N° 3 Anno IV Settembre/Ottobre 2010 Angolo Sgaio, Approfondimenti Angolo Sgaio Due ore alla settimana accanto ai bambini Da qualche mese svolgo servizio di baby animatrice accanto ai bambini ricoverati in Urologia Pediatrica. Negli anni ho avuto diverse occasioni per stare con i bambini, in modi diversi: baby sitter, animatrice parrocchiale, insegnante di scuola per l’infanzia... e ora anche nel mio servizio di volontariato ospedaliero. Si tratta di due ore (o poco più) alla settimana, due ore accanto ai bambini e ai loro genitori, due ore per cercare di trovare quegli aspetti di “normalità” in un ambiente lontano dal naturale mondo del bambino. Può sembrare strano, ma pur nella malattia i bambini non perdono la loro naturale voglia di giocare, tanto che a volte ti vien da dire: “... per fortuna che è appena stato operato!”. Questa è la prova che il gioco è l’unico strumento che si possiede per cercare di creare una continuità nella vita del bambino, pur nella particolarità della situazione. Se giocare con un bambino ti permette in ogni caso di entrare in contatto con il suo mondo, giocare con un bambino in ospedale ti permette di instaurare con lui un rapporto del tutto particolare. In questo rapporto entrano anche i genitori, che si sentono aiutati nel loro sforzo di rendere l’ospedalizzazione del figlio il meno pesante possibile, inoltre possono sfruttare queste due ore per prendersi una pausa, per andarsi a prendere un caffè... per recuperare un pò di quelle energie che lo stare in ospedale, un pò alla volta, logora. Se indubbiamnete le due ore accanto ai bambini sono un servizio importante, è sicuramente molto di più ciò che ci si porta a casa. Sicuramente tutto ciò che facevo prima ora lo faccio con un’ottica diversa e molti problemi vengono relativizzati e affrontati con maggiore serenità. Michela Gobbin (Baby Animatrice Reparto Urologia Pediatrica) Approfondimenti I libri consigliati di seguito sono a vostra disposizione nella biblioteca della sede AVO Padova. volontà. Le conseguenze di un simile stato di cose non mancano di tradursi in situazioni di disagio che rendono meno umano il servizio.” “Dall’Accoglienza al Dialogo” di Colette Bizouard, Dei Gabrielli Editori (1995). “Quanti, per professione o per scelta volontaria, sono impegnati in un’attività assistenziale troveranno nel presente volume un sussidio valido e di facile accesso. Con un linguaggio chiaro e conciso l’autrice accompagna il lettore lungo il cammino complesso che dall’accoglienza porta al dialogo costruttivo, indicandogli sia gli scogli contro cui spesso naufragano tanti incontri individuali e di gruppo sia i mezzi per evitarli. Alle idee espresse in questo agile libretto contrasta la leggerezza con cui spesso è considerata la dimensione relazionale nel mondo dell’assistenza sanitaria e sociale. Professionisti e volontari sono facilmente portati a sottovalutare la necessità ad una preparazione all’incontro interpersonale, i primi facendo affidamento alla propria competenza tecnica, i secondi fidandosi eccessivamente della buona “Il Dono tra etica e scienze sociali” a cura di Giovanni Gasparini, Edizioni Lavoro (1999). “Il dono, tema affascinante quanto sfuggente, di rado è stato fatto oggetto di analisi nelle scienze umane e sociali. Apparentemente relegato nell’angolo delle logiche prevalenti del mercato e dell’azione pubblica, il dono in realtà si riafferma come categoria fondamentale e moderna per la comprensione non solo di atteggiamenti privati ma anche di problemi sociali tipici dei nostri sistemi. Il volume offre una riflessione a più voci sulle prospettive che, riguardo al dono, stanno emergendo in discipline diverse, dalla sociologia all’antropologia, dalla psicologia alla teologia e all’etica. Comune a tutti gli autori è il convincimento che il dono, attraverso espressioni antiche e nuove, rappresenti un elemento imprescindibile per l’interpretazione delle dinamiche sociali contemporanee.” 8 Associazione Volontari Ospedalieri Via Gattamelata 62/64, 35128 Padova Tel.049/8215669 Fax 049/8215709 sito www.avopadova.org - e-mail [email protected] AVO NIUS Notizie e Informazioni Utili al Servizio La Giornata Nazionale AVO Il 24 ottobre dello scorso anno abbiamo preso parte alla “Prima Giornata Nazionale AVO” assieme ai volontari delle 240 sedi italiane AVO. Il significato della manifestazione era efficacemente espresso nel manifesto della Federavo con un bicchiere d’acqua e la scritta “Questo bicchiere d’acqua ha una storia da raccontarti”: è la sintesi dell’impegno quotidiano dei volontari che portano calore e solidarietà a persone malate o sole, curandosi di gesti tanto semplici quanto indispensabili come portare un bicchiere d’acqua. Il prossimo 24 ottobre parteciperemo alla “Seconda Giornata Nazionale AVO”. L’importanza della giornata sta nelle stesse finalità della manifestazione che sono volte ad assicurare una maggiore visibilità all’AVO, a sensibilizzare i cittadini ai valori della solidarietà attiva e quindi al reperimento di volontari da inserire nel servizio al malato. Come nello scorso anno la giornata sarà articolata in un insieme di appuntamenti: i banchetti con il materiale informativo, l’offerta di piccoli omaggi, una manifestazione aperta alla cittadinanza saranno l’occasione per far conoscere il servizio e i valori dell’AVO. Siamo fiduciosi che la partecipazione alla giornata sarà, per i volontari, motivo per accrescere il loro senso di appartenenza all’Associazione. Tra il materiale informativo sarà possibile consegnare anche il “Bilancio di Missione 2008-2009” che fa il punto dell’attività svolta nel biennio e verifica se ciò che è stato fatto risponde agli obiettivi dell’Associazione. Il Bilancio di Missione, che sarà consegnato nei prossimi giorni ai Volontari, è l’occasione per realizzare un nuovo momento di dialogo perché siano i Volontari a stimolare prospettive di progresso dell’attività dell’AVO di Padova. La Redazione TEMA Gli aspetti etici della relazione con il paziente pag. 2-3 SCHEDA INFORMATIVA I Comitati Etici pag. 3-4 APPUNTAMENTI AVO Leggi le attività AVO di questi mesi pag. 5 APPUNTAMENTI PASSATI Resoconto di eventi significativi AVO pag. 6 TESTIMONIANZE I volontari AVO si raccontano pag. 6-7 ANGOLO SGAIO & APPROFONDIMENTI I Baby Animatori AVO; Libri consigliati dalla Redazione pag. 8 Redattore: Samantha Bombacigno Coordinatori: Antonio Stella, Manuela Lotto, Marisa Bagno, Umberto Frank, Umberto Giaretta 1 Testimonianze Tema Aspetti Tema etici della relazione con il paziente La malattia si manifesta spesso come esperienza di “vulnerabilità”. Da una parte, l’aumento delle malattie (si pensi alla sclerosi multipla o alle recidive di malattia tumorale) d’altra parte, la possibilità di ottenere informazioni diverse su quasi tutte le patologie ha modificato la relazione paziente/curante, aumentando l’autonomia ma anche la paura della malattia. Questo ultimo aspetto è particolarmente importante se si parte dall’idea che il concetto di malattia non si limita alla componente bio-medica (disease) ma è esperienza soggettiva (illness) e sociale (sickness). La narrazione e l’ascolto dell’esperienza personale dovrebbe avere un ruolo significativo nelle relazioni di cura, perchè la sofferenza chiede di essere inserita in racconti reali per acquisire un senso preciso, diventare condivisibile e trasformarsi in risorsa. Tuttavia, raccogliere e portare alla luce un’esperinza non è facile, richiede tempi appropriati e riflessioni adeguate. Riferendomi all’idea di malattia intesa come esperienza della persona vorrei citare un esempio di “narrazione” attraverso la vita di una famosa pittrice messicana, Frida Kahlo (1907 - 1954). Nel 1929, Frida ebbe un tragico incidente che cambiò per sempre il corso della sua vita, l’autobus di legno sul quale viaggiava venne schiacciato da un tram urbano e un pezzo di ferro del corrimano le trapassò il ventre attraverso un fianco. All’ospedale le riscontrarono la rottura della colonna vertebrale in più punti e numerose altre lesioni. Da quel momento la sua vita fu un susseguirsi di operazioni alternato a lunghi periodi di immobilità. Per sorreggersi fu costretta a portare busti gessati e nel corso della sua vita soffrì grandi delusioni (il suo cruccio più grande fu l’impossibilità di avere figli). Durante la convalescenza iniziò a dipingere copiando il suo viso da uno specchio, usando la pittura come una forma di catarsi, cioè tentando di rilasciare tutto il 2 dolore associato alla sua malattia. In qualche modo il suo corpo guarì dagli effetti acuti dell’incidente, le foto che la ritraggono non ne mostrano un aspetto deforme e sofferente, ma i quadri di Frida presentano un rapporto ossessivo con il suo corpo martoriato. L’esempio di Frida Kahlo è estremo ma spero possa aiutare a comprendere l’importanza di conoscere l’esperienza di malattia del paziente. Com’è possibile allora costruire una relazione significativa con la persona malata? L’etica del “care” (in italiano cura) suggerisce quattro atteggiamenti: il prestare attenzione, la responsabilità, la capacità, l’attenzione alla risposta. In questa prospettiva mettersi in relazione non è solo emozione ma accoglienza di un percorso esistenziale, adattando le risposte al vissuto e all’esperienza del malato. Individuare strumenti adeguati è fondamentale e richiede una corretta formazione personale. Questo passaggio è fondamentale perchè conoscere il vissuto e l’esperienza dell’altro non significa dover accettare tutto ciò che il malato chiede (resta eticamente corretto riufiutare ciò che va contro il vissuto e i valori del curante). Vivere la relazione significa capire le risposte del malato ma anche le proprie, riconoscendo che la fragilità è di tutti. Una realtà che richiede particolare attenzione e sensibilità è il prendersi cura del paziente con malattia grave o terminale. Nella teoria della “beneficità nella fiducia” Pellegrino e Thomasma sottolineano che è possibile creare un’alleanza terapeutica tra paziente e curante. Il consenso dato al medico diventa atto di fiducia del paziente per la realizzazione del progetto negoziato per la sua salute. Nella malattia grave o terminale può essere allora lecito informare il paziente solo quando vi sono interventi di rilievo e rischiosi, rimanendo però valido il principio che fare il bene significa mettersi in relazione e garantire la volontà del malato, lentamente e mi sono portata accanto al letto. Il paziente, un giovane uomo, era piegato e teso come un gomitolo, dopo un pò ha avvertito la mia presenza ed ha aperto gli occhi, mi sono avvicinata e con mia grande sorpresa mi ha preso la mano. La stringeva a tratti da farmi male, dopo un tempo che non so dire, con lo sguardo più sereno mi ha liberata. In tutto non una parola, si fermavano in gola! La settimana successiva non era in stanza per un esame fuori sede. Invece al turno successivo lo rivedo seduto sul letto molto bene. Lo saluto e mi avvicino, lui ricambia, mi osserva intensamente, poi mi prende la mano e con l’altra la ricopre, mi dice: ”Io sono Carlo e tu sei Annunziata, perchè leggo il tuo nome sul distintivo. Sai, ti aspettavo perchè volevo ringraziarti per il tuo silenzio parlante. Quando mi sei stata vicina sentivo che non eri indifferente al mio dolore e mi hai aiutato moltissimo, stavo tanto male”. Gli ho fatto le mie scuse per non essere riuscita a parlare e lui come risposta mi ha detto che è un dono il silenzio affettuoso in certi momenti. Mi ha chiesto di chiamare i suoi amici infermieri, sono venuti in due. Si divertono, mi fanno partecipe, poi mi fa una foto e dice: “Ti piace?“, era bella e naturalmente l’ho apprezzata. Con uno sguardo pieno di gioia ha detto: “Questa foto sarà un mio ricordo per il tuo silenzio... “. Dopo pochi giorni mi è arrivata la foto con queste parole: “Ciao Annunziata, auguri per il tuo lavoro impegnativo in ospedale e un grosso abbraccio“. L’indirizzo l’ha cercato sicuramente da una paziente che qualche tempo prima abitava sulla mia stessa via e a cui spesso andavo a far compagnia. Annunziata Ragone Norbiato (Volontaria Reparto Recupero e Riabilitazione Funzionale, S. Antonio) qualcuna. Colpita e commossa dalla genuinità della signora le ho chiesto se potevo trascrivere alcuni versi, e lei, con piacere, me li ha dettati. Dimenticavo di dire che la signora L.P. ha 89 anni. Di seguito due sue poesie: Donna d’altri tempi con la testa china seduta alla stufa vicina e pensi al tuo passato alla poca legna che avevi per riscaldare e aspetti, aspetti un figlio che ti venga a trovare per poter con lui un po’ parlare ma lui di rado viene e poco si sofferma, perdonalo mamma la colpa non è sua la colpa è dei tempi ora sono meccanizzati, robotizzati danno all’uomo tanto da fare e non sanno che c’è una mamma da consolare. 4 Gennaio, la luna è piena ricordi, ricordi, ricordi, mi sento come una candela che si sta consumando con la sua tremolante luce spero di aver dato qualcosa, mia piccola luce brilla ancora dell’amore che ho dato. Loretta Tralli (Volontaria Reparto Accettazione e Pronto Soccorso) Da molti anni presto il mio servizio presso il Pronto Soccorso dove ansia, paura e sofferenza - come si può immaginare - sono le emozioni prevalenti e sempre presenti. Oggi voglio raccontare un episodio che parla di speranza, tenerezza e amore per la vita. Un venerdì di qualche settimana fa ero di turno al Pronto Soccorso e, nella stanza di “osservazione” mi sono avvicinata ad una signora che ha comiciato a raccontarmi la sua vita. A causa della povertà della sua famiglia non ha potuto studiare (ha conseguito la licenza elementare), ma le è sempre piaciuto comporre delle poesie, soprattutto in occasione degli eventi importanti della vita come matrimoni, nascite etc... ed ha cominciato a recitarmene 7 Appuntamenti Passati, Testimonianze Tema, Scheda Informativa Appuntamenti Passati Giornata del Responsabile Si è svolto il 27 maggio, a Villa Italia, la Giornata di Formazione del Responsabile. Tema dell’incontro “Emozioni e stress del volontario nella relazione d’aiuto”, con la partecipazione della dott.ssa Federica Dogliotti, psicologa e psicoterapeuta. Il coinvolgimento emotivo nel nostro servizio di volontariato è molto forte. Rimanere accanto ai malati con coinvolgimento e partecipazione umana, condividendo la loro sofferenza, significa far fronte ad emozioni che, se non sappiamo gestire, ci possono travolgere. “Alcune volte ci portiamo nella nostra testa pensieri, sentimenti e responsabilità che indeboliscono le nostre energie e che diventano piccoli grandi fardelli. L’obiettivo dell’incontro è diventare più consapevoli ed escogitare strategie efficaci per alleggerirsi e vivere con maggior serenità il proprio servizio di volontariato”. Alla relazione della dott.ssa Dogliotti si sono alternati lavori individuali e di gruppo. Al termine della giornata i volontari hanno disegnato la “valigia degli oggetti preziosi” nella quale hanno inserito azioni, pensieri, strategie per superare le situazioni difficili che possono riscontrare durante il servizio. Il buffet si è svolto nel parco di Villa Italia in un clima sereno e rilassato. Lorenza Sanavio Resp. Formazione 6 la volontà continua di collaborazione tra volontari e con il personale addetto all’assistenza e, non da ultimo, una comunicazione il più possibile ampia (la malattia intesa come disease, illness e sickness) ed attenta alle altre relazioni significative del malato. Dr. Alessandra Bernardi (Segretaria Scientifica Comitato Etico IOV) Scheda Informativa: I Comitati Etici Il Comitato Etico viene definito come un organismo indipendente, composto da personale sanitario e non, incaricato di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei soggetti della sperimentazione e di fornire pubblica garanzia di questa tutela, emettendo, ad esempio, pareri sul protocollo di sperimentazione, sull’idoneità dello o degli sperimentatori, sulle strutture e sui metodi e documenti da impiegare per informare i soggetti della sperimentazione prima di ottenere il consenso informato. La numerosità dei Comitati Etici esistenti in tutta Italia è un valido indicatore dell’importanza assunta da questi organismi. Testimonianze La storia, la scuola, la vita ci insegnano molte cose, ma gli ammalati e tutti coloro che soffrono ci fanno scoprire che ci sono tanti altri valori umani che ci onorano, ci gratificano e ci uniscono sempre di più ad amarli ed accompagnarli nel loro viaggio. C’è nella loro sofferenza un senso di stanchezza che traspare palesemente dai loro silenziosi e languidi sguardi; questo è il momento in cui noi dobbiamo trasmettere fiducia, speranza, pazienza e rinforzare soprattutto la Fede, specie dove ancora manca. Il mondo del nostro volontariato è fantastico, ma solo quando riusciamo a calarci nella loro realtà e ne usciremo con la soddisfazione di aver saputo cogliere l’attimo nel trasferire momenti di sollievo, distraendoli dall’assillante ed incerto pensiero del loro futuro. Personalmente ho scoperto che è stato un anno meraviglioso, mi ha temprato lo spirito e mi avvicina sempre di più a questo mondo degli ammalati, che aspettano sempre con tristezza affinchè qualcuno possa fare loro compagnia con l’ascolto e con il dialogo. Ci sono anche persone più sofferenti, specie quando imboccano una strada senza ritorno, ed è proprio lì che noi volontari dobbiamo fare il massimo sforzo per non lasciarli soli più di quanto da qui l’importanza di usare gli strumenti che possono togliere gli ostacoli all’autonomia, come il trattamento del dolore. Concludendo, l’etica delle virtù, di cui l’etica del care è parte, sottolinea che per essere morali bisogna essere un certo tipo di persona, non semplicemente agire in un certo modo. Vorrei proporre questa chiave di lettura ai volontari ospedalieri. Quali spunti pratici si possono individuare? In primo luogo l’importanza della formazione permanente, non solo tecnica ma anche e soprattutto umana. In secondo luogo spesso sono. La nostra vicinanza, il nostro ascolto, il nostro dialogo, il nostro servizio di grande valore umanitario, che, oltre ad essere diretto al bene di chi soffre, alla fine ci gratifica e ci rende felici. Da questo primo anno è scaturito in me un chiaro, continuo e costante desiderio di poter trascorrere gli ultimi miei anni accanto a coloro che soffrono. Grazie AVO per questa grande possibilità che mi è stata data e che da solo ho cercato. Giuseppe Liotta (Volontario Reparto Ematologia) Era ormai da qualche tempo che svolgevo servizio AVO da sola e dopo un tirocinio edificante ho avuto un’esperienza che non dimenticherò mai più. Ora sono sette anni. Una mattina c’è stato un ricovero urgente e medici e infermieri, come prassi, visitarono e ricercarono le cure più idonee per il caso. A conclusione, uscendo i due medici e i tre infermieri erano turbati. L’ultimo degli infermieri del pensiero ha fatto parole e ha detto: “quanto soffre...”. Io che mi trovavo in quel punto, sono entrata molto La nostra Associazione è presente nei seguenti comitati: Comitato Etico per la Pratica Clinica dell’Azienda Ospedaliera di Padova Il suo compito è quello di analizzare i problemi associati alle decisioni che devono essere prese in merito alle cure individuali, effettuando interventi chiarificatori e di rassicurazione a supporto non solo degli operatori sanitari ma anche dei malati e delle loro famiglie. I pareri richiesti esigono un’attenta valutazione delle possibili conseguenze di ogni singola operazione di intervento sulle persone e delle alternative più appropriate, che devono essere conformi ai principi di bioetica, deontologici e di buona pratica clinica. La composizione del Comitato è di carattere pluridisciplinare, comprendente competenze sanitarie e delle altre scienze umane, rappresentate da professionisti operanti all’interno dell’Azienda, da professionisti esterni ad essa, nonchè rappresentanti del volontariato operanti in ambito sanitario. Il Comitato si incontra sistematicamente una volta al mese. Sono inoltre previste giornate di partecipazione a momenti di formazione. Il mandato dei componenti dura circa 3 anni ed è rinnovabile solo una volta. Comitato Etico per la pratica clinica dell’ U.L.S.S. 16 E’ composto da varie figure professionali operanti all’interno o all’esterno dell’U.L.S.S. 16 sempre in ambito sanitario. Il suo compito è quello di analizzare problemi inerenti alle cure mediche ed agli interventi sanitari e di sostenere non solo gli operatori ma anche i malati e le loro famiglie. Il parere del Comitato, dopo la discussione dei casi clinici presentati, può costituire un importante supporto perchè le decisioni in situazioni estreme siano più meditate e seguano le linee guida tecnicamente ed eticamente rispettose della dignità della persona. Comitato Etico sulla Ricerca Farmacogenetica e Farmacogenomica in Oncologia Il gruppo di studio su “Ricerca Farmacogenetica e Farmacogenomica in Oncologia” nasce da un’esigenza del Comitato Etico IOV di approfondire la ricerca su nuove aree di sperimentazione. Il Comitato Etico, pur affermando l’importanza di queste ricerche e dei potenziali benefici che da esse potrebbero derivare, ritiene di dover garantire un’adeguata tutela dei pazienti oncologici che vi prenderanno parte, riconoscendo in questi ultimi una particolare fragilità. Comitato Etico Sperimentazione Provinciale per la L’Associazione è stata chiamata per sostituire l’Associazione “Tribunale del Malato” decaduta. La partecipazione al Comitato, del quale fanno parte medici specialisti, avvocati, consulenti in statistica, è indicativa dell’apprezzamento della qualità del nostro servizio. 3 Scheda Informativa Gruppo Dolore Toracico Opera presso la Clinica Cardiologica con la finalità di promuovere la prevenzione delle malattie cardiache. Conferenza Consultiva del Volontariato Istituita presso l’Azienda Ospedaliera di Padova per assicurare il principio della trasparenza e della partecipazione degli Organismi di volontariato e di tutela dei Diritti del malato all’attività dell’Azienda. Il Tavolo del volontariato è l’organismo tecnico di supporto alla Conferenza, opera in collaborazione con l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) con lo scopo di mettere a punto le analisi sull’andamento dei servizi, le verifiche dei progetti operativi, e, molto importante, la sistematica rilevazione del gradimento delle prestazioni sanitarie. Consulta per la Pastorale della Salute Ha lo scopo di approfondire gli orientamenti diocesani sul “Bene comune e stili di vita” secondo la visione cristiana per un impegno di promozione, rispetto e valorizzazione della vita: l’impegno della Consulta è di educare alla salute per promuovere il pieno globale sviluppo della persona. Coordinamento Attività Volontariato in Oncologia Funzionante presso l’Istituto Oncologico Veneto; l’AVO vi partecipa assieme alle Associazioni ANGOLO, CEAV e Volontà di Vivere. Scopo del coordinamento è chiaramente la migliore collaborazione tra le Associazioni, ma anche l’apprendimento e la condivisione delle attività innovative messe appunto dalla ricerca e dalla struttura sanitaria e quindi il loro trasferimento ai Volontari che operano in quella sede. Gruppo Decadimento Cognitivo dell’Anziano L’Associazione partecipa ad un gruppo di lavoro per la messa a punto di iniziative finalizzate alla “continuità integrata nell’attenzione all’anziano”; il gruppo opera nell’ambito del progetto integrato promosso dal CSV in accordo con il Dipartimento Interaziendale dell’Anziano. Il progetto prevede la collaborazione tra le diverse associazioni di volontariato per la rilevazione dei bisogni degli anziani sia in ospedale che a mezzo telefono per la verifica delle condizioni di vita e per la ricerca di risposte; sono previsti, tra l’altro, interventi di soccorso a domicilio e centri di ascolto. L’AVO ha 4 Appuntamenti AVO preso parte attiva al corso “Invecchiamento di successo”. Consiglio Pastorale Ospedaliero Organismo assemblare composto da presbiteri religiosi e laici cristianamente impegnati all’interno dell’Azienda Ospedaliera con il compito di programmare e coordinare l’azione pastorale nell’ambito dell’ospedale. Coordinamento Territoriale per la lotta contro l’AIDS Opera presso l’Associazione C.A.S.A. (Condivisione Accoglienza Studio contro l’AIDS) per coordinare le Associazioni di volontariato che ne fanno parte al fine di raggiungere una giusta integrazione di forze e interventi nella lotta contro l’AIDS. L’obiettivo del coordinamento è informare, prevenire e assistere le persone affette da HIV o da AIDS conclamato e le loro famiglie, e sconfiggere i pregiudizi; il Coordinamento organizza anche iniziative di informazione e di prevenzione nelle scuole. Settembre Mercoledì 22 Domenica 26 Appuntamenti AVO II Incontro Plenaria Responsabili e Vice presso l’Aula Magna della Palazzina dei Servizi A. O.. VII Festa Provinciale del Volontariato e della Solidarietà 2010, che si terrà nelle piazze del centro storico di Padova a partire dalle 09.00, in una cornice che ogni anno si allarga sempre di più. La Festa è promossa e organizzata dal Centro Servizio Volontariato provinciale di Padova. I Baby Animatori AVO per l’occasione allestiranno un banchetto dove esporranno il materiale informativo dell’Associazione e gli oggetti da loro realizzati. Ottobre Da Venerdì 1 a Domenica 3 Banchetti AVO all’IKEA dalle ore 10.00 alle ore 19.00 Domenica 24 II Giornata Nazionale del Volontario AVO (programma in via di definizione) Da Martedì 26 a Giovedì 11 Novembre 39° Corso di Formazione Base presso la Sala Polivalente in Via Diego Valeri n° 19, Padova PROGRAMMA: Comitato Aziendale Contro il Dolore Istituito dall’Azienda U.L.S.S. 16 in attuazione delle raccomandazioni deliberate dalla Giunta Regionale nel maggio del 2008, articolato in più gruppi con l’obiettivo di aggiornare le linee guida sulla valutazione e sul trattamento del dolore, di proporre modalità di intervento nel territorio in linea con quanto già avviato con i progetti sulla continuità delle cure e sulla dimissione protetta, infine di costruire una proposta di percorsi formativi in tema di valutazione e di terapia del dolore. Gli strumenti sono la formazione del personale alla corretta valutazione e all’appropriato trattamento del dolore; il Comitato è impegnato ad elaborare il piano aziendale contro il dolore. Comitato Aziendale IOV Contro il Dolore Ha come scopo esaminare la qualità della vita e i diritti dei pazienti terminali, l’adozione di schede di rilevazione del dolore in ambito anestesiologico e corsi di aggiornamento in materia. Per maggiori informazioni sui Comitati Etici consulta il Bilancio di Missione 2008/2009. Martedì 26 ottobre Saluto del Presidente dell’AVO di Padova, F. Zoppelli Presentazione del Corso, L. Sanavio (Vicepresidente AVO Padova) Storia e finalità dell’AVO, M. Bertante (Presidente AVO Regionale Veneto) Giovedì 28 ottobre Il volontario AVO, F. Mogliani (Commissione Probiviri AVO) I volontari raccontano: testimonianze dai vari reparti Martedì 2 novembre L’educazione terapeutica e la comunicazione della salute R. Marcolongo (Immunologo,Università Padova) Giovedì 4 novembre Motivazioni ed aspettative per una scelta di volontariato M. Lotto (Psicologa AVO) TEST PSICO-ATTITUDINALE Martedì 9 novembre L’incontro con il malato: la comunicazione nella relazione d’aiuto V. Manani (Consulente AVO Regionale Veneto) Il tirocinio pratico del volontario O. Pavone (Responsabile formazione tirocinanti) Giovedì 11 novembre Igiene e profilassi ospedaliera: norme e precauzioni per il volontario, E. Narne (Direzione Sanitaria Az. Osp. Padova) Riflessioni conclusive e testimonianze dei volontari Questionario di gradimento 5