Agosto - Settembre 2014 .VAL D’AVETO - Zia Dele era speciale. Oltre le mille incombenze che svolgevano le donne d’Aveto, intorno agli anni ’60, Lei aveva un mestiere tutto suo. Era “a leitèa”, la lattaia. Il suo esercizio consisteva nella raccolta del latte nelle frazioni della parrocchia di Priosa. Si alzava la mattina all’alba, “imbastava” la “Bimba”, la fida mula color nero lucido, accoppiandole in opposizione sul basto i bidoni in alluminio con tappo sigillato atti alla raccolta, e faceva la “linea”, che giorno dopo giorno credo variasse in base ad un programma di raccolta prestabilito con i contadini. Il latte veniva conferito ad una azienda di Chiavari, che raccoglieva i bidoni con un camion apposito, poi ne lavorava il contenuto a destinazione. La Dele giunta al mattino al villaggio con la “Bimba” si posizionava, in genere, sull’aia. Lì i contadini porta- IL GIORNALE DELLA Curiosità storiche della Val d’Aveto LA RACCOLTA DEL LATTE NEI TEMPI ANDATI vano il latte munto nelle “rammaie”, recipienti di rame stagnato all’interno. La Dele misurava il contenuto tramite un asta di ottone gra- duata e galleggiante posta in un apposito secchio di acciaio. Scriveva sul “Libretto” in possesso del contadino il contenuto rilevato, e annota- FONTANABUONA E DELL’AVETO va la cifra e il nome anche su un suo registrino. Finito il giro dei villaggi in altura, scendeva al piano raccogliendo il latte dei villaggi lungo la strada sulla direttrice PriosaParazzuolo. A Parazzuolo intorno a mezzogiorno v’era l’appuntamento col camion sulla strada provinciale. Il suo lavoro non si limitava a ciò, oltre a portare nei villaggi le ultime notizie raccolte nei suoi giri, fungeva anche da piccola impresa di “consegna a domicilio”. Infatti, i contadini le affidavano piccole commissioni, incombenze che Lei svolgeva recandosi a far compere nei negozi di Parazzuolo e Brugnoni. La spesa veniva recapitata il giorno dopo durante il “giro”. Spesso i contadini la invitavano a passare dal tabacchino, visto che all’epoca il contadino non si faceva mai mancare il “buettìn” di tabacco e le “cartine”. Il fumo e il bere erano gli unici svaghi della nostra gente. Dele era una donna allegra, aveva una voce melodiosa che usava per farsi compagnia nei lunghi viaggi lungo le pendici dei nostri monti. Poi giunse la strada e con essa cambiò il mondo nella vallata di Priosa. Sandro Sbarbaro “PAROLE” RUBRICA PER IMPARARE A CONOSCERLE TABLET (letto tablet) Tablet PC (lett. PC tavoletta) è un compiuter portatile che grazie alla presenza di uno o più digitalizzatori (digitizers, in inglese) permette all' utente di interfacciarsi con il sistema direttamente sullo schermo mediante una penna e, in particolari modelli, anche le dita. Il tablet PC è di fatto un normale Personal Computer portatile con capacità di input diverse. Il termine "tablet PC" è diventato popolare dal 2000 a seguito della presentazione da parte di Bill Gates di una serie di dispositivi che rispondevano a particolari specifiche Microsoft ma al momento con questo termine ci si riferisce a ogni tablet PC indifferentemente dal sistema operativo utilizzato. Se utilizzato con la maiuscola (Tablet PC), il termine è generalmente utilizzato per indicare i tablet PC che rispondono a particolari specifiche Microsoft e che permettono all'utente, grazie alle funzionalità integrate in diversi sistemi operativi Windows, l'utilizzo di inchiostro digitale e del riconoscimento della scrittura. Tratto da Wikipedia 7 CACCIATORI UNITI PER RIPULIRE UN ANTICO PERCORSO Associazioni venatorie unite per recuperare un percorso. I volontari di Federcaccia, Migratoristi Italiani e Libera Caccia, tre gruppi che riuniscono circa 300 cacciatori della Val Petronio, hanno recuperato la strada che dal Bocco di Bargone, sulle alture di Casarza Ligure, conduce alle miniere di Monte Zenone, rendendola nuovamente percorribile grazie alla rimozione di sterpaglie, tronchi e rovi. “La pulizia, svolta a titolo completamente gratuito con i nostri uomini e mezzi, non ha certo scopi venatori: siamo felici di aver riportato alla luce uno dei più bei percorsi escursionistici del territorio - spiega Andrea Grilli, consigliere di Federcaccia -. Dopo aver chiesto i permessi al Comune, abbiamo formato una squadra di circa dieci volontari e ci siamo recati sul posto: i lavori si sono conclusi sabato 28 giugno”. La zona delle miniere, oggi dismesse, costituisce uno degli angoli più suggestivi della vallata: molti sono i punti sopraelevati dai quali si possono osservare il panorama e la fauna del posto, a pochi passi da un'area attrezzata per il ristoro e dal lago preistorico di Bargone. “Ancora una volta siamo lieti di poter confermare la funzione di presidio e salvaguardia del territorio svolta dai cacciatori - conclude il volontario. A questa azione ne seguiranno altre: auspichiamo presto di poter unire le tre associazioni in un'unica sede e sotto un'unica sigla, per ottimizzare le risorse e unire le forze”. Gloria Carabbio