#WHATSAPP ? Non darsi per vinti di Mattia Celebrin VA LS Abbiamo visto tutti quanti la barbarie e la violenza che hanno caratterizzato gli attacchi terroristici del 13 novembre di Parigi È indispensabile essere uniti nel ripudio assoluto del jihadismo e del terrorismo islamico contemporanei, chiedendo a tutti, musulmani inclusi, di far propria una incondizionata e radicale riprovazione. Infine occorre mettere in campo tutta l’intelligenza, la lucidità e la calma possibili, al fine di capire ciò che sta accedendo per trovare le misure adeguate. È da irresponsabili mettersi a gridare o agitarsi senza criterio: occorre prima pensare e comprendere bene. Se i barbari sono tra noi, c’è un’origine di tale vicenda, una sua evoluzione e, speriamo a breve, un rimedio. Siamo in guerra? La guerra certo esiste, ma principalmente non è la nostra. È quella che i musulmani stanno facendosi tra loro, da molto tempo. Siamo davanti a una sfida sanguinosa che risale agli anni Ottanta tra concezioni radicalmente diverse dell’islam. Una sfida intrecciata agli interessi incarnati da varie potenze musulmane. In questa guerra, noi europei e occidentali non siamo i protagonisti primari; è il nostro narcisismo che ci porta a pensarci sempre al centro di tutto. Sono altri i veri protagonisti. L’obiettivo degli attentati di Parigi è quello di terrorizzarci per spingerci fuori dal Medio Oriente, che rappresenta la vera posta in gioco. Si tratta di una sorta di “guerra dei Trent’anni islamica”, in cui siamo coinvolti a causa della nostra presenza in quelle aree, sin dai tempi dell’impero Romano, e dei nostri stessi interessi. L’ideologia di Daesh è sempre stata chiara su questo punto: creare uno Stato laddove gli Stati precedenti sono stati creati dagli stranieri quindi sono “impuri”. L’Is sta combattendo un conflitto per il potere legittimandosi con l’arma della “vera religione”. Per 2 intenderci: una guerra politica nella religione, che manipola i segni della religione, così come i nazisti usavano segni pagani mescolati a finzioni cristiane. Infatti l’Is, come al-Qaida, uccide soprattutto musulmani e attacca chiunque si intromette in tale conflitto. A partire da tale fatto incon- “Siamo in guerra? La guerra certo esiste, ma principalmente non è la nostra” testabile, due questioni si impongono all’Occidente e alla Russia. La prima è esterna e riguarda la presenza in Medio Oriente: se e come starci. La seconda è interna: come difendere le nostre democrazie, basate sulla convivenza tra diversi, quando i musulmani qui residenti sono coinvolti in tale brutale contesa? Come preservare la nostra civiltà dai turbamenti violenti della civiltà vicina? Se ci limitiamo a perdere la testa, invocando vendetta senza capire il contesto, infilandoci senza riflessione sempre di più nel pantano mediorientale e utilizzando lo stesso linguaggio bellicoso dei terroristi, non facciamo niente di buono. Potremmo anzi concedere allo Stato Islamico la resa del “nostro” modello di convivenza, per entrare nel “loro” clima di guerra. Serve più intelligence e una maggiore opera di contrasto coordinata tra polizie, soprattutto nell’ambito delle collettività immigrate di origine arabo-islamiche, che rappresentano un’importante posta in gioco del terrorismo islamico. Da notare anche che tali attentati si moltiplicano proprio mentre lo Stato Islamico perde terreno in Siria. Mantenere la calma significa non cedere ai richiami dell’odio che bramano vendetta. In secondo luogo, dobbiamo darci una politica comune sulla guerra di Siria, vero crogiuolo dove si formano i terroristi. Imporre la tregua e il negoziato è una priorità strategica. Solo la fine di quel conflitto potrà aiutarci. Aggiungere guerra a guerra produce solo effetti devastanti, come pensa papa Francesco sulla Siria. Finora abbiamo commesso molti errori: l’Occidente si è diviso, alcuni governi si sono schierati, altri hanno silenziosamente fornito armi, altri ancora hanno avuto atteggiamenti vaghi, non si è parlato con una sola voce agli Stati vicini a Siria e Iraq. L’Italia ha dichiarato da oltre due anni che Iran e Russia andavano coinvolti nella soluzione. Ora le riunioni di Vienna con Russia e Iran possono far ben sperare: oggi tutti ci danno ragione. Meglio tardi che mai: il governo italiano è totalmente impegnato nella riuscita di un reale accordo. La fine della guerra in Siria è il vero modo per togliere acqua al pesce terrorista. Senza zone fuori controllo ove prosperare, il jihadismo perderebbe la maschera. Contenere e spegnere la guerra di Siria è il solo modo per prosciugare il lago terrorista. Sarà operazione lunga e complessa, ci saranno altri attentati, ma è una strada vincente alla lunga. Certo si tratta di far dialogare nemici acerrimi, di dare un posto a tavola a gente che non ci piace (Assad e i suoi) ma è l’unico modo. Solo a queste condizioni si potrà mettere in piedi un’operazione internazionale di terra, che miri a stabilizzare il paese e a mettere l’Is spalle al muro. Solo così si potrà svelare cos’è veramente l’Is: una cricca di ex militari iracheni e fanatici jihadisti che vengono dal passato e che hanno approfittato delle nostre divisioni. Se ce ne andassimo dal Medio Oriente, gli attentati in Europa smetterebbero subito, probabilmente. Ma lasceremmo il lago jihadista diventare un mare. E questa non è un’opzione. #WHATSAPP ? La tragicomica storia dei profughi alle caserme Zanusso A volte il confine tra tragedia e commedia è molto sottile. Specialmente ad Oderzo e se si parla di migranti. In un freddo pomeriggio di fine Novembre un centinaio di cittadini si ritrova in piazza per un corteo. In testa ai manifestanti non ci sono i partiti d’opposizione, che hanno anzi disertato l’evento, bensì l’amministrazione comunale, che manifesta praticamente contro la propria gestione, e qualche avvoltoio fascista di Forza Nuova in trasferta, pronto ad approfittarsene per fomentare l’odio anche nella tranquilla Opitergium. Risultato? La tanto pubblicizzata marcia “anti-profughi” alla fine si rivela un flop. E se la Lega Nord, quella di “Stop Invasione”, decide di non partecipare ad un evento simile vuol dire che c’è qualcosa che non va in tutta questa faccenda. Ma lasciamo da parte i soliti battibecchi tra i due schieramenti contrapposti e proviamo a ragionare con ordine. In questo periodo storico è del tutto evidente che molte persone stanno abbandonando paesi dell’Africa e del Nord Oriente per entrare in Europa, e una parte consistente di questo flusso migratorio passa per l’Italia. Gli immigrati/profu- ghi/clandestini/migranti economici/richiedenti asilo, che dir si voglia, sbarcati in Italia hanno bisogno di essere accolti in qualche modo. Per questo vengono ripartiti tra i territori (In fondo l’Italia non è solo Lampedusa). E, a quanto pare, anche Oderzo è in Italia. Quindi, senza dare alcun tipo di giudizio pro o contro immigrazione, sembra abbastanza chiaro il fatto che, come in tanti altri comuni, anche ad Oderzo debbano arrivare questi immigrati/profughi/ecc… A questo punto sembrerebbe molto sensato che, data la situazione appena descritta, gli amministratori della città di Oderzo, su richiesta del prefetto, pensino a come possono accogliere, nel modo più consono anche per la cittadinanza, questi immigrati. A meno che l’amministrazione comunale di una cittadina di più di 20.000 abitanti abbia il potere di invertire i flussi migratori di inizio XXI secolo oppure riesca a dettare le leggi sull’accoglienza al Ministero dell’Interno, non vedo perché dovrebbe accettare il fatto sul proprio territori ci saranno ospiti provenienti dall’altra parte del Mediterraneo. Ma tutto questo era troppo logico. E allora è meglio aspettare finché il prefetto, non avendo altre soluzioni, decide di sistemare la quota di migranti che spetta ad Oderzo in un edificio dismesso e per giunta ancora proprietà dello Stato: le tanto nominate Caserme Zanusso. E a questo punto che fare? Tentare di opporsi sebbene non ci siano delle alternative? A questo punto dobbiamo ricordarci di un’altra cosa: le elezioni comunali sono alle porte, e perché non approffitarsene della situazione, avrà pensato qualcuno? Perchè non cavalcare la reazione dei cittadini andando a sbandierare in piazza “No profughi alla Zanusso”? Detto fatto. L’ammistrazione, in caccia di voti per le prossime elezioni, organizza la marcia “anti-profughi” Se tutto questo ha il sapore di una commedia, c’è anche un lato tragico. Alla fine sembra che questi profughi arriveranno (e c’è chi dice che saranno più di 100) e verranno sistemati in un “hub” proprio alle caserme. E questo “hub” si potrà benissimo intendere come “ghetto”, dal momento che non si può parlare di accoglienza in una caserma dismessa. In questo modo tutti ci perdono, i profughi in primis e i cittadini. Alberto Rosada II LC 3 #WHATSAPP ? Che aria tira negli USA? La corsa alla Casa Bianca per il 2016 è iniziata e sono iniziati, ormai da un anno, le prime apparizioni pubbliche, i dibattiti e i tour dei vari candidati dei due grandi partiti americani: Repubblicani e Democratici. Grande candidata per il fronte democratico e favorita dai sondaggi è Hillary Clinton, che con un programma elettorale molto denso e in continuità con quanto fatto dal presidente in carica Obama, tocca argomenti scottanti per gli Stati Uniti come: cambiamenti climatici, diritti per disabili, prevenzione per gli stupri nei campus (vedi Protesta dei materassi alla Columbia University) , riforma sulle leggi per l’immigrazione, istruzione, leggi sulla vendita delle armi, II emendamento, assistenza sanitaria (Medicare), parità per donne, etnie e orientamento sessuale. Questa grande candidata sembra essere la favorità non solo per la sostanza del proprio programma elettorale, ma anche per la dedizione che ha messo nel suo lavoro come segretario di stato, First Lady e senatrice. Per il parito Repubblicano (GOP) sono numerosi i candidati: Jeb Bush, fratello dell’ex-presidente George W. Bush, Donald Trump, famoso palazzinaro multimiliardario, Ted Cruz, senatore dello stato del Texas, Marco Rubio, senatore della Florida e Ben Carson, noto neurochirurgo pediatrico al John Hopkins Hospital di Baltimora. I loro programmi elettorali sono incentrati sul mantenimento del potere e dei canoni morali dei “WASP” (white anglosaxon puritans), sul blocco o la forte limitazione dell‘immigrazione, sull’uso dell‘Hard Power in politica esterna, su un controllo maggiore sulle libertà dei cittadini americani, a favore della loro sicurezza (USA Freedom Act enforcement). Il confronto tra questi candidati si svolge da mesi su TV, radio e giornali a suon di dichiarazioni roboanti, come quelle di Cruz, che non crede 4 che il riscaldamento globale sia causato dall’ uomo; oppure l’affermazione di Ben Carson, che, sebbene sia uomo di scienza, è fermamente convinto che “È stato Giuseppe a costruire le piramidi per conservare il grano”. E non ci fermiamo qui! Un capitolo a parte sarebbe da stilare per tutte le bufale e le boutade dette dal tycoon Donald Trump, basta cercare un po’ su Google o sui giornali internazionali per farvi due risate: si va da “un bellissimo bambino di 2 anni, 2 anni e mezzo, lo hanno portato a farsi vaccinare, è tornato a casa, e una settimana dopo gli è venuta una febbre tremenda, si è ammalato molto, e ora è autistico!” 400 anni di metodo scientifico buttati all’aria; a “i cinesi hanno creato il concetto di riscaldamento globale per danneggiare il settore manifatturiero americano”. I comici americani stanno avendo moltissimi spunti e per loro Trump è manna dal cielo. Ted Cruz e Marco Rubio invece sono due candidati molto simili tra loro, entrambi immigrati cubani, entrambi senatori, ma Cruz è il più conservatore e chiuso tra i due, mentre Rubio è aperto al dialogo e con posizioni più riformiste che conservatrici, ragion per cui piace meno al vecchio establishment del partito. Capitolo a parte per Jeb Bush, erede di una famiglia da sempre impegnata in politica e con un’ ampia possibilità economica e copertura di campagna elettorale,sembra tra i repubblicani il più assennato e moderato. Proprio per questo le sue posizioni in politica estera sono caute ed oculate, tanto quelle riguardanti la politica interna come Medicare, Minimum Wage e Freedom Act, che sono orientate ad una tutela dei diritti base dei cittadini senza però scendere nell’assistenzialismo o nel stato del Welfare. Jeb Bush inoltre ha più volte attaccato il leone della situazione Trump, chiamandolo:”presidente del caos” e dicendendo: “Donald, non arriverai alla presidenza a forza di insulti”. I sondaggi comunque danno come favorito nel GOP (Grand Old Party) proprio Trump, seguto da Cruz, Bush e Rubio. Probabilmente Trump ha buoni risultati nei sondaggi per l’ottimo merchandise della sua immagine, ma non di certo per contenuti e fattibilità delle sue proposte. Bush e Cruz invece sono i più appoggiati all’interno del partito sia per l’efficacia delle proprie proposte sia per l’affidabilità. Ma sul piano Repubblicani vs Democratici la vincitrice sembra proprio essere Hillary Clinton, che con il suo ampio e strutturato programma, una grande base di elettori non solo WASP, ma anche di etnie e religioni diverse, riuscirà a perseguire l’American Dream e la sua cultura di Melting Pot internazionale. Mattia Celebrin VA LS LA SCUOLA CHE VOGLIAMO A scuola di Medioevo Il giorno 30 Ottobre 2015 presso il patronato Turroni di Oderzo dalle ore 9.00 alle ore 11.30 è avvenuto un incontro rivolto alle classi: II ALL, III ALL, IV ALL, V ALL, V Gin, I LC, III SU nel quale noi studenti abbiamo avuto l’onore e il piacere di ascoltare Franco Cardini. Chi è? uno storico del medioevo, anzi LO storico del medioevo; docente all’Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze. È il maggiore esperto italiano delle crociate e un profondo conoscitore dei testi araboislamici. In questa occasione i docenti Bevilacqua e Dalla Torre ci hanno dato l’incredibile opportunità di ascoltare ciò che questa singolare personalità ha avuto modo di raccontarci su questi delicati e interessantissimi temi. Personalmente mi è piaciuto moltissimo perché ha messo in luce alcuni punti dell’argomento che non conoscevo e mi ha aiutata a capire meglio cosa sta succedendo realmente in medio oriente OGGI, e secondo me lo ha fatto senza essere noioso e rivolgendosi a noi come se fossimo stati adulti a tutti gli effetti perfettamente in grado di affrontare questi temi, cosa che secondo me poche persone di quello spessore riescono a fare. Ringrazio vivamente a nome di tutte le classi che vi hanno partecipato i docenti che si sono prodigati nell’ organizzazione e il professor Cardini per essere venuto a regalarci una piacevole mattinata. A partire da quest’anno verranno assegnati al nostro istituto alcuni insegnanti che a differenza di altri non avranno una cattedra assegnata (= ore di lezione nelle classi) ma che saranno a disposizione per supplenze durante la mattinata (probabilmente si ridurranno le entrate/uscite anticipate a causa dell’assenza di qualche prof) e potranno essere utilizzati per attività extracurricolari di vario genere, per esempio corsi pomeridiani. Stando alle indiscrezioni (attenzione, in questo momento in cui scriviamo nulla è ancora sicuro!) gli insegnanti assegnati al nostro istituto per quest’anno sono di spagnolo, diritto, storia dell’arte, matematica, scienze, inglese. Questo vuol dire che le competenze di questi insegnanti potranno essere utilizzate, per esempio, per un corso di spagnolo, per i corsi di preparazione agli esami pet e first, per un corso di autocad oppure per corsi di potenziamento in varie materie, anche in preparazione ai test universitari per i ragazzi di quinta. Se queste opzioni andranno in porto, ovviamente sarà la scuola ad avvertirci per le iscrizioni. Altea Nardo, I LC Scarpa’s news Questo sarà un anno di grandi novità dovute alla riforma della scuola (e non solo). Questa volta sono i prof che ricevono un voto Da quest’anno è prevista una somma che il dirigente scolastico ha a disposizione per premiare il merito tra i docenti. Per selezionare i criteri con cui verranno valutati i docenti è prevista la costituzione di un comitato di valutazione, composto dal preside, 1 ispettore esterno, 3 professori, 1 genitore e infine 1 tra noi studenti. Il comitato avrà il potere di stabilire i criteri e non di valutare direttamente i docenti. Una proposta che potrà uscire è quella che un parametro della valutazione degli insegnanti sia legata ad un giudizio di noi studenti. Ovviamente è solo una possibilità, non c’è nulla di deciso. Nuovi insegnanti, ecco l’organico potenziato Stages anche per i liceali La riforma della scuola prevede 200 ore di stage per i licei nel triennio e 400 per l’itis Orientamento universitario Quest’anno si occuperà dell’orientamento universitario il prof. Mariano Montagnin (insegnante di lettere nella sede di Oderzo). Sono attive una pagina Fb e un profilo Twitter e un’area del sito sull’orientamento universitario. C’è google form da fare per valutare le esperienze fatte Alberto Rosada II LC 5 La scuola che vogliamo In viaggio: Berlino & Praga Lo sentite questo odore di Currywürst? Avete visto quel pezzo di muro? Girati! Guarda, lì viveva il Kaiser Guglielmo II, e qui ha studiato Marx. Con questi frammenti si potrebbe riassumere il viaggio d’istruzione delle quinte A e Scienze Applicate: un viaggio nel tempo e nella Storia durato cinque giorni (aggiungo “Purtroppo”). La partenza non è delle migliori, trovarsi davanti il cancello del posto dove vai ogni giorno due ore prima del solito, con gli occhi che cercano ancora il cuscino è traumatico per tutti, alunni e professori indistintamente. La prima meta di questo viaggio è Norimberga, nel cuore della Germania, raggiunta dopo numerose ore di viaggio tra monti innevati, pendii ingialliti e arrossati dall’autunno e campi coperti di brina. Questa città è stata scelta per una grande valenza storica infatti propio qui si svolsero i primi raduni del NSDAP (Partito Nazionalsocialista) e proprio qui vennero processati i gerarchi nazisti delle SS e di altri corpi militari legati a crimini di guerra e contro l’umanità. A memoria di questi fatti è sorto, sulle rovine dell’incompiuta Arena dei raduni, il centro di documentazione del partito Nazista. Il giorno successivo, siamo partiti alla volta di Berlino, raggiunta nela tardo pomeriggio. Da subito abbiamo respirato la 6 storia di questi luoghi: davanti a nostri occhi sono comparsi il Bundestag (Parlamento Tedesco), la Brandenburger Tor (Porta di Brandeburgo), la Hauptbahnof (stazione centrale): tutti luoghi che hanno avuto a che fare con la storia e che sono stati in parte ricostruiti dopo la i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. In serata invece ci siamo spostati verso la parte nuova e ricostruita dopo la caduta del Muro (1981): Potsdamer Platz e il polo del Sony Center, dove abbiamo incrociato Daniel Craig durante la presentazione del nuovo film 007: Spectre. Per concludere in bellezza abbiamo visto la città di notte dalla nuova cupola del Bundestag, progettata dall’architetto Norman Foster. I monumenti e i luoghi da vedere sono ancora molti e le energie non bastano. È ora di riposare. Il secondo giorno a Berlino ci ha fatti entrare ancora di più nella storia, visitando la East Side Gallery e le Topografie del terrore si ha prorpio l’idea di divisione, ma al contempo di forza di volontà del popolo tedesco, di abbattere quel muro. Nel pomeriggio invece c’è stata una seconda importante tappa: il museo ebraico, progettato dall’architetto Libeskind, una struttura fortemente connotata da uno spirito decostruttivista e che riassume in una grande esposizione e in tre assi momenti e storia del popolo Ebriaco, con un esperienza museale toccante. È tempo di recupare le energie. Il terzo giorno è percorso all’insegna della memoria e della ricostruzione. Abbiamo visitato luoghi impregnati di storia: come la ricostruita Potsdamer Platz col suo nuovo impianto architettonico, il memoriale dell’Olocausto, con le sue lapidi in cemento armato che si stagliano verso il cielo, per farci sentire piccoli, di fronte alla violenza della Storia, ma allo stesso tempo per incitarci a non perpetrare più certe malvagità perverse; Parisier Platz, che da simbolo di Berlino, viene relegata a piccolo parco nei pressi del muro. La giornata si chiude con la visita alla Berlino storica: Gendarmenmarkt e Museuminsel, luoghi che rapprensentano lo splendore e la ricchezza della capitale europea dell’800. Ma non dimentichiamoci che la gita è anche diveritmento, per questo le due classi per l’ultima sera hanno cenato insieme e alzato i boccali all’Hofbraü, dopo una sessione di shopping e vetrine nella vicina Alexander Platz. L’ultimo giorno è trascorso in viaggio sulle autobahn tedesche e austriache, con una breve, ma significativa tappa al Campo di concentramento di Dachau. Mattia Celebrin VA LS La scuola che vogliamo Prendetevi qualche istante per seguire in volo un autobus che corre lungo un'autostrada ceca. È una normale corriera, di quelle prese a noleggio, ma ha qualcosa che la distingue; beh, più di qualcosa, ma procediamo per gradi. Scendete un poco, giusto quel che basta per sedervi sul tetto; d'altra parte volare stanca, no? La sentite la musica, alta da far tremare i finestrini? Difficile non sentirla, ma è un dettaglio importante; è sufficiente a farvi capire chi c'è sotto di voi. Sono i ragazzi e le ragazze di quinta, sfiancati da 9 ore di viaggio ma non abbastanza stanchi da dormire; non ora, non a così pochi chilometri dalla meta. E difatti eccola là; mentre vi distraevo, le prime luci hanno fatto capolino da dietro l'orizzonte. In un attimo l'autobus viene inghiottito dalla città, e tutti cercano di rubare al crepuscolo i primi assaggi di Praga, ma in un baleno è tempo di scendere e occupare le camere di un, inaspettatamente lussuoso Hotel, a Praga. E poi fuori, verso Prazsky Orloj, incantati dalle luci oltre la Moldava e il Ponte di Carlo, con alle spalle i palazzi illuminati d'oro; e poi stregati, come statue di sale sotto la torre il cui orologio costò la vita al suo stesso artefice, ucciso perché non potesse replicarne la bellezza. Al risveglio, confortati dalla colazione, che definire abbondante è poco, i nostri affrontano il freddo ottobrino (un po' più intenso di quello di casa), e visitano il quartiere ebraico, costruito attorno ad un cimitero di lapidi consunte dal tempo, riparate dagli alberi che le coprono con un tappeto di foglie; forse li vedete più tristi, ora, mentre camminano verso casa, ma è il giusto tributo alle migliaia di nomi che dipinti sul muro di una sinagoga ricordano le vittime della strage nazista. C'è tempo solo per qualche negozio del centro, prima che cali la notte. Sorge un altro giorno, un po' grigio e umidiccio (con buona pace di vedutisti e selfisti), ma il tempo in gita è sempre un quarto di quello che occorre, quindi gambe in spalle e tutti partono per Mala Strana, dall'altra parte del fiume, verso la collina che accoglie il Palazzo reale, con il Quartiere degli Alchimisti, e l'imponente Basilica di san Vito. Più sotto, sempre al di là della Moldava, c'è quel curioso luogo che è il Muro di John Lennon; nessuno ha veramente capito perché sia lì, coperto di vernice colorata e dei nomi di chi è passato, ma ci vanno quasi tutti. In effetti mette allegria anche da qui in alto, sarà per quel ragazzo che suona Imagine con la chitarra. E se adesso mi seguite di nuovo verso l'hotel, vi mostro una cosa. Vi ho già detto che la musica aveva una certa importanza no? Bene, entrate, entrate, e mettetevi comodi; l'albergo si chiama Teatri- no, non a caso, e loro ne approfittano. Professori e studenti stanno raccolti attorno a un pianoforte, in fondo alla sala, e il giorno si spegne sulle note di Demons. È come fosse un commiato, perché alla mattina l'autobus ripercorre la strada al contrario e fugge verso Vienna, dove li aspetta il Belvedere, assieme al Bacio di Klimt. In una bella storia però, non può andare tutto per il verso giusto, altrimenti non varrebbe la pena raccontarla. Li aspetta una notte particolare in un hotel che definire sporco, sciatto, squallido, sconveniente, triste, polveroso, lurido, cadente e maleodorante sarebbe prolisso e scortese e che quindi ci limiteremo a chiamare inappropriato. Non è una notte d'inferno ma insomma poco ci manca, e a noi non sfuggono le occhiaie neanche da quassù. L'ultima fatica è un tour della Ringstrasse in una Vienna baciata dal sole e sferzata dal vento, abbagliati dal biancore dorato dei palazzi. È già tempo d'andare, ma resta giusto di che consolarsi con una fetta di Sacher (e il profumo arriva fin qui). L'autobus riparte l'ultima volta (e la musica con lui), e chiude nel buio quel sogno lungo cinque giorni. Lasciamoli andare ora, e che il ricordo del nostro sogno resti con noi. Giovanni Sernaglia, 5 B LS 7 CorNER(D) Oroscopo Calcistico La serie A è ormai giunta a buon punto e sta per iniziare la volata per diventare campioni d'inverno, ma cosa dicono le stelle alle squadre? In un campionato che per la prima volta dopo 4 anni non ha un dominatore netto tutto può accadere… persino che un oroscopo funzioni! NAPOLI: Dopo anni in cui non eravate riusciti a dare il massimo a causa della mancanza di polso del vostro vecchio allenatore, avete finalmente trovato motivazione: Sarri è uno che non ha bisogno del favore delle stelle e, a dispetto delle apparenze, ha ben più spessore di Benitez. In ogni caso un cero a San Cannavaro, protettore dei difensori, è d'obbligo se l'obiettivo è lo scudetto con Koulibaly titolare. INTER: Decima in quanto a gol segnati ma prima in classifica l'Inter sembra avere quest'anno ben compreso il significato di ottimizzare. Di sicuro le stelle non l'hanno ostacolata finora, anzi, ma se la serie di 1 a 0 interrotta solo in una delle ultime partite non dovesse 8 continuare il consiglio è quello di affidarsi a Icardi, uno che 18 gol (quelli segnati dall'Inter finora) li sa fare da solo. FIORENTINA: Da sempre abilissimi a smentire i pronostici di giornalisti e astrologi avete sorpreso tutti dimostrando di non soffrire la mancanza di Montella e anzi riuscendo finalmente ad abbinare la costanza al buon gioco. Il consiglio, oltre a quello, scontato, di continuare così, è di tenere d'occhio l'infermeria in entrambe le direzioni: in uscita, dato che Giuseppe Rossi scalpita, ma anche in entrata, considerando la vostra media di infortuni negli scorsi anni. ROMA: Poco da dire: la nave che da qualche stagione a questa parte sembrava navigare tranquilla sta imbarcando sempre più acqua. Il consiglio per capitan Garcia è quello di guardare attentamente le stelle, per ritrovare la rotta prima che fra i fischi della turbolenta tifoseria sia costretto ad abbandonare la nave che affonda. JUVENTUS: L'inizio dell'anno è stato per voi veramente disastroso e già nei bar si sentiva mormorare di progetto fallito, mercato sconsiderato e squadra da buttare, eppure, zitti zitti, orfani di Tevez ma forti di due nuove punte di razza come Mandzukic e Dybala, state risalendo la classifica. Il consiglio è di non contare i metri (o meglio i punti) che vi distanziano dalla vetta, ma continuare a lavorare con la costanza di una Vecchia Signora. MILAN: Un inizio stagione con alti, bassi e una costante: Mihalovic. Il serbo sembra infatti essere l'uomo giusto per prendere in mano uno spaesato gruppo di calciatori e renderli una vera squadra. Per il salto di qualità servono però investimenti: Mr Bee finalmente vi regalerà un mercato come si deve o il suo tentativo di acquisto si concluderà con un nulla di fatto? Marco Crosato, IV C LS Made in the A.M. Dopo che Zayn Malik ha lasciato il gruppo ( Il titolo del loro terzo CD, ‘ Four’, era forse premonitore?), la band anglo-irlandese è tornata più forte che mai con il loro nuovo album , ‘Made in the A. M.’, uscito il 13 novembre . Curioso come i loro dischi e le loro canzoni, da ‘Up all Night’ , al brano‘ A.M.’, fino a ‘Midnight Memories’ , si riferiscano alle varie fasi notturne. Da ciò traspare la loro voglia di festeggiare, come si nota da alcune fotografie in bianco e nero presenti all’interno del libretto annesso, dove i ragazzi sembrano spassarsela. Ciò mette in evidenza anche il fatto che , nonostante Zayn abbia dato forfait, i ragazzi non si sono arresi e continuano nella loro … direction, e la prova è proprio la realizzazione di questo album. CHI HA LAVORATO AL DISCO Gli autori della maggior parte delle canzoni sono Jamie Scott, Julian Brunetta, John Ryan e soprattutto Harry,Niall, Louis e Liam; infatti, rispetto ai primi album, c’è una maggiore partecipazione dei componenti nelle stesura dei brani. Pur essendo sempre rivolto a un pubblico adolescente, rispetto ai brani degli esordi, c’è stata una maturazione. COSA FUNZIONA NEL DISCO Innanzitutto , il piccolo imprevisto che ha sconvolto i loro piani è stato in realtà un incentivo ad andare avanti e a impegnarsi molto di più, cosa evidente in questo album. Le loro voci non risentono di questa mancanza, ma sembrano completarsi e armonizzare meglio, come ad esempio in ‘Drag Me Down’. Anche negli acuti, punto forte di Zayn e che quindi potevano penalizzare la band, si sono rivelati una prova superata positivamente, soprattutto grazie ad Harry in brani come ‘If I Could Fly’. E’ ricorrente la presenza dei bassi, e di sonorità country e tribali, vedi ‘Long Way Down’ e ‘Never Enough’. Come sempre non mancano le ballad romantiche e lente, come ‘If I could Fly’ o ‘ I Want To Write You A Song’. COSA NON FUNZIONA La vera pecca è il sound come al solito troppo pulito e lineare. Sarebbe stato meglio ‘sporcare’ un po’ suono e immagine, se non altro per renderli più credibili. LE CANZONI MIGLIORI Senz’ombra di dubbio il pezzo forte del CD è il singolo ‘Drag Me Down.’ La base ritmata, le armonie e l’utilizzo dei bassi sono un mix ben riuscito. L’assolo più riuscito è quello di Niall, ma il momento clou del pezzo resta l’acuto di Harry. Anche ‘Perfect ’ è coinvolgente, nonché uno dei brani più apprezzati e discussi per essere stata dedicata a Taylor Swift, una delle tante fiamme di Harry Styles. ‘If I Could Fly’ è la canzone più dolce tra tutte, è molto toccante e anche qui Harry si distingue per il suo sopracuto, che rende ancora più struggente la canzone. ‘Never Enough’ invece ha un ritmo incalzante e delle curiose sonorità tribali che ricordano la danza Maori, accompagnate dalle trombe e dallo scream graffiante che aggiunge un tocco rocker al brano. In ‘End of The Day’ l’accostamento dell’assolo al ritornello ritmato, vagamente soul e virtuosistico, è assai coinvolgente. E’ forse uno dei brani migliori. Notevoli gli acuti e la varietà strumentale, che spazia dal piano alla chitarra elettrica. LE CANZONI PEGGIORI ‘Hey Angel’ è deludente. L’intro accompagnata dall’organo puzza di funerale! ‘Long Way Down’ ricorda un po’ il genere country ed ha una base fin troppo monocorde, che risulta quasi noiosa. In ‘Temporary Fix’ c’è un tentativo di apparire rockettari , anche attraverso il testo piuttosto esplicito, che però non è riuscito e risulta quasi deprimente. CorNER(D) IN POCHE PAROLE Complessivamente è un album riuscitissimo, uno dei migliori della band, che suscita diverse emozioni. Va riconosciuto l’impegno per uscire dagli stereotipi e tentare, con la loro versatile anima pop , di conquistare anche un pubblico più adulto. Consigliato a tutte le directioner ( e non solo). E’ l’occasione giusta per ricredervi su questa band, quindi dimenticate i pregiudizi e premete play! TRACKLIST Hey Angel Drag Me Down Perfect Infinity End Of The Day If I Could Fly Long Way Down Never Enough Olivia What A Feeling Love You Goodbye I Want To Write You A Song History Temporary Fix Walking In The Wind Wolves A.M. I NOSTRI VOTI Hey Angel: 6 Drag Me Down: 10 e lode Perfect: 9 Infinity: 8End Of The Day: 10If I Could Fly: 10 e lode Long Way Down: 5 Never Enough: 9,5 Olivia: 8 What A Feeling: 4+ Love You Goodbye: 7 I Want To Write You A Song: 8,5 History: 8 Temporary Fix: 4+ Walking In The Wind: 7Wolves: 5,5 A.M.: 8+ Ed ecco il voto complessivo: 9,5 Priscilla Zeggiato, Eleonora Macchion, IV Gin 9 CorNER(D) Cent’anni di solitudine: una calma irresistibile I libri noiosi sono tali perché non riescono a darci un motivo valido per cui dovremmo leggerli; quelli appassionanti ci sommergono di ragioni per non distogliere l'attenzione dalle parole, pagina dopo pagina; i capolavori sono molto più raffinati, ci sussurrano non solo perché, ma anche come gustarceli e lo fanno in modo sottile, spesso difficile da cogliere. Quando ho posato lo sguardo sulle prime righe di uno di essi, Cent'anni di solitudine, però per una volta non ho avuto dubbi: la calma è la sua chiave di lettura. Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Con questa prima frase il premio nobel Gabriel Garcia Marquez ci fa capire due cose del suo libro: ci racconterà la storia della famiglia Buendia e lo farà senza fretta di arrivare alla fine, anzi parlandoci di questa apertamente prima ancora che arrivi, come se si trattasse di qualcosa di storico di cui siamo tutti a conoscenza. Più volte infatti lo scrittore ci esporrà, in una pagina, avvenimenti di anni interi per poi descriverci nei minimi dettagli quello di cui ci ha già svelato intreccio e finale. La cosa sorprendente è che questa insolita scelta non toglie minimamente il piacere di seguire le intricate ed esotiche vicende in cui i personaggi si trovano, anzi forse ve ne aggiunge addirittura: Marquez anticipandoci quello che accadrà ci libera dal peso della suspance per inchiodarci alla sua opera con la sola abilità descrittiva e col suo stile inimitabile che ci trasporta dai pensieri di un personaggio all'altro, senza mai fallire nel farci identificare con ciascuno. Cent'anni di solitudine è come un fiume in una valle, tortuoso e apparentemente infinito, con una corrente leggera ma inarrestabile, che ci rendiamo ben presto conto di non potere né volere contrastare. E così i mesi diventano anni e poi decenni, con i Buendia che si innamorano, vivono vicende Un bel pomeriggio mi chiesero di scrivere un qualche miscuglio di parole che potesse essere inserito nella parte di “svago”… Svago? Ah beh, facile. Bisogna solo inventarsi qualcosa, che possa essere letto mentre si sta spaparanzati sul divano, che non sia troppo banale o noioso, altrimenti si rischierebbe di addormentarsi e sciupare quei preziosi momenti in cui si può pensare a quel cavolo che si vuole, ma neanche troppo divertente! Se no si sprecherebbero troppe energie a ridere e allora che razza di riposo sarebbe? Quindi, visto che bisogna parlare di svago, prendiamo come tema proprio quella cosuccia, quella in cui bisogna trovare il giusto mezzo nel darle importanza, senza la quale lo svago neanche esisterebbe: il tempo libero. Oggi le nostre giornate le viviamo correndo come forsennati: fisicamente perché non facciamo altro che spostarci da un luogo all’altro, da un edificio all’altro, per andare a scuola, al lavoro, a fare sport eccetera, mentalmente perché siamo spesso sommersi da impegni continui e problemi che ci rompono in due la testa. E allora, se si può, (e sottolineo se si può!), ogni tanto è bene prendersi una pausa e stendersi, leggere o praticare un qualsiasi hobby che non trasformi in una macchina da stress; sottolineo quel “se puoi” perché adesso non è che, dato che il tempo libero è tanto bello, bisogna fregarsene dei propri doveri, buttarsi sul divano, accendere la tv e chi si è visto, si è visto. Sarebbe splendido, sì… We believe in...free time 10 surreali, interferiscono e giocano con la storia tessendo una serie di vicende che non ci sembrano mai improbabili nemmeno quando si dimostrano chiaramente impossibili: non a caso l'autore aderisce alla corrente del realismo magico e descrivendoci anche l'assurdo con l'usuale perizia ce lo fa apparire come naturale, persino logico. E quando alla fine, chiuso il libro e spezzata la magia, ci si rende conto che la storia era tutta una finzione, non si può che trovarsi d'accordo con chi lo ha votato nel 2007 come seconda opera più importante mai scritta in spagnolo, dietro solo a un classico intoccabile come Don Chisciotte. Insomma il mio consiglio è quello di immergersi nelle intricate trame di questo libro, consapevoli però del patto che stringiamo con l'autore quando lo iniziamo: mettere da parte l'ansia di giungere alla fine e goderci la lentezza e il valore del percorso. Marco Crosato IV C LS peccato che si tratti di una proposta del tutto utopistica… Naturalmente, se il lettore possiede un minimo di sale in zucca, capirà benissimo da solo che non è necessario spendere altre parole riguardo a ciò. Ci sono cose che bisogna fare, punto, non si discute oltre. E allora, bisogna evitare di vivere la giornata a casaccio e cercare di darsi un minimo di organizzazione, in modo da potersi ritagliare un pochino di tempo libero, da usare per rilassarsi, svuotare la mente e almeno per una volta concentrarsi sulle cose che ci sembrano più belle. Attenzione a non esagerare però! Caspita, non vorrei essere accusata dell’impigrimento di qualcuno! Michela Tonetto V C LS The Maze Runner Il 15 Ottobre 2015 è uscito nelle sale il film “Maze Runner -la fuga” tratto dal secondo libro della saga di best seller di James Dashner dall’ omonimo titolo. Il film che ho ovviamente visto, è risultato parecchio diverso dal libro in alcuni punti tuttavia il regista Wes Ball ha compiuto un ottimo lavoro di sintesi, catapultando, ancora una volta, lo spettatore tra i radurai che si ritroveranno ad affrontare nuove e non meno ardue sfide. Il risultato? Per poco io e le amiche con cui sono andata a vederlo non morivamo d’infarto infatti non c’è un fotogramma che non sia senza un colpo di scena che ti lasci con il fiato sospeso. Ma ora veniamo alla trama. Per chi non avesse letto i libri e non avesse visto nessuno dei due film farò un breve sunto su ciò che precede gli avvenimenti narrati nella versione cinematografica. Thomas (Dylan O’Brian) si risveglia in un ascensore buoi che lo trasporta in una radura abitata da una cinquantina di ragazzi (tutti maschi) senza ricordarsi nulla della sua vita precedente. Qui incontrerà Newt (Thomas Brodie Sangster) e Minho (Ki Hong Lee) con i quali legherà subito moltissimo. Nel giro di poche ore apprende di essere in realtà intrappolato insieme a questi ragazzi dentro ad un enorme labirinto che pare essere senza un’uscita e abitato da esseri poco amichevoli detti “dolenti” che si divertono ad andare in giro a pungere la gente per poi farla impazzire e morire. Nonostante ciò anche con l’aiuto di Teresa (Kaya Scodelario) l’unica ragazza presente nel primo libro che arriva subito dopo Thomas nella radura e trascina con sé un bel cataclisma. Non vi sto a spiegare come ma alla fine i nostri eroi trovano un’uscita anche se nel tentativo di raggiungerla compiono una missione suicida che porta a un dimezzamento del gruppo. I ragazzi si ritrovano così in un bel laboratorio pieno di scienziati morti appartenenti alla C.A.T.T.I.V.O.(associazione che governa il mondo e che li ha sfruttati come cavie). Lì apprendono grazie a un video che il mondo è in rovina grazie alle eruzioni solari e che c’è una terribile malattia che sta facendo impazzire/ morire tutti tranne loro i cosiddetti immuni che vengono quindi studiati per cercare una cura. Thomas e Teresa scopriranno anche che prima di entrare nel labirinto e nei orrori lavoravano per la terribile associazione che li ha privati di numerosi amici. Ma non riescono a scoprire altro perché vengono prontamente salvati da dei misteriosi e baldi giovani che li portano nel loro covo. In questo contesto ha inizio il secondo film. Thomas e i suoi compagni sono finalmente tranquilli anche se si porteranno con se per tutta la vita terribili incubi. La vita procede normalmente hanno cibo, un letto su cui dormire docce calde e medicinali cose che non osavano sognare da molto tempo. Hanno anche l’occasione di incontrare altri ragazzi come loro e di scoprire così che esisteva più di un labirinto, uno di questi era composto da sole ragazza fatta eccezione di Aris che è stato diviso dalle compagne e per questo appare strano. Thomas però riesce a legare con lui e il nuovo amico gli confida così di avere dei dubbi sui loro salvatori. Mostra infatti al ragazzo una stanza in cui ogni giorno vengono portati decine di corpi, non si sa se vivi o morti, e che insospettiscono molto i due. Nonostante la diffidenza dei suoi vecchi amici, che in un primo momento non vogliono credergli Tom e Aris riescono a rubare un pass e ad entrare nella stanza scoprendo così che i loro salvatori non sono niente popò di meno che scienziati della C.A.T.T.I.V.O. e che i corpi sospetti non sono altro che ragazzi immuni ai quali tolgono il sangue e studiano i cervelli per fabbricare la famigerata ma ancora inesistente cura! Così sconvolti CorNER(D) comunicano la scoperta agli amici e insieme attuano un piano per riuscire a scappare da Jason (direttore della base) e i suoi scagnozzi e dal centro. Ma prima liberano Teresa che era nel frattempo stata smistata nel gruppo delle ragazze alle quali, così a caso, hanno deciso di ridare la memoria. Dopo aver distrutto tutto, picchiato un po’ di gente e sparato granate elettrizzanti a caso Thomas, Newt, Minho, Aris, Teresa e pochi altri eletti riescono a uscire dalla base, ma con loro sorpresa il mondo esterno si rivela essere anche peggio della radura. La terra bruciata è dovunque c’è pure il deserto! Il piano, che come sempre viene definito schifoso e suicida dai protagonisti stessi e quello di raggiungere le montagne sperando di trovare il braccio destro un partito di ribelli che si oppone ai metodi poco delicati della C.A.T.T.I.V.O. Voi penserete beh dai che cagata dopo dolenti e labirinto cosa vuoi che sia e invece no! Punto primo gli “amici” scienziati li stanno ricercando, punto secondo il deserto è pieno di spaccati ossia i colpiti dalla matta simili a zombie assassini, punto terzo ci sono fulmini random che in solo colpo trasformerebbero una balena in fritto misto. Ma Thomas ha la fortuna dalla sua che lo porta ad incontrare Brenda (Rosa Salazar) e Jeorge (Giancarlo Esposito) che sembrano essere gli unici “sani” e in grado di portarli sani e salvi fino al braccio destro. Una serie di peripezie porterà Thomas e Brenda a diventare molto a mici e a regalare ali spettatori un bacio(febbricitante e sotto influsso di droga) che però la cara Teresa nonostante ci avesse provato più volte non è mai riuscita ad ottenere nel primo film, ma anche al contagio di Brenda alla malattia. Alla fine i nostri eroi riescono a trovare il braccio destro, che più che un partito di ribelli sembra un campo profughi, al quale si sino magicamente unite Sonya e Harriet due ex compagne 11 CorNER(D) di Aris che per un momento nel rivederle esce dalla sua dimensione di emo. Qui Brenda viene curata con una trasfusione del sangue di Thomas gesto che forse ha portato la pover indifesa Teresa a contattare la C.A.T.T.I.V.O fornendo la posizione di tutti ( non vi dico quante esclamazioni volgari ha suscitato nel multisala) ovviamente le giro di tre nanosecodi sono arrivati gli scienziati armati di tutto punto ec’è stato uno scontro che ha dimezzato lo già sventurato braccio destro. Thomas per non consegnarsi a quei Nome e cognome pazzie persino pronto a farsi saltare in aria insieme a tutti i presenti Data e luogo di nascita sostenuto dai suoi amici, così la C.A.T.T.I.V.O si ritira insieme alla loro paladina Teresa che riesce a Vive a ? dire “ mi dispiace Tom non volevo io lo ho fatto per noi loro possono Vivrebbe a? davvero aiutarci e una volta lo pensavi anche tu” o una cosa del N° di scarpe genere, queste parole hai noi riescono a far esitare un milliseconChe tipo di studente era? do il protagonista permettendo così a Jason di rapire e portare con se Materia più odiata a scuola? anche il simpaticissimo Minho. Il film si conclude con l’idea molto brillante di Thomas di andare, Laureato in? insieme a vecchi e nuovi amici, a liberare Minho a morie provandoci, Perchè ha scelto questo lasciando noi tutti fans dei libri con lavoro? un’espressione sconvolta e turbata perché ODDIO NEL LIBRO QUESTA COSA NON C’è WTF ASPETTEREMO IL 2017 PER VEDERE COME LO FARANNO CONTINUARE! Mi dispiace di essere stata così pro- Cosa si aspetta dagli alunni? lissa ma i riassunti non sono proprio il mio forte ho cercato di dire le cose più essenziali e divertenti…mi Qual è il suo libro preferito? dispiace di ave inserito qualche spoiler, spero comunque di aver attirato il vostro interesse e di Ha un portafortuna? avervi invogliato ai’ idea di leggere i tre libri o almeno alla visione dei film (ragazze credetemi oltre alla In che epoca storica vorrebbe trama sono moooltoo belli anche vivere? gli attori *sorriso malizioso*). Interviste Altea Nardo, I LC Cantante/gruppo preferito? Lasci un messaggio allo Scarpa 12 Valerio Vendrame Oderzo, 28/11/1964 Oderzo Sicilia 41 Mediocre, ridevo sempre durante le lezioni Chimica Scienze religiose Per caso, all’inizio non sapevo per quanto avrei fatto l’insegnante, ma dopo qualche anno me ne sono reso conto, perché stare a scuola mi mette in discussione, potevo relazionarmi con molte persone, restavo attivo e mi sentivo giovane stando a contatto con i ragazzi. Partecipazione, che ragionino con la loro testa e che sviluppino un giudizio critico. Moby Dick Non ne ho nessuno, perché non sono scaramantico. Nel ‘400 De Gregori Per camminare dritti nella vostra vita, ragazzi, non invertite mai la scarpa destra con quella sinistra! CorNER(D) Assunta Ribezzo Nome e cognome Maria Rita Villotta 10/10/1966 Data di nascita 19/11/1961 Scienze Motorie Titolo di studio Scienze Motorie Non è importante partecipare ma vincere Judo Educazione fisica Matematica Occhiali, il mio lavoro, la macchina L’ho sempre voluto, fin da quando ero bambina, perché da piccola mi hanno regalato una piccola scrivania e i fiori della cucina erano i miei alunni Sono molto dispiaciuta e triste. Non condivido assolutamente ciò che succede, perché sono contro la violenza in qualsiasi forma. Anche le potenze europee si stanno muovendo per combattere queste situazioni, mi dispiace per le persone che verranno coinvolte. La violenza porta solo altra violenza Il suo motto Sport preferito? Materia preferita? Materia “non” preferita? Tre cose a cui non può rinunciare Perchè ha scelto questo lavoro? Cosa ne pensa degli attentati di Parigi? Passiamo la palla alla prof. Villotta Quand'è stata organizzata la prima gara femminile di ciclismo? Mmhh...non me lo ricordo...(dopo un nostro suggerimento)...ma sì! Ippon Come si chiama il punto della vittoria nel judo? Non fermarsi mai Ginnastica artistica Storia Matematica Pimpa (il mio cane), scarpe da ginnstica, musica Perché mi è sempre piaciuto, mia mamma era insegnante e forse mi ha trasmesso i suoi geni Il tutto non è un problema religioso, è solo una scusa, c’è qualcosa di bacato in queste persone. 1916 la prima in assoluto, 1946 la prima agonistica, dopo la seconda guerra mondiale Non ho idea 13 Spazio Poesia Per leggere i poeti occorre avere un’anima grande. La luna fa gonfiare il mare, non l’acqua dei pozzi. (proverbio indiano) Con questo breve proverbio volevo invitarvi alla lettura delle seguenti poesie nella speranza che leggendole ne traiate piacere, così come succede a me. LAMENTO DI UN PATRIOTA Già da tempo mia terra non mi sembri più quella che negli anni passati sul mar nostro regnava col denaro e con l’arme fiera sullo straniero, come ancor non par vero che in un tempo remoto tu da sola avanzassi fra montagne e boscaglie e con Roma prendesti il Levante ed il Nord, disperando per questo, or ci chiamano ladri e mafiosi e corrotti. Deridiamo noi stessi e con noi quella Patria per la quale i trisavoli hanno dato la vita combattendo per darci Unità e Libertà; INVERNO Quell’Italia or dov’è? combattendo per darci una Patria migliore, una Patria che un giorno ci rendesse orgogliosi di poter dire agli altri che Italiani noi siam. Con tutto coperto da un velo di brina, con il freddo che ti entra nelle ossa, con al collo una calda sciarpa rossa, e con una buona chiacchierata mattutina, così comincia una normale giornata con il desiderio che non fosse iniziata. Quell’Italia maestosa del dominio romano, quella forte e potente di ormai secoli fa che con poco piegava civiltà e civiltà? Patria mia! Verrà forse giorno in cui le tue terre, ricoperte di selve e di neve su al Nord o baciate dal sole caldo del Mezzodì, Quella di mecenati celeberrimi artisti, letterati e sapienti, inventori e scienziati, cavalieri e potenti, santi e sante di Dio; rivedranno la gloria, rivedranno l’amore delle genti di tutte le tue venti regioni mentre cantan con gioia ed ardore il tuo inno? quella che dopo il lungo infelice dominio di stranieri in sua terra, risorgeva a nazione sventolando orgogliosa il suo bel tricolor? Rivedranno i tuoi figli che pur sempre diversi, che pur sempre divisi da più idiomi e parlate, dai più vari invasori, da catene, vallate, Al caldo sotto le coperte voglio stare, mentre gli alberi piangono le foglie perdute, un tempo belle e colorate, ma ormai cadute e dopo aver passato un po’ di tempo a studiare, rimango ad ascoltare il freddo soffio del vento, che tra i rami spogli spira contento. Inverno, inverno che ogni cosa congela, questa notte vedrò un turbinare di piccoli fiocchi e cristalli diventeranno le lacrime fuoriuscite dai miei occhi, porta via con te il bianco manto che la natura vela, salutami con un’ultima gelata e la neve se ne andrà così com’era arrivata. Lidia Bini, I LC 14 Forse è ancora sepolta sotto terra a Pompei, risucchiata dall’onde impetuose del mare o nascosta fra i versi di romantici eroi? Or l’Italia è caduta in balia di nemici che non sono d’Otralpe, di Madrid o del Reno, ma egoismo, paura, avarizia, slealtà; or siam stanchi e svogliati, non guardiam mai agli altri, pensiam solo al guadagno da boscosi altopiani, da scroscianti torrenti, ma anche da diffidenza , pregiudizi e sfiducia, che si stringon la mano, non si lasciano più? Che sarà? Un’ utopia? Solamente pazzia? Forse mai accadrà, ma noi intanto speriamo seppur vano sarà. Elisabetta Dalla Giustina, IV Gin Il canto soave delle anime parche fa brillare lo spirito delle persone care. Le stelle brillanti, specchi di anime stagnanti, incantano con le loro luci le anime terrestri, rendendole immortali La nostra natura è nascosta, se non agli occhi della luna Nell'ombra e nelle tenebre vive la quiete, per un passato dimenticato ma amaro. La notte dei canti, dai fiori stellati, dona gioia ai cuori trascurati Il fiume scorre, lava i pensieri, elimina i problemi e rischiara i sentimenti Le luci nelle tenebre, squarciano l'oscurità e l'ombra se ne va luce di luna, luce eterna, illumini il mondo nella notte infinita IPSE DIXIT Prof. Vendrame (Religione) "A me, nella vita, basta Giustino Biberon. Mi basta Justin. Just Justin." Alunno: " Mia madre va in chiesa, ma è comunista." Prof: " Allora è cattocomunista! Yooo, bella zio!" " I bambini al battesimo vengono unti con dell'olio, per essere fritti." Il Prof a un'alunna:" Quindi tu abiti a Campo Molino ... Campo Molino Bianco?" "Non critichiamo i gusti musicali: c'è a chi piace un cantante e a chi un altro. Ai giovanotti piace Jovanotti , e ai vecchi Vecchioni, per esempio." Il Prof parlando di sintomi di possessione demoniaca: " Beh, diciamo che se un tizio si mette a parlare a una tapparella in persiano forse è posseduto. Se parla ad una persiana ( intesa come tapparella) in persiano ... mi sembra lecito." " A casa ho peluches di tutte le fogge e lecce. " Ma il cammello che ha la gobba, sgobba?" Il Prof, cercando di impartirci utili nozioni storiche: " I Micenei lanciavano la cacca con gli scudi,cacchiolo!" "Io sono una persona sincera, sono franco, anche se mi chiamano Valerio." " Ho incontrato delle ragazze single, leggevano ' Sole 24 ore' Montagnin: io non approvo quel genere di trasmissioni ma soprattutto non approvo Maria De Filippi. Avete letto Manzoni vero? Ecco per me lei è come un untore e quando un ragazzo entra in contatto con lei è come se prendesse la peste. Pradissitto: perché Faoro sta ridendo? Faoro : perché lei ha detto che è un verbo dinamico, di-Namico, ma chi è Namico? X: quando si parla di fattoria si parla sempre si farmer o esiste anche farmgirl? Dalla Torre: questi versi hanno dato origine all’ immagine del cuore trafitto da una freccia che spesso possiamo ammirare nei giardini pubblici, un’po’ degradata se pensiamo che la parola più ricorrente in quelle panchine inizia per P e finisce per A Praddissitto: state attenti eh, che io mangio spinaci ogni mattina… Giacomo: che schifo! Dalla Torre: questa è una delle gioie maggiori di questa professione essere immersi nello spiegare una poesia e essere rapiti dai suoi versi così aulici, per poi vedere l’alunno alzare la mano. Con enfasi gli dai la parola, curioso di vedere che riflessione la tua spiegazione gli ha suscitato ed egli chiede senza alcun pudore”posso andare in bagno?” e tu scoraggiato al massimo rispondi “si certo” o spirito puro, agli occhi malvagi, il bene nascondi nei cuori "Ho letto un manga, ma che ri-manga tra noi." Bellinato: è da un bel pezzo che guardo quel Faoro! Bronza cuerta che no te si altro! Il Prof a un alunno:"Non puoi dire tutto quello che pensi. Anche perché altrimenti staresti zitto." Bellinato: io vorrei fare lezioni serie…avete capito qualcosa almeno? Testoni! o dolci parole, che nascono nel cuore, portano gioia e felicità e tanto amore "Alla coop sono esplose scatole di piselli, e le cassiere sono rimaste incinte." Bevilacqua : cosa dovrei scrivere io nel verbale del consiglio di classe? Bedini cazzeggia con gli studenti che giocano a ping pong? Anna Pessotto, 3 LL Bellinato :"Sei un alieno travestito che non capisce l'italiano." Zanette: "' Turpiloquio' è un'espressione elegante per definire i bei porconi che tirate di prima mattina." Bevilacqua: attenzione a questi passaggi perché storia dell’ arte è come il maiale…non si butta nulla! 15 CorNER(D) Bevilacqua: Ermes tiene in mano un grappolo d’uva per far giocare il piccolo Dionisio ma perché? Perché così crescono sani fin da piccoli quelli della razza Piave i prossecchisti! Montagnin: parla quello che è un don Giovanni! Boffo : don Giovanni era un prete! Bellinato: (leggendo la felpa di un alunno) i love my horse ! Ma che c’hai un cavallo te? Ma no! Sarà il cavallo dei pantaloni! Noi del giornalino durante l’intervista : che cosa si aspetta dai suoi alunni? Vendrame: soppresse…no dai era una battuta non metterla nell’ intervista! Vendrame: se dovessi fare un tè party e potessi invitare chiunque senza limiti di spazio o di tempo chi inviteresti? G: Platone e i suoi amici così li ammazzerei di botte! Dalla Torre: piove…vorrei rinunciare all’assemblea…posso dire anche io di non essere stato autorizzato dai genitori?? Battel: “L’Io assoluto di Fichte è come il coniglio Tappo di Winnie the Pooh… non ditelo in giro!”. Mian A: “Peggio della gopro che ne ha 120…”. Prof: “Chi ea ‘sta qua?”. A: “Una nostra amica”. Battel: “Sì, non è che Hegel ci spiega come ha fatto l’uomo ad imparare a non cagarsi più addosso!”. Del Vesco: “V.! Non lo voglio lì il telefono… Questo si chiama sgammone giusto?”. Martin (rivolgendosi alle alunne di un’altra classe) : “Riportatemi qui l’impollinatore folle!”. Mian “Guardate che i pagamenti in natura sono i più graditi!”. (Fuori contesto…) Martin: “Siccome alla mia prof piaceva, io sono l’unico che si è sbattuto Carducci”. Mian: “I vostri due cervelli messi insieme non fanno neanche la grandezza di un pisello… Ma perché mi fate dire queste cose?”. Costella: “I Greci hanno battuto i Persiani a Salamina perché li hanno insaccati”. Mian: “Dai, spiegamelo in cinque minuti… Fai finta che sia un videogame al computer! Uccidili tutti!”. A: “Prof… mi fa paura…”. Battel: “Sta zitto B.! Ignorante bue!”. Battel: “Dimmi B., come si fa la rivoluzione?”. A: “Eeeeh… Allora la rivoluzione si fa così…”. Prof: “Sembri la Benedetta Parodi del comunismo…”. Vi sono piaciuti gli articoli, le interviste e gli Ipse Dixit? Collaborate con noi per migliorare Voci di corridoio! Potete mandare articoli e proposte alla nostra pagina Facebook “Voci di Corridoio”, o semplicemente cercare Mattia e Altea nei corridoi della nostra scuola. 16 Non ho suono ne valore, eppur senza me non c'è perché! Soluzione:La lettera h! Indovinello Scarpa enigmistica Parole di Rimbaud Cercare nello schema tutte le parole in corsivo della poesia di Arthur Rimbaud tenendo conto che possono trovarsi orizzontalmente (da sinistra destra o viceversa), verticalmente (dall’alto al basso o viceversa) e diagonalmente. Alla fine rimarranno alcune lettere inutilizzate le quali lette di seguito daranno la chiave. Chiave: (5,4) Lo scrittore francese premio Nobel nel 1947 ..... .... Sudoku-Facile Miraggio invernale A... Lei. D'inverno viaggeremo dentro un vagone rosa dagli azzurri cuscini. Staremo bene. Un nido di baci folli posa nei morbidi angolini. Gli occhi serrati, fuori non vedrai raggrinzirsi forme mostruose, le ombre arcigne della sera, come una ciurma tetra di demoni e di lupi. Sentirai sulla guancia un fremito leggero... E, garbato, un bacetto come un ragno impazzito ti correrà sul collo... E mi dirai: « Su, cerca! » reclinando la testa, -ma ci vorrà del tempo perch'io scovi la bestia -viaggiatrice ad oltranza... REBUS (5,6) 17 Orizzontali: 1. Protesta radicale. 12. Può essere piccolo o grande, a bridge. 16. Pianta dai cui frutti si distilla un liquore. 17. Fisco. 18. Così è una concezione non confessiona-le. 19. Membro di una comunità politico-religiosa del Punjab, contraria alla suddivisio-ne in caste. 20. Lo sono le amiche con cui ci si confida. 21. Il nome di Lutero. 22. Un servizio imprendibile. 23. Completa, integra. 24. Ci sono anche quelle da gioco. 25. Monarca. 26. Cittadina francese, stazione di frontiera con l'Italia. 27. Terreno incolto. 28. Metà della metà. 29. Braccio di mare tra l'Inghilterra e la Francia. 30. Prefisso per 'segno'. 31. Titolo onorifico inglese. 32. Le estremità della calamita. 33. Città della Flo-rida. 34. Freddo intenso. 35. Quelle d'altare non girano vorticosamente. 36. Sostengono la legna nel caminetto. 38. Suffragio. 39. Insetto laborioso. 40. Divinità greca, signora delle ombre e dei fantasmi notturni. 41. Unguento, crema. 44. La fine della sera. 45. Di-partimento della Francia sudorientale. 46. Pacca. 47. Le hanno in comune tic e tac. 48. Rischiare. 49. Il compito del portiere. 50. Un Pomodòro scultore. 51. Centro in provin-cia di Lecco. 53. Soccombere, morire. 54. Città russa sul fiume Oka. 55. Mare che ba-gna l'Italia, la Grecia e l'Albania. 56. Abitanti di Sumatra e della penisola di Malacca. 57. Connettore standard per il collegamento tra televisori e videoregistratori. 58. Il mi-scuglio gassoso che respiriamo. 59. La narrazione della propria vita. Verticali: 1. Addetto alla lavorazione dei latticini. 2. Agata. 3. Produce scarpe e indu-menti sportivi. 4. La sigla del Ciad. 5. Escursionisti Esteri. 6. Come una metropoli che attrae, coinvolge e corrompe. 7. Comune del Lazio in provincia di Roma. 8. Ha per ca-pitale Kinshasa. 9. La "dolce" interpretata da Shirley MacLaine. 10. Organisation Inter-nationale des Employeurs. 11. Una risposta deludente. 12. Donna che confeziona vestiti. 13. Alterco, diverbio. 14. Automobile Club d'Italia. 15. Castello, palazzo. 18. Strutto. 20. Di poi o da lì. 21. Fissazione, idea fissa. 23. Atomi dotati di carica elettrica. 24. Lo mostra il piazzista. 26. Satana ne è il Principe. 27. Veicolo lunare. 28. Una popolare Sandra. 29. A Roma c'è l'Adriana, a Torino l'Antonelliana. 30. Tonache di frati e mo-nache. 31. E' secreta da un baco. 32. Pontefice. 33. Il numero delle Grazie. 34. Guancia. 35. Casa editrice torinese. 36. La sua foglia è riprodotta sulla bandiera canadese. 37. Zeus la cacciò dall'Olimpo. 38. Sommo poeta. 40. Idrocarburo saturo a sei atomi di car-bonio. 41. Arturo, leader dei Democratici. 42. Lo è il Mediterraneo. 43. Vedetta, senti-nella. 45. Profeta ebreo. 46. Fiume dell'Africa orientale. 47. Un Aroldo del teatro. 48. Ciascuno. 49. Il pignolo lo cerca nell'uovo. 50. La Steffi tennista tedesca. 52. Una clas-se velica. 53. Il Boone della canzone. 54. Uccello che ha dato il nome a un gioco da ta-volo e a un passo di parata. 56. Mezzo muto. 57. Sera senza pari. 18 La nostra redazione Mattia Celebrin, V A LS (Caporedattore) Marco Crosato, IV C LS Michela Tonetto, V C LS Elena Dalla Torre, V A LS Anna Pessotto, III LL Elisabetta Dalla Giustina, IV Gin Eleonora Macchion, IV Gin Priscilla Zeggiato, IV Gin Lidia Bini, I LC Giulia Paludo, I LC Altea Nardo, I LC Alberto Rosada, II LC Giulia Paludo, I LC Con la collaborazione di: Giovanni Sernaglia, V B LS Sotto la supervisone del professor Tiziano Rorato 19