VITTORE PAGAN IL DRENAGGIO TORACICO POSIZIONAMENTO DELL DRENAGGI La procedura deve essere eseguita con il medico e possibilmente due infermieri. -Informare l’ utente, se cosciente, della procedura e delle finalità -Preparare tutto il materiale secondo CHECK LIST (D.P.I.,D.P.C. carrello servitore, aghi, siringhe, cateteri per drenaggio di dimensioni appropriate, tubi di raccordo, sistema di drenaggio completo,set di strumenti chirurgici, garze sterili, cerotti, anestetico locale, telini sterili , clamp,reniforme, provette per eventuali campioni di materiale,soluzione antisettica, fili di sutura, soluzione fisiologica, monitor con la rilevazione della saturazione),O2 a disposizione. -Eseguire il lavaggio sociale delle mani e indossare i d.p.i. -Effettuare la pulizia ed eventualmente la tricotomia della cute nell’area di inserzione del drenaggio -Porre il paziente nella posizione più idonea e comoda possibile. -Eseguire un lavaggio antisettico delle mani -Incanulare una vena periferica per eventuale somministrazione di farmaci. Eseguirà un anestesia locale e procederà all’incisione della cute e al posizionamento del catetere toracico che verrà immediatamente clampato a valle. Bisognerà poi collegare drenaggio con tubin set e boulao o valvola di heimlich o sacchetto di raccolta unidirezionale o redax. Una volta collegato drenaggio con uno di questi raccoglitori bisogna fissare raccordo con il cerotto di tela. CIRCUITO: drenaggio + tubo raccordo di regola già combinato con tappo a vite includente, a tenuta, asta cava più lunga (collegata a dren per deflusso gas/fluidi dal cavo tor e pescante in liquido bottiglione = valvola ad acqua) e asta cava più corta (per scarico aria fuoriuscita nella porzione libera del bottiglione), da avvitare a bottiglione + unita’ raccolta ( bottiglione vetro o plastica; sist compatto con predisposizione varie pressioni aspirazione: da -5 a 20cmH2O e oltre) + raccordi biconici ( estremità di calibro appena minore dei tubi!) Se bottiglione: asta di ingresso pesca circa 2cm in liquido sterile (400c)e eventuale tubo per connessione apparato aspirazione( motore, a muro ± manometro, di Jeanneret). Nel caso di pneumectomia raccoglitore è Pleur-evac e non va messo in aspirazione. Quando si connette drenaggio a aspirazione al muro(colonna d’acqua)deve comparire una bolla per confermare raggiunta aspirazione prefissata. Se si aumenta potenza di aspirazione si ottiene solo gorgolio nel reservoar,tracimazione ed evaporizzazione,mentre solo variando livello In reservoar si può cambiare potenza di aspirazione. Una volta posizionato drenaggio si controllano perdite,la qualità e quantità. Le perdite possono essere: Aeree-pneumotorace Purulente-piotorace Ematiche-emotorace Sieriche-idrotorace Chilo-chilotorace Se le perdite ematiche sono di colore rosso vivo, calde con assenti o pochi coaguli è un indice di allarme. Con la diminuzione della temperatura del drenato, e/o la presenza di frustoli di fibrina la qualità si sta normalizzando diventando sieroematico e sieroso. In presenza di una cavità settica il drenato si presenterà purulento, denso,opaco. In presenza di chilotorace(lesione dei dotti linfatici ) il materiale drenato si presenterà opalescente per la presenza di lipidi. Le perdite aeree possono essere normali nell’immediato post-inserzione del drenaggio toracico oppure dovute a entrata di aria nel sistema. Chilotorace Un indice di allarme è la quantità di drenato ematico superiore a 100 ml ora per due ore consecutive. E’ consuetudine di reparti rilevare e indicare la quantità oggettiva (numerica)e qualità. Nel caso di versamento pleurico liquido va fato uscire 100-200cc/h fino che le perdite non cominciano a essere più ridotte. Un bulao troppo pieno o con la cannuccia pescante profondamente ostacola l’evacuazione dell’aria e dei liquidi dal torace quindi l’infermiere lo sostituirà . Lunghezza tubi adatta a comfort ma non eccessiva, decorso libero e lineare, senza anse, regolarmente defluente verso sist raccolta. Attenzione alle inginocchiature o accapiamenti che possono essere causa di gravi alterazioni respiratorie e cardiocircolatorie ( sbandieramento del mediastino) quindi posizionare il tubo lungo il letto del paziente, facendolo scivolare dolcemente e in modo lineare fino al sistema di raccolta. L’accumulo di un pò di liquido in un inginocchiatura del tubo toracico,può ostacolare il deflusso e creare una pressione a monte. Controllare che il liquido nella colonnina di pescaggio oscilli durante l’atto respiratorio altrimenti è segnale di possibile ostruzione del drenaggio. Poi,che non siano presenti coaguli o tappi di fibrina ed eventualmente romperli o mungerli con il mungitubo. Raccoglitore deve essere collocato circa 40cm più in basso rispetto fuoriuscita del drenaggio dal torace. Educazione paz. per postura a letto, prevenzione anse e decubito su tubi, come deambulare. La medicazione viene eseguita come da protocollo aziendale con differenza di posizionamento di garze. Va messa sotto drenaggio garza sterile doppia piegata(per evitare strozzature) e sopra drenaggio va coperto con un pacco di garze sterili(sec .prot.UO ). Per il trasporto di regola sist di raccolta deve essere declive, tubi non clampati; se compatto e dotato valvola anti-reflusso anche a livello paz; se bottiglione instabile e non perdita aerea clampato solo breve tempo. IN CASO DI • ACCIDENTALE DECONNESSIONE CIRCUITO: clamp dren paz più prossimale possibile, disinfezione capi deconnessi, riconnessione, declampaggio dren, Valsalva, stabilizzazione, sostituzione circuito • RIMOZIONE ACCIDENTALE DREN: occlusione breccia paz con primo tampone disponibile, Valsalva, O2, avverti Medico e preparare per eventuale riposizionamento dren • RIBALTAMENTO UNITÀ DREN: clamp dren c.s., riposizionare, rabbocco livelli liquido o sostituzione unità raccolta e Valsalva dopo declampaggio • ECCESSIVO O CONTINUO GORGOGLIAMENTO ARIA IN CIRCUITO O UNITÀ RACCOLTA: controllo elementi; clamp prossimale dren paz; se gorgoglio cessa causa da ricercare drenaggio stesso o ambito endopl (malposto; danneggiato; perdita aerea massiva dal polmone). Se non cessa, cerca breccia lungo circito esterno al paz: da localizzare spostando progressivamente applicazione clamp da monte a valle NURSING • REGISTRAZIONE QUALITA’ E QUANTITA’ MATERIALE DRENATO O PERDITA AEREA E SOSTITUZIONE VASO+LIQUIDO E MEDICAZIONE 24hr • CONTROLLO INTEGRITA’ CIRCUITO, REGOLARE DECORSO E PERVIETA’ TUBI, LORO ANCORAGGIO PAZ, LIVELLO IMMERSIONE ASTA VETRO O IN CAMERA UNITA’ COMPATTA (RABBOCCO),TENUTA RACCORDI E TAPPO BOTT + SUE ASTE, APPROPRIATA ASPIRAZIONE (DI REGOLA PRIME 12 ORE POSTOP) • VERIFICA OSCILLAZIONE ATTI RESPIRO E AUSCULTAZIONE POLMONARE (DECONNETTERE ASPIRAZIONE !) • COMPARSA/EVOLUZIONE ENFISEMA SOTTOCUTANEO: ATTENZIONE SE > EMISOMA! • PARAMETRI VITALI, SATURAZIONE • ANALGESIA, TERAPIE, DIETA, MOBILIZZAZIONE, FKT e spirometro incentivante • SE DUBBIO: MEDICO ! 8520-8573 RIMOZIONE DRENAGGIO • CESSATA PERDITA ARIA E QUANTITA’ FLUIDI (SIERO) ≤100-300cc ULTIME 24hr E SEGNI POLMONE ESPANSO/STABILIZZATO (ad es. menisco non oscilla con atti respiratori). Previ clampaggio “provocativo” e/o X-Torace, che comunque va eseguito 24hr dopo rimozione se non indicato prima • CLAMPAGGIO DREN (E COMUNQUE STOP ASPIRAZIONE), SEZIONE SUTURA ANCORAGGIO CUTE, PREMERE SU AREA DECORSO (FLAP) CON GARZA GRASSA, LUNGA ESPIRAZIONE PAZ, RIMUOVERE TUBO CON GESTO FERMO E RAPIDO, serrare borsa tabacco se predisposta, (raccolta punta per event es batteriol), INVITARE PAZ A LUNGHI VALSALVA, MEDICAZIONE MODERATAMENTE COMPRESSIVA. • FLAP SOTTOCUTANEO CONSENTE EVACUAZIONE ONE-WAY ARIA/FLUIDI RESIDUI SU COLPI TOSSE E ESPIRAZIONI • SE PIU’ TUBI, RIMOSSO PRIMA QUELLO CHE DRENA MENO (CONTROPROVA CLAMPANDO QUELLO CHE SI SUPPONE RIMANGA); SE DRENANO PARIMENTI, PER ULTIMO VA RIMOSSO IL PIU’ DECLIVE