ASMA BRONCHIALE Mario Caputi Ordinario di Malattie Respiratorie Dipartimento di Scienze Cardiotoraciche e Respiratorie: Sezione di Malattie, Fisiopatologia e Riabilitazione Respiratoria lobal G IN itiative for A sthma Programma sviluppato da un Gruppo di Lavoro con l’Istituto Statunitense per le Malattie Polmonari, Cardiache e del Sangue (NHLBI), l’Istituto di Sanità Nazionale (NHI) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tutto il materiale è disponibile sul sito web del GINA www.ginasthma.com Obiettivi del Programma Aumentare la consapevolezza che l’asma costituisce un problema di salute pubblica globale Presentare raccomandazioni essenziali per la diagnosi ed il trattamento dell’asma Delineare strategie per adattare le raccomandazioni ad ogni necessità, servizio e risorse sanitari Identificare i settori di particolare importanza per la comunità mondiale verso cui indirizzare la ricerca futura GINA: Global Strategy fo Asthma Managent and prevention. NIH/NHLBI, 2002 Rapporto del Gruppo di Lavoro del GINA Categoria di evidenza Fonti di evidenza A Studi clinici randomizzati Grande numero di dati B Studi clinici randomizzati Piccolo numero di dati C Studi non randomizzati Studi osservazionali D Giudizio di un gruppo di esperti ASMA BRONCHIALE 1. Definizione 2. Epidemiologia 3. Fattori di rischio 4. Etiopatogenesi 5. Anatomia Patologica 6. Fisiopatologia 7. Clinica 8. Diagnosi 9. Classificazione 10. Terapia Definizione di Asma L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree in cui hanno un ruolo molte cellule ed elementi cellulari L’infiammazione cronica determina un aumento associato dell’iperresponsività bronchiale, che porta ad episodi ricorrenti di respiro sibilante, dispnea, costrizione del torace e tosse, specialmente di notte o nelle prime ore del mattino Questi episodi sono solitamente associati a broncoostruzione generalizzata ma variabile, spesso reversibile spontaneamente o in seguito al trattamento GINA: Global Strategy fo Asthma Managent and prevention. NIH/NHLBI, 2002 Meccanismi alla base della definizione di Asma Fattori di rischio (per lo sviluppo di asma) INFIAMMAZIONE Iperreattività Broncostruzione delle vie aeree Fattori di rischio (per le riacutizzazioni) Sintomi GINA: Global Strategy fo Asthma Managent and prevention. NIH/NHLBI, 2002 ASMA BRONCHIALE 1. Definizione 2. Epidemiologia 3. Fattori di rischio 4. Etiopatogenesi 5. Anatomia Patologica 6. Fisiopatologia 7. Clinica 8. Diagnosi 9. Classificazione 10. Terapia ASMA BRONCHIALE 2. EPIDEMIOLOGIA Incidenza enormemente aumentata negli ultimi 20-30 anni Infanzia 5->15% 8% (Italia) Età adulta 5->6% 4% (Italia) 300.000.000 di asmatici nel mondo GINA: Global Strategy fo Asthma Managent and prevention. NIH/NHLBI, 2002 ASMA BRONCHIALE 2. EPIDEMIOLOGIA Più diffusa nei paesi industrializzati Infanzia: infezioni batteriche e virali Th2->Th1: < incidenza asma Età adulta: infezioni virali: > incidenza asma. Inquinamento: > incidenza asma Tassi di mortalità che non tendono a diminuire nonostante l’efficacia terapeutica del trattamento 1-2/100.000 ab. GINA: Global Strategy fo Asthma Managent and prevention. NIH/NHLBI, 2002 Epidemiologia ed impatto socio-economico dell’asma L’asma è una delle patologie più diffuse al mondo La prevalenza dell’asma è in aumento in molti paesi, soprattutto nei bambini L’asma è una delle cause principali di assenza dal lavoro o da scuola Un aumento generale della gravità dell’asma porta all’aumento del numero di pazienti a rischio di vita Epidemiologia e impatto socio-economico dell’asma Considerevole spesa sanitaria Nei paesi industrializzati si prevede una spesa per l’asma pari all’1-2% della spesa sanitaria totale. Nei Paesi in via di sviluppo è probabile che la domanda in questo settore aumenti L’asma mal controllata è costosa: gli investimenti nei farmaci preventivi potrebbero portare, in futuro, a minori costi per gli interventi d’emergenza ASMA BRONCHIALE 2. EPIDEMIOLOGIA Worldwide Variation in Prevalence of Asthma Symptoms International Study of Asthma and Allergies in Children (ISAAC) Lancet 1998;351:1225 Aumento della prevalenza di asma in bambini/adolescenti {1966 1989 Svezia {1979 1991 Giappone {1982 1992 Scozia {1982 1992 UK {1989 1994 USA {1982 1992 Nuova Zelanda 1975 {1989 Australia {1982 1992 Finlandia (Haahtela et al) (Aberg et al) (Nakagomi et al) (Rona et al) (Omran et al) (NHIS) (Shaw et al) (Peat et al) 0 5 10 15 20 Prevalenza (%) 25 30 35 Andamento della prevalenza di asma per età, U.S. 1985-1996 80 Tasso/1,000 Persone Età (anni) 70 <18 18-44 60 45-64 50 65+ Totale (Tutte le età) 40 30 20 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 Anno 95 96 Tassi di Ospedalizzazione per Asma per Età, U.S., 1974 - 1997 Tasso/100,000 Persone 40 35 <15 15-44 45-64 65+ 30 25 20 15 10 5 0 74 76 78 80 82 84 86 Anno 88 90 92 94 96 Tassi di mortalità per asma per razza, sesso, U.S., 1980-1998 Tasso/100,000 Persone 5 Donne di razza nera 4 Uomini di razza nera 3 Donne caucasiche 2 Uomini caucasici 1 0 1980 1985 1990 Anno 1995 2000 TREND DEI DECESSI PER ASMA IN ITALIA: MASCHI 1989 – 1999 ISTAT 2500 2500 881 616 0 1171 1989 1991 1993 1995 1997 0 584 1989 1999 Femmine 1991 1993 1995 1997 1999 Maschi GINA - Linee-Guida Italiane – Aggiornamento 2003 ASMA BRONCHIALE 1. Definizione 2. Epidemiologia 3. Fattori di rischio 4. Etiopatogenesi 5. Anatomia Patologica 6. Fisiopatologia 7. Clinica 8. Diagnosi 9. Classificazione 10. Terapia Fattori di Rischio per Asma Fattori individuali: predispongono l’individuo all’asma o lo proteggono da essa Fattori ambientali: influenzano probabilità di sviluppare asma soggetti predisposti, scatenano riacutizzazioni e/o causano persistenza dei sintomi la in le la ASMA BRONCHIALE 3. FATTORI DI RISCHIO Allergeni Inquinanti atmosferici Infezioni delle vie respiratorie Esercizio ed iperventilazione Cambiamenti metereologici Anidride solforosa Cibo, additivi, farmaci Stress Ciclo mestruale mod da GINA: Global Strategy fo Asthma Managent and prevention. NIH/NHLBI, 2002 Fattori di rischio che portano all’insorgenza di asma Fattori individuali Fattori ambientali Predisposizione genetica Atopia Iperresponsività delle vie aeree Sesso Razza/etnia Allergeni degli ambienti interni Allergeni degli ambienti esterni Sensibilizzanti professionali Fumo di tabacco Inquinamento atmosferico Infezioni delle vie respiratorie Infezioni parassitarie Fattori socio-economici Dimensioni del nucleo familiare Abitudini alimentari e farmaci Obesità ASMA BRONCHIALE 1. Definizione 2. Epidemiologia 3. Fattori di rischio 4. Etiopatogenesi 5. Anatomia Patologica 6. Fisiopatologia 7. Clinica 8. Diagnosi 9. Classificazione 10. Terapia ASMA BRONCHIALE 4. ETIOPATOGENESI • Infiammazione cronica delle vie aeree • Broncoostruzione reversibile • Iperreattività bronchiale ASMA BRONCHIALE 4. ETIOPATOGENESI La flogosi cronica è caratterizzata dalla presenza di linfociti, mastociti e eosinofili, ed è sempre presente anche durante i periodi di remissione sintomatologica. Sintomi Il concetto di infiammazione minima persistente Soglia dei sintomi Infiammazione stimulo ASMA BRONCHIALE 4. ETIOPATOGENESI • • • • L’ostruzione bronchiale, reversibile, è determinata da: contrazione muscolare edema della mucosa ipersecrezione mucosa processi di rimodellamento della parete bronchiale ASMA BRONCHIALE 4. ETIOPATOGENESI • L’iperreattività bronchiale consiste in un’eccessiva contrazione delle vie aeree a stimoli aspecifici di varia natura. Può derivare da: prevalenza di alcune isoforme della miosina alterazione dei canali ionici della membrana cellulare meccanismi nervosi meccanismi infiammatori ASMA BRONCHIALE 4. ETIOPATOGENESI Interazione tra fattori genetici e ambientali Fattori genetici: Atopia Iperreattività bronchiale Fattori ambientali: Allergeni Inquinamento Virus Batteri Fumo ASMA BRONCHIALE Atopia: predisposizione ad abnorme produzione di IgE Allergen Allergen Dendritic cell Th0 cell Mast cell IL-4, IL-13 IgE production IL-4 Th2 cell Hist, LT, Pg, Tryp, Chemokines B cell IL-5 Epithelial cell Fibroblast Smooth muscle cell Eosinophil Acute Bronchoconstriction Cytokines, Chemokines, Growth factors Proinflammatory mediators Chronic Asthma ASMA BRONCHIALE 4. ETIOPATOGENESI: Tipi di Asma Asma allergico (estrinseco) Asma non allergico (intrinseco) Asma professionale Asma da sforzo Asma da aspirina ASMA BRONCHIALE 4. ETIOPATOGENESI: Asma Allergico Allergen binding IgE B Allergeni inalatori e alimentari in soggetti atopici possono determinare l’attacco asmatico Mast cell Histamine Leucotrieni Prostaglandine Contrazione del muscolo liscio ASMA BRONCHIALE 4. ETIOPATOGENESI: Asma Professionale Composto Categoria a rischio Diisocianati Verniciatori, conciatori, chimici Acari delle derrate Fornai, pasticceri Formaldeide, gluteraldeide Infermieri, chimici Polveri di legno Falegnami Metalli (cromo, nichel) Saldatori, galvanisti Anidridi Plasticisti Penicilline Industria farmaceutica Persolfati, coloranti Parrucchieri, estetisti Derivati epidermici di animali non domestici Veterinari, allevatori, stabularisti ASMA BRONCHIALE 4. ETIOPATOGENESI • Asma Intrinseco – Quadri asmatici a patogenesi ignota • Asma da esercizio fisico – E’ caratterizzata da un decremento del esercizio fisico FEV1 dopo – Insorge nel 40-80% degli asmatici non trattati – E’ attribuita alla perdita di vapore acqueo con l’espirazione di grandi volumi d’aria e quindi ad un aumento dell’osmolarità nelle vie aeree con conseguente rilascio di mediatori dai mastociti Norzila M et al Respirology 2001 ASMA BRONCHIALE 4. ETIOPATOGENESI Asma da Aspirina – E’ attribuita all’inibizione della cicloossigenasi con diminuita sintesi di prostaglandine ed aumentata sintesi di leucotrieni provenienti dall’attivazione della lipoossigenasi. – I leucotrieni prodotti sono quindi in grado di stimolare i recettori bronchiali (CysLTR), causando broncocostrizione. – Può accompagnarsi a poliposi nasale e ad ipersensibilità ai coloranti tetrazinici. ASMA BRONCHIALE 1. Definizione 2. Epidemiologia 3. Fattori di rischio 4. Etiopatogenesi 5. Anatomia Patologica 6. Fisiopatologia 7. Clinica 8. Diagnosi 9. Classificazione 10. Terapia ASMA BRONCHIALE 5. Anatomia Patologica: Esame Istologico ASMA BRONCHIALE 5. Anatomia Patologica: Esame Istologico ASMA BRONCHIALE 5. Anatomia Patologica: Esame Istologico ASMA BRONCHIALE 1. Definizione 2. Epidemiologia 3. Fattori di rischio 4. Etiopatogenesi 5. Anatomia Patologica 6. Fisiopatologia 7. Clinica 8. Diagnosi 9. Classificazione 10. Terapia ASMA BRONCHIALE 6. Fisiopatologia Nella valutazione degli aspetti fisiopatologici importanza centrale hanno le relazioni tra biologia e funzione polmonare • asma acuto (modelli sperimentali): • discreta relazione tra marcatori di fase acuta (eosinofili) e funzione polmonare • asma cronico: • scarsa relazione tra indici di infiammazione e indici clinico-funzionali (sintomi, FEV1, iperreattività) • contributo del “rimodellamento” • contributo della “disfunzione muscolare” • infiammazione non rappresentata da un unico indice (ad es. eosinofilia) ASMA BRONCHIALE 6. Fisiopatologia Infiammazione bronchiale Disfunzione muscolo liscio Broncocostrizione Iperreattività Iperplasia Liberazione di mediatori infiammatori Infiltrazione/attivazione di cellule infiammatorie Edema della mucosa Proliferazione cellulare Danno epiteliale Ispessimento della membrana basale Sintomi \ esacerbazioni ASMA BRONCHIALE 6. Fisiopatologia: diagnosi strumentale Altre cause ostruzione bronchiale NEG. Spirometria Ostruzione bronchiale Normale Test di Broncodilatazione POS. Test alla Metacolina NEGATIVO Valore Predittivo Negativo 100% POSITIVO (ASMA) Valore Predittivo Positivo 60-80% ASMA BRONCHIALE 1. Definizione 2. Epidemiologia 3. Fattori di rischio 4. Etiopatogenesi 5. Anatomia Patologica 6. Fisiopatologia 7. Clinica 8. Diagnosi 9. Classificazione 10. Terapia E’ Asma? Episodi ricorrenti di respiro sibilante Tosse notturna Tosse o respiro sibilante in seguito a sforzo Tosse,respiro sibilante o senso di costrizione toracica dopo esposizione ad allergeni o inquinanti aerei Le malattie da raffreddamento “vanno al petto” o richiedono più di 10 giorni per la guarigione ASMA BRONCHIALE 7. CLINICA: Segni Clinici • Assenza di reperti obbiettivabili • Presenza di uno o più segni clinici – Torace in inspirazione forzata – FVT: ridotto – Iperfonesi diffusa – MV: riduzione fino all’assenza – Fischi, sibili, gemiti – Ronchi ASMA BRONCHIALE 1. Definizione 2. Epidemiologia 3. Fattori di rischio 4. Etiopatogenesi 5. Anatomia Patologica 6. Fisiopatologia 7. Clinica 8. Diagnosi 9. Classificazione 10. Terapia Diagnosi di asma Anamnesi ed insieme dei sintomi Esame obiettivo Prove di funzionalità respiratoria Prove allergometriche per identificare i fattori di rischio ASMA BRONCHIALE 8. DIAGNOSI: Prove di Funzionalità resp. Diagnosi funzionale di asma bronchiale Altre cause ostruzione bronchiale NEG. Spirometria Ostruzione bronchiale Normale Test alla Metacolina NEGATIVO Test di Broncodilatazione POS. POSITIVO (ASMA) ASMA BRONCHIALE 8. DIAGNOSI: Prove di Funzionalità resp. Normale Ostruzione Il quadro ostruttivo è caratterizzato da: • riduzione dei flussi espiratori principalmente del FEV1, con FVC normale o lievemente diminuito • riduzione dell’indice di Tiffenau (FEV1/FVC ~ 70% FVC) ASMA BRONCHIALE 8. DIAGNOSI: Test di Broncodilatazione • Spirometria con quadro ostruttivo • Somministrazione di 200 Salbutamolo per via aerosolica. • La broncodilatazione è significativa quando l’aumento del FEV1 è > del 12% rispetto al valore basale o di almeno 200 ml., rispetto ai valori basali, dopo circa 20 min. dalla somministrazione del beta-agonista. ASMA BRONCHIALE 8. DIAGNOSI: Test di Provocazione Bronchiale aspecifico • Valuta la presenza e il grado di iperreattività bronchiale • Solitamente viene effettuato con la metacolina (MCch) somministrata per aerosol in dosi crescenti (20-30 mcg -> 1600 mcg = normoreattività) Il test è significativo se si ha una caduta del FEV1 del 20% rispetto al basale Test di stimolazione aspecifica con metacolina ASMA BRONCHIALE 8. DIAGNOSI: Test cutanei – Skin Prick Test • Consistono nell’applicazione di una goccia di estratto allergenico su pelle integra (in genere sull’avambraccio) seguita da una puntura degli strati superficiali della cute con lancetta sterile. • Sono in grado di identificare La sensibilizzazione agli allergeni Il grado di positività della sensibilizzazione Applicazione test cutanei Risultati (10-15’ dopo) ASMA BRONCHIALE 8. DIAGNOSI: sintesi conclusiva Età insorgenza Qualsiasi Sintomi Tosse, respiro sibilante e dispnea spesso episodici (ma anche persistenti) Atopia Frequentemente correlata (ma non sempre) Spirometria e Curva flusso/volume Normale o con segni di ostruzione bronchiale PEF Spesso ridotto e variabile Test di broncodilatazione Positivo se FEV1>12% dopo broncodilatazione Test con Metacolina Notevole iperreattività bronchiale aspecifica Sputo indotto Presenza di eosinofili (neutrofili in asma grave) Trial con steroidi inalatori/orali positivo ASMA BRONCHIALE 8. DIAGNOSI DIFFERENZIALE • • • • • • • BPCO Insufficienza cardiaca congestizia Tosse durante assunzione di farmaci (ACE inibitori) Disfunzione del laringe Ostruzione meccanica delle vie aeree (tumori, compressione) Disfunzione delle corde vocali Reflusso gastroesofageo ASMA BRONCHIALE 8. DIAGNOSI DIFFERENZIALE ASMA • Anamnesi: Asma • Allergeni, sforzo, etc. BPCO • • • Infiammazione bronchiale: Linfociti • T CD4+, Eosinofili • • CD4+/CD8+ • Riduzione flusso aereo: reversibile • • VR: incremento minore e reversibile • DLCO: minore riduzione • • NO test: incremento NO espirato • • Anamnesi: Fumo di tabacco Fumo di sigaretta, altri inquinanti in-out door Infiammazione bronchiale, Linfociti T CD8+, Macrofagi, neutrofili CD4+/CD8+ Riduzione flusso aereo: irreversibile VR: incremento severo e persistente DLCO: riduzione significativa in rapporto al danno anatomofunzionale NO test: non significativo incremento A ASMA BRONCHIALE 1. Definizione 2. Epidemiologia 3. Fattori di rischio 4. Etiopatogenesi 5. Anatomia Patologica 6. Fisiopatologia 7. Clinica 8. Diagnosi 9. Classificazione 10. Terapia Classificazione della gravità CLASSIFICAZIONE DI GRAVITA’ (Caratteristiche cliniche prima del trattamento) Sintomi LIVELLO 4 Grave Persistente LIVELLO 3 Moderata Persistente LIVELLO 2 Lieve Persistente Continui Attività fisica limitata Quotidiani Le riacutizzazioni turbano le normali attività > 1 volta alla settimana, ma < 1 volta al giorno Sintomi notturni 60% del teorico Frequenti Asintomatico e PEF normale in fase intercritica Variabilità > 30% 60 - 80% del teorico > 1 volta alla settimana > 2 volte al mese Variabilità > 30% 80% del teorico Variabilità 20 - 30% < 1 volta alla settimana LIVELLO 1 Intermittente FEV1 o PEF 2 volte al mese 80% del teorico Variabilità < 20% La presenza di una caratteristica di un livello di gravità specifico è sufficiente per la classificazione del paziente in quella categoria. ASMA BRONCHIALE 1. Definizione 2. Epidemiologia 3. Fattori di rischio 4. Etiopatogenesi 5. Anatomia Patologica 6. Fisiopatologia 7. Clinica 8. Diagnosi 9. Classificazione 10. Terapia Programma in sei parti per il trattamento dell’asma 1. Educare il paziente alla collaborazione al trattamento dell’asma 2. Valutare e controllare il più possibile la gravità dell’asma tramite registrazione dei sintomi e misure della funzionalità respiratoria 3. Evitare l’esposizione a fattori scatenanti 4. Elaborare piani di trattamento farmacologico per la gestione cronica nei bambini e negli adulti. 5. Elaborare piani individuali per la gestione delle riacutizzazioni 6. Fornire assistenza di follow-up regolare Programma in sei parti per il trattamento dell’asma Obiettivi del trattamento a lungo termine Raggiungere e mantenere il controllo dei sintomi Prevenire gli episodi asmatici e le riacutizzazioni Mantenere la funzionalità respiratoria il più possibile a livelli normali Mantenere i normali livelli di attività, incluse le attività fisiche Evitare gli effetti collaterali del trattamento farmacologico dell’asma Prevenire lo sviluppo di una limitazione irreversibile al flusso aereo Prevenire la mortalità per asma Programma in sei parti per il trattamento dell’ama Controllo dell’asma Sintomi cronici minimi o, idealmente, assenti Riacutizzazioni minime (poco frequenti) Nessuna visita d’emergenza Uso minimo o, idealmente, nullo di 2-agonisti “al bisogno” Nessuna limitazione alle attività, incluse le attività fisiche Variazione circadiana del PEF inferiore al 20% PEF (quasi) normale Effetti collaterali dei farmaci minimi o assenti Programma in sei parti per il trattamento dell’asma . Il trattamento più efficace consiste nel prevenire l’infiammazione delle vie aeree eliminando i fattori causali L’asma può essere controllata efficacemente nella maggior parte dei pazienti, anche se non può essere guarita I fattori principali che contribuiscono alla mortalità e morbilità per asma sono la sottodiagnosi e il trattamento inadeguato Programma in sei parti per il trattamento dell’asma Ogni asma più grave dell’asma intermittente può essere controllata più efficacemente con un trattamento di riduzione dell’infiammazione delle vie aeree piuttosto che dal solo trattamento della broncoostruzione acuta e dei sintomi Programma in sei parti per il trattamento dell’asma Parte 1: Formare i pazienti allo sviluppo della cooperazione La formazione del paziente comprende la collaborazione tra paziente e operatore sanitario, con frequenti revisioni e rafforzamenti L’obiettivo è l’autogestione guidata – dare al paziente la capacità di controllare la propria asma Gli interventi, compresi i piani d’azione scritti, si sono dimostrati in grado di ridurre la morbilità sia nei bambini che negli adulti Programma in sei parti per il trattamento dell’asma Parte 1: Formare i pazienti allo sviluppo della cooperazione Le linee guida per la gestione dell’asma devono essere disponibili ma adattate e adottate per l’uso locale dai gruppi locali di pianificazione del trattamento Una chiara comunicazione tra operatori sanitari e pazienti asmatici è la chiave per aumentare l’aderenza al trattamento Programma in sei parti per il trattamento dell’asma Parte 1: Formare i pazienti allo sviluppo della cooperazione La formazione deve essere continua È necessario coinvolgere la famiglia Fornire informazioni sull’asma Fornire una formazione per le capacità di autogestione Sottolineare l’importanza della cooperazione tra gli operatori sanitari e la famiglia del paziente Programma in sei parti per il trattamento dell’asma Fattori associati alla mancata aderenza al trattamento dell’asma Uso di Farmaci Paziente/Medico Difficoltà associate all’uso Incomprensione/carenza di informazioni di inalatori Piani terapeutici complicati Paura o presenza di effetti collaterali Costo Fattori culturali Comunicazioni carenti Sottovalutazione del livello di gravità Atteggiamento nei confronti dello stato di malattia Programma in sei parti per il trattamento dell’asma 1. Educare il paziente alla collaborazione al trattamento dell’asma 2. Valutare e controllare il più possibile la gravità dell’asma tramite registrazione dei sintomi e misure della funzionalità respiratoria 3. Evitare l’esposizione a fattori scatenanti 4. Elaborare piani di trattamento farmacologico per la gestione cronica nei bambini e negli adulti. 5. Elaborare piani individuali per la gestione delle riacutizzazioni 6. Fornire assistenza di follow-up regolare Programma in sei parti per il trattamento dell’asma Parte 2: Valutazione e monitoraggio della gravità dell’asma mediante segnalazione dei sintomi e misure della funzionalità respiratoria Segnalazione dei sintomi Spirometria per la valutazione iniziale. Picco di flusso espiratorio per le valutazioni seguenti: Valutazione della gravità Valutazione della risposta al trattamento Monitoraggio domiciliare del PEF Uso di farmaci sintomatici Sintomi notturni Limitazione alle attività Importante per i pazienti con scarsa percezione dei sintomi Riportare in un diario le misurazioni quotidiane Valuta la gravità e predice i peggioramenti Guida l’uso di un sistema a zone per l’autogestione dell’asma Emogasanalisi arteriosa per riacutizzazioni gravi Curve Spirometriche (VEMS) Tipiche Volume VEMS Soggetto Normale Soggetto asmatico (dopo broncodilatatore) Soggetto asmatico (prima del broncodilatatore) 1 2 3 4 Tempo (sec) 5 Nota: Ciascuna curva di VEMS rappresenta il valore più alto tra tre misurazioni consecutive Un indice semplice di variazione del PEF Highest PEF (670) PEF (L/min) 800 700 600 500 Morning PEF Evening PEF Lowest morning PEF (570) 400 300 0 7 14 Days Minimum morning PEF ( % recent best): 570/670 = 85% (From Reddel, H.K. et al. 1995) Programma in sei parti per il trattamento dell’asma 1. Educare il paziente alla collaborazione al trattamento dell’asma 2. Valutare e controllare il più possibile la gravità dell’asma tramite registrazione dei sintomi e misure della funzionalità respiratoria 3. Evitare l’esposizione a fattori scatenanti 4. Elaborare piani di trattamento farmacologico per la gestione cronica nei bambini e negli adulti. 5. Elaborare piani individuali per la gestione delle riacutizzazioni 6. Fornire assistenza di follow-up regolare Programma in sei parti per il trattamento dell’asma Parte 3: Evitare l’esposizione ai fattori di rischio Non sono ancora disponibili metodi per prevenire l’insorgenza di asma, ma la loro elaborazione rimane un obiettivo importante Non appena possibile, dovrebbero essere adottate misure per ridurre l’esposizione ai fattori scatenanti le riacutizzazioni asmatiche (p. es. allergeni, inquinanti, alimenti e farmaci) Programma in sei parti per il trattamento dell’asma Parte 3: Evitare l’esposizione ai fattori di rischio Ridurre l’esposizione agli allergeni degli ambienti interni Evitare il fumo di tabacco Evitare le emissioni degli autoveicoli Identificare gli irritanti presenti sul luogo di lavoro Analizzare il ruolo delle infezioni nello sviluppo dell’asma, specialmente in bambini e lattanti Programma in sei parti per il trattamento dell’asma 1. Educare il paziente alla collaborazione al trattamento dell’asma 2. Valutare e controllare il più possibile la gravità dell’asma tramite registrazione dei sintomi e misure della funzionalità respiratoria 3. Evitare l’esposizione a fattori scatenanti 4. Elaborare piani di trattamento farmacologico per la gestione cronica nei bambini e negli adulti. 5. Elaborare piani individuali per la gestione delle riacutizzazioni 6. Fornire assistenza di follow-up regolare Programma in sei parti per il trattamento dell’asma Parte 4: Stabilire un trattamento farmacologico a lungo termine per l’asma Si raccomanda l’approccio graduale al trattamento farmacologico Lo scopo è raggiungere gli obiettivi del trattamento con il minor uso possibile di farmaci Sebbene in molti paesi si usino metodi di medicina alternativa, la loro efficacia non è stata ancora provata e il loro utilizzo non è quindi raccomandato Parte 4: Trattamento farmacologico a lungo termine per l’asma Approccio graduale al trattamento dell’asma La scelta del trattamento dovrebbe essere guidata da: Gravità dell’asma del paziente Attuale trattamento del paziente Proprietà farmacologiche e disponibilità delle varie forme di trattamento per l’asma Considerazioni di tipo economico Devono essere presi in considerazione le differenze culturali e i diversi sistemi di sanità pubblica ASMA BRONCHIALE 8. Terapia: obbiettivi del trattamento • Controllare l’infiammazione bronchiale farmaci di prima scelta: corticosteroidi inalatori • Controllare i sintomi e la funzione polmonare farmaci di prima scelta: beta2-agonisti a rapida azione per uso occasionale al bisogno beta2-agonisti inalatori a lunga durata d’azione per uso regolare Parte 4: Trattamento farmacologico a lungo termine per l’asma Trattamento Farmacologico Farmaci di fondo: Glucocorticoidi per via inalatoria Glucocorticoidi per via sistemica Cromoni Metilxantine 2-agonisti per via inalatoria a lunga durata d’azione 2-agonisti per via orale a lunga durata d’azione Antileucotrienici ASMA BRONCHIALE 8. Terapia: effetti dei CS inalatori - efficaci su: - controllo dell’asma (sintomi, funzione) - prevenzione delle esacerbazioni - miglioramento dell’iperreattività bronchiale - miglioramento dell’infiammazione bronchiale - prevenzione del deterioramento cronico (“rimodellamento”) effetto sulla storia naturale ? - parzialmente efficaci su: - funzione polmonare - scomparsa della iperreattività bronchiale - “guarigione” dell’asma Parte 4: Trattamento farmacologico a lungo termine per l’asma Trattamento Farmacologico Farmaci sintomatici: 2-agonisti per via inalatoria a rapida insorgenza d’azione Glucocorticoidi per via sistemica Anticolinergici Metilxantine 2-agonisti per via orale a breve durata d’azione Parte 4: Trattamento farmacologico a lungo termine per l’asma Approccio graduale al trattamento dell’asma- Adulti Risultato: controllo dell’asma Risultato: migliori risultati possibili Farmaci di fondo: Farmaci di Farmaci di fondo: fondo: Glucocorticoidi Nessuno per via inalatoria quotidiani Farmaci di fondo: Glucocorticoidi per via inalatoria quotidiani 2-agonisti a lunga durata d’azione quotidiani Glucocorticoidi per via inalatoria quotidiani 2- agonisti a lunga durata d’azione quotidiani più (al bisogno): - Teofillina - Leucotrienici - 2-agonisti per via inalatoria a lunga durata - Glucocorticoidi orali Sintomatici al bisogno: 2-agonisti per via inalatoria a rapida insorgenza LIVELLO 1: LIVELLO 2: LIVELLO 4: LIVELLO 3: Grave Lieve Moderata Intermittente Persistente Persistente Persistente Quando l’asma è sotto controllo, ridurre il trattamento Monitorare Riduzione del trattamento Si possono prendere in considerazione farmaci di fondo e sintomatici alternativi (s.v. testo). Programma in sei parti per il trattamento dell’asma 1. Educare il paziente alla collaborazione al trattamento dell’asma 2. Valutare e controllare il più possibile la gravità dell’asma tramite registrazione dei sintomi e misure della funzionalità respiratoria 3. Evitare l’esposizione a fattori scatenanti 4. Elaborare piani di trattamento farmacologico per la gestione cronica nei bambini e negli adulti. 5. Elaborare piani individuali per la gestione delle riacutizzazioni 6. Fornire assistenza di follow-up regolare HRQL Qualità della vita correlata allo stato di salute è “L’impatto della malattia e della conseguente terapia sulla vita del paziente così come il paziente stesso lo percepisce” Schipper ‘90