COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
Anno VII • N° 2• Luglio 2002 • Iscrizione n° 276 del 10.10.1996 presso il Tribunale di Verbania
Spedizione in Abbonamento Postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 - D.C./D.C.I./Novara
NOTIZIARIO
Sommario
Un’importante direttiva della Cassa
Oggetto: iscrizione alla gestione separata INPS
• Piazza d’onore per il VCO
Il nuovo logo del Consiglio
Nazionale
pag.
3
• Antonio Rabbini, intuito
e genialità di un grande
geodeta
pag.
4
• Non è tutta colpa della natura
pag. 6
• Decentramento del catasto
ai comuni
pag.
7
• I consigli per registrare
il vostro sito
pag.
9
• Geoweb… un passo in più
pag. 10
• Informazioni dal mondo
del CAD
pag. 11
• Tremonti bis
Agevolazioni per i professionisti
pag. 12
• Commissione scuola
pag. 13
• Interessi per il ritardato
pagamento delle parcelle
pag. 14
La Cassa, com’è noto, ha da tempo iniziato un’attività di verifica per i geometri che hanno deciso di non iscriversi alla Cassa facendo valere quale altra forma di previdenza obbligatoria la loro iscrizione alla gestione separata INPS istituita con l’art.2 comma 26 della legge 335/1995.
Al riguardo si ricorda che, ai sensi della vigenze normativa, gli iscritti all’Albo
che esercitano le attività relative alla professione non possono essere legittimamente iscritti alla data gestione separata, essendo obbligatoriamente tenuti alla contribuzione in favore della Cassa professionale di previdenza. In effetti, dalla verifica è
emerso che in molti casi l’illegittima appartenenza a tale gestione ha comportato
l’elusione degli obblighi iscrittivi e contributivi nei confronti di questa Cassa.
Si rappresenta pertanto l’opportunità di informare i geometri sulle responsabilità derivanti da una iscrizione illegittima e di accertarsi ai fini della verifica sopra
citata, che sia stata precisata nei moduli CG 12/13 (da comunicare tempestivamente alla Cassa) l’eventuale iscrizione alla predetta gestione separata INPS.
Dal Consiglio Nazionale Geometri
Oggetto: competenza agrotecnici in materia catastale. Circ. N. 1/prot. C/10941
Agenzia del Territorio. Iniziative del CNG a difesa della Categoria
Come noto, la Circolare n. 1 del 7 febbraio 2002 prot. C/10941 dell’Agenzia
del Territorio - Direzione Centrale Cartografia, Catasto e Pubblicità Immobiliare
- recependo il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato sulla legittimità delle competenze in materia catastale da attribuire agli agrotecnici, ha esteso la
facoltà di redigere – ai sensi dell’art. 145, comma 96, L. 388/2000 – gli atti d’aggiornamento, di cui all’art. 8 della L. 679/69 e artt. 5 e 7 del DPR 650/72, anche
ai predetti professionisti.
In data 15/2/2002, questo Consiglio Nazionale ha tempestivamente incaricato il Prof. Pace di acquisire quanto espresso dall’Avvocatura nonché di esprimere un proprio parere in merito per le opportune controdeduzioni.
Avendo il legale prospettato la soluzione d’impugnare direttamente la circolare suddetta, poiché palesemente illegittima, il Consiglio Nazionale ha deliberato di inoltrare una diffida all’Ing. Carlo Cannafoglia, quale firmatario della circolare censurata, a non applicare e/o dare esecuzione alla stessa, nonché di
desistere da eventuali reiterazioni della circolare medesima.
• Notizie
pag. 15
• La nostra biblioteca e l’Albo
professionale
pag. 16
In copertina: ripresa aerea dell’evento
alluvionale ottobre 2000 Verbania Pallanza - LEICA R5 autorizzazione DPR 367 del 29.9.2000
CASSA
3° TORNEO NAZIONALE
DI TENNIS
A SQUADRE PER GEOMETRI
Numero verde
800-655873
Arezzo, 11-14 settembre
Il regolamento e il programma
sono disponibili presso il Collegio.
dal lunedì al venerdì
9.00-18.00
PROROGA DEI TESTI UNICI
Prorogata al 1 Gennaio 2003 l’entrata in vigore di:
– Testo Unico in materia di edilizia, decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380
– Testo Unico in materia di espropriazioni per pubblica utilità, decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327
(Decreto Legge 20 giugno 2002, n. 122)
2
Luglio 2002
Un nuovo logo per il Consiglio Nazionale: Zolla al secondo posto
G
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C O N SI
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È con orgoglio che vi proponiamo il
logo che si è aggiudicato il 2° posto al
“CONCORSO NAZIONALE PER LA
CREAZIONE LOGO DEL CONSIGLIO
NAZIONALE GEOMETRI”.
Perché con orgoglio? Perché, come
potete vedere nella riproduzione a lato,
il logo è frutto dell’”ingegno e della fantasia” del nostro presidente, geom. Settimo Zolla.
La foto riporta il momento della premiazione avvenuta a Roma il 12 giugno
2002 presso la sede del Consiglio Nazionale Geometri.
Il motto e tema ispiratore del logo era
“Viva i Geometri Europeisti ed Operatori a 360° nel nostro Paese” e mi sembra
che, pur nelle ridotte sue dimensioni, il
geom. Zolla sia riuscito a inserire tutto
ciò, in modo armonico, elegante ed
essenziale al tempo stesso.
Complimenti ancora Presidente, da
tutti noi.
METRI
Piazza
d’onore
per il VCO
NA
ZIONA
LE
Da sinistra:
Geometra SETTIMO ZOLLA
2° classificato,
geometra DIEGO POLIZIO
3° classificato,
geometra PIERO PANUNZI
presidente del Consiglio
Nazionale,
geometra MAURIZIO CITRO
1° Classificato
42° CONGRESSO NAZIONALE
DEI GEOMETRI
“ IL GEOMETRA, PROFESSIONE EUROPEA.
RINNOVAMENTO NELLA TRADIZIONE.”
Si terrà a Venezia nei giorni dal 23 al 28 settembre 2002
presso il Cenacolo Palladiano della Fondazione Cini con sede nell’Isola di San Giorgio Maggiore
Nel corso della manifestazione verranno trattate tematiche inerenti
alle attività professionali tradizionali oltre a quelle emergenti.
Le quote di iscrizione sono state definite in € 80 per gli iscritti all’Albo,
€ 50 per gli iscritti fino a trent’anni di età e iscrizione gratuita per i praticanti
e per gli iscritti che hanno superato i settantacinque anni di età.
Per ulteriori informazioni relative alla quota d’iscrizione e per la scheda di prenotazione alberghiera,
con l’elenco degli alberghi individuati per il soggiorno, rivolgersi in Collegio.
3
NOTIZIARIO
Geomatica
Antonio Rabbini, intuito e genialità
di un grande geodeta
“… senza aspirare alla formazione di
un vero Catasto probante, che non si
potrebbe ottenere senza formalità e procedimenti giudiziari lunghi e dispendiosi, si volle giungere al rilevamento dell’esatta posizione e configurazione delle
linee divisorie dei Comuni, delle proprietà e dei singoli appezzamenti, eseguito in modo che, mediante un numero sufficiente di punti trigonometrici
esattamente determinati e conservati sul
terreno, e coll’aiuto delle quote numeriche registrate in appositi quaderni, si
potesse in ogni tempo riconoscere la
posizione giusta delle linee anzidette e
ristabilirle in caso di perimento… ”1
Queste poche righe, che sembrano
estratte da un manuale di cartografia
numerica moderno, sono frutto della
genialità di un grande geomatico: Antonio Rabbini, geometra piemontese ottocentesco.
Procediamo però come richiede l’importanza del personaggio.
Antonio Rabbini era nato a Magliano d’Alba (ora Alfieri) nel 1807. Iniziò a
lavorare a 16 anni sotto la guida di un
famoso geometra piemontese, Andrea
Gatti, che aveva avuto l’incarico dal
Comune di Torino di redigere il nuovo
catasto della città. Rabbini cominciò
quindi a lavorare nel 1823 quale “praticante”; poi, nel 1826, come “caposquadra e collaboratore” rilevando infine nel
1831, al decesso del titolare Gatti, gli
impegni professionali del defunto maestro nei confronti della Città di Torino,
garantendo i debiti di questo. Dopo tale
data, Rabbini trovò aperta una fortunata carriera professionale che proseguì,
dopo il 1845, in una carriera prestigiosa nell’amministrazione finanziaria dello Stato (inteso ovviamente “Regno di
Sardegna, di Cipro ..ecc.”) quale “Direttore Generale della catastazione generale ed uniforme delle provincie di terraferma”2
Nella nostra Regione il cognome
Rabbini è da sempre, seppur senza ragio-
ne giuridica ma con grande riconoscimento storico,3 abbinato al catasto ottocentesco, quello precedente il Nuovo
Catasto Terreni, il c.d. Catasto Rabbini.
Nella nostra zona, in particolare nei Circondari di Ossola e Pallanza, le operazioni di rilievo avevano ricoperto nel
1865 rispettivamente il 72.4% e 84.8%4
dei territori di competenza, a soli 10 anni
dall’inizio delle operazioni avviate con
la Legge n. 914 del 4 giugno 1855, voluta da Cavour. Il prodotto fornito dai topografi di Rabbini, la mappa e i dati censuari, sono noti forse a tutti, ma quali
erano le tecniche, i metodi, le operazioni topografiche utilizzate dal Rabbini? Vi
consiglio vivamente, nel caso vi troviate a Torino con un’ora di tempo libero,
di visitare l’Archivio di Stato, Sala Mappe, dove potrete visionare il fondo Carte Rabbini e trovare il citato “Cenni sulle varie.. AST/123” che contiene il
manuale pratico del “perfetto geometra
catastale cavouriano”. È impossibile in
questo piccolo spazio citare e approfondire quanto Rabbini prescriveva ai
propri collaboratori, ne indicherò solo i
passi fondamentali.
Alle preliminari operazioni di triangolazione di I^ e II^ categoria, seguivano le operazioni di campagna del rilevamento parcellare: si notificava
all’autorità locale l’inizio delle operazioni e quindi si spedivano ai proprietari interessati le convocazione per definire i limiti delle proprietà, che venivano
determinati con ricognizione preventiva, disegnando sommariamente le particelle. Il vero rilievo particellare avveniva in due modi: a) con tavoletta
pretoriana per le zone difficili, quindi
con intersezione grafica diretta, b) con
rilievo diretto di tutti i vertici delle particelle per allineamenti appoggiati alle
reti principali. Per alcuni Comuni il
Sistema di Riferimento adottato era locale, ossia l’origine delle coordinate coincideva in genere con il campanile del
capoluogo (il punto “1”) e gli assi erano
costituiti dalla perpendicolare per l’asse
4
X=EST e dalla meridiana per l’asse
Y=NORD. Sui fogli di mappa era poi
tracciato il reticolato, innovazione introdotta da Rabbini e poi persa nel N.C.T.,
con grande danno per la stabilità cartacea della mappa, il quale riporta le informazioni cartesiane soltanto sulla parametratura del foglio.
Monografia “Termini trigonometrici del
Comune Archivio Comune di Oggebbio”
– AS Verbania-n.58
1 Da “Cenni sulle varie vicende cui andò soggetta l’operazione catastale nelle antiche provincie
continentali del Regno – Note spiegative intorno al sistema adottato per la medesima” Torino,
Stamperia Reale, 1862, p.7 – Archivio di Stato
di Torino, Carte Rabbini, Estimo dei terreni censiti e non censiti, n.123 – in seguito denominata “AST/123”.
2 L.914 del 4 giugno 1855.
3 Dovrebbe essere “Catasto del Regno di Sardegna dello Stato in Terraferma” la denominazione corretta del c.d. Catasto Rabbini.
4 A.S.T. - Atti del Parlamento Piemontese: Nono
rendiconto, 1865, p. 42.
Luglio 2002
L’impressione che si ha guardando un
foglio catastale Rabbini, se confrontato
con altri cessati catasti5 contemporanei o
precedenti, è di notevole chiarezza, rigore metodologico, quasi scarno ma di notevole dettaglio e precisione, se si considera che il rilievo, come detto, avveniva per
allineamenti! Addirittura, osservando il
libro figurato6, con riportati gli esatti allineamenti eseguiti e le misure rilevate sul
terreno, si ha l’impressione di entrare veramente nel futuro della cartografia numerica, dove oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, un punto è definito in modo
univoco dalle sole tre coordinate riferite
ad un Sistema addirittura geocentrico,
mentre per il Rabbini erano le relazioni
spaziali con l’intorno che ne avrebbero
consentito il ristabilimento.
La genialità e la lungimiranza di Rabbini subirono però un duro colpo a causa di una Patria che aveva cambiato
estensione e centro propulsore, tanto che
apparì ormai limitato il catasto piemontese a fronte di una necessaria catastazione generale. Difatto il Catasto Rabbini non ebbe seguito e non fu attuato7,
restando in ogni caso, per quasi cento
anni, l’unico riferimento cartografico di
dettaglio del territorio piemontese.
Il genio di Rabbini meritava però un
riconoscimento a livello internazionale:
nel 1862, all’Esposizione di Londra, Rabbini fu premiato per “ottime mappe catastali” e per “l’uso della fotografia per la
riduzione delle mappe”. Che cosa si era
inventato il Rabbini? Trovandosi di fronte al notevole problema di riprodurre,
riducendone la scala, i grandi fogli del
catasto8, aveva contattato un fotografo,
un certo Francesco Chiapella di Torino,
e con lui aveva approntato un metodo di
riproduzione, riduzione e stampa dei
fogli9. A titolo di esempio, per riprodurre e ridurre un foglio di mappa per mezzo del pantografo occorrevano, senza
considerare la perdita di precisione e gli
errori accidentali, almeno 15 giorni,
mentre in due anni di lavoro fotografico,
vennero riprodotte 1014 mappe originali
stampandone 13537 copie.
Che genio quel Rabbini!
˚Renato Locarni, geometra
5 Per la nostra zona: il settecentesco “Censimento Universale del Ducato di Milano - Catasto
Teresiano o di Maria Teresa” dove il Direttore
Generale Gian Giacomo Marinoni era piu’ pittore che topografo, 1718-1750.
6 “il libro figurato in cui sono conservate le quote numeriche rilevate sul terreno e dove sono
indicate tutte le operazioni occorrenti per il ristabilimento dei limiti dei beni-fondi” AST/123, p.
20 n.13^.
7 Ispezione Compartimentale Del Catasto Di Torino – comunicazione prot.561 del 26.01.1906 –
Archivio Storico del comune di San Bernardino
Verbano.
8 Questi avevano dimensione di metri 2 * 1,32
nelle scale 1:500-750-1000-1500.
9 Alfonso Bogge “Antonio Rabbini, il catasto
cavouriano del 1855 e l’uso della fotografia per
la riduzione della mappe”.
Macugnaga, frazione Pestarena, Mappa Rabbini del 1867
5
NOTIZIARIO
Eventi meteorici
Non è tutta colpa della natura
Tipiche ostruzioni d’alveo
Segni premonitori
Frana per mancato drenaggio
Gli eventi meteorici del 2-3-4 Maggio 2002 hanno nuovamente messo in
ginocchio il Piemonte ed in particolare,
per quanto ci riguarda, le provincie di
Novara e Verbania.
Infatti le piogge torrenziali del mese
di maggio hanno innescato in più Comuni frane di varie dimensioni, dal piccolo dissesto lungo le strade a crolli di versanti su vaste aree.
La frequenza di eventi meteorici così
intensi è ormai elevata, si pensi agli eventi alluvionali 1993, 1996, 2000, 2002,
ma è lecito chiedersi se gli effetti così
disastrosi per l’economia e le urbanizzazioni siano davvero solo imputabili
alla fragilità intrinseca del nostro territorio, connessa ad eventi meteorici eccezionali, o se non ci sia in tutto ciò una
componente antropica rilevante.
Se si analizzano in dettaglio i dissesti
si osserva infatti come le cause principali
o concorrenti con i fenomeni eccezionali
siano da ricercare in una totale mancanza
di rispetto ed attenzione per il territorio.
Così spesso si osserva che ad innescare le frane sui versanti sono:
1) acque meteoriche concentrate raccolte a monte e non recapitate sino
a corsi d’acqua o comunque a recapiti idonei, ma lasciate defluire a
metà versante,
2) i boschi non più puliti e con tagli
regolamentati, in cui le piante, troppo alte e filiformi, sventagliando per
il vento forte si sradicano creando
una fenditura nel terreno all’interno
della quale penetra l’acqua che, scavando, innesca il processo franoso,
3) i mancati drenaggi (le antiche rogge)
che, non più puliti e del tutto cancellati, non fungono più da vie d’acqua e le acque meteoriche, o saturano il terreno appesantendolo e quindi
innescando il dissesto, o scorrono in
superficie con elevata capacità erosiva creando i presupposti per i successivi dissesti,
4) i depositi abusivi di macerie e resti
vegetali, frequentemente lasciati sui
cigli dei versanti o sulle sponde dei
torrenti, che privi di consistenza e
senza contenimenti al piede vengo-
6
no agevolmente intaccati dalle acque
di scolo,
5) le piene dei corsi d’acqua che, non
puliti dai sedimenti e soprattutto dalla vegetazione e dai numerosi rifiuti, assumono carattere torrentizio ad
elevata capacità erosiva asportando
il piede delle sponde e dei versanti
ad esse prospicienti.
Quando il dissesto franoso si verifica lungo un versante al cui piede scorre
un corso d’acqua il pericolo per le aree
urbanizzate diventa ancora più elevato.
Normalmente infatti i centri urbani
sorgono sui conoidi di deiezione di questi torrenti o vengono attraversati dal corso stesso: in entrambi i casi l’elevato trasporto solido del torrente in piena fa sì
che le sezioni di deflusso dei tombini e
talora dei ponti non siano più in grado
di smaltire le portate afferenti provocando danni ormai ben noti.
A solo titolo esemplificativo si ricordi l’alluvione che colpì Omegna nel
1996 con le tragiche conseguenze o l’evento franoso recentemente occorso a
Nebbiuno, fortunatamente senza danni
a cose o persone, ma comunque significativo di quanto sopra esposto.
Non esiste una soluzione definitiva
per questa situazione, ma è forse possibile “mitigare il rischio” spingendo le
Amministrazioni pubbliche affinché pongano maggiore attenzione al loro territorio facendo rispettare i regolamenti di Piano regolatore ormai sempre più specifici
e restrittivi, imponendo ai privati la manutenzione delle proprietà boschive (eventualmente anche incentivandoli), richiedendo ai professionisti che operano sul
territorio una cura particolare proprio nella regimazione delle acque sia laddove
vi sono in previsione nuove edificazioni
sia dove si recuperano aree già esistenti.
Sembrano osservazioni ovvie, ma per
esperienza so che spesso l’azione dell’acqua viene sottovalutata o del tutto ignorata, salvo poi pentirsene quando il maltempo
infierisce in modo devastante. A corredo
di queste brevi note vi sono alcune fotografie che ritengo siano esplicative di quanto esposto e che si commentano da sole.
˚Geom. Paolo Longoni
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Catasto
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Decentramento del catasto ai Comuni
L’ormai cronica inefficienza del Catasto, unita alla dimostrata incapacità delle
passate e dell’attuale Amministrazione di
recuperarla, ha creato la necessità di un
ripensamento generale di tutto il sistema.
È sicuramente un ambizioso e ormai
necessario obiettivo, totalmente condiviso dai Geometri liberi professionisti
che però non ravvisano in questo progetto di decentramento lo strumento che
possa realizzarlo.
Il Decreto Legislativo 112 del
31.03.1998 conferisce ai Comuni tre
distinte funzioni catastali: conservazione,
utilizzazione ed aggiornamento; fra queste, l’unica da noi condivisibile è la “utilizzazione”, poiché la necessità primaria
dei Comuni non è, come si è voluto far
sembrare, la gestione del Catasto stesso,
bensì l’accesso ai suoi dati. I Comuni infatti hanno necessità di poter disporre di dati
censuari completi ed esatti al servizio dell’impostazione fiscale locale (ICI) e di una
cartografia digitale aggiornata ed attendibile da impiegarsi in applicazioni SIT (Sistemi Informativi Territoriali) e/o come supporto alla redazione dei Piani Regolatori.
È in questo contesto che vogliamo evidenziare e denunciare alcuni aspetti del
decentramento che potrebbero produrre
danni irreparabili. Abbiamo l’impressione che per l’ennesima volta la parte tecnica dell’argomento sia stata affrontata in
modo superficiale. Fondamentalmente
non riusciamo a capire perché nell’ottica di un Catasto fortemente informatizzato e collegato telematicamente a tutti
gli operatori il medesimo Catasto debba
dotarsi di più personale e sedi di prima.
Da sempre, in Italia, il Catasto è considerato uno strumento fiscale di secondaria importanza che, volutamente e
velatamente, dev’essere caratterizzato
da approssimazione e disfunzioni varie,
si pensi ad esempio all’iniquità dei valori catastali dei fabbricati ed al risvolto
che essa ha sugli introiti erariali e sull’elusione fiscale.
Finalmente, da alcuni anni, siamo
testimoni però di una accelerazione finalizzata alla riforma del sistema, orientata al recupero del lavoro arretrato inevaso, alla modernizzazione delle procedure
ed al riesame dei sistemi di stima e attribuzione delle rendite.
Purtroppo tale attività, anche in questa occasione, è stata condotta con leggerezza e senza il necessario supporto finanziario; infatti ravvisiamo da una parte la
Direzione Centrale che programma con
grande fermento nuove procedure finalizzate all’ottimizzazione del servizio e dall’altra la Agenzie del Territorio Provinciali
che, prive di mezzi, risultano essere incapaci di rispettare le direttive emanate.
Il recupero dell’arretrato, per esempio,
viene indicato dalla Dirigenza dell’Agenzia del Territorio come completamente
attuato, purtroppo la realtà dei fatti è che
negli scantinati di numerosi Uffici Provinciali (in particolare quello di Verbania),
vi sono ancora migliaia di pratiche da evadere e che l’ipotesi di un vero recupero
necessiterebbe di ben altre risorse.
Per potere fare fronte alle pressanti
richieste dell’Amministrazione Centrale,
le Agenzie Provinciali dovrebbero essere
sottoposte ad importanti incrementi di personale qualificato, di dotazioni informatiche e di risorse finanziarie in genere.
Si pensi inoltre che per l’attuazione
di questo progetto di decentramento sono
previsti lunghi periodi di affiancamento
degli attuali funzionari catastali, nel ruolo di “insegnanti”, ai futuri tecnici erariali comunali.
In questo scenario, l’aggiunta di altre
incombenze a carico delle scarse risorse umane attuali, può solo farci immaginare il collasso dell’intera struttura.
Analizziamo di seguito, in modo più
dettagliato, i motivi per i quali nutriamo
grandi preoccupazioni.
Per quanto attiene al Catasto Fabbricati, la nostra perplessità è legata alla concreta possibilità che Comuni limitrofi,
analizzando un fabbricato di pari peculiarità e identiche caratteristiche, potrebbero adottare criteri di attribuzione delle rendite catastali opposti. Si pensi ad
esempio al Sindaco del Comune “A”, che
per ottenere maggiori consensi, tenda ad
attribuire rendite basse ed al Sindaco del
Comune “B”, che per ottenere maggiori
introiti ICI, tenda invece ad attribuire rendite alte. È ovvio che in questo modo, gli
interessi locali metterebbero a rischio il
principio di equità fiscale.
Per quanto attiene invece al Catasto
Terreni, la nostra preoccupazione risulta essere più pesante ed è doveroso
denunciare alcuni aspetti che fino ad
oggi purtroppo non hanno ricevuto la
necessaria attenzione.
Ricordiamo che il Catasto, oltre ad
essere lo strumento di gestione fiscale
del patrimonio immobiliare, è anche
soprattutto un ORGANO CARTOGRAFICO DELLO STATO e che nel mondo
intero le cartografie nazionali vengono
gestite da Enti Centrali, dotati di competenze specifiche in scienze ben distinte quali la cartografia, la geodesia, la tipometria, la topografia e la fotogrammetria.
È impensabile quindi, che la gestione del patrimonio cartografico debba
essere demandata ad una miriade di Enti
eterogenei, non qualificati e soprattutto
a personale privo di formazione adeguata
e di esperienza mirata.
A questo proposito risulta essere assai
preoccupante il progetto di formazione
del nuovo personale. Affiancare infatti,
per pochi mesi, un Funzionario catastale ad un Tecnico dotato di tutt’altra preparazione e pretendere che quest’ultimo
possa poi gestire con semplicità una
materia che richiede formazione specifica ed esperienza pluriennale, ci sembra una eccessiva forzatura ed una semplificazione inaccettabile.
Questo modo di gestire la cartografia potrebbe essere tollerabile nel solo
caso in cui l’obiettivo esplicito prefissato fosse quello di ottenere una mappa
largamente approssimativa, tipicamente
finalizzata alle sole applicazioni SIT
(sistemi Informativi Territoriali).
Che tale assurdo indirizzo sia purtroppo quello attuale è dimostrato dall’intenzione di adottare un economico
formato numerico per la gestione di una
cartografia raster-vector che non può
assolutamente soddisfare le vere esigenze catastali.
A questo proposito va ricordato che,
rispetto alle applicazioni SIT, sono ben
altre le finalità primarie della mappa,
si pensi ad esempio, oltre agli aspetti
(segue a pag. 8)
7
NOTIZIARIO
Val Strona, Forno, Mappa Maria Teresa del 1722
censuari, agli aspetti di diritto legati all’individuazione dei confini di proprietà,
quando la mappa riveste primaria importanza metrica nei casi di controversie e
diventa l’unico elemento su sui basare la
stesura di perizie giudiziarie.
Immaginiamo anche quelle attività tecniche legate ai progetti di grandi opere
“lineari” (strade, ferrovie, canali, fiumi, ecc.)
dove le cartografie rivestono fondamentale importanza. Come potrebbero poi, i tecnici incaricati, organizzare in modo logico il proprio lavoro se non ci fosse un unico
“interlocutore cartografico”?
Grande preoccupazione deriva anche
dall’aspetto interpretativo delle norme
che ogni singolo Ufficio di fatto può esercitare. Già oggi, con le sedi delle Agenzie diffuse secondo il criterio Provinciale, nessuna Direzione Tecnica Nazionale
o Compartimentale è mai riuscita ad unificare le procedure fra Agenzia e Agenzia, producendo così enormi difficoltà
all’utenza che opera in più sedi (è infatti diffuso il detto che ogni Catasto sia una
“Repubblica Autonoma”).
Altro grave aspetto di tipo funzionale ed economico riguarda ancora i liberi professionisti, che frequentano un solo
Ufficio Provinciale, riescono attualmente ad ottimizzare i tempi e di conseguenza unificare i costi relativi a più pratiche su più Comuni. Nell’ottica di questa
forma di decentramento, con il moltiplicarsi delle sedi, si moltiplicherebbero di conseguenza anche gli oneri di
gestione, che ovviamente verrebbero
nuovamente riversati sul cittadino.
Ricordiamo che negli anni ’80 si iniziò a parlare della modernizzazione del-
la cartografia catastale e si avviarono i
progetti che dettavano le regole di un
moderno aggiornamento.
La procedura varata nel 1988, che di
fatto comportò anche, e comporta tutt’oggi, un onere elevato per i singoli cittadini (a causa della complessità delle
operazioni che hanno reso necessario
l’incremento dei costi e degli oneri professionali per la redazione delle pratiche),
era il primo passo nella giusta direzione.
Peccato che contestualmente, l’amministrazione stessa, non abbia portato
a compimento i doveri che le competevano: recupero dell’arretrato, vettorizzazione delle mappe cartacee, integrazione delle misure mancanti alla rete dei
punti fiduciali, realizzazione della rete
dei punti GPS, rigido controllo degli atti
di aggiornamento presentati dai professionisti, calcolo delle coordinate definitive dei capisaldi, ecc.
L’Amministrazione ha quindi, già da
oltre 10 anni, imposto ai cittadini un
impegno economico gravoso; trascurando però i propri doveri, vanificando
l’intera revisione del sistema.
Ricordiamo inoltre che la cartografia
è un bene della collettività costruito ed
aggiornato nel tempo con immense profuzioni di energie, denaro e competenze. Attuare questo progetto di decentramento equivarrebbe alla inconcepibile
distruzione di un patrimonio collettivo.
In sintesi, quindi, riteniamo che:
1) a prescindere dall’attuazione del
decentramento, tutti i dati e le cartografie catastali debbano essere oggetto di seria revisione finalizzata all’ottenimento di una banca dati aggiornata
8
e completa, fruibile da chiunque intenda collegarsi telepaticamente dalla propria sede.
2) il decentramento del Catasto ai
Comuni debba essere inteso come
decentramento delle sole funzioni di
consultazione e accesso diretto alla
banca dati censuaria e della cartografia presso terminale informatici fisicamente posti nelle sedi comunali.
In particolare, evidenziamo che la
cartografia debba essere disponibile
ed accessibile in via telematica e direttamente utilizzabili anche per applicazioni specifiche quali i SIT e la realizzazione dei Piani Regolatori.
3) la funzione di conservazione debba
rimanere alla Agenzie del Territorio
debitamente riviste, riqualificate ed
investite di rinnovata seria competenza.
4) l’aggiornamento, da sempre a cura
dei liberi professionisti, debba essere esercitato dagli stessi in via telematica.
DENUNCIAMO QUINDI:
• che questo progetto, così configurato, produrrà uno sperpero di denaro
pubblico mascherato da una finta
operazione di decentramento.
• l’impressione che l’Amministrazione
attuale voglia in realtà mascherare e
frazionare capillarmente l’attuale
banca dati disastrata scaricandosi così
di un grande peso; si noti che gli ignari Comuni sono stati informati solo
marginalmente dal grave problema.
• che è necessario rivisitare il Decreto
Legislativo n. 112 del 31.03.1998 e
dirottare le risorse finanziarie previste sull’Agenzia del Territorio, affinché provveda alla trasformazione dell’attuale situazione catastale precaria
ed imprecisa in una situazione tecnologicamente avanzata, moderna,
efficace, completa ed esatta.
• che è necessario, nelle scelte politiche riguardanti la materia catastale,
prendere in considerazione le opinioni ed i suggerimenti dei Geometri liberi professionisti, poiché da
sempre in tale settore sono in prima
linea e sicuramente fra i più profondi conoscitori dell’argomento.
• In vista della prossima gestione telematica delle procedure, la completa
inutilità di sedi decentrate.
Da “Il Geometra della Provincia Granda”
n. 1/2002
Luglio 2002
Internet
I consigli per registrare il vostro sito
Negli ultimi tempi si è assistito anche
nel nostro Paese ad una crescita notevole della registrazione di domini. Si è così
passati, in poco tempo, dai fastidiosi
nomi lunghi (ad esempio: www.nomeprovider.it/propriazienda) ai più semplici domini di secondo livello (ad esempio: www.nomeazienda.it).
Un dominio è l’attribuzione di un
nome mnemonico a un numero IP, che
sta per Internet Protocol: ad esempio
http://212.214.35.6. Ricordare il nome di
un sito piuttosto che il suo identificativo
IP è più facile. Il nome del dominio può
contenere da 3 a 63 caratteri, spazi esclusi. I caratteri possono contenere cifre (ad
esempio: www.dev2dev.it) e trattini (alti
e bassi). Più corto è il nome e più facile
sarà ricordarlo e digitarlo senza errori.
La liberalizzazione dei domini .it (si
ricorda che fino a due anni fa era consentito solo ai possessori di partita IVA la
registrazione di un solo dominio mentre
i privati non potevano farlo) ha curiosamente fatto crescere anche la registrazione di domini da parte di utenze italiane con suffissi diversi da .it. Spesso
accade, infatti, che si richieda la registrazione dello stesso dominio in almeno tre versioni, ad esempio www.nome.it,
www.nome.com e www.nome.net, in
modo da essere facilmente rintracciabili anche da coloro che, sebbene non
conoscano il suffisso, possano raggiungerci conoscendo solo il nome. La crescita delle registrazioni è stata incentivata anche da altri fattori. Primo, fra tutti,
la caduta dei prezzi. Si è passati dall’acquisto di un dominio per centinaia di
mila Lire ai pochi Euro di oggi. Un altro
dato da tenere presente è sicuramente la
crescita dei navigatori Internet e delle
stesse aziende presenti nella grande Rete.
Insomma, in un solo biennio si è assistito ad una vera trasformazione dei siti
Internet non solo nella concezione grafica e del contenuto, ma anche nei loro
nomi. Spesso i nomi dei domini sono frutto del nome dell’azienda, della categoria merceologica alla quale appartengono o della fantasia.
Oggi, un’azienda che non abbia un
sito Internet sembra non poter compete-
re con la concorrenza perché denota una
scarsa propensione all’innovazione: un
nome a dominio rappresenta un biglietto da visita per chi vuole comunicare ai
clienti la propria modernità e il proprio
adattamento ai tempi che cambiano.
LE ESTENSIONI DEI DOMINI
Le estensioni di un dominio sono le
lettere precedute dal punto (.) che segue
il nome scelto. Ad esempio il dominio
www.mariorossi.it è formato da www., che
è comune a tutti i domini, dal nome scelto dall’utente (in questo caso “mariorossi”) e dall’estensione .it che rappresenta la
tipologia o l’ubicazione geografica del sito.
Fino a poco tempo fa, alle estensioni del
domini geografici legati al Paese di provenienza (.it per l’Italia, .fr per la Francia,
e così via) si contrapponeva .com, per le
aziende, .net (per le attività di Internet) e
il .org per le organizzazioni. Visto il gran
numero di registrazioni, si è reso indispensabile procedere con la creazione di
nuove estensioni. Questo perché un dominio è unico e, quindi, dopo la registrazione non potrà esistere nessun sito che possa avere un nome identico al nostro.
Accanto alle estensioni suddette, da
poco tempo ne sono comparse di nuove: in particolare .biz e .info. Si tratta delle prime estensioni autorizzate dall’ICANN (Internet Corporation of Assigned
Names and Numbers), il nuovo ente preposto all’assegnazione. Queste due
estensioni sono alla portata di aziende e
privati che vogliono un’alternativa al
.com che rappresenta il suffisso più utilizzato in assoluto.
Accanto a queste estensioni ne sono
sorte altre non autorizzate dall’ICANN.
È un servizio presentato, ad esempio, da
New.net (www.new.net) e consiste nel
reindirizzamento dei domini. In pratica,
sono state create 21 nuove estensioni
non ufficiali solo per l’Italia (ad esempio
.ditta, .famiglia, .turismo) e un numero
cospicuo per il resto del mondo. Per l’utilizzo di domini con queste estensioni
sono necessari alcuni particolari accorgimenti descritti nei siti partner di
New.net, come ad esempio NetZero e
Juno. In sostanza, il dominio “ufficioso”
9
viene convertito automaticamente in un
dominio ufficiale dal provider o dal
browser (mediante plug-in), senza che il
navigatore se ne accorga.
SE SI CAMBIA IL PROVIDER
E una volta registrato il dominio, cosa
si deve fare in caso di cambio del provider?
È sufficiente richiedere un trasferimento di dominio. Di solito, ad un nome di
dominio corrispondono anche indirizzi email. Ad esempio, al dominio www.mariorossi.it segue l’e-mail [email protected]
dove “info” sta per il nome scelto dall’utente e “mariorossi.ti” (il nome che si trova subito dopo il segno “@“) rappresenta
il dominio.
COME SI REGISTRA UN DOMINIO .IT
Fino aI 14 gennaio di quest’anno erano attivi presso la Naming Authority Italiana (www.nic.it) ben 590.083 domini.
Per registrare un dominio è preferibile affidarsi ad uno dei tanti provider che mettono a disposizione le procedure on-line.
A differenza delle altre estensioni, i
domini .it hanno bisogno di più tempo
perché la registrazione sia conclusa.
Dipende dal NIC (a volte ci sono più
richieste rispetto al normale e si è costretti ad aspettare qualche giorno) ma anche
dal gestore al quale avete affidato la registrazione e, soprattutto, dalla procedura
che è completamente diversa dalle altre.
Di solito le registrazioni non superano i
2 o 3 giorni lavorativi, ma può capitare
che i tempi si dilatino. Per i domini .it è
richiesta una lettera di responsabilità,
detta LAR, che va inviata al NIC all’indirizzo che si trova nel sito stesso.
Nella maggior parte dei casi i domini vengono acquistati con pagamento
on- line (carta di credito) ma ci sono dei
gestori che accettano anche altre forme
di pagamento come il bonifico bancario
o il conto corrente postale. L’altra strada
per acquistare i domini è quella di utilizzare direttamente il sito del NIC. La
procedura appare più macchinosa e il
prezzo è più esoso rispetto alle offerte
che si trovano in Rete.
(da PC OPEN)
NOTIZIARIO
Tanti servizi in rete
Geoweb… un passo in più
Geoweb nasce da una iniziativa del
Consiglio Nazionale Geometri e dalla
Sogei, allo scopo di sviluppare e diffondere servizi telematici rivolti ai geometri.
Offrendo ai propri abbonati una rete
“Intranet”1 attraverso la quale, in modo
sicuro e dedicato, è possibile ottenere
immediatamente informazioni e certificati, utilizzare il servizio di posta elettronica e navigare in Internet senza bisogno di abbonarsi ad altri gestori, Geoweb
si pone un passo più avanti di molte altre
società che offrono banche dati professionali.
Il cavallo di battaglia è certamente
l’interazione che esiste con l’Agenzia del
Territorio: il tecnico può accedere ai servizi di visure catastali e di ispezioni ipotecarie comodamente seduto davanti al
suo computer, 24 ore su 24, senza più
l’assillo di estenuanti code agli sportelli, ottenendo visure catastali stampate da
Geoweb che hanno la stessa valenza di
quelle stampate dal Catasto e possono
pertanto essere liberamente usate.
Inoltre, nei cantieri di Geoweb sta
nascendo un altro nuovo servizio: quello della trasmissione telematica degli atti
catastali (Docfa e Pregeo), la cui disponibilità verrà data non appena lo stesso
sarà attivato dal Dipartimento del Territorio.
Complessivamente Geoweb offre al
geometra, oltre alla consultazione della
banca dati catastale (Catasto Terreni e
Catasto Fabbricati), le ispezione ipotecarie grazie all’accesso alle banche dati
delle Conservatorie, il servizio di posta
elettronica, la rassegna stampa (con consultazione delle testate dei primi dieci
quotidiani nazionali, degli articoli riguardanti i temi del Catasto, degli articoli
riguardanti gli albi professionali e degli
articoli riguardanti la sicurezza), un valido sistema per monitorare i costi dei servizi a pagamento erogati ed un servizio
Geoval: riaperti
i termini per aderire
L’Assemblea dell’Associazione Esperti Valutatori (GEOVAL) ha approvato
una mozione per la quale è possibile aderire all’Associazione stessa, in qualità di socio fondatore, entro il 31 ottobre 2002. Durante l’Assemblea infatti,
si è constatato che non tutti i Collegi d’Italia avevano pubblicizzato l’iniziativa della costituzione della associazione Esperti Valutatori. Quindi moltissimi colleghi, interessati ad aderirvi fin dalla prima ora, non essendo a conoscenza delle procedure e delle modalità per farlo, né in certi casi, addirittura
degli scopi e delle finalità dell’Associazione, sono stati inconsciamente esclusi da questa possibilità.
Ora la mozione dell’assemblea dei soci fondatori, ha riaperto i termini,
per cui tutti i Geometri interessati, potranno iscriversi in qualità di “socio fondatore”, fino al 31 ottobre 2002, utilizzando l’apposito modulo.
La quota d’iscrizione è di _ 103,29 e va versata attraverso bonifico bancario
presso la Cassa di Risparmio di Ferrara, con le seguenti coordinate bancarie:
c/c 246/6 Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A - sede di Roma
Piazza della Madonna di Loreto, 24
ABI 06155 – CAB 03200
Nel merito, il nostro Consiglio Nazionale ha inviato a tutti i Collegi una circolare apposita, con allegato il modulo per l’iscrizione ed un breve sunto delle
motivazioni e dei vantaggi che i nostri estimatori potranno trarre da GEOVAL.
Lo Statuto e il modulo di iscrizione sono disponibili presso il Collegio.
10
Help Desk con operatore per risolvere
velocemente i problemi connessi a Geoweb.
Da non dimenticare poi una serie di
servizi minori ma pur sempre importanti quali: possibilità di pubblicare il proprio curriculum sul sito, di ricercare e/o
offrire opportunità di lavoro, forum su
tematiche specifiche, attività di formazione nel settore informatico e telematico, attività di analisi, studio, ricerca e
consulenza sulle materie di interesse della categoria dei geometri e collegamenti ad altri siti interessanti.
Naturalmente tutto ciò è riservato ai
geometri abbonati: per maggiori informazioni sulle tariffe applicate è possibile consultare l’apposita sezione “Modalità di adesione”. Per chi invece avesse
ancora qualche dubbio, consiglio di visitare la sezione “Faq”, nella quale vengono pubblicate le risposte alle domande più frequenti.
Il sito http:// www.geoweb.it
Da “Il Geometra ligure”
n. 3/2002
1 Intranet: sistema di collegamento in rete realizzato con i protocolli di internet ma riservato alle
comunicazioni all’interno di un’azienda o di un
gruppo di aziende.
Sito web
interessante
Vi segnaliamo l’indirizzo web
www.rovigo.com/pregeoutc da
dove scaricare liberamente l’utilità Freeware UTC. Un Cad topografico che calcola nuovi punti
secondo i più diffusi schemi di
lavoro e che consente di trasferire facilmente i dati dal Pregeo ad
AutoCAD.
Luglio 2002
Notiziario CAD
Informazioni dal mondo del CAD
Con questo numero nasce una nuova rubrica, IL NOTIZIARIO CAD, con il
preciso scopo di fornire qualche interessante informazione, consiglio, trucco
sul mondo del Project Design e ciò che
gli sta attorno.
Diventare bravi ad utilizzare un
sistema CAD non è semplice, ci vuole
esperienza, conoscenza ed anche flessibilità ad adeguarsi alla continua evoluzione dei softwares.
Lo sviluppo di Internet ci ha permesso
di attingere una innumerevole quantità
di informazioni, che se da un lato aiutano l’acquisizione di dati, dall’altro richiedono tempo, denaro e pazienza per la
loro ricerca, sempre che sappiamo dove
andare a cercarle! Ho pensato quindi di
dedicare un angolino di questo Notiziario per fornire dei semplici flash informativi, proprio sull’uso del CAD, software di progettazione e designazione,
con eventualmente la possibilità di
approfondirli insieme. A questo punto
sento il dovere di fare una piccola introduzione.
Il termine CAD (acronimo di Computer Aided Design, letteralmente “Designazione Assistita dal Calcolatore”) sta
ad indicare tutte quelle applicazioni (software, codici o procedure) che grazie
all’ausilio del computer ci permettono
di realizzare qualsiasi tipo di progetto,
nei campi più disparati, dall’architettonico all’ingegneristico, dall’elettronico
all’ambientale, etc. Uno tra i più importanti e diffusi sistemi CAD è senza dubbio Autocad®.
Autocad è nato come un tavolo da
disegno digitale e, come tutti i softwares, in questi ultimi anni ha subito un
notevole sviluppo, sia come veste grafica (quindi più facilità nel suo utilizzo), sia come potenza di gestione dei
dati, velocità di rigenerazione delle
geometrie e rendering (per non andare
troppo nel complicato!). Questo gli ha
permesso di divenire un vero e proprio
motore grafico standard; infatti le sue
estensioni dwg dxf etc sono parte integrante di qualsiasi pacchetto cad sul
mercato, anche dei più sofisticati
modellatori tridimensionali, quali Catia,
Alias, Pro Engineer,Think Design, etc.
Autocad è un programma vettoriale,
il che sta a significare che tutte le geometrie che si disegnano vengono trattate dal computer come vettori e curve
matematiche. Per fare un esempio, se si
disegna una semplice linea, per il computer questo è un vettore; non è possibile cancellarne un pezzettino con lo
strumento gomma, ma bisogna operare
un taglio della linea in due segmenti per
poi selezionare il segmento che non serve ed eliminarlo.
Il lavoro di designazione si basa fondamentalmente sull’utilizzo di primitive
grafiche, quali la linea, il cerchio, l’arco, i poligoni, le ellissi, i retini, e sull’utilizzo di strumenti di modifica e di editazione quali taglia, copia, sposta, ruota,
raccorda, congiungi, modifica.
(segue a pag. 12)
11
NOTIZIARIO
La base matematica delle primitive
grafiche è di primaria importanza in quanto ogni oggetto che viene visualizzato a
schermo viene interpretato dal computer
come una serie di dati memorizzati in un
data base, e proprio da questa base noi
possiamo cancellare o ripristinare un
determinato elemento disegnato e recuperarne informazioni come lunghezza,
angolo, perimetro, area.
AutoCAD è anche dotato di un proprio linguaggio di programmazione chiamato Autolisp che permette ai più bravi
e volenterosi di realizzare piccole utilities, nonché a veri e propri sviluppatori
di realizzare applicativi verticali quali ad
esempio AutoCAD Map, oppure AutoArchitect, che permettono al “tavolo virtuale” di arricchirsi e, soprattutto, specializzarsi in un determinato settore.
Ciò che ha fatto sì che tali sistemi
CAD si diffondessero così rapidamente
è senza dubbio la rapidità e la facilità
con le quali è possibile creare e modificare un disegno. Essere competitivi nel
mondo del lavoro, continuando ad usare i metodi di produzione tradizionali
(tecnigrafo), è veramente impensabile. Il
mondo del lavoro richiede sempre di più
una maggiore precisione, qualità e velocità di esecuzione, tre caratteristiche che
possono coesistere solo se si utilizzano
con disinvoltura gli strumenti che la tecnologia odierna ci mette a disposizione.
In questa rubrica saranno contenuti
suggerimenti e informazioni dati anche dai
lettori stessi, che potranno scrivermi tramite l’indirizzo @mail riportato in fondo
all’articolo, per consentire a chiunque
intendesse avvicinarsi al mondo del Cad
di farsene un’idea e a coloro che già lo utilizzano di mettere a servizio degli altri le
proprie conoscenze, insomma, come si
dice in gergo, realizzare una open source
del CAD, a servizio dei geometri del VCO.
Arrivederci alla prossima puntata.
˚Geom. Ivano Giuliano
[email protected]
Agevolazioni per i professionisti
“Tremonti-bis”
Solo i lavoratori autonomi che sono
possessori di reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni possono beneficiare delle agevolazioni della “Tremonti-bis”. È questo il primo chiarimento
contenuto nella circolare 90/2001.
Rimangono esclusi gli altri soggetti
indicati nel comma 2 dell’articolo 49 del
Testo unico delle imposte sui redditi, che
pur non essendo lavoratori autonomi veri
e propri sono possessori di reddito di
lavoro atono: inventori, autori, soci fondatori o promotori di Spa o Srl, associati in partecipazione, con apporto di solo
lavoro e così via.
“TREMONTI INVESTIMENTI” Anche i lavoratori autonomi devono fare il calcolo
che consente di stabilire se, e di quanto, hanno superato il limite della media
del quadriennio precedente: più precisamente la media del quinquennio precedente con esclusione dell’anno con
investimenti netti più alti. Se l’attività è
iniziata da meno di un quinquennio, si
farà riferimento alla media del biennio,
del triennio e così via. Se l’attività è iniziata nel 2001, purché entro l’entrata in
vigore della legge, e cioè tra pochi giorni, tutti gli investimenti netti 2001 e 2002
sono agevolati: infatti, il 2001 non ha
precedenti e il 2002 ha solo precedente
(2001) che può essere escluso essendo
un precedente con più alti investimenti.
L’investimento va preso al netto delle cessioni di beni potenzialmente age-
volati, anche se le cessioni per i lavoratori autonomi non rilevano ai fini delle
imposte dirette.
I BENI Tra i beni agevolati rilevano non
solo i mobili e le macchini d’ufficio, ma
anche gli immobili, il software e gli automezzi. Non gli oggetti d’arte, d’antiquario o da collezione, identificati in base
alla tabella prevista dall’art. 36 del
Decreto legge 41/95.
IL SOFTWARE Rientra tra gli investimenti
il software applicativo acquisito con contratto di sviluppo, anche se acquistato a
titolo di licenza d’uso. Non sono ovviamente agevolati i canoni di manutenzione del software.
L’AUTOMEZZO L’ammontare dell’investimento è pari al valore fiscalmente rilevante: 17.500.000 lire. Naturalmente l’agevolazione si riduce al 50%, cioè a
8.750.000 lire: che in termine d’imposta
(da 2 a 4 milioni) si riduce ulteriormente;
sempre che negli anni precedente non vi
siano stati investimenti (cosa pressoché
impossibile) e non si riduca ulteriormente l’ammontare agevolato.
L’IMMOBILE È necessario che si tratti di
un immobile classificato A/10 e che vi
sia l’utilizzazione diretta.
Il concetto di immobile strumentale
per natura (A/10, B, C, D) non utilizzato
direttamente non vale per il lavoratore
autonomo, essendo prevista questa strumentalità solo per le imprese. La circolare precisa che si può trattare di un immo-
12
bile non nuovo, ma ristrutturato, a condizione che il costo della ristrutturazione
sia superiore a quello di acquisto. È questa una strana condizione, perché la ristrutturazione costa mediante 1/1,5 milioni al
metro quadrato. Quindi, o si è comprata
una catapecchia, per meno di 1/1,5 milioni al metro quadrato, o l’immobile deve
essere nuovo. Su questo punto della circolare, bisogna comunque ritornare perché forse non sono stati fatti bene i conti. Era più opportuno fare riferimento al
tipo di concessione edilizia, senza contare che se si tratta di immobili vincolati
delle Belle arti, il problema si accentua.
Si ha di fatto l’esclusione di tutti gli immobili situati nel centro delle grandi città
dove non esiste “il nuovo” ad uffici.
“TREMONTI FORMAZIONE” Nel costo non
va contato il tempo del professionista,
ma solo quello dei dipendenti docenti e
discendenti. Se si paga l’asilo nido ai figli,
di età inferiore ai tre anni, dei dipendenti,
l’importo è agevolato. Tutte le spese
sostenute sono agevolate, senza alcun
riferimento a quelle sostenute negli anni
precedenti.
MOMENTO DELL’INVESTIMENTO
Beni
ammortizzabili: consegna di beni; leasing, consegna dei beni; immobili, atto
traslativo; spese di formazione, cassa;
beni non superiori al milione, si deve
ritenere cassa, anche se la circolare non
tratta questo punto.
Da “Il Trabucco” n. 3 – 2002
Luglio 2002
Commissione Scuola
Esami di Corso
maturità per geometra esperto
Sono in corso gli esami di maturità per
l’anno scolastico 2001-2002.
Per i geometri le prove scritte si sono
svolte nei giorni 19,20 e 24 giugno, mentre la prova orale inizierà all’Istituto Ferrini di Verbania il giorno 28 giugno e all’Istituto Einaudi di Domodossola il giorno
27 giugno. I candidati che hanno partecipato agli esami sono n. 28 all’Istituto Ferrini di Verbania dei quali 26 hanno ottenuto il diploma e 24 all’Istituto Einaudi di
Domodossola tutti diplomati.
Riportiamo il testo del compito di tecnologia delle costruzioni:
“Su un terreno di forma rettangolare, delle dimensioni di metri 80x60, adiacente per
il lato più lungo ad una strada di interesse
locale, progettare un edificio da adibire ad
officina di riparazione per autoveicoli, capace di ospitare al suo interno non meno di sei
veicoli contemporaneamente con annesso
locale per deposito ricambi, uffici gestionali e servizi igienici e spogliatoi.
Le distanze minime dai confini saranno non inferiori a mt 5,00 con un indice
di fabbricazione pari a 0,5 m3/m2.
Sono richiesti:
– planimetria in scala adeguata del lotto
con indicazione della sistemazione
esterna;
– pianta dell’officina;
– un prospetto;
– una sezione significativa;
– una relazione tecnica che illustri i criteri ispiratori della progettazione.”
Si è concluso con gli esami finali il Corso di Formazione Superiore
per “Geometra Esperto in Pianificazione e Sviluppo delle Aree Turistiche”
che si è tenuto presso l’Istituto Ferrini di Verbania per la durata di 1800
ore pari a tre semestri.
Il tema di esame scelto da tutti i nove candidati è il seguente:
“Il proprietario di una struttura turistico-ricettiva intende dotarla di una
piscina di circa m 10 x 25 da realizzarsi su l’area pertinenziale senza
interrompere la propria attività alberghiera. Per soddisfare tale esigenza
ha affidato a un tecnico di fiducia la relativa progettazione dell’opera.
Il candidato descriva quali attività devono essere predisposte al fine
dell’applicazione del D.Lgs. 494/96 e D.Lgs. 528/99, con particolare riferimento alle varie figure professionali che intervengono nelle varie fasi
che accompagnano la progettazione e l’esecuzione dei lavori.”
In seguito ai risultati della prova scritta e del colloquio orale tutti i candidati geometri sono stati ritenuti idonei con il seguente voto finale.
ANTONINI
BARTOLOTTA
CERUTTI
FARACI
GROSSI
MARIGONDA
MINOGGIO
SAVOINI
TRAMONTANO
DAMIANO
GIOVANNI
LORENZO
ALESSIO
OMAR
FULVIO
IVAN
ALESSANDRO
ILARIA
79/100
78/100
76/100
96/100
98/100
90/100
87/100
62/100
87/100
La commissione esaminatrice era composta dal Professor Giulio Mondini dell’Università di Torino, dai geometri Luigi Borghini e Maurizio Sanavio del Collegio Geometri, dal Professor Flavio Manini dell’Istituto Ferrini e dall’Architetto Vittorio Brignardello dell’Ufficio Tecnico del Comune
di Verbania.
INCARICHI PROFESSIONALI PER OPERE PUBBLICHE
Molti professionisti che ricevono o concorrono per incarichi
professionali da pubbliche amministrazioni attinenti la legge
109/94 (Merloni) hanno dubbi sull’applicazione delle tariffe
professionali. Infatti si chiedono se devono applicare quella
di categoria o quella pubblicata con D.M. del 4 aprile 2001.
Deve essere chiaro che per le opere pubbliche riguardanti
l’applicazione della legge 109/94 i corrispettivi tariffari sono
quelli previsti nel decreto ministeriale 4 aprile 2001, riportati sulla G.U. n. 96, serie generale, del 26 aprile 2001, rettificata nella titolazione con decreto del ministero della giustizia pubblicato a pag. 71 della G.U., serie generale n. 128
del 5 giugno 2001 che richiama l’art. 17, comma 14-bis della legge 11 febbraio 1994 n. 109 e successive modifiche.
La rettifica si è resa necessaria perché:
La titolazione del D.M. 4 aprile 2001 indicava erroneamente
“aggiornamento degli onorari spettanti agli ingegneri e agli
architetti”, mentre invece riguarda tutte le categorie che intervengono nelle attività di progettazione e nelle altre attività
conseguenti come era nello spirito della legge 109/94.
Quindi fino a quando non verrà disposto diversamente, le
tariffe da applicare per i lavori pubblici della legge 109/94
sono quelle citate dal D.M. 4 aprile 2001.
13
NOTIZIARIO
Parcelle
Interessi di mora per il ritardato
pagamento delle parcelle
L’articolo 15 della Legge 2.3.1949,
n. 144 stabilisce che il pagamento a saldo della specifica deve farsi non oltre i
60 giorni dalla consegna della stessa.
Dopo di che, sulle somme dovute e non
pagate, decorrono a favore del professionista e a carico del committente, gli
interessi legali ragguagliati al tasso uffi-
ciale di sconto stabilito dalla Banca d’Italia. Si riportano le variazioni del tasso ufficiale di sconto, a partire dall’anno 1947.
Anni Data di decorrenza Tasso%
Anni Data di decorrenza Tasso%
Anni Data di decorrenza Tasso%
1947
1949
1950
1958
1969
1970
1971
1972
1984
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
6 settembre
9 aprile
6 aprile
7 giugno
14 agosto
9 marzo
5 aprile
31 gennaio
10 aprile
17 settembre
20 marzo
27 dicembre
28 maggio
15 settembre
2 febbraio
25 febbraio
18 marzo
4 ottobre
13 giugno
29 agosto
4 settembre
8 ottobre
6 dicembre
29 settembre
23 marzo
25 agosto
9 aprile
4.00
4,50
4.00
3.50
4.00
5.50
5.00
4.50
4.00
6,50
9.00
8.00
7.00
6.00
7.00
8.00
12.00
15.00
13.00
11.50
10.50
12.00
15.00
16.50
19.00
18.00
17.00
1985
1986
1987
1988
1989
1989
1990
1991
1992
1993
16 febbraio
7 maggio
4 settembre
4 gennaio
8 novembre
22 marzo
25 aprile
27 maggio
14 marzo
28 agosto
26 agosto
6 marzo
6 marzo
21 maggio
13 maggio
23 dicembre
6 luglio
17 luglio
4 agosto
4 settembre
26 ottobre
13 novembre
23 dicembre
4 febbraio
23 aprile
21 maggip
14 giugno
16.00
15.50
16.50
15.50
15.00
14.00
13.00
12.00
11.50
12.00
12.50
13.50
13.50
12.50
11.50
12.00
13.00
13.75
13.25
15.00
14.00
13.00
12.00
11.50
11.00
10.50
10.00
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
6 luglio
10 settembre
22 ottobre
18 febbraio
12 maggio
12 agosto
22 febbraio
29 maggio
24 luglio
24 ottobre
22 gennaio
30 giugno
24 dicembre
22 aprile
27 ottobre
4 dicembre
28 dicembre
14 aprile
10 novembre
9 febbraio
22 marzo
4 maggio
15 giugno
6 settembre
11 ottobre
9.00
8.50
8.00
7.50
7.00
7.50
8.25
9.00
8.25
7.50
6.75
6.25
5.50
5.00
4.00
3.50
3.00
2.50
3.00
3.25
3.50
3.75
4.25
4.50
4.75
Progettazione stradale: nuova normativa e disciplina
Importanti innovazioni in materia di progettazione stradale sono state approvate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Le nuove norme sono state emanate secondo quanto previsto dall’art. 13 comma 1 del Nuovo Codice della Strada.
È la prima volta che prescrizioni tecniche, norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade, oltre
modo redatte ed elaborate avendo come principio guida
la sicurezza, diventano un obbligo di legge.
Il decreto è stato firmato il 5 novembre 2001 da parte del
ministro alle Infrastrutture Pietro Lunari e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale supplemento ordinario n. 3 del 4
gennaio 2002.
Le norme sono importanti perché si applicano per la
costruzione di nuovi tronchi stradali e per l’adeguamento di tronchi stradali esistenti.
Il documento tecnico emanato persegue, anche attraverso la corretta progettazione dell’asse e della sezione stradale, le finalità relative alla riduzione dell’inquinamento
acustico ed atmosferico.
La Gazzetta Ufficiale è disponibile in Collegio.
14
Luglio 2002
Libretto-Casa
AGENZIA DEL DEMANIO
Oggetto: variazioni catastali su beni
appartenenti allo Stato – Demanio e Patrimonio
Prosegue, con alterne vicende, la questione dei fascicoli di fabbricato che molti comuni hanno istituito o tentato di istituire negli ultimi anni. Ricordiamo che i tentativi di approvare una legge nazionale al riguardo sono
finora falliti soprattutto per la vivace opposizione della
Confedilizia e di altre associazioni di categoria, le quali contestano utilità e costi della iniziativa, che a loro
dire non costituisce uno strumento utile a monitorare
effettivamente lo stato dei fabbricati per arginare il degrado, e quindi per evitare il ripetersi di alcuni catastrofici
crolli avvenuti in passato.
Ciò premesso, gli aggiornamenti più recenti riguardano il comune di Foggia, la cui iniziativa è stata bocciata dal Tar della Puglia. Viceversa, almeno al momento, il Tar del Lazio, con recentissima decisione, ha
confermato il via-libera al comune di Roma, antesignano del libretto-casa, nella capitale ci si avvia ormai
alla fase operativa. Infatti, le scadenze dei termini entro
i quali i proprietari di immobili dovranno dotare gli
edifici di un libretto-casa per la descrizione delle condizioni del fabbricato ai fini della sicurezza sono:
– entro il 2002 per gli edifici costruiti prima del 1939;
– entro il 2004 per le case realizzate dal 1940 al 1971;
– entro il 2008 per gli immobili più recenti.
Per la redazione del libretto è necessario l’intervento di un tecnico professionista. Il costo medio a
carico dei proprietari, punto sul quale sono in corso
vivaci polemiche locali, dovrebbe aggirarsi intorno agli
euro 250 per appartamento. E previsto tuttavia un contributo comunale, sotto forma di incentivo pari al 30%
del costo, e di sconti ICI.
L’Agenzia del Demanio comunica che gli atti presentati da professionisti incaricati, a qualsiasi titolo, ad
effettuare variazioni catastali nello stato dei beni Patrimoniali e del Demanio dello Stato, dovranno essere
accompagnati dal nulla osta prodotto da questa Agenzia del Demanio a titolo di proprietà.
Saranno soggetti al nulla osta preventivo, da parte di
questa Agenzia, le seguenti variazioni catastali:
• Denunce di Variazioni al Catasto Fabbricati
• Denunce di Nuove Costruzioni al Catasto Fabbricati
• Denunce di variazioni nello stato e nelle colture
dei terreni al Catasto Terreni (variazioni di coltura,
frazionamenti, tipi mappali etc.)
• Volture catastali.
Inoltre, in attesa che venga definito l’ufficio di competenza, tutti i rapporti sono attualmente da intrattenere con la sezione di Novara, Corso Cavallotti n. 27
– Telefono 0321/398651 – Fax 0321/398919.
AGGIORNAMENTO INDICE ISTAT
(Pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale”)
Gli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai
e impiegati relativi ai singoli mesi del 2001 e 2002 e le
loro variazioni rispetto agli indici relativi al corrispondente mese dell‘anno precedente e di due anni precedenti
risultano:
NOTIZIARIO
Anni e mesi
COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
Anno VII - N° 2 - Luglio 2002
2001
Iscrizione n. 276 del 10 ottobre 1996
presso il Tribunale di Verbania
Sede: C.so Sempione, 50 - 28883 Gravellona Toce (VB)
Tel. 0323.864461 / Fax 0323.864495
E-mail: [email protected] Sito: www.geometri.verbania.it
Direttore Responsabile: Franco Gemelli
Direttore: Settimo Zolla
Comitato di Redazione: Pier Paolo Maffioli, Giovanni
Metelli, Paolo Longoni, Claudio Perletti, Luigi Borghini,
Elisabetta Piazza
Impaginazione: Nuova Immagine, C.so Marconi, 45
28883 Gravellona Toce (VB) - www.nuovaimmagine.it
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2002
Stampa: Fovana & Caccia, Via XX Settembre ,111
28883 Gravellona Toce (VB) - Tel. 0323.848017
15
Variazioni percentuali rispetto
al corrispondente periodo
Indici
(base 1995
dell’anno
di due anni
= 100)
precedente precedenti
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
115,1
115,3
115,3
115,3
115,4
115,7
115,9
116,0
Media
115,1
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
116,5
116,9
117,2
117,5
117,7
3,0
2,9
2,7
2,7
2,6
2,6
2,3
2,3
5,4
5,6
5,4
5,4
5,2
5,3
5,1
5,1
2,3
2,3
2,4
2,4
2,3
5,4
5,3
5,3
5,5
5,4
NOTIZIARIO
La nostra biblioteca
TESTI:
“Decreti Legislativi n. 494/96 e n. 528/99: Come applicare le norme per la sicurezza nei cantieri temporanei e
mobili.” Nuova Edizione 2000 INAIL
“Le attività del tecnico per l’autorità giudiziaria”
Giuffrè Editore
“Il recupero degli edifici rurali nella provincia di Asti”
Regione Piemonte e Provincia di Asti
“Il recupero dell’edilizia rurale – Esperienze in Emilia
Romagna”
Minerva Edizioni
“Censimento relativo alle emergenze a carattere monumentale ed ambientale nei Comuni ricadenti in tutto e in
parte all’interno dei Parchi naturali nazionali e regionali”
“Le opere provvisionali nell’emergenza sismica”
Servizio Sismico Nazionale
“Sdemanializzazione e Valutazione d’Impatto Ambientale dalla sdemanializzazione e dalla V.I.A.: prospettive
sociali, economiche e professionali”
Convegno Nazionale Geometri
“Disegno e Progettazione”
“LA TOPOGRAFIA” Vol 1-2-3
Del Bianco Editore
“Introduzione all’Ingegneria antisismica”
Il Sole 24 ore
PERIODICI:
“Enciclopedia pratica per progettare e costruire”
Hoeply Editore
“Italia Oggi”
“Consulente Immobiliare”
Il Sole 24 ore
“Manuale di Prevenzione Incendi”
Il Sole 24 ore
“Gazzetta Ufficiale”
Serie Generale
“Il Manuale del Geometra”
Hoeply Editore
“Bollettino Ufficiale Regione Piemonte”
“Regolo Sicurezza”
Micro Software Editore
“Normativa Tecnica”
“Rivista del Consulente Tecnico”
Maggioli Editore
“300 problemi di Topografia in Excel”
S.C.S. Editrice
Albo Professionale dei Geometri
Cancellazioni per decesso
25 Marzo 2002: n° 86 GALLI FELICE.
Registro dei Praticanti
COGNOME E NOME
N°
ISCRIZ.
NUOVE ISCRIZIONI 2002
TADINI CARLO
328
MARGAROLI MARCO 329
MOTETTA ALBERTO
330
BRACUTO GIANNI
331
PRATI SIMONE
332
LEONARDI FABIO
333
MENEGHIN ALESSIA
334
DATA
DECORRENZA
8.02.2002
1.03.2002
15.03.2002
27.03.2002
23.04.2002
08.05.2002
20.05.2002
RESIDENZA
COGNOME E NOME
S. Bernardino Verbano
Malesco
Pallanzeno
Verbania
Domodossola
Domodossola
Verbania
16
N°
ISCRIZ.
DATA
DECORRENZA
TERMINE BIENNIO
VANGELISTA ANDREA 273 24.04.2002
BARTOLOTTA GIOVANNI274 30.04.2002
RESIDENZA
S. Maurizio d’Opaglio
Stresa
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