n°13
DICEMBRE 2012
Il Melograno
Periodico della Banca di Credito Cooperativo di Masiano. N. 13 Anno 2012. Autorizzazione del Tribunale di Pistoia n. 473 del 14/12/95. Spedizione in A.P. 70% Filiale di Pistoia.
PERIODICO DI CULTURA, INFORMAZIONE
E VALORI SOCIALI DELLA
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI MASIANO
In questo numero:
Una scuola italiana
per stranieri
Gli eventi culturali
di Bcc Masiano
Il socio famoso:
Valerio Magnini
sommario
in questo numero
COMITATO DI
REDAZIONE:
Pier Maria Baldi
Gianni Boccardi
Patrizio Felci
Luca Gori
Simona Giuliani
Maurizio Gori
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
Pier Maria Baldi
Gianni Boccardi
Patrizio Felci
Simona Giuliani
Andrea Lippi
Andrea Cacciarini
Angelo D’Arcangeli
Luca Felci
Marco Gasperini
Jacopo Golisano
Massimo Gori
Maurizio Gori
Riccardo Innocenti
Alessandro Pieralli
Renato Risaliti
Suor Lucia Sabbadin
Raffaele Totaro
● VITA
DELLA BANCA
● ATTIVITÀ
SOCIALE
Editoriale del Presidente
pag. 3
Intervista a Massimo Meoni
pag. 4
Basilea III
pag. 5
Uno sguardo verso il futuro
pag. 7
Attività ricreative dei soci 2012
pag. 36
Assemblea bilancio Federazione
Toscana BCC
Cena sociale in Cattedrale
pag. 37
pag. 8
“L’ultima notte prima del
nuovo mondo”
Programma delle attività
sociali 2013
pag. 38
pag. 10
Un giardino pistoiese per una
scuola colpita dal terremoto
Visita alla Basilica e al
Museo di S. Croce
pag. 39
pag. 12
Albero della Solidarietà 2012
pag. 40
Emergenza terremoto in Emilia
pag. 13
Solidarietà nel carcere
di Yaoundè
pag. 41
Conferenza su “Denaro e
Bellezza”
pag. 45
● TERRITORIO
Perché una persona diventa
socio di Bcc Masiano
pag. 30
Il socio famoso: Valerio Magnini pag. 34
Ricordi d’infanzia
pag. 15
Il beato Toniolo
pag. 17
● MARKETING
pag. 20
La centralità della persona umana,
riferimento costante nell’attività
della Bcc di Masiano
pag. 46
Scuola italiana per stranieri
a Bottegone
Attraverso il verde dei vivai
pistoiesi
Il ceppo fiorito
● ECONOMIA
pag. 22
pag. 23
LOCALE
Niente prestiti e tassi di interesse
alti. Tutta colpa delle Banche?
pag. 24
Il debito pubblico
questo (s)conosciuto
pag. 28
“Il Melograno”, periodico della Banca di Credito Cooperativo di Masiano.
Direttore Pier Maria Baldi.
Direttore Responsabile Marco Maria Gulli.
N. 13 Anno 2012.
Autorizzazione del Tribunale di Pistoia n. 473 del 14/12/95.
Spedizione in A.P. 70% Filiale di Pistoia.
Realizzazione a cura di:
La foto di pag. 4 è stata gentilmente
concessa da Massimo Meoni
La foto delle pagg. 8 e 9 sono di Alessio
Ridi
Le foto delle pagg. 3, 12, 21, 25, 26, 34 e
45 sono di Simona Giuliani
Le foto di pag. 22 sono state gentilmente
concesse dalla Polisportiva Bonelle
Le foto delle pagg. 30, 31, 32, 33 e 37
sono di Giancarlo D’Emilio
Le foto delle pagg. 41, 42, 43 e 44 sono
state gentilmente concesse da Suor Lucia
Sabbadin
L’Editore si dichiara disponibile a
riconoscere eventuali diritti relativi ad
immagini di cui non fosse stato possibile
rintracciare gli autori.
Editoriale
del Presidente
Pier Maria Baldi
Q
uesto 2012 è stato sicuramente un anno
ancora più problematico dei precedenti dal punto di vista economico: la crisi,
ormai, ha coinvolto praticamente tutti i settori.
Le aziende si trovano in difficoltà e soltanto pochissime sono in grado di fare investimenti, molte
persone vivono momenti difficili per la perdita del
lavoro o per un’occupazione precaria, i giovani raramente hanno occasioni di lavoro e sono preoccupati per il loro futuro.
Tanti clienti, loro malgrado, non riescono a rispettare gli impegni assunti, e la banca, che ha dovuto far fronte a perdite notevolmente superiori
al passato, continua a sostenere il territorio, ma,
essendo un’impresa che deve garantire soprattutto i propri soci e i depositanti, non può finanziare
chi non ha merito creditizio.
La nostra banca di credito cooperativo reinveste
sul proprio territorio la quasi totalità della liquidità che raccoglie dai risparmiatori, in particolare ha
aumentato, al 30% del totale, la percentuale degli
impieghi concessi alle famiglie.
Nonostante le risorse siano diminuite, il Consiglio ha fatto il possibile per mantenere invariati gli
interventi a sostegno delle associazioni di volontariato, ma anche di quelle culturali e sportive, non
dimenticando le scuole e le parrocchie.
In particolare ha più che raddoppiato il plafond
messo a disposizione del microcredito pistoiese
per dare una mano a chi si trova in difficoltà e non
può accedere al credito ordinario, ha sostenuto la
manifestazione sociale “Albero della Solidarietà”,
giunta ormai alla dodicesima edizione, e ha portato avanti la consueta attività con la compagine
sociale.
Come sempre tutto l’impegno e le capacità degli amministratori sono volte a far percepire la
banca come partner affidabile, vicina alle persone e alle aziende. Abbiamo constatato, e per noi
è motivo di grande soddisfazione, che la BCC di
Masiano è sempre più radicata e apprezzata sul
territorio: nonostante il momento particolare nel
2012 la raccolta è aumentata ancora più del budget
programmato e molti clienti hanno fatto domanda
per diventare soci della banca: la compagine sociale è aumentata in modo significativo tanto da
superare la quota di 2.000 unità.
Dobbiamo affrontare il futuro portando avanti
una politica aziendale in linea con la nostra storia
e i principi e i valori del credito cooperativo, consapevoli di avere le capacità per superare le difficoltà che dovremo affrontare, sfruttando quelli
che da sempre sono i nostri punti di forza: la professionalità dei nostri collaboratori, il patrimonio,
il radicamento sul territorio, ma soprattutto la fiducia e il sostegno convinto dei soci.
Pier Maria Baldi
PRESIDENTE
BCC MASIANO
Dicembre 2012
VITA DELLA BANCA
Il Melograno
VITA DELLA BANCA
Il Melograno
INTERVISTA A
MASSIMO MEONI,
NUOVO CONSIGLIERE DI BCC MASIANO
A
bbiamo incontrato il Dott. Massimo Meoni, da pochi mesi neo consigliere della
Banca di Credito Cooperativo di Masiano, scambiando con lui alcune riflessioni sulla sua
nuova carica ed anche opinioni sulla situazione
bancaria, in un’epoca di crisi quale quella che stiamo vivendo.
Raffaele Totaro
ziali difficoltà, apprendere i nuovi meccanismi ed
adattarsi immediatamente alla nuova mansione.
Le soddisfazioni più grandi al momento sono riuscire a far quadrare i conti e riuscire a dare l’immagine della Bcc come una Banca solida e compatta,
visto il difficile momento
Dott. Meoni, esuliamo dall’argomento principale dell’intervista e ci dica: riuscirà l’Italia a superare questo momento di crisi economica?
Guardi non credo che la fine della crisi sia immediata, comunque vicina, questo lo penso. Ne è
un esempio la città di Pistoia, dove la crisi si è fatta
sentire, ma dove ci sono ampi margini di ripresa e
sviluppo. Bisogna essere fiduciosi.
Dott. Meoni, lei è stato nominato da poco consigliere della Bcc di Masiano. Come sta vivendo
questa nuova esperienza?
Indubbiamente, come tutte le nuove esperienze, la vivo come una novità assoluta, dato che per
me è la prima volta da consigliere; questo mi ha
permesso di vedere il mondo bancario con occhi
diversi, rispetto a come lo si vede da fuori. A volte
si può essere abituati a percepire la Banca come un
oggetto misterioso, quasi ritroso a concedere fondi
o garanzie, come un qualcosa di inarrivabile per il singolo cittadino. Invece vivendo la situazione dall’interno hai il sentore
e la certezza che il mondo bancario funziona esattamente come un’azienda di altro
settore: ha le proprie difficoltà, concede i
propri prestiti, importa ed esporta al pari
di altri istituti, ne più ne meno.
Raffaele Totaro
REDATTORE
Cosa si aspetta da questo incarico?
Mi aspetto di proseguire quel rapporto
con enti ed istituzioni che già avevo coltivato con il mio mestiere di commercialista;
quindi mi auguro di mettere la mia esperienza e le mie conoscenze al servizio della
Banca, così come la mia professionalità.
Ha avuto delle difficoltà nell’approcciarsi alla nuova carica? Sta avendo delle
soddisfazioni?
Come tutte le cose nuove, è logico che
si necessiti di un periodo di ambientazione
unito ad un solido percorso di formazione
che la Banca mette a nostra disposizione.
In questo modo si può sopperire alle ini-
Massimo Meoni, nuovo consigliere di Bcc Masiano
Dicembre 2012
BASILEA III
NUOVI CRITERI OPERATIVI PER LE BANCHE,
MAGGIOR TUTELA PER I CONSUMATORI
I
l sistema finanziario, con le banche quali attori principali, è elemento sempre più essenziale della nostra società, tanto che il suo andamento influenza sempre più la vita di tutti i giorni:
basti pensare a come la crisi finanziaria di pochi
anni fa si sia rapidamente estesa all’economia reale, producendo tuttora effetti negativi.
La comunità internazionale aveva già ben chiara l’importanza del settore, tanto da averne già da
tempo promosso una regolamentazione; correva
l’anno 1988 ed a Basilea veniva firmato un primo
storico accordo: si sanciva, in breve, l’obbligo per
le banche di accantonare un patrimonio (c.d. di vigilanza) nella misura dell’8% del capitale erogato,
allo scopo di garantire solidità alla loro attività:
parte del patrimonio diventava infatti non impiegabile e fungeva da garanzia per tutta quella parte
che invece veniva distribuita
sotto varie forme (prestiti, mutui, strumenti finanziari, obbligazioni, ecc…).
Con l’andare degli anni, sorsero i primi problemi: rilevante
era il fatto che tale accantonamento non considerasse il grado di rischiosità delle operazioni intraprese, così che, che il capitale fosse erogato a favore di
aziende prossime al fallimento,
o in forte espansione, questo
non rilevasse ai fini del conteggio.
Per ovviare a tale problema
si giunse, nel 2001, ad un nuovo accordo, molto più raffinato,
denominato Basilea II: si prevedeva in sostanza
che gli impieghi bancari fossero ponderati ad un
grado di rischio (operativo, di credito e di mercato) frutto di complesse valutazioni (rating) sulla
clientela. Attività più rischiose avrebbero implicato maggiore consistenza del patrimonio di vigilanza da accantonare e, conseguentemente, la diminuzione delle risorse da dedicare agli impieghi,
Luca Felci
con un peggioramento delle condizioni di accesso
al credito al fine di salvaguardare la redditività
bancaria (se si erogano meno prestiti, si erogano
ad un prezzo più alto).
Questo sistema sembrava efficiente, ma la
smentita è arrivata dalla crisi 2008. Si è quindi tornati intorno ad un tavolo ed al 12 settembre 2010
ecco pronto un ulteriore affinamento della normativa: Basilea III.
Gli elementi principali dell’accordo si possono
così schematizzare:
1. Accrescimento e miglioramento qualitativo
del patrimonio di vigilanza richiesto.
Occorre premettere che il patrimonio di vigilanza è suddiviso in tre aree fondamentali, in ragione della loro attitudine alla copertura di eventuali
perdite. Si passa dal “common
equity”, il più solido, al “tier 1”
e al “tier 2”, quest’ultimo comprendente le attività più volatili.
Orbene, sebbene il requisito
complessivo del patrimonio di
vigilanza rimanga all’8%, viene rafforzata la percentuale relativa alle attività più sicure: il
“common equity” passa dal 2 al
4,5% e con il tier 1 si dovrà complessivamente arrivare almeno
al 6 dell’8% totale previsto.
Inoltre sono stati riviste le
attività che possono essere incluse in ogni area, soprattutto
per il “common equity”, che
accoglierà solo capitale versato, riserve ed utili,
scremando elementi di minor solidità quali avviamento e immobilizzazioni immateriali.
Le nostre banche
sono generalmente
caratterizzate
dalla prevalenza
dell’attività di
intermediazione
creditizia a favore
di famiglie ed
imprese
2. Riduzione del rischio di liquidità.
Per far fronte a richieste di liquidità improvvise
è fatto obbligo per le banche di instituire una sorta
di cuscinetto (buffer) che assicuri in ogni momen-
Dicembre 2012
VITA DELLA BANCA
Il Melograno
VITA DELLA BANCA
Il Melograno
to il soddisfacimento di tali richieste.
Tale cuscinetto sarà composto dalle medesime
attività previste per il “common equity”, ovvero
le più solide e servirà ad assicurare che in ogni
momento il cliente possa rendere liquidi i propri
investimenti bancari.
le banche si dovranno uniformare ai nuovi criteri. L’adeguamento immediato avrebbe comportato per le banche il sostenimento di tutti i costi in
un’unica volta, con un’inevitabile peggioramento
delle condizioni di credito per la clientela, cosa
non certo auspicabile in questo periodo. Le nuove disposizioni entreranno invece in vigore gradualmente, fino a divenire totalmente a regime
nel 2020, spalmando in un decennio gli oneri per
il sistema e tutelando così le possibilità dei consumatori.
3. Misure contro la prociclicità del sistema.
Problema gravoso del sistema finanziario è la
tendenza ad amplificare le oscillazioni del ciclo
economico: in sostanza, in periodi floridi, il coefficiente di rischio per la ponderazione delle attività
è tendenzialmente basso, il che implica un livello
minore del patrimonio di vigilanza e quindi maggiori possibilità di erogazione per la banca e credito più accessibile e meno costoso per il cliente;
al contrario, in periodi di crisi, il coefficiente di rischio aumenta, il livello richiesto di patrimonio di
vigilanza sale, con il risultato di maggiori costi e
difficoltà per l’accesso al credito.
Per ovviare a questo problema, Basilea III prevede l’introduzione di un altro cuscinetto (buffer)
da formare nei momenti favorevoli e da cui poi
attingere nelle fasi negative, in modo da limitare il
più possibile il variare delle condizioni di accesso
al credito.
Tutto questo che ripercussioni avrà sul sistema
finanziario italiano? Occorre dire che partiamo
leggermente in vantaggio rispetto ad altri concorrenti europei: le nostre banche sono infatti generalmente caratterizzate dalla prevalenza dell’attività
di intermediazione creditizia a favore di famiglie
ed imprese, piuttosto che verso la gestione di strumenti finanziari di vario genere; questo si traduce
in patrimoni assai più solidi che, nella maggioranza dei casi, rispettano già i nuovi requisiti.
Si stima quindi che Basilea III costerà al sistema italiano circa 20 miliardi di euro, contro i 50 di
quello tedesco e gli oltre 100 previsti per Francia e
Regno Unito.
4. Transazione graduale.
Dato il contesto di crisi in cui ci troviamo, parte importante di Basilea III è la gradualità con cui
Luca Felci
REDATTORE
Dicembre 2012
UNO SGUARDO
VERSO IL FUTURO:
I PROCESSI DI LAVORO COSTRUISCONO
I FABBISOGNI FORMATIVI
È
possibile collegare le conoscenze tecniche, i
processi di lavoro e la formazione in un’ottica integrata di gestione delle risorse?
La risposta è affermativa ed è il punto di arrivo
del progetto Aris/KADMA. Il 27 settembre scorso, in occasione dell’annuale workshop ABI Lab
“(RI)ORGANIZZIAMO LA BANCA”, incentrato
come di consueto su Back Office e Processi Bancari, Cristina Martinelli e Alessandro Pieralli hanno
presentato l’architettura di un progetto iniziato
un anno fa, ad una platea composta da esponenti
provenienti da tutto il sistema bancario nazionale.
Titolo dell’intervento è stato “Le conoscenze integrate ai processi di lavoro”.
L’obiettivo principe di questo progetto è stato
quello di riuscire a performare la rilevazione dei
fabbisogni formativi sulle reali esigenze delle persone. Per fare questo, la Federazione si è avvalsa
dell’esperienza maturata nell’ambito dei processi
di lavoro e, partendo da un catalogo predefinito,
ha provveduto a collegare le
conoscenze tecniche alle attività sensibili su ogni flusso di
lavoro.
Con questo primo step di
lavoro si è messo in collegamento l’ambito organizzativo
con l’impianto metodologico
delle conoscenze. I passaggi
ulteriori intrapresi sono stati
due: da una parte, attraverso una serie di procedure
informatiche, si è potuto far
effettuare un’autorilevazione del proprio grado di possedimento delle conoscenze
da parte dei colleghi; l’altro
passaggio è stata l’analisi,
anche in ottica di formazione e sviluppo professionale,
delle informazioni derivate
dall’autovalutazione.
Alessandro Pieralli
I risultati ottenibili permettono alle aziende di
avere una mappatura puntuale dei principali gap
conoscitivi e quindi pianificare degli interventi
sempre più efficaci e mirati in termine di formazione e addestramento; per la Federazione rappresentano indubbiamente una base dati sulle reali
esigenze formative dei colleghi, permettendo una
progettazione della formazione ancora più calata
sulle realtà aziendali.
L’integrazione delle informazioni, il passaggio
da dipendente ad utente attivo nella definizione
dei propri fabbisogni, il filo rosso che collega i processi di lavoro, la formazione e le conoscenze tecniche rappresentano non solo un punto d’arrivo
della gestione delle risorse umane in azienda; ma
raffigurano anche la base da cui far partire le strategie di sviluppo dell’azienda. Con uno sguardo
verso il futuro.
Alessandro Pieralli
DIPENDENTE FEDERAZIONE TOSCANA BCC
Alessandro Pieralli e Cristina Martinelli
Dicembre 2012
VITA DELLA BANCA
Il Melograno
VITA DELLA BANCA
Il Melograno
ASSEMBLEA DI BILANCIO
PER LA FEDERAZIONE TOSCANA
BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO
S
BCC, continua il sostegno
ai territori nonostante la crisi:
+3,2% gli impieghi erogati
alla clientela.
In forte aumento il numero dei soci
delle banche associate,
oltre quota 85.000 (+15%).
Utile netto consolidato regionale
in ripresa, a 26 milioni (+49,8%).
i è svolta sabato 9 giugno, presso l’Auditorium della Banca di Credito Cooperativo
di Vignole a Quarrata (Pt), l’Assemblea annuale della Federazione Toscana Banche di Credito Cooperativo, per l’approvazione del bilancio
2011.
Il presidente Florio Faccendi ha illustrato i dati
del Movimento regionale ai vertici delle 28 banche
associate e del Credito Cooperativo nazionale, ai
rappresentanti della filiale di Firenze di Banca
d’Italia ed ai numerosi ospiti ed invitati.
Al 31-12-2011 gli impieghi alla clientela erogati
dalle 28 BCC a sostegno delle economie locali sono
Florio Faccendi
Dicembre 2012
saliti a 9,99 miliardi di euro, con un incremento
del 3,2% rispetto al 2010, doppio rispetto a quello
del sistema bancario nel suo complesso, e pari ad
una quota di mercato dell’8,2%.
La raccolta diretta ha raggiunto i 10,67 miliardi
di euro (+0,9%), per una quota di mercato regionale
del 9,7%.
In crescita l’utile netto consolidato che è risalito
a 26,1 milioni di euro (+49,8%), il numero di filiali
(oggi 302 con un +2,3%) ed i dipendenti (2.472, con
un +1%). In forte aumento i soci (superano ormai
quota 85.000) ed i clienti (605.000). Il Movimento
del Credito Cooperativo si conferma come terza
realtà del sistema bancario regionale.
Florio Faccendi ha dichiarato: “Il forte aumento
dei soci e dei clienti delle nostre banche, che nel 2011
sono cresciuti rispettivamente del 15% e dell’8%,
conferma che nei nostri territori c’è sempre più voglia
e bisogno di cooperazione. Ed è proprio nei momenti
di crisi che le BCC perseguono ancora di più sentieri
di vicinanza e coerenza con le comunità in cui sono
nate e continuano ad operare, perché ne sono parte
integrante”.
Il Direttore Generale di FTBCC, Roberto Frosini,
ha posto un forte richiamo a mantenere ben saldi
i principi ispiratori del credito cooperativo. Ed ha
evidenziato: “Pur nelle difficoltà del 2011 e nonostante
la crisi che interessa l’intero sistema bancario, le BCC
non hanno mai smesso di erogare credito alle piccole
imprese ed alle famiglie, confermando il loro ruolo di
banche locali a sostegno dello sviluppo dell’economia
reale. L’incremento degli impieghi in una misura
doppia rispetto al mercato bancario lo testimonia
concretamente nei nostri numeri”.
È intervenuto Gianni Salvadori, Assessore
all’Agricoltura della Regione Toscana, che ha
sottolineato: “La Regione ha bisogno di banche come
le BCC che fanno raccolta e, soprattutto, impieghi nel
territorio della nostra Toscana; le banche di credito
cooperativo hanno da sempre un rapporto diretto e
privilegiato con le medie imprese ed anche in questo
possono essere un partner fondamentale per la
Regione”.
Il Presidente di Federcasse, la Federazione
nazionale delle BCC, Alessandro Azzi, ha
esordito ricordando, da sempre, il ruolo chiave
della Federazione Toscana per l’intero Movimento
del Credito Cooperativo. In questi tempi duri - ha
detto agli intervenuti - tutti insieme dobbiamo agire
da cittadini e da cooperatori di credito, proponendo le
nostre istituzioni come motore di sviluppo per i nostri
territori, per una crescita che riparta dal basso. Sta
anche a noi dare un messaggio di impegno e speranza
perché il Paese intero superi questa fase di difficoltà:
economia, credito e fiducia devono essere intrecciati”.
Andrea Cacciarini
DIPENDENTE FEDERAZIONE TOSCANA BCC
Alessandro Azzi
Dicembre 2012
VITA DELLA BANCA
Il Melograno
VITA DELLA BANCA
Il Melograno
L’ULTIMA NOTTE PRIMA
DEL NUOVO MONDO
(terza parte)
I
sogni sono come una patina che ammanta la
realtà, lo specchio d’acqua che osserviamo,
rimirandoci. Restituiscono quello che desideriamo, una versione della realtà più onirica, quasi
ovattata, ma che, nel momento in cui l’acqua si increspa, si arriccia su se stessa e alla fine, si dissolve.
Monica aveva passato i primi ventotto anni della sua vita specchiandosi nel mare dei suoi sogni.
Il vento causato dal passare dei giorni ne aveva
poi increspato la superficie. Gli anni ne avevano
spazzato via le immagini.
E Monica aveva inseguito il futile. Il superfluo.
Aveva svuotato il senso del suo quotidiano e ne
aveva farcito l’interno di atteggiamenti frivoli.
La curiosità era stata sostituita dalla noia.
La noia era diventata apatia.
Si era fatta un amante (“Oddio, mica sarà una colpa?”)
Ma la colpa non era solo sua. Lo sbaglio era anche di chi aveva permesso di spirare a quel vento
che aveva spazzato via i suoi sogni. In due parole:
suo marito.
Marco aveva preferito il lavoro. Sempre e solo
il suo lavoro. Si erano conosciuti che erano due
Alessandro Pieralli e
Angelo D’Arcangeli
ragazzini. Negli occhi solo il futuro. Nel cuore la
consapevolezza di non poter fare a meno l’uno
dell’altra.
Poi Marco aveva conosciuto suo padre, Fausto. Lui che era stato per trent’anni il Presidente
di una grande azienda. Lui che aveva disertato la
comunione di sua figlia per un Consiglio d’Amministrazione. Lui che aveva preso sotto la sua ala
protettrice proprio Marco e lo aveva instradato
semplicemente verso una vita in cui esisteva solo
il lavoro. Solo il lavoro.
Il resto una manciata di sabbia che può sfuggirti di mano.
E lei si era trovata sola con Giulia e i fantasmi
dei suoi sogni: la sua voglia di viaggiare, di vivere
di semplicità, di diventare una pittrice. Niente di
tutto questo si era realizzato.
Alla fine, anche a lei, era rimasto in mano un
pugno di sabbia. Questo era quello che rimaneva
dei suoi sogni.
E adesso?
Stai girando per questa grande città. Così grande
che sembra attorcigliarsi su se stessa. Così grande da
fagocitare le persone che la vivono.
Stringeva tra le mani due sacchetti pieni di ve-
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10
stiti: calze, slip sexy, un maglione di lana per l’inverno, un cappello. A casa aveva già delle calze,
degli slip sexy, un maglione di lana per l’inverno
e un cappello. Il senso non stava nell’oggetto, ma
nell’acquisto. Nel poter occupare il tempo. Nel
confonderlo, nell’aggirarne i meccanismi, con la
speranza che la realtà non fosse tanto dura da mostrarle ancora una volta i simulacri dei suoi sogni,
i tumuli che ne seppellivano i resti pietrificati.
Un uomo le passò davanti, squadrandola da
capo a piedi. Era una cosa che le succedeva quotidianamente, perché era una bella donna. Si teneva
bene. Curava il suo corpo. Se l’uomo avesse inventato anche i massaggi per l’anima, lei ne avrebbe
prenotate diverse sedute.
Il sole si specchiava nelle pozze. Le ombre si
confondevano tra loro, creando strani giochi sull’asfalto popolato di piedi che si muovevano veloci, ognuno inseguendo i propri sguardi.
Marco…
Chissà cosa avrà fatto quando ieri hanno dato la notizia dei detriti spaziali.
…probabilmente non avrà ascoltato neanche il telegiornale…
E Giulia?
Non aveva incrociato Giulia, quella mattina.
Soprattutto non era incappata nel suo sguardo.
Così accusatorio. Colmo di veleno, un pungiglione pronto a scattare contro la sua vittima. Contro
di lei.
Che insegnamento ho dato a mia figlia?
Io che volevo che lei non osservasse solo i suoi sogni.
Io che volevo che lei li vivesse.
Li accarezzasse.
Per fortuna che ha trovato la musica.
La sua passione.
Lo specchio della sua anima.
Si muoveva sinuosa sulla strada. Ogni tanto
lanciava un nuovo sguardo ad una vetrina.
Fu in quel momento che si accorse del cellulare
che squillava.
Spostò il peso dei sacchetti su un braccio solo
e quindi, senza perdere di neanche un millimetro
la dignità del suo portamento, riuscì a stringere in
mano il telefono.
Era Marco.
Il sangue le si bloccò per un secondo nelle vene.
Marco non chiamava mai. Per nessun motivo.
Il cuore prese a batterle veloce.
Che cosa poteva essere successo?
“Pronto?” cercò di mantenere un tono di voce
dignitoso.
“Pronto, Monica… Come… Come stai?”
“Che succede, Marco?”
“No, tutto ok…”
“Ah, bene.”
“Volevo sapere se te… insomma… tutto
bene?”
Avvertiva la difficoltà del suo ex marito e la
cosa le dava soddisfazione. Non capiva ancora lo
scopo di quella chiamata, che stava assumendo
dei contorni assurdi.
“Sì… Tutto ok.”
“Senti Monica. Ti chiamo per Giulia…”
La donna aggrottò le sopracciglia.
“Ho una proposta da farti…”
“Dimmi…” il tono incerto di chi si avventura in
un territorio ignoto.
Marco prese un bel sospiro e parlò.
Monica ascoltò in silenzio la proposta di Marco.
Iniziò a sorridere e, con lo sguardo perso nel
sole, pensò. Pensò che spesso il vento sparecchia
il tavolo sul quale hai iniziato a costruire il tuo castello di carte, ma, a volte, ti fa rotolare ai piedi un
pezzo di carta. Lo leggi e quello che ci trovi scritto
ti illumina la giornata. E, se hai fortuna, anche la
vita.
(continua)
Angelo D’Arcangeli e Alessandro Pieralli
DIPENDENTI DELLA FEDERAZIONE TOSCANA BCC
Se vuoi rileggere
la prima parte
del racconto vai a
www.bccmasiano.it/doc/notiziario_122011.pdf,
e sfoglia fino pag.11.
Per la seconda parte vai a
www.bccmasiano.it/doc/notiziario_052012.pdf,
e sfoglia fino pag.12.
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VITA DELLA BANCA
Il Melograno
VITA DELLA BANCA
Il Melograno
UN GIARDINO PISTOIESE
PER UNA SCUOLA EMILIANA
COLPITA DAL TERREMOTO
Maurizio Gori
“A
settembre si va a scuola” è il nome di un
progetto finanziato da Iccrea Bancaimpresa e da alcune Bcc Emiliano-Romagnole. Su richiesta della Bcc Centroemilia è stato
richiesto un aiuto per avere una serie di piante
ornamentali per questo plesso scolastico. Tutte le
Banche di Credito Cooperativo della Provincia di
Pistoia e tra queste la Bcc di Masiano hanno risposto all’appello e si sono attivate per fornire quanto richiesto. Con una collaborazione attivata con
l’Associazione Vivaisti Pistoiesi è stato realizzato
il giardino di una scuola, costruita ex nuovo dopo
il terremoto del maggio scorso nel comune di Cento (Ferrara). Si tratta di 55 alberi di alto fusto, già
adulti, e di 600 arbusti da siepe.
Il nuovo plesso scolastico comprende scuole
elementari e medie, per 6200 mq, e dispone anche
di 15.000 m di terreno circostante dove sono state
collocate le piante inviate da Pistoia.
Maurizio Gori
GIORNALISTA
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EMERGENZA
TERREMOTO EMILIA
POTENZIATO IL PACCHETTO
DI INTERVENTI STRAORDINARI
I
l sistema del Credito Cooperativo italiano,
di fronte all’aggravarsi del tragico terremoto
che ha colpito una vasta area dell’Emilia Romagna, ha potenziato il pacchetto di misure e di
interventi in favore delle famiglie, dei lavoratori,
delle imprese e delle comunità colpite.
Si tratta di un insieme di iniziative che, nel
complesso, hanno un valore economico diretto superiore ai 170 milioni di euro.
In particolare:
Simona Giuliani
milioni a condizioni di particolare favore destinato a supportare sia le esigenze di breve termine sul
circolante, sia le spese per il ripristino, la ricostituzione e la rimessa in piena attività delle aziende
che hanno subito danni in conseguenza dell’evento sismico. Di cui:
a) 40 milioni sotto forma di finanziamenti chirografari con durata fino a 18 mesi.
b) 60 milioni sotto forma di mutui ipotecari/
leasing immobiliari, ovvero leasing strumentali (con durata da definire in funzione della
tipologia dell’intervento, con durata massima 10 anni per i finanziamenti ipotecari e
leasing immobiliari). Le linee a m/t saranno
destinate a sostenere investimenti finalizzati
all’acquisto o alla ricostruzione/ristrutturazione di immobili, impianti o linee di produzione, danneggiati dal terremoto. - Per le aziende che, invece, non hanno subito particolari danni (ma che in ogni caso sono
1. Iccrea BancaImpresa, in collaborazione e su
segnalazione delle BCC del territorio interessato
dal sisma, interverrà con: - la concessione di una moratoria, per capitale
ed interessi, alle aziende che ne faranno richiesta e
per le quali non è pregiudicata la continuità aziendale, per un periodo massimo di 12 mesi mantenendo invariate le condizioni contrattuali; - la messa a disposizione di un plafond di 100
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VITA DELLA BANCA
Il Melograno
VITA DELLA BANCA
Il Melograno
interessate indirettamente dall’evento sismico in
termini di fatturato, commesse perse, ecc.) vi è la
possibilità di usufruire di una rimodulazione dei
piani d’ammortamento alle medesime condizioni
contrattuali.
Tutte le richieste, che godranno dell’esenzione
totale delle spese istruttorie avranno, per la relativa valutazione, un iter istruttorio appositamente
dedicato, che dovrà verificare, tra le altre, il recupero dell’operatività e del rilancio aziendale.
La documentazione di massima da allegare per
le operazioni di investimento:
• Relazione tecnica dei danni subiti sulla base
di una autocertificazione da parte del Legale
Rappresentante della società;
• presentazione di un piano di ristrutturazione
o di spesa necessario al rispristino dell’attività aziendale;
• bilanci della società, unitamente a dati aggiornati infrannuali ove disponibili;
• business plan corredato dalle relative assunzioni di base circa il recupero dell’operatività.
berato la devoluzione a favore delle popolazioni
colpite del gettone di presenza dei Consiglieri e
proposto - con la condivisione delle organizzazioni sindacali - la devoluzione da parte dei 36 mila
dipendenti del sistema del corrispettivo di un’ora
di lavoro, nonché la rinuncia ad almeno un gettone di presenza dei componenti i Consigli di Amministrazione ed i Collegi Sindacali.
Si ricorda, infine, che il 23 maggio Federcasse
aveva attivato a favore delle popolazioni colpite
un programma nazionale di raccolta fondi denominato “Emergenza Terremoto in Emilia” attraverso l’apertura di un conto corrente presso Iccrea
Banca sul quale far confluire le somme che saranno
raccolte. L’IBAN del conto corrente è il seguente:
IBAN IT05 R 08000 03200 000800032001
Simona Giuliani
RESPONSABILE UFFICIO SOCI
2. Il plafond definito da Iccrea Banca Impresa si aggiunge a quello messo
a disposizione dalle singole Banche di
Credito Cooperativo fin dalle prime ore
successive al sisma. In particolare, Banca
Centro Emilia (Ferrara) - che ha filiali nei
luoghi in cui le scosse hanno inferto i colpi
più duri alle abitazioni dei privati, al patrimonio artistico e alle attività produttive - ha stanziato sin da subito un plafond
iniziale di 10 milioni di euro destinato a
finanziare le opere di ricostruzione. La
BCC ha inoltre attivato un’iniziativa di
solidarietà attraverso la sottoscrizione
di un’obbligazione etica, garantita dal
Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti
delle BCC, della durata di 5 anni al tasso
del 3% che andrà a incrementare il plafond già stanziato dalla BCC. Emilbanca
(Bologna) ha invece messo a disposizione
30 milioni per i privati ed altri 30 per le
imprese, con particolare riguardo a quelle agricole, attivando una moratoria di 12
mesi sui finanziamenti che riguardano
immobili danneggiati dal terremoto.
3. Inoltre, lo scorso 25 maggio, il Consiglio Nazionale di Federcasse ha deliDicembre 2012
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RICORDI D’INFANZIA
Renato Risaliti
L
a mia infanzia è strettamente collegata agli
ultimi anni del Ventennio fascista (19401943). Dopo tanti decenni ricordo tre episodi in particolare che esulano, a mio giudizio dalla
persona, e possono assurgere a problemi generali.
Il primo ricordo è collegato con la consegna
della cosiddetta Befana fascista che alla fine si tramutò in una vera e propria beffa. Lo dimostrerò
rievocando i fatti così come li ho vissuti e li ricordo. Era l’Epifania 1940. La II Guerra mondiale era
già iniziata, ma l’Italia non era ancora entrata in
guerra. Quattro mesi dopo ci sarà la famosa “pugnalata alla schiena” della vicina Francia. L’Italia
aveva già avuto il suo bottino in Etiopia, in Spagna e in Albania. Il paese non era assolutamente
pronto, ma i giovani, compresi i miei fratelli, erano già stati richiamati alle armi o stavano per esserlo. E molti di loro che erano riusciti a riportare
“la buccia a casa” ora temevano del nuovo pericolo. Il regime fascista pensò di calmare i timori con
dei doni in occasione della Befana. Ebbene, tutti
i bambini delle scuole di Agliana furono convocati al cinema Verdi per le ore 9 del 6 gennaio. Il
cinema era addobbato con bandiere tricolore con
lo stemma sabaudo e i gagliardetti fascisti. Tutti i
fascisti locali erano vestiti in alta uniforme coi fez.
Stavano aspettando tutti il Federale. Ero seduto
con mio padre in ansiosa attesa mentre i dischi
diffondevano le note di Giovinezza. I minuti passavano, poi le ore e un povero bambino come me
non ne poteva più dalla frenesia, ma mio padre mi
tratteneva a stento. A mezzogiorno mi misi a frignare. Speravo di ricevere un abitino e molti dolci.
Chiedevo a mio padre: “Voglio la Befana, perché
non ci danno la Befana?”. Mio padre minacciò di
darmi un ceffone e poi me lo dette davvero. Mi
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TERRITORIO
Il Melograno
TERRITORIO
Il Melograno
chetai.
All’una passata
finalmente arrivò il
Federale. Alle 13,30
fui chiamato e ricevetti la calza. Grande delusione! C’era
solo un dolce rustico e due arance. La
Befana fascista tanto
agognata alla prova
dei fatti si rivelò una
beffa (fascista)! L’arte del Regime consisteva nel suscitare
attese che poi non si
realizzavano.
Alcuni mesi dopo
l’Italia era già in
guerra e io entrai in prima elementare. Era obbligatorio che gli alunni entrando in classe dovessero
salutare col saluto romano l’insegnante. Mi presentai con un vestitino misero misero, con pantaloni e
blusa ricavati da roba dei miei fratelli maggiori.
La maestra Ferrini, che faceva lezione all’Asilo degli Angeli custodi, era una fervente fascista
tanto da aderire alla RSI, per cui dopo la liberazione fu rasata come fu fatto con le collaborazioniste. Ebbene questa maestra, di cui serbo un buon
ricordo per l’attaccamento al lavoro, mi chiese di
fare il saluto romano. Non lo feci bene e anche le
prove successive furono giudicate insufficienti.
Allora la maestra mi ordinò di tornare il giorno
dopo assieme a mio padre. Questo significò che
mio padre dovette perdere una giornata di lavoro. Non solo! Questo comportava la segnalazione
al Fascio di S. Niccolò. Cosa che avvenne ed ebbe
come conseguenza una scarica di pedate dai maggiorenti fascisti.
Il richiamo aveva poi un risvolto ancora più
grave perché essendo la tessera del fascio una
vera e propria tessera del pane, mio padre rischiò
di perdere il posto di lavoro perché lavorava a
Prato e quindi fuori provincia. Nell’era fascista
per lavorare fuori provincia bisognava ricevere
un permesso speciale del Collocatore. Ottenere il
permesso comportava nuove anticamere, nuove
snervanti e umilianti attese negli uffici di Collocamento.
Questo serviva a creare zizzania fra i lavoratori secondo
la logica degli antichi Romani
- allora particolarmente in voga
fra i fascisti: Dividi et impera!
(Dividi e regna).
Il redde rationem venne appena pochi anni dopo in seguito
alle umilianti sconfitte in guerra.
Il regime crollò e così si ristabilì la normale vita democratica.
Renato Risaliti
DOCENTE DELL’UNIVERSITÀ
DEGLI STUDI DI FIRENZE
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IL BEATO TONIOLO:
UNA STORIA DI AMICIZIE E
DI SVILUPPO ECONOMICO
Massimo Gori
M
arito e padre esemplare, docente universitario e uomo di fede impegnato nel
movimento cattolico italiano, Giuseppe Toniolo è stato proclamato Beato Domenica 29
Aprile 2012 nella Basilica San Paolo fuori le Mura
in Roma.
Sua Eminenza Salvatore De Giorgi ha presieduto la solenne liturgia e quindi letto
il Decreto di Papa
Benedetto XVI con il
quale viene concesso “che il Venerabile
Servo di Dio Giuseppe
Toniolo, padre di famiglia, laico di Azione Cattolica, sapiente
educatore dei giovani
nella ricerca della Verità, testimone del Regno
di Dio nel campo della
cultura, dell’economia
e della politica, d’ora in
poi sia chiamato Beato e
che si possa celebrare la
sua festa ogni anno il 7
Ottobre, giorno in cui è
nato al cielo “.
Successivamente
nell’omelia il Cardinale ha espresso una considerazione sintetica
quanto appropriata: “Il nuovo Beato si colloca nel
cuore della Chiesa e della società”.
scono in matrimonio ed avranno sette figli, di cui
tre scompaiono in tenera età.
Acquisita la cattedra di Economia politica presso l’Università di Pisa si trasferì in quella Città con
la famiglia. Sarà nominato Presidente dell’Unione
popolare nel 1904 ed in età avanzata si dedicherà
alla stesura del trattato di Economia sociale, muore il 7 Ottobre 1918.
Giuseppe nasce a Treviso il 7 Marzo 1845 in una
famiglia animata da autentici sentimenti religiosi,
frequenta il Liceo e si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, continuerà poi gli studi con il proposito di dedicarsi all’insegnamento.
Conosce Maria Schiratti ed insieme desiderano
vivere il loro amore alla luce del Vangelo, si uni-
E. Preziosi, Giuseppe Toniolo, Per una società di santi (con
dvd), AVE.
D. Sorrentino, L’economista di Dio, AVE
Quali motivi ci inducono a compiere
un approfondimento
sulla sua figura?
Toniolo conosceva
molte persone della nostra Diocesi fra
le quali il Vescovo
Marcello Mazzanti,
il Canonico Roberto
Puccini insegnante in
Seminario e fondatore del “Circolo di studi sociali”, il Dottor
Alberto Chiappelli
Presidente del Comitato Associazioni cattoliche, don Orazio
Ceccarelli Parroco a
Ferruccia per le tante
opere da lui promosse e don Dario Flori (detto Sbarra) Cappellano a
Vignole che chiamò come suo collaboratore presso
l’ufficio propaganda dell’Unione popolare.
G. Petracchi, Il timone e la vela, La Vita
A. Chiappelli, Il primo trentennio dell’Azione Cattolica di
Pistoia, La Vita
L. Trezzi, Mons. Orazio Ceccarelli e il movimento sociale
cattolico pistoiese 1896-1927, Ecra
A. Covizzoli, Dallo sciopero delle trecciaiole al canto del
Biancofiore, Fazzi
Libretto liturgico
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TERRITORIO
Il Melograno
TERRITORIO
Il Melograno
I buoni rapporti di amicizia
e le numerose
iniziative tese a
promuovere uno
sviluppo solidale
influiranno
in maniera significativa sulla decisione di organizzare a Pistoia
nel 1907 la Prima
Settimana Sociale.
Significativa è
stata la relazione
La moglie Maria Schiratti, nel tra l’accademico
1878
Toniolo e l’instancabile don
Orazio che ebbe un ruolo determinante nel promuovere e costituire Cooperative di lavoro e dei
consumi, Mutue assicurazioni e soprattutto Casse
Rurali ed Artigiane compreso quella di Masiano,
sono documentate la sua presenza alle riunioni preparatorie svoltesi in Parrocchia, il
16 Giugno 1920 per la firma
dell’atto costitutivo e durante
la prima Assemblea dei soci
dichiarò aperte le operazioni
bancarie.
Tuttavia è realistico ipotizzare che giovani e adulti di
Masiano abbiano partecipato
negli anni precedenti ad alcune conferenze illustrative
tenute dal Professore a Pistoia.
zione presso la Domus pacis, dove è stata allestita
la mostra itinerante a lui dedicata “Per una Città di
Santi”.
Animato da una fede solida che illumina l’intelligenza ha affermato il Cardinale Angelo Bagnasco, Toniolo era radicato nell’amore alla Chiesa
sentita come famiglia e casa, altamente qualificato
è stato il suo contributo nel promuovere un diffuso sviluppo sociale.10
La presenza del Ministro Pakistano Paul Bhatti
si pone in relazione all’idea di Toniolo di costituire un “Istituto di Diritto internazionale della pace”,11
egli ha rilevato una similitudine tra l’impegno del
nuovo Beato nel risolvere le discriminazioni economiche e la lotta contro quelle religiose di suo
fratello Shahbaz.12
“Toniolo è stato un autentico innovatore” ha evidenziato il Ministro Lorenzo Ornaghi, in quel
tempo di crisi intravide un nuovo modello di sviluppo attingendo ai principi dell’Enciclica “Rerum
Novarum” di Leone XIII. Riguardo alla democrazia
egli sosteneva che non può ridursi ad un sistema
formale ed importante è il contributo dei cristia-
I tratti della personalità
del Beato Toniolo possiamo
conoscerli dagli interventi
dei relatori ad un convegno
che si è svolto il pomeriggio
della Domenica di beatifica-
Una foto di famiglia
P. Bellandi, Alle origini del Movimento Cattolico. Pistoia
1892-1904, La Vita
10
D. Amato, Cercate prima il Regno di Dio, AVE
11
Autori vari, Diritto internazionale per una pace possibile,
G. Frosini, Pistoia 1907. La prima Settimana sociale, Studi
sociali
AVE
G. Barontini, Una Cassa fra i campi e il campanile, CRA
Masiano
Shahbaz Bhatti, Ministro per le minoranze religiose in
Pakistan, ucciso il 2 Marzo 2011
12
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18
ni nel precisarne le radici, inoltre quale uomo di
cultura fu ispiratore dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore.
Il Professore Stefano Zamagni ha compiuto una
breve analisi su Toniolo come Economista. Egli in
certa misura fu marginalizzato dal mondo accademico, era il tempo del neopositivismo logico e
prevaleva una visione individualista dell’uomo;
alternativa invece fu la sua “teoria del valore”
spiegata nella tesi “L’elemento etico quale fattore intrinseco dell’economia”: se nelle leggi economiche vi
sono aspetti deterministici non si possono escludere scelte fondate su valori umani aperti alla trascendenza.13
Per chi volesse maggiori informazioni
sulla vita e sulla casa-museo
del beato Giuseppe Toniolo,
può collegarli ai seguenti siti web:
http://www.giuseppetoniolo.net/
http://www.stamptoscana.it/articolo/societa/
pisa-riapre-la-casa-di-giuseppe-toniolo
Interno dell’appartamento
Toniolo a Pisa
abitato
da
Un legame indiretto quello tra Toniolo e la nostra Banca di Credito Cooperativo, certo avvenuto
tramite l’iniziativa di don Orazio ma oggi il rapporto possiamo viverlo sul piano spirituale ed il suo
sostegno di Beato si realizzerà nel rinnovare in noi
quel desiderio di bene verso il prossimo e quella
rettitudine che animarono i nostri fondatori.
Giuseppe
Massimo Gori
Amministratore e Universitario
Stanza da letto dell’appartamento dell’Università di
Pisa
13
Il fischietto utilizzato da Toniolo
per giocare con i figli
Appunti
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TERRITORIO
Il Melograno
TERRITORIO
Il Melograno
SCUOLA ITALIANA PER
STRANIERI A BOTTEGONE
O
ggi i residenti stranieri in Italia sono ormai quasi il 7% della popolazione, e il
dato è in continuo aumento. Di fronte a
un fenomeno senza ritorno, appare evidente come
sia indispensabile favorire quanto più possibile
l’inserimento degli immigrati nel tessuto della nostra società. Facilitare l’istruzione degli immigrati
non è solo rispondere a un loro diritto: dobbiamo
vederlo come un indispensabile investimento sociale, politico e anche economico.
La conoscenza della lingua italiana è il primo
strumento utile per vivere quotidianamente nelle
nostre città e nel nostro Paese: riuscire a comunicare facilmente, oltre a garantire maggiori possibilità
di inserimento agli immigrati, renderebbe più semplice conoscersi e accettarsi
a vicenda.
Senza dimenticare che il
9 dicembre scorso è entrato
in vigore il decreto che istituisce la “Carta di soggiorno
di lungo periodo”, subordinandone l’ottenimento anche alla conoscenza di base
della lingua italiana.
Purtroppo, se i bambini
possono usufruire della frequenza scolastica, gli adulti,
e in particolare le donne, incontrano ancora molte difficoltà e il servizio pubblico non riesce a far
fronte a questa domanda, che oltretutto è destinata ad aumentare.
Ecco quindi, ancora una volta, che i corsi organizzati dal volontariato riescono a far fronte, almeno in parte alle carenze del servizio pubblico.
Anche nella nostra zona il numero degli immigrati residenti è in continuo aumento, anche a
seguito dell’arrivo di genitori anziani che si ricongiungono alle famiglie dei giovani che da tempo
vivono e lavorano da noi.
La Parrocchia di Sant’Angelo, a Bottegone, ha
Gianni Boccardi
sentito l’esigenza di “offrire un piccolo servizio a un
bisogno reale”, come ci dice Don Piergiorgio Baronti, “perché, per riuscire ad accogliere sempre di più gli
immigrati nella nostra vita sociale, è necessario creare
momenti di incontro, amicizia e dialogo, che contrastino gli impulsi xenofobi e razzisti”.
“In famiglia, specialmente dove sono presenti nonni
o parenti più anziani - dice ancora Don Piergiorgio
- gli immigrati continuano a usare la lingua madre, ma,
se è comprensibile che si voglia mantenere viva la conoscenza di usi e costumi, è indispensabile aiutarli ad
apprendere l’italiano, anche per vivere meglio i piccoli
bisogni quotidiani.
Per questo è stata organizzata una scuola di lingua
per immigrati con sede nei
locali dell’asilo parrocchiale
e curata da Gabriella Cappellini, più conosciuta come
“Maestra Biagini”.
I corsi sono iniziati da poche settimane e al momento
vedono la partecipazione di
alcune giovani donne albanesi che già frequentavano
la Parrocchia, la speranza è
che altre, specialmente tra
le più anziane, ne possano
approfittare in futuro.
Gabriella Cappellini ci
racconta volentieri di questa esperienza, e si avverte chiaramente come vi abbia messo tutta la
propria passione di insegnante: nell’ascoltare il
suo racconto sembra di sentire l’odore d’inchiostro e lo stridere del gesso sulla lavagna, come ai
vecchi tempi.
Purtroppo non è molto quello che possiamo fare dice Gabriella - perché sono carenti di quelle nozioni
di base che ci impediscono di approfondire la grammatica e la pratica dello scritto, al momento ci limitiamo
all’indispensabile per la vita quotidiana: fare la spesa,
seguire i figli che vanno a scuola, andare dal medico,
partecipare alla S.Messa.
Questa esperienza
risponde a un’esigenza
reale, pensata apposta
per le donne straniere,
che hanno bisogno di
un servizio “flessibile”,
che si adatti alla loro
necessità
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Il desiderio di imparare è grande, sicuramente
ci sono altre interessate a questi corsi, ma hanno timore di “mettersi in mostra”, anche le partecipanti fanno fatica ad ammettere che stanno andando
a scuola.
Quello che le motiva di più, prosegue la maestra,
è il desiderio di indipendenza, di rendersi autonome: il
sogno di quasi tutte è prendere la patente per potersi
spostare senza dover dipendere dai mariti, che sono
sempre fuori al lavoro o a cercarne.
La difficoltà maggiore è riuscire a convincerle
che si può: cerco di far loro capire che è indispensabile
si sforzino di parlare italiano anche in casa con i mariti,
che da quando lavorano lo usano ormai correntemente,
e con i figli che vanno a scuola, senza il timore di di-
menticare la loro lingua madre.
Anche se appena agli inizi, questa esperienza
risponde a un’esigenza reale, pensata apposta per
le donne straniere, che hanno bisogno di un servizio “flessibile”, che si adatti alla loro necessità di
adeguarlo a orari scanditi dalle necessità dei figli,
in alcuni casi molto piccoli, delle esigenze domestiche e, in qualche caso, da orari di lavoro differenziati.
Per adesso le partecipanti sono ancora poche,
ma la speranza è che, magari grazie al “passa parola”, altre possano presto approfittarne.
Gianni Boccardi
AMMINISTRATORE BCC MASIANO
La sede della scuola italiana per stranieri
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TERRITORIO
Il Melograno
TERRITORIO
Il Melograno
ATTRAVERSO IL VERDE
DEI VIVAI PISTOIESI
Riccardo Innocenti
S
ono stati oltre 850 i partecipanti alla 32a edizione della corsa podistica “Attraverso il
verde dei vivai pistoiesi”.
I percorsi non competitivi si sviluppavano su 7
e 3 km , mentre quello competitivo era di 14 km.
Da segnalare i successi di Ascanio Andreotti fra
gli assoluti e Francesca Caroti Ghelli fra le donne.
Molte sono state le società sportive che hanno partecipato, con grande soddisfazione del comitato
che la promuove. La gara è stata organizzata dalla
Polisportiva Bonelle, dal Circolo Arci Ramini, con
il patrocinio del quotidiano La Nazione, e sponsorizzata da Bcc Masiano.
Riccardo Innocenti
POLISPORTIVA BONELLE
La premiazione femminile
La premiazione maschile
Gli atleti alla partenza
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Il Melograno
IL CEPPO FIORITO
PRESENTATO ALLA BIBLIOTECA
FORTEGUERRIANA
G
iovedì 8 Novembre alla Biblioteca Forteguerriana, nell’ambito dell’iniziativa
“Leggere, raccontare, incontrarsi…” promossa dall’Assessorato alla Cultura di Pistoia, si è
tenuta la presentazione dell’opera teatrale “Il Ceppo Fiorito” della scrittrice Susanna Daniele.
Affermata e pluripremiata autrice di romanzi
gialli, Susanna Daniele si cimenta con un’opera
teatrale per la seconda volta, dopo aver scritto con
successo il testo “I Saggi possederanno la Gloria” incentrato sugli illustri personaggi pistoiesi che si
fecero promotori della cultura nella città di Giano:
da il cardinale Forteguerri a Niccolò Puccini, dal
vescovo Solzomeno al poeta errante Remo Cerini.
Anche il Ceppo Fiorito narra vicende riguardanti la città di Pistoia, sviluppandosi su sette secoli
di storia partendo dalla costruzione dell’ospedale
del Ceppo fino ai nostri giorni. Un narratore, qui
chiamato storico, guida il lettore dalla leggenda
dell’apparizione mariana in sogno a due sposi che
indicò loro di costruire un ospedale ove avessero
visto un ceppo fiorito in inverno, passando per i
frati e le suore che offrirono assistenza ai degenti,
proseguendo per illustri personaggi storici come
Matani, Machiavelli e Filippo Pacini, qui descritto
non solo come medico, ma anche come personaggio profondamente umano. Il tutto condotto dalla
sapiente mano di Susanna Daniele che ripercorre
con minuzia le basi storiche sulle quali ha fondato
il suo lavoro; proprio sulla ricerca storica l’autrice ha puntualizzato il lungo lavoro che ha dovuto
sostenere per raccontare vicende reali ricercate in
archivi privati e nelle biblioteche di Pistoia.
La serata ha visto la presenza del giornalista
Maurizio Gori quale relatore e l’intervento dell’attore Paolo Nesi che ha letto brani tratti dal testo.
Alla domanda se “il Ceppo Fiorito” vedrà la sua
trasposizione teatrale, l’autrice ha risposto che è
in corso la richiesta dei finanziamenti necessari e
che si augura che il testo possa essere tradotto in
immagini a breve.
Raffaele Totaro
Ricordiamo che il precedente testo di Susanna
Daniele “I Saggi possederanno la Gloria” venne realizzato all’interno dei locali della Forteguerriana
con il contributo della Bcc di Masiano.
Raffaele Totaro
REDATTORE
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TERRITORIO
AUTORI E STORIE PISTOIESI
ECONOMIA LOCALE
Il Melograno
niente prestiti e tassi di interesse alti
Tutta colpa delle banche?
RUOLO DELLA BCC SUL TERRITORIO
V
orrei provare a sfatare due luoghi comuni, oggi purtroppo sempre più ricorrenti
tra i non addetti ai lavori: “le banche non
prestano più soldi a imprese, famiglie mettendoli
in difficoltà finanziaria, e applicano tassi troppo
alti”.
Cominciamo ad analizzare la prima parte: molte persone sostengono da tempo che la carenza di
liquidità del sistema Italia sia dovuto principalmente alle banche; continuano affermando che la
crisi finanziaria innescatasi in America per effetto
dei CDO (Collateralized debt obligation), che ha trascinato poi anche l’Europa e quindi l’Italia, sia stata la causa anche della crisi economica per effetto
del successivo crollo dei consumi.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
È vero che tutto ha inizio in America, paese in
cui, in passato, il sig. X che voleva comprare una
casa, si rivolgeva alla banca che, valutando attentamente la sua posizione, concedeva poi il mutuo
Patrizio Felci
ipotecario per tale acquisto. Nell’ultimo decennio
invece il sistema è cambiato e si è semplificato l’accesso al credito per l’acquisto della casa facendolo
divenire quasi una formalità; la banca si preoccupava poco di valutare attentamente e scrupolosamente le potenzialità di chi richiedeva il prestito,
poiché rivendeva il suo credito a una banca di investimento. Quest’ultima metteva insieme il mutuo del sig. X con migliaia di altri mutui e di altri
prodotti finanziari e generava un nuovo prodotto
chiamato “C.D.O.” (Collateralized debt obligation), un prodotto estremamente moderno, innovativo e ritenuto sicuro.
La sicurezza era data dal giudizio delle compagnie di rating che, pagate dalle stesse banche d’investimento, dettero a tali nuovi prodotti la tripla A
(AAA), vale a dire il voto più alto consentito nelle
valutazioni. Con tali quotazioni i nuovi prodotti
CDO vennero acquistati dai fondi di investimento
di tutto il mondo, compresi i fondi pensione (que-
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ECONOMIA LOCALE
Il Melograno
Il Centro Servizi e la sede della Bcc di Masiano
st’ultimi potevano acquistarli solo se asseverati
con tripla A). Tale nuovo sistema fece poi crescere il
prezzo delle case, che in poco tempo raddoppiarono il loro valore, consentendo a loro volta di poter
accedere nuovamente al credito: poiché il mutuo
iniziale del sig. X era divenuto meno della metà
del valore della casa, la differenza poteva essere data nuovamente in garanzia, questa
volta per spese di ampliamento e/o ristrutturazione della
stessa o magari per acquistare
l’auto sempre sognata. Una
spirale di crescita che non sembrava poter finire mai. Ma nel
momento in cui lo stesso sig.
X, indebitato eccessivamente,
non ha potuto più pagare il o i
mutui contratti, tutto il castello
di carta è crollato. I valori delle case sono precipitati e molte
banche americane si sono trovate sull’orlo del fallimento.
Questa situazione naturalmente ha avuto ripercussioni
anche nel continente Europeo poiché molti risparmiatori avevano investito in questi titoli “spazzatura”. A differenza però delle banche americane,
in Italia, grazie anche al controllo sul sistema bancario della Banca d’Italia, le nostre banche hanno
sempre eseguito controlli meticolosi prima di concedere al sig. X il mutuo per l’acquisto della casa.
Purtroppo anche in Italia i prezzi degli immobili, causa la crisi economica e la saturazione
del mercato immobiliare, sono scesi parecchio
e le valutazioni fatte al momento dell’erogazione del mutuo risultano oggi
inadeguate alla copertura del
rischio, mettendo in serio pericolo anche le nostre banche.
Da una parte si ritrova il cliente X, che non può più pagare
le rate del mutuo perché ha
perso il lavoro, e dall’altra si
ritrova la banca con una garanzia, l’immobile appunto, a suo
tempo offerta sempre dal sig.
x per ottenere il credito, ma
che con la sua diminuzione di
valore non copre più l’importo del mutuo residuo. Come se
non bastasse, a rendere ancora
più difficile la situazione per
le banche è l’impossibilità di
poter vendere l’immobile per
rientrare del suo credito nei confronti del sig. x,
poiché da tempo il mercato immobiliare è completamente fermo.
È in questa situazione che le nostre banche, piene di sofferenze per il mancato recupero dei cre-
Le Banche di
Credito Cooperativo
hanno cercato di
sostenere imprese
e famiglie anche
in un momento
particolare
come questo
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25
ECONOMIA LOCALE
Il Melograno
diti, si sono viste impossibilitate a sostenere una
richiesta di maggior liquidità da parte di imprese
e famiglie. Le banche italiane in genere, e in particolare le Banche di Credito Cooperativo, contrariamente a quanto dicono e si
crede, hanno cercato di sostenere imprese e famiglie anche
in un momento particolare
come questo: nel 2011 infatti
gli impieghi aumentano in misura superiore agli altri paesi
Europei. Sempre nel 2011, gli
impieghi bancari destinati alle
famiglie italiane sono cresciuti
del 3,7%, contro l’1,5% registrato nell’area euro nel suo
complesso. Stesso trend per
gli impieghi a imprese italiane:
+2,5%, a fronte dell’1,1% dell’area euro, mentre
nel caso della Spagna gli impieghi per gli imprenditori sono addirittura scesi del 4,7 per cento. Sono
dati che parlano da soli.
Passando invece al secondo dei luoghi comuni
“le banche applicano tassi d’interesse troppo elevati” si deve anche in questo caso spiegare bene e
meglio il perché della crescita
dei tassi.
Bisogna considerare la Banca non come un ente astratto ma
come una normale impresa; le
imprese acquistano e vendono
merci mentre le banche acquistano e vendono soldi. Come
una normale impresa quindi
sono soggette alla concorrenza
del mercato che di conseguenza influenza i prezzi; nel caso
specifico delle banche Italiane,
quest’ultime sono influenzate dalla concorrenza dei prezzi fatta dallo stesso
Stato. Considerando il debito pubblico in rapporto
con il PIL (oltre il 123%) e l’incertezza politica del
Le nostre Banche
hanno sempre
eseguito controlli
meticolosi prima di
concedere mutui
La filiale di Quarrata della Bcc di Masiano
Dicembre 2012
26
momento, per poter attrarre gli investitori e riuscire a collocare sul mercato i propri titoli, lo Stato
ha dovuto offrire dei tassi di interesse sempre più
alti. Se ad esempio il nostro famoso sig. X decidesse oggi di investire i propri risparmi, si troverebbe
sul mercato lo Stato che offre rendimenti di poco
superiori al 5% (sono stati anche più alti) e pertanto se la banca volesse essere competitiva dovrebbe
offrire rendimenti simili. Ora, come detto in precedenza, la stessa banca se compra i soldi dal sig.
X pagandoli il 5% non può che rivenderli al sig. Y
(nuovo arrivato) minimo al 7- 8% se vuol guadagnare quel tanto che gli permetta di coprire tutti
gli altri suoi costi.
Di conseguenza non è sempre la banca che
decide il tasso da applicare in sua autonomia ma
spesso è condizionata dalla concorrenza fatta proprio dal nostro Stato; più alti sono i rendimenti dei
titoli offerti dallo Stato più alto sarà il costo del
denaro in fase di raccolta per le banche e di conseguenza ancora più alto sarà il costo del denaro per
le imprese e le famiglie italiane.
A complicare ulteriormente il problema dei
tassi vi è poi il rating che le banche attribuiscono
ad ogni singolo cliente in base al suo potenziale
rischio di credito e secondo regole dettate dall’accordo di Basilea. In poche parole valutando la po-
sizione di ogni singolo cliente e attribuendo allo
stesso un punteggio (appunto rating), la banca
valuta la rischiosità o meno del cliente e di conseguenza applica condizioni di tassi più o meno
favorevoli; più il giudizio è positivo e più il tasso
potrà essere basso mentre più il giudizio è negativo più il tasso tenderà ad alzarsi fino ad arrivare al
massimo consentito. La rischiosità del cliente non
ha naturalmente riflesso negativo solo per il cliente, in quanto anche la banca, secondo precise disposizioni, e a seconda della rischiosità del cliente,
dovrà accantonare tanto più patrimonio tanto più
la posizione del cliente è rischiosa e pertanto senza entrare in tecnicismi particolari, verrà limitata
la sua possibilità di fare altri impieghi.
Spero in queste poche righe di aver chiarito che
i problemi legati alla precaria liquidità nel nostro
paese e all’alto costo del denaro non siano sempre
una diretta conseguenza delle scelte delle banche;
tutto ciò naturalmente con l’intento di non voler
giustificare a tutti i costi i comportamenti di quest’ultime ma solo per rendere giustizia alla verità
dei fatti.
Patrizio Felci
AMMINISTRATORE BCC MASIANO
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ECONOMIA LOCALE
Il Melograno
ECONOMIA LOCALE
Il Melograno
IL DEBITO PUBBLICO,
QUESTO (S)CONOSCIUTO
S
e ne sente parlare ogni giorno, è sulla bocca di tutti, professori e non, ma soprattutto
rappresenta una grandezza davvero fondamentale per l’economia; ma che cos’è esattamente
questo debito pubblico?
Darne una prima definizione non è cosa così
complicata: in modo un po’ semplicistico, ma comunque adeguatamente rappresentativo, lo si può
infatti definire come “il debito che lo Stato contrae
nei confronti di svariati soggetti (individui, imprese, banche o altri Stati), che ne
hanno sottoscritto un credito
sotto varie forme”.
Ma come si misura?
Il debito pubblico è universalmente misurato come
rapporto percentuale sul pil;
abbiamo quindi al numeratore
lo stock in valore assoluto del
debito contratto, ed al denominatore il valore del pil, che
esprime la ricchezza prodotta dal paese. Ad esempio, nel
2000 il debito era pari a 1.300
miliardi di euro, mentre il pil
a 1.191 miliardi, ed il rapporto
debito/pil era conseguentemente pari al 109%. È importante comprendere quindi come aumenti/diminuzioni del rapporto possano derivare da 2 fattori: variazioni dello stock di debito da una parte, e
variazioni della ricchezza prodotta (pil) dall’altra.
E quali sono i valori “ottimali”?
Tendenzialmente, è ovvio, più basso è il rapporto migliore è la situazione; un valore di ottimo
ci viene fornito comunque dalla normativa europea che, con il trattato di Maastricht del 1992,
istitutivo dell’unione monetaria europea, sancisce
un livello massimo del rapporto debito/pil pari al
60% per (insieme ad altri requisiti) far parte dell’Eurozona.
E qual è la situazione italiana oggi?
La situazione italiana è, come noto, non certo
Luca Felci
rosea: il nostro paese è riuscito ad accumulare, alla
fine del 2011, la bellezza di 1.897 miliardi di euro
di debito pubblico, pari al 120% del pil; un valore
mostruoso, e che purtroppo aumenta ogni secondo che passa.
Ma la penisola è sempre stata così poco virtuosa?
Assolutamente no: nel 1946, dopo la grande
guerra, il rapporto debito/pil era infatti pari solo
al 40% e, tra gli anni ’50 e la prima metà dei ’60, gli
anni del “miracolo italiano” è
addirittura arrivato a sfiorare
il 30%; vale a dire che fino al
1965 la situazione era assolutamente rosea.
Com’è possibile allora che
in 50 anni la situazione sia
peggiorata così drasticamente?
Il primo shock importante
avvenne nel 1966: una sentenza della corte costituzionale
raggirò di fatto il dettato costituzionale dell’art. 81, che in
sostanza impediva a chi governava di spendere più di quanto si incassava, il c.d. principio
del “pareggio di bilancio”. E
l’Italia non perse tempo: sulle ali delle rivendicazioni e delle tensioni sociali successive al ’68, nel
nostro paese si intrapresero riforme importanti,
potenziando istruzione, sanità e previdenza. Era
la nascita dello stato sociale.
Ma all’impennata delle spese, complice come
detto il raggiro del pareggio di bilancio, in Italia
non seguì un corrispondente aumento delle entrate, con una riforma fiscale inadeguata che favorì
un’evasione sostanziosa. Morale: le entrate non
coprivano i costi, e lo stato fu costretto ad indebitarsi; ecco così che il debito pubblico cominciò
a crescere, dal 36% del 1965 fino al 56% del 1980.
Venti punti percentuali in 15 anni.
Contestualmente cominciò a salire anche il tas-
l’esplosione del
debito non è adesso
ascrivibile ad
una spesa
incontrollata, quanto
frutto di una frenata
nella crescita
Dicembre 2012
28
so di inflazione, in quanto a quei tempi la Banca
d’Italia era obbligata ad acquistare, stampando
moneta, tutti quei titoli del debito pubblico che
rimanevano invenduti alle collocazioni; l’indice
di deprezzamento della moneta passò così dal 3%
del 1965 all’oltre 21% del 1980.
Un tale livello di inflazione non era certo sostenibile, troppa era la perdita di potere d’acquisto
della moneta che gravava sui salari dei lavoratori;
si decise quindi di operare in modo drastico alla
base del problema: l’inflazione era tale in quanto
la Banca d’Italia era, come visto, costretta a stampare moneta per coprire i titoli di Stato invenduti;
questo obbligo venne perciò eliminato nel 1981,
realizzando di fatto il divorzio tra il Tesoro e la
Banca Centrale.
Tale operazione portò, per quanto riguarda la
lotta all’inflazione, ai risultati sperati, con il tasso
che iniziò una lenta e costante discesa, fino a tornare nei primi anni ’90 al di sotto del 5%; ciò che però
non si era previsto, o che forse era stato sottovalutato, fu l’effetto di questa manovra sui tassi di rendimento dei Titoli di Stato: eliminando una parte
importante della domanda, infatti, fu inevitabile
la corsa al rialzo dei rendimenti offerti. L’Italia iniziò così a spendere sempre di più per gli interessi
sul debito contratto, passando da un esborso pari
al 10% del totale della spesa pubblica nel 1980 all’oltre 20% dei primi anni ’90. Anche dal lato delle
entrate le cose non andavano bene: l’evasione si
manteneva costantemente più elevata rispetto agli
altri paesi europei, mangiando
cospicue risorse per il paese.
Il risultato fu che ancora una
volta le spese continuarono ad essere maggiori delle entrate, con il
paese costretto sistematicamente
ad indebitarsi anno dopo anno. È
possibile dimostrare come, se il
livello di inflazione e la spesa per
interessi fossero stati congrui con
la media europea, la situazione
in Italia sarebbe stata diametralmente opposta: avremmo infatti
avuto entrate non solo sufficienti
a coprire le spese, ma addirittura
maggiori. È plausibile affermare
che in tale ipotesi l’Italia sarebbe
arrivata alle porte del trattato di
Maastricht, nel 1992, con un rapporto debito/pil prossimo al 60%
richiesto, contro il 105% effettivamente registrato
in quell’anno.
Gli impegni europei assunti nel 1992 con Maastricht si concretizzeranno in rilevanti manovre
correttive volte alla riduzione della spesa ed in
un notevole aumento della pressione fiscale, per
riallineare le entrate alle spese; le manovre furono
efficaci, tanto che il debito pubblico, che a metà
degli anni ’90 era arrivato al 120% del pil, decrebbe stabilmente per oltre un decennio, fino ad arrivare al 103% del 2007, superando brillantemente
la congiuntura economica sfavorevole post 2001.
Dal 2008 in poi arriva la crisi economica che ancora attanaglia il nostro paese: la crisi finanziaria
ben presto si allarga all’economia reale e gli effetti
sul pil sono disastrosi: -3% tra il 2008 ed il 2009 e
una crescita di poco superiore al punto percentuale negli anni a seguire.
Inevitabili le ripercussioni sul rapporto: il debito, al numeratore, cresce, anche se con percentuali
relativamente modeste; al numeratore però, come
visto, il pil ha un sostanziale stop.
Contrariamente a quanto avvenuto in precedenza quindi, l’esplosione del debito non è adesso ascrivibile ad una spesa incontrollata, quanto
frutto di una frenata nella crescita (misurata dal
pil); ecco che arriviamo così ai giorni nostri con un
rapporto debito/pil pari al 120%.
Luca Felci
REDATTORE
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ECONOMIA LOCALE
Il Melograno
ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
PERCHÉ UNA PERSONA
DIVENTA SOCIO DI
BCC MASIANO
Marco Gesperini
A
bbiamo deciso di raccogliere l’opinione di alcuni soci (scelti casualmente) della nostra Banca,
chiedendo loro il motivo che li ha indotti a far parte della compagine sociale.
Ecco una serie di dichiarazioni che abbiamo raccolto.
Francesco Leporatti
Sono di Masiano e sento la realtà della
Banca vicina, credo sia molto importante
avere un punto di riferimento così per il
nostro Circolo ACLI. La Banca ci è sempre stata vicina e ci ha dato il suo sostegno. Per il futuro mi aspetto che si creino
sinergie in grado di promuovere maggiormente la cultura e lo sport a livello
locale.
Don Fulvio Baldi
Credo si debba dare sostegno e valorizzare le banche che lavorano sul territorio
come la BCC di Masiano, perché queste
sono in grado di capire meglio le esigenze delle persone reagendo con più attenzione e
velocità.
Romano Frosini
Ho deciso di diventare socio dopo la morte di mio
padre nel 1988; grazie a lui ho conosciuto la banca e le persone che ci lavorano. Mi sono sempre
trovato bene e ho mantenuto buoni rapporti con
tutti.
Sandro Lenzi
Per me la Banca è come una grande famiglia, molti
dei miei clienti sono soci. Diventare socio per me
era quasi un atto dovuto.
Iliano Galardini
Sono figlio di un socio fondatore della
Banca. Quando nel 1973 mio padre andò in
pensione decisi di darmi da fare e diventai socio anch’io; avevo 28 anni. Mi dettero
l’incarico di Presidente del Collegio Sindacale fin da subito e dal 1966 al 1975 entrai
nel Consiglio con il ruolo di Presidente.
La mia vita è sempre stata molto legata a
quella della Banca; sono stato il primo a
promuovere iniziative per i soci, organizzando gite ed eventi culturali. Insieme siamo cresciuti e sono molto grato del fatto
che mi siano stati riconosciuti dei meriti e
attestate onorificenze nel corso del tempo
da parte dei Dirigenti.
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Il Melograno
ATTIVITÀ SOCIALE
Enrico Bini
Sono vent’anni che mi
servo presso la BCC di
Masiano e mi sono sempre trovato bene perché
hanno saputo starmi vicino in tutti quei momenti
di difficoltà che ho avuto. La vita lavorativa di
un piccolo imprenditore
come me spesso può riserbare momenti di difficoltà, loro in tutti quei
momenti ci sono stati, e
questo è importante. Mi è
stato chiesto di diventare
socio ed io ho accettato
ben volentieri.
Angelo Coppola
È dagli anni ‘80 che mi servo alla BCC di Masiano
contento al punto che ho convinto anche mia figlia
e mio genero ad associarsi.
Yuri Gennaro
Credo sinceramente che la BCC di Masiano
sia in grado di dare un servizio al cliente
migliore rispetto ad altre grandi realtà bancarie, perché questo servizio è più radicato
sul territorio e quindi vicino a problemi ed
esigenze delle persone. Questo è il motivo
principale che ha orientato la mia scelta.
Andrea Sementilli
È una banca che svolge secondo me un grande lavoro sul territorio e quindi in grado di
fornire un servizio più dettagliato e ad personam rispetto ad altre più grandi realtà. Da una
e mi sono sempre trovato bene. Gentilezza ed efficienza sono le cose che soprattutto mi hanno
sempre impressionato. È importante per me
essere cosciente che se ho necessità di qualcosa posso rivolgermi tranquillamente a loro.
Mauro Marcanti
Prima di diventare socio della BCC di Masiano sono stato cliente di un’altra banca dove
però non mi trovavo bene perché il rapporto
era molto impersonale e freddo. Cambiando,
le cose sono decisamente migliorate, perché
mi sono sempre confrontato con persone gentili e disponibili. Finalmente sento di aver trovato una banca a misura d’uomo, sono molto
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Il Melograno
ATTIVITÀ SOCIALE
Dino Ciottoli
Mi trovo bene nel modo BCC
Masiano perché è vicino al mio
concetto di famiglia dove tutti
si aiutano l’un con l’altro e sono
partecipi di problemi e bisogni.
Giancarlo Innocenti
Venivo da un’esperienza bancaria non favorevole ed impersonale, nella BCC di Masiano
invece ho trovato subito un bell’ambiente, fatto di persone con
le quali si poteva apertamente
parlare e anche scherzare, e
soprattutto con relazioni non
improntate a rapporti formali. Sono tanti anni che
sono socio e devo dire che son proprio contento.
banca così mi aspetto una grande attenzione verso
i giovani che magari cercano un mutuo a tasso sostenibile per l’acquisto della casa.
Maurizio Gigni
Sono cinque anni che sono socio venendo dall’esperienza con altra BCC.
Condivido lo spirito della banca che investe molto
sul territorio.
Questa è stata la molla che mi ha fatto diventare
socio. Secondo me, prima di tutto, una banca deve
privilegiare i rapporti con le persone, e questo la
BCC di Masiano è brava nel farlo.
Per il futuro mi sento di consigliare, nel piccolo
della mia esperienza, una particolare attenzione
all’elasticità dei pagamenti, in modo da favorire i
rapporti con le piccole imprese locali.
Giuliana Nardini
Posso dire che mi trovo molto bene come socia
della banca, ho fatto amicizie e partecipo a molte
delle iniziative, anche ricreative, che questa organizza. Mi sento membro di una grande famiglia
molto attenta e partecipe alla realtà territoriale;
sono onorata di far parte di un gruppo di persone
come questo.
Maida Innocenti
Mi sono associata alla BCC di Masiano tardivamente, ma mi hanno convinto l’efficienza degli
impiegati e la
fiducia che questi mi trasmettevano. Mi auguro che si voglia
proseguire con
ancora
tante
buone iniziative
soprattutto rivolte ai giovani:
in questo periodo di recessione
c’è ancora più
bisogno di punti fermi e una
realtà come la
BCC di Masiano
deve contribuire
a darli.
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ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
dal 1987-88; posso dire di essere cresciuto insieme
alla Banca sia come uomo che come lavoratore.
In essa ho trovato sempre un valido
appoggio anche perché gli impiegati, che si sono avvicendati negli anni,
mi hanno sempre messo a mio completo agio trattandomi come un amico e non come un cliente. Mi aspetto
che la collaborazione continui ancora per molto tempo, e ci sono tutti i
presupposti perché questo accada.
Alessandro Nardini
Sono socio per rapporti di amicizia con le persone
Marco Gasperini
REDATTORE
che lavorano all’interno della banca e soprattutto con il Responsabile di filiale. C’è
sempre stato un ottimo feeling fra utenza
e bancari.
Vincenzo Galiano
Il rapporto personale, basato sulla fiducia
reciproca, è stato di fondamentale importanza nella mia decisione di richiedere di
divenire socio della banca.
Santo Blascone
Ormai sono molti anni che sono socio della BCC di Masiano, se non ricordo male
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ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
IL SOCIO FAMOSO:
VALERIO MAGNINI
EX ARBITRO DI SERIE A
Jacopo Golisano
C
sodio per dare l’idea del clima di quegli anni. Nel
’54, nell’Interregionale Colle Val d’Elsa, fui costretto, tra il primo e il secondo tempo, a espellere
tutti i componenti di entrambe le panchine. Ci voleva una certa dose di coraggio per gestire simili
situazioni. Capitava anche di subire veri e propri
assalti dopo la partita.
ome e quando comincia il suo percorso di
guardalinee e qual era, più in generale, il
suo rapporto con lo sport?
Sin da ragazzino, sono sempre stato appassionato di sport, in particolar modo di atletica, 1500
metri e corsa campestre; in seguito passai al calcio.
Una volta adulto, trovai lavoro come dipendente di
alcune aziende dolciarie, ma non avevo abbandonato lo sport: feci una piccola carriera nelle giovanili, per poi approdare alla Promozione. Vedendo
che non c’erano molti sbocchi, su consiglio di un
vicino di casa che faceva l’arbitro, decisi di smettere di giocare e intrapresi la carriera arbitrale.
Quando raggiunse la serie A?
Nel 1973. Mi trovai ad arbitrare nientemeno
che Juventus-Inter. Andò così. Un giorno, Gino
Menicucci, con il quale avevo già fatto esperienza
in serie C, mi chiese di sostituire un suo collaboratore che aveva commesso alcuni errori a Roma.
Fu una cosa improvvisa. La comunicazione giunse
a casa mia mentre mi trovavo ad Arezzo. Quando
mio figlio mi telefonò in albergo, dicendomi che
avrei arbitrato il derby d’Italia a Torino, stentai a
credergli. La responsabilità era grande; l’emozione, di conseguenza,
altrettanto. Fortunatamente,
andò
tutto per il meglio.
Così iniziò la mia
carriera in serie A,
durata fino al 1984.
L’ultima partita che
arbitrai fu BolognaInter. È stato un percorso ricco di soddisfazioni; vinsi anche
un premio come
miglior segnalinee
nel 1980. Tutt’oggi
partecipo alle attività della sezione
pistoiese dell’Associazione Italiana Arbitri.
Come si è sviluppata questa carriera? Quali
difficoltà presentava questo lavoro?
Arrivai presto alla serie C. Erano gli anni ’50.
Capitava spesso, nelle serie minori, di trovarsi di
fronte a situazioni non facili. Posso citare un epi-
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t’insulta, ti provoca significa che non ha altri argomenti. Io la penso così: se mi dai un calcio, non te
lo restituisco. Questa è la mia filosofia.
Ci racconti un momento difficile della sua carriera.
Ricordo ancora quando Menicucci, in occasione di Napoli-Juventus, annullò una rete all’attaccante napoletano Massa. Si scatenò il finimondo.
Cominciarono a piovere oggetti in campo e il mio
collega venne colpito alla testa da una bottiglia.
Menicucci riuscì poi a portare a termine la partita.
Due anni dopo, quando arbitrammo nuovamente al San Paolo, il pubblico ci applaudì. Da allora,
porto dentro questa esperienza come una grande
lezione di vita. Il pubblico riesce a rendersi conto quando fai del tuo meglio. Io credo in questa
forma di giustizia non solo per quanto riguarda
il campo di calcio o l’arbitraggio, ma anche nella
vita e in qualunque lavoro si faccia.
Come si è evoluto, secondo lei, il ruolo della
terna arbitrale, rispetto a quando esercitava lei?
Ci sono importanti differenze. Ai nostri tempi,
un arbitro non poteva definirsi fino in fondo un
atleta. Oggi, invece, la preparazione comprende
sia il fisico, sia la psicologia della persona a livelli
alti, agli stessi livelli di coloro che si definiscono
“atleti”. Ciò è dovuto anche al fatto che il calcio è
molto più veloce e questo rende tutto più difficile: velocità di giudizio ed estrema attenzione sono
fondamentali.
Solitamente i ragazzi sognano di diventare
calciatori. Che cosa direbbe a un giovane per incoraggiarlo a diventare un arbitro?
Gli direi di imparare a fare l’arbitro, per imparare a fare l’uomo. Cioè per mettersi sui giusti binari, imparando il rispetto per le regole.
Quali sono i requisiti necessari per essere un
buon arbitro?
Occorre capire se i giocatori in campo ti accettano oppure no, porsi nella maniera giusta quando
si commette un errore. Bisogna avere sangue freddo, mantenere sempre la calma. Come ho detto, se
ti comporti bene, sarai ricompensato. Se qualcuno
Jacopo Golisano
GIORNALISTA
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ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
ATTIVITÀ RICREATIVE
DEI SOCI 2012
Programm
a
attività ric
reativa
Sociale
2012
A
lcune immagini delle ultime e piacevoli iniziative promosse dalla Banca
per i propri soci.
La Crociera “Isole Greche”,
dal 17 al 24 giugno 2012
Il gruppo dei partecipanti alla gita in Costa Azzurra svoltasi dal 14 al 16 settembre 2012
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CENA SOCIALE
IN “CATTEDRALE”
Simona Giuliani
L
a tradizionale Cena sociale del 2012 si è
svolta lo scorso 2 giugno nella suggestiva
cornice de “La Cattedrale di S. Giorgio” a
Pistoia, grande spazio delle aree ex Breda restituito alla fruibilità di tutta la città dall’Amministrazione Comunale di Pistoia.
Una bella serata, molto partecipata ed apprezzata
dai presenti, che ha ribadito, ancora una volta, il
legame speciale che unisce i Soci di Bcc Masiano
alla propria Banca.
Simona Giuliani
RESPONSABILE UFFICIO SOCI
INVITIAMO I SOCI
in possesso di un indirizzo e-mail o di un telefono cellulare
a comunicarlo, se non già fatto, al seguente indirizzo di
posta elettronica:
[email protected]
o all’Ufficio Soci attraverso la responsabile
Simona Giuliani.
Questo permetterà alla Banca di
mantenere i contatti sempre più
rapidi e puntuali, oltre che a
ridurre il consumo di carta e
le spese postali.
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ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
PROGRAMMA DELLE
ATTIVITÁ SOCIALI 2013
E
cco le mete che verranno proposte per le
prossime gite.
Tour Marche
in bus gran turismo.
Aprile 2013, due
giorni.
Visita delle città di
Gradara, Urbino e
Fabriano.
San Gimignano
e
V olterra
in bus gran turismo.
Maggio 2013,
un giorno.
Visita
delle
due cittadine e
sosta per il pranzo in ristorante con menù tipico.
Dolomiti-Canazei
in bus gran turismo.
Fine giugno 2013, 3 giorni e 2 notti.
Sono previste soste ai paesi di Moena, Canazei e
Ortisei, ed escursioni al Lago di Carezza, al Ghiacciaio della Marmolada, ai Serrai di Sottoguda, al
Sass Pordoi.
ROMA
in bus gran turismo.
Dal 13 al 15 settembre, 3 giorni e 2 notti:
Visita delle principali mete della città.
sardegna del Sud
in aereo e bus gran turismo.
Fine maggio - primi di giugno 2013, per la durata
di 5 giorni e 4 notti.
Previste la visita di Alghero, delle Grotte di Nettuno a Porto Conte, di Bosa, di San Giovanni di Sinis
con visita al sito archeologico di Tharros, di Laconi, di Barumini con visita al complesso nuragico, di
Chia e Pula,
di Nora, dell’isola di S.
Antioco con
visita
della zona archeologica
di Thophet,
dell’isola di
S. Pietro.
Prossimamente sarà inviato il programma definitivo 2013 con tutte le informazioni necessarie.
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EVENTO CULTURALE A
FIRENZE: VISITA ALLA BASILICA
E AL MUSEO DI S. CROCE
S
anta Croce è una delle più
antiche basiliche francescane e, per le sue dimensioni,
una delle più grandiose. Accanto
alla chiesa sorge il complesso conventuale con i suoi due chiostri, il
noviziato, la sala capitolare, più conosciuta come cappella Pazzi, e il
refettorio, oggi destinato a sede del
Museo, che ospita opere insigni provenienti dalla chiesa e dei chiostri.
Fondata nel 1294, su progetto del
grande architetto Arnolfo di Cambio, la basilica ha vissuto sette secoli
di storia incrementando il suo patrimonio artistico grazie a contributi di eccellenza, tanto da diventare
uno dei luoghi più visitati e amati
di Firenze.
Il successo della gita è stato tale
da dover organizzare due escursioni in giorni distinti.
M. G.
Il gruppo dei partecipanti all’evento culturale a Firenze, con
visite effettuate il 6 e il 13 ottobre 2012
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ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
ALBERO DELLA
SOLIDARIETÀ 2012
Lettera inviata da Suor Lucia Sabbadin, promotrice di
uno dei progetti sostenuti
dall’iniziativa dell’Albero
della Solidarietà.
Pier Maria Baldi, Suor Lucia Sabbadin e Luigi Gori
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DALLA PARTE DEGLI ULTIMI
NEL CARCERE DI YAOUNDÈ
Suor Lucia Sabbadin
ogni cella vi abitano 50-60 reclusi. Incredibile ma
vero!
Il sovraffollamento, naturalmente, ha delle
conseguenze immediate ed evidenti; mancanza di
spazio vitale, promiscuità, malattie respiratorie e
soprattutto cutanee, per carenza di igiene e clima
torrido del paese, ma anche malnutrizione, violenza e altri problemi psichici.
Ecco nei dettagli il progetto che Suor Lucia
Sabbadin ci illustra per realizzare un intervento nel carcere di Yaoundè in Camerun, nella
prigione centrale di NKONDENGUI.
I
l carcere di Yaoundè, denominato PRISON
CENTRALE DE NKONDENGUI è la struttura
carceraria della capitale del Camerun (Africa
Centrale). Costruito diversi anni fa, avrebbe dovuto contenere circa 800 detenuti. Attualmente la
stessa struttura accoglie 3.900 detenuti, di cui la
maggior parte giovani e tra questi anche dei minorenni.
Molti di essi sono in attesa di giudizio e, purtroppo, spesso trascorrono mesi ed anche anni prima di essere giudicati.
I detenuti sono essenzialmente dei camerunesi,
ma alcuni provengono dai paesi limitrofi (Ciad,
Centr’Africa, Congo, Gabon, ecc).
La struttura carceraria è divisa in 13
quartieri. Quelli più
sovrafollati e che
creano seri problemi per chi vi abita
sono i quartieri 8 e
9, denominati “KOSOVO” con circa
1.300 detenuti per
quartiere. Le dimensioni di un quartiere
sono di 50 metri di
lunghezza e 25 metri di larghezza. Nel
quartiere c’è uno
spazio centrale che
funziona da cortile
e una serie di locali
(celle) per la notte.
Ogni cella misura
5 metri per 5 metri.
Le celle sono 27 e in
Una “presenza materna” per tanti fratelli disperati
In questo ambiente di miseria umana, materiale e spirituale, vi lavorano alcune religiose: c’è chi
accompagna i minorenni, altre offrono lezioni di
catechesi, alfabetizzazione, altre insegnano qualche attività manuale.
Tra queste, tre religiose italiane, suor Luisa Durigon, suor Franca Leone, infermiere, e suor Lucia
Sabbadin, medico, membri di tre congregazioni diverse (Divina Volontà, Santa Famiglia di Bordeaux
e Dorotee di Don Luca Passi) da anni prestano ser-
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ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
vizio come equipe sanitaria, collaborando e sostenendosi a vicenda per far
fronte ai tanti problemi di
ogni giorno dei loro assistiti. Oltre al servizio di
cure mediche e di accompagnamento che offrono
ai carcerati, soprattutto
curando le piaghe, dando
loro le medicine necessarie e spesso anche mettendo a disposizione un
complemento alimentare
per i più fragili e per coloro che non hanno nessun
familiare in zona, l’equipe
sanitaria delle tre suore si
è preoccupata di cercare
aiuti presso dei benefattori esterni per costruire
delle toilette decenti, installare la luce elettrica in alcuni quartieri e fare altri interventi specifici per migliorare le condizioni
di vita di questi fratelli.
sempre più rari e meno consistenti. Ci si chiede allora come poter continuare ad offrire quel minimo
di aiuto, preziosissimo, finora offerto.
L’equipe offre assistenza sanitaria gratuita a
tutti i detenuti demuniti, praticamente alla quasi
totalità.
Ogni lunedì, mercoledì e venerdì, si consegnano le medicine ai carcerati che sono stati consultati dal medico o dagli infermieri, si verificano se
le prescrizioni corrispondono ai sintomi, si fanno
le medicazioni delle piaghe, sempre numerose e
spesso gravi, si applicano le perfusioni a chi è gravemente ammalato e si fa fronte alle urgenze che
non mancano mai.
L’obiettivo del progetto è continuare a dare dignità e speranza a queste persone detenute nella
Prigione di Nkondengui, che vivono in situazione
di estrema miseria, precarietà ed abbandono.
Essere, per quanto possibile, un piccolo segno
dell’Amore del Signore.
Purtroppo, a causa della grave crisi finanziaria
mondiale, da un po’ di tempo l’equipe delle tre sorelle è confrontata a delle serie difficoltà materiali,
perché gli aiuti che ricevevano si stanno facendo
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Il Melograno
ATTIVITÀ SOCIALE
Una volta al mese, un dentista ed
un oculista prestano servizio, come
volontari alla prigione per chi avesse
bisogno. Sono numerosi i detenuti che
soffrono di mal di denti e che hanno
bisogno del dentista per una estrazione dentaria o dell’oculista perché han
seri problemi di vista. A queste persone viene offerto un piccolo compenso,
per coprire le spese del taxi.
L’equipe offre, inoltre, un supplemento alimentare a circa 150 carcerati
(malati gravi, tubercolotici e malnutriti, malati di AIDS, malati psichici
del quartiere 2 e malati ricoverati per
qualche giorno in infermeria.)
È da sottolineare che l’alimentazione che passa la prigione è costituita da un pugno di fagioli ed alcuni grani di mais bollito, una volta al
giorno.
Tutti i giorni si offre un complemento alla razione alimentare che la
prigione offre: giovedì e domenica un
piatto di riso, fagioli, e un po’ di pesce. Gli altri quattro giorni si mette a
disposizione dei malati un panino imbottito di margarina o di cioccolata.
Sono sempre le tre suore che provvedono all’acquisto dei generi alimentari (riso, olio, pane, fagioli, arachidi,
conserva, margarina, ecc.).
Alcuni prigionieri degni di fiducia
aiutano ogni giorno nella preparazione e distribuzione dei pasti, nonché
nel servizio sanitario, soprattutto nella medicazione delle piaghe. A loro, in
segno di incoraggiamento, si offre un
modesto contributo settimanale.
Per l’acquisto delle medicine e
delle varie cure mediche servono 500
Euro al mese. L’assistenza alimentare richiede, essa pure, circa 500 Euro
al mese. Dobbiamo però dire che la
Provvidenza viene puntualmente in
nostro aiuto e, mai ci siamo sentite abbandonate: quando siamo sprovviste
di mezzi, c’è sempre qualcuno che si
fa vivo per offrire un contributo, quello di cui avevamo proprio bisogno!
Questo progetto è come una rispoDicembre 2012
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ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
sta al messaggio del Papa Benedetto XVI in occasione della quaresima 2012, “Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci nelle buone
opere”.
Restiamo fiduciose che persone di buona volontà, che già ci sostengono nella nostra opera di
carità verranno ancora in nostro aiuto. Fin d’ora
ringraziamo di cuore ed assicuriamo la preghiera
nostra e dei nostri assistiti.
Suor Lucia Sabbadin
Equipe sanitaria «Le tre sorelle»
Carcere di Yaoundè / Camerun
Dicembre 2012
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Conferenza culturale
“DENARO E BELLEZZA”
Gianni Boccardi
stesse parole del relatore) affrontava:
“la nascita del moderno sistema bancario nella Toscana e nelle Fiandre a cavallo tra il ‘300 e il ‘400 e
lo stretto legame fra la ricchezza e la fioritura di una
splendida stagione artistica. Infatti l’intrecciarsi di vicende economiche e culturali, ma anche di valori spirituali, conseguenti alla connotazione per lo più negativa
data dalla Chiesa all’uso del denaro, ha contribuito con
il passare degli anni allo sviluppo di un mecenatismo e
di una committenza artistica che ha liberato la ricchezza da un’accezione negativa, per legarla al concetto di
Bellezza. “Fare i soldi” è diventato per la classe mercantile un motivo di lustro, soprattutto se usati bene,
come nell’acquisto di libri e di oggetti d’arte. Al timore
del modo in cui le monete sono state guadagnate è subentrato allora lo scopo nobile per cui sono state usate.
Questo, però, non ha posto fine alla critiche nei confronti della ricchezza quando il denaro si è tradotto in
un lusso eccessivo, al quale si è opposto fino alla morte
il Savonarola con la sua predicazione”.
Il Prof. Siro Innocenti
Gianni Boccardi
L
AMMINISTRATORE BCC MASIANO
e serate culturali, incentrate sulle conferenze
del Prof. Siro Innocenti, sono ormai diventate una consuetudine molto apprezzata dai
soci della BCC Masiano.
La grande passione per la cultura e le sue bellezze, unite alla profonda conoscenza della materia e alla precedente esperienza di insegnante, fanno di Siro un perfetto “divulgatore” di cultura, che
riesce ad appassionare il pubblico con un’esposizione chiara e di facile comprensione, non limitata
alla “semplice” descrizione dell’opera d’arte, ma
collocandola nel proprio tempo in un quadro completo, arricchito da riferimenti e aneddoti su fatti,
personaggi e costumi che l’hanno ispirata o che da
essa sono stai influenzati.
Quest’anno la conferenza, dal titolo “Denaro e
Bellezza”, ha preso spunto da una mostra allestita
recentemente a Palazzo Strozzi e, come al solito,
ha visto un’ampia e interessata partecipazione.
Il tema particolarmente interessante (per usare le
“Il cambiavalute e sua moglie” (1514) del
pittore fiammingo Quentin Metsys (1466-1530),
conservato nel Museo del Bargello a Firenze
Dicembre 2012
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ATTIVITÀ SOCIALE
Il Melograno
MARKETING
Il Melograno
LA CENTRALITÀ DELLA
PERSONA UMANA
RIFERIMENTO COSTANTE NELL’ATTIVITÀ
DELLA BCC DI MASIANO
L
a profonda conoscenza dei propri Soci e
Clienti è sicuramente un elemento distintivo per quelle banche, come quella di Masiano, che traducono nella quotidiana operatività i
principi ed i valori presenti nel proprio “DNA” ed
elencati nello Statuto. È attraverso questo scambio
di relazioni che si crea valore nel reciproco rapporto fra Banca e Cliente, presupposto
fondamentale per la piena realizzazione del carattere della mutualità esterna, che rappresenta un
unicum nel panorama bancario.
Le reti e le relazioni che si instaurano fra i soggetti alimentano la formazione del capitale
sociale, inteso come patrimonio
umano ricco di informazioni
preziose per erogare un servizio
sempre più rispondente alle esigenze dei propri Soci e Clienti.
La Banca di Masiano intende quindi declinare con concretezza il fondamentale principio contenuto all’interno
della Carta dei Valori, fondato
sulla centralità della persona
umana: “Il Credito Cooperativo ispira la propria attività all’attenzione e alla promozione
della persona… [ed] investe
sul capitale umano - costituito
da soci, dai clienti e dai collaboratori - per valorizzarlo
stabilmente”. La ricerca di
una continua valorizzazione della propria clientela si può perseguire, infatti, attraverso
una migliore conoscenza delle esigenze bancarie
e finanziarie dei singoli, al fine di dotare la Banca di un catalogo prodotti in grado di preservare
ed incrementare il grado di soddisfazione della
medesima. Ed è proprio grazie anche ai continui
feedback, suggerimenti, spunti propositivi ricevuti, che può essere perseguito al meglio l’obiettivo
Andrea Lippi
enunciato; essi rappresentano infatti un fondamentale stimolo per lavorare con professionalità e
passione, nonché un imprescindibile elemento sul
quale impostare analisi e ricerche che afferiscono
all’area del marketing territoriale.
Ciascun Socio e Cliente potrà quindi avvalersi
di un consulente dedicato presso la propria filiale di riferimento, al quale potrà esporre le
proprie necessità, i progetti
futuri ed al quale potrà rivolgersi per poter usufruire
di un servizio qualificato e
personalizzato.
Stare in contatto con il territorio e con le persone che
vi abitano, conoscerle a 360
gradi, rafforzare la collaborazione e fornire un supporto
sempre maggiore nella scelta
dei prodotti più adatti alle proprie esigenze rappresentano
le vie che la Banca di Credito
Cooperativo di Masiano vuole
percorrere al fianco dei propri
Soci e Clienti per fronteggiare le
difficoltà del periodo economico
che stiamo attraversando.
La Banca di Masiano desidera pertanto ringraziare i propri
interlocutori per il coinvolgimento e la cooperazione mostrata, a
consolidamento del rapporto di
fiducia fino ad oggi instauratosi,
con l’auspicio che questo pregiato flusso relazionale possa sempre
più alimen- tarsi nel tempo, per la creazione di
valore economico, sociale e culturale a beneficio
della comunità locale e di tutto il territorio di riferimento.
Andrea Lippi
RESPONSABILE AREA MERCATO
Dicembre 2012
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Presidenza e
Direzione Generale:
Masiano
Via di Masiano, 6/a
Tel. 0573 98411
Ufficio Soci
[email protected]
Agenzie Operative:
Masiano
Via di Masiano, 6/a
Tel. 0573 984135
Bottegone
Via Andrea Doria, 13/e
Tel. 0573 545881
Casalguidi
Cantagrillo
Via Montalbano, 347
Tel. 0573 929378
Agliana
Piazzetta Enrico Caruso, 23
Tel. 0574 675079
Quarrata
Via Montalbano, 79
Tel. 0573 775491
Pistoia
Viale Adua, 80
Tel. 0573 37291
Sportelli ATM:
• Via Statale, 168
51038 Olmi (PT)
• Via Ramini
51100 Ramini (PT)
• Via Bonellina, 197
51100 Pistoia (PT)
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N. 13 - Dicembre 2012