Facciamo Chiarezza a proposito delle tasse scolastiche e del contributo scolastico: Contributo scolastico Le opinioni che circolano a proposito vanno verificate e discusse sulla base della normativa vigente e sulla base delle motivazioni della prassi corrente. Come è noto nelle scuole italiane sono previste vari tipi di tassazione, di iscrizione, di frequenza, di esame e di diploma. Poi esistono i contributi di natura volontaria che tutte le scuole richiedono alle famiglie al fine di ampliare l’offerta formativa e le condizioni materiali, strutturali e didattiche per il miglioramento della qualità del servizio scolastico Il contributo volontario dei genitori ha radici antiche e costituisce una prassi consolidata. È buona pratica che le scuole al momento delle iscrizioni chiedano ai genitori un contributo per le spese di didattica per l’anno successivo, ma questo deve avvenire con la massima trasparenza. L’attuale normativa legittima in pieno questa prassi, stabilendo che “la riscossione delle rette, delle tasse, dei contributi e dei depositi di qualsiasi natura, poste a carico degli alunni, è effettuata anche mediante il servizio dei conti correnti postali” e che (art. 9 del Regolamento di contabilità per le scuole dell’autonomia, D.I. 1.2.2001 n. 44) “Il personale della scuola, i genitori e gli studenti partecipano al processo di attuazione e sviluppo dell'autonomia assumendo le rispettive responsabilità” (art. 16 del Regolamento dell’autonomia scolastica, D.P.R. 8.3.1999 n. 275). I contributi sono volontari, non illegali. In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità, non è consentito alle scuole richiedere alle famiglie, che abbiamo figli entro i sedici anni di età, contributi obbligatori di qualsiasi genere o natura per l'espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all'assolvimento dell'obbligo scolastico (quelle che si definiscono di funzionamento ordinario e amministrativo; fotocopie, materiale didattico o altro). Non fanno parte dell’ambito del “funzionamento” i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, invio SMS per doverosa informazione delle famiglie, etc.). Le risorse raccolte con contributi volontari delle famiglie devono essere indirizzate esclusivamente ad interventi di ampliamento dell’offerta culturale e formativa, di innovazione tecnologica, di miglioramento dell’edilizia scolastica, e i genitori devono essere informati in ordine alla possibilità di avvalersi della detrazione fiscale. In questo contesto il Consiglio d’Istituto della scuola, delegato all’attività di indirizzo politico e di verificacontrollo dell’Istituzione Scolastica Autonoma (Il Consiglio d’Istituto), partecipa all’elabora-zione delle linee di indirizzo generale e di verifica-controllo dell’impiego delle risorse finanziarie. Formalmente gli studenti che si iscrivono al primo, secondo e terzo anno dei corsi di studio degli istituti di istruzione secondaria superiore entro l’arco di tempo previsto per l’assolvimento dell’obbligo scolastico, non sono tenuti all’obbligo del pagamento delle tasse scolastiche erariali, a partire dall'anno scolastico 2006/2007 né al pagamento del contributo scolastico volontario. Sulla base della normativa vigente, pertanto sarebbe illegittimo e si configurerebbe come una violazione del dovere d’ufficio, subordinare l’iscrizione degli alunni ai primi tre anni di corso della Scuola Secondaria Superiore al preventivo versamento del contributo. Ebbene, a proposito, mai in passato né nell’a.s. in corso presso il Salvemini tasse e contributi scolastici sono stati richiesti in modo obbligatorio come conditio sine qua non per l’iscrizione e per la frequenza presso la scuola. Quindi nulla d’illegale è mai stato operato. Doverosi chiarimenti Tuttavia a scanso di equivoci, è doveroso chiarire alcune cose: Gli standards di qualità di prestazione del servizio scolastico non sono affatto garantiti in misura proporzionale alle risorse assegnate alle scuole autonome. I servizi dovuti, quali pulizia, servizi igienici, materiale didattico fondamentale, quali fotocopie necessarie, possono essere erogati a vari livelli e con risultati diversi, in misura corrispondente alle risorse impiegate. Presso il nostro istituto i servizi sono assicurati a livelli ottimali, con impiego di risorse che oltrepassano la soglia del minimo garantito. Le condizioni di qualità strutturali, materiali e didattiche della prestazione del servizio scolastico presso la nostra scuola sono il frutto di miglioramenti e innovazioni continue che in nessun modo sarebbe stato possibile realizzare con i soli trasferimenti statali di risorse finanziarie, e senza il contributo delle risorse Europee soprattutto e delle famiglie in subordine. L’ampliamento e l’arricchimento dell’offerta formativa, le attività di sostegno e di recupero, le dotazioni tecnologiche degli uffici di segreteria e delle classi, sono sotto gli occhi di tutti. Ogni dotazione e ogni servizio a scuola ha un costo e non ce li regala nessuno. Gli studenti e i genitori possono controllare il programma annuale dell’impiego delle risorse della scuola, punto per punto, e rendersi conto di quante siano e di come siano impiegate. Sul sito tutti possono verificare e controllare risorse e impieghi. Conclusioni: La demagogia è un’operazione facile, ma pericolosamente distruttiva. Se le famiglie intendono ridurre i contributi volontari (che si rivelano dell’entità di pochi euro al mese, quasi il costo del biglietto di uno spettacolo cinematografico), sono libere di farlo. Nell’eventualità di una riduzione delle risorse la scuola ridurrà i livelli delle prestazioni e dei servizi. La scuola è tenuta doverosamente a garantire il servizio scolastico, ma sempre in proporzione alle risorse di cui è in possesso, niente di più. Nel caso la scuola fosse costretta, ridurrebbe, fino ad esaurimento delle risorse previste per il funzionamento e assicurate dal FIS, tutti i servizi, dai più umili a i più raffinati. Noi, servitori dello stato e convinti assertori del bene pubblico, faremo il meglio possibile con le risorse disponibili, non miracoli. La formazione dei giovani è la risorsa principale dello sviluppo civile di un paese. La scuola non riceve attenzioni e risorse adeguate ai bisogni. Le famiglie condivideranno con la scuola le condizioni storiche in cui essa è tenuta a lavorare. A ciascuno i propri diritti e a ciascuno la propria responsabilità. Non è più concesso a nessuno reclamare diritti senza accettare responsabilità. Dirigente Scolastico Prof.ssa Tina GESMUNDO