La civiltà
cretese
Il Mediterraneo centrale
 la civiltà cretese si
sviluppa sull’isola di
Creta: terra fertile e
al centro delle vie
commerciali per mare
TALASSOCRAZÌA
qalassa crato
 la civiltà micenea si
sviluppa nella Grecia
continentale:
pastorizia, agricoltura
e colonie
FORZA MILITARE
Nasce la CIVILTÀ GRECA
Micenei
Cretesi
La civiltà cretese
 Creta è un’isola al centro del Mediterraneo
 fertili vallate e
innumerevoli
porti; ottimo
clima
 approdi sulle
isole egee e su
altre coste
 dal 2300 a. C.
popolata da
mercanti capaci
e stimati
La talassocrazia minoica
 Così lo storico Tucidide
descrive Minosse:
« … Minosse infatti fu il più antico di
quanti conosciamo per tradizione
ad avere una flotta e dominare
per la maggior estensione il mare
ora greco, a signoreggiare sulle
isole Cicladi e colonizzarne le terre
dopo aver scacciato da esse i Cari
ed avervi stabilito i suoi figli come
signori. Eliminò per quanto poté la
pirateria del mare, perché meglio
gli giungessero i tributi … »
(Tucidide, Guerra del Peloponneso I,
4)
La talassocrazia minoica
 Così la leggenda interpreta le attività dei
Cretesi:
• commercianti per eccellenza del
Mediterraneo
• spesso anche pirati
• con colonie in tutto il Mediterraneo
• non avevano bisogno di mura (senza per
questo essere ‘pacifici’)
La civiltà ‘palaziale’
 si chiama ‘palaziale’ la civiltà che, a partire
dal 2300 a. C., si evidenzia in alcune città,
dove si costruiscono palazzi
La civiltà ‘palaziale’
 a Cnosso, a Festo e a Mallia vengono
costruiti palazzi suntuosi, con decine di
cortili e stanze riccamente affrescate
La sala del trono
(Palazzo di Cnosso)
La civiltà ‘palaziale’
 da tale dato storico nasce la leggenda
del labirinto di Minosse
Ricostruzione del palazzo di Cnosso
Il labirinto: realtà o finzione?
 Il mito ci racconta:
« Minosse, re di Creta, pregò Poseidone di inviargli un toro, come
simbolo dell'apprezzamento degli dei verso di lui in qualità di sovrano.
Poseidone acconsentì e gli mandò un bellissimo e possente toro
bianco di un valore inestimabile, chiedendogli in seguito di sacrificare
il toro a lui stesso. Ma vista la bellezza dell'animale Minosse aveva
deciso di tenerlo per sé.
« Poseidone, allora, per punirlo, fece innamorare
perdutamente Pasifae, moglie di Minosse, del toro
stesso. Nonostante fosse un toro e lei una donna
umana, ella desiderava ardentemente accoppiarsi
con lui e voleva a tutti i costi soddisfare il proprio
desiderio carnale. Dall'unione mostruosa nacque il
Minotauro, termine che unisce, appunto, il prefisso
"minos" (che presso i cretesi significava re) con il
suffisso "tauro" (che significa toro). Il Minotauro
aveva il corpo umanoide e bipede, ma aveva
zoccoli, pelliccia bovina, coda e testa di toro. Era
selvaggio e feroce, perché la sua mente era
completamente dominata dall'istinto animale.
Il labirinto: realtà o finzione?
«Minosse fece rinchiudere il Minotauro nel labirinto
costruito dall'architetto Dedalo. La città di Atene,
sottomessa allora a Creta, doveva inviare ogni nove
anni sette giovani maschi e sette fanciulle da offrire
in pasto al Minotauro, che si cibava di carne umana.
Allora Teseo, eroe figlio del re ateniese Egeo, si
recò a Creta per sconfiggere il Minotauro. Arianna,
figlia di Minosse e Pasifae, si innamorò di lui.
All'entrata del labirinto Arianna diede a Teseo il
celebre "filo d'Arianna", un gomitolo che gli avrebbe
permesso di non perdersi una volta entrato. Quando
Teseo giunse dinanzi al minotauro attese che si
addormentasse e poi lo pugnalò. Uscito dal labirinto
Teseo abbandonò Arianna su un'isola deserta.
« Arianna, rimasta sola, iniziò a piangere fino a quando apparve al suo
cospetto il dio Dioniso che per confortarla le donò una meravigliosa
corona d'oro, opera di Efesto, che venne poi, alla sua morte, mutata dal
dio in una costellazione spendende: la costellazione di Arianna. A Teseo,
prima di partire, gli fu raccomandato da suo padre Egeo di usare la vela
bianca in caso di vittoria, mentre, in caso di sconfitta, di issare quella
nera. Ma all'orizzonte Egeo vedendo la vela nera sventolare si gettò nel
mare, il quale poi prese appunto il suo nome, Egeo, Mar Egeo ».
La civiltà ‘palaziale’
Il cosiddetto
“Principe dei
gigli”
(Palazzo di Cnosso)
La civiltà ‘palaziale’
Scena di tauromachia (Palazzo di Cnosso)
La civiltà ‘palaziale’
La cosiddetta
Parisienne; forse una
sacerdotessa del
palazzo di Cnosso
Il crollo e la rinascita dei palazzi
 quasi improvvisamente tale fiorente civiltà
crollò intorno al 1700 a. C.
 le cause ?
o terremoto (Tera / mito di Atlantide)
o incursione di nemici (Hyksos?)
o guerre civili
o calamità naturali
 poco dopo vengono ricostruiti e la civiltà
cretese rifiorisce quasi identica a sé stessa
 tale fiorente periodo durò fino al 1400 a. C.
circa
La scrittura di Creta
 a Creta fra il 2000 e il 1150 a. C.
troviamo tre tipi di scrittura:
 2000-1650 a. C.: geroglifica.
Disco di Festo
 1750-1300 a. C.: lineare A,
cioè geroglifici semplificati
 1300-1200 a. C.: lineare B,
cioè una scrittura sillabica che
esprime una scrittura greca.
Segno di una civiltà nuova e
certamente non cretese.
La fine della civiltà minoica
1.500 a. C.
 serie di cataclismi di dimensioni
1.400 a. C.
 forse i Micenei, popolo che si era nel
apocalittiche, che misero in difficoltà
l’organizzazione palaziale
frattempo istallato in Grecia grazie
alla sua potenza militare,
approfittando delle difficoltà cretesi,
conquistano l’isola e si insediano nei
palazzi. Non sconvolgono tutto.
1.200 a. C.
 definitiva fine della civiltà minoica a
causa, ancora una volta, di eventi
naturali
Micenei
Cretesi
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