L’evacuazione degli edifici
scolastici
Costituenda Confraternita di Misericordia S. Ambrogio
© 2000
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Contenuto
Capitolo 1.
1.1.
1.2.
1.3.
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
Introduzione
Che cos’è un’emergenza?
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
Comportamento dell’uomo in condizioni d’emergenza
.. .. ..
L’importanza del piano di evacuazione .. .. .. .. .. .. .. ..
Capitolo 2. Tipologia di rischi esistenti e tipologia di difesa
2.1. Terremoto
.. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.1.1. Rischi
.. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.1.2. Rimedi .. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.2. Incendio
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.2.1. Rischi
.. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.2.2. Rimedi .. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.3. Ordigno
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.4. Incendio chimico .. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.4.1. Rischi
.. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.4.2. Rimedi .. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.5. Nube tossica e fuga di gas
.. .. .. .. .. ..
2.5.1. Rischi
.. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.5.2. Rimedi .. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.6. Alluvioni o allagamenti .. .. .. .. .. .. ..
2.6.1. Rischi
.. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.6.2. Rimedi .. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.7. Raccomandazioni finali .. .. .. .. .. .. ..
2.8. Studio delle risorse e dei rischi interni all’edificio
2.8.1. Risorse interne .. .. .. .. .. .. ..
2.8.2. Risorse esterne .. .. .. .. .. .. ..
2.8.3. Segnaletica .. .. .. .. .. .. .. ..
2.8.4. I rischi .. .. .. .. .. .. .. .. ..
2.8.5. Suggerimenti
.. .. .. .. .. .. ..
Capitolo 3.
3.1.
3.2.
3.3.
Procedure di evacuazione
Compiti del Preside .. ..
Personale di Segreteria
..
Personale Ausiliario .. ..
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3.4. Compiti del personale docente
.. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
3.5. Alunni presenti in aula con il docente
.. .. .. .. .. .. .. .. .. ..
3.6. Alunni isolati o in movimento all’interno dell’edificio
.. .. .. .. ..
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Capitolo 4. Allegati
iv
Capitolo 1. Introduzione
più istintiva è sempre la fuga, anche se questa
potrebbe rivelarsi la scelta peggiore.
l presente ha lo scopo di definire i
comportamenti che devono essere tenuti
da parte di tutte le persone che sono presenti
nell’edificio nel caso si verifichi una
situazione d’emergenza.
I
L’esistenza di un piano di evacuazione
programmato consente di agire secondo procedure che il soggetto o i soggetti potranno attuare rapidamente per promuovere contromisure adeguate alla risoluzione degli imprevisti con il minimo danno per se e per gli altri.
Benchè ogni situazione sia diversa dalle
altre, esistono degli aspetti ripetitivi comuni
a tutti i tipi di emergenza, da quelle più semplici a quelle più complesse che comportano
l’evacuazione dell’edificio. Anche un piccolo incidente si può trasformare in una tragedia, se non si conoscono i criteri fondamentali
per la gestione dell’emergenza e i comportamenti da tenere per evitare una situazione di
panico.
Fuggire sconsideratamente per un cestino della carta andato a fuoco significa, probabilmente, far procedere l’incendio a tutto
il fabbricato con danni ingenti alle strutture
e forse anche alle persone. Procedere sempre con contromisure semplici, azionando un
estintore, chiamando il numero di emergenza predisposto, significa limitare il danno alla
sola distruzione del cestino.
Si raccomanda a tutti la completa e approfondita lettura del libretto. Ogni persona deve:
•
individuare le parti di competenza in
relazione al ruolo svolto;
•
memorizzare le parti di competenza;
•
evidenziare le parti di competenza per
una pronta consultazione in caso di necessità.
1.2. Comportamento dell’uomo
in condizioni d’emergenza
Il verificarsi di situazioni impreviste di
necessità modifica le condizioni di agibilità degli spazi ed altera i comportamenti ed i
rapporti interpersonali degli utenti. Ciò causa una reazione che, specialmente in ambito
collettivo, può risultare pericolosa poichè non
consente il controllo della situazione creatasi, coinvolgendo un gran numero di persone e
rendendo difficili eventuali operazioni di soccorso. Questi comportamenti sono da tutti
conosciuti con il termine panico, che identifica il comportamento di persone quando vengono a trovarsi in condizioni di pericolo imminente.
1.1. Che cos’è un’emergenza?
Una situazione di pericolo, un fatto
o una circostanza imprevista rappresentano un’emergenza. Un’emergenza costringe
quanti la osservano e quanti eventualmente la
subiscono a mettere in atto misure di reazione a quanto accade, dirette alla riduzione dei
danni possibili e alla salvaguardia delle persone. Essendo l’emergenza un fatto imprevisto coglie di sorpresa tutti i presenti. L’azione
Il panico si manifesta con diversi tipi di
reazioni emotive: timore e paura, oppressione, ansia fino ad emozioni convulse e manifestazioni isteriche,nonchè particolari reazio-
1
Capitolo 1. Introduzione
2
ni dell’organismo quali tachicardia, tremori,
dispnea, iper o ipotensione. Tutte queste condizioni possono portare le persone a reagire in
modo non controllato e irrazionale. In una situazione di pericolo, sia essa presunta o reale,
e in presenza di molte persone, il panico può
manifestarsi principalmente in due modi: il
coinvolgimento delle persone nell’ansia generale, con invocazioni di aiuto, grida, atti di
disperazione; l’istinto all’autodifesa con tentativi di fuga che comportano l’esclusione
degli altri, anche in forme violente, con spinte, corse. Allo stesso tempo possono venire
compromesse alcune funzioni comportamentali quali l’attenzione, il controllo dei movimenti, la facoltà di ragionamento. Tutte queste reazioni costituiscono elementi di grave
turbativa e pericolo.
1.3. L’importanza del piano di
evacuazione
I comportamenti di cui abbiamo parlato possono essere modificati e ricondotti alla
normalità se la struttura e le persone sono preparati e organizzati per far fronte ai pericoli
che la insidiano. Il piano di evacuazione, con
il percorso conoscitivo necessario per la sua
realizzazione, può dare un contributo fondamentale in questa direzione consentendo di:
•
essere preparati a situazioni di pericolo;
•
stimolare la fiducia in se stessi;
•
indurre un sufficiente autocontrollo per
attuare comportamenti razionali e corretti;
•
controllare la propria emozionalità e
sapere reagire all’eccitazione collettiva.
In altre parole tende a ridurre i rischi indotti da una condizione di emergenza e facilita le operazioni di allontanamento da luoghi
pericolosi.
Capitolo 2. Tipologia di rischi esistenti e
tipologia di difesa
l pianeta in cui viviamo è spesso turbato
da calamità che nascono da processi
naturali. L’uomo ha sempre cercato di
controllare gli effeti distruttivi che le forze
della natura possono provocare, ma non
sempre è possibile. Molte scienze aiutano a
prevenire esiti disastrosi, ma l’uomo non
può arrivare a un controllo totale della
natura; per questo ancora oggi la difesa
migliore consiste nella conoscenza di questi
fenomeni e nel sapere come fronteggiarli.
pari a circa il 95% del territorio comunale ed
il cemento è rigido, soprattutto se non lo si è
pensato antisismico.
I
É stato valutato che per la zona di Milano il rischio sismico si aggira intorno ai
7/8 gradi della scala Mercalli, grado in base
al quale un terremoto può provocare danni a
strutture più vecchie e lievi lesioni a quelle
maggiormente attuali e limitati rischi per le
persone. I rischi possono essere limitati o assenti se si risulta preparati per l’evento.
Al verificarsi di eventi di diversa natura,
le procedure di comportamento dovranno
attenersi in linea generale alle procedure qui
riportate, salvo diverse disposizioni impartite
in relazione all’evento in atto.
Rischi
I potenziali pericoli dopo un terremoto
INTERNI all’edificio:
Si prenderanno in considerazione:
•
soffitti pericolanti;
1.
terremoto
•
impianti di illuminazione pendenti;
2.
incendio
•
3.
ordigno
grandi finestre - sia esterne sia interne non antifrantumi;
4.
incendio chimico
•
alte librerie o armadi che possono traballare perché non vincolati al muro;
5.
nube tossica e fuga di gas
•
6.
alluvione/allagamento
strumentazione della classe come computers, TV, registratori e proiettori per
diapositive;
•
trombe delle scale;
•
laboratori, soprattutto di chimica;
•
magazzini per pulizia, pitture, o altri
materiali pericolosi;
•
posti dove entra nell’edificio la condotta
principale del gas e dell’elettricità.
2.1. Terremoto
É ovvio pensare che nella zona di Milano il rischio sismico sia piuttosto limitato,
questo perché la pianura padana ha origine
sedimentaria e per questo possiede caratteristiche di elasticità tali da disperdere facilmente la forza tellurica; probabilmente, però, non
tutti sanno che Milano ha una cementazione
3
Capitolo 2. Tipologia di rischi esistenti e tipologia di difesa
4
I potenziali pericoli dopo un terremoto
ESTERNI all’edificio:
•
linee elettriche;
•
alberi;
•
aree vicine ad edifici che possono far cadere macerie parapetti, tegole, camini,
vetri;
•
strade vicine a muri di grossi edifici;
•
tettoie su strade pedonali;
•
luoghi al di sotto dei quali passano le
principali condutture del gas;
•
aree vicine a recinzioni di catene (può
esserci il pericolo di shock elettrico
quanto si toccano);
•
2.2. Incendio
Rischi
La maggior parte degli incendi
all’interno di edifici è causata da malfunzionamenti e dalla trascurata manutenzione di
impianti elettrici, di riscaldamento e dalla disattenzione e sconsideratezza dei comportamenti umani, da sigarette gettate senza essere
spente…Il rischio che un incendio possa portare a conseguenze superiori a quanto razionalmente prevedibile dipende da:
•
mancanza di efficaci sistemi di prevenzione;
•
carenze nella segnalazione tempestiva dell’incendio;
•
scarse conoscenze dei luoghi da parte
del personale interno;
•
mancanza di compartimentazione antincendio e areazione dei luoghi a rischio;
•
insufficienza delle vie di fuga protette;
•
mancanza di un piano di emergenza interno;
•
carenza nei sistemi di protezione attiva
e passiva;
aree di deposito di materiali pericolosi.
Rimedi
Durante la scossa è doveroso mantenere la calma, non uscire dalle stanze, non usare l’ascensore, cercare riparo sotto architravi,
muri maestri o tavoli possibilmente lontani da
finestre, vetrate, scaffali, armadi, lampadari e
scale. Se si è nel corridoio o nel vano scale,
entrare nella classe più vicina.
Nei laboratori, se possibile, sarebbe buona cosa spegnere tutti i macchinari e gli impianti tramite gli interruttori generali di sicurezza. Finite le scosse (possono essere anche
più d’una, è meglio aspettare qualche minuto piuttosto che rimanere colpiti dalle macerie che cadono per una scossa di assestamento) chiudere acqua, luce e gas e abbandonare
l’edificio seguendo le direttive di evacuazione. Aiutare i feriti, i disabili e i più piccoli, e
lasciare libere le vie di accesso per i mezzi di
soccorso.
Attenzione a elettricità, fumo, fughe di
gas, crolli.
Rimedi
In caso d’incendio, di qualsiasi natura fosse, il momento decisivo è quello
dell’allarme che deve essere tempestivo e
pervenire a tutti nel minor tempo possibile,
così che si possano attivare i soccorsi esterni
e le procedure di evacuazione.
La cosa più importante è la sicurezza delle persone che al momento occupano
l’edificio e l’attivazione dei soccorsi.
2.2. Incendio
•
mantenere la calma;
•
lasciare il più presto possibile il locale,
chiudendo bene la porta;
•
se l’incendio è fuori dal locale in cui ci
si trova e il fumo rende impraticabili le
vie di uscita, chiudere bene la porta e
cercare di sigillare le fessure con panni
possibilmente bagnati;
•
se si resta bloccati bagnarsi completamente gli abiti;
•
se il fumo rende l’aria irrespirabile, mettere un fazzoletto davanti alla bocca, meglio se bagnato e sdraiarsi sul pavimento
(il fumo tende a salire verso l’alto);
•
cercare rifugio il più lontano possibile
dall’incendio e in un locale accessibile
ai soccorritori, manifestando la propria
presenza.
5
•
Mantenere la calma e procedere all’evacuazione dopo l’ordine così
come previsto secondo il piano di evacuazione.
•
Se l’ordigno si trova all’interno
dell’edificio, nei pressi di una uscita,
lo sgombero dovrà avvenire attraverso
uscite secondarie. Se l’uscita interessata dall’ordigno è l’unica esistente si dovrà richiedere l’intervento dei Vigili del
Fuoco per uno sgombero alternativo;ovvero, a giudizio dell’artificiere, le persone presenti nello stabile potranno essere
evacuate ai piani superiori della medesima struttura, dove certamente possono
considerarsi più al sicuro.
N.B. In caso di ordigno tutte le porte e le
finestre devono essere lasciate aperte.
2.4. Incendio chimico
2.3. Ordigno
•
Informare tempestivamente gli Organi
di Polizia o il Comando Carabinieri più
vicino.
•
Effettuare una ricognizione visiva del luogo, tesa all’individuazione
dell’involucro o autovettura sospetta.
•
Individuato l’ordigno o presunto tale,
delimitare la zona facendo allontanare eventuali curiosi (la distanza di sicurezza potrà essere considerata di 100
metri).
•
In attesa dell’arrivo delle forze
dell’ordine e del personale artificiere
non intraprendere nessuna iniziativa di
approccio con l’ordigno o involucro sospetto; poiché tale iniziativa potrebbe rivelarsi fatale per chi la pone in essere.
Rischi
La presenza, soprattutto nei laboratori,
di reagenti, combustibili, gas ed elettricità determina un doppio rischio: quello connesso
alla natura stessa di questi componenti e quello derivante dal loro uso che può determinare scoppi ed incendi. Senza eroismi inutili o
azzardati, è sempre meglio lasciar fare a chi
è competente, portando al sicuro gli studenti e se stessi piuttosto che tentare di salvare
un laboratorio per poi trovarsi bloccati dalle
fiamme.
In caso di problemi con l’impianto elettrico o con cavi in tensione, la prima attenzione dovrà essere rivolta all’interruzione del
circuito tramite gli interruttori generali. Nel
caso ciò non fosse possibile sarà necessario
spostare i feriti dalla fonte elettrica con alcune necessarie attenzione: non toccare direttamente il corpo, ma cercare di spostarlo con
assi di legno o attrezzi fatti in materiale iso-
Capitolo 2. Tipologia di rischi esistenti e tipologia di difesa
6
lante; altrimenti assicurarsi del proprio isolamento tramite stivali, guanti, stracci o coperte afferrando il ferito dai vestiti e dando uno
strattone deciso. Tutto ciò per evitare che la
corrente elettrica abbia effetto anche sul soccorritore che subirebbe le stesse conseguenze
di colui che cerca di aiutare.
Se dovesse svilupparsi un focolaio è
bene usare solo estintori a CO2 o polvere dirigendo il getto alla base della fiamma e mai
idranti o tessuti umidi.
2.5. Nube tossica e fuga di gas
Rischi
•
Presenza di industrie a rischio nel Comune ove è ubicato l’edificio.
•
Impianti gas, se non a norma di legge
(626) o carenti della manutenzione ordinaria possono essere dei potenziali pericoli.
Rimedi
•
•
•
•
Prima di usare qualsiasi apparecchiatura elettrica controllare che non vi siano
cavi, spine, prese di corrente, interruttori
senza protezione.
Non sovraccaricare una linea elettrica, con collegamenti di fortuna (VIETATI).
Non toccare mai le apparacchiatura elettriche (ANCHE GLI INTERUTTORI)
con le mani bagnate o se il pavimento è
bagnato.
Se durante il lavoro viene a mancare l’energia elettrica, disinserire subito
l’interruttore della macchina.
•
Non usare acqua per un incendio su linee o apparacchiatura elettriche.
•
Interrompere la corrente elettrica prima
di soccorrere una persona folgorata,spostarla dalla sorgente elettrica con oggetti di legno. Chiamare immediatamente
l’ambulanza (118).
•
Non lasciare MAI portalampade privi
della lampadina.
•
Controllare sistematicamente che non vi
siano cavi con le guaine di isolamento
danneggiate.
Rimedi
•
Evitare di precipitarsi disordinatamente all’esterno dell’edificio e di utilizzare
automezzi.
•
Sospendere le attività e sollecitare la
scolaresca a portarsi nei locali interni
non sotterranei.
•
Disattivare ove presente il sistema
di condizionamento e ventilazione
dell’aria.
•
Prepararsi all’evacuazione, proteggendosi le vie respiratorie.
2.6. Alluvioni o allagamenti
Rischi
Piogge prolungate o di forte intensità,
raccolte in mille rivoli sul terreno, provocano
l’innalzamento dei livelli di fiumi e torrenti.
La massa di acqua che si riversa a valle spazza via con sé tutto ciò che trova nell’alveo
: tronchi, detriti, fango vengono trascinati e
vanno spesso ad ammassarsi nei punti più
stretti o contro ostacoli, finendo per costituire
un tappo al defluire delle acque. Le alluvioni
2.6. Alluvioni o allagamenti
si verificano quando le acque di un torrente od
un fiume in piena non stanno più nell’alveo,
sfondano i parapetti e inondano zone normalmente asciutte. Lo spaccamento di tubature o
il deterioramento delle condotte dell’acqua, o
la dimenticanza di un rubinetto aperto possono provocare allagamenti più modesti.
7
principi di incendio, da persone adulte; prima dell’uso, se possibile, leggere le istruzioni. Per nessun motivo gli
idranti dovranno essere utilizzati da persone non specificamente addestrate allo
scopo.
•
Rimedi
Mantenere la calma. Se siamo all’aperto
cerchiamo di raggiungere luoghi elevati. Se
siamo all’interno di un edificio:
Non utilizzare acqua per spegnere incendi su apparecchiature elettriche.
Nelle fasi di emergenza è vietato:
•
correre nei corridoi, scale, laboratori,
ecc.;
•
rifugiarsi ai piani superiori o sul tetto;
•
staccare l’interruttore generale della
corrente elettrica in tutti i locali minacciati dall’acqua, ma non ancora allagati;
•
gridare e spingere;
•
sporgersi dalle finestre;
•
attardarsi a raccogliere effetti personali;
•
non entrare mai in un locale già inondato dove l’elettricità sia ancora inserita;
•
rientrare nei locali;
•
non mettere in funzione dopo
l’alluvione apparecchi elettrici bagnati;
•
fermarsi nei punti di transito;
•
fare uso degli ascensori (devono essere
bloccati al piano terra);
•
fare uso del telefono;
•
togliere o superare le barriere che bloccano il passaggio in aree pericolose;
•
camminare controcorrente.
•
mettere al sicuro sostanze inquinanti
come medicinali o pesticidi.
2.7. Raccomandazioni finali
•
L’evacuazione non deve mai essere
automatica.
•
Aiutare chi si trova in difficoltà ma non
effettuare interventi su persone gravemente infortunate o in stato di incoscienza se non si ha specifica esperienza; attendere, se possibile, l’arrivo dei soccorsi.
•
•
2.8. Studio delle risorse e dei
rischi interni all’edificio
Insegnanti, allievi e personale non docente devono essere a conoscenza delle caratteristiche dell’edificio:
Non sostare lungo le vie di emergenza e
tanto meno davanti alle uscite di emergenza, non tornare indietro per raccogliere effetti personali.
•
vie di uscita
•
scale
•
corridoi
Gli estintori potranno essere usati, sui
•
porte
Capitolo 2. Tipologia di rischi esistenti e tipologia di difesa
8
e delle misure di prevenzione interne ed
esterne a disposizione:
Risorse interne
•
estintori
•
segnalatori di incendio
•
rilevatori di fumo
•
coperte antincendio
•
idranti
•
uscite e scale di sicurezza
•
medicinali, cassetta di pronto soccorso
•
impianti di allarme
•
presenza di particolari precauzioni per
maggior pericolosità
Risorse esterne
•
Vigili del Fuoco (115)
•
Carabinieri (112)
•
Soccorso Sanitario (118)
•
Corpi Volontari di zona
•
Polizia di Stato (113)
cile da raggiungere. Detta uscita di sicurezza dovrà anch’essa essere evidenziata con il
medesimo colore (bollo colorato) delle strisce
dette in precedenza. Risulta quindi evidente
che disponendo di più uscite di sicurezza, le
colorazioni dei percorsi che portano alle uscite stesse dovranno essere necessariamente di
colori diversi. Anche i laboratori, gli uffici di
segreteria, i servizi igienici, dovranno a loro
volta, avere dei bolli. Gli alunni, il Personale
Docente, il Personale Non Docente, e tutte le
persone all’interno dell’edificio dovranno in
caso di evacuazione, seguire le frecce colorate, freccia corrispondente al colore della propria aula, del laboratorio, dei servizi igienici
e raggiungere le scale di emergenza o l’uscita
contraddistinta dallo stesso colore. Tutto ciò
per permettere una razionale e ordinata evacuazione in quanto, ad ogni uscita di sicurezza, confluiranno solo le scolaresche assegnate.
Su ogni piano sono inoltre disposte delle
planimetrie generali dell’edificio, attaccate ai
muri, con l’indicazione degli estintori e degli
idranti, o comunque di materiali di pronto intervento distribuiti nell’edificio (vedi allegato n°3).
All’ESTERNO dovranno essere individuati dei punti strategici ritenuti più sicuri ed
idonei per il raggruppamento delle persone
evacuate dall’edificio.
I rischi
Segnaletica
L’edificio scolastico, progettato e perfezionato rispettando le disposizioni vigenti in materia di sicurezza, deve essere dotato della SEGNALETICA, per permettere un’evacuazione veloce e ordinata. Sulle pareti dei corridoi o sul pavimento devono essere disposte delle frecce colorate (le
cui misure standard, come prevede il Comune, sono indicate nell’allegato n°1 e 2) con
l’indicazione dell’uscita di sicurezza più fa-
Possono considerarsi punti critici le
seguenti zone:
•
centrali termiche
•
gruppi elettrogeni
•
deposito imfiammabile e combustubili
•
deposito bombole (gas compressi)
•
scantinati non arieggiati.
2.8. Studio delle risorse e dei rischi interni all’edificio
Suggerimenti
•
segnalate tempestivamente il cattivo stato di apparecchiature elettriche o prese
di corrente.
•
Non posteggiare le moto, le auto, o le
biciclette davanti ai cancelli, sui pozzetti
di intercettazione dell’acqua o presso gli
idranti per i Vigili del Fuoco.
•
Controllare le attrezzature e gli impianti
di sicurezza periodicamente in modo da
garantirne l’efficienza.
•
Non conservare sostanze infiammabili
in locali adibiti a deposito di materiali
solidi combustibili.
•
Tenere le chiavi di apertura dei cancelli
o dei vani di uscita in apposite bacheche
in modo che siano sempre reperibili dal
personale addetto in caso d’emergenza.
9
Capitolo 3. Procedure di evacuazione
econdo le indicazioni fin qui date,
riteniamo sia possibile stilare un piano
di evacuazione che preveda la suddivisione
degli incarichi come sotto indicato.
S
3.2. Personale di Segreteria
Sono presenti in scuola diverse categorie di persone:
•
allertano e danno il via al Personale Ausiliario incaricato a diffondere il segnale d’allarme;
•
comunicano alle autorità competenti la
situazione in cui si trova la scuola, Vigili del Fuoca, Polizia, Pronto Soccarso
(vedi moduli allegati n° 4 e 5);
•
si mettono a disposizione prima di iniziare ad evacuare l’edificio;
•
chi è incaricato una volta raggiunto il
posto di raccolta si mette in condizione
di poter ottenere i moduli compilati da
ciascuna delle classi e li consegna al preside.
•
Preside
•
Personale di Segreteria
•
Personale Ausiliario
•
Personale Docente
•
Alunni.
Come più prossimi collaboratori del
preside, saputo della decisione di evacuare:
Ciascuno di queste interverrà in modo
diverso in caso di emergenza. E’ importante
sapere cosa ciascuno di voi dovrà fare una
volta dato il segnale di emergenza.
3.1. Compiti del Preside
•
•
3.3. Personale Ausiliario
Venuto a conoscenza dell’esistenza di
un rischio presente nella scuola o sua
prossimità sta al Preside,avvalendosi dei
suoi collaboratori,stabilire quali siano le
contromisure da adottare in base al tipo
di emergenza che si prospetta.
Sono poi loro i veri artefici della possibilità di abbandonare l’edificio. A seconda
delle caratteristiche strutturali della scuola si
dovranno dividere i compiti ricordando che
questi devono essere tutti assolti e che possono essere diversi da piano a piano:
Valutato il pericolo decide: inizio emergenza
•
chi è incaricato da il segnale di allarme:
•
[…] (seguono procedure specifiche)
•
Suono prolungato
•
Avuti
i
rapporti
successivi
all’evacuazione e vista e soppesata la
reale situazione decide: fine emergenza
•
A voce se manca la luce (fughe
di gas)
•
10
Chi è incaricato controlla che le vie
di fuga siano libere e sia possibile
3.3. Personale Ausiliario
l’evacuazione, altresì cerca di agevolarla dirottando le persone verso nuove
vie. Cerca di mantenere libera la stessa
e vede che non si fermino le persone in
uscita.
•
•
•
Chi è incaricato apre la porta e segue le
operazioni di abbandono dell’edificio
restando a disposizione ( abbandona
l’edificio quando chi doveva controllare la completa evacuazione lo ha raggiunto).
Chi è incaricato controlla che le aule e i
bagni ed i laboratori siano vuoti e dopo
si appresta ad abbandonare la scuola avvisando chi è alla porta che il suo piano
è completamente evacuato.
É importante che l’incaricato del piano
aspetti che tutti gli alunni e il Personale
Docente abbia evacuato prima di abbandonare l’edificio.
3.4. Compiti del personale
docente
É compito del docente guidare la classe con cui si trova al momento del segnale
d’allarme fuori dalla scuola e quindi al punto
di raccolta indicato.
É compito del docente stabilire quale sia il modo migliore per uscire nel caso
in cui la via di fuga prevista sia impraticabile ovvero se per cause varie sia impossibile abbandonare l’aula. Nel qual caso risulta determinante far notare la propria
presenza all’interno dell’edificio e provare a difendersi come previsto nella sezione Tipologie di rischi e tipologie di difesa.
11
•
segnato il numero di alunni assenti (il
modulo n°6 deve avere allegato fotocopia dell’elenco di classe),
•
si mette alla porta e attende che gli alunni si dispongano in fila indiana come
previsto,
•
controlla che l’aula venga lasciata come
prevede il piano di evacuazione in base
all’emergenza in atto,
•
abbandona l’aula invitando alla calma e
a non correre,
•
avvisa
il
personale
ausiliario
dell’eventuale presenza di alunni in difficoltà o con problemi di deambulazione,
•
raggiunto il posto di raccolta compila
il modulo di evacuazione riportando gli
alunni presenti e lo consegna all’alunno
apri-fila che lo porta al personale incaricato della raccolta.
3.5. Alunni presenti in aula con
il docente
•
Sentito il segnale di allarme e venuti a
conoscenza del tipo di emergenza in atto
si preparano ad eseguire le istruzioni
loro assegnate.
•
L’alunno apri-fila (quello più prossimo
alla porta d’uscita) si dispone davanti
alla porta pronto ad uscire.
•
L’alunno chiudi-fila (quello più lontano
dalla porta) si occupa di:
•
aprire se necessario le finestre
prima di abbandonare il locale;
•
attende che i compagni siano
in fila e quindi si dispone anche
lui.
Al momento di lasciare l’aula il docente:
•
preso il registro di classe, il modulo allegato n°6, e penna,
Capitolo 3. Procedure di evacuazione
12
•
Tutti senza prendere alcun oggetto personale mantenendo la calma si dispongono in fila indiana.
•
Avuto dal docente l’ordine di abbandonare l’aula lo seguono e si lasciano guidare tenendosi in fila, dandosi la mano.
•
L’evacuazione avviene sempre in silenzio, senza correre, e senza attardarsi per
alcun motivo.
•
Se possibile si collabora con chi possa
avere problemi di deambulazione.
3.6. Alunni isolati o
in movimento all’interno
dell’edificio
Sentito il segnale d’allarme:
•
si uniscono alla prima classe che incontrano e si lasciano guidare fuori dal docente rispettivo;
•
se isolati completamente mantengono
la calma, e seguono il primo percorso
indicato che trovano;
•
si uniscono al personale ausiliario del
piano e con questo lasciano l’edificio;
•
giunti al posto di raccolta previsto si curano di tornare con la propria classe e
di rendere noto il proprio arrivo al docente.
Capitolo 4. Allegati
1.
Facsimile freccia direzionale
2.
Facsimile bollo colorato di indicazione
3.
Facsimile planimetria
4.
Facsimile richiesta soccorso
5.
Facsimile scheda riassuntiva edificio
6.
Facsimile modulo di evacuazione
13
14
Figura 4.1. Allegato 1 - Strisce colorate sui muri e frecce direzionali sulle strisce
Figura 4.2. Allegato 2 - Bolli colorati di individuazione delle classi
Figura 4.3. Allegato 3 - Facsimile di planimetria
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RICHIESTA DI SOCCORSO
Emergenza
Chi chiamare
Telefono
Incendio, crollo
Vigili del fuoco
115
Carabinieri
112
Polizia di Stato
113
Carabinieri
112
Polizia
113
Emergenza sanitaria
118
Ordigni esplosivi
In ogni caso
E dare le seguenti informazioni:
Sono … (nome e qualifica di chi telefona)
Telefono dalla scuola … di via … a … (località)
Nella scuola si è verificato … (tipo di emergenza)
Sono coinvolte … (numero di alunni, persone in pericolo, feriti, ecc.)
Figura 4.4. Allegato 4 - Facsimile di richiesta di soccorso
Modulo di evacuazione
Classe
N. alunni
N. alunni assenti
N. alunni evacuati
Nome alunni feriti
Nome alunni dispersi
Data e ora
Firma insegnante
Figura 4.5. Allegato 6 - Facsimile di modulo di evacuazione
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Caratteristiche dell’edificio
Aule
Segreteria
Riunioni
Laboratori
Depositi
Palestre
Persone presenti nell’edificio
Alunni
Docenti
Non docenti
Totale
Risorse interne all’edificio
Estintori
Manichette
Seconda
evacuazione
Prima
evacuazione
Uscite di sic.
Data
Tempo
Figura 4.6. Allegato 5 - Facsimile di scheda riassuntiva di edificio
Totale
4° piano
3° piano
2° piano
1° piano
Piano terra
Interrato
Scheda riassuntiva di edificio
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