla critiche nei confronti della ricchezza quando il denaro si è tradotto in un lusso eccessivo, al quale si è opposto fino alla morte il Savonarola con la sua predicazione”. Il Prof. Siro Innocenti Gianni Boccardi L AMMINISTRATORE BCC MASIANO e serate culturali, incentrate sulle conferenze del Prof. Siro Innocenti, sono ormai diventate una consuetudine molto apprezzata dai soci della BCC Masiano. La grande passione per la cultura e le sue bellezze, unite alla profonda conoscenza della materia e alla precedente esperienza di insegnante, fanno di Siro un perfetto “divulgatore” di cultura, che riesce ad appassionare il pubblico con un’esposizione chiara e di facile comprensione, non limitata alla “semplice” descrizione dell’opera d’arte, ma collocandola nel proprio tempo in un quadro completo, arricchito da riferimenti e aneddoti su fatti, personaggi e costumi che l’hanno ispirata o che da essa sono stai influenzati. Quest’anno la conferenza, dal titolo “Denaro e Bellezza”, ha preso spunto da una mostra allestita recentemente a Palazzo Strozzi e, come al solito, ha visto un’ampia e interessata partecipazione. Il tema particolarmente interessante (per usare le “Il cambiavalute e sua moglie” (1514) del pittore fiammingo Quentin Metsys (1466-1530), conservato nel Museo del Bargello a Firenze Dicembre 2012 45 ATTIVITÀ SOCIALE Il Melograno MARKETING Il Melograno LA CENTRALITÀ DELLA PERSONA UMANA RIFERIMENTO COSTANTE NELL’ATTIVITÀ DELLA BCC DI MASIANO L a profonda conoscenza dei propri Soci e Clienti è sicuramente un elemento distintivo per quelle banche, come quella di Masiano, che traducono nella quotidiana operatività i principi ed i valori presenti nel proprio “DNA” ed elencati nello Statuto. È attraverso questo scambio di relazioni che si crea valore nel reciproco rapporto fra Banca e Cliente, presupposto fondamentale per la piena realizzazione del carattere della mutualità esterna, che rappresenta un unicum nel panorama bancario. Le reti e le relazioni che si instaurano fra i soggetti alimentano la formazione del capitale sociale, inteso come patrimonio umano ricco di informazioni preziose per erogare un servizio sempre più rispondente alle esigenze dei propri Soci e Clienti. La Banca di Masiano intende quindi declinare con concretezza il fondamentale principio contenuto all’interno della Carta dei Valori, fondato sulla centralità della persona umana: “Il Credito Cooperativo ispira la propria attività all’attenzione e alla promozione della persona… [ed] investe sul capitale umano - costituito da soci, dai clienti e dai collaboratori - per valorizzarlo stabilmente”. La ricerca di una continua valorizzazione della propria clientela si può perseguire, infatti, attraverso una migliore conoscenza delle esigenze bancarie e finanziarie dei singoli, al fine di dotare la Banca di un catalogo prodotti in grado di preservare ed incrementare il grado di soddisfazione della medesima. Ed è proprio grazie anche ai continui feedback, suggerimenti, spunti propositivi ricevuti, che può essere perseguito al meglio l’obiettivo Andrea Lippi enunciato; essi rappresentano infatti un fondamentale stimolo per lavorare con professionalità e passione, nonché un imprescindibile elemento sul quale impostare analisi e ricerche che afferiscono all’area del marketing territoriale. Ciascun Socio e Cliente potrà quindi avvalersi di un consulente dedicato presso la propria filiale di riferimento, al quale potrà esporre le proprie necessità, i progetti futuri ed al quale potrà rivolgersi per poter usufruire di un servizio qualificato e personalizzato. Stare in contatto con il territorio e con le persone che vi abitano, conoscerle a 360 gradi, rafforzare la collaborazione e fornire un supporto sempre maggiore nella scelta dei prodotti più adatti alle proprie esigenze rappresentano le vie che la Banca di Credito Cooperativo di Masiano vuole percorrere al fianco dei propri Soci e Clienti per fronteggiare le difficoltà del periodo economico che stiamo attraversando. La Banca di Masiano desidera pertanto ringraziare i propri interlocutori per il coinvolgimento e la cooperazione mostrata, a consolidamento del rapporto di fiducia fino ad oggi instauratosi, con l’auspicio che questo pregiato flusso relazionale possa sempre più alimen- tarsi nel tempo, per la creazione di valore economico, sociale e culturale a beneficio della comunità locale e di tutto il territorio di riferimento. Andrea Lippi RESPONSABILE AREA MERCATO Dicembre 2012 46 Presidenza e Direzione Generale: Masiano Via di Masiano, 6/a Tel. 0573 98411 Ufficio Soci [email protected] Agenzie Operative: Masiano Via di Masiano, 6/a Tel. 0573 984135 Bottegone Via Andrea Doria, 13/e Tel. 0573 545881 Casalguidi Cantagrillo Via Montalbano, 347 Tel. 0573 929378 Agliana Piazzetta Enrico Caruso, 23 Tel. 0574 675079 Quarrata Via Montalbano, 79 Tel. 0573 775491 Pistoia Viale Adua, 80 Tel. 0573 37291 Sportelli ATM: • Via Statale, 168 51038 Olmi (PT) • Via Ramini 51100 Ramini (PT) • Via Bonellina, 197 51100 Pistoia (PT)