Festival Lirico Arena di Verona 2012 - Carmen
Nei primi mesi del 1873 Camille Du Locle, direttore artistico del Théâtre national de
l'Opéra-Comique, commissionò a Bizet l'incarico di scrivere un'opera basata sul romanzo di
Mérimée e che dovesse debuttare alla fine dell'anno. Tuttavia, difficoltà nel trovare una
protagonista femminile ritardò le prove fino ad agosto 1874. Bizet comprò una casa a Bougival
sulla Senna, dove terminò la partitura per pianoforte durante l'estate del 1874 e l'orchestrazione
completa dopo due mesi. Dopo aver avvicinato la cantante Marie Roze, che rifiutò la parte,[1]
du Locle avvicinò la famosa mezzosoprano Célestine Galli-Marié. Seguirono le trattative
economiche e accettò nel dicembre del 1873 per 2.500 franchi al mese per quattro mesi.
Durante le prove, l'assistente di du Locle, Adolphe de Leuven, espresse il suo malcontento per
la trama dell'opera, e fece pressione su Bizet e sui librettisti per modificare il finale tragico. Per
De Leuven sarebbe stato uno shock per le famiglie vedere un'opera così "dissoluta" sul
palcoscenico dell'Opéra-Comique, un teatro con la reputazione di essere adatto ad un pubblico
di famiglie.
I librettisti accettarono di cambiare il finale ma Bizet rifiutò e consegnò direttamente le sue
dimissioni a de Leuven agli inizi del 1874. I librettisti quindi attenuarono alcuni degli elementi più
forti della novella di Mérimée.
Le prove finalmente iniziarono nell'ottobre del 1874. I membri dell'orchestra dell'Opéra-Comique
dichiararono la partitura non suonabile, e il cast si trovò in difficoltà a seguire le indicazioni di
Bizet. Tuttavia, l'opposizione più forte venne da du Locle,[2] a cui piaceva Bizet personalmente,
ma ne odiava l'opera. Le difficoltà finanziarie dell'Opéra-Comique portarono du Locle a
convincersi che l'opera avrebbe fatto fallire l'azienda, non riuscendo più a produrre un vero
successo dal Faust di Charles Gounod.
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I librettisti, per i quali la Carmen ebbe "poca importanza" (in quel periodo ebbero in scena altre
quattro opere a Parigi), cercarono segretamente di indurre i cantanti a un eccesso di
drammatizzazione in modo da ridurre l'impatto dell'opera. Tuttavia, con grande gioia di Bizet, le
prove finali sembrarono convincere la maggioranza della compagnia della genialità dell'opera....
(fonte:
wikipedia)
CARMEN DI G. BIZET Opera in quattro atti di Georges Bizet su libretto di Henri Meilhac e
Ludovic Halévy.
Tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée (1845), la Carmen di Bizet ne apporta delle
modifiche salienti tra cui l'introduzione dei personaggi di Escamillo e Micaela e il carattere di
Don José, nel romanzo descritto come un bandito rozzo e brutale. Bizet stesso collaborò al
libretto, scrivendo anche le parole della celebre habanera "L'amour est un oiseau rebelle".
Direttore: Julian Kovatchev - Regia e scene: Franco Zeffirelli - Costumi: Anna Anni
Atto I
L'atmosfera è grave d'afa; la gente assiste pigramente a quanto accade nella strada. Il caporale
Moralès cerca di attaccare discorso con Micaela, che sta cercando Don José e ritornerà in
seguito, ma l'azione vera e propria s'inizia con una marcia che annuncia il cambio della guardia:
dei bambini imitano le mosse dei soldati. Il caporale José dice al tenente Zuniga che, per
quanto graziose siano le operaie della fabbrica, egli non ha occhi che per Micaela, sua sorella
adottiva. Suona una campana: la folla di maschi anticipa l'arrivo delle operaie, che escono
lodando melodiosamente i prodotti della fabbrica. L'elettricità della musica segnala l'uscita della
zingara Carmen, che diventa centro dell'attenzione generale, restando inattingibile. Canta una
torrida Habanera (L'amour est un oiseau rebelle). Una citazione del motivo del fato la porta
faccia a faccia con Don José, che non pare notarla. Carmen gli lancia un fiore e corre in
fabbrica, lasciandolo a raccoglierlo proprio mentre torna Micaela; quest'ultima porta a José soldi
e notizie di sua madre (Parle-moi de ma mère) e assieme cantano un duetto ricco di incanto ma
povero di passione. Urla dalla fabbrica. Qualcuno è stato accoltellato: da Carmen, si grida da
una parte. Zuniga cerca di capire cosa sia successo, quindi invia José all'interno e ne esce
portando con sé Carmen; Carmen risponde a Zuniga solo cantando e José riceve l'ordine di
legarle le mani. Zuniga emette un mandato d'arresto mentre Carmen esorta José a lasciarla
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andare: perché, dice, egli è innamorato di lei (Près des remparts de Séville). Carmen ha
ragione, come appare chiaro allorché José si unisce al suo canto, allenta i nodi e permette che
la zingara si liberi dandogli una spinta e correndo via, aiutata dalla folla che trattiene i soldati.
Atto II
Siamo nell'osteria di Lillas Pastia. Lì Carmen danza e canta con le amiche Mercedes e
Frasquita (Les tringles des sistres tintaient). Entra Zuniga che cerca di sedurre Carmen, ma
viene interrotto dall'arrivo del torero Escamillo (Votre toast, je peux vous le rendre). Anche il
torero si fa sedurre da Carmen, che però lo respinge. Confidandosi con le amiche, il Dancairo e
il Remendado, Carmen confessa di essersi innamorata di Don Josè, che arriva subito dopo,
scarcerato. Lì Josè le confessa il suo amore (Le fleur que tu m'avais jetée), ma vengono
interrotti da Zuniga, che esorta il giovane a tornare in esercito. Al suo rifiuto, Zuniga lo
aggredisce, ma Carmen chiama in aiuto gli zingari, che immobilizzano il comandante. Capendo
che non può fare altro che scappare, José si unisce a Carmen e agli zingari, fuggendo
dall'osteria.
Atto III
L'atto terzo si apre nelle montagne ove c'è il covo dei contrabbandieri. Carmen e José litigano
frequentemente, ormai, e la loro relazione è agli sgoccioli. Carmen interroga le carte, ma il suo
destino è funesto: la morte! Subito dopo entra Micaela, alla ricerca di don Josè, ma scappa
quando entrano Escamillo e Josè. Geloso del rivale, Josè sfida a duello il torero, ma viene
bloccato dagli zingari, che trovano Micaela nascosta tra le rocce. Ella dice che la madre di Josè
è in punto di morte: egli non può fare altro che seguirla, ma giura vendetta a Carmen.
Atto IV
È il giorno della corrida. La folla attende Escamillo, che entra trionfante nell'arena. Mercedes e
Frasquita avvertono Carmen: Josè è nei paraggi. Ignorando i consigli delle amiche, Carmen lo
incontra, e Josè supplica Carmen di tornare con lui. Agli sprezzanti rifiuti di lei, Josè s'infervora,
e, quando scopre che l'amante di Carmen è Escamillo, s'arrabbia sempre di più. Minaccia
continuamente Carmen, ma lei gli getta addosso l'anello che gli aveva donato mesi prima.
Accecato dall'ira la uccide. Quando esce la folla dal circo rivela davanti a tutti il suo delitto.
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