Danza Classica
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Parliamo con il Codacons Provincia Roma
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di Scuola e di Contributi Scolastici
Molti consumatori ci hanno scritto per segnalarci il problema dei contributi scolastici da un breve monitoraggio del territorio ci siamo resi
conto che nelle famiglie regna sovrana la confusione più assoluta.
I contributi scolastici sono volontari eppure in molti Istituti Scolastici
vengono definiti come obbligatori.
Molte famiglie si vedono recapitare il c.d. CONTRIBUTO SCOLASTICO contributo che ormai ha raggiunto cifre consistenti : dai
100 ai 300 euro a figlio a seconda della scuola. Sono molti i - metodi
sospetti - adottati dalle scuole per indurre le famiglie al pagamento del
contributo :
- invio di bollettini anche ad alunni esonerati dal pagamento delle tasse
scolastiche erariali;
- bollettini unici già compilati con cifre che comprendono sia le tasse
dovute per legge sia i contributi scolastici che la legge prevede come
volontari ;
- informazioni ingannevoli sull’obbligatorietà dei contributi;
- diniego di iscrizione degli alunni le cui le famiglie si rifiutano di pagare
il contributo.
Il Ministero dell’ Istruzione da anni sta tagliando i fondi destinati agli
Istituti Scolastici, pertanto per riuscire ad assicurare il funzionamento
delle scuole spesso gli Istituti sono costretti a chiedere soldi alle famiglie. Se una volta il contributo era meno oneroso e destinato ad ampliare
l’offerta formativa, oggi serve soprattutto per garantire il funzionamento base delle scuole: manutenzione, pulizia, materiale di consumo da
ufficio come carta e toner ecc. . Inoltre serve ad anticipare il denaro per
pagare le supplenze brevi, che in teoria sono a carico dello Stato ma in
pratica da anni ricadono sulle scuole pur non essendo previsti fondi
appositi. Ma nonostante le difficoltà economiche che incontrano gli
Istituti Scolastici a volte certi comportamenti di alcuni Dirigenti Scolastici sono degni di censura.
Cerchiamo di fare chiarezza. Che cosa è esattamente il contributo scolastico?
I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto. La L.266/
2006 intervenendo nuovamente sul tema dell’obbligo dell’istruzione,
della durata di dieci anni e del suo innalzamento a 16 anni , (corrispondente ai primi tre anni di scuola secondaria di secondo grado) ha tra
l’altro stabilito che “resta fermo il regime di gratuità" ai sensi degli
art. 28 comma 1 e 30 comma 2 secondo periodo del D.L. 17.10.2005 n.
226. ( www.istruzione.it )
Nell’ambito della autonomia scolastica, le scuole hanno la possibilità di
richiedere alle famiglie il pagamento del contributo per l’arricchimento
dell’offerta formativa, o a sostegno dell’attività di laboratorio,ecc.ecc..
Tali contributi sono però da considerarsi sempre e comunque “erogazioni
liberarli” cioè volontari e non tasse o contributi obbligatori. Pertanto
sono da considerarsi illegittime le richieste di alcune scuole che subordinano l’iscrizione degli alunni al pagamento del contributo.
In ragione dei principi di obbligatorietà e gratuità, non è consentito
imporre tasse o richiedere contributi obbligatori alle famiglie di qualsiasi
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genere o natura per l’espletamento delle attività e di quelle connesse
all’assolvimento dell’obbligo scolastico ( 16 anni corrispondente ai primi
3 anni di scuola secondaria superiore) (fotocopie, materiale didattico o
altro) fatti salvi i rimborsi delle spese sostenute per conto delle famiglie
medesime (quali ad esempio assicurazione individuale degli studenti per
RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, ecc.ecc) Eventuali
contributi per l’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli alunni
possono essere versati dalle famiglie solo ed esclusivamente su base
volontaria.
La legge prevede che la scuola pubblica sia totalmente gratuita fino all’età
dell’obbligo. Ne deriva che le tasse scolastiche, che si riconoscono perché
intestate all’Ufficio delle Entrate e mai alla scuola vanno pagate solamente da coloro che si iscrivono al quarto e quinto anno della scuola secondaria di II grado. Si tratta di :
- Tassa di iscrizione (Euro 6,04)
- Tassa di frequenza ( Euro 15,13)
- Tassa d’esame ( in caso di esami di idoneità, integrativi di licenza di
qualifica e di Stato ovvero la ex maturità)
- Tassa di diploma ( che viene corrisposta al momento della consegna del
titolo di studio conseguito).
E’ possibile chiedere l’esonero del pagamento delle seguenti tasse: ( art
200 T.U. Dlgv 297/94)
- per meriti scolastici( media voti maggiore o uguale 8/10)
- in condizioni di reddito familiare deficitario( è sufficiente controllare il
sito del ministero della pubblica istruzione per consultare le tabelle annuali).
- Se l’alunno appartiene a speciali categorie unitamente a un voto in
condotta superiore a 8/10.
Tutto ciò che viene richiesto dalla scuola oltre alle sopraccitate tipologie
di tasse non è obbligatorio e rientra dunque nella categoria del “volontario” ma diversi genitori si vedono di fatto presentare, oltre ai soliti moduli
di iscrizione, un bollettino con cifre che in alcuni casi arrivano anche a
300 Euro. Il bollettino è intestato all’Istituto scolastico e in genere presentato come “Tassa Obbligatoria” per il perfezionamento dell’iscrizione o come costo per l’assicurazione. E’ qui che generalmente cominciano
i problemi, perché se è vero che tutto ciò che è volontario non va pagato
per “forza” è altrettanto vero, come dimostrano le varie segnalazioni
ricevute, che le famiglie sono pressate dalla scuola a pagare il contributo
e che molte accettano per non creare problemi ai figli. Seppure la legge
stabilisce infatti che il genitore che decidesse di non pagare ha gli stessi
diritti di tutti gli altri, accade spesso che le scuole applicano pressioni
più o meno indirette nei confronti dei genitori restii al versamento minacciando particolari attenzioni nei confronti dei loro figli o ancor peggio la
mancata iscrizione all’anno successivo .
La destinazione dei “contributi scolastici” dovrebbero essere finalizzate
all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell'offerta formativa ( L.n. 40/2007). Nella realtà le scuole li utilizzano
spesso per coprire le spese ordinarie: pulizie manutenzione, fotocopie,
supplenze brevi ecc.ecc..
Recentemente il Ministero ha ribadito che i contributi scolastici sono
volontari. Se ci sono Istituti che lo richiedono in forma obbligatoria, su
segnalazione del cittadino il Ministero provvederà a segnalare all’Ufficio
Scolastico Regionale. (www.istruzione.it)
[email protected]
DETRAZIONE DEI CONTRIBUTI SCOLASTICI
Tutti i contributi volontari versati alle scuole durante l’arco dell’anno
scolastico, possono essere detratti dalle persone fisiche nella misura
del 19% purchè venga conservata la ricevuta del versamento e
nella causale specificata la seguente dicitura “erogazione liberale per (almeno una delle seguenti motivazioni) innovazione tecnologica; ampliamento dell’offerta formativa; edilizia scolastica. Spesso gli Istituti Scolastici, per evitare di far scoprire alle famiglie
che il contributo è volontario, non forniscono questa indicazione. Così
il contributo versato non può essere nemmeno detratto dalle tasse.
COME FARE SE NON VOGLIAMO PAGARE
Ogni studente ha diritto ad usufruire dei servizi didattici essenziali
senza dover pagare, proprio perché il contributo scolastico volontario
dovrebbe essere destinato ad ampliare l’offerta formativa. Pertanto
l’unico contributo che ogni studente è tenuto a pagare al proprio Istituto è rappresentato dal rimborso spese sostenuto dalla scuola per conto
delle famiglie: libretto delle giustificazioni , carta per le pagelle (che alla
fine del quinquennio restano allo studente) e polizza assicurativa, sempre che la scuola ne abbia sottoscritta una. Queste voci di spesa non
possono superare i 20/25 Euro. Fate quindi presente al Dirigente Scolastico che avete intenzione di pagare alla scuola solo il rimborso di
queste spese mediante una lettera inviata con raccomandata A/R. Nella
lettera comunicate le vostre intenzioni di pagare solo la parte del contributo scolastico strettamente obbligatoria citando documenti e leggi
elencati allegando preferibilmente una copia . Si consiglia – in ogni
caso- di richiedere all’atto di iscrizione all’Istituto scolastico l’indicazione dettagliata delle spese che dovranno sostenere per la realizzazione delle attività inserite nel programma scolastico e a quale cifra ammonta il contributo volontario e quali spese copre.
Si precisa che gli Istituti Scolastici non risultano titolari di autonomo
potere impositivo di tasse e contributi, facoltà questa riservata esclusivamente allo Stato. Quindi le scuole non possono obbligare a pagare
alcun tipo di somma e non possono rifiutare una domanda di iscrizione
a causa del mancato pagamento del contributo volontario.
INAIL E ASSICURAZIONE
Gli Istituti Scolastici sono obbligati a sottoscrivere una polizza assicurativa con INAIL per ogni alunno, che in questo caso viene considerato
come lavoratore a tutti gli effetti ( Circolare INAIL n. 19 del 04.04.2006).
INAIL garantisce solo per gli infortuni che si svolgono nel corso delle
attività di laboratorio e di educazione fisica. Per questo motivo spesso
le scuole sottoscrivono un ulteriore polizza assicurativa che offra
maggiori tutele e che viene fatta pagare attraverso il contributo volontario trattandosi di un rimborso spese.
Quindi per eventuali abusi NON INGOIATE IL ROSPO segnalate al
CODACONS Provincia Roma Nord [email protected]
- [email protected] oppure prendendo un appuntamento presso le sedi CODACONS della Provincia Roma NORD
www.codacons.it
CODACONS SEDE PROVINCIALE ROMA NORD
Rignano Flaminio - S.Oreste Via Giuseppe Garibaldi, 7 00068
Campagnano di Roma - Cs.V. Emanuele, 13 Telefono: 0690433193298824595 [email protected]
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