ROTA Concerto per violoncello n. 2, Concerto per archi, Trio per clarinetto, celio e piano Enrico Bronzi, Alessandro Carbonare, Alberto Miodini / I Musici di Parma Concerto / CD2043 / Distr:Jupiter / 2008/ DDD/ Libretto:suff./ Italiano/ 180909 ***** ***** Artistico: Tecnico: N el libretto del cd, il violoncellista Enrico Bronzi propone un parallelo tra Rota e Sostakovic: li accomunerebbe non solo l'aver lavorato per il cinema e il teatro, ma il fatto di sapere dar vita a «situazioni musicali potentissime sul profilo immaginativo, ricorrendo al pittoresco o al grottesco». Nella musica di Rota, poi, il ricorso a un linguaggio armonico fortemente cromatico è sfruttato <<per le sue valenze deformanti e coloristiche», ed è sostenuto da una «vena spontanea e felicemente lirica, capace di malinconie e caricature». Bronzi non manca di sottolineare come questo registro espressivo risultasse congeniale a Fellini, con il quale Rota collaborò a lungo: ma la musica da film è solo la minima parte dell'immenso e lariegato repertorio del compositore italiano. La registrazione di queste tre opere di Nino Rota vede impegnati a fianco di Bronzi - solista nel vibrante Concerto per violoncello n. 2 - i Musici di Parma, formazione nata attorno a strumentisti che collaborano con le principali orchestre europee. Il clarinettista Alessandro Carbonare e il pianista Alberto Miodini accompagnano Bronzi nel caleidoscopico Trio che chiude il cd; come le altre due opere incise, si tratta di partiture che hanno visto la luce nella maturità artistica di Rota: composte tra il 1973 e il 1977, ricche di genio e inventiva, basate su un'affascinante sintesi di stili musicali. Questo cd rappresenta il riuscito omaggio a un compositore di cui nel 2009 ricorrono i 30 anni dalla scomparsa. EDOARDO TOMASELLI SCHUMANN Fantasiestucke Op. 73, Adagio and Allegro Op. 70, Romances Op. 94, ecc. Steven Isserlis, Dénes V6rjon Hyperion / 67661 / Distr.:Sound and Music/ DDD/ 2008 / Libretto: buono **** ***** Artistico: Tecnico: P er il violoncello, oltre al Concerto, Schumann non ha composto granché: le cinque Romanzen del 1853 (poi distrutte da Clara) e i FunfStucke im Volkston op. 102, anche se per alcuni brani come i Fantasiestucke op. 73 e Adagio und Allegro op. 70 è comunque previsto l'impiego opzionale del violoncello in sostituzione, rispettivamente, del clarinetto e del corno. Oltre a questi lavori, il cd di Steven Isserlis e Dénes Varjon contiene trascrizioni delle Drei Romanzen op. 94, della Terza sonata per violino •. epianoforte e di Abendlied op. 85 Comune di MJil••~erme A88E~M:;2MUSICAII '-...-/ • REGIONE PIEMONTE ~ FONDAZIONE '9t-~.J .~"-- VldnaPM1~ rnazionale ntemporanea izione • gglO la re oceano n. 12, cosÌ da ottenere un vario programma di settanta minuti. Già alla prima impressione si percepisce che Isserlis e Varjon si divertono parecchio a suonare queste musiche perché sanno offrire un'esecuzione assai piacevole, che attraversa romanze, fogli d'album e strutture di maggiore impegno formale come la Terza sonata con una freschezza e una scorrevolezza che tuttavia non sconfinano mai nella disinvoltura o, peggio, nella noncuranza espressiva. Si sente al contrario l'efficacia di intenti che mirano ad approfondire caratteri, implicazioni e idiosincrasie di una scrittura affascinante e delicatamente poetica anche se, nel complesso, poco appariscente. Delle opere in trascrizione la meno convincente è forse la Terza sonata, non per la trascrizione in sé (realizzata dallo stesso IsserIis) ma piuttosto per il fisiologico offuscamento e appesantimento di quella specifica, e a sua volta idiosincratica, cifra della scrittura schumanniana per violino. CESARE FERTONANI