COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA Anno VII • N° 2• Luglio 2002 • Iscrizione n° 276 del 10.10.1996 presso il Tribunale di Verbania Spedizione in Abbonamento Postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 - D.C./D.C.I./Novara NOTIZIARIO Sommario Un’importante direttiva della Cassa Oggetto: iscrizione alla gestione separata INPS • Piazza d’onore per il VCO Il nuovo logo del Consiglio Nazionale pag. 3 • Antonio Rabbini, intuito e genialità di un grande geodeta pag. 4 • Non è tutta colpa della natura pag. 6 • Decentramento del catasto ai comuni pag. 7 • I consigli per registrare il vostro sito pag. 9 • Geoweb… un passo in più pag. 10 • Informazioni dal mondo del CAD pag. 11 • Tremonti bis Agevolazioni per i professionisti pag. 12 • Commissione scuola pag. 13 • Interessi per il ritardato pagamento delle parcelle pag. 14 La Cassa, com’è noto, ha da tempo iniziato un’attività di verifica per i geometri che hanno deciso di non iscriversi alla Cassa facendo valere quale altra forma di previdenza obbligatoria la loro iscrizione alla gestione separata INPS istituita con l’art.2 comma 26 della legge 335/1995. Al riguardo si ricorda che, ai sensi della vigenze normativa, gli iscritti all’Albo che esercitano le attività relative alla professione non possono essere legittimamente iscritti alla data gestione separata, essendo obbligatoriamente tenuti alla contribuzione in favore della Cassa professionale di previdenza. In effetti, dalla verifica è emerso che in molti casi l’illegittima appartenenza a tale gestione ha comportato l’elusione degli obblighi iscrittivi e contributivi nei confronti di questa Cassa. Si rappresenta pertanto l’opportunità di informare i geometri sulle responsabilità derivanti da una iscrizione illegittima e di accertarsi ai fini della verifica sopra citata, che sia stata precisata nei moduli CG 12/13 (da comunicare tempestivamente alla Cassa) l’eventuale iscrizione alla predetta gestione separata INPS. Dal Consiglio Nazionale Geometri Oggetto: competenza agrotecnici in materia catastale. Circ. N. 1/prot. C/10941 Agenzia del Territorio. Iniziative del CNG a difesa della Categoria Come noto, la Circolare n. 1 del 7 febbraio 2002 prot. C/10941 dell’Agenzia del Territorio - Direzione Centrale Cartografia, Catasto e Pubblicità Immobiliare - recependo il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato sulla legittimità delle competenze in materia catastale da attribuire agli agrotecnici, ha esteso la facoltà di redigere – ai sensi dell’art. 145, comma 96, L. 388/2000 – gli atti d’aggiornamento, di cui all’art. 8 della L. 679/69 e artt. 5 e 7 del DPR 650/72, anche ai predetti professionisti. In data 15/2/2002, questo Consiglio Nazionale ha tempestivamente incaricato il Prof. Pace di acquisire quanto espresso dall’Avvocatura nonché di esprimere un proprio parere in merito per le opportune controdeduzioni. Avendo il legale prospettato la soluzione d’impugnare direttamente la circolare suddetta, poiché palesemente illegittima, il Consiglio Nazionale ha deliberato di inoltrare una diffida all’Ing. Carlo Cannafoglia, quale firmatario della circolare censurata, a non applicare e/o dare esecuzione alla stessa, nonché di desistere da eventuali reiterazioni della circolare medesima. • Notizie pag. 15 • La nostra biblioteca e l’Albo professionale pag. 16 In copertina: ripresa aerea dell’evento alluvionale ottobre 2000 Verbania Pallanza - LEICA R5 autorizzazione DPR 367 del 29.9.2000 CASSA 3° TORNEO NAZIONALE DI TENNIS A SQUADRE PER GEOMETRI Numero verde 800-655873 Arezzo, 11-14 settembre Il regolamento e il programma sono disponibili presso il Collegio. dal lunedì al venerdì 9.00-18.00 PROROGA DEI TESTI UNICI Prorogata al 1 Gennaio 2003 l’entrata in vigore di: – Testo Unico in materia di edilizia, decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 – Testo Unico in materia di espropriazioni per pubblica utilità, decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 (Decreto Legge 20 giugno 2002, n. 122) 2 Luglio 2002 Un nuovo logo per il Consiglio Nazionale: Zolla al secondo posto G EO C O N SI O G LI È con orgoglio che vi proponiamo il logo che si è aggiudicato il 2° posto al “CONCORSO NAZIONALE PER LA CREAZIONE LOGO DEL CONSIGLIO NAZIONALE GEOMETRI”. Perché con orgoglio? Perché, come potete vedere nella riproduzione a lato, il logo è frutto dell’”ingegno e della fantasia” del nostro presidente, geom. Settimo Zolla. La foto riporta il momento della premiazione avvenuta a Roma il 12 giugno 2002 presso la sede del Consiglio Nazionale Geometri. Il motto e tema ispiratore del logo era “Viva i Geometri Europeisti ed Operatori a 360° nel nostro Paese” e mi sembra che, pur nelle ridotte sue dimensioni, il geom. Zolla sia riuscito a inserire tutto ciò, in modo armonico, elegante ed essenziale al tempo stesso. Complimenti ancora Presidente, da tutti noi. METRI Piazza d’onore per il VCO NA ZIONA LE Da sinistra: Geometra SETTIMO ZOLLA 2° classificato, geometra DIEGO POLIZIO 3° classificato, geometra PIERO PANUNZI presidente del Consiglio Nazionale, geometra MAURIZIO CITRO 1° Classificato 42° CONGRESSO NAZIONALE DEI GEOMETRI “ IL GEOMETRA, PROFESSIONE EUROPEA. RINNOVAMENTO NELLA TRADIZIONE.” Si terrà a Venezia nei giorni dal 23 al 28 settembre 2002 presso il Cenacolo Palladiano della Fondazione Cini con sede nell’Isola di San Giorgio Maggiore Nel corso della manifestazione verranno trattate tematiche inerenti alle attività professionali tradizionali oltre a quelle emergenti. Le quote di iscrizione sono state definite in € 80 per gli iscritti all’Albo, € 50 per gli iscritti fino a trent’anni di età e iscrizione gratuita per i praticanti e per gli iscritti che hanno superato i settantacinque anni di età. Per ulteriori informazioni relative alla quota d’iscrizione e per la scheda di prenotazione alberghiera, con l’elenco degli alberghi individuati per il soggiorno, rivolgersi in Collegio. 3 NOTIZIARIO Geomatica Antonio Rabbini, intuito e genialità di un grande geodeta “… senza aspirare alla formazione di un vero Catasto probante, che non si potrebbe ottenere senza formalità e procedimenti giudiziari lunghi e dispendiosi, si volle giungere al rilevamento dell’esatta posizione e configurazione delle linee divisorie dei Comuni, delle proprietà e dei singoli appezzamenti, eseguito in modo che, mediante un numero sufficiente di punti trigonometrici esattamente determinati e conservati sul terreno, e coll’aiuto delle quote numeriche registrate in appositi quaderni, si potesse in ogni tempo riconoscere la posizione giusta delle linee anzidette e ristabilirle in caso di perimento… ”1 Queste poche righe, che sembrano estratte da un manuale di cartografia numerica moderno, sono frutto della genialità di un grande geomatico: Antonio Rabbini, geometra piemontese ottocentesco. Procediamo però come richiede l’importanza del personaggio. Antonio Rabbini era nato a Magliano d’Alba (ora Alfieri) nel 1807. Iniziò a lavorare a 16 anni sotto la guida di un famoso geometra piemontese, Andrea Gatti, che aveva avuto l’incarico dal Comune di Torino di redigere il nuovo catasto della città. Rabbini cominciò quindi a lavorare nel 1823 quale “praticante”; poi, nel 1826, come “caposquadra e collaboratore” rilevando infine nel 1831, al decesso del titolare Gatti, gli impegni professionali del defunto maestro nei confronti della Città di Torino, garantendo i debiti di questo. Dopo tale data, Rabbini trovò aperta una fortunata carriera professionale che proseguì, dopo il 1845, in una carriera prestigiosa nell’amministrazione finanziaria dello Stato (inteso ovviamente “Regno di Sardegna, di Cipro ..ecc.”) quale “Direttore Generale della catastazione generale ed uniforme delle provincie di terraferma”2 Nella nostra Regione il cognome Rabbini è da sempre, seppur senza ragio- ne giuridica ma con grande riconoscimento storico,3 abbinato al catasto ottocentesco, quello precedente il Nuovo Catasto Terreni, il c.d. Catasto Rabbini. Nella nostra zona, in particolare nei Circondari di Ossola e Pallanza, le operazioni di rilievo avevano ricoperto nel 1865 rispettivamente il 72.4% e 84.8%4 dei territori di competenza, a soli 10 anni dall’inizio delle operazioni avviate con la Legge n. 914 del 4 giugno 1855, voluta da Cavour. Il prodotto fornito dai topografi di Rabbini, la mappa e i dati censuari, sono noti forse a tutti, ma quali erano le tecniche, i metodi, le operazioni topografiche utilizzate dal Rabbini? Vi consiglio vivamente, nel caso vi troviate a Torino con un’ora di tempo libero, di visitare l’Archivio di Stato, Sala Mappe, dove potrete visionare il fondo Carte Rabbini e trovare il citato “Cenni sulle varie.. AST/123” che contiene il manuale pratico del “perfetto geometra catastale cavouriano”. È impossibile in questo piccolo spazio citare e approfondire quanto Rabbini prescriveva ai propri collaboratori, ne indicherò solo i passi fondamentali. Alle preliminari operazioni di triangolazione di I^ e II^ categoria, seguivano le operazioni di campagna del rilevamento parcellare: si notificava all’autorità locale l’inizio delle operazioni e quindi si spedivano ai proprietari interessati le convocazione per definire i limiti delle proprietà, che venivano determinati con ricognizione preventiva, disegnando sommariamente le particelle. Il vero rilievo particellare avveniva in due modi: a) con tavoletta pretoriana per le zone difficili, quindi con intersezione grafica diretta, b) con rilievo diretto di tutti i vertici delle particelle per allineamenti appoggiati alle reti principali. Per alcuni Comuni il Sistema di Riferimento adottato era locale, ossia l’origine delle coordinate coincideva in genere con il campanile del capoluogo (il punto “1”) e gli assi erano costituiti dalla perpendicolare per l’asse 4 X=EST e dalla meridiana per l’asse Y=NORD. Sui fogli di mappa era poi tracciato il reticolato, innovazione introdotta da Rabbini e poi persa nel N.C.T., con grande danno per la stabilità cartacea della mappa, il quale riporta le informazioni cartesiane soltanto sulla parametratura del foglio. Monografia “Termini trigonometrici del Comune Archivio Comune di Oggebbio” – AS Verbania-n.58 1 Da “Cenni sulle varie vicende cui andò soggetta l’operazione catastale nelle antiche provincie continentali del Regno – Note spiegative intorno al sistema adottato per la medesima” Torino, Stamperia Reale, 1862, p.7 – Archivio di Stato di Torino, Carte Rabbini, Estimo dei terreni censiti e non censiti, n.123 – in seguito denominata “AST/123”. 2 L.914 del 4 giugno 1855. 3 Dovrebbe essere “Catasto del Regno di Sardegna dello Stato in Terraferma” la denominazione corretta del c.d. Catasto Rabbini. 4 A.S.T. - Atti del Parlamento Piemontese: Nono rendiconto, 1865, p. 42. Luglio 2002 L’impressione che si ha guardando un foglio catastale Rabbini, se confrontato con altri cessati catasti5 contemporanei o precedenti, è di notevole chiarezza, rigore metodologico, quasi scarno ma di notevole dettaglio e precisione, se si considera che il rilievo, come detto, avveniva per allineamenti! Addirittura, osservando il libro figurato6, con riportati gli esatti allineamenti eseguiti e le misure rilevate sul terreno, si ha l’impressione di entrare veramente nel futuro della cartografia numerica, dove oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, un punto è definito in modo univoco dalle sole tre coordinate riferite ad un Sistema addirittura geocentrico, mentre per il Rabbini erano le relazioni spaziali con l’intorno che ne avrebbero consentito il ristabilimento. La genialità e la lungimiranza di Rabbini subirono però un duro colpo a causa di una Patria che aveva cambiato estensione e centro propulsore, tanto che apparì ormai limitato il catasto piemontese a fronte di una necessaria catastazione generale. Difatto il Catasto Rabbini non ebbe seguito e non fu attuato7, restando in ogni caso, per quasi cento anni, l’unico riferimento cartografico di dettaglio del territorio piemontese. Il genio di Rabbini meritava però un riconoscimento a livello internazionale: nel 1862, all’Esposizione di Londra, Rabbini fu premiato per “ottime mappe catastali” e per “l’uso della fotografia per la riduzione delle mappe”. Che cosa si era inventato il Rabbini? Trovandosi di fronte al notevole problema di riprodurre, riducendone la scala, i grandi fogli del catasto8, aveva contattato un fotografo, un certo Francesco Chiapella di Torino, e con lui aveva approntato un metodo di riproduzione, riduzione e stampa dei fogli9. A titolo di esempio, per riprodurre e ridurre un foglio di mappa per mezzo del pantografo occorrevano, senza considerare la perdita di precisione e gli errori accidentali, almeno 15 giorni, mentre in due anni di lavoro fotografico, vennero riprodotte 1014 mappe originali stampandone 13537 copie. Che genio quel Rabbini! ˚Renato Locarni, geometra 5 Per la nostra zona: il settecentesco “Censimento Universale del Ducato di Milano - Catasto Teresiano o di Maria Teresa” dove il Direttore Generale Gian Giacomo Marinoni era piu’ pittore che topografo, 1718-1750. 6 “il libro figurato in cui sono conservate le quote numeriche rilevate sul terreno e dove sono indicate tutte le operazioni occorrenti per il ristabilimento dei limiti dei beni-fondi” AST/123, p. 20 n.13^. 7 Ispezione Compartimentale Del Catasto Di Torino – comunicazione prot.561 del 26.01.1906 – Archivio Storico del comune di San Bernardino Verbano. 8 Questi avevano dimensione di metri 2 * 1,32 nelle scale 1:500-750-1000-1500. 9 Alfonso Bogge “Antonio Rabbini, il catasto cavouriano del 1855 e l’uso della fotografia per la riduzione della mappe”. Macugnaga, frazione Pestarena, Mappa Rabbini del 1867 5 NOTIZIARIO Eventi meteorici Non è tutta colpa della natura Tipiche ostruzioni d’alveo Segni premonitori Frana per mancato drenaggio Gli eventi meteorici del 2-3-4 Maggio 2002 hanno nuovamente messo in ginocchio il Piemonte ed in particolare, per quanto ci riguarda, le provincie di Novara e Verbania. Infatti le piogge torrenziali del mese di maggio hanno innescato in più Comuni frane di varie dimensioni, dal piccolo dissesto lungo le strade a crolli di versanti su vaste aree. La frequenza di eventi meteorici così intensi è ormai elevata, si pensi agli eventi alluvionali 1993, 1996, 2000, 2002, ma è lecito chiedersi se gli effetti così disastrosi per l’economia e le urbanizzazioni siano davvero solo imputabili alla fragilità intrinseca del nostro territorio, connessa ad eventi meteorici eccezionali, o se non ci sia in tutto ciò una componente antropica rilevante. Se si analizzano in dettaglio i dissesti si osserva infatti come le cause principali o concorrenti con i fenomeni eccezionali siano da ricercare in una totale mancanza di rispetto ed attenzione per il territorio. Così spesso si osserva che ad innescare le frane sui versanti sono: 1) acque meteoriche concentrate raccolte a monte e non recapitate sino a corsi d’acqua o comunque a recapiti idonei, ma lasciate defluire a metà versante, 2) i boschi non più puliti e con tagli regolamentati, in cui le piante, troppo alte e filiformi, sventagliando per il vento forte si sradicano creando una fenditura nel terreno all’interno della quale penetra l’acqua che, scavando, innesca il processo franoso, 3) i mancati drenaggi (le antiche rogge) che, non più puliti e del tutto cancellati, non fungono più da vie d’acqua e le acque meteoriche, o saturano il terreno appesantendolo e quindi innescando il dissesto, o scorrono in superficie con elevata capacità erosiva creando i presupposti per i successivi dissesti, 4) i depositi abusivi di macerie e resti vegetali, frequentemente lasciati sui cigli dei versanti o sulle sponde dei torrenti, che privi di consistenza e senza contenimenti al piede vengo- 6 no agevolmente intaccati dalle acque di scolo, 5) le piene dei corsi d’acqua che, non puliti dai sedimenti e soprattutto dalla vegetazione e dai numerosi rifiuti, assumono carattere torrentizio ad elevata capacità erosiva asportando il piede delle sponde e dei versanti ad esse prospicienti. Quando il dissesto franoso si verifica lungo un versante al cui piede scorre un corso d’acqua il pericolo per le aree urbanizzate diventa ancora più elevato. Normalmente infatti i centri urbani sorgono sui conoidi di deiezione di questi torrenti o vengono attraversati dal corso stesso: in entrambi i casi l’elevato trasporto solido del torrente in piena fa sì che le sezioni di deflusso dei tombini e talora dei ponti non siano più in grado di smaltire le portate afferenti provocando danni ormai ben noti. A solo titolo esemplificativo si ricordi l’alluvione che colpì Omegna nel 1996 con le tragiche conseguenze o l’evento franoso recentemente occorso a Nebbiuno, fortunatamente senza danni a cose o persone, ma comunque significativo di quanto sopra esposto. Non esiste una soluzione definitiva per questa situazione, ma è forse possibile “mitigare il rischio” spingendo le Amministrazioni pubbliche affinché pongano maggiore attenzione al loro territorio facendo rispettare i regolamenti di Piano regolatore ormai sempre più specifici e restrittivi, imponendo ai privati la manutenzione delle proprietà boschive (eventualmente anche incentivandoli), richiedendo ai professionisti che operano sul territorio una cura particolare proprio nella regimazione delle acque sia laddove vi sono in previsione nuove edificazioni sia dove si recuperano aree già esistenti. Sembrano osservazioni ovvie, ma per esperienza so che spesso l’azione dell’acqua viene sottovalutata o del tutto ignorata, salvo poi pentirsene quando il maltempo infierisce in modo devastante. A corredo di queste brevi note vi sono alcune fotografie che ritengo siano esplicative di quanto esposto e che si commentano da sole. ˚Geom. Paolo Longoni Luglio 2002 13 6 4 Catasto 12 9 5 10 7 3 2 11 8 1 Decentramento del catasto ai Comuni L’ormai cronica inefficienza del Catasto, unita alla dimostrata incapacità delle passate e dell’attuale Amministrazione di recuperarla, ha creato la necessità di un ripensamento generale di tutto il sistema. È sicuramente un ambizioso e ormai necessario obiettivo, totalmente condiviso dai Geometri liberi professionisti che però non ravvisano in questo progetto di decentramento lo strumento che possa realizzarlo. Il Decreto Legislativo 112 del 31.03.1998 conferisce ai Comuni tre distinte funzioni catastali: conservazione, utilizzazione ed aggiornamento; fra queste, l’unica da noi condivisibile è la “utilizzazione”, poiché la necessità primaria dei Comuni non è, come si è voluto far sembrare, la gestione del Catasto stesso, bensì l’accesso ai suoi dati. I Comuni infatti hanno necessità di poter disporre di dati censuari completi ed esatti al servizio dell’impostazione fiscale locale (ICI) e di una cartografia digitale aggiornata ed attendibile da impiegarsi in applicazioni SIT (Sistemi Informativi Territoriali) e/o come supporto alla redazione dei Piani Regolatori. È in questo contesto che vogliamo evidenziare e denunciare alcuni aspetti del decentramento che potrebbero produrre danni irreparabili. Abbiamo l’impressione che per l’ennesima volta la parte tecnica dell’argomento sia stata affrontata in modo superficiale. Fondamentalmente non riusciamo a capire perché nell’ottica di un Catasto fortemente informatizzato e collegato telematicamente a tutti gli operatori il medesimo Catasto debba dotarsi di più personale e sedi di prima. Da sempre, in Italia, il Catasto è considerato uno strumento fiscale di secondaria importanza che, volutamente e velatamente, dev’essere caratterizzato da approssimazione e disfunzioni varie, si pensi ad esempio all’iniquità dei valori catastali dei fabbricati ed al risvolto che essa ha sugli introiti erariali e sull’elusione fiscale. Finalmente, da alcuni anni, siamo testimoni però di una accelerazione finalizzata alla riforma del sistema, orientata al recupero del lavoro arretrato inevaso, alla modernizzazione delle procedure ed al riesame dei sistemi di stima e attribuzione delle rendite. Purtroppo tale attività, anche in questa occasione, è stata condotta con leggerezza e senza il necessario supporto finanziario; infatti ravvisiamo da una parte la Direzione Centrale che programma con grande fermento nuove procedure finalizzate all’ottimizzazione del servizio e dall’altra la Agenzie del Territorio Provinciali che, prive di mezzi, risultano essere incapaci di rispettare le direttive emanate. Il recupero dell’arretrato, per esempio, viene indicato dalla Dirigenza dell’Agenzia del Territorio come completamente attuato, purtroppo la realtà dei fatti è che negli scantinati di numerosi Uffici Provinciali (in particolare quello di Verbania), vi sono ancora migliaia di pratiche da evadere e che l’ipotesi di un vero recupero necessiterebbe di ben altre risorse. Per potere fare fronte alle pressanti richieste dell’Amministrazione Centrale, le Agenzie Provinciali dovrebbero essere sottoposte ad importanti incrementi di personale qualificato, di dotazioni informatiche e di risorse finanziarie in genere. Si pensi inoltre che per l’attuazione di questo progetto di decentramento sono previsti lunghi periodi di affiancamento degli attuali funzionari catastali, nel ruolo di “insegnanti”, ai futuri tecnici erariali comunali. In questo scenario, l’aggiunta di altre incombenze a carico delle scarse risorse umane attuali, può solo farci immaginare il collasso dell’intera struttura. Analizziamo di seguito, in modo più dettagliato, i motivi per i quali nutriamo grandi preoccupazioni. Per quanto attiene al Catasto Fabbricati, la nostra perplessità è legata alla concreta possibilità che Comuni limitrofi, analizzando un fabbricato di pari peculiarità e identiche caratteristiche, potrebbero adottare criteri di attribuzione delle rendite catastali opposti. Si pensi ad esempio al Sindaco del Comune “A”, che per ottenere maggiori consensi, tenda ad attribuire rendite basse ed al Sindaco del Comune “B”, che per ottenere maggiori introiti ICI, tenda invece ad attribuire rendite alte. È ovvio che in questo modo, gli interessi locali metterebbero a rischio il principio di equità fiscale. Per quanto attiene invece al Catasto Terreni, la nostra preoccupazione risulta essere più pesante ed è doveroso denunciare alcuni aspetti che fino ad oggi purtroppo non hanno ricevuto la necessaria attenzione. Ricordiamo che il Catasto, oltre ad essere lo strumento di gestione fiscale del patrimonio immobiliare, è anche soprattutto un ORGANO CARTOGRAFICO DELLO STATO e che nel mondo intero le cartografie nazionali vengono gestite da Enti Centrali, dotati di competenze specifiche in scienze ben distinte quali la cartografia, la geodesia, la tipometria, la topografia e la fotogrammetria. È impensabile quindi, che la gestione del patrimonio cartografico debba essere demandata ad una miriade di Enti eterogenei, non qualificati e soprattutto a personale privo di formazione adeguata e di esperienza mirata. A questo proposito risulta essere assai preoccupante il progetto di formazione del nuovo personale. Affiancare infatti, per pochi mesi, un Funzionario catastale ad un Tecnico dotato di tutt’altra preparazione e pretendere che quest’ultimo possa poi gestire con semplicità una materia che richiede formazione specifica ed esperienza pluriennale, ci sembra una eccessiva forzatura ed una semplificazione inaccettabile. Questo modo di gestire la cartografia potrebbe essere tollerabile nel solo caso in cui l’obiettivo esplicito prefissato fosse quello di ottenere una mappa largamente approssimativa, tipicamente finalizzata alle sole applicazioni SIT (sistemi Informativi Territoriali). Che tale assurdo indirizzo sia purtroppo quello attuale è dimostrato dall’intenzione di adottare un economico formato numerico per la gestione di una cartografia raster-vector che non può assolutamente soddisfare le vere esigenze catastali. A questo proposito va ricordato che, rispetto alle applicazioni SIT, sono ben altre le finalità primarie della mappa, si pensi ad esempio, oltre agli aspetti (segue a pag. 8) 7 NOTIZIARIO Val Strona, Forno, Mappa Maria Teresa del 1722 censuari, agli aspetti di diritto legati all’individuazione dei confini di proprietà, quando la mappa riveste primaria importanza metrica nei casi di controversie e diventa l’unico elemento su sui basare la stesura di perizie giudiziarie. Immaginiamo anche quelle attività tecniche legate ai progetti di grandi opere “lineari” (strade, ferrovie, canali, fiumi, ecc.) dove le cartografie rivestono fondamentale importanza. Come potrebbero poi, i tecnici incaricati, organizzare in modo logico il proprio lavoro se non ci fosse un unico “interlocutore cartografico”? Grande preoccupazione deriva anche dall’aspetto interpretativo delle norme che ogni singolo Ufficio di fatto può esercitare. Già oggi, con le sedi delle Agenzie diffuse secondo il criterio Provinciale, nessuna Direzione Tecnica Nazionale o Compartimentale è mai riuscita ad unificare le procedure fra Agenzia e Agenzia, producendo così enormi difficoltà all’utenza che opera in più sedi (è infatti diffuso il detto che ogni Catasto sia una “Repubblica Autonoma”). Altro grave aspetto di tipo funzionale ed economico riguarda ancora i liberi professionisti, che frequentano un solo Ufficio Provinciale, riescono attualmente ad ottimizzare i tempi e di conseguenza unificare i costi relativi a più pratiche su più Comuni. Nell’ottica di questa forma di decentramento, con il moltiplicarsi delle sedi, si moltiplicherebbero di conseguenza anche gli oneri di gestione, che ovviamente verrebbero nuovamente riversati sul cittadino. Ricordiamo che negli anni ’80 si iniziò a parlare della modernizzazione del- la cartografia catastale e si avviarono i progetti che dettavano le regole di un moderno aggiornamento. La procedura varata nel 1988, che di fatto comportò anche, e comporta tutt’oggi, un onere elevato per i singoli cittadini (a causa della complessità delle operazioni che hanno reso necessario l’incremento dei costi e degli oneri professionali per la redazione delle pratiche), era il primo passo nella giusta direzione. Peccato che contestualmente, l’amministrazione stessa, non abbia portato a compimento i doveri che le competevano: recupero dell’arretrato, vettorizzazione delle mappe cartacee, integrazione delle misure mancanti alla rete dei punti fiduciali, realizzazione della rete dei punti GPS, rigido controllo degli atti di aggiornamento presentati dai professionisti, calcolo delle coordinate definitive dei capisaldi, ecc. L’Amministrazione ha quindi, già da oltre 10 anni, imposto ai cittadini un impegno economico gravoso; trascurando però i propri doveri, vanificando l’intera revisione del sistema. Ricordiamo inoltre che la cartografia è un bene della collettività costruito ed aggiornato nel tempo con immense profuzioni di energie, denaro e competenze. Attuare questo progetto di decentramento equivarrebbe alla inconcepibile distruzione di un patrimonio collettivo. In sintesi, quindi, riteniamo che: 1) a prescindere dall’attuazione del decentramento, tutti i dati e le cartografie catastali debbano essere oggetto di seria revisione finalizzata all’ottenimento di una banca dati aggiornata 8 e completa, fruibile da chiunque intenda collegarsi telepaticamente dalla propria sede. 2) il decentramento del Catasto ai Comuni debba essere inteso come decentramento delle sole funzioni di consultazione e accesso diretto alla banca dati censuaria e della cartografia presso terminale informatici fisicamente posti nelle sedi comunali. In particolare, evidenziamo che la cartografia debba essere disponibile ed accessibile in via telematica e direttamente utilizzabili anche per applicazioni specifiche quali i SIT e la realizzazione dei Piani Regolatori. 3) la funzione di conservazione debba rimanere alla Agenzie del Territorio debitamente riviste, riqualificate ed investite di rinnovata seria competenza. 4) l’aggiornamento, da sempre a cura dei liberi professionisti, debba essere esercitato dagli stessi in via telematica. DENUNCIAMO QUINDI: • che questo progetto, così configurato, produrrà uno sperpero di denaro pubblico mascherato da una finta operazione di decentramento. • l’impressione che l’Amministrazione attuale voglia in realtà mascherare e frazionare capillarmente l’attuale banca dati disastrata scaricandosi così di un grande peso; si noti che gli ignari Comuni sono stati informati solo marginalmente dal grave problema. • che è necessario rivisitare il Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998 e dirottare le risorse finanziarie previste sull’Agenzia del Territorio, affinché provveda alla trasformazione dell’attuale situazione catastale precaria ed imprecisa in una situazione tecnologicamente avanzata, moderna, efficace, completa ed esatta. • che è necessario, nelle scelte politiche riguardanti la materia catastale, prendere in considerazione le opinioni ed i suggerimenti dei Geometri liberi professionisti, poiché da sempre in tale settore sono in prima linea e sicuramente fra i più profondi conoscitori dell’argomento. • In vista della prossima gestione telematica delle procedure, la completa inutilità di sedi decentrate. Da “Il Geometra della Provincia Granda” n. 1/2002 Luglio 2002 Internet I consigli per registrare il vostro sito Negli ultimi tempi si è assistito anche nel nostro Paese ad una crescita notevole della registrazione di domini. Si è così passati, in poco tempo, dai fastidiosi nomi lunghi (ad esempio: www.nomeprovider.it/propriazienda) ai più semplici domini di secondo livello (ad esempio: www.nomeazienda.it). Un dominio è l’attribuzione di un nome mnemonico a un numero IP, che sta per Internet Protocol: ad esempio http://212.214.35.6. Ricordare il nome di un sito piuttosto che il suo identificativo IP è più facile. Il nome del dominio può contenere da 3 a 63 caratteri, spazi esclusi. I caratteri possono contenere cifre (ad esempio: www.dev2dev.it) e trattini (alti e bassi). Più corto è il nome e più facile sarà ricordarlo e digitarlo senza errori. La liberalizzazione dei domini .it (si ricorda che fino a due anni fa era consentito solo ai possessori di partita IVA la registrazione di un solo dominio mentre i privati non potevano farlo) ha curiosamente fatto crescere anche la registrazione di domini da parte di utenze italiane con suffissi diversi da .it. Spesso accade, infatti, che si richieda la registrazione dello stesso dominio in almeno tre versioni, ad esempio www.nome.it, www.nome.com e www.nome.net, in modo da essere facilmente rintracciabili anche da coloro che, sebbene non conoscano il suffisso, possano raggiungerci conoscendo solo il nome. La crescita delle registrazioni è stata incentivata anche da altri fattori. Primo, fra tutti, la caduta dei prezzi. Si è passati dall’acquisto di un dominio per centinaia di mila Lire ai pochi Euro di oggi. Un altro dato da tenere presente è sicuramente la crescita dei navigatori Internet e delle stesse aziende presenti nella grande Rete. Insomma, in un solo biennio si è assistito ad una vera trasformazione dei siti Internet non solo nella concezione grafica e del contenuto, ma anche nei loro nomi. Spesso i nomi dei domini sono frutto del nome dell’azienda, della categoria merceologica alla quale appartengono o della fantasia. Oggi, un’azienda che non abbia un sito Internet sembra non poter compete- re con la concorrenza perché denota una scarsa propensione all’innovazione: un nome a dominio rappresenta un biglietto da visita per chi vuole comunicare ai clienti la propria modernità e il proprio adattamento ai tempi che cambiano. LE ESTENSIONI DEI DOMINI Le estensioni di un dominio sono le lettere precedute dal punto (.) che segue il nome scelto. Ad esempio il dominio www.mariorossi.it è formato da www., che è comune a tutti i domini, dal nome scelto dall’utente (in questo caso “mariorossi”) e dall’estensione .it che rappresenta la tipologia o l’ubicazione geografica del sito. Fino a poco tempo fa, alle estensioni del domini geografici legati al Paese di provenienza (.it per l’Italia, .fr per la Francia, e così via) si contrapponeva .com, per le aziende, .net (per le attività di Internet) e il .org per le organizzazioni. Visto il gran numero di registrazioni, si è reso indispensabile procedere con la creazione di nuove estensioni. Questo perché un dominio è unico e, quindi, dopo la registrazione non potrà esistere nessun sito che possa avere un nome identico al nostro. Accanto alle estensioni suddette, da poco tempo ne sono comparse di nuove: in particolare .biz e .info. Si tratta delle prime estensioni autorizzate dall’ICANN (Internet Corporation of Assigned Names and Numbers), il nuovo ente preposto all’assegnazione. Queste due estensioni sono alla portata di aziende e privati che vogliono un’alternativa al .com che rappresenta il suffisso più utilizzato in assoluto. Accanto a queste estensioni ne sono sorte altre non autorizzate dall’ICANN. È un servizio presentato, ad esempio, da New.net (www.new.net) e consiste nel reindirizzamento dei domini. In pratica, sono state create 21 nuove estensioni non ufficiali solo per l’Italia (ad esempio .ditta, .famiglia, .turismo) e un numero cospicuo per il resto del mondo. Per l’utilizzo di domini con queste estensioni sono necessari alcuni particolari accorgimenti descritti nei siti partner di New.net, come ad esempio NetZero e Juno. In sostanza, il dominio “ufficioso” 9 viene convertito automaticamente in un dominio ufficiale dal provider o dal browser (mediante plug-in), senza che il navigatore se ne accorga. SE SI CAMBIA IL PROVIDER E una volta registrato il dominio, cosa si deve fare in caso di cambio del provider? È sufficiente richiedere un trasferimento di dominio. Di solito, ad un nome di dominio corrispondono anche indirizzi email. Ad esempio, al dominio www.mariorossi.it segue l’e-mail [email protected] dove “info” sta per il nome scelto dall’utente e “mariorossi.ti” (il nome che si trova subito dopo il segno “@“) rappresenta il dominio. COME SI REGISTRA UN DOMINIO .IT Fino aI 14 gennaio di quest’anno erano attivi presso la Naming Authority Italiana (www.nic.it) ben 590.083 domini. Per registrare un dominio è preferibile affidarsi ad uno dei tanti provider che mettono a disposizione le procedure on-line. A differenza delle altre estensioni, i domini .it hanno bisogno di più tempo perché la registrazione sia conclusa. Dipende dal NIC (a volte ci sono più richieste rispetto al normale e si è costretti ad aspettare qualche giorno) ma anche dal gestore al quale avete affidato la registrazione e, soprattutto, dalla procedura che è completamente diversa dalle altre. Di solito le registrazioni non superano i 2 o 3 giorni lavorativi, ma può capitare che i tempi si dilatino. Per i domini .it è richiesta una lettera di responsabilità, detta LAR, che va inviata al NIC all’indirizzo che si trova nel sito stesso. Nella maggior parte dei casi i domini vengono acquistati con pagamento on- line (carta di credito) ma ci sono dei gestori che accettano anche altre forme di pagamento come il bonifico bancario o il conto corrente postale. L’altra strada per acquistare i domini è quella di utilizzare direttamente il sito del NIC. La procedura appare più macchinosa e il prezzo è più esoso rispetto alle offerte che si trovano in Rete. (da PC OPEN) NOTIZIARIO Tanti servizi in rete Geoweb… un passo in più Geoweb nasce da una iniziativa del Consiglio Nazionale Geometri e dalla Sogei, allo scopo di sviluppare e diffondere servizi telematici rivolti ai geometri. Offrendo ai propri abbonati una rete “Intranet”1 attraverso la quale, in modo sicuro e dedicato, è possibile ottenere immediatamente informazioni e certificati, utilizzare il servizio di posta elettronica e navigare in Internet senza bisogno di abbonarsi ad altri gestori, Geoweb si pone un passo più avanti di molte altre società che offrono banche dati professionali. Il cavallo di battaglia è certamente l’interazione che esiste con l’Agenzia del Territorio: il tecnico può accedere ai servizi di visure catastali e di ispezioni ipotecarie comodamente seduto davanti al suo computer, 24 ore su 24, senza più l’assillo di estenuanti code agli sportelli, ottenendo visure catastali stampate da Geoweb che hanno la stessa valenza di quelle stampate dal Catasto e possono pertanto essere liberamente usate. Inoltre, nei cantieri di Geoweb sta nascendo un altro nuovo servizio: quello della trasmissione telematica degli atti catastali (Docfa e Pregeo), la cui disponibilità verrà data non appena lo stesso sarà attivato dal Dipartimento del Territorio. Complessivamente Geoweb offre al geometra, oltre alla consultazione della banca dati catastale (Catasto Terreni e Catasto Fabbricati), le ispezione ipotecarie grazie all’accesso alle banche dati delle Conservatorie, il servizio di posta elettronica, la rassegna stampa (con consultazione delle testate dei primi dieci quotidiani nazionali, degli articoli riguardanti i temi del Catasto, degli articoli riguardanti gli albi professionali e degli articoli riguardanti la sicurezza), un valido sistema per monitorare i costi dei servizi a pagamento erogati ed un servizio Geoval: riaperti i termini per aderire L’Assemblea dell’Associazione Esperti Valutatori (GEOVAL) ha approvato una mozione per la quale è possibile aderire all’Associazione stessa, in qualità di socio fondatore, entro il 31 ottobre 2002. Durante l’Assemblea infatti, si è constatato che non tutti i Collegi d’Italia avevano pubblicizzato l’iniziativa della costituzione della associazione Esperti Valutatori. Quindi moltissimi colleghi, interessati ad aderirvi fin dalla prima ora, non essendo a conoscenza delle procedure e delle modalità per farlo, né in certi casi, addirittura degli scopi e delle finalità dell’Associazione, sono stati inconsciamente esclusi da questa possibilità. Ora la mozione dell’assemblea dei soci fondatori, ha riaperto i termini, per cui tutti i Geometri interessati, potranno iscriversi in qualità di “socio fondatore”, fino al 31 ottobre 2002, utilizzando l’apposito modulo. La quota d’iscrizione è di _ 103,29 e va versata attraverso bonifico bancario presso la Cassa di Risparmio di Ferrara, con le seguenti coordinate bancarie: c/c 246/6 Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A - sede di Roma Piazza della Madonna di Loreto, 24 ABI 06155 – CAB 03200 Nel merito, il nostro Consiglio Nazionale ha inviato a tutti i Collegi una circolare apposita, con allegato il modulo per l’iscrizione ed un breve sunto delle motivazioni e dei vantaggi che i nostri estimatori potranno trarre da GEOVAL. Lo Statuto e il modulo di iscrizione sono disponibili presso il Collegio. 10 Help Desk con operatore per risolvere velocemente i problemi connessi a Geoweb. Da non dimenticare poi una serie di servizi minori ma pur sempre importanti quali: possibilità di pubblicare il proprio curriculum sul sito, di ricercare e/o offrire opportunità di lavoro, forum su tematiche specifiche, attività di formazione nel settore informatico e telematico, attività di analisi, studio, ricerca e consulenza sulle materie di interesse della categoria dei geometri e collegamenti ad altri siti interessanti. Naturalmente tutto ciò è riservato ai geometri abbonati: per maggiori informazioni sulle tariffe applicate è possibile consultare l’apposita sezione “Modalità di adesione”. Per chi invece avesse ancora qualche dubbio, consiglio di visitare la sezione “Faq”, nella quale vengono pubblicate le risposte alle domande più frequenti. Il sito http:// www.geoweb.it Da “Il Geometra ligure” n. 3/2002 1 Intranet: sistema di collegamento in rete realizzato con i protocolli di internet ma riservato alle comunicazioni all’interno di un’azienda o di un gruppo di aziende. Sito web interessante Vi segnaliamo l’indirizzo web www.rovigo.com/pregeoutc da dove scaricare liberamente l’utilità Freeware UTC. Un Cad topografico che calcola nuovi punti secondo i più diffusi schemi di lavoro e che consente di trasferire facilmente i dati dal Pregeo ad AutoCAD. Luglio 2002 Notiziario CAD Informazioni dal mondo del CAD Con questo numero nasce una nuova rubrica, IL NOTIZIARIO CAD, con il preciso scopo di fornire qualche interessante informazione, consiglio, trucco sul mondo del Project Design e ciò che gli sta attorno. Diventare bravi ad utilizzare un sistema CAD non è semplice, ci vuole esperienza, conoscenza ed anche flessibilità ad adeguarsi alla continua evoluzione dei softwares. Lo sviluppo di Internet ci ha permesso di attingere una innumerevole quantità di informazioni, che se da un lato aiutano l’acquisizione di dati, dall’altro richiedono tempo, denaro e pazienza per la loro ricerca, sempre che sappiamo dove andare a cercarle! Ho pensato quindi di dedicare un angolino di questo Notiziario per fornire dei semplici flash informativi, proprio sull’uso del CAD, software di progettazione e designazione, con eventualmente la possibilità di approfondirli insieme. A questo punto sento il dovere di fare una piccola introduzione. Il termine CAD (acronimo di Computer Aided Design, letteralmente “Designazione Assistita dal Calcolatore”) sta ad indicare tutte quelle applicazioni (software, codici o procedure) che grazie all’ausilio del computer ci permettono di realizzare qualsiasi tipo di progetto, nei campi più disparati, dall’architettonico all’ingegneristico, dall’elettronico all’ambientale, etc. Uno tra i più importanti e diffusi sistemi CAD è senza dubbio Autocad®. Autocad è nato come un tavolo da disegno digitale e, come tutti i softwares, in questi ultimi anni ha subito un notevole sviluppo, sia come veste grafica (quindi più facilità nel suo utilizzo), sia come potenza di gestione dei dati, velocità di rigenerazione delle geometrie e rendering (per non andare troppo nel complicato!). Questo gli ha permesso di divenire un vero e proprio motore grafico standard; infatti le sue estensioni dwg dxf etc sono parte integrante di qualsiasi pacchetto cad sul mercato, anche dei più sofisticati modellatori tridimensionali, quali Catia, Alias, Pro Engineer,Think Design, etc. Autocad è un programma vettoriale, il che sta a significare che tutte le geometrie che si disegnano vengono trattate dal computer come vettori e curve matematiche. Per fare un esempio, se si disegna una semplice linea, per il computer questo è un vettore; non è possibile cancellarne un pezzettino con lo strumento gomma, ma bisogna operare un taglio della linea in due segmenti per poi selezionare il segmento che non serve ed eliminarlo. Il lavoro di designazione si basa fondamentalmente sull’utilizzo di primitive grafiche, quali la linea, il cerchio, l’arco, i poligoni, le ellissi, i retini, e sull’utilizzo di strumenti di modifica e di editazione quali taglia, copia, sposta, ruota, raccorda, congiungi, modifica. (segue a pag. 12) 11 NOTIZIARIO La base matematica delle primitive grafiche è di primaria importanza in quanto ogni oggetto che viene visualizzato a schermo viene interpretato dal computer come una serie di dati memorizzati in un data base, e proprio da questa base noi possiamo cancellare o ripristinare un determinato elemento disegnato e recuperarne informazioni come lunghezza, angolo, perimetro, area. AutoCAD è anche dotato di un proprio linguaggio di programmazione chiamato Autolisp che permette ai più bravi e volenterosi di realizzare piccole utilities, nonché a veri e propri sviluppatori di realizzare applicativi verticali quali ad esempio AutoCAD Map, oppure AutoArchitect, che permettono al “tavolo virtuale” di arricchirsi e, soprattutto, specializzarsi in un determinato settore. Ciò che ha fatto sì che tali sistemi CAD si diffondessero così rapidamente è senza dubbio la rapidità e la facilità con le quali è possibile creare e modificare un disegno. Essere competitivi nel mondo del lavoro, continuando ad usare i metodi di produzione tradizionali (tecnigrafo), è veramente impensabile. Il mondo del lavoro richiede sempre di più una maggiore precisione, qualità e velocità di esecuzione, tre caratteristiche che possono coesistere solo se si utilizzano con disinvoltura gli strumenti che la tecnologia odierna ci mette a disposizione. In questa rubrica saranno contenuti suggerimenti e informazioni dati anche dai lettori stessi, che potranno scrivermi tramite l’indirizzo @mail riportato in fondo all’articolo, per consentire a chiunque intendesse avvicinarsi al mondo del Cad di farsene un’idea e a coloro che già lo utilizzano di mettere a servizio degli altri le proprie conoscenze, insomma, come si dice in gergo, realizzare una open source del CAD, a servizio dei geometri del VCO. Arrivederci alla prossima puntata. ˚Geom. Ivano Giuliano [email protected] Agevolazioni per i professionisti “Tremonti-bis” Solo i lavoratori autonomi che sono possessori di reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni possono beneficiare delle agevolazioni della “Tremonti-bis”. È questo il primo chiarimento contenuto nella circolare 90/2001. Rimangono esclusi gli altri soggetti indicati nel comma 2 dell’articolo 49 del Testo unico delle imposte sui redditi, che pur non essendo lavoratori autonomi veri e propri sono possessori di reddito di lavoro atono: inventori, autori, soci fondatori o promotori di Spa o Srl, associati in partecipazione, con apporto di solo lavoro e così via. “TREMONTI INVESTIMENTI” Anche i lavoratori autonomi devono fare il calcolo che consente di stabilire se, e di quanto, hanno superato il limite della media del quadriennio precedente: più precisamente la media del quinquennio precedente con esclusione dell’anno con investimenti netti più alti. Se l’attività è iniziata da meno di un quinquennio, si farà riferimento alla media del biennio, del triennio e così via. Se l’attività è iniziata nel 2001, purché entro l’entrata in vigore della legge, e cioè tra pochi giorni, tutti gli investimenti netti 2001 e 2002 sono agevolati: infatti, il 2001 non ha precedenti e il 2002 ha solo precedente (2001) che può essere escluso essendo un precedente con più alti investimenti. L’investimento va preso al netto delle cessioni di beni potenzialmente age- volati, anche se le cessioni per i lavoratori autonomi non rilevano ai fini delle imposte dirette. I BENI Tra i beni agevolati rilevano non solo i mobili e le macchini d’ufficio, ma anche gli immobili, il software e gli automezzi. Non gli oggetti d’arte, d’antiquario o da collezione, identificati in base alla tabella prevista dall’art. 36 del Decreto legge 41/95. IL SOFTWARE Rientra tra gli investimenti il software applicativo acquisito con contratto di sviluppo, anche se acquistato a titolo di licenza d’uso. Non sono ovviamente agevolati i canoni di manutenzione del software. L’AUTOMEZZO L’ammontare dell’investimento è pari al valore fiscalmente rilevante: 17.500.000 lire. Naturalmente l’agevolazione si riduce al 50%, cioè a 8.750.000 lire: che in termine d’imposta (da 2 a 4 milioni) si riduce ulteriormente; sempre che negli anni precedente non vi siano stati investimenti (cosa pressoché impossibile) e non si riduca ulteriormente l’ammontare agevolato. L’IMMOBILE È necessario che si tratti di un immobile classificato A/10 e che vi sia l’utilizzazione diretta. Il concetto di immobile strumentale per natura (A/10, B, C, D) non utilizzato direttamente non vale per il lavoratore autonomo, essendo prevista questa strumentalità solo per le imprese. La circolare precisa che si può trattare di un immo- 12 bile non nuovo, ma ristrutturato, a condizione che il costo della ristrutturazione sia superiore a quello di acquisto. È questa una strana condizione, perché la ristrutturazione costa mediante 1/1,5 milioni al metro quadrato. Quindi, o si è comprata una catapecchia, per meno di 1/1,5 milioni al metro quadrato, o l’immobile deve essere nuovo. Su questo punto della circolare, bisogna comunque ritornare perché forse non sono stati fatti bene i conti. Era più opportuno fare riferimento al tipo di concessione edilizia, senza contare che se si tratta di immobili vincolati delle Belle arti, il problema si accentua. Si ha di fatto l’esclusione di tutti gli immobili situati nel centro delle grandi città dove non esiste “il nuovo” ad uffici. “TREMONTI FORMAZIONE” Nel costo non va contato il tempo del professionista, ma solo quello dei dipendenti docenti e discendenti. Se si paga l’asilo nido ai figli, di età inferiore ai tre anni, dei dipendenti, l’importo è agevolato. Tutte le spese sostenute sono agevolate, senza alcun riferimento a quelle sostenute negli anni precedenti. MOMENTO DELL’INVESTIMENTO Beni ammortizzabili: consegna di beni; leasing, consegna dei beni; immobili, atto traslativo; spese di formazione, cassa; beni non superiori al milione, si deve ritenere cassa, anche se la circolare non tratta questo punto. Da “Il Trabucco” n. 3 – 2002 Luglio 2002 Commissione Scuola Esami di Corso maturità per geometra esperto Sono in corso gli esami di maturità per l’anno scolastico 2001-2002. Per i geometri le prove scritte si sono svolte nei giorni 19,20 e 24 giugno, mentre la prova orale inizierà all’Istituto Ferrini di Verbania il giorno 28 giugno e all’Istituto Einaudi di Domodossola il giorno 27 giugno. I candidati che hanno partecipato agli esami sono n. 28 all’Istituto Ferrini di Verbania dei quali 26 hanno ottenuto il diploma e 24 all’Istituto Einaudi di Domodossola tutti diplomati. Riportiamo il testo del compito di tecnologia delle costruzioni: “Su un terreno di forma rettangolare, delle dimensioni di metri 80x60, adiacente per il lato più lungo ad una strada di interesse locale, progettare un edificio da adibire ad officina di riparazione per autoveicoli, capace di ospitare al suo interno non meno di sei veicoli contemporaneamente con annesso locale per deposito ricambi, uffici gestionali e servizi igienici e spogliatoi. Le distanze minime dai confini saranno non inferiori a mt 5,00 con un indice di fabbricazione pari a 0,5 m3/m2. Sono richiesti: – planimetria in scala adeguata del lotto con indicazione della sistemazione esterna; – pianta dell’officina; – un prospetto; – una sezione significativa; – una relazione tecnica che illustri i criteri ispiratori della progettazione.” Si è concluso con gli esami finali il Corso di Formazione Superiore per “Geometra Esperto in Pianificazione e Sviluppo delle Aree Turistiche” che si è tenuto presso l’Istituto Ferrini di Verbania per la durata di 1800 ore pari a tre semestri. Il tema di esame scelto da tutti i nove candidati è il seguente: “Il proprietario di una struttura turistico-ricettiva intende dotarla di una piscina di circa m 10 x 25 da realizzarsi su l’area pertinenziale senza interrompere la propria attività alberghiera. Per soddisfare tale esigenza ha affidato a un tecnico di fiducia la relativa progettazione dell’opera. Il candidato descriva quali attività devono essere predisposte al fine dell’applicazione del D.Lgs. 494/96 e D.Lgs. 528/99, con particolare riferimento alle varie figure professionali che intervengono nelle varie fasi che accompagnano la progettazione e l’esecuzione dei lavori.” In seguito ai risultati della prova scritta e del colloquio orale tutti i candidati geometri sono stati ritenuti idonei con il seguente voto finale. ANTONINI BARTOLOTTA CERUTTI FARACI GROSSI MARIGONDA MINOGGIO SAVOINI TRAMONTANO DAMIANO GIOVANNI LORENZO ALESSIO OMAR FULVIO IVAN ALESSANDRO ILARIA 79/100 78/100 76/100 96/100 98/100 90/100 87/100 62/100 87/100 La commissione esaminatrice era composta dal Professor Giulio Mondini dell’Università di Torino, dai geometri Luigi Borghini e Maurizio Sanavio del Collegio Geometri, dal Professor Flavio Manini dell’Istituto Ferrini e dall’Architetto Vittorio Brignardello dell’Ufficio Tecnico del Comune di Verbania. INCARICHI PROFESSIONALI PER OPERE PUBBLICHE Molti professionisti che ricevono o concorrono per incarichi professionali da pubbliche amministrazioni attinenti la legge 109/94 (Merloni) hanno dubbi sull’applicazione delle tariffe professionali. Infatti si chiedono se devono applicare quella di categoria o quella pubblicata con D.M. del 4 aprile 2001. Deve essere chiaro che per le opere pubbliche riguardanti l’applicazione della legge 109/94 i corrispettivi tariffari sono quelli previsti nel decreto ministeriale 4 aprile 2001, riportati sulla G.U. n. 96, serie generale, del 26 aprile 2001, rettificata nella titolazione con decreto del ministero della giustizia pubblicato a pag. 71 della G.U., serie generale n. 128 del 5 giugno 2001 che richiama l’art. 17, comma 14-bis della legge 11 febbraio 1994 n. 109 e successive modifiche. La rettifica si è resa necessaria perché: La titolazione del D.M. 4 aprile 2001 indicava erroneamente “aggiornamento degli onorari spettanti agli ingegneri e agli architetti”, mentre invece riguarda tutte le categorie che intervengono nelle attività di progettazione e nelle altre attività conseguenti come era nello spirito della legge 109/94. Quindi fino a quando non verrà disposto diversamente, le tariffe da applicare per i lavori pubblici della legge 109/94 sono quelle citate dal D.M. 4 aprile 2001. 13 NOTIZIARIO Parcelle Interessi di mora per il ritardato pagamento delle parcelle L’articolo 15 della Legge 2.3.1949, n. 144 stabilisce che il pagamento a saldo della specifica deve farsi non oltre i 60 giorni dalla consegna della stessa. Dopo di che, sulle somme dovute e non pagate, decorrono a favore del professionista e a carico del committente, gli interessi legali ragguagliati al tasso uffi- ciale di sconto stabilito dalla Banca d’Italia. Si riportano le variazioni del tasso ufficiale di sconto, a partire dall’anno 1947. Anni Data di decorrenza Tasso% Anni Data di decorrenza Tasso% Anni Data di decorrenza Tasso% 1947 1949 1950 1958 1969 1970 1971 1972 1984 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 6 settembre 9 aprile 6 aprile 7 giugno 14 agosto 9 marzo 5 aprile 31 gennaio 10 aprile 17 settembre 20 marzo 27 dicembre 28 maggio 15 settembre 2 febbraio 25 febbraio 18 marzo 4 ottobre 13 giugno 29 agosto 4 settembre 8 ottobre 6 dicembre 29 settembre 23 marzo 25 agosto 9 aprile 4.00 4,50 4.00 3.50 4.00 5.50 5.00 4.50 4.00 6,50 9.00 8.00 7.00 6.00 7.00 8.00 12.00 15.00 13.00 11.50 10.50 12.00 15.00 16.50 19.00 18.00 17.00 1985 1986 1987 1988 1989 1989 1990 1991 1992 1993 16 febbraio 7 maggio 4 settembre 4 gennaio 8 novembre 22 marzo 25 aprile 27 maggio 14 marzo 28 agosto 26 agosto 6 marzo 6 marzo 21 maggio 13 maggio 23 dicembre 6 luglio 17 luglio 4 agosto 4 settembre 26 ottobre 13 novembre 23 dicembre 4 febbraio 23 aprile 21 maggip 14 giugno 16.00 15.50 16.50 15.50 15.00 14.00 13.00 12.00 11.50 12.00 12.50 13.50 13.50 12.50 11.50 12.00 13.00 13.75 13.25 15.00 14.00 13.00 12.00 11.50 11.00 10.50 10.00 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 6 luglio 10 settembre 22 ottobre 18 febbraio 12 maggio 12 agosto 22 febbraio 29 maggio 24 luglio 24 ottobre 22 gennaio 30 giugno 24 dicembre 22 aprile 27 ottobre 4 dicembre 28 dicembre 14 aprile 10 novembre 9 febbraio 22 marzo 4 maggio 15 giugno 6 settembre 11 ottobre 9.00 8.50 8.00 7.50 7.00 7.50 8.25 9.00 8.25 7.50 6.75 6.25 5.50 5.00 4.00 3.50 3.00 2.50 3.00 3.25 3.50 3.75 4.25 4.50 4.75 Progettazione stradale: nuova normativa e disciplina Importanti innovazioni in materia di progettazione stradale sono state approvate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le nuove norme sono state emanate secondo quanto previsto dall’art. 13 comma 1 del Nuovo Codice della Strada. È la prima volta che prescrizioni tecniche, norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade, oltre modo redatte ed elaborate avendo come principio guida la sicurezza, diventano un obbligo di legge. Il decreto è stato firmato il 5 novembre 2001 da parte del ministro alle Infrastrutture Pietro Lunari e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale supplemento ordinario n. 3 del 4 gennaio 2002. Le norme sono importanti perché si applicano per la costruzione di nuovi tronchi stradali e per l’adeguamento di tronchi stradali esistenti. Il documento tecnico emanato persegue, anche attraverso la corretta progettazione dell’asse e della sezione stradale, le finalità relative alla riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico. La Gazzetta Ufficiale è disponibile in Collegio. 14 Luglio 2002 Libretto-Casa AGENZIA DEL DEMANIO Oggetto: variazioni catastali su beni appartenenti allo Stato – Demanio e Patrimonio Prosegue, con alterne vicende, la questione dei fascicoli di fabbricato che molti comuni hanno istituito o tentato di istituire negli ultimi anni. Ricordiamo che i tentativi di approvare una legge nazionale al riguardo sono finora falliti soprattutto per la vivace opposizione della Confedilizia e di altre associazioni di categoria, le quali contestano utilità e costi della iniziativa, che a loro dire non costituisce uno strumento utile a monitorare effettivamente lo stato dei fabbricati per arginare il degrado, e quindi per evitare il ripetersi di alcuni catastrofici crolli avvenuti in passato. Ciò premesso, gli aggiornamenti più recenti riguardano il comune di Foggia, la cui iniziativa è stata bocciata dal Tar della Puglia. Viceversa, almeno al momento, il Tar del Lazio, con recentissima decisione, ha confermato il via-libera al comune di Roma, antesignano del libretto-casa, nella capitale ci si avvia ormai alla fase operativa. Infatti, le scadenze dei termini entro i quali i proprietari di immobili dovranno dotare gli edifici di un libretto-casa per la descrizione delle condizioni del fabbricato ai fini della sicurezza sono: – entro il 2002 per gli edifici costruiti prima del 1939; – entro il 2004 per le case realizzate dal 1940 al 1971; – entro il 2008 per gli immobili più recenti. Per la redazione del libretto è necessario l’intervento di un tecnico professionista. Il costo medio a carico dei proprietari, punto sul quale sono in corso vivaci polemiche locali, dovrebbe aggirarsi intorno agli euro 250 per appartamento. E previsto tuttavia un contributo comunale, sotto forma di incentivo pari al 30% del costo, e di sconti ICI. L’Agenzia del Demanio comunica che gli atti presentati da professionisti incaricati, a qualsiasi titolo, ad effettuare variazioni catastali nello stato dei beni Patrimoniali e del Demanio dello Stato, dovranno essere accompagnati dal nulla osta prodotto da questa Agenzia del Demanio a titolo di proprietà. Saranno soggetti al nulla osta preventivo, da parte di questa Agenzia, le seguenti variazioni catastali: • Denunce di Variazioni al Catasto Fabbricati • Denunce di Nuove Costruzioni al Catasto Fabbricati • Denunce di variazioni nello stato e nelle colture dei terreni al Catasto Terreni (variazioni di coltura, frazionamenti, tipi mappali etc.) • Volture catastali. Inoltre, in attesa che venga definito l’ufficio di competenza, tutti i rapporti sono attualmente da intrattenere con la sezione di Novara, Corso Cavallotti n. 27 – Telefono 0321/398651 – Fax 0321/398919. AGGIORNAMENTO INDICE ISTAT (Pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale”) Gli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati relativi ai singoli mesi del 2001 e 2002 e le loro variazioni rispetto agli indici relativi al corrispondente mese dell‘anno precedente e di due anni precedenti risultano: NOTIZIARIO Anni e mesi COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA Anno VII - N° 2 - Luglio 2002 2001 Iscrizione n. 276 del 10 ottobre 1996 presso il Tribunale di Verbania Sede: C.so Sempione, 50 - 28883 Gravellona Toce (VB) Tel. 0323.864461 / Fax 0323.864495 E-mail: [email protected] Sito: www.geometri.verbania.it Direttore Responsabile: Franco Gemelli Direttore: Settimo Zolla Comitato di Redazione: Pier Paolo Maffioli, Giovanni Metelli, Paolo Longoni, Claudio Perletti, Luigi Borghini, Elisabetta Piazza Impaginazione: Nuova Immagine, C.so Marconi, 45 28883 Gravellona Toce (VB) - www.nuovaimmagine.it Tel. 0323.848479 / Fax 0323.864198 2002 Stampa: Fovana & Caccia, Via XX Settembre ,111 28883 Gravellona Toce (VB) - Tel. 0323.848017 15 Variazioni percentuali rispetto al corrispondente periodo Indici (base 1995 dell’anno di due anni = 100) precedente precedenti Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre 115,1 115,3 115,3 115,3 115,4 115,7 115,9 116,0 Media 115,1 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio 116,5 116,9 117,2 117,5 117,7 3,0 2,9 2,7 2,7 2,6 2,6 2,3 2,3 5,4 5,6 5,4 5,4 5,2 5,3 5,1 5,1 2,3 2,3 2,4 2,4 2,3 5,4 5,3 5,3 5,5 5,4 NOTIZIARIO La nostra biblioteca TESTI: “Decreti Legislativi n. 494/96 e n. 528/99: Come applicare le norme per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili.” Nuova Edizione 2000 INAIL “Le attività del tecnico per l’autorità giudiziaria” Giuffrè Editore “Il recupero degli edifici rurali nella provincia di Asti” Regione Piemonte e Provincia di Asti “Il recupero dell’edilizia rurale – Esperienze in Emilia Romagna” Minerva Edizioni “Censimento relativo alle emergenze a carattere monumentale ed ambientale nei Comuni ricadenti in tutto e in parte all’interno dei Parchi naturali nazionali e regionali” “Le opere provvisionali nell’emergenza sismica” Servizio Sismico Nazionale “Sdemanializzazione e Valutazione d’Impatto Ambientale dalla sdemanializzazione e dalla V.I.A.: prospettive sociali, economiche e professionali” Convegno Nazionale Geometri “Disegno e Progettazione” “LA TOPOGRAFIA” Vol 1-2-3 Del Bianco Editore “Introduzione all’Ingegneria antisismica” Il Sole 24 ore PERIODICI: “Enciclopedia pratica per progettare e costruire” Hoeply Editore “Italia Oggi” “Consulente Immobiliare” Il Sole 24 ore “Manuale di Prevenzione Incendi” Il Sole 24 ore “Gazzetta Ufficiale” Serie Generale “Il Manuale del Geometra” Hoeply Editore “Bollettino Ufficiale Regione Piemonte” “Regolo Sicurezza” Micro Software Editore “Normativa Tecnica” “Rivista del Consulente Tecnico” Maggioli Editore “300 problemi di Topografia in Excel” S.C.S. Editrice Albo Professionale dei Geometri Cancellazioni per decesso 25 Marzo 2002: n° 86 GALLI FELICE. Registro dei Praticanti COGNOME E NOME N° ISCRIZ. NUOVE ISCRIZIONI 2002 TADINI CARLO 328 MARGAROLI MARCO 329 MOTETTA ALBERTO 330 BRACUTO GIANNI 331 PRATI SIMONE 332 LEONARDI FABIO 333 MENEGHIN ALESSIA 334 DATA DECORRENZA 8.02.2002 1.03.2002 15.03.2002 27.03.2002 23.04.2002 08.05.2002 20.05.2002 RESIDENZA COGNOME E NOME S. Bernardino Verbano Malesco Pallanzeno Verbania Domodossola Domodossola Verbania 16 N° ISCRIZ. DATA DECORRENZA TERMINE BIENNIO VANGELISTA ANDREA 273 24.04.2002 BARTOLOTTA GIOVANNI274 30.04.2002 RESIDENZA S. Maurizio d’Opaglio Stresa